lupi e pecore - Teatro Nuovo Giovanni da Udine

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lupi e pecore - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
PROSSIMO APPUNTAMENTO
STAGIONE PROSA
Giovedì 29 > Sabato 1 Dicembre - h 20.45 PROSA
Domenica 2 Dicembre - h 16.00
RAIN MAN
regia di Saverio Marconi
regia associata di Gabriela Eleonori
con Luca Lazzareschi e Luca Bastianello
Fondazione
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Via Trento, 4 - 33100 Udine - I
Tel. 0432 248411 - Fax 0432 248452
[email protected] - www.teatroudine.it
Biglietteria
Tel. 0432 248418
[email protected]
© studio novajra - ph. Daniela Zedda
adattamento per il teatro di Dan Gordon
tratto dal film della MGM basato sulla sceneggiatura
di Ronald Bass - Barry Morrow
prodotto su licenza speciale di MGM on Stage,
Darcie Denkert e Dean Stolber
produzione: Compagnia della Rancia
LUPI E PECORE
Giovedì 22 novembre > Sabato 24 novembre 2012 - h 20.45 PROSA
Domenica 25 novembre 2012 - h 16.00
LUPI E PECORE
di Aleksandr Ostrovskij
traduzione di Roberta Arcelloni
regia di Guido De Monticelli
Meròpa Davýdovna Murzavèckaja,
zitella, proprietaria di un possedimento
grande ma decaduto
Mariagrazia Sughi
Apollòn Vìktorovi Murzavèckij,
suo nipote, giovane sottotenente in congedo
Luigi Tontoranelli
Vukòl Naùmovi ugunòv,
ex impiegato del tribunale di distretto
Paolo Meloni
Klàvdij Gorèckij, suo nipote
Marco Spiga
Michaìl Borìsovi Lynjàev,
giudice di pace onorario
Corrado Giannetti
Glafìra Aleksèevna,
ragazza povera, parente della Murzavèckaja
Valeria Cocco
Evlàmpija Nikolàevna Kupàvina,
ricca e giovane vedova
Mariagrazia Pompei
Vasìlij Ivànovi Berkùtov, ricco possidente
Marco Spiga
scene di Arianna Caredda
costumi di Zaira De Vincentiis
regista assistente Rosalba Ziccheddu
produzione: Teatro Stabile della Sardegna
studiare le condizioni della popolazione, Ostrovskij
trae spunto per il suo capolavoro “L’uragano” (1859)
e per alcuni drammi storici. Nel 1859 pubblica la prima raccolta delle sue opere e fonda una Società di
soccorso ai letterati con Turgenev, Nekrasov, Maikov
e, secondo una consuetudine del tempo, tiene letture
in pubblico delle sue commedie. Dopo il vivido affresco del mondo dei mercanti, e dei piccoli borghesi,
artigiani, funzionari e proprietari terrieri base delle sue
prime opere e delle “cronache drammatiche”, l’ultimo
periodo è dedicato alla Russia, di cui fotografa le
trasformazioni sociali e culturali, con un’attenzione
anche alla condizione femminile.
Lupi e pecore, capolavoro di Aleksandr Ostrovskij,
padre della grande drammaturgia russa, è un’opera sorprendente, ricca di humor nero, ritmi serrati e
continui ribaltamenti di prospettive che coinvolgono
abilmente lo spettatore. La commedia trae la sua
vicenda da una cronaca giudiziaria di un villaggio
russo di provincia, arricchita sapientemente da una
girandola di piccole e grandi prepotenze, in cui tutti i
personaggi sono implicati, gli uni a danno degli altri.
Tutti o lupi o pecore: cacciatori di eredità, ingenue
vedovelle, scapoli impenitenti, astute cameriere, tutti
vivono per mangiare o essere mangiati, scambiandosi a turno i ruoli in un continuo appassionante
inseguimento. In quanto al mondo, sembra dirci
Ostrovskij, non vi sarebbero i lupi se non prosperassero le pecore
affascinante uomo d’affari, in viaggio da Pietroburgo,
mette fine a questa infinita spirale. Con un insieme di
accorte e rapide mosse che contemplano anche la
sistemazione di un paio di affari sentimentali, diviene
proprietario dei grandi boschi dei dintorni che di lì a
poco moltiplicheranno il loro valore per l’imminente
arrivo della linea ferroviaria transiberiana. Poco prima
un personaggio del villaggio si era rivolto a un altro
dicendogli: «Scusate la domanda indiscreta. Avete
mai saputo la differenza fra un’azione buona e una
cattiva?» E lui aveva risposto: «Questa è filosofia: noi
che ne sappiamo?».
| L’autore
| Frammenti di Rassegna Stampa
| Note di Regia
Il drammaturgo Aleksandr Nikolaevi Ostrovskij
(1823 - 1886), considerato il fondatore del teatro russo moderno, definito da Turgenev lo
“Shakespeare della classe mercantile russa”, con le
sue 47 pièces porta sulla scena un nuovo, realistico
sguardo sulla società. Ostrovskij nasce a Mosca,
nel quartiere dell’Oltremoscova (Zamoskvore ’e),
il quartiere dei mercanti poi fulcro del suo teatro
e cui attinge spunti per i primi bozzetti. Intrapresi
gli studi giuridici all’Università di Mosca, prima di
averli terminati entra, nel 1843, in un tribunale di
commercio dove rimarrà fino al 1851. Pubblica
“Il fallimento”, un frammento di commedia che nel
1849 diventerà “Con quelli di famiglia ci si arrangia.
La bancarotta”, apprezzata dalla critica ma colpita dalla censura. Debutta finalmente in teatro con
“La fidanzata povera” e da allora la sua carriera prosegue con nuove commedie, quasi una all’anno, in
cui progressivamente i suoi orizzonti si allargano oltre
il ceto mercantile. Da un viaggio nel basso Volga
su incarico del Granduca Konstantin Nikolaevi , per
La regia impone ritmo e ironia, gioca sul filo del parossismo, presta grande fedeltà al testo, con risultati
eccellenti. Ottimo il cast, affiatato e complice.
Andrea Porcheddu - MyWord - 4/11/11
Lupi e pecore è una commedia nerissima e divertentissima ambientata in Russia nel 1874. Allora la
badessa del monastero di Serpuchov e presidente della comunità delle Sorelle della Misericordia
venne citata dal tribunale di Mosca con l’accusa
di falso ed estorsione. Operando un’infida circonvenzione ai danni di poveri sprovveduti, aveva
ottenuto la firma di cambiali in bianco, in cambio
di mendaci promesse garantite dal suo alto rango
sociale. La badessa si era giustificata dichiarando
che ciò che aveva commesso non era per utile
personale, ma per sussidiare le istituzioni benefiche alle quali si era dedicata con imperiosa passione, smarrendo ogni cognizione di lecito e illecito.
A una tale vicenda si ispira Ostrovskij, immergendola
però in una girandola di piccole e grandi malversazioni in cui tutti i personaggi sono implicati, gli uni ai
danni degli altri. Solo l’arrivo nel villaggio del più evoluto e “per bene” dei personaggi, un intraprendente e
Guido De Monticelli
Una grande incursione nei grandi temi dell’etica, della
giustizia, dello spirito e dell’amore.
Cesare Valentini - Spettacolo Sardegna - 28/10/11
Testi a cura di Sandro Sguazzin