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Bombi: parti da studiare dalla sezione I cap. I pag. 17 "tipi di contatto interlinguistico, dall'angolo visuale dell'anglicismo", + "Calchi sintagmatici e sintomatici" pag. 91; "Prestito e falso prestito il caso del falso anglicismo." pag. 155. Sez. IV: scegliere un saggio della sezione IV, tranne il saggio di pag. 405 "A proposito di…" es. di paraetimologia: Jerusalem artichoke (carciofo di Gerusalemme) in inglese il significato è quello di Topinambur. Si pensa che Gerusalem sia la paretimologizzazione dell'italiano girasole. Quindi viene accostato girasole a Jerusalem. Perché veniva chiamata anche girasole la pianta del Topinambur? Perché è una pianta molto simile e anche imparentata al girasole. [artichoke è un prestito da una varietà di piemontese] La paraetimologia rende più familiare un prestito. es. ted. Hängematte (amaca) per un ted è una parola composta Hänge (essere appeso) la seconda parte matte significa stuoia. In realtà si tratta di un prestito, l'origine è la stessa dell'italiano amaca, prestito da una lingua caraibica "hamac". A volte la paraetimologia avviene senza che se ne vedano gli effetti a livello formale. es. Hamburger. es. ita bikini prestito (non si sa se dall'ingl o dal franc.). Bikini è un atollo del pacifico su cui era stata fatta esplodere una bomba atomica. E il costume da bagno era stato chiamato così perché aveva effetti esplosivi. Arriva in italiano e la prima parte della parola, bi viene assimilata al prefisso bi (2). Infatti viene creato un nuovo termine che ha avuto poco successo monokini. Paraetimologia nascosta, silente. Questa modalità silenziosa non esiste solo nell'ambito dei prestiti, ma anche con le parole poco note nella lingua stessa, che vengono sottoposte a fraintendimento semantico guidato da paraetimologia. Es. Intortare formazione verbale da torto (storto), intortare nel senso di provocare una contorsione, contorcere. Però è una parola desueta, nel verbo molti parlanti ci vedono "TORTA", leggendo il verbo nel senso di "mi hanno impastato". es. Ted. Attentat (dal franc.) [attentato], da cui è stato creato un derivato Attentäter. Però la vocale a è diventata ä, perché? Probabilmente il parlante ted ha visto nella parte finale del termine il sost. Tat [fatto] il cui nome d'agente è Täter = autore, colpevole. Per questo nel derivato di Attentat si ritrova questa parola, per paraetimologia. es. Anglosassone ānchor [anacoreta] prestito dalla parola latina di origine greca. Come mai la voc iniziale è lunga? in lat non lo è. Si pensa che anche qui ci sia dietro una paraetimologia, la prima parte della parola ān sia stata accostata al numerale uno (ān in anglosassone) perché l'anacoreta è uno che sta da solo. In a.a.t. si ha una deformazione della parola latina Einchoran dove Ein indica uno. Il grado di integrazione di un prestito può cambiare con il passare del tempo. Ad esempio un prestito poco integrato può venire integrato maggiormente se il prestito si diffonde nella lingua, e comincia ad essere usato da strati più ampi della comunità linguistica. Es. ingl strike (sciopero) passa in ted come strike prima e poi come Streik. Es. franc. coupon passa in ted prima come coupon e poi come Kupon. A volte un prestito può essere sostituito con un termine indigeno (in ita soprattutto un tempo, adesso non più soprattutto se si tratta dell'ingl.). Terminologia del calcio: primi del 900 si diceva Football. Poi è rimasto calcio. Televisión diventa poi in ted Fernsehen. C'è anche il caso di integrazione regressiva: es. viene fatto un prestito in un momento in cui la lingua modello è poco conosciuta, e solo in un secondo momento la lingua modello diventa ben conosciuta. Es. latino e greco, la conoscenza del greco aumenta man mano. anglosassone sealm (salmo) dal lat. psalmus, poi diventa psalm in cui viene restaurata la p iniziale. In inglese medio c'era un prestito dal francese aventure, dove non c'era la d (semplificazione consonantica), mentre in latino c'era adventurus. Debt (ingl. debito), prestito dal franc. dette però si è tenuto presente il lat. debitum. Il francese aveva semplificato con sincope della i breve, creato il nesso bt che è stato semplificato, assimilato. A livello grafico in ingl è stata restaurata la b che non si sente a livello fonetico. Si parla di prestiti ripetuti, come se fossero stati due prestiti distinti. Non si riesce a riconoscere lo stesso prestito in due parole. Es. Manichino prestito dal franc. Mannequin solo che di solito il parlante non conosce la forma del francese, intermediaria della parola fiamminga mannekijn=piccolo uomo, ometto. Da cui manichino e poi in seguito mannequin che entra in italiano con il significato di indossatrice. Due prestiti distinti e con due gradi di integrazione diversa. caso C Tabella gusmani pag. 95 PRESTITI RIPETUTI CASO A M (modello) R (replica) = 1 solo contatto con il modello e l'effetto è una sola replica, di cui si possono avere diverse riproduzioni. Cosa che avviene già all'interno della lingua replica. CASO B M più contatti con la lingua R e quindi diverse R. E ogni replica potrà avere diverse riproduzioni all'interno della lingua. CASO C M R M R1 M R2 I contatti in questo caso avvengono in momenti diversi dal punto di vista cronologico. CASO D M1 R1 M2 R2 Un contatto avviene con un determinato modello, e un altro contatto avviene con un'altra forma del modello. O sono momenti cronologicamente diversi, oppure si tratta di varietà diverse. Capita che in una lingua coesistano diverse repliche e che tra repliche diverse ci sia contaminazione. es. ingl. catch e chase. Entrambi prestiti dal francese: il primo dal francese settentrionale (normanni che hanno invaso l'Inghilterra. catch < cachier. Chase deriva dal francese centrale chase < chacier. Entrambe le forme derivano dal lat. *captiāre (non attestato). Non sembra opportuno parlare di prestito ripetuto perché appartengono a tempi e tradizioni diverse. I significati sono anche abbastanza distinti. In ita. dama ha due significati: signora e gioco. Sono due prestiti dal francese. Uno è un francesismo antico e il secondo è un francesismo più recente. Non è chiaro se sia un prestito ripetuto, si può optare per l'idea di un prestito ripetuto o su un'estensione semantica fatta sul modello francese. PRESTITO APPARENTE Ci devono essere degli indizi indubitabili di prestito. es. lat ci sono parole che devono essere per forza dei prestiti perché hanno una fonetica non latina. come il lat. popīna pentola, dentro cui si trova la radice ie. *pek/*pok. Il problema è la K (labiovelare) che in latino dovrebbe rimanere (poquina). Quindi l'ipotesi è che popīna dovesse essere un prestito da una lingua ie parlata in Italia vicino a Roma, es. Sanniti che parlavano l'Osco, in cui la labiovelare diventa P. Es. Pompeus è un nome osco che equivale al lat. Quintus (in osco cinque si diceva pompe). In questo caso non si conosce il modello, perché sono lingue di frammentaria attestazione (Restsprache).