21 marzo 2009 - Il Giornale dell`Altopiano
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21 marzo 2009 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 290 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 21 MARZO 2009 Sicuri in montagna: con prudenza, mai soli, informati e con le adeguate attrezzature Dopo la tragedia in cui ha perso la vita Stefano Spagnolo, le considerazioni e i consigli degli esperti Dall’11 maggio nuovo sistema di raccolta dei rifiuti ad Asiago, Roana e Gallio. Ecco le prime indicazioni I Comuni al Voto Bilancio di cinque anni a Gallio. Antonella Stella: “Ho dato tanto, ora lascio la politica” pagina 9 GALLIO Incontro ravvicinato con l’orso. “Bellissimo e molto veloce” pagina 8 La lettera CANOVE pagina 10 Un concorso di bellezza in occasione della Sagra dei Cuchi Marketing turistico Parte Parte la la differenziata differenziata Le opinioni e i sogni di Andrea Cunico “Jegary” esperto del settore pagina 5 Salute Lo screening per prevenire il tumore al colon pagina 20 pagina 2 EVENTI pag. 22 SPECIALE SPOSI Asiago Mondiale Ci sono i Campionati Under 18 Inserto pagine 13-14-15 Grafica Altopiano L’urbanista Guardalben: “Senza il Piruea niente opere pubbliche” Idee e suggerimenti per pag. 11 e 12 il giorno delle nozze Pag. 11-12 Avviso ai lettori Le lettere al giornale che non riportano indirizzo e numero di telefono del mittente vengono considerate anonime e dunque cestinate pag. 3 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 2 Differenziata, si parte l’11 maggio ATTUALITA’ Anche in Altopiano arriva la differenziata. Dall’11 maggio, nei comuni di Asiago, Roana e Gallio cambierà il sistema di raccolta dei rifiuti. Le principali novità sono state presentate ieri nella nuova sede Etra di Asiago dal presidente Stefano Svegliado, da Walter Giacetti, direttore della Divisione ambiente di Etra, insieme agli amministratori dei comuni interessati. “I comuni dell’Altopiano – ha sottolineato Svegliado – non sono in linea con le percentuali di raccolta differenziata nel territorio di Etra. Qui si parla di circa il 15% ad Asiago, dell’8% a Gallio, poco rispetto ai punti di eccellenza dell’82% che siamo riusciti a raggiungere in altri luoghi. Quella che prende il via fra qualche settimana è una sfida importante di educazione ambientale e culturale che mi auguro possa portare al conseguimento dell’obiettivo che ci Illustrate in una conferenza stampa le principali novità del sistema di raccolta rifiuti al via nei comuni di Asiago, Roana e Gallio. Gli amministratori: “Chiediamo ai cittadini piena collaborazione” aspettiamo”. Il primo obiettivo è raggiungere il 35% nel primo anno, con un costante incremento successivo. “Per riuscirci – hanno sottolineato gli amministratori locali – serve la collaborazione della popolazione residente, che non ha abitudine e sensibilità in questo senso e che dovrà quindi impegnarsi, ma anche dei turisti, proprietari di seconde case e pendolari, che producono il 50% dei rifiuti”. Cosa cambia Il rifiuto umido dovrà essere separato dal rifiuto secco non riciclabile e conferito in sacchetti biodegradabili negli apposti contenitori dotati di serratura. Insieme alla plastica varranno raccolti i metalli (lattine, carta stagnola ecc). Il vetro dovrà essere conferito da solo e così la carta. I rifiuti secchi non riciclabili dovranno essere conferiti nei contenitori ad apertura controllata tramite scheda magnetica. I cittadini verranno dunque dotati di: istruzioni per una corretta differenziazione dei rifiuti e per l’utilizzo dei contenitori; un cestello da dieci litri per il rifiuto umido organi- co; la tessera personale per il conferimento del rifiuto secco non riciclabile, la chiave per il contenitore del rifiuto umido organico. Serate informative per la popolazione Per illustrare tutti cambiamenti è stata allestita una particolare campagna informativa che prenderà il via nei prossimi giorni, con una specifica modalità per ciascun tipo di utenza (residenti e ditte locali, non residenti e turisti). Organizzato dalle amministrazioni in collaborazione con i tecnici di Etra, prederà il via il 6 aprile a Cesuna un calendario di incontri serali (vedi apposita tabella con date e luoghi d’incontro). E’ stato stabilito anche un programma, che prenderà il via il 17 aprile, per la consegna del materiale necessario che avverrà in precisi punti di distribuzione nei tre comuni interessati. Per dubbi e domande di qualsiasi tipo sarà attivo anche il numero verde 800 – 247842. Stefania Longhini Sapor d’acqua natìa “Sotto l’acqua, sopra le stelle” Molto meglio di un giallo ramo di mimosa. Perchè strappare un record del mondo è l’omaggio più bello che una ragazza - Federica Pellegrini - potesse poggiare sul davanzale di tutte le case dove abitano le donne del mondo che, al par suo, pensano davvero che oggi essere tali sia una sfida che non annoia mai. Nella vasca di Riccione - sulla riva di un mare primaverile tante volte celebrato dalla penna veloce dei poeti - un nuovo record mondiale brilla dietro una leggiadria di donna: bellezza e fascino, avvenenza e attrattiva, cura, intrigo e tanta giovinezza. Gioia, stupore e tutto l’incantesimo di vent’anni di vita. Ma dietro quel balzo di farfalla è racchiuso il mistero di chi sa come si costruisce un’impresa: la costanza quotidiana dell’allenamento, la caparbietà di chi lavora mesi per “limare” tre centesimi, l’audacia di chi - seppur sazio di gloria e di record - sa annotare nella mente nuove sfide, la voglia di spostare i limiti del corpo umano per farlo esplodere nella sua forza. Di darsi al sorgere di ogni primo mattino un nuovo obiettivo da sfidare. Perchè ogni vittoria è da sempre un limite che l’uomo si pone alle spalle. E Federica, come ogni sano atleta, questo lo sa. Tanto che nel giorno che il mondo profano dedica alla celebrazione delle donne, lei torna dentro a quella vasca amica e traditrice che l’ha vista crescere, gioire e tremare. Cioè torna alla sua vita quotidiana. In due giorni ha mostrato al mondo la paura e la gloria, la polvere e l’altare, le lacrime annoiate e il pianto glorioso degli eroi. Perchè questa è la creatura più bella che Dio ha voluto e cercato per allenare il cuore dell’uomo: la donna. Incollati davanti al televisore - come nelle accaldate mattine di Pechino - tutti tifavamo un po’ per lei: perchè un record nato dopo una battuta d’arresto ci rassicura che nessuna sconfitta nella vita è definitiva. Che ogni record del mondo è la somma d’infiniti tentativi andati a vuoto, falliti, incredibilmente traditori. Nelle piscine olimpiche e nella vita: perchè lo sport è una bellissima metafora della vita. Entrambi chiedono l’applicazione e la costanza, la meticolosità e lo studio, l’intelligenza e l’astuzia. Entrambi detestano per natura la superficialità, la distrazione e l’improvvisazione. La storia racconta capitoli splendidi di imprese eroiche e gesta gloriose. Ma tramanda anche di troppi geni consumatisi all’ombra della loro follia. Perchè non basta il talento per scrivere la storia, occorre la pazienza d’affinarlo: e qui il campione diventa fuoriclasse. Cioè svetta nell’immensità della storia. Mi piace pensare che dietro quella danza vestita di gloria ci sia anche il cuore di una ragazza innamorata del suo amore (Luca Marin) pure lui abituato ai lunghi silenzi sott’acqua. Il record è anche l’effige di una serenità interiore, di un cuore ordinato, di una tenerezza che allena i pensieri per rafforzare la mente. Anche questo è sport: incrocio di poesia e genialità, sorpresa e gratitudine, assist, carezze e sentimenti. D’altronde è una “regola non scritta” che chi allena il corpo conosce a menadito: non si è felici perchè si vince, ma si vince perchè si è felici. Perchè anche il cuore, al pari del corpo, è stato tenuto in ordine. E adesso chissà verso quali fiori spiccherà il volo questa farfalla colorata. Verso nuovi record, verso l’alloro di Londra 2012, appuntando nuovi sogni. Che sia libera di danzare spinta da quella frase tanto cara agli atleti delle Fiamme Gialle: “Nec recisa recidit” (“neanche spezzata retrocede”). Perchè ci sono donne che con le loro invenzioni hanno cambiato il mondo. Altre, quello di sognare. Don Marco Pozza Valle Galmarara marzo 2009 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 La montagna d’inverno, un’attrazione che può diventare fatale Viene spontaneo chiederselo, quando si sentono certe notizie: cosa spinge a sfidare la montagna, ad affrontare fatica e rischi per tentare di raggiungere la cima? Lasciano sconcertati le tragedie che accadono sulle vette più alte del mondo, si seguono con il fiato sospeso, ma anche con incapacità di comprendere, le cronache degli incidenti, le rischiose operazioni di soccorso organizzate per riportare a valle chi, pur essendo scampato alla morte, si trova impossibilitato a far ritorno da solo. Lasciamo da parte le grandi imprese che hanno per teatro le montagne più elevate della terra, prendendo in considerazione i nostri monti. Cosa spinge un uomo a partire da solo, verso la vetta più alta, in questo caso, dell’Altopiano, intraprendendo un lunghissimo cammino, che per i più appare impegnativo anche d’estate, figuriamoci in un inverno come questo, con una straordinaria abbondanza di neve?! Ha destato un’ immensa impressione la tragica vicenda di Stefano Spagnolo, ucciso da una slavina: quasi impensabile potesse accadere una cosa del genere qui, sui nostri monti. Offre emozioni e scenari incredibili la montagna d’inverno, è un’attrazione a cui gli appassionati faticano a rinunciare, sono queste probabilmente le motivazioni che hanno spinto Stefano a incamminarsi, con le ciaspole ai piedi, verso un’impresa faticosa, ma appagante come poche. Eppure non l’ha fatto imprudentemente, era tutt’altro che uno sprovveduto, del resto chi decide di intraprendere un’escursione del genere, che richiede ore ed ore di cammino, non può essere che un grande appassionato, e quindi anche un esperto. Per le numerose similitudini, pur in stagioni completamente diverse, la disgrazia ha riportato a un’altra tragedia impensabile, un’altra morte assurda, quella di Paolo Scaggiari, investito e ucciso da un masso nel luglio del 2001, anche lui sui nostri monti, considerati inoffensivi. Fatalità, il significato di questa parola l’ abbiamo sentito in modo pesante, troppo pesante, come la neve che ha sepolto Stefano, come il masso che ha schiacciato Paolo. Non sono pericolose le nostre montagne, ma in condizioni particolari, in stagioni di precipitazioni straordinarie come quella di quest’anno, se si sommano una serie di fatalità, lo possono S.B. diventare. Lo abbiamo imparato pochi giorni fa. Quando la prudenza non è mai troppa Un saluto a Stefano Numerose come non mai, in quest’annata di abbondanti precipitazioni nevose, sono le tracce lasciate lungo i pendii dei nostri monti più alti dalle discese fuoripista con gli sci o lo snow board. E preoccupa il fatto che chi decide di avventurarsi in un’impresa del genere probabilmente lo fa senza essere cosciente dei pericoli che comporta. Ne parliamo con Daniele Benettazzo, da gennaio nuovo capo stazione del Soccorso Alpino di Asiago. “La frequentazione della montagna d’inverno – commenta – aumenta di anno in anno, e se fino a qualche tempo fa avventori abituali erano soprattutto i praticanti lo sci alpinismo con una formazione alle spalle che permette di fare le giuste valutazioni sulla sicurezza, oggi si nota una massa di gente che gira per le montagne senza un minimo di preparazione, non solo per quanto riguarda il pericolo valanghe, ma anche l’orientamento e la valutazione dei tempi di percorrenza. Molti fra gli escursionisti con le ciaspole non hanno alcuna preparazione di base, pensano di poter ripercorrere strade e sentieri fatti d’estate, senza rendersi conto che l’ambiente invernale cambia totalmente. Fra gli sciatori con lo snow board, molti sono invece convinti che con la tavola si possa fare tutto, spesso sviati dalle immagini che trovano su internet, dove qualsiasi impresa può sembrare alla portata di tutti. Che quella di quest’anno sia una stagione eccezionale, che ha attirato un numero veramente grande di persone, lo dimostra anche il fatto che, da dicembre in poi, il Soccorso Alpino ha già fatto dieci interventi, contro i due-tre che sono la media di un’intera stagione. Tra questi, alcuni hanno riguardato sci alpinisti, fondisti, escursionisti con le ciaspole, che è stato necessario soccorrere perché infortunatisi, sorpresi dal buio o incapaci di ritrovare la via del ritorno. E’ poi essenziale che la gente si renda conto che in condizioni eccezionali anche pendenze minime possono diventare pericolose, che anche una piccola massa di neve può essere mortale”. Siamo agli inizi della primavera, con le temperature in rialzo, si possono ipotizzare ulteriori pericoli? E’ partito da casa sabato 7 marzo per un’escursione in montagna, verso Galmarara e Cima XII e non è più tornato. Lunedì 9 marzo, gli uomini del Soccorso Alpino e del Corpo Forestale dello Stato ne hanno rinvenuto il corpo privo di vita sotto la neve, travolto da una slavina. Se n’è andato così Stefano Spagnolo di Rotzo, 45 anni, dipendente della Cassa Rurale e Artigiana di Roana, persona conosciuta e stimata. Questo è il saluto e il ricordo che ci hanno affidato i suoi colleghi di lavoro. Il luogo del ritrovamento “Prevediamo che nel prossimo periodo ci saranno numerosi movimenti, con il caldo ci saranno distacchi di masse di neve, cadranno le cornici nelle creste. Prima di avventurarsi fra i monti innevati è necessario informarsi. A volte non c’è alcun pericolo, ma prima di partire è sempre opportuno consultare un bollettino neve/ valanghe come quello, sempre aggiornatissimo, del Centro ARPA di Arabba, collegandosi al sito o chiamando il numero verde 1678-60345. Le valutazioni vanno poi fatte sul posto prima di mettersi in movimento, ma anche strada facendo, soprattutto nei pendii, e se ci sono dubbi, anche minimi, bisogna avere il “coraggio” di rinunciare. Normalmente si considera a rischio una pendenza di 30 gradi, ma in condizioni particolari anche una pendenza di 25 gradi diventa rischiosa. Bisogna fare attenzione a tutta la neve “nuova”, che può essere caduta con nevicate recenti o portata dal vento, e che finché non si comprime con gli strati precedenti è molto instabile: valanghe e lastroni si possono muovere anche da soli, o al semplice passaggio di una persona. Ma è necessario anche essere in grado di fare le valutazioni, a questo proposito ricordo che il CAI organizza corsi di sci alpinismo con attività formative, serate teoriche e uscite pratiche. Fondamentale è avere la giusta attrezzatura con il kit di autosoccorso, non uscire da soli, e quando di pensa ci possa essere un pericolo, andare avanti uno alla volta, in modo che in caso di necessità si possa, con l’A.R.VA (apparecchio ricetrasmittente di ricerca in valanga) individuare nel giro di pochi minuti il punto dove si trova la persona sommersa dalla neve.” Parliamo dell’intervento che ha portato al ritrovamento del corpo di Stefano Spagnolo. Come avete operato? “Siamo stati allertati domenica sera, mentre lui era partito la mattina del giorno precedente. E gli unici dati in nostro possesso erano il ritrovamento dell’auto e l’intenzione comunicata di arrivare a Cima XII. Quello che siamo riusciti a fare quella sera è stato risalire con molta fatica, vista la neve molto abbondante, la Val Galmarara con le motoslitte: siamo arrivati proprio in zona, abbiamo per- lustrato il rifugio che si trova sopra, e durante queste operazioni avevamo già notato la slavina. La mattina seguente sono riprese le perlustrazioni, in collaborazione con il Corpo Forestale con un proprio elicottero e unità cinofile, l’elicottero del 118 di Verona, squadre di uomini con la motoslitta e con gli sci da alpinismo, dividendoci per sondare tutte le vie: la speranza era quella di ritrovarlo rifugiato da qualche parte, magari impossibilitato a muoversi. Non avendo trovato alcuna traccia, le ricerche si sono concentrate dove avevamo notato la slavina, e lì i cani hanno subito individuato dove si trovava Stefano. Erano le 12.30 circa di lunedì, una volta recuperata, la salma è stata trasportata all’ospedale di Asiago”. Silvana Bortoli Ciao Stefano, la mattina di lunedì 9 marzo tornando al lavoro e notando la tua assenza abbiamo scoperto che non eri ancora rientrato dalla ciaspolada che da qualche settimana avevi in animo di fare. Per tutta la mattina ognuno di noi ha pregato…. e sperato che ce l’avresti fatta, sicuri che la tua forza interiore e la tua tenacia potessero aiutarti a superare ogni possibile avversità. Siamo rimasti fino all’ultimo con la speranza di riabbracciarti, guardandoci increduli, quasi senza parlare, capendo che non potevamo che sperare. Quando hai sentito che anche noi volevamo fare qualcosa, venire a cercarti ……seguendo i tuoi passi lassù verso Cima XII, ci hai fermati ……facendo capire dov’era terminata quella ciaspolada sulle tue amate montagne. Il dolore più forte si è impossessato di noi non appena ci hanno comunicato che anche tu, come il caro Daniele te ne eri andato per sempre…..per sempre avevi imboccato il sentiero per le montagne più alte…Adesso, domani, per sempre, non ci passerà la rabbia che proviamo nel pensare che proprio la tua passione e la tua voglia di scoprire cosa ci fosse al di là della vetta ti abbiano portato via alla tua adorata Cristina, ai tuoi cari, ai tuoi amici. Con la stessa passione e le stesse capacità e il rispetto con cui affrontavi le Cime, affrontavi ogni giorno il tuo lavoro e sapevi risolvere qualsiasi problema con grande professionalità; con la disponibilità della persona semplice, onesta e concreta non negavi mai il tuo prezioso aiuto. Ora sulla tua scrivania c’è una piccola rosa bianca…....e intorno …. l’enorme vuoto della tua assenza. Caro Stefano, Caro Amico, desideriamo farti arrivare così il nostro ultimo forte abbraccio. Sei stato un amico sincero, genuino, un esempio per tutti nel lavoro… Non ti dimenticheremo mai e ti promettiamo che molto presto verremo lassù, verso Cima XII, per terminare la tua camminata e ..…per salutarti da vicino. Puoi contarci! Ci mancherai Stefano. Ciao I tuoi amici e colleghi della Cassa Rurale di Roana I “dieci comandamenti” per uscire e procedere in sicurezza Per contribuire ad elaborare un bollettino neve ed offrire il Servizio Meteomont, prezioso strumento di previsione e prevenzione del rischio valanghe, gli addetti del Corpo Forestale dello Stato di Asiago effettuano giornalmente un monitoraggio del manto nevoso ed un’attenta analisi dei vari strati che lo compongono. A fine stagione sarà interessante conoscere i dati relativi a questa annata di precipitazioni copiose, per il momento Isidoro Furlan, vice questore del Corpo Forestale, comandante del Coordinamento distrettuale di Asiago, ci anticipa che in questa stagione finora di neve ne sono caduti sette metri e mezzo. Commentando il pericolo di valanghe, Furlan sottolinea come la probabilità che si effettuino questi eventi da noi sia molto limitata, ciò nonostante raccomanda molta prudenza a chi frequenta la montagna d’inverno convinto di poter “navigare a vista”, senza pensare che la neve copre e nasconde tutto, buchi, seracchi, forre e altre insidie. Particolare attenzione va posta verso l’alto e sui versanti, dove si formano le creste, ovvero gli accumuli di neve portati dal vento che si possono staccare, come è accaduto nel caso di Spagnolo. Furlan ci ha affidato un decalogo con dieci regole di comportamento da tenere ben presenti e che riportiamo: 1-Scegli gli itinerari in funzione della capacità fisiche e tecniche. 2Documentati sul percorso che devi fare con il servizio sms al Corpo Forestale o Servizio Valanghe di Arabba. 3-Vesti con abbigliamento ed equipaggiamento consono all’impegno e alla lunghezza dell’escursione. 4-Lascia sempre detto a casa l’itinerari preciso che intendi fare e non cambiarlo mai. 5-Non andare mai da solo. 6-Porta sempre con te viveri di conforto e kit di pronto soccorso. 7-Informati sulle previsioni meteo e consulta il bollettino valanghe. 8Indossa sempre l’A.R.VA e assicurati che funzioni. In caso contrario metti il cordino antivalanga. 9-Se hai qualche dubbio sul percorso o se ti trovi in difficoltà è meglio rinunciare che rischiare. 10-In caso di bisogno chiama immediatamente il 118 – 1515 -113. “Nel caso si venga travolti - aggiunge Furlan - e si riesca a farsi spazio per respirare, il metodo per sapere da che parte scavare, è quello di farsi la pipì addosso e farlo nella direzione opposta di S.B. dove la si sente scendere”. 8 l’Altopiano Sabato 21 marzo 2009 ATTUALITA’ www.giornalealtopiano.it 4 Internet più veloce e servizi on line con i bandi promossi dalla Provincia Obiettivo: mettere nelle condizioni tutti i cittadini e le imprese, anche quelli di montagna e i piccoli borghi isolati, di poter beneficiare dei vantaggi della connessione e dell’utilizzo della rete NUOVO RICORSO AL TAR PER IL PIANO COLONIE Il piano di lottizzazione “Colonie” diAsiago, torna sul tavolo del TAR del Veneto. Il piano stralciato non approvato dal comune nel settembre 2007, è causa di un contenzioso tra il Comune e i lottizzanti. Il TAR, in seguito al ricorso dei lottizzanti per la bocciatura del piano, aveva dato ragione agli stessi proponendo al Comune di stralciare la delibera di non approvazione e di riportare il piano in consiglio. Nel novembre del 2008 la questione veniva ancora una volta discussa in consilgio comunale con un nuovo no da parte della maggioranza motivato con l’insufficienza della viabilità per raggiungere la zona. Ecco dunque il nuovo ricorso al Tar che ha deciso di fissare un’udienza rigettando allo stesso tempo la richiesta di sospensiva della delibera comunale avanzata dai legali dei lottizzanti ritenendo che non ci siano i presupposti del danno grave per giustificare il provvedimento cautelativo. << La partita è ancora aperta - dice il sindaco Gios - Credo sia significativo che questa volta i giudici abbiano voluto capire meglio la situazione per dare una valutazione >>. G.R. Diffondere la banda larga e portare tutto il territorio provinciale a pari connettività, incentivando l’utilizzo di servizi telematici. Questo l’obiettivo dei tre bandi promossi dalla Provincia a supporto di Comuni e Comunità Montane vicentine che presentino progetti di innovazione tecnologica. “La diffusione dei servizi on line –spiega l’Assessore Pellizzarinon può prescindere da una dotazione tecnologica di base diffusa in tutto il territorio. Questo è il primo ostacolo da rimuovere per mettere nelle condizioni tutti i nostri cittadini e le nostre imprese, anche quelli di montagna e i pic- L’Associazione “Occhi aperti… per costruire giustizia” a Napoli Gli altopianesi in sfilata per ricordare tutte le vittime di mafia Sono partiti dal piazzale dello stadio mercoledì sera alle 20 i 24 giovani ed adulti dell’associazione “Occhi aperti … per costruire giustizia”. Partiti per un viaggio che li porterà a Napoli a sfilare sabato 21 nella Giornata della Memoria e dell’impegno per ricordare le vittime di tutte le mafie. Un viaggio per portare la propria testimonianza, per far sentire la propria voce ma anche per conoscere e svelare quel mondo fatto di omertà, di paura, di illegalità. Un viaggio iniziato fisicamente dal piazzale dello stadio, ma che è cominciato realmente giovedì a Casal del Principe per commemorare la morte di don Peppe Diana, poi venerdì a Caserta per incontrare suor Rita a Casa Ruth, una comunità che ospita ragazze sfuggite dallo sfruttamento e dalla schiavitù della prostituzione. Un viaggio che continua Sabato nel corteo a Napoli. Un viaggio che poi prosegue sull’Altopiano, una volta ritornati, per continuare a testimoniare, per aprire occhi per costruire giustizia. coli borghi isolati, di poter beneficiare dei vantaggi della connessione e dell’utilizzo della rete. Internet ha virtualmente abbattuto tutte le distanze fisiche che separano cittadini di nazioni diverse, rendendo accessibile il sapere in maniera semplice e diretta. La connessione veloce può oggi essere considerata una vera e propria scriminante per la crescita culturale e sociale e lo sviluppo economico, per questo la Provincia ha ritenuto di dover stimolare anche i Comuni più piccoli e con meno risorse, mettendo a loro disposizione un cofinanziamento per progetti innovativi.” Il fondo ammonta a 100mila euro divisi in tre bandi: il primo per pro- getti di impianti per l’accesso a internet via satellite, il secondo per la diffusione di servizi di connettività a banda larga, il terzo per la realizzazione di sportelli automatici per l’erogazione di servizi al cittadino. La scadenza è per tutti il 20 aprile 2009. L’iniziativa, hanno ricordato il dirigente del Settore Informatico della Provincia Maria Elisabetta Bolisani e la responsabile dell’Ufficio Innovazione Rosarita Crisafi, si inserisce in un più ampio progetto che vede Provincia di Vicenza e Regione Veneto impegnate nella promozione di iniziative volte alla riduzione del “digital divide” nel territorio veneto e, in particolare, in quello vicentino. Già sono stati stan- ziati 1,3 milioni di euro per la copertura mediante Wi-max di 12 Comuni vicentini con copertura vicina allo zero: Grancona, San Germano dei Berici, San Pietro Mussolino, Crespadoro (località Marana, Campodalbero, Durlo), Altissimo (località Campanella e Molino), Lusiana, Lugo, Calvene, Conco, Foza, Enego, Gallio (località Stoccareddo). Ora l’invito è esteso all’intero vicentino, ai Comuni e alle Comunità Montane, anche in forma associata. Per informazioni in merito ai bandi è possibile rivolgersi ai seguenti recapiti telefonici: Prisca Dal Lago, tel. 0444/ 908173, Guido Maurogiovanni, tel. 0444/ 908177. Tutela e sviluppo della montagna le direttive in un “Libro Verde” Un “Libro verde” dedicato alle raccomandazioni politiche per la tutela e lo sviluppo della montagna. Lo chiede la montagna, quella italiana e vicentina in modo particolare. Secondo la richiesta sostenuta da 300 rappresentati delle regioni montuose europee, a farsene promotore dovrebbe essere il Parlamento europeo. Il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, portavoce della montagna italiana, spiega: << È stato proposto un pacchetto di misure alla Commissione europea per definire una politica specifica per la montagna e rispondere così alle necessità che le Regioni montane elaborino piani specifici secondo le diverse vocazioni, da quella turistica a quella agricola o industriale. L’obiettivo è quello di condividere l’impostazione di una programmazione intersettoriale che rafforzi la collabora- zione tra fondovalle e montagna >>. Tra i punti da sviluppare nel libro verde secondo il Comitato delle Regioni ci sono: migliorare, laddove ciò può essere fatto senza danni all’ambiente, l’attrattività e l’accessibilità delle regioni di montagna per le imprese e per i cittadini potenziando le vie di comunicazione terrestri e digitali, favorendo l’innovazione e la creatività nella valorizzazione delle risorse umane e dello spirito d’impresa. Il presidente della Comunità Montana Gianacarlo Bortoli sottolinea: << Bisogna ricordarsi che la montagna è essenziale per la vita e che, dovendo far fronte a svantaggi naturali permanenti, i territori di montagna fungono tradizionalmente da territori pilota in materia di sviluppo sostenibile potenzialmente innovativo. La montagna potrebbe essere la chiave di svolta per tutto il pianeta >>. Gerardo Rigoni 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5 “I percorsi del rilancio turistico” ATTUALITA’ Conoscere, organizzare, divulgare. Tre verbi che indicano tre must, i primi tre passi obbligatori per avviare l’Altopiano ad una necessaria operazione di marketing turistico forte ed efficace, capace, finalmente, di dare al nostro territorio il giusto appeal, quell’attrattività in grado di rilanciare il nome di Asiago e dei Sette Comuni nel mercato del turismo. Andrea Cunico Jegary, nome noto agli assidui frequentatori del blog Radio Monte Katz, non ha dubbi: “Non si è fatto e non si sta facendo niente in questa direzione. Così non si va da nessuna parte. Tutt’ al più stiamo facendo del nostro meglio per emarginarci”. E’ un esperto di marketing e comunicazione il Jegary, con la sua azienda, con sede a Bassano del Grappa, lavora in quest’ambito da circa 30 anni. Le sue parole, per chi ad ogni livello lavora nel turismo locale e per la sua promozione, hanno il peso di un macigno e danno fastidio, molto fastidio. Ma il suo intento non è fare della sterile critica, non è neppure quello di sostituirsi a chi già opera in questo campo. La sua è voglia di fare, di mettersi in gioco, di seguire strade diverse rispetto a quelle fin qui proposte, di impegnarsi per un territorio che, da asiaghese trapiantato (ha vissuto qui fino all’età di 25 anni e ci torna ad ogni momento libero), conosce bene e ama profondamente. La sua idea, già ampiamente dibattuta sul blog dell’amico Billarman, è di creare una Consulta per il marketing turistico dell’Altopiano, un organismo indipendente, svincolato degli enti locali, capace di camminare con le proprie gambe, che possa fare Chiacchierata con Andrea Cunico esperto di Marketing e comunicazione sulle strategie da adottare per migliorare l’offerta e l’immagine turistica dell’Altopiano ciò che gli amministratori e i politi non possono fare “Non è il loro compito – sottolinea Jegary - e soprattutto non possono avere le necessarie competenze in materia”. “Sia chiaro – mette subito le mani avanti – non cerco lavoro in Altopiano e sono pronto a dare il mio contributo a titolo di volontariato”. Cerca suoi simili, Jegary: gente con cuore e radici locali, volenterosa di spendersi per dare un buon futuro a questa terra e ai suoi figli. La bacchetta magica non ce l’ha nemmeno lui, l’avrebbe già usata. Di magico qualcosa però c’è: il nostro territorio che ti dona sorprese ad ogni anfratto “Quello che vedi se vai in cima al Monte B – ama ripetere Andrea - e mentre l’occhio spazia fino all’orizzonte ti fa pensare ad un grande parco giochi all’aperto per adulti”. “Qui c’è tutto – continua il nostro esperto - Forse le case son troppe, ma si è ancora in tempo per dire stop. Prendiamo questo tutto, organizziamolo come si deve e poi facciamo la prima grande operazione di marketing: la creazione di quella che in gergo si chiama marca, ovvero la sfera dei valori riconosciuti dall’esterno, per arrivare dunque ad avere una certa rilevanza di marca ed essere competitivi. La marca si crea in base al prodotto e noi abbiamo un prodotto meraviglioso da “spendere”: il nostro ambiente”. Da dove cominciare dunque? “Guardiamo cosa ha fatto chi è più bravo di noi in questo campo, studiamo le analogie, e cerchiamo di adottare le stesse strategie. Penso all’Alta Val Pusteria. Lì è stato creato un Centro Servizi che si muove in modo intercomunale e coordina le attività di marketing territoriale e comunicazione per tutto il territorio. Da noi va creato un organismo analogo, un gruppo di eccellenza capace di attivare risorse nuove, di lavorare per obiettivi comuni e condivisi”. “L’Altopiano deve essere unito in tutto, dagli intenti alle tabelle sul territorio, ai percorsi e ai sentieri che devono collegare i paesi. Abbiamo anelli comprensoriali meravigliosi, che vanno valorizzati e il turista dovrebbe poter andare da un paese all’altro senza bisogno di prendere l’auto, a piedi o in mountain bike, attraverso itinerari indicati chiaramente già dal centro del paese, all’uscita dall’albergo”. Secondo Andrea Cunico è la “mobilità dolce” la vocazione turistica dell’Altopiano e nella sua organizzazione e valorizzazione sul territorio sta la chiave del rilancio. E’ un progetto ambizioso quello che ha in testa Jegary, che vuole prima di tutto dare dignità alla nostra gente oggi più succube del turismo che protagonista. “Noi altopianesi per primi non abbiamo la consapevolezza di quello che abbiamo. Siamo coproprietari di un’immensa risorsa aurifera e solo prendendo coscienza di ciò, recuperando l’orgoglio di questa appartenenza, possiamo sviluppare un’adeguata cultura dell’accoglienza e possiamo fare vero turismo”. Lasciamo dunque da parte l’arroganza, una delle nostre pecche più grandi, e con un po’ di umiltà intellettuale cominciamo a studiare e a conoscere la nostra storia, la nostra cultura, il nostro splendido ambiente. Innamoriamoci, tutti, ma soprattutto chi lavora nell’ambito del turismo, del nostro territorio, saremo i primi e più credibili promotori del prodotto Altopiano di Asiago e dei 7 Comuni. La Consulta per il Marketing Territoriale Il progetto che si vuol proporre è riferito alla creazione di un centro servizi marketing e comunicazione. L’obiettivo è dotare finalmente il sistema turismo altopiano di un’area di eccellenza strategica, impegnata nella ricerca e sviluppo per la competitività del proprio mix prodotto/comunicazione. Come già avviene in altri comprensori, questo centro servizi innovativi, che per il momento denominiamo “Consulta per il Marketing Territoriale Spettabile Reggenza Altopiano di Asiago 7 Comuni, dovrebbe operare in estrema sintesi su cinque direttrici strategiche: 1) AVVIARE un’attività sistemica di branding (valorizzazione di marca) mirata ad organizzare e dare visibilità all’identità AA7C sotto un unico marchio immediatamente rico- noscibile e riconducibile al grande patrimonio di unicità storica-ambientale del nostro territorio 2) PROMUOVERE e coordinare azioni informative e formative dedicate agli operatori in generale, con particolare attenzione alle opportunità per i giovani, in un obiettivo generale mirato a promuovere una cultura di marketing e nuove professionalità adeguate alle nuove esigenze del mercato 3) VALORIZZARE la percezione di qualità del prodotto di ciascuna filiera attraverso la definizione di un disciplinare d’appartenenza che impegni reciprocamente ad un rigoroso controllo a garanzia dell’immagine AA7C in quanto valore riconosciuto e condiviso dal territorio come patrimonio comune 4) SUPPORTARE direttamente con consulenze di marketing e comunicazione i singoli produttori impegnati nell’offerta di prodotti di qualità legati alla tipicità ed unicità della marca AA7C con particolare priorità ai prodotti che per entità di distribuzione e visibilità possano veicolare notorietà e coerenza di valori del territorio e della sua vocazione turistica 5) MONITORARE, analizzare, interpretare il continuo divenire delle aspettative di mercato (megatrend), tradurre tempestivamente questi segnali in linee guida generali per il coordinamento globale delle iniziative del territorio mirando a soddisfare la domanda con un approccio sistemico verso nuove iniziative in coerenza, continuità e univocità all’identità della marca AA7C. Elementi di Marketing turistico: nuova rubrica per camminare insieme Qualche elemento di marketing turistico, per chi è impegnato in questo campo lavorativo, ma anche e soprattutto per noi, per tutti gli altopianesi, primi affidatari e promotori di questo territorio, chiamati ad amare la propria terra e a imparare, dimostrare e diffondere la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità. Ognuno può e deve con- Migliorare si può, le occasioni non mancano Per chi ha voglia di imparare, di affrontare e svolgere con maggiore professionalità il proprio lavoro, le occasioni non mancano, basta tenersi informato e andarsele a cercare. Come ha fatto Berto Pucci, che nonostante abiti in Altopiano da quasi quindici anni non ha perso il tipico accento toscano che ne rivela immediatamente le origini. Il signor Pucci ha appena terminato a Bassano un corso di formazione di vendita e marketing di quelli finanzia- ti dal Fondo Sociale Europeo, organizzato dalla Confcommercio di Vicenza, il cui obiettivo era quello di fornire metodologie di vendita, ottimizzando la parte organizzativa, avviando un processo di miglioramento, sfruttando i propri punti di forza. In una occasionale chiacchierata è emerso come ci sia stato un certo stupore, anche da parte degli addetti ai lavori, nel constatare che, da un bacino di utenza vasto come lo è l’Altopiano, Pucci sia stato l’unico iscritto. Manca l’in- teresse dei cittadini verso la materia? Probabilmente quella che manca è l’intraprendenza che ha invece dimostrato Pucci, nel ricercare questa possibilità. Perché, come ci testimoniano dal mandamento di Asiago dell’Ascom, un primo percorso formativo per operatori del commercio organizzato a Lusiana, ha riscosso notevole interesse e si è concluso con successo di partecipazione tanto da essere in dirittura d’arrivo un nuovo corso. “A breve partirà la secon- da parte del progetto formativo – ha commentato il presidente della delegazione Confcommercio Carlo Xausa – che andrà a consolidare con delle proposte concrete, dopo un preventivo monitoraggio della clientela dei negozi e pubblici esercizi di Lusiana, questo percorso condiviso fra operatori, che assieme intendono confrontarsi e svilupparsi per valorizzare il proprio territorio”. S.B. correre al rilancio turistico dell’Altopiano. Serve sensibilizzazione, servono formazione e professionalità. Partendo da queste considerazioni che spesso leggiamo o sentiamo, abbiamo pensato di coinvolgere Andrea Cunico, nella veste di altopianese (seppur emeigrato) con grande esperienza e competenza nel campo del marketing e della comunicazione, in un’operazione di introduzione a questa parti- c o l a re s f e r a d ’ a z i o n e p re z i o s a p e r i l f u t u ro della nostra economia. Gli abbiamo affidato una rubrica fissa sulle nostre pagine chiamata “Elementi di marketing turistico”. A piccoli passi scopriremo cosa Andrea ha da dirci, con la volontà, in mezzo a tante chiacchiere, di dare un modesto, ma speriamo apprezzato contributo alla crescita del nostro territorio e dei suoi abitanti. S.L. 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 6 A proposito di lingue... In medio stat virtus ASIAGO In seguito alla questione insorta nei due scorsi numeri del nostro quindicinale in merito alle lingue di insegnamento nelle scuole medie inferiori e superiori, il Presidente del Consorzio Turistico ha voluto esprimere un suo commento. Secondo De Guio, si rivela importante distinguere due opportunità concesse dalla didattica linguistica; l’una è quella umanistico-culturale che si rende esplicita nella scelta della lingua francese come prima lingua, la seconda è quella tecnico-eco- Il commento di Domenico De Guio, Presidente del Consorzio Turistico sull’insegnamento della lingua straniera nelle nostre scuole: “L’inglese e il tedesco offrono più opportunità” nomica che attualmente si indirizza maggiormente verso le lingue di ceppo germanico. La nostra realtà, secondo il Presidente del Consorzio Turistico, non offre una sufficiente formazione proprio per quanto riguarda queste lingue, che tuttavia si rivelano sempre più importanti dal punto di vista turistico e non solo. Più in generale, De Guio contesta la scarsa capacità pratica che gli studenti sviluppano nell’espressione orale della lingua appresa a scuola (sia essa fran- cese, inglese o tedesco), cosa che nei paesi nordici non si verifica e che per noi può diventare un grosso limite. Pur apprezzando l’insegnamento del francese a scuola, ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’inglese e del tedesco come lingue basilari per le attuali esigenze di mercato. Se il francese è utilissimo alla cultura e come input all’apprendimento di altre lingue romanze, quindi, l’inglese e il tedesco non si profilano esclusivamente come culturalmente importanti, ma anche come lingue all’avanguardia e al passo con le esigenze di mercato. “E’ importante sottolineare – ha precisato De Guio – che il problema di fondo sta nel fatto che, dopo un intero ciclo scolastico, i nostri ragazzi non sono ancora in grado di parlare una lingua e la cosa risulta evidente specialmente confrontando la loro preparazione con quella dei loro coetanei tedeschi”. “Se poi mi devo esprimere su quale sia la corsia linguistica preferenziale – ha ribadito il Presidente del Consorzio Turistico – posso asserire che, attualmente, il tedesco e l’inglese possono offrire opportunità maggiori. Per esempio, il nostro Consorzio sta promuovendo il territorio di Asiago in Germania, cosa che potrebbe portare in loco un turismo sempre più di lingua tedesca”. Tutto questo, ha tenuto a precisare, va detto senza trascurare l’importanza delle lingue neo-latine e tenendo presente che alla base va risolto un problema di fondo per qualsiasi lingua coinvolta: la pratica della lingua in apprendimento. M. R. Stampa su qualsiasi supporto e di qualsiasi formato? Le soluzioni migliori da Scaggiari! La ditta asiaghese, sempre attenta alle novità di mercato e alle esigenze della clientela, aggiunge nuovi modernissimi servizi alla propria offerta commerciale Da oltre mezzo secolo la famiglia Scaggiari di Asiago opera nel settore commerciale, con una crescita continua, data dalla costante ricerca di prodotti innovativi e di qualità. La capacità di percepire gli orientamenti di mercato, anche anticipando la domanda, si è rivelata la giusta strada per poter offrire sempre soluzioni vincenti. Dal 1956 in poi l’attività degli Scaggiari è stata un punto di riferimento per le famiglie, per le ditte, la gente del posto ma anche i turisti, incentrata sulla cartoleria, i giocattoli e gli articoli da regalo, il modellismo, la fornitura per uffici, i testi scolastici, i libri, il tempo libero. Non possiamo non aprire una piccola parentesi per ricordare anche quella che è stata la professione di Giampaolo, fondatore dell’azienda, che negli anni sessanta aggiunse il mestiere di fotografo, con ottimi risultati che gli valsero numerosi riconoscimenti di stima e profes- sionalità. Sono sempre state molte le buone ragioni per fare una visita da Scaggiari, ed oggi se ne sono aggiunte altre, grazie alla recente introduzione di nuovi importanti servizi che permettono le migliori soluzioni di stampa su qualsiasi formato e supporto, offrendo possibilità che le tradizionali tipografie non possono proporre, come i tempi di consegna molto brevi e la possibilità di richiedere quantità ridotte, addirittura singole. Piccole e medie imprese, enti pubblici, pro loco, stu- denti, professionisti, associazioni sportive, gruppi musicali, coscritti… chiunque può trovare la migliore soluzione alle proprie esigenze, avvalendosi di prestazioni di ottima qualità, grazie ai macchinari all’avanguardia utilizzati, che permettono di realizzare, in tempi adeguati, prodotti altamente personalizzati e originali. Per quanto riguarda le stampe a grande formato, i poster possono essere realizzati su carta comune, carta fotografica, in alta risoluzione; i plottaggi, anche a supporto di uffici tecnici, a colori o in bianco e nero. Numerosi sono gli articoli adatti all’esterno perché realizzati in materiale che non si rovina, come i banner, ovvero gli striscioni gommati dalla lunga durata che servono per pubblicizzare aziende e prodotti, manifestazioni, mostre; il PVC adesivo bianco o trasparente, le stampe su tessuto, i teli bandiera. E ancora le stampe su banda magnetica, sistema molto comodo per personalizzare auto, furgoni, automezzi di lavoro, che si può togliere senza rovinare la carrozzeria, cambiandolo senza problemi quando necessario; sempre per la promozione della propria attività, è possibile avere adesivi di qualsiasi formato, per vestire graficamente automezzi vari e vetrine; adesivi tradizionali, piccoli e grandi per qualsiasi tipo di attività. Già da qualche tempo da Scaggiari si può usufruire del servizio fax ed è possibile avere in tempi brevissimi timbri, rilegature a dorsi plastici e metallici, biglietti da visita anche in minime quantità, plastificazioni in formati A3 e A4, adesivi anche con riproduzioni da internet; stampa da file di papiri di laurea, manifesti in qualsiasi formato per pubblicizzare eventi anche decisi all’ultimo minuto. Molto richieste sono poi le stampe su tessuto, t-shirt, maglie, felpe, abbigliamento personalizzato per singoli, gruppi sportivi o di vario genere, anche su capi propri. E’ soprattutto su questi prodotti, che possono essere anche una splendida idea regalo, che si riesce a sviluppare la creatività del cliente, esaltando l’originalità che può essere anche quella di riprodurre un’immagine, un ritratto o un paesaggio fotografico, un disegno, un logo. E la qualità della stampa è ottima, dura nel tempo. Il manifesto per informare della serata di un grup- po musicale, la cena della classe, una maglietta a sostegno o a ricordo di un evento, senza dover richiedere il lavoro con largo anticipo e senza alcun limite minimo di richiesta. Per le nuove attività che non avessero ancora un proprio logo, una propria immagine identificativa, Scaggiari è in grado di indirizzare verso studi grafici con cui è in contatto collaborazione. Per qualsiasi altra informazione, potete rivolgervi senza impegno al negozio che si trova in centro ad Asiago, in piazza Mazzini. Servizio Redazionale 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7 Ricordi e racconti per imparare ATTUALITA’ Col progetto “Maestra montagna”, gli alunni della scuola primaria di Canove possono conoscere la storia dell’Altopiano. In un incontro con Casimiro Grotto hanno scoperto tante cose sul trenino Trofei di caccia Oltre un secolo di attesa per l’abbattimento di un cervo L’abbattimento di un cervo: questo è stato l’obiettivo principale per molti cacciatori dell’Altopiano per lunghissimo tempo, ben 106 anni per la precisione. Tanti infatti ne son passati tra l’ultima uccisione del superbo esemplare di fauna nostrana, avvenuta nel nostro territorio nel 1901, e la successiva,verificatasi nel 2007. Parliamo di caccia di selezione, quella consentita e programmata per un’equilibrata presenza di determinate specie animali sui nostri monti, quella esercitata da cacciatori con la C maiuscola, che conoscono il nostro ambiente, che praticando quest’hobbie, lo vivono, lo perlustrano in lungo e in largo, concorrendo alla suo monitoraggio e alla sua salvaguardia. La notizia della conquista dell’ambito trofeo (cervo maschio adulto) non è certo stata subito sbandierata ai quattro venti, mantenuta con un certo riserbo nell’ambito degli addetti ai lavori tanto che, stando alle statistiche ufficiali, in un nostro articolo riguardante l’introduzione di nuove specie animali nel nostro ter- ritorio, totalmente ignari dell’accaduto, anche noi c’eravamo fermati al quel lontano 1901. La vecchia foto che, per mostrarla sulle nostre pagine, abbiamo tolto dalle pareti della sede dei Cacciatori di Asiago, dove fa bella mostra di sé, ritrae i protagonisti dell’ormai lontanissimo fatto che fieri stanno in piedi intorno alla preda appena abbattuta. Nella didascalia sono riportati il luogo dell’abbattimento, Bosco Meltar, la data, settembre 1901, e i nomi dei cacciatori ritratti: Carli Antonio Muller (direttore didattico, ha abbattuto il cervo), Domenico Bortoli (avvocato), Giobatta Carli (Titta Muller), sacerdote, e Giovanni Rigoni (Pese, un amico). Uno scatto storico, finito anche su qualche libro dedicato alla caccia, al quale doverosamente va affiancato quello più recente che merita in egual misura di passare alla storia. La foto è stata scattata l’11 novembre 2007, in Val Renzola. Fieri, accucciati dietro il cervo abbattuto, ci sono il cacciatore Alessandro Rigoni e l’accompagnatore Bruno Gattolin. Quello che i due protagonisti han- no fatto per riuscire a stanare il maestoso esemplare assomiglia molto ad un lungo, paziente ed amorevole corteggiamento. “Lo abbiamo cercato e sorvegliato per mesi. Ogni volta che avevamo un po’ di tempo libero lo dedicavamo a quest’idea – racconta Alessandro – non pensavamo ad altro, non parlavamo d’altro. Il cervo maschio, a differenza della femmina, è molto schivo, non si fa vedere. Riuscire a scovarlo non è stato facile. Abbiamo individuato la zona in cui si trovava anche cercando e seguendo gli escrementi per terra. Con tanta pazienza e tante strategie, come quella per esempio di portargli delle mele, delle quali va letteralmente matto, abbiamo tentato di sedurlo finchè è giunto il giorno in cui sono riuscito ad abbatterlo. Per me è stata una grande conquista per la quale devo ringraziare moltissimo Bruno Gattolin che ha condiviso con me ogni momento di questa splendida avventura”. Stefania Longhini Bambini che chiedono ed ascoltano, adulti che ricordano e raccontano. Questa in sintesi la traccia di un lavoro sulla memoria, realizzato dagli alunni delle classi terze della scuola primaria di Canove, con il sostegno degli insegnanti e l’indispensabile collaborazione di parenti e conoscenti. Il lavoro dei piccoli si innesta in un progetto ampio e diversificato dal titolo “Maestra montagna” che coinvolge sull’Altopiano realtà scolastiche di diverso ordine e grado. Una preziosa esperienza che ha permesso di fermare nel tempo, ricordi destinati a scivolare nel dimenticatoio. La scuola di Canove è infatti situata là dove passava la linea ferroviaria che collegava Asiago con Piovene Rocchette. Come non chiudere gli occhi e provare ad immaginare di rimettere tutto al suo posto? A sostenere questo sogno, dal profondo della memoria di nonni e conoscenti, è apparsa addirittura la sagoma nera della “Vaca mora”, la locomotiva che trainava quel treno. A guidare quel marchingegno ferroso che “mangiava” fuoco e sputava fumo, prima come fuochista poi macchinista, c’è stato Casimiro Grotto. I bambini che hanno avuto modo di scoprire alcune vicende della sua vita attraverso le interviste e il libro “C’era una volta il Trenino dell’Altopiano…viaggi, storie e ricordi lungo la ferrovia”, sono rimasti così affascinati da quel lavoro dimenticato, importante e al tempo stesso impegnativo, che hanno chiesto di poterlo incontrare. Grazie all’iniziativa della maestra Silvana Traverso e alla disponibilità della casa di riposo Villa Rosa, dove da qualche anno vive il centenario macchinista, il desiderio si è realizzato sabato 7 marzo. Un incontro breve, ma intenso, sicuramente molto emozionante per tutti i protagonisti. I bambini arrivati pieni di curiosità e di domande preparate, non si sono persi d’animo quando, una volta terminate, hanno continuato ad alzare le mani per farne altre, per scoprire ancora qualcosa, sull’onda dell’entusiasmo generale che si era venuto a creare. Casimiro dal canto suo è apparso emozionato e si è più volte commosso nel trovarsi al centro dell’attenzione di tanti occhi curiosi ed accesi, come le fiammelle di quel fuoco che per anni ha alimentato la sua “macchina”. Già, il suo indimenticabile mezzo di lavoro! Nella pioggia di domande, quando gli è stato chiesto se avesse ancora nostalgia di quel Trenino, Casimiro ha confidato che ancora oggi gli capita di svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte, convinto di trovarsi di nuovo alla guida della sua inimitabile locomotiva. Giovanni Rattini I DIECI DI TOTNES Nella sala consiliare del Municipio di Asiago, l’assessore Roberto Rigoni e il consigliere Franco Sella hanno incontrato i dieci giovani vincitori del bando di concorso per la partecipazione al viaggio/studio a Totnes (Inghilterra). Gli studenti asiaghesi, classe 1991, frequentati la quarta superiore, che sono stati ammessi sono: Silvia Bianchi, Giulia Costa, Maunele Dalle Ave, Marta Marsetti, Andrea Rigoni, Claudia Rigoni, Giulia Rigoni, Arianna Rossi, Nicolò Rossi, Giulia Savioli. “Questo viaggio – ha sottolineato l’assessore Rigoni – si inserisce nella serie di iniziative finalizzate all’accrescimento delle conoscenze linguistiche e all’arricchimento del bagaglio culturale dei nostri giovani. Rappresenta inoltre un’importante esperienza dal punto di vista umano, che aiuterà i nostri ragazzi a confrontarsi con le difficoltà dello stare fuori casa e la necessità di adattarsi a situazioni nuove. Ai partecipanti raccomando di vivere questa opportunità con serietà ed impegno”. Dal 28 giugno all’11 luglio 2009, i dieci studenti saranno dunque a Totnes, ospitati da altrettante famiglie, durante il soggiorno frequenteranno un corso intensivo di inglese presso Totnes European School. 8 Sabato 21 marzo 2009 GALLIO I protagonisti di questa storia hanno tutti un nome, e allora, per una volta, invece di citarlo con la sua sigla, KJ2G2, l’orso che abita i monti dell’Altopiano lo chiameremo come il popolarissimo personaggio dei cartoni animati creato da Hanna & Barbera. A scegliere il nome è stato Simone, che, avvisato insieme ai familiari da zio Stefano, è uno dei fortunati che hanno potuto vederlo con i propri occhi. Primi giorni della seconda settimana di marzo, la luna piena illumina i pendii innevati, lo scenario è molto suggestivo, l’atmosfera sa di fiaba e magia. Ma c’è qualcosa di strano allo Zebbo di Gallio, dove verso le undici e mezza di sera un cane ringhia e abbaia. E’ un’abbaiare anomalo, diverso dal solito, e questo desta l’attenzione dei suoi padroni. Paola guarda dalla finestra, vede Poffi accovacciato, allarmato, lo sguardo fisso di fronte a sé, non si gira. Chiama Stefano, suo marito, da poco rientrato a casa, lui osserva, nota un’ombra, dapprima non la l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 8 Allo Zebbo incontro ravvicinato tra il cane Poffi e l’orso “Yoghi” L’animale, attirato in zona dalla presenza di alcune pecore, è stato osservato per una mezz’ora e ha impressionato soprattutto per la sua corsa velocissima identifica, ma poi capisce, ed esclama “l’orso!”. L’animale, che si trova a una ventina di metri di distanza, sente la voce e subito si mette in movimento per allontanarsi un po’. “Lavoro a Vezzena – racconta Stefano Pompele - rientro tardi la sera, e percorrendo con il buio la strada ho più di una volta pensato che prima o poi in quelle zone mi sarei imbattuto nell’orso, per questo tengo sempre in auto la macchina fotografica, con la speranza di poterlo fortuitamente fotografare”. Invece l’orso se lo ritrova di fronte a casa, a pochi metri di distanza: non se lo sarebbe mai aspettato, e a fotografarlo quasi neanche ci pen- Stefano Pompele con il nipote Simone e il cane Poffi nel luogo dell’avvistamento dell’orso sa. “Mi sono detto: se lo vedo solo io non mi crederanno, se provo a fotografarlo magari la foto non riesce. Il mio pensiero è stato quello di avvisare i miei fratelli e i loro familiari, perché lo vedessero più persone.” Così, grazie alla luna piena che rischiara la scena quasi come fosse giorno, a godersi la ma- gnifica vista di “Yoghi” nei campi innevati vicino alle case sono anche Gioberto e Antonella con Alice e Simone, Gianni e Roberta, Marco e Sonia con Federica e Valentina. “L’animale è apparso pacifico - racconta Paola - tranquillo anche nei movimenti. Ha la testa piccola, ma è molto grosso, soprattutto visto da dietro, è alto circa un metro e trenta e lungo un metro e mezzo, ma quando corre si allunga moltissimo, e la sua velocità è impressionante. Ha una particolarità che mio cognato ha potuto notare bene, osservandolo da casa sua con il binocolo: una riga bianca sulla fronte”. “Quando è arrivato mio fratello, che non abita in questa zona – racconta ancora Stefano - nel sentire il rumore della jeep l’orso è scappato; Poffi vedendolo correre l’ha seguito istintivamente, fermandosi a pochi metri da lui. L’orso si è fermato a sua volta, l’ha guardato, poi se n’è andato. Solo in quel momento ho avuto paura, per il mio cane, ho pensato che se l’orso l’avesse inseguito, vista la velocità con cui si muove, lo avrebbe preso di si- curo”. Si ipotizza che “Yoghi”sia arrivato fin lì attirato dal belato di alcune pecore che Stefano tiene nella stalla dietro casa e che avendo in quei giorni partorito i loro agnellini continuavano a chiamarli, belando. “Ma ora, ripensando ad alcuni strani comportamenti dei cani, e ad alcune impronte notate nei dintorni, ci siamo convinti che l’orso possa essere in zona da parecchio tempo. Tanto più che questo è anche un giusto habitat per l’orso, visto che in famiglia ci raccontano come qui un tempo gli orsi ci fossero già. E a noi piacerebbe che Yoghi rimanesse qui… di posto ce n’è!” Allo Zebbo sono rimasti affascinati dall’animale, lo “adotterebbero” volentieri: “Yoghi” non è stato visto da nessuno come un pericolo, anzi, pensando all’orso esprimono il timore che possa essere vittima di chi lo considera un intruso da eliminare. “L’orso è bellissimo!” commenta Simone, neppure i ragazzini qui si sono spaventati nel vedere l’animale poco distante da casa. Il più perplesso deve essere sta- to proprio Poffi, che non riusciva a capacitarsi di quella strana cosa spintasi fin nel territorio affidato alla sua guardia. La notizia della visita dell’orso si è sparsa in fretta, e nei giorni seguenti in molti hanno percorso la zona, con la curiosità di vedere qualche traccia del passaggio dell’animale. Sono state avvistate impronte, qualche ciuffo di pelo, e anche delle feci riconducibili all’orso, che saranno probabilmente esaminate per confrontarle con quelle già ritrovate ed eventualmente confermare che appartengono sempre allo stesso animale, escludendo in tal caso l’ipotesi che di orsi in Altopiano ce ne siano più di uno. Ipotesi formulata anche nei giorni scorsi, visto che il “passaggio” dell’animale è stato notato in luoghi distanti tra loro nel giro di poco tempo. In Val del Portule gli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno constatato che l’orso ha preso di mira una delle mangiatoie che contengono mangimi riservate agli ungulati, per aiutarli a svernare: il contenitore in legno, sul quale sono ben visibili i segni delle poderose unghiate, è stato completamente distrutto. Silvana Bortoli Le unghiate e sotto un ciuffo di pelo che si ritiene sia dell’orso Lungo la strada Gallio – Valderonchi Obbligo di taglio di siepi e rami di piante Ai bordi della strada comunale Gallio - Valderonchi risulta crescente il fenomeno di piante e/o siepi che protendono il fusto, rami, foglie e fronde verso la sede stradale risultando pertanto pericolose per chi transita con conseguente pericolo per l’incolumità pubblica dei cittadini, oltre che ostacolare la visibilità agli utenti della strada e la leggibilità della segnaletica. Per mettere gli utenti della strada nelle condizioni di poter transitare in piena sicurezza e di godere di ottima visibilità, il Comune ha emesso un avviso indirizzato a tutti i proprietari e conduttori dei fondi posti in fregio alla strada comunale Gallio - Valderonchi affinchè, entro la fine di marzo provvedano agli interventi di regolazione delle siepi, taglio di piante e rami delle alberature, in modo da eliminare il pericolo di caduta delle stesse sulla sede stradale, ripristinando la regolare visibilità di chi transita eliminando il pericolo per l’incolumità dei cittadini e per la sicurezza pubbliche. Viste le norme di legge che sanzionano i comportamenti omissivi di cui sopra ed in particolare l’art. 29 del codice della strada (D.Lgs. n. 285 in data 30 aprile 1992), si ricorda che in caso di incidenti causati da incuria del fronte strada, possono esservi responsabilità civili e penali per i proprietari ed i conduttori delle siepi e delle piante invadenti o delle scarpate non correttamente sfalciati. 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9 COMUNI AL VOTO - GALLIO “Lascio definitivamente la politica” Antonella Stella: “Il mio ruolo si è concluso e i programmi sono stati portati a termine» Antonella Stella lascia. Il sindaco di Gallio abbandona definitivamente il campo della politica e annuncia: «Per Gallio ho fatto molto, è giunto il tempo di ritirarmi». Dottoressa Stella, non è che la sua scelta è obbligata dai due mandati consecutivi che le impediscono di ricandidarsi? «Si, è vero, ho amministrato per due mandati consecutivi e la legge mi impedirebbe di ricandidarmi a ruolo di sindaco. Potrei candidarmi a vicesindaco, ad assessore o a consigliere ma mi ritiro perché credo di aver concluso quel percorso che mi ero prefissata di portare a termine. Non ci si può attaccare troppo alla politica perché diventa pericoloso». Ripercorrendo questi ultimi cinque anni di amministrazione che cosa avete fatto per Gallio? «Innanzitutto abbiamo realizzato tante opere pubbliche per 15 milioni di euro. Ciò di cui vado maggiormente fiera è stata l’adozione del Pat che ha portato alla diminuzione della volumetria edificabile da 365 mila a 180 mila metri cubi». Qualche altro aspetto che le sta a cuore? «Senza ombra di dubbio al realizzazione del “Sentiero del Silenzio, Porta della Memoria”, è stato un modo per modificare il modo di vivere della comunità». C’è qualche aspetto del suo operato che avrebbe voluto realizzare in maniera migliore? «Se devo essere sincera no perché tutti i punti programmatici con cui ci siamo presentati agli elettori sono stati adempiuti e realizzati nel migliore dei modi possibili. Anzi, abbiamo realizzato qualcosa in più di quello che avevamo promesso». Pro- prio nessun rimpianto? «Magari si sarebbe potuto fare qualcosa di più per quanto riguarda l’arredo urbano e avrei voluto realizzare il rifacimento della piazza di Stoccareddo». La sua lista andrà disgredandosi o proseguirà? «Già lo scorso anno avevamo scritto una lettera per annunciare che avremo passato la mano. Credo che quasi sicuramente nessuno della mia lista si ricandiderà». Cosa augura al futuro sindaco e ai futuri amministratori di Gallio? «Auguro a tutti loro di proseguire con un unico interesse: la gente di Gallio. Auguro anche di fare fronte comune nel rispetto della legalità». Luigi Frigo Bettinado Emanuele Munari: «In cinque anni è mancato un elemento chiave: il dialogo. Dobbiamo rimettere in moto l’economia che si è stagnata» Consigliere Munari, come reputa questi ultimi cinque anni di amministrazione Stella? «Questi ultimi anni di amministrazione sono stati caratterizzati dall’assenza quasi totale di un elemento chiave della politica: il dialogo. Proprio quel dialogo necessario con le istituzioni in genere, a vari livelli, sia interno che esterno, per poter perseguire obiettivi importanti e comuni per il nostro altopiano. Il nostro comune, per lunghi periodi, non ha avuto la giusta considerazione e si vedano a tal proposito la mancanza di rappresentatività in seno alla Comunità Montana per un certo periodo, il flop dell’adunata degli alpini nel territorio di Gallio, la mancata collaborazione a livello generale e turistica con altri comuni e per ultimo la stesura del PAT, da solisti puri». Una sua considerazione sul turismo… «Tra i punti salienti è ormai scontato parlare di turismo e di tutto ciò che ad esso è correlato e proprio su questo tema credo che l’attuale maggioranza avrebbe potuto investire molto di più in questi ultimi anni, alla luce delle vendite patrimoniali effettuate e dei relativi ricavi. Mi riferisco alla pianificazione delle più semplici manifestazioni o iniziative sino ai progetti più importanti e vitali per il futuro Galliese e altopianese. Dobbiamo convincerci che investire nel turismo e nell’economia sportivo-turistica è una delle risorse che possono rilanciare il nostro paese». Qual è l’aspetto che le sta maggiormente a cuore? «Di sicuro l’annosa questione delle Melette; nodo cruciale e valore aggiunto (se non altro tale dovrebbe essere), una situazione di stallo che non si è ancora sbloccata. Le difficoltà relazionali tra amministrazione e privato non hanno permesso il decollo del comprensorio stesso». Dove rileva le maggiori carenze in merito? «Il mancato dialogo con gli operatori del settore dell’intera area, Campomulo e ovviamente Melette, doveva essere ricercato con maggior forza, nonostante le criticità del caso, ed insieme collaborare ad una soluzione più idonea per un piano di sviluppo generale e ad ampio respiro che coinvolgesse sempre più le istituzioni locali e regionali, nonché gli imprenditori stessi e tutte le categorie economiche direttamente interessate». Le sue speranze? «Auspico chi si creino di nuovo le condizioni per una tavola rotonda dove ridiscutere i diritti e i doveri delle parti ma soprattutto per stilare un nuovo piano di investimenti e di crescita per dare prestigio e vigore ad una economia oramai depressa». Qualcosa di buono questa amministrazione l’avrà pur fatto… «Mi sento di esprimere positività per il programma delle opere pubbliche, molte delle quali condivise, altre evidentemente meno, ma nel complesso ritengo gli interventi validi». Uno nodo cruciale è rappresentato dalla Pat (Piano di assetto del territorio). Lei lo ha condiviso? «Anche in questo caso è mancato il dialogo, non solo in seno a Gallio, ma anche con i comuni limitrofi. Pur condividendone alcuni aspetti, era necessario ed essenziale un confronto con le amministrazioni geograficamente vicine per caratterizzare le linee generali ad arrivare ad una gestione il più possibile condivisa per la viabilità ed il patrimonio, oltre magari a prevedere un nuovo polo turistico-alberghiero per un rilancio del cuore dell’altopiano». Cosa ha comportato a suo modo di vedere? «Una sorta di stasi. L’economia deve tornare a girare e spetta anche alle amministrazioni gestire e spalmare la ricchezza in maniera da garantire un futuro anche in periodi di crisi come questo». Un aspetto trascurato in cinque anni di amministrazione? «La scarsa sensibilità riscontrata all’incentivazione e all’abbellimento del paese ed al recupero di alcune zone di degrado. Altro? «Si, la nuova zona residenziale. Fatti salvi la scelta e l’interesse dei singoli residenti che hanno comunque aderito ed accettato la proposta dell’amministrazione, personalmente sento ancora una volta di dover esprimere i miei dubbi per il luogo scelto a tale scopo e per il progetto definitivo che appare molto sacrificato negli spazi e nella viabilità, oltre al fatto che una galleria debba passare proprio sotto le abitazioni dei nostri concittadini. Credo che ai nostri residenti si poteva trovare di meglio». Per concludere cosa si augura? «Mi auguro che la nuova amministrazione, o la continuazione della stessa con altri nomi più o meno nuovi, sia più attenta a questi temi e si adoperi a tutti i livelli per raggiungere gli obiettivi necessari per il nostro bel paese». (L.F.B.) Augusto Paccanaro: «Le priorità? Ristrutturazione della canonica, rifacimento della casa di riposo e far tornare le Melette agli splendori di un tempo» Consigliere Paccanaro, intende proporre una sua lista? «Si, ci stiamo lavorando». Chi andrà a comporre il suo entourage consiliare e di giunta? «Il problema di Gallio è sempre stato quello di non aver quasi mai avuto una classe dirigente all’altezza (fatta eccezione per l’amministrazione 1985-1990) in grado di dare una svolta radicale. Il gruppo è formato pertanto da persone con forti consensi elettorali, che rappresentano tutte le categorie produttive e commerciali: professionisti altamente qualificati e stimati». Su cosa non vi siete trovati d’accordo con l’attuale maggioranza? «Innanzitutto con la gestione autoritaria del potere, l’assenza di dialogo con il paese e di confronto che è il sale della crescita democratica. La vendita del patrimonio comunale iniziata con il centro ippico “Appaloosa”, la malga dello “Zebo”, i tre lotti del “Gastagh” e l’utilizzo dei proventi andati a finanziare il restauro della palestra e del centro tennis per oltre 1 milione 200 mila euro; senza contare il “Sentiero del Silenzio” costato 200 mila euro. Certamente interventi non prioritari né strategici. Con un terzo dei proventi si poteva acquistare o permutare la malga privata “Stenfle”, come suggerito. Da qui si vede che non c’è la consapevolezza di quale deve essere la migliore politica di sviluppo turistico per Gallio». Quali sono i punti programmatici principali che avete in mente? «Il programma lo stiamo elaborando in questi giorni. Sarà incentrato sull’attenzione che deve avere un’amministrazione sul cittadino, sulla persona. Saranno tutelati i diritti e gli interessi legittimi di tutti senza discriminazione. Quindi maggiore attenzione alle necessità delle famiglie, sostegni finanziari per tutte le categorie produttive, riduzione dell’addizionale Irpef, al di sotto di una certa soglia, per pensionati e lavoratori, contributi per i nuovi nati. E’ previsto anche un centro per anziani (una casa di riposo moderna). Il programma è improntato a realizzare importanti strutture turistiche e sportive, progetti di valorizzazione ambientale con un laghetto in Val Frenzela, come ha fatto Roana, finanziato con fondi governativi del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr), che potrebbe servire come serbatoio per la neve artificiale alle Melette; a ancora migliorare la viabilità nel centro e nelle contrade con una maggiore dotazione di parcheggi e completare gli impianti sportivi e riattivare la struttura del trampolino. A Stoccareddo sono previsti interventi di sistemazione del centro con parcheggi in varie zone, opere importanti di sistemazione e arredo urbano, alloggi per l’edilizia popolare a riscatto dopo 20 anni e molte altre iniziative. In sostanza attuare una politica infrastrutturale che crei le condizioni per uno sviluppo dell’edilizia alberghiera, salvaguardando l’occupazione per le nostre imprese artigiane». Quale ritiene possano essere le prime tre priorità per Gallio? «Dovremmo considerare prioritarie quelle opere promesse 10 e 5 anni fa e precisamente la ristrutturazione della canonica e della casa di riposo (o meglio del centro diurno per anziani), acquistando l’ex colonia Cadore. Il principale problema però è far tornare le Melette agli splendori di un tempo e qui il problema meriterebbe maggior approfondimento». Detto fatto. Il suo punto di vista sulla questione Melette? «E’ fuori dubbio che con la realizzazione degli impianti alle Melette è decollata l’economia turistica di Gallio ma soprattutto di Asiago e dell’altopiano con un trend positivo fino al cambio della proprietà. La decadenza del centro sportivo, lamentata da molti, dovuta da più fattori tra i quali la carente gestione e la penuria di neve, ha procurato negli anni tensioni, l’abbandono degli sciatori e danni agli operatori commerciali e alberghieri con il relativo indotto. Se pur si prende atto che sono state fatte due seggiovie non è accettabile che siano stati chiusi altri skilift impoverendo il complesso, nella logica imprenditoriale di ridurre i costi. In questo modo sono stati penalizzati i servizi. Inaccettabile è stata l’eliminazione dell’impianto storico al Sisemol, importante per gli operatori del centro. Inaccettabile è che i maestri di sci siano stati messi nelle condizioni di dover portare migliaia di sciatori fuori dall’altopiano e che non abbiano potuto avere una sede operativa indipendente dalla proprietà Melette. Di fronte a simili problemi serviva un intervento autorevole del sindaco sulla gestione, legittimato in forza di una concessione su aree soggette ad uso civico, revocabile secondo una certa parte della giurisprudenza amministrativa, condizionata e finalizzata alla promozione dell’economia turistica e quindi dell’interesse pubblico. Se è vero che alla proprietà non si comanda è altrettanto vero che un intervento determinato e autorevole di un sindaco può incidere sulla gestione. Non credo che ci possano essere a breve dei cambiamenti migliorativi. La mia opinione è che ci vuole un cambio della proprietà con l’intervento pubblico dei tre comuni interessati: Gallio, Asiago e Foza. La mia idea è di sviluppare delle sinergie societarie, gestionali ed operative anche con operatori privati dell’altopiano prevedendo la costituzione e l’attivazione di una società mista a prevalente capitale pubblico, in grado di chiedere ed utilizzare finanziamenti regionali, nazionali e comunitari con incentivi finanziari che vanno da un minimo del 50 per cento ad un massimo del 100 per cento sugli investimenti necessari al recupero e al potenziamento dell’attuale struttura o per la sua promozione. In tal modo si potrà sostituire la vecchia seggiovia e realizzare i progetti già esecutivi sul territorio di Foza creando così un complesso sciistico competitivo. Nel frattempo il sindaco dovrà attivare un tavolo di concertazione con le parti interessate per la risoluzione dei problemi». Che cosa a suo avviso non è stato fatto sinora? «L’elenco sarebbe lungo ascoltando l’opinione pubblica la quale ritiene che ciò che è stato fatto non è per niente condiviso e che molte promesse non sono state mantenute. Non mi interessa esprimere una critica. Sarà il voto a confermare o meno l’operato». Qualora diventasse sindaco che ricetta proporrebbe per viabilità, lavori pubblici, turismo? «Per la viabilità si necessita di una concertazione con Asiago attraverso il Pati, la direttrice Costo-Valgadena già inserita nel Prg di Asiago; è importante realizzare con urgenza una viabilità ciclo-pedonale lungo il Ghelpack. Concertare con i privati attraverso la perequazione urbanistica e i projet financing la realizzazione di importanti infrastrutture sportive previste nel Pat, completando di strutture il centro fondo Gallio per gare internazionali. La riqualificazione del turismo deve passare attraverso tre punti: primo con le risorse che costituiscono i motivi di richiamo, secondo con la trasformazione della qualità ospitale e, terzo, con l’incremento della dinamicità della promozione e degli alberghi. Lo stesso dicasi per le gare di speed-way e per altre manifestazioni di commercializzazione. Tutto ciò si realizza attraverso il turismo ambientale e storico culturale, quello attivo-sportivo e la valorizzazione di infrastrutture e di attrezzature alberghiere». C’è un settore, un’opera pubblica o un aspetto del comune che le sta particolarmente a cuore? «Faccio una premessa. Il centro per anziani come succitato, possiede una gallina dalle uova d’oro: la pista di velocità di “Busa Fonda” per la quale mi sono battuto per anni. E’ l’unico impianto in Europa, e credo al mondo, a 1.500 metri di altitudine con condizioni climatiche ottimali per raduni di squadre europee, già interessate, per allenamenti in quota. L’altopiano ha dato allo sport del ghiaccio molti atleti olimpici, per ultimo Fabris, che è nato su questa pista. Avremmo per vari mesi all’anno atleti e accompagnatori a beneficio del turismo e degli alberghi. Lo stesso dicasi per le gare di speed-way e per altre manifestazioni». (L.F.B.) 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 10 Otto fasce per otto miss ROANA La Pro Canove è al lavoro per organizzare la Sagra dei Cuchi, tradizionale appuntamento che coincide con la ricorrenza del patrono del paese, S. Marco che si festeggia il 25 aprile. Il programma è praticamente definito, manca qualche piccolo dettaglio, ma possiamo già anticipare quella che sarà la novità di quest’anno, l’elezione di Miss Altopiano, durante una serata dedicata alla bellezza, in calendario sabato 2 maggio. Si articolerà infatti nei due week-end festivi (24-25-26 aprile e 1-2-3 maggio) l’ edizione 2009 della festa, che proseguirà sulla strada intrapresa da qualche anno, ovvero arricchire la sagra i cui simboli e caratteristiche sono i cuchi e le numerose giostre e attrazioni di divertimento, con serate e stand gastronomici Nell’ambito della Sagra dei Cuchi a Canove l’elezione di Miss Altopiano 7 Comuni, selezione per la finale di Miss Blumare Italia 2009, concorso a livello nazionale presso il palatenda allestito al campo di schettinaggio. Per la serata dedicata alle Miss, la cui elezione è valida per la finale nazionale di Miss Blumare Italia 2009, la Pro Canove ha pensato di coinvolgere tutti gli 8 comuni dell’Altopiano, ricevendo consensi favorevoli dagli interpellati. Così, oltre alle prime due classificate che si aggiudicheranno la partecipazione alla finale nazionale, altre sei ragazze verranno premiate, ognuna con una fascia intitolata a un comune diverso. L’organizzazione della serata “Miss Altopiano 7 Comuni” è a cura di Studioimmagine Srl di Thiene, organizzatrice da anni dei concorsi di bellezza di Miss Thiene, Miss S c h i o , M i s s Va l d a g n o , Miss Arzignano. Il tutto non si chiuderà con l’elezione delle miss,visto che il concorso sarà agganciato, come già accennato, alla finale nazionale Miss Blumare Italia 2009 che si svolgerà a bordo di MSC Lirica, dal 7 al 10 Settembre, durante una bellissima crociera che toccherà gli scali di Genova, Barcellona, Montecarlo, con ritorno a Genova. La Kermesse si preannuncia molto interessante e vedrà la direzione artistica di Roberta Pasquatti con la sapiente conduzione del noto artista Giampi Michelusi, coaudivato dalla bellissima Masha Urbani, Miss Thiene 2007. Non mancheranno le sorprese, Roana festeggia le sue donne e tutte le donne Tortora: Sono loro le vere custodi delle nostre tradizioni e della nostra storia In occasione della Festa della Donna l’amministrazione comunale di Roana, rappresentata dall’assessore al Personale Roberto Tor tora ha voluto omaggiare le proprie dipendenti, e così simbolica- mente tutte le donne di Roana, di una mimosa. “Le nostre donne hanno da sempre retto tre lati della casa, sono loro le custodi delle nostre tradizioni, quando i nostri uomini andavano emigranti, o quan- do i nostri paesi sono stati distrutti dalla guerra, sono convinto che solo la tenacia delle nostre donne ha permesso che tornassimo a vivere tra i nostri monti,” ha detto l’assessore. G.R. in questo spettacolo dal format collaudato , che di volta in volta prevede degli ospiti e delle situazioni diverse a seconda del luogo in cui si tiene. Le 25/30 ragazze che parteciperanno dovranno superare 4 o 5 prove per poter essere premiate con fascia. Il concorso ha già numerose iscritte, provenienti da tutta la regione, ma è ancora aperto per le ragazze del posto, che entro fine marzo avranno modo di informarsi e iscriversi, collegandosi ai siti dell’organizzazione (www.missblumareitalia.it www.missthiene.it) dove possono trovare informazioni e modalità. La giuria sarà composta da gente del posto, e nel back stage ci sarà anche il contributo dei parrucchieri dell’Associazione Artigiani. Rimanendo in tema di bellezza, ciliegina sulla torta sarà la presenza come giurata e in un certo modo come madrina delle ragazze, di Elisa Pilati di Conco, distintasi nella scorsa edizio- Miss Blumare Italia 2008 Federica Battocchio con il comandante della nave ne di Miss Italia. Elisa, tra l’altro, sarà a Canove anche la sera del via della festa, il 24 aprile, quando si esibirà con il suo gruppo musicale, i GPL Live. Qualche altra anticipazione sulla sagra: la varietà dello stand gastrono- mico, che nelle sei serate proporrà piatti diversi, dal tradizionale polenta e cavreto, al toro allo spiedo, fino alla polenta con baccalà; mentre l’ultima sera sarà abbinata alla festa comunale dello sport. Silvana Bortoli Schella, Schella Marz a Cesuna È fissata per il 31 del mese la tradizionale festa di “Schella Marzo”, la manifestazione folcloristica a partire dalle ore 19.00 si svolgerà lungo le vie della frazione con partenza e arrivo al piazzale Ex Stazione. L’evento ricorre ogni anno per salutare in modo gioioso e chiassoso l’arrivo della pri- mavera dopo il lungo letargo invernale! “Shella Marz” nell’antica lingua cimbra significa “Suona Marzo”; ragazzi, giovani, bambini accompagnati dai genitori, adulti delle contrade e delle vie della città sono invitati a partecipare con le tradizionali file di “bandoni”, “cioche” e “schelle”, e al classico rogo della “vecia”. Ma mentre nel resto dell’Altopiano i paesi hanno già celebrato l’addio a generale inverno, a Cesuna si festeggia con qualche settimana di ritardo, neve e gelo infatti rimangono più a lungo qui che altrove, la causa è da imputarsi al sole che, ostacolato dai rilievi circostanti la frazione, tarda a svegliare la primavera. Daniel Finco La storia di Cesuna in un periodico La Pro Loco di Cesuna avvalendosi anche di amici e collaboratori esterni propone ed allestisce i nuovi quaderni su storia, ricordi, aneddoti, soprannomi e fatti accaduti ieri e di oggi. “Gente di Cesuna” è il titolo per la pubblicazione che vedrà la prima uscita nel mese di aprile. Ogni quaderno composto da 160 pagine, il formato della pagina è di cm 21x29,7, stampato a quattro colori, 10 dispense aperiodiche da 16 pagine oltre a quattro di copertina, successivamente a chi ne farà richiesta verrà fornita la copertina cartonata per la rilegatura e ottimale conservazione delle copie. La redazione ha pure in programma di accompagnare ad ogni quaderno un CD con filmati inediti di manifestazioni, ricordi di personaggi, interviste ed altro ancora. L’invito lanciato a quanti hanno materiale o foto relative alla storia di questa frazione roanese è di contattare Gianfranco Valente 0424 694283, oppure Giorgio Spiller 3398112668. Restando in tema di Pro Loco scopriamo che è attivo da qualche giorno il nuovo sito internet dedicato a Cesuna (www.cesuna.it). La novità telematica è stata posta in essere dal web master Alberto Pavanello e si propone di raccogliere tutto quello che riguarda la località turistica situata a soltanto a pochi minuti dalla pianura e dall’uscita dell’autostrada Valdastico. Le informazioni ondine saranno sia a carattere turistico, relative a iniziative, itinerari, ricettività, sia a carattere storico, è noto infatti che Cesuna, insieme alle altre località dell’Altopiano è stata campo di battaglia durante la Prima Guerra Mondiale. I documenti e le foto inserite nel sito sono frutto della collaborazione con tutta la popolazione del paese nonché con il contributo della Pro Loco, per ora sono già leggibili alcuni brani tratti dalla pubblicazione “CesunaKanzune TreschèSkada”, di Edoardo Rostan Teckle. (D.N.) 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano Quello delle nozze è un universo assai vasto e complesso. Numerose sono le fiere che offrono una panoramica molto utile per orientarsi, dove si può trovare tutto ciò che riguarda matrimonio, ricevimento, viaggio di nozze, la nuova casa. Tra gli eventi internazionali più importanti del settore, c’è Sposaitalia Collezioni, fiera per gli addetti ai lavori, corrispettivo della “Settimana della Moda Milanese”, che si tiene anche questa nel capoluogo lombardo, solitamente l’ultima settimana di giugno, con le sfilate e le presentazioni dei principali atelier, degli stilisti più noti e delle maggiori aziende della moda per la sposa, e dove è possibile vedere tutte le ultime tendenze. Resoconti di questa e di altre manifestazioni di grande interesse si possono trovare nei principali periodici di nozze, tra cui Sposabella, rivista leader del settore, della cui redazione fa www.giornalealtopiano.it 11 parte anche Marina Lanza, giornalista asiaghese da diversi anni trapiantata a Milano, che gentilmente ha accettato di rispondere alle nostre domande, offrendoci una panoramica su questo mondo di cui ormai è una vera esperta. Nella pagina seguente pubblichiamo una prima parte di indicazioni che abbiamo raccolto durante un’amichevole intervista che ci ha dato modo di spaziare su numerosi argomenti e curiosità sul tema. Ma, come anticipato lo scorso numero, per realizzare queste pagine riservate alle nozze, ci avvaliamo anche della collaborazione di ditte locali che propongono i propri servizi agli sposi. Come Andrea Bergamaschi Fotografo, che ci parla dell’importanza del servizio fotografico, la cui “responsabilità” è quella di immortalare la gioia e la serenità di una giornata veramente unica ed irrepetibile. (S.B.) Andrea Andrea Bergamaschi Bergamaschi Fotografo: Fotografo: ilil piacere piacere di di fissare nel tempo i vostri ricordi più belli Il matrimonio è uno dei momenti più belli e importanti della vostra vita, che merita di essere ricordato. Proprio per questo, per un fotografo, è una fortuna e una gratificazione, immortalare per voi quegli istanti così preziosi che altrimenti andrebbero persi nel tempo. Il mio obiettivo è di farvi rivivere negli anni l’emozione di quel giorno, ritraendo sorrisi, lacrime di commozione, una carezza o uno sguardo, le luci, i colori, la gioia e il divertimento vostro, dei vostri amici e familiari. Perché nessun dettaglio possa sfuggire, dedico al “vostro giorno” tutto il tempo necessario, iniziando con la preparazione della sposa e, se possibile, anche dello sposo, proseguendo con l’arrivo in chiesa o in municipio, la cerimonia, il rinfresco, il taglio della torta, i ritratti degli sposi e degli invitati. Potete veder raccontata la vostra storia attraverso fotografie sia a colori che in bianco e nero, su di un classico album o con un foto libro, in base alle vostre preferenze. Lavoro esclusivamente in digitale e senza limite di scatti, quindi ogni immagine che merita di essere ricordata non mancherà nel vostro album. Il digitale, inoltre, dà la possibilità di perfezionare ogni singola foto. Selezionare le foto per raccontare nel dettaglio la vostra storia, è importante quanto scattarle. Per questo mi occupo personalmente della loro scelta assieme agli sposi. Curo personalmente anche la stampa che, se non realizzata professionalmente, può vanificare il lavoro del fotografo. Per me è una gioia consegnare nelle vostre mani uno dei vostri giorni più belli ed emozionanti raccontati attraverso i miei scatti e pensare che potranno essere visti e rivissuti per generazioni. Data l’importanza dell’evento, il mio consiglio è di prenotare il fotografo con buon anticipo, soprattutto se la data fissata per le nozze è nei mesi di maggio, giugno, settembre e ottobre. Per prendere visione dei miei lavori o per ulteriori informazioni potete venire a trovarmi nel mio studio, Andrea Bergamaschi Fotografo, che si trova ad Asiago in via Scajaro, 46. Servizio Redazionale 8 Sabato 21 marzo 2009 Marina Lanza lavora per “Sposabella” della Condé Nast, casa editrice di Vogue, Glamour, Vanity Fair e delle due riviste leader del settore per quanto riguarda le nozze: Vogue Sposa e, appunto, Sposabella. “Per lo più – racconta - mi occupo di tutto ciò che ha a che fare con la moda per la sposa, lo sposo, i paggetti,la cerimonia per gli invitati,e lingerie, gioielli, accessori, valigia per il viaggio di nozze..., dei preparativi (con galateo & co.) e del ricevimento:location, catering, wedding planner, report di matrimoni realizzati. Ultimamente curo anche la parte psicologica, con il coinvolgimento saltuario di specialisti che creano dei test per noi o che rispondono alle lettere delle lettrici. Occasionalmente mi occupo anche di quello che viene chiamato “extrasettore” come viaggi, lista nozze, bellezza, arredamento, addii al celibato ”. Sposabella è un quadrimestrale, il prossimo numero uscirà ad aprile, e come sempre sarà ricchissimo, nelle sue oltre seicento pagine, di informazioni, l’Altopiano www.giornalealtopiano.it Un “Sì” ogni 2 minuti: in Italia ci sono 250.000 matrimoni all’anno Il budget medio di spesa per coppia è di diciottomila euro L’attenzione verso le mode, i mutamenti di costume idee e suggerimenti utili per iniziare a muovere i primi passi verso scelte e preparativi. Oltre che sulle riviste, dove possono gli sposi trovare un’ampia panoramica su tutto ciò che li riguarderà nel momento in cui decidono di compiere il grande passo? “Dedicate alle coppie di sposi - continua Marina – ci sono delle grosse fiere come Milano Sposi, Roma Sposa e Tutto Sposi che si tiene a Napoli, in cui si trova di tutto. Anche in Veneto ci sono numerose fiere, in programma per lo più nei primi mesi dell’anno, la più vicina per gli altopianesi è “Sposiamoci” che si tiene a Vicenza a febbraio nell’ambito di Spazio Casa. Una realtà molto interessante è “IoSposa – la Fiera per il tuo Matrimonio”, che è un evento itinerante con date a Milano e Roma. La conosco bene perché è organizzata dalla casa editrice per cui lavoro, e devo dire obiettivamente che ha un’offerta tra le più vaste e le più aggiornate di ciò che si può trovare nell’ambito nozze e dell’inizio di una vita a due. Ed è anche tra le più spassose. Un ottimo modo d’informarsi è anche la ricerca on line. Ci sono diversi portali, tra i più completi “ www.iosposa.it”. Qui si trovano tantissimi consigli per tutto quello che concerne il matrimonio e il ricevimento: da tutta l’organizzazione, all’abito, ai viaggi, alle pratiche legali, alle regole di bon ton, a quello che serve per la nuova casa a partire dalla lista nozze, fino agli ar redamenti completi. C’è anche la consulenza gratuita via mail, con un’esperta che fa “coaching emozionale” e aiuta a gestire lo stress prematrimoniale: dal terrore di far gaffe, allo stilare la lista degli invitati, a cosa dire alla suocera che vuole le chiavi di casa vostra”. Negli ultimi tempi c’è la percezione che ci sia un ritorno al matrimonio, dopo anni in cui sembrava fosse del tutto passato di moda. “Per sposarsi, ci si sposa ancora: secondo gli ultimi dati Istat del maggio 2008, in Italia ci sono circa 250.000 matrimoni all’anno, quindi 685 al giorno, 28,5 all’ora. Ovvero, un “Sì” ogni 2 minuti circa. Giorno e notte. Ma cambia la percezione che si ha del matrimonio. Soprattutto nel nord. Ormai è visto sempre meno come un rito 12 celebrativo di passaggio, come cambio di vita da quella della famiglia d’origine, all’iniziarne una propria. Adesso, in media, ci si sposa più tardi, oltre i trent’anni, e spesso gli sposi hanno già alle spalle una vita autonoma, se non perfino una convivenza. Quindi il giorno delle nozze sta perdendo la solennità d’un tempo e sta diventando sempre più “festa”, un’occasione, pur sempre speciale, per stare in allegria tutti assieme e per far incontrare i rispettivi mondi dei due sposi. Tra i vari mutamenti di costume, posso inserire il fatto che adesso i wedding planner tendono a ridurre sempre più il periodo dello stare a tavola: se una volta si stava seduti in media 3 ore, adesso il tempo medio è di circa un’ora e mezza. Se non meno. Sta prendendo piede l’allestimento di un buffet per aperitivo e antipasti, per poi andare al tavolo dove si servono seduti i primi e i secondi e, dopo, spostarsi verso un altro buffet per i dolci e il taglio della torta, facendo accomodare gli invitati in un altra situazione più confortevole e salottiera. Si tende quindi a creare diversi spazi tra lounge, american bar, luoghi di conversazione, sigar bar, oltre ad allestire la classica zona per ballare. Ed è sempre più richiesta anche una sistemazione a parte per i bambini, con animazione e menu dedicato”. Silvana Bortoli Il marito ideale? E’ quello che sa stirarsi la camicia! A IoSposa, fiera itinerante organizzata dalla casa editrice Condè Nast, si trovano tanti abiti, con decine di espositori e sfilate, catering, wedding planner, animazione e intrattenimenti, con spettacoli e concerti dal vivo, stand per la bellezza con prove trucco gratuite, lista nozze, oltre che lune di miele, arredamento, agenzie per l’acquisto della casa. “Ci sono concorsi e... corsi – spiega Marina Lanza - tra i più apprezzati quello di portamento, tra i più divertenti quello per insegnare ai futuri mariti a stirarsi la camicia. Evento nell’evento, lo stand “Il matrimonio dei sensi” che è lo spazio delle ultime tendenze con un vero e proprio percorso sensoriale per solleticare, per l’appunto, tutti i sen- si. Per esempio, nell’ultima edizione, per l’udito, c’era un albero a grandezza naturale pieno di campanelle antiche, a ognuna delle quali c’era attaccato un biglietto propiziatorio; per il gusto, c’era una fontanella di cioccolato fuso fondente dove intingere frutta fresca e cialde croccanti. E ha avuto grande successo una novità: uno stand di abbigliamento sexy e giochi erotici, con macchinette dispenser di sex-toys. Divertente e non volgare: è stato anche premiato a fine fiera come l’angolo più visitato del padiglione!” S.B. 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13 I SAPORI DELLA TRADIZIONE Si continua a lavorare alacremente TUTTO PRONTO, O QUASI, PER IL FISCHIO D’INIZIO Asiago veste l’iride per la terza volta in cinque anni! Motivo di vanto, questo, e d’orgoglio per questa nostra cittadina e per questo nostro Altopiano, terra “sospesa” fra la pianura vicentina e veneta e la montagna trentina ma che vanta nella sua tradizione e Imperativo far bene, come in passato, ed anche meglio nella sua storia peculiarità e caratteristiche che, evidentemente, trovano ed ottengono consensi e plausi, anche a livello sportivo. L’<esordio> nel 2004, quando la Federazione Ita- liana, anche sulla base di precedenti positive esperienze organizzative a livello di club in campo nazionale ed internazionale, affidò ad Asiago l’incarico di ospitare il Campionato Mondiale Under 18 di 1^ Divisione, Gruppo B, per “… testimoniare a livello internazionale la vivacità e la presenza del movimento sul territorio ed Asiago …” si disse allora. E ad Asiago ci furono allora delle novità in assoluto: esordì un nuovo programma di aggiornamento dei dati in tempo reale su internet e, per la prima volta, anche le squadre Under 18 ebbero a disposizione l’assistenza tecnica data prima solo ai mondiali senior. Per quella settima- na Asiago provò questa <sensazione nuova>, mondiale, un <brivido caldo> che percorse la nostra città e che diede indubbiamente qualcosa, sotto svariate forme. Al termine il presidente federale Giancarlo Bolognini ebbe così modo di commentare “Il Mondiale 2004 Under 18 ha trovato una splendida organizzazione grazie ad Asiago, al suo Sindaco, al Comitato Organizzatore ed ai cittadini che hanno proposto una manifestazione di alto li- vello qualitativo che è andata al di là delle stesse attese della Federazione. Asiago si è confermata città che sa ospitare ed organizzare …”. E questo valse, l’anno dopo, una riproposizione, stavolta per il Mondiale Femminile 2005, una <replica> che ebbe modo di ribadire e confermare quanto di buono fatto vedere nel 2004, una nuova esperienza che ottenne ancora una volta unanimi parole di consenso e di approvazione, una sorta di consacrazione che promosse Asiago e l’Altopiano anche per successivi, ulteriori, futuri appuntamenti. Ed ecco, lo scorso anno, questa terza designazione …. Foto di Paolo Basso 8 Sabato 21 marzo 2009 Mario Lievore, Presidente del C.O.L. Mario Lievore, chiamato a prendere in mano le (non facili) redini di questa nuova scommessa organizzativa, ha accettato di <dirigere l’orchestra> per la terza volta un appuntamento mondiale, ma con quali prospettive ed obiettivi “L’obiettivo è di recuperare quell’immagine lasciata dal 2005 per tornare ad avere un ruolo importante nell’hockey italiano ed internazionale e perché questo dia, assieme ai risultati positivi della società, un rinnovato slancio di entusiasmo per poter guardare al futuro con il fine di tornare presto fra le <prime della classe>. Ancora una volta questo appuntamento ha coagulato una grande squadra, dagli enti (Comune, Comunità Montana, Provincia, Regione) alle Associazioni di categoria, dagli sponsor ai molti volontari che, unendo le peculiarità di ciascuno, stanno rendendo possibile questo progetto. A tutti loro va il più caloroso e vivo ringraziamento. Occasioni come questa svolgono svariati ruoli, specie nell’ambito di una piccola come quella altopianese. Innanzitutto sul piano sociale, consentendo una maggior socializzazione attraverso lo sport; quindi in campo turistico perché, oltre all’immediato delle presenze, permettono di migliorare le attrezzature dello stadio del ghiaccio, e questo a vantaggio di tutte le società che svolgono attività legate al ghiaccio, ma anche dei turisti che troveranno una struttura sempre più moderna ed accogliente, al passo coi tempi e con le esigenze sempre < in movimento> degli utenti. Le due precedenti manifestazioni hanno lasciato di concreto quella che allora avevamo chiamato <la casa dello sport> (il bar e le due sale di accoglienza del primo piano della palazzina); l’obiettivo è che anche questo appuntamento possa portare qualcosa di concreto per migliorare la struttura (mezzi di trasporto, attrezzature strutture interne, ….). Queste <occasioni>, oltre a riscaldare le passioni, svolgono un importante ruolo anche per la crescita delle capacità e della professionalità di chi concerta e realizza la macchina organizzativa, una crescita che costituisce la premessa per puntare più in alto, per essere pronti a cogliere altre importante opportunità future. Migliorare le strutture e la professionalità organizzativa significa comunque anche avere maggiori e migliori premesse per far crescere i nostri giovani e per puntare nuovamente ai grandi traguardi dell’hockey nazionale e dell’hockey che conta”. l’Altopiano Giancarlo Bolognini, Presidente della Federazione Dopo i Campionati del Mondo Under 18 del 2004 ed i Campionati del Mondo Femminili del 2005, Asiago torna ad organizzare ed ospitare un torneo importante come il Mondiale Under 18 di Division I. Le rappresentative di Austria, Danimarca, Francia, Giappone e Lettonia sfideranno i ragazzi italiani in gare che si preannunciano emozionanti e carche di significati tecnici ed agonistici. Esprimo il mio auspicio di un grande successo a tutti gli atleti oltre ad uno speciale alla nostra squadra ed ai nostri tecnici. Per tutti i ragazzi presenti questo è il primo passo in maglia Azzurra verso una brillante carriera hockeistica. Al Comitato Organizzatore, che ha avuto il compito di allestire questa manifestazione, invio il mio ringraziamento per essere riusciti nel loro incarico, garantendo con il proprio lavoro il miglior successo di questo Campionato. Piercarlo Mantovani, Presidente dell’Asiago Hockey Evidente la soddisfazione del Presidente dell’Asiago Hockey, avv. Piercarlo Mantovani “Siamo orgogliosi che ancora una volta l’hockey asiaghese sia stato scelto ancora una volta da parte della Federazione Italiana per una manifestazione di respiro mondiale; una soddisfazione per l’hockey e per Asiago che nelle precedenti occasioni ha riscosso approvazioni non solo da parte della Federazione stessa ma unanimi consensi da parte di tutti i soggetti che ebbero modo di vivere quelle esperienze. E’ motivo di vanto anche continuare a mantenere l’hockey, e non solo grazie al campionato per club che pur rimane il motivo di interesse principale, al centro dell’attenzione e disciplina sportiva fra quelle di maggior peso ed importanza per la nostra terra. Altro motivo d’orgoglio è che, così come accadde cinque anni fa, anche quest’anno saranno due o tre i giovani talenti del nostro vivaio che vestiranno quella maglia azzurra e che avranno l’onere e l’onore di rappresentare l’hockey asiaghese su di un prestigioso palcoscenico internazionale, con lo stimolo in più di farlo su quel ghiaccio di casa che da tanti anni calcano e di fronte ai propri familiari, ai propri amici, ai propri tifosi”. www.giornalealtopiano.it 14 Guido Carli, Assessore allo Sport del Comune di Asiago Assessore, ma questa nostra terra, che già ha dato ampie prove e garanzie di affidabilità sul piano organizzativo, può ambire anche ad appuntamenti di valore ed importanza assoluti? “L’altopiano e la sua gente hanno già dimostrato di essere mature ed all’altezza di saper gestire ed organizzare un po’ in tutti gli ambiti, grazie ad uomini che hanno acquisito nel tempo mentalità esperienza e professionalità, un patrimonio di enorme valore che ci auguriamo possa essere <insegnato> e tramandato anche ai giovani. Sì, la capacità teoriche per organizzare un evento di valore assoluto credo ci siano, ma … per poterlo fare, e qui mi riferisco allo sport di cui oggi parliamo, e cioè l’hockey, sono indispensabili strutture qualitativamente e numericamente adeguate; in altre realtà esistono nel circondario contesti di supporto che consentono di far fronte a tali esigenze, qui no, siamo troppo lontani da altri centri dotati di queste strutture. Ritengo però che, essendo molto importante lavorare in ottica futura sui vivai e sui giovani, manifestazioni come questo mondiale Under 18, in cui l’Amministrazione Comunale crede ed a cui dà tutto il suo appoggio, si collocano a puntino come promozione e come stimolo ai giovani. L’hockey asiaghese ha preso questa direzione e l’Amministrazione Comunale è vicina e condivide queste scelte, spesso difficili anche per questione di delicati equilibri e per le oggettive difficoltà economiche ed organizzative, esprimendo un encomio ed un apprezzamento per il lavoro fatto in questa direzione, quella di valorizzare il <prodotto locale> e recuperare quanto più possibile quella fascia intermedia molto delicata. Se una manifestazione come questa sarà capace di avvicinare allo sport anche solo pochi nuovi ragazzi e di stimolare e motivare quelli che già hanno intrapreso quel cammino, ebbene, solo per questo avrà valso la pena di averla organizzata”. Un evento dagli effetti non solo sportivi, però! “Certamente, sport e turismo, si sa, vanno a braccetto. Questi eventi che richiamano attenzione dei media e che portano direttamente sul posto centinaia di turisti, ravvivando anche la vita del paese in questa coda d’inverno, hanno quindi un’indubbia e positiva valenza e ricaduta anche in chiave di promozione turistica”. “Sono certo che anche stavolta tutto sarà curato e preciso, cosa certo non facile ma che, come di consueto, i nostri organizzatori sapranno sicuramente gestire nel miglior modo possibile; uscire alla grande anche da questa sfida e, quando tutto sarà finito ed i riflettori si saranno spenti, per tutti coloro che tanto danno ed avranno dato per realizzare l’evento resterà un vuoto, e l’operoso, serrato brulicare di questi giorni sarà ricordato con simpatia, soddisfazione e nostalgia”. 8 Sabato 21 marzo 2009 Alfredo Paiola, Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore di Asiago In quale modo la scuola si rapporto con il mondo dello sport e con avvenimenti come questi? abbiamo chiesto al Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore di Asiago, prof. Alfredo Paiola “Come Scuola siamo felici di collaborare a l l ’ o rg a n i z z a z i o n e d i una manifestazione così i m p o r t a n t e , o n o re e d onere per tutta la comunità altopianese. E’ l’occasione per rendere ancora più saldi i legami tra il mondo della scuola ed il mondo dello sport che fornisce ai giovani dell’Altopiano importantissime opportunità di crescita umana e civile, potenziando quegli aspetti formativi come il senso della disciplina, il rispetto delle regole e lo spirito di sacrificio che costituiscono le regole basilari di ogni disciplina sportiva. La scuola cercherà di tenere viva ed all’altezza della tradizione di collaborazione con le realtà sportive del territorio, in particolare con il C.O.L., affinché la manifestazione possa ottenere risultati all’altezza delle aspettative di tutti, non solo dal punto di vista prettamente sportivo ma anche dal punto di vista di quell’ospitalità che fa parte della natura stessa di questa terra altopianese”. l’Altopiano Andrea Rigoni, titolare dela “Rigoni di Asiago” La “Rigoni di Asiago”, azienda leader a livello nazionale nel suo settore, è nella squadra degli sponsor. Cosa ha spinto la vostra azienda ad entrare in questa avventura? Abbiamo chiesto ad Andrea Rigoni “E’ una scelta di comunicazione aziendale e si inserisce in un discorso più ampio di responsabilità sociale d’impresa che fa parte della nostra filosofia; il che significa allargare il nostro ambito di competenza non solo con la produzione e vendita di prodotti ma anche andando a supportare attività fatte s u l t e r r i t o r i o a f a v o re della collettività. Riteniamo che questi mondiali siano un’opportunità per il territorio per confrontarsi e dare ulteriore dimostrazione della capacità di dare accoglienza della nostra gente nei confronti degli ospiti, della caratteristica vocazione all’ospitalità di questo nostro territorio”. Il vostro intervento si limiterà ad un apporto economico? “No. Attueremo anche un’attività di degustazione dei nostri prodotti alla stadio durante l’intera durata della manifestazione, creando così un piccolo evento nell’evento”. Potrebbe essere preludio ad un vostro ingresso nel mondo dell’hockey su ghiaccio? “Il nostro pensiero è di www.giornalealtopiano.it 15 supportare attività sociali e sportive; fino ad oggi abbiamo scelto di dare sostegno alle piccole realtà e società che avevano meno possibilità di acceder a fonti di finanziament o . L’ h o c k e y s u g h i a c c i o a v r e b b e un’altra dimensione e diventa un impegno più importante; per quest’anno continueremo sulla via già percorsa ma per il futuro vedremo.. ”. Saranno una quindicina, praticamente tutte, le società sportive che sfileranno con una loro delegazione alla cerimonia di inaugurazione della manifestazione (non solo quelle legate al ghiaccio, pattinaggio artistico e velocità, o allo sci, ma anche i cugini dell’hockey inline, calcio, karate, nuoto, volley …, tutti insomma), una vera e propria adesione di massa che testimonia l’importanza dell’evento e dà motivo di pensare in positivo anche, chissà, nell’ottica di un’auspicata grande collaborazione dello sport altopianese. Cesare Pivotto 8 l’Altopiano Sabato 21 marzo 2009 www.giornalealtopiano.it 16 La lotta per il titolo una questione fra Renon e Bolzano Emisfero Asiago, quinto, pensa già all’anno del 75° Mantovani esprime soddisfazione ed annuncia tante conferme, prima fra tutte quella di Bellissimo, ma comunica anche il divorzio da Camazzola Ultima fase della stagione hockeistica, quella in corso, che vede ancora impegnate solo quattro squadre: da un lato Fassa e Pontebba a giocarsi il non certo invidiabile ruolo di maglia nera del torneo e dall’altro la questione scudetto, un confronto tutto altoatesino fra il Renon (che per la terza stagione di fila dà l’assalto al suo primo tricolore) ed i pluriscudettati Campioni uscenti del Bolzano. Per la parte centrale del tabellone tutto già deciso, con nell’ordine Cortina, Valpusteria, Asiago ed Alleghe ad occupare 3°, 4°, 5° e 6° posto del ranking stagionale. Moderata soddisfazione in casa Asiago dove per il presidente Mantovani è tempo dei primi bilanci “Siamo assolutamente soddisfatti di questo quinto posto – esordisce – in linea con il pro gramma iniziato due stagioni fa. Soddisfatto e dispiaciuto al tempo stesso perché c’è stato un momento in cui abbiamo capito che potevamo fare di più ed ambire a qualcosa di più alto. Abbiamo un pro - gramma che stiamo perseguendo e che sta dando i frutti sperati e voluti. La squadra è comunque maturata ed è cresciuta; adesso c’è una base solida su cui costruire un futuro salto di qualità. Un organico che ha delle pedine fisse e stabili e che ha visto crescere e riconoscere il talento dei giovani <prodotti locali>; credo però che sia necessario dare ai giovani il tempo di crescere bene e nei tempi dovuti che ci vorranno due stagioni per completare il programma ed arrivare ad avere una squadra di ottimo livello. Dopo due anni termina intanto l’avventura di Camazzola alla guida della panchina giallorossa; un divorzio fra società e l’ormai ex tecnico giallorosso che era nell’aria e venuto dopo due stagioni in cui, forse, dall’ex difensore asiaghese si era auspicata una maggior crescita; certamente Camazzola ha cercato di lavorare al meglio in uno spogliatoio giovane ed esuberante di cui, forse, non era riuscito a prendere in mano le redini ed a gestire le sorti. La dirigenza sta già sondando il mercato per arrivare ad un tecnico che sposi programmi ed obiettivi societari, che da un lato porti avanti la valorizzazione del vivaio locale e dall’altro abbia la capacità di gestire una squadra verso traguardi importanti. Guardando al futuro la società giallorossa sembra avere già idee chiare, con le annunciate conferme del blindatissimo portierone Bellissimo e del difensore Plastino (entrambi dall’anno prossimo “italiani” e quindi eleggibili anche per la Nazionale), di Johnson (già azzurro), di Borrelli e DeMarchi (per la cui naturalizzazione non ci sono ancora indicazioni definitive e certe). Non sembra più rientrare nei piani giallorossi Pegoraro, così come sarà molto difficile un nuovo futuro in giallorosso anche per Tuzzolino (anche se lui gradirebbe rimanere), mentre la società si dichiara pronta a fare di tutto per tenere stretto l’esperto e positivo Lethinen senza ancora esprimersi su Luciano Aquino. Da tempo girano voci del gradimento per la piazza di Asiago da parte sia del fratello di Luciano Aquino, Anthony, che di vecchie conoscenze come Pittis e Scandella, ed ora si torna a parlare anche del possibile ritorno di Strazzabosco. Mantovani ha espresso soddisfazione per questi desiderata, indice ovviamente che ad Asiago si sta bene, e sottolinea “Valuteremo ogni possibilità; se ci saranno le condizioni verranno valutati i possibili arrivi di ogni provenienza in relazione a due fattori fondamentali: le esigenze tecniche della squadra e le condizioni economiche della società”. Potrebbero esserci novità nel panorama degli sponsor con la famiglia Cestaro che potrebbe sciogliere, dopo 16 stagioni, il matrimonio delle proprie griffe con la maglia giallorossa per passare a ruoli di co-sponsorizzazione, mentre si vocifera del possibile subentro da parte della Rigoni di Asiago; Mantovani lascia ancora aperta ogni porta “Stiamo evidentemente già lavorando su tutti i fronti, compreso quello fondamentale degli sponsor, anche se il campionato è per noi finito solo da pochissimo; è presto quindi per dare risposte certe. Quel che è certo è che stiamo cercando anche in questa direzione di trovare quanto di meglio per avere le condizioni economiche con cui dare piena attuazione al nostro programma tecnico”. Si può parlare di programmi dell’Asiago per il futuro? “Cer to. L’obiettivo è di proseguire nel programma, continuando a credere nei nostri giovani ed anzi allargando lo spazio per loro; la squadra, come detto, c’è e, se le condizioni economiche e di mercato lo consentiranno, con qualche ritocco adeguato ed attento il target del prossimo anno potrà e vorrà essere quello di migliorare ulteriormente, rientrando fra le prime quattro”. Cesare Pivotto NOVITA’ PER LA STAGIONE 2009-10 Guardando alla prossima stagione potrebbero esserci interessanti novità per il campionato italiano viste le palesate intenzioni di Valpellice e Vipiteno a <salire> in A1, cosa che, con l’azzeramento della la retrocessione, porterebbe la massima divisione nuovamente a 10 squadre (mentre, con il ritorno in A2 del Merano, le formazioni iscritte al girone cadetto sarebbero otto). A livello normativo non sono ancora state raggiunte regole certe, soprattutto in materia di transfert card. “ L’accordo sarà un altro problema - precisa Mantovani - anche perché adesso c’è chi vorrebbe considerare come transfert tutti i giocatori provenienti da federazione estera, compresi gli italianizzati, cosa che noi evidentemente non condividiamo assolutamente anche perché va ad incocciare frontalmente con la nostra politica che, non dimentichiamolo, porterà energie fresche e nuove anche alla Nazionale”. senza porre evidentemente limiti alla … divina provvidenza, sembra voler aggiungere. 8 l’Altopiano Sabato 21 marzo 2009 www.giornalealtopiano.it Dai fratelli Ronzani la fortuna è di casa LUSAINA La fortuna è di casa alla tabaccheria “Marina e Oscar” dei fratelli Ronzani, in via Roma a Lusiana dove, recentemente, sono state centrate vincite consistenti al lotto e con il “Gratta e vinci”. Gli importi più cospicui sono stati vinti con il lotto per una serie di combinazioni indovinate su ruota fissa che hanno fruttato colpi da 36 mila euro e 28 mila euro con dei terni secchi e ambi su terno. Le vincite più comuni al lotto sono in media di 1.500 e 600 euro. Ma nei giorni scorsi anche il “Gratta e vinci” Vincite consistenti con il Lotto e il Gratta e Vinci ha regalato importi cospicui con un colpo fortunato da 10 mila euro e un’altra vincita di importo minore che ha messo nelle tasche di un altro fortunato 7 mila euro. La corsa alle vincite milionarie si è fatta più serrata negli ultimi giorni: in molti, infatti, tentano di accattivarsi la simpatia della dea bendata perché la speranza degli scommettitori è quella di cogliere nel segno importi che possano risolvere i problemi economici. Nella foto, Marina e Oscar Ronzani. Egidio Zampese Brusa marso apre le porte alla primavera Khéllar: al Kaberlaba un locale per i giovani, ma non solo I nomi sono originali, sono quelli di tanti luoghi bellissimi del Kaberlaba che si trovano nei dintorni del locale: al Khéllar Casa Rossa è possibile gustare una pizza”Rogabisa” o una “Stonlaita”, la “Langabisa”, oppure proprio la “Khéllar”, l’insolita proposta che prende il nome del locale, e che è per metà pizza e per metà calzone. E se diventa un ulteriore motivo di allegria ordinare una pizza dal nome strambo, la soddisfazione è completa al momento di gustarla, deliziando il palato, boccone dopo boccone. E’ dalla scorsa estate che il Khèllar, nato come Birreria, Enoteca e Bruschetteria, è diventato anche pizzeria. L’idea di realizzare sotto al bar - ristorante gestito da sempre dalla propria famiglia un ambiente rivolto al pubblico più giovane, è stata di Danilo Dal Sasso, figlio di Vittorio e Ivana, al quale i genitori hanno trasmesso la propria passione e amore per il lavoro. Nell’agosto di quattro anni fa viene dunque inaugurato il locale che ben presto diventa il punto di riferimento e ritrovo per grandi compagnie, che qui si radunano anche per ascoltare musica dal vivo, grazie a un ricco calendario che si sviluppa in particolare nei fine settimana, con la presenza di band provenienti sia dall’Altopiano che da fuori. Ma, si sa, il popolo dei giovanissimi si muove solo a una certa ora, e Danilo, per riempire la prima parte della serata, pensa di aggiungere anche la possibilità di gustare una buona pizza, rivolgendosi così a un pubblico più vasto, alle famiglie, e compagnie di amici di tutte le età. Per realizzare il progetto si avvale della collaborazione di Gabriele Dal Sasso, pizzaiolo fantasioso e dalla lunga esperienza che con le proprie collaudate capacità prepara ottime pizze che di certo non fanno notare la differenza di cottura, che al Khéllar si fa nel forno elettrico. “La gente – commenta Danilo – è un po’ titubante quando vede che non abbiamo il forno a legna, ma si ricrede dopo aver provato la pizza, ammettendo che la differenza non si sente”. Per ovviare a questa iniziale e in un certo modo comprensibile diffidenza, al Khéllar si sono inventati delle promozioni con prezzi speciali, proprio per invitare la gente all’assaggio. E chi ha provato, è poi tornato, segno che il prodotto è stato gradito. Molto apprezzata è la possibilità di chiedere il “Giropizza”: al prezzo di 10 euro, bibita compresa, viene servita pizza di diversi tipi a volontà. Partiranno a breve anche altre promozioni, come quella che vedrà abbinamenti pizza + birre artigianali particolari, dal costo contenuto e prodotte da piccole birrerie. Fra le serate particolari proposte ci sono anche le degustazioni di vini in enoteca. Che dire ancora? Che chi desidera mangiare in tranquillità anche quando c’è la musica dal vivo ha l’opportunità di farlo accomodandosi in enoteca, e che il prossimo 28 marzo ospiti del Khéllar saranno I Bandicio, band di spessore, che spesso accompagna Umberto Smaila nelle sue serate. Per qualsiasi informazione potete chiamare il n. 347 5034740. Servizio redazionale Dopo il successo del “Ciama marso”, che ha visto i gruppi provenienti dalle contrade e frazioni di Lusiana contendersi il “Ciocon”, grosso campanaccio messo in palio dalla Pro loco e riservato al gruppo più rumoroso e originale, vinto da quelli di Campana nel Colonnello superiore, il 31 marzo, sempre nel Colonnello superiore, in via Piazza, nella ex segheria di marmi, andrà in scena il “Brusa marso”. Si stanno già raccogliendo le ramaglie che vengono accatastate nel piazzale e bruciate quella sera. La località e il luogo è stato prescelto già da qualche anno perché si presta ad accogliere un consistente numero di ragazzi che si divertono attorno al rogo. Il punto in cui si dà vita al falò è visibile dalla fascia pedemontana e dai paesi della pianura. Se la chiamata di marzo vede la presenza di un folto numero di persone che con il frastuono intendono festeggiare l’arrivo della bella stagione, con il falò della fine di marzo ragazzi e adulti vogliono simbolicamente aprire le porte alla primavera. E.Z. Insieme per costruire il futuro di Lusiana 17 Stesso nome o stesso cognome? Un buon motivo per fare festa Le feste degli omonimi tengono banco a Lusiana dove chi porta lo stesso nome o cognome si uniscono per festeggiare insieme il santo patrono o la parentela. Mentre la festa degli omonimi più longeva è quella degli Antonio che si ritrovano in località diverse il 13 giugno in onore di S. Antonio da Padova, sta prendendo piede la festa di coloro che portano il cognome Ronzani. La prima festa ha visto la presenza di un centinaio di persone lo scorso anno e anche per quest’anno il numero di adesioni dovrebbe aggirarsi sulla stessa cifra. La seconda festa, rigorosamente riservata alle sole persone che portano il cognome Ronzani, è in programma per sabato 28 marzo alle 20 al ristorante “Alla Rosa” di Velo. Le adesioni si ricevono alla tabaccheria “Ronzani”, al ristorante “Alla Rosa” e alla locanda “Bar Centrale”. E.Z. Assemblea annuale dell’Aido Il gruppo comunale “Aido” di Lusiana organizza per sabato 29 marzo l’assemblea annuale dei soci e simpatizzanti. Il programma prevede per le ore 10,15 il ritrovo presso il Monumento al donatore eretto in vicino alle scuole elementari di Santa Caterina di Lusiana. Alle 10,30 nella chiesa della frazione, accompagnata dalla corale di Santa Caterina,si svolgerà la messa. Verso mezzogiorno al ristorante “Alle Alpi” di via Comarini di Santa Caterina è in programma l’assemblea dei soci. Per le 12,30 allo stesso ristorante “Alle Alpi” di S. Caterina si svolgerà la “Festa del baccalà”. E.Z. Nasce il primo punto d’ascolto per i Lusianesi dove proporre idee e chiedere informazioni E’ nato il primo sito Internet dedicato ai Lusianesi, un punto virtuale di incontro tra cittadini e amministratori. L’iniziativa è del gruppo “Insieme per Lusiana” e lo scopo è quello di avvicinare la popolazione all’attività amministrativa e alla gestione del proprio territorio. Grazie al sito Internet, all’indirizzo www.insiemeperlusiana.it, chiunque potrà partecipare avanzando proposte, stimolando interventi, chiedendo informazioni o sollecitando discussioni su temi di interesse collet- tivo. Il gruppo “Insieme per Lusiana” con Antonella Corradin, attualmente minoranza in Consiglio comunale, si proporrà alle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno con una formazione rinnovata e ca- ratterizzata dall’inserimento di molti giovani. La realizzazione del nuovo sito risponde esattamente al primo obiettivo del gruppo “Insieme per Lusiana”: ascoltare i cittadini e condividere con loro le scelte importanti per lo sviluppo del paese. Anche in vista delle prossime elezioni comunali, il gruppo “Insieme per Lusiana” vuole così offrire uno spazio di confronto e dialogo a quanti hanno a cuore il futuro del nostro Paese invitando tutti i Lusianesi a fornire utili suggerimenti alla stesura del programma. Ilo e Puina battono i Cugini di Lusiana Il “Gnomo’s bar” di piazza 4 Novembre a Lusiana ha ospitato la prima gara di settino che vedrà altre sfide svolgersi al “Centrale” e alla “Conca Verde” per poi spostarsi ad Asiago, Gallio e Foza prima delIlo e Puina battono i Cugini di Lusiana campionato del mondo di specialità in programma quest’anno a Roana verso la fine dell’anno. Ha vinto una coppia di Gallio, tornata a cogliere il primo posto del podio dopo un periodo di assenza, formata da Carlo Schivo e Albino Segafredo (“Ilo” e “Puina”) che ha battuto nella finale la coppia di Lusiana formata da Stefano e Luca Ronzani (cugini). Terza piazza per Walter Maino e Fabrizio Bordignon di Lusiana e quarto posto per un’altra accoppiata lusianese formata da Danilo Villanova e Francesco Cantele. Tra le sfide più attese di questo periodo è il torneo della “Conca Verde” in calendario il 3 e il 4 aprile prossimi che vedrà in lizza 64 coppie, il numero più alto di ac- coppiate di tutti i tornei dell’Altopiano che vedono in media 32 o 16 coppie presenti e provenienti da tutto l’Altopiano. E.Z. Nella foto, le prime due coppie classificate al “Gnomo’s bar” di Lusiana. “A tavola con il Tarassaco di Conco” E’ stata presentata presso la biblioteca comunale di Conco la quarta rassegna enogastronomica “A tavola con il tarassaco di Conco” che si propone di promuovere il territorio e i prodotti locali. Gli appuntamenti inizieranno venerdì 3 aprile al ristorante”Alla Rondinella” di Tortima. Le cene dell’itinerario proseguiranno il 18 aprile al ristorante “AllaTorre” di Fontanelle, il 25 aprile al “Milleluci” di Rubbio.Amaggio ci si ritroverà alla trattoria “Al Tornante”, al “Ruben’s Stube Fest” di Rubbio. La serata conclusiva è programmata per il 22 maggio al ristorante “Da Maino” a Conco. E.Z. Conco, incontro sulle energie rinnovabili Interessante incontro a Conco proposto da Blu Energy Control in collaborazione con il Comune di Conco sulle energie alternative ed in particolare sul fotovoltaico. Il 26 marzo alle 20.30 nella biblioteca comunale si svolgerà un convegno con il seguente programma: introduzione alle energie rinnovabili, la descrizione pratica dell’impianto fotovoltaico con la valutazione in termini di risparmio economico ed impatto ambientale ed infine degli esempi di impianti esistenti.Al termine del convegno i tecnici dell’azienda saranno a disposizione dei convenuti per informazioni e delucidazioni. G.R. 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 Franco e Veronica, la gioia di impegnarsi Franco e Veronica arrivano al nostro appuntamento con le nuovissime giacche dei Rispaar, di colore rosso, un colore intenso e forte, come lo è il sentimento che li motiva e li rende parte del gruppo. Le indossano con orgoglio, anzi forse è meglio dire con gioia, perché è proprio la gioia che traspare dalle loro parole, quando raccontano il loro essere Rispaar. Franco e Veronica nei Rispaar ci si sono ritrovati, come tante altre coppie di genitori, dopo aver dato vita a degli spettacolini per divertire i bimbi dell’asilo frequentato dai figli: nel tempo con il gruppo sono cresciuti, han condiviso l’idea e la volontà di tenere vivo quello che erano riusciti a mettere insieme, per poter fare qualcosa per gli altri. “Quando, terminati gli anni dell’asilo dei nostri bimbi – raccontano – alcuni di noi hanno ventilato l’ipotesi di continuare, con un fine benefico, abbiamo aderito subito, buttandoci senza pensarci neppure un attimo in questa esperienza che abbiamo sentito subito in perfetta sintonia con i nostri ideali. E’ bellissimo poter stare insieme ad altre famiglie e condividere l’impegno rivolto a fare qualcosa di concreto per chi è meno fortunato”. Con il gruppo sono arrivati a far divertire, dopo i bimbi dell’asilo, un sacco di gente, di tutte le età. Soprattutto sono riusciti, ed è questo che dà loro le soddisfazioni più grandi, ad accendere e tenere vivo il fuoco della solidarietà. Han- no dato, hanno ricevuto. “Più doni, più ricevi – dice Franco – quello che mi colpisce moltissimo, continuando a stupirmi e meravigliarmi, è il fatto che quaranta e più persone con professioni, idee, scelte, ideali e stili di vita diversi, ognuno con i propri impegni e problemi, riescano, senza sentire il peso della fatica che un impegno ulteriore può portare, a realizzare lo stesso progetto, con gioia e armonia, consolidando amicizie che sono autentiche, profonde, disinteressate”. Franco e Veronica hanno tre figli: Andrea, Maria Chiara ed Elisabetta, la piccolina che ha due anni, e che ha “costretto” mamma a rinunciare a qualche appuntamento “rispaariano”. “Ma – dice – mi sono sempre ugualmente sentita parte del gruppo, presente a fianco di Franco, contribuendo come potevo. A proposito dei bimbi, vorremmo ringraziare molto i nonni dei nostri figli, che prendendosi cura di loro quando ne abbiamo avuto necessità ci hanno permesso di partecipare insieme all’attività del gruppo”. E cosa dicono oggi i vostri ragazzi più grandi, quando vedono gli spettacoli? “Si divertono tantissimo – dicono Franco e Veronica – sono felicissimi di ciò che facciamo, anche se a volte, cogliendo qualche prova, qualche momento di “ripasso” che facciamo a casa, si dicono perplessi, ma poi quando vedono il risultato globale approvano in pieno. Ed è capitato anche che ci dessero qualche suggerimento, qualche idea sui travestimenti”. Franco suona, canta e balla o dà il proprio contributo a qualche sketch, Veronica balla e fa qualche scenetta, preferendo le parti comiche, che la divertono tantissimo. “Devo ammettere – dice Franco – che soprattutto all’inizio non è stato facile entrare nei personaggi, salire sul palco ed affrontare la scena”. Chi si ricorda alcuni balletti molto spettacolari e coreografici dei primi spettacoli non può che comprendere, del resto ci siamo stupiti spesso delle trasformazioni che vediamo sul palco, con gente che siamo abituati a vedere nei loro quotidiani panni, che riesce davvero a dare vita a qualcosa di spettacolare. “Mi piacerebbe essere più presente alla vita del gruppo -conclude Franco – partecipando all’incontro settimanale del giovedì, ma oltre a lavoro e famiglia, sono piuttosto impegnato in parrocchia con attività per la comunità, e quindi non mi è possibile. Ciò nonostante, io e Veronica sentiamo fortissimo il legame con gli altri, con questa grande, variegata e stupenda famiglia”. Silvana Bortoli parlare. Intanto, accompagnata da Manuel Berthod, la si può sentire spesso, durante gli aperitivi proposti da “La Baitina”, in un genere che non è propriamente il suo: il soul interpolato da arrangiamenti jazz di brani nati pop. La sua speranza è di approdare presto in qualche club e cantare qualche pezzo jazz e brasilian jazz, dopo molti anni passati nel rimorso di una carriera in- terrotta, al punto da maturare una sorta di rigetto per la musica, per lei fonte di nostalgia e dolore. Un’artista a 360 gradi, passata dalla danza alla musica jazz, da un continente all’altro, dalla gestione di una catena di ristoranti in Italia nuovamente al palcoscenico: un astro della musica per troppo tempo oscurato che sta tornando a poco a poco a brillare. Martina Ross i U come ugola d’oro, U come Ursula May Ecco la carriera musicale dell’apprezzatissima cantante italo-americana Capita di sentire la sua straordinaria voce, di tanto in tanto, tra le mura de “La Baitina”, tra quelle stesse pareti che hanno visto passare le più grandi celebrità della musica leggera nazionale. Canta per passione da tantissimi anni e ha fatto riecheggiare la sua splendida voce da un continente e l’altro. Stiamo parlando di Ursula May, nata in Italia da madre altopianese e padre americano. La sua giovinezza è trascorsa tra l’Italia e l’America, dandole una formazione multiculturale che certamente l’ha aiutata a sviluppare diverse inclinazioni. Ad Asiago ha frequentato le scuole elementari, a Vicenza la prima media, a Thiene il Liceo, al suo primo anno di sperimentazione linguistica, e a Roma il Dams (Discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo), dove ha avuto anche un’esperienza come ballerina professionista in una compagnia di danza primitiva e contemporanea. Da sempre appassionata di musica, amore dapprima espresso attraverso la danza, Ursula ha voluto trasferirsi in America, dove aveva vissuto per qualche anno da bambina, per seguire i corsi dell’Università Jazz di Miami, prediligendo questo genere di musica per cui ha sviluppato sin da subito una particolare sensibilità e che lei considera un’arte raffinata, E’ in questo prestigioso ateneo, secondo nelle statistiche statunitensi, che Ursula ha affinato la sua naturale predisposizione trasformandola in un grande e indubbio talento: un ambiente ricco di personalità di spicco (tra gli altri si ricorda il “mostro sacro” Pat Metheney), una specie di accademia alla “Fame” di cui sente ancora oggi la mancanza, una vita fatta di arrangiamenti, didattica degli strumen- ti del genere e canto. Nel frattempo, Ursula si è anche laureata in Ospitality Menagement, titolo di studio che le è servito più tardi, una volta tornata in Italia, per la gestione di una catena di ristorazione. In America, la sua carriera musicale sembrava essere sul punto di decollare: i suoi concerti erano molto apprezzati e si era prospettata per lei anche l’opportunità di incidere un disco, dopo aver lavorato come background vocal per molteplici jazzisti; una cosa non da poco se si pensa al jazz come un genere di nicchia, non volto alle grandi masse, bensì a pochi amatori. Alla carriera musicale la cantante ha anteposto quella familiare: dopo avere incontrato il marito e aver dato alla luce il primo dei suoi due figli, Ursula ha deciso (di comune accordo con il marito) di ritornare in Italia, al fine di offrire una vita qualitativamente superiore ai sui bambini rispetto a quella che avrebbe condotto nella grande metropoli, un’esistenza più alla portata d’uomo. Il marito si è perfettamente abituato ad “Asiago village”, mentre l’artista fatica ancora a destreggiarsi tra due culture che fanno parte di lei in ugual misura pur essendo così diverse. Adesso che entrambi i figli sono grandi, Ursula sta tentando, con molta fatica, di rientrare nel mondo del jazz e ha in ballo delle proposte di cui, per scaramanzia, preferisce non 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 I ricordi cinematografici di Andreino CULTURA È un tipo mite Andreino Carli, oggi si gode la meritata pensione nella sua casa asiaghese, assieme alla moglie Ketty Dal Sasso. Nel 1969, esattamente 40 anni fa, fu il co-protagonista del film “I Recuperanti” girato sui Sette Comuni per la regia di Ermanno Olmi. Il 66enne padre di Cristiano, giornalista e collaboratore del quindicinale L’Altopiano, ha un ricordo vivo legato alla sua esperienza di attore. Nella primavera di quell’anno la RAI-TV diede il via alla lavorazione del film; Olmi, Mario Rigoni Stern e Tullio Kezich composero la sceneggiatura interpellando i veri recuperanti che per anni avevano girato il fronte dell’alto vicentino scavando e raccogliendo reperti abbandonati dalla Grande Guerra. La scelta del cast durò alcune settimane. Antonio Lunardi per la parte del vecchio Du fu notato all’osteria della contrada Buso di Gallio, Andreino Carli mentre in processione percorreva il giro della Rogazione. “All’epoca avevo 26 anni – racconta il Gianni della fiction – lavoravo come agente di commercio della Faema, mi occupavo di arredamento bar. Dopo un veloce provino a casa di Olmi, mi richiamarono, andavo bene per la parte del reduce La signora Vania ci accoglie sorridente in un freddo pomeriggio di Febbraio. E’ domenica e c’ è la neve, la neve di questo lungo inverno di abbondanti nevicate ma noi, visitatori interessati e l’ospitale proprietaria riusciamo a superare le iniziali timidezze di ospiti improvvisi. Il Museo dei Cuchi di Treschè Cesuna è realtà museale che insiste sul territorio da più di vent’anni, da quando l’ amore e la passione di Gianfranco Valente per questa particolare forma d’arte si organizzano sino a trasformarsi in un vero e proprio Museo, con tanto di Associazione amicale, “Gli amici del Museo dei Cuchi di Cesuna”. E’ il cuco uno strumento a fiato in materiale fittile, un “ gioco” che nasce con l’uomo e come l’ uomo nasce dalla terra stessa. Il suono emesso dal cuco è un trillo di gioia, un inno A 40 anni dall’uscita del film “I Recuperanti” parla il protagonista della pellicola diretta da Ermanno Olmi. “A fine lavorazione chi ci rimase più male fu il vecchio “Du”, Antonio Lunardi” che torna dal fronte e deve reinserirsi alla vita civile, con tutte le problematiche legate alla disoccupazione, ad una vita ancor più dura per chi abita in montagna.” Quanto durò la lavorazione del film? “Quando i personaggi furono messi davanti alla cinepresa, la troupe aveva già girato parecchia pellicola sui paesaggi e per cercare i luoghi adatti alle singole ambientazioni. Le interpretazioni degli attori durarono poco meno di due mesi. Si alloggiava tutti all’albergo Erica, la cui cucina ci procurava pure i cestini per il pranzo in giro per il set”. In quei momenti non sperava di diventare una star del cinema? Per quanto il film non disponesse di una grande produzione alle spalle, si trattava pur sempre di una occasione per cavalcare le luci della ribalta, Asiago faceva l’occhiolino a Cinecittà? “Immaginavo che la mia carriera artistica sarebbe finita lì, ma nell’intimo un po’ sognavo, a quell’età è plausibile, da adulti si diventa più disillusi. Nei mesi successivi alla presentazione della pellicola fui contattato più volte, un pezzo grosso milanese legato al mondo cinematografico mi cercò per delle proposte in cui mi sarei affiancato ad attori già affermati. Pareva mi si spalancassero le porte di teatro e pubblicità, poi non se ne fece più nulla, tutto si fermò lì. Tra l’altro in quei mesi vinsi un concorso come liquidatore d’una società assicurativa. Era tempo di pensare alla stabilità economica, piuttosto che ad una incerta professione. Comunque per “I Recuperanti” fui ingaggiato con tutte le carte in regola, rispettando le norme emanate dal Ministero del lavoro, con tanto di cassa-mutua per artisti”. Lei nel film è un recuperante per necessità che si affianca all’esperto “Du”, ma col radar in realtà c’è andato qualche volta in vita sua? “Per carità! Della raccolta e vendita di residuati bellici so tutto, quassù è stata una realtà comune a molte famiglie, però non ho mai girato per boschi e pascoli col cercametalli e piccone. Da bambino ho comunque portato in spalla qualche sacco che conteneva cartucce e pezzi di ghisa, solo per guadagnare 50 o 100 lire, aiutavo cioè i recuperanti veri in cambio di qualche mancia. Se devo essere sincero nemmeno il film l’ho visto tante volte. Dal pe- riodo successivo alla prima presentazione nel 1969 l’ho rivisto dopo 35 anni. Forse colpevole è stata un po’ di malinconia che mi sorgeva nel pensare a quell’intermezzo della mia vita”. Con Ermanno Olmi che rapporti ha mantenuto? “Lui viene spesso sull’Altopiano, ha casa qui. Per anni quando ci si incrociava per le vie di Asiago erano saluti e strette di mano. Ora lo incontro raramente, un saluto e via. Durante la lavorazione del film, anche fuori dal set, non mi chiamava Andreino, ma Gianni, come il protagonista I MISTERI DI FEDERICO BONALDI Personale dell’artista bassanese al Museo dei Cuchi di Cesuna alla vita, semplice, primigenio, è suono di appartenenza e presenza. Di chiara derivazione apotropaica dunque l’origine del cuco si perde nella notte dei tempi come testimoniano nelle preziose vetrinette del Museo splendidi esemplari di cuchi antichi, colombiani, veneti nonché indiani. Il linguaggio di questo oggetto universale è universalmente conosciuto. Al bassanese Federico Bonaldi, di casa da sempre presso i coniugi Valente, è dedicata questa bella personale intitolata “ Opere fischianti di Federico Bonaldi”. L’esposizione, in occasione anche della Mostra Biennale Internazionale del Fischietto di Terracotta, che i direttori proprietari del Museo Vania e Gianfranco Valente organizzano dal 1993, rimarrà aperta al pubblico fino ad aprile 2009, dal martedì alla domenica, con orario 10-12 / 14.30-18. Bonaldi è artista di grande impatto, emotivo e affascinante come le sue opere. Figura iconica egli stesso non ha bisogno di presentazioni. Lasciamoci guidare allora dal filo dei suoi stessi ricordi, leggiamo i misteri del suo felice narrarsi, del suo rivelarsi a noi nell’ incredibile intreccio di sapiente scrittura. Davanti a noi sfila un popolo folletto. Percorriamo insieme i labirinti della memoria e i pavimenti delle cattedrali, arriveremo alle pietà, umane e divine, poiché di pietà è fatto il dolore terreno e celeste, cuori trafitti da mille spade e da mille frecce ma anche maternità dolcissime di donne e di madonne, di infanti nudi o in fasce. Ecco il Presepe, tutto aggruppato, è il Presepe dell’ infanzia, il più semplice, il più scontato e il più amato. Ecco i gruppi dei bambini e i loro giochi di abilità fisica, protagonista il corpo: il salto della corda, l’ aquilone, il cerchio, la palla, l’ affascinante diablo. E’ repertorio di impatto la poesia dei loro costumi, grembiulini disegnati in segreti giochi di punti intrecciati, rivisitate geografie della memoria di antiche zie, stampe, tessuti copti, armeni e russi. E’ Bonaldi artista colto, mirabolante, alchemico, irriverente. Ecco le bande musicali, e tutto ciò che è “gruppo di intenti” e quindi tipi umani uguali e differenti e basta uno scarto nello sguardo, nel movimento a creare differenze, gioco dell’ uguale nel di- della fiction. Diceva di apprezzare la mia semplicità nella recitazione”. Ci racconta qualche particolare curioso? “Con il vecchio Lunardi io avevo anche mansioni di interprete, l’anziano montanaro non comprendeva bene le direttive del regista, dovevo quindi tradurre le battute in dialetto, e confesso che il compito non fu dei più facili. Era un uomo introverso ma buono, pareva un bambino nel paese dei balocchi. Non aveva ben realizzato che si stava girando un film e in cuor suo sperava che le riprese non finissero mai. Credeva di aver trovato l’America. “Ah! Sti bisi dei foresti – diceva – non potevano venirmi a cercare 40 anni fa, quando ero più giovane e forte”. Un altro fatto che ricordo bene è legato all’esplosione avvenuta a Forte Corbìn. Si stava simulando la disgrazia occorsa a dei recuperanti intenti a scaricare una bomba, gli artificieri fecero la carica un tantino “pesante”, così che la deflagrazione fece sobbalzare tutta la troupe, ci spaventammo da morire, pareva fosse tornata davvero la guerra. Di tutte quelle sensazioni ed esperienze oggi mi rimane solo un bel ricordo, come è giusto che sia”. Daniel Finco verso. Alla voce “ricordi giapponesi”, tolte da qualche nicchia d’ ombra (toko no ma) sono la palla colorata, il gatto iconico e ieratico. Spuntato da qualche paravento discosto, il bimbo aggrappato al cavalluccio, il busto - ritratto di donna. Che dire dell’ “Isola del Tesoro” con la stupefacente invenzione formale del tratto, baluginante sotto una luna incerta come si conviene ad una storia di invenzioni dove tutto è incerto come tutti i ritrovamenti… Invenzioni si è detto e quindi verità. Non esiste invenzione senza verità. Abbiamo il privilegio di conoscere un artista unico, artigiano di mano prodigiosa, fedele nella ricerca alla sua intima verità di uomo e di poeta attraverso l’ incredibile mimesi del processo artistico. Appassionato lettore di Jung, il Maestro scrive: “ Mi è sempre piaciuto allungare una mano nella pattumiera del mio inconscio ed estrarre qualcosa” .E misteriose e belle sono tutte le sue forme. Chiudiamo questo libro di memorie, riapriamolo al caso, ogni verso è bellezza. Scendiamo, risaliamo insieme il corso del fiume con Federico, ogni scoperta, ogni ricordo è salvato per noi. Rallegriamoci della sua presenza. Silvia Penner 8 l’Altopiano Sabato 21 marzo 2009 SANITA’ Tumore all’intestino: un esame semplice può salvare la vita Prende il via in Altopiano la campagna di screening organizzata dall’Ulss 3 in collaborazione con la Regione Veneto indirizzata a uomini e donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni L’Ulss 3 in collaborazione con la Regione Veneto ha avviato un programma di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori all’intestino rivolto a uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. La campagna consiste in un semplice esame delle feci , totalmente gratuito e che non necessita di impegnativa del medico, per la ricerca di sangue occulto (cioè non visibile ad occhio nudo). Le persone interessate a quest’iniziativa in Altopiano sono in totale 5302. A ciascuno verrà inviata a casa una lettera di invito a partecipare, in cui verranno indicati luogo e data per il ritiro dell’apposito flaconcino per la raccolta delle feci e la data dell’esame. “Una procedura semplice – dice il dottor Luigi Rossato del Dipartimento di prevenzione del distretto sociosanitario di Asiago – ma importante a titolo di prevenzione e per la diagnosi precoce. Nella maggior parte dei casi l’esame risulta normale. A volte vengono rilevate delle lesioni pretumorali che possono essere asportate con piccoli interventi ambulatoriali. In caso di diagnosi positiva, si ricorda che, se diagnosticato precocemente, il tumore al colon può essere curato in modo definitivo”. In base alle stime fatte dall’Ulss 3, preventivando un’adesione pari al 65% (cioè 3450 persone che si sottoporranno all’esame), potrebbe esserci un tasso di positività del 6% (207 persone che saranno invitate ad effettuare una colonscopia) con un attesa, in tutto, di una decina di casi positivi. Una volta terminate le analisi, sarà un operatore dell’Ulss a contattare coloro che necessitassero di ulteriori esami e di colonscopia, dando a tutti la piena libertà sul dove effettuarla. Per dare una completa informazione sulla Campagna di Screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto alla popolazione è stato fissato per Mercoledì 25 marzo 2009 ore 20.00, nella Sala delle Maschere della Comunità Montana, un apposito incontro aperto a tutti. www.giornalealtopiano.it 20 Un esame da ripetere ogni due anni I tumori dell’intestino (colon retto) si sviluppano molto lentamente a partire da piccole formazioni benigne chiamate polipi (adenomi), che possono iniziare a sanguinare diversi anni prima della comparsa di altri disturbi. All’inizio questo sangue non si vede a occhio nudo, ma può essere identificato con un esame delle feci chiamato “ricerca del sangue occulto”. Se lo troviamo quando è ancora molto piccolo, il tumore può essere curato in modo definitivo. L’esame del sangue occulto è molto efficace per individuare il tumore dell’intestino, anche quando è molto piccolo e non avvertiamo nessun disturbo. Come ogni esame però, presenta dei limiti. Inoltre può capitare che un polipo o anche una lesione tumorale ci siano ma non sanguinino il giorno dell’esame. Per questo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale. Quindi rivolgiamoci al nostro Medico se prima del prossimo invito (o se abbiamo un’età non compresa nello screening) notiamo del sangue nelle feci o abbiamo dei disturbi intestinali duraturi. Per avere ulteriori informazioni sull’esame del sangue occulto fecale si può chiedere al proprio medico o telefonare al numero 0424/ 888366 dalle 11 alle 13.30 dal lunedì al venerdì. Interverranno il dottor Luigi Rossato del dipartimento di prevenzione, il dottor Michele Iuliani primario di chirugia all’ospedale di Asiago, il dottor Giorgio Da Rin direttore del Laboratorio Analisi, il dottor Gaetano Scuderi del reparto di chirurgia dell’ospedale di Asiago e il dottor Alessandro Poletti, direttore della Struttura Complessa di Anatomia patologica. Stefania Longhini Amici del Cuore, dieci anni di impegno, solidarietà e amicizia Gli Amici del Cuore hanno festeggiato, con una bella serata conviviale, i dieci anni di attività. Un raduno di tesserati e simpatizzanti per imparare qualcosa di nuovo in termini di prevenzione grazie alla consueta relazione tenuta dal primario di cardiologia dell’ospedale di Asiago Enzo Apolloni che è stata anche occasione per presentare il nuovo direttivo dell’associazione, da poco nominato. La presidenza, per la prima volta, è stata affidata ad una donna, Antonietta Bernar, affian- cata da Leonardo Cinetto, vice presidente, con Andrea Longhini come tesoriere e Antonio Antonimi come segretario. “Un particolare ringraziamento – dicono i nuovi eletti – va sicuramente al presidente uscente Arnaldo Cantele per la sua disponibilità e il suo impegno in questi tre anni e per essere stato uno dei soci fondatori del gruppo”. Nel decimo anno di vita associativa, prima tappa importante nella storia di questo sodalizio, si è anche voluto dare un riconosci- mento speciale, con la consegna di una targa, al dottor Leonardo Cinetto, per l’importante contributo che ha dato e continua a dare in termini di professionalità, disponibilità, attenzione e amicizia. Lo stesso Cinetto tiene a ricordare le finalità con cui è nata questa associazione: “Rompere la solitudine in cui si trova chi è colpito da malattia cardiaca, solitamente chiuso nei problemi psicologici che essa crea e collaborare con le strutture pubbliche per diffondere Da sinistra Antonio e Rita Antonini, il dottor Leonardo Cinetto, Antonietta Bernar e Andrea Longhini conoscenze sulle malattie e sugli stili di vita da adottare per una efficace prevenzione”. “Ma c’è anche un altro aspetto importante di questo mettersi insieme – sottolinea Cinetto - e cioè la nascita di una catena di solidarietà che unisce e porta a superare ogni genere di campanilismo”. Con i fondi ricavati dai tesseramenti, da lotterie organizzate in occasione dei pranzi sociali e da donazioni spontanee, in questi dieci anni si è infatti provveduto ad attuare alcune iniziative di carattere benefico. In modo particolare è stato elargito un contributo di 900 euro all’Associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori per il progetto di ospitalità rivolto ai bambini di Chernobyl; un contributo di 800 euro è stato dato anche all’Unitalsi per il trasporto dei disabili a Lourdes in occasione del quarantesimo di fondazione; recentemente si è provveduto ad aiutare una famiglia con due bambini all’ospedale, permettendo alla madre di pagarsi il soggiorno per poter star loro vicino. In questo periodo, si sta sostenendo una persona che non può permettersi l’acquisto di particolari e costose medicine. Nei primi giorni del 2009 si è anche provveduto a donare all’ospedale di Asiago due televisori installati nelle due stanze per la riabilitazione cardiologica, aperte, con un totale di 4 posti letto, lo scorso novembre. Tra le attività svolte dall’associazione si ricorda l’effettuazione, nei casi individuati dai medici di base, dell’elettrocardiogramma a domicilio. Il consiglio si riunisce una volta al mese e si studiano sempre nuove iniziative. “Le idee sono tante e belle – sottolinea Cinetto – e il fatto di aver coinvolto un bel gruppo di donne che collabora attivamente con il consiglio, ha portato una ventata di energia e di voglia di fare. Le donne, per natura, sono più intraprendenti degli uomini e più brave a concretizzare”. Gli iscritti al gruppo sono oltre un centinaio e, in tema di iscrizioni, si ricorda che per entrare a far parte degli Amici del Cuore non occorre essere stati toccati da malattia, basta condividere le finalità dell’associazione. Per chi volesse iscriversi, avere informazioni più dettagliate, fare proposte per nuove iniziative da avviare si ricorda che l’ufficio è aperto presso la sede del Centro Anziani di Asiago ogni giovedì dalle 17.30 alle 18.30. Stefania Longhini 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 Più sport a scuola, nonostante tutto SPORT Il tanto discusso “Decreto Gelmini”, messo a punto per rendere la Scuola Italiana più efficiente ed aggiornata, in realtà sembra non aver soddisfatto la maggior parte dei Docenti di ogni grado, spegnendo anzi in molti di loro l’iniziativa e l’entusiasmo per promuovere la cultura e l’ attività ludico-sportiva. Sarà pur vero che qualche insegnante non si applica al meglio per impartire ai ragazzi educazione e conoscenza, ma, fortunatamente, un numero ragguardevole è ben preparato e applica tutto il suo potenziale. Questi ragazzi, che oggi sono sui banchi di scuola, sono il futuro della nostra società; si comprende quindi come sia fondamentale il ruolo degli insegnanti che non devono essere solo adeguatamente remunerati , ma anche motivati , incentivati e sostenuti affinchè possano approfondire la loro progettazione didattica e mettere a punto programmi ed esperienze valide e diversificate per i loro studenti. Alcuni Istituti scolastici so- Considerazioni sul ruolo fondamentale di una sana attività sportiva nell’educazione e nella crescita dei giovani. La felice esperienza di una scuola di Padova che ha portato gli alunni sulla neve del Centro Fondo Fontanella prattutto nel nord Italia, hanno attuato diverse forme di protesta contro il taglio dei finanziamenti e la nuova ristrutturazione del’ordinamento scolastico, in alcuni casi limitando o addirittura togliendo attività culturali e gite scolastiche, promosse solitamente durante il tempo pieno o i rientri pomeridiani. E’ con piacevole stupore, visto l’attuale contesto, che si può invece annotare come alcuni insegnanti continuino a prendersi la responsabilità di promuovere attività culturali e programmare esperienze motorie nuove per i ragazzi, riconoscendo il ruolo fondamentale di una sana attività sportiva nell’educazione e nella crescita dei giovani. Quest’inverno ho avuto il piacere di ospitare al mio Centro Fondo Fontanella delle scolaresche provenienti sia dal nostro Altopiano, come i “padroni di casa” del Comprensivo Lusiana-Conco con la mitica Professoressa Cristina, ma anche dalla provincia di Padova, zona sud intorno a Piove di Sacco, dove non si può proprio dire che lo sci di fondo sia molto cono- sciuto. Eppure, grazie ad una Legge Regionale che stanzia dei contributi per gli Istituti che richiedano di svolgere una attività sportiva supplementare e all’entusiasmo del Professor Daniele Rampazzo, un dinamico insegnante di Educazione Fisica, altissimo giocatore di Pallacanestro, fondista, ciclista e sportivo a tutto campo, tanti ragazzi hanno sperimentato gli sci stretti, rispondendo numerosi alla chiamata del Professore che ha fatto da coordinatore fra le diverse scuole che hanno aderito al progetto . La sana fatica di una giornata sulla neve, all’aria aperta e senza pericoli, lungo i binari che portano a Malga Camporossignolo, è stata vissuta gioiosamente e con intensità da tutti; i ragazzi hanno sperimentato il piacere di stare insieme e rispettarsi in una dimensione non consueta ed anche la figura dell’Insegnante, che ha condiviso fatica e colazione, seduto assieme a loro sulle panchine della malga, ed anche risate e ruzzoloni, ha acquistato un ruolo diverso e una più elevata qualifica ai loro occhi. “Alla fine, dice il Prof. Daniele, personalmente non guadagno nulla a livello economico, perché quella parte di contributo che mi spetta, e che non è poi molto, è necessario per coprire le spese delle infinite telefonate, per promuovere gli incontri con i vari colleghi e per l’organizzazione in generale. Il mio tempo lo metto volentieri a disposizione gratuitamente, ricompensato poi dal piacere di sentire tutti gli insegnanti miei colleghi, da quelli della Scuola Media alle maestre delle Elementari, entusiasti e soddisfatti di questa esperienza e i ragazzi che mi hanno già chiesto: “si va anche l’inverno prossimo, vero Proff?”. Si aspettano, logicamente, una risposta affermativa. Lo sport, sia individuale sia di squadra, presenta le sue regole che vanno rispettate da ogni praticante e diventa quindi una scuola di vita per i giovanissimi , richiede impegno e conoscenza del la propria corporeità, gestione del proprio limite fisico, non importa se l’obiettivo da rag- giungere è una vittoria o, più semplicemente Malga Camporossignolo dove la motoslitta ha depositato le saporite colazioni che attendono di essere consumate! Lo sport è antidoto alla sedentarietà che affligge la maggior parte dei giovani e una gita sulla neve diventa, oltre ad un impegno fisico, anche un momento di vivacità e divertimento, data l’ilarità che suscitano le inevitabili e numerose cadute, ed è bello sentire ancora quelle sane risate che i ragazzi hanno ormai quasi dimenticato! Non ho il ruolo né la sufficiente conoscenza del Decreto per contestare il Ministro Gelmini; semplicemente mi piacerebbe che Ella potesse stare qualche giorno sul campo con i ragazzi, sugli sci o sulla palestra di roccia o in bicicletta lungo le piste di una Riserva o di un Parco; risulterebbe molto più facile comprendere come l’educazione sportiva sia un aspetto imprescindibile nella formazione generale dei giovani, orientata al benessere psicofisico lungo tutto l’arco della vita. Sonia Basso 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 Hockey Inline A1 INLINE Pagina a cura di Stefano Angonese E’ di nuovo Asiago - Trieste, sabato il “faccia a faccia” che vale il primato Fabio Forte (presidente dei Vipers) e Cristian Rela (l’ex più atteso, ora sulla panchina giuliana) “giocano” la sfida in questa intervista-doppia Sabato 21 marzo sarà tempo di vivere un altro capitolo della saga tra Asiago Vipers ed Edera Trieste. In palio, questa volta, il primato in classifica. I giuliani, ancora imbattuti in questo campionato, dovranno difendere i tre punti di vantaggio dall’assalto della Rigoni di Asiago, a caccia di una vittoria Nome: Fabio. Cognome: Forte. Se un anno fa ti avessero detto che Cristian Rela sarebbe stato l’allenatore dell’Edera Trieste cosa avresti risposto? « Decisamente non ci avrei creduto, anche perché avevamo spesso denigrato l’operato dell’Edera ». Perchè le strade di Rela e dei Vipers si sono divise? « Perché ha trovato qualcuno che ha soddisfatto determinate richieste, credo esclusivamente di carattere economico ». E chi ha avuto maggior responsabilità? « Se uno conosce la situazione nella sua totalità la risposta non può che essere oggettivamente Rela. Non ho colpe, se non quella di non essermi smosso dalla mia posizione, ma per la prima volta penso di aver ragionato da presidente e non da amico. Non posso farmene una colpa ». Hai mai pensato di “cedere” alle richieste di Rela? « No. Avevamo un accordo dall’anno precedente che non sarebbe stata modificata la parte economica dello stesso. Avevamo già raggiunto il massimo a disposizione e quindi non si poteva andare oltre ». Ti sei pentito della scelta? « Direi di no. Abbiamo un tecnico (Roberto Varotto, ndr) che sta svolgendo il suo lavoro e che ha già raggiunto ottimi risultati, come la conquista della “Champions”, che non mi aspettavo. Storicamente, comunque, sono uno che porta avanti le proprie scelte, come ho sempre fatto anche con i precedenti allenatori, anche con Rela, difendendoli fino all’ultimo ». I Vipers sono più o meno forti senza Rela in panchina? « Lo vedremo a fine stagione. In ogni caso sono convinto che attualmente Cristian sia il tecnico più completo in circolazione, anche e soprattutto grazie all’esperienza maturata negli Asiago Vipers ». E l’Edera? « Alla luce di quanto ho appena affermato direi proprio di sì ». Sabato arriva l’Edera, quest’anno mai battuta nei due scontri diretti (pari sofferto a Trieste; sconfitta, per la prima v o l t a , all’overtime in Supercoppa). Come finirà? « Viste le ultime due prestazioni in campionato sarà una gara difficile, ma sono anche convinto che in certe partite i Vipers tirino fuori sempre qualcosa in più. Ma poi magari il campo ti smentisce, come in Supercoppa. Pensavo di vincerla e invece… . Comunque per sabato direi Asiago ». Sarà una partita speciale a livello emotivo solo per Rela o anche per Forte e per i Vipers? « Ho metabolizzato il passaggio di Rela all’Edera. Per me sarà una partita importante, ma a me non cambia la presenza di Rela o di un altro allenatore in panchina. Giochiamo contro l’Edera, non contro Rela. Per alcuni elementi della squadra forse è diverso, visti i due precedenti stagionali. Per lui credo possa essere difficile, ma penso sia anche bravo a gestire le emozioni ed una volta iniziato l’incontro passerà tutto ». Dopo la partita che farai? « Andrò a mangiare la pizza e poi a letto ». Chi vincerà la regular season? « Spero i Vipers, ma ci sono anche buone chances che la vinca l’Edera. In caso di sconfitta, per noi si aprirebbe un baratro; pareggiando cambierebbe poco; mentre vincendo saremmo virtualmente primi ». Chi vincerà lo scudetto? « Spero i Vipers ». Rela tornerà ai Vipers? « Vorrei dire di sì, ma credo di no ». Tre aggettivi per definire che riaprirebbe i giochi per la pole position nella griglia playoff. In caso contrario, invece, per l’Edera si spalancherebbe una corsia preferenziale verso la vittoria in regular season. A presentare la sfida due amici che ne hanno passate tante insieme e che ora si ritrovano ad essere avversari. Da una Cristian Rela. « Tre sono troppi e allo stesso tempo troppo pochi. Comunque, hockeysticamente, direi preparato, furbo e motivatore ». Manda un messaggio a Cristian Rela. « Non mi viene in mente nulla da dirgli. Anzi sì. Eravamo d’accordo che sarebbe venuto a casa mia a vedere le partite di “Champions” della Juve dopo quella con il Chelsea…rimandiamo all’anno prossimo ». Nome: Cristian. Cognome: Rela. Se un anno fa ti avessero detto che Cristian Rela sarebbe stato l’allenatore dell’Edera Trieste cosa avresti risposto? « Assurdo. Non mi sarei aspettato che i Vipers avrebbero rinunciato a me. Poi, una volta presa la decisione di andare in cerca di un altro allenatore, mi sono sentito libero di scegliere ed una serie di circostanze mi ha portato a Trieste ». Perchè le strade di Rela e dei Vipers si sono divise? « Per qualche incomprensione di troppo. Per una questio- parte Fabio Forte, presidente degli Asiago Vipers, dall’altra Cristian Rela, ex capitano ed allenatore delle “vipere” da qualche mese passato “al nemico”, sportivamente parlando. Quindici questioni, tante quanti i trofei conseguiti nei Vipers dall’accoppiata Forte-Rela nel decennio 1998-2008. ne di orgoglio. Per una questione economica. Non ritenevo assurda la richiesta di un ritocco, ma evidentemente non c’erano le possibilità. Almeno così mi è stato detto ». E chi ha avuto maggior responsabilità? « Direi entrambi ». Hai mai pensato di “cedere” alla proposta di Forte? « Tornando alla questione dell’orgoglio, direi di no. Il cuore diceva una cosa, l’orgoglio un’altra. Non è stata una scelta semplice. In ogni caso, mi sono lasciato in maniera tranquilla ». Ti sei pentito della scelta? « No ». I Vipers sono più o meno forti senza Rela in panchina? « Si vedrà. Mi sembra prematuro esprimere un giudizio ». E l’Edera? « Spero lo sia di più, ma anche in questo caso si vedrà ». Sabato c’è la sfida con i Vipers, contro cui quest’anno l’Edera non ha mai perso. Come fini- rà? « Mi auguro vinca l’Edera, ma ci vorrà l’ennesima partita perfetta ». Sarà una partita speciale a livello emotivo solo per Rela o anche per Forte e per i Vipers? « Sarà particolare per me, perché non ho mai avuto la possibilità di giocare o allenare in gare ufficiali sulla pista di Asiago. Poi passerà, in fondo ci siamo già incrociati due volte ». Dopo la partita che farai? « Berrò sicuramente una birra in compagnia di tutti quelli che vorranno farlo insieme a me, Vipers in primis. Anche all’andata finì così. In pista è una cosa, fuori un’altra ». Chi vincerà la regular season? « Mi auguro l’Edera Trieste ». Chi vincerà lo scudetto? « Spero la Juve (e giù una risata, ndr). Scherzi a parte, vincerà il migliore ». Rela tornerà ai Vipers? « Mai dire mai. Me lo auguro, anche se per vari motivi penso sia difficile possa verificarsi nell’immediato futuro, ma l’esperienza mi insegna che tutto può cambiare da un giorno all’altro ». Tre aggettivi per definire Fabio Forte. « Intelligente, simpatico e furbo ». Manda un messaggio a Fabio Forte. « Tieni duro! ». CALCIO: CLASSIFICHE E PROSSIMI IMPEGNI Prima categoria Girone “C” (aggiornata all’8a giornata di ritorno): S. Vito di Leguzzano * punti 45, S. Fortunato 41, Azzurra Sandrigo 40, Elleesse 39, Pove e Scledum 38, Summania 32, S. Eusebio 31, Canove 29, Dueville * e Travettore 25, Breganze 24, Cassola S. Marco 23, Mussolente 22, Poleo Aste 16, Angarano Azzurra 15. * una partita in meno Prossimi turni: 22 marzo (ore 15) Angarano Azzurra-Canove; 29 marzo (ore 16) Canove-Summania. Seconda categoria Girone “E” (aggiornata all’8a giornata di ritorno): Alto Astico Posina punti 45, Orsiana e Lugo Calvene 40, Malo 39, Careciupan 36, Torre Valli 34, S. Giorgio Perlena 33, Costabissara 32, S. Vitale Castelnovo 31, Cà Trenta 28, S. Tomio 27, Montecchio Precalcino 24, Cosfara * e Asiago 22, Concordia 21, Valdastico * 20. * una partita in meno Prossimo turno: 22 marzo (ore 15) Lugo CalveneAsiago; 29 marzo (ore 16) Asiago-Alto Astico Posina. Seconda categoria Girone “F” (aggiornata all’8a giornata di ritor- no): Carmenta punti 52, Cartigliano 48, S. Anna 47, Juventina Laghi 38, Campese e Giovanile Ezzelina 36, Lusiana Conco e Bp ‘93 32, S. Croce Bassano 30, Va l l o n a r a 2 9 , S p f 2 7 , Junior Valbrenta 25, S. Vi t o Bassano 24, Campolongo 22, Arsenal Cusinati 15, Colceresa MPM 13. Prossimi turni: 22 marzo (ore 15) Juventina LaghiLusiana Conco; 29 marzo (ore 16) Lusiana ConcoSpf. ti 63, Eurocalcio 56, Q u i n t o Vi c e n t i n o 4 9 , Longa ‘90 46, Cusinati 44, Real Stroppari 35, Fellette ** e Pedemontana 33, Aurora S. Giuseppe * 25, Palladiana Vigardolo 24, Gallio 21, Marchesane * 18, Virtus Colceresa e S. Pietro Rosà 17, Villaggio S. Lazzaro * 15, Fortitudo Bassano * 10. * partite in meno Prossimi turni: 22 marzo (ore 15) Aurora S. Giuseppe-Gallio; 29 marzo (ore 16) Gallio-Real Stroppari. Terza categoria Girone “Bassano” (aggiornata all’8a giornata di ritorno): Union 98 Borso pun- Nota: le partite delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo. 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 Sci di fondo, il bilancio della stagione SPORT Con la finale Regionale del Trofeo Latte Busche svoltosi l’8 marzo a Falcade, si è conclusa la stagione agonistica 2008-09 per lo sci di fondo riservata alle categorie Baby e Cuccioli. Il 15 marzo, sulle nevi della Val Gares è invece andata in scena la terza ed ultima prova regionale per le categorie Ragazzi e Allievi, valida come Campionato Regionale con l’assegnazione dei titoli individuali. Per gli addetti ai lavori, maestri di sci, tecnici e allenatori è stata una stagione memorabile, vista la quantità di neve e l’inizio degli allenamenti già a fine novembre. Il circuito di gare provinciali riservate ai giovanissimi, comprendeva quest’anno 4 prove anziché le tre consuete, sia per Baby-Cuccioli, sia per Ragazzi-Allievi. Tolti invece dal calendario Federale, almeno per quest’anno, i Campionati Italiani Ragazzi, un tentativo questo, da parte della FISI, di fermare l’ agonismo esasperato e sproporzionato per miniatleti di 12 e 13 anni. All’inizio di stagione si è riscontrato un calo nel numero degli iscritti alle gare, così come c’è stata una leggera flessione anche nei tesseramenti FISI a livello provinciale. Ciò è comprensibile, nel contesto di questa nostra società opulenta e sedentaria, dove i ragazzi non sono più abituati a meritarsi e guadagnarsi nulla; diventa quindi sempre più difficile per gli Sci Club reclutare i partecipanti e appassionarli alla pratica di uno sport individuale e impegnativo qual è lo sci di fondo. Poi, per for- Lo sci Club 2 A si porta a casa le vittorie finali - Tanti gli atleti altopianesi che hanno ben figurato tuna, ci ha pensato la tanta neve e l’”inverno vero”a richiamare nuovi praticanti e invogliare tanti ragazzini, facendo risalire il numero degli iscritti, e i dati sono stati confortanti fino a fine stagione. La prima prova provinciale si è svolta in anticipo rispetto al calendario degli scorsi anni, il 23 dicembre sulle piste del Golf di Asiago; una ginkana (sci + lanci di pallone, tiro di una corda per suonare una campanella, discesa con 3 porte tipo slalom) questo era il percorso per le prime categorie, compresa quella dei Baby Sprint fino agli 8 anni. Peccato che la qualità della neve, compatta e abrasiva, abbia messo in difficoltà i più piccoli: una fresatura più accurata avrebbe risparmiato qualche pianto e reso più divertente il pur valido percorso. Le categorie Ragazzi eAllievi si sono invece misurati, con distanze diverse sul percorso che comprende la impegnativa salita del Prunno ; anche per loro la gara si disputava a tecnica classica. La seconda prova è andata in scena il 18 di gennaio alle Montagnole di Recoaro, in una giornata di nevischio e nebbia. Circuito breve e facile da ripetere più volte per i piccoli, 2,5 km invece abbastanza impegnativi per la categoria cuccioli maschile. Ragazzi e allievi si sono dati battaglia, in tecnica pattinata, sui 5 e 7,5 kilometri su un percorso tortuoso che non consente recuperi. La terza pro- va si à disputata, sotto una nevicata, sulle nevi del Monte Corno, sul consueto percorso la prima domenica di febbraio; in scena anche i Baby Sprint su una ginkana, mentre per i ragazzi allievi era nuovamente prevista la gara in tecnica classica. La chiusura del circuito Provinciale è stata fatta in data 22 di febbraio a Campolongo di Rotzo, su una vera “montagna” di neve invernale. Km 1 per gli Sprint e i Baby, 1,5 per le Cucciole e 2,5 per i maschietti impegnati per il Latte Busche; Il Trofeo Euganeo era invece riservato ai più grandicelli; km 3,5 la distanza da percorrere per le ragazze, 5 quella per i maschi che corrispondeva anche alla lunghezza riservata alle allieve femmine, impegnativi i 7,5 km per gli allievi; le due categorie hanno gareggiato in skating. Si può dire, sfogliando le classifiche, che i giovani atleti hanno confermato il loro reale valore in ogni prova: così Luigi e Laura Campioni regionali di ballo Luigi Frigo, di Canove, e Laura Cignacco, di Torri di Quartesolo, ai Campionati Regionali di danza sportiva, svoltisi a Zanè il 7 e 8 marzo, hanno conquistato la prima posizione. Si sono dunque guadagnati il titolo di campioni regionali nella disciplina di liscio unificato (categoria 19-34 classe B1) e di vice-campioni regionali nella disciplina di danze standard (categoria 19-34 classe B2), nonché l’accesso al Campionato Italiano che si terrà a Rimini dal 19 al 28 giugno 2009. Atleti del Team Diablo di Torri di Quartesolo, diretto dai maestri professionisti Paolo Santin e Kiara Nardotto, una delle più grandi realtà della danza sportiva Italiana, Luigi e Laura gareggiano solitamente per la regione Emilia Romagna (sede del team), ma grazie ad una disposizione della Fids (Federazione Italiana Danza Sportiva) hanno potuto disputare la gara in qualità di atleti Veneti. Luigi e Laura danzano insieme da 6 anni, una passione che li ha spinti ad intraprendere il mondo della danza sportiva con un impegno pressoché quotidiano. Un impegno che li ha portati ad ottenere ottimi risultati, nell’anno agonistico in corso infatti sono attualmente finalisti in tutte le gare di selezione del Nord Italia. troviamo l’agguerrito gruppo delle Cucciole del 2 A con Giorgia Parini che ha vinto, seppur di misura, tutte e quattro le prove vincendo il titolo provinciale davanti alla compagna di squadra Marta Cantele e al 3° posto l’altra amica di club Giulia Panozzo; Alice Pozza Valentina Ava, Veronica Rossi e Sofia Costantini sempre a rincorrere le tre in testa alla classifica: Nei cuccioli maschi vince il titolo provinciale Marco Minuzzo del 2A seguito da Cristian Ronzani e Tobia Gheno del Bassano . Un po’ più altalenante il risultato delle Baby; la prima prova è stata vinta da Serena Cera, ma poi vince in finale Marianna Gheno del Bassano davanti a Carli Valentina e Costa Valentina entrambe dell’U.S.A. Fra i maschietti vince Leonardo Cuffolo seguito dai compagni di squadra del 6 campanili Mosele Federico e Cera Giovanni. Nel circuito ragazzi-Allievi, mai messa in discussione la supremazia del ragazzo Filippo Parini del 2A, che ha vinto la classifica finale davanti rispettivamente a Mosele Marco del 6 Campanili e Gheno Mattia del Bassano. In campo femminile vittorie a ripetizione per Rosa Debora, in questo momento la più cresciuta nel fisico e la più forte, sempre rincorsa da una Maria Cherubin del 2 A, più giovane ma molto convincente e sicura. Troviamo poi al terzo posto Brenda Pangrazio del 6 Campanili. Fra le allieve vince Giada Tessari seguita da Martina Mosele e Chiara Francavilla. Fra i maschi primeggia Davide Cantele dell’U.S.A. Al 2° posto Frigo Marco del Val Magnaboschi e al 3° posto Matteo Cherubin del 2A AsiagoAltopiano. Nelle gare giovanili ha prevalso nettamente a livello provinciale lo Sci Club 2A seguito dall’U.S.A. e dal 6 Campanili La gara regionale E così si sono classificati i giovani altopianesi nella regionale di Val Gares: il titolo ragazze è andato a Rosa Debora del Nordico Monte Corno, seguita daAntoniol Erica del Sovramonte mentre al 3 posto troviamo Brenda Pangrazio del 6 Campanili, 9 Marianives Valente del 2 A , 10 posizione per Sara Strazzabosco e 11esima per Denise Cera entrambe del 6 Campanili, 14 Veronica Stefani, 15 Ilaria Rigoni, 16 Martina Doriguzzi, 20 Veronica Rossi. Nel settore ma- schile Filippo Parini dello Sci Club 2 A si è portato a casa il titolo regionale, mentre troviamo Marco Mosele del 6 Campanili in quarta posizione, 7mo Alessandro Carli USA, ottavo Matteo Panozzo e 14mo Kevin Frigo , entrambi compagni di società del vincitore, 24mo Frigo Loris del Valmagnaboschi , 25mo e 33mo rispettivamente Giovanni Spagnolo e Oscar Costantini del 2 A Asiago Altopiano. Vittoria per l’ Allieva del Val Padola Marlene Demartin, Giulia Slaviero del 2 A si classifica in ottava posizione, nona Chiara Francavilla e 12ma Martina Mosele entrambe dell’USA 14ma Giulia Strazzabosco del 6 Campanili. Il titolo Allievi maschile è andato a Marco Frigo del Valmagnaboschi secondo Stefano De Col del Castionese mentre la terza posizione è stata agguantata da Davide Cantele dell’USA, 7 Beppe Pilati, 8 Simone Bertacco , 11 Luca Rigoni. 18 Francesco Milardi, 20 Matteo Cherubin, 25 Luca Bortoli. Si archivia così anche questa lunga stagione invernale; qualche Sci Club, vista la considerevole quantità e la buona qualità della neve, ne approfitterà per uscite di contorno, per lavorare con calma a livello di tecnica, correggendo ed impostando al meglio il gesto . Senza stress e senza più agonismo, si può lavorare bene ed ottenere considerevoli miglioramenti, prontamente attuabili non appena si riprenderanno gli sci alla prima nevicata del prossimo inverno. E speriamo sia altrettanto ricco di neve! PATTINAGGIO ARTISTICO A ROTELLE Bis per il Cristal Skating Team, che si aggiudica anche il titolo Italiano Nel pattinaggio artistico a squadre i più forti del Veneto sono anche i più forti d’Italia: nei Campionati Italiani svoltisi al Palasport di Verona il 13, 14 e 15 marzo nella categoria “Gruppi spettacolo” il podio è risultato lo stesso dei regionali dello scorso mese a Caorle: sul gradino più alto il Gruppo Cristal Skating Team di Fara Vicentino, allenato da Elisabetta Restello e Massimo Carraro con”Vanita’ allo specchio-Narciso e il lago”; al secondo posto il Gruppo Division di Portogruaro con “ 100% Arabica” mentre terzo classificato è risultato il Gruppo Antitesi di Vicenza con “Double Face”. Grande la soddisfazione per tutto il numeroso gruppo di Fara, che ha visto premiato il proprio impegno aggiudicandosi grazie all’importante titolo italiano il diritto di partecipare al Campionato Europeo che si svolgerà a Reggio Emilia durante il ponte del 1° Maggio e la rappresentazione dell’ Italia alla 54^ edizione dei mondiali di pattinaggio artistico a rotelle che si svolgerà a Friburgo in Germania nel mese di novembre. Per la vittoria della squadra di Fara si è fatta festa anche a Conco, in casa di Anna Sartori Cortese, atleta del Cristal Skating Team, festeggiata in particolare dai suoi due bimbi, Martina di 7 anni ed Enrico di 4, entrambi pattinatori come la mamma. (S.B.) Anna Sartori (a destra) con Martina ed Enrico, pattinatori come la mamma V O L L E Y Con l’arrivo della primavera, così come sbocciano le sementi gelosamente custodite sotto la neve, arrivano anche i primi riscontri del costante impegno della P.G.S. Pallavolo Cesuna nel settore giovanile. La Federazione vicentina ha deciso, infatti, di assegnare le finali provinciali della categoria U16 alla società altopianese, che quest’anno si avvale dell’importante collaborazione nell’organizzazione della società Slegar Volley Club di Asiago. Dopo U18 maschile e femminile nel 2007, l’U13 femminile del 2008, ora è la volta della categoria U16 di calcare il parquet dell’altopiano. Le sfide che incoroneranno le squadre campioni provinciali maschile e femminile verranno disputate il prossimo 5 aprile a Roana, per quanto riguarda il settore maschile, con orari alle 15,30 la sfida per il 3° posto e a seguire quella per il 1°. Il femminile, invece, disputerà le rispettive gare con il medesimo orario d’inizio al Palazzetto IPSIA di Via Cinque ad Asiago. È questo il biglietto da visita che spinge ancora una volta la società a richiedere il sostegno per l’impegno profuso volto non solo a valorizzare la pratica sportiva della pallavolo, ma, soprattutto, indirizzato all’interesse di far vivere a ragazzi e giovani l’esperienza dello sport come momento di educazione, di maturazione e di impegno secondo lo spirito delle Polisportive Giovanili Salesiane dalle quali trae origine l’attività 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano 24 PALLAVOLO Asiago e Roana ospitano le finali provinciali Under 16 del Volley Cesuna. La dirigenza ricorda allora che l’occasione per tutti i contribuenti di concedere il loro contributo è quello di apporre la propria firma nelle schede per la scelta della destinazione del Cinque per 1000 indicando nella casella dedicata alle Associazioni di Promozione Sociale il Codice Fiscale della società 93011530248. La firma, ovviamente, non determina un maggiore esborso per il cittadino in quanto rappresenta solo una destinazione delle imposte già calcolate sul reddito; anche a chi riceve solo il CUD, e non presenta la dichiarazione dei redditi, è concessa questa opportunità compilando la lettera che viene consegnata dal datore di lavoro in concomitanza con lo stesso. Prosegue intanto l’attività sportiva della società con le rappresentative impegnate nei vari campionati provinciali. Nel campionato maschile di 2a divisione è arrivata l’ora dei Play-off e la prima giornata, disputata lo scorso 7 marzo, è nel segno dell’U.S.D. Altair di Vicenza che sbatte la porta in faccia alle pretese del CesunaCaseificio Pennar infliggendogli un 3 a 0 senza discussioni. In effetti, dopo aver perso i primi due set 14-25 e 12-25, solo nel terzo set, in seguito ai cambi nella formazione ospite, il Cesuna si desta dal torpore portandosi, sul 22-19, quasi a ridosso della conquista del set. A quel punto l’allenatore avversario introduce ancora gli elementi di spicco e per i nostri non c’è più scampo: 23 a 25 il finale del terzo set. Buona comunque la prestazione generale della squadra con il centrale Christian Rebeschini ed il libero Daniele Magnabosco, migliore prestazione stagionale, in particolare evidenza. Il prossimo impegno di playoff è fissato per sabato 21 alle 16,00 a Thiene contro la Fulgor. Intanto ritorna ad essere protagonista nel campionato di 2a Divisione femminile l’Holz Volley Cesuna che conquista tutti i 6 punti disponibili nelle ultime due giornate. Nella partita casalinga giocata sabato 7 marzo l’avversaria di turno era la formazione dell’U.S. Torri. Un confronto caratterizzato da Trasferta francese per Team Cross Asiago Lo scorso 22 febbraio, per Team Cross Asiago, è cominciata la stagione agonistica. Il primo appuntamento di prestigio nel quale, per difendere i colori italiani, la Federazione italiana Uisp si è affidata, come lo scorso anno, ai Riders del sodalizio altopianese, si è tenuto nell’alta Normandia, nella splendida cittadina balneare Le Touquet. Qui, da 37 anni, si svolge la più grande e massacrante gara del mondo di Enduro-cross su sabbia. 1010 www.giornalealtopiano.it piloti provenienti da tutto il mondo, tra cui i nostri Antonio Rigoni e Renzo De Bortoli, campioni triveneti 2008, nelle rispettive categorie, che hanno gareggiato in sella a due Yamaha 450 preparate per l’occasione dallo specialista Franco Picco. Davanti a 350.000 spettatori assiepati lungo le splendide dune che sovrastano l’immensa spiaggia sulla quale è stato allestito il campo gara, alle 13, è scattato il via i piloti impegnati per 3 ore a superare le varie difficoltà dei 16 km del percorso, caratterizzato da lunghi rettilinei, sul quale si raggiunge la velocità di oltre 120 km orari. Rigoni, pettorale numero 519, e De Bortoli, pettorale numero 386, danno vita a una grande performance riuscendo a concludere rispettivamente al 75° e al 57° posto, sfatando la leggenda che i primi 100 posti siano solo cosa per gli specialisti francesi. Per la cronaca, la gara è stata vinta dal francese Timotei Positek su Honda. Pienamente soddisfatto il presidente Alessandro Stella organizzatore della spedizione assieme al presidente del comitato regionale veneto motocross Francesco Meneghini i quali colgono l’occasione per ringraziare gli sponsor Immobiliare neve, Rode e Axo per l’importante aiuto dato anche in questa occasione. interminabili azioni di gioco durante il quale non è certo mancato lo spettacolo: da segnalare ancora l’ottimo stato di forma di Leyla Martello, laterale, che specialmente nel primo set proponeva attacchi incontenibili dalle avversarie. Nei set successivi ritorna ad esprimere il meglio di sé Tatiana Panozzo, centrale, che ricerca continuamente le migliori soluzioni offensive, risultando essere risolutiva nei momenti determinanti (suo il match point). Infine, buoni i turni in battuta di Barbara Stella, centrale, e Alessia Salmaso, palleggiatrice, che raggiunge anche in questo fondamentale un encomiabile grado di abilità oltre alla costante affidabilità nel ruolo di competenza. 3 a 1 il risultato finale, con parziali di 25-18, 2624, 19-25 e 25-23, con l’U.S. Torri che solo nel terzo set si fa avanti approfittando di un calo di concentrazione delle “Tigers”. Nella trasferta di Barbarano giocata lo scorso sabato 14 marzo contro il Riviera Volley, l’obiettivo principale, cui le ragazze dovevano indirizzare la propria attenzione, era quello di non lasciarsi coinvolgere dal blando ritmo di gioco imposto dalle avversarie. In effetti l’aver espresso le proprie capacità di costruzione dell’azione d’attacco è risultata essere l’arma vincente che ha permesso di concludere senza sofferenza tutti e tre i set a proprio vantaggio. 0 a 3 per il Cesuna con parziali di 16-25, 15-25 e 2025 che, in virtù degli altri risultati e del recupero della 7a di ritorno in programma contro il Rosà Packing ’90, proiettano le Holz a ridosso della quarta posizione in classifica ed a stretto contatto con la terza posizione occupata dall’U.S. Astico di Lugo. La classifica guidata sempre dal Cogollo a quota 44 seguito dall’Angarano, prossimo avversario del Cesuna, a quota 39, poi Lugo a 32, Rosà a 31 e Cesuna 28. Due vittorie anche per il Volley Cesuna U20 nel Campionato Open femminile AICS e secondo posto in classifica ormai certo a due giornate dal termine della regular season: dopo aver conquistato l’ostico campo del P.C.G. Santorso con un netto 0-3, parziali di 12-25, 24-26 e 21-25, grazie alle confermate ottime prestazioni dei centrali Giada e Giulia Forte, centrano anche il meno impegnativo derby contro il Volley Asiago Altopiano nella partita interna dello scorso mercoledì 11 marzo. Nono- stante l’impegno profuso dalle ragazze dell’Asiago, ed una prestazione sottotono del Cesuna, è troppo grande la differenza tecnica fra le due compagini per consentire alle ospiti di sovvertire il pronostico. 3 a 0 il risultato finale, con parziali di 25-12, 25-16 e 25-17, che consentono al Cesuna di tenere a bada le ambizioni del Molina Volley (vittorioso nella sfida per il terzo posto con l’Antares di Vicenza) di avvicinare il secondo posto detenuto dal Cesuna. In classifica guida sempre lo Sporting Alto Vicentino di Chiampo a quota 47, segue Cesuna a 40 e Molina a 38 punti. Non finisce di sorprendere il cammino nel Campionato U14 AICS dell’Happy Hippo Volley Cesuna che non vuol sfigurare nei confronti delle squadre maggiori e con due vittorie nelle ultime 2 giornate si insedia prepotentemente al secondo posto nella classifica di categoria. La testa della classifica è presidiata dalla Pallavolo Arzignano con 45, mentre il Cesuna insegue a quota 38, più lontane Sporting e Lugo entrambe a 33 punti. Prossimi impegni casalinghi per le formazioni del Cesuna: sabato 21 marzo ore 16,30 campionato AICS U16; sabato 21 marzo ore 18,30 TORNEO “Braccio di Ferro” U13; mercoledì 25 marzo ore 21,00 campionato 2a Divisione Femminile; sabato 28 marzo ore 20,30 play-off promozione 2a Divisione maschile. Scacchi Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni Domenica è sfida ad alta quota Una partenza così, forse, nessuno l’avrebbe immaginata. Una vittoria schiacciante all’esordio sul Valbrenta Marostica, seguita da un pari esterno (seppur con qualche rimpianto) contro l’Arzignanese, hanno proiettato il Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni in seconda posizione nel girone 2 del campionato “promozione” Veneto. E adesso arriva il bello. Restano ancora due sfide: le più difficili, le più stimolanti. Si inizia proprio domenica 22 marzo, alle ore 14.30 presso l’Hotel Gaarten di Gallio, contro il temibile Grifone Arzignano, che attualmente occupa la terza posizione in classifica. Un risultato positivo garantirebbe agli altopianesi la possibilità di giocarsi comunque il primo posto fino all’ultimo, ovvero nella giornata conclusiva (il 5 aprile) in casa della capolista Giorgione. Ma è meglio procedere con calma. Domenica intanto arriva il Grifone Arzignano e, come nelle vigilie più importanti, c’è pure qualche dubbio di formazione: Vinicio Rigoni, Marco Baschirotto ed Alessio Cogo sono sicuri di un posto; ballottaggio per l’ultima “scacchiera” tra il “prospect” Daniele Zerilli e Luciano Villanova. La classifica del “Girone 2” dopo la terza giornata : Giorgione 6 punti (individuali 9) Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni * 3 punti (individuali 6), Grifone Arzignano * 2 punti (individuali 4,5), Arzignanese Arzignano 1 punto (individuali 4), Valbrenta Marostica * 0 punti (individuali 0.5). * una partita in meno Info: il Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni si ritrova ogni giovedì, a partire dalle ore 20, presso il Bar Fortuna di Gallio. Sito internet: http:// it.geocities.com/ asiagoscacchi ; e-mail [email protected] Gli incontri casalinghi del Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni si svolgono presso l’Hotel Gaarten di Gallio ed hanno inizio alle ore 14.30. 8 Sabato 21 marzo 2009 Si ritiene di non poter assolutamente lasciar passare sotto silenzio le affermazioni formulate dal Sindaco del Comune di Asiago, in data 25 dicembre 2008, in ordine al Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale – in acronimo P.I.R.U.E.A. – in considerazione della loro scarsissima attinenza con la realtà. In un’intervista al Network “Europa 7 – Triveneto” – a gestione del Sig. Adalberto Rosseti – il Sindaco di Asiago liquidava il P.I.R.U.E.A. come espressione di un “MODELLO FOLLE E SCELLERATO” di “consumo del territorio e dell’ambiente”, in altre parole, strumento di distruzione del territorio con gravissimi danni ambientali, perché… prevedeva la realizzazione di trecentomila (300.000, ripetuto due volte) metri cubi di cubatura edilizia residenziale turistica. Vedendo – ed ascoltando – l’intervista, si rimane davvero stupefatti per l’illustrazione effettuata, perché – al di là della quantificazione dell’intervento, di cui si dirà – non viene minimamente accennato alle importanti e costose opere che l’intervento prevedeva. Sembra infatti che il PROGRAMMA INTEGRATO fosse unicamente costituito da una serie di aree edificabili, distribuite a favore degli operatori immobiliari. E su tutto e su tutti grava, come un macigno, l’affermazione, ripetuta, del Sindaco, che il P.I.R.U.E.A. prevedeva nuovi trecentomila metri cubi di edilizia residenziale turistica, ad esclusivo vantaggio dei costruttori di seconde case. Deve invece venire sottolineato il fatto che gli operatori immobiliari hanno dovuto comperare le aree a caro prezzo, per cui i benefici, casomai, sono stati attribuiti ai proprietari originari delle aree, mentre gli operatori hanno effettuato un costoso investimento. O forse il Sindaco di Asiago ritiene che i Suoi concittadini – semplici e sprovveduti – non conosca- l’Altopiano www.giornalealtopiano.it LA VERITA’ DEI PIU’ E DEI MENO Breve commento all’intervista del Sindaco del Comune di Asiago, in data 25 dicembre 2008, in ordine al P.I.R.U.E.A. no il valore economico delle aree sull’Altipiano e cedano al primo che passa i loro terreni a prezzo di area agricola?!? Seguendo le premesse un po’ ironiche dell’intervistatore Sig. Rosseti, che gioca amabilmente sul concetto dei MENO (votati), che sono divenuti i PIU’ (votati) e viceversa, si dovrebbe concludere che i PIU’ (votati) di prima erano davvero spregevoli, avendo adottato uno strumento urbanistico tanto deleterio, mentre i MENO (votati) di prima, che sono diventati ora i PIU’ (votati), assurgono a paladini della verità e dell’urbanistica, senza macchia e senza paura. Si deve allora affermare subito ed a chiare lettere – con riserva di successiva immediata dimostrazione, che il P.I.U.R.E.A. non prevedeva 300.000 nuovi metri cubi di edilizia residenziale turistica, ma meno di metri cubi 30.000, di cui metri cubi 4.860 (circa un sesto) dovevano essere di proprietà comunale. In definitiva, il polverone è stato sollevato per poco più di ventitremila (23.775) nuovi metri cubi, affermando un dato (300.000 metri cubi) superiore al vero di tredici volte!!! Nel contempo, venivano previste e finanziate opere che, certo, come è stato rilevato in Consiglio Comunale, non risolvevano tutti i problemi urbanistici del Comune di Asiago, ma attuavano alcune importanti opere pubbliche che adesso non ci sono. Certo, le aspettative del Consiglieri Comunali – che ora sono i PIÙ – erano ricche, vaste, quasi sfrenate: l’unica opera pubblica che non è stata chiesta a carico del P.I.R.U.E.A. riguarda un porto fluviale sul Ghelpak, per superpetroliere da 500.000 tonnellate di stazza. Per la promessa dimostrazione, risulta sufficiente uno sguardo ai dati progettuali: - U.M.I. (Unità Minima di Intervento) 1 Area pubblica. Comprende il Palazzetto polifunzionale – la mascheratura dell’impianto di potabilizzazione – la Tribuna – gli spogliatoi del Campo Sportivo - il Laghetto – il Palazzetto dello Sport. - U.M.I. 2 Area Ecchelen – Volume aggiunto dal P.I.U.R.E.A. mq 3.000 di superficie lorda di pavimento. - U.M.I 3 Area ex Fada – Volume aggiunto mq. 2.000 di superficie lorda di pavimento. - U.M.I. 4 Area davanti al Tita Maso – Volume aggiunto mq. 1.325 di superficie lorda di pavimento. - U.M.I. 5 Area dietro al Tita Maso – (unica area, rimasta, peraltro, edificabile) - Volume aggiunto mq. 400 di superficie lorda di pavimento. - U.M.I. 6 Area ex Villa Flora – Volume aggiunto mq. 1.200 di superficie lorda di pavimento. - U.M.I. 7 (area, questa, di proprietà del Comune di Asiago) - Area impianto di potabilizzazione – Volume aggiunto mq. 1.620 di superficie lorda di pavimento. Quindi, il totale della nuova cubatura residenziale prevista dal P.I.U.R.E.A. sarebbe ammontato a mq 9.545 di superficie lorda di pavimento, di cui mq 1.620 di proprietà comunale (in U.M.I. 7), por un totale di nuovi mc (9.545 x 3 ) = mc 28.635 residenziali, di cui nuovi mc (1.620 x 3 ) = mc 4.860 di proprietà comunale, nella anzidetta U.M.I. 7, per cui il dato terrorizzante del Sindaco - 300.000 metri cubi di nuova edilizia residenziale privata – va notevolmente, assolutamente ridimensionato e riportato ad effettivi 23.775; ma, per completezza, si ricorda che quei volumi aggiunti dal P.I.U.R.E.A. (meno i mq Una festa da abolire Mai come quest’anno la festa della donna ha svelato la sua valenza ideologica. Tra le parole pronunciate dal Presidente Napolitano e le manifestazioni femministe andate in scena nelle città d’Italia, si è finalmente capito che le donne non festeggiano l’8 marzo per chiedere più rispetto e dignità, ma per combattere l’antagonista uomo. A dar fuoco alle ceneri ci ha pensato Napoletano con un accorato discorso sulle magnifiche conquiste professionali e politiche delle donne in carriera. L’unico Presidente comunista d’Europa, ha concluso l’apologia del prototipo donna Rambo, rammaricandosi che ancora troppe poche femmine affollano le stanze dei bottoni e del potere. La festa omofoba ha raggiunto il parossismo quando nelle piazze italiane, folte de- legazioni di femministe e lesbiche hanno tuonato contro la “violenza – bruttezza” dell’universo maschile. Pare incredibile che nessuna donna (o uomo) abbia avuto l’ardire di ricordare il valore intrinseco della donna nel contesto famigliare. Parole come mamma e casalinga sono state totalmente bandite! Ma non è tutto, surrettiziamente è stato fatto passare il messaggio che la donna che rimane a casa a curare la famiglia, è una donna di serie B. E che dire di quei 5 milioni di bambini abortiti dalle donne da quando nel 1978 la 194 è diventata legge di stato? Non sarebbe il caso che qualche associazione di donne coscienziose, serie e non ideologizzate proponesse l’abolizione di questa anacronistica festa classista? Gianni Toffali Verona 25 400 dello U.M. I. 5) avrebbero dovuto venire simbolicamente acquistati a prezzo di mercato dagli operatori immobiliari, con un’entrata presunta nelle casse comunali di nove miliardi di lire. In definitiva, niente piazza pedonale, niente riqualificazione ed ampliamento dell’impianto acquedotto, niente riqualificazione ed adeguamento delle attrezzature sportive, niente parcheggi, niente laghetto, niente palazzetto polifunzionale per le attività sportive. In una parola, niente riqualificazione globale della parte nord del paese, con una struttura urbana compiuta, di grande pregio e qualità, ricca di attrezzature con usi diversificati e capaci di soddisfare molteplici esigenze. Quale risultato positivo può venire addotto per giustificare QUESTA COLOSSALE INERZIA GLOBALE DEL COMUNE??? Quello d’aver bloccato lavori per circa 23.000 metri cubi. NE VALEVA LA PENA?!? Un qualsiasi macellaio sa bene che non può cercare o pretendere compratori per le ossa, le pelli, i grassi degli animali giacenti in negozio, ma sa altrettanto bene che può vendere gli scarti come percentuale della carne; del pari, un Amministratore dovrebbe sapere – e tutta le serie dei provvedimenti legislativi in ordine ai Programmi Integrati lo evidenzia – come una delle vie possibili per il finanziamento di opere pubbliche sia il loro accollo al privato, con contemporanea concessione di cubatura edificabile. Vittorio Guardalben urbanista “Ad Asiago ci sono ancora tante persone oneste” Egregio Direttore, una mattina di fine febbraio ho dimenticato il portafogli alla cassa del supermercato del Consorzio fra i Caseifici. Nel giro di ventiquattrore sono stata avvisata del ritrovamento, e mi è stato quindi riconsegnato. Ho potuto ringraziare per l’atto onesto, ma niente di più. Mi è stato precisato infatti che tale comportamento è abituale per tutto il personale che lì opera. Intendo ancora ringraziare, e nello stesso tempo ribadire, se ma ce ne fosse bisogno, che ad Asiago ci sono ancora tante persone corrette, per fortuna! Una nonna smemorata 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 26 “Inglese e tedesco, strumenti Un saluto riconoscente alla per rispondere alle esigenze stagione che ci sta lasciando turistiche del nostro territorio” Gentile Direttore, volevo replicare ad alcuni punti evidenziati nella lettera apparsa sull’ultimo numero del suo giornale a firma delle prof.sse Carli, Comis e Ghiro. Prima di tutto, i dati ritenuti “discutibili” dalle docenti sono ufficialmente forniti dalla Regione Veneto e pertanto pienamente attendibili, in secondo luogo, la mia presa di posizione a favore dell’inglese e del tedesco è data da una situazione di fatto ben chiara: quando il turista tedesco soggiorna ad Asiago viene accolto da operatori economici che molto spesso non sono in grado di mantenere una conversazione idonea: si parla poco l’inglese e per nulla il tedesco, da qui, la soluzione per i nostri giovani di studiare 5 ore di inglese o 3 di inglese e 2 di tedesco che permetterebbe loro di riuscire a far fronte ad un’esigenza del territorio. Logicamente le signore Carli, Comis e Ghiro, sostengono l’insegnamento del francese affinché si possano mantenere le loro cattedre, a discapito dell’interesse della collettività, ma lo sviluppo turistico di un comprensorio si ha con la flessibilità, non con la rigidità di chi intende mantenere la propria posizione. Se un’azienda non è in grado di rinnovarsi ed adeguarsi alle esigenze dei mercati, è destinata a fallire e visto che la domanda turistica attuale vede i turisti tedeschi in numero maggiore ai turisti francesi nel territorio altopianese, mi sembra ovvio, (ma probabilmente non lo è altrettanto per le docenti di francese), che i nostri giovani debbano dialogare con questa clientela garantendo un obiettivo di riqualificazione professionale. Saper rinnovarsi è sinonimo di sviluppo; probabilmente, molti insegnanti avrebbero bisogno di un maggior contatto con la realtà turistica locale visto che, vivendo solo nella scuola, non riescono a confrontarsi con i reali problemi della collettività. DOMENICA 22 MARZO CONCO: ERG, Via Bocchetta 1 DOMENICA 29 MARZO CONCO: OMV, Via Cappellari, 12 MEZZASELVA: IP, Via XXI Maggio Preciso che io non sono a favore del tedesco per ragioni personali, ma sostengo un modello di insegnamento che possa adeguarsi maggiormente alle necessità reali espresse dal territorio. Il passare degli anni può determinare mutamenti della clientela e se per esempio vi fosse la necessità di aprirsi a nuove lingue ad esempio russo o spagnolo, non vedo quali problemi vi siano a sostenere una crescita linguistica in tale direzione. Voglio far notare che lo stesso sito turistico della Provincia A u t o n o m a d i Tr e n t o (www.trentino.to) è disponibile solo in tedesco, inglese, olandese, polacco, ceco e russo, questo perché la maggior parte dei turisti che raggiungono il Trentino provengono da questi Stati. Della lingua francese non c’è la minima traccia, è forse questa una politica sbagliata? Concludo invitando le insegnanti di francese a pensare maggiormente al bene ed allo sviluppo economico turistico dell’altopiano, osservando in modo più attento la nostra realtà. Franco Sella E’ stata una stagione invernale bellissima. So che molti non sopportano la neve ed i disagi ad essa conseguenti, perciò leggendo la mie parole mi faranno fischiare le orecchie per le imprecazioni che scateneranno, tuttavia resto fortemente ancorata alla mia idea e spiegherò perché, ribadendo che è stato un inverno fantastico. Un inverno che ha saputo sfoderare tutte le caratteristiche canoniche che tale stagione deve mostrare: tanta bella neve, e soprattutto, cosa di non poco conto, sempre al momento giusto, è caduta insomma con puntualità, mettendoci da subito in armonia con la stagione fredda. Quest’anno infatti abbiamo avuto il tanto agognato Natale bianco. Ma poi come da calendario, i magici fiocchi bianchi sono ritornati puntuali a fine anno, all’Epifania e con una spruzzatina di tanto in tanto, che di volta in volta cambiava il panorama, hanno mantenuto a pieno regime le piste da sci (discesa o fondo non fa differenza), aprendo e rendendo lunga e bellissima la stagione delle settimane bianche e delle gite sulla neve. E’ stato difficile anche per i più pigri, quest’anno, resistere all’attrattiva esercitata dalle montagne e dalle valli innevate, io ho DALLE ORE 8.45 DI SABATO 21 ALLE ORE 8.45 DI SABATO 28 MARZO ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda Pizzolato, Piazza S. Giustina, 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Militone Scaffidi, Via Roma, 7 DALLE ORE 8.45 DI SABATO 28 MARZO ALLE ORE 8.45 DI SABATO 4 APRILE GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dott. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari, 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura Via Roma, 9/a quasi quotidianamente di fronte la magnificenza di Marcesina, che sembra davvero la valle incantata! La neve è sempre stata bellissima, ed ancora oggi malgrado il caldo sole, la bianca coltre risulta ancora, per gran parte del giorno, soffice e farinosa; le giornate, molte, belle e soleggiate. Adesso però sta per fare capolino la primavera, con le sue temperature più miti, con i suoi odori, i suoi suoni, la sua luce diversa e più abbondante, con i tanti e brillanti colori; tutto questo ci proietta naturalmente verso la bella stagione, ci richiama ancora di più e sempre di più a vivere all’aperto, sempre più avidi di luce e tepore. Qui da noi poi primavera è sinonimo di raccolta, raccolta di erbette fresche, in particolare dei deliziosi “radici”, fra i primi a spuntare e quindi ad essere raccolti. Ecco, di fronte a tutto que- sto, all’allettante stagione che passo dopo passo avanza, il manto bianco che ancora abbondante copre i pascoli impedendoci di raccogliere, dove vorremmo, le straordinarie primizie, ci limita. Penso che ci ricorderemo a lungo di questa fantastica e generosa stagione, che ha reso ancora più belle ed affascinanti le nostre montagne; la “paura” e la tristezza di vedere svanire il bianco panorama si traduce e riassume semplicemente in una frase: “quando avremo la fortuna di rivivere un inverno così?”. Ma è giusto farci rapire dall’entusiasmo che produce ogni nuova stagione che si affaccia, ed allora pronti con gli arnesi, ancora un po’ di pazienza e poi buon divertimento a tutti gli appassionati, e che le stagioni a venire siano generose in frutti, quanto quella invernale in neve! Stefania Simi I neolaureati dell’Altopiano Francesco Pulga, maestro in pianoforte, 110/110 Complimenti! CERCASI CASAAD USO RESIDENZIALE Coppia ben referenziata con bambino cerca appartamento/casa di ampia metratura ad uso residenziale per motivi di lavoro per 18-24 mesi da giungo-luglio 2009. Necessario contratto in regola e residenza. Se utile al proprietario garanzia per iscritto di termine locazione. Tel. 328-3182833 Muneghina AFFITTASI MONOLOCALE ANCHE AD USO UFFICIO PIANOTERRA AD ASIAGO. PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL NUMERO: 328.46.29.577 Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 27 Almanacco per 2 settimane Da sabato 21 marzo a venerdì 3 aprile 2009 Il 21 marzo è l’80° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 285 giorni alla fine dell’anno. Sabato 21 S. Serapione di Thmuis Domenica 22 IV di Quaresima Lunedì 23 S. Turibio Martedì 24 S. Romolo Mercoledì 25 Annunciazione N. S. Giovedì 26 S. Teodoro Venerdì 27 S. Ruperto Sabato 28 S. Sisto Domenica 29 V di Quaresima Lunedì 30 S. Cosimo Martedì 31 S. Beniamino Mercoledì 1 S. Ugo Giovedì 2 S. Francesco Venerdì 3 S. Riccardo Un santo per volta: S. Serapione. Non si hanno molte e sicure notizie sulla vita di questo santo, per la verità poco conosciuto. Preposto dapprima alla scuola catechetica di Alessandria, si fece monaco alla scuola di S. Antonio abate, che morendo gli lasciò una delle sue tuniche di pelo. Come vescovo, Serapione dovette impegnarsi nella difesa della dottrina cristiana. Non è accertata storicamente la sua partecipazione al concilio di Sardica (347), in cui fu sancita la riabilitazione di Atanasio; la sede romana fu riconosciuta come la suprema istanza di appello per la Chiesa universale e si operò anche la prima vera rottura tra Oriente ed Occidente. Tuttavia egli fu al fianco di Atanasio nella lotta anti-ariana e fu acerrimo anti-manicheo: lo dimostra il suo Libro contro i manichei, che Facondo dì Ermiana attribuiva erroneamente a S. Atanasio e che contiene l’appello a “non lasciarsi colpire dal minimo errore e ad innalzare un bel baluardo nella nostra anima per non cadere preda di un errore più grande. Sozomeno riferisce che egli fece parte di una commissione di cinque vescovi egiziani che andarono da Costanzo II a intercedere per S. Atanasio: la missione fallì e lo stesso Serapione venne cacciato dagli ariani dalla sua sede. Morì poco dopo il 362 e la sua festa è fissata dal Martirologio Romano al 21 marzo. Eventi a breve scadenza: 1° aprile, attenti al «pesce». Le origini di questa festa, che si tramanda da secoli in molti paesi del mondo, sono incerte. Non si conosce esattamente il periodo in cui ebbe inizio, né per opera di chi. Gli studiosi di tradizioni popolari forniscono diverse versioni - basate più su congetture teoriche che su dati scientificamente provati - che avvolgono la nascita di questa tradizione in un alone di mistero. L’ipotesi più accreditata negli ambienti accademici fa risalire l’origine del pesce d’aprile ad un periodo antecedente al 154 ac, quando il primo aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la Chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio. La vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani che per questo venivano derisi e scherniti. Un’altra ipotesi, abbastanza diffusa, si rifà invece al rito pagano, legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno, l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita. In questa occasione, l’Altopiano Sabato 21 marzo 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli tra il 25 di marzo e il primo di aprile, si usava propiziare gli dèi offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle e buffonerie. Con l’avvento del Cristianesimo, nell’Impero Romano feste di questo tipo furono sostituite con altre festività religiose al fine di far scomparire per sempre gli usi e le tradizioni pagane. Questo fu il destino che toccò anche alla festa del primo di aprile, rimpiazzata da quella della Pasqua. Le persone che, nonostante ciò, si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo. Entrambe le ipotesi, comunque, confermano la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo. Successe il 25 marzo 1940. Nasce la cantante Mina. Ritenuta tra le più grandi cantanti italiane grazie alle sue eccezionali doti vocali. Esordì a diciotto anni e il suo primo grande successo fu “Il cielo in una stanza” (1960) del cantautore Gino Paoli. Svolse anche un’attività televisiva con “Studio Uno” e “Canzonissima” con Alberto Lupo. Comparve anche in numerosi film di genere musicale. Si ritirò dalle scene nel 1978 pur continuando ad incidere album di grande successo. Sempre lo stesso giorno, ma nel 1842, nasceva Antonio Fogazzaro. Il grande letterato vicentino si laureò in legge all’università di Torino, ma nel 1869 abbandonò la professione di avvocato e tornò a Vicenza per dedicarsi all’attività letteraria. Il suo primo romanzo fu “Malombra” (1881), in cui la protagonista giunse alla follia credendo di essere la reincarnazione di una sua antenata morta per espiare una colpa d’amore. Il capolavoro del Fogazzaro, il suo romanzo più letto e più conosciuto, fu “Piccolo mondo antico” (1895), collocato in un piccolo mondo di provincia caro all’autore, in epoca risorgimentale. In particolare con il romanzo “Il santo” l’autore incitò una modernizzazione della Chiesa ed un rinnovamento spirituale; per questo motivo, dopo la reazione di papa Pio X, fu messo all’indice da parte della Chiesa che rifiutava fortemente quelle teorie. L’autore si sottomise alla volontà ecclesiastica e non autorizzò altre ristampe del libro. Fogazzaro morì il 7 marzo del 1911. La Ricetta del mese: Pasta asparagi e cipolle. Ingredienti: 1 cipolla bianca, 250 g di asparagi, 250 ml di brodo vegetale, 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva, sale, pepe, 160 g di pasta. Spellare la cipolla e tagliarla a spicchietti. Lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca del gambo, raschiarli con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate. Tagliare le punte ed affettare la restante parte tenera del gambo nello spessore di 3-4 millimetri. Scaldare il brodo. Mettere in una padella l’olio, la cipolla e portarla sul fuoco. Far soffriggere la cipolla a fiamma vivace per qualche minuto, unire mezzo mestolo di brodo vegetale e cuocere per 5 minuti a fiamma media coperto. Trascorso il tempo indicato aggiungere gli asparagi, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe, un mestolo di brodo vegetale e far cuocere per 10 minuti a fiamma media coperto. Lessare la pasta in abbondante acqua salata e, poco prima di scolarla, aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura nella padella del condimento, quindi accendere il fuoco. Saltare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente. Servire immediatamente decorando con un filo d’olio a crudo ed una macinata di pepe. Proverbi legati a questo periodo dell’anno: La prima acqua d’aprile vale un carro d’oro con tutto l’assile. - Aprile, ogni giorno un barile. - La neve di gennaio diventa sale, e quella d’aprile farina. - Chi fila grosso, si vuol maritar tosto; chi fila sottile, si vuol maritar d’aprile. - Al cinque d’aprile, il cucco deve venire; se non viene ai sette o agli otto, o ch’è preso o che è morto. - La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino. - D’aprile ogni goccia un barile. - Alte o basse nell’aprile son le pasque. - D’aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie. - Aprile cava (o esce) la vecchia dal covile. Chi pon cavolo d’aprile, tutto l’anno se ne ride. - D’aprile, va il villano e il gentile. - Aprile aprilone, non mi farai por giù il pelliccione. - Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore. - Aprile e conti per lo più son traditori. - Aprile, esce la vecchia dal covile; e la giovane non vuole uscire. Fidarsi alla buona stagione d’aprile, è come fare i conti innanzi l’oste. -Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio. - Aprile e maggio son la chiave di tutto l’anno. - Quando San Giorgio (23 aprile), viene in Pasqua, per il mondo c’è gran burrasca. - D’aprile non ti scoprire. -Aprile temperato non è mai ingrato. - Aprile, dolce dormire. - Marzo alido, aprile umido. ARIETE Urano nel segno affina il vostro già sensibile intuito, mettendovi nelle condizioni migliori per comprendere qualcosa che ultimamente rischiava di sfuggirvi. Se in amore non siete preparati ad affrontare una scelta, rinviate un incontro che oggi potrebbe deludervi e domani, invece, chissà…. Una novità inattesa sbloccherà una situazione ferma da tempo. TORO La prudenza non è la vostra qualità più evidente, ma questa volta sarà meglio valutare bene i pro e i contro di un’azione o rischiate di sprecare energia e denaro inutilmente. Se non siete soddisfatti del rapporto amoroso, evitate di reclamare a gran voce: sarebbe solo uno sfogo inutile.Al posto di una scenata,vi sarà molti più d’aiuto un massaggio o una salutare corsa. GEMELLI Il vecchio detto “meglio poco di niente” non si confà certo a voi che aspirate alla perfezione, e sapete come realizzarla. Soprattutto in amore, se non siete del tutto soddisfatti, stuzzicate il rapporto con un metodo infallibile: l’assenza. Se il partner è quello giusto e tiene a voi quanto meritate, saprà come riconquistarvi. Altrimenti regolatevi di conseguenza. CANCRO Concedetevi il lusso di fermarvi a riflettere su un aspetto della realtà che avete troppo a lungo sottovalutato. Nei rapporti vi manca qualcosa, ma non sapete bene cosa. Se pensate sia la sicurezza, non sollecitate confronti. Rischiereste di perdere e di sentirvi ancora di più insicuri. In questo momento privilegiate realizzazioni che non siano troppo complicate. LEONE Non sprecate la vostra brillante intelligenza in barbare discussioni indotte dalla gelosia o dal vostro umore instabile. Createvi un angolino su misura, e ritiratevi a riflettere sul da farsi. Se i vostri sospetti sono fondati, il destino ve ne darà le prove. In caso contrario tenete a bada la passione e sforzatevi di vivere con più serenità ciò che avete messo in discussione. VERGINE Risparmierete tempo e denaro evitando lo sforzo di un incontro inutile con qualcuno che non vi va a genio: le energie preservate vi aiuteranno inoltre a raggiungere qualcosa che in realtà vi sta davvero a cuore. In amore centrerete il bersaglio senza neppure bisogno di parlare. Vi farete capire coi fatti e con la determinazione che purtroppo tirate fuori solo quando non ne potete più fare a meno. BILANCIA Non perdete la calma per qualche lieve difficoltà nel rapporto di coppia. Forse siete stati proprio voi a provocarle, influenzati come siete da Saturno, che vi spinge a essere un po’ troppo critici e severi. Fermatevi a riflettere: vi aiuterà a trovare il modo per recuperare il rapporto oppure optare per una separazione momentanea, che vi avvantaggerà nel lavoro e negli studi. SCORPIONE Un’incertezza amorosa metterà alla prova il vostro orgoglio che dovete imparare a controllare. Anche se il partner v’innervosisce, riflettere prima di reagire: forse avete provocato il suo risentimento senza accorgervene. Se però, dopo averlo fatto, sarete certi di non aver nulla da rimproverarvi, agite come meglio credete senza perdervi con inutili spiegazioni. SAGITTARIO La forza con la quale avete resistito alle recenti difficoltà sarà premiata e finalmente raccoglierete i frutti di ciò che avete seminato. Innanzitutto una conferma sul lavoro, che vi sarà offerta su un vassoio d’argento. Forse il cuore vi darà qualche problema, ma siate pazienti e guardate il futuro con ottimismo: le cose cambieranno. CAPRICORNO Non fissatevi su qualcosa che è prematuro affrontare ma concedetevi, anzi, una pausa dai numerosi impegni accumulati di recente. Rassegnatevi a una breve ma vigile attesa e cercate di sopportare un partner bizzoso, anche se la pazienza non è il vostro forte. Sarete ricompensati dalle novità gratificanti in arrivo: saranno i regali di un destino che la sa lunga. ACQUARIO Avete l’autorevole sostegno di Marte, appena entrato in Acquario, segno in aspetto stimolante rispetto al vostro. Dopo aver esaminato la situazione generale, sarete in grado di fare una scelta, ma attenti a privilegiare ciò di cui più sentite il bisogno, ovvero l’amore. Se Cupido batte alla porta, insomma, consideratelo un dono del destino e non fate troppi distinguo. PESCI Venere, appena entrata nel vostro segno, vi permette di scegliere in quale direzione convogliare le vostre energie. Il successo è a portata di mano, purché procediate con coraggio, affrontando gli ostacoli più urgenti. In amore non fatevi sfuggire l’occasione di prendere le redini del rapporto, indirizzandolo verso ciò che più interessa. In redazione: Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit Il sole, al tramonto, illumina l’altro lato della collina. Io cammino nella valle in ombra. Hanno collaborato: don Marco Pozza, Daniel Finco, Sonia Basso, Niccolò Caimi, Ilario De Guio, Virginia Gianello, Aurora Carli, Silvia Penner Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Al limitare del bosco, un ciuffo di margherite: un silenzioso coro di voci bianche. I Nat-pensieri di Nicolò Caimi per altri Nat-pensieri: www.aspassoconnat.it Mi affretto verso casa, la pioggia avanza dall’altro lato della valle. Chi arriverà prima? 8 Sabato 21 marzo 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28