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I soldati e il violino sabato 13 gennaio alle ore 16 al circolo Ferrini in piazza Federico II a Jesi i giovani della parrocchia di San Sebastiano si esibiranno nella storia natalizia “I soldati e il violino” di Paola Fontana. Saranno anche recitate poesie in dialetto ed eseguiti brani al pianoforte. L’incontro è aperto a tutti Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi ANNO LV- N. 1 Euro 1 Editoriale Un tono fiducioso C olpisce, nel tradizionale discorso del Papa al Corpo diplomatico di inizio anno, il tono fiducioso. Certo ci sono tutti i grandi temi, i grandi problemi della geo-politica mondiale e soprattutto le grandi sofferenze di gran parte dell’umanità, dei singoli uomini, donne, bambini, alle prese con i più elementari bisogni di vita, alle prese con la realtà della morte. Ma c’è un tono aperto, fiducioso: “Questo quadro preoccupante non impedisce però di percepire gli elementi positivi che caratterizzano la nostra epoca”. Da dove viene questa capacità di cogliere il positivo e così di non stancarsi di guardare e di richiedere “un approccio globale e lungimirante” ai grandi problemi dell’umanità di oggi, alla questione del terrorismo, della fame, dell’ambiente, come ai tanti conflitti, aperti o congelati, in tutte le parti del mondo? Dove si radicano le parole pacate, ma ferme che Benedetto XVI pronuncia a proposito della Terra Santa o dell’Europa? “Non è possibile - ribadisce il Papa - accontentarsi di soluzioni parziali o unilaterali”, per il Libano, Israele, la Palestina: “Per porre termine alle crisi e alle sofferenze che essa causa nelle popolazioni, bisogna procedere attraverso un approccio globale, che non escluda nessuno dalla ricerca di una soluzione negoziata e che tenga conto delle aspirazioni e degli interessi legittimi dei diversi popoli coinvolti”. E c’è un altro passaggio che ci tocca da vicino, sull’Europa, l’Unione europea che ha appena accolto due Paesi di lunga tradizione cristiana, la Romania e la Bulgaria: è l’appello a riflettere sull’“innegabile patrimonio cristiano di questo continente”, che rappresenta oggi una grande risorsa di sviluppo. Siamo così al nocciolo del discorso al Corpo Diplomatico, alla ragione del suo tono fiducioso: è il fondamento umanistico. “Nel suo impegno al servizio dell’uomo e alla costruzione della pace – dice Benedetto XVI - la Chiesa si pone al fianco di tutte le persone di buona volontà, offrendo una collaborazione disinteressata”. Già nell’importante discorso del 23 dicembre in occasione degli auguri di Natale alla Curia Romana il Papa aveva tracciato un bilancio dei suoi viaggi apostolici del 2006 sottolineando proprio anche questa chiave di lettura, di impegno concreto, di testimonianza. Benedetto XVI ritorna così al tema del messaggio per la Giornata della pace 2007: “Solo rispettando la persona umana è possibile promuovere la pace, e solo costruendo la pace si pongono le basi per un autentico umanesimo integrale”. È un grande impegno che richiede sapienza, capacità di discernimento, apertura, che esige, come lo stesso Benedetto XVI ha ricordato per l’Epifania la necessità di “orientare” la globalizzazione, affinché veramente sia per l’uomo e per tutti gli uomini. Francesco Bonini Settimanale d’informazione DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145 Impôt repriséTassa riscossa Ufficio di Jesi domenica 14 gennaio 2007 Jesi-Tanzania Le Marche dal Papa Cefa, il seme della solidarietà ringrazia Jesi per la grande gara di generosità, disponibilità, adesione solidale verso chi è in difficoltà. Con la Giornata della pace 2007, con l’Amministrazione Comunale, Cisco, la Monteschiavo, la Fileni e la testimonianza concreta di Emanuele ed Eleonora abbiamo sensibilizzato giovani e meno giovani al volontariato, al darsi da fare ..... perchè si può fare ! Ed abbiamo raccolto per la latteria 3441,70 euro. Grazie anche alla Fidapa e al Rotary di Jesi che contribuiscono a sostenere la latteria di Njombe in Tanzania. Giovanni Beccari La diocesi di Jesi mercoledì 14 febbraio, in occasione della “visita ad limina” dei Vescovi delle Marche, parteciperà all’udienza di Papa Benedetto XVI nell’aula Paolo VI. Il programma prevede la partenza alle 3 dalle parrocchie. Alle 10 ci sarà l’udienza dal Papa ed a seguire la visita alla tomba di Giovanni Paolo II e la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Servizio a pag 2 Il governo e le sue indecisioni create dalle difficoltà interne Bisogna dimettersi per ottenere le riforme? U na decina di giorni or sono un certo Nicola Rossi ha dichiarato al suo segretario nazionale ds Fassino di non voler rinnovare la tessera per l’anno ora iniziato. Ma chi è questo Rossi? E’, si direbbe, una testa d’uovo esperta di questioni economico-sociali, solida nella preparazione di fondo, da sempre militante in prima fila nel Pci di ieri e nei democratici di sinistra di oggi. E’ stato un collaboratore di alto livello con D’Alema e poi con Fassino. Insomma è uno che conta all’interno della ristretta cerchia dei collaboratori degli uomini politici di punta. Ma perché si è dimesso dal partito? Perché, detto in due parole, contesta la politica del governo Prodi ( e quindi del suo partito ds) che non pone mano, con una certa risolutezza, alle riforme più urgenti e più utili in questo momento per l’Italia. In fondo trattasi della denuncia di un uomo tecnicamente preparato del fatto che all’interno dell’attuale coalizione di maggioranza c’è chi ancora (vedi per esempio Rifondazione comunista, Pdci, Verdi, Radicali e altri ancora) si batte straordinariamente bene sui principi di giustizia e di pace, ma al dunque, quando si tratta di concretizzare riforme senza delle quali, alla lunga, anche l’auspicato miglioramento sociale andrà a ramingo, oppone il suo no. *** Rossi ha ragione da vendere. Pensate al problema delle pensioni, un problema delicato quanto si vuole, ma continuare a sostenere che ancora si può andare in pensione a 57 anni, quando già mezza Europa va oltre i 65 anni e ha preso atto con realismo che se non si fa così le ge- nerazioni dei prossimi decenni avranno un terzo delle pensioni di oggi, vuol dire operare politicamente fuori della realtà, vuol dire farsi belli con il benessere di oggi infischiandosi del domani di figli e nipoti. E viene respinto anche l’ottimo compromesso – per superare il cosiddetto Scalone – di disincentivare che anticipa la pensione e incentivare chi la ritarda. Prodi non può sempre essere messo in condizione di tentennare. Pensate alla Tav (una linea ferrovia ad alta velocità nel sud d’Europa) che viene contestata per demagogia al punto da far rischiare di tagliar fuori l’Italia del 2020 da grossi interessi europei. Ma anche qui si pensa solo all’oggi: quelli del domani si arrangeranno. Pensate al debito pubblico che abbiamo, un ceppo ai piedi che ci assorbe molte ricchezze pubbliche e che in 15 anni non lo abbiamo alleggerito nemmeno di un centesimo: i miliardi vanno spesi per l’oggi. Ma chi, se non chi guida la politica, deve guardare avanti perchè la nave non si fracassi contro un iceberg? Nicola Rossi, con il suo gesto, denuncia chi si oppone ad una certa risolutezza e lungimiranza nell’affrontare le riforme. E fa bene. Vittorio Massaccesi 2 Cultura 14 gennaio 2007 Del più e del meno C’era una volta il presepio… di Giuseppe Luconi C’era una volta il presepio… fa, ma nel “primo mondo” di oggi, cosa troSì, l’argomento ha tutta l’aria di essere fuo- verebbe? come verrebbe accolto? Ho provato ri tempo. Ci siamo lasciati alle spalle anche ad immaginare un presepio datato 2006 e l’Epifania. Il racconto sceneggiato della Nati- ambientato in un Paese “industrializzato”, vità si è chiuso sabato scorso con gli onori e “moderno”, un Paese che potrebbe essere anche i doni resi dai Magi al Bambinello. Scusan- il nostro…. Ed ecco cosa ne sarebbe venuto domi per il ritardo, butto là alcune riflessioni fuori. rimastemi nella penna qualche settimana fa. La Madonna e San Giuseppe, nella grotta Nel lungo ponte festivo, alcuni telegiornali santa, raggiunti subito da un avviso di gahanno parlato di una tradizione, quella dei ranzia perché trovati senza permesso di sogpresepi, in via di estingiorno…Nessuno va zione. Durante le feste, più alla grotta della i “pupi” del presepio natività, perché nel sono stati tolti dagli presepio 2006 al scaffali dei supermerpastore non serve cati per mancanza più camminare: gli di clienti. Ho domanbasta mandare al dato un po’ in giro, Bambinello un mesuna mini-inchiesta, saggino col cellulae credo di poter dire re... Non arrivano che il presepio, invece, neppure i re magi: “regge” ancora bene. E prima si scopre che allora? i re incontrati per La verità è che i via erano magi falsi “pupi” del presepio non e sono stati arrestati sono articoli che moper spaccio di droga, vimentano i banchi poi si apprende che di vendita: non sono i veri re magi strada personaggi “usa e getfacendo sono stati ta”, non hanno stamrapinati della crimipigliata la scritta: “da nalità organizzata… usare entro il tale o tal Visto l’andazzo, gli altro Natale”. I “pupi” angeli della grotta del presepio si conservano, si tramandano, vigilano col mitra spianato e il giubbotto ansfidano le mode e le generazioni. Perché in tiproiettile… ogni presepio, grande o piccolo, c’è l’impronSì, sarebbe decisamente un presepe da crota, vorrei dire l’anima, di chi lo realizza, e chi naca nera… Poi però e per fortuna, l’immalo realizza lo sente “suo”, lo custodisce, anno gine si trasformerebbe, il nero svanirebbe nel dopo anno… grigio e poi il grigio nel bianco… Il bello prevarrebbe sul brutto, il bene avrebbe ragione *** del male… Le cronache ci parlano tutti i giorMentre nei supermercati i “pupi” del presepio ni di episodi di violenza, di una delinquenza rientravano nei magazzini, il mercatone di Inter- che sembra inarrestabile, ma se c’è gente che net era invece in pieno boom. Ci si trovava di tut- rapina, aggredisce, ammazza, ce n’è tanta e to: presepi costruiti con materiali ecologici, con il tanta di più che è per il rispetto delle persone sughero, con la pasta di legno, con polvere di tufo e delle buone regole, che pratica la solidariee muschio secco polverizzato, con marmo sintetico tà, che ama il suo prossimo come se stesso. e con tanti altri materiali: cartapesta, terracotta, E allora ti convinci che, comunque, il pregesso, resina, polistirolo, bronzo… E ancora: pre- sepio vero resta quello realizzato da San sepi meccanici, artistici, con effetti elettronici. Per Francesco tanti anni fa a Greccio, il presepio non dire degli accessori: ce n’erano fino a millecin- che abbiamo fatto e continuiamo a fare nelle quecento tipi, l’uno diverso dall’altro… parrocchie, nelle case… Presepi di plastica o di pane, di cartapesta o di ceramica, di re*** sina o di marmo, di pezza o di sughero, non Mi sono chiesto: se il Bambinello nascesse importa come, purché presepi col messaggio oggi, non nel “terzo mondo” di duemila anni di pace per gli uomini di buona volontà. Eleonora ed Emanuele insigniti alla festa della Pace Giovani jesini “benemeriti” P lauso di una platea giovane e solidale alla festa della Pace, organizzata al Palatriccoli venerdì 5 gennaio, per la consegna degli attestati di “Cittadinanza Benemerita” ai due ormai noti volontari del Cefa, gli jesini Eleonora Battistelli ed Emanuele Pagoni. Due giovani laureati che, interrotti senza esitazione i propri percorsi professionali e formativi, “ si sono distinti - ha proferito il sindaco Fabiano Belcecchi leggendo la motivazione - nella promozione di una concreta cultura della pace e nella costruzione di un modello di sviluppo etico, impegnandosi direttamente in un progetto di cooperazione internazionale, capace di promuovere la dignità della persona umana, attraverso la realizzazione di azioni tese a favorire la crescita di un’economia solidale.” Una motivazione, quella formulata dal Consiglio Comunale, che esprime compiutamente l’ampio respiro e la portata dell’incombenza abbracciata per due anni, con diligenza e dedizione, dai due giovani, e conclusasi nella effettiva realizzazione a Njombe, piccolo villaggio della Tanzania, di un centro di produzione lattiero-casearia. Un tassello importante sia per il miglioramento nutrizionale delle popolazioni locali, soprattutto infantili; sia per il relativo sviluppo del settore agricolo e zootecnico, e quindi industriale ed economico. La forte valenza del progetto ha indotto la stessa Amministrazione comunale ad intraprendere iniziative in suo sostegno, e a socializzare questa esperienza a settori organizzati della società jesina. Nonché, a valorizzare la scelta e l’impegno di Eleonora ed Emanuele in quanto preziosa testimonianza e stimolo per i cittadini di Jesi, in particolare del mondo giovanile, ad impegnarsi concre- tamente nella cooperazione internazionale e per la crescita e lo sviluppo locale. La città aderisce al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i diritti umani, che ha lo scopo di promuovere l’impegno degli Enti Locali a favore della pace e della solidarietà internazionale, anche attraverso iniziative rivolte alla cittadinanza per lo sviluppo della cultura e dei comportamenti di pace. E dal 2002, su proposta della Consulta della Pace, è stata istituita, con ricorrenza al 6 gennaio, la Giornata cittadina della Pace. Obiettivo: accrescere nella cittadinanza una forte idealità di pace e promuovere valori quali la solidarietà, la tolleranza, l’integrazione, la giustizia sociale, la legalità, attraverso la presentazione di personalità ed esperienze che quotidianamente ne sono concreta testimonianza. Nel 2003 è stato insignito Gino Strada per il suo impegno contro tutte le guerre, nel 2004 Alex Zanotelli per il suo impegno contro le povertà e a favore dell’Africa; nel 2005 la scrittrice israeliana Manuela Dviri e il medico palestinese Joumana Odeh per il loro impegno per la convivenza tra i popoli e per la pace in Medio Oriente, nel 2006 una rappresentanza degli studenti liceali di Locri per il loro impegno civile e per la crescita di una forte cultura della legalità nel Mezzogiorno d’Italia. La serata si è conclusa con il concerto di Cisco Bellotti, e l’estrazione di un biglietto che ha assegnato ad un calzolaio di Matelica il privilegio di recarsi con il cantante a Njombe per visitare la latteria. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto a sostegno della seconda fase del progetto. Fotoservizio Paola Cocola 3 Attualità 14 gennaio 2007 Il discorso di fine anno 2006 del Presidente della Repubblica Il contributo delle donne alla crescita del Paese N el discorso di fine anno 2006 il presidente della Repubblica si è soffermato, tra l’altro, sul ruolo delle donne nella società, nella cultura e nella politica. Paola Bignardi, coordinatrice di Retinopera, tramite il Sir, risponde così alle parole di Giorgio Napolitano. Caro Presidente, ho ascoltato con sorpresa e con soddisfazione il passaggio che nel suo discorso di fine anno ha voluto dedicare alle donne. Da donna non più giovane, ho solitamente un atteggiamento di sospetto nei confronti dei riconoscimenti per le donne: temo sempre l’inganno di un plauso da circostanza, che si spegne un attimo dopo che si è esaurita la parola. Penso alla sproporzione che esiste tra le dichiarazioni sulle donne spese negli ultimi decenni e la consistenza dell’effettivo riconoscimento del contributo che esse recano alla vita della società: alla fatica che esse fanno per mandare situazioni di famiglia disgregate, o provate dalla povertà e della malattia; alla sofferenza di portare avanti, spesso da sole, maternità difficili; alle rinunce richieste per affrontare una vita professionale che deve fare i conti anche oggi con incomprensioni e discriminazioni, e comunque con la mancanza di aiuti per la cura educativa dei figli piccoli. Si pensi poi alla fatica che deve fare una donna per occupare posti di responsabilità ricoperti tradizionalmente dagli uomini: nessuno contesta che le donne lo possano fare, ma da loro si pretende molto di più di ciò che si chiede all’uomo, compresa la rinuncia al loro stile femminile nell’assumere impegni e compiti. Basta guardare alla scarsità delle donne presenti in politica, quasi metafora di riconoscimenti di diritto, smentiti dai fatti, conferma di quanto le pari opportunità siano un traguardo che è ancora tutto davanti a noi. Eppure nelle sue parole ho colto un senso nuovo di autenticità: mi sono parse quasi appello alle donne perché continuino a dare un contributo di cui il nostro Paese e il mondo intero hanno bisogno. Gli esempi che ha citato, riferendosi in particolare a Napoli, sono conferma di un modo non rituale di pensare alla responsabilità delle donne: due esempi di vita vera: uno che mostra la tenuta della donna nella straordinarietà di una situazione difficile; l’altro, la tenuta di una giovane donna davanti all’ordinaria difficoltà di aprire strade nuove non a se stessa – come pure sarebbe suo diritto- ma alla ricerca e al futuro. Questo è il contributo che la maggioranza delle donne sta già dando: un contributo che resta lontano dai riflettori, ma che costruisce il tessuto sociale del nostro Paese, lo rende capace di affrontare le svolte difficili e di essere all’altezza del futuro. Grazie, perché mi è parso che nelle sue parole ci sia una fiducia vera e un riconoscimento reale di ciò che le donne possono fare per affrontare i gravi problemi di cui lei stesso ha parlato nel suo discorso. Lei ha parlato soprattutto del bisogno di una politica diversa: meno rissosa, più capace di rispetto delle persone, di dialogo tra le posizioni, di confronto alla ricerca di ciò che è più importante per il bene di tutti, al di là dei personalismi che più facilmente dividono. Credo che la pazienza delle donne e la loro capacità di relazione potrebbe essere preziosa: non è solo questione di stile, quasi elemento accessorio, ma di sostanza, di possibilità o meno di arrivare a soluzioni dei problemi che siano orientati al bene comune. Vorrei chiederle di garantire che, soprattutto sulle questioni che riguardano la vita e la famiglia, non si giunga a decisioni costruite solo dagli uomini della politica, senza ascoltare e valorizzare realmente la sensibilità delle donne. Ci permetta davvero di toccare con mano, nelle scelte future del nostro Paese, la fiducia di cui lei ha parlato nella forza morale che anima tante donne e che “può diventare fattore essenziale di progresso civile e di crescita dell’economia e della società.” Anche a lei, a nome di tante donne, buon anno! Paola Bignardi Il Presidente del Consiglio Regionale Raffaele Bucciarelli L’augurio di saper accogliere con fraternità U no scambio di auguri e di buoni auspici ed anche un’occasione per ribadire idee guida, valori e principi che stanno alla base dell’impegno istituzionale. Il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, nel tradizionale incontro di fine anno con i dipendenti ha voluto tracciare un quadro della attività svolta nei primi mesi del suo incarico. Molte le iniziative di rilievo portate avanti con la convinzione della centralità democratica del Consiglio e delle assemblee elettive a tutti i livelli. Negli ultimi anni - ha sottolineato Bucciarelli - il principio della governabilità ha finito per prevalere su quello della rappresentanza. “Nel momento in cui i Consigli sembrano perdere un po’ della loro importanza e centralità - ha detto il Presidente, richiamando concetti espressi al momento del suo insediamento - vorrei ricordare a me stesso e a voi che questa Assemblea è il luogo in cui si realizza il confronto delle idee, dei pensieri, degli interessi del- le donne e degli uomini marchigiani. Questo è il luogo della democrazia, dove i vari bisogni, le tante esigenze della società marchigiana devono trovare la loro sintesi in leggi ed atti che non possono che essere frutto di un confronto anche serrato, franco, ma che io auspico anche e soprattutto leale, ove tutte le idee trovino uguale rispetto da chiunque siano proposte”. In questa società che corre sempre più veloce, consuma e brucia molti beni materiali e soprattutto immateriali, c’è bisogno di politiche attive per affermare una cultura più attenta ai bisogni, alle speranze ed ai diritti degli uomini e delle donne. La politica deve recuperare la capacità non solo di aderire a ciò che nasce e si muove nella società, ma anche quella di sognare una vita in cui donne e uomini vivano in regime di parità di diritti e di doveri. Da questa convinzione sono scaturite anche le iniziative che il Consiglio regionale ha portato avanti in questi mesi. La prima Conferenza regionale per l’in- fanzia e l’adolescenza, un momento alto di dibattito e di riflessione su problematiche di grande rilevanza per tutti. Gli incontri con le categorie economiche, con i soggetti protagonisti della vita sociale delle Marche, la valorizzazione della attività del difensore civico, della Commissione per le Pari Opportunità. E, proprio pochi giorni prima di Natale, la Giornata della Pace e dei diritti umani. “Dobbiamo far crescere e rafforzare - ha detto Bucciarelli rivolto ai dipendenti - una cultura della pace che prevenga i motivi dei conflitti, fermare i potenti che non riescono a confrontarsi e vogliono prevalere con lo strumento della guerra”. Nelle Marche è in atto una grande esperienza, che non ha riscontri in altre parti del mondo, quella del coordinamento degli enti locali per la pace, del quale fanno parte anche molti comuni, ulteriore dimostrazione che la nostra è una terra di accoglienza e non di esclusione. Ai tanti giovani che hanno partecipato alle nostre iniziative - ha concluso Bucciarelli - ho voluto richiamato la lezione di San Francesco, che prima di tanti altri ha dimostrato che le guerre di religione non esistono. Un augurio per le feste ed anche un invito a tutti i marchigiani ad accogliere con fraternità chi ha i nostri stessi diritti e i nostri desideri. Regione Marche bilancio di fine anno Prima regione per qualità della vita B ilancio soddisfacente per la Regione Marche è emerso dalla conferenza stampa di fine anno tenuta dal presidente Gian Mario Spacca insieme agli assessori regionali. Il presidente ha illustrato i risultati dell’azione di governo nel corso del 2006 e le sfide per il 2007: “Siamo una Regione forte e coesa – ha affermato – che oltre ad aver accresciuto il livello di coesione sociale è riuscita a mantenere le eccellenze”. Il presidente ha spiegato che le Marche sono la prima regione per qualità della vita nella classifica dell’Irpet; si vive di più e con un tasso di disoccupazione del 3,6 per cento rispetto alla media italiana del 6,1; prima regione per permanenza di turisti e con un grado di indipendenza economica pari al +14,1 per cento (rapporto export-import su percentuale del Pil); con un export pari a +17,7 per cento; prima per occupati nei settori produttivi, pari al 40 per cento. “E’ una Regione che offre lavoro ai suoi cittadini e a quelli provenienti da altri Paesi – ha aggiunto Spacca – dove si è registrata una crescita di 60 mila abitanti nell’ultimo anno, tanto quanto, per fare un esempio, la città di Fano”. Merito, questo, della filosofia del governo regionale, che “più che aumentare la pressione fiscale ha lavorato per incrementare la produttività dell’amministrazione pubblica; allo stesso tempo è cresciuta la nostra rappresentanza nelle sedi istituzionali nazionali ed europee”. Prova ne sono i 2508 milioni di euro (+4,3 per cento rispetto al 2005) attribuiti alle Marche dal Fondo nazionale per la sanità e i quasi 7 milioni di euro (+6.735.762 euro) di fondi europei. Spacca ha spiegato che il risparmio generato dall’azione di contenimento della spesa pubblica da parte del governo regionale, insieme con i fondi nazionali ed europei, ha avuto positivi riscontri nel sistema del welfare, producendo un miglioramento dei servizi ai cittadini. Poi uno sguardo verso l’Adriatico che deve essere “un mare di scambi e opportunità” con il rafforzamento delle strategie di apertura ad est attraverso l’Euro-Regione Adriatica, i progetti di sviluppo con i Balcani, con la Cina e con la Russia. Per il nuovo anno le sfide sono molteplici. L’avvio del piano socio sanitario che porterà a una qualificazione dei servizi, a un’equa distribuzione e appropriatezza delle prestazioni, all’integrazione fra sociale e sanitario. Fondamentale sarà il potenziamento della rete infrastrutturale: l’avvio, in primavera, dei lavori per la terza corsia dell’A14, la progettazione esecutiva della Fano-Grosseto, la Ancona-Perugia e la Civitanova-Foligno (due delle direttrici della Quadrilatero), la variante alla statale 16 Fano-Pesaro, la Mezzina e il sistema logistico integrato. In particolare, Spacca ha voluto sottolineare l’importanza dell’uscita a ovest dal porto di Ancona verso la A14, priorità assoluta “per la quale – ha annunciato Spacca - se da parte del Ministero alle Infrastrutture non verranno risposte adeguate, il governo regionale potrebbe valutare il ricorso al Project financing”. Tra gli altri settori di intervento: il turismo, con l’avvio del progetto “Bei/Strutture di accoglienza” che porterà risorse agli investimenti finalizzati al miglioramento delle strutture ricettive alberghiere; e lo sviluppo del sistema produttivo, con il “Por Europa 2007/2013”, piano per le attività produttive e piano di sviluppo rurale a sostegno dei progetti di innovazione e competitività delle piccole e medie imprese agricole, industriali, artigianali e commerciali. s.g. e se.pa. Nell’azienda Fileni Faccia a faccia tra media e imprese L’ informazione e il mondo imprenditoriale: la loro interazione, a volte conflittuale, i ruoli e le responsabilità di entrambi. Il faccia a faccia è avvenuto poco prima del Natale, lo scorso martedì 19 dicembre, negli uffici dell’azienda Fileni. Voluto dall’industria avicunicola, è stato moderato dal vicedirettore del Corriere Adriatico Gianni Roy. Protagonisti, il presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, Gianni Rossetti, e il massmediologo di origine italo-tedesca, Klaus Davi (nella foto). Secondo il volto noto della tv nazionale, i giornalisti italiani potrebbero introdurre elementi positivi di informazione, ma non lo fanno, scegliendo costantemente di raccontare quanto di negativo accade nel nostro paese. Un vizio tutto italiano, secondo l’esperto. Diverso il discorso dei media locali che, ha sottolineato Gianni Roy, rispondono direttamente alla comunità e, dunque, danno alla gente un servizio informativo più diretto. Nell’occasione, Rossetti ha parlato dei problemi del mondo giornalistico, in cui gli editori – ha detto – non hanno più interesse alla qualità dei giornali. Precariato, mancanza di investimenti, poca aderenza informativa alla realtà della gente. La stampa italiana – questo uno dei concetti emersi dal dibattito – deve tornare ad avere un ruolo di società civile; scegliere di sposare le battaglie della gente comune; intercettare gli interessi dei giovani. E al dibattito non è mancata la provocazione del neosenatore Francesco Casoli che, rivolgendosi ai tanti imprenditori presenti, si è chiesto se gli imprenditori appunto non comunichino “male” con i giornalisti. Poi, una frecciatina alla stampa: “Spesso la stampa e la politica – ha concluso il neosenatore – vanno nella stessa direzione di sordità”. Lucia Romiti Foto Anna V. Vincenzoni 4 Cultura 14 gennaio 2007 L’Amat per la Platea delle Marche ATTUALITA’ - Notizie in breve dall’Italia e dal mondo I martiri del 2006 Uccisi nel 2006 24 tra preti, religiosi e laici in terra di missione. Dal 1980 ad oggi, secondo i dati dell’agenzia Fides, sono stati uccisi 871 operatori pastorali cattolici in tutto il mondo. “Sono i cristiani che con umiltà e nel silenzio spendono la vita al servizio degli altri a causa del Signore Gesù, operando concretamente come servi dell’amore e perciò artigiani di pace” ha detto il papa Benedetto XVI. Amato Teatro C on un ‘Galà Teatrale’ l’Amat ha felicemente festeggiato al Pergolesi, il 18 dicembre, il suo trentesimo anniversario. Progettata con lo scopo di coordinare e promuovere le attività culturali di teatro, musica, cinema e arti figurative, da sottrarre necessariamente alla precarietà, l’associazione si è rivelata uno strumento indispensabile per rapportare le offerte nazionali alle numerose richieste della ‘città regionale del teatro’. Ogni settore dello spettacolo è stato preso in considerazione Iraq Alle 6 del mattino del 30 dicembre 2006, l’ex dittatore dell’Iraq Saddam Hussein è stato impiccato dopo la condanna a morte emessa il 26 dicembre dal tribunale iracheno per crimini di guerra e genocidio. Il direttore della Sala Stampa del Vaticano: “La posizione della Chiesa cattolica, contraria alla pena di morte, è stata più volte ribadita. L’uccisione del colpevole non è la via per ricostruire la giustizia e riconciliare la società”. Contro gli spazi web vietati Associazioni soddisfatte per il decreto del ministro Gentiloni contro la pedopornografia su internet. In base al provvedimento i provider italiani hanno l’obbligo di bloccare, a sei ore dalla segnalazione, l’accesso ai siti web che diffondono immagini pornografiche con minori. Soddisfatta la presidente di Federcasalinghe. Lotta per la legalità La cooperativa di giovani Valle del Marro che coltiva terreni confiscati alle cosche è stata colpita da atti di intimidazione della ‘ndrangheta. Alla cooperativa, promossa dalla diocesi di Oppido-Palmi, è giunto il sostegno delle istituzioni democratiche disponibili a concordare azioni di sostegno reale all’attività intrapresa. Il caso “Apocalypto” La pellicola del regista australiano Gibson, l’interessante ma crudele Apocalypto sul popolo dei Maya esce nelle sale cinematografiche italiane senza alcun divieto, caso unico al mondo. Il ministro Rutelli chiede agli esercenti di sconsigliare l’ingresso di minori non accompagnati nelle sale dove si proietta il film. Cantare la vita Si è fatta più dura la vita di Claudio Chieffo, uno dei cantautori più amati e conosciuti dalla gente che da qualche mese deve fare i conti con un male contro il quale sta lottando con tutte le forze. Nato a Forlì nel 1945, ha tenuto più di tremila concerti, al suo attivo 113 canzoni. Della sua malattia dice: “Non è una disgrazia, ma un modo, dolorosissimo, di far emergere e di testimoniare la gloria di Dio”. Gesto di coraggio Episodio di senso civico su un bus affollato della capitale. Gianluigi Barbieri, giovane down, ha sventato un borseggio ai danni di una signora ma uno dei borseggiatori lo ha aggredito. Sull’autobus nessuno lo ha difeso tranne un giornalista. Il sindaco Veltroni lo ha incontrato. L’Opera don Orione commenta: “l’episodio ci ha ribadito quanto i diversamente abili siano cittadini a pieno titolo della nostra società, della quale rappresentano un importante valore aggiunto. Previdenza Si sono create le condizioni per una nuova sanatoria previdenziale per le colf e le badanti. La Finanziaria stabilisce le condizioni per regolare e trasformare in rapporti di lavoro subordinato le attività di dipendenti in nero. La sanatoria è aperta fino al 30 settembre 2007. dall’Amat, dal teatro ragazzi al teatro antico, dalla prosa alla danza per rappresentazioni ‘su misura’, cioè adatte ai tanti e diversi spazi esistenti sul territorio regionale. Ai trent’anni dell’Amat è stato dedicato un libro che esemplifica e riassume in una serie di pregevoli immagini in bianco e nero e a colori l’attività dell’associazione. Presentato al teatro Studio, ha preceduto il Galà a cui in serata hanno preso parte artisti emergenti o già solidamente affermati. Diego Messale e Pietra Valentini hanno letto un testamento spirituale di Valeria Moriconi: una confessione d’amore per il teatro che per l’attrice era stato una scelta d’arte e di vita. Elena Bucci (al pianoforte Andrea Agostini) ha evocato con accenti di densa e tormentata drammaticità Eleonora Duse. Iaia Forte ha letto pagine tratte da ‘La storia’ di Elsa Morante che dà voce a due vittime della violenza per denunciare gli orrori e la perversa logica della guerra. Ha concluso, commentato dal sassofonista Renato Cordovani, un monologo di Galatea Renzi estratto da ‘Si potrebbe incominciare dalla fine….’ di Paolo Modugno: una riflessione sul significato e valore del teatro, definito un ‘non luogo’ dove tutto sembra finto e dove tutto invece è vero, vissuto e sofferto; dove pure si impara ad ‘andare al di là dell’applauso’. La seconda parte dello spettacolo è stata interamente dedicata ad un concerto di Giovanni Allevi (nella foto), giovane com- In scena Pergolesidanza positore marchigiano di grande talento, versatilità, fantasia, comunicativa; qualità per le quali ha entusiasmato folle di spettatori in tutto il mondo. La sua musica – è per altro un pianista di primissimo ordine – dà voce a sentimenti indicibili e traduce poeticamente impressioni, suggestioni, incantesimi della natura. Così è ne ‘Il vento d’Europa’, o ‘Il bacio’ o ‘L’orologio degli dei’ dove il pulsare del cuore è descritto come palpito di una vita universale; o in ‘Back to life’ in cui l’artista confessa la sua intima fragilità che tuttavia, consapevolmente recepita, diventa forza. Questo e tanto altro Giovanni Allevi ha narrato in composizioni di dolcissima ispirazione, ma rivelatrici anche di uno strepitoso virtuosismo, come ‘Jazzmatic’ o ‘New Renaissance’. Di lui sentiremo ancora parlare, e molto. Che non si lasci invischiare dalle lusinghe del successo. Sinceramente, affettuosamente, glielo auguriamo. Augusta Franco Cardinali fertile autore contemporaneo, ispirata a S. Diaghilev, il più famoso impresario russo dello scorso secolo, organizzatore di memorabili spettacoli realizzati con la collaborazione dei maggiori coreografi, danzatori, compositori, pittori contemporanei. Classicheggiante è la musica di Ambrosi, quindi in carattere con lo stile di Diaghilev che intendeva raccordare l’esperienza del passato all’avanguardia. Ugualmente in stile la cornice scenografica: una laguna scura e piatta, a ricordare una Venezia in lutto. E’ qui infatti che Diaghilev morì nel 1929. L’eclettica Compagnie Linga ha presentato altri due numeri. “Accidents et incidents”, con musica jazz composta da Vince Mendoza, e “Concerto”, rigorosamente costruito su musica per clavicembalo di J. S. Bach ossessivamente scandita dalla danza. Nuovo stile, nuovi contenuti, nuovi orizzonti per l’arte coreutica. A.F.C. La danza per sognare I l primo degli spettacoli della Rassegna Internazionale ‘Pergolesidanza’, “Soirée dreaming” della Compagnie Linga, è andato in scena il 22 dicembre. Piuttosto in sordina, per la verità. Scarso il pubblico in sala. E’ da tener conto però che in prossimità delle feste natalizie sono molti i richiami, gli impegni, le corse frenetiche agli acquisti. Va giustamente ricordato comunque che la premiata Compagnie Linga, svizzera d’adozione, ma non di fondazione, gode ampia fama in Europa, Sud America, medio Oriente. Presentava poi in questo spettacolo, in prima mondiale, una coreografia, ‘Dreaming’, espressamente ideata per una composizione per piano e voce recitante di Alearco Ambrosi, ‘La Lombarda’ e ‘La Pergolesiana’ si incontrano Note di gioia U na banda e un coro insieme possono formare un accostamento originale, ma anche rischioso. Riuscire a realizzarlo ‘cum gaudio et cum arte’ è perciò merito speciale, soprattutto se ad essere eseguita è musica d’autore e di notevole impegno interpretativo. E’ però avvenuto, poco dopo il Natale, in due concerti. Il primo (26 dicembre), che rientrava nella rassegna ‘Note di Natale’, è stato accolto dalla chiesa parrocchiale di S. Maria Nuova: il secondo (30 dicembre), dal Santuario delle Grazie. Ne sono state coinvolte la banda ‘La Lombarda’ e la ‘Corale Pergolesiana’ . Non è la prima volta che le due formazioni, la prima di S. Maria Nuova, la seconda jesina purosangue, si incontrano. Già era avvenuto qualche anno fa e con felice esito. Il precedente accordo è stato ora consolidato e perfezionato. Per ‘La Lombarda’ è riduttiva la semplice definizione di ‘banda’. E’ composta di str umentisti del posto o delle immediate vicinanze, alcuni molto giovani, ma tutti musicalmente molto ben preparati dal M° Andrea Andreani che li dirige come avesse di fronte una grande orchestra, con autorevolezza, slancio, intensità e flessibilità espressiva. Assai più che una banda, allora. Una corale ‘di carattere’ è anche ‘La Pergolesiana’ che Mons. Roberto Vigo ha plasmato come una compagine canora capace di riempire grandi spazi, ma in grado anche di offrire prestazioni di raffinata delicatezza e trasparenza sonora. La rende inoltre unica il fatto che per lei Mons. Vigo ha spesso composto pagine di profonda, a volte gioiosa ispirazione. Insieme o separatamente banda e coro non hanno eseguito musiche esclusivamente liturgiche, tuttavia appropriate al clima dei giorni che, successivi al Natale, precedono i festeggiamenti di fine anno. Sono stati ascoltate da ‘La Lombarda’ pagine di Sostakovic, Strauss, Lehár e colonne sonore di film famosi. Non è mancato anche un più che meritato omaggio ad Ennio Morricone. Rientrati in atmosfera natalizia, ‘La Pergolesiana’ ha offerto un repertorio di canti tradizionali, alcuni molto noti, altri più raramente eseguiti, in ‘a solo’ o con orchestra. Una chicca nel finale. Coro e banda insieme, ripetutamente e anche entusiasticamente applauditi, hanno presentato una ‘Canzoncina di Natale’ composta da Mons. Vigo: una serena, ingenua melodia, augurio di pace e di speranza per tutti. ‘La Pergolesiana’ ha invitato ad un altro non meno lieto appuntamento: nel Santuario delle Grazie il 7 gennaio con il coro ‘Santa Cecilia’ di Monte S. Giusto. Augusta Franco Cardinali 5 A ¬ntra' /unt i La svolta I Attualità 14 gennaio 2007 di Riccardo Ceccarelli l 2007 sarà “l’anno della svolta”. Lo ha detto il Capo del governo nella conferenza stampa di fine anno il 27 dicembre. I risultati del calo del deficit pubblico del 2006, ridotto di oltre il quaranta per cento nei confronti del 2005 (60,036 miliardi di euro nel 2005 e 35,200 nel 2006), oltre a far litigare i due poli sulla paternità dei risultati stessi, che se fossero attribuibili esclusivamente ai sei mesi del nuovo governo si dovrebbe parlare di un autentico miracolo, dovrebbero irrobustire la previsione della “svolta”. Staremo a vedere, ma soprattutto a contare nelle nostre tasche, per quello che potremo fare, dopo le non poche novità introdotte dalla legge finanziaria. Non vorrei che “la svolta” fosse un lapsus (tra l’altro impossibile per la sede dove è stata annunciata) come quello uscito di bocca allo stesso Capo del governo il 26 dicembre quando ha parlato del “disagio arrecato dai cinque giorni di mancanza della stampa scritta” (TG5 ore 20,17) riferendosi allo sciopero dei giornali (non tutti), come se ci fosse anche una “stampa orale”. Pazienza. Dei lapsus capitano a tutti. Per dare concretezza alla “svolta” ha indicato anche dieci riforme-decisioni che saranno prese da ”tutta la coalizione”. In modo esplicito non mi sembra che si sia accennato a quanto già nei primi dieci giorni di dicembre è stato oggetto di polemiche, cioè al riconoscimento delle coppie di fatto, in concreto della “nuova famiglia”, che esponenti autorevoli del governo e della coalizione stanno da tempo proponendo. Ma non mancherà di esserci, anche qui ci sarà una “svolta”. Per formare una famiglia, come viene suggerito dall’andazzo dei tempi, basterà apporre un numero civico non sul palazzo o sulla casa, ma sull’appartamento occupato. Non sarà importante chi ci sarà dentro: se due o più donne, se due o più maschi, se un uomo con più mogli o una donna con più mariti, se un uomo o una donna con un cane, un gatto o magari un pitone, se ci sarà anche qualche bambino – adottato o avuto da qualche madre (se il nome ci sarà ancora) – andrà bene lo stesso, ciascuna realtà sarà una famiglia, con tutti i diritti delle altre famiglie “normali”, purché quelli che stanno dentro si vogliano bene, siano legati da un vincolo affettivo. Lo ha detto qualche settimana fa la scrittrice Barbara Alberti in TV, che per fare una famiglia basta un vincolo affettivo. Senza discriminazione di differenza sessuale. Siamo moderni, mica oscurantisti. Il messaggio è ormai passato dalle fiction televisive alle realtà di tutti i giorni: il piccolo schermo mentre “fotografa” la società ne argomenta le direttrici, ne propone i modelli, ne detta le norme etiche. Tutti sotto l’unico tetto o nello stesso appartamento con famiglie allargate, dove i figli non sanno più chi è il loro padre, sostituito dal fidanzato della propria madre, dove si ritrovano con i figli della fidanzata o del fidanzato del proprio padre. Le convivenze, le coppie di fatto (ovviamente per designarle non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale), sono diventate a tutti gli effetti “famiglie”. Come del resto guai a parlare di sposo o di sposa, di marito o di moglie: no, si dice “compagno” e “compagna”. Ci hanno fatto dimenticare anche il vero senso della famiglia che la stessa nostra Costituzione (art. 29) dice essere “società naturale fondata sul matrimonio”, ed il matrimonio, ovviamente fatto di coniugi di sesso diverso, è finalizzato alla famiglia e ai figli. Se altre unioni di fatto ci possono essere, non saranno “famiglie” nel loro significato naturale ed originario. Assimilare queste ultime alle altre è andare contro un ordine che trae forza e verità dalla natura delle cose. Ma tant’è. La “svolta” preannunciata potrà comprendere anche questo aspetto essenziale del vivere sociale. La chiameranno, senza dubbio, “svolta di civiltà” e “conquista di civiltà”. Senza alcuna vergogna e pudore. SULLA FIDUCIA E SUL COACHING di Gabriele Gabrielli* C’ è già stata una occasione, quando abbiamo discusso in un precedente scritto sulla responsabilità che si ha quando si scelgono i capi, per evidenziare l’importanza che assume la “fiducia” per costruire relazioni di lavoro positive e produttive, sia per le imprese che per i collaboratori. Avere fiducia nelle persone, ma soprattutto mostrarla concretamente, è una leva potentissima per gestire ed organizzare bene il lavoro altrui e creare ambienti in cui si ha voglia di stare, lavorare e condividere un progetto. L’affermazione nasce dalla consapevolezza, assai diffusa, che se si avesse maggiore fiducia da parte di chi ci guida potremmo fare molto di più; che qualche volta ci si sente bloccati e tappati; che forse c’è in noi tanta di quella energia che andrebbe liberata, per poi seguirne con soddisfazione gli innumerevoli rivoli in cui può “addensarsi” e “prendere forma” anche nel lavoro, ma non solo. Questa prospettiva attraverso cui guardare la potenziale ricchezza ed abbondanza di idee ed operosità a nostra disposizione trova nella “quantità” di fiducia che viene riposta nelle persone un suo tassello decisivo. Può sembrare ovvio, quasi banale, ma invece questo aspetto non va sottovalutato. Credere nelle persone e dare loro fiducia è una leva motivazionale significativa e uno strumento potente di gestione delle persone. Sostenere i propri collaboratori in un percorso che li porti a credere nelle proprie capacità migliora performance e clima ed è capace anche di incrementare competenze. Se un capo, un manager, un superiore non sono però loro stessi per primi ad essere convinti che le persone possiedono molte più capacità di quelle che esprimono normalmente, allora non riusciranno mai –come ha scritto qualcuno- a liberare le loro potenzialità nascoste. Ma non basta; per far questo poi occorre anche un metodo, una cassetta degli attrezzi, un approccio insomma e cioè un modo di essere e di agire coerente. Si dice ormai comunemente che, per avere successo e migliorare, occorre poter contare su un coach. Di coaching per la verità se ne parla più a “sproposito” che “a proposito”. Si usa quando si parla di sport, quando si parla di politica e di leader, quando si discute di scuola. Se ne parla soprattutto però quando si discute sul ruolo e sullo stile che dovrebbe avere un capo “per tirare fuori il meglio” dai collaboratori. Il coaching non rappresenta e non prevede però – come spesso invece viene detto – elargizione di consigli e suggerimenti in genere (che è la pratica del consulente), né consigli di psicologia, né sedute di terapia propri di altri approcci e soprattutto di discipline e specifiche professioni. Il coaching nei contesti di lavoro è un approccio e una filosofia di gestione delle risorse umane che utilizza competenze fondate soprattutto sull’ascolto e sulla capacità del capocoach di fare domande “potenti”; quelle domande cioè che sono capaci di “spostare” le persone aiutandole ad esplorare nuovi modi di affrontare e risolvere un problema o migliorare una prestazione. Molto spesso infatti, quando hai a che fare con un manager-coach, riesci a vedere una situazione che ti sembrava fino allora insuperabile in un modo diverso ed acquisti consapevolezza e fiducia nelle tue possibilità di farcela; ma soprattutto trovi le energie necessarie per gestire e migliorare il tuo contributo. Quando hai un “capo” che crede in te, insomma, pensi più facilmente di avere le giuste competenze e la volontà per superare un ostacolo; per portare a termine un lavoro difficile. Quando hai un capo così crederai che la situazione che ti si presenta sul lavoro è sì sfidante, ma tutto sommato proporzionata alle tue capacità, evitando in questo modo lo stress che normalmente cresce quando non ci si sente all ‘altezza di qualche cosa. * Docente Università LUISS Guido Carli Concerti aperitivo – Il 14 gennaio alle 21 al Pergolesi Il Signor Novecento C ontinua con grande successo la rassegna musicale dei “Concerti Aperitivo”, con uno spettacolo che vede protagonisti Lello Arena e Nicola Piovani domenica 14 gennaio alle ore 21 presso il Teatro Pergolesi di Jesi, in “Il Signor Novecento”. L’evento rientra nel tentativo di coniugare musica, spettacolo e solidarietà, continuando a raccogliere fondi per l’ospedale materno - infantile più importante del centro - Italia: il “Salesi”. Quello del 14 gennaio è uno spettacolo musicale scritto da Vincenzo Cerami e dal premio Oscar Nicola Piovani, rispettivamente autore dei versi e delle musiche de ‘’Il signor Novecento. Racconto musicale’’, prodotto dal Teatro Ambra Jovinelli e dalla Compagnia della Luna. Protagonista Lello Arena, affiancato sulla scena da Norma Martelli, dalle cantanti Aisha Cerami e Raffaela Siniscalchi e dai Solisti dell’Orchestra Aracoeli, diretti dallo stesso Piovani. ‘’Il signor Novecento’’ e’ la storia di una vita che ripercorre un secolo. Il protagonista, che il padre ha chiamato così perchè è nato l’1 gennaio del 1900, ha trascorso l’adolescenza nell’Italia povera post-unitaria, ha attraversato la Prima Guerra Mondiale, il fascismo e la tragedia della Seconda Guerra Mondiale e si è sentito rinascere con la ricostruzione e il miracolo economico ed è tramontato nella società di massa, dove dell’uomo di campagna non gli è rimasto quasi nulla. Ma il signor Novecento tutto questo non lo nota: la sua vita si svolge in un’apparente normalità, perchè non sospetta di essere stato, talvolta, determinato dalla storia. Accanto a lui la moglie Pandora: la loro storia d’amore, per quanto controversa, e’ l’unica certezza che ha resistito a questi lunghi anni, mentre i grandi eventi sono rimasti sullo sfondo. La storia ha inizio il giorno del compleanno del signor Novecento: si sta preparando per un appuntamento importante, ma non riesce a trovare una scarpa e, mentre la cerca, racconta la sua vita. La narrazione si muo- ve, cosi’, avanti e indietro nel tempo e attraversa tutta un’esistenza. Si ricorda che per accedere ai concerti gratuiti bisogna presentarsi alla biglietteria del teatro secondo le modalità di apertura, oppure effettuare la prenotazione on line dal sito www.advancedcongressi.it . Un contributo ulteriore per la Fondazione Salesi può essere fornito inviando un Super Messaggio Solidale Vodafone del costo di tre euro al numero 48533. Il prossimo spettacolo della rassegna musicale sarà domenica 4 febbraio alle ore 17.30 presso il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, con Stelvio Cipriani e trio Ciak in “Sonora”. Istituto San Francesco Corso per insegnanti L’ Istituto comprensivo San Francesco di Jesi in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi organizza un corso sulle difficoltà di apprendimento rivolto agli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e ai genitori. Le problematiche di apprendimento hanno dimensioni e ripercussioni sia in campo psicologico che in campo pedagogico, ambiti intimamente legati sia nell’inquadramento di una difficoltà che nella sua risoluzione. Il corso avrà quindi un approccio multidisciplinare grazie alla collaborazione di un gruppo si professionisti specializzato che collaborerà con la scuola e con la famiglia per poter assicurare una formazione il più completa ed esaustiva possibile. Il team si compone di quattro figure professionali: dott.ssa Annarosa Simo psicologa e psicotera- peuta, dott.sa Lina Esposito insegnante, Fabio Mignanelli optometrista comportamentale, Paola Gardoni grafologa e graforieducatrice. Il corso, che sarà distribuito sui tre livelli d’interesse, prevede una serie di incontri ove verranno affrontate le difficoltà dell’apprendimento per una maggiore conoscenza e formazione sia del corpo docente specialmente per quanto riguarda i primi anni scolastici (scuola dell’infanzia e primaria), sia delle famiglie. L’approccio sarà multidisciplinare e perseguirà l’obiettivo d’informare sulle difficoltà di apprendimento, sulle metodologie di recupero, sulla didattica da utilizzare con i soggetti affetti da Dsa ed il gruppo classe, sui segnali d’allarme per poterli riconoscere e prevenire Il corso ha luogo presso i locali della Scuola Cappannini, a partire da giovedì 11 gennaio alle ore 17. Donazioni di sangue Oltre quota 8.000 a Jesi P roprio in questi giorni, il Centro Trasfusionale di Jesi ha superato, per la prima volta nella sua storia, il numero di 8.000 unità di sangue, plasma e piastrine raccolte in un solo anno.La preziosa “risorsa” è stata ottenuta grazie alla generosità dei donatori volontari periodici delle Sezioni AVIS della Zona Territoriale n. 5 e, in piccola parte, dalla scelta di alcuni pazienti di autodonare il proprio sangue per interventi chirurgici programmati.L’aumento delle donazioni, che si verifica annualmente con un lieve incremento, ha mostrato una forte impennata, che ha consentito di superare un traguardo impensabile soltanto due anni fa.La spinta umanitaria della comunità locale verso l’altro in difficoltà, unita all’impegno costante dei dirigenti delle Avis zonali e alla forte motivazione del personale sanitario, è riuscita a superare i limiti suggeriti dall’egoismo e dalla paura (dell’ago!!!).La Direzione della Zona Territoriale n. 5 ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato che consente, non solo di assicurare il supporto trasfusionale ai malati di Jesi e della Vallesina, ma anche di contribuire all’autosufficienza regionale con l’invio al Dipartimento Regionale Interaziendale di Medicina Trasfusionale di Ancona di oltre 2.000 unità di sangue e plasma nell’anno 2006. 6 Cultura 14 gennaio 2007 storia della tradizione teatrale musicale a jesi di Gianni Gualdoni Cittadini, ecco a voi il Teatro “Concordia” M ai nome fu più appropriato e necessario, per suggellare una nuova istituzione, di quello stabilito per il nuovo teatro di Jesi in Piazza della Morte: Teatro “Concordia”. Un nome che forse era un auspicio, o un monito, per ricordare e scongiurare in futuro le lunghe diatribe che accompagnarono una gestazione ideale di parecchi decenni: protratta fino alla partenza del progetto con tutta la pompa e la solennità della posa della sua prima pietra da parte del Governatore Mons. Gravina, il 28 settembre del 1790, tra suoni di “trombetti e tamburinari”, festeggiamenti e “sfarzosa Gala” della “primaria Nobiltà” accorsa in gran numero accanto alle autorità e alla rappresentanza del Condominio. LA VOLONTÀ VINCE TUTTE LE DIFFICOLTÀ Pur dopo la decisiva comune risoluzione di intervento degli Associati all’impresa, varie difficoltà avevano già prospettato una possibile impasse: già gli intenti del 1726, d’altra parte, che portarono a dirottare sul più modesto “Leone” i sogni originari di un teatro imponente e centrale in piazza della Morte, forse non sono esenti da irrisolte dialettiche e scarsa “concordia” operativa, probabilmente motivata da questioni economiche; né i due successivi tentativi di discussione nei decenni successivi mostrarono la decisione e la “concordia” necessaria per superare difficoltà, opposizioni, pareri divergenti verso il “sogno comune” da concretizzare. Questa volta si cercò una dinamica agilità operativa con l’assunzione diretta dell’impresa da parte di “quattro cavalieri”: Emilio Ripanti, Scipione Baldassini, Lodovico Francolini, Niccolò Mosconi. I quattro, già “Deputati Procuratori di tutti gli altri Signori Associati”, tutti insieme in solido (erano evidentemente gli associati tra i più facoltosi) si fanno carico a proprio rischio di procedere nell’impresa della costruzione del Teatro, secondo preciso preventivo e dietro impegno e obbligo di tutti gli associati a versare il proprio dovuto precisamente nelle quote, nelle rate e nelle scadenze come stabilito da apposito atto ufficiale. In realtà, questo che avrebbe dovuto essere solo uno strumento operativo per agevolare i lavori, si rivelò per i quattro deputati –e poi per tutti gli associati- un autentico cappio al collo, perché alla fine il preventivo risultò sforare di molto (si calcolò una spesa complessiva di oltre il doppio del previsto) e si dovettero inseguire ancora per decenni dopo l’inaugurazione tutta una serie di debiti, mutui, prestiti contratti da più parti, anche fuori dello Stato. Le difficoltà infatti non terminarono neanche con l’avvio dei lavori, “consacrato” dalla posa della prima pietra, ma si trascinarono invece per diversi anni, tra interruzioni e riprese, anche per motivi inerenti il progetto stesso: rimbalzato a lungo tra il suo primo artefice –l’architetto Francesco Ciaraffoni- e l’architetto pontificio Cosimo Morelli appositamente sollecitato a ciò dal Governo di Roma. La conclusione dei lavori giunge nei primi mesi del 1798… SU IL SIPARIO! CON BEFFA Alfine, a maggio del ’98, il sogno si realizza: il Teatro “Concordia”, nuovo fiammante e completo di tutte le rifiniture in elegante stile neoclassico, apre i battenti e inaugura la sua storia con due opere di Marcantonio Portogallo (“Il principe spazzacamino” e “Le confusioni della somiglianza”) e una di Martin y Soler, “La capricciosa corretta”, cui ne seguiranno nella stessa stagione altre di Cimarosa, Sacchini e Guglielmi. In scena, tra altri artisti di rilievo, un grande della vocalità “artificiale”: il conterraneo (di Corridonia), ma stella internazionale, Giambattista Velluti. Il coronamento del sogno fortemente voluto, perseguito e concretizzato (e pagato!) dalla nobiltà jesina, ha però il sapore della beffa: in sala, la sera dell’inaugurazione, non c’è l’aristocrazia che ne è l’artefice e che infatti –sprezzantemente- considererà come data di apertura del “suo” Teatro l’anno 1800, quando cioè il ciclone “rivoluzionario” è già dissolto e dimenticato, come dimenticate sono le stagioni teatrali intercorse durante. Siamo infatti nel 1798 e a Jesi si è appena insediato il governo francese e repubblicano: è perciò una folla di paritari “cittadini” –tra cui rappresenta il Condominio il solo Franciolini- che nell’euforia della “vittoriosa rivoluzione” tiene a battesimo e saluta l’avvio di quell’oggetto del desiderio a lungo immaginato, identificato e infine realizzato privatamente dalla classe aristocratica della Città. Tuttavia, se la forza vitale di un’istituzione deriva dalla vitalità della comunità che la esprime, nel nostro caso è bene subito specificare che la città da cui il Teatro prende impulso ed esistenza non è la comunità degli abitanti, ma la sua classe dirigente, l’oligarchia aristocratica che guida le sorti locali già da qualche secolo. Il “Teatro del Leone” era nato all’inizio del ‘700 come associazione totalmente privata, a cui il “Magistrato” non partecipava in nessuna maniera e neanche vi possedeva un palchetto. Il Teatro Concordia prosegue quell’assetto privatistico, essendone proprietario il grosso del condominio stesso del “Leone”, il quale di fatto non cambia che sede. IL TEATRO AL MONTIROZZO È IL CUORE DELLA CITTÀ Ma alla società del nuovo Teatro il Magistrato questa volta partecipa, contribuendo per la parte relativa ai due palchetti che detiene. È il primo passo di quella specifica forma di transizione che questo servizio culturale e ricreativo sperimenta nella sua ultima fase di passaggio dalla sfera privata a quella collettiva e pubblica. Solo il primo passo, perché permane nella sua interezza il carattere aristocratico del Teatro, per il quale lo spettacolo è ancora essenzialmente un fatto privatistico: non a caso la struttura nasce senza loggione, con quattro ordini di palchi tutti da dividersi tra i condomini, tramite l’annuale “estrazione”. L’evento teatrale non può dirsi a tutti gli effetti “privato”, perché è ammesso il pubblico in platea, a pagamento; ma di fatto è come se lo fosse, per lo spirito di profonda divisione –anche fisica– che si riscontra tra il pubblico nobile dei proprietari, assiepati nell’anello dei palchetti, e quello borghese, limitato alla platea, sotto di esso, ben distaccato dall’alto zoccolo del primo ordine: che all’origine era di almeno mezzo metro più alto, essendo la platea di tale misura più bassa e arrivando l’arco di ingresso alla medesima non al soffitto del primo ordine, com’è oggi, ma al suo pavimento. La struttura originaria prevede infatti anche il palchetto centrale di primo ordine, soppresso in seguito per ampliare la porta d’ingresso in platea. Il composito e movimentato interno della sala, in occasione di spettacoli, dobbiamo immaginarlo assai meno “formale” che oggi: artisti e pubblico in un ambiente che è ancora semi-oscuro, illuminato soltanto da lampade a cera sparse per le sale, disposizione all’ascolto più incline alla ricreazione che all’attenzione, palchetti vissuti come salotti privati e platea animata da pubblico variegato, poco silenzio e diffusa mondanità. Come già per il “Leone”, anche il Teatro “Concordia” apre più volte all’anno, perfino in estate; ma la stagione principale è quella del carnevale, che va da Natale a Quaresima; in questo periodo lo spettacolo ritrova il suo più sentito lato sociale, ricreativo, di divertimento puro: esso è il proseguimento dell’antico rituale ludico che tramite il gioco delle maschere e dei travestimenti consente alla società –una volta l’anno– di trasgredire e prendersi piacere. (12.continua) [email protected] Vita ecclesiale Al cinema Gabbiano di Senigallia Quando il pellegrinaggio diventa storia U l’asterisco no stile piano, lineare. Periodi brevi e incisivi, carichi di un’esperienza umana e di fede. Personale e collettiva. È il primo libro di Michela Gambelli, 22 anni, collaboratrice del Messaggero e uno dei fondatori della società di servizi per la comunicazione Caratteri. “Pellegrini alla sorgente, il libro” è la cronistoria del pellegrinaggio che, a settembre, 180 giovani hanno compiuto per le strade della diocesi di Senigallia, riscoprendo le origini della fede sul loro territorio. Circa 60 pagine di testi e immagini che raccontano i volti, i luoghi, le emozioni dei protagonisti attraverso la memoria della giornalista e le foto di Gabriele Moroni. Una memoria che si fa per sempre attuale e restituisce ai lettori il cuore pulsante di un viaggio durato sette giorni, iniziativa pilota in Italia. E quel viaggio, il 6 settembre * scorso, ha visto la partecipazione anche del Vescovo di Jesi mons. Gerardo Rocconi che, nel santuario della Madonna del Sole, ha parlato ai ragazzi. Il libro, che nelle appendici si sofferma sulla storia della diocesi, è stato presentato lo scorso mercoledì 20 dicembre al cinema Gabbiano di Senigallia. Presenti, tra i tanti ragazzi reduci dal viaggio, l’assessore provinciale Giancarlo Sagramola, il sindaco della città Luana Angeloni, e il presidente della Mediateca delle Marche, Stefano Schiavoni. Pellegrina e cronista al tempo stesso, la giovanissima autrice ha raccontato la sua esperienza, vissuta sotto un profilo umano e professionale: “Mi sono confrontata con i pellegrini, ho parlato con la gente. Tornata a casa ho lasciato passare qualche giorno. Poi, mi di Giacomo Galeazzi DIGNITA’ dell’uomo Nelle questioni di bioetica, nelle questioni che toccano «la dignità dell’uomo» o «l’esistenza di beni umani», non è accettabile il criterio di una maggioranza che fissa le regole e per ciò stesso anche ciò che è giusto o meno. L’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, nella lezione tenuta all’Istituto «Veritatis Splendor» sul «senso e le competenze del Magistero» in fatto di bioetica, si domanda fra l’altro se la maggioranza è solo il soggetto che istituisce le regole o è anche il criterio della giustizia delle stesse. Cioè: tutto ciò che stabilisce la maggioranza è per ciò stesso giusto e buono? L’esperienza storica del ventesimo secolo - osserva Caffarra - ha dimostrato che ci possono essere maggioranze ingiuste. È ipotizzabile che la maggioranza di un popolo decida di sopprimere una minoranza che vive al suo interno. Come si può vedere non può non sorgere dentro di noi una domanda: esistono beni, che non possono non essere riconosciuti se non si vuole distruggere l’umanità stessa dell’uomo? Esistono beni umani che precedono ogni computo di maggioranza e minoranza perchè esigono di essere protetti e promossi da tutti? «Le ragioni sulle quali il Magistero della Chiesa fonda le sue risposte alle varie e grandi domande della bioetica - afferma Caffarra che cita il volume “Monoteismo” scritto da papa Ratzinger nel 2002 - sono sempre costituite all’affermazione dell’esistenza di beni umani che esigono un rispetto assoluto ed incondizionato perchè sono esigiti dalla stessa natura della persona stessa. La convinzione quindi che la persona umana possegga una dignità in un certo senso infinita, non è una convinzione puramente formale e priva di contenuto: essa si sostanzia nell’affermazione dell’esistenza di beni umani che nessuno può negare senza negare la propria ed altrui umanità». Rete di preghiera Una nuova iniziativa del servizio diocesano di pastorale giovanile. Periodicamente verrà inviata agli aderenti a questa iniziativa una email con una intenzione di preghiera e una riflessione per le vocazioni. Chi vorrà entrare in questa rete può inviare il suo indirizzo e non quello di altri, all’Ufficio per la pastorale Vocazionale, [email protected] sono messa a scrivere”. Dando vita ad un reportage che, con la prefazione di mons. Paolo Giulietti – responsabile nazionale Cei per il Servizio di pastorale giovanile -, sarà distribuito in tutte le diocesi italiane. Rispondendo alle domande della moderatrice, Laura Mandolini, Gabriele Moroni, fotografo collaboratore de Il resto del Carlino, ha parlato di una grande fatica fisica, ma anche della soddisfazione provata. “Passo dopo passo – ha detto – mi soffermavo a guardare gli occhi delle persone. Erano tanti ragazzi ma un unico cuore che camminava. Il gruppo è stato per me il principale oggetto fotografico”. Al tavolo di dibattito, anche don Andrea Franceschini, responsabile della pastorale giovanile di Senigallia, e il vicario per la pastorale, don Paolo Gasperini. Entrambi concordi nel sottolineare il patrimonio di carità, amore, fede e santità presente nelle radici storiche del territorio. Secondo don Paolo Gasperini, lo stile stesso del pellegrinaggio può diventare paradigmatico per la Chiesa e la società stessa. La strada, infatti, insegna. Prima di tutto l’atteggiamento di una ricerca costante. E su quel cammino idealmente infinito, la Chiesa incontra l’uomo. Lucia Romiti (foto effimera) Ministri o ausiliari? N ell’ultima riunione dei ministri straordinari della Comunione presso la Parrocchia di S. Antonio Abate, presente il nostro Vescovo don Gerardo, è affiorata l’ipotesi che, forse, non ci saranno più “ministri” della Comunione, ma “ausiliari” della Comunione. Il problema, come si vede, non è di sostanza, ma solo terminologico. In fondo siamo partiti dalla denominazione di “ministri straordinari dell’Eucaristia” come è scritto e stampato sul primo manuale edito dal vicariato di Roma (20 febbraio 1980) e fornitoci dal nostro ufficio liturgico. Successivamente la denominazione è stata corretta in “ministri straordinari della Comunione” e adesso dovrebbero essere configurati come “ausiliari della comunione eucaristica”. Comunque si chiamino, questi oscuri angeli custodi che portano il Cristo incarnato nel pane eucaristico ai fratelli crocifissi nel corpo e nello spirito e confinati nell’immobilità, meritano ammirazione e riconoscenza. Nella chiesa sono quasi dei clandestini, non si atteggiano a protagonisti, non concedono interviste o reclamano un posto nel medagliere diocesano… La loro specializzazione è il saper ascoltare. Non si prendono cura del fratello ammalato solo perché in lui vedono Gesù. Il ministro o l’ausiliare dell’Eucaristia sa che lo stile è unico: “come Lui (Gesù) ci ha amati…” (Gv 13,34) Sul carnet del Cristo c’erano tanti soggetti ributtanti, odiosi e delinquenti (il ladrone): sono stati tutti amati visceralmente. Abbiamo un unico segno certo dell’amore verso Dio: l’amore al fratello (1 Gv 4, 20). Per sé stesso, nella carnalità personale, senza maschere surrogatorie. L’esperienza di essere amati dà la capacità di amare. Questi anonimi e marginali portatori di Cristo Eucaristia sono i segni dell’amore di Dio. Comunque si chiamino. Vito Savini 14 gennaio 2007 M E I C Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale Corso di formazione spirituale Il Gruppo Meic di Jesi medita e prega guidato dal Vescovo, mons. Gerardo Rocconi, nella chiesa dell’Adorazione in piazza della Repubblica a Jesi, secondo il seguente calendario: mercoledì 24 gennaio “Lectio divina” alle ore 18; mercoledì 28 febbraio “Lectio divina” alle ore 18. Il Lunedì santo, 2 aprile, incontro di spiritualità come preparazione alla Pasqua: ore 18 “Lectio divina” e ore 18,45 celebrazione dell’Eucaristia, alla quale sono invitati i Gruppi ecclesiali e tutte le persone che desiderano partecipare. Mercoledì 9 maggio, con inizio alle ore 18, ci sarà un altro incontro di “Lectio divina” mentre sabato 16 giugno si terrà un incontro di cultura e di spiritualità nella Sala del Seminario di via Lorenzo Lotto secondo il seguente programma: ore 17,15 conferenza del Vescovo sul tema ”L’Eucaristia”; ore 19 celebrazione dell’Eucaristia, alla quale sono invitati i gruppi ecclesiali e tutte le persone che desiderano partecipare; ore 20 conclusione dell’Anno sociale del Meic e agape fraterna. Gli incontri sono aperti a tutti Medjugorie Pomeriggio di preghiera a Casenuove di Osimo per rivivere l’esperienza del pellegrinaggio a Medjugorie. Sarà presente padre Ljubo Kurtovic, giovane sacerdote francescano. L’appuntamento è per sabato 13 gennaio a Casenuove di Osimo presso il Palasport “Baldinelli” in via Jesi. Il programma sarà il seguente: ore 14: arrivo al palasport e accoglienza; ore 14,15: intervento di Tiziano Consoli, sindaco di Poggio San Marcello il cui paese è gemellato con Citluk (Medjugorie); ore 14,30: rosario meditato; ore 15,30: adorazione eucaristica; ore 16,30: riflessione di padre Ljubo sul tema “In cammino con Maria verso la conversione”; ore 18: Santa Messa presieduta dal padre Ljubo. I canti liturgici e di lode, che animeranno l’incontro saranno eseguiti dai componenti della Comunità di Medjugorie “Figli del Divino Amore”. Castelplanio Ritiri spirituali La Comunità del centro di spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio offre quest’anno una serie di ritiri spirituali di qualche ora, sia ai giovani, sia agli adulti. Con i giovani si inizia domenica 21 gennaio, dalle ore 10 alle ore 16,30 . Tema dell’anno è “I giovani tra il male di vivere e la ricerca di felicità” . Il grande problema del male si riflette nei giovani con una impotenza a vivere in positivo, con valori belli e chiari. Il primo incontro affronterà il tema: “Dio e il male”. Nel pomeriggio, alle ore 15,30, presso la Chiesa del Crocifisso è preparata una messa dei giovani, che raccoglie la giornata e nello stesso tempo, celebra con linguaggio adatto a loro il mistero pasquale, luce e chiave per aprire anche il senso del male. Con le persone adulte (sposate o non e di ogni condizione spirituale) di inizia la domenica 28 gennaio nel pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 19. Il tema dell’anno è “Il fascino del divino nell’amore umano” La vita affettiva è per tutti una esperienza permanente e fondamentale, capace di aprire ( o chiudere) al desiderio di felicità e di sostenere l’aspettativa di un mondo accogliente. Il cotesto in cui viviamo, presenta tante provocazioni. Una di queste è la distorsione della verità delle relazioni attraverso un superficiale emozionalismo. Il percorso inizia proprio da questa considerazione. Aiuta i partecipanti a conoscere se stessi e a mettersi davanti alla parola di Dio, luce e senso. Tutti possono partecipare. Nomine Economo diocesano Il Vescovo, in data 1° gennaio, ha nominato economo diocesano il diacono Augusto Abbatelli per i prossimi cinque anni. Augusto ha una lunga esperienza acquisita nella sua professione e da tempo presta il suo servizio nell’ufficio amministrativo diocesano. Scisciano e la tradizione del presepe A nche quest’anno il Castello più piccolo del Contado di Jesi ha vissuto nella tradizione le festività natalizie. Nella splendida chiesa di San Rocco è stato realizzato il tradizionale presepe grazie al lavoro dei giovani Claudio e Marco Barchiesi. Come ogni anno molti ex residenti sono ritornati per le festività, il paesino si è animato e tutti hanno trovato la chiesa ben ordinata ed accogliente. Il grazioso centro storico ed il presepio hanno attirato un buon numero di visitatori che hanno festeggiato il Natale insieme al parroco Don Fabio e ai pochi, ma orgogliosi, residenti. 7 8 Vita Ecclesiale 14 gennaio 2007 Parola di Dio SI COMINCIA CON UNA FESTA di don Mariano Piccotti [email protected] 14 gennaio tempo ordinario anno c - seconda domenica Dal Vangelo secondo Giovanni (2.1-12) In quel tempo: 1 ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. 4 E Gesù rispose: “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora”. 5 La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. 6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le giare”; e le riempirono fino all’orlo. 8 Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: “Tutti servono da Agenda Pastorale del Vescovo Venerdì 12 gennaio ore 21: Incontro formativo per tutti i capi scout presso la parrocchia di San Pietro Martire Sabato 13 gennaio ore 18: S. Messa e incontro con gli aderenti al Movimento dei Focolari presso la parrocchia di S. Antonio Abate Domenica 14 gennaio ore 9-14: Ritiro delle Suore della Diocesi presso il Seminario ore 16.30: UNITALSI: Incontro e S. Messa con genitori e bambini Lunedì 15 gennaio ore 15.30: Montorso: Riunione dei Direttori dei Centri Diocesani Vocazioni della Regione Martedì 16 gennaio Ore 16 in poi: Parrocchia di San Marcello: Partecipazione alla Festa del Patrono In questa settimana pertanto il Vescovo non può ricevere nella cappella di San Floriano Giovedì 18 gennaio Mattino: Riunione del Clero per aggiornamento Sabato 20 gennaio ore 10: Festa di San Sebastiano: partecipazione alla cerimonia in Comune ore 15: Mazzangrugno: Festa di Sant’Antonio Abate ore 16.30: Manifestazione del Circolo Ferrini presso il Teatro del Museo diocesano ore 18.30: Parrocchia San Sebastiano: Santa Messa con i Vigili Urbani Domenica 21 gennaio ore 11: San Severino Marche: celebrazione per la Festa della Madonna dei Lumi ore 17: Castelbellino: Santa Messa, Battesimo e Confermazione ore 18: Castelbellino: Ritiro con le Famiglie Ringraziamento L’associazione Confraternita Jesina dei Mastri Presepai ringrazia il Consiglio della Terza Circoscrizione che in data 14 novembre ha deliberato un contributo di 300 euro, devoluto per le spese assicurative, di sicurezza e Siae del Presepio Jesino 2006 in San Savino di Jesi. Vito Collamati, priore della associazione Confraternita Jesina dei Mastri Presepai principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono”. 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 12 Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono là solo pochi giorni. Parola del Signore. Commento Ogni anno, sul punto di entrare nella lunga serie di domeniche del tempo ordinario, la liturgia è celebrata davanti a una sorta di grande affresco, tratto dal Vangelo di Giovanni. Nell’anno C è la volta del Vangelo delle nozze a Cana di Galilea. Non si tratta semplicemente di un incontro tra amici e parenti… ma del “primo segno” (così Giovanni chiama i miracoli) di Gesù per rivelare la sua gloria. C’è qui l’apertura ufficiale e simbolica di quanto Gesù è venuto a compiere. Preghiera A Cana si rivela la vicenda perenne dell’umanità: Dio creca una relazione amorosa e sponsale con l’umanità…ma questa festa è continuamente minacciata: il vino viene a mancare. Sulla terra l’amore è sempre in pericolo di “venir meno” Non è solo l’amore che rischia la diminuzione, ma ogni esperienza umana. Dio non si rassegna a questo. Come chi si sposa non vuole che il suo amore si esaurisca. Maria non si rassegna: le cose possono anche cambiare. Si può anche passare dall’acqua al vino. E’ lei la Madre (la donna, come dirà Gesù sulla croce) che si accorge e porta l’urgenza a Gesù. “Fate quello che lui vi dirà!” Sono le sue ultime parole nel Vangelo. Sono rivolte a noi. Ci chiede non tanto e non solo di ascoltare ma di fare, fare il vangelo. Di obbedire e Lui. Il grande simbolo si arricchisce anche delle sei giare di acqua, piene fino all’orlo. E’ ciò che possiamo portare noi. E’ il mio amore povero; lui lo vuole tutto. L’amore umano è il luogo privilegiato dell’evangelizzazione, un luogo di miracoli. Il Vangelo deve “tornare a casa” là dove l’amore è quello che è, povero e semplice, ma è amore. Così Dio manifesta la sua gloria, qui e alla fine sulla croce; la sua gloria è la gioia dell’uomo. Ecco il nostro Dio; un Dio che non si rassegna alla diminuzione ma vuole che l’uomo abbia la vita e l’abbia in abbondanza” Signore, insegnaci il posto che tiene, nel romanzo eterno avviato fra te e noi, il ballo della nostra obbedienza. Rivelaci la grande orchestra dei tuoi disegni: in essa, quel che tu permetti dà suoni strani nella serenità di quel che tu vuoi. Insegnaci a indossare ogni giorno la nostra condizione umana come un vestito da ballo, che ci farà amare di te tutti i particolari. Come indispensabili gioielli. Facci vivere la nostra vita, non come un giuoco di scacchi dove tutto è calcolato, non come una partita dove tutto è difficile, non come un teorema che ci rompa il capo, ma come una festa senza fine dove il tuo incontro si rinnovella, come un ballo, come una danza, fra le braccia della tua grazia, nella musica che riempie l’universo d’amore. Signore, vieni ad invitarci. Madeleine Delbrel il presepe a scuola U na vera e propria gara di creati- sta, foglie o gommapiuma. In questo vità quella che vede come pro- periodo in cui è difficile anche dirsi tagonista la scuola secondaria di pri- “Buon Natale” per cercare di non ofmo grado “Carlo Urbafendere nessuno, è ni” di Castelplanio. bella e geniale l’idea Ogni anno infatti, gradi una gara di presezie al sostegno della pi all’interno di una prof.ssa Paola Libanori, scuola. Da questa gli alunni dell’istituto iniziativa si nota ancomprensivo si trovache come i ragazzi no a sviluppare il loro stiano al gioco, si ingegno per costruire divertano e si impeil presepio più bello gnino per presentare con materiale riciclato, il presepe più bello. povero. Ecco allora che Prima della chiusura in esposizione si posper le festività natasono ammirare presepi lizie, tutti gli scolari fatti con i biscotti, con della scuola secontubetti di colori a temdaria hanno votato pera finiti, scarti di pail presepio che giudi- cavano migliore. In accordo con il centro sociale “Il castello”, che nei due anni precedenti ha ospitato la mostra presso i propri locali, quest’anno, durante le festività, i suddetti presepi sono stati messi in esposizione presso la sala comunale di Castelplanio dove sono stati visti e vitati dai numerosi partecipanti alle varie iniziative del comune. Gli alunni delle scuole hanno votato come miglior presepio quello realizzato da Mariasole, mentre quello più votato dalla popolazione è stato allestito da Alessandra. Facciamo i complimenti ai vincitori ed auguriamo che questa collaborazione tra le due generazioni prosegua ancora per molto tempo. Chiesa dell’Adorazione luogo di adorazione e di ascolto Pianello Vallesina - Presepe Vivente Un piccolo gioiello Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19, un sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione per le confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Viene di seguito indicato il sacerdote presente per ciascun giorno: Lunedì 15 gen. Don Fabio Belelli Martedì 16 gen.Don Giovanni Ferracci Mercol.17 gen. Don Gianfranco Ceci Giovedì18 gen. Don Gianni Giuliani Venerdì19 gen. Don Gianfranco Rossetti Massimo impegno dei ragazzi del gruppo scout di Pianello Vallesina per la realizzazione del Presepe vivente dietro l’oratorio del paese, il 26 dicembre scorso. In quaranta metri quadri hanno realizzato dei luoghi e dei mestieri tipici di una volta: il pescatore sul ponte, la bottega del calzolaio, del panettiere, il contadino nella stalla e Gesù Bambino con i suoi genitori dentro una capanna. I ragazzi servivano anche vino e cibo. Un presepe artigianale piccolo ma completo creato dai giovani e guidati da don Gianni Piersimoni, parroco del paese. g.b. Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 email: [email protected] Internet: www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - quadrimestrale 12 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali nonchè per conformarsi ad obblighi di legge. Diocesi 14 gennaio 2007 9 A San Francesco d’Assisi – Domenica 14 gennaio Un annuncio di gioia C hi vi parla è una voce della comunità parrocchiale di san Francesco d’Assisi che oggi si unisce al coro di molte altre voci in una mistica sinfonia di lode e di ringraziamento a Dio. Perché il Signore, che il 7 dicembre 2006 ha visitato il popolo di Jesi nell’evento di straordinaria bellezza della consacrazione sacerdotale di fra’ Lorenzo Turchi Ofm per le mani del vescovo Gerardo Rocconi, il14 gennaio visiterà la parrocchia di san Francesco d’Assisi, donando al parroco, padre Bruno Fioretti, e alla comunità una gioia grande, con la solenne celebrazione della “Messa novella” di Padre Lorenzo. Si potrebbe dire che Lorenzo ha bruciato le tappe, al suono di una musica che aveva nel cuore, ma si trascurerebbe la fatica del cammino quotidiano di morte e risurrezione, sulle orme di Cristo ”povero e umile”. Dal noviziato alla professione perpetua di frate francescano; dal diaconato al sacerdozio: una “carriera” tutta speciale. Il giovane sacerdote, 28 anni, è ministro della Parola di Dio, ministro della santi- ficazione con l’Eucaristia e con gli altri sacramenti, guida ed educatore del popolo di Dio. Ma attenti: ministro (lat.minister) = servitore! Grande il dono, grande la responsabilità, sostenuta dalla luminosa certezza che “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”. E dopo l’annuncio della gioia, ecco il programma della festa cui parteciperà tutta la comunità di san Francesco, religiosi e laici. Parrocchia san Francesco d’Assisi - Domenica 14 gennaio ore 11,30 - Celebrazione dell’Eucaristia: “Messa novella” di Padre Lorenzo Turchi; ore 13 Pranzo comunitario: un’agape fraterna per condividere la gioia del dono meraviglioso che il Signore ha fatto alla sua Chiesa, ed esprimere affetto e gratitudine a Padre Lorenzo. La parrocchia offrirà in dono al nuovo sacerdote una somma di denaro, frutto della generosità dei fedeli. Maria Crisafulli sacerdote per donare la vita “V ivo una gioia grande per questa tua Ordinazione Sacerdotale….Renditi conto del dono che ti è stato fatto. Per questo ti auguro di poter sempre dire: Se ricominciassi daccapo sicuramente sceglierei ancora di essere Frate di San Francesco e Sacerdote. Questa è la strada che il Signore mi ha proposto, questa è la strada che mi dà pienezza di vita…. Sacerdote per costruire la Chiesa, Sacerdote per donare la vita, sacerdote per donare il perdono, sacerdote per spezzare il Pane della Parola e dell’Eucaristia, sacerdote per offrire consolazione e gioia profonda... in una parola sola: Sacerdote per donare Gesù. ….. Ecco perché, come quella di Gesù, la tua vita dovrà essere donata, offerta; come Gesù dovrai vivere nella obbedienza e nella fedeltà e la tua vita dovrà essere nutrita di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, se vuoi che sia significativa. Non sentirti mai solo. Lo Spirito che Gesù oggi ti dona, ti sosterrà sempre e sarà la tua gioia e la tua consolazione. Ma questa ordinazione, fatta oggi, in questa solennità ci chiede di vedere anche quello che deve essere il ruolo di Maria Santissima in te e in ogni sacerdote. Maria, la madre del Sacerdote, di Cristo, sicuramente ha avuto un grande ruolo. Lei è associata all’opera della redenzione, ma non è questo che voglio sottolineare. Voglio sottolineare una cosa molto più piccola, ma proprio perchè piccola spesso ce ne dimentichiamo…. Un ruolo materno che Maria non ha mai lasciato, una invadenza materna. A Cana vediamo il frutto di questa invadenza: Gesù, hanno bisogno di te, sono in difficoltà, manca la gioia, manca il vino della festa. Una intraprendenza che Gesù ha cercato di frenare, ma Maria, cosciente del suo ruolo non si è fermata. E immagino che sempre Maria abbia fatto così, anche nella prima comunità cristiana: un lavorio nascosto, ma ugualmente incisivo…. Di cosa abbiamo bisogno oggi? Siamo un po’ tutti sulla stessa barca. Abbiamo bisogno di fiducia. Sentiamo il momento difficile, il momento di cambiamento, sentiamo più che mai la nostra inadeguatezza, qualunque sia il posto che occupiamo. I nostri presbitèri appaiono sempre più poveri, malandati; i sacerdoti sono sempre più anziani e malati mentre diminuiscono di numero. Tante sicurezze che avevamo prima non esistono più. E i tempi sempre più difficili, con richieste sempre esigenti, con la necessità di essere sempre più pronti a rendere ragione della speranza che è in noi. E questa speranza a volte sembra venir meno. Tu diventi sacerdote in questa realtà. Te lo dico per metterti paura, con il rischio di scoraggiarti? Esattamente il contrario: te lo dico perchè tu, pieno di fede, tu possa accettare questa sfida e possa sentire quanto è grande il ruolo che il Signore ti affida…. E in Gesù, senza il quale nulla è possibile fare, con il quale è possibile portare frutto abbondante, riponi tutta la tua fiducia e la tua speranza. Per questo, senza paura - Accetta la sfida di essere la gioia di coloro che ti saranno affidati; - Accetta di essere testimone di Gesù risorto, di un vincitore, di uno che non delude; - Sappi di appartenere al Risorto, di essere sua proprietà, di vivere sotto le sue ali; - sappi di essere testimone di Gesù che non porta una speranza vaga. E’ veramente vivo, cammina accanto a te, è per sempre pronto a farti ardere il cuore; v ìvu - sperimenta che il motivo di speranza non si arresta di fronte alla nostra fragilità; - e come Maria ha accettato di essere di Dio, così accetta di appartenere a Gesù, accogliendo quel “siete miei amici “, e prendendo sul serio quell “io ho scelto voi “ - …. Riportiamo una sintesi dell’omelia del vescovo mons. Gerardo Rocconi in occasione dell’ordinazione di padre Lorenzo Turchi, il 7 dicembre in Cattedrale Al popolo di Dio dico: Gridate di gioia al Signore che non ci lascia privi di chi ci o 1 e la Parola e l’Eucaristia. Chiedete in abbondanza questo dono: che tanti siano i chiamati per lavorare a servizio del Vangelo. Ma dite anche al Signore: Eccomi, manda me. Se vuoi, io ci sono. Abbiate il coraggio di farvi avanti. Tanta gente va dal Vescovo per i motivi più disparati. Ma sapeste: sono sempre in attesa di qualcuno che arrivi per dirmi: Io ci sono, sono disponibile a servire il Signore nel sacerdozio. Fai discernimento per vedere se è veramente il Signore che mi chiama… Castelplanio – Il centro di Spiritualità ha festeggiato 20 anni Un luogo per raccogliere fiato A festeggiare i venti anni del centro di spiritualità “Sul monte” di Castelplanio, molta gente, molti amici che si sono ritrovati nella sala comunale di Castelplanio. La kermesse di ricordi è avvenuta il pomeriggio del 26 dicembre scorso e dopo l’introduzione dei canti del coro Shalom molto legato alle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo tanto da incidere un intero album di canzoni riguardanti Santa Maria De Mattias, la loro fondatrice - è stato un susseguirsi di flashback. Memorie e ricordi rilanciati dalle varie sorelle che hanno promosso la creazione del centro ed il suo sviluppo come Sr. Anna Maria Vissani, Sr. Vanda e Sr. Maria Rosa. Nei loro discorsi hanno ricordato come, dopo la chiusura dell’asilo, la gente di Castelplanio vedeva strano la costruzione di un centro di spiritualità nel piccolo paese collinare. Sembrava bizzarra l’idea di creare un luogo dove potersi fermare, dove poter raccogliere fiato per potersi godere tempi di riflessione e preghiera. La fatica per la nuova impresa ha portato grandi frutti e dopo venti anni di attività si contano centinaia di persone che hanno trovato sostegno “Sul monte”. Di certo anche l’aiuto apportato da don Mariano Piccotti - parroco di Castelplanio - ha avuto un importante ruolo per il dinamismo delle attività e degli incontri che la comunità svolge, incontri che hanno portato, come ricorda lo stesso, alla nascita di molte amicizie ed esperienze. Tra i vari interventi anche quello dei tre sindaci che hanno visto crescere la comunità di suore: Mauro Ragaini, Fabio Badiali e Luciano Pittori, senza dimenticare la partecipazione del vescovo don Gerardo Rocconi e della madre generale della congregazione sr. Bruna. Durante il pomeriggio un amico del centro di spiritualità ha presentato un filmino rievocando momenti e volti che hanno fatto parte di questi venti anni di prospera attività. “Sul monte” rappresenta un luogo importante per Castelplanio, frequentato da gente di tutta Italia, promotore attivo di iniziative spirituali e portatore di riflessione e spirito cristiano. Simone Sebastiano 10 Cupramontana 14 gennaio 2007 Vita diocesana Cupra, la stella cometa brilla di solidarietà Le offerte del presepe vivente donate ai bimbi indiani di Tuticorin S e da qualche parte la tradizione del presepe ciazione Carabinieri in congedo, Cuprabaseball, sembrava perdere il suo radicamento, la Val- A.S.Cupramontana, Avulss, Soms e diverse allesina e Cupramontana sono certamente andate tre. in controtendenza. In particolare la capitale del “Questa prima edizione è per noi e crediamo per verdicchio ha visto per queste festività natalizie tutta Cupramontana un successo davvero gratisia la prima edizione del presepe vivente, sia un ficante – spiega la catechista Silvana Pierangeli -. lusinghiero proseguo dell’iniziativa la “via dei Per l’ottima affluenza di pubblico proveniente da presepi”. tutta la Vallesina, come per la grande collaboraIl presepe vivente ha infatti registrato un suc- zione instauratasi tra le associazioni cittadine. cesso di pubblico che oltre ai bambini di Cu- Una unità di intenti anche superiore alla sagra pramontana farà sorridere anche i piccoli meno dell’uva dove tutti partecipano ma con singole fortunati di Tuticorin, in India. A loro sono de- iniziative e non in un unico progetto univoco”. stinate le offerte raccolte presso la Grotta della Molto visitati anche i cinque presepi che hanno Natività del presepe allestito in cinque occasioni dato vita alla Via dei Presepi 2006. Opere prein piazza IV Novembre, cuore del centro storico miate nella messa mattutina di domenica 7 gencuprense. A consegnare le donazioni raccolte naio presso la chiesa di San Lorenzo. Particolarsarà don Denzil Raja, religioso indiano ospitato mente significativo il presepe realizzato in via a Cupramontana per sei mesi all’inizio del suo Marianna Ferranti dai piccoli alunni della Scuoperiodo in Italia per motivi di studio. Don Raja, la dell’Infanzia “Corrado Corradi” insieme agli rimasto sempre molto legato alla comunità cu- ospiti della locale Casa di Riposo. Opera cui è prense, si recherà infatti nuovamente in India a stato affiancato un mercatino il cui ricavato anmetà gennaio accompagnato anche dal parroco drà all’Associazione Cometa onlus per lo studio cuprense di San Lorenzo don Maurizio Fileni. della malattie metaboliche ereditarie. Di pregio, L’iniziativa del presepe vivente, partita dalla ca- tra rispetto della tradizione e spunti di originalitechiste cuprensi e dai loro alunni, ha raccolto tà, anche i presepi realizzati dalla Scuola materla partecipazione dell’Amministrazione co- na “Santa Caterina”, dalla frazione di Poggio Cumunale, delle parrocchie, di diversi privati cit- pro, dalla contrada Romita e da alcuni residenti tadini e di numerose associazioni locali come di contrada Torre. Croce Verde, Gruppo Folk Massaccio, AssoAndrea Brunori A colloquio con il vescovo padre Yvon Ambrosie A sostegno delle donne Il vescovo padre Yvon Ambrosie, è venuto in Italia lo scorso settembre per partecipare ad un incontro dei vescovi a Roma. Con l’occasione, ha deciso di trascorrere un fine settimana a Cupramontana per ringraziare la comunità parrocchiale del sostegno alle sue numerose attività di promozione rivolte in particolare alle donne. Padre Yvon, sacerdote da quaranta anni, per dieci anni parroco, per diciannove responsabile della Caritas indiana, presidente della commissione Giustizia e Pace dell’India, responsabile della gestione degli aiuti inviati in India per il recupero del dopo terremoto del 2001 è il vescovo della diocesi di Tuticorin da quasi due anni. Aveva presentato il suo progetto ai parroci don Giovanni Ferracci e don Maurizio Fileni e al vescovo padre Oscar, nell’agosto 2005. Subito aveva ottenuto l’adesione generosa con un contributo economico che gli ha permesso di avviare dei programmi di formazione. Con disponibilità ci ha accolto e la traduzione dall’inglese è stata svolta dalle suore di Maiolati e dal sacerdote don Denzil Raja Padre Yvon, come mai questo legame della Vallesina con l’India? Nelle Marche sono in servizio le suore di Sant’Anna di Tiruchiarapalli, di una congregazione indiana, in due case di riposo, in quella di Maiolati e nella casa di riposo di Jesi. Quando queste suore furono chiamate a Jesi, alcuni anni fa, conobbi il vescovo Padre Oscar e da allora è nato un sentimento di stima. A Cupramontana, poi, collabora il giovane sacerdote don Denzil, della mia diocesi e che attualmente sta studiando a Roma. Qualche notizia sulla realtà in cui lei lavora? Lo stato del Tamilnadu, dove è la mia diocesi, si trova nell’India meridionale. La maggior parte della forza lavoro è occupata in agricoltura; l’indigenza è una cruda realtà, il divario tra ricchi e poveri si sta allargando. La società è tradizionalista e patriarcale, anche i cristiani sono discriminati e privati dei diritti che invece sono concessi agli Indù della stessa casta. La divisione in caste e sottocaste è molto forte e rappresenta un problema perché impedisce a chi appartiene alle sottocaste di frequentare le scuole. In questa difficile realtà, quale è il ruolo della donna? La condizione delle donne è particolarmente difficile, sono discriminate nelle opportunità professionali, nel salario, sono sfruttate in casa e nelle piccole imprese, non hanno libertà di movimento, non possono possedere dei beni. Questa differenza di trattamento inizia nell’infanzia: le bambine ricevono meno cibo, vestiti e istruzione e devono servire i bambini, obbedire agli ordini e dedicarsi alle faccende domestiche. E lei, come orienta la sua missione? La Conferenza Episcopale Cattolica del Tamilnadu ha creato diverse commissioni tra cui la Commissione Regionale per le donne i cui compiti principali sono di guidare, sostenere e infondere coraggio ai figli di Dio, in particolare alle donne. Di questa commissione sono il presidente e una donna teologa ne è la segretaria; vi fanno parte donne laiche, suore e parroci che rappresentano 17 diocesi e scelti in base al coinvolgimento di ciascuno nel problema dell’empowerment, la crescita delle donne. Cerco poi di dare dei segnali concreti: quando vado in visita nelle diverse parrocchie, invito a non preparare addobbi costosi ma a dare l’equivalente per i poveri. In particolare, come opera la Commissione per le donne? Obiettivo è la realizzazione del Regno di Dio sulla Terra in cui i figli di Dio, e le donne in particolare, possano esercitare i loro diritti e doveri e partecipare pienamente alla vita e alle istituzioni della Chiesa. In seguito a una lunga serie di discussioni e riflessioni, la Commissione ha elaborato un piano di azione affinché la formazione raggiunga tutte le donne e possa portare a un totale rinnovamento e a una vita dignitosa. B.T. Nella foto il vescovo padre Yvon insieme al vescovo Gerardo e a don Giovanni Ferracci Scuola ”Santa Caterina “ di Cupramontana Gli auguri di Natale dei bambini I piccoli del Centro dell’Infanzia, domenica 17 dicembre, presso il teatrino di San Lorenzo di Cupramontana, hanno animato con simpatiche scenografie e semplici drammatizzazioni delle musiche a sfondo natalizio, commuovendo i numerosi presenti, genitori e parenti che hanno espresso riconoscenza e soddisfazione nei confronti delle educatrici che intraprendono ogni attività con entusiasmo, impegno e tanta cura. Sabato 23 dicembre, presso la gremita sala polivalente di Pianello Vallesina è stata la volta dei bambini della Scuola dell’Infanzia: gli oltre 60 bambini dai tre ai sei anni hanno riscosso un enorme successo espresso con calore da tutto il pubblico di parenti, amici, curiosi, personalità, fedelissimi e non. Lo spettacolo messo in scena era “Un simpatico presepio”:la storia della nascita di Gesù raccontata dalle statuine del presepio, interpretate, nella scena, dai bambini di cinque anni che hanno reso la parte con assoluta padronanza. I bambini di quattro anni hanno avuto il ruolo di angeli e con le loro canzoni hanno dato un prezioso contribuito allo spettacolo dimostrando abilità nel se- guire il ritmo delle basi musicali anche senza i testi in sottofondo. Infine le tenerissime “pecorelle” ..!! i bambini di tre anni al loro primo esordio sul palcoscenico hanno mescolato coreografie e saluti ai presenti in sala,mostrando il candore dei loro costumi.. e dei loro cuori. Tutte le attività che sono servite alla realizzazione dello spettacolo sono state inserite dalle insegnanti in un progetto più ampio che ha avuto l’obiettivo di avvicinare i bambini al vero significato del Natale:il “dono” della salvezza che Dio offre a tutti coloro che sono pronti ad accoglierlo e a gioire per questo. Ed i bambini che hanno “occhi spalancati e grandezza d’animo” per accogliere l’annuncio… l’hanno voluto raccontare a tutti! m.g.p. 14 gennaio 2007 11 Grazie all’amministrazione comunale L’ara cristiana del Mille è tornata in Duomo L’ ara cristiana datata anno 1084, è in Cattedrale, nel presbiterio, seppur in una collocazione provvisoria, da martedì 2 gennaio. Il cippo marmoreo è uno dei monumenti cristiani più antichi della Diocesi ed il suo trasferimento in cattedrale rappresenta un momento importante per l’intera Vallesina. Abbiamo chiesto al parroco, don Vittorio Magnanelli, di offrirci qualche notizia in più. Iniziamo con qualche accenno alla storia dell’ara. E’ il basamento di un altare scolpito che l’abate Pietro fece costruire nel 1084 in onore di San Giovanni Battista e che passò in proprietà dei GiorginiSalvoni, famiglia che rivendicava tra i suoi antenati l’abate Pietro e che lo fece collocare nel loro altare gentilizio della cattedrale di Jesi. Quando la cattedrale fu demolita nel 1731, il monumento, che era inserito nel muro e quindi non completamente visibile, fu sistemato nel pianerottolo del palazzo Salvoni, al civico 40 di Corso Matteotti. In seguito il prof. Pierpaoli lo ottenne per il museo civico; ultimamente era collocato nel museo archeologico territoriale. Ed oggi come è tornata in Cattedrale? Da tempo pensiamo di realizzare un nuovo ambone-pulpito e l’ara ritroverebbe la sua naturale funzione liturgica. Il Vescovo ha chiesto all’amministrazione comunale di poter averla in concessione e il sindaco ha accolto positivamente questa richiesta ritenendo “appropriata la nuova collocazione del cippo marmoreo di origine romana che permetterà di restituire alla Chiesa di Jesi un oggetto che testimonia un sentimento di fede di così antica tradizione”. Ringraziamo intanto l’amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata, in particolare la dott.ssa Loretta Mozzoni, direttrice della Pinacoteca. Dunque l’ara non inizia la sua storia nel 1084? In uno studio di Giovanni Annibaldi jr si legge che “l’ara è ricavata da un cippo marmoreo romano a forma di parallelepipedo con alto zoccolo e cornice di base e di coronamento. Dell’iscrizione dedicatoria che vi era incisa e di eventuali ornati non resta più traccia, forse per lasciare posto all’iscrizione metrica e ai quattro simboli degli evangelisti”. Ecco perché questo monumento ha non solo valore storico-artistico ma anche religioso. Una breve descrizione? Sul lato anteriore è raffigurata in basso l’aquila con le ali aperte che si appoggia sul libro che porta la scritta Iohs, abbreviazione di Johannes; in alto il bue di profilo e con le ali aperte e, su due righe, la parola Lu cas. A sinistra l’Angelo, simbolo dell’evangelista Matteo, mentre a destra il Leone, simbolo di San Marco. Ma ne riparleremo in seguito, in occasione della sistemazione definitiva. b.t. La Befana vien di notte… Majolati celebra il patrono Corso Matteotti, vigilia dell’Epifania “Santo Stefano, esempio da seguire” F A anno il pieno di clienti i negozi di dolciumi. Dalle vetrine stracolme di leccornie, primeggiano calze e Befane d’ogni foggia. Un richiamo chiassoso, irresistibile ad una tradizione impoverita ormai dal consumismo, frodata della magia dei suoi giorni: momenti magici, sognati e ripassati da ciascun bambino, nella mente e nel cuore, per un anno intero. La frenesia della vita odierna, l’aggressività del business, la mania del consumismo, conducono e convincono l’individuo a sopprimere pian piano passaggi significativi nella pro- pria vita e in quella dei propri figli. Passaggi che è invece bello e importante conservare, ricordare, rivivere e far vivere agli altri, e soprattutto, alle nuove generazioni. Anche con giochi, canti e racconti semplici ma veri, come questo… “Per l’Epifania ai bambini giungeva la Befana... una vecchia, con mento appuntito e naso ad uncino, che portava i doni ai bambini buoni; a quelli cattivi invece recava cenere e carbone. In genere viaggiava, come le antiche streghe, cavalcando una scopa, recando sulle spalle un sacco pieno di doni, e scendeva nelle case attraverso la cappa del camino… Quella sera ( il 5 gennaio) i bambini facevano conoscere ufficialmente alla Befana i loro desideri. In un foglio di carta scrivevano quanto richiesto; poi il foglio veniva bruciato e mentre era in fiamme veniva fatto salire verso la cappa del camino perché la Befana lo potesse leggere… I bambini dovevano andare a letto molto presto, e addormentarsi subito, perché altrimenti la Befana non veniva. Al mattino del 6 i bambini correvano ad ammirare i doni della Befana. Naturalmente c’era la Befana poretta e quella ricca. Quella poretta si accontentava di portare soprattutto cose utili, indumenti, quaderni, cibarie. Ma poteva capitare per i bambini cattivi che, sulla tavola apparecchiata, al posto dei doni, trovassero cennere e garbò. E allora erano pianti…”( da Dialetto e folclore a Jesi e nella Vallesina, di Costantino Urieli) Fotoservizio Paola Cocola Icone di origine greca, russa e rumena Immagini, quadri in argento e candele... Presepi di diversi tipi e provenienze Santina Boncompagni Ancona, Via Matteotti, 89 - tel. e fax 071-201297 Ogni lunedì servizio cortesia: consegna a domicilio Giornata della pace Sabato 20 gennaio alle ore 15 i bambini ed i ragazzi dei gruppi di catechismo si incontrano nei locali della parrocchia di Moie per pregare e riflettere sulla pace, insieme ai catechisti e agli educatori. Alle ore 21 ci sarà la veglia per la pace in chiesa Santa Maria. ccompagnati da una splendida giornata di sole i majolatesi hanno celebrato il loro patrono Santo Stefano, proto martire, partecipando alla solenne funzione religiosa. Nella chiesa parrocchiale, addobbata da numerose stelle di Natale, stesso colore dei paramenti liturgici, si poteva respirare la devozione dei fedeli, i quali ammiravano con occhi pieni d’amore il Gesù bambino sul trono dorato posto sull’altare, sotto il quadro raffigurante la lapidazione di Santo Stefano. La messa patronale è stata concelebrata dal vescovo della diocesi mons. Gerardo Rocconi, dal sacerdote majolatese don Aldo Anderlucci, da don Emilio Campodonico e dal parroco di Majolati Don Fabio Belelli con l’assistenza del diacono Giancarlo Sabbatini. Durante la celebrazione sono stati anche ricordati i sacerdoti don Giuseppe Palmolella e don Sisto Santoni. Nell’omelia il Vescovo, lodando la figura di Stefano, santo protettore di Majolati, ha indicato il duplice significato dell’essere il patrono di una comunità. Oltre alla comune interpretazione del patrono come intercessore presso Dio, il Vescovo ha ricordato una seconda accezione della parola stessa: patrono come esempio da seguire, colui che ripercorre le orme di Cristo. A questo proposito Mons. Gerardo ha proposto la morte di Cristo in correlazione con la lapidazione di Santo Stefano. Il Santo ripete gli stessi passi di Gesù, dalla rivelazione della sua vera identità, alla preghiera a Dio di non punire i suoi carnefici. Con questa analogia il Vescovo ha spiegato il vero significato di essere fedeli: cioè, non solo ammettere l’esistenza di Dio, ma testimoniando la fede. Al termine dell’omelia il Vescovo ha avuto un riferimento all’attualità, condannando coloro che, non essendo cristiani, intendono suggerire un’esegesi del Vangelo e diversi modelli di comportamento da quelli proposti dalla chiesa. Il Vescovo ha anche visitato il tradizionale presepe realizzato nel battistero da alcuni parrocchiani. Sara Palmolella 13 Vallesina Formazione per piccoli passi “Voglia di cibo…” “M ille miglia iniziano sempre con un primo passo”. Così recita un proverbio cinese. E così afferma la filosofia della Fo.x p.p., Formazione per piccoli passi. L’unione di medici, psicologi, insegnanti ed educatori – impegnata nella consulenza, nella ricerca e nella definizione di progetti elaborati per enti pubblici e privati – crede e diffonde il valore della riuscita personale dell’individuo, che si dedica al raggiungimento dei propri obiettivi. Partendo da un primo, piccolo passo. Il graduale avvicinarsi alla realizzazione dei propri desideri non fa che accrescere la fiducia in ciò che si sta compiendo, non meno che in se stessi. Il motto? “Aiutare le persone ad aiutarsi da sé”. Attraverso attività teorico-pratiche (con sede in via Gramsci, 1 a Jesi) i partecipanti acquisiscono conoscenze personali, con la possibilità di migliorare le proprie competenze. In programma, i seguenti corsi di formazione: venerdì 12 gennaio “Il bullismo” con il dott. Marco Ceppi; venerdì 19 “Metodi creativi di apprendimento: il PBL (problem based learning)” ancora con il dott. Ceppi; il 26 “Guida all’orientamento” con la dott.ssa Laura Cassetta; il 2 febbraio “La comunicazione interpersonale: le abilità assertive nella comunicazione educativa e della coppia” (dott. Ceppi); venerdì 16 “La formazione dei formatori” (dott.sa Cassetta); il 17 “Colloquio di lavoro: istruzioni per l’uso” (dott.sa Cassetta); il 19 e il 26 “I disturbi specifici dell’apprendimento scolastico: cosa sono, come si possono affrontare” (dott.sa Sabrina Sandroni). I laboratori di logoterapia applicata (terza scuola di psicoterapia dopo quella freudiana e quella adleriana, la logoterapia consiste nella ricerca di significato nella propria esistenza) avranno il seguente calendario: il 10 e il 17 gennaio “La mappa della vita” (con il dott. Ceppi e l’insegnante Silvia Cenerelli); il 24 gennaio e il 21 febbraio “Uomo destino e libertà: il tempo nella logoterapia” (dott. Ceppi e ins. Cenerelli); il 7 e il 14 febbraio “La ricerca dei valori nel tempo presente” (dott. Ceppi e ins. Cenerelli). In calendario anche i seguenti laboratori tematici: giovedì 11 gennaio e giovedì 8 febbraio “Voglia di cibo... fame di che?” (con la dott.sa Francesca Anderlini); il 18 gennaio e il 15 febbraio “Dimagri-mente: come raggiungere gli obiettivi di una dieta, utilizzando la propria mente” (dott.sa Anderlini); il 25 gennaio e il 22 febbraio “Obesità: ovvero l’insostenibile leggerezza della dieta” (dott.sa Anderlini). Per quanto riguarda i laboratori creativi: domenica 14 gennaio “Il paese dei balocchi: riscoprire il Peter Pan che c’è in noi” (con la dott.sa Francesca Spaccia); il 15 e il 22 “Alla scoperta del mio talento creativo” (dott. sa Spaccia); il 23 “Laboratorio di arteterapia” (dott.sa Spaccia); il primo, il 6, il 13 e il 20 febbraio “Laboratorio di comicoterapia” (con la dott.sa Silvia Marchionni). Infine, la Fo.x p.p. prevede l’avviamento di un “Gruppo di parent training per genitori di bambini e ragazzi con disturbo specifico di apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, DDAI)”, con la dott.sa Sabrina Sandroni e di un “Gruppo di auto-mutuo aiuto per genitori con figli adolescenti” con il dott. Paolo Petrucci. Il costo a partecipante dei corsi di formazione è di 30 Euro, 25 Euro per i laboratori e 5 Euro per i gruppi. Per informazioni e iscrizioni la Fo.x p.p. è a disposizione attraverso i recapiti 334/3039297 e 339/4473238. Raffaella Fioretti 14 gennaio 2007 Jesi –Crisi dell’amministrazione comunale Interesse della città il programma M i pare che l’on. Luciana Sbarbati, questa volta, un “brava” se lo meriti proprio. Non tanto perché ha smentito il suo partito a Jesi per la linea scelta anti-Belcecchi anzitempo (ognuno gestisce la propria casa come reputa più opportuno, salvo poi il cittadino a giudicare), ma perché, con perfetta coerenza politica sta pretendendo, in sostanza, che non si parli di crisi politica della giunta, ma piuttosto, al di là di come le cose sono andate fino ad ora, di responsabilità delle forze politiche che per cinque anni hanno portato avanti un programma condiviso, perché arrivino, unite, fino in fondo. E’ una presa di posizione responsabile e seria non perché a favore dell’attuale maggioranza, ma perché a favore dell’interesse della città. Infatti come è possibile non criticare l’incoerenza di quel partito o di quei partiti che, avendo condiviso cinque anni di lavoro di giunta – seppure con le inevitabili e necessarie dialettiche interne – all’ultimo momento vorrebbero mettere in discussione il prossimo (e conclusivo) bilancio finanziario 2007 e il lavoro quinquennale legato al Piano regolatore? E cito solo questi due esempi. E mi fermo, per amor di spazio, soltanto al Piano regolatore che certe forze politiche che hanno collaborato fino ad ora con il sindaco Belcecchi trovano tale Piano un bluff o giù di lì. Non approvare il Piano in via definitiva (entro marzo? Entro aprile?) dopo aver dato un’altrettanta risposta definitiva alle 500 osservazioni pervenute nel frattempo, vorrebbe dire buttare al vento un lavoro portato avanti con partecipazione della città, con alto senso di professionalità e di responsabilità da parte dell’equipe in collaborazione con tecnici del comune; vorrebbe dire non aprire gli occhi nemmeno di fronte ai riconoscimenti morali e finanziari piovuti da più parti. Critiche di fondo all’ultimo momento avrebbero solo il significato di una ritorsione politica contro gli interessi della città e magari utili solo a creare sospetti, seppure infondati, in chi tanto è interessato a demolire oggi per costruire a modo proprio domani. La città non può perdere altri cinque anni in nome delle note elezioni primarie non volute da qualcuno. La divisione del centrosinistra non può e non deve essere di tipo politico fino allo scioglimento del consiglio comunale. Questo e questo solo deve essere il significato della conferma degli assessori Rocchetti e Frezzotti. Poi, nel rispetto di tutte le posizioni, ciascun partito porterà avanti la propria battaglia politica. Proprio in funzione di questa apertura democratica all’interno del centrosinistra, il rispetto dell’attuazione del programma farebbe onore anche al possibile candidato Melappioni che è e si dichiara dell’area di centrosinistra. Obbiezione: ma il Piano regolatore ha lacune e manifesta decisioni discutibili. Risposta: nessun Piano sarà mai perfetto. Un domani, come nel passato, Varianti sono sempre possibili, ma non si può demolire tutto in nome solo di qualcosa non condivisibile. v.m Maiolati Spontini – XLI edizione del premio natale Rinnovato successo del concorso E’ la più longeva manifestazione del comune di Majolati, sono quarantuno anni che i ragazzi della scuola dell’obbligo del Comune di Majolati aderiscono all’invito della parrocchia di Santo Stefano e si cimentano nell’illustrare, raccontare, esprimere i propri sentimenti intorno al tema del Natale partecipando al concorso di Poesia e di Pittura. Domenica 7 gennaio, presso il Teatro comunale di Majolati Spontini, in una cornice straordinariamente affollata e festosa, si è svolta la serata conclusiva del Premio Natale 2006 con la premiazione degli elaborati risultati vincitori e con uno spettacolo che ha animato la serata. Il concorso, ideato dal parroco don Sisto Santoni, ha visto tante generazioni di giovani cimentarsi sul tema del Natale e quindi è un appuntamento caro a tutti. La serata è stata presentata da Stefano Zannotti che ha prima introdotto lo spettacolo ricordando le caratteristiche della manifestazione. Come nella tradizione del Premio Natale i ragazzi hanno preparato anche un trattenimento musicale. Quest’anno si sono dedicati al ricordo di Madre Teresa di Calcutta, prendendo spunto dal musical di Michele Paulicelli. Infatti, il prossimo 5 settembre ricorrerà il decimo anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta e la rappresentazione dei ragazzi majolatesi ha voluto raccontare e ripercorrere le tappe più significative della lunga e straordinaria vita di Madre Teresa di Calcutta, evidenziando soprattutto il rapporto tra la Santa e gli ultimi, i più poveri, i malati. Lo spettacolo, curato per la parte musicale dal maestro Alessandro Benigni e per la regia da Walter Ricci, ha voluto risaltare, attraverso le musiche e i testi, la totale disponibilità della Santa ad essere una matita nelle mani di Dio; uno splendido spettacolo che si è avvalso anche del notevole lavoro di tanti volontari che da sempre lavorano per la riuscita di questa importante manifestazione. Gli attori dello spettacolo, condotto tutto in diretta, sono stati i bambini: Serena, Piero, Mattia, Daniela, Jennifer, Maria Elena, Macarena, Sofia, Irene, Linda, Emilio, Nicolò, Endrio, Guido, Sara, Lorenzo, Diego, Daniele e Diego. I primi riconoscimenti del concorso sono andati ai ragazzi delle scuole Medie, sezione Poesia, che sono stati premiati dall’ex parroco di Moje don Aldo Anderlucci. Nella sezione Poesia scuola media sono stati presentati oltre trecento elaborati, per tutti ci sarà un riconoscimento, segnaliamo solo i primi tre classificati: Serena Scortichini, III B; Marco Vici, II B; e Michael Franceschino, I B. Dopo i lunghi applausi per ragazzi così meritevoli si è passati alla premiazione della sezione Pittura scuola media condotta dal sindaco del comune di Majolati, ing. Giancarlo Carbini e dal sindaco dei ragazzi, il giovane Sebastiano Mazzarini. Al primo posto si è classificata Ilenia Rossetti, classe I B; seguita dagli alunni Ilaria Porcarelli, classe I B e Agnese Bini, classe III A. La manifestazione è continuata con la premiazione della sezione Poesia Scuola Primaria. Hanno ricevuto il premio dalle mani del presidente della Sogenus Paolo Perticaroli gli alunni: Gaia Contadini, V C; Simone Romualdi, V C e Federica Palpacelli, V C. L’ultima premiazione in programma ha riguardato i ragazzi che si sono cimentati nella sezione Pittura Scuola Primaria. Hanno ricevuto i riconoscimenti dalle mani di parroco di Majolati Spontini, don Fabio Belelli, gli alunni: Lucrezia Montesi, V C; Oscar Fucili, V B e Virginia Binaj, V C. La manifestazione, anche quest’anno particolarmente riuscita, si è conclusa con la brillante esibizione di un gruppo rock majolatese, gli Albatros, formato da Leonardo Borgiani, Mirko Ricci, Simone Ruggeri, Matteo Carloni e Lorenzo Morri. Sara Palmolella Maiolati Spontini – Contributi economici per le imprese Associazione Culturale L’Oasi Sostegno alla micro-impresa n’occasione di incontro e comunicazione tra appassionati di canto corale, senza particolari esperienze musicali con reciproco scambio e arricchimento di conoscenze, opinioni e amicizia: questo vuole essere il corso residenziale di perfezionamento corale che si svolgerà dal giovedì 29 marzo a domenica 1° aprile al Monastero di Fonte Avellana. Con il patrocinio del Comune di Serra S. Abbondio e in collaborazione con l’associazione culturale “L’Oasi” di Moie il corso è riservato a cantori non professionisti maggiorenni e sarà tenuto da Michele Quagliani diplomato e laureato con lode in clarinetto solistico presso il Conservatorio “G. Rossini “ di Pesaro e da Marika Rizzo diplomata in canto al conservatorio “San Pietro a Maiella” di Napoli e laureata in Lettere e Filosofia.. Per ricevere ulteriori informazioni e per le iscrizioni ci si può rivolgere alla signora Anna al numero telefonico 340 859 8510. L’ Corso di perfezionamento U Amministrazione comunale ha approvato un regolamento per la concessione di contributi economici alle imprese operanti nel territorio comunale al fine di promuovere nuove attività imprenditoriali, favorire processi di ammodernamento delle imprese esistenti e sostenere settori, come sono quelli delle piccole attività del commercio e dell’artigianato, che rappresentano un punto di riferimento per l’economia del territorio. Il regolamento approvato ha validità per il triennio 2007/2009. Nell’anno appena iniziato si interverrà in favore delle imprese del capoluogo e della frazione Scisciano, nei successivi anni si finanzieranno tutte le imprese del territorio comunale. Il contributo è destinato a tutte quelle ditte individuali, di società di persone, di società a re- sponsabilità limitata o cooperative che abbiano le caratteristiche di “micro-impresa” e dunque una struttura operativa aziendale che occupi meno di cinque addetti. Il sostegno economico è finalizzato all’acquisizione di beni strumentali d’investimento, impianti, attrezzature, tecnologie, macchinari, arredi, straordinaria manutenzione dell’immobile, da destinatarie esclusivamente all’avvio di nuove attività o alla razionalizzazione e al potenziamento di quelle esistenti. Il contributo consiste in una somma di denaro e viene concesso a valere su fondi in conto capitale all’imprenditore. Il piano prevede la possibilità di ottenere un contributo pari al 20 per cento dell’investimento che deve essere compreso tra un minimo di 5 mila euro e un massimo di 50 mila euro. 14 Jesi e Vallesina 14 gennaio 2007 Castelplanio – Investimenti per trecentomila euro nel capoluogo Valorizzare il centro storico di Paolo Marcozzi Polo Marco (Via, da Piazza Balestra a Via Ricci) Viaggiatore e mercante (Venezia, 1254-1324). Figlio del veneziano Niccolò Polo, partecipò con il padre e lo zio Matteo al lungo viaggio in Cina, presso la corte di Kublai Khān e nelle regioni dell’impero mongolo (dal 1271 al 1295) e di esso lasciò relazione nel celeberrimo Milione. Mentre nulla sappiamo della vita di Marco prima della sua partenza per la spedizione cinese, abbastanza nota è la parte della sua esistenza che segue il ritorno dei Polo a Venezia: qui Marco sposò la nobildonna Donata Badoer, dalla quale ebbe tre figlie, e trascorse, dedito agli affari e all’amministrazione del cospicuo patrimonio, il resto della vita. Tuttavia, pochi anni dopo il suo ritorno, Marco fu catturato in uno degli innumerevoli scontri navali tra Venezia e Genova; sappiamo per certo che, trovandosi l’anno 1298 nelle carceri genovesi, da cui uscì nel 1299, dettò al compagno di prigionia Rustichello da Pisa l’opera a cui è legata per sempre la sua fama di scopritore e, insieme, la sua grandezza di scrittore. Tutto, nella vita e nell’opera di Marco, vive sotto il segno del lungo viaggio in Asia e nell’impero mongolo, delle osservazioni e delle esperienze che ebbe modo di fare alla corte e nelle regioni governate dal Gran Khān. Marco entrò nelle grazie dell’illuminato sovrano, che nei quasi 17 anni in cui visse alla sua corte lo impiegò come apprezzatissimo ambasciatore e amministratore. Osservatore di ammirevole perspicacia, padrone di quattro lingue orientali, ebbe modo di assimilare in profondo i costumi e di studiare le strutture civili ed economiche dell’impero del Khān, soprattutto delle città. Eccezionale fu la fortuna della sua opera: opera non propriamente «letteraria», bensì destinata a un più vasto mondo in cui i mercanti e gli scienziati (geografi, cartografi, etnologi, uomini d’affari) venivano a trovarsi in prima fila. Sicché l’opera, per canali molteplici, fu divulgata e riassunta, e anche declassata a guida pratica di informazione mercantile: una straordinaria diffusione a cui conseguì, proporzionalmente, un gravissimo deterioramento del testo. Il Milione si pone come una mirabile sintesi di scienza e di avventura umana, come una delle summae più significative della civiltà del Medioevo. L´ Amministrazione comunale sta concludendo l’iter delle gare d’appalto finalizzate al recupero e riqualificazione urbana del centro storico e al completamento di due appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Si tratta di due distinti interventi complementari tra loro per un costo complessivo di circa 300 mila euro. Il primo che inizierà in primavera riguarda il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione relativamente alla parte compresa e perimetrata nel programma di Recupero Urbano che riguarda le vie e le piazze comprese nel centro storico. Il secondo intervento comprende diversi lavori tra cui la sistemazione dell’area verde di Piazza Vittorio Emanuele II° con l’abbattimento delle barriere architettoniche. E’ La memoria su Federico II Sulla facciata principale del palazzo Ripanti c’è una bella memoria in quattro lingue che ricorda la nascita a Jesi del grande imperatore. Considerando anche che è in via di restauro la fontana, urge che la memoria sia ritoccata con un bel pennello per permettere la lettura ormai del tutto sbiadita. E poi andrebbe riconsiderato lo stesso contenuto là dove si dice che un’antica tradizione vuole che Federico II sia nato a Jesi sotto una tenda. In questo modo si mette in discussione un fatto inoppugnabile: che Federico II è veramente nato a Jesi, anche se…per caso. L’eventuale tradizione compete solo alla tenda! Castelbellino Stazione Ponte Pio (Via, da Via Roma al fiume Esino) E’ il ponte sull’Esino che conduce a Cingoli, nella località detta “il passo di Cingoli”. Il suo nome proviene probabilmente da un pontefice di questo nome che ne favorì la costruzione. Un paio di chilometri più in là, proseguendo verso Pianello Vallesina, c’è “il passo Imperatore”, perché, secondo la leggenda, di lì sarebbe passato Federico II con il suo esercito. U (continua al prossimo numero) e improprie con pietra arenaria originale di recupero. Altro elemento essenziale del progetto globale di valorizzazione del centro storico è il completamento degli alloggi popolari i cui lavori verranno iniziati entro questo mese. “Il centro storico è il biglietto da visita del capoluogo” sostiene il sindaco Luciano Pittori, questi ulteriori interventi di recupero dimostrano l’impegno dell’Amministrazione comunale per la sua valorizzazione e qualificazione. Non si dimentichino infatti i lavori effettuati che hanno interessato tutta la cinta muraria di proprietà pubblica, i palazzi di proprietà comunale e il complesso del monumento ai caduti che funge anche da importante sostegno del terrapieno soprastante”. SPILLI Polonia (Via, da Via Grecia a Via Burrone) Stato dell’Europa centro-orientale, è compresa fra Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Russia, Lituania. Capitale: Varsavia. Pontelli Baccio (Piazza, da Via Andrea da Jesi a Via S Marino) Architetto (Firenze, 1450 ca. - Urbino, 1492) Baccio è un’abbreviazione di Bartolomeo. Trascorse la fase di formazione artistica con Giuliano e Benedetto da Maiano a Firenze, subì l’influenza di Francesco di Giorgio Martini durante un viaggio ad Urbino (1480-1482), dove lavorò allo studiolo di Federico nel Palazzo Ducale. A Roma, come architetto, partecipò al programma papale di costruzione e di rinnovamento urbanistico della città. Sono suoi i progetti di Santa Aurea in Ostia, il ponte Sisto, l’ospedale di Santo Spirito, la chiesa di Sant’Agostino, San Pietro in Vincoli. Durante gli ultimi anni della sua vita lavorò alla rocca di Ostia, alle mura di Jesi, di Osimo e di Senigallia. previsto il recupero della piccola gradinata che è elemento di collegamento tra via XX Settembre e piazza Emanuele II con il ripristino delle colonnine in graniglia. Sarà riportato “a pietra” il muraglione della scalinata più grande oggi intonacato, saranno sostituite le colonnine improprie soprastanti costruite in mattoni con quelle in graniglia di forma cilindrica, restaurate quelle originarie e ripristinate anche le balaustre in ferro con il disegno originario. In Via Mercatale, la scalinata di collegamento tra Viale don Minzoni e Corso Umberto, sarà rifatta la fogna che corre longitudinalmente alla scalinata logorata. Sulla pavimentazione sarà effettuato un intervento che prevede il rifacimento e la sostituzione delle parti rovinate Signor sindaco, propongo una commissione di cervelloni per chiarire il tutto. Il cartello delle Tante Sorelle Una volta le Sorelle, quelle che hanno in mano tutto il petrolio, erano solo Sette. Oggi sono Tante, ma tutte d’accordo a non farsi concorrenza. Anche la nostra Agip si è inserita alla perfezione nel non disturbare il cartello. Da settimane il petrolio cala di prezzo, ma la benzina è ferma agli euro favolosi di mesi or sono. Ecco cosa si raccoglie quando uno Stato lascia libere le Sorelle. Altro che concorrenza! Civis Un nuovo complesso edilizio n’inaugurazione in grande stile marchigiana, recentemente salita sul per il “Nuovo Centro” di Castel- palcoscenico di Rai Uno per la mabellino stazione. Un complesso di ratona Telethon, che ha riscaldato negozi, edifici, abitazioni e parcheg- l’ambiente con canzoni R n’b e gogi. Un significativo intervento di ri- spel natalizi. Sotto gli eleganti portiqualificazione urbana. Uno spazio cati del complesso anche uno spazio pubblico recentemente riconsegnato per il mondo del volontariato, con ai suoi cittadini. l’Avis, l’Admo e L’iniziativa è dell’Edilfac, impresa Telethon, per deedile che da vent’anni mette in cam- gli auguri solidali. po tenacia, passione ed esperienza. Contorno dell’iniDopo la benedizione del parroco ziativa un inverdon Giuliano Fiorentini, il taglio del nale buffet, con nastro, che molti inquilini hanno vo- tanto di addetto luto come ricordo e porta fortuna, i alle caldarroste. E discorsi ufficiali, fra cui quelli del ai piccoli partecisindaco del Comune di Castelbellino, panti la possibilità Demetrio Papadoupolos e dei rap- di tornare a casa presentanti dell’Edilfac, sono state con dei simpatici aperte le porte della piazza, da allo- gadget a ricordo ra denominata “Largo 2 giugno” e di dell’evento. uno degli edifici. “Questo progetAd intrattenere gli intervenuti, oltre to – ha spiegato la mostra che ha svelato le varie fasi Sandro Faccenda di lavorazione del Centro, l’esibizio- dell’Edilfac – rapne di Lory G., giovane cantautrice presenta un inter- Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 - Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 www.fazibattaglia.com vento importante di riqualificazione urbana, nato dalla collaborazione tra pubblico e privato. Un complesso concepito con l’idea di realizzare qualcosa di piacevole e integrato con l’ambiente circostante, che andrà a favorire l’intera cittadinanza”. 15 Vallesina 14 gennaio 2007 La comunicazione del Cir33 ad un passaggio strategico Nuovo servizio di raccolta dei rifiuti IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI E ACCESSORI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 I l Cir33, Consorzio Intercomunale Rifiuti Val- do per la progettazione e la realizzazione di un lesina-Misa, ha appena portato a termine la piano di comunicazione integrata finalizzato alpropria campagna di comunicazione “Non c’è l’informazione dei cittadini e all’attivazione dei più tempo da perdere!”. Abbiamo incontrato il servizi. Questo significa che ora si passerà da presidente del Consorzio per capire quali giu- una prima fase orientata alla sensibilizzazione, dizi possono essere tratti da questa esperienza ad una seconda indirizzata ad un’informazione durata ben sei mesi e rivolta a tutti i 33 comu- puntuale, personalizzata ed operativa. Attraverni consorziati. “Prima di parlare degli esiti della so l’avvio di questo tipo di intervento analizzecampagna – inizia Simone Cecchettini - ho il remo le caratteristiche e le esigenze del territodovere di ringraziare l’Assessorato all’ambiente rio e poi ci recheremo famiglia per famiglia sia della Provincia di Ancona che ha finanziato il per spiegare cosa cambierà ed in che modo, sia progetto, i Comuni consorziati che hanno col- per consegnare il kit necessario alla raccolta diflaborato intensamente alla realizzazione dello ferenziata domestica. Accanto a ciò prevediamo stesso e i dirigenti scolastici e gli insegnati che la realizzazione di altri incontri pubblici, l’alci hanno concesso l’opportunità di far entrare il lestimento di banchetti informativi e l’avvio di messaggio anche nelle scuole del bacino.” spazi di ascolto sia fisici sia telefonici ed inforSiete riusciti, dunque, a veicolare la campagna matici. attraverso differenti canali. Un impegno notevole. “Ritengo che uno dei principali punti di forza “Sì, ma siamo convinti che solamente un attendella campagna informativa sia stato proprio to studio preliminare dei nostri comuni ed una questo. Abbiamo parlato al cittadino in luoghi puntuale comunicazione possano garantire il diversi, con strumenti diversi e con registri di- raggiungimento degli obiettivi che ci siamo preversi. Ci siamo avvalsi dei tradizionali strumenti fissati.” informativi di tipo cartaceo, manifesti, locandi- Quali sono questi obiettivi? ne e lettere spedite a tutte le famiglie, ma sono “Il raggiungimento di una percentuale di racstate anche adottate altre strategie. Abbiamo colta differenziata che superi il 50%, ed una cercato di rendere pubblico il nostro operato conseguente sensibile diminuzione dei rifiuuscendo costantemente sulla stampa locale, te- ti conferiti in discarica. Tra l’altro sono anche niamo sempre aggiornato il nostro sito inter- iniziati i lavori di costruzione dell’impianto per net, che stiamo peraltro rinnovando e abbiamo la produzione di compost presso la discarica di distribuito pratiche guide alla raccolta differen- Corinaldo.” ziata e al compostaggio domestico. Sono certo I cittadini si adegueranno al nuovo sistema di che determinanti si riveleranno gli incontri che raccolta dei rifiuti? in questi sei mesi abbiamo fatto comune per co- “Credo che se riusciremo a trasferire loro in mamune e scuola per scuola.” niera adeguata e sufficiente le informazioni neChe tipo di risposta avete ottenuto da questi cessarie, non solo si adegueranno senza troppi incontri? problemi, ma si troveranno a poter praticare un “Del tutto soddisfacente. Per quello che con- responsabile smaltimento dei propri rifiuti in cerne gli incontri pubblici nei Comuni, quasi maniera assai più comoda di come non sia ora. sempre ci siamo trovati di fronte ad un pubbli- Infatti a Jesi, Fabriano, Senigallia, Monsano e co numeroso, interessato e spesso anche dota- Cerreto d’Esi le famiglie avranno a disposizione to di costruttivo spirito critico. Anche le scuole il sistema della raccolta domiciliare di tutti i rihanno risposto con entusiasmo al nostro invito fiuti che, con un preciso calendario settimanae abbiamo avuto l’opportunità di recarci negli le, saranno comodamente ritirati davanti casa, istituti di quasi tutti i nostri comuni.” mentre in tutti gli altri comuni si avrà la domiciDa marzo il servizio di raccolta dei rifiuti cam- liarizzazione dell’indifferenziato e la sostituziobierà in 13 comuni del bacino ed entro la fine ne dei cassonetti con bidoni colorati dove condel prossimo anno tutti i 33 comuni del Con- ferire separatamente i rifiuti differenziabili. Ovsorzio saranno interessati dalla trasformazione. viamente affinché tutto ciò si realizzi come auD’ora in avanti il vostro impegno informativo spicato, ci auguriamo che la collaborazione dei non dovrà venir meno. nostri Comuni, sempre determinante, continui “Tutt’altro. Abbiamo appena aggiudicato il ban- ad essere ottima come lo è stata fino ad oggi.” Jesi Imposta comunale sugli immobili Comunicazioni entro gennaio L’ Amministrazione comunale informa che, per regolamentare la posizione circa i beni immobili soggetti ad Ici, entro il mese di gennaio va effettuata la comunicazione di variazione su acquisti, cessioni, cambio della titolarità, nella destinazione d’uso o nell’ammontare dell’imposta di terreni, aree fabbricabili e fabbricati relativi al 2006. Per la comunicazione va utilizzato l’apposito modulo in distribuzione presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico di piazza della Repubblica (tel. 800 580084) o scaricabile dal sito internet del Comune di Jesi. Entro la stessa data debbono essere presentate anche le eventuali richieste di riduzione. Sempre a proposito di Ici, l’Amministrazione comunale ricorda che, nel caso in cui non si fosse versata l’imposta 2006 nei termini dovuti (30 giugno l’acconto, 20 dicembre il saldo), è possibile usufruire del “ravvedimento operoso”, aggiungendo all’imposta non versata gli interessi del 2,5% annuo rapportati al numero dei giorni di ritardo ed una sanzione pari al 3,75% se il pagamento viene effettuato entro il 19 gennaio 2007 (6% oltre tale data). Calcolo di quanto si deve versare e pagamento possono essere effettuati on line dal sito internet www.comune.jesi.an.it. L’Ufficio tributi di piazza Ghislieri resta a completa disposizione del pubblico per ogni ulteriore eventuale chiarimento. Maiolati Spontini Centro di aggregazione giovanile Mondrian Corso di tecniche cinematografiche I l centro di aggregazione giovanile “Mondrian” ha riaperto lunedì scorso con una programmazione ricca di iniziative e progetti. Oltre alle normali attività volte alla prevenzione delle devianze, il centro, gestito dalla cooperativa Costess di Jesi, avvierà una serie di percorsi su temi quali droga e alcool e soprattutto affronterà la prevenzione al disagio attraverso una promozione del benessere utilizzando quelli che da sempre sono gli interessi dei giovani, proponendo attività per renderli protagonisti e non solo fruitori di ciò che offre il mercato. Dopo il successo dei cortometraggi realizzati nella stagione scorsa, grazie ai finanziamenti ottenuti dall’assessorato alle politiche giovanili della Provincia con la Legge 46, quest’anno verrà riproposto un nuovo corso di tecniche cinematografiche per la realizzazione di prodotti audiovisivi di maggiore qualità che andranno dal documentario, al videoclip, fino alla realizzazione di altri cortometraggi o di spot. Continua inoltre la programmazione della Radio dei Cag (www.radiotlt.it), una web radio interamente realizzata dai ragazzi che frequentano i centri del coordinamento (Moie, Jesi, Filottrano, Santa Maria Nuova, Belvedere e Monsano) e per la quale lo sportello di Moie sta continuando a cercare ragazzi che vogliano mettersi alla prova e realizzare programmi radiofonici su qualsiasi argomento, di qualsiasi genere musicale, col format che si preferisce. Sono previste anche iniziative più ludiche, da una gita in autobus a due giorni di tornei sportivi nella prossima primavera. Per informazioni sulle varie iniziative, per chi ancora non frequenta il Cag ma vorrebbe partecipare ad una delle tante attività in programma, è possibile rivolgersi direttamente all’operatore durante l’orario di apertura (lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 18 alle 20 e martedì, giovedì e sabato dalle 17 alle 20), oppure telefonando allo 0731.704282 o mandando una mail agli indirizzi [email protected] e [email protected]. La sede del Cag è in via Ariosto a Moie. 16 Vallesina 14 gennaio 2007 Jesi – Asili nido, centri per l’infanzia e scuole primarie e secondarie Al via le iscrizioni E ntro il prossimo 25 gennaio si di primo grado (media inferiore). Per bertà e la media Leopardi. effettueranno, presso il Comune adempiere all’iscrizione i genitori, Istituto comprensivo Jesi “San Frandi Jesi, le iscrizioni dei bambini da dopo aver individuato la scuola che cesco” (sede dirigenza in viale Verdi 3 mesi a 3 anni per i nidi ed i centri dovrà frequentare il proprio figlio, 29: dal lunedì al sabato dalle 11 alle per l’infanzia per il nuovo anno sco- dovranno recarsi presso la dirigenza 13, il lunedì e mercoledì dalle 15,30 lastico. Nove le strutture tra pubbli- degli Istituti compresivi di compe- alle 17,30) per le materne Rodari, che e private che possono accogliere tenza. Sbriscia Fioretti, le elementari Cap368 posti complessivi. Nelle giornate Istituto comprensivo Jesi Centro pannini e Collodi e la media Lorendel 12 e 13 gennaio saranno organiz- “Lorenzo Lotto” (sede dirigenza zini. zate visite alle strutture per consen- presso la media Savoia di corso Mat- Istituto comprensivo Jesi/Monsano tire ai genitori di poter effettuare la teotti: dal lunedì al sabato dalle 8 alle “Federico II” (sede dirigenza presso scelta migliore. Informazioni e ritiro 13 e il mercoledì dalle 15 alle 18) per la media Federico II di piazzale San moduli presso l’Ufficio Relazioni con le materne Kipling e Negromanti, le Savino 1: dal lunedì al sabato dalle il Pubblico di piazza della Repubbli- elementari Conti e Mestica e la me- 10 alle 13 e il lunedì e mercoledì dalle ca (tel. 800 580084). dia Duca Amedeo di Savoia. 15,30 alle 18,30) per le materne Anna Si dovranno invece effettuare entro il Istituto comprensivo Jesi “Carlo Frank, Santa Maria del Piano, Casali 27 gennaio, nelle sedi delle dirigenze Urbani” (sede dirigenza presso l’ele- Santa e La Giraffa, le elementari Gascolastiche, le iscrizioni per l’anno mentare Monte Tabor di via XX lu- ribaldi, Mazzini e Gemma Perchi, la scolastico 2007/2008. Sono interes- glio: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 media Federico II. sati tutti i bambini che frequente- alle 13 e dalle 15,30 alle 18, il saba- Al momento dell’iscrizione, i genitori ranno, dal prossimo settembre, il to dalle 8,30 alle 13) per le materne possono chiedere presso i medesimi primo anno della scuola dell’infanzia Monte Tabor, via Gola della Rossa, istituti comprensivi anche i servizi di (materna) della scuola primaria (ele- Arcobaleno e Isolafelice, le elemen- mensa, prescuola e trasporto scuolamentare) o della scuola secondaria tari Monte Tabor e Martiri della Li- bus. Ammnistrazione Comunale e Assindustria Interventi qualificanti per la città U n patto per la città che dia centralità tanto allo sviluppo industriale quanto alla riqualificazione urbanistica e sociale delle parti storiche, per fare di Jesi una realtà orientata sia ai servizi avanzati alle imprese, sia a politiche culturali di stampo europeo. È il patto sottoscritto tra il sindaco Fabiano Belcecchi e il comitato territoriale dell’Associazione industriali - rappresentato dal presidente Gianfranco Berti, dal vice Andrea Pieralisi e dal portavoce Luca Agostinelli - nel corso di un incontro svoltosi mercoledì pomeriggio in Comune che ha gettato le basi per un condiviso progetto di ampio respiro. Un progetto che prenderà le mosse subito, con la creazione di una forte cabina di regia che il sindaco costituirà insieme ai rappresentanti degli industriali, delle organizzazioni sindacali, delle altre associazioni di categoria. I due temi - quelli dello sviluppo industriale e quello delle prospettive della città - hanno catalizzato il lungo confronto, nel corso del quale sia il sindaco sia gli industriali hanno condiviso l’ampliamento della zona industriale con la cosiddetta “Zipa verde”, attraverso una qualità delle aziende non solo strutturale, ma orientata all’innovazione, alla ricerca, ai servizi avanzati. Un ampliamento, legato anche al tema della mobilità, che per gli industriali potrebbe essere supportato da una vera e propria Agenzia degli investimenti nella Vallesina, in grado di sviluppare sia una promozione di marketing, sia una selezione delle aziende. Il sindaco, da parte sua, ha sottolineato che sullo sviluppo industriale l’Amministrazione comunale intenderà investire le migliori risorse di uomini e mezzi, rafforzando l’assessorato ad hoc che sarà dotato di forti capacità propositive ed operative. A tal proposito gli industriali hanno auspicato che tale figura sia qualificata attraverso una vicesindacatura per rafforzarne l’identità complessiva. L’altro tema, quello delle prospettive della città, ha trovato anch’esso una larga condivisione. Il sindaco ha sottolineato come, dopo le operazioni del “contratto di quartiere” del centro storico che permetteranno il recupero di palazzi, case, strade, piazze e giardini all’interno della cinta murata, gli obiettivi immediatamente successivi per il centro saranno sia la pavimentazione di corso Matteotti e piazza della Repubblica, sia la riqualificazione di piazza Colocci attraverso il recupero di palazzo Colocci e l’ex chiesa di Sant’Agostino. Sindaco ed industriali hanno condiviso l’idea di destinare tali ambienti a contenitori culturali di stampo europeo da un lato per potenziare la biblioteca, dall’altro per costituire un forte progetto culturale attorno alla figura di Federico II, partendo dal museo virtuale per arrivare ad elaborare una programmazione che rafforzi l’identità federiciana. Gli industriali hanno inoltre illustrato al sindaco la proposta di un qualificante intervento nel sottosuolo del centro storico con la possibilità di realizzare due grandi parcheggi sotterranei dotati di impianti di risalita nelle due principali piazze, per eliminare completamente i veicoli nella parte murata. Il sindaco ha condiviso l’opportunità di uno studio di fattibilità tecnica ed economica. “La costruzione della città del futuro - ha detto il sindaco Fabiano Belcecchi - passa attraverso una partecipazione diffusa con i soggetti protagonisti del territorio. E gli industriali, in questo contesto, hanno mostrato una grande apertura che non tocca soltanto i temi propri dell’impresa, ma dell’identità della nostra città. Mi incontrerò subito con le organizzazioni sindacali e con le altre associazioni di categoria, perché credo che vada costituita quanto prima una forte cabina di regia in grado di lavorare attorno a questi progetti”. “Ci ha fatto un grande piacere incontrare, ma soprattutto, ascoltare il sindaco” ha sottolineato il portavoce degli industriali, Luca Agostinelli, che ha aggiunto: “In seguito al confronto avvenuto in novembre con l’Assemblea aperta degli Industriali, in questo incontro si è dato corpo ad un protocollo dove sono state tracciate le linee guida della collaborazione tra industriali e Comune. C’è stata subito intesa sugli argomenti da approfondire e su cui lavorare nell’immediato futuro. Siamo stati favorevolmente e abbondantemente colpiti dall’immediatezza con la quale il Sindaco ha preso in considerazione la necessità di una rapida quanto importante “Politica per lo Sviluppo Industriale”; anche gli strumenti per farlo ci hanno trovato d’accordo: un “Assessorato allo Sviluppo Economico” forte e con buona autonomia; la progettazione di nuove ed innovative infrastrutture per la Zipa Verde; il pensiero alle “Agenzie per lo Sviluppo” che possano mettere in rete o far aggregare la nostre piccole e medie imprese. Unitamente a questo (vista anche la consapevolezza della responsabilità sociale di ogni impresa - nonché l’orgoglio di essere jesini) abbiamo convenuto fondamentale - come l’Amministrazione comunale - lo sviluppo e la rivalutazione storico-culturale del centro (che insieme ad una giusta politica economica rilancerebbe anche il commercio di medio/alto livello - quello che dovrebbe esistere tra le nostre mura e che a sua volta potrebbe contrastare ed essere di alternativa all’indiscussa supremazia di quello di fascia più bassa sud-anconetano). Ci siamo trovati d’accordo anche sul progetto di rivalutare la figura di Federico II. L’idea di creare una “cabina di regia” tra l’Amministrazione e tutte le parti coinvolte nello sviluppo economico della nostra zona era addirittura stato anche da noi promosso con le organizzazioni sindacali. Un plauso, quindi, alla intuizione del nostro primo cittadino che ci facilita il compito di creare un ristretto ma efficiente gruppo di lavoro”. Fabiano Belcecchi, Sindaco di Jesi Comitato Territoriale Assindustria Ancona Nella foto da sinistra Andrea Pieralisi e Luca Agostinelli Dai Repubblicani di Jesi Il partito repubblicano italiano, da sempre vicino al mondo del lavoro, guarda con molto interesse il nuovo protagonismo degli industriali della Vallesina. I patti di consultazione con le organizzazioni sindacali e gli accordi di trasformazione della città raggiunti con l’Amministrazione comunale, non possono che essere guardati non solo con attenzione ma anche con la fiducia che finalmente anche nella nostra città si muova qualcosa di concreto e di coerente con la nostra storia. I Repubblicani della sezione “X Marzo” si dichiarano disponibili a dare il loro contributo di idee, di rigore, di persone per il raggiungimento di obiettivi comuni che ridiano a Jesi il suo ruolo e alla Vallesina la crescita e lo sviluppo che meritano. Scuola di cucito cristyle La moda premia il ”fatto a mano” L a scuola di sartoria Cristyle, gestita a Jesi da Maria Cristina Cesari, ha conquistato il terzo posto alla quinta edizione del “Premio Furstenberg, nuove idee per la moda”, il concorso nazionale per scuole di moda e giovani stilisti, tenutosi a Napoli il 15 maggio scorso. Le stiliste, tutte studentesse dell’istituto jesino, hanno partecipato al concorso realizzando abiti di alta moda seguendo il tema “Segni dei Sogni” ispirato al periodo del Prerinascimento. Le allieve hanno realizzato le loro creazioni con tessuti pregiati, come la seta pura e il raso, ed un “abito ecologico” per il quale invece è stato utilizzato materiale plastico da imballaggio, ma sono state le rifiniture sartoriali e non industriali a dettare il successo della scuola di moda decretandone il terzo posto tra 12 concorrenti provenienti da tutta l’Italia. Come rappresentanti della Cristyle alla manifestazione di Napoli erano presenti Maria Cristina Cesari, diplomata all’Accademia di costume e moda di Roma che ora gestisce la scuola, e sua madre, la signora Severina Palermi, che lavora nel campo della moda già dal 1960, quando viveva a Terni, per poi trasferirsi a Jesi e creare la scuola di taglio e cucito Labor, il progenitore dell’attuale istituto jesino. Nonostante le radicate origini nel passato e l’esperienza di cui la sartoria continua a fare tesoro, oggi la Cristyle si avvale di sistemi informatici ed innovazioni didattiche come le creazioni di modelli al computer permettendo così ai suoi allievi di progettare liberamente capi di abbigliamento, pur preoccupandosi che questi riescano ad acquisire una tecnica sartoriale sempre più perfetta nella realizzazione dei prodotti in relazione anche ai nuovi tessuti. La Cristyle oltre alla manifestazione napoletana, annovera altri importanti traguardi come il primo posto per cinque anni consecutivi alla sfilata di moda che si tiene ogni anno a Corinaldo in occasione della Festa delle Streghe. Il corso di moda - come spiega la signora Palermi- si divide in tre programmi ognuno dei quali conferisce allo studente precise competenze, infatti, con la prima fase definita ad “uso familiare”, della durata di quattro mesi, si potranno realizzare gonne e vestiti. La seconda fase denominata ad “uso sarte” invece associa al periodo precedente altri quattro mesi e consente di confezionare modelli di base e lavorare su quelli veri. L’ultima fase invece, detta “professionale”, si basa su un anno di teoria che completa le fasi precedenti e aggiunge un anno in cui gli insegnamenti acquisiti in precedenza saranno messi in pratica grazie ai testi scritti dalla stessa Palermi, che portano su carta l’esperienza pratica e la professionalità del mestiere della sarta. Al termine dell’iter didattico di formazione la scuola rilascia un attestato di frequenza per modellista e sarte ed ogni allieva che finisce il corso viene lanciata, grazie alla partecipazione della scuola di moda, alle sfi- late organizzate dai comuni vicini della regione che permettono quindi agli studenti di farsi conoscere presentando modelli progettati da loro stessi. Da quest’anno inoltre, presso la Cristyle, si può seguire un corso di cucito che consentirà di specializzarsi e lavorare con i tessuti più moderni. Su ogni allieva si compie un lavoro personalizzato trasmettendo loro la passione del cucito, ma la vera soddisfazione è il rapporto che si crea con le ragazze – ci racconta la signora Palermi- che è molto intimo, si diventa proprio come una famiglia e non c’è nessun tipo di invidia tra di loro anche perché il corso si articola in maniera tale che le ragazze sono seguite singolarmente e la loro creatività frutta liberamente>. La casa di moda, sita a Jesi in via Ugo La Malfa, è aperta la mattina dalle 8.30 alle13 e dalle 15 alle 20 e proprio grazie alla flessibilità di questi orari di lavoro coinvolge uomini e donne di tutte le età anche stranieri che desiderano diventare stilisti e quindi dedicare alla macchina da cucito molto del loro tempo ma anche a donne con famiglia o lavoratrici che vogliono più in generale imparare a “tenere l’ago”. Eleonora Dottori 17 In dialogo Opinioni a 14 gennaio 2007 In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per email a [email protected] confronto Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del mittente Sui simboli religiosi politico della città. abbiamo di fronte, alcuni Non vogliamo una città di loro sono: il reperimento dove non ci sia dialogo; di risorse da utilizzare nei dove le contrapposizio- servizi sociali e culturali; il ni sui problemi abbiano rinnovamento della strutRingraziamo Marta Mennini, l’obiettivo di conquistare tura pubblica più vicina ai la collaboratrice dell’Ufficio il “potere”, dove per partito cittadini, veloce nel dare Missionario diocesano, per la preso vi è uno scontro al di risposte, meno burocratisegnalazione e la invitiamo a sopra dei problemi, lontano ca nei rapporti; rendere il farci conoscere l’esito di que- dalla gente. centro storico raggiungibile sta iniziativa. Necessita far diventare il dai cittadini, nel contempo clima più sereno e di con- farlo diventare un luogo di Per rasserenare il fronto; affinché si possa incontro; confronto nella città ristabilirlo sulle cose che la viabilità deve riuscire nel Vogliamo esprimere la no- interessano i cittadini, sul- tempo ad essere più fruibistra preoccupazione per il la loro partecipazione allo le tra diversi poli della citdibattito politico che da un sviluppo della città. tà; cercando di aumentare po’ di tempo a questa parte Noi cattolici impegnati in l’esigenza dei servizi pubsi sta sviluppando nella no- tutti gli schieramenti abbia- blici che devono essere più stra città. mo l’obbligo di non essere facilmente reperibili; avere Come volontari abbiamo Come cattolici impegnati fautori di divisione, fedeli cura delle categorie deboli, pensato ad una forma di in politica abbiamo l’obbli- ai valori in cui crediamo come gli anziani che necesprotesta contro l’elimina- go morale di essere i por- che non possono far parte sitano di servizi facilmente zione dei simboli cristiani tatori di valori che mirano di dispute intestine ma che reperibili e di assistenza, all’interno della stazione alla salvaguardia dell’unità devono mirare al raggiun- creando dei punti di accoTermini, in particolare con- e che sappiano mettere al gimento del bene comune. glienza; avviare una politro l’abbandono della tradi- primo posto la città come Questo non vuol dire non tica verso i giovani, creanzione di allestire un prese- luogo d’incontro e di con- essere critici rispetto alla do luoghi di aggregazioni, pe nella galleria principale. vivenza. realtà sociale che tutti i coinvolgendo strutture di L’idea è quella di preparare Nel clima elettorale in città giorni si presenta, ponendo varie associazioni per faciliuno striscione raffigurante in vista delle prossime am- domande di equità, di so- tare iniziative culturali, soun presepio, montarlo su ministrative quello che ci cializzazione e di cambia- ciali e sportive. delle aste ed esporlo ai pie- preoccupa è l’antagonismo mento verso una realtà che La sfida è ricercare soludi di uno degli alberi di na- ormai avviato all’interno sta cambiando di fronte ai zioni del vivere civile, ecotale all’interno della galle- degli schieramenti non sul nostri occhi. nomico e sociale. Esse si ria stessa, distribuendo un come amministrare ma sul- I problemi di integrazione affrontano attraverso una semplice volantino esplica- la personalizzazione che si sociale sta diventando una ricerca e uno studio nello tivo sulle motivazioni del è dato allo scontro. priorità. Alcuni quartieri spirito costruttivo, non di nostro gesto. Ciliegina sulla Noi cattolici vogliamo es- pongono problemi di con- parte, ma essenzialmente torta sarebbe di avere al no- sere per l’unità tra diversi. vivenza, diverse culture de- mettendo la risoluzione 60121_279x213Repubb@1 10-03-2006 15:28 Pagina 1 Black pellicola) stro fianco alcuni dei nostri Vedere all’interno di uno (Nero/Process vono integrarsi tra di loro, è come ricerca di merito e di amici di religione non cat- schieramento opzioni con- necessario avviare un pro- metodo, cercando il contritolica per dimostrare che il trastanti scontrarsi porta ad cesso di confronto culturale buto di tutti. Bisogna avere criterio di non esporre sim- avvelenare il clima sociale e ed etico. Diversi problemi la consapevolezza che il Invio questa e-mail che mi ha mandato mio figlio Luigi che studia a Roma e fa volontariato presso le stazioni di Roma tra le quali la stazione Termini. Da come ho capito non vogliono più allestire il presepe alla stazione e pensare che dall’8 al 10 dicembre sono andata a Manchester a trovare mia figlia e all’aeroporto come alla stazione della città c’era il presepe e mi ha fatto piacere notarlo. Poi per tornare da Roma sono partita da Termini e non ho visto nessun presepe. Marta boli religioni per non offenderli è fondamentalmente un’ipocrisia. Marco www.citroen.it Informazioni ai sensi della dir. 1999/94/CE: consumo su percorso misto (I/100km): da 4,9 a 8,6. Emissioni di CO2 percorso misto (g/km): da 131 a 205. contributo di tutti è fondamentale; le divisioni tra le forze politiche non contribuiscono alla risoluzione dei problemi. Remo Uncini Dall’Indonesia Dopo la celebrazione del Natale ho un pò di calma per qualche e-mail. Siamo in pieno clima Natalizio per cui invio, anche se in ritardo, auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo. Qui il Natale è una celebrazione molto sentita e i cristiani hanno celebrato il Natale con solennità e molta partecipazione. Per quanto sono venuto a conoscenza, le celebrazioni in Indonesia, si sono svolte senza alcun incidente anche se c`era un pò di timore ed ogni chiesa era sorvegliata dalla polizia. Purtroppo anche in questi giorni,.a due anni di distanza dal terribile Tsunami, la zona di Aceh, Sumatra Nord, è stata colpita da una grande alluvione, che ha causato morti e grandi danni. Ricevo quasi regolarmente Voce della Vallesina. Grazie. 27 dicembre 2006 P. Angelo Cappannini Per i bambini bielorussi Nel ringraziarvi per la vi- cinanza che ci avete dimostrato fin dall’inizio della nostra esperienza di volontariato vi auguriamo tanto successo per il vostro lavoro. A noi auguriamo di avervi ancora al nostro fianco nel lavoro che ci attende. Quest’anno non abbiamo potuto ospitare i bambini bielorussi per il blocco alle ospitalità derivato dai fatti di Cogoleto e dalle ricadute anche per il concorso degli organi di stampa e dei media. Diletta Onlus ha organizzato la distribuzione dei pacchi dono raccolti delle famiglie ospitanti, l’invio di aiuti e di generi alimentari. In questi giorni vengono consegnati ai bambini orfani e non ed alle famiglie bielorusse. Non è la stessa cosa. Non potevamo però restare fermi e volevamo almeno in parte onorare il nostro scopo. Stiamo già lavorando con tutti gli organi istituzionali per la prossima ospitalità e per il progetto di crescita dei figlioli. Diletta onlus di Castelplanio Grazie degli auguri che ricambiamo di cuore con la speranza che nel Nuovo Anno Diletta onlus possa tornare a ravvivare la Vallesina con la presenza dei bambini. EURO RSCG MILANO Citroën Finanziaria. Un mondo di soluzioni. La foto è inserita a titolo informativo. Fino a X.XXX euro di supervalutazione del tuo usato che vale zero con Citroën Xsara Picasso. Citroën Xsara Picasso da € XX.XXX Tra gli equipaggiamenti disponibili: 4 airbag, ABS con ripartitore elettronico di frenata, alzacristalli elettrici anteriori, chiusura centralizzata con telecomando a distanza, 3 sedili posteriori modulabili indipendenti, regolatore e limitatore di velocità. E’ un’offerta irripetibile. Il filtro antiparticolato FAP è di serie sulla versione diesel Xsara Picasso 1.6 HDi 16v 110cv. 2 ANNI DI GARANZIA A CHILOMETRAGGIO ILLIMITATO 1 ANNO DI POLIZZA FURTO - INCENDIO COMPRESA NEL PREZZO CITROËN 18 Pagina aperta 14 gennaio 2007 AGENDA Il santo del giorno Giovedì 11 gennaio sant’Igino, venerdì 12 san Modesto, sabato 13 sant’Ilario, domenica 14 san Felice da Nola, lunedì 15 san Mauro, martedì 16 san Marcello, mercoledì 17 sant’Antonio Abate, giovedì 18 santa Margherita di Ungheria, venerdì 19 san Mario, sabato 20 san Fabiano, domenica 21 sant’Agnese. Farmacie di turno a Jesi VOLLEY Sabato 13 in differita su Rai Tre Le “prilline” in tv per l’anticipo con Altamura I l 2007 della Monte Schiavo Banca Marche è iniziato nel migliore dei modi. Il successo sul Padova ha portato le “prilline” in cima alla classifica. Sabato scorso al PalaTriccoli, Togut e compagne hanno piegato le venete per 3-1 (parziali: 25-20, 23-25, 2513, 25-22). Un contributo importante è arrivato an- Giovedì 11 gennaio Cerni, venerdì 12 Comunale 2, sabato 13 Grammercato, domenica 14 Coppi, lunedì 15 Moretti, martedì 16 Barba, mercoledì 17 Martini, giovedì 18 Calcatelli, venerdì 19 Grazie, sabato 20 Comunale 1, domenica 21 Cerni. Farmacie di turno in Vallesina Giovedì 11 gennaio Angeli, venerdì 12 Poggio San Marcello, sabato 13 Castelbellino, domenica 14 Pianello Vallesina, lunedì 15 Montecarotto, martedì 16 Moie (Angelico), mercoledì 17 Macine di Castelplanio, giovedì 18 Moie (Lucarelli), venerdì 19 Angeli, sabato 20 Poggio San Marcello, domenica 21 Castelbellino. BASKET Dopo aver fermato la capolista Fileni Bpa in Sardegna L a cura Capobianco sta producendo effetti benefici sulla Fileni Bpa, che domenica scorsa ha fermato la marcia della capolista Caserta. Al PalaTriccoli è finita 72 a 58 per gli jesini. “Dovevamo essere perfetti in difesa ed in attacco – ha detto il tecnico Andrea Capobianco – Tutti i giocatori si sono sacrificati. In più ci abbiamo messo cuore, voglia ed intelligenza”. Lo scorso 2 gennaio la Fileni ha tesserato il centro Davide Cantarello. Classe ’68, 214 cm Cantarello nell’ultima stagione ha militato in serie A con Udine. Dice addio all’Aurora Federico Zambrini, che ha scelto di chiudere la stagione a Castelguelfo. Il 21 dicembre gli jesini avevano chiuso l’anno battendo in casa il Montecatini 74 Calcio Eccellenza che dalle “seconde linee” Giogoli e Zamora (nella foto). In campionato, il 29 dicembre le jesine avevano violato il difficile campo di Perugia, vincendo 3-0. In Champions le “prilline” lo scorso 20 dicembre ave- vano espugnato il campo dell’Amstelveen per 3-1. Mercoledì 10 gennaio invece, le rossoblu hanno ospitato al PalaTriccoli le spagnole del Las Palmas. La classifica dopo la sesta giornata di andata: Novara* e Monte Schiavo Banca Marche Jesi 15 punti; Bergamo* 14; Pesaro e Perugia 12; Padova e Vicenza 7; Chieri 6; Forlì e Altamura 5; Santeramo 4; Piacenza 3 punti. (Novara e Bergamo una partita in meno). Oggi, sabato 13 gennaio, Togut e compagne scendono ad Altamura (ore 15) per l’anticipo. Una sintesi della gara sarà trasmessa da Rai Tre nel corso del programma “Sabato Sport”. La formazione allenata dal tecnico Ettore Guidetti è impegnata nella lotta per la salvezza. Martedì 16 la Monte Schiavo chiuderà la prima fase della Champions League a Zurigo (ore 19), che all’andata aveva violato il PalaTriccoli al tie break. In palio c’è il primo posto nel girone. Gip a 62. Il 4 gennaio era arrivata la sconfitta di Ferrara per 72 a 67. La classifica dopo il primo turno di ritorno: Caserta 26 punti; Rimini 24; Rieti, Ferrara e Pesaro 22; Soresina 20; Casale Monferrato 16; Montecatini, Pavia, Reggio Calabria e Fabriano 14; Fileni Bpa Jesi 12; Sassari e Imola 10; Castelletto Ticino e Novara 8 punti. Oggi, domenica 14 gennaio, gli arancio-blu volano in Sardegna per la trasferta di Sassari (ore 18.15), formazione impegnata nella lotta per la salvezza. All’andata finì 79 a 63 per gli isolani, ora allenati da Bernardi che a dicembre ha sostituito Paolini. Giuseppe Papadia nella ripresa fan- normalmente pacato mr. Ceccarini no temere il peg- lamenta al termine, sottolineando gio, che però non anche l’ingenuità sul gol incassato dai va più in là di un suoi al 68’ per un pareggio che lascia secondo gol al 79’. l’amaro dentro. Un applauso finale al portiere MontiVir ni, che miracoleggia, impedendo il tris. Ma il Real a quota 13 fa veramente … Promozione amaro! Uno 0-0 tra Castelplanio ed Urbania, che lascia le cose come erano; Jesina ma non piace ai trecento spettatori, Dirigenti e amministratori leoncelli che avrebbero voluto qualche lamfiniscono, contestando questo incon- po in più. tro in casa col Montegiorgio, fanalino Prima categoria a dodici punti dalla Jesina. Il primo Tre pareggi e una vittoria corsara: tempo non aveva accontentato le at- Monserra a Osimo Stazione (1-2) tese, che si basavano sugli ultimi fa- assai gratificante. 0-0 la Spes a Cervorevoli risultati natalizi; si sperava reto. 1-1 il Cupramontana in casa sulla … befana che invece tardava a dell’Olimpia. Senza reti il Borghetregalarci il pieno di punti! Finalmente to a San Marcello (0-0). nella ripresa la squadra rispondeva Seconda categoria meglio e al 60’ con Padolecchia, ben Monsano vince in casa dell’Aesina lanciato da Campanelli, realizzava lo (0-1). Bella impresa del Castelbelli0-1. I padroni di casa sentono la pres- no ai danni del Torrette (2-1). A Fisione jesina e temono evidentemente lottrano, l’Aurora strappa un punto la superiorità dei leoncelli. Purtroppo alla capolista (1-1). A Staffolo, cade questi non riescono a chiudere l’in- la Sampaolese (1-0). Peggio il Micontro, bloccati anche dalla … solita nonna in casa della Nuova Folgore storia di rigori negati! Così anche il (4-2). E’ la solita storia? Con l’anno nuovo si sperava, ma i botti non sono venuti: defraudata la Jesina a Montegiorgio (1-1); malmenato a Moie il Real (0-2) dal Fossombrone. Real Vallesina I nostri scesi in campo al Pierucci già abbastanza falcidiati da infortuni a Massei e a Gianluca Pacenti, coraggiosamente han tenuto testa alla corazzata forsempronese per metà del primo tempo, fino a che uno svarione di capitan Moretti li manda in svantaggio: autorete al 24’. Lo 0-1 pesa gravemente sulla già dura situazione anche psicologica dei realisti, i quali, pur rattrappiti, provano a non subire la superiorità degli avversari: in particolare si fa ammirare il diciottenne Tittarelli per grinta, impegno e pericolosità, ma non basta. Gli ospiti, dall’alto del secondo posto a punti 32, dominano serenamente, colpiscono palo e traversa, ed anche Anagrafe Nati a Jesi (salvo diversa indicazione) 4 dicembre Christian Andreeas Blendea; 8 dicembre Lorenzo Manoni, Sophia Pieralisi; 14 dicembre aurora Rosini; 16 dicembre Margherita Orazi; 18 dicembre Luca Pucci e Giuseppe Caruso; 23 dicembre Kheir Zainab Mimoun; 24 dicembre Linda Coacci; 25 dicembre Melissa Pieralisi; 26 dicembre Pietro Cesaroni. Defunti a Jesi (salvo diversa indicazione) 14 dicembre Aldo Bucci (85 anni) di Poggio San Marcello, Luciano De Rosa (77) di Chiaravalle; 15 dicembre Vittorio Belvederesi (83) di Senigallia, Eugenio Gennaretti (71); 16 dicembre Lidia De Martin (86) di Montecarotto, Adele Parigini (80); 19 dicembre Ada Savelli (88), Annunziata Severini (95) di Monte San Vito; 20 dicembre Bertrando Cinti (89), Mario Giorgi (73); 21 dicembre Luigi Zocca (77) di San Paolo di Jesi (77), Mansueto Ottavini (76) di Arcevia, Edmondo Brocani (83), Marino Venanzetti (59) di Rosora; 22 dicembre Decio Schiavoni (78), Umberto Angeletti (74) di Serra dè Conti; 23 dicembre Massimo Priori (36); 24 dicembre Sisto Santinelli (87) di Firenze, Marianna Commisso (84), Anita Dottori (93), Pietro Coppari (72) di Cingoli, Irma Vissani (77) di Montecarotto; 26 dicembre Sante Muzi (78), Pietro Bartolucci (88); 27 dicembre Gina Pigliapochi (83), Vittorio Manoni (92); 28 dicembre Gino Verdolini (84), Giovanna Cenerelli (69) di Senigallia, Albina Morichelli (81); 30 dicembre Santa Genangeli (93). Anniversario 3.1.1999 3.1.2007 Anselmo Nobili Sei sempre nei nostri cuori. Con affetto, la moglie, i figli, i nipoti, i generi e le nuore Ricordando In memoria Il 21 Novembre 2006, all’età di 97 anni, è scomparso Ermenegildo Amadio, nato a Majolati il 17 Aprile 1909. Accudito dai figli Elvira e Marino ha trascorso gli ultimi anni presso la propria abitazione di Moje. Memoria del Novecento majolatese aveva raggiunto felicemente, con la signora Egle, i settanta anni di matrimonio. In ricordo La notte non spegne il sole Il sorriso di E’ morta, a Roma, Manuela Paoletti che ha frequentato molto la città di Jesi, residenza dei nonni e di tanti zii. Figlia di A. Paoletti della Sampietrina e di Edith Ricci, figlia del noto campione di box. “Manuela, grazie per tutto quello che ci hai dato, grazie di essere stata la Manuela che tutti hanno apprezzato. Ciao, dal Cielo seguici, facci sentire che ci stai comunque ancora vicina, che ci vuoi bene come tanto noi ne abbiamo voluto a te” Il tuo papà, la tua mamma e la famiglia tutta In memoriam Lauretta Bornigia si è spento, il suo ricordo non svanirà mai. La notte non spegne il sole. voi che l’avete conosciuta e amata ricordatevi di lei davanti al Signore. Le amiche del centro estivo di taglio e cucito di San Giuseppe Anniversari Suor M. Davidina Dottori Suor M. Davidina è tornata alla Casa del Padre nella notte tra il 9 e 10 dicembre a Zaharia (Alessandria d’Egitto). Nata a Cupramontana il 29 settembre 1918 è entrata nella congregazione delle Missionarie Francescane del Cuore Immacolato di Maria. Dopo i primi anni da religiosa a Tunisi, ha svolto la sua missione in Egitto, in diverse case, prima come insegnante e dedicandosi poi ad altri servizi. La sorella sr M. Angioletta la ricorda alla comunità diocesana Nella foto sr M. Davidina davanti l’altare della chiesa nella sua comunità, il 7 novembre 2001. Nella ricorrenza dell’anniversario della morte avvenuta il 16 genn a i o 1974, la famiglia P i e rsanti di San Paolo di Jesi ricorda con a f fe tto la grande ed esemplare figura di papà G i o vanni insieme alla sua cara consorte Anita, venuta a mancare l’11 dicembre 1979 e all’indimenticabile Silverio scomparso in tenera età il 7 ottobre 1942 19 Sport 14 gennaio 2007 CSI CAMPIONATI PROVINCIALI I campioni dello sport In un libro di Augusto Onorati A ugusto Onorati, che si era fatto notare ed apprezzare per la monografia sulla storia della Torre della Guardia, si ripropone ora con un lavoro che colma una lacuna. Di Augusto Onorati è uscito, infatti, in questi giorni il volume “I campioni dello sport della Provincia di Ancona dal 1896 al 2005”, edizioni Associazione “Le Api” di Santa Maria Nuova. Una pubblicazione ampiamente giustificata dalla ricca galleria di personaggi che hanno ben meritato nelle più varie discipline dello sport. Lo stesso presidente del Coni, Gianni Petrucci, lo aveva sottolineato in occasione della Festa dello Sport in Ancona: “Questa è una provincia che dà tanto allo sport italiano; siete bravi in tante discipline, siete una grande polisportiva”, “In questo libro – spiega Onorati – sono ospitati coloro che, nati od effettivamente residenti nelle Marche, vantano primati mondiali, europei o italiani, anche se poi battuti; coloro che hanno indossato la maglia azzurra in rappresentanza dell’Italia partecipando alle Olimpiadi, ai campionati del mondo, ai campionati europei o che abbiano conquistato una medaglia d’oro ai campionati italiani assoluti, i campioni master con nutrito palmares ed i protagonisti di particolari imprese o incarichi”. Quasi cinquecento i nomi degli atleti citati o illustrati nel libro, con una buona rappresentanza di jesini, tra i quali Susanna Batazzi, Daniele Caimmi, Marisa Canafoglia, Stefano Cerioni, Elena Ciavattini, Annalisa Coltorti, Rosanna Console, Franco Corinaldesi, Elisa Di Francisca, Marisa Fabietti, Giancarlo Falappa, Anna Maria Frezzi, Fernando Fulgenzi, Silvano Giardinieri, Barbara Lancioni; Francesco Lombardi, Sergio Macciò, Roberto Mancini, Manuela Marcelloni, Luca Marchegiani, Gualberto Pasteris; Silvia Piersigilli, Claudia e Doriana Pigliapoco, Alessandro e Alessia Polita, Cinzia Ponzetti, Stefania Priori; Gaetano Ricci, Alessandro Santarelli, Emilio Santoni, Annarita Sparaciari, Loretta Tiroli, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali. gi elle L a tradizionale cena degli auguri di fine anno organizzata dal Club Jesino Moto Auto d’Epoca Cjmae presso il Ristorante l’Oasi di Staffolo, ha visto la partecipazione, il 2 dicembre di quasi 250 persone, tra soci e loro familiari e i dirigenti dell’Asi (AutomotoClub Storico Italiano) a cui il Cjmae è federato, tra cui il presidente nazionale Roberto Loi ed il vice-presidente Benito Battimani. Il presidente del Cjmae Roberto Sarzani, nel ringraziare i tanti convenuti, segno di un sempre crescente interesse verso il mondo del motorismo storico, nel suo intervento ha posto l’accento sulla situazione della circolazione dei mezzi storici riferito all’inquinamento ambientale, argomento molto importante e molto sentito dai vertici Asi, facendo presente che solo i mezzi iscritti ai registri storici nazionali potranno avere facilitazioni per la circolazione in quanto dichiarati e certificati. Inoltre, il presidente Sarzani, nel rappresentare l’impegno sociale del Cjmae rivolto alla comunità in cui opera, ha comunicato anche che il Club Jesino ha Calcio a 5 e pallavolo Allievi Dopo una settimana di riposo i risultati per gli allievi rimangono invariati. Nel Girone Arancio il G.S. Don Bosco Cristo Redentore si conferma al vertice della classifica con 21 punti battendo 74 il Csi Gaudio. Nel Girone Blu, l’Oratorio Maris Stella di Falconara viene sconfitto per 9-13 dall’Oratorio S. Giuseppe di Pianello D’Ostra, ma si mantiene seconda con 12 punti. Guida sempre la classifica l’ASD Castellaro con 15 punti. Juniores Le prime due del Girone Arancio continuano a mietere vittorie. L’Oratorio S. Giuseppe di Pianello d’Ostra batte 12-7 l’Oratorio Maris Stella di Falconara, mentre gli Amici dell’oratorio di Montignano, con ben 13 gol, hanno la meglio sulla Clementina. Nel Girone Blu lo scontro fra le prime due in classifica finisce con un pareggio e l’Oratorio S. Gaspare del Bufalo continua ad allontanarsi guidando la classifica con 17 punti. Open In A1, Girone Arancio, non si evidenziano colpi di scena. La Rossi Telecom conduce la classifica con 20 punti dopo aver battuto 7-2 la S.S Virus Moie. Il Girone Blu vede sempre l’ASC Casenuove in testa con 19 punti e bisognerà aspettare per vedere come si evolverà l’inseguimento fra le altre squadre. In A2 scontro al vertice tra la prima e la seconda in classifica, vinto di misura dal CSI Champion, ad un solo punto di distanza dalla Clementina A che guida la classifica con 18 punti. Debole ma importante recupero della Clementina C che dopo 5 sconfitte vince 9-3 contro il Pianello Vallesina Soccer. Pallavolo open Misto. Classifica guidata ancora a pari punti dalla Hands out Volley e dal CSI Gaudio, entrambi vincitori. Le vedremo scontrarsi nella prossima di campionato alla palestra Federico II di Jesi. p.s. Riqualificazione del quartiere San Giuseppe Si (ri)comincia da…l Campo Boario Campo Boario, 4 dicembre 2006 Lunedì pomeriggio Inaugurano il nuovo campo sintetico, gli allenamenti dei ragazzi della scuola calcio “Roberto Mancini”. C’è soddisfazione ed entusiasmo nei loro gesti e sguardi; e anche in quelli degli spettatori e dei passanti, per una ristrutturazione che qualifica il quartiere, e soprattutto, assegna maggiore e migliore vivibilità alla stessa dimensione sportiva. Una ristrutturazione voluta, ideata e realizzata, in circa due mesi, dalla società junior jesina libertas a fronte di un capitolato di circa trecentonovantamila euro, in un’area della città da tempo ormai in attesa di interventi significativi di trasformazione urbana, come ha ribadito l’ assessore all’Urbanistica e all’ambiente Daniele Olivi in una conferenza del 9 marzo 2006 a Civitavecchia. “L’area di Campo Boario investe due quartieri - San Giuseppe e San Pietro - a ridosso della città storica murata nella zona sudovest. Jesi si sviluppa su una collina e nella parte pianeggiante della Vallesina: questa zona è un po’ una cerniera tra la parte alta e la parte bassa. Possiamo definirla un comprensorio di borgo dove l’ultima riqualificazione risale ad oltre settantacinque anni fa durante l’epoca fascista, tant’è che chi avrà il piacere di visitarla vedrà il tratto inconfondibile dell’urbanistica razionalista. Al tempo stesso è una zona dove risiede storicamente la componente operaia e artigiana della comunità locale, una comunità locale che sta un po’ perdendo questi tratti perché si sta registrando in maniera continua un cospicuo insedia- Club jesino Moto Auto d’epoca mento di cittadini extracomunitari che pian piano sostituiscono i vecchi abitanti indigeni. Il nome Campo Boario deriva dal fatto che in questa zona fino agli anni ’60 veniva fatto il mercato del bestiame d’allevamento… sono decenni che gli abitanti aspettano delle riqualificazioni…” Attualmente, questo del Boario, risulta il secondo campo da calcio in Italia realizzato con criteri che tutelano la salute degli utenti in quanto ha un intasamento con fondo in fibra naturale di cocco, quindi non cancerogeno. Richiede una manutenzione, si può dire, quasi nulla; e d’inverno, costituisce la soluzione ideale agli inconvenienti provocati dalla polvere e dal fango. Oltre ad essere utilizzato dalle squadre della scuola, il campo viene affittato a squadre di altre società per lo svolgimento delle partite. In entrambi i casi, si tratti di partite o allenamenti, lo spettacolo di colori, movimento, animazione che si offre ogni giorno ai passanti-spettatori, riempie di allegria e di prorompente vitalità la quotidianità e il futuro di un quartiere ancora tutto da… “giocare”! Fotoservizio Paola Cocola Impegno per l’ambulanza pediatrica devoluto nel 2006 una ingente somma alla locale sezione della Croce Rossa Italiana per l’acquisto di una ambulanza pediatrica che sarà al servizio di oltre venti comuni limitrofi e che andrà a soddisfare una reale necessità della nostra comunità. Il Presidente del Cjmae ha voluto infine ringraziare in modo particolare i membri del Consiglio Direttivo del Club, grazie all’aiuto dei quali il Club ha potuto raggiungere i tanti ambiziosi traguardi che negli anni lo hanno fatto conoscere, non solo nella zona ma in tutta Italia, come uno dei sodalizi più attivi ed importanti, nell’ambito del motorismo storico. Nella foto da sinistra Roberto Loi, Roberto Sarzani, Bennito Battilani, Maurizio Spezziali presiedente delle manifestazioni Asi, Fabio Fittajoli.