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I soldati e il violino
sabato 13 gennaio alle ore 16
al circolo Ferrini in piazza Federico II a Jesi
i giovani della parrocchia di San Sebastiano si esibiranno nella
storia natalizia “I soldati e il violino” di Paola Fontana.
Saranno anche recitate poesie in dialetto ed eseguiti brani al
pianoforte.
L’incontro è aperto a tutti
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
ANNO LV- N. 1
Euro 1
Editoriale
Un tono fiducioso
C
olpisce, nel tradizionale discorso
del Papa al Corpo diplomatico
di inizio anno, il tono fiducioso. Certo ci sono tutti i grandi temi, i grandi
problemi della geo-politica mondiale e soprattutto le grandi sofferenze
di gran parte dell’umanità, dei singoli uomini, donne, bambini, alle
prese con i più elementari bisogni
di vita, alle prese con la realtà della
morte. Ma c’è un tono aperto, fiducioso: “Questo quadro preoccupante
non impedisce però di percepire gli
elementi positivi che caratterizzano
la nostra epoca”. Da dove viene questa capacità di cogliere il positivo e
così di non stancarsi di guardare e
di richiedere “un approccio globale
e lungimirante” ai grandi problemi
dell’umanità di oggi, alla questione
del terrorismo, della fame, dell’ambiente, come ai tanti conflitti, aperti
o congelati, in tutte le parti del
mondo? Dove si radicano le parole
pacate, ma ferme che Benedetto XVI
pronuncia a proposito della Terra
Santa o dell’Europa?
“Non è possibile - ribadisce il Papa
- accontentarsi di soluzioni parziali
o unilaterali”, per il Libano, Israele,
la Palestina: “Per porre termine alle
crisi e alle sofferenze che essa causa
nelle popolazioni, bisogna procedere
attraverso un approccio globale, che
non escluda nessuno dalla ricerca
di una soluzione negoziata e che
tenga conto delle aspirazioni e degli
interessi legittimi dei diversi popoli
coinvolti”. E c’è un altro passaggio
che ci tocca da vicino, sull’Europa,
l’Unione europea che ha appena
accolto due Paesi di lunga tradizione
cristiana, la Romania e la Bulgaria: è
l’appello a riflettere sull’“innegabile
patrimonio cristiano di questo continente”, che rappresenta oggi una
grande risorsa di sviluppo.
Siamo così al nocciolo del discorso al
Corpo Diplomatico, alla ragione del
suo tono fiducioso: è il fondamento
umanistico. “Nel suo impegno al
servizio dell’uomo e alla costruzione
della pace – dice Benedetto XVI - la
Chiesa si pone al fianco di tutte le
persone di buona volontà, offrendo
una collaborazione disinteressata”.
Già nell’importante discorso del 23
dicembre in occasione degli auguri
di Natale alla Curia Romana il Papa
aveva tracciato un bilancio dei suoi
viaggi apostolici del 2006 sottolineando proprio anche questa chiave
di lettura, di impegno concreto, di
testimonianza.
Benedetto XVI ritorna così al tema
del messaggio per la Giornata della
pace 2007: “Solo rispettando la persona umana è possibile promuovere
la pace, e solo costruendo la pace
si pongono le basi per un autentico
umanesimo integrale”.
È un grande impegno che richiede
sapienza, capacità di discernimento,
apertura, che esige, come lo stesso
Benedetto XVI ha ricordato per
l’Epifania la necessità di “orientare”
la globalizzazione, affinché veramente sia per l’uomo e per tutti gli
uomini.
Francesco Bonini
Settimanale d’informazione
DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145
Impôt repriséTassa riscossa Ufficio di Jesi
domenica 14 gennaio 2007
Jesi-Tanzania
Le Marche dal Papa
Cefa, il seme della solidarietà ringrazia Jesi per la grande gara di generosità, disponibilità, adesione
solidale verso chi è in difficoltà.
Con la Giornata della pace 2007, con l’Amministrazione Comunale, Cisco, la Monteschiavo, la Fileni e la testimonianza concreta di Emanuele ed Eleonora abbiamo sensibilizzato giovani e meno
giovani al volontariato, al darsi da fare ..... perchè si può fare ! Ed abbiamo raccolto per la latteria
3441,70 euro.
Grazie anche alla Fidapa e al Rotary di Jesi che contribuiscono a sostenere la latteria di Njombe in
Tanzania.
Giovanni Beccari
La diocesi di Jesi mercoledì 14
febbraio, in occasione della “visita
ad limina” dei Vescovi delle
Marche, parteciperà all’udienza
di Papa Benedetto XVI nell’aula
Paolo VI. Il programma prevede
la partenza alle 3 dalle parrocchie.
Alle 10 ci sarà l’udienza dal Papa
ed a seguire la visita alla tomba di
Giovanni Paolo II e la Santa Messa
nella Basilica di San Pietro.
Servizio a pag 2
Il governo e le sue indecisioni create dalle difficoltà interne
Bisogna dimettersi per ottenere le riforme?
U
na decina di giorni or sono un certo Nicola Rossi ha dichiarato al
suo segretario nazionale ds Fassino di
non voler rinnovare la tessera per l’anno ora iniziato. Ma chi è questo Rossi?
E’, si direbbe, una testa d’uovo esperta
di questioni economico-sociali, solida
nella preparazione di fondo, da sempre militante in prima fila nel Pci di ieri
e nei democratici di sinistra di oggi. E’
stato un collaboratore di alto livello con
D’Alema e poi con Fassino. Insomma è
uno che conta all’interno della ristretta
cerchia dei collaboratori degli uomini politici di punta.
Ma perché si è dimesso dal
partito? Perché, detto in due
parole, contesta la politica
del governo Prodi ( e quindi
del suo partito ds) che non
pone mano, con una certa
risolutezza, alle riforme più
urgenti e più utili in questo
momento per l’Italia. In fondo trattasi della denuncia di
un uomo tecnicamente preparato del fatto che all’interno dell’attuale coalizione di
maggioranza c’è chi ancora
(vedi per esempio Rifondazione comunista, Pdci, Verdi,
Radicali e altri ancora) si batte straordinariamente bene
sui principi di giustizia e di
pace, ma al dunque, quando si tratta di
concretizzare riforme senza delle quali,
alla lunga, anche l’auspicato miglioramento sociale andrà a ramingo, oppone
il suo no.
***
Rossi ha ragione da vendere. Pensate al
problema delle pensioni, un problema
delicato quanto si vuole, ma continuare
a sostenere che ancora si può andare in
pensione a 57 anni, quando già mezza
Europa va oltre i 65 anni e ha preso atto
con realismo che se non si fa così le ge-
nerazioni dei prossimi decenni avranno un terzo delle pensioni di oggi, vuol
dire operare politicamente fuori della
realtà, vuol dire farsi belli con il benessere di oggi infischiandosi del domani
di figli e nipoti. E viene respinto anche
l’ottimo compromesso – per superare il
cosiddetto Scalone – di disincentivare
che anticipa la pensione e incentivare
chi la ritarda. Prodi non può sempre essere messo in condizione di tentennare.
Pensate alla Tav (una linea ferrovia ad
alta velocità nel sud d’Europa) che viene contestata per demagogia al
punto da far rischiare di tagliar
fuori l’Italia del 2020 da grossi
interessi europei. Ma anche qui
si pensa solo all’oggi: quelli del
domani si arrangeranno. Pensate
al debito pubblico che abbiamo,
un ceppo ai piedi che ci assorbe
molte ricchezze pubbliche e che
in 15 anni non lo abbiamo alleggerito nemmeno di un centesimo:
i miliardi vanno spesi per l’oggi.
Ma chi, se non chi guida la politica, deve guardare avanti perchè
la nave non si fracassi contro un
iceberg?
Nicola Rossi, con il suo gesto, denuncia chi si oppone ad una certa
risolutezza e lungimiranza nell’affrontare le riforme. E fa bene.
Vittorio Massaccesi
2
Cultura
14 gennaio 2007
Del più e del meno
C’era una volta il presepio…
di Giuseppe Luconi
C’era una volta il presepio…
fa, ma nel “primo mondo” di oggi, cosa troSì, l’argomento ha tutta l’aria di essere fuo- verebbe? come verrebbe accolto? Ho provato
ri tempo. Ci siamo lasciati alle spalle anche
ad immaginare un presepio datato 2006 e
l’Epifania. Il racconto sceneggiato della Nati- ambientato in un Paese “industrializzato”,
vità si è chiuso sabato scorso con gli onori e “moderno”, un Paese che potrebbe essere anche
i doni resi dai Magi al Bambinello. Scusan- il nostro…. Ed ecco cosa ne sarebbe venuto
domi per il ritardo, butto là alcune riflessioni fuori.
rimastemi nella penna qualche settimana fa.
La Madonna e San Giuseppe, nella grotta
Nel lungo ponte festivo, alcuni telegiornali santa, raggiunti subito da un avviso di gahanno parlato di una tradizione, quella dei ranzia perché trovati senza permesso di sogpresepi, in via di estingiorno…Nessuno va
zione. Durante le feste,
più alla grotta della
i “pupi” del presepio
natività, perché nel
sono stati tolti dagli
presepio 2006 al
scaffali dei supermerpastore non serve
cati per mancanza
più camminare: gli
di clienti. Ho domanbasta mandare al
dato un po’ in giro,
Bambinello un mesuna mini-inchiesta,
saggino col cellulae credo di poter dire
re... Non arrivano
che il presepio, invece,
neppure i re magi:
“regge” ancora bene. E
prima si scopre che
allora?
i re incontrati per
La verità è che i
via erano magi falsi
“pupi” del presepio non
e sono stati arrestati
sono articoli che moper spaccio di droga,
vimentano i banchi
poi si apprende che
di vendita: non sono
i veri re magi strada
personaggi “usa e getfacendo sono stati
ta”, non hanno stamrapinati della crimipigliata la scritta: “da
nalità organizzata…
usare entro il tale o tal
Visto l’andazzo, gli
altro Natale”. I “pupi”
angeli della grotta
del presepio si conservano, si tramandano, vigilano col mitra spianato e il giubbotto ansfidano le mode e le generazioni. Perché in tiproiettile…
ogni presepio, grande o piccolo, c’è l’impronSì, sarebbe decisamente un presepe da crota, vorrei dire l’anima, di chi lo realizza, e chi naca nera… Poi però e per fortuna, l’immalo realizza lo sente “suo”, lo custodisce, anno gine si trasformerebbe, il nero svanirebbe nel
dopo anno…
grigio e poi il grigio nel bianco… Il bello prevarrebbe sul brutto, il bene avrebbe ragione
***
del male… Le cronache ci parlano tutti i giorMentre nei supermercati i “pupi” del presepio ni di episodi di violenza, di una delinquenza
rientravano nei magazzini, il mercatone di Inter- che sembra inarrestabile, ma se c’è gente che
net era invece in pieno boom. Ci si trovava di tut- rapina, aggredisce, ammazza, ce n’è tanta e
to: presepi costruiti con materiali ecologici, con il
tanta di più che è per il rispetto delle persone
sughero, con la pasta di legno, con polvere di tufo
e delle buone regole, che pratica la solidariee muschio secco polverizzato, con marmo sintetico
tà, che ama il suo prossimo come se stesso.
e con tanti altri materiali: cartapesta, terracotta,
E allora ti convinci che, comunque, il pregesso, resina, polistirolo, bronzo… E ancora: pre- sepio vero resta quello realizzato da San
sepi meccanici, artistici, con effetti elettronici. Per
Francesco tanti anni fa a Greccio, il presepio
non dire degli accessori: ce n’erano fino a millecin- che abbiamo fatto e continuiamo a fare nelle
quecento tipi, l’uno diverso dall’altro…
parrocchie, nelle case… Presepi di plastica o
di pane, di cartapesta o di ceramica, di re***
sina o di marmo, di pezza o di sughero, non
Mi sono chiesto: se il Bambinello nascesse importa come, purché presepi col messaggio
oggi, non nel “terzo mondo” di duemila anni di pace per gli uomini di buona volontà.
Eleonora ed Emanuele insigniti alla festa della Pace
Giovani jesini “benemeriti”
P
lauso di una platea giovane e solidale alla
festa della Pace, organizzata al Palatriccoli venerdì 5 gennaio, per la consegna degli
attestati di “Cittadinanza Benemerita” ai due ormai
noti volontari del
Cefa, gli jesini
Eleonora
Battistelli ed Emanuele Pagoni. Due
giovani laureati
che,
interrotti
senza esitazione
i propri percorsi professionali
e formativi, “ si
sono distinti - ha
proferito il sindaco Fabiano Belcecchi leggendo la motivazione
- nella promozione di una concreta cultura
della pace e nella costruzione di un modello
di sviluppo etico,
impegnandosi direttamente in un
progetto di cooperazione internazionale, capace
di promuovere la
dignità della persona umana, attraverso la realizzazione di azioni
tese a favorire la
crescita di un’economia solidale.”
Una motivazione,
quella formulata
dal Consiglio Comunale, che esprime compiutamente l’ampio respiro e la portata dell’incombenza abbracciata per due anni, con
diligenza e dedizione, dai due giovani, e conclusasi nella effettiva realizzazione a Njombe,
piccolo villaggio della Tanzania, di un centro
di produzione lattiero-casearia. Un tassello
importante sia per il miglioramento nutrizionale delle popolazioni locali, soprattutto infantili; sia per il relativo sviluppo del settore
agricolo e zootecnico, e quindi industriale ed
economico. La forte valenza del progetto ha
indotto la stessa Amministrazione comunale
ad intraprendere iniziative in suo sostegno, e
a socializzare questa esperienza a settori organizzati della società jesina. Nonché, a valorizzare la scelta e l’impegno di Eleonora ed
Emanuele in quanto preziosa testimonianza
e stimolo per i cittadini di Jesi, in particolare
del mondo giovanile, ad impegnarsi concre-
tamente nella cooperazione internazionale e
per la crescita e lo sviluppo locale.
La città aderisce al Coordinamento Nazionale
degli Enti Locali
per la Pace e i diritti umani, che ha lo
scopo di promuovere
l’impegno
degli Enti Locali a
favore della pace
e della solidarietà internazionale,
anche attraverso
iniziative rivolte
alla cittadinanza
per lo sviluppo
della cultura e dei
comportamenti di
pace. E dal 2002,
su proposta della Consulta della Pace, è stata
istituita, con ricorrenza al 6 gennaio, la Giornata cittadina della Pace. Obiettivo: accrescere nella cittadinanza una forte
idealità di pace e
promuovere valori
quali la solidarietà, la tolleranza,
l’integrazione, la
giustizia sociale, la
legalità, attraverso
la presentazione
di personalità ed
esperienze
che
quotidianamente
ne sono concreta
testimonianza. Nel
2003 è stato insignito Gino Strada per il suo impegno contro
tutte le guerre, nel 2004 Alex Zanotelli per il
suo impegno contro le povertà e a favore dell’Africa; nel 2005 la scrittrice israeliana Manuela Dviri e il medico palestinese Joumana
Odeh per il loro impegno per la convivenza
tra i popoli e per la pace in Medio Oriente, nel
2006 una rappresentanza degli studenti liceali di Locri per il loro impegno civile e per la
crescita di una forte cultura della legalità nel
Mezzogiorno d’Italia.
La serata si è conclusa con il concerto di Cisco
Bellotti, e l’estrazione di un biglietto che ha
assegnato ad un calzolaio di Matelica il privilegio di recarsi con il cantante a Njombe per
visitare la latteria.
Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto a sostegno della seconda fase del progetto.
Fotoservizio Paola Cocola
3
Attualità
14 gennaio 2007
Il discorso di fine anno 2006 del Presidente della Repubblica
Il contributo delle donne alla crescita del Paese
N
el discorso di fine anno 2006 il presidente della Repubblica si è soffermato, tra l’altro, sul ruolo delle
donne nella società, nella cultura e nella politica. Paola
Bignardi, coordinatrice di Retinopera, tramite il Sir, risponde così alle parole di Giorgio Napolitano.
Caro Presidente,
ho ascoltato con sorpresa e con soddisfazione il passaggio che nel suo discorso di fine anno ha voluto dedicare alle donne.
Da donna non più giovane, ho solitamente un atteggiamento di sospetto nei confronti dei riconoscimenti per
le donne: temo sempre l’inganno di un plauso da circostanza, che si spegne un attimo dopo che si è esaurita la parola. Penso alla sproporzione che esiste tra le
dichiarazioni sulle donne spese negli ultimi decenni e
la consistenza dell’effettivo riconoscimento del contributo che esse recano alla vita della società: alla fatica
che esse fanno per mandare situazioni di famiglia disgregate, o provate dalla povertà e della malattia; alla
sofferenza di portare avanti, spesso da sole, maternità
difficili; alle rinunce richieste per affrontare una vita
professionale che deve fare i conti anche oggi con incomprensioni e discriminazioni, e comunque con la
mancanza di aiuti per la cura educativa dei figli piccoli.
Si pensi poi alla fatica che deve fare una donna per
occupare posti di responsabilità ricoperti tradizionalmente dagli uomini: nessuno contesta che le donne lo
possano fare, ma da loro si pretende molto di più di
ciò che si chiede all’uomo, compresa la rinuncia al loro
stile femminile nell’assumere impegni e compiti. Basta
guardare alla scarsità delle donne presenti in politica,
quasi metafora di riconoscimenti di diritto, smentiti
dai fatti, conferma di quanto le pari opportunità siano
un traguardo che è ancora tutto davanti a noi.
Eppure nelle sue parole ho colto un senso nuovo di autenticità: mi sono parse quasi appello alle donne perché
continuino a dare un contributo di cui il nostro Paese e
il mondo intero hanno bisogno. Gli esempi che ha citato, riferendosi in particolare a Napoli, sono conferma di
un modo non rituale di pensare alla responsabilità delle donne: due esempi di vita vera: uno che mostra la tenuta della donna nella straordinarietà di una situazione
difficile; l’altro, la tenuta di una giovane donna davanti
all’ordinaria difficoltà di aprire strade nuove non a se
stessa – come pure sarebbe suo diritto- ma alla ricerca
e al futuro. Questo è il contributo che la maggioranza
delle donne sta già dando: un contributo che resta lontano dai riflettori, ma che costruisce il tessuto sociale
del nostro Paese, lo rende capace di affrontare le svolte
difficili e di essere all’altezza del futuro.
Grazie, perché mi è parso che nelle sue parole ci sia
una fiducia vera e un riconoscimento reale di ciò che le
donne possono fare per affrontare i gravi problemi di
cui lei stesso ha parlato nel suo discorso. Lei ha parlato
soprattutto del bisogno di una politica diversa: meno
rissosa, più capace di rispetto delle persone, di dialogo
tra le posizioni, di confronto alla ricerca di ciò che è
più importante per il bene di tutti, al di là dei personalismi che più facilmente dividono. Credo che la pazienza delle donne e la loro capacità di relazione potrebbe essere preziosa: non è solo questione di stile, quasi
elemento accessorio, ma di sostanza, di possibilità o
meno di arrivare a soluzioni dei problemi che siano
orientati al bene comune. Vorrei chiederle di garantire
che, soprattutto sulle questioni che riguardano la vita e
la famiglia, non si giunga a decisioni costruite solo dagli uomini della politica, senza ascoltare e valorizzare
realmente la sensibilità delle donne.
Ci permetta davvero di toccare con mano, nelle scelte
future del nostro Paese, la fiducia di cui lei ha parlato
nella forza morale che anima tante donne e che “può
diventare fattore essenziale di progresso civile e di crescita dell’economia e della società.”
Anche a lei, a nome di tante donne, buon anno!
Paola Bignardi
Il Presidente del Consiglio Regionale Raffaele Bucciarelli
L’augurio di saper accogliere con fraternità
U
no scambio di auguri e di buoni
auspici ed anche un’occasione
per ribadire idee guida, valori e principi che stanno alla base dell’impegno
istituzionale. Il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, nel
tradizionale incontro di fine anno
con i dipendenti ha voluto tracciare un quadro della attività svolta nei
primi mesi del suo incarico. Molte le
iniziative di rilievo portate avanti con
la convinzione della centralità democratica del Consiglio e delle assemblee elettive a tutti i livelli. Negli ultimi anni - ha sottolineato Bucciarelli
- il principio della governabilità ha finito per prevalere su quello della rappresentanza. “Nel
momento in cui i
Consigli sembrano
perdere un po’ della loro importanza
e centralità - ha
detto il Presidente,
richiamando
concetti espressi
al momento del
suo insediamento
- vorrei ricordare
a me stesso e a voi
che questa Assemblea è il luogo
in cui si realizza
il confronto delle
idee, dei pensieri,
degli interessi del-
le donne e degli uomini marchigiani.
Questo è il luogo della democrazia,
dove i vari bisogni, le tante esigenze
della società marchigiana devono
trovare la loro sintesi in leggi ed atti
che non possono che essere frutto di
un confronto anche serrato, franco,
ma che io auspico anche e soprattutto leale, ove tutte le idee trovino
uguale rispetto da chiunque siano
proposte”. In questa società che corre
sempre più veloce, consuma e brucia molti beni materiali e soprattutto
immateriali, c’è bisogno di politiche
attive per affermare una cultura più
attenta ai bisogni, alle speranze ed ai
diritti degli uomini e delle donne. La
politica deve recuperare la capacità
non solo di aderire
a ciò che nasce e si
muove nella società,
ma anche quella di
sognare una vita in
cui donne e uomini
vivano in regime di
parità di diritti e di
doveri. Da questa
convinzione sono
scaturite
anche
le iniziative che il
Consiglio regionale
ha portato avanti
in questi mesi. La
prima Conferenza
regionale per l’in-
fanzia e l’adolescenza, un momento
alto di dibattito e di riflessione su
problematiche di grande rilevanza
per tutti. Gli incontri con le categorie
economiche, con i soggetti protagonisti della vita sociale delle Marche,
la valorizzazione della attività del
difensore civico, della Commissione
per le Pari Opportunità. E, proprio pochi giorni prima di Natale, la Giornata della Pace e dei diritti umani. “Dobbiamo far crescere e
rafforzare - ha detto Bucciarelli rivolto ai dipendenti - una cultura della
pace che prevenga i motivi dei conflitti, fermare i potenti che non riescono a confrontarsi e vogliono prevalere con lo strumento della guerra”.
Nelle Marche è in atto una grande
esperienza, che non ha riscontri
in altre parti del mondo, quella del
coordinamento degli enti locali per
la pace, del quale fanno parte anche
molti comuni, ulteriore dimostrazione che la nostra è una terra di accoglienza e non di esclusione. Ai tanti
giovani che hanno partecipato alle
nostre iniziative - ha concluso Bucciarelli - ho voluto richiamato la lezione di San Francesco, che prima di
tanti altri ha dimostrato che le guerre
di religione non esistono. Un augurio
per le feste ed anche un invito a tutti
i marchigiani ad accogliere con fraternità chi ha i nostri stessi diritti e i
nostri desideri.
Regione Marche bilancio di fine anno
Prima regione per
qualità della vita
B
ilancio soddisfacente per la Regione Marche è emerso dalla conferenza stampa di fine anno tenuta dal
presidente Gian Mario Spacca insieme agli assessori regionali. Il presidente ha illustrato i risultati dell’azione di
governo nel corso del 2006 e le sfide per il 2007: “Siamo
una Regione forte e coesa – ha affermato – che oltre ad
aver accresciuto il livello di coesione sociale è riuscita a
mantenere le eccellenze”. Il presidente ha spiegato che le
Marche sono la prima regione per qualità della vita nella
classifica dell’Irpet; si vive di più e con un tasso di disoccupazione del 3,6 per cento rispetto alla media italiana
del 6,1; prima regione per permanenza di turisti e con un
grado di indipendenza economica pari al +14,1 per cento
(rapporto export-import su percentuale del Pil); con un
export pari a +17,7 per cento; prima per occupati nei settori produttivi, pari al 40 per cento. “E’ una Regione che
offre lavoro ai
suoi cittadini e
a quelli provenienti da altri
Paesi – ha aggiunto Spacca – dove si è
registrata una
crescita di 60
mila
abitanti nell’ultimo
anno,
tanto
quanto,
per
fare un esempio, la città di
Fano”. Merito,
questo, della
filosofia
del
governo regionale, che “più che aumentare la pressione
fiscale ha lavorato per incrementare la produttività dell’amministrazione pubblica; allo stesso tempo è cresciuta
la nostra rappresentanza nelle sedi istituzionali nazionali
ed europee”. Prova ne sono i 2508 milioni di euro (+4,3 per
cento rispetto al 2005) attribuiti alle Marche dal Fondo nazionale per la sanità e i quasi 7 milioni di euro (+6.735.762
euro) di fondi europei.
Spacca ha spiegato che il risparmio generato dall’azione
di contenimento della spesa pubblica da parte del governo regionale, insieme con i fondi nazionali ed europei, ha
avuto positivi riscontri nel sistema del welfare, producendo un miglioramento dei servizi ai cittadini.
Poi uno sguardo verso l’Adriatico che deve essere “un mare
di scambi e opportunità” con il rafforzamento delle strategie di apertura ad est attraverso l’Euro-Regione Adriatica,
i progetti di sviluppo con i Balcani, con la Cina e con la
Russia.
Per il nuovo anno le sfide sono molteplici. L’avvio del piano socio sanitario che porterà a una qualificazione dei
servizi, a un’equa distribuzione e appropriatezza delle
prestazioni, all’integrazione fra sociale e sanitario. Fondamentale sarà il potenziamento della rete infrastrutturale:
l’avvio, in primavera, dei lavori per la terza corsia dell’A14,
la progettazione esecutiva della Fano-Grosseto, la Ancona-Perugia e la Civitanova-Foligno (due delle direttrici
della Quadrilatero), la variante alla statale 16 Fano-Pesaro,
la Mezzina e il sistema logistico integrato. In particolare,
Spacca ha voluto sottolineare l’importanza dell’uscita a
ovest dal porto di Ancona verso la A14, priorità assoluta
“per la quale – ha annunciato Spacca - se da parte del Ministero alle Infrastrutture non verranno risposte adeguate,
il governo regionale potrebbe valutare il ricorso al Project
financing”.
Tra gli altri settori di intervento: il turismo, con l’avvio
del progetto “Bei/Strutture di accoglienza” che porterà
risorse agli investimenti finalizzati al miglioramento delle strutture ricettive alberghiere; e lo sviluppo del sistema
produttivo, con il “Por Europa 2007/2013”, piano per le attività produttive e piano di sviluppo rurale a sostegno dei
progetti di innovazione e competitività delle piccole e medie imprese agricole, industriali, artigianali e commerciali.
s.g. e se.pa.
Nell’azienda Fileni
Faccia a faccia tra media e imprese
L’
informazione e il mondo imprenditoriale: la loro interazione, a volte conflittuale, i ruoli e le
responsabilità di entrambi. Il faccia
a faccia è avvenuto poco prima del
Natale, lo scorso martedì 19 dicembre, negli uffici dell’azienda Fileni.
Voluto dall’industria avicunicola, è
stato moderato dal vicedirettore del
Corriere Adriatico Gianni Roy. Protagonisti, il presidente dell’Ordine dei
giornalisti delle Marche, Gianni Rossetti, e il massmediologo di origine
italo-tedesca, Klaus Davi (nella foto).
Secondo il volto noto della tv nazionale, i giornalisti italiani potrebbero
introdurre elementi positivi di informazione, ma non lo fanno, scegliendo costantemente
di raccontare quanto di negativo accade nel nostro paese.
Un vizio tutto italiano, secondo l’esperto. Diverso il discorso dei media locali
che, ha sottolineato
Gianni Roy, rispondono direttamente
alla comunità e,
dunque, danno alla
gente un servizio
informativo più diretto. Nell’occasione, Rossetti ha parlato dei problemi
del mondo giornalistico, in cui gli
editori – ha detto
– non hanno più interesse alla qualità
dei giornali. Precariato, mancanza di
investimenti, poca
aderenza informativa alla realtà della
gente. La stampa
italiana – questo
uno dei concetti
emersi dal dibattito
– deve tornare ad avere
un ruolo di
società civile; scegliere
di sposare
le battaglie
della gente
comune; intercettare gli
interessi dei giovani. E al dibattito
non è mancata la provocazione del
neosenatore Francesco Casoli che, rivolgendosi ai tanti imprenditori presenti, si è chiesto se gli imprenditori
appunto non comunichino “male”
con i giornalisti. Poi, una frecciatina
alla stampa: “Spesso la stampa e la
politica – ha concluso il neosenatore – vanno nella stessa direzione di
sordità”.
Lucia Romiti
Foto Anna V. Vincenzoni
4
Cultura
14 gennaio 2007
L’Amat per la Platea delle Marche
ATTUALITA’ - Notizie in breve
dall’Italia e dal mondo
I martiri del 2006
Uccisi nel 2006 24 tra preti, religiosi e laici in terra
di missione. Dal 1980 ad
oggi, secondo i dati dell’agenzia Fides, sono stati uccisi 871
operatori pastorali cattolici in tutto
il mondo. “Sono i cristiani che con
umiltà e nel silenzio spendono la
vita al servizio degli altri a causa del
Signore Gesù, operando concretamente come servi dell’amore e perciò
artigiani di pace” ha detto il papa Benedetto XVI.
Amato Teatro
C
on un ‘Galà Teatrale’ l’Amat ha felicemente festeggiato al Pergolesi, il 18
dicembre, il suo trentesimo anniversario.
Progettata con lo scopo di coordinare e
promuovere le attività culturali di teatro, musica, cinema e arti figurative, da
sottrarre necessariamente alla precarietà,
l’associazione si è rivelata uno strumento
indispensabile per rapportare le offerte
nazionali alle numerose richieste della ‘città regionale del teatro’. Ogni settore dello
spettacolo è stato preso in considerazione
Iraq
Alle 6 del mattino del 30 dicembre
2006, l’ex dittatore dell’Iraq Saddam
Hussein è stato impiccato dopo la
condanna a morte emessa il 26 dicembre dal tribunale iracheno per
crimini di guerra e genocidio. Il direttore della Sala Stampa del Vaticano:
“La posizione della Chiesa cattolica,
contraria alla pena di morte, è stata
più volte ribadita. L’uccisione del colpevole non è la via per ricostruire la
giustizia e riconciliare la società”.
Contro gli spazi web vietati
Associazioni soddisfatte per il decreto del ministro Gentiloni contro la
pedopornografia su internet. In base
al provvedimento i provider italiani
hanno l’obbligo di bloccare, a sei ore
dalla segnalazione, l’accesso ai siti
web che diffondono immagini pornografiche con minori. Soddisfatta la
presidente di Federcasalinghe.
Lotta per la legalità
La cooperativa di giovani Valle del
Marro che coltiva terreni confiscati
alle cosche è stata colpita da atti di
intimidazione della ‘ndrangheta. Alla
cooperativa, promossa dalla diocesi
di Oppido-Palmi, è giunto il sostegno
delle istituzioni democratiche disponibili a concordare azioni di sostegno
reale all’attività intrapresa.
Il caso “Apocalypto”
La pellicola del regista australiano
Gibson, l’interessante ma crudele
Apocalypto sul popolo dei Maya esce
nelle sale cinematografiche italiane
senza alcun divieto, caso unico al
mondo. Il ministro Rutelli chiede agli
esercenti di sconsigliare l’ingresso di
minori non accompagnati nelle sale
dove si proietta il film.
Cantare la vita
Si è fatta più dura la vita di Claudio
Chieffo, uno dei cantautori più amati e conosciuti dalla gente che da
qualche mese deve fare i conti con
un male contro il quale sta lottando
con tutte le forze. Nato a Forlì nel
1945, ha tenuto più di tremila concerti, al suo attivo 113 canzoni. Della sua malattia dice: “Non è una disgrazia, ma un modo, dolorosissimo,
di far emergere e di testimoniare la
gloria di Dio”.
Gesto di coraggio
Episodio di senso civico su un bus
affollato della capitale. Gianluigi
Barbieri, giovane down, ha sventato un borseggio ai danni di una signora ma uno dei borseggiatori lo
ha aggredito. Sull’autobus nessuno
lo ha difeso tranne un giornalista.
Il sindaco Veltroni lo ha incontrato. L’Opera don Orione commenta:
“l’episodio ci ha ribadito quanto i
diversamente abili siano cittadini a
pieno titolo della nostra società, della quale rappresentano un importante valore aggiunto.
Previdenza
Si sono create le condizioni per una
nuova sanatoria previdenziale per le
colf e le badanti. La Finanziaria stabilisce le condizioni per regolare e
trasformare in rapporti di lavoro subordinato le attività di dipendenti in
nero. La sanatoria è aperta fino al 30
settembre 2007.
dall’Amat, dal teatro ragazzi al teatro antico, dalla prosa alla danza
per rappresentazioni ‘su misura’,
cioè adatte ai tanti e diversi spazi
esistenti sul territorio regionale.
Ai trent’anni dell’Amat è stato dedicato un libro che esemplifica e
riassume in una serie di pregevoli
immagini in bianco e nero e a colori l’attività dell’associazione. Presentato al teatro Studio, ha preceduto il Galà a cui in serata hanno
preso parte artisti emergenti o già
solidamente affermati. Diego Messale e Pietra Valentini hanno letto
un testamento spirituale di Valeria Moriconi: una confessione d’amore per il teatro
che per l’attrice era stato una scelta d’arte
e di vita. Elena Bucci (al pianoforte Andrea
Agostini) ha evocato con accenti di densa e tormentata drammaticità Eleonora
Duse. Iaia Forte ha letto pagine tratte da
‘La storia’ di Elsa Morante che dà voce a
due vittime della violenza per denunciare
gli orrori e la perversa logica della guerra.
Ha concluso, commentato dal sassofonista
Renato Cordovani, un monologo di Galatea
Renzi estratto da ‘Si potrebbe incominciare dalla fine….’ di Paolo Modugno: una riflessione sul significato e valore del teatro,
definito un ‘non luogo’ dove tutto sembra
finto e dove tutto invece è vero, vissuto e
sofferto; dove pure si impara ad ‘andare al
di là dell’applauso’.
La seconda parte dello spettacolo è stata
interamente dedicata ad un concerto di
Giovanni Allevi (nella foto), giovane com-
In scena Pergolesidanza
positore marchigiano di grande talento,
versatilità, fantasia, comunicativa; qualità
per le quali ha entusiasmato folle di spettatori in tutto il mondo. La sua musica – è
per altro un pianista di primissimo ordine
– dà voce a sentimenti indicibili e traduce
poeticamente impressioni, suggestioni, incantesimi della natura. Così è ne ‘Il vento
d’Europa’, o ‘Il bacio’ o ‘L’orologio degli dei’
dove il pulsare del cuore è descritto come
palpito di una vita universale; o in ‘Back to
life’ in cui l’artista confessa la sua intima
fragilità che tuttavia, consapevolmente recepita, diventa forza. Questo e tanto altro
Giovanni Allevi ha narrato in composizioni di dolcissima ispirazione, ma rivelatrici anche di uno strepitoso virtuosismo,
come ‘Jazzmatic’ o ‘New Renaissance’. Di
lui sentiremo ancora parlare, e molto. Che
non si lasci invischiare dalle lusinghe del
successo. Sinceramente, affettuosamente,
glielo auguriamo.
Augusta Franco Cardinali
fertile autore contemporaneo, ispirata a S. Diaghilev, il più
famoso impresario russo dello scorso secolo, organizzatore di memorabili spettacoli realizzati con la collaborazione dei maggiori coreografi, danzatori, compositori, pittori
contemporanei. Classicheggiante è la musica di Ambrosi,
quindi in carattere con lo stile di Diaghilev che intendeva raccordare l’esperienza del passato all’avanguardia. Ugualmente in
stile la cornice scenografica: una laguna scura e piatta, a ricordare una Venezia in lutto. E’ qui infatti che Diaghilev morì nel
1929.
L’eclettica Compagnie Linga ha presentato altri due numeri.
“Accidents et incidents”, con musica jazz composta da Vince Mendoza, e “Concerto”, rigorosamente costruito su musica per clavicembalo di J. S. Bach ossessivamente scandita dalla danza. Nuovo stile, nuovi contenuti, nuovi orizzonti per l’arte coreutica.
A.F.C.
La danza per sognare
I
l primo degli spettacoli della Rassegna Internazionale ‘Pergolesidanza’, “Soirée dreaming” della Compagnie Linga, è andato
in scena il 22 dicembre. Piuttosto in sordina, per la verità. Scarso il pubblico in sala. E’ da tener conto però che in prossimità
delle feste natalizie sono molti i richiami, gli impegni, le corse
frenetiche agli acquisti. Va giustamente ricordato comunque
che la premiata Compagnie Linga, svizzera d’adozione, ma non
di fondazione, gode ampia fama in Europa, Sud America, medio Oriente. Presentava poi in questo spettacolo, in prima mondiale, una coreografia, ‘Dreaming’, espressamente ideata per una
composizione per piano e voce recitante di Alearco Ambrosi,
‘La Lombarda’ e ‘La Pergolesiana’ si incontrano
Note di gioia
U
na banda e un coro insieme possono formare un accostamento originale, ma anche rischioso. Riuscire a
realizzarlo ‘cum gaudio et cum arte’ è
perciò merito speciale, soprattutto se
ad essere eseguita è musica d’autore e
di notevole impegno interpretativo. E’
però avvenuto, poco dopo il Natale, in
due concerti. Il primo (26 dicembre),
che rientrava nella rassegna ‘Note di
Natale’, è stato accolto dalla chiesa parrocchiale di S. Maria Nuova: il secondo
(30 dicembre), dal Santuario delle Grazie. Ne sono state coinvolte la banda
‘La Lombarda’ e la ‘Corale Pergolesiana’ .
Non è la prima volta che le due formazioni, la prima di S. Maria Nuova, la seconda jesina purosangue, si incontrano.
Già era avvenuto qualche anno fa e con
felice esito. Il precedente accordo è stato ora consolidato e perfezionato.
Per ‘La Lombarda’ è riduttiva la semplice definizione di ‘banda’. E’ composta di
str umentisti
del posto o
delle
immediate vicinanze, alcuni molto giovani, ma
tutti musicalmente molto
ben preparati
dal M° Andrea
Andreani che
li dirige come
avesse di fronte una grande
orchestra, con
autorevolezza,
slancio, intensità e flessibilità espressiva. Assai più che una banda, allora. Una
corale ‘di carattere’ è anche ‘La Pergolesiana’ che Mons. Roberto Vigo ha
plasmato come una compagine canora capace di riempire grandi spazi, ma
in grado anche di offrire prestazioni di
raffinata delicatezza e trasparenza sonora. La
rende inoltre unica il fatto che per
lei Mons. Vigo ha
spesso composto
pagine di profonda, a volte gioiosa
ispirazione.
Insieme o separatamente banda e
coro non hanno
eseguito musiche
esclusivamente liturgiche, tuttavia
appropriate al clima dei giorni che, successivi al Natale, precedono i festeggiamenti di fine anno. Sono stati ascoltate
da ‘La Lombarda’ pagine di Sostakovic, Strauss, Lehár e colonne sonore
di film famosi. Non è mancato anche
un più che meritato omaggio ad Ennio
Morricone. Rientrati in atmosfera natalizia, ‘La Pergolesiana’ ha offerto un
repertorio di canti tradizionali, alcuni
molto noti, altri più raramente eseguiti,
in ‘a solo’ o con orchestra. Una chicca
nel finale. Coro e banda insieme, ripetutamente e anche entusiasticamente
applauditi, hanno presentato una ‘Canzoncina di Natale’ composta da Mons.
Vigo: una serena, ingenua melodia, augurio di pace e di speranza per tutti.
‘La Pergolesiana’ ha invitato ad un altro
non meno lieto appuntamento: nel Santuario delle Grazie il 7 gennaio con il
coro ‘Santa Cecilia’ di Monte S. Giusto.
Augusta Franco Cardinali
5
A ¬ntra' /unt i
La svolta
I
Attualità
14 gennaio 2007
di Riccardo Ceccarelli
l 2007 sarà “l’anno della svolta”. Lo ha
detto il Capo del governo nella conferenza stampa di fine anno il 27 dicembre.
I risultati del calo del deficit pubblico del
2006, ridotto di oltre il quaranta per cento nei confronti del 2005 (60,036 miliardi
di euro nel 2005 e 35,200 nel 2006), oltre
a far litigare i due poli sulla paternità dei
risultati stessi, che se fossero attribuibili
esclusivamente ai sei mesi del nuovo
governo si dovrebbe parlare di un autentico miracolo, dovrebbero irrobustire la
previsione della “svolta”. Staremo a vedere,
ma soprattutto a contare nelle nostre
tasche, per quello che potremo fare, dopo
le non poche novità introdotte dalla legge finanziaria. Non vorrei che “la svolta”
fosse un lapsus (tra l’altro impossibile per
la sede dove è stata annunciata) come
quello uscito di bocca allo stesso Capo
del governo il 26 dicembre quando ha
parlato del “disagio arrecato dai cinque
giorni di mancanza della stampa scritta”
(TG5 ore 20,17) riferendosi allo sciopero
dei giornali (non tutti), come se ci fosse
anche una “stampa orale”. Pazienza. Dei
lapsus capitano a tutti. Per dare concretezza alla “svolta” ha indicato anche dieci
riforme-decisioni che saranno prese da
”tutta la coalizione”. In modo esplicito
non mi sembra che si sia accennato a
quanto già nei primi dieci giorni di dicembre è stato oggetto di polemiche, cioè
al riconoscimento delle coppie di fatto,
in concreto della “nuova famiglia”, che
esponenti autorevoli del governo e della
coalizione stanno da tempo proponendo.
Ma non mancherà di esserci, anche qui ci
sarà una “svolta”. Per formare una famiglia, come viene suggerito dall’andazzo
dei tempi, basterà apporre un numero
civico non sul palazzo o sulla casa, ma
sull’appartamento occupato. Non sarà
importante chi ci sarà dentro: se due o
più donne, se due o più maschi, se un
uomo con più mogli o una donna con più
mariti, se un uomo o una donna con un
cane, un gatto o magari un pitone, se ci
sarà anche qualche bambino – adottato
o avuto da qualche madre (se il nome ci
sarà ancora) – andrà bene lo stesso, ciascuna realtà sarà una famiglia, con tutti i
diritti delle altre famiglie “normali”, purché quelli che stanno dentro si vogliano
bene, siano legati da un vincolo affettivo.
Lo ha detto qualche settimana fa la scrittrice Barbara Alberti in TV, che per fare
una famiglia basta un vincolo affettivo.
Senza discriminazione di differenza sessuale. Siamo moderni, mica oscurantisti.
Il messaggio è ormai passato dalle fiction
televisive alle realtà di tutti i giorni: il piccolo schermo mentre “fotografa” la società ne argomenta le direttrici, ne propone
i modelli, ne detta le norme etiche. Tutti
sotto l’unico tetto o nello stesso appartamento con famiglie allargate, dove i figli
non sanno più chi è il loro padre, sostituito dal fidanzato della propria madre,
dove si ritrovano con i figli della fidanzata
o del fidanzato del proprio padre. Le convivenze, le coppie di fatto (ovviamente
per designarle non è dirimente il genere
dei conviventi né il loro orientamento
sessuale), sono diventate a tutti gli effetti
“famiglie”. Come del resto guai a parlare
di sposo o di sposa, di marito o di moglie:
no, si dice “compagno” e “compagna”. Ci
hanno fatto dimenticare anche il vero
senso della famiglia che la stessa nostra
Costituzione (art. 29) dice essere “società
naturale fondata sul matrimonio”, ed il
matrimonio, ovviamente fatto di coniugi
di sesso diverso, è finalizzato alla famiglia
e ai figli. Se altre unioni di fatto ci possono essere, non saranno “famiglie” nel loro
significato naturale ed originario. Assimilare queste ultime alle altre è andare contro un ordine che trae forza e verità dalla
natura delle cose. Ma tant’è. La “svolta”
preannunciata potrà comprendere anche
questo aspetto essenziale del vivere sociale. La chiameranno, senza dubbio, “svolta
di civiltà” e “conquista di civiltà”. Senza
alcuna vergogna e pudore.
SULLA FIDUCIA E SUL COACHING
di Gabriele Gabrielli*
C’
è già stata una occasione, quando
abbiamo discusso in un precedente scritto sulla responsabilità che si ha
quando si scelgono i capi, per evidenziare l’importanza che assume la “fiducia” per costruire relazioni di lavoro
positive e produttive, sia per le imprese
che per i collaboratori. Avere fiducia
nelle persone, ma soprattutto mostrarla concretamente, è una leva potentissima per gestire ed organizzare bene il
lavoro altrui e creare ambienti in cui si
ha voglia di stare, lavorare e condividere un progetto. L’affermazione nasce
dalla consapevolezza, assai diffusa, che
se si avesse maggiore fiducia da parte
di chi ci guida potremmo fare molto di
più; che qualche volta ci si sente bloccati e tappati; che forse c’è in noi tanta di
quella energia che andrebbe liberata, per
poi seguirne con soddisfazione gli innumerevoli rivoli in cui può “addensarsi” e
“prendere forma” anche nel lavoro, ma
non solo. Questa prospettiva attraverso
cui guardare la potenziale ricchezza ed
abbondanza di idee ed operosità a nostra disposizione trova nella “quantità”
di fiducia che viene riposta nelle persone un suo tassello decisivo. Può sembrare ovvio, quasi banale, ma invece questo
aspetto non va sottovalutato. Credere
nelle persone e dare loro fiducia è una
leva motivazionale significativa e uno
strumento potente di gestione delle persone. Sostenere i propri collaboratori in
un percorso che li porti a credere nelle
proprie capacità migliora performance e
clima ed è capace anche di incrementare
competenze. Se un capo, un manager, un
superiore non sono però loro stessi per
primi ad essere convinti che le persone
possiedono molte più capacità di quelle
che esprimono normalmente, allora non
riusciranno mai –come ha scritto qualcuno- a liberare le loro potenzialità nascoste. Ma non basta; per far questo poi
occorre anche un metodo, una cassetta
degli attrezzi, un approccio insomma e
cioè un modo di essere e di agire coerente. Si dice ormai comunemente che,
per avere successo e migliorare, occorre
poter contare su un coach. Di coaching
per la verità se ne parla più a “sproposito”
che “a proposito”. Si usa quando si parla di sport, quando si parla di politica e
di leader, quando si discute di scuola. Se
ne parla soprattutto però quando si discute sul ruolo e sullo stile che dovrebbe
avere un capo “per tirare fuori il meglio”
dai collaboratori. Il coaching non rappresenta e non prevede però – come spesso invece viene detto – elargizione di
consigli e suggerimenti in genere (che è
la pratica del consulente), né consigli di
psicologia, né sedute di terapia propri di
altri approcci e soprattutto di discipline
e specifiche professioni. Il coaching nei
contesti di lavoro è un approccio e una
filosofia di gestione delle risorse umane
che utilizza competenze fondate soprattutto sull’ascolto e sulla capacità del capocoach di fare domande “potenti”; quelle
domande cioè che sono capaci di “spostare” le persone aiutandole ad esplorare
nuovi modi di affrontare e risolvere un
problema o migliorare una prestazione.
Molto spesso infatti, quando hai a che
fare con un manager-coach, riesci a vedere una situazione che ti sembrava fino
allora insuperabile in un modo diverso
ed acquisti consapevolezza e fiducia nelle tue possibilità di farcela; ma soprattutto trovi le energie necessarie per gestire
e migliorare il tuo contributo. Quando
hai un “capo” che crede in te, insomma,
pensi più facilmente di avere le giuste
competenze e la volontà per superare
un ostacolo; per portare a termine un lavoro difficile. Quando hai un capo così
crederai che la situazione che ti si presenta sul lavoro è sì sfidante, ma tutto
sommato proporzionata alle tue capacità, evitando in questo modo lo stress
che normalmente cresce quando non ci
si sente all ‘altezza di qualche cosa.
* Docente Università LUISS Guido Carli
Concerti aperitivo – Il 14 gennaio alle 21 al Pergolesi
Il Signor Novecento
C
ontinua con grande successo la rassegna musicale dei “Concerti Aperitivo”,
con uno spettacolo che vede
protagonisti Lello Arena e
Nicola Piovani domenica 14
gennaio alle ore 21 presso
il Teatro Pergolesi di Jesi, in
“Il Signor Novecento”.
L’evento rientra nel tentativo di coniugare musica, spettacolo e solidarietà,
continuando a raccogliere
fondi per l’ospedale materno
- infantile più importante del
centro - Italia: il “Salesi”.
Quello del 14 gennaio è uno
spettacolo musicale scritto
da Vincenzo Cerami e dal
premio Oscar Nicola Piovani, rispettivamente autore
dei versi e delle musiche de
‘’Il signor Novecento. Racconto musicale’’, prodotto
dal Teatro Ambra Jovinelli e
dalla Compagnia della Luna.
Protagonista Lello Arena, affiancato sulla scena
da Norma Martelli, dalle
cantanti Aisha Cerami e
Raffaela Siniscalchi e dai
Solisti dell’Orchestra Aracoeli, diretti dallo stesso
Piovani. ‘’Il signor Novecento’’ e’ la storia di una vita
che ripercorre un secolo. Il
protagonista, che il padre
ha chiamato così perchè è
nato l’1 gennaio del 1900,
ha trascorso l’adolescenza
nell’Italia povera post-unitaria, ha attraversato la
Prima Guerra Mondiale, il
fascismo e la tragedia della
Seconda Guerra Mondiale e
si è sentito rinascere con la
ricostruzione e il miracolo
economico ed è tramontato
nella società di massa, dove
dell’uomo di campagna non
gli è rimasto quasi nulla. Ma il signor Novecento
tutto questo non lo nota: la
sua vita si svolge in un’apparente normalità, perchè
non sospetta di essere stato,
talvolta, determinato dalla
storia. Accanto a lui la moglie Pandora: la loro storia
d’amore, per quanto controversa, e’ l’unica certezza che
ha resistito a questi lunghi
anni, mentre i grandi eventi sono rimasti sullo sfondo.
La storia ha inizio il giorno
del compleanno del signor
Novecento: si sta preparando per un appuntamento
importante, ma non riesce
a trovare una scarpa e, mentre la cerca, racconta la sua
vita. La narrazione si muo-
ve, cosi’, avanti e indietro
nel tempo e attraversa tutta
un’esistenza.
Si ricorda che per accedere
ai concerti gratuiti bisogna
presentarsi alla biglietteria
del teatro secondo le modalità di apertura, oppure
effettuare la prenotazione
on line dal sito www.advancedcongressi.it .
Un contributo ulteriore per
la Fondazione Salesi può essere fornito inviando un Super Messaggio Solidale Vodafone del costo di tre euro
al numero 48533.
Il prossimo spettacolo della
rassegna musicale sarà domenica 4 febbraio alle ore
17.30 presso il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno,
con Stelvio Cipriani e trio
Ciak in “Sonora”.
Istituto San Francesco
Corso per insegnanti
L’
Istituto
comprensivo
San Francesco di Jesi in
collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di
Jesi organizza un corso sulle
difficoltà di apprendimento
rivolto agli insegnanti della
scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e ai genitori. Le problematiche di apprendimento
hanno dimensioni e ripercussioni sia in campo psicologico che in campo pedagogico, ambiti intimamente
legati sia nell’inquadramento di una difficoltà che nella
sua risoluzione. Il corso avrà
quindi un approccio multidisciplinare grazie alla collaborazione di un gruppo si
professionisti specializzato
che collaborerà con la scuola e con la famiglia per poter
assicurare una formazione
il più completa ed esaustiva
possibile. Il team si compone di quattro figure professionali: dott.ssa Annarosa
Simo psicologa e psicotera-
peuta, dott.sa Lina Esposito
insegnante, Fabio Mignanelli
optometrista comportamentale, Paola Gardoni grafologa e graforieducatrice. Il
corso, che sarà distribuito
sui tre livelli d’interesse, prevede una serie di incontri
ove verranno affrontate le
difficoltà dell’apprendimento
per una maggiore conoscenza e formazione sia del corpo docente specialmente per
quanto riguarda i primi anni
scolastici (scuola dell’infanzia e primaria), sia delle famiglie. L’approccio sarà multidisciplinare e perseguirà
l’obiettivo d’informare sulle
difficoltà di apprendimento,
sulle metodologie di recupero, sulla didattica da utilizzare con i soggetti affetti da
Dsa ed il gruppo classe, sui
segnali d’allarme per poterli
riconoscere e prevenire
Il corso ha luogo presso i locali della Scuola Cappannini,
a partire da giovedì 11 gennaio alle ore 17.
Donazioni di sangue
Oltre quota 8.000 a Jesi
P
roprio in questi giorni, il Centro Trasfusionale
di Jesi ha superato, per la prima volta nella sua
storia, il numero di 8.000 unità di sangue, plasma
e piastrine raccolte in un solo anno.La preziosa “risorsa” è stata ottenuta grazie alla generosità dei
donatori volontari periodici delle Sezioni AVIS della Zona Territoriale n. 5 e, in piccola parte, dalla
scelta di alcuni pazienti di autodonare il proprio
sangue per interventi chirurgici programmati.L’aumento delle donazioni, che si verifica annualmente con un lieve incremento, ha mostrato una forte
impennata, che ha consentito di superare un traguardo impensabile soltanto due anni fa.La spinta
umanitaria della comunità locale verso l’altro in
difficoltà, unita all’impegno costante dei dirigenti
delle Avis zonali e alla forte motivazione del personale sanitario, è riuscita a superare i limiti suggeriti dall’egoismo e dalla paura (dell’ago!!!).La Direzione della Zona Territoriale n. 5 ringrazia tutti
coloro che hanno reso possibile questo risultato
che consente, non solo di assicurare il supporto
trasfusionale ai malati di Jesi e della Vallesina, ma
anche di contribuire all’autosufficienza regionale
con l’invio al Dipartimento Regionale Interaziendale di Medicina Trasfusionale di Ancona di oltre
2.000 unità di sangue e plasma nell’anno 2006.
6
Cultura
14 gennaio 2007
storia della tradizione teatrale musicale a jesi
di Gianni Gualdoni
Cittadini, ecco a voi
il Teatro “Concordia”
M
ai nome fu più appropriato e
necessario, per suggellare una
nuova istituzione, di quello stabilito per il nuovo teatro di Jesi in
Piazza della Morte: Teatro “Concordia”. Un nome che forse era
un auspicio, o un monito, per ricordare e scongiurare in futuro le
lunghe diatribe che accompagnarono una gestazione ideale di parecchi decenni: protratta fino alla
partenza del progetto con tutta la
pompa e la solennità della posa
della sua prima pietra da parte
del Governatore Mons. Gravina, il
28 settembre del 1790, tra suoni di
“trombetti e tamburinari”, festeggiamenti e “sfarzosa Gala” della
“primaria Nobiltà” accorsa in gran
numero accanto alle autorità e
alla rappresentanza del Condominio.
LA VOLONTÀ VINCE
TUTTE LE DIFFICOLTÀ
Pur dopo la decisiva comune risoluzione di intervento degli Associati all’impresa, varie difficoltà avevano già prospettato una possibile
impasse: già gli intenti del 1726,
d’altra parte,
che portarono
a dirottare sul
più
modesto
“Leone” i sogni
originari di un
teatro
imponente e centrale in piazza della Morte, forse
non sono esenti da irrisolte
dialettiche
e
scarsa “concordia” operativa,
probabilmente motivata da
questioni economiche; né i
due successivi
tentativi di discussione nei
decenni
successivi mostrarono la decisione e la “concordia” necessaria per
superare difficoltà, opposizioni,
pareri divergenti verso il “sogno
comune” da concretizzare.
Questa volta si cercò una dinamica
agilità operativa con l’assunzione
diretta dell’impresa da parte di
“quattro cavalieri”: Emilio Ripanti, Scipione Baldassini, Lodovico Francolini, Niccolò Mosconi. I
quattro, già “Deputati Procuratori
di tutti gli altri Signori Associati”,
tutti insieme in solido (erano evidentemente gli associati tra i più
facoltosi) si fanno carico a proprio
rischio di procedere nell’impresa
della costruzione del Teatro, secondo preciso preventivo e dietro
impegno e obbligo di tutti gli associati a versare il proprio dovuto
precisamente nelle quote, nelle
rate e nelle scadenze come stabilito da apposito atto ufficiale. In
realtà, questo che avrebbe dovuto
essere solo uno strumento operativo per agevolare i lavori, si rivelò
per i quattro deputati –e poi per
tutti gli associati- un autentico
cappio al collo, perché alla fine il
preventivo risultò sforare di molto
(si calcolò una spesa complessiva
di oltre il doppio del previsto) e si
dovettero inseguire ancora per decenni dopo l’inaugurazione tutta
una serie di debiti, mutui, prestiti
contratti da più parti, anche fuori
dello Stato. Le difficoltà infatti non
terminarono neanche con l’avvio
dei lavori, “consacrato” dalla posa
della prima pietra, ma si trascinarono invece per diversi anni, tra
interruzioni e riprese, anche per
motivi inerenti il progetto stesso:
rimbalzato a lungo tra il suo primo artefice –l’architetto Francesco
Ciaraffoni- e l’architetto pontificio
Cosimo Morelli appositamente sollecitato a ciò dal Governo di Roma.
La conclusione dei lavori giunge
nei primi mesi del 1798…
SU IL SIPARIO! CON BEFFA
Alfine, a maggio del ’98, il sogno
si realizza: il Teatro “Concordia”,
nuovo fiammante e completo di
tutte le rifiniture in elegante stile neoclassico, apre i battenti e
inaugura la sua storia con due
opere di Marcantonio Portogallo
(“Il principe spazzacamino” e “Le
confusioni della somiglianza”) e
una di Martin y Soler, “La capricciosa corretta”, cui ne seguiranno
nella stessa stagione altre di Cimarosa, Sacchini e Guglielmi. In
scena, tra altri artisti di rilievo, un
grande della vocalità “artificiale”:
il conterraneo (di Corridonia), ma
stella internazionale, Giambattista
Velluti. Il coronamento del sogno
fortemente voluto, perseguito e
concretizzato (e pagato!) dalla nobiltà jesina, ha però il sapore della
beffa: in sala, la sera dell’inaugurazione, non c’è l’aristocrazia che
ne è l’artefice e che infatti –sprezzantemente- considererà come
data di apertura del “suo” Teatro
l’anno 1800, quando cioè il ciclone “rivoluzionario” è già dissolto
e dimenticato, come dimenticate
sono le stagioni teatrali intercorse
durante. Siamo infatti nel 1798 e a
Jesi si è appena insediato il governo francese e repubblicano: è perciò una folla di paritari “cittadini”
–tra cui rappresenta il Condominio
il solo Franciolini- che nell’euforia
della “vittoriosa rivoluzione” tiene a battesimo e saluta l’avvio di
quell’oggetto del desiderio a lungo immaginato, identificato e infine realizzato privatamente dalla
classe aristocratica della Città.
Tuttavia, se la forza vitale di
un’istituzione deriva dalla vitalità della comunità che la esprime,
nel nostro caso è bene subito specificare che la città da cui il Teatro prende impulso ed esistenza
non è la comunità degli abitanti,
ma la sua classe dirigente, l’oligarchia aristocratica che guida le
sorti locali già da qualche secolo.
Il “Teatro del Leone” era nato all’inizio del ‘700 come associazione
totalmente privata, a cui il “Magistrato” non partecipava in nessuna
maniera e neanche vi possedeva
un palchetto. Il Teatro Concordia
prosegue quell’assetto privatistico,
essendone proprietario il grosso
del condominio stesso del “Leone”,
il quale di fatto non cambia che
sede.
IL TEATRO AL MONTIROZZO
È IL CUORE DELLA CITTÀ
Ma alla società del nuovo Teatro il
Magistrato questa volta partecipa,
contribuendo per la parte relativa ai due palchetti che detiene. È
il primo passo di quella specifica forma di transizione che questo servizio culturale e ricreativo
sperimenta nella sua ultima fase
di passaggio dalla sfera privata a
quella collettiva e pubblica. Solo il
primo passo, perché permane nella sua interezza il carattere aristocratico del Teatro, per il quale lo
spettacolo è ancora essenzialmente un fatto privatistico: non a caso
la struttura nasce senza loggione,
con quattro ordini di palchi tutti
da dividersi tra i condomini, tramite l’annuale “estrazione”.
L’evento teatrale non può dirsi a
tutti gli effetti “privato”, perché
è ammesso il
pubblico
in
platea, a pagamento; ma di
fatto è come
se lo fosse, per
lo spirito di
profonda divisione –anche
fisica– che si
riscontra tra il
pubblico nobile dei proprietari, assiepati
nell’anello
dei palchetti,
e quello borghese, limitato alla platea,
sotto di esso,
ben distaccato
dall’alto zoccolo del primo
ordine:
che
all’origine era
di almeno mezzo metro più alto,
essendo la platea di tale misura
più bassa e arrivando l’arco di ingresso alla medesima non al soffitto del primo ordine, com’è oggi,
ma al suo pavimento. La struttura
originaria prevede infatti anche il
palchetto centrale di primo ordine,
soppresso in seguito per ampliare la porta d’ingresso in platea. Il
composito e movimentato interno
della sala, in occasione di spettacoli, dobbiamo immaginarlo assai
meno “formale” che oggi: artisti
e pubblico in un ambiente che è
ancora semi-oscuro, illuminato
soltanto da lampade a cera sparse
per le sale, disposizione all’ascolto
più incline alla ricreazione che all’attenzione, palchetti vissuti come
salotti privati e platea animata da
pubblico variegato, poco silenzio e
diffusa mondanità.
Come già per il “Leone”, anche il
Teatro “Concordia” apre più volte
all’anno, perfino in estate; ma la
stagione principale è quella del
carnevale, che va da Natale a Quaresima; in questo periodo lo spettacolo ritrova il suo più sentito lato
sociale, ricreativo, di divertimento
puro: esso è il proseguimento dell’antico rituale ludico che tramite
il gioco delle maschere e dei travestimenti consente alla società
–una volta l’anno– di trasgredire e
prendersi piacere.
(12.continua)
[email protected]
Vita ecclesiale
Al cinema Gabbiano di Senigallia
Quando il pellegrinaggio diventa storia
U
l’asterisco
no stile piano, lineare. Periodi brevi e incisivi, carichi di
un’esperienza umana e di fede. Personale e collettiva. È il primo libro
di Michela Gambelli, 22 anni, collaboratrice del Messaggero e uno
dei fondatori della società di servizi per la comunicazione Caratteri.
“Pellegrini alla sorgente, il libro” è
la cronistoria del pellegrinaggio
che, a settembre, 180 giovani hanno compiuto per le strade della
diocesi di Senigallia, riscoprendo
le origini della fede sul loro territorio. Circa 60
pagine di testi
e immagini che
raccontano
i
volti, i luoghi,
le emozioni dei
protagonisti
attraverso
la
memoria della
giornalista e le
foto di Gabriele Moroni. Una
memoria che si
fa per sempre
attuale e restituisce ai lettori
il cuore pulsante di un viaggio
durato
sette
giorni, iniziativa
pilota in Italia.
E quel viaggio,
il 6 settembre
*
scorso, ha visto la partecipazione
anche del Vescovo di Jesi mons.
Gerardo Rocconi che, nel santuario della Madonna del Sole, ha
parlato ai ragazzi. Il libro, che nelle appendici si sofferma sulla storia della diocesi, è stato presentato
lo scorso mercoledì 20 dicembre
al cinema Gabbiano di Senigallia.
Presenti, tra i tanti ragazzi reduci
dal viaggio, l’assessore provinciale Giancarlo Sagramola, il sindaco della città Luana Angeloni, e il
presidente della Mediateca delle
Marche, Stefano Schiavoni. Pellegrina
e cronista al
tempo stesso,
la giovanissima autrice ha
raccontato la
sua esperienza,
vissuta
sotto un profilo umano e
professionale:
“Mi sono confrontata con
i
pellegrini,
ho
parlato
con la gente.
Tornata
a casa ho lasciato passare
qualche giorno. Poi, mi
di Giacomo Galeazzi
DIGNITA’ dell’uomo
Nelle questioni di bioetica, nelle questioni
che toccano «la dignità dell’uomo»
o «l’esistenza di beni umani», non è
accettabile il criterio di una maggioranza
che fissa le regole e per ciò stesso anche
ciò che è giusto o meno. L’arcivescovo di
Bologna Carlo Caffarra, nella lezione tenuta
all’Istituto «Veritatis Splendor» sul «senso
e le competenze del Magistero» in fatto
di bioetica, si domanda fra l’altro se la
maggioranza è solo il soggetto che istituisce
le regole o è anche il criterio della giustizia
delle stesse. Cioè: tutto ciò che stabilisce
la maggioranza è per ciò stesso giusto e
buono? L’esperienza storica del ventesimo
secolo - osserva Caffarra - ha dimostrato
che ci possono essere maggioranze
ingiuste. È ipotizzabile che la maggioranza
di un popolo decida di sopprimere una
minoranza che vive al suo interno. Come
si può vedere non può non sorgere dentro
di noi una domanda: esistono beni, che
non possono non essere riconosciuti se
non si vuole distruggere l’umanità stessa
dell’uomo? Esistono beni umani che
precedono ogni computo di maggioranza
e minoranza perchè esigono di essere
protetti e promossi da tutti? «Le ragioni
sulle quali il Magistero della Chiesa fonda
le sue risposte alle varie e grandi domande
della bioetica - afferma Caffarra che cita
il volume “Monoteismo” scritto da papa
Ratzinger nel 2002 - sono sempre costituite
all’affermazione dell’esistenza di beni
umani che esigono un rispetto assoluto
ed incondizionato perchè sono esigiti
dalla stessa natura della persona stessa. La
convinzione quindi che la persona umana
possegga una dignità in un certo senso
infinita, non è una convinzione puramente
formale e priva di contenuto: essa si
sostanzia nell’affermazione dell’esistenza di
beni umani che nessuno può negare senza
negare la propria ed altrui umanità».
Rete di preghiera
Una nuova iniziativa del servizio diocesano di pastorale giovanile. Periodicamente verrà inviata agli aderenti a questa iniziativa una email con una intenzione di
preghiera e una riflessione per le vocazioni. Chi vorrà
entrare in questa rete può inviare il suo indirizzo e non
quello di altri, all’Ufficio per la pastorale Vocazionale,
[email protected]
sono messa a scrivere”. Dando vita
ad un reportage che, con la prefazione di mons. Paolo Giulietti
– responsabile nazionale Cei per
il Servizio di pastorale giovanile -,
sarà distribuito in tutte le diocesi
italiane. Rispondendo alle domande della moderatrice, Laura
Mandolini, Gabriele Moroni, fotografo collaboratore de Il resto del
Carlino, ha parlato di una grande
fatica fisica, ma anche della soddisfazione provata. “Passo dopo
passo – ha detto – mi soffermavo
a guardare gli occhi delle persone.
Erano tanti ragazzi ma un unico
cuore che camminava. Il gruppo è
stato per me il principale oggetto
fotografico”. Al tavolo di dibattito,
anche don Andrea Franceschini,
responsabile della pastorale giovanile di Senigallia, e il vicario per
la pastorale, don Paolo Gasperini.
Entrambi concordi nel sottolineare il patrimonio di carità, amore,
fede e santità presente nelle radici storiche del territorio. Secondo
don Paolo Gasperini, lo stile stesso
del pellegrinaggio può diventare
paradigmatico per la Chiesa e la
società stessa. La strada, infatti,
insegna. Prima di tutto l’atteggiamento di una ricerca costante. E
su quel cammino idealmente infinito, la Chiesa incontra l’uomo.
Lucia Romiti
(foto effimera)
Ministri o ausiliari?
N
ell’ultima riunione dei ministri straordinari della
Comunione presso la Parrocchia di S. Antonio Abate, presente il nostro Vescovo don Gerardo, è affiorata
l’ipotesi che, forse, non ci saranno più “ministri” della
Comunione, ma “ausiliari” della Comunione. Il problema, come si vede, non è di sostanza, ma solo terminologico. In fondo siamo partiti dalla denominazione
di “ministri straordinari dell’Eucaristia” come è scritto
e stampato sul primo manuale edito dal vicariato di
Roma (20 febbraio 1980) e fornitoci dal nostro ufficio
liturgico.
Successivamente la denominazione è stata corretta in
“ministri straordinari della Comunione” e adesso dovrebbero essere configurati come “ausiliari della comunione eucaristica”.
Comunque si chiamino, questi oscuri angeli custodi
che portano il Cristo incarnato nel pane eucaristico ai
fratelli crocifissi nel corpo e nello spirito e confinati
nell’immobilità, meritano ammirazione e riconoscenza.
Nella chiesa sono quasi dei clandestini, non si atteggiano a protagonisti, non concedono interviste o reclamano un posto nel medagliere diocesano… La loro specializzazione è il saper ascoltare. Non si prendono cura
del fratello ammalato solo perché in lui vedono Gesù.
Il ministro o l’ausiliare dell’Eucaristia sa che lo stile è
unico: “come Lui (Gesù) ci ha amati…” (Gv 13,34) Sul
carnet del Cristo c’erano tanti soggetti ributtanti, odiosi
e delinquenti (il ladrone): sono stati tutti amati visceralmente. Abbiamo un unico segno certo dell’amore
verso Dio: l’amore al fratello (1 Gv 4, 20). Per sé stesso,
nella carnalità personale, senza maschere surrogatorie.
L’esperienza di essere amati dà la capacità di amare.
Questi anonimi e marginali portatori di Cristo Eucaristia sono i segni dell’amore di Dio. Comunque si chiamino.
Vito Savini
14 gennaio 2007
M E I C Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale
Corso di formazione spirituale
Il Gruppo Meic di Jesi medita e prega guidato dal Vescovo, mons. Gerardo Rocconi, nella chiesa dell’Adorazione in
piazza della Repubblica a Jesi, secondo il seguente calendario: mercoledì 24 gennaio “Lectio divina” alle ore 18; mercoledì 28 febbraio “Lectio divina” alle ore 18. Il Lunedì santo,
2 aprile, incontro di spiritualità come preparazione alla Pasqua: ore 18 “Lectio divina” e ore 18,45 celebrazione dell’Eucaristia, alla quale sono invitati i Gruppi ecclesiali e tutte le
persone che desiderano partecipare.
Mercoledì 9 maggio, con inizio alle ore 18, ci sarà un altro
incontro di “Lectio divina” mentre sabato 16 giugno si terrà
un incontro di cultura e di spiritualità nella Sala del Seminario di via Lorenzo Lotto secondo il seguente programma: ore
17,15 conferenza del Vescovo sul tema ”L’Eucaristia”; ore 19
celebrazione dell’Eucaristia, alla quale sono invitati i gruppi
ecclesiali e tutte le persone che desiderano partecipare; ore
20 conclusione dell’Anno sociale del Meic e agape fraterna.
Gli incontri sono aperti a tutti
Medjugorie
Pomeriggio di preghiera a Casenuove di Osimo per rivivere l’esperienza del pellegrinaggio a Medjugorie. Sarà presente padre Ljubo Kurtovic, giovane sacerdote francescano.
L’appuntamento è per sabato 13 gennaio a Casenuove di Osimo
presso il Palasport “Baldinelli” in via Jesi.
Il programma sarà il seguente: ore 14: arrivo al palasport e accoglienza; ore 14,15: intervento di Tiziano Consoli, sindaco di Poggio San Marcello il cui paese è gemellato con Citluk (Medjugorie);
ore 14,30: rosario meditato; ore 15,30: adorazione eucaristica;
ore 16,30: riflessione di padre Ljubo sul tema “In cammino con
Maria verso la conversione”; ore 18: Santa Messa presieduta dal
padre Ljubo. I canti liturgici e di lode, che animeranno l’incontro
saranno eseguiti dai componenti della Comunità di Medjugorie
“Figli del Divino Amore”.
Castelplanio
Ritiri spirituali
La Comunità del centro di spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio offre quest’anno una serie di
ritiri spirituali di qualche ora, sia
ai giovani, sia agli adulti.
Con i giovani si inizia domenica 21 gennaio, dalle ore 10 alle
ore 16,30 . Tema dell’anno è “I
giovani tra il male di vivere e
la ricerca di felicità” . Il grande
problema del male si riflette nei
giovani con una impotenza a vivere in positivo, con valori belli
e chiari. Il primo incontro affronterà il tema: “Dio e il male”.
Nel pomeriggio, alle ore 15,30,
presso la Chiesa del Crocifisso è
preparata una messa dei giovani,
che raccoglie la giornata e nello
stesso tempo, celebra con linguaggio adatto a loro il mistero
pasquale, luce e chiave per aprire anche il senso del male.
Con le persone adulte (sposate
o non e di ogni condizione spirituale) di inizia la domenica 28
gennaio nel pomeriggio dalle
ore 15,30 alle ore 19. Il tema
dell’anno è “Il fascino del divino
nell’amore umano” La vita affettiva è per tutti una esperienza
permanente e fondamentale,
capace di aprire ( o chiudere) al
desiderio di felicità e di sostenere l’aspettativa di un mondo
accogliente.
Il cotesto in cui viviamo, presenta tante provocazioni. Una di
queste è la distorsione della verità delle relazioni attraverso un
superficiale emozionalismo. Il
percorso inizia proprio da questa considerazione. Aiuta i partecipanti a conoscere se stessi e
a mettersi davanti alla parola di
Dio, luce e senso.
Tutti possono partecipare.
Nomine
Economo diocesano
Il Vescovo, in data 1° gennaio, ha nominato economo diocesano il diacono Augusto Abbatelli per i prossimi cinque
anni. Augusto ha una lunga esperienza acquisita nella sua
professione e da tempo presta il suo servizio nell’ufficio amministrativo diocesano.
Scisciano e la tradizione del presepe
A
nche quest’anno il Castello
più piccolo del Contado di
Jesi ha vissuto nella tradizione le
festività natalizie.
Nella splendida chiesa di San
Rocco è stato realizzato il tradizionale presepe grazie al lavoro dei giovani Claudio e Marco
Barchiesi. Come ogni anno molti
ex residenti sono ritornati per le
festività, il paesino si è animato e
tutti hanno trovato la chiesa ben
ordinata ed accogliente.
Il grazioso centro storico ed il
presepio hanno attirato un buon
numero di visitatori che hanno
festeggiato il Natale insieme al
parroco Don Fabio e ai pochi, ma
orgogliosi, residenti.
7
8
Vita Ecclesiale
14 gennaio 2007
Parola di Dio
SI COMINCIA
CON
UNA FESTA
di don Mariano Piccotti
[email protected]
14 gennaio tempo ordinario anno c - seconda domenica
Dal Vangelo
secondo Giovanni
(2.1-12)
In quel tempo: 1 ci fu uno
sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di
Gesù. 2 Fu invitato alle
nozze anche Gesù con i
suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre
di Gesù gli disse: “Non
hanno più vino”. 4 E Gesù
rispose: “Che ho da fare
con te, o donna? Non è
ancora giunta la mia ora”.
5
La madre dice ai servi:
“Fate quello che vi dirà”.
6
Vi erano là sei giare di
pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o
tre barili. 7 E Gesù disse
loro: “Riempite d’acqua
le giare”; e le riempirono
fino all’orlo. 8 Disse loro
di nuovo: “Ora attingete
e portatene al maestro
di tavola”. Ed essi gliene
portarono. 9 E come ebbe
assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro
di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma
lo sapevano i servi che
avevano attinto l’acqua),
chiamò lo sposo 10 e gli
disse: “Tutti servono da
Agenda
Pastorale
del Vescovo
Venerdì 12 gennaio
ore 21: Incontro formativo per tutti i capi scout presso
la parrocchia di San Pietro Martire
Sabato 13 gennaio
ore 18: S. Messa e incontro con gli aderenti al
Movimento dei Focolari presso la parrocchia di S.
Antonio Abate
Domenica 14 gennaio
ore 9-14: Ritiro delle Suore della Diocesi presso il
Seminario
ore 16.30: UNITALSI: Incontro e S. Messa con genitori
e bambini
Lunedì 15 gennaio
ore 15.30: Montorso: Riunione dei Direttori dei Centri
Diocesani Vocazioni della Regione
Martedì 16 gennaio
Ore 16 in poi: Parrocchia di San Marcello:
Partecipazione alla Festa del Patrono
In questa settimana pertanto il Vescovo non può ricevere
nella cappella di San Floriano
Giovedì 18 gennaio
Mattino: Riunione del Clero per aggiornamento
Sabato 20 gennaio
ore 10: Festa di San Sebastiano: partecipazione alla
cerimonia in Comune
ore 15: Mazzangrugno: Festa di Sant’Antonio Abate
ore 16.30: Manifestazione del Circolo Ferrini presso il
Teatro del Museo diocesano
ore 18.30: Parrocchia San Sebastiano: Santa Messa con
i Vigili Urbani
Domenica 21 gennaio
ore 11: San Severino Marche: celebrazione per la Festa
della Madonna dei Lumi
ore 17: Castelbellino: Santa Messa, Battesimo e
Confermazione
ore 18: Castelbellino: Ritiro con le Famiglie
Ringraziamento
L’associazione Confraternita Jesina dei Mastri Presepai ringrazia il Consiglio della
Terza Circoscrizione che in data 14 novembre ha deliberato un contributo di 300
euro, devoluto per le spese assicurative, di sicurezza e Siae del Presepio Jesino
2006 in San Savino di Jesi.
Vito Collamati, priore della associazione Confraternita Jesina dei Mastri Presepai
principio il vino buono e,
quando sono un po’ brilli, quello meno buono;
tu invece hai conservato
fino ad ora il vino buono”. 11 Così Gesù diede
inizio ai suoi miracoli in
Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi
discepoli credettero in
lui. 12 Dopo questo fatto,
discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si
fermarono là solo pochi
giorni. Parola del Signore.
Commento
Ogni anno, sul punto di
entrare nella lunga serie
di domeniche del tempo
ordinario, la liturgia è celebrata davanti a una sorta
di grande affresco, tratto
dal Vangelo di Giovanni.
Nell’anno C è la volta
del Vangelo delle nozze
a Cana di Galilea. Non
si tratta semplicemente
di un incontro tra amici
e parenti… ma del “primo segno” (così Giovanni
chiama i miracoli) di Gesù
per rivelare la sua gloria.
C’è qui l’apertura ufficiale e simbolica di quanto
Gesù è venuto a compiere.
Preghiera
A Cana si rivela la
vicenda perenne
dell’umanità: Dio
creca una relazione
amorosa e sponsale
con l’umanità…ma
questa festa è continuamente
minacciata: il vino
viene a mancare.
Sulla terra l’amore
è sempre in pericolo di “venir meno”
Non è solo l’amore
che rischia la diminuzione, ma ogni
esperienza umana.
Dio non si rassegna
a questo. Come chi
si sposa non vuole che il
suo amore si esaurisca.
Maria non si rassegna: le
cose possono anche cambiare. Si può anche passare dall’acqua al vino. E’ lei
la Madre (la donna, come
dirà Gesù sulla croce) che
si accorge e porta l’urgenza a Gesù. “Fate quello che
lui vi dirà!” Sono le sue ultime parole nel Vangelo.
Sono rivolte a noi. Ci chiede non tanto e non solo di
ascoltare ma di fare, fare
il vangelo. Di obbedire e
Lui. Il grande simbolo si
arricchisce anche delle sei
giare di acqua, piene fino
all’orlo. E’ ciò che possiamo portare noi. E’ il mio
amore povero; lui lo vuole tutto. L’amore umano è
il luogo privilegiato dell’evangelizzazione, un luogo di miracoli. Il Vangelo
deve “tornare a casa” là
dove l’amore è quello che
è, povero e semplice, ma è
amore. Così Dio manifesta
la sua gloria, qui e alla fine
sulla croce; la sua gloria è
la gioia dell’uomo. Ecco
il nostro Dio; un Dio che
non si rassegna alla diminuzione ma vuole che
l’uomo abbia la vita e l’abbia in abbondanza”
Signore, insegnaci il posto che
tiene, nel romanzo eterno
avviato fra te e noi,
il ballo della nostra
obbedienza.
Rivelaci la grande orchestra
dei tuoi disegni:
in essa, quel che tu permetti
dà suoni strani
nella serenità di quel
che tu vuoi.
Insegnaci a indossare
ogni giorno
la nostra condizione umana
come un vestito da ballo,
che ci farà amare di te
tutti i particolari.
Come indispensabili gioielli.
Facci vivere la nostra vita,
non come un giuoco di scacchi
dove tutto è calcolato,
non come una partita
dove tutto è difficile,
non come un teorema che ci
rompa il capo,
ma come una festa senza fine
dove il tuo incontro
si rinnovella,
come un ballo,
come una danza,
fra le braccia della tua grazia,
nella musica
che riempie l’universo
d’amore.
Signore, vieni ad invitarci.
Madeleine Delbrel
il presepe a scuola
U
na vera e propria gara di creati- sta, foglie o gommapiuma. In questo
vità quella che vede come pro- periodo in cui è difficile anche dirsi
tagonista la scuola secondaria di pri- “Buon Natale” per cercare di non ofmo grado “Carlo Urbafendere nessuno, è
ni” di Castelplanio.
bella e geniale l’idea
Ogni anno infatti, gradi una gara di presezie al sostegno della
pi all’interno di una
prof.ssa Paola Libanori,
scuola. Da questa
gli alunni dell’istituto
iniziativa si nota ancomprensivo si trovache come i ragazzi
no a sviluppare il loro
stiano al gioco, si
ingegno per costruire
divertano e si impeil presepio più bello
gnino per presentare
con materiale riciclato,
il presepe più bello.
povero. Ecco allora che
Prima della chiusura
in esposizione si posper le festività natasono ammirare presepi
lizie, tutti gli scolari
fatti con i biscotti, con
della scuola secontubetti di colori a temdaria hanno votato
pera finiti, scarti di pail presepio che giudi-
cavano migliore.
In accordo con il centro sociale “Il
castello”, che nei due anni precedenti ha ospitato la mostra presso
i propri locali, quest’anno, durante
le festività, i suddetti presepi sono
stati messi in esposizione presso la
sala comunale di Castelplanio dove
sono stati visti e vitati dai numerosi
partecipanti alle varie iniziative del
comune.
Gli alunni delle scuole hanno votato
come miglior presepio quello realizzato da Mariasole, mentre quello più
votato dalla popolazione è stato allestito da Alessandra.
Facciamo i complimenti ai vincitori
ed auguriamo che questa collaborazione tra le due generazioni prosegua ancora per molto tempo.
Chiesa dell’Adorazione
luogo di adorazione e di ascolto
Pianello Vallesina - Presepe Vivente
Un piccolo gioiello
Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi
infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19, un sacerdote
è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione per le
confessioni e il colloquio spirituale.
Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo
particolare una opportunità data ai giovani. Viene
di seguito indicato il sacerdote presente per ciascun
giorno:
Lunedì 15 gen. Don Fabio Belelli
Martedì 16 gen.Don Giovanni Ferracci
Mercol.17 gen. Don Gianfranco Ceci
Giovedì18 gen. Don Gianni Giuliani
Venerdì19 gen. Don Gianfranco Rossetti
Massimo impegno dei ragazzi del gruppo scout
di Pianello Vallesina per la realizzazione del
Presepe vivente dietro l’oratorio del paese, il 26
dicembre scorso. In quaranta metri quadri hanno realizzato dei luoghi e dei mestieri tipici di
una volta: il pescatore sul ponte, la bottega del
calzolaio, del panettiere, il contadino nella stalla
e Gesù Bambino con i suoi genitori dentro una
capanna. I ragazzi servivano anche vino e cibo.
Un presepe artigianale piccolo ma completo
creato dai giovani e guidati da don Gianni Piersimoni, parroco del paese. g.b.
Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953
Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An
Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145
email: [email protected]
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Diocesi
14 gennaio 2007
9
A San Francesco d’Assisi – Domenica 14 gennaio
Un annuncio di gioia
C
hi vi parla è una voce della comunità parrocchiale di san Francesco d’Assisi che oggi
si unisce al coro di molte altre voci in una mistica sinfonia di lode e di ringraziamento a Dio.
Perché il Signore, che il 7 dicembre 2006 ha visitato il popolo di Jesi nell’evento di straordinaria bellezza della consacrazione sacerdotale
di fra’ Lorenzo Turchi Ofm per le mani del vescovo Gerardo Rocconi, il14 gennaio visiterà la
parrocchia di san Francesco d’Assisi, donando
al parroco, padre Bruno Fioretti, e alla comunità una gioia grande, con la solenne celebrazione della “Messa novella” di Padre Lorenzo.
Si potrebbe dire che Lorenzo ha bruciato le
tappe, al suono di una musica che aveva nel
cuore, ma si trascurerebbe la fatica del cammino quotidiano di morte e risurrezione, sulle
orme di Cristo ”povero e umile”. Dal noviziato
alla professione perpetua di frate francescano;
dal diaconato al sacerdozio: una “carriera” tutta speciale. Il giovane sacerdote, 28 anni, è ministro della Parola di Dio, ministro della santi-
ficazione con l’Eucaristia e con gli altri sacramenti, guida ed educatore del popolo di Dio.
Ma attenti: ministro (lat.minister) = servitore!
Grande il dono, grande la responsabilità, sostenuta dalla luminosa certezza che “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i
costruttori”.
E dopo l’annuncio della gioia, ecco il programma della festa cui parteciperà tutta la comunità
di san Francesco, religiosi e laici.
Parrocchia san Francesco d’Assisi - Domenica
14 gennaio
ore 11,30 - Celebrazione dell’Eucaristia: “Messa novella” di Padre Lorenzo Turchi; ore 13
Pranzo comunitario: un’agape fraterna per
condividere la gioia del dono meraviglioso che
il Signore ha fatto alla sua Chiesa, ed esprimere affetto e gratitudine a Padre Lorenzo.
La parrocchia offrirà in dono al nuovo sacerdote una somma di denaro, frutto della generosità dei fedeli.
Maria Crisafulli
sacerdote per donare la vita
“V
ivo una gioia grande per questa tua Ordinazione Sacerdotale….Renditi
conto del dono che ti è stato fatto. Per questo ti auguro di poter sempre
dire: Se ricominciassi daccapo sicuramente sceglierei ancora di essere Frate di San
Francesco e Sacerdote. Questa è la strada che il Signore mi ha
proposto, questa è la strada che mi dà pienezza di vita….
Sacerdote per costruire la Chiesa, Sacerdote per donare
la vita, sacerdote per donare il perdono, sacerdote per
spezzare il Pane della Parola e dell’Eucaristia, sacerdote per
offrire consolazione e gioia profonda... in una parola sola:
Sacerdote per donare Gesù.
….. Ecco perché, come quella di Gesù, la tua vita dovrà
essere donata, offerta; come Gesù dovrai vivere nella
obbedienza e nella fedeltà e la tua vita dovrà essere nutrita
di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, se vuoi che sia
significativa. Non sentirti mai solo. Lo Spirito che Gesù
oggi ti dona, ti sosterrà sempre e sarà la tua gioia e la tua
consolazione. Ma questa ordinazione, fatta oggi, in questa
solennità ci chiede di vedere anche quello che deve essere
il ruolo di Maria Santissima in te e in ogni sacerdote. Maria,
la madre del Sacerdote, di Cristo, sicuramente ha avuto un
grande ruolo. Lei è associata all’opera della redenzione, ma
non è questo che voglio sottolineare. Voglio sottolineare
una cosa molto più piccola, ma proprio perchè piccola
spesso ce ne dimentichiamo….
Un ruolo materno che Maria non ha mai lasciato, una invadenza materna. A
Cana vediamo il frutto di questa invadenza: Gesù, hanno bisogno di te, sono in
difficoltà, manca la gioia, manca il vino della festa. Una intraprendenza che Gesù
ha cercato di frenare, ma Maria, cosciente del suo ruolo non si è fermata. E
immagino che sempre Maria abbia fatto così, anche nella prima comunità
cristiana: un lavorio
nascosto, ma ugualmente incisivo….
Di cosa abbiamo bisogno oggi? Siamo un po’ tutti sulla stessa barca. Abbiamo
bisogno di fiducia. Sentiamo il momento difficile, il momento di cambiamento,
sentiamo più che mai la nostra inadeguatezza, qualunque sia il posto che
occupiamo. I nostri presbitèri appaiono sempre più poveri, malandati; i
sacerdoti sono sempre più anziani e malati mentre diminuiscono di numero.
Tante sicurezze che avevamo prima non esistono più. E i tempi sempre più
difficili, con richieste sempre esigenti, con la necessità di essere
sempre più pronti a rendere ragione della speranza che è in
noi. E questa speranza a volte sembra venir meno. Tu diventi
sacerdote in questa realtà. Te lo dico per metterti paura, con
il rischio di scoraggiarti? Esattamente il contrario: te lo dico
perchè tu, pieno di fede, tu possa accettare questa sfida e possa
sentire quanto è grande il ruolo che il Signore ti affida….
E in Gesù, senza il quale nulla è possibile fare, con il quale è
possibile portare frutto abbondante, riponi tutta la tua fiducia
e la tua speranza. Per questo, senza paura - Accetta la sfida
di essere la gioia di coloro che ti saranno affidati; - Accetta di
essere testimone di Gesù risorto, di un vincitore, di uno che
non delude; - Sappi di appartenere al Risorto, di essere sua
proprietà, di vivere sotto le sue ali; - sappi di essere testimone
di Gesù che non porta una speranza vaga. E’ veramente vivo,
cammina accanto a te, è per sempre pronto a farti ardere il
cuore; v ìvu - sperimenta che il motivo di speranza
non si arresta di fronte alla nostra fragilità; - e come Maria ha
accettato di essere di Dio, così accetta di appartenere a Gesù,
accogliendo quel “siete miei amici “, e prendendo sul serio quell
“io ho scelto voi “ - ….
Riportiamo una sintesi
dell’omelia del vescovo
mons. Gerardo Rocconi
in occasione
dell’ordinazione di
padre Lorenzo Turchi,
il 7 dicembre in
Cattedrale
Al popolo di Dio dico:
Gridate di gioia al Signore che non ci lascia privi di chi ci o 1 e la Parola e
l’Eucaristia. Chiedete in abbondanza questo dono: che tanti siano i chiamati
per lavorare a servizio del Vangelo.
Ma dite anche al Signore: Eccomi, manda me. Se vuoi, io ci sono.
Abbiate il coraggio di farvi avanti. Tanta gente va dal Vescovo per i motivi più
disparati. Ma sapeste: sono sempre in attesa di qualcuno che arrivi per dirmi:
Io ci sono, sono disponibile a servire il Signore nel sacerdozio. Fai discernimento per
vedere se è veramente il Signore che mi chiama…
Castelplanio – Il centro di Spiritualità ha festeggiato 20 anni
Un luogo per raccogliere fiato
A
festeggiare i venti anni del centro di
spiritualità “Sul monte” di Castelplanio,
molta gente, molti amici che si sono ritrovati nella sala comunale di Castelplanio.
La kermesse di ricordi è avvenuta il pomeriggio del 26 dicembre scorso e dopo
l’introduzione dei canti del coro Shalom molto legato alle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo tanto da incidere un intero
album di canzoni riguardanti Santa Maria
De Mattias, la loro fondatrice - è stato un
susseguirsi di flashback. Memorie e ricordi rilanciati dalle varie sorelle che hanno
promosso la creazione del centro ed il suo
sviluppo come Sr. Anna Maria Vissani, Sr.
Vanda e Sr. Maria Rosa. Nei loro discorsi
hanno ricordato come, dopo la chiusura
dell’asilo, la gente di Castelplanio vedeva
strano la costruzione di un centro di spiritualità nel piccolo paese collinare. Sembrava bizzarra l’idea di creare un luogo dove
potersi fermare, dove poter raccogliere fiato per potersi godere tempi di riflessione e
preghiera. La fatica per la nuova impresa
ha portato grandi frutti e dopo venti anni
di attività si contano centinaia di persone
che hanno trovato sostegno “Sul monte”.
Di certo anche l’aiuto apportato da don
Mariano Piccotti - parroco di Castelplanio
- ha avuto un importante ruolo per il dinamismo delle attività e degli incontri che la
comunità svolge, incontri che hanno portato, come ricorda lo stesso, alla nascita di
molte amicizie ed esperienze.
Tra i vari interventi anche quello dei tre
sindaci che hanno visto crescere la comunità di suore: Mauro Ragaini, Fabio Badiali e Luciano Pittori, senza dimenticare la
partecipazione del vescovo don Gerardo
Rocconi e della madre generale della congregazione sr. Bruna.
Durante il pomeriggio un amico del centro
di spiritualità ha presentato un filmino rievocando momenti e volti che hanno fatto
parte di questi venti anni di prospera attività.
“Sul monte” rappresenta un luogo importante per Castelplanio, frequentato da gente di tutta Italia, promotore attivo di iniziative spirituali e portatore di riflessione e
spirito cristiano.
Simone Sebastiano
10
Cupramontana
14 gennaio 2007
Vita diocesana
Cupra, la stella cometa brilla di solidarietà
Le offerte del presepe vivente donate ai bimbi indiani di Tuticorin
S
e da qualche parte la tradizione del presepe ciazione Carabinieri in congedo, Cuprabaseball,
sembrava perdere il suo radicamento, la Val- A.S.Cupramontana, Avulss, Soms e diverse allesina e Cupramontana sono certamente andate tre.
in controtendenza. In particolare la capitale del “Questa prima edizione è per noi e crediamo per
verdicchio ha visto per queste festività natalizie tutta Cupramontana un successo davvero gratisia la prima edizione del presepe vivente, sia un ficante – spiega la catechista Silvana Pierangeli -.
lusinghiero proseguo dell’iniziativa la “via dei Per l’ottima affluenza di pubblico proveniente da
presepi”.
tutta la Vallesina, come per la grande collaboraIl presepe vivente ha infatti registrato un suc- zione instauratasi tra le associazioni cittadine.
cesso di pubblico che oltre ai bambini di Cu- Una unità di intenti anche superiore alla sagra
pramontana farà sorridere anche i piccoli meno dell’uva dove tutti partecipano ma con singole
fortunati di Tuticorin, in India. A loro sono de- iniziative e non in un unico progetto univoco”.
stinate le offerte raccolte presso la Grotta della Molto visitati anche i cinque presepi che hanno
Natività del presepe allestito in cinque occasioni dato vita alla Via dei Presepi 2006. Opere prein piazza IV Novembre, cuore del centro storico miate nella messa mattutina di domenica 7 gencuprense. A consegnare le donazioni raccolte naio presso la chiesa di San Lorenzo. Particolarsarà don Denzil Raja, religioso indiano ospitato mente significativo il presepe realizzato in via
a Cupramontana per sei mesi all’inizio del suo Marianna Ferranti dai piccoli alunni della Scuoperiodo in Italia per motivi di studio. Don Raja, la dell’Infanzia “Corrado Corradi” insieme agli
rimasto sempre molto legato alla comunità cu- ospiti della locale Casa di Riposo. Opera cui è
prense, si recherà infatti nuovamente in India a stato affiancato un mercatino il cui ricavato anmetà gennaio accompagnato anche dal parroco drà all’Associazione Cometa onlus per lo studio
cuprense di San Lorenzo don Maurizio Fileni.
della malattie metaboliche ereditarie. Di pregio,
L’iniziativa del presepe vivente, partita dalla ca- tra rispetto della tradizione e spunti di originalitechiste cuprensi e dai loro alunni, ha raccolto tà, anche i presepi realizzati dalla Scuola materla partecipazione dell’Amministrazione co- na “Santa Caterina”, dalla frazione di Poggio Cumunale, delle parrocchie, di diversi privati cit- pro, dalla contrada Romita e da alcuni residenti
tadini e di numerose associazioni locali come di contrada Torre.
Croce Verde, Gruppo Folk Massaccio, AssoAndrea Brunori
A colloquio con il vescovo padre Yvon Ambrosie
A sostegno delle donne
Il vescovo padre Yvon Ambrosie, è
venuto in Italia lo scorso settembre
per partecipare ad un incontro dei
vescovi a Roma. Con l’occasione, ha
deciso di trascorrere un fine settimana
a Cupramontana per ringraziare la
comunità parrocchiale del sostegno alle
sue numerose attività di promozione
rivolte in particolare alle donne. Padre
Yvon, sacerdote da quaranta anni, per
dieci anni parroco, per diciannove
responsabile della Caritas indiana,
presidente della commissione Giustizia
e Pace dell’India, responsabile della
gestione degli aiuti inviati in India per il
recupero del dopo terremoto del 2001 è
il vescovo della diocesi di Tuticorin da
quasi due anni. Aveva presentato il suo
progetto ai parroci don Giovanni Ferracci
e don Maurizio Fileni e al vescovo padre
Oscar, nell’agosto 2005. Subito aveva
ottenuto l’adesione generosa con un
contributo economico che gli ha permesso
di avviare dei programmi di formazione.
Con disponibilità ci ha accolto e la
traduzione dall’inglese è stata svolta dalle
suore di Maiolati e dal sacerdote don
Denzil Raja
Padre Yvon, come mai questo legame
della Vallesina con l’India?
Nelle Marche sono in servizio le suore
di Sant’Anna di Tiruchiarapalli, di una
congregazione indiana, in due case
di riposo, in quella di Maiolati e nella
casa di riposo di Jesi. Quando queste
suore furono chiamate a Jesi, alcuni
anni fa, conobbi il vescovo Padre Oscar
e da allora è nato un sentimento di
stima. A Cupramontana, poi, collabora
il giovane sacerdote don Denzil, della
mia diocesi e che attualmente sta
studiando a Roma.
Qualche notizia sulla realtà in cui lei
lavora?
Lo stato del Tamilnadu, dove è la mia
diocesi, si trova nell’India meridionale.
La maggior parte della forza lavoro è
occupata in agricoltura; l’indigenza è
una cruda realtà, il divario tra ricchi
e poveri si sta allargando. La società
è tradizionalista e patriarcale,
anche i cristiani sono discriminati
e privati dei diritti che invece
sono concessi agli Indù della
stessa casta. La divisione in
caste e sottocaste è molto forte e
rappresenta un problema perché
impedisce a chi appartiene alle
sottocaste di frequentare le
scuole.
In questa difficile realtà, quale è
il ruolo della donna?
La condizione delle donne è
particolarmente difficile, sono
discriminate nelle opportunità
professionali, nel salario, sono
sfruttate in casa e nelle piccole
imprese, non hanno libertà
di movimento, non possono
possedere dei beni. Questa
differenza di trattamento inizia
nell’infanzia: le bambine ricevono
meno cibo, vestiti e istruzione
e devono servire i bambini,
obbedire agli ordini e dedicarsi
alle faccende domestiche.
E lei, come orienta la sua
missione?
La Conferenza Episcopale
Cattolica del Tamilnadu ha creato
diverse commissioni tra cui la
Commissione Regionale per le
donne i cui compiti principali
sono di guidare, sostenere e
infondere coraggio ai figli di
Dio, in particolare alle donne.
Di questa commissione sono il
presidente e una donna teologa
ne è la segretaria; vi fanno parte
donne laiche, suore e parroci
che rappresentano 17 diocesi e
scelti in base al coinvolgimento
di ciascuno nel problema
dell’empowerment, la crescita
delle donne.
Cerco poi di dare dei segnali
concreti: quando vado in visita
nelle diverse parrocchie, invito a
non preparare addobbi costosi ma
a dare l’equivalente per i poveri.
In particolare, come opera la
Commissione per le donne?
Obiettivo è la realizzazione
del Regno di Dio sulla Terra in
cui i figli di Dio, e le donne in
particolare, possano esercitare i
loro diritti e doveri e partecipare
pienamente alla vita e alle
istituzioni della Chiesa. In seguito
a una lunga serie di discussioni
e riflessioni, la Commissione
ha elaborato un piano di azione
affinché la formazione raggiunga
tutte le donne e possa portare a
un totale rinnovamento e a una
vita dignitosa.
B.T.
Nella foto il vescovo padre Yvon
insieme al vescovo Gerardo e a
don Giovanni Ferracci
Scuola ”Santa Caterina “ di Cupramontana
Gli auguri di Natale dei bambini
I piccoli del Centro dell’Infanzia, domenica 17 dicembre,
presso il teatrino di San Lorenzo di Cupramontana,
hanno animato con simpatiche scenografie e semplici
drammatizzazioni delle musiche a sfondo natalizio,
commuovendo i numerosi presenti, genitori e parenti
che hanno espresso riconoscenza e soddisfazione nei
confronti delle educatrici che intraprendono ogni
attività con entusiasmo, impegno e tanta cura.
Sabato 23 dicembre, presso la gremita sala polivalente
di Pianello Vallesina è stata la volta dei bambini della
Scuola dell’Infanzia: gli oltre 60 bambini dai tre ai sei
anni hanno riscosso un enorme successo espresso
con calore da tutto il pubblico di parenti, amici, curiosi, personalità, fedelissimi e non.
Lo spettacolo messo in scena era “Un simpatico presepio”:la storia della nascita di Gesù raccontata dalle
statuine del presepio, interpretate, nella scena, dai
bambini di cinque anni che hanno reso la parte con
assoluta padronanza.
I bambini di quattro anni hanno avuto il ruolo di
angeli e con le loro canzoni hanno dato un prezioso
contribuito allo spettacolo dimostrando abilità nel se- guire il ritmo delle basi musicali anche senza i testi in
sottofondo.
Infine le tenerissime “pecorelle”
..!! i bambini di tre anni al loro primo esordio sul palcoscenico hanno mescolato coreografie e saluti
ai presenti in sala,mostrando il
candore dei loro costumi.. e dei
loro cuori.
Tutte le attività che sono servite
alla realizzazione dello spettacolo sono state inserite dalle insegnanti in un progetto più ampio
che ha avuto l’obiettivo di avvicinare i bambini al vero significato
del Natale:il “dono” della salvezza che Dio offre a tutti coloro
che sono pronti ad accoglierlo e
a gioire per questo. Ed i bambini che hanno “occhi spalancati
e grandezza d’animo” per accogliere l’annuncio… l’hanno voluto
raccontare a tutti!
m.g.p.
14 gennaio 2007
11
Grazie all’amministrazione comunale
L’ara cristiana del Mille è tornata in Duomo
L’
ara cristiana datata anno 1084, è in Cattedrale,
nel presbiterio, seppur in una collocazione provvisoria, da martedì 2 gennaio.
Il cippo marmoreo è uno dei monumenti cristiani più
antichi della Diocesi ed il suo trasferimento in cattedrale rappresenta un momento importante per l’intera Vallesina.
Abbiamo chiesto al parroco, don Vittorio Magnanelli,
di offrirci qualche notizia in più.
Iniziamo con qualche accenno alla storia dell’ara.
E’ il basamento di un altare scolpito che l’abate
Pietro fece costruire nel 1084 in onore di San Giovanni Battista e che passò in proprietà dei GiorginiSalvoni, famiglia
che
rivendicava
tra i suoi antenati
l’abate Pietro e che
lo fece collocare
nel loro altare gentilizio della cattedrale di Jesi.
Quando la cattedrale fu demolita
nel 1731, il monumento, che era
inserito nel muro
e quindi non completamente visibile, fu sistemato nel
pianerottolo del palazzo Salvoni, al civico 40 di Corso
Matteotti. In seguito il prof. Pierpaoli lo ottenne per il
museo civico; ultimamente era collocato nel museo archeologico territoriale.
Ed oggi come è tornata in Cattedrale?
Da tempo pensiamo di realizzare un nuovo ambone-pulpito e l’ara ritroverebbe la sua naturale
funzione liturgica. Il Vescovo ha chiesto all’amministrazione comunale di poter averla in concessione e il sindaco ha accolto positivamente
questa richiesta ritenendo “appropriata la nuova
collocazione del cippo marmoreo di origine romana che permetterà di restituire alla Chiesa di
Jesi un oggetto che testimonia un sentimento di
fede di così antica tradizione”. Ringraziamo intanto l’amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata, in particolare la dott.ssa Loretta
Mozzoni, direttrice
della Pinacoteca.
Dunque l’ara non inizia la sua storia nel 1084?
In uno studio di Giovanni Annibaldi jr si legge che “l’ara
è ricavata da un cippo marmoreo romano a forma di parallelepipedo con alto zoccolo e cornice di base e di coronamento. Dell’iscrizione dedicatoria che vi era incisa e di
eventuali ornati non resta più traccia, forse per lasciare
posto all’iscrizione metrica e ai quattro simboli degli evangelisti”. Ecco perché questo monumento ha non solo valore
storico-artistico ma anche religioso.
Una breve descrizione?
Sul lato anteriore è raffigurata in basso l’aquila con le ali
aperte che si appoggia sul libro che porta la scritta Iohs,
abbreviazione di Johannes; in alto il bue di profilo e con le
ali aperte e, su due righe, la parola Lu cas. A sinistra l’Angelo, simbolo dell’evangelista Matteo, mentre a destra il
Leone, simbolo di San Marco. Ma ne riparleremo in seguito, in occasione della sistemazione definitiva.
b.t.
La Befana vien di notte…
Majolati celebra il patrono
Corso Matteotti, vigilia dell’Epifania “Santo Stefano, esempio da seguire”
F
A
anno il pieno di clienti i negozi di dolciumi. Dalle vetrine stracolme di leccornie,
primeggiano calze e Befane d’ogni foggia. Un
richiamo chiassoso, irresistibile ad una tradizione impoverita ormai dal consumismo,
frodata della magia dei suoi giorni: momenti
magici, sognati e ripassati da ciascun bambino, nella mente e nel cuore, per un anno intero.
La frenesia della vita odierna, l’aggressività
del business, la mania del consumismo, conducono e convincono l’individuo a sopprimere pian piano passaggi significativi nella pro-
pria vita e in quella dei propri figli. Passaggi
che è invece bello e importante conservare,
ricordare, rivivere e far vivere agli altri, e soprattutto, alle nuove generazioni. Anche con
giochi, canti e racconti semplici ma veri, come
questo…
“Per l’Epifania ai bambini giungeva la Befana... una vecchia, con mento appuntito
e naso ad uncino, che portava i doni ai
bambini buoni; a quelli cattivi invece recava cenere e carbone. In genere viaggiava, come le antiche streghe, cavalcando
una scopa, recando sulle spalle un sacco
pieno di doni, e scendeva nelle case attraverso la cappa del camino…
Quella sera ( il 5 gennaio) i bambini
facevano conoscere ufficialmente alla
Befana i loro desideri. In un foglio di
carta scrivevano quanto richiesto; poi
il foglio veniva bruciato e mentre era
in fiamme veniva fatto salire verso la
cappa del camino perché la Befana lo
potesse leggere…
I bambini dovevano andare a letto
molto presto, e addormentarsi subito,
perché altrimenti la Befana non veniva.
Al mattino del 6 i bambini correvano
ad ammirare i doni della Befana. Naturalmente c’era la Befana poretta e quella ricca. Quella poretta si accontentava
di portare soprattutto cose utili, indumenti, quaderni, cibarie. Ma poteva
capitare per i bambini cattivi che, sulla
tavola apparecchiata, al posto dei doni,
trovassero cennere e garbò. E allora erano pianti…”( da Dialetto e folclore a Jesi
e nella Vallesina, di Costantino Urieli)
Fotoservizio Paola Cocola
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Giornata della pace
Sabato 20 gennaio
alle ore 15 i bambini
ed i ragazzi dei
gruppi di catechismo
si incontrano nei locali
della parrocchia di
Moie per pregare e
riflettere sulla pace,
insieme ai catechisti e
agli educatori. Alle ore
21 ci sarà la veglia
per la pace in chiesa
Santa Maria.
ccompagnati da una splendida giornata di sole i majolatesi hanno celebrato
il loro patrono Santo Stefano, proto martire, partecipando alla solenne funzione
religiosa.
Nella chiesa parrocchiale, addobbata da
numerose stelle di Natale, stesso colore dei
paramenti liturgici, si poteva respirare la
devozione dei fedeli, i quali ammiravano
con occhi pieni d’amore il Gesù bambino
sul trono dorato posto sull’altare, sotto il
quadro raffigurante la lapidazione di Santo
Stefano.
La messa patronale è stata concelebrata dal
vescovo della diocesi mons. Gerardo Rocconi, dal sacerdote majolatese don Aldo
Anderlucci, da don Emilio Campodonico
e dal parroco di Majolati Don Fabio Belelli
con l’assistenza del diacono Giancarlo Sabbatini.
Durante la celebrazione
sono stati anche ricordati i
sacerdoti don Giuseppe Palmolella e don Sisto Santoni.
Nell’omelia il Vescovo, lodando la figura di Stefano,
santo protettore di Majolati,
ha indicato il duplice significato dell’essere il patrono
di una comunità. Oltre alla
comune interpretazione del
patrono come intercessore
presso Dio, il Vescovo ha
ricordato una seconda accezione della parola stessa:
patrono come esempio da
seguire, colui che ripercorre
le orme di Cristo.
A questo proposito Mons.
Gerardo ha proposto la morte di Cristo
in correlazione con la lapidazione di Santo Stefano. Il Santo ripete gli stessi passi
di Gesù, dalla rivelazione della sua vera
identità, alla preghiera a Dio di non punire
i suoi carnefici. Con questa analogia il Vescovo ha spiegato il vero significato di essere fedeli: cioè, non solo ammettere l’esistenza di Dio, ma testimoniando la fede.
Al termine dell’omelia il Vescovo ha avuto
un riferimento all’attualità, condannando
coloro che, non essendo cristiani, intendono suggerire un’esegesi del Vangelo e diversi modelli di comportamento da quelli
proposti dalla chiesa.
Il Vescovo ha anche visitato il tradizionale
presepe realizzato nel battistero da alcuni
parrocchiani.
Sara Palmolella
13
Vallesina
Formazione per piccoli passi
“Voglia di cibo…”
“M
ille miglia iniziano sempre con un
primo passo”. Così recita un proverbio
cinese. E così afferma la filosofia della Fo.x
p.p., Formazione per piccoli passi. L’unione
di medici, psicologi, insegnanti ed educatori
– impegnata nella consulenza, nella ricerca e
nella definizione di progetti elaborati per enti
pubblici e privati – crede e diffonde il valore
della riuscita personale dell’individuo, che si
dedica al raggiungimento dei propri obiettivi.
Partendo da un primo, piccolo passo. Il graduale avvicinarsi alla realizzazione dei propri
desideri non fa che accrescere la fiducia in
ciò che si sta compiendo, non meno che in se
stessi. Il motto? “Aiutare le persone ad aiutarsi da sé”.
Attraverso attività teorico-pratiche (con sede
in via Gramsci, 1 a Jesi) i partecipanti acquisiscono conoscenze personali, con la possibilità di migliorare le proprie competenze. In
programma, i seguenti corsi di formazione:
venerdì 12 gennaio “Il bullismo” con il dott.
Marco Ceppi; venerdì 19 “Metodi creativi
di apprendimento: il PBL (problem based
learning)” ancora con il dott. Ceppi; il 26
“Guida all’orientamento” con la dott.ssa Laura Cassetta; il 2 febbraio “La comunicazione
interpersonale: le abilità assertive nella comunicazione educativa e della coppia” (dott.
Ceppi); venerdì 16 “La formazione dei formatori” (dott.sa Cassetta); il 17 “Colloquio di
lavoro: istruzioni per l’uso” (dott.sa Cassetta);
il 19 e il 26 “I disturbi specifici dell’apprendimento scolastico: cosa sono, come si possono
affrontare” (dott.sa Sabrina Sandroni). I laboratori di logoterapia applicata (terza scuola
di psicoterapia dopo quella freudiana e quella
adleriana, la logoterapia consiste nella ricerca
di significato nella propria esistenza) avranno
il seguente calendario: il 10 e il 17 gennaio
“La mappa della vita” (con il dott. Ceppi e
l’insegnante Silvia Cenerelli); il 24 gennaio
e il 21 febbraio “Uomo destino e libertà: il
tempo nella logoterapia” (dott. Ceppi e ins.
Cenerelli); il 7 e il 14 febbraio “La ricerca
dei valori nel tempo presente” (dott. Ceppi e
ins. Cenerelli). In calendario anche i seguenti
laboratori tematici: giovedì 11 gennaio e giovedì 8 febbraio “Voglia di cibo... fame di che?”
(con la dott.sa Francesca Anderlini); il 18 gennaio e il 15 febbraio “Dimagri-mente: come
raggiungere gli obiettivi di una dieta, utilizzando la propria mente” (dott.sa Anderlini);
il 25 gennaio e il 22 febbraio “Obesità: ovvero
l’insostenibile leggerezza della dieta” (dott.sa
Anderlini). Per quanto riguarda i laboratori
creativi: domenica 14 gennaio “Il paese dei
balocchi: riscoprire il Peter Pan che c’è in noi”
(con la dott.sa Francesca Spaccia); il 15 e il 22
“Alla scoperta del mio talento creativo” (dott.
sa Spaccia); il 23 “Laboratorio di arteterapia”
(dott.sa Spaccia); il primo, il 6, il 13 e il 20
febbraio “Laboratorio di comicoterapia” (con
la dott.sa Silvia Marchionni).
Infine, la Fo.x p.p. prevede l’avviamento di
un “Gruppo di parent training per genitori di
bambini e ragazzi con disturbo specifico di
apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, DDAI)”, con la dott.sa Sabrina Sandroni e di un “Gruppo di auto-mutuo aiuto per
genitori con figli adolescenti” con il dott. Paolo Petrucci. Il costo a partecipante dei corsi di
formazione è di 30 Euro, 25 Euro per i laboratori e 5 Euro per i gruppi. Per informazioni
e iscrizioni la Fo.x p.p. è a disposizione attraverso i recapiti 334/3039297 e 339/4473238.
Raffaella Fioretti
14 gennaio 2007
Jesi –Crisi dell’amministrazione comunale
Interesse della città il programma
M
i pare che l’on. Luciana Sbarbati, questa volta,
un “brava” se lo meriti proprio. Non tanto perché ha smentito il suo partito a Jesi per la linea scelta
anti-Belcecchi anzitempo (ognuno gestisce la propria
casa come reputa più opportuno, salvo poi il cittadino
a giudicare), ma perché, con perfetta coerenza politica
sta pretendendo, in sostanza, che non si parli di crisi politica della giunta, ma piuttosto, al di là di come
le cose sono andate fino ad ora, di responsabilità delle forze politiche che per cinque anni hanno portato
avanti un programma condiviso, perché arrivino, unite, fino in fondo. E’ una presa di posizione responsabile e seria non perché a favore dell’attuale maggioranza, ma perché a favore dell’interesse della città. Infatti
come è possibile non criticare l’incoerenza di quel partito o di quei partiti che, avendo condiviso cinque anni
di lavoro di giunta – seppure con le inevitabili e necessarie dialettiche interne – all’ultimo momento vorrebbero mettere in discussione il prossimo (e conclusivo)
bilancio finanziario 2007 e il lavoro quinquennale legato al Piano regolatore? E cito solo questi due esempi.
E mi fermo, per amor di spazio, soltanto al Piano regolatore che certe forze politiche che hanno collaborato fino ad ora con il sindaco Belcecchi trovano tale
Piano un bluff o giù di lì. Non approvare il Piano in via
definitiva (entro marzo? Entro aprile?) dopo aver dato
un’altrettanta risposta definitiva alle 500 osservazioni
pervenute nel frattempo, vorrebbe dire buttare al vento un lavoro portato avanti con partecipazione della
città, con alto senso di professionalità e di responsabilità da parte dell’equipe in collaborazione con tecnici
del comune; vorrebbe dire non aprire gli occhi nemmeno di fronte ai riconoscimenti morali e finanziari
piovuti da più parti. Critiche di fondo all’ultimo momento avrebbero solo il significato di una ritorsione
politica contro gli interessi della città e magari utili
solo a creare sospetti, seppure infondati, in chi tanto è
interessato a demolire oggi per costruire a modo proprio domani. La città non può perdere altri cinque
anni in nome delle note elezioni primarie non volute
da qualcuno.
La divisione del centrosinistra non può e non deve
essere di tipo politico fino allo scioglimento del consiglio comunale. Questo e questo solo deve essere il
significato della conferma degli assessori Rocchetti e
Frezzotti.
Poi, nel rispetto di tutte le posizioni, ciascun partito
porterà avanti la propria battaglia politica. Proprio in
funzione di questa apertura democratica all’interno
del centrosinistra, il rispetto dell’attuazione del programma farebbe onore anche al possibile candidato
Melappioni che è e si dichiara dell’area di centrosinistra. Obbiezione: ma il Piano regolatore ha lacune e
manifesta decisioni discutibili. Risposta: nessun Piano
sarà mai perfetto. Un domani, come nel passato, Varianti sono sempre possibili, ma non si può demolire
tutto in nome solo di qualcosa non condivisibile.
v.m
Maiolati Spontini – XLI edizione del premio natale
Rinnovato successo del concorso
E’
la più longeva manifestazione
del comune di Majolati, sono
quarantuno anni che i ragazzi della
scuola dell’obbligo del Comune di
Majolati aderiscono all’invito della
parrocchia di Santo Stefano e si
cimentano nell’illustrare, raccontare,
esprimere i propri sentimenti
intorno al tema del Natale
partecipando al concorso di Poesia e
di Pittura.
Domenica 7 gennaio, presso il Teatro
comunale di Majolati Spontini, in
una cornice straordinariamente
affollata e festosa, si è svolta la
serata conclusiva del Premio Natale
2006 con la premiazione degli
elaborati risultati vincitori e con uno
spettacolo che ha animato la serata.
Il concorso, ideato dal parroco
don Sisto Santoni, ha visto tante
generazioni di giovani cimentarsi
sul tema del Natale e quindi è un
appuntamento caro a tutti.
La serata è stata presentata
da Stefano Zannotti che ha
prima introdotto lo spettacolo
ricordando le caratteristiche della
manifestazione.
Come nella tradizione del Premio
Natale i ragazzi hanno preparato
anche un trattenimento musicale.
Quest’anno si sono dedicati al
ricordo di Madre Teresa di Calcutta,
prendendo spunto dal musical di
Michele Paulicelli.
Infatti, il prossimo 5 settembre
ricorrerà il decimo anniversario della
morte di Madre Teresa di Calcutta
e la rappresentazione dei ragazzi
majolatesi ha voluto raccontare e
ripercorrere le tappe più significative
della lunga e straordinaria vita
di Madre Teresa di Calcutta,
evidenziando soprattutto il rapporto
tra la Santa e gli ultimi, i più poveri, i
malati.
Lo spettacolo, curato per la parte
musicale dal maestro Alessandro
Benigni e per la regia da Walter
Ricci, ha voluto risaltare, attraverso
le musiche e i testi, la totale
disponibilità della Santa ad essere
una matita nelle mani di Dio; uno
splendido spettacolo che si è avvalso
anche del notevole lavoro di tanti
volontari che da sempre lavorano
per la riuscita di questa importante
manifestazione.
Gli attori dello spettacolo, condotto
tutto in diretta, sono stati i bambini:
Serena, Piero, Mattia, Daniela,
Jennifer, Maria Elena, Macarena,
Sofia, Irene, Linda, Emilio, Nicolò,
Endrio, Guido, Sara, Lorenzo, Diego,
Daniele e Diego.
I primi riconoscimenti del concorso
sono andati ai ragazzi delle scuole
Medie, sezione Poesia, che sono
stati premiati dall’ex parroco di Moje
don Aldo Anderlucci. Nella sezione
Poesia scuola media sono stati
presentati oltre trecento elaborati,
per tutti ci sarà un riconoscimento,
segnaliamo solo i primi tre
classificati: Serena Scortichini,
III B; Marco Vici, II B; e Michael
Franceschino, I B.
Dopo i lunghi applausi per ragazzi
così meritevoli si è passati alla
premiazione della sezione Pittura
scuola media condotta dal sindaco
del comune di Majolati, ing.
Giancarlo Carbini e dal sindaco
dei ragazzi, il giovane Sebastiano
Mazzarini.
Al primo posto si è classificata Ilenia
Rossetti, classe I B; seguita dagli
alunni Ilaria Porcarelli, classe I B e
Agnese Bini, classe III A.
La manifestazione è continuata con
la premiazione della sezione Poesia
Scuola Primaria. Hanno ricevuto
il premio dalle mani del presidente
della Sogenus Paolo Perticaroli
gli alunni: Gaia Contadini, V C;
Simone Romualdi, V C e Federica
Palpacelli, V C.
L’ultima premiazione in programma
ha riguardato i ragazzi che si sono
cimentati nella sezione Pittura
Scuola Primaria.
Hanno ricevuto i riconoscimenti
dalle mani di parroco di Majolati
Spontini, don Fabio Belelli, gli
alunni: Lucrezia Montesi, V C;
Oscar Fucili, V B e Virginia Binaj, V
C.
La manifestazione, anche
quest’anno particolarmente riuscita,
si è conclusa con la brillante
esibizione di un gruppo rock
majolatese, gli Albatros, formato
da Leonardo Borgiani, Mirko Ricci,
Simone Ruggeri, Matteo Carloni e
Lorenzo Morri.
Sara Palmolella
Maiolati Spontini – Contributi economici per le imprese
Associazione Culturale L’Oasi
Sostegno alla micro-impresa
n’occasione di incontro e comunicazione tra appassionati di canto corale, senza particolari esperienze musicali con reciproco scambio e arricchimento di conoscenze,
opinioni e amicizia: questo vuole essere il corso residenziale di perfezionamento corale che si svolgerà dal giovedì 29 marzo a domenica 1° aprile al Monastero di Fonte
Avellana. Con il patrocinio del Comune di Serra S. Abbondio e in collaborazione con l’associazione culturale “L’Oasi” di Moie il corso è riservato a cantori non professionisti
maggiorenni e sarà tenuto da Michele Quagliani diplomato
e laureato con lode in clarinetto solistico presso il Conservatorio “G. Rossini “ di Pesaro e da Marika Rizzo diplomata in canto al conservatorio “San Pietro a Maiella” di
Napoli e laureata in Lettere e Filosofia.. Per ricevere ulteriori informazioni e per le iscrizioni ci si può rivolgere alla
signora Anna al numero telefonico 340 859 8510.
L’
Corso di perfezionamento
U
Amministrazione comunale ha approvato un regolamento per la concessione di
contributi economici alle imprese operanti
nel territorio comunale al fine di promuovere
nuove attività imprenditoriali, favorire processi
di ammodernamento delle imprese esistenti e
sostenere settori, come sono quelli delle piccole attività del commercio e dell’artigianato,
che rappresentano un punto di riferimento per
l’economia del territorio. Il regolamento approvato ha validità per il triennio 2007/2009.
Nell’anno appena iniziato si interverrà in favore delle imprese del capoluogo e della frazione
Scisciano, nei successivi anni si finanzieranno tutte le imprese del territorio comunale. Il
contributo è destinato a tutte quelle ditte individuali, di società di persone, di società a re-
sponsabilità limitata o cooperative che abbiano
le caratteristiche di “micro-impresa” e dunque
una struttura operativa aziendale che occupi
meno di cinque addetti. Il sostegno economico è finalizzato all’acquisizione di beni strumentali d’investimento, impianti, attrezzature,
tecnologie, macchinari, arredi, straordinaria
manutenzione dell’immobile, da destinatarie
esclusivamente all’avvio di nuove attività o alla
razionalizzazione e al potenziamento di quelle
esistenti. Il contributo consiste in una somma
di denaro e viene concesso a valere su fondi in
conto capitale all’imprenditore. Il piano prevede la possibilità di ottenere un contributo pari
al 20 per cento dell’investimento che deve essere compreso tra un minimo di 5 mila euro e un
massimo di 50 mila euro.
14
Jesi e Vallesina
14 gennaio 2007
Castelplanio – Investimenti per trecentomila euro nel capoluogo
Valorizzare il centro storico
di
Paolo
Marcozzi
Polo Marco (Via, da Piazza Balestra a Via Ricci) Viaggiatore e mercante (Venezia, 1254-1324). Figlio del
veneziano Niccolò Polo, partecipò con il padre e lo
zio Matteo al lungo viaggio in Cina, presso la corte di
Kublai Khān e nelle regioni dell’impero mongolo (dal
1271 al 1295) e di esso lasciò relazione nel celeberrimo Milione. Mentre nulla sappiamo della vita di Marco prima della sua partenza per la spedizione cinese,
abbastanza nota è la parte della sua esistenza che segue il ritorno dei Polo a Venezia: qui Marco sposò la
nobildonna Donata Badoer, dalla quale ebbe tre figlie,
e trascorse, dedito agli affari e all’amministrazione
del cospicuo patrimonio, il resto della vita. Tuttavia,
pochi anni dopo il suo ritorno, Marco fu catturato in
uno degli innumerevoli scontri navali tra Venezia e
Genova; sappiamo per certo che, trovandosi l’anno
1298 nelle carceri genovesi, da cui uscì nel 1299, dettò al compagno di prigionia Rustichello da Pisa l’opera a cui è legata per sempre la sua fama di scopritore
e, insieme, la sua grandezza di scrittore. Tutto, nella
vita e nell’opera di Marco, vive sotto il segno del lungo viaggio in Asia e nell’impero mongolo, delle osservazioni e delle esperienze che ebbe modo di fare
alla corte e nelle regioni governate dal Gran Khān.
Marco entrò nelle grazie dell’illuminato sovrano, che
nei quasi 17 anni in cui visse alla sua corte lo impiegò
come apprezzatissimo ambasciatore e amministratore. Osservatore di ammirevole perspicacia, padrone
di quattro lingue orientali, ebbe modo di assimilare
in profondo i costumi e di studiare le strutture civili ed economiche dell’impero del Khān, soprattutto
delle città. Eccezionale fu la fortuna della sua opera:
opera non propriamente «letteraria», bensì destinata
a un più vasto mondo in cui i mercanti e gli scienziati
(geografi, cartografi, etnologi, uomini d’affari) venivano a trovarsi in prima fila. Sicché l’opera, per canali
molteplici, fu divulgata e riassunta, e anche declassata a guida pratica di informazione mercantile: una
straordinaria diffusione a cui conseguì, proporzionalmente, un gravissimo deterioramento del testo. Il
Milione si pone come una mirabile sintesi di scienza
e di avventura umana, come una delle summae più
significative della civiltà del Medioevo.
L´
Amministrazione comunale
sta concludendo l’iter delle
gare d’appalto finalizzate al recupero e riqualificazione urbana del
centro storico e al completamento
di due appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Si tratta di due
distinti interventi complementari
tra loro per un costo complessivo
di circa 300 mila euro. Il primo che
inizierà in primavera riguarda il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione relativamente alla
parte compresa e perimetrata nel
programma di Recupero Urbano
che riguarda le vie e le piazze comprese nel centro storico.
Il secondo intervento comprende
diversi lavori tra cui la sistemazione dell’area verde di Piazza Vittorio
Emanuele II° con l’abbattimento
delle barriere architettoniche. E’
La memoria su Federico II
Sulla facciata principale del palazzo Ripanti c’è una
bella memoria in quattro lingue che ricorda la nascita
a Jesi del grande imperatore. Considerando anche che
è in via di restauro la fontana, urge che la memoria sia
ritoccata con un bel pennello per permettere la lettura ormai del tutto sbiadita.
E poi andrebbe riconsiderato lo stesso contenuto là
dove si dice che un’antica tradizione vuole che Federico II sia nato a Jesi sotto una tenda. In questo modo si
mette in discussione un fatto inoppugnabile: che Federico II è veramente nato a Jesi, anche se…per caso.
L’eventuale tradizione compete solo alla tenda!
Castelbellino Stazione
Ponte Pio (Via, da Via Roma al fiume Esino) E’ il ponte sull’Esino che conduce a Cingoli, nella località
detta “il passo di Cingoli”. Il suo nome proviene probabilmente da un pontefice di questo nome che ne
favorì la costruzione. Un paio di chilometri più in là,
proseguendo verso Pianello Vallesina, c’è “il passo Imperatore”, perché, secondo la leggenda, di lì sarebbe
passato Federico II con il suo esercito.
U
(continua al prossimo numero)
e improprie con pietra arenaria originale di recupero. Altro elemento
essenziale del progetto globale di
valorizzazione del centro storico è
il completamento degli alloggi popolari i cui lavori verranno iniziati
entro questo mese.
“Il centro storico è il biglietto da
visita del capoluogo” sostiene il
sindaco Luciano Pittori, questi
ulteriori interventi di recupero dimostrano l’impegno dell’Amministrazione comunale per la sua valorizzazione e qualificazione. Non si
dimentichino infatti i lavori effettuati che hanno interessato tutta la
cinta muraria di proprietà pubblica,
i palazzi di proprietà comunale e il
complesso del monumento ai caduti che funge anche da importante
sostegno del terrapieno soprastante”.
SPILLI
Polonia (Via, da Via Grecia a Via Burrone) Stato dell’Europa centro-orientale, è compresa fra Germania,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Russia, Lituania. Capitale: Varsavia.
Pontelli Baccio (Piazza, da Via Andrea da Jesi a Via S
Marino) Architetto (Firenze, 1450 ca. - Urbino, 1492)
Baccio è un’abbreviazione di Bartolomeo. Trascorse
la fase di formazione artistica con Giuliano e Benedetto da Maiano a Firenze, subì l’influenza di Francesco di Giorgio Martini durante un viaggio ad Urbino
(1480-1482), dove lavorò allo studiolo di Federico nel
Palazzo Ducale. A Roma, come architetto, partecipò al programma papale di costruzione e di rinnovamento urbanistico della città. Sono suoi i progetti
di Santa Aurea in Ostia, il ponte Sisto, l’ospedale di
Santo Spirito, la chiesa di Sant’Agostino, San Pietro
in Vincoli. Durante gli ultimi anni della sua vita lavorò alla rocca di Ostia, alle mura di Jesi, di Osimo e di
Senigallia.
previsto il recupero della piccola
gradinata che è elemento di collegamento tra via XX Settembre e
piazza Emanuele II con il ripristino
delle colonnine in graniglia.
Sarà riportato “a pietra” il muraglione della scalinata più grande
oggi intonacato, saranno sostituite
le colonnine improprie soprastanti
costruite in mattoni con quelle in
graniglia di forma cilindrica, restaurate quelle originarie e ripristinate anche le balaustre in ferro con
il disegno originario.
In Via Mercatale, la scalinata di
collegamento tra Viale don Minzoni e Corso Umberto, sarà rifatta la
fogna che corre longitudinalmente
alla scalinata logorata. Sulla pavimentazione sarà effettuato un intervento che prevede il rifacimento
e la sostituzione delle parti rovinate
Signor sindaco, propongo una commissione di cervelloni per chiarire il tutto.
Il cartello delle Tante Sorelle
Una volta le Sorelle, quelle che hanno in mano tutto
il petrolio, erano solo Sette. Oggi sono Tante, ma tutte d’accordo a non farsi concorrenza. Anche la nostra
Agip si è inserita alla perfezione nel non disturbare il
cartello. Da settimane il petrolio cala di prezzo, ma la
benzina è ferma agli euro favolosi di mesi or sono. Ecco
cosa si raccoglie quando uno Stato lascia libere le Sorelle. Altro che concorrenza!
Civis
Un nuovo complesso edilizio
n’inaugurazione in grande stile marchigiana, recentemente salita sul
per il “Nuovo Centro” di Castel- palcoscenico di Rai Uno per la mabellino stazione. Un complesso di ratona Telethon, che ha riscaldato
negozi, edifici, abitazioni e parcheg- l’ambiente con canzoni R n’b e gogi. Un significativo intervento di ri- spel natalizi. Sotto gli eleganti portiqualificazione urbana. Uno spazio cati del complesso anche uno spazio
pubblico recentemente riconsegnato per il mondo del volontariato, con
ai suoi cittadini.
l’Avis, l’Admo e
L’iniziativa è dell’Edilfac, impresa Telethon, per deedile che da vent’anni mette in cam- gli auguri solidali.
po tenacia, passione ed esperienza. Contorno dell’iniDopo la benedizione del parroco ziativa un inverdon Giuliano Fiorentini, il taglio del nale buffet, con
nastro, che molti inquilini hanno vo- tanto di addetto
luto come ricordo e porta fortuna, i alle caldarroste. E
discorsi ufficiali, fra cui quelli del ai piccoli partecisindaco del Comune di Castelbellino, panti la possibilità
Demetrio Papadoupolos e dei rap- di tornare a casa
presentanti dell’Edilfac, sono state con dei simpatici
aperte le porte della piazza, da allo- gadget a ricordo
ra denominata “Largo 2 giugno” e di dell’evento.
uno degli edifici.
“Questo
progetAd intrattenere gli intervenuti, oltre to – ha spiegato
la mostra che ha svelato le varie fasi Sandro Faccenda
di lavorazione del Centro, l’esibizio- dell’Edilfac – rapne di Lory G., giovane cantautrice presenta un inter-
Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 - Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149
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vento importante di riqualificazione
urbana, nato dalla collaborazione
tra pubblico e privato. Un complesso concepito con l’idea di realizzare
qualcosa di piacevole e integrato con
l’ambiente circostante, che andrà a
favorire l’intera cittadinanza”.
15
Vallesina
14 gennaio 2007
La comunicazione del Cir33 ad un passaggio strategico
Nuovo servizio di raccolta dei rifiuti
IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA
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TERMOIDRO
di GIANFRANCO MUZI
Via Giuseppe Guerri, 17 JESI
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I
l Cir33, Consorzio Intercomunale Rifiuti Val- do per la progettazione e la realizzazione di un
lesina-Misa, ha appena portato a termine la piano di comunicazione integrata finalizzato alpropria campagna di comunicazione “Non c’è l’informazione dei cittadini e all’attivazione dei
più tempo da perdere!”. Abbiamo incontrato il servizi. Questo significa che ora si passerà da
presidente del Consorzio per capire quali giu- una prima fase orientata alla sensibilizzazione,
dizi possono essere tratti da questa esperienza ad una seconda indirizzata ad un’informazione
durata ben sei mesi e rivolta a tutti i 33 comu- puntuale, personalizzata ed operativa. Attraverni consorziati. “Prima di parlare degli esiti della so l’avvio di questo tipo di intervento analizzecampagna – inizia Simone Cecchettini - ho il remo le caratteristiche e le esigenze del territodovere di ringraziare l’Assessorato all’ambiente rio e poi ci recheremo famiglia per famiglia sia
della Provincia di Ancona che ha finanziato il per spiegare cosa cambierà ed in che modo, sia
progetto, i Comuni consorziati che hanno col- per consegnare il kit necessario alla raccolta diflaborato intensamente alla realizzazione dello ferenziata domestica. Accanto a ciò prevediamo
stesso e i dirigenti scolastici e gli insegnati che la realizzazione di altri incontri pubblici, l’alci hanno concesso l’opportunità di far entrare il lestimento di banchetti informativi e l’avvio di
messaggio anche nelle scuole del bacino.”
spazi di ascolto sia fisici sia telefonici ed inforSiete riusciti, dunque, a veicolare la campagna matici.
attraverso differenti canali.
Un impegno notevole.
“Ritengo che uno dei principali punti di forza “Sì, ma siamo convinti che solamente un attendella campagna informativa sia stato proprio to studio preliminare dei nostri comuni ed una
questo. Abbiamo parlato al cittadino in luoghi puntuale comunicazione possano garantire il
diversi, con strumenti diversi e con registri di- raggiungimento degli obiettivi che ci siamo preversi. Ci siamo avvalsi dei tradizionali strumenti fissati.”
informativi di tipo cartaceo, manifesti, locandi- Quali sono questi obiettivi?
ne e lettere spedite a tutte le famiglie, ma sono
“Il raggiungimento di una percentuale di racstate anche adottate altre strategie. Abbiamo colta differenziata che superi il 50%, ed una
cercato di rendere pubblico il nostro operato conseguente sensibile diminuzione dei rifiuuscendo costantemente sulla stampa locale, te- ti conferiti in discarica. Tra l’altro sono anche
niamo sempre aggiornato il nostro sito inter- iniziati i lavori di costruzione dell’impianto per
net, che stiamo peraltro rinnovando e abbiamo la produzione di compost presso la discarica di
distribuito pratiche guide alla raccolta differen- Corinaldo.”
ziata e al compostaggio domestico. Sono certo I cittadini si adegueranno al nuovo sistema di
che determinanti si riveleranno gli incontri che raccolta dei rifiuti?
in questi sei mesi abbiamo fatto comune per co- “Credo che se riusciremo a trasferire loro in mamune e scuola per scuola.”
niera adeguata e sufficiente le informazioni neChe tipo di risposta avete ottenuto da questi cessarie, non solo si adegueranno senza troppi
incontri?
problemi, ma si troveranno a poter praticare un
“Del tutto soddisfacente. Per quello che con- responsabile smaltimento dei propri rifiuti in
cerne gli incontri pubblici nei Comuni, quasi maniera assai più comoda di come non sia ora.
sempre ci siamo trovati di fronte ad un pubbli- Infatti a Jesi, Fabriano, Senigallia, Monsano e
co numeroso, interessato e spesso anche dota- Cerreto d’Esi le famiglie avranno a disposizione
to di costruttivo spirito critico. Anche le scuole il sistema della raccolta domiciliare di tutti i rihanno risposto con entusiasmo al nostro invito fiuti che, con un preciso calendario settimanae abbiamo avuto l’opportunità di recarci negli le, saranno comodamente ritirati davanti casa,
istituti di quasi tutti i nostri comuni.”
mentre in tutti gli altri comuni si avrà la domiciDa marzo il servizio di raccolta dei rifiuti cam- liarizzazione dell’indifferenziato e la sostituziobierà in 13 comuni del bacino ed entro la fine ne dei cassonetti con bidoni colorati dove condel prossimo anno tutti i 33 comuni del Con- ferire separatamente i rifiuti differenziabili. Ovsorzio saranno interessati dalla trasformazione. viamente affinché tutto ciò si realizzi come auD’ora in avanti il vostro impegno informativo spicato, ci auguriamo che la collaborazione dei
non dovrà venir meno.
nostri Comuni, sempre determinante, continui
“Tutt’altro. Abbiamo appena aggiudicato il ban- ad essere ottima come lo è stata fino ad oggi.”
Jesi Imposta comunale sugli immobili
Comunicazioni entro gennaio
L’
Amministrazione comunale informa che, per regolamentare la posizione circa i beni
immobili soggetti ad Ici, entro il
mese di gennaio va effettuata la
comunicazione di variazione su
acquisti, cessioni, cambio della titolarità, nella destinazione
d’uso o nell’ammontare dell’imposta di terreni, aree fabbricabili
e fabbricati relativi al 2006. Per la
comunicazione va utilizzato l’apposito modulo in distribuzione
presso l’Ufficio Relazioni con il
Pubblico di piazza della Repubblica (tel. 800 580084) o scaricabile dal sito internet del Comune
di Jesi. Entro la stessa data debbono essere presentate anche le
eventuali richieste di riduzione.
Sempre a proposito di Ici, l’Amministrazione comunale ricorda
che, nel caso in cui non si fosse
versata l’imposta 2006 nei termini dovuti (30 giugno l’acconto,
20 dicembre il saldo), è possibile
usufruire del “ravvedimento operoso”, aggiungendo all’imposta
non versata gli interessi del 2,5%
annuo rapportati al numero dei
giorni di ritardo ed una sanzione pari al 3,75% se il pagamento
viene effettuato entro il 19 gennaio 2007 (6% oltre tale data).
Calcolo di quanto si deve versare
e pagamento possono essere effettuati on line dal sito internet
www.comune.jesi.an.it. L’Ufficio
tributi di piazza Ghislieri resta a
completa disposizione del pubblico per ogni ulteriore eventuale
chiarimento.
Maiolati Spontini Centro di aggregazione giovanile Mondrian
Corso di tecniche cinematografiche
I
l centro di aggregazione giovanile “Mondrian”
ha riaperto lunedì scorso con una programmazione ricca di iniziative e progetti. Oltre alle normali attività volte alla prevenzione delle devianze,
il centro, gestito dalla cooperativa Costess di Jesi,
avvierà una serie di percorsi su temi quali droga
e alcool e soprattutto affronterà la prevenzione al
disagio attraverso una promozione del benessere
utilizzando quelli che da sempre sono gli interessi dei giovani, proponendo attività per renderli
protagonisti e non solo fruitori di ciò che offre
il mercato. Dopo il successo dei cortometraggi
realizzati nella stagione scorsa, grazie ai finanziamenti ottenuti dall’assessorato alle politiche
giovanili della Provincia con la Legge 46, quest’anno verrà riproposto un nuovo corso di tecniche cinematografiche per la realizzazione di
prodotti audiovisivi di maggiore qualità che andranno dal documentario, al videoclip, fino alla
realizzazione di altri cortometraggi o di spot.
Continua inoltre la programmazione della Radio
dei Cag (www.radiotlt.it), una web radio interamente realizzata dai ragazzi che frequentano i
centri del coordinamento (Moie, Jesi, Filottrano,
Santa Maria Nuova, Belvedere e Monsano) e per
la quale lo sportello di Moie sta continuando a
cercare ragazzi che vogliano mettersi alla prova e
realizzare programmi radiofonici su qualsiasi argomento, di qualsiasi genere musicale, col format
che si preferisce. Sono previste anche iniziative
più ludiche, da una gita in autobus a due giorni
di tornei sportivi nella prossima primavera. Per
informazioni sulle varie iniziative, per chi ancora non frequenta il Cag ma vorrebbe partecipare ad una delle tante attività in programma, è
possibile rivolgersi direttamente all’operatore
durante l’orario di apertura (lunedì, mercoledì e
venerdì dalle ore 18 alle 20 e martedì, giovedì e
sabato dalle 17 alle 20), oppure telefonando allo
0731.704282 o mandando una mail agli indirizzi
[email protected] e [email protected].
La sede del Cag è in via Ariosto a Moie.
16
Vallesina
14 gennaio 2007
Jesi – Asili nido, centri per l’infanzia e scuole primarie e secondarie
Al via le iscrizioni
E
ntro il prossimo 25 gennaio si di primo grado (media inferiore). Per bertà e la media Leopardi.
effettueranno, presso il Comune adempiere all’iscrizione i genitori, Istituto comprensivo Jesi “San Frandi Jesi, le iscrizioni dei bambini da dopo aver individuato la scuola che cesco” (sede dirigenza in viale Verdi
3 mesi a 3 anni per i nidi ed i centri dovrà frequentare il proprio figlio, 29: dal lunedì al sabato dalle 11 alle
per l’infanzia per il nuovo anno sco- dovranno recarsi presso la dirigenza 13, il lunedì e mercoledì dalle 15,30
lastico. Nove le strutture tra pubbli- degli Istituti compresivi di compe- alle 17,30) per le materne Rodari,
che e private che possono accogliere tenza.
Sbriscia Fioretti, le elementari Cap368 posti complessivi. Nelle giornate Istituto comprensivo Jesi Centro pannini e Collodi e la media Lorendel 12 e 13 gennaio saranno organiz- “Lorenzo Lotto” (sede dirigenza zini.
zate visite alle strutture per consen- presso la media Savoia di corso Mat- Istituto comprensivo Jesi/Monsano
tire ai genitori di poter effettuare la teotti: dal lunedì al sabato dalle 8 alle “Federico II” (sede dirigenza presso
scelta migliore. Informazioni e ritiro 13 e il mercoledì dalle 15 alle 18) per la media Federico II di piazzale San
moduli presso l’Ufficio Relazioni con le materne Kipling e Negromanti, le Savino 1: dal lunedì al sabato dalle
il Pubblico di piazza della Repubbli- elementari Conti e Mestica e la me- 10 alle 13 e il lunedì e mercoledì dalle
ca (tel. 800 580084).
dia Duca Amedeo di Savoia.
15,30 alle 18,30) per le materne Anna
Si dovranno invece effettuare entro il Istituto comprensivo Jesi “Carlo Frank, Santa Maria del Piano, Casali
27 gennaio, nelle sedi delle dirigenze Urbani” (sede dirigenza presso l’ele- Santa e La Giraffa, le elementari Gascolastiche, le iscrizioni per l’anno mentare Monte Tabor di via XX lu- ribaldi, Mazzini e Gemma Perchi, la
scolastico 2007/2008. Sono interes- glio: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 media Federico II.
sati tutti i bambini che frequente- alle 13 e dalle 15,30 alle 18, il saba- Al momento dell’iscrizione, i genitori
ranno, dal prossimo settembre, il to dalle 8,30 alle 13) per le materne possono chiedere presso i medesimi
primo anno della scuola dell’infanzia Monte Tabor, via Gola della Rossa, istituti comprensivi anche i servizi di
(materna) della scuola primaria (ele- Arcobaleno e Isolafelice, le elemen- mensa, prescuola e trasporto scuolamentare) o della scuola secondaria tari Monte Tabor e Martiri della Li- bus.
Ammnistrazione Comunale e Assindustria
Interventi qualificanti per la città
U
n patto per la città che dia centralità tanto allo
sviluppo industriale quanto alla riqualificazione
urbanistica e sociale delle parti storiche, per fare di Jesi
una realtà orientata sia ai servizi avanzati alle imprese, sia
a politiche culturali di stampo europeo.
È il patto sottoscritto tra il sindaco Fabiano Belcecchi
e il comitato territoriale dell’Associazione industriali
- rappresentato dal presidente Gianfranco Berti, dal vice
Andrea Pieralisi e dal portavoce Luca Agostinelli - nel
corso di un incontro svoltosi mercoledì pomeriggio in
Comune che ha gettato le basi per un condiviso progetto di
ampio respiro. Un progetto che prenderà le mosse subito,
con la creazione di una forte cabina di regia che il sindaco
costituirà insieme ai rappresentanti degli industriali,
delle organizzazioni sindacali, delle altre associazioni di
categoria.
I due temi - quelli dello sviluppo industriale e quello
delle prospettive della città - hanno catalizzato il lungo
confronto, nel corso del quale
sia il sindaco sia gli industriali
hanno condiviso l’ampliamento
della zona industriale con
la cosiddetta “Zipa verde”,
attraverso una qualità delle
aziende non solo strutturale,
ma orientata all’innovazione,
alla ricerca, ai servizi avanzati.
Un ampliamento, legato anche
al tema della mobilità, che
per gli industriali potrebbe
essere supportato da una
vera e propria Agenzia degli
investimenti nella Vallesina,
in grado di sviluppare sia una
promozione di marketing, sia
una selezione delle aziende. Il
sindaco, da parte sua, ha sottolineato che sullo sviluppo
industriale l’Amministrazione comunale intenderà
investire le migliori risorse di uomini e mezzi, rafforzando
l’assessorato ad hoc che sarà dotato di forti capacità
propositive ed operative. A tal proposito gli industriali
hanno auspicato che tale figura sia qualificata attraverso
una vicesindacatura per rafforzarne l’identità complessiva.
L’altro tema, quello delle prospettive della città, ha trovato
anch’esso una larga condivisione. Il sindaco ha sottolineato
come, dopo le operazioni del “contratto di quartiere” del
centro storico che permetteranno il recupero di palazzi,
case, strade, piazze e giardini all’interno della cinta murata,
gli obiettivi immediatamente successivi per il centro
saranno sia la pavimentazione di corso Matteotti e piazza
della Repubblica, sia la riqualificazione di piazza Colocci
attraverso il recupero di palazzo Colocci e l’ex chiesa di
Sant’Agostino. Sindaco ed industriali hanno condiviso
l’idea di destinare tali ambienti a contenitori culturali di
stampo europeo da un lato per potenziare la biblioteca,
dall’altro per costituire un forte progetto culturale attorno
alla figura di Federico II, partendo dal museo virtuale per
arrivare ad elaborare una programmazione che rafforzi
l’identità federiciana.
Gli industriali hanno inoltre illustrato al sindaco la
proposta di un qualificante intervento nel sottosuolo del
centro storico con la possibilità di realizzare due grandi
parcheggi sotterranei dotati di impianti di risalita nelle due
principali piazze, per eliminare completamente i veicoli
nella parte murata. Il sindaco ha condiviso l’opportunità di
uno studio di fattibilità tecnica ed economica.
“La costruzione della città del futuro - ha detto il sindaco
Fabiano Belcecchi - passa attraverso una partecipazione
diffusa con i soggetti protagonisti del territorio. E gli
industriali, in questo contesto, hanno mostrato una grande
apertura che non tocca soltanto i temi propri dell’impresa,
ma dell’identità della nostra città. Mi incontrerò subito con
le organizzazioni sindacali e con le altre associazioni di
categoria, perché credo che vada costituita quanto prima
una forte cabina di regia in grado di lavorare attorno a
questi progetti”.
“Ci ha fatto un grande piacere incontrare, ma soprattutto,
ascoltare il sindaco” ha sottolineato il portavoce degli
industriali, Luca Agostinelli, che ha aggiunto: “In seguito
al confronto avvenuto in novembre con l’Assemblea aperta
degli Industriali, in questo incontro si è dato corpo ad un
protocollo dove sono state tracciate le linee guida della
collaborazione tra industriali e Comune. C’è stata subito
intesa sugli argomenti da approfondire e su cui lavorare
nell’immediato futuro. Siamo stati favorevolmente e
abbondantemente colpiti dall’immediatezza con la
quale il Sindaco ha preso in considerazione la necessità
di una rapida quanto importante “Politica per lo Sviluppo
Industriale”;
anche gli
strumenti per
farlo
ci
hanno trovato d’accordo:
un
“Assessorato
allo
Sviluppo Economico” forte
e con buona autonomia; la
progettazione di nuove ed
innovative infrastrutture per
la Zipa Verde; il pensiero
alle “Agenzie per lo Sviluppo”
che possano mettere in rete
o far aggregare la nostre
piccole e medie imprese.
Unitamente a questo (vista
anche la consapevolezza
della
responsabilità
sociale di ogni impresa
- nonché
l’orgoglio
di
essere jesini) abbiamo convenuto fondamentale - come
l’Amministrazione comunale - lo sviluppo e la rivalutazione
storico-culturale del centro (che insieme ad una giusta
politica economica rilancerebbe anche il commercio di
medio/alto livello - quello che dovrebbe esistere tra le
nostre mura e che a sua volta potrebbe contrastare ed
essere di alternativa all’indiscussa supremazia di quello
di fascia più bassa sud-anconetano). Ci siamo trovati
d’accordo anche sul progetto di rivalutare la figura di
Federico II. L’idea di creare una “cabina di regia” tra
l’Amministrazione e tutte le parti coinvolte nello sviluppo
economico della nostra zona era addirittura stato anche
da noi promosso con le organizzazioni sindacali. Un
plauso, quindi, alla intuizione del nostro primo cittadino
che ci facilita il compito di creare un ristretto ma efficiente
gruppo di lavoro”.
Fabiano Belcecchi, Sindaco di Jesi
Comitato Territoriale Assindustria Ancona
Nella foto da sinistra Andrea Pieralisi e Luca Agostinelli
Dai Repubblicani di Jesi
Il partito repubblicano italiano, da sempre vicino al mondo
del lavoro, guarda con molto interesse il nuovo protagonismo
degli industriali della Vallesina. I patti di consultazione con le
organizzazioni sindacali e gli accordi di trasformazione della
città raggiunti con l’Amministrazione comunale, non possono
che essere guardati non solo con attenzione ma anche con la
fiducia che finalmente anche nella nostra città si muova qualcosa di concreto e di coerente con la nostra storia. I Repubblicani della sezione “X Marzo” si dichiarano disponibili a dare il
loro contributo di idee, di rigore, di persone per il raggiungimento di obiettivi comuni che ridiano a Jesi il suo ruolo e alla
Vallesina la crescita e lo sviluppo che meritano.
Scuola di cucito cristyle
La moda premia
il ”fatto a mano”
L
a scuola di sartoria Cristyle, gestita a Jesi da
Maria Cristina Cesari, ha conquistato il terzo
posto alla quinta edizione del “Premio Furstenberg,
nuove idee per la moda”, il concorso nazionale per
scuole di moda e giovani stilisti, tenutosi a Napoli il 15 maggio scorso. Le stiliste, tutte studentesse
dell’istituto jesino, hanno partecipato al concorso
realizzando abiti di alta moda seguendo il tema
“Segni dei Sogni” ispirato al periodo del Prerinascimento. Le allieve hanno realizzato le loro creazioni con tessuti pregiati, come la seta pura e il raso,
ed un “abito ecologico” per il quale invece è stato
utilizzato materiale plastico da imballaggio, ma
sono state le rifiniture sartoriali e non industriali a
dettare il successo della scuola di moda decretandone il terzo posto tra 12 concorrenti provenienti
da tutta l’Italia. Come rappresentanti della Cristyle
alla manifestazione di Napoli erano presenti Maria
Cristina Cesari, diplomata all’Accademia di costume e moda di Roma che ora gestisce la scuola, e
sua madre, la signora Severina Palermi, che lavora
nel campo della moda già dal 1960, quando viveva
a Terni, per poi trasferirsi a Jesi e creare la scuola
di taglio e cucito Labor, il progenitore dell’attuale
istituto jesino. Nonostante le radicate origini nel
passato e l’esperienza di cui la sartoria continua a
fare tesoro, oggi la Cristyle si avvale di sistemi informatici ed innovazioni didattiche come le creazioni di modelli al computer permettendo così ai
suoi allievi di progettare liberamente capi di abbigliamento, pur preoccupandosi che questi riescano
ad acquisire una tecnica sartoriale sempre più perfetta nella realizzazione dei prodotti in relazione
anche ai nuovi tessuti. La Cristyle oltre alla manifestazione napoletana, annovera altri importanti
traguardi come il primo posto per cinque anni consecutivi alla sfilata di moda che si tiene ogni anno a
Corinaldo in occasione della Festa delle Streghe. Il
corso di moda - come spiega la signora Palermi- si
divide in tre programmi ognuno dei quali conferisce allo studente precise competenze, infatti, con
la prima fase definita ad “uso familiare”, della durata di quattro mesi, si potranno realizzare gonne
e vestiti. La seconda fase denominata ad “uso sarte”
invece associa al periodo precedente altri quattro
mesi e consente di confezionare modelli di base
e lavorare su quelli veri. L’ultima fase invece, detta “professionale”, si basa su un anno di teoria che
completa le fasi precedenti e aggiunge un anno in
cui gli insegnamenti acquisiti in precedenza saranno messi in pratica grazie ai testi scritti dalla stessa
Palermi, che portano su carta l’esperienza pratica e
la professionalità del mestiere della sarta. Al termine dell’iter didattico di formazione la scuola rilascia
un attestato di frequenza per modellista e sarte ed
ogni allieva che finisce il corso viene lanciata, grazie alla partecipazione della scuola di moda, alle sfi-
late organizzate dai comuni vicini della regione che
permettono quindi agli studenti di farsi conoscere
presentando modelli progettati da loro stessi. Da
quest’anno inoltre, presso la Cristyle, si può seguire
un corso di cucito che consentirà di specializzarsi e
lavorare con i tessuti più moderni. Su ogni allieva si
compie un lavoro personalizzato trasmettendo loro
la passione del cucito, ma la vera soddisfazione è
il rapporto che si crea con le ragazze – ci racconta
la signora Palermi- che è molto intimo, si diventa
proprio come una famiglia e non c’è nessun tipo di
invidia tra di loro anche perché il corso si articola in maniera tale che le ragazze sono seguite singolarmente e la loro creatività frutta liberamente>.
La casa di moda, sita a Jesi in via Ugo La Malfa, è
aperta la mattina dalle 8.30 alle13 e dalle 15 alle 20
e proprio grazie alla flessibilità di questi orari di lavoro coinvolge uomini e donne di tutte le età anche
stranieri che desiderano diventare stilisti e quindi
dedicare alla macchina da cucito molto del loro
tempo ma anche a donne con famiglia o lavoratrici che vogliono più in generale imparare a “tenere
l’ago”.
Eleonora Dottori
17
In dialogo
Opinioni
a
14 gennaio 2007
In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali.
Chiediamo agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente
tagliati. La pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per email a
[email protected]
confronto
Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del mittente
Sui simboli religiosi
politico della città.
abbiamo di fronte, alcuni
Non vogliamo una città di loro sono: il reperimento
dove non ci sia dialogo; di risorse da utilizzare nei
dove le contrapposizio- servizi sociali e culturali; il
ni sui problemi abbiano rinnovamento della strutRingraziamo Marta Mennini, l’obiettivo di conquistare tura pubblica più vicina ai
la collaboratrice dell’Ufficio il “potere”, dove per partito cittadini, veloce nel dare
Missionario diocesano, per la preso vi è uno scontro al di risposte, meno burocratisegnalazione e la invitiamo a sopra dei problemi, lontano ca nei rapporti; rendere il
farci conoscere l’esito di que- dalla gente.
centro storico raggiungibile
sta iniziativa.
Necessita far diventare il dai cittadini, nel contempo
clima più sereno e di con- farlo diventare un luogo di
Per rasserenare il
fronto; affinché si possa incontro;
confronto nella città
ristabilirlo sulle cose che la viabilità deve riuscire nel
Vogliamo esprimere la no- interessano i cittadini, sul- tempo ad essere più fruibistra preoccupazione per il la loro partecipazione allo le tra diversi poli della citdibattito politico che da un sviluppo della città.
tà; cercando di aumentare
po’ di tempo a questa parte Noi cattolici impegnati in l’esigenza dei servizi pubsi sta sviluppando nella no- tutti gli schieramenti abbia- blici che devono essere più
stra città.
mo l’obbligo di non essere facilmente reperibili; avere
Come volontari abbiamo Come cattolici impegnati fautori di divisione, fedeli cura delle categorie deboli,
pensato ad una forma di in politica abbiamo l’obbli- ai valori in cui crediamo come gli anziani che necesprotesta contro l’elimina- go morale di essere i por- che non possono far parte sitano di servizi facilmente
zione dei simboli cristiani tatori di valori che mirano di dispute intestine ma che reperibili e di assistenza,
all’interno della stazione alla salvaguardia dell’unità devono mirare al raggiun- creando dei punti di accoTermini, in particolare con- e che sappiano mettere al gimento del bene comune.
glienza; avviare una politro l’abbandono della tradi- primo posto la città come Questo non vuol dire non tica verso i giovani, creanzione di allestire un prese- luogo d’incontro e di con- essere critici rispetto alla do luoghi di aggregazioni,
pe nella galleria principale. vivenza.
realtà sociale che tutti i coinvolgendo strutture di
L’idea è quella di preparare Nel clima elettorale in città giorni si presenta, ponendo varie associazioni per faciliuno striscione raffigurante in vista delle prossime am- domande di equità, di so- tare iniziative culturali, soun presepio, montarlo su ministrative quello che ci cializzazione e di cambia- ciali e sportive.
delle aste ed esporlo ai pie- preoccupa è l’antagonismo mento verso una realtà che La sfida è ricercare soludi di uno degli alberi di na- ormai avviato all’interno sta cambiando di fronte ai zioni del vivere civile, ecotale all’interno della galle- degli schieramenti non sul nostri occhi.
nomico e sociale. Esse si
ria stessa, distribuendo un come amministrare ma sul- I problemi di integrazione affrontano attraverso una
semplice volantino esplica- la personalizzazione che si sociale sta diventando una ricerca e uno studio nello
tivo sulle motivazioni del è dato allo scontro.
priorità. Alcuni quartieri spirito costruttivo, non di
nostro gesto. Ciliegina sulla Noi cattolici vogliamo es- pongono problemi di con- parte, ma essenzialmente
torta sarebbe di avere al no- sere per l’unità tra diversi. vivenza, diverse culture de- mettendo la risoluzione
60121_279x213Repubb@1 10-03-2006 15:28 Pagina 1
Black pellicola)
stro fianco alcuni dei nostri Vedere all’interno di uno (Nero/Process
vono integrarsi
tra di loro, è come ricerca di merito e di
amici di religione non cat- schieramento opzioni con- necessario avviare un pro- metodo, cercando il contritolica per dimostrare che il trastanti scontrarsi porta ad cesso di confronto culturale buto di tutti. Bisogna avere
criterio di non esporre sim- avvelenare il clima sociale e ed etico. Diversi problemi la consapevolezza che il
Invio questa e-mail che mi
ha mandato mio figlio Luigi
che studia a Roma e fa volontariato presso le stazioni di
Roma tra le quali la stazione
Termini. Da come ho capito
non vogliono più allestire il
presepe alla stazione e pensare che dall’8 al 10 dicembre
sono andata a Manchester a
trovare mia figlia e all’aeroporto come alla stazione della città c’era il presepe e mi
ha fatto piacere notarlo. Poi
per tornare da Roma sono
partita da Termini e non ho
visto nessun presepe.
Marta
boli religioni per non offenderli è fondamentalmente
un’ipocrisia.
Marco
www.citroen.it
Informazioni ai sensi della dir. 1999/94/CE: consumo
su percorso misto (I/100km): da 4,9 a 8,6. Emissioni
di CO2 percorso misto (g/km): da 131 a 205.
contributo di tutti è fondamentale; le divisioni tra le
forze politiche non contribuiscono alla risoluzione
dei problemi.
Remo Uncini
Dall’Indonesia
Dopo la celebrazione del
Natale ho un pò di calma
per qualche e-mail. Siamo
in pieno clima Natalizio
per cui invio, anche se in
ritardo, auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo.
Qui il Natale è una celebrazione molto sentita e i
cristiani hanno celebrato
il Natale con solennità e
molta partecipazione. Per quanto sono venuto
a conoscenza, le celebrazioni in Indonesia, si sono
svolte senza alcun incidente anche se c`era un pò di
timore ed ogni chiesa era
sorvegliata dalla polizia.
Purtroppo anche in questi giorni,.a due anni di
distanza dal terribile Tsunami, la zona di Aceh, Sumatra Nord, è stata colpita
da una grande alluvione,
che ha causato morti e
grandi danni. Ricevo quasi regolarmente
Voce della Vallesina. Grazie. 27 dicembre 2006
P. Angelo Cappannini Per i bambini
bielorussi
Nel ringraziarvi per la vi-
cinanza che ci avete dimostrato fin dall’inizio
della nostra esperienza di
volontariato vi auguriamo
tanto successo per il vostro
lavoro. A noi auguriamo
di avervi ancora al nostro
fianco nel lavoro che ci attende.
Quest’anno non abbiamo
potuto ospitare i bambini
bielorussi per il blocco alle
ospitalità derivato dai fatti
di Cogoleto e dalle ricadute anche per il concorso
degli organi di stampa e
dei media.
Diletta Onlus ha organizzato la distribuzione dei
pacchi dono raccolti delle
famiglie ospitanti, l’invio di
aiuti e di generi alimentari.
In questi giorni vengono
consegnati ai bambini orfani e non ed alle famiglie
bielorusse.
Non è la stessa cosa. Non
potevamo però restare
fermi e volevamo almeno
in parte onorare il nostro
scopo. Stiamo già lavorando con tutti gli organi istituzionali per la prossima
ospitalità e per il progetto
di crescita dei figlioli.
Diletta onlus
di Castelplanio
Grazie degli auguri che
ricambiamo di cuore con
la speranza che nel Nuovo
Anno Diletta onlus possa
tornare a ravvivare la
Vallesina con la presenza dei
bambini.
EURO RSCG MILANO
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CITROËN
18
Pagina aperta
14 gennaio 2007
AGENDA
Il santo del giorno
Giovedì 11 gennaio sant’Igino, venerdì 12
san Modesto, sabato 13 sant’Ilario, domenica 14 san Felice da Nola, lunedì 15 san
Mauro, martedì 16 san Marcello, mercoledì 17 sant’Antonio Abate, giovedì 18 santa Margherita di Ungheria, venerdì 19 san
Mario, sabato 20 san Fabiano, domenica 21
sant’Agnese.
Farmacie di turno a Jesi
VOLLEY Sabato 13 in differita su Rai Tre
Le “prilline” in tv per
l’anticipo con Altamura
I
l 2007 della Monte
Schiavo Banca Marche
è iniziato nel migliore dei
modi. Il successo sul Padova ha portato le “prilline”
in cima alla classifica. Sabato scorso al PalaTriccoli,
Togut e compagne hanno
piegato le venete per 3-1
(parziali: 25-20, 23-25, 2513, 25-22). Un contributo
importante è arrivato an-
Giovedì 11 gennaio Cerni, venerdì 12 Comunale 2, sabato 13 Grammercato, domenica
14 Coppi, lunedì 15 Moretti, martedì 16 Barba, mercoledì 17 Martini, giovedì 18 Calcatelli, venerdì 19 Grazie, sabato 20 Comunale
1, domenica 21 Cerni.
Farmacie di turno in Vallesina
Giovedì 11 gennaio Angeli, venerdì 12 Poggio San Marcello, sabato 13 Castelbellino,
domenica 14 Pianello Vallesina, lunedì 15
Montecarotto, martedì 16 Moie (Angelico),
mercoledì 17 Macine di Castelplanio, giovedì 18 Moie (Lucarelli), venerdì 19 Angeli,
sabato 20 Poggio San Marcello, domenica 21
Castelbellino.
BASKET Dopo aver fermato la capolista
Fileni Bpa in Sardegna
L
a cura Capobianco sta producendo effetti benefici sulla
Fileni Bpa, che domenica scorsa ha fermato la marcia
della capolista Caserta. Al PalaTriccoli è finita 72 a 58 per
gli jesini. “Dovevamo essere perfetti in difesa ed in attacco
– ha detto il tecnico Andrea Capobianco – Tutti i giocatori
si sono sacrificati. In più ci abbiamo messo cuore, voglia
ed intelligenza”. Lo scorso 2 gennaio la Fileni ha tesserato
il centro Davide Cantarello. Classe ’68, 214 cm Cantarello
nell’ultima stagione ha militato in serie A con Udine. Dice
addio all’Aurora Federico Zambrini, che ha scelto di chiudere la stagione a Castelguelfo. Il 21 dicembre gli jesini
avevano chiuso l’anno battendo in casa il Montecatini 74
Calcio Eccellenza
che dalle “seconde linee”
Giogoli e Zamora (nella
foto).
In campionato, il 29 dicembre le jesine avevano
violato il difficile campo di
Perugia, vincendo 3-0. In
Champions le “prilline” lo
scorso 20 dicembre ave-
vano espugnato il campo
dell’Amstelveen per 3-1.
Mercoledì 10 gennaio invece, le rossoblu hanno
ospitato al PalaTriccoli le
spagnole del Las Palmas.
La classifica dopo la sesta
giornata di andata: Novara* e Monte Schiavo Banca
Marche Jesi 15 punti; Bergamo* 14; Pesaro e Perugia 12; Padova e Vicenza 7;
Chieri 6; Forlì e Altamura
5; Santeramo 4; Piacenza 3
punti. (Novara e Bergamo
una partita in meno).
Oggi, sabato 13 gennaio,
Togut e compagne scendono ad Altamura (ore 15)
per l’anticipo. Una sintesi
della gara sarà trasmessa
da Rai Tre nel corso del
programma “Sabato Sport”.
La formazione allenata dal
tecnico Ettore Guidetti è
impegnata nella lotta per
la salvezza.
Martedì 16 la Monte
Schiavo chiuderà la prima
fase della Champions League a Zurigo (ore 19), che
all’andata aveva violato il
PalaTriccoli al tie break. In
palio c’è il primo posto nel
girone.
Gip
a 62. Il 4 gennaio era arrivata la sconfitta di Ferrara per 72
a 67. La classifica dopo il primo turno di ritorno: Caserta 26
punti; Rimini 24; Rieti, Ferrara e Pesaro 22; Soresina 20; Casale Monferrato 16; Montecatini, Pavia, Reggio Calabria e Fabriano 14; Fileni Bpa Jesi 12; Sassari e Imola 10; Castelletto
Ticino e Novara 8 punti.
Oggi, domenica 14 gennaio, gli arancio-blu volano in Sardegna per la trasferta di Sassari (ore 18.15), formazione impegnata nella lotta per la salvezza. All’andata finì 79 a 63
per gli isolani, ora allenati da Bernardi che a dicembre ha
sostituito Paolini.
Giuseppe Papadia
nella ripresa fan- normalmente pacato mr. Ceccarini
no temere il peg- lamenta al termine, sottolineando
gio, che però non anche l’ingenuità sul gol incassato dai
va più in là di un suoi al 68’ per un pareggio che lascia
secondo gol al 79’. l’amaro dentro.
Un applauso finale al portiere MontiVir
ni, che miracoleggia, impedendo il tris.
Ma il Real a quota 13 fa veramente … Promozione
amaro!
Uno 0-0 tra Castelplanio ed Urbania, che lascia le cose come erano;
Jesina
ma non piace ai trecento spettatori,
Dirigenti e amministratori leoncelli che avrebbero voluto qualche lamfiniscono, contestando questo incon- po in più.
tro in casa col Montegiorgio, fanalino Prima categoria
a dodici punti dalla Jesina. Il primo Tre pareggi e una vittoria corsara:
tempo non aveva accontentato le at- Monserra a Osimo Stazione (1-2)
tese, che si basavano sugli ultimi fa- assai gratificante. 0-0 la Spes a Cervorevoli risultati natalizi; si sperava reto. 1-1 il Cupramontana in casa
sulla … befana che invece tardava a dell’Olimpia. Senza reti il Borghetregalarci il pieno di punti! Finalmente to a San Marcello (0-0).
nella ripresa la squadra rispondeva Seconda categoria
meglio e al 60’ con Padolecchia, ben Monsano vince in casa dell’Aesina
lanciato da Campanelli, realizzava lo (0-1). Bella impresa del Castelbelli0-1. I padroni di casa sentono la pres- no ai danni del Torrette (2-1). A Fisione jesina e temono evidentemente lottrano, l’Aurora strappa un punto
la superiorità dei leoncelli. Purtroppo alla capolista (1-1). A Staffolo, cade
questi non riescono a chiudere l’in- la Sampaolese (1-0). Peggio il Micontro, bloccati anche dalla … solita nonna in casa della Nuova Folgore
storia di rigori negati! Così anche il (4-2).
E’ la solita storia?
Con l’anno nuovo si sperava, ma i botti non sono venuti: defraudata la Jesina a Montegiorgio (1-1); malmenato
a Moie il Real (0-2) dal Fossombrone.
Real Vallesina
I nostri scesi in campo al Pierucci già
abbastanza falcidiati da infortuni a
Massei e a Gianluca Pacenti, coraggiosamente han tenuto testa alla corazzata forsempronese per metà del
primo tempo, fino a che uno svarione
di capitan Moretti li manda in svantaggio: autorete al 24’. Lo 0-1 pesa
gravemente sulla già dura situazione
anche psicologica dei realisti, i quali,
pur rattrappiti, provano a non subire
la superiorità degli avversari: in particolare si fa ammirare il diciottenne
Tittarelli per grinta, impegno e pericolosità, ma non basta.
Gli ospiti, dall’alto del secondo posto
a punti 32, dominano serenamente,
colpiscono palo e traversa, ed anche
Anagrafe
Nati a Jesi (salvo diversa indicazione)
4 dicembre Christian Andreeas Blendea; 8 dicembre
Lorenzo Manoni, Sophia Pieralisi; 14 dicembre aurora Rosini; 16 dicembre Margherita Orazi; 18 dicembre
Luca Pucci e Giuseppe Caruso; 23 dicembre Kheir Zainab Mimoun; 24 dicembre Linda Coacci; 25 dicembre
Melissa Pieralisi; 26 dicembre Pietro Cesaroni.
Defunti a Jesi (salvo diversa indicazione)
14 dicembre Aldo Bucci (85 anni) di Poggio San Marcello, Luciano De Rosa (77) di Chiaravalle; 15 dicembre
Vittorio Belvederesi (83) di Senigallia, Eugenio Gennaretti (71); 16 dicembre Lidia De Martin (86) di Montecarotto, Adele Parigini (80); 19 dicembre Ada Savelli
(88), Annunziata Severini (95) di Monte San Vito; 20 dicembre Bertrando Cinti (89), Mario Giorgi (73); 21 dicembre Luigi Zocca (77) di San Paolo di Jesi (77), Mansueto Ottavini (76) di Arcevia, Edmondo Brocani (83),
Marino Venanzetti (59) di Rosora; 22 dicembre Decio
Schiavoni (78), Umberto Angeletti (74) di Serra dè Conti; 23 dicembre Massimo Priori (36); 24 dicembre Sisto Santinelli (87) di Firenze, Marianna Commisso (84),
Anita Dottori (93), Pietro Coppari (72) di Cingoli, Irma
Vissani (77) di Montecarotto; 26 dicembre Sante Muzi
(78), Pietro Bartolucci (88); 27 dicembre Gina Pigliapochi (83), Vittorio Manoni (92); 28 dicembre Gino Verdolini (84), Giovanna Cenerelli (69) di Senigallia, Albina Morichelli (81); 30 dicembre Santa Genangeli (93).
Anniversario
3.1.1999 3.1.2007
Anselmo Nobili
Sei sempre nei nostri cuori.
Con affetto, la moglie, i
figli, i nipoti, i generi e le
nuore
Ricordando
In memoria
Il 21 Novembre 2006, all’età di 97 anni, è scomparso Ermenegildo Amadio,
nato a Majolati il 17 Aprile
1909.
Accudito dai figli Elvira e
Marino ha trascorso gli ultimi anni presso la propria
abitazione di Moje.
Memoria del Novecento
majolatese aveva raggiunto felicemente, con la signora Egle, i settanta anni
di matrimonio.
In ricordo
La notte non spegne il sole
Il sorriso di
E’ morta, a Roma, Manuela
Paoletti che ha frequentato
molto la città di Jesi, residenza dei nonni e di tanti zii. Figlia di A. Paoletti della Sampietrina e di Edith Ricci, figlia
del noto campione di box.
“Manuela, grazie per tutto
quello che ci hai dato, grazie di essere stata la Manuela che tutti hanno apprezzato.
Ciao, dal Cielo seguici, facci
sentire che ci stai comunque ancora vicina, che ci
vuoi bene come tanto noi
ne abbiamo voluto a te”
Il tuo papà, la tua mamma e
la famiglia tutta
In memoriam
Lauretta Bornigia
si è spento, il suo ricordo
non svanirà mai.
La notte non spegne il sole.
voi che l’avete conosciuta
e amata ricordatevi di lei
davanti al Signore.
Le amiche del centro estivo di taglio e cucito di San
Giuseppe
Anniversari
Suor M. Davidina Dottori
Suor M. Davidina è tornata alla Casa del Padre
nella notte tra il 9 e 10
dicembre a Zaharia (Alessandria d’Egitto). Nata a
Cupramontana il 29 settembre 1918 è entrata
nella congregazione delle
Missionarie Francescane
del Cuore Immacolato
di Maria. Dopo i primi
anni da religiosa a Tunisi,
ha svolto la sua missione
in Egitto, in diverse case,
prima come insegnante e
dedicandosi poi ad altri
servizi.
La sorella sr M. Angioletta
la ricorda alla comunità
diocesana
Nella foto sr M. Davidina
davanti l’altare della chiesa nella sua comunità, il 7
novembre 2001.
Nella
ricorrenza
dell’anniversario
della
morte
avvenuta il
16 genn a i o
1974,
la
famiglia
P i e rsanti
di San
Paolo
di Jesi
ricorda con
a f fe tto
la grande ed
esemplare
figura
di papà
G i o vanni
insieme alla
sua cara consorte Anita, venuta a mancare l’11
dicembre 1979 e all’indimenticabile
Silverio
scomparso in tenera età il
7 ottobre 1942
19
Sport
14 gennaio 2007
CSI CAMPIONATI PROVINCIALI
I campioni dello sport
In un libro di Augusto Onorati
A
ugusto Onorati, che si era fatto notare
ed apprezzare per la monografia sulla
storia della Torre della Guardia, si ripropone ora con un lavoro che colma una lacuna. Di Augusto Onorati è uscito, infatti, in questi giorni il volume “I campioni
dello sport della Provincia di Ancona dal
1896 al 2005”, edizioni Associazione “Le
Api” di Santa Maria Nuova. Una pubblicazione ampiamente giustificata dalla ricca
galleria di personaggi che hanno ben meritato nelle più varie discipline dello sport.
Lo stesso presidente del Coni, Gianni Petrucci, lo aveva sottolineato in occasione
della Festa dello Sport in Ancona: “Questa è una provincia che dà tanto allo sport
italiano; siete bravi in tante discipline, siete una grande polisportiva”,
“In questo libro – spiega Onorati – sono
ospitati coloro che, nati od effettivamente
residenti nelle Marche, vantano primati
mondiali, europei o italiani, anche se poi
battuti; coloro che hanno indossato la maglia azzurra in rappresentanza dell’Italia partecipando alle Olimpiadi, ai campionati del mondo, ai campionati europei o che abbiano conquistato una medaglia
d’oro ai campionati italiani assoluti, i campioni master con nutrito palmares ed
i protagonisti di
particolari imprese o incarichi”.
Quasi cinquecento i nomi degli
atleti citati o illustrati nel libro,
con una buona
rappresentanza di
jesini, tra i quali
Susanna Batazzi,
Daniele Caimmi,
Marisa Canafoglia,
Stefano Cerioni,
Elena Ciavattini,
Annalisa Coltorti,
Rosanna Console, Franco Corinaldesi, Elisa Di
Francisca, Marisa
Fabietti, Giancarlo Falappa, Anna
Maria Frezzi, Fernando Fulgenzi,
Silvano Giardinieri, Barbara Lancioni; Francesco
Lombardi, Sergio
Macciò, Roberto
Mancini,
Manuela Marcelloni,
Luca
Marchegiani, Gualberto
Pasteris;
Silvia
Piersigilli, Claudia
e Doriana Pigliapoco, Alessandro
e Alessia Polita,
Cinzia
Ponzetti, Stefania Priori;
Gaetano Ricci, Alessandro Santarelli, Emilio Santoni, Annarita Sparaciari, Loretta Tiroli, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali.
gi elle
L
a tradizionale cena degli auguri di
fine anno organizzata dal Club Jesino Moto Auto d’Epoca Cjmae presso il
Ristorante l’Oasi di Staffolo, ha visto la
partecipazione, il 2 dicembre di quasi
250 persone, tra soci e loro familiari e
i dirigenti dell’Asi (AutomotoClub Storico Italiano) a cui il Cjmae è federato,
tra cui il presidente nazionale Roberto
Loi ed il vice-presidente Benito Battimani.
Il presidente del Cjmae Roberto Sarzani, nel ringraziare i tanti convenuti,
segno di un sempre crescente interesse
verso il mondo del motorismo storico,
nel suo intervento ha posto l’accento
sulla situazione della circolazione dei
mezzi storici riferito all’inquinamento
ambientale, argomento molto importante e molto sentito dai vertici Asi, facendo presente che solo i mezzi iscritti
ai registri storici nazionali potranno
avere facilitazioni per la circolazione in
quanto dichiarati e certificati.
Inoltre, il presidente Sarzani, nel rappresentare l’impegno sociale del Cjmae
rivolto alla comunità in cui opera, ha
comunicato anche che il Club Jesino ha
Calcio a 5 e pallavolo
Allievi
Dopo una settimana di riposo i risultati per gli allievi rimangono invariati.
Nel Girone Arancio il G.S. Don Bosco
Cristo Redentore si conferma al vertice
della classifica con 21 punti battendo 74 il Csi Gaudio.
Nel Girone Blu, l’Oratorio Maris Stella di Falconara viene sconfitto per 9-13
dall’Oratorio S. Giuseppe di Pianello
D’Ostra, ma si mantiene seconda con
12 punti. Guida sempre la classifica
l’ASD Castellaro con 15 punti.
Juniores
Le prime due del Girone Arancio continuano a mietere vittorie. L’Oratorio
S. Giuseppe di Pianello d’Ostra batte
12-7 l’Oratorio Maris Stella di Falconara, mentre gli Amici dell’oratorio di
Montignano, con ben 13 gol, hanno la
meglio sulla Clementina.
Nel Girone Blu lo scontro fra le prime
due in classifica finisce con un pareggio e l’Oratorio S. Gaspare del Bufalo
continua ad allontanarsi guidando la
classifica con 17 punti.
Open
In A1, Girone Arancio, non si evidenziano colpi di scena. La Rossi Telecom conduce la classifica con 20 punti dopo aver
battuto 7-2 la S.S Virus Moie.
Il Girone Blu vede sempre l’ASC Casenuove in testa con 19 punti e bisognerà
aspettare per vedere come si evolverà l’inseguimento fra le altre squadre.
In A2 scontro al vertice tra la prima e la
seconda in classifica, vinto di misura dal
CSI Champion, ad un solo punto di distanza dalla Clementina A che guida la
classifica con 18 punti.
Debole ma importante recupero della
Clementina C che dopo 5 sconfitte vince 9-3 contro il Pianello Vallesina Soccer.
Pallavolo open Misto.
Classifica guidata ancora a pari punti dalla Hands out Volley e dal CSI Gaudio, entrambi vincitori. Le vedremo scontrarsi
nella prossima di campionato alla palestra
Federico II di Jesi.
p.s.
Riqualificazione del quartiere San Giuseppe
Si (ri)comincia da…l Campo Boario
Campo Boario, 4 dicembre 2006
Lunedì pomeriggio
Inaugurano il nuovo campo sintetico, gli
allenamenti dei ragazzi della scuola calcio
“Roberto Mancini”. C’è soddisfazione ed entusiasmo nei loro gesti e sguardi; e anche in
quelli degli spettatori e dei passanti, per una
ristrutturazione che qualifica il quartiere, e
soprattutto, assegna maggiore e migliore vivibilità alla stessa dimensione sportiva.
Una ristrutturazione voluta, ideata e realizzata, in circa due mesi, dalla società junior
jesina libertas a fronte di un capitolato di
circa trecentonovantamila euro, in un’area
della città da tempo ormai in attesa di interventi significativi di trasformazione urbana,
come ha ribadito l’ assessore all’Urbanistica e all’ambiente Daniele Olivi in una conferenza del 9 marzo 2006 a Civitavecchia.
“L’area di Campo Boario investe due quartieri - San Giuseppe e San Pietro - a ridosso della città storica murata nella zona sudovest. Jesi si sviluppa su una collina e nella
parte pianeggiante della Vallesina: questa
zona è un po’ una cerniera tra la parte alta
e la parte bassa. Possiamo definirla un comprensorio di borgo dove l’ultima riqualificazione risale
ad oltre settantacinque anni
fa durante l’epoca fascista,
tant’è che chi avrà il piacere
di visitarla vedrà il tratto inconfondibile dell’urbanistica
razionalista. Al tempo stesso
è una zona dove risiede storicamente la componente
operaia e artigiana della comunità locale, una comunità
locale che sta un po’ perdendo questi tratti perché si sta
registrando in maniera continua un cospicuo insedia-
Club jesino Moto Auto d’epoca
mento di cittadini extracomunitari che pian
piano sostituiscono i vecchi abitanti indigeni. Il nome Campo Boario deriva dal fatto
che in questa zona fino agli anni ’60 veniva
fatto il mercato del bestiame d’allevamento… sono decenni che gli abitanti aspettano
delle riqualificazioni…”
Attualmente, questo del Boario, risulta il
secondo campo da calcio in Italia realizzato
con criteri che tutelano la salute degli utenti
in quanto ha un intasamento con fondo in
fibra naturale di cocco, quindi non cancerogeno. Richiede una manutenzione, si può
dire, quasi nulla; e d’inverno, costituisce la
soluzione ideale agli inconvenienti provocati dalla polvere e dal fango. Oltre ad essere
utilizzato dalle squadre della scuola, il campo viene affittato a squadre di altre società
per lo svolgimento delle partite.
In entrambi i casi, si tratti di partite o allenamenti, lo spettacolo di colori, movimento,
animazione che si offre ogni giorno ai passanti-spettatori, riempie di allegria e di prorompente vitalità la quotidianità e il futuro
di un quartiere ancora tutto da… “giocare”!
Fotoservizio Paola Cocola
Impegno per l’ambulanza pediatrica
devoluto nel 2006 una ingente somma
alla locale sezione della Croce Rossa
Italiana per l’acquisto di una ambulanza pediatrica che sarà al servizio di oltre venti comuni limitrofi e che andrà
a soddisfare una reale necessità della
nostra comunità.
Il Presidente del Cjmae ha voluto infine ringraziare in modo particolare
i membri del Consiglio Direttivo del
Club, grazie all’aiuto dei quali il Club
ha potuto raggiungere i tanti ambiziosi
traguardi che negli anni lo hanno fatto
conoscere, non solo nella zona ma in
tutta Italia, come uno dei sodalizi più
attivi ed importanti, nell’ambito del
motorismo storico.
Nella foto da sinistra Roberto Loi,
Roberto Sarzani, Bennito Battilani,
Maurizio Spezziali presiedente delle
manifestazioni Asi, Fabio Fittajoli.