Il tempio di Zeus a Olimpia
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Il tempio di Zeus a Olimpia
Il tempio di Zeus a Olimpia Creato da: Cavazzini Elena Currò Sabrina Savarese Benedetta Il Tempio e le Olimpiadi La località era collegata a due antiche leggende: la Saga di Pelope, eroe del Peloponneso e l'istituzione dei giochi olimpici da parte di Eracle. I giochi olimpici ovvero le future olimpiadi sono state istituite dall'eroe che portò con sè l'olivo, sacro a Zeus con il quale si incoronavano i vincitori. La tomba di Pelope, il Pelopion, al centro dell'Antis, era il punto di partenza delle gare prima della costruzione dello stadio. In realtà le Olimpiadi iniziano nel 777 a.C con un trattato tra Ifito, re dell'Elide, e Licurgo, re di Spagna. Civiltà Antica Grecia Stile Dorico Superficie 1560 m Altezza 20 Larghezza 24,6 Architetto Libone di Elide Struttura Periptero Libone di Elide realizzò il tempio di dimensioni imponenti e di aspetto maestoso. Il tempio è una delle più alte creazioni dell'architettura dorica. La solennità dell'impatto visivo è rafforzata dalla presenza di un alto basamento a tre gradini, che ha reso necessaria l'aggiunta di una rampa anteriore per facilitare l'accesso alla cella. Struttura - - - - Cella: costruita con rigorosa simmetria. Caratterizzata da una pianta stretta e allungata. Il suo interno era diviso in tre navate. Il pronao e l'opistodormo identici sia di dimensione che di pianta. Colonne: Stile dorico (6x13). Hanno scanalature larghe e rade, sono corti e potenti sostegni. Il Tetto: a doppio spiovente era coperto da tegole di marmo, il resto dell'edificio era in calcare conchilifero locale. Correzioni ottiche: volte ad alleggerire la pesantezza dell'ordine dorico. Ha una monumentalizzazione graduale che culmina nei secoli V e IV a.C Decorazione scultorea Era composta da: v Due enormi composizioni frontonali v Dodici metope All'interno del timpano le sculture frontonali occupavamo uno spazio di 26 m di lunghezza, con un'altezza massima di 3,50 m. L'unità stilistica mostra che è stato concepito da un solo straordinario artista che ha anche diretto e coordinato l'esecuzione, non si conosce il suo nome per questo viene chiamato Maestro d'Olimpia. Toni innovativi legati alla raffigurazione degli stati d'animo. Pelope e Enomao Enomao era Re di Pisa nonché promotore della prima gara avvenuta dalle parti di Olimpia. Questa consisteva in una scommessa contro chiunque avesse voluto sposare la figlia Ippodamia, per evitare le nozze: egli sfidava i pretendenti ad una gara di quadriga, il cui percorso andava dalla sua reggia all'altare di Poseidone sull'istmo di Corinto. Se il rivale avesse vinto sarebbe divenuto sposo della figlia, ma se avesse perso, Enomao l'avrebbe ucciso. Un giorno si presentò alla sfida Pelope e durante la corsa contro Enomao il carro del re si distrusse e venne travolto a terra, questo perché il suo auriga Mirtilo aveva aiutato Pelope essendo innamorato di Ippodamia. Frontone orientale Lo scultore sceglie di rappresentare il momento che precede la gara vera e propria. La tensione è massima. Al centro è Zeus, Enomao a destra, Pelope a sinistra. Al loro fianco ci sono la bella Ippodamia, pronta a seguire l'amato Pelope, e la matura Sterope, la moglie di Enomao. Ancora oltre ci sono le quadrighe con gli aurighi inginocchiati e i cavalli, poi alcuni personaggi seduti. Infine, sotto le sembianze di due giovani distesi,le personificazioni dei due fiumi di Olimpia, il Caldeo e l'Alfeo, che definiscono il luogo dove si svolge la storia. 21/11/16 21/11/16 Centauromachia La più famosa leggenda che coinvolge i Lapiti è quella della loro battaglia contro i centauri nella cosiddetta "centauromachia". I centauri erano stati invitati alle nozze fra Piritoo e Ippodamia nella quale si ubriacarono dando sfogo al loro lato selvaggio. Euritione, re dei centauri, ormai fuori controllo cercò di rapire Ippodamia. Scoppiò una battaglia nella quale intervenne anche Teseo amico di Piritoo. I centauri furono sconfitti e scacciati dalla Tessaglia. Il frontone occidentale Rappresenta la lotta tra centauri e Lapiti. Viene combattuta poco eroicamente perché in un banchetto di nozze non ci sono armi. Al centro si trova la figura nuda di Apollo, in origine di bronzo. Il mantello, gettato sulla sua spalla destra sta a significare la volontà di ristabilire la pace tra i partecipanti alla festa. Ai lati di Apollo troviamo Piritoo a destra e Teseo a sinistra. Le figure permettono al movimento del frontone di propagarsi. Le altre figure sono distribuite in gruppi di tre con un'ampia varietà di pose ed espressioni differenti. Il frontone termina con i corpi distesi di alcune donne già anziane rifugiatesi in qualche angolo della sala 21/11/16 21/11/16 Metope Le metope si trovano sui lati brevi che decoravano i muri esterni della cella (6 per lato). Erano decorate, le metope del pronao e dell'opistodomo mentre erano lisce quelle della peristasi. Per via del forte rilievo venivano scolpite a terra. Hanno tutte un unico tema, le dodici fatiche di Eracle: ognuna di esse raffigura la prova già compiuta o prossima al compimento. Con il procedere delle metope Eracle subisce cambiamenti psicologici e formali Eracle combatte contro un toro Eracle e i pomi dell'esperidi La statua di Zeus La statua era di struttura crisoelfantina ovvero costruita con un intelaiatura in legno su cui venivano applicati oro e avorio. Di questa grandissima statua, considerata dagli antichi una delle sette meraviglie del mondo, si hanno solo descrizioni antiche. Il dio era seduto sul trono, sulla testa aveva una corona di ramoscelli di ulivo. Nella mano destra reggeva una Nike mentre nella sinistra un lungo scettro con un aquila sopra. Sul manto erano ricamate figure di animali e fiori di giglio. La statua rimase nel tempio per più di 800 anni Il tempio oggi Rimangono in piedi solo pochi filari di blocchi appartenenti alla cella mentre le colonne sono conservate in posizione di crollo; in occasione delle olimpiadi del 2004 è stata rialzata una colonna facente parte della peristasi. Tutte le sculture sono state rinvenute in ordine sparso e utilizzate per scopi successivi.