PLATELIA™ RUBELLA IgM 96 TEST 72851 - Bio-Rad

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PLATELIA™ RUBELLA IgM 96 TEST 72851 - Bio-Rad
PLATELIA™ RUBELLA IgM
96 TEST
72851
DETERMINAZIONE QUALITATIVA DEGLI ANTICORPI
IgM ANTI-VIRUS DELLA ROSOLIA NEL SIERO O NEL
PLASMA UMANO MEDIANTE DOSAGGIO
IMMUNOENZIMATICO
1. USO PREVISTO
Platelia™ Rubella IgM è un dosaggio che utilizza il metodo ad immunocattura
per la determinazione qualitativa degli anticorpi IgM anti-virus della rosolia nel
siero o nel plasma umano.
2. INTERESSE CLINICO
La rosolia è una patologia ad eziologia virale diffusa in tutto il mondo. Si tratta
prevalentemente di un'infezione benigna a volte non manifesta che colpisce i
bambini e gli adulti. A livello clinico, si manifesta con rash cutanei generalizzati
su tutto il corpo, febbre leggera, cefalea e talvolta mal di gola. L'infezione da
rosolia è grave durante la gravidanza, essa comporta infatti molte complicanze
per il feto, tra cui sordità, cataratte, ritardo mentale del neonato e a volte morte
del feto.
L'immunizzazione dei bambini in età scolare ha notevolmente ridotto
l'incidenza delle epidemie di rosolia. Esiste tuttavia la necessità di un accurato
monitoraggio dello stato immune, specialmente per delle donne in età fertile.
Il rilevamento della presenza di anticorpi di classe IgG contro il virus della
rosolia mediante test eseguito precedentemente al concepimento garantisce al
feto una protezione in caso di possibili epidemie virali di rosolia durante la
gravidanza. L'efficacia della vaccinazione è altresì dimostrata tramite la
determinazione, successivamente all'immunizzazione, degli anticorpi della
classe IgG contro il virus della rosolia.
Fin da quando il virus della rosolia è stato isolato nel 1962, il rilevamento degli
anticorpi specifici per questo virus ha suscitato notevole interesse a causa del
rischio teratogenico legato alla possibilità di infezione primaria all'inizio della
gravidanza. I primi metodi utilizzati per il rilevamento degli anticorpi sono stati i
test di neutralizzazione, la reazione di fissazione del complemento e la tecnica
di immunofluorescenza. Si tratta di test difficili da inserire nella routine di un
laboratorio ed inoltre poco riproducibili. Più di recente, le tecniche di inibizione
dell'emoagglutinazione hanno consentito una diagnosi rapida sia dello stato di
infezione acuta sia dello stato immunologico del paziente. Nel 1971, Engvall e
Perlmann descrissero i primi test che utilizzavano il metodo immunoenzimatico. Lo sviluppo di tali metodi ha contribuito a migliorare la specificità e
la sensibilità delle tecniche di ricerca di una ampia gamma di antigeni e di
anticorpi.
L’interpretazione di test sierologici ripetuti, che evidenziano la presenza di IgM,
l'insorgenza o un incremento significativo del titolo delle IgG (titolo
raddoppiato) tra due campioni di siero prelevati a una distanza di almeno tre
settimane, giocherebbero a favore di un'esposizione al virus della rosolia,
anche quando non sono presenti i sintomi clinici di questa infezione.
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3. PRINCIPIO
Platelia™ Rubella IgM è un test qualitativo per la determinazione degli
anticorpi IgM anti-virus della rosolia nel siero o nel plasma umano mediante
immunodosaggio enzimatico con cattura degli anticorpi IgM in fase solida.
Gli anticorpi anti-catene µ umane sono adesi alla fase solida (pozzetti della
micropiastra). Come coniugato viene utilizzata una miscela dell'antigene
rubella e dell'anticorpo monoclonale anti-antigene rubella marcato con
perossidasi. Il test prevede le seguenti fasi:
• Fase 1
I campioni dei pazienti, il calibratore e i controlli vengono diluiti in rapporto
1/21, quindi distribuiti nei pozzetti della micropiastra. Durante questa
incubazione di un'ora a 37°C, gli anticorpi IgM presenti nel campione si legano
agli anticorpi anti-µ adesi ai pozzetti della micropiastra. Gli anticorpi non
specifici non legati e altre proteine seriche vengono eliminati dai lavaggi
successivi all'incubazione.
• Fase 2
Il coniugato (miscela di antigene rubella e anticorpo monoclonale anti-rubella
marcato con perossidasi) viene aggiunto nei pozzetti della micropiastra.
Durante questa incubazione di un'ora a 37°C, il coniugato si lega agli anticorpi
IgM specifici anti-rubella. Il coniugato non legato viene eliminato dai lavaggi
successivi all'incubazione.
• Fase 3
La presenza di immunocomplessi (Anti-catene µ umane / IgM anti-rubella /
Antigene rubella / anticorpo anti-rubella marcato con perossidasi) viene
dimostrata attraverso l'aggiunta di una soluzione di sviluppo enzimatica in ogni
pozzetto.
• Fase 4
Al termine del periodo di incubazione a temperatura ambiente (18-30°C), la
reazione enzimatica viene bloccata attraverso l'aggiunta di una soluzione di
acido solforico 1N. La lettura della densità ottica ottenuta con uno
spettrofotometro impostato su 450/620 nm è proporzionale alla quantità di
anticorpi IgM anti-rubella presenti nel campione.
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4. INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
Le quantità di reagenti fornite sono state calcolate per consentire l'esecuzione
di 96 test. Tutti i reagenti sono destinati esclusivamente all’uso diagnostico in
vitro.
Marcatura
R1
R2
Microplate
Natura dei reagenti
Micropiastra : (Pronta per l'uso) :
12 strip con 8 pozzetti divisibili, sensibilizzati
con anticorpi anti-catene µ umane
Concentrated Soluzione di lavaggio concentrata (20x) :
Washing
Tampone TRIS-NaCl (pH 7,4), 2% Tween® 20
Solution (20x) Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
R3
Negative
Control
R4
Calibrator
R5
Presentazione
1
1 x 70 mL
Controllo negativo :
Siero umano negativo per anticorpi IgM
anti-rubella e negativo per antigene HBs,
anti-HIV1, anti-HIV2 e anti-HCV
Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
Calibratore :
Siero umano reattivo per anticorpi IgM
anti-rubella e negativo per antigene HBs,
anti-HIV1, anti-HIV2 e anti-HCV
Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
1 x 0,75 mL
Positive
Control
Controllo positivo :
Siero umano reattivo per anticorpi IgM
anti-rubella e negativo per antigene HBs,
anti-HIV1, anti-HIV2 e anti-HCV
Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
1 x 0,75 mL
R6a
Antigen
Antigene rubella :
Antigene rubella liofilizzato
Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
R6b
Conjugate
(101x)
R7
Diluent
68
1 x 0,75 mL
4 x qsp 8,0 mL
Coniugato (101 x) :
Anticorpo monoclonale murino anti-rubella
marcato con perossidasi
Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
1 x 0,4 mL
Diluente per campioni e coniugato :
(Pronto per l'uso) :
Tampone Tris-NaCl (pH 7,6), albumina bovina
serica, 0,1% Tween® 20 e rosso di fenolo.
Conservante: < 1,5% ProClin™ 300
1 x 80 mL
Marcatura
R9
Chromogen
TMB
R10
Stopping
Solution
Natura dei reagenti
Presentazione
Cromogeno (Pronto per l'uso):
3,3’.5,5’ tetrametilbenzidina (< 0,1%),
H2O2 (<1%)
1 x 28 mL
Soluzione bloccante (Pronta per l'uso):
Soluzione di acido solforico 1N
1 x 28 mL
Pellicola adesiva per micropiastre
4
Per informazioni sulle condizioni di conservazione e sulla data di scadenza,
consultare le indicazioni riportate sulla confezione.
5. AVVERTENZE E PRECAUZIONI
L'affidabilità dei risultati dipende dalla corretta implementazione delle buone
prassi di laboratorio riportate di seguito:
• Non utilizzare reagenti scaduti.
• Non mischiare né combinare reagenti provenienti da lotti diversi in una
stessa seduta analitica
OSSERVAZIONE: per la soluzione di lavaggio (R2, identificativo etichetta:
20x color verde), il Cromogeno (R9, identificativo etichetta: TMB color
turchese) e la soluzione bloccante (R10, identificativo etichetta: 1N color
rosso) è possibile utilizzare lotti diversi da quelli contenuti nel kit, a
condizione che i reagenti siano strettamente equivalenti e venga utilizzato
un unico lotto in una stessa seduta analitica.
OSSERVAZIONE: Inoltre, la Soluzione di Lavaggio (R2, identificazione
dell’etichetta : 20X di colore verde ) può essere miscelata con le altre
2 soluzioni di lavaggio incluse in vari kit di reattivi Bio-Rad (R2,
identificazioni delle etichette : 10x di colore blu o 10x di colore arancione)
una volta adeguatamente ricostituite, a condizione che all’interno di una
seduta analitica venga utilizzata solo una miscela.
• Prima dell'uso, attendere circa 30 minuti per consentire al reagente di
raggiungere la temperatura ambiente (18-30°C).
• Ricostituire o diluire con cura i reagenti evitando contaminazioni.
• Non eseguire il test in presenza di vapori reattivi (vapori acidi, alcalini e di
aldeide) o polvere potenzialmente in grado di alterare l'attività enzimatica del
coniugato.
• Utilizzare preferibilmente materiale monouso oppure vetreria perfettamente
lavata e sciacquata con acqua deionizzata Il lavaggio della micropiastra è
una fase essenziale della procedura: eseguire il numero di cicli di lavaggio
raccomandato e assicurarsi che tutti i pozzetti, una volta riempiti, vengano
completamente svuotati. Un lavaggio inadeguato può condurre a risultati
inesatti.
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• Non far asciugare la micropiastra nell'intervallo di tempo compreso fra la
fine dell'operazione di lavaggio e la distribuzione del reagente.
• Non utilizzare mai lo stesso contenitore per distribuire il coniugato e la
soluzione di sviluppo.
• La reazione enzimatica è particolarmente sensibile al metallo o agli ioni
metallici. Di conseguenza, evitare che gli elementi di metallo entrino in
contatto con le varie soluzioni contenenti il coniugato o il cromogeno.
• La soluzione di cromogeno (R9) deve essere incolore. La colorazione blu
indica che il reagente non può essere utilizzato, pertanto dovrà essere
sostituito.
• Utilizzare puntali diversi per ogni campione.
• Verificare l'accuratezza delle pipette e il buon funzionamento delle altre
strumentazioni.
ISTRUZIONI DI SICUREZZA E IGIENE
Il materiale di origine umano utilizzato nella preparazione dei reagenti è stato
analizzato e classificato non reattivo per l'antigene di superficie dell'epatite B
(HBs Ag), gli anticorpi per il virus dell'epatite C (anti-HCV) e i virus dell'immunodeficienza umana (anti-HIV1 e anti-HIV2). Dato che nessun metodo può
garantire con assoluta certezza l'assenza di agenti infettivi, manipolare i
reagenti di origine umana e i campioni dei pazienti come potenzialmente infetti.
• Qualsiasi materiale, comprese le soluzioni di lavaggio, che entri direttamente
in contatto con campioni e reagenti contenenti materiali di origine umana
deve essere considerato potenzialmente in grado di trasmettere malattie
infettive.
• Indossare guanti monouso durante la manipolazione dei campioni e dei
reagenti.
• Non pipettare con la bocca.
• Evitare di rovesciare campioni o soluzioni contenenti campioni. Pulire le
superfici contaminate con candeggina diluita al 10%. Se il liquido
contaminante è un acido, neutralizzare le superfici con bicarbonato di sodio,
quindi pulire con candeggina diluita al 10% e asciugare con carta
assorbente. Il materiale utilizzato per la pulizia deve essere gettato in un
contenitore speciale per rifiuti contaminati.
• Dopo la decontaminazione, eliminare i campioni dei pazienti, i reagenti
contenenti materiale di origine umana, compreso il materiale e i prodotti
contaminati mediante uno dei seguenti metodi:
- immersione nella candeggina alla concentrazione finale di 5% di
ipocloruro di sodio per 30 minuti,
- oppure lavaggio in autoclave a 121°C per almeno 2 ore.
ATTENZIONE: non introdurre soluzioni contenenti ipocloruro di sodio
nell'autoclave
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• Evitare qualsiasi contatto dei reagenti, compresi quelli considerati non
pericolosi, con la pelle e le mucose.
• La manipolazione e l'eliminazione dei residui chimici e biologici devono
essere eseguite attenendosi alle buone prassi di laboratorio. Tutti i reagenti
forniti nel kit sono destinati esclusivamente all’uso diagnostico in vitro.
Attenzione: alcuni reagenti contengono ProClin™ 300 < 1,5%
R43: Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
S28-37: In caso di contatto con la pelle, lavarsi immediatamente e
Xi - Irritante abbondantemente con acqua e sapone. Indossare guanti adatti
6. PRELIEVO, PREPARAZIONE E CONSERVAZIONE DEI
CAMPIONI
1. Il siero e il plasma (EDTA, eparina o citrato) sono i tipi di campione
raccomandati.
2. Per la manipolazione, l'elaborazione e la conservazione dei campioni
ematici, attenersi alle seguenti raccomandazioni:
• Prelevare tutti i campioni di sangue secondo le precauzioni in uso.
• Per il siero, consentire la completa coagulazione dei campioni prima di
procedere alla centrifugazione.
• Assicurarsi che le provette siano sempre chiuse.
• Dopo la centrifugazione, separare il siero o il plasma dal coagulo o dai
globuli rossi e conservarlo in una provetta chiusa ermeticamente.
• È possibile conservare i campioni a una temperatura compresa fra 2 e
8°C a condizione che il test venga eseguito entro 7 giorni.
• Se il test non viene eseguito entro 7 giorni, o per motivi di consegna,
congelare i campioni a una temperatura di -20°C o inferiore.
• Non utilizzare campioni scongelati più di cinque volte. I campioni
precedentemente congelati devono essere miscelati bene (Vortex) dopo
lo scongelamento e prima del test.
3. I campioni contenenti 90 g/l di albumina o 100 mg/l di bilirubina non
coniugata, i campioni lipemici contenenti l'equivalente di 36 g/l di trioleina
(trigliceride) e i campioni sottoposti ad emolisi contenenti fino a 10 g/l di
emoglobina non influenzano i risultati.
4. Non riscaldare i campioni.
7. PROCEDURA
7.1 Materiale richiesto, ma non fornito
• Agitatore tipo Vortex.
• Lettore di micropiastre dotato di filtri 450 nm e 620 nm (*).
• Incubatore di micropiastre con regolazione termostatica impostata su
37±1°C (*).
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• Sistema di lavaggio automatico, semi-automatico o manuale per
micropiastre (*).
• Acqua distillata o deionizzata sterile.
• Guanti monouso.
• Occhiali di sicurezza o antispruzzo.
• Carta assorbente.
• Pipette o multipipette automatiche o semi-automatiche, regolabili o
preimpostate per misurare e dispensare da 10 µL a 1.000 µL e 1 mL, 2 mL e
10 mL.
• Cilindri graduati con capacità di 25 mL, 50 mL, 100 mL e 1.000 mL.
• Ipocloruro di sodio (candeggina) e bicarbonato di sodio.
• Contenitore per rifiuti biologici.
• Provette monouso.
(*) Per informazioni dettagliate sulla strumentazione raccomandata, consultare
il nostro reparto tecnico.
7.2 Ricostituzione dei reagenti
• R1: Prima di aprire la bustina di plastica, lasciare 30 minuti a temperatura
ambiente (+18-30°C). Estrarre il vassoio, riporre immediatamente le strip
non utilizzate nella bustina e verificare la presenza di essiccante. Richiudere
con cura la bustina e conservarla a +2-8°C.
• R2: Diluire in rapporto 1/20 la soluzione di lavaggio R2 in acqua distillata: ad
esempio 50 mL di R2 e 950 mL di acqua distillata per ottenere la soluzione
di lavaggio pronta per l'uso. Preparare 350 mL di soluzione di lavaggio
diluita per una piastra da 12 strip in caso di lavaggio manuale.
• R3, R4, R5: Diluire in rapporto 1/21 nel Diluente (R7) (esempio: 15 µL di R3
+ 300 µL di R7).
• R6a: L’antigene rubella è liofilizzato. Per l’elaborazione di 3 strip, ricostituire
un flacone di antigene liofilizzato aggiungendo 8 mL di Diluente (R7).
Miscelare bene. Dopo la diluizione, la soluzione antigenica (R6a+R7) deve
essere perfettamente limpida.
• R6 (R6a+R6b) - Soluzione di lavoro del coniugato: Aggiungere
estemporaneamente 80 µL di coniugato (R6b) in ogni flacone di antigene
rubella ricostituito (R6a diluito). Miscelare bene. La soluzione di lavoro del
coniugato deve essere ricostituita almeno 1 ora prima dell’uso.
7.3 Conservazione e validità dei reagenti aperti e / o ricostituiti
Il kit deve essere conservato a 2-8°C. Se viene conservato a 2-8°C prima
dell'apertura, ogni componente può essere utilizzato fino alla data di scadenza
indicata sull'etichetta riportata sul kit.
• R1: Dopo l'apertura, le strip mantengono la stabilità fino a 8 settimane, se
conservate a 2-8°C nella stessa bustina sigillata (verificare la presenza di
essiccante).
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• R2: Dopo la diluizione, la Soluzione di lavaggio può essere conservata per
2 settimane a 2-30°C. La Soluzione di lavaggio concentrata conservata a
2-30°C, in assenza di contaminazione, mantiene la stabilità fino alla data di
scadenza indicata sull'etichetta.
• R3, R4, R5, R6b, R7: Dopo l'apertura e in assenza di contaminazione, i
reagenti conservati a 2-8°C mantengono la stabilità fino a 8 settimane.
• R6 (R6a+R6b): Dopo la ricostituzione, la soluzione di lavoro del coniugato
mantiene la stabilità per 8 ore a temperatura ambiente (18-30°C) o
2 settimane a +2-8°C.
• R9: Dopo l'apertura e in assenza di contaminazione, i reagenti conservati a
2-8°C mantengono la stabilità fino a 8 settimane.
• R10: Dopo l'apertura e in assenza di contaminazione, il reagente conservato
a 2-8°C mantiene la stabilità fino alla data di scadenza indicata
sull'etichetta.
7.4 Procedura
Seguire attentamente la procedura descritta di seguito e le buone prassi di
laboratorio.
Prima dell'uso, consentire al reagente di raggiungere la temperatura ambiente
(+18-30°C).
Se si utilizzano pozzetti divisibili, prestare particolare attenzione durante la
manipolazione.
Utilizzare il calibratore, i controlli negativi e positivi in ogni seduta per
convalidare i risultati del test.
1. Definire accuratamente il piano di distribuzione e di identificazione per il
calibratore, i controlli e i campioni dei pazienti.
2. Preparare la Soluzione di lavaggio diluita (R2) [Fare riferimento alla Sezione 7.2].
3. Estrarre il vassoio e le strip (R1) dall'involucro protettivo [Fare riferimento alla
Sezione 7.2].
4. Preparare la soluzione di lavoro del coniugato R6 (R6a+R6b) [Fare riferimento
alla Sezione 7.2].
5. Diluire il calibratore R4, i controlli R3, R5 e i campioni dei pazienti (S1, S2…)
nel Diluente (R7) per ottenere una diluizione in rapporto 1/21: 15 µL di
campione e 300 µL di Diluente (R7) [ Fare riferimento alla Sezione 7.2].
Vortexare i campioni diluiti.
6. Distribuire in ogni pozzetto 200 µL di calibratore, di controlli diluiti e di
campioni dei pazienti secondo lo schema riportato di seguito:
73
1
2
3
A
R3
S5
S13
B
R4
S6
C
R4
S7
D
R5
S8
E
S1
S9
F
S2
S10
G
S3
S11
H
S4
S12
4
5
6
7
8
9
10
11
12
7. Ricoprire la micropiastra con la pellicola sigillante adesiva ed esercitare
pressione per assicurarne la tenuta. Incubare immediatamente la
micropiastra in un bagnetto termostatato o in un incubatore a secco per
1 ora ± 5 minuti a 37°C ± 1°C.
8. Al termine del primo periodo di incubazione, rimuovere il nastro sigillante
adesivo. Aspirare il contenuto di tutti i pozzetti in un contenitore per rifiuti
biologici (contenente ipocloruro di sodio). Lavare la micropiastra 4 volte con
350 µL di Soluzione di lavaggio (R2). Capovolgere la micropiastra e
picchiettare delicatamente su carta assorbente per rimuovere il liquido in
eccesso.
9. Distribuire 200 µL della soluzione di lavoro del coniugato (R6) in tutti i
pozzetti. Agitare leggermente la soluzione prima dell'uso.
10. Ricoprire la micropiastra con la pellicola sigillante adesiva ed esercitare
pressione per assicurarne la tenuta. Incubare immediatamente la
micropiastra in un bagnetto termostatato o in un incubatore a secco per
1 ora ± 5 minuti a 37°C ± 1°C.
11. Al termine del secondo periodo di incubazione, rimuovere il nastro sigillante
adesivo. Aspirare il contenuto di tutti i pozzetti in un contenitore per rifiuti
biologici (contenente ipocloruro di sodio). Lavare la micropiastra 4 volte con
350 µL di Soluzione di lavaggio (R2). Capovolgere la micropiastra e
picchiettare delicatamente su carta assorbente per rimuovere il liquido in
eccesso.
12. Distribuire rapidamente in ogni pozzetto e al riparo dalla luce 200 µL di
Cromogeno (R9). Far sviluppare la reazione al buio per 30 ± 5 minuti a
temperatura ambiente (18-30°C). Non utilizzare nastri sigillanti adesivi
durante questo periodo di incubazione.
74
13. Bloccare la reazione enzimatica aggiungendo 100 µL di Soluzione bloccante
(R10) in ogni pozzetto. Utilizzare la stessa sequenza e lo stesso ritmo di
distribuzione utilizzati per la soluzione di sviluppo.
14. Asciugare accuratamente il fondo della piastra. Leggere la densità ottica a
450/620 nm mediante un lettore nei 30 minuti successivi alla reazione. Non
esporre le strip alla luce prima della lettura.
15. Prima della trascrizione dei risultati, verificare la corrispondenza fra la lettura
e il piano di distribuzione delle piastre e dei campioni.
8. CALCOLO E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
8.1 Calcolo del valore soglia (cut-off) (CO)
Il valore di Cut-Off (CO) corrisponde al valore medio delle densità ottiche (DO)
dei duplicati del Calibratore (R4):
CO = media di DO R4
8.2 Calcolo del rapporto Campione
Il risultato per un campione viene espresso sotto forma di rapporto mediante la
seguente formula:
Rapporto Campione = DO campione/CO
8.3 Controllo di qualità
Includere il calibratore e tutti i controlli in ogni micropiastra e per ogni seduta di
lavoro e analizzare i risultati ottenuti. Per la validazione del test, è necessario
che siano soddisfatti i seguenti criteri:
• Valori delle densità ottiche:
CO ≥ 0,300
0,80 x CO < DO R4 Duplicato 1 < 1,20 x CO
0,80 x CO < DO R4 Duplicato 2 < 1,20 x CO
(La singola DO di ogni duplicato del calibratore (R4) non deve differire più del
20% dal valore CO).
• Rapporti delle densità ottiche:
Rapporto R3 (DO R3 / CO) ≤ 0,30
Rapporto R5 (DO R5 / CO) ≥ 1,50
Se non vengono rispettati i criteri del controllo di qualità, la seduta analitica
dovrà essere ripetuta.
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8.4 Interpretazione dei risultati
Rapporto campione
Rapporto < 0,80
0,80 ≤ Rapporto < 1,00
Rapporto ≥ 1,00
Risultato
Interpretazione
Negativo Il campione è considerato non reattivo per la
presenza di anticorpi IgM anti-rubella.
Equivoco Il campione è considerato equivoco per la
presenza di anticorpi IgM anti-rubella. Il risultato
deve essere confermato da un altro test
eseguito su un secondo campione prelevato ad
almeno 3 settimane di distanza dalla data della
prima analisi.
Positivo Il campione è considerato reattivo per la
presenza di anticorpi IgM anti-rubella.
8.5 Guida alla risoluzione dei problemi
Le reazioni non convalidate o non ripetibili spesso sono causate da:
• Lavaggi della micropiastra inadeguati.
• Contaminazione dei campioni negativi tramite siero o plasma con alto titolo
di anticorpi.
• Contaminazione della soluzione di sviluppo tramite agenti chimici ossidanti
(candeggina, ioni metallici...).
• Contaminazione della Soluzione bloccante.
9. PRESTAZIONI
9.1 Prevalenza
La prevalenza degli anticorpi IgM anti-rubella mediante il test Platelia™ Rubella
IgM (72851) è stata determinata su di un pannello di 347 campioni di donne in
gravidanza. 2 campioni sono risultati positivi per gli anticorpi IgM anti-rubella.
La prevalenza determinata mediante il test Platelia™ Rubella IgM si attesta
intorno al 0,6% (2/347).
L’efficacia del kit Platelia™ Rubella IgM è stata valutata in 2 siti su un totale di
809 campioni di donne in gravidanza e donatori di sangue. In un centro, è
stato effettuato uno studio comparativo utilizzando il Kit Platelia™ Rubella
IgM TMB (72922) ; nell’altro centro, le prestazioni del Kit Platelia™ Rubella IgM
sono state confrontate con un altro test EIA in commercio.
9.2 Studi comparativi (sito 1)
Le prestazioni del kit Platelia™ Rubella IgM sono state determinate su un
pannello di 399 campioni ripartiti come segue:
• 172 sieri di donatori di sangue
• 151 sieri di donne in gravidanza
• 76 sieri di pannelli commerciali
76
Platelia™
Rubella IgM
(72851)
Negativo
Equivoco
Positivo
Totale
Platelia™ Rubella IgM TMB (72922)
Negativo Equivoco
Positivo
Totale
319
0
1
320
2
0
0
2
0
0
77
77
321
0
78
399
• Concordanza globale 396 / 399
• Specificità relativa
319 / 321
• Sensibilità relativa
77 / 78
99,25% [IC 95% = 97,82% - 99,84%]
99,38%* [IC 95% = 97,77 - 99,92%]
98,72% [IC 95% = 93,06 - 99,97%]
*equivoci sono stati considerati positivi
[IC 95%] = intervallo di confidenza 95%.
In aggiunta, 60 sieri da 7 follow-up di vaccinazione (effettuate con due tipi di
vaccini) sono stati valutati con i due Kit: la cinetica di comparsa di IgM antiRosolia segue lo stesso andamento per i 2 Kit.
9.3 Efficacia (sito 2)
Le prestazioni sono state determinate su un panello di 350 campioni che
provengono da:
• 47 bambini di età inferiore a 15 anni (27 femmine e 20 maschi)
• 299 adulti (298 donne in gravidanza o che hanno appena partorito e
1 maschio)
• 1 siero del controllo di qualità nazionale francese.
I risultati sono stati comparati con quelli ottenuti con un altro Kit commerciale
EIA preso come riferimento.
Platelia™
Rubella IgM
(72851)
Negativo
Equivoco
Positivo
Totale
• Specificità relativa
Negativo
344
1
0
345
344 / 345
Altro test commerciale EIA
Equivoco
Positivo
Totale
0
0
344
0
0
1
1
4
5
1
4
350
99,71%*
[IC 95% = 98,40 - 99,99%]
*equivoci sono stati considerati positivi
[IC 95%] = intervallo di confidenza 95%.
Fra i 5 sieri positivi :
• i 4 campioni positivi concordanti sono stati prelevati dalla stessa persona in
tempi differenti.
• il siero discordante positivo è stato confermato positivo con un terzo Kit EIA
e corrispondeva ad un prelievo effettuato 4 mesi dopo vaccinazione.
77
9.4 Reattività crociata
Un pannello di 212 campioni costituito da 164 campioni positivi per i marker
CMV, toxoplasmosi, EBV, HSV, VZV, parotite , morbillo e HIV e 48 campioni
positivi per il fattore reumatoide, auto-anticorpi e anticorpi eterofili e campioni
di pazienti con mieloma è stato testato con il test Platelia™ Rubella IgM e un
test EIA per lo screening degli anticorpi IgM anti-rosolia.
Fra questi campioni, 1 campione di CMV IgM è stato trovato positivo
discordante e 6 campioni da pazienti con fattore reumatoide sono stati trovati
positivi o dubbi con entrambe i Kit. Quattro di questi 6 campioni sono stati
confermati negativi per mezzo di altri Kit commerciali EIA.
9.5 Precisione
• Precisione intra-saggio (ripetibilità):
Al fine di valutare la ripetibilità intra-saggio, un campione negativo e tre
campioni positivi sono stati analizzati 30 volte durante lo stesso ciclo. Il
rapporto (DO campione / CO) è stato determinato per ciascun campione. La
tabella riportata di seguito fornisce la media dei rapporti, la deviazione
standard (DS) e il coefficiente di variazione (%CV) per ciascuno dei quattro
campioni:
Precisione intra-saggio (ripetibilità)
N=30
Media
DS
% CV
Campione
Campione
Campione
Campione
negativo debolmente positivo positivo fortemente positivo
Rapporto (DO campione / Valore di cut-off)
0,07
1,73
2,51
4,06
0,002
0,03
0,06
0,11
2,7%
1,8%
2,5%
2,7%
• Precisione inter-saggio (riproducibilità):
Al fine di valutare la riproducibilità inter-saggio, tutti e quattro i campioni (uno
negativo e tre positivi) sono stati analizzati in duplicato in due cicli al giorno per
un periodo di oltre 20 giorni. Il rapporto (DO campione / CO) è stato
determinato per ciascun campione. La tabella riportata di seguito fornisce la
media dei rapporti, la deviazione standard (DS) e il coefficiente di variazione
(%CV) per ciascuno dei quattro campioni:
Precisione inter-saggio (riproducibilità)
N=80
Media
DS
% CV
78
Campione
Campione
Campione
Campione
negativo debolmente positivo positivo fortemente positivo
0,04
0,005
12,7%
Rapporto (DO campione / Valore di cut-off)
1,19
2,24
0,03
0,06
2,8%
2,6%
3,60
0,10
2,8%
10. LIMITI DELLA PROCEDURA
La diagnosi dell'infezione da rubella può essere stabilita solamente sulla base
di una combinazione di dati clinici e biologici. Il risultato di un singolo test di
titolazione degli anticorpi IgM anti-rubella non costituisce una prova sufficiente
per una diagnosi di infezione recente da virus della rosolia.
• Solo una combinazione di dati clinici e biologici (significativo aumento degli
anticorpi IgG anti-rubella in 2 sieri prelevati da uno stesso paziente a
distanza di 3 settimane e analizzati in una stessa seduta analitica, presenza
di un livello significativo di IgM anti-rubella, determinazione di IgG a bassa
avidità) può confermare la diagnosi di un’infezione recente.
• La sola presenza di anticorpi IgM anti-rubella non costituisce una prova
sufficiente per confermare un’infezione recente poiché gli anticorpi IgM
possono persistere per numerosi mesi o persino per anni dopo l’infezione.
In presenza di IgM, è necessario eseguire una determinazione quantitativa
degli anticorpi IgG anti-rubella, nonché un controllo dell’evoluzione degli
anticorpi anti-rubella su almeno un secondo campione prelevato tre
settimane più tardi.
• Se un campione viene analizzato troppo precocemente durante una primoinfezione, gli anticorpi IgM anti-rubella potrebbero non essere ancora
presenti. In caso di dubbio, è necessario eseguire un secondo prelievo circa
3 settimane più tardi sul quale verrà ripetuta la ricerca delle IgM.
• Campioni positivi per la presenza di fattore reumatoide possono dare
risultati falsamente positivi
11. CONTROLLO DI QUALITÀ DEL PRODUTTORE
Tutti i reagenti prodotti sono preparati conformemente al nostro Sistema di
qualità dal ricevimento delle materie prime fino alla commercializzazione del
prodotto finale. Ogni lotto è sottoposto a un controllo di qualità e può essere
commercializzato solo se conforme ai criteri di accettazione prestabiliti. La
documentazione relativa alla produzione e ai controlli di ogni singolo lotto è
conservata presso Bio-Rad.
12. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Vedere la versione Inglese.
79
12. REFERENCES
1. COOPER, L.Z., BUIMOVICI-KLEIN, E. 1985. : Rubella. In Virology: 10051020. Edited by Fields, B.N., et al. New York, New York: Raven Press.
2. DORSETT, P.H., MILLER, D.C., GREEN, K., BYRD, F. 1985. : Structure and
function of the Rubella virus proteins. Reviews of Infect. Dis., 7 (Suppl. 1): S
150-S 156.
3. FORSGREN, M. 1985. : Standardization of techniques and reagents for the
study of Rubella antibody. Rev. Infect. Dis., 7 (Suppl. 1): S 129-S 132.
4. KALKKINEN, N., OKER-BLOM, C., AND PETTERSSON, R.F. 1984. : Three
genes code for Rubella virus structural proteins El. E2a, E2b, and C. J. Gen.
Virol, 65: 1549-1557.
5. LUCAS, G., et al. April 17-20, 1989. : Serological diagnosis of IgG
immunoglobulins ant-Rubella by immunoenzymatic assay in a commercially
available kit. Nice: 4th European Congress of Clinical Microbiology.
308/PP20.
6. MAURIN, J. 1985. : Le virus de la rubéole. Bulletin de l’Institut Pasteur 1969,
67, 483-502. Virologie médicale, chap. 34, 586-604. Flammarion Médecine
Sciences.
7. NCCLS Document I/LA6-T Tentative Guideline December 1992 : Evaluation
and Performance Criteria for Multiple Component Test and Product
intended for the Detection and Quantitation of Rubella IgG Test Products.
8. PETTERSSON, R., et al. 1985. : Molecular and antigenic characteristics and
synthesis of Rubella virus structural proteins. Reviews of Infect. Dis., 7
(Suppl. 1): S 140-S 149.
9. WOLINSKY J.S. : Rubella. In Virology, 1990, 2nd Ed. 815-38. Edited by
Fields, B.N., and al. New York: Raven Press, Ltd.
15
80
81
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3, boulevard Raymond Poincaré
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Fax.: +33 (0) 1 47 41 91 33
03/2009
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