Patto di Stabilità e “Fiscal Compact”: stabilità e crescita?
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Patto di Stabilità e “Fiscal Compact”: stabilità e crescita?
Patto di Stabilità e “Fiscal Compact”: stabilità e crescita? Prof. F.M. Mucciarelli Il quadro normativo Patto stabilità e crescita “comunitario” Prima versione: 1997 e Trattato Maastricht “Six pack” 2011 “Fiscal compact”: trattato internazionale 2012 Il Patto di Stabilità e Crescita Terza fase dell’Unione Monetaria Obiettivo di medio termine del pareggio di bilancio Struttura (versione attuale): Parte preventiva: Art. 121 TFUE Regolamento del Consiglio CE/1466/97 Parte correttiva: Art. 126 TFUE Regolamento del Consiglio CE/1467/97 Il “Six Pack” 1. 2. 3. Riforma del Patto di Stabilità e Crescita Regolamento UE/1175/2011 che modifica il regolamento 1466/97 Regolamento UE/1177/2011 che modifica il regolamento 1467/97 Regolamento UE/1173/2011 sulla sorveglianza di bilancio Sorveglianza squilibri macroeconomici Regolamento UE/1176/2011 Regolamento UE/1174/2011 Quadri di bilancio Stati Membri Direttiva 2011/85/UE Il “Fiscal Compact” Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance dell’Unione Economica e Monetaria, firmato il 2 marzo 2012. Tutti gli Stati Euro Stati non-Euro Tranne UK e Repubblica Ceca (che aderirà a breve) Aver sottoscritto il Fiscal Compact è necessario per accedere agli interventi dell’ESM I problemi sollevati dai Patti di Stabilità I criteri su disavanzo e debito Modifica ai processi decisionali sulle politiche fiscali e di bilancio degli Stati Membri (parte preventiva) Sanzioni per le violazioni Modifiche costituzionali in Italia I criteri su disavanzo e debito Patto di Stabilità “comunitario” Obiettivi di bilancio a medio termine Stabiliti per ciascuno Stato Membro Tra – 1% del PIL e il pareggio Corretto per il ciclo Al netto di misure temporanee e una tantum I criteri su disavanzo e debito Patto di Stabilità “comunitario” Commissione “sorveglia” bilancio e debito degli Stati Membri sulla base di due criteri (art. 126(2) TFUE) Disavanzo/PIL > 3% (allegato n. 12) A meno che (a) il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo o (b) lo sforamento sia “eccezionale” Debito/PIL > 60% (allegato n. 12) A meno che detto rapporto non si stia riducendo “in misura sufficiente” I criteri su disavanzo e debito Fiscal Compact Impegno al “pareggio di bilancio” (art. 3) Saldo strutturale annuo pari all’obiettivo di medio termine per ciascun paese Minimo: disavanzo strutturale 0,5% PIL (1% se Debito/PIL significativamente < 60% ) Italia: bilancio in pareggio in termini strutturali (raccomandazione Consiglio 10 luglio 2012) I criteri su disavanzo e debito Fiscal Compact Deficit strutturale Deficit nominale – impatto del ciclo economico (output gap) Dipende dal PIL potenziale e dalla disoccupazione d’equilibrio Potrebbe avere un effetto prociclico Dipende da come si calcola il PIL potenziale e la disoccupazione d’equilibrio Chi decide sui meccanismi di calcolo? I criteri su disavanzo e debito Fiscal Compact Rapporto debito / PIL > 60% (art. 4) Riduzione a un ritmo medio di 1/20 all’anno “secondo il disposto dell’art. 2 Regolamento 1467/97” Partenariato economico e di bilancio con Consiglio e Commissione (art. 5) Parte preventiva del Patto di Stabilità “comunitario” Sorveglianza multilaterale (art. 121 TFUE) Raccomandazione della Commissione Il Consiglio elabora “indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati Membri: raccomandazione Sorveglianza del Consiglio Incoerenza tra politiche di uno Stato Membro e gli indirizzi di massima: avvertimento della Commissione Parte preventiva del Patto di Stabilità “comunitario” Il Semestre Europeo (reg. 1466/97 [2011]) Programmi di Stabilità (PdS) degli Stati Membri Obiettivi di bilancio a medio termine Percorso di avvicinamento agli obiettivi Consiglio e Commissione esaminano i PdS Valutano se lo Stato “persegua un miglioramento annuo del saldo di bilancio corretto per il ciclo […] richiesto per conseguire l’obiettivo a medio termine” Se debito/PIL > 60% : valutano se il miglioramento del saldo sia superiore allo 0,5% del PIL Requisiti per valutare la crescita della spesa pubblica in relazione al tasso di crescita potenziale del PIL Parte correttiva Patto di Stabilità “comunitario” Procedura: Raccomandazione del Consiglio dopo “valutazione globale” (art. 126(6)TFUE) Violazioni (art. 126(8)-(11) TFUE): Intimazione Invito a BEI a riconsiderare policy Deposito fruttifero Sanzioni Parte correttiva Patto di Stabilità “comunitario” Rapporto debito/PIL (Reg. 1467/97, art. 2(1bis)[2011]) Il rapporto debito /PIL si sta riducendo in misura sufficiente (126(2) TFUE) se il differenziale rispetto al target è diminuito negli ultimi tre anni o nei due anni successivi a un ritmo medio di 1/20 all’anno Si tiene conto dell’andamento del ciclo sul ritmo di riduzione del debito Parte correttiva Patto di Stabilità “comunitario” Valutazione disavanzo/PIL e debito/PIL Relazione Commissione ex art. 126(3) TFUE Consiglio e Commissione prendono “una valutazione globale equilibrata che tiene conto di tutti i fattori significativi” (art. 2(4) reg. 1467/97) Parte correttiva Fiscal Compact Gli Stati Membri si impegnano a sostenere le raccomandazioni della Commissione (art. 7) Eccezione: voto a maggioranza qualificata degli Stati per ribaltare le decisioni della Commissione Parte correttiva Fiscal Compact Violazione della regola del pareggio di bilancio (art. 8) Relazione della Commissione su attuazione Qualsiasi Stato Membro può agire presso la Corte di Giustizia: la sentenza è vincolante Ulteriore violazione: sanzioni (max 0,1% PIL) Problemi aperti: Che natura avrà la sentenza della Corte? La Corte è in grado di calcolare il deficit “strutturale” aggiustato per il ciclo? Parte correttiva Fiscal Compact Gli Stati membri si impegnano a inserire nel proprio ordinamento Regole vincolanti e permanenti Preferibilmente di natura costituzionale Meccanismo di correzione automatico “deve rispettare appieno le prerogative dei parlamenti nazionali” Il Fiscal Compact in Italia L. Cost. 1/2012: nuovo art. 81 Costituzione Italiana Equilibrio tra entrate e spese del bilancio (tenuto conto del ciclo) Indebitamento Solo con funzione anticiclica Autorizzazione delle Camere a maggioranza assoluta Leggi che importino nuovi o maggiori oneri provvedono ai mezzi per farvi fronte Legge “rinforzata” per regolare il pareggio di bilancio Il Fiscal Compact in Italia La legge “rinforzata” Approvata da maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera Stesse maggioranze per le modifiche Contenuto Verifiche preventive Accertamento cause scostamenti da previsioni Regole su spesa Organismo indipendente Bilanci dello Stato e degli enti pubblici Il Fiscal Compact in Italia Impatto sui poteri del Presidente della Repubblica Il Presidente dovrebbe rinviare alle Camere leggi che non rispettino i criteri su disavanzo e debito Il Fiscal Compact in Italia Legge 243/2012 (legge “rinforzata”) Conto consolidato di tutte le amministrazioni pubbliche Tutte le amministrazioni pubbliche concorrono all’equilibrio di bilancio (dato dall’“obiettivo di medio termine”) Il Fiscal Compact in Italia Obiettivo di medio termine: Saldo strutturale (aggiustato per il ciclo) Criteri stabiliti dalla UE (parte prescrittiva del patto di stabilità) Equilibrio di bilancio si ha quando il saldo strutturale soddisfa una di queste condizioni: Almeno pari a obiettivo di medio termine (o scostamento accettabile da UE) Rispetta il percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine (o scostamento accettabile da UE) Il Fiscal Compact in Italia Meccanismo di correzione (art. 8) Il Governo verifica se sussiste uno scostamento negativo del saldo strutturale pari o superiore allo “scostamento considerato significativo dall’ordinamento della UE” Il Governo propone correzioni nei documenti di programmazione finanziaria e di bilancio