il talamonese - dicembre 2012
Transcript
il talamonese - dicembre 2012
T il alamonese Dicembre 2012 LO/0508/2010 valida dal 13/09/2010 periodico di informazione del Comune di Talamona il Talamonese Dal Sindaco L’ arrivo del Natale e di un nuovo anno rappresenta da sempre la migliore occasione per un sentito augurio, ma anche per un’attenta riflessione sul cammino percorso, sulle difficoltà e i traguardi superati in vista dei traguardi prefissi ed il futuro incerto che ci attende. Stiamo vivendo il momento più duro della lunga crisi in atto: la situazione economica in cui versa il nostro paese e la confusione totale in cui ci stiamo avvicinando alle elezioni politiche e regionali non favoriscono, in generale, gli enti locali che sono costretti a rivedere di giorno in giorno i propri bilanci tagliati di quelle risorse che permettono di garantire i servizi indispensabili per il cittadino e una programmazione socio-economica a lungo termine. E, mentre i Comuni contribuiscono al risanamento dei conti dello Stato, le amministrazioni centrali, responsabili del 95% del debito pubblico nazionale continuano ad essere smascherate da inchieste giudiziarie che determinano la loro responsabilità nello sperpero del denaro pubblico. I cittadini italiani sono delusi dalla politica incapace di dare risposte all’ansia del bisogno sociale e alla fame di futuro delle giovani generazioni, ma un recente articolo apparso sul Sole 24 ore a firma del direttore Roberto Napoletano, ha contribuito a ridarmi la speranza che grandi uomini di grandi capacità possono cambiare la natura e la “cultura” del nostro Paese. e realizza tassi di crescita oggi inimmaginabili. Sotto il segno di Vanoni si racchiudono l’alfa e l’omega di quella politica economica del centrismo degasperiano e post degasperiano che ha ricostruito, in pochi anni, l’Italia trasformando un’economia agricola di secondo livello in una grande economia industriale. Pochi attimi prima, nella stessa seduta, il ministro delle Finanze che studia e incorpora il rigore metodologico tedesco, chiarisce perché l’evasione fiscale si verifica su scala preoccupante: “L’inflazione monetaria cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, gli sconvolgimenti economici che hanno seguito la guerra, un certo declassamento della moralità fiscale, aspetto particolare di un fenomeno più generale del perturbamento morale portato dalle guerre e dalle vicende politiche degli ultimi decenni, una legislazione spesso caotica e talvolta ispirata a finalità demagogiche irraggiungibili, hanno aggravato notevolmente il fenomeno dell’evasione fiscale”. In un periodo relativamente ristretto, Vanoni diminuisce più volte le aliquote e diffonde il senso di giustizia, controlla la spesa senza rinunciare agli investimenti produttivi, e così risana il il bilancio dello Stato dissestato dalla guerra e ricostruisce il Paese, insegna agli italiani a fare la dichiarazione dei redditi e realizza l’unica, grande effettiva operazione di emersione dell’economia in nero della storia italiana. Per risolvere (davvero) la questione fiscale di oggi che riguarda chi paga nulla e chi paga troppo, l’Italia avrebbe bisogno di un nuovo Ezio Vanoni, della sua tensione morale, della sua visione politica e delle sue capacità tecniche. R. Napoletano Vanoni, l’equità e la questione fiscale di ieri e di oggi E’ con questo spirito che auguro a tutti voi un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo! Il Sindaco «Onorevoli senatori, il fenomeno dell’evasione fiscale oggi si verifica su scala preoccupante e compromette una equa distribuzione dei carichi tributari. In una simile situazione la pressione tributaria diviene vessatoria e veramente insopportabile per gli onesti e per le categorie di contribuenti che non possono sfuggire all’esatta determinazione dell’imposta per motivi tecnici. L’evasione, specie rispetto a taluni tributi sulla produzione e sugli affari, assume i caratteri di uno strumento di concorrenza sleale, così da compromettere i normali rapporti economici e di spingere sulla strada della frode fiscale una schiera sempre più numerosa di contribuenti». Ezio Vanoni, ministro delle Finanze, seduta del 26 luglio del 1949, presentazione del disegno di legge “Norme sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale straordinario”. Parole come pietre, straordinariamente attuali, di un uomo della Valtellina che vuole la Cassa per il Mezzogiorno, predispone la riforma doganale e tributaria, concorre a istituire l’Eni, concepisce lo “Schema decennale di sviluppo” che porta il suo nome, si propone L , Amministrazione Comunale augura a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo Direttore Responsabile: Renato Ciaponi DIRETTORE EDITORIALE: Federico Gusmeroli Comitato di redazione: Alessandro Cian, Oscar Duca, Alessandro Gusmeroli Gli articoli firmati non impegnano il bollettino e rispecchiano soltanto il pensiero dell’autore. La data ultima di consegna per il prossimo numero è fissata per il 28 febbraio 2013. 2 Dal Comune PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO È stato presentato durante la seduta dell’ultimo consiglio comunale (18 settembre u.s.) il PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO per l’a.s. 2012/2013 che ripropone sostanzialmente l’impianto degli anni precedenti. Voglio solo qui sottolineare le principali variazioni degli interventi e dei servizi offerti. È stato riconfermato il servizio di trasporto alunni (SCUOLABUS) aperto a tutti gli iscritti delle scuole presenti sul territorio comunale. Gli utenti sono 40 e l’importo della tariffa è di euro 55,00 mensili per 10 mensilità, ridotti a € 44,00 in caso di iscrizione di più fratelli. È stata rinnovata la convenzione con la cooperativa “IL SENTIERO” di Morbegno per la fornitura dei pasti alla scuola dell’infanzia statale e la primaria. Il costo unitario dei pasti è di € 4,42 per l’infanzia e € 4,78 per la primaria. Restano in vigore esenzioni e riduzioni a favore delle famiglie in difficoltà. Sono confermati i servizi NONNI VIGILI, PIEDIBUS e TRASPORTO CARTELLE. Per quanto riguarda i servizi per l’integrazione e le pari opportunità per gli alunni diversamente abili (in tutto 9) viene riconfermato il servizio di assistenza per alunni e studenti di tutti gli ordini di scuola. Il servizio per il corrente anno scolastico viene gestito in forma associata dall’Ufficio di Piano al fine di adottare criteri omogenei validi per tutti i Comuni e poter così accedere ai finanziamenti regionali. Vengono riconfermati gli stanziamenti a favore della programmazione e della didattica per le scuole dell’infanzia statale, primaria e secondaria di I° grado e per gli acquisti vari, come pure gli stanziamenti e i criteri delle borse di studio a favore degli studenti delle scuole superiori. Sono stati invece ridefiniti il numero, (5) l’importo (€ 200,00 l’uno) e i criteri di assegnazione di premi a giovani neolaureati o vincitori di premi in concorsi culturali sovraccomunali. Vengono riconfermati i buoni della DOTE SCUOLA erogati direttamente dalla Regione. Restano in vigore le due convenzioni triennali con la scuola dell’infanzia paritaria alla quale viene riconosciuto, per ogni alunno iscritto e frequentante un contributo di € 950,00 regolarmente rivalutato secondo gli indici ISTAT e un contributo annuo di € 12.850,00 per la copertura dei disavanzi pregressi fino all’anno 2009. Resta in vigore e invariata la convenzione con l’ISTITUTO COMPRENSIVO. ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE Ernestina Cerri il Talamonese IV NOVEMBRE 2012 C ome ogni anno, domenica 4 novembre u.s., si è celebrata la ricorrenza dedicata ai caduti di tutte le guerre con la partecipazione di tutte le autorità e numerosi cittadini. La manifestazione è stata preceduta dalla proiezione del filmato “IL TUGN - TRACCE DI MEMORIA” in casa Uboldi, il pomeriggio del 1° novembre, attraverso il quale il reduce novantunenne di Ponte in Valtellina, Antonio Franceschini, presente in sala, ha raccontato con spontaneità e leggerezza la sua vita ed in particolare la sua dolorosa esperienza di guerra nella Campagna di Russia e la ritirata dopo la battaglia di NIKOLAJEWKA del 1943. La commemorazione vera e propria, iniziata con la S. Messa, ha raggiunto toni di intensa emozione durante la cerimonia della deposizione delle corone al monumento dei caduti quando la filarmonica ha eseguito gli inni d’Italia e del Piave. Tre sono state le corone deposte e benedette da don Sergio, una delle quali, per la prima volta, dedicata alle donne, madri e spose, che hanno subito le conseguenze, dolorosissime, della guerra. I bambini delle classi quinte presenti con le loro insegnanti e il dirigente scolastico, hanno poi cantato l’INNO DEL PIAVE e recitato una poesia che ha introdotto la distribuzione dei semi della pace avvenuta a fine manifestazione. I ragazzi delle terze medie hanno invece realizzato il bozzetto dei manifesti. E’ stato a questo punto che il coro Valtellina ha eseguito il canto “LA BANDIERA”. Nel suo discorso il presidente della locale sezione dei Combattenti e Reduci, ATTILIO RIVA, ha citato un brano del cav. Ufficiale Boldrini di Modena ...Dopo una guerra tutti parlano di uomini valorosi, di uomini eroi, di uomini che hanno perso la vita, ma nessuno parla delle donne, che non essendo prime protagoniste, hanno combattuto una loro guerra in modo diverso, ma non da meno di quella combattuta dagli uomini. Le donne hanno affrontato con grande dignità e capacità le proprie ansie, le paure, l’esigenza di far coraggio ai bambini e agli anziani anche quando il loro stato d’animo era a pezzi... vorrei che un pezzettino della corona di alloro dei combattenti deposta davanti al monumento andasse a tutte loro.” E così è stato: la terza corona deposta al monumento e poi portata al cimitero è dedicata alle madri e alle spose di guerra. Sono stati assegnati quindi due diplomi di fedeltà: uno al reduce Costante Luzzi, presente insieme all’altro Duca Umberto, e uno ai familiari alla memoria di Iseo Vola, recentemente scomparso. E’ seguito il discorso del Sindaco Italo Riva, che ha, tra l’altro, affermato “... bene ha fatto il presidente Attilio Riva a ricordare l’enorme contributo delle donne nei periodi di guerra e l’enorme sacrificio a cui, indirettamente, sono state sottoposte. Anche oggi, seppure siano stati fatti grandi passi, le donne vivono ancora dell’opportunità che può essere concessa loro dagli uomini. Sono vittime di atti di violenza e in alcuni casi di una violenza senza fine che le investe con la volontà di disumanizzarle...“ La cerimonia si è conclusa sulle note di “LA TALAMONESE” eseguita dalla Filarmonica e con il rinfresco offerto dalla Giunta in sala consiliare. L’ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE Ernestina Cerri 3 il Talamonese Dal Comune Il rapporto tra generazioni, i giovani e la politica amministrativa “Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale di oggi, perché questa gioventù è senza dubbio insopportabile, irriguardosa e saputa. Quando ero giovane mi sono state insegnate le buone maniere e il rispetto verso i genitori: la gioventù di oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata.” Questa frase di grande attualità e che potremmo sentire tutti i giorni dagli adulti del nostro tempo, è stata scritta nel 500 a.C. . Credo sia molto interessante. Evidenzia come vi sia, storicamente, una difficoltà a comprendersi tra generazioni che porta gli adulti a non riconoscere i valori dei giovani. E’ chiaro che le parti in gioco sono due e che quindi sono anche i giovani che spesso non riconoscono i valori degli adulti ma gli adulti, nel processo di confronto tra le generazioni partono con un grosso vantaggio…sono stati giovani. Premesso che sto evidentemente generalizzando, non voglio con questo dire che solo l’adulto deve comprendere e limitare il proprio pensiero, il proprio credo normativo o i propri valori, anzi. Credo però che si debba prendere consapevolezza di come i nostri valori adulti possono cambiare e trasformarsi. A volte sembra addirittura che gli adulti vedano l’essere giovane come un problema e sembra dicano “E’ giovane, ma guarirà…”. Non è così. Fortunatamente. Non voglio con questo sostenere che non vi siano elementi che possono preoccupare il mondo adulto contemporaneo ma al contempo vorrei lanciare una provocazione…non è che dietro a tante belle parole con cui noi adulti diciamo di credere nei giovani ci sia invece una paura inconscia di essere sopraffatti dal cambiamento e di non riuscire a governarlo con conseguente perdita di potere e riferimenti? Se dovessi consigliare un gruppo di gio- 4 vani che decide di costituire un’associazione o una lista per le elezioni direi loro di non presentarsi come giovani perché sarebbero considerati meno. Dietro a frasi come “Sono giovani…” troppo spesso non ci leggo solo la giustificazione per una certa mancanza di esperienza ma anche una scarsa considerazione della capacità o potenzialità effettive. Dico questo perché è quello che colgo dalla realtà, seppure non posso negare che personalmente la mia esperienza da giovane amministratore è stata diversa. Durante questi 13 anni in cui “sono in Comune” mi sono state date molte responsabilità e possibilità di sperimentarmi rispetto a idee e proposte. Tornando ai giovani, nonostante si ritengano spesso apatici, da diverse ricerche emerge che i giovani sono per lo più sfiduciati ma al contempo sono molto attivi. Rispetto alle amministrazioni comunali in Italia i giovani eletti dai 18 ai 35 anni sono più del 20%. Il nostro comune è ancora più virtuoso in questo senso avendo al suo interno ben 8 su 17 amministratori tra i 18 e 35 anni (il 47% dell’intero consiglio comunale). Ritengo che sia un risultato importante che esprima una reale apertura al cambiamento. E’ comunque necessario continuare a stimolare la partecipazione dei giovani alla vita della comunità. Le istituzioni in genere tendono a riprodursi senza rigenerarsi mentre è proprio necessario per il bene della comunità che questo rinnovamento prosegua alimentando, non solo a parole, il contagio rispetto ad una pratica (quella politico amministrativa) che ha bisogno di rappresentanza per l’intera comunità. La vita politico amministrativa è un’avventura intrigante che coinvolge e trasforma, che richiede impegno ma che alimenta passione. Vivere la campagna elettorale e poi mettersi in gioco per cercare di migliorare la propria comunità è un’esperienza avvincente che pervade e fa crescere. E’ un impegno volontaristico notevole ma molto interessante e arricchente. La politica amministrativa è partecipazione. La consiglio a tutti. Marco Duca il Dal Comune Talamonese Governo riconosce l’unicità territoriale di Valtellina e Valchiavenna L a Provincia di Sondrio è salva e non sarà accorpata. La deroga è stata ottenuta (PER IL MOMENTO) con decreto legge del Consiglio dei ministri il quale prevede anche che dal prossimo 1° gennaio le giunte delle province italiane saranno soppresse e il presidente potrà delegare l’esercizio di funzioni a non più di tre consiglieri provinciali. Il numero delle province delle regioni a statuto ordinario si ridurrà da 86 a 51 (ivi comprese le città metropolitane). Le province lombarde passeranno da 12 a 7. Ecco gli esiti degli accorpamenti per quanto riguarda la Lombardia: MilanoMonza-Brianza; Brescia; Mantova-Cremona-Lodi Varese-Como-Lecco; Sondrio; Bergamo; Pavia. Milano diventerà città D metropolitana. Fintanto che non sarà legge effettiva e vigente dobbiamo sempre mantenere un certo timore. Comunque per il nostro territorio è un vittoria importante. Il Governo riconosce l’unicità territoriale di Valtellina e Valchiavenna e le problematiche connesse a una provincia interamente montana. In linea generale è giusto pensare a un ridisegno degli Enti pubblici, datati e pensati decenni fa. Oramai per diverse ragioni molti Enti sono superati ed è giusto tagliare. Anzi è doveroso dove non si riscontrano vantaggi per la collettività. Ma perché è importante mantenere la nostra Provincia? C’è chi dice che la nostra terra sarebbe rimasta senza voce e senza diritti, le nostre genti sarebbero rimaste senza servizi e la nostra montagna si sarebbe pian piano spopolata. P ro b a b i l me nt e tutto questo è vero. Ma per calare tali affermazioni nel concreto è doveroso evidenziare che senza l’Ente Provincia non avremmo avuto i soldi del demanio idrico i quali ci permetteranno di co-realizzare la nuova strada statale, la tangenziale di Morbegno, e altro ancora. Ricordo che fino a pochi anni fa si parlava e si spendevano soldi per progetti e consulenze. da poco più di un lustro si cominciano a vedere i risultati concreti. Diego Simonetta Il Governo centralista il tramonto dell’autonomia a un po’ di mesi i media illustrano i tagli derivanti dai decreti varati dal governo Monti per la cosiddetta spending review. Come sempre i più penalizzati sono gli Enti locali (di dimensioni minori). Per il 2012 saranno recuperati 500 milioni di cui 240 andranno a incidere, attraverso un taglio secco al fondo di riequilibrio sui circa 6 mila Comuni non soggetti al Patto di stabilità (ovvero quelli con meno di 5 mila abitanti). Le amministrazioni locali sono «molto esposte a vincoli e restrizioni»: per regioni, provincie e comuni il calo degli investimenti statali nel 2010-11 è stato vicino al 20%. Mentre le amministrazioni centrali sono «meno colpite dagli effetti di contenimento». Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino. «L’anda- 5 mento delle spese dello Stato - ha spiegato Giampaolino in audizione alla commissione Bilancio della Camera - si inquadra in una situazione dei conti pubblici che, nel generale declino degli investimenti, vede una distribuzione diseguale di questa tendenza: con le amministrazioni centrali meno colpite dagli effetti di contenimento e, invece, le amministrazioni locali (ormai titolari di oltre il 70% degli investimenti pubblici) molto esposte a vincoli e restrizioni e che, nel conto che ricomprende regioni, province e comuni, mostrano nel biennio 2010-11 una diminuzione vicina al 20%». il Talamonese Dal Comune VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO FONDAMENTALI PER IL FUTURO T u t t i no i stiamo attraversando un periodo decisamente di regressione economica. Questa situazione colpisce sia i privati cittadini che gli enti locali, costretti dai tagli a ridurre il loro servizio e le loro attività. Tra i vari enti locali, a parte la riduzione delle Province imposta dal governo, i Comuni sono sicuramente stati l’oggetto del maggiore taglio dei trasferimenti perché proprio a loro sono stati richiesti i sacrifici maggiori, che vanno a ripercuotersi direttamente sui cittadini. Le ultime direttive che rientrano nell’ambito della cosiddetta “spending review” ci chiedono di diminuire le spese di illuminazione pubblica, di riscaldamento e addirittura risparmiare sulle pulizie degli stabili di proprietà comunale. Di conseguenza è ovvio che un’amministrazione saggia cerchi di individuare i possibili risparmi all’interno di quei capitoli di bilancio che possono essere considerati “superflui”. Da ciò è evidente che l’Assessorato allo Sport e Tempo Libero è quello più papabile per eventuali tagli. Non posso certo considerarmi felice di questa situazione ma, vista la situazione, in coscienza e responsabilità accetto che i fondi a disposizione del mio Assessorato vengano ridotti. Questo per consentire che i fondi a favore dell’Assessorato ai Servizi Sociali ed a favore in generale di quelle persone che in questo periodo attraversano dei momenti veramente difficili non vengano diminuiti o addirittura eliminati. Questa problematica è stata discussa in Commissione Sport e Tempo Libero e sono state individuate alcune semplici azioni per risparmiare, a partire proprio dal prossimo Natale Talamonese. La prima scelta che la commissione ha indicato è la sospensione per quest’anno della serata dedicata al Galà dello sport Talamonese. Il trasporto degli utenti della manifestazione presepi delle contrade tornerà ad essere organizzato e gestito dalla stessa Proloco ed alcuni presepi hanno già rinunciato all’allacciamento dei contatori dandoci modo di risparmiare. La scelta più difficile e sicuramente la più impopolare è stata quella di non appaltare le luci di Natale lungo le vie del centro. Difatti di fronte alla possibilità di avere maggiori risorse per eventuali famiglie in difficoltà sia la Commissione che la Giunta comunale, me compreso, hanno deciso di muoversi in questo senso. Per il resto siamo riusciti a mantenere tutte le storiche manifestazioni Natalizie, e di questi dobbiamo ringraziare le nostre Associazioni, la Proloco, gli Amici Sciatori, il Gruppo della Gioia, gli Amici degli Anziani, e tutti i numerosi volontari dei Presepi con in testa il gruppo Amici del Presepe di Case Giovanni. Nonostante la situazione difficile in cui versa il nostro Paese, sono convinto tuttavia che Talamona ha un valore aggiunto che molti altri Comuni non hanno. Il valore aggiunto risiede nelle nostre Associazioni, in tutte quelle persone che si dedicano alla loro attività sportiva, sociale o ricreativa a favore dei nostri cittadini giovani e meno giovani. Penso che il volontariato all’interno del nostro tessuto sociale sia importantissimo e diventi sempre più fondamentale in periodi difficili come questo. Tutti voi vi sarete accorti di come negli anni gli stessi contributi alle Associazioni siano andati calando. Queste scelte non sono mai state dettate da scelte politiche o di “amicizie” (che la nostra Amministrazione ha sempre stigmatizzato), ma dettate da pure esigenze di bilancio che di anno in anno richiedono maggiori sacrifici, come voi lettori sapete nell’ambito privato. La nostra Amministrazione in questo senso è sempre stata attiva nel trovare contributi a favore delle varie manifestazioni ed iniziative. Da una parte la Comunità Montana attraverso il nostro rappresentante Renato Ciaponi, dall’altra la Provincia attraverso il nostro 6 consigliere provinciale Diego Simonetta, dall’altra ancora il BIM con il delegato Ivan Gusmeroli sono riusciti di anno in anno a reperire sostanziosi finanziamenti per far si che tutte le spese del Natale Talamonese, manifestazione rinomata a livello provinciale, non vadano a gravare esclusivamente sul nostro Bilancio. Anche se con difficoltosi compromessi dovremmo riuscire ad erogare dei contributi alle nostre Associazioni, seppur con una diminuzione percentuale di circa il 15-20 %. Nonostante queste premesse non di certo rosee per il futuro, colgo l’occasione per augurare un felice Natale a tutti i talamonesi e ringraziare di cuore tutte quelle persone che con vero spirito di volontariato e collaborazione riescono di anno in anno a mantenere a Talamona la magia unica del Natale. Ringrazio inoltre tutte quelle ditte che hanno contribuito alla fornitura gratuita di materiale per la costruzione dei presepi. Gusmeroli Ivan Consigliere delegato sport e tempo libero A cura di Clemente Valenti in data 6 gennaio 1876 il Dal Comune Talamonese Di solito nella trama di una leggenda si nasconde sempre un filo di verità È il nostro caso O gni talamonese che, sin dai banchi di scuola, si è imbattuto nella storia del nostro territorio ha avuto a che fare con un manipolo di etruschi scampati agli attacchi romani e rifugiatisi sui versanti delle Alpi. I ricordi di chissà chi darebbero questo gruppo di fuggiaschi provenire da un paesino della Tuscia, tale Talamone. E così, facendo un due più due, vien da sé che noi abitiamo a Talamona per via di quei toscani antelitteram. Poi successe che, nella seconda metà dell’Ottocento, bisognasse ampliare il camposanto e, sotto gli occhi increduli – probabilmente inconsci – di scavatori alla giornata, riaffiorarono oggetti d’altri tempi subito scambiati per ciò che restava dei fantomatici antenati Etruschi. Datazioni e valutazioni errate per oggetti di pregio storico che hanno confezionato quella leggenda sulle nostre origini alla quale siamo, in fin dei conti, molto af- fezionati. Ma sta proprio in quell’errore il primo passo scientifico verso la verità. Nel 1876 tra le mani dell’ing. Clemente Valenti – responsabile dell’ampliamento del cimitero – finiscono una serie di reperti estratti dalla terra a casaccio: niente rilievo stratigrafico, niente diario del sito archeologico (anche perché non si aveva idea di aver a che fare con un sito), niente strumentazione, niente. Solo la coscienziosa intenzione di far luce su quella fortuita scoperta. Fu proprio l’ingegnere a prendersi la briga di descrivere, catalogare e mettere al sicuro i pezzi dell’ “archeologico sepolcreto” talamonese che poi dovettero aspettare più di un secolo per tornare alla ribalta. Documenti dell’archivio comunale prima e studio degli alunni del Pio XII poi – il tutto sotto l’egida dell’archivista Rita Pezzola – hanno riacceso la curiosità sugli elementi chiusi in una vetrinetta del Museo di Sondrio. In concomitanza, la scoperta di due sarcofagi di età romana che se ne stavano sotto gli occhi di tutti a guisa di vasconi di fontana ha ravvivato le certezze della Soprintendenza: Talamona non è leggenda, è certezza. Talamona nasce su un insediamento romano del primo secolo d.C.. Da sé viene la motivazione per cui la sala conferenze della Casa della Cultura è stata dedicata alla figura di Clemente Valenti, pioniere di questo lungo cammino verso la nostra concretezza storica. E non solo. Ce lo ha ricordato con il suo intervento il giorno dell’inaugurazione – 28 settembre – la nipote Adriana Alba Airoldi Valenti la quale, attraverso un eloquente carrellata di avvenimenti storici dal taglio nazionale, impegno sociale e spaccati di vita familiare, ha dipinto la figura di colui che, con forte senso del dovere, valore civico e amore per la cultura, ha segnato la realtà talamonese. Il contesto è stato quello di un appuntamento a cui Talamona non manca da qualche anno: le giornate europee del 7 patrimonio che ci ha viso collaborare con la direzione del MVSA e la Soprintendenza. Eloquente la presenza di studiosi quali V. Mariotti, P. Bordigone, S. Pruneri e – già citata –R. Pezzola che, introdotti dal A. Dell’Oca, hanno esposto i loro approfondimenti sul sito archeologico talamonese raccolti nell’estratto “La necropoli romana a Talamona”. Al pomeriggio di studio ha fatto seguito, in serata, la visita guidata alle sale del museo di Sondrio durante la quale è stato specificato come in valle siano tutt’ora nascosti elementi romani: smontate le vostre baite o i muri a secco lungo i pendii e troverete lapidi antiche che, una volta caduto l’impero romano, sono state utilizzate come materiale da costruzione. Le giornate del patrimonio, inoltre, sono state coronate con una serie di iniziative curate dall’Associazione Bradamante: una mostra collettiva – Frangi – Righini – dal titolo “La terra degli elmi, l’arme e gli amori” e una serata all’insegna di un Ariosto fuori dagli schemi conclusasi con una magistrale interpretazione del “Lamento di Bradamante” per voce di E. Riva. Ma si è trattato solo dell’inizio: la biblioteca –in particolare grazie ai suoi volontari - ha messo in campo una serie di iniziative culturali a cui si cercherà di dare cadenza mensile: visite guidate, serate a tema che spaziano a 360°; per ora dai ricordi di guerra del Togn – A. Franceschini – in collaborazione con la Bradamante e l’Associazione Combattenti e Reduci, la figura storica del Conte Dracula – con L. Bianchi - e l’attività in Italia della associazione Emergency – grazie all’interessamento di G. Luzzi. Un inizio, ma con l’intenzione di radicarsi nella storia. Simona Duca Assessore alla Cultura il Talamonese Dai Gruppi Consiliari GRUPPO TALAMONA - PROGETTO COMUNE IL PRIMO ESEMPIO VIENE DAI COMUNI I n questi ultimi mesi del 2012, caratterizzato da continui attacchi ai Comuni compiuti con una serie indiscriminata di tagli ai trasferimenti a danno delle Amministrazioni, sembra che la colpa del dissesto del Paese sia degli Amministratori comunali. Forse tutto questo è solo un pretesto per diminuire le nostre risorse, limitando le possibilità di azione di tutti gli Amministratori. Inoltre le scelte del Governo preannunciano nuovi vincoli di finanza pubblica. È però bene ricordare che i Comuni hanno sempre rispettato gli obiettivi di finanza pubblica che lo Stato ha loro assegnato, nonostante i trasferimenti si siano più che dimezzati. Da giugno 2012 ad oggi abbiamo avuto tagli per 114.000 euro (come emerso dalla relazione tecnica della nostra responsabile ai tributi dott.ssa Sabrina Giudici nella proposta di assestamento del bilancio del prossimo Consiglio comunale). Come Comune, comprendiamo l’esigenza di riformare il Paese, di correggere e risolvere gli errori commessi, ma non possiamo accettare che a pagare siano sempre i soliti… cioè i piccoli Comuni. Vogliamo difendere i diritti dei nostri cittadini e il nostro ruolo di primi re- sponsabili della comunità locale e primi referenti dello Stato per i cittadini. Un’altra azione del Governo che ci preoccupa è l’applicazione del Patto di Stabilità anche ai Comuni con meno di 5.000 abitanti come il nostro, in vigore dal prossimo 1 gennaio 2013, poiché saremo chiamati a costruire la gestione associata obbligatoria dei servizi o delle funzioni principali, che non potrà essere realizzato altrimenti vista la scarsità di risorse e con i vincoli del patto. Da parte del Governo si continua a parlare di controlli preventivi di spesa sugli atti dei Comuni, ma nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale noi, come consiglieri di “Progetto Comune” e “ Vivere Talamona ”, abbiamo deciso di rinunciare al gettone di presenza di partecipazione ai Consigli comunali (circa 10 euro per ogni Consiglio) e si è poi demandato al Segretario comunale il compito di attuare la procedura tecnica necessaria. Vuole essere un piccolo segnale di responsabilità e di attenzione al bene comune che vogliamo dare ai nostri cittadini. Ciò permetterà alle casse del Comune un risparmio di circa 700-800 euro all’anno. Certo non è molto, ma visti i tagli, la crisi 8 e le difficoltà del momento vuole essere un segno di buona volontà e di rispetto nei confronti dei nostri elettori-cittadini chiamati ogni giorno a sacrifici. Anche la Giunta sta facendo molto: il Sindaco e assessori con parte delle loro indennità hanno deciso di creare un fondo da utilizzare per scopi sociali o per coprire le varie spese in occasione di manifestazioni civili, culturali e cerimonie. È utile ricordare che le spese di rappresentanza sono state ridotte a zero. Per esempio, nella cerimonia del 4 novembre scorso -particolarmente sentita nel nostro Comune- la Giunta si è fatta carico di offrire il rinfresco ai Reduci e Combattenti, ai loro familiari, a tutte le Rappresentanze intervenute per ringraziarli della loro partecipazione e per trascorrere insieme un momento conviviale. Per concludere, facciamo gli auguri di buon lavoro anzi di buona continuazione al nuovo assessore alla viabilità Augusto Vola, già ben noto come consigliere delegato, sempre attento e presente ai problemi del territorio quindi molto apprezzato da tutti Amministratori e cittadini. Gruppo Talamona Progetto Comune il Dai Gruppi Consiliari Talamonese GRUPPO VIVERE TALAMONA LO SAPEVATE CHE… N ei passati numeri del Talamonese abbiamo cercato di evitare polemiche e di proporre idee sostenibili per Talamona in considerazione anche dei momenti difficili che si stanno affrontando. In questa occasione vogliamo portare a conoscenza della popolazione alcune interpellanze da noi sostenute in Consiglio Comunale, relative a quelli che riteniamo essere gravi atti di irresponsabilità amministrativa. Lo sapevate che stiamo bevendo acqua del Roncaiola? (tutti i nodi vengono al pettine…) Da mesi l’ormai mitico tubo rosso viene di nuovo posizionato nel Roncaiola, ma l’attuale amministrazione, a differenza della precedente, non l’ha comunicato alla popolazione. Anni fa l’allora amministrazione Luzzi, in casi di estrema mancanza d’acqua, aveva fatto realizzare delle captazioni anomale, comunicandolo alla popolazione mediante la puntuale emanazione di ordinanze prudenziali di bollitura dell’acqua e procedendo, di concerto con l’ASL, a controlli sistematici della qualità dell’acqua. Allora, l’attuale Sindaco e buona parte dei componenti del suo gruppo, avevano inscenato delle forti proteste, che avevano avuto grande riscontro nel paese grazie alla copiosa produzione di volantini sull’argomento e avevano creato un eccessivo allarmismo nei cittadini. Avuta la sedia su cui poltrire, il loro rispetto per la salute dei cittadini è andato letteralmente scemando. Difatti il Sindaco, alla nostra interpellanza sull’argomento, ha risposto che nei casi di necessità è stato allacciato all’acquedotto il tubo sul Roncaiola senza avvisare la popolazione, visto che è stato posizionato ad un’altitudine maggiore. La scelta di non avvisare la popolazione dell’iniziativa ci sembra molto grave, anche se, adesso come allora, non siamo contrari alla scelta di utilizzare tali captazioni, se puntualmente controllate. Riteniamo, tuttavia, che i talamonesi avessero il diritto di essere informati dell’utilizzo dell’acqua del fiume come potabile, proprio per consentire a ciascuno di poter scegliere all’interno delle propria casa se bollire l’acqua oppure no. Lo sapevate che non stiamo adottando in tempo il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.)? Talamona ormai da sei anni sta portando avanti l’iter necessario per l’adozione del nuovo P.G.T., in sostituzione del P.R.G. (Piano Regolatore) esistente. Nonostante le scadenze previste dalla legge, le varie proroghe precedentemente concesse e, soprattutto, la consapevolezza delle gravissime conseguenze correlate alla mancata adozione del P.G.T., questa amministrazione, dopo più di 3 anni dall’insediamento, non ha ancora completato l’iter di adozione dello stesso. La mancata adozione del P.G.T. entro il 31 dicembre 2012, di fatto consentirà l’esecuzione dei soli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ciò significa che non si potranno richiedere ad esempio permessi per costruire/ ristrutturare e tutti i terreni edificabili perderanno i requisiti di edificabilità. 9 L’iter di adozione dopo la scadenza sopra citata prevede dei passaggi differenti e dei tempi abbastanza lunghi, pertanto il problema non si potrà risolvere per diversi mesi. I gravi ritardi di questa amministrazione nell’adozione del piano urbanistico penalizzeranno i cittadini che avranno i terreni deprezzati, gli operatori edili e gli artigiani che si vedranno ridotti le già esigue commesse, ed anche il Comune che non potrà introitare i proventi degli oneri di urbanizzazione e, probabilmente nemmeno l’IMU sui terreni edificabili in quanto perderebbero tale qualifica, fondi indispensabili per realizzare opere importanti. Questa è la naturale conseguenza di un’amministrazione carente di impegno, di programmazione e di capacità di stabilire le priorità degli interventi. L’unica speranza rimasta è quella di un’ulteriore proroga concessa dalla Regione, ma al momento non risultano notizie a riguardo. Il nostro gruppo augura a tutta la comunità buone feste e un sereno anno nuovo, con un pensiero particolare alle persone e famiglie che stanno vivendo un momento di particolare difficoltà. Gruppo Vivere Talamona il Talamonese Eventi Per non dimenticare: a Talamona i ricordi della guerra Grande successo per la presentazione del documentario ‘Il Togn, tracce di memoria’ I l 1° novembre, la biblioteca di Talamona in collaborazione con il Comune, l’Associazione Nazionale Combattenti e reduci ed il Circolo Culturale Autogestito “Il forno” di Ponte in Valtellina ed i volontari dell’ Associazione Bradamante, ha organizzato presso la sala della “Casa della Cultura” di Talamona, la proiezione di un film – documento realizzato da Pier Giorgio Picceni sulla base di un racconto di Egidio Sertori, dal titolo: Il Togn…Tracce di memoria, con i ricordi di vita e di guerra nella testimonianza di un artigliere reduce della campagna di Russia. Il Togn per la cronaca è Antonio Franceschini nato nel 1921 e risiede a Ponte in Valtellina, è un esile e tenero nonnino ancora brillante e molto allegro malgrado il suo tristissimo vissuto in Russia. Appena entrato in sala, dalla tasca dei pantaloni ha tolto un’armonica ed ha iniziato a suonare dei brevi motivetti lasciando stupiti i presenti, vi era an- 10 che Riva Attilio di 95 anni, uno dei tre reduci di Talamona, anche lui aveva tanti tristi ricordi della Russia ed ha voluto ricordare di quella volta che con la sua moto biposto ha dato un passaggio a don Carlo Gnocchi. I due reduci si sono incontrati e non hanno potuto fare a meno di stringersi in un caloroso e commosso abbraccio. Ad aprire il pomeriggio è stato l’assessore alla Cultura Simona Duca, entusiasta per il gran numero di persone presenti, tra i quali anche il sindaco Italo Riva. Ha spiegato: “Oggi siamo qui “Per ricordare” quel pezzo di storia della nostra nazione e della ritirata in Russia, quella storia che oggi i bambini devono impararla solo sui libri (e spesso si annoiano) e non è la stessa cosa come sentirla raccontare da chi purtroppo ha vissuto la sua giovinezza nell’inquietante contesto di paura, morte e distruzioni provocate dal 2°conflitto mondiale. Non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare che milioni di persone hanno dato la loro vita per la pace della nostra patria” ha concluso l’Assessore, passando quindi la parola per una breve presentazione del lavoro che aiuta a non dimenticare, ricostruito da Pier Giorgio Picceni, suddiviso in due parti dove che ha alternato due storie parallele tra i ricordi del reduce artigliere Togn con stralci di documentari ed immagini molto toccanti che raccontano la vera guerra, ricostruendo cosi questa parte di storia, facendo un profilo anche delle tre entità che sono state coinvolte in modo trau- il Eventi ??? matico in questa triste avventura l’entità Italiana, Tedesca e Russa. Nella prima parte il Togn racconta un po’ la storia della sua famiglia e della naia di quando appena ventenne, la vigilia di Natale del 1941 il postino gli consegna la cartolina precetto che deve partire per fare un duro e lungo addestramento militare ad Acqui Terme (AL). Lui ancora non sa che il suo destino è ormai segnato e in breve tempo inizia la triste avventura più grande di lui che da muratore e contadino; senza saperlo si ritrova slanciato e coinvolto in modo drammatico con altri milioni di persone in un luogo a lui sconosciuto che è la campagna di Russia a cui è dedicata la seconda pare Malgrado tutto il Togn è stato fortunato ed è riuscito a far ritorno a casa anche se colmo di tristezza e dolore. Con questa sua testimonianza vuol dar modo a tutti di riflettere affinché nessuno mai più debba rivivere gli orrori vissuti durante quella terribile guerra in cui 230.000 giovani son partiti verso la Russia dal 1941 al 1942 e di questi 84.000 non hanno più fatto ritorno, 54.000 dei quali erano alpini ed hanno fatto ritorno solo in 11000. Qui nella casa della cultura, ha spiegato l’assessore Duca: “promuoviamo degli incontri culturali bimestrali, in base alle disposizioni, per valorizzare e coinvol- gere le forze dei volontari che vengono anche dall’ esterno, in cui vengono trattate varie tematiche, circa dieci giorni fa in occasione del 31 ottobre e della festa di Halloween abbiamo organizzato una serata a tema ed una signora ne ha spiegato gli aspetti culturali e la vera storia di questa festa dalle origini americane. Di recente sono stati distribuiti dei volantini a tutta la popolazione di Tala- Talamonese mona, con l’ intento di riuscire a capire i tipi argomenti a cui sarebbero interessati ed organizzare cosi delle serate a tema. Abbiamo aderito inoltre al progetto della Provincia: “Io volontario per la cultura” Inoltre organizziamo anche dei pomeriggi per i bambini”. La bibliotecaria responsabile è Maris Cerri con la fedele collaborazione di Stefano Ciaponi. Dolores Bertolini Un gradito ritorno musicale Il Coro Valtellina, dopo la felice esperienza della Settimana del Canto Lombardo che l’ha visto in primo piano nel giugno del 2011 come promotore della faticosa ma soddisfacente iniziativa a livello regionale, sabato 17 novembre ha giocato in casa in veste nuova - grazie al debutto di una voce femminile nel gruppo - per la presentazione di un nutrito concerto autunnale. L’interessante ed intenso programma comprendente ben 14 pezzi - in parte tratti dal repertorio popolare classico e in parte frutto di fantasia, competenza, creatività del direttore e di più attori locali - ha costituito una significativa testimonianza dell’evoluzione del lungo ed ampio percorso formativo del Coro, costantemente caratterizzato da impegno, dedizione, passione. Signore delle cime, La montanara, Montagne addio, Lalla oh!, Ul praa de fiuur, Latte e mele, Casa Valli, La canzone del boscaiolo sono solo alcuni dei suggestivi e gradevoli brani - guidati magistralmente dall’abile direttore Mariarosa Rizzi - che il numeroso e partecipe pubblico ha avuto modo di apprezzare presso l’Auditorium Comunale, passando una deliziosa serata, confermata anche dalla richiesta di bis, in allegra compagnia. La disposizione a semicerchio dei coristi, il palcoscenico opportunamente abbellito da un’originale composizione floreale, l’ambiente sonoro, l’atmosfera calda e familiare hanno contribuito a conferire pienezza e spessore alle belle voci, consentendo alla magia della musica di avvicinare e abbracciare affettuosamente un po’ tutti i presenti, ricordando teneramente anche gli amici molto molto lontani... In attesa di altri appuntamenti, permettetemi di dire che sarebbe proprio bello se il gioioso battesimo della prima corista donna incuriosisse altre signore, naturalmente accogliendo, sempre con altrettanto piacere, nuovi ingressi maschili! Formulo ai lettori e all’intera popolazione un augurio speciale per trascorrere buone feste all’insegna dell’armonia e della serenità, e per un futuro ricco di positività. Cinzia Spini 11 il Talamonese Vicino ???a noi La Strada Végia del Dòs de Crúus C hi ha progettato la moderna strada per la val Tartano probabilmente si è ispirato alla vecchia mulattiera che percorre il versante occidentale del Culmine di Campo, conosciuto come Dòs de Crúus. Sul versante scosceso troviamo infatti una stradina dolce che sale armoniosa tra i boschi di castagno con 29 tornanti, senza considerare quelli costruiti di recente per superare una frana. Cominciamo la passeggiata dalla centrale idroelettrica Pagani, distante circa un chilometro dal caretello indicatore nei pressi del primo tornante della strada della val Tartano. L’edificio fu costruito negli anni ‘20 per sfruttare le acque del grande bacino idrografico della val Tartano, raccolte dalla piccola diga di Colombera. Una targa posta sulle mura della centrale recita un messaggio tanto profondo quanto inquietante: “Nell’arduo cimento per convertire le potenze di natura in industrie disciplina di lavoro”. Parcheggiati gli eventuali mezzi motorizzati, ci dirigiamo a piedi, o in bicicletta, per la strada sterrata che prosegue verso SO. In breve tempo, tra detriti alluvionali e fitta vegetazione, giungiamo alla pista che fiancheggia l’argine dove proseguiamo verso sx in direzione della grande forra. Non dobbiamo camminare molto per scorgere a sx il classico cartello che ci indica il sentiero che si addentra nel bosco. Lo seguiamo e già dopo pochi 12 passi, alle nostre spalle, si apre un vasto panorama sulla bassa valle, in fondo alla quale si riconosce la parte alta del lago di Como. Il Culmine di Dazio1 si mostra in tutta la sua interezza. Il nostro percorso, recentemente sistemato2, deve superare uno smottamento ripido, ma nulla di preoccupante. In breve la bella mulattiera riprende il suo normale cammino. Le classiche bandierine bianco-rosse ci faranno compagnia per tutto il tragitto, ma non sono certo indispensabili date le ottime condizioni della stradina, quasi tutta ancora selciata. Man mano che camminiamo ci accorgiamo di come la salita sia dolce e di conseguenza molto lunga. La conformazione e il tracciato attuale della Strada Végia del Dòs de Crúus3 risale ai lavori di miglioramento attuati nella prima metà del 1800 dal governo austriaco. Talvolta i lati sono addirittura protetti da grossi massi conficcati nel terreno. Dopo qualche tornante si giunge a una grande cappelletta con dipinta la Madonna con il Bambino. Appena prima (le segnalazioni sono state recentemente posate), un sentiero permette di giungere al 5° tornante della nuova strada asfaltata. Siamo in località Gisöol. Qui, un tempo, tra le case che si perdono nel bosco c’era un ristoro che offriva vino e gassosa ai passanti. Quando fu costruita la nuova strada, negli anni ‘60, in val Tartano erano più di mille i residenti ed è facile immaginare come questa via di comunicazione assieme all’altro accesso alla valle - quello attraverso la val Fabiòlo4-, fosse molto trafficata. Continuando il nostro cammino possiamo, con attenzione, uscire dal percorso per sbirciare il desolato vallone alluvionale del torrente Tartano. In tempi assai lontani il corso d’acqua defluiva principalmente nella val Fabiòlo dove oggi vengono raccolte solo le acque del rio d’Assola. Poi, probabilmente anche grazie allo scioglimento dei ghiacci, il torrente ha deviato il suo corso creando una voragine e lascian- Vicino ???a noi il Talamonese Alpi Orobie do l’enorme conoide che si estende a E di Talamona. La massa di inerti che oggi notiamo risale però alle ultime grandi alluvioni (1885, 1911 e 1987), che hanno definitivamente cancellato tutti i prati insieme alla chiesetta di San Bernardo5 e al ponte omonimo che permetteva di raggiungere Talamona. Senza fatica proseguiamo fino a lambire la condotta forzata che fornisce l’acqua alla centrale idroelettrica Pagani. Si racconta che questo tubo sia stato la salvezza della mulattiera: la sua presenza, infatti, ha costretto i progettisti della nuova strada a tracciarla verso N, anzichè sovrapporla al vecchio tracciato cancellandolo. Appena sopra il tubo possiamo facilmente raggiungere la strada asfaltata al suo 9° tornante. Alzando lo sguardo riusciamo a distinguere il Crap di Mezzodì affacciato sul paese di Ardenno e, poco più a dx, la bocchetta che permette di scendere al paesino di Sostìla. Stiamo superando il tratto più ripido del versante ma, anche qui, la mulattiera conferma la sua anima diventando ancora più docile. La nostra oziosa passeggiata non è certo paragonabile con le fatiche che un tempo venivano spese su questa via. In molti ricordano che i bambini, quelli che appartenevano alle famiglie più povere, prima di andare a scuola a Campo scendevano a Talamona, per poi risalire con il loro carico sulle spalle. E lo stesso facevano gli adulti: gli uomini più forti - leggenda narra arrivavano a portare anche 100 kg, le donne 50 kg. Ai primi del Novecento venne costruita la prima teleferica per collegare Tartano con Talamona. Singolare fu il fatto che Fabio il Pusterla inizialmente comune non concesse il Autunno 2012a chi viveva permesso proprio per evitare trasportando viveri e materiali di perdere un importante contributo di sostentamento. I più attenti, durante il cammino, avranno certamente notato diverse croci, oggi arrugginite e nascoste tra la vegetazione, ma ancora testimoni dei morti per disgrazie. Il carico, la stanchezza, le calzature inadeguate e le condizioni meteorologiche potevano rendere talvolta insidiosissimi pure questi percorsi. Tocchiamo più volte la tubazione; il bosco momentaneamente sostituisce il castagno con la robinia ed il frassino. Il sentiero dopo due lunghi traversi, il primo verso S e il Végia del rúus Partenza: centrale idroelettrica Pagani (m 370). BeLLezza ItInerarIo automobIlIstIco: da Sondrio procedere in direzione Morbegno. Superato il ponte del Masino ad Ardenno svoltare a sx per la strada provinciale orobica e quindi a dx seguendo le indicazioni per Tartano. Al primo tornante sinistrorso prendere la stradina a dx che porta alla centrale idroelettrica Pagani. Fatica PericoLosità - ItInerarIo sIntetIco: centrale idroelettrica Pagani (m 370) - Gisöol (m 559) - Dosso di Sotto (m 952), Bormini (m 971) - Campo Tartano (m 1049). DIffIcoltà/DIslIvello 1 su 6 / 679 metri. In salIta: temPo PrevIsto: 2 ore e mezza. attrezzatura rIchIesta: DettaglI: T. Tranquilla passeggiata effettuabile anche in mountain bike. Mappa consigliata: val Tartano 1:25000 reperibile all'albergo Miralago a Campo Tartano (0342/645052). A sx: vista sulla bassa Valtellina dai prati del Dosso di Sopra (27 luglio 2012, foto Roberto Ganassa). secondo verso N, si riporta verso mezzo- in legno e prodotti tessili che poi venhi ha progettato la moderna prosegue verso SO. In breve tempo, conseguenza molto lunga. giorno aggirando il versante chedetriti scende per ricavarne un sostentamento alluvionalidevano e fitta vegetaLa conformazione e il tracciato strada per la val Tartano tra zione, giungiamo alla pista che fianattuale della Strada Végiadi delnuovo Dòs de probabilmente si è ispirato alla salendo dal Culmine di Campo. Entriamo ufficial- indiretto. Dalla chiesa, 3 vecchia mulattiera che percorre il cheggia l'argine dove proseguiamo Crúus risale ai lavori di miglioraalladella strada possiamo proseguire mente val Tartano tra le case delsxDosso verso in direzione grandeasfaltata, mento attuati nella prima metà del versantein occidentale del Culmine camminare centinaio 1800 dal governo austriaco. di Campo, per qualche di metri finoTalvolta all’in-i di Sotto6.conosciuto come Dòs forra. Non dobbiamo de Crúus. Sul versante scosceso molto per scorgere a sx il classico lati sono addirittura protetti da grossi deichesentieri dove vengono Il profondo solco torrente che cisiindicacrocio il sentiero massi conficcati nel terreno.evidentroviamo infatti unascavato stradinadalcartello nel bosco.ziate Lo seguiamo e Dopo qualche si giunge a dolce che più sale tenebroso, armoniosa tra le indicazioni per latornante val Fabiòlo fa sempre ma lasi addentra vista sulla i boschi di castagno con 29 già dopo pochi passi, alle nostre spalle, una grande cappelletta con dipinta la sx (n° 170), per Frasnino a dx (n°163) e alte montagne baciatequelli dal sole si apreattenua un vasto panorama sulla bassa Madonna con il Bambino. Appena tornanti, senza considerare (le segnalazioni sono state costruiti di recente per superare valle, in fondo alla quale per silariconosce via cheprima abbiamo appena percorso questa sensazione. la parte alta del lago di Como. Il Cul- recentemente posate), un sentiero una frana. (n° 166). Poco oltre il piccolo borgo incontriamo 1il mine di Dazio si mostra in tutta la sua permette di giungere al 5° tornante Non cirecentetroviamo in asfaltata. un punto della quindi nuova strada Siamo di in Il nostro percorso, ominciamoun’enorme la passeggiata fontana dalla interezza. Fontanone, di pietra località Gisöol. Qui, un tempo, tra le centrale idroelettrica Pagani, mente sistemato2, deve superarema unobensì arrivo, nella partenza di nuove che però eroga solo poche gocce d’acqua. distante circa un chilometro dal car- smottamento ripido, ma nulla di pre- case che si perdono nel bosco c'era escursioni le che soleggiate Un il riferimento idrico della un tra ristoro offriva vino montae gassosa tello tempo indicatoreera nei pressi del primo occupante. In breve lafacili bella mulattiera 7, o ai passanti. Quando fu costruita la tornante della strada della val Tarriprende il suo normale cammino. Le nel luogo giusto gne della val Tartano contrada. Il bosco lascia man mano spatano. L'edificio fu costruito negli anni classiche bandierine bianco-rosse ci nuova strada, negli anni '60, in val pertutto assaporare i menù dell’Accademia delzio ai prati, bengrande tenutifaranno nonostanerano più di mille i residenti '20 per sfruttare ancora le acque del compagnia per il tra- Tartano ed è facile immaginare come questa bacino idrografico gitto, ma non sono la certo indispen- manifestazione Polenta, culinaria che te siano moltodella irtivale Tartano, quindi difficilmente raccolte dalla piccola diga di Colom- sabili date le ottime condizioni della via di comunicazione assieme all'altro copre tutti i fine settimana di novembre lavorabili con i mezzi meccanici. bera. Una targa posta sulle mura della stradina, quasi tutta ancora selciata. accesso alla valle - quello attraverso la 4 val Fabiòlo centrale recita un messaggio tanto pro- Manche manodeve che camminiamo accor-, fosse molto trafficata. pressocigli alberghi Miralago, La Gran BaiSi giunge alla strada asfaltata fondo quanto inquietante: "Nell'arduo giamo di come la salita sia dolce e di 8 Continuando il nostro cammino ta e Valunaga . essere percorsa cimento per convertireper le qualche potenze di decina di me1 - Vedi: Fabio Pusterla ne Le Montagne Divertenti natura in industrie disciplina di lavoro". Tratto da3 - Il"Montagne Divertentti” tri prima di riprendere il selciato. Siamo - n.20 - Primavera 2012, Il Culmine di Dazio Dòs de Crúus è così chiamato a Campo Tartano, mentre a Tartano è conosciuto come Dòs Parcheggiati gli eventuali mezzi (m 921). Autunno 2012 de Mimàbìa. tra le case di Bormini dov’è un’altra cap2 I lavori sono stati svolti dagli Amici dell'albergo motorizzati, ci dirigiamo a piedi, o Miralago di Campo insieme ad alcuni volontari del 4 - Vedi: Nicola Giana ne Le Montagne Divertenti in bicicletta, per la strada sterrata Dosso di Sotto. - n.18 - Autunno 2011, Viaggio in val Fabiòlo. pelletta. Il nome della che contrada deriva dal fatto che gli abitanti sono originari 1) Vedi: Fabio Pusterla ne Le Montagne Divertenti - n.20 - Primavera 2012, Il Culmine di Dazio Val Tartano 69 Le Montagne di Bormio.Divertenti (m 921). Tagliando più volte la strada asfaltata 2) I lavori sono stati svolti dagli Amici dell’albergo raggiungiamo la chiesa di Sant’ Agostino Miralago di Campo insieme ad alcuni volontari nel cuore di Campo (m 1049, ore 2:20), del Dosso di Sotto. l’abitato più popoloso della val Tartano. 3) Il Dòs de Crúus è così chiamato a CampoTartano, Il sagrato della chiesa è un ottimo posto mentre a Tartano è conosciuto come Dòs de Mimàbìa. per riposarci e nello stesso tempo ripagare le fatiche con lo sguardo che spazia 4) Vedi: Nicola Giana ne Le Montagne Divertenti - n.18 - Autunno 2011, Viaggio in val Fabiòlo. dalle montagne fino al lago. Il nome del paese è stato suggerito dalle piantagioni 5) La Chiesetta di San Bernardo si trovava a SO dalla centrale idroelettrica Pagani. di canapa le cui fibre venivano utilizzate 6) In dialetto locale Doss Desò(o)t. per lavorazioni tessili. Un tempo la vita 7) Si ringraziano Pier Giorgio Spini, Giorgio Spini e nelle valli orobiche era molto dura, ma Umberto Barlascini per le informazioni fornite. gli abitanti, oltre alla classica pastorizia 8) Info: Consorzio Turistico Porte di Valtellina Piazed alla coltivazione della terra, si erano za Bossi, 7/8 - 23017 Morbegno (SO) - ItaliaTelefono +39 0342 601140. specializzati nella produzione di attrezzi C C 13 il Talamonese Società IL CONSUMO DI SOSTANZE STUPEFACENTI L’ ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine ha stimato in 200 milioni le persone che hanno assunto droghe almeno una volta in un anno. Di questi, 25 milioni sono considerati tossicodipendenti. Ogni anno 200.000 persone muoiono per malattie correlate all’uso di stupefacenti. I giovani sono i più coinvolti: l’uso di droga tra i 14 e i 30 anni è più che doppio rispetto a quello della popolazione generale, tre volte maggiore nel caso della cannabis. “Cinquant’anni di guerra alla droga hanno fallito e all’Onu non resta che prenderne atto. Dicendo basta alla criminalizzazione e trattando l’emergenza mondiale per quello che è: una questione sanitaria”, ha detto l’ex presidente delle Nazioni Unite Kofi Annan, suo prestigioso membro. Tutto questo ci sembra lontano, ma purtroppo se ci guardiamo intorno e leggiamo i quotidiani locali ci accorgiamo che l’uso di droghe sta coinvolgendo anche la nostra piccola realtà, ed il fatto che si tratti di un’emergenza è da considerarsi veritiero. Tutte le “droghe” fanno male, non esiste la distinzione tra droghe “leggere” e droghe “pesanti”, forse l’unica cosa che le distingue è che nella stragrande maggioranza dei casi le prime sono l’anticamera delle seconde. Ciò posto, nei confronti di qualsiasi droga la tolleranza da parte di ciascun genitore deve essere “ZERO”. E’ oramai dimostrato da noti studiosi del settore che anche la “marijuana” e “Hashish”(considerate le sostanze più comunemente usate dai giovani) non sono più quella di “una volta” in quanto nella coltivazione e preparazione delle stesse vengono impiegati additivi chimici che hanno decuplicato il principio attivo THC (tetraidrocannabinolo) rendendo di conseguenza molto più forti anche gli effetti. LE SOSTANZE: è fondamentale che i genitori siano informati sulle diverse tipologie di sostanze stupefacenti più diffuse tra i giovani (marijuana, 14 hashish, ecstasy, eroina, cocaina, etc..) e le modalità di consumo delle stesse. Sarebbe curioso chiedersi quanti tra questi, trovando della carta stagnola nella tasca dei pantaloni del figlio/a sarebbe in grado di ricondurla ad un probabile impiego della stessa nel consumo dell’eroina? Probabilmente pochissimi, la maggior parte crederebbe alla classica bugia inventata sul momento dal ragazzo/a. Così come è necessario che i genitori conoscano la forma, gli odori della Marijuana e dell’Hashish, che sono le sostanze che più comunemente potrebbero essere rinvenute nella tasche e nelle borse dei figli. La cartine ed i cartonicini utilizzati per il confezionamento dello “spinello”. GLI AMBIENTI – LE AMICIZIE: conoscere gli ambienti e le compagnie frequentati dai propri figli è altrettanto importante in quanto influenzano molto i comportamenti dei ragazzi soprattutto nell’età adolescenziale, periodo in cui fanno le cose più per non essere emarginati dal gruppo nel quale si trovano che non perché credano in quello che fanno. I COMPORTAMENTI: primo tra tutti il cambio d’umore, l’aumento dell’aggressività, l’estraniarsi dal resto della famiglia, l’isolamento in camera da letto per la stragrande maggioranza della giornata, l’inappetenza, la sonnolenza prolungata ovvero la tendenza ad invertire il giorno con la notte (andare in giro la sera e la notte e dormire durante il giorno), il sempre maggiore bisogno di denaro (piccoli furti di denaro contante in casa, la sparizione dai luoghi di custodia in casa di monili d’oro venduti a negozi “COMPROORO” in cambio di denaro) da destinare all’acquisto di stupefacenti. Con questo articolo vogliamo chiedere una maggiore attenzione e sensibilizzazione delle famiglie (in particolare dei genitori) a questo problema. Comando Polizia Locale Di Talamona Poesie il Talamonese Sei di mattina Milano Malpensa, 4 novembre 2012 Le sei di mattina La prima bruma cede il passo al giorno Le file intorno agli imbarchi La gente che arriva e va La mattina là fuori, i cornetti e il caffè. L’attesa del volo porta incertezza Nella schematica sicurezza dottrinale di numeri e valige. L’attesa della partenza: La voglia incerta di andarsene E il tempo incerto del ritorno. La prima luce rimbalza sul pavimento Bagnato di schegge umide. Il timido giorno negli occhi, L’attesa di una chiamata che non viene, un viaggio lungo per un luogo lontano. E intorno a me il non sapere Dove ci porta il sogno e dove esso svanisce, Se in volo tutto cadrà o se sospesi in aria Vivremo davvero. C’è un sole brillante, e nessun addio. Il tempo del ritorno è incerto, ma sicuro. Federico Gusmeroli Ul noss ricover Ul mängià l’è nä sudisfaziuñ, quänt glia misüro fò, a völt ghè vee ul mäguñ; mä, car i mee regiur, stà n’pitt indree, l’è tüto salüt, l’è per ul voss bee. Näsüü püsèe de cent agn fa, l’aa cugnusüü daa ul trebülà; la vito l’ero düro tütt l’an, la pulento, sèmpri menu de la fam. L’èro di talamuäñ ul ricover temp indree, adèss“casa di riposo”sé capiss p-ciù bee; vardim però a la sustänso, i regiur iè cüraa cun rispètt e cun criänso L’è stado nä mää dul dun Vincens, che gliaa cämbiaa in tücc i sens; l’è diventaa uficialment nä realtà, per i regiur de rèmi, cesaa ul trebülà. Adess i temp iè cämbiaa, p-ciù gnää ul ricordo de quèl ch’è staa; la strütüro l’aa cämbiaa culur, sèmpri nèt e cavèzz i noss regiur. Al persunäl ün grazie de cöör, sèmpri atent a quèl che l’ospite èl vööl; l’è mingo sèmpri bèl fa a dagulo d’intent, in cèrti sitüaziuñ, l’è gnää da pretent. Cesare Ciaponi 06 - 2012 Ghè la fisioterapisto e l’animäziuñ, ogni tänt ei vee a cäntà quai cänsuñ; fino ul prèvèt a dì la mèso, daa se quai völto l’è n’puu de prèso. 15 il Talamonese Cultura TALAMONA 26 ottobre 2012 una serata all’insegna della cultura “dark” ALLA CASA UBOLDI DRACULA INCONTRA VLAD L’IMPALATORE IN PROSSIMITÀ DI HALLOWEEN UNA SERATA DEDICATA ALLA PRESENTAZIONE DEI RETROSCENA STORICI ALL’ORIGINE DEL MITO DEL VAMPIRO PER ECCELLENZA U n Halloween decisamente non convenzionale quello che si è deciso di festeggiare venerdì 26 ottobre 2012 alle ore 20.30 in una casa Uboldi addobbata appositamente con richiami al tema principale della serata, cioè i vampiri, uno dei travestimenti classici di questa festa (insieme con streghe, fantasmi, lupi mannari, scheletri e una moltitudine di personaggi dei vari film horror che escono continuamente nelle nostre sale cinematografiche), una festa che, come ha ricordato l’assessore alla cultura, Simona Duca, nel suo discorso introduttivo “ha soprattutto un valore commerciale, ma noi questa sera cercheremo un approccio diverso approfondendo quella che è probabilmente la figura principale della letteratura horror di ogni tempo e Paese: il conte Dracula”. Una storia che, come ha detto la relatrice e promotrice della serata, Lucica Bianchi, “più o meno tutti conoscono attraverso libri e film ma che questa sera sarà raccontata con un taglio completamente diverso, facendo incontrare due mostri sacri, uno della letteratura (il conte Dracula appunto) e uno della storia e facendo un parallelismo tra queste due figure volto ad indagare i retroscena storici che si celano dietro a questo grande mito letterario”. Una storia che non si è rivelata ne meno interessante ne meno terrificante rispetto a quella più universalmente nota. Una storia che Lucica Bianchi ha raccontato avvalendosi di una presentazione interattiva al computer volta a sottolineare i momenti salienti e di più forte impatto dell’intero discorso. Una storia che comincia il 2 novem- bre 1431 in Valacchia, un piccolo Paese situato nel territorio sudorientale dell’attuale Romania e definito da molti viaggiatori, esploratori e avventurieri come una calamita per ogni sorta di leggende e superstizioni del genere umano in particolar modo però quelle legate ai vampiri, esseri umani che, dopo la morte, si trasformano in esseri mostruosi avidi del sangue dei vivi e che escono dalle tombe per procurarselo, sempre e solo durante la notte poiché il sole è dannoso per loro. In questa terra emblematica e in questa data quasi simbolica (il 2 novembre è il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti) nasce Vlad III, secondogenito di Vlad II che della Valacchia è il principe regnante (boevoda in lingua rumena), passato alla storia come il sovrano più crudele e sanguinario di tutti i tempi, una fama consacrata anche dal suo più famoso soprannome Impalatore per via della sua particolare predilezio- 16 ne per questa tortura che infliggeva a tutti i suoi nemici. Una storia, la sua, che, come tutte le storie che hanno per protagonisti principi e re, è fatta di intrighi, di complotti, di tradimenti, di patti dapprima stipulati e poi infranti, di terre contese (la Valacchia si trovava stretta in una morsa tra i due maggiori imperi dell’epoca, quello austroungarico e quello ottomano), ma soprattutto una storia di violenza di crudeltà e di sangue il cui alone non si è mai del tutto spento nei territori che furono di tutto questo scenario, tre elementi che in questa storia compaiono più frequentemente che in altri luoghi e con altri protagonisti. Una violenza che Vlad III ha respirato sin da bambino crescendo, insieme col fratello minore, come ostaggio alla corte dei Turchi (il prezzo pagato da suo padre per essere salito al trono col sostegno di questi ultimi) conoscendone luci ed ombre sino a diventare un grande e spietato guerriero chiamato a riconquistare il suo Paese dopo che suo padre venne mandato a morte dai suoi stessi sudditi dei quali Vlad poi si vendicò con efferata crudeltà, la quale, complice anche un carattere estremamente collerico, caratterizzerà tutta la vita e il regno di Vlad e che poteva essere scatenata per i più disparati motivi, anche i più futili, e portata avanti con un piacere sadico inaudito (si racconta ad esempio che Vlad amasse mangiare sotto i pali dove infilzava i suoi nemici oppure dal punto più alto di una collina per godersi meglio la scena e che addirittura in uno dei suoi castelli fece collocare la sua camera da letto sopra Cultura le segrete dove i prigionieri venivano torturati per poter sempre sentirne i lamenti ad ogni ora del giorno e della notte). Non c’è da stupirsi dunque se qualcuno, mentre Vlad era ancora in vita, cominciò a considerarlo come il diavolo sceso in terra (Dracul in lingua rumena un soprannome gia usato per suo padre non molto meno crudele di lui) e del fatto che dopo la sua morte cominciarono a comparire cronache sempre più accurate (anche se talvolta un po’ gonfiate) delle sue efferatezze che contribuirono al passaggio della sua figura dalla storia alla leggenda per poi passare nella letteratura quando, nel 1897, lo scrittore irlandese Bram Stoker pubblica il suo romanzo più famoso, Dracula appunto, che però, bisogna dire, ha ben poco a che fare col personaggio storico originale rifacendosi invece molto a tutta una serie di racconti popolari che proprio in quel periodo circolavano in grande quantità finendo addirittura sui giornali: storie che narravano di persone che venivano ritrovate integre nelle tombe alle quali veniva staccata la testa per evitare che potessero ritornare in qualche modo nel mondo dei vivi e di persone che divenivano pallide, fotosensibili e cadevano in sonni profondi tanto da portarli alla morte apparente. Oggi si sa che queste persone soffrivano di una rara e terribile malattia del sangue, la porfiria, ma allora nessuno lo sapeva e si pensa sia stata proprio l’ignoranza di fronte a tali fenomeni a generare le leggende sui vampiri in particolar modo in Romania e in generale nell’est europeo, ma non solo (esistono casi documentati persino oltreoceano). Insomma una serata che di certo non ha deluso le aspettative di chi si era prefigurato una classica festa di Halloween al’insegna del brivido, ma che ha anche permesso di imparare qualcosa di nuovo, di conoscere uno scenario consegnatoci direttamente dalla storia e che nemmeno il più perverso degli sceneggiatori e degli scrittori avrebbe saputo sicuramente immaginare così dal nulla a riprova di come molto spesso la realtà supera di gran lunga la fantasia. Antonella Alemanni M il Talamonese MANI IN PASTA ercoledì 7 novembre, nelle nostre classi sono arrivate laura e Maria, che ci hanno proposto il laboratorio “MANI IN PASTA”, per farci conoscere ed apprezzare un piatto tipico della nostra valle: i pizzoccheri. All’inizio ci siamo divertiti con “ il gioco del dectetive”: dovevamo riconoscere i vari tipi di farina ( di grano, integrale, multi cereali di mais…) seguendo degli indizi. In seguito Maria ci ha raccontato “ La leggenda dei pizzoccheri”che raccontava di Fiorenzo, un ragazzo di Teglio e della sua mamma Meluzza Comasca, che, utilizzando la farina di grano saraceno, hanno dato origine a questo piatto della cucina valtellinese. Finalmente è arrivato il momento più atteso, quello di mettere le mani in pasta. Alcuni di noi hanno versato gli ingredienti nelle dosi necessarie in una ciotola, mentre laura impastava in modo esperto. Subito dopo abbiamo avuto ricevuto il nostro impasto e abbiamo cominciato con allegria e impegno a lavorarlo, a stenderlo con il mattarello in una sfoglia e tagliarla col coltellino in striscioline.Ecco fatto, i pizzoccheri erano belli e pronti. Poi abbiamo affrontato “ la prova del cuoco”, ogni gruppo doveva “impiattare” nel modo più originale e fantasioso i pizzoccheri: nei nostri piatti hanno preso forma un vulcano, gli involtini primavera e una crostata. Prima di salutarci Maria e Laura ci hanno proposto un ultimo gioco “cosa bolle in pentola”, in cui dovevamo riconoscere gli ingredienti della ricetta tradizionale del pizzocchero di Teglio: siamo stati bravi, anche perché questo piatto lo conosciamo tutti e ci piace molto. Infine prima di salutarci ci hanno lasciato la ricetta per preparare l’impasto e per cucinarli e una schedona che illustrava e descriveva i prodotti tipici della Valtellina, evidenziando le loro proprietà nutritive e la loro genuinità. E’ stata una mattinata “pizzoccherosa” molto divertente e istruttiva; a scuola impariamo anche così. Alunni classi quinte sc. primaria di Talamona 17 il Talamonese Varie ??? LA CAMMINATA DEL GRUPPO A.I.D.O. S Grazie Carlo L’ impianto fotovoltaico in funzione sul tetto del centro medico donato al comune di Talamona da Carlo Cerutti, ha da alcuni mesi iniziato a dare i primi frutti. Dal mese di giugno ad oggi infatti il comune, grazie a questa speciale donazione, ha potuto incamerare nelle proprie casse 2.665 € che come stabilito nella delibera della giunta comunale N°16 del 30 gennaio 2012 verranno utilizzati per interventi ed iniziative volte a favorire il risparmio energetico. In questo primo anno si è pensato di utilizzare tale risorse per gestire ed incrementare il servizio Piedibus, servizio di accompagnamento alla scuola primaria con un “BUS” immaginario che viaggia coi piedi dei bambini e degli accompagnatori, ma rispetta le stesse regole di un vero Bus: percorso, fermate, orari. Il servizio ha riscosso in paese notevole successo, tanto da essere risultato il meglio riuscito in tutta la provincia, secondo i dati dell’ASL di Sondrio. Tra le varie finalità di questo servizio vi è anche la riduzione del trasporto veicolare, quindi dell’inquinamento a favore della tutela ambientale. Esprimiamo rinnovata riconoscenza al signor Carlo Ceruti e rinnoviamo la raccomandazione a tutti di ridurre il più possibile l’utilizzo degli autoveicoli anche per riscoprire il piacere e il beneficio salutare del più naturale esercizio fisico: il camminare. i è tenuta Domenica 02 / 09 / 2012 a Talamona la 9° edizione della camminata non competitiva promossa dal Gruppo A.I.D.O. e organizzata in collaborazione con varie associazioni di volontariato Talamonesi. Le iscrizioni si sono aperte alle ore 14 presso la palestra comunale dove poco a poco, mentre le nuvole di pioggia si allontanavano dal cielo, si sono radunate parecchie persone fra adulti e bambini raggiungendo il numero di 175 iscritti. Tutti hanno attraversato, chi di corsa, chi a ritmo sostenuto, chi semplicemente passeggiando, l’ intero percorso (lungo circa 4 chilometri e mezzo) attraverso le vie del paese, con partenza presso la palestra di via alla Provinciale. Al termine della manifestazione ci sono state le premiazione per i partecipanti più anziani e per i più piccini, seguite da un’allegra merenda in compagnia. Come Gruppo A.I.D.O. siamo rimasti soddisfatti della riuscita della manifestazione, il cui scopo principale era quello di sensibilizzare ulteriormente la popolazione sulle tematiche riguardanti la donazione e il trapianto d’organi. A tale scopo ha certo contribuito con la sua presenza e il suo discorso prima della premiazione Il nostro Presidente Provinciale, Dott. Rossattini, che ci ha fatto la graditissima sorpresa di venirci a trovare per questa occasione. Da ultimo non ci resta che ringraziare l’Amministrazione comunale, la ProLoco, il Gruppo Alpini, il Moica, la Cooperativa Orizzonte, la Podistica, gli Amici di Stefano, per la collaborazione, e i vari commercianti che come sempre generosi anche per questa volta ci hanno permesso di distribuire parecchi regali. 18 il Varie P Talamonese NATALE TALAMONESE 2012 I Presepi sono ben 24, dislocati in tutto il territorio. Come detto sopra, le iniziative non mancano; ciò si può vedere dal programma pubblicato in questo numero de “Il Talamonese”. Ma tutto ciò non sarebbe possibile se la nostra gente non fosse così legata alle sue tradizioni; tutti sono coinvolti: bambini, adulti, anziani. Grazie di cuore a tutti per l’impegno, la costanza, la dedizione e l’entusiasmo. Si ricorda che per qualsiasi informazione potete visitare il sito della ProLoco www.prolocotalamona.it, telefonare al cell. 339-1077110 oppure venire presso la sede della Pro-Loco, sita in piazza IV Novembre, vicino al Municipio. BUONE FESTE A TUTTI!!! Il Consiglio Pro-Loco Talamona untuale come ogni anno, è arrivato il Natale dei Talamonesi. Anche questa volta il paese grazie a persone volonterose ed appassionate, si appresta a vivere un mese ricco di iniziative legate alla festa considerata “più bella dell’anno”. Associazioni, volontari, commercianti, ditte ed artigiani locali, contribuiscono, ognuno per le proprie competenze, a creare la magica atmosfera natalizia. Siamo giunti alla 24ª edizione de “I PRESEPI DELLE CONTRADE”: c’era il timore che la crisi economica in atto, potesse influenzare anche questa manifestazione che da sempre richiama molti visitatori, anche da fuori paese. Ma i Talamonesi non si smentiscono mai! AVVISI DAL COMANDO POLIZIA LOCALE AVVISO: NUOVO CONTRASSEGNO INVALIDI Si comunica che il contrassegno per i portatori di handicap previsto dal CdS (di colore arancione) è stato sostituito dal modello europeo (di colore blu); pertanto per ottenere tale permesso è necessario recarsi all’Ufficio Polizia Locale per la compilazione del modulo di richiesta con: - per il rilascio di un nuovo contrassegno: il certificato medico rilasciato dall’ASL o dalla Commissione Medica Locale che certifichi il possesso dei requisiti ed una foto-tessera recente; - per il rinnovo del contrassegno: il certificato del medico curante che attesti il persistere della patologia, una foto-tessera recente ed il permesso in scadenza. Per quanto riguarda i permessi non ancora scaduti, l’ufficio P.L. provvederà nei prossimi mesi a contattare gli interessati per la sostituzione. PERIODO INVERNALE: PNEUMATICI DA NEVE O CATENE A BORDO! Si ricorda che per il periodo compreso tra il 10 novembre di ogni anno ed il 31 marzo dell’anno successivo, è in vigore l’obbligo di circolare su tutte le strade comunali, con speciali pneumatici idonei alla marcia su neve o su ghiaccio o, in alternativa, di circolare disponendo a bordo del veicolo di mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve o ghiaccio. PERIODO INVERNALE: ATTENZIONE! Si invita la popolazione a non gettare acqua sulle strade o fuori dalle fontane, in quanto a causa del freddo e delle improvvise gelate potrebbero crearsi situazioni di pericolo. 19 il Talamonese Natale Talamonese ??? 2012-2013 2012 DOMENICA 9 DICEMBRE Letterine a Babbo Natale Piazza Cusini dalle ore 14.00 Consegna delle letterine e giri in carrozza A cura del “Gruppo della Gioia” SABATO 15 DICEMBRE Esibizione “Coro Valtellina” “Concerto di Natale” Casa di Riposo ore 16.00 TOMBOLATA Auditorium – ore 20.30 A cura del “Gruppo della Gioia” SABATO 22 DICEMBRE SERATA APERTURA PRESEPI Ore 21.00 Fiaccolata con partenza da piazza S. Carlo ed arrivo in Piazza del Comune Intrattenimento, sorprese, premi, dolci, vin brulè... A cura della Pro-Loco di Talamona DOMENICA 23 DICEMBRE “Aspettando il... Natale” nelle vie centro paese dalle 14.00 alle 17.00 mercatini, degustazioni, animazione A cura della Pro-Loco REMEMBER MUSIC PEOPLE Presso “La Cantina” Dalle ore 21.00 – musica anni ’70, ‘80’, 90’ LUNEDÌ 24 DICEMBRE 32ª FIACCOLATA – ore 20.00 partenza dal Maggengo Premiana ed arrivo a Case Giovanni a cura degli “Amici Sciatori” MERCOLEDÌ 26 DICEMBRE I MESTIERI ANTICHI Presso i sotterranei della Chie- sa Parrocchiale dalle ore 14.00 alle ore 18.00 Cardatura e filatura della lana A cura dell’Associazione “Amici degli Anziani” DEGUSTAZIONI PRODOTTI TIPICI LOCALI Dalle ore 14.00 alle ore 19.00 Con la Cooperativa Agricola “TERRAZZE DEI CECH” e Azienda Agricola di Sonia Marioli Presso sede dell’Associazione “Amici degli Anziani” (via Valenti) TIRO AL PALLINO Bar Coseggio ore 20.30 – “vin brulè e panetun in compagnia” CANTIAMO INSIEME IL NATALE Concerto della Corale “Don Vincenzo Passamonti” Chiesa S. Giuseppe (oratorio confratelli) - Ore 21.00 TORNEO ROSAZZURRO Palestra Comunale dalle ore 20.00 alle 23.00 A cura del Gruppo della Gioia e Enjoy Valtellina GIOVEDÌ 27 DICEMBRE PIZZA PARTY Ludoteca ore 19.00 A cura del “Gruppo della Gioia” TORNEO ROSAZZURRO Palestra Comunale dalle ore 20.00 alle 23.00 A cura del Gruppo della Gioia e Enjoy Valtellina DEGUSTAZIONI PRODOTTI TIPICI LOCALI Ore 20.30 – Casa della Cultura A cura dell’Associazione “DEGUSTIBUS” ESIBIZIONE CORO VALTELLINA Presso Presepe di Via Mazzoni Ore 21.00 VENERDÌ 28 DICEMBRE MERCOLEDÌ 2 GENNAIO TORNEO ROSAZZURRO Palestra Comunale dalle ore 20.00 alle 23.00 A cura del Gruppo della Gioia e Enjoy Valtellina ESIBIZIONE FILARMONICA TALAMONESE Dalle ore 20.30 Presso i seguenti presepi: Cà Giovanni, Amici degli Anziani e Via Erbosta ESIBIZIONE CORO VALTELLINA Presso Presepe di Via Gavazzeni dalle ore 21.00 GIOVEDÌ 3 GENNAIO TORNEO ROSAZZURRO Palestra Comunale dalle ore 20.00 alle 23.00 A cura del Gruppo della Gioia e Enjoy Valtellina PRESEPE VIVENTE ITINERANTE Dalle ore 20.00 Partenza dal centro paese ed arrivo alla Chiesa di S. Girolamo A cura dei volontari della Via Cerri DOMENICA 30 DICEMBRE VENERDÌ 4 GENNAIO CORALE “DON VINCENZO PASSAMONTI” E CORO DI BERBENNO Dalle ore 14.00 Esibizione presso alcuni presepi. LO ZUCCHINO D’ORO Ore 20.45 Palestra Comunale A cura della Pro-Loco SABATO 29 DICEMBRE DEGUSTAZIONI PRODOTTI TIPICI LOCALI Ore 16.30 – Casa della Cultura A cura dell’Associazione “DEGUSTIBUS” TORNEO ROSAZZURRO Palestra Comunale dalle ore 20.00 alle 23.00 A cura del Gruppo della Gioia e Enjoy Valtellina CAMMINATA A S. GIORGIO Ore 20.00 partenza dal Tempietto Alpini ESIBIZIONE CORO VALTELLINA Nella Chiesa di S. Giorgio 2013 MARTEDÌ 1 GENNAIO ESIBIZIONE CORO ANTEAS Ore 15.00 Presso il presepe del Gruppo della Gioia 20 SABATO 5 GENNAIO HAPPYFANIA torneo amatoriale pallavolo misto Dalle ore 18.00 Palestra Comunale A cura di Enjoy Valtellina TOMBOLATA DELLA BEFANA Ore 20.30 Salone Teatro Oratorio A cura dell’Oratorio “Don Ugo Bongianni” DOMENICA 6 GENNAIO HAPPYFANIA torneo amatoriale pallavolo misto Dalle ore 09.30 Palestra Comunale A cura di Enjoy Valtellina LE BEFANE IN PIAZZA Dalle ore 14.30 Animazione, giri in carrozza, dolci... A cura della Pro-Loco