il talamonese - dicembre 2012

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il talamonese - dicembre 2012
T
il
alamonese
Dicembre 2012
LO/0508/2010 valida dal 13/09/2010
periodico di informazione del Comune di Talamona
il
Talamonese
Dal Sindaco
L’
arrivo del Natale e di un nuovo
anno rappresenta da sempre la
migliore occasione per un sentito augurio, ma anche per un’attenta
riflessione sul cammino percorso, sulle
difficoltà e i traguardi superati in vista dei traguardi prefissi ed il futuro
incerto che ci attende. Stiamo vivendo
il momento più duro della lunga crisi
in atto: la situazione economica in cui
versa il nostro paese e la confusione
totale in cui ci stiamo avvicinando
alle elezioni politiche e regionali non
favoriscono, in generale, gli enti locali che sono costretti a
rivedere di giorno in giorno i propri bilanci tagliati di quelle
risorse che permettono di garantire i servizi indispensabili
per il cittadino e una programmazione socio-economica a
lungo termine.
E, mentre i Comuni contribuiscono al risanamento dei conti
dello Stato, le amministrazioni centrali, responsabili del
95% del debito pubblico nazionale continuano ad essere
smascherate da inchieste giudiziarie che determinano la loro
responsabilità nello sperpero del denaro pubblico.
I cittadini italiani sono delusi dalla politica incapace di dare
risposte all’ansia del bisogno sociale e alla fame di futuro
delle giovani generazioni, ma un recente articolo apparso
sul Sole 24 ore a firma del direttore Roberto Napoletano,
ha contribuito a ridarmi la speranza che grandi uomini di
grandi capacità possono cambiare la natura e la “cultura”
del nostro Paese.
e realizza tassi di crescita oggi inimmaginabili. Sotto il
segno di Vanoni si racchiudono l’alfa e l’omega di quella
politica economica del centrismo degasperiano e post
degasperiano che ha ricostruito, in pochi anni, l’Italia
trasformando un’economia agricola di secondo livello in
una grande economia industriale. Pochi attimi prima,
nella stessa seduta, il ministro delle Finanze che studia
e incorpora il rigore metodologico tedesco, chiarisce perché l’evasione fiscale si verifica su scala preoccupante:
“L’inflazione monetaria cui abbiamo assistito in questi
ultimi anni, gli sconvolgimenti economici che hanno
seguito la guerra, un certo declassamento della moralità
fiscale, aspetto particolare di un fenomeno più generale
del perturbamento morale portato dalle guerre e dalle
vicende politiche degli ultimi decenni, una legislazione
spesso caotica e talvolta ispirata a finalità demagogiche
irraggiungibili, hanno aggravato notevolmente il fenomeno dell’evasione fiscale”.
In un periodo relativamente ristretto, Vanoni diminuisce
più volte le aliquote e diffonde il senso di giustizia,
controlla la spesa senza rinunciare agli investimenti produttivi, e così risana il il bilancio dello Stato dissestato
dalla guerra e ricostruisce il Paese, insegna agli italiani
a fare la dichiarazione dei redditi e realizza l’unica,
grande effettiva operazione di emersione dell’economia
in nero della storia italiana. Per risolvere (davvero) la
questione fiscale di oggi che riguarda chi paga nulla e
chi paga troppo, l’Italia avrebbe bisogno di un nuovo
Ezio Vanoni, della sua tensione morale, della sua visione
politica e delle sue capacità tecniche.
R. Napoletano
Vanoni, l’equità e la questione
fiscale di ieri e di oggi
E’ con questo spirito che auguro a tutti voi un sereno Natale
ed un felice Anno Nuovo!
Il Sindaco
«Onorevoli senatori, il fenomeno dell’evasione fiscale
oggi si verifica su scala preoccupante e compromette una
equa distribuzione dei carichi tributari. In una simile
situazione la pressione tributaria diviene vessatoria e
veramente insopportabile per gli onesti e per le categorie
di contribuenti che non possono sfuggire all’esatta determinazione dell’imposta per motivi tecnici. L’evasione,
specie rispetto a taluni tributi sulla produzione e sugli
affari, assume i caratteri di uno strumento di concorrenza sleale, così da compromettere i normali rapporti
economici e di spingere sulla strada della frode fiscale
una schiera sempre più numerosa di contribuenti».
Ezio Vanoni, ministro delle Finanze, seduta del 26 luglio
del 1949, presentazione del disegno di legge “Norme
sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale
straordinario”. Parole come pietre, straordinariamente
attuali, di un uomo della Valtellina che vuole la Cassa
per il Mezzogiorno, predispone la riforma doganale e tributaria, concorre a istituire l’Eni, concepisce lo “Schema
decennale di sviluppo” che porta il suo nome, si propone
L , Amministrazione
Comunale
augura a tutti
un Buon Natale
e un Felice Anno Nuovo
Direttore Responsabile: Renato Ciaponi
DIRETTORE EDITORIALE:
Federico Gusmeroli
Comitato di redazione: Alessandro Cian, Oscar Duca,
Alessandro Gusmeroli
Gli articoli firmati non impegnano il bollettino e rispecchiano
soltanto il pensiero dell’autore.
La data ultima di consegna per il prossimo numero è fissata per il 28
febbraio 2013.
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Dal Comune
PIANO DEL DIRITTO
ALLO STUDIO
È
stato presentato durante la seduta dell’ultimo consiglio comunale (18 settembre u.s.)
il PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO per l’a.s.
2012/2013 che ripropone sostanzialmente l’impianto degli anni precedenti.
Voglio solo qui sottolineare le principali variazioni
degli interventi e dei servizi offerti.
È stato riconfermato il servizio di trasporto alunni
(SCUOLABUS) aperto a tutti gli iscritti delle scuole
presenti sul territorio comunale. Gli utenti sono 40
e l’importo della tariffa è di euro 55,00 mensili per
10 mensilità, ridotti a € 44,00 in caso di iscrizione
di più fratelli. È stata rinnovata la convenzione con
la cooperativa “IL SENTIERO” di Morbegno per la
fornitura dei pasti alla scuola dell’infanzia statale
e la primaria. Il costo unitario dei pasti è di € 4,42
per l’infanzia e € 4,78 per la primaria. Restano in
vigore esenzioni e riduzioni a favore delle famiglie
in difficoltà.
Sono confermati i servizi NONNI VIGILI, PIEDIBUS e TRASPORTO CARTELLE. Per quanto riguarda i
servizi per l’integrazione e le pari opportunità per
gli alunni diversamente abili (in tutto 9) viene
riconfermato il servizio di assistenza per alunni e
studenti di tutti gli ordini di scuola. Il servizio per
il corrente anno scolastico viene gestito in forma
associata dall’Ufficio di Piano al fine di adottare
criteri omogenei validi per tutti i Comuni e poter
così accedere ai finanziamenti regionali.
Vengono riconfermati gli stanziamenti a favore della programmazione e della didattica per le scuole
dell’infanzia statale, primaria e secondaria di I°
grado e per gli acquisti vari, come pure gli stanziamenti e i criteri delle borse di studio a favore
degli studenti delle scuole superiori. Sono stati
invece ridefiniti il numero, (5) l’importo (€ 200,00
l’uno) e i criteri di assegnazione di premi a giovani
neolaureati o vincitori di premi in concorsi culturali
sovraccomunali.
Vengono riconfermati i buoni della DOTE SCUOLA
erogati direttamente dalla Regione.
Restano in vigore le due convenzioni triennali con
la scuola dell’infanzia paritaria alla quale viene riconosciuto, per ogni alunno iscritto e frequentante
un contributo di € 950,00 regolarmente rivalutato
secondo gli indici ISTAT e un contributo annuo di €
12.850,00 per la copertura dei disavanzi pregressi
fino all’anno 2009. Resta in vigore e invariata la
convenzione con l’ISTITUTO COMPRENSIVO.
ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE
Ernestina Cerri
il
Talamonese
IV NOVEMBRE
2012
C
ome ogni anno, domenica 4 novembre u.s.,
si è celebrata la ricorrenza dedicata ai caduti di tutte le guerre con la partecipazione
di tutte le autorità e numerosi cittadini.
La manifestazione è stata preceduta dalla proiezione del filmato “IL TUGN - TRACCE DI MEMORIA” in casa Uboldi, il pomeriggio del 1° novembre, attraverso il quale il reduce novantunenne
di Ponte in Valtellina, Antonio Franceschini, presente in sala, ha raccontato con spontaneità e leggerezza la sua vita ed in particolare la
sua dolorosa esperienza di guerra nella Campagna di Russia e la ritirata
dopo la battaglia di NIKOLAJEWKA del 1943.
La commemorazione vera e propria, iniziata con la S. Messa, ha raggiunto toni di intensa emozione durante la cerimonia della deposizione delle
corone al monumento dei caduti quando la filarmonica ha eseguito gli
inni d’Italia e del Piave. Tre sono state le corone deposte e benedette
da don Sergio, una delle quali, per la prima volta, dedicata alle donne,
madri e spose, che hanno subito le conseguenze, dolorosissime, della
guerra. I bambini delle classi quinte presenti con le loro insegnanti e il
dirigente scolastico, hanno poi cantato l’INNO DEL PIAVE e recitato una
poesia che ha introdotto la distribuzione dei semi della pace avvenuta a
fine manifestazione. I ragazzi delle terze medie hanno invece realizzato
il bozzetto dei manifesti.
E’ stato a questo punto che il coro Valtellina ha eseguito il canto “LA
BANDIERA”. Nel suo discorso il presidente della locale sezione dei Combattenti e Reduci, ATTILIO RIVA, ha citato un brano del cav. Ufficiale
Boldrini di Modena ...Dopo una guerra tutti parlano di uomini valorosi,
di uomini eroi, di uomini che hanno perso la vita, ma nessuno parla
delle donne, che non essendo prime protagoniste, hanno combattuto una loro guerra in modo diverso, ma non da meno di quella
combattuta dagli uomini. Le donne hanno affrontato con grande
dignità e capacità le proprie ansie, le paure, l’esigenza di far coraggio ai bambini e agli anziani anche quando il loro stato d’animo
era a pezzi... vorrei che un pezzettino della corona di alloro dei
combattenti deposta davanti al monumento andasse a tutte loro.”
E così è stato: la terza corona deposta al monumento e poi portata al
cimitero è dedicata alle madri e alle spose di guerra.
Sono stati assegnati quindi due diplomi di fedeltà: uno al reduce Costante Luzzi, presente insieme all’altro Duca Umberto, e uno ai familiari
alla memoria di Iseo Vola, recentemente scomparso.
E’ seguito il discorso del Sindaco Italo Riva, che ha, tra l’altro, affermato “... bene ha fatto il presidente Attilio Riva a ricordare l’enorme
contributo delle donne nei periodi di guerra e l’enorme sacrificio a cui,
indirettamente, sono state sottoposte. Anche oggi, seppure siano stati
fatti grandi passi, le donne vivono ancora dell’opportunità che può
essere concessa loro dagli uomini. Sono vittime di atti di violenza e
in alcuni casi di una violenza senza fine che le investe con la volontà
di disumanizzarle...“
La cerimonia si è conclusa sulle note di “LA TALAMONESE” eseguita dalla
Filarmonica e con il rinfresco offerto dalla Giunta in sala consiliare.
L’ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE
Ernestina Cerri
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il
Talamonese
Dal Comune
Il rapporto tra generazioni,
i giovani e la politica amministrativa
“Non nutro più
alcuna speranza
per il futuro del
nostro popolo,
se deve dipendere dalla gioventù
superficiale di oggi, perché questa
gioventù è senza dubbio insopportabile,
irriguardosa e saputa. Quando ero giovane mi sono state insegnate le buone
maniere e il rispetto verso i genitori: la
gioventù di oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata.”
Questa frase di grande attualità e che potremmo sentire tutti i giorni dagli adulti del nostro tempo, è stata scritta nel
500 a.C. . Credo sia molto interessante.
Evidenzia come vi sia, storicamente, una
difficoltà a comprendersi tra generazioni
che porta gli adulti a non riconoscere i
valori dei giovani.
E’ chiaro che le parti in gioco sono due e
che quindi sono anche i giovani che spesso non riconoscono i valori degli adulti
ma gli adulti, nel processo di confronto
tra le generazioni partono con un grosso
vantaggio…sono stati giovani.
Premesso che sto evidentemente generalizzando, non voglio con questo dire che
solo l’adulto deve comprendere e limitare il proprio pensiero, il proprio credo
normativo o i propri valori, anzi. Credo
però che si debba prendere consapevolezza di come i nostri valori adulti possono
cambiare e trasformarsi. A volte sembra
addirittura che gli adulti vedano l’essere
giovane come un problema e sembra dicano “E’ giovane, ma guarirà…”. Non è
così. Fortunatamente.
Non voglio con questo sostenere che non
vi siano elementi che possono preoccupare il mondo adulto contemporaneo ma al
contempo vorrei lanciare una provocazione…non è che dietro a tante belle parole
con cui noi adulti diciamo di credere nei
giovani ci sia invece una paura inconscia
di essere sopraffatti dal cambiamento e
di non riuscire a governarlo con conseguente perdita di potere e riferimenti?
Se dovessi consigliare un gruppo di gio-
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vani che decide di costituire un’associazione o una lista per le elezioni direi loro
di non presentarsi come giovani perché
sarebbero considerati meno. Dietro a frasi come “Sono giovani…” troppo spesso
non ci leggo solo la giustificazione per
una certa mancanza di esperienza ma
anche una scarsa considerazione della
capacità o potenzialità effettive.
Dico questo perché è quello che colgo
dalla realtà, seppure non posso negare
che personalmente la mia esperienza da
giovane amministratore è stata diversa.
Durante questi 13 anni in cui “sono in
Comune” mi sono state date molte responsabilità e possibilità di sperimentarmi rispetto a idee e proposte.
Tornando ai giovani, nonostante si ritengano spesso apatici, da diverse ricerche emerge che i giovani sono per lo più
sfiduciati ma al contempo sono molto
attivi. Rispetto alle amministrazioni comunali in Italia i giovani eletti dai 18
ai 35 anni sono più del 20%. Il nostro
comune è ancora più virtuoso in questo
senso avendo al suo interno ben 8 su 17
amministratori tra i 18 e 35 anni (il 47%
dell’intero consiglio comunale). Ritengo
che sia un risultato importante che esprima una reale apertura al cambiamento. E’
comunque necessario continuare a stimolare la partecipazione dei giovani alla vita della comunità. Le istituzioni in genere tendono a riprodursi senza rigenerarsi
mentre è proprio necessario per il bene
della comunità che questo rinnovamento
prosegua alimentando, non solo a parole,
il contagio rispetto ad una pratica (quella
politico amministrativa) che ha bisogno
di rappresentanza per l’intera comunità.
La vita politico amministrativa è un’avventura intrigante che coinvolge e trasforma, che richiede impegno ma che
alimenta passione. Vivere la campagna
elettorale e poi mettersi in gioco per
cercare di migliorare la propria comunità
è un’esperienza avvincente che pervade
e fa crescere. E’ un impegno volontaristico notevole ma molto interessante e
arricchente. La politica amministrativa è
partecipazione. La consiglio a tutti.
Marco Duca
il
Dal Comune
Talamonese
Governo riconosce l’unicità territoriale
di Valtellina e Valchiavenna
L
a Provincia di Sondrio è salva e non
sarà accorpata.
La deroga è stata ottenuta (PER IL
MOMENTO) con decreto legge del Consiglio dei ministri il quale prevede anche
che dal prossimo 1° gennaio le giunte
delle province italiane saranno soppresse
e il presidente potrà delegare l’esercizio
di funzioni a non più di tre consiglieri
provinciali.
Il numero delle province delle regioni a
statuto ordinario si ridurrà da 86 a 51
(ivi comprese le città metropolitane). Le
province lombarde passeranno da 12 a
7. Ecco gli esiti degli accorpamenti per
quanto riguarda la Lombardia: MilanoMonza-Brianza; Brescia; Mantova-Cremona-Lodi Varese-Como-Lecco; Sondrio;
Bergamo; Pavia. Milano diventerà città
D
metropolitana. Fintanto che non sarà legge effettiva e vigente dobbiamo sempre
mantenere un certo timore. Comunque
per il nostro territorio è un vittoria importante. Il Governo riconosce l’unicità
territoriale di Valtellina e Valchiavenna
e le problematiche connesse a una provincia interamente montana.
In linea generale è giusto pensare a un
ridisegno degli Enti pubblici, datati e
pensati decenni fa. Oramai per diverse
ragioni molti Enti sono superati ed è giusto tagliare. Anzi è doveroso dove non si
riscontrano vantaggi per la collettività.
Ma perché è importante mantenere la
nostra Provincia?
C’è chi dice che la nostra terra sarebbe rimasta senza voce e senza diritti,
le nostre genti sarebbero rimaste senza
servizi e la nostra
montagna si sarebbe pian piano
spopolata.
P ro b a b i l me nt e
tutto questo è vero. Ma per calare
tali affermazioni
nel concreto è doveroso evidenziare che
senza l’Ente Provincia non avremmo avuto i soldi del demanio idrico i quali ci
permetteranno di co-realizzare la nuova
strada statale, la tangenziale di Morbegno, e altro ancora. Ricordo che fino a
pochi anni fa si parlava e si spendevano
soldi per progetti e consulenze. da poco
più di un lustro si cominciano a vedere i
risultati concreti.
Diego Simonetta
Il Governo centralista
il tramonto dell’autonomia
a un po’ di mesi i media illustrano i tagli
derivanti dai decreti
varati dal governo Monti
per la cosiddetta spending
review.
Come sempre i più penalizzati sono gli Enti locali
(di dimensioni minori). Per
il 2012 saranno recuperati
500 milioni di cui 240 andranno a incidere, attraverso un taglio secco al fondo
di riequilibrio sui circa 6
mila Comuni non soggetti
al Patto di stabilità (ovvero
quelli con meno di 5 mila
abitanti).
Le amministrazioni locali
sono «molto esposte a vincoli e restrizioni»: per regioni, provincie e comuni
il calo degli investimenti statali nel
2010-11 è stato vicino al 20%. Mentre
le amministrazioni centrali sono «meno
colpite dagli effetti di contenimento».
Lo ha detto il presidente della Corte
dei Conti Luigi Giampaolino. «L’anda-
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mento delle spese dello
Stato - ha spiegato Giampaolino in audizione alla
commissione Bilancio della Camera - si inquadra in
una situazione dei conti
pubblici che, nel generale
declino degli investimenti, vede una distribuzione
diseguale di questa tendenza: con le amministrazioni centrali meno
colpite dagli effetti di
contenimento e, invece,
le amministrazioni locali
(ormai titolari di oltre il
70% degli investimenti
pubblici) molto esposte
a vincoli e restrizioni e
che, nel conto che ricomprende regioni, province e comuni, mostrano nel
biennio 2010-11 una diminuzione vicina al 20%».
il
Talamonese
Dal Comune
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO
FONDAMENTALI PER IL FUTURO
T
u t t i no i
stiamo attraversando un periodo
decisamente di
regressione economica. Questa
situazione colpisce sia i privati cittadini che gli enti
locali, costretti dai tagli a ridurre il loro
servizio e le loro attività.
Tra i vari enti locali, a parte la riduzione
delle Province imposta dal governo, i Comuni sono sicuramente stati l’oggetto del
maggiore taglio dei trasferimenti perché
proprio a loro sono stati richiesti i sacrifici maggiori, che vanno a ripercuotersi
direttamente sui cittadini.
Le ultime direttive che rientrano nell’ambito della cosiddetta “spending review”
ci chiedono di diminuire le spese di illuminazione pubblica, di riscaldamento e
addirittura risparmiare sulle pulizie degli
stabili di proprietà comunale.
Di conseguenza è ovvio che un’amministrazione saggia cerchi di individuare
i possibili risparmi all’interno di quei
capitoli di bilancio che possono essere
considerati “superflui”.
Da ciò è evidente che l’Assessorato allo
Sport e Tempo Libero è quello più papabile per eventuali tagli.
Non posso certo considerarmi felice di
questa situazione ma, vista la situazione,
in coscienza e responsabilità accetto che
i fondi a disposizione del mio Assessorato
vengano ridotti. Questo per consentire
che i fondi a favore dell’Assessorato ai
Servizi Sociali ed a favore in generale
di quelle persone che in questo periodo
attraversano dei momenti veramente difficili non vengano diminuiti o addirittura
eliminati.
Questa problematica è stata discussa in
Commissione Sport e Tempo Libero e sono state individuate
alcune semplici azioni per risparmiare, a
partire proprio dal prossimo Natale Talamonese.
La prima scelta che la commissione ha
indicato è la sospensione per quest’anno
della serata dedicata al Galà dello sport
Talamonese. Il trasporto degli utenti della manifestazione presepi delle contrade
tornerà ad essere organizzato e gestito
dalla stessa Proloco ed alcuni presepi
hanno già rinunciato all’allacciamento
dei contatori dandoci modo di risparmiare.
La scelta più difficile e sicuramente la
più impopolare è stata quella di non appaltare le luci di Natale lungo le vie del
centro. Difatti di fronte alla possibilità
di avere maggiori risorse per eventuali
famiglie in difficoltà sia la Commissione
che la Giunta comunale, me compreso,
hanno deciso di muoversi in questo senso. Per il resto siamo riusciti a mantenere
tutte le storiche manifestazioni Natalizie,
e di questi dobbiamo ringraziare le nostre
Associazioni, la Proloco, gli Amici Sciatori, il Gruppo della Gioia, gli Amici degli
Anziani, e tutti i numerosi volontari dei
Presepi con in testa il gruppo Amici del
Presepe di Case Giovanni.
Nonostante la situazione difficile in cui
versa il nostro Paese, sono convinto tuttavia che Talamona ha un valore aggiunto
che molti altri Comuni non hanno.
Il valore aggiunto risiede nelle nostre Associazioni, in tutte quelle persone che
si dedicano alla loro attività sportiva,
sociale o ricreativa a favore dei nostri
cittadini giovani e meno giovani. Penso
che il volontariato all’interno del nostro
tessuto sociale sia importantissimo e diventi sempre più fondamentale in periodi
difficili come questo.
Tutti voi vi sarete accorti di come negli
anni gli stessi contributi alle Associazioni siano andati calando. Queste scelte
non sono mai state dettate da scelte politiche o di “amicizie” (che la nostra Amministrazione ha sempre stigmatizzato),
ma dettate da pure esigenze di bilancio
che di anno in anno richiedono maggiori
sacrifici, come voi lettori sapete nell’ambito privato. La nostra Amministrazione
in questo senso è sempre stata attiva
nel trovare contributi a favore delle varie manifestazioni ed iniziative. Da una
parte la Comunità Montana attraverso il
nostro rappresentante Renato Ciaponi,
dall’altra la Provincia attraverso il nostro
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consigliere provinciale Diego Simonetta,
dall’altra ancora il BIM con il delegato
Ivan Gusmeroli sono riusciti di anno in
anno a reperire sostanziosi finanziamenti
per far si che tutte le spese del Natale
Talamonese, manifestazione rinomata a
livello provinciale, non vadano a gravare
esclusivamente sul nostro Bilancio.
Anche se con difficoltosi compromessi
dovremmo riuscire ad erogare dei contributi alle nostre Associazioni, seppur
con una diminuzione percentuale di circa
il 15-20 %.
Nonostante queste premesse non di certo rosee per il futuro, colgo l’occasione
per augurare un felice Natale a tutti i
talamonesi e ringraziare di cuore tutte
quelle persone che con vero spirito di
volontariato e collaborazione riescono di
anno in anno a mantenere a Talamona la
magia unica del Natale.
Ringrazio inoltre tutte quelle ditte che
hanno contribuito alla fornitura gratuita di materiale per la costruzione dei
presepi.
Gusmeroli Ivan
Consigliere delegato sport
e tempo libero
A cura di Clemente Valenti
in data 6 gennaio 1876
il
Dal Comune
Talamonese
Di solito nella trama
di una leggenda
si nasconde sempre un filo
di verità È il nostro caso
O
gni talamonese che, sin dai banchi
di scuola, si è imbattuto nella storia del nostro territorio ha avuto
a che fare con un manipolo di etruschi
scampati agli attacchi romani e rifugiatisi sui versanti delle Alpi. I ricordi di
chissà chi darebbero questo gruppo di
fuggiaschi provenire da un paesino della
Tuscia, tale Talamone. E così, facendo un
due più due, vien da sé che noi abitiamo a Talamona per via di quei toscani
antelitteram.
Poi successe che, nella seconda metà
dell’Ottocento, bisognasse ampliare il
camposanto e, sotto gli occhi increduli
– probabilmente inconsci – di scavatori
alla giornata, riaffiorarono oggetti d’altri
tempi subito scambiati per ciò che restava dei fantomatici antenati Etruschi.
Datazioni e valutazioni errate per oggetti
di pregio storico che hanno confezionato
quella leggenda sulle nostre origini alla
quale siamo, in fin dei conti, molto af-
fezionati. Ma sta proprio in quell’errore
il primo passo scientifico verso la verità.
Nel 1876 tra le mani dell’ing. Clemente
Valenti – responsabile dell’ampliamento
del cimitero – finiscono una serie di reperti estratti dalla terra a casaccio: niente rilievo stratigrafico, niente diario del
sito archeologico (anche perché non si
aveva idea di aver a che fare con un sito),
niente strumentazione, niente.
Solo la coscienziosa intenzione di far luce
su quella fortuita scoperta.
Fu proprio l’ingegnere a prendersi la
briga di descrivere, catalogare e mettere
al sicuro i pezzi dell’ “archeologico sepolcreto” talamonese che poi dovettero
aspettare più di un secolo per tornare alla
ribalta. Documenti dell’archivio comunale
prima e studio degli alunni del Pio XII
poi – il tutto sotto l’egida dell’archivista
Rita Pezzola – hanno riacceso la curiosità
sugli elementi chiusi in una vetrinetta
del Museo di Sondrio. In concomitanza,
la scoperta di due sarcofagi di età romana
che se ne stavano sotto gli occhi di tutti
a guisa di vasconi di fontana ha ravvivato
le certezze della Soprintendenza: Talamona non è leggenda, è certezza. Talamona
nasce su un insediamento romano del
primo secolo d.C..
Da sé viene la motivazione per cui la
sala conferenze della Casa della Cultura
è stata dedicata alla figura di Clemente
Valenti, pioniere di questo lungo cammino verso la nostra concretezza storica. E
non solo. Ce lo ha ricordato con il suo
intervento il giorno dell’inaugurazione –
28 settembre – la nipote Adriana Alba
Airoldi Valenti la quale, attraverso un
eloquente carrellata di avvenimenti storici dal taglio nazionale, impegno sociale
e spaccati di vita familiare, ha dipinto
la figura di colui che, con forte senso
del dovere, valore civico e amore per la
cultura, ha segnato la realtà talamonese.
Il contesto è stato quello di un appuntamento a cui Talamona non manca da
qualche anno: le giornate europee del
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patrimonio che
ci ha viso collaborare con la
direzione del
MVSA e la Soprintendenza.
Eloquente la presenza di studiosi quali V.
Mariotti, P. Bordigone, S. Pruneri e – già
citata –R. Pezzola che, introdotti dal A.
Dell’Oca, hanno esposto i loro approfondimenti sul sito archeologico talamonese
raccolti nell’estratto “La necropoli romana a Talamona”.
Al pomeriggio di studio ha fatto seguito,
in serata, la visita guidata alle sale del
museo di Sondrio durante la quale è stato
specificato come in valle siano tutt’ora
nascosti elementi romani: smontate le
vostre baite o i muri a secco lungo i pendii e troverete lapidi antiche che, una
volta caduto l’impero romano, sono state
utilizzate come materiale da costruzione.
Le giornate del patrimonio, inoltre, sono
state coronate con una serie di iniziative curate dall’Associazione Bradamante:
una mostra collettiva – Frangi – Righini
– dal titolo “La terra degli elmi, l’arme
e gli amori” e una serata all’insegna di
un Ariosto fuori dagli schemi conclusasi
con una magistrale interpretazione del
“Lamento di Bradamante” per voce di E.
Riva.
Ma si è trattato solo dell’inizio: la biblioteca –in particolare grazie ai suoi
volontari - ha messo in campo una serie
di iniziative culturali a cui si cercherà
di dare cadenza mensile: visite guidate,
serate a tema che spaziano a 360°; per
ora dai ricordi di guerra del Togn – A.
Franceschini – in collaborazione con la
Bradamante e l’Associazione Combattenti
e Reduci, la figura storica del Conte Dracula – con L. Bianchi - e l’attività in Italia della associazione Emergency – grazie
all’interessamento di G. Luzzi.
Un inizio, ma con l’intenzione di radicarsi
nella storia.
Simona Duca
Assessore alla Cultura
il
Talamonese
Dai Gruppi Consiliari
GRUPPO TALAMONA - PROGETTO COMUNE
IL PRIMO ESEMPIO VIENE DAI COMUNI
I
n questi ultimi mesi del 2012, caratterizzato da continui attacchi ai
Comuni compiuti con una serie indiscriminata di tagli ai trasferimenti a
danno delle Amministrazioni, sembra che
la colpa del dissesto del Paese sia degli
Amministratori comunali. Forse tutto
questo è solo un pretesto per diminuire
le nostre risorse, limitando le possibilità
di azione di tutti gli Amministratori.
Inoltre le scelte del Governo preannunciano nuovi vincoli di finanza pubblica. È
però bene ricordare che i Comuni hanno
sempre rispettato gli obiettivi di finanza
pubblica che lo Stato ha loro assegnato, nonostante i trasferimenti si siano
più che dimezzati. Da giugno 2012 ad
oggi abbiamo avuto tagli per 114.000
euro (come emerso dalla relazione tecnica della nostra responsabile ai tributi
dott.ssa Sabrina Giudici nella proposta di
assestamento del bilancio del prossimo
Consiglio comunale).
Come Comune, comprendiamo l’esigenza di riformare il Paese, di correggere
e risolvere gli errori commessi, ma non
possiamo accettare che a pagare siano
sempre i soliti… cioè i piccoli Comuni.
Vogliamo difendere i diritti dei nostri
cittadini e il nostro ruolo di primi re-
sponsabili della comunità locale e primi
referenti dello Stato per i cittadini.
Un’altra azione del Governo che ci preoccupa è l’applicazione del Patto di
Stabilità anche ai Comuni con meno di
5.000 abitanti come il nostro, in vigore dal prossimo 1 gennaio 2013, poiché
saremo chiamati a costruire la gestione
associata obbligatoria dei servizi o delle
funzioni principali, che non potrà essere
realizzato altrimenti vista la scarsità di
risorse e con i vincoli del patto.
Da parte del Governo si continua a parlare di controlli preventivi di spesa sugli
atti dei Comuni, ma nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale noi, come
consiglieri di “Progetto Comune” e “
Vivere Talamona ”, abbiamo deciso di
rinunciare al gettone di presenza di
partecipazione ai Consigli comunali
(circa 10 euro per ogni Consiglio) e si
è poi demandato al Segretario comunale
il compito di attuare la procedura tecnica
necessaria. Vuole essere un piccolo segnale di responsabilità e di attenzione al
bene comune che vogliamo dare ai nostri
cittadini. Ciò permetterà alle casse del
Comune un risparmio di circa 700-800
euro all’anno.
Certo non è molto, ma visti i tagli, la crisi
8
e le difficoltà del momento vuole essere
un segno di buona volontà e di rispetto
nei confronti dei nostri elettori-cittadini
chiamati ogni giorno a sacrifici.
Anche la Giunta sta facendo molto: il
Sindaco e assessori con parte delle loro
indennità hanno deciso di creare un
fondo da utilizzare per scopi sociali o
per coprire le varie spese in occasione
di manifestazioni civili, culturali e cerimonie.
È utile ricordare che le spese di rappresentanza sono state ridotte a zero.
Per esempio, nella cerimonia del 4 novembre scorso -particolarmente sentita
nel nostro Comune- la Giunta si è fatta
carico di offrire il rinfresco ai Reduci e
Combattenti, ai loro familiari, a tutte le
Rappresentanze intervenute per ringraziarli della loro partecipazione e per trascorrere insieme un momento conviviale.
Per concludere, facciamo gli auguri di
buon lavoro anzi di buona continuazione
al nuovo assessore alla viabilità Augusto
Vola, già ben noto come consigliere delegato, sempre attento e presente ai problemi del territorio quindi molto apprezzato da tutti Amministratori e cittadini.
Gruppo Talamona
Progetto Comune
il
Dai Gruppi Consiliari
Talamonese
GRUPPO VIVERE TALAMONA
LO SAPEVATE CHE…
N
ei passati numeri del Talamonese abbiamo cercato di evitare polemiche
e di proporre idee sostenibili
per Talamona in considerazione anche dei momenti difficili
che si stanno affrontando.
In questa occasione vogliamo
portare a conoscenza della popolazione alcune interpellanze
da noi sostenute in Consiglio
Comunale, relative a quelli che
riteniamo essere gravi atti di
irresponsabilità amministrativa.
Lo sapevate che stiamo bevendo acqua del Roncaiola?
(tutti i nodi vengono al pettine…)
Da mesi l’ormai mitico tubo rosso viene
di nuovo posizionato nel Roncaiola, ma
l’attuale amministrazione, a differenza
della precedente, non l’ha comunicato
alla popolazione.
Anni fa l’allora amministrazione Luzzi, in
casi di estrema mancanza d’acqua, aveva
fatto realizzare delle captazioni anomale,
comunicandolo alla popolazione mediante la puntuale emanazione di ordinanze
prudenziali di bollitura dell’acqua e procedendo, di concerto con l’ASL, a controlli sistematici della qualità dell’acqua.
Allora, l’attuale Sindaco e buona parte
dei componenti del suo gruppo, avevano
inscenato delle forti proteste, che avevano avuto grande riscontro nel paese
grazie alla copiosa produzione di volantini sull’argomento e avevano creato un
eccessivo allarmismo nei cittadini.
Avuta la sedia su cui poltrire, il loro rispetto per la salute dei cittadini è andato letteralmente scemando. Difatti il
Sindaco, alla nostra interpellanza sull’argomento, ha risposto che nei casi di necessità è stato allacciato all’acquedotto
il tubo sul Roncaiola senza avvisare la
popolazione, visto che è stato posizionato ad un’altitudine maggiore.
La scelta di non avvisare la popolazione dell’iniziativa ci sembra molto grave,
anche se, adesso come allora, non siamo
contrari alla scelta di utilizzare tali captazioni, se puntualmente controllate.
Riteniamo, tuttavia, che i talamonesi
avessero il diritto di essere informati
dell’utilizzo dell’acqua del fiume come
potabile, proprio per consentire a ciascuno di poter scegliere all’interno delle
propria casa se bollire l’acqua oppure no.
Lo sapevate che non stiamo adottando
in tempo il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.)?
Talamona ormai da sei anni sta portando
avanti l’iter necessario per l’adozione del
nuovo P.G.T., in sostituzione del P.R.G.
(Piano Regolatore) esistente.
Nonostante le scadenze previste dalla
legge, le varie proroghe precedentemente
concesse e, soprattutto, la consapevolezza delle gravissime conseguenze correlate
alla mancata adozione del P.G.T., questa amministrazione, dopo più di 3 anni
dall’insediamento, non ha ancora completato l’iter di adozione dello stesso.
La mancata adozione del P.G.T. entro il
31 dicembre 2012, di fatto consentirà
l’esecuzione dei soli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ciò
significa che non si potranno richiedere ad esempio permessi per costruire/
ristrutturare e tutti i terreni edificabili
perderanno i requisiti di edificabilità.
9
L’iter di adozione dopo la scadenza sopra
citata prevede dei passaggi differenti e
dei tempi abbastanza lunghi, pertanto
il problema non si potrà risolvere per
diversi mesi.
I gravi ritardi di questa amministrazione nell’adozione del piano urbanistico
penalizzeranno i cittadini che avranno
i terreni deprezzati, gli operatori edili
e gli artigiani che si vedranno ridotti le
già esigue commesse, ed anche il Comune
che non potrà introitare i proventi degli
oneri di urbanizzazione e, probabilmente
nemmeno l’IMU sui terreni edificabili in
quanto perderebbero tale qualifica, fondi
indispensabili per realizzare opere importanti.
Questa è la naturale conseguenza di
un’amministrazione carente di impegno,
di programmazione e di capacità di stabilire le priorità degli interventi.
L’unica speranza rimasta è quella di un’ulteriore proroga concessa dalla Regione,
ma al momento non risultano notizie a
riguardo.
Il nostro gruppo augura a tutta la comunità buone feste e un sereno anno
nuovo, con un pensiero particolare alle
persone e famiglie che stanno vivendo un
momento di particolare difficoltà.
Gruppo Vivere Talamona
il
Talamonese
Eventi
Per non dimenticare:
a Talamona i ricordi della guerra
Grande successo per la presentazione del documentario
‘Il Togn, tracce di memoria’
I
l 1° novembre, la biblioteca di Talamona in collaborazione con il Comune, l’Associazione Nazionale Combattenti e reduci ed il Circolo Culturale
Autogestito “Il forno” di Ponte in Valtellina ed i volontari dell’ Associazione Bradamante, ha organizzato presso la sala
della “Casa della Cultura” di Talamona, la
proiezione di un film – documento realizzato da Pier Giorgio Picceni sulla base di
un racconto di Egidio Sertori, dal titolo:
Il Togn…Tracce di memoria, con i ricordi
di vita e di guerra nella testimonianza
di un artigliere reduce della campagna
di Russia.
Il Togn per la cronaca è Antonio Franceschini nato nel 1921 e risiede a Ponte in
Valtellina, è un esile e tenero nonnino
ancora brillante e molto allegro malgrado il suo tristissimo vissuto in Russia.
Appena entrato in sala, dalla tasca dei
pantaloni ha tolto un’armonica ed ha
iniziato a suonare dei brevi motivetti
lasciando stupiti i presenti, vi era an-
10
che Riva Attilio di 95 anni, uno dei tre
reduci di Talamona, anche lui aveva tanti
tristi ricordi della Russia ed ha voluto
ricordare di quella volta che con la sua
moto biposto ha dato un passaggio a
don Carlo Gnocchi. I due reduci si sono incontrati e non hanno potuto fare a
meno di stringersi in un caloroso e commosso abbraccio. Ad aprire il pomeriggio
è stato l’assessore alla Cultura Simona
Duca, entusiasta per il gran numero di
persone presenti, tra i quali anche il
sindaco Italo Riva. Ha spiegato: “Oggi
siamo qui “Per ricordare” quel pezzo di
storia della nostra nazione e della ritirata in Russia, quella storia che oggi i
bambini devono impararla solo sui libri
(e spesso si annoiano) e non è la stessa cosa come sentirla raccontare da chi
purtroppo ha vissuto la sua giovinezza
nell’inquietante contesto di paura, morte
e distruzioni provocate dal 2°conflitto
mondiale. Non possiamo e non dobbiamo
mai dimenticare che milioni di persone
hanno dato la loro vita per la pace della
nostra patria” ha concluso l’Assessore,
passando quindi la parola per una breve
presentazione del lavoro che aiuta a non
dimenticare, ricostruito da Pier Giorgio
Picceni, suddiviso in due parti dove che
ha alternato due storie parallele tra i
ricordi del reduce artigliere Togn con
stralci di documentari ed immagini molto
toccanti che raccontano la vera guerra,
ricostruendo cosi questa parte di storia,
facendo un profilo anche delle tre entità
che sono state coinvolte in modo trau-
il
Eventi
???
matico in questa triste avventura l’entità
Italiana, Tedesca e Russa.
Nella prima parte il Togn racconta un po’
la storia della sua famiglia e della naia
di quando appena ventenne, la vigilia di
Natale del 1941 il postino gli consegna
la cartolina precetto che deve partire per
fare un duro e lungo addestramento militare ad Acqui Terme (AL). Lui ancora non
sa che il suo destino è ormai segnato e
in breve tempo inizia la triste avventura
più grande di lui che da muratore e contadino; senza saperlo si ritrova slanciato
e coinvolto in modo drammatico con altri
milioni di persone in un luogo a lui sconosciuto che è la campagna di Russia a
cui è dedicata la seconda pare Malgrado
tutto il Togn è stato fortunato ed è riuscito a far ritorno a casa anche se colmo di tristezza e dolore. Con questa sua
testimonianza vuol dar modo a tutti di
riflettere affinché nessuno mai più debba
rivivere gli orrori vissuti durante quella
terribile guerra in cui 230.000 giovani
son partiti verso la Russia dal 1941 al
1942 e di questi 84.000 non hanno più
fatto ritorno, 54.000 dei quali erano alpini ed hanno fatto ritorno solo in 11000.
Qui nella casa della cultura, ha spiegato l’assessore Duca: “promuoviamo degli
incontri culturali bimestrali, in base alle
disposizioni, per valorizzare e coinvol-
gere le forze dei volontari che vengono
anche dall’ esterno, in cui vengono trattate varie tematiche, circa dieci giorni
fa in occasione del 31 ottobre e della
festa di Halloween abbiamo organizzato
una serata a tema ed una signora ne ha
spiegato gli aspetti culturali e la vera
storia di questa festa dalle origini americane. Di recente sono stati distribuiti dei
volantini a tutta la popolazione di Tala-
Talamonese
mona, con l’ intento di riuscire a capire i
tipi argomenti a cui sarebbero interessati
ed organizzare cosi delle serate a tema.
Abbiamo aderito inoltre al progetto della
Provincia: “Io volontario per la cultura”
Inoltre organizziamo anche dei pomeriggi
per i bambini”. La bibliotecaria responsabile è Maris Cerri con la fedele collaborazione di Stefano Ciaponi.
Dolores Bertolini
Un gradito ritorno musicale
Il Coro Valtellina, dopo la felice esperienza della Settimana del Canto Lombardo che l’ha visto in primo piano nel giugno del
2011 come promotore della faticosa ma soddisfacente iniziativa a livello regionale, sabato 17 novembre ha giocato in casa
in veste nuova - grazie al debutto di una voce femminile nel gruppo - per la presentazione di un nutrito concerto autunnale.
L’interessante ed intenso programma comprendente ben 14 pezzi - in parte tratti dal repertorio popolare classico e in parte
frutto di fantasia, competenza, creatività del direttore e di più attori locali - ha costituito una significativa testimonianza
dell’evoluzione del lungo ed ampio percorso formativo del Coro, costantemente caratterizzato da impegno, dedizione, passione.
Signore delle cime, La montanara, Montagne addio, Lalla oh!, Ul praa de fiuur, Latte e mele, Casa Valli, La canzone del boscaiolo sono solo alcuni dei suggestivi e gradevoli brani - guidati magistralmente dall’abile direttore Mariarosa Rizzi - che il
numeroso e partecipe pubblico ha avuto modo di apprezzare presso l’Auditorium Comunale, passando una deliziosa serata,
confermata anche dalla richiesta di bis, in allegra compagnia.
La disposizione a semicerchio dei coristi, il palcoscenico opportunamente abbellito da un’originale composizione floreale,
l’ambiente sonoro, l’atmosfera calda e familiare hanno contribuito a conferire pienezza e spessore alle belle voci, consentendo alla magia della musica di avvicinare e abbracciare affettuosamente un po’ tutti i presenti, ricordando teneramente
anche gli amici molto molto lontani...
In attesa di altri appuntamenti, permettetemi di dire che sarebbe proprio bello se il gioioso battesimo della prima corista
donna incuriosisse altre signore, naturalmente accogliendo, sempre con altrettanto piacere, nuovi ingressi maschili!
Formulo ai lettori e all’intera popolazione un augurio speciale per trascorrere buone feste all’insegna dell’armonia e della
serenità, e per un futuro ricco di positività.
Cinzia Spini
11
il
Talamonese
Vicino
???a noi
La Strada Végia
del Dòs de Crúus
C
hi ha progettato la moderna strada
per la val Tartano probabilmente si
è ispirato alla vecchia mulattiera
che percorre il versante occidentale del
Culmine di Campo, conosciuto come Dòs
de Crúus. Sul versante scosceso troviamo infatti una stradina dolce che sale
armoniosa tra i boschi di castagno con
29 tornanti, senza considerare quelli costruiti di recente per superare una frana.
Cominciamo la passeggiata dalla centrale idroelettrica Pagani, distante circa un
chilometro dal caretello indicatore nei
pressi del primo tornante della strada
della val Tartano. L’edificio fu costruito negli anni ‘20 per sfruttare le acque
del grande bacino idrografico della val
Tartano, raccolte dalla piccola diga di
Colombera. Una targa posta sulle mura
della centrale recita un messaggio tanto
profondo quanto inquietante: “Nell’arduo cimento per convertire le potenze
di natura in industrie disciplina di lavoro”. Parcheggiati gli eventuali mezzi
motorizzati, ci dirigiamo a piedi, o in bicicletta, per la strada sterrata che prosegue verso SO. In breve tempo, tra detriti
alluvionali e fitta vegetazione, giungiamo
alla pista che fiancheggia l’argine dove
proseguiamo verso sx in direzione della
grande forra. Non dobbiamo camminare
molto per scorgere a sx il classico cartello
che ci indica il sentiero che si addentra
nel bosco. Lo seguiamo e già dopo pochi
12
passi, alle nostre spalle, si apre un vasto
panorama sulla bassa valle, in fondo alla
quale si riconosce la parte alta del lago
di Como. Il Culmine di Dazio1 si mostra in
tutta la sua interezza. Il nostro percorso,
recentemente sistemato2, deve superare
uno smottamento ripido, ma nulla di preoccupante. In breve la bella mulattiera
riprende il suo normale cammino. Le classiche bandierine bianco-rosse ci faranno
compagnia per tutto il tragitto, ma non
sono certo indispensabili date le ottime
condizioni della stradina, quasi tutta ancora selciata. Man mano che camminiamo
ci accorgiamo di come la salita sia dolce
e di conseguenza molto lunga.
La conformazione e il tracciato attuale
della Strada Végia del Dòs de Crúus3 risale
ai lavori di miglioramento attuati nella
prima metà del 1800 dal governo austriaco. Talvolta i lati sono addirittura protetti da grossi massi conficcati nel terreno.
Dopo qualche tornante si giunge a una
grande cappelletta con dipinta la Madonna con il Bambino. Appena prima (le segnalazioni sono state recentemente posate), un sentiero permette di giungere al
5° tornante della nuova strada asfaltata.
Siamo in località Gisöol. Qui, un tempo,
tra le case che si perdono nel bosco c’era
un ristoro che offriva vino e gassosa ai
passanti. Quando fu costruita la nuova
strada, negli anni ‘60, in val Tartano
erano più di mille i residenti ed è facile
immaginare come questa via di
comunicazione assieme all’altro
accesso alla valle - quello attraverso la val Fabiòlo4-, fosse
molto trafficata.
Continuando il nostro cammino
possiamo, con attenzione, uscire dal percorso per sbirciare il
desolato vallone alluvionale del
torrente Tartano. In tempi assai
lontani il corso d’acqua defluiva
principalmente nella val Fabiòlo
dove oggi vengono raccolte solo le acque del rio d’Assola. Poi,
probabilmente anche grazie allo scioglimento dei ghiacci, il
torrente ha deviato il suo corso
creando una voragine e lascian-
Vicino
???a noi
il
Talamonese
Alpi Orobie
do l’enorme conoide che si estende a E
di Talamona.
La massa di inerti che oggi notiamo risale
però alle ultime grandi alluvioni (1885,
1911 e 1987), che hanno definitivamente cancellato tutti i prati insieme alla
chiesetta di San Bernardo5 e al ponte
omonimo che permetteva di raggiungere
Talamona.
Senza fatica proseguiamo fino a lambire
la condotta forzata che fornisce l’acqua
alla centrale idroelettrica Pagani. Si racconta che questo tubo sia stato la salvezza della mulattiera: la sua presenza,
infatti, ha costretto i progettisti della
nuova strada a tracciarla verso N, anzichè
sovrapporla al vecchio tracciato cancellandolo. Appena sopra il tubo possiamo
facilmente raggiungere la strada asfaltata
al suo 9° tornante. Alzando lo sguardo
riusciamo a distinguere il Crap di Mezzodì
affacciato sul paese di Ardenno e, poco
più a dx, la bocchetta che permette di
scendere al paesino di Sostìla.
Stiamo superando il tratto più ripido del
versante ma, anche qui, la mulattiera
conferma la sua anima diventando ancora
più docile. La nostra oziosa passeggiata
non è certo paragonabile con le fatiche
che un tempo venivano spese su questa
via. In molti ricordano che i bambini,
quelli che appartenevano alle famiglie
più povere, prima di andare a scuola a
Campo scendevano a Talamona, per poi
risalire con il loro carico sulle spalle. E
lo stesso facevano gli adulti: gli uomini
più forti - leggenda narra arrivavano a
portare anche 100 kg, le donne 50 kg.
Ai primi del Novecento venne costruita
la prima teleferica per collegare Tartano
con Talamona. Singolare fu il fatto che
Fabio il
Pusterla
inizialmente
comune non concesse il
Autunno
2012a chi viveva
permesso proprio per
evitare
trasportando viveri e materiali di perdere
un importante contributo di sostentamento.
I più attenti, durante il cammino, avranno certamente notato diverse croci, oggi
arrugginite e nascoste tra la vegetazione,
ma ancora testimoni dei morti per disgrazie. Il carico, la stanchezza, le calzature
inadeguate e le condizioni meteorologiche potevano rendere talvolta insidiosissimi pure questi percorsi. Tocchiamo
più volte la tubazione; il bosco momentaneamente sostituisce il castagno con
la robinia ed il frassino. Il sentiero dopo
due lunghi traversi, il primo verso S e il
Végia del
rúus
Partenza: centrale idroelettrica
Pagani (m 370).
BeLLezza
ItInerarIo
automobIlIstIco: da
Sondrio procedere in direzione
Morbegno. Superato il ponte del
Masino ad Ardenno svoltare a sx per la
strada provinciale orobica e quindi a dx
seguendo le indicazioni per Tartano. Al
primo tornante sinistrorso prendere la
stradina a dx che porta alla centrale
idroelettrica Pagani.
Fatica
PericoLosità
-
ItInerarIo sIntetIco: centrale
idroelettrica Pagani (m 370) - Gisöol
(m 559) - Dosso di Sotto (m 952),
Bormini (m 971) - Campo Tartano
(m 1049).
DIffIcoltà/DIslIvello
1 su 6 / 679 metri.
In salIta:
temPo PrevIsto: 2 ore e mezza.
attrezzatura rIchIesta: DettaglI: T. Tranquilla passeggiata
effettuabile anche in mountain bike.
Mappa consigliata: val Tartano
1:25000 reperibile all'albergo
Miralago a Campo Tartano
(0342/645052).
A sx: vista sulla bassa Valtellina dai prati del Dosso di Sopra (27 luglio 2012, foto Roberto Ganassa).
secondo verso N, si riporta verso mezzo- in legno e prodotti tessili che poi venhi ha progettato la moderna prosegue verso SO. In breve tempo, conseguenza molto lunga.
giorno
aggirando
il versante
chedetriti
scende
per ricavarne
un sostentamento
alluvionalidevano
e fitta vegetaLa conformazione
e il tracciato
strada
per la val
Tartano tra
zione,
giungiamo
alla
pista
che
fianattuale
della
Strada
Végiadi
delnuovo
Dòs de
probabilmente
si
è
ispirato
alla
salendo
dal Culmine di Campo. Entriamo ufficial- indiretto. Dalla chiesa,
3
vecchia mulattiera che percorre il cheggia l'argine dove proseguiamo Crúus risale ai lavori di miglioraalladella
strada
possiamo
proseguire
mente
val Tartano
tra le case
delsxDosso
verso
in direzione
grandeasfaltata,
mento attuati
nella prima
metà del
versantein
occidentale
del Culmine
camminare centinaio
1800 dal governo
austriaco.
di Campo,
per qualche
di metri
finoTalvolta
all’in-i
di
Sotto6.conosciuto come Dòs forra. Non dobbiamo
de Crúus. Sul versante scosceso molto per scorgere a sx il classico lati sono addirittura protetti da grossi
deichesentieri
dove vengono
Il
profondo
solco
torrente
che cisiindicacrocio
il sentiero
massi conficcati
nel terreno.evidentroviamo
infatti
unascavato
stradinadalcartello
nel bosco.ziate
Lo seguiamo
e
Dopo qualche
si giunge a
dolce
che più
sale tenebroso,
armoniosa tra
le indicazioni
per latornante
val Fabiòlo
fa
sempre
ma lasi addentra
vista sulla
i boschi di castagno con 29 già dopo pochi passi, alle nostre spalle, una grande cappelletta con dipinta la
sx
(n°
170),
per
Frasnino
a
dx
(n°163)
e
alte
montagne
baciatequelli
dal sole
si apreattenua
un vasto panorama sulla bassa Madonna con il Bambino. Appena
tornanti,
senza considerare
(le segnalazioni
sono state
costruiti di
recente per superare valle, in fondo alla quale
per silariconosce
via cheprima
abbiamo
appena percorso
questa
sensazione.
la parte alta del lago di Como. Il Cul- recentemente posate), un sentiero
una frana.
(n°
166).
Poco
oltre il piccolo borgo incontriamo
1il
mine di Dazio si mostra in tutta la sua permette di giungere al 5° tornante
Non cirecentetroviamo
in asfaltata.
un punto
della quindi
nuova strada
Siamo di
in
Il nostro percorso,
ominciamoun’enorme
la passeggiata fontana
dalla interezza.
Fontanone,
di pietra
località
Gisöol.
Qui, un tempo,
tra le
centrale idroelettrica Pagani, mente sistemato2, deve
superarema
unobensì
arrivo,
nella
partenza
di
nuove
che
però
eroga
solo
poche
gocce
d’acqua.
distante circa un chilometro dal car- smottamento ripido, ma nulla di pre- case che si perdono nel bosco c'era
escursioni
le che
soleggiate
Un
il riferimento
idrico della
un tra
ristoro
offriva vino montae gassosa
tello tempo
indicatoreera
nei pressi
del primo occupante.
In breve lafacili
bella mulattiera
7, o
ai
passanti.
Quando
fu costruita
la
tornante
della
strada
della
val
Tarriprende
il
suo
normale
cammino.
Le
nel luogo
giusto
gne della val Tartano
contrada.
Il
bosco
lascia
man
mano
spatano. L'edificio fu costruito negli anni classiche bandierine bianco-rosse ci nuova strada, negli anni '60, in val
pertutto
assaporare
i menù
dell’Accademia
delzio
ai prati,
bengrande
tenutifaranno
nonostanerano
più di mille i residenti
'20 per
sfruttare ancora
le acque del
compagnia per
il tra- Tartano
ed è facile immaginare
come questa
bacino
idrografico
gitto, ma non sono la
certo
indispen- manifestazione
Polenta,
culinaria
che
te
siano
moltodella
irtivale Tartano,
quindi difficilmente
raccolte dalla piccola diga di Colom- sabili date le ottime condizioni della via di comunicazione assieme all'altro
copre
tutti
i
fine
settimana
di
novembre
lavorabili
con
i
mezzi
meccanici.
bera. Una targa posta sulle mura della stradina, quasi tutta ancora selciata. accesso alla valle - quello attraverso la
4
val Fabiòlo
centrale
recita un
messaggio
tanto
pro- Manche
manodeve
che camminiamo
accor-, fosse molto
trafficata.
pressocigli
alberghi
Miralago,
La Gran
BaiSi
giunge
alla
strada
asfaltata
fondo quanto inquietante: "Nell'arduo giamo di come la salita sia dolce e di 8 Continuando il nostro cammino
ta
e
Valunaga
.
essere
percorsa
cimento per
convertireper
le qualche
potenze di decina di me1 - Vedi: Fabio Pusterla ne Le Montagne Divertenti
natura
in industrie
disciplina di lavoro".
Tratto da3 - Il"Montagne
Divertentti”
tri
prima
di riprendere
il selciato.
Siamo
- n.20 - Primavera
2012, Il Culmine di Dazio
Dòs de Crúus è così chiamato
a Campo
Tartano, mentre a Tartano è conosciuto come Dòs
Parcheggiati gli eventuali mezzi (m 921).
Autunno
2012
de Mimàbìa.
tra
le
case
di
Bormini
dov’è
un’altra
cap2
I
lavori
sono
stati
svolti
dagli
Amici
dell'albergo
motorizzati, ci dirigiamo a piedi, o Miralago di Campo insieme ad alcuni volontari del 4 - Vedi: Nicola Giana ne Le Montagne Divertenti
in bicicletta, per
la strada sterrata
Dosso di Sotto.
- n.18 - Autunno 2011, Viaggio in val Fabiòlo.
pelletta.
Il nome
della che
contrada
deriva
dal fatto che gli abitanti sono originari 1) Vedi: Fabio Pusterla ne Le Montagne Divertenti
- n.20 - Primavera 2012, Il Culmine
di Dazio
Val Tartano
69
Le Montagne
di
Bormio.Divertenti
(m 921).
Tagliando più volte la strada asfaltata
2) I lavori sono stati svolti dagli Amici dell’albergo
raggiungiamo la chiesa di Sant’ Agostino
Miralago di Campo insieme ad alcuni volontari
nel cuore di Campo (m 1049, ore 2:20),
del Dosso di Sotto.
l’abitato più popoloso della val Tartano. 3) Il Dòs de Crúus è così chiamato a CampoTartano,
Il sagrato della chiesa è un ottimo posto
mentre a Tartano è conosciuto come Dòs de
Mimàbìa.
per riposarci e nello stesso tempo ripagare le fatiche con lo sguardo che spazia 4) Vedi: Nicola Giana ne Le Montagne Divertenti
- n.18 - Autunno 2011, Viaggio in val Fabiòlo.
dalle montagne fino al lago. Il nome del
paese è stato suggerito dalle piantagioni 5) La Chiesetta di San Bernardo si trovava a SO
dalla centrale idroelettrica Pagani.
di canapa le cui fibre venivano utilizzate
6) In dialetto locale Doss Desò(o)t.
per lavorazioni tessili. Un tempo la vita
7) Si ringraziano Pier Giorgio Spini, Giorgio Spini e
nelle valli orobiche era molto dura, ma
Umberto Barlascini per le informazioni fornite.
gli abitanti, oltre alla classica pastorizia 8) Info: Consorzio Turistico Porte di Valtellina Piazed alla coltivazione della terra, si erano
za Bossi, 7/8 - 23017 Morbegno (SO) - ItaliaTelefono +39 0342 601140.
specializzati nella produzione di attrezzi
C
C
13
il
Talamonese
Società
IL CONSUMO DI SOSTANZE
STUPEFACENTI
L’
ufficio delle Nazioni Unite contro
la Droga e il Crimine ha stimato in
200 milioni le persone che hanno
assunto droghe almeno una volta in un
anno. Di questi, 25 milioni sono considerati tossicodipendenti. Ogni anno
200.000 persone muoiono per malattie correlate all’uso di stupefacenti. I
giovani sono i più coinvolti: l’uso di
droga tra i 14 e i 30 anni è più che
doppio rispetto a quello della popolazione generale, tre volte maggiore nel
caso della cannabis. “Cinquant’anni di
guerra alla droga hanno fallito e all’Onu
non resta che prenderne atto. Dicendo
basta alla criminalizzazione e trattando
l’emergenza mondiale per quello che è:
una questione sanitaria”, ha detto l’ex
presidente delle Nazioni Unite Kofi Annan, suo prestigioso membro.
Tutto questo ci sembra lontano, ma
purtroppo se ci guardiamo intorno
e leggiamo i quotidiani locali ci
accorgiamo che l’uso di droghe sta
coinvolgendo anche la nostra piccola realtà, ed il fatto che si tratti di
un’emergenza è da considerarsi veritiero.
Tutte le “droghe” fanno male, non esiste la distinzione tra droghe “leggere”
e droghe “pesanti”, forse l’unica cosa
che le distingue è che nella stragrande maggioranza dei casi le prime sono
l’anticamera delle seconde. Ciò posto,
nei confronti di qualsiasi droga la tolleranza da parte di ciascun genitore deve
essere “ZERO”. E’ oramai dimostrato da
noti studiosi del settore che anche la
“marijuana” e “Hashish”(considerate le
sostanze più comunemente usate dai
giovani) non sono più quella di “una
volta” in quanto nella coltivazione e
preparazione delle stesse vengono
impiegati additivi chimici che hanno
decuplicato il principio attivo THC (tetraidrocannabinolo) rendendo di conseguenza molto più forti anche gli effetti.
LE SOSTANZE: è fondamentale che i
genitori siano informati sulle diverse tipologie di sostanze stupefacenti
più diffuse tra i giovani (marijuana,
14
hashish, ecstasy, eroina, cocaina, etc..)
e le modalità di consumo delle stesse.
Sarebbe curioso chiedersi quanti tra
questi, trovando della carta stagnola
nella tasca dei pantaloni del figlio/a sarebbe in grado di ricondurla ad un probabile impiego della stessa nel consumo
dell’eroina? Probabilmente pochissimi,
la maggior parte crederebbe alla classica bugia inventata sul momento dal
ragazzo/a. Così come è necessario che
i genitori conoscano la forma, gli odori
della Marijuana e dell’Hashish, che sono
le sostanze che più comunemente potrebbero essere rinvenute nella tasche
e nelle borse dei figli. La cartine ed i
cartonicini utilizzati per il confezionamento dello “spinello”.
GLI AMBIENTI – LE AMICIZIE: conoscere gli ambienti e le compagnie frequentati dai propri figli è altrettanto
importante in quanto influenzano molto i comportamenti dei ragazzi soprattutto nell’età adolescenziale, periodo
in cui fanno le cose più per non essere
emarginati dal gruppo nel quale si trovano che non perché credano in quello
che fanno.
I COMPORTAMENTI: primo tra tutti
il cambio d’umore, l’aumento dell’aggressività, l’estraniarsi dal resto della
famiglia, l’isolamento in camera da letto per la stragrande maggioranza della
giornata, l’inappetenza, la sonnolenza
prolungata ovvero la tendenza ad invertire il giorno con la notte (andare in
giro la sera e la notte e dormire durante
il giorno), il sempre maggiore bisogno
di denaro (piccoli furti di denaro contante in casa, la sparizione dai luoghi
di custodia in casa di monili d’oro venduti a negozi “COMPROORO” in cambio
di denaro) da destinare all’acquisto di
stupefacenti.
Con questo articolo vogliamo chiedere
una maggiore attenzione e sensibilizzazione delle famiglie (in particolare dei
genitori) a questo problema.
Comando Polizia Locale Di Talamona
Poesie
il
Talamonese
Sei di mattina Milano Malpensa, 4 novembre 2012
Le sei di mattina
La prima bruma cede il passo al giorno
Le file intorno agli imbarchi
La gente che arriva e va
La mattina là fuori, i cornetti e il caffè.
L’attesa del volo porta incertezza
Nella schematica sicurezza dottrinale di numeri e valige.
L’attesa della partenza:
La voglia incerta di andarsene
E il tempo incerto del ritorno.
La prima luce rimbalza sul pavimento
Bagnato di schegge umide.
Il timido giorno negli occhi,
L’attesa di una chiamata che non viene,
un viaggio lungo per un luogo lontano.
E intorno a me il non sapere
Dove ci porta il sogno e dove esso svanisce,
Se in volo tutto cadrà o se sospesi in aria
Vivremo davvero. C’è un sole brillante, e nessun addio.
Il tempo del ritorno è incerto, ma sicuro.
Federico Gusmeroli
Ul noss ricover
Ul mängià l’è nä sudisfaziuñ,
quänt glia misüro fò, a völt ghè vee ul mäguñ;
mä, car i mee regiur, stà n’pitt indree,
l’è tüto salüt, l’è per ul voss bee.
Näsüü püsèe de cent agn fa,
l’aa cugnusüü daa ul trebülà;
la vito l’ero düro tütt l’an,
la pulento, sèmpri menu de la fam.
L’èro di talamuäñ ul ricover temp indree,
adèss“casa di riposo”sé capiss p-ciù bee;
vardim però a la sustänso,
i regiur iè cüraa cun rispètt e cun criänso
L’è stado nä mää dul dun Vincens,
che gliaa cämbiaa in tücc i sens;
l’è diventaa uficialment nä realtà,
per i regiur de rèmi, cesaa ul trebülà.
Adess i temp iè cämbiaa,
p-ciù gnää ul ricordo de quèl ch’è staa;
la strütüro l’aa cämbiaa culur,
sèmpri nèt e cavèzz i noss regiur.
Al persunäl ün grazie de cöör,
sèmpri atent a quèl che l’ospite èl vööl;
l’è mingo sèmpri bèl fa a dagulo d’intent,
in cèrti sitüaziuñ, l’è gnää da pretent.
Cesare Ciaponi 06 - 2012
Ghè la fisioterapisto e l’animäziuñ,
ogni tänt ei vee a cäntà quai cänsuñ;
fino ul prèvèt a dì la mèso,
daa se quai völto l’è n’puu de prèso.
15
il
Talamonese
Cultura
TALAMONA 26 ottobre 2012 una serata all’insegna della cultura “dark”
ALLA CASA UBOLDI
DRACULA INCONTRA VLAD L’IMPALATORE
IN PROSSIMITÀ DI HALLOWEEN
UNA SERATA DEDICATA ALLA PRESENTAZIONE
DEI RETROSCENA STORICI ALL’ORIGINE
DEL MITO DEL VAMPIRO PER ECCELLENZA
U
n Halloween decisamente non
convenzionale quello che si è
deciso di festeggiare venerdì 26
ottobre 2012 alle ore 20.30 in una casa Uboldi addobbata appositamente
con richiami al tema principale della
serata, cioè i vampiri, uno dei travestimenti classici di questa festa (insieme
con streghe, fantasmi, lupi mannari,
scheletri e una moltitudine di personaggi dei vari film horror che escono
continuamente nelle nostre sale cinematografiche), una festa che, come ha
ricordato l’assessore alla cultura, Simona Duca, nel suo discorso introduttivo
“ha soprattutto un valore commerciale,
ma noi questa sera cercheremo un approccio diverso approfondendo quella
che è probabilmente la figura principale
della letteratura horror di ogni tempo
e Paese: il conte Dracula”.
Una storia che, come ha detto la relatrice e promotrice della serata, Lucica
Bianchi, “più o meno tutti conoscono
attraverso libri e film ma che questa
sera sarà raccontata con un taglio completamente diverso, facendo incontrare
due mostri sacri, uno della letteratura
(il conte Dracula appunto) e uno della storia e facendo un parallelismo tra
queste due figure volto ad indagare i
retroscena storici che si celano dietro
a questo grande mito letterario”.
Una storia che non si è rivelata ne meno interessante ne meno terrificante
rispetto a quella più universalmente
nota. Una storia che Lucica Bianchi ha
raccontato avvalendosi di una presentazione interattiva al computer volta
a sottolineare i momenti salienti e di
più forte impatto dell’intero discorso.
Una storia che comincia il 2 novem-
bre 1431 in Valacchia, un piccolo Paese situato nel territorio sudorientale
dell’attuale Romania e definito da molti
viaggiatori, esploratori e avventurieri
come una calamita per ogni sorta di
leggende e superstizioni del genere
umano in particolar modo però quelle legate ai vampiri, esseri umani che,
dopo la morte, si trasformano in esseri
mostruosi avidi del sangue dei vivi e
che escono dalle tombe per procurarselo, sempre e solo durante la notte
poiché il sole è dannoso per loro.
In questa terra emblematica e in questa
data quasi simbolica (il 2 novembre è il
giorno dedicato alla commemorazione
dei defunti) nasce Vlad III, secondogenito di Vlad II che della Valacchia è
il principe regnante (boevoda in lingua
rumena), passato alla storia come il sovrano più crudele e sanguinario di tutti
i tempi, una fama consacrata anche dal
suo più famoso soprannome Impalatore
per via della sua particolare predilezio-
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ne per questa tortura che infliggeva a
tutti i suoi nemici.
Una storia, la sua, che, come tutte
le storie che hanno per protagonisti
principi e re, è fatta di intrighi, di
complotti, di tradimenti, di patti dapprima stipulati e poi infranti, di terre
contese (la Valacchia si trovava stretta
in una morsa tra i due maggiori imperi dell’epoca, quello austroungarico e
quello ottomano), ma soprattutto una
storia di violenza di crudeltà e di sangue il cui alone non si è mai del tutto
spento nei territori che furono di tutto
questo scenario, tre elementi che in
questa storia compaiono più frequentemente che in altri luoghi e con altri
protagonisti. Una violenza che Vlad
III ha respirato sin da bambino crescendo, insieme col fratello minore,
come ostaggio alla corte dei Turchi (il
prezzo pagato da suo padre per essere
salito al trono col sostegno di questi
ultimi) conoscendone luci ed ombre
sino a diventare un grande e spietato
guerriero chiamato a riconquistare il
suo Paese dopo che suo padre venne
mandato a morte dai suoi stessi sudditi dei quali Vlad poi si vendicò con
efferata crudeltà, la quale, complice
anche un carattere estremamente collerico, caratterizzerà tutta la vita e
il regno di Vlad e che poteva essere
scatenata per i più disparati motivi,
anche i più futili, e portata avanti con
un piacere sadico inaudito (si racconta
ad esempio che Vlad amasse mangiare
sotto i pali dove infilzava i suoi nemici
oppure dal punto più alto di una collina per godersi meglio la scena e che
addirittura in uno dei suoi castelli fece
collocare la sua camera da letto sopra
Cultura
le segrete dove i prigionieri venivano
torturati per poter sempre sentirne i
lamenti ad ogni ora del giorno e della notte). Non c’è da stupirsi dunque
se qualcuno, mentre Vlad era ancora
in vita, cominciò a considerarlo come il diavolo sceso in terra (Dracul
in lingua rumena un soprannome gia
usato per suo padre non molto meno
crudele di lui) e del fatto che dopo la
sua morte cominciarono a comparire
cronache sempre più accurate (anche
se talvolta un po’ gonfiate) delle sue
efferatezze che contribuirono al passaggio della sua figura dalla storia alla
leggenda per poi passare nella letteratura quando, nel 1897, lo scrittore
irlandese Bram Stoker pubblica il suo
romanzo più famoso, Dracula appunto,
che però, bisogna dire, ha ben poco a
che fare col personaggio storico originale rifacendosi invece molto a tutta una serie di racconti popolari che
proprio in quel periodo circolavano in
grande quantità finendo addirittura
sui giornali: storie che narravano di
persone che venivano ritrovate integre
nelle tombe alle quali veniva staccata la testa per evitare che potessero
ritornare in qualche modo nel mondo
dei vivi e di persone che divenivano
pallide, fotosensibili e cadevano in
sonni profondi tanto da portarli alla
morte apparente.
Oggi si sa che queste persone soffrivano di una rara e terribile malattia del
sangue, la porfiria, ma allora nessuno
lo sapeva e si pensa sia stata proprio
l’ignoranza di fronte a tali fenomeni a
generare le leggende sui vampiri in particolar modo in Romania e in generale
nell’est europeo, ma non solo (esistono
casi documentati persino oltreoceano).
Insomma una serata che di certo non
ha deluso le aspettative di chi si era
prefigurato una classica festa di Halloween al’insegna del brivido, ma che ha
anche permesso di imparare qualcosa di
nuovo, di conoscere uno scenario consegnatoci direttamente dalla storia e
che nemmeno il più perverso degli sceneggiatori e degli scrittori avrebbe saputo sicuramente immaginare così dal
nulla a riprova di come molto spesso la
realtà supera di gran lunga la fantasia.
Antonella Alemanni
M
il
Talamonese
MANI IN PASTA
ercoledì 7 novembre, nelle nostre classi sono arrivate laura e Maria,
che ci hanno proposto il laboratorio “MANI IN PASTA”, per farci conoscere ed apprezzare un piatto tipico della nostra valle: i pizzoccheri.
All’inizio ci siamo divertiti con “ il gioco del dectetive”: dovevamo riconoscere i vari tipi di farina ( di grano, integrale, multi cereali di mais…)
seguendo degli indizi.
In seguito Maria ci ha raccontato “ La leggenda dei pizzoccheri”che raccontava di Fiorenzo, un ragazzo di Teglio e della sua mamma Meluzza Comasca,
che, utilizzando la farina di grano saraceno, hanno dato origine a questo
piatto della cucina valtellinese.
Finalmente è arrivato il momento più atteso, quello di mettere le mani in
pasta. Alcuni di noi hanno versato gli ingredienti nelle dosi necessarie in
una ciotola, mentre laura impastava in modo esperto. Subito dopo abbiamo
avuto ricevuto il nostro impasto e abbiamo cominciato con allegria e impegno a lavorarlo, a stenderlo con il mattarello in una sfoglia e tagliarla col
coltellino in striscioline.Ecco fatto, i pizzoccheri erano belli e pronti. Poi
abbiamo affrontato “ la prova del cuoco”, ogni gruppo doveva “impiattare”
nel modo più originale e fantasioso i pizzoccheri: nei nostri piatti hanno
preso forma un vulcano, gli involtini primavera e una crostata.
Prima di salutarci Maria e Laura ci hanno proposto un ultimo gioco “cosa
bolle in pentola”, in cui dovevamo riconoscere gli ingredienti della ricetta
tradizionale del pizzocchero di Teglio: siamo stati bravi, anche perché questo
piatto lo conosciamo tutti e ci piace molto.
Infine prima di salutarci ci hanno lasciato la ricetta per preparare l’impasto
e per cucinarli e una schedona che illustrava e descriveva i prodotti tipici
della Valtellina, evidenziando le loro proprietà nutritive e la loro genuinità.
E’ stata una mattinata “pizzoccherosa” molto divertente e istruttiva; a scuola
impariamo anche così.
Alunni classi quinte sc. primaria di Talamona
17
il
Talamonese
Varie
???
LA CAMMINATA
DEL GRUPPO A.I.D.O.
S
Grazie Carlo
L’
impianto fotovoltaico in funzione sul tetto del centro medico donato al comune di
Talamona da Carlo Cerutti, ha da alcuni
mesi iniziato a dare i primi frutti.
Dal mese di giugno ad oggi infatti il comune,
grazie a questa speciale donazione, ha potuto incamerare nelle proprie casse 2.665 € che
come stabilito nella delibera della giunta comunale N°16 del 30 gennaio 2012 verranno
utilizzati per interventi ed iniziative volte a
favorire il risparmio energetico.
In questo primo anno si è pensato di utilizzare
tale risorse per gestire ed incrementare il servizio Piedibus, servizio di accompagnamento
alla scuola primaria con un “BUS” immaginario
che viaggia coi piedi dei bambini e degli accompagnatori, ma rispetta le stesse regole di
un vero Bus: percorso, fermate, orari.
Il servizio ha riscosso in paese notevole successo, tanto da essere risultato il meglio riuscito in tutta la provincia, secondo i dati dell’ASL
di Sondrio.
Tra le varie finalità di questo servizio vi è anche la riduzione del trasporto veicolare, quindi
dell’inquinamento a favore della tutela ambientale.
Esprimiamo rinnovata riconoscenza al signor
Carlo Ceruti e rinnoviamo la raccomandazione
a tutti di ridurre il più possibile l’utilizzo degli
autoveicoli anche per riscoprire il piacere e il
beneficio salutare del più naturale esercizio
fisico: il camminare.
i è tenuta Domenica 02 / 09 / 2012 a Talamona la 9° edizione
della camminata non competitiva promossa dal Gruppo A.I.D.O.
e organizzata in collaborazione con varie associazioni di volontariato Talamonesi.
Le iscrizioni si sono aperte alle ore 14 presso la palestra comunale
dove poco a poco, mentre le nuvole di pioggia si allontanavano
dal cielo, si sono radunate parecchie persone fra adulti e bambini
raggiungendo il numero di 175 iscritti.
Tutti hanno attraversato, chi di corsa, chi a ritmo sostenuto, chi
semplicemente passeggiando, l’ intero percorso (lungo circa 4 chilometri e mezzo) attraverso le vie del paese, con partenza presso la
palestra di via alla Provinciale.
Al termine della manifestazione ci sono state le premiazione per i
partecipanti più anziani e per i più piccini, seguite da un’allegra
merenda in compagnia.
Come Gruppo A.I.D.O. siamo rimasti soddisfatti della riuscita della
manifestazione, il cui scopo principale era quello di sensibilizzare
ulteriormente la popolazione sulle tematiche riguardanti la donazione e il trapianto d’organi.
A tale scopo ha certo contribuito con la sua presenza e il suo discorso prima della premiazione
Il nostro Presidente Provinciale, Dott. Rossattini, che ci ha fatto
la graditissima sorpresa di venirci a trovare per questa occasione.
Da ultimo non ci resta che ringraziare l’Amministrazione comunale,
la ProLoco, il Gruppo Alpini, il Moica, la Cooperativa Orizzonte,
la Podistica, gli Amici di Stefano, per la collaborazione, e i vari
commercianti che come sempre generosi anche per questa volta ci
hanno permesso di distribuire parecchi regali.
18
il
Varie
P
Talamonese
NATALE TALAMONESE 2012
I Presepi sono ben 24, dislocati in tutto
il territorio.
Come detto sopra, le iniziative non mancano; ciò si può vedere dal programma
pubblicato in questo numero de “Il Talamonese”.
Ma tutto ciò non sarebbe possibile se
la nostra gente non fosse così legata
alle sue tradizioni; tutti sono coinvolti:
bambini, adulti, anziani.
Grazie di cuore a tutti per l’impegno,
la costanza, la dedizione
e l’entusiasmo.
Si ricorda che per qualsiasi informazione potete
visitare il sito della ProLoco www.prolocotalamona.it, telefonare al
cell. 339-1077110 oppure venire presso la sede della Pro-Loco, sita
in piazza IV Novembre,
vicino al Municipio.
BUONE FESTE A TUTTI!!!
Il Consiglio
Pro-Loco Talamona
untuale come
ogni anno, è arrivato
il Natale dei
Talamonesi.
Anche questa
volta il paese
grazie a persone volonterose
ed appassionate, si appresta a
vivere un mese
ricco di iniziative
legate alla festa
considerata “più
bella dell’anno”.
Associazioni, volontari, commercianti,
ditte ed artigiani locali, contribuiscono, ognuno per le proprie competenze,
a creare la magica atmosfera natalizia.
Siamo giunti alla 24ª edizione de “I
PRESEPI DELLE CONTRADE”: c’era il timore che la crisi economica in atto,
potesse influenzare anche questa manifestazione che da sempre richiama molti
visitatori, anche da fuori paese.
Ma i Talamonesi non si smentiscono mai!
AVVISI DAL COMANDO POLIZIA LOCALE
AVVISO: NUOVO CONTRASSEGNO INVALIDI
Si comunica che il contrassegno per i portatori di handicap previsto dal CdS (di colore arancione) è stato sostituito dal
modello europeo (di colore blu); pertanto per ottenere tale permesso è necessario recarsi all’Ufficio Polizia Locale per la
compilazione del modulo di richiesta con:
- per il rilascio di un nuovo contrassegno: il certificato medico rilasciato dall’ASL o dalla Commissione Medica Locale che
certifichi il possesso dei requisiti ed una foto-tessera recente;
- per il rinnovo del contrassegno: il certificato del medico curante che attesti il persistere della patologia, una foto-tessera
recente ed il permesso in scadenza.
Per quanto riguarda i permessi non ancora scaduti, l’ufficio P.L. provvederà nei prossimi mesi a contattare gli interessati
per la sostituzione.
PERIODO INVERNALE: PNEUMATICI DA NEVE O CATENE A BORDO!
Si ricorda che per il periodo compreso tra il 10 novembre di ogni anno ed il 31 marzo dell’anno successivo, è in vigore l’obbligo
di circolare su tutte le strade comunali, con speciali pneumatici idonei alla marcia su neve o su ghiaccio o, in alternativa,
di circolare disponendo a bordo del veicolo di mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve o ghiaccio.
PERIODO INVERNALE: ATTENZIONE!
Si invita la popolazione a non gettare acqua sulle strade o fuori dalle fontane, in quanto a causa del freddo e delle improvvise
gelate potrebbero crearsi situazioni di pericolo.
19
il
Talamonese
Natale Talamonese
???
2012-2013
2012
DOMENICA 9 DICEMBRE
Letterine a Babbo Natale
Piazza Cusini dalle ore 14.00
Consegna delle letterine e giri
in carrozza
A cura del “Gruppo della Gioia”
SABATO 15 DICEMBRE
Esibizione
“Coro Valtellina”
“Concerto di Natale”
Casa di Riposo ore 16.00
TOMBOLATA
Auditorium – ore 20.30
A cura del “Gruppo della Gioia”
SABATO 22 DICEMBRE
SERATA APERTURA PRESEPI
Ore 21.00
Fiaccolata con partenza da
piazza S. Carlo ed arrivo in
Piazza del Comune
Intrattenimento, sorprese, premi, dolci, vin brulè...
A cura della Pro-Loco di Talamona
DOMENICA 23 DICEMBRE
“Aspettando il... Natale”
nelle vie centro paese dalle
14.00 alle 17.00
mercatini, degustazioni, animazione
A cura della Pro-Loco
REMEMBER MUSIC PEOPLE
Presso “La Cantina”
Dalle ore 21.00 – musica anni
’70, ‘80’, 90’
LUNEDÌ 24 DICEMBRE
32ª FIACCOLATA – ore 20.00
partenza dal Maggengo Premiana ed arrivo a Case Giovanni
a cura degli “Amici Sciatori”
MERCOLEDÌ 26 DICEMBRE
I MESTIERI ANTICHI
Presso i sotterranei della Chie-
sa Parrocchiale dalle ore 14.00
alle ore 18.00
Cardatura e filatura della lana
A cura dell’Associazione “Amici
degli Anziani”
DEGUSTAZIONI
PRODOTTI TIPICI LOCALI
Dalle ore 14.00 alle ore 19.00
Con la Cooperativa Agricola
“TERRAZZE DEI CECH” e Azienda Agricola di Sonia Marioli
Presso sede dell’Associazione
“Amici degli Anziani” (via Valenti)
TIRO AL PALLINO
Bar Coseggio ore 20.30 – “vin
brulè e panetun in compagnia”
CANTIAMO INSIEME
IL NATALE
Concerto della Corale “Don Vincenzo Passamonti”
Chiesa S. Giuseppe (oratorio
confratelli) - Ore 21.00
TORNEO ROSAZZURRO
Palestra Comunale dalle ore
20.00 alle 23.00
A cura del Gruppo della Gioia e
Enjoy Valtellina
GIOVEDÌ 27 DICEMBRE
PIZZA PARTY
Ludoteca ore 19.00
A cura del “Gruppo della Gioia”
TORNEO ROSAZZURRO
Palestra Comunale dalle ore
20.00 alle 23.00
A cura del Gruppo della Gioia e
Enjoy Valtellina
DEGUSTAZIONI PRODOTTI
TIPICI LOCALI
Ore 20.30 – Casa della Cultura
A cura dell’Associazione “DEGUSTIBUS”
ESIBIZIONE
CORO VALTELLINA
Presso Presepe di Via Mazzoni
Ore 21.00
VENERDÌ 28 DICEMBRE
MERCOLEDÌ 2 GENNAIO
TORNEO ROSAZZURRO
Palestra Comunale dalle ore
20.00 alle 23.00
A cura del Gruppo della Gioia e
Enjoy Valtellina
ESIBIZIONE FILARMONICA
TALAMONESE
Dalle ore 20.30
Presso i seguenti presepi: Cà
Giovanni, Amici degli Anziani
e Via Erbosta
ESIBIZIONE
CORO VALTELLINA
Presso Presepe di Via Gavazzeni dalle ore 21.00
GIOVEDÌ 3 GENNAIO
TORNEO ROSAZZURRO
Palestra Comunale dalle ore
20.00 alle 23.00
A cura del Gruppo della Gioia e
Enjoy Valtellina
PRESEPE VIVENTE
ITINERANTE
Dalle ore 20.00
Partenza dal centro paese ed
arrivo alla Chiesa di S. Girolamo
A cura dei volontari della Via
Cerri
DOMENICA 30 DICEMBRE
VENERDÌ 4 GENNAIO
CORALE “DON VINCENZO
PASSAMONTI”
E CORO DI BERBENNO
Dalle ore 14.00
Esibizione presso alcuni presepi.
LO ZUCCHINO D’ORO
Ore 20.45
Palestra Comunale
A cura della Pro-Loco
SABATO 29 DICEMBRE
DEGUSTAZIONI
PRODOTTI TIPICI LOCALI
Ore 16.30 – Casa della Cultura
A cura dell’Associazione “DEGUSTIBUS”
TORNEO ROSAZZURRO
Palestra Comunale dalle ore
20.00 alle 23.00
A cura del Gruppo della Gioia e
Enjoy Valtellina
CAMMINATA A S. GIORGIO
Ore 20.00 partenza dal Tempietto Alpini
ESIBIZIONE
CORO VALTELLINA
Nella Chiesa di S. Giorgio
2013
MARTEDÌ 1 GENNAIO
ESIBIZIONE CORO ANTEAS
Ore 15.00
Presso il presepe del Gruppo
della Gioia
20
SABATO 5 GENNAIO
HAPPYFANIA
torneo amatoriale
pallavolo misto
Dalle ore 18.00
Palestra Comunale
A cura di Enjoy Valtellina
TOMBOLATA DELLA BEFANA
Ore 20.30
Salone Teatro Oratorio
A cura dell’Oratorio “Don Ugo
Bongianni”
DOMENICA 6 GENNAIO
HAPPYFANIA
torneo amatoriale
pallavolo misto
Dalle ore 09.30
Palestra Comunale
A cura di Enjoy Valtellina
LE BEFANE IN PIAZZA
Dalle ore 14.30
Animazione, giri in carrozza,
dolci...
A cura della Pro-Loco