Marzo - La Piazza
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Marzo - La Piazza
Anno 2 - Numero 3 - Marzo 2005 Periodico dell’Associazione Culturale Albatros foto Blow up Castel Madama sotto la neve • • • • SOMMARIO Il Decreto di Storace di Ivano Moreschini Il corpo dei vigili dell’Unione di Federico Chicca Elezioni Regionali di Tommaso Verga Il Paese in Breve pag. 3 » 6 » 8 • Il giornale dei Ragazzi a cura dei ragazzi della III/A • Comunità Montana a cura di Fausta Faccenna • Vicovaro di Sofia Di Giuseppe • Intervista al Sindaco di Sambuci a cura di Ramona Pompili • Aniene: storia di un fiume di Italo Tacchia • Il Castello di Orvinio di Carla Santolamazza • Teatro a Pisoniano di Ivano Chicca • Sport di Ivano Moreschini e Gianluca Simonelli • Tradizioni popolari di Gualtiero Todini • Dimenticare Salò? di Gualtiero Todini - Ivano Moreschini • Musica di Marco Cicogna • Rubrica vini di Marco Moreschini • Cinema di Gualtiero Todini • Recensione Libro di Gualtiero Todini » 9 » 12 » 14 » 17 » 20 » 22 » 24 » 26 » 27 » 30 » 32 » 35 » 36 » 37 » 38 “La Piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 2, n. 3 - Marzo 2005 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Enrico Cascini, Federico Chicca, Fausta Faccenna, Alberto Grelli, Ivano Moreschini, Paolo Muzi Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Tommaso Verga, I ragazzi della III/A, Sofia Di Giuseppe, Italo Tacchia, Ivano Chicca, Gianluca Simonelli, Gualtiero Todini, Marco Cicogna, Marco Moreschini, Alessandra Pucella Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 14/03/2005 - Tiratura 1.300 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 Politica 3 E STORACE DECRETÒ: tutti all’ACEA di Ivano Moreschini La vicenda del passaggio del servizio idrico all’ACEA-Ato2 ha una svolta a sorpresa! Storace trasferisce d’ufficio 93 dipendenti, 7 di Castel Madama Un decreto del Presidente della Regione Lazio Storace è stato recapitato a sette dipendenti comunali di Castel Madama, insieme ad altri 86 dipendenti comunali della Provincia di Roma. Firmato il 27 dicembre 2004, è arrivato agli interessati a metà febbraio 2005, ed è relativo al trasferimento di questi dipendenti all’Acea Ato2, soggetto gestore del servizio idrico integrato nella nostra zona. I dipendenti di Castel Madama interessati dal provvedimento sono: Cascini Giuseppina, Ferrazzi Ennio, Moreschini Antonella, Pieralice Michele, Salviani Vincenzo, Tatti Giacomo, Testa Renato. In pratica, un buon 20% dell’intero organico del Comune di Castel Madama. La vicenda del trasferimento all’Acea del servizio idrico integrato, che racchiude acquedotto, fognatura e depurazione, è iniziata da diversi anni, ed aveva visto un punto d’arrivo per Castel Madama lo scorso anno con la consegna degli impianti all’Acea Ato2. Con quell’atto, sembrava che la vicenda fosse arrivata alla conclusione: è pur vero che la prima bolletta dell’Acea non è ancora arrivata nelle nostre case, ma dal punto di vista burocratico sembrava tutto risolto. Per questo il Decreto di Storace ha provocato smarrimento nei lavoratori interessati. Alcuni di loro erano stati contattati lo scorso anno per il passaggio all’Acea, ed avevano deciso di rimanere al Comune, anche perché gli era stato detto che avevano la possibilità di farlo. Alcuni addirittura non sapevano neanche di essere interessati alla questione, perché impegnati in altri settori. Le segnalazioni del personale per il passaggio all’Acea hanno avuto momenti alterni negli anni: all’inizio molti dipendenti pensavano fosse una soluzione migliore, ma piano piano le cose sono cambiate, fino alla decisione finale di rimanere a Castel Madama. Del resto non è stata una decisione isolata: molti dipendenti dei Comuni vicini avevano a loro volta rinunciato al passaggio. Storace invece ha deciso di autorità che si tratta di un trasferimento d’azienda, e pertanto insieme agli impianti deve passare all’Acea anche il personale. La CGIL di zona invece invita a verificare meglio le singole situazioni, ed afferma che per passare all’Acea bisognava essere impiegati come mansione prevalente nel servizio idrico: insomma, solo chi faceva soprattutto servizio in quel settore poteva essere trasferito. Ovviamente, la CGIL lamenta anche il mancato accordo sindacale per un trasferimento di personale così massiccio. I rappresentanti sindacali del Comune di Castel Madama hanno avuto un incontro con il Sindaco Alfredo Scardala, che ha assicurato un interessamento, come si legge anche nell’intervento che gli abbiamo chiesto. In realtà le voci di corridoio affermano che con la pesante situazione di bilancio che ha il Comune di Castel Madama, l’interessamento per far rimanere i dipendenti sarà solo di facciata. Soprattutto dopo le ultime decisioni in materia di vigili urbani, che costeranno ulteriormente alle casse comunali. Inoltre l’Unione dei Comuni con Marcellina e S. Polo dei Cavalieri, che aveva assicurato un introito di 175.000,00 euro l’anno scorso, ha visto per il 2004 solo 15.000,00 euro di assegnazione. Un po’ poco per pagare un nuovo dirigente come comandante dei vigili del corpo dell’Unione dei Monti Lucretili Ernici. I dipendenti comunali interessati hanno avuto un incontro anche con il consigliere regionale Lucherini, che ha presentato un’interrogazione, e hanno deciso di rivolgersi ad un avvocato, Dott.ssa Cascarano, per fare ricorso al Tar. Nel frattempo però rimangono al lavoro nel Comune, perché l’Acea non li ha ancora convocati, anche se il Decreto dovrebbe avere decorrenza immediata. L’impressione è che sia tutto in sospeso, in attesa del risultato elettorale del 4 aprile prossimo. 4 Politica INTERVENTO DEL SINDACO Il Decreto del Presidente Storace del 27.12.2004 conclude il procedimento con il quale è stato individuato il personale dipendente dei comuni compresi nell’Ambito Territoriale Ottimale 2 addetto alla gestione del Servizio Idrico Integrato, disponendone il trasferimento al nuovo soggetto gestore. L’Amministrazione comunale ha ritenuto, innanzitutto, il trasferimento del personale destinatario del provvedimento non rispondente agli interessi del Comune, atteso che esso viene impiegato ormai in settori diversi da quello idrico, assicurando il regolare funzionamento di servizi essenziali per la comunità. Conseguentemente, al fine di evitare il trasferimento, sono state assunte le iniziative che di seguito si elencano succintamente: – gli interessati sono stati tempestivamente informati del provvedimento, ancora prima della sua formale notifica, in modo da consentire loro di potersi attivare singolarmente, o mediante le OO.SS., per tutelare i propri legittimi interessi; – è stata contattata la Segreteria Tecnica Organizzativa di ATO 2 S.p.A. con la quale sono state concordate le modalità attraverso le quali richiedere la rettifica del Decreto, mediante stralcio delle disposizioni riguardanti il personale dipendente di questo Comune; – il 24.02.2005 è stato siglato un accordo sindacale specifico con le RR. SS. UU. interne e con la CGIL Funzione Pubblica della Provincia di Roma, con il quale si stabilisce che il Comune rilascerà il nulla osta al trasferimento soltanto qualora venga acquisito il consenso preventivo del personale interessato; – è stata inviata alla Regione Lazio e ad ACEA ATO2 S.p.A. la formale richiesta di rettifica del provvedimento, allegando l’accordo sindacale e le dichiarazioni di non disponibilità al trasferimento rilasciate dal personale interessato. L’individuazione dei dipendenti da trasferire è avvenuta mediante un procedimento, avviato all’atto della istituzione dell’ATO 2, che teneva conto di dati obiettivi quali gli atti di assunzione ed i successivi provvedimenti di gestione del personale impiegato comunque in servizi atti ad essere ricompresi in quelli propri del Servizio Idrico Integrato. Non si comprende in base a quali elementi “qualcuno” possa ritenere diversamente. Qualora fosse necessario, nei limiti delle capacità di spesa del comune, i posti che si dovessero rendere vacanti saranno coperti mediante pubblici concorsi o mediante apertura di cantieri scuola-lavoro finalizzati comunque all’occupazione. IL SINDACO (Prof. Alfredo Scardala) IL PARERE DEL SINDACATO In riferimento al Decreto del Presidente della Regione Lazio, che dispone il trasferimento di n. 7 dipendenti comunali all’Azienda che gestisce il servizio idrico integrato, nell’ambito dell’Ato 2 ed alla vostra richiesta di informazioni del 28.02.2005, si comunica quanto segue: – Le RSU CGIL del Comune di Castel Madama venute a conoscenza del Decreto hanno tempestivamente informato la struttura territoriale del nostro sindacato. In data 24.02.2005, si è svolto un incontro nella casa comunale, tra RSU, CGIL FP Roma Est, l’Amministrazione Comunale e il Segretario Generale, a seguito del quale è stato sottoscritto un accordo che prevede la richiesta dei dipendenti di poter scegliere il trasferimento e di conseguenza l’intervento del Sindaco al fine di rettificare il citato Decreto per i lavoratori che non intendono accettare il trasferimento; – Le RSU CGIL non sono in possesso e a diretta conoscenza di documentazione tale da poter stabilire se le modalità con le quali l’Amministrazione Comunale ha trasmesso l’elenco dei dipendenti inseriti nel Decreto risponda ai requisiti previsti dalla legge, in quanto il controllo di tali atti era di competenza delle OO.SS. a livello regionale. A nostro parere sembra che non tutti i dipendenti indicati avessero i requisiti necessari a tale trasferimento. – Nel caso in cui, nonostante tutti gli strumenti messi in atto dal sindacato e dai dipendenti interessati, dovesse avere attuazione il Decreto Regionale, verranno sicuramente penalizzati i servizi ai cittadini di Castel Madama poiché si perderebbero professionalità e competenze dei lavoratori trasferiti con scarse probabilità di nuove assunzioni impedite dalle leggi finanziarie nazionali. Pertanto le RSU CGIL del Comune esprimono piena solidarietà ai dipendenti coinvolti dal Decreto che non intendono essere trasferiti presso l’ATO 2 e garantiscono l’impegno delle OO.SS. a sostegno della lotta per il mantenimento dell’attuale posto di lavoro. Le RSU CGIL Angelo Mariotti - Libero Scardala Massimo Perica - Cristina Martinelli 6 Politica NASCE IL CORPO DELLA POLIZIA LOCALE di Federico Chicca I vigili a disposizione del corpo di Polizia Municipale dei Comuni di Castel Madama, Marcellina e San Polo dei Cavalieri vengono riuniti sotto un unico comando. Abbiamo intervistato il nuovo comandante dei vigili dell’Unione, Antonio Codazzo, che ci ha spiegato cos’è e come funziona il nuovo corpo di polizia, e abbiamo cercato di capire le conseguenze della decisione di aver scelto come coordinatore dei vigili una persona esterna qual’è l’attuale comandante L’8 luglio del 2003 il Consiglio Comunale di Castel Madama ha deliberato insieme ai comuni di Marcellina e San Polo dei Cavalieri il trasferimento del servizio di Polizia Municipale all’Unione dei Monti Lucretili. Il nuovo corpo di Polizia Municipale, che in virtù dell’allargata competenza che adesso ricopre si chiamerà Polizia Locale (manca solo l’approvazione del regolamento), è diventato operativo nel gennaio 2004. Il comandante del Corpo dell’Unione il sig. Codazzo, ex comandante in pensione della Polizia Municipale di Tivoli, ci ha gentilmente concesso un’intervista per spiegare i motivi e gli eventuali vantaggi che la costituzione di tale corpo può avere per i cittadini. Come ci spiega il sig. Codazzo, la Polizia Locale è un corpo che riunisce le risorse umane a disposizione dei singoli corpi municipali dei tre Comuni interessati, allo scopo di garantire un servizio qualitativamente e quantitativa- mente migliore, in quanto i vigili di Marcellina, San Polo dei Cavalieri e Castel Madama potranno essere impegnati indifferentemente in uno dei tre Comuni in base alle esigenze contingenti. Per quanto riguarda la situazione di Castel Madama, sempre il sig. Codazzo assicura che per la fine di marzo i vigili inizieranno di nuovo a ricoprire servizi per tutto l’arco della settimana e non più facendo orario d’ufficio come invece avviene da un anno a questa parte. I vigili urbani si alterneranno in due turni, dalle 8 del mattino fino alle 14 e dalle 14 alle 20. Il nuovo comandante dei vigili dell’Unione Antonio Codazzo Politica Abbiamo fatto presente che ci sono strade importanti che non sono oggetto di controllo da parte dei vigili, come hanno fatto notare molti residenti in via della Libertà (in particolare dall’incrocio al campo sportivo), e questo crea disagi per chi abita in queste zone. Il sig. Codazzo a tal proposito ci risponde che “faremo servizio continuativo anche su queste strade, eventualmente intensificando i controlli con la nostra pattuglia, ma non solo in via della Libertà ma anche in altre strade ugualmente importanti”. Infine chiediamo al nuovo comandante un parere sull’avvicendamento che c’è stato con l’ex comandante della stazione di Castel Madama il sig. Di Giovannantonio, inizialmente individuato come naturale comandante del corpo dell’Unione. Alla domanda se secondo lui il sig. Di Giovannantonio fosse in grado di ricoprire il ruolo di comandante della Polizia Locale senza dover ricorrere al pagamento di una persona esterna, Codazzo risponde “io ho accettato soltanto nel momento in cui il sig. Di Giovannantonio ha chiesto e ottenuto la mobilità in altro ufficio del Comune di Castel Madama”. Ma perché l’ex comandante dopo anni di servizio ha lasciato il suo incarico? 7 Gli uffici dei vigili urbani di Castel Madama Lo abbiamo chiesto al diretto interessato, il sig. Di Giovannantonio, ma non ha voluto rilasciarci nessuna dichiarazione al riguardo. Al Sindaco abbiamo chiesto quale incarico sarà conferito al sig. Di Giovannantonio: “ricoprirà un ruolo di responsabilità adeguato al grado di funzionario con cui è inquadrato nella pianta organica”. Ma così a quanto salirà il numero di funzionari in servizio al Comune? “con il sig. Di Giovannantonio diventeranno cinque”. Secondo Lei non è un numero eccessivo per un comune come Castel Madama?, “No, è un numero adeguato alle esigenze del Comune che non cambia niente rispetto all’organizzazione precedente, nemmeno dal punto dei vista dei costi”. A titolo di cronaca si fa presente che prestano servizio presso il Comune di Castel Madama, oltre al Segretario Generale, tre funzionari nell’area Affari Generali, due funzionari, di cui uno a contratto esterno, nell’area Tecnica, due funzionari nell’area Contabile e uno, con contratto esterno, nell’area Vigilanza. CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI Comune: 0774-45001 Carabinieri: 0774-447002 Vigili Urbani: 0774-447305 Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Protezione Civile: 0774-4500243 8 Elezioni Dalla vittoria di Marrazzo la conferma di “Uniti nell’Ulivo” di Tommaso Verga Andrea Ferro segretario dei Ds della federazione di Tivoli: «È Carlo Lucherini il nostro candidato al Consiglio regionale» Un compito nel quale, però, le soddisfazioni non mancano. A rappresentare la federazione di Tivoli nell’amministrazione provinciale di Roma sono due consiglieri (Ruggero Ruggeri e Marco Vincenzi, Monterotondo e Tivoli), e un assessore (Bruno Manzi, Attività produttive), mentre il Consiglio regionale è «presidiato» da Carlo Lucherini. Carlo Lucherini «Con il congresso del Palalottomatica il senatore Mario Gasbarri è stato eletto nel Consiglio nazionale: per la prima volta c’è un nostro rappresentante al massimo livello dei Ds». Andrea Ferro, 31 anni, «quasi ingegnere», segretario dei Democratici di sinistra della federazione di Tivoli, «compie» il terzo anno alla guida del partito: compito gravoso, visto che si tratta di dirigere la Quercia da Monte Soratte a Monte Livata, 3100 iscritti distribuiti per 70 comuni (tutta la provincia di Roma ne somma 110), 59 sezioni (di cui sei aperte o riaperte nell’ultimo anno), 350 iscritti alla Sinistra giovanile. Con 19 sindaci sui 36 del centrosinistra, centinaia di consiglieri comunali e molte decine di assessori, i Ds governano il 56% dei cittadini dell’area, con problemi che rispondono al nome di città come Guidonia Montecelio, Tivoli, Monterotondo, Fonte Nuova, Mentana. Iniziamo da qui, visto che il 3 e 4 aprile si vota per rinnovare il «parlamentino» della Pisana «Se dovessi esprimermi in termini “scolastici“, il voto non potrebbe essere che positivo – risponde Andrea Ferro –. Una promozione certa e certificata, visto che Lucherini è stato sempre presente, e puntuale, quando gli è stato chiesto di affrontare i problemi delle nostre popolazioni, dalla sanità ai trasporti, dall’istruzione all’ambiente. Un impegno che si è sempre moltiplicato in occasione della formazione dei bilanci regionali. Poi, Lucherini è autore dalla legge sul distretto industriale del travertino, un grande risultato per il comparto industriale tiburtino». Quindi la candidatura verrà riproposta? «Senza discussione, Lucherini ha il sostegno unanime del partito. Semmai, qualche limitazione l’abbiamo trovata nella decisione di presentare la lista di “Uniti nell’Ulivo”». Ovvero? «La crescita dei Ds in quest’area ci avrebbe consentito di presentare almeno un’altra candidatura. Che, se Marrazzo vincesse, avrebbe avuto ragionevoli possibilità di essere eletta». «Eletta», quindi al femminile? «Sì, sarebbe stata sicuramente donna. Perché – prosegue Ferro – non c’è solo l’elenco dei rappresentanti nelle istituzioni o l’aumento degli iscritti a mostrare lo “stato di salute“ dei Ds, ci sono le feste dell’Unità, le campagne contro il governo Berlusconi e la giunta Storace, il numero di voti espressi a favore di Enrico Gasbarra alla Provincia, di Nicola Zingaretti e Pasqualina Napoletano alle Europee: tutte iniziative politiche che hanno sempre visto le nostre compagne in prima fila, attivissime». Non dica che sta esprimendo riserve sulla lista unitaria... «No, assolutamente. Ne sono talmente convinto che intendo proporla per le “amministrative“ di Guidonia. Sarà, in ogni caso il punto principale dell’iniziativa politica del partito in zona. È tutto scritto nella mia relazione al congresso della federazione di Tivoli, un compito che, d’accordo Margherita e Sdi, intendo portare a compimento nel più breve tempo possibile». Rettifichiamo quanto erroneamente scritto nel n. 2 Anno 2 di “La Piazza” in merito alle elezioni dell’Università Agraria che si terranno in una data da definire entro giugno 9 I L PA E S E I N B R E V E MALFUNZIONAMENTI AL PASSAGGIO A LIVELLO DELLA STAZIONE DI CASTEL MADAMA La redazione ha avuto notizia di alcuni malfunzionamenti che avrebbero interessato il passaggio a livello situato accanto alla stazione ferroviaria di Castel Madama; secondo le prime testimonianze raccolte sembra che le barriere mobili siano rimaste alzate con treni in movimento sulla linea. I fatti finora segnalati sono 3 e si sarebbero verificati tra settembre 2004 e gennaio 2005; in almeno due occasioni sembra che i convogli viaggiassero ad una velocità particolarmente ridotta e che solo in una occasione vi sia stato un concreto pericolo per i passeggeri dei mezzi coinvolti. I motivi tecnici che hanno originato i suddetti “disagi” alla circolazione ci sono tuttora sconosciuti; il nostro giornale, nel tentativo di raccogliere quante più informazioni possibili sull’accaduto, invita tutti coloro che sono stati testimoni di malfunzionamenti a mettersi in contatto con la redazione. La Piazza già dal prossimo numero tornerà ad interessarsi dell’accaduto cercando di fare piena chiarezza sui fatti. Nel frattempo rivolge un appello a tutta la popolazione castellana, affinché usi la massima prudenza nel percorrere l’attraversamento ferroviario. CABERNET SAUVIGNON ITALIANI ESCURSIONI AI MONTI LUCRETILI Il 17 febbraio 2005, nel quadro delle degustazioni organizzate dalla delegazione AIS di Tivoli e che accompagnano l’attività didattica del Corso AIS per la qualificazione da sommelier, in concomitanza con la pausa del corso (per il passaggio dal primo al secondo livello), si è svolta a Castel Madama, presso il Ristorante Porta Luisa, una degustazione che ha riguardato dodici cabernet sauvignon italiani. Gli stessi vini, provenienti da varie regioni, sono stati accompagnati da piatti ad hoc preparati dalla ottima cuoca del locale, che ben si sono intrecciati con le caratteristiche di questo vino c.d. internazionale, caratterizzato da note speziate e fruttate. 02 Aprile: Appuntamento con le stelle. Osservazione di: Saturno, Giove, Leone e Vergine. 03 Aprile: Il Monte Pellecchia. Da Monte Flavio traversata sulla cresta che unisce le due cime. 03 Aprile: Sulla vetta del Monte Serrapopolo. Da Scandriglia agli uliveti della Sabina passando per il Convento di S. Michele. 17 Aprile: Cime tempestose al Monte Pellecchia. Passeggiata per il fosso di Castiglione e discesa per la forcella di Civitella. Il gruppo parte da Roma: informazioni al N.V. 800593196 08 Maggio: Il Pratone. Escursione naturalistica alla scoperta “dell’anfiteatro Linceo”. 08 Maggio: Il Fosso di Casoli. Passeggiata nella forra del fosso di Casoli. 05 Giugno: Le antiche vie della transumanza. Escursione da prato Favale a prato delle Forme. 25 Giugno: Appuntamento con le stelle. Osservazione di: Scorpione, Sagittario, il triangolo estivo, Saturno e Giove, la nebulosa della Lira. Per informazioni telefonare al parco 0774.637027 Dal Catalogo “Giorniverdi” a cura dell’Agenzia Reg. per i Parchi e Ass. all’Ambiente Regione Lazio. 10 il paese in breve RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO C. Madama 19/02/2005 Al Periodico “La Piazza”: consultando il Periodico “ANNO 2 - NUM. 2 - Febbr. 2005 è stata notata una scarsa considerazione al “CARNEVALE CASTELLANO 2005”, in modo particolare si evidenzia un mancato accenno o riferimento all’Ass. Gemellaggio con La Roda de Andalusia, infatti non vi è un minimo articolo che affronti il tema del Carnevale nel nostro Paese; solo qua e là, foto ritraenti gruppi mascherati partecipi a tale festa, senza però ricordarsi che i Rioni di C. Madama sono quattro e soltanto tre di questi sono stati riportati nel mensile, anzi!!!! Nel modesto pazio che “La piazza” ha offerto ai suoi cittadini (Rif. pag. 12) viene a mancare una pari considerazione fra i Rioni, in quanto il gruppo mascherato del Rione Empolitano non viene “calcolato”! Tale gesto è stato recepito come una discriminante nei confronti di tale Rione, proprio voi che dovreste essere imparziali nello scrivere un periodico... Alla faccia della Par condicio.....!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il Rione Empolitano, cioè 1/4 del Paese, ha solo constatato questo fatto e ne ha preso atto. P.S.: attendiamo una vostra risposta e magari, un articolo doveroso che affronti il Carnevale Casatellano e tutte le Ass. che hanno partecipato... magari con le doverose scuse!!! Associazione Rione Empolitano Abbiamo ricevuto e pubblicato lo scritto a firma “Associazione Rione Empolitano” e ci siamo chiesti se è da identificare con il Comitato di tale rione. L’occasione ci consente di ribadire la nostra disponibilità, più volte manifestata a tutte le Associazioni presenti nel nostro paese, a pubblicare sul giornale interventi, temi di approfondimento, iniziative ed attività di interesse per i cittadini. A onor del vero ci pare doveroso ricordare che un’intervista richiesta al massaro del rione empolitano è stata sollecitata più volte e con insistenza prima di essere rilasciata e che il numero speciale sul palio da noi consegnato ai quattro rioni per la diffusione tra la popolazione, il cui ricavato era il nostro contributo ai rioni, ci è stato restituito dall’Empolitano. Ci sembra forse esagerato parlare di discriminazione e ricorrere addirittura alla par condicio quasi fosse un dibattito politico. Nulla è doveroso, ma solo frutto di una libera scelta dei componenti della redazione, scaturita dalla discussione dei fatti e degli argomenti da sviluppare. La Redazione BANDO DI GARA TOP SECRET Il bando di gara relativo ai lavori di ristrutturazione della rete fognante e alla ripavimentazione di via San Sebastiano (importo lavori di circa 450 mila euro) non è affisso all’albo pretorio del Comune. Lo hanno constato il Comandante dei carabinieri di Castel Madama e il suo Vice su segnalazione dei consiglieri comunali di opposizione. Dai registri comunali il bando doveva essere affisso dal 28 febbraio 2005, ma il 7 e 8 marzo esso non compariva nelle teca dell’albo. Così i consiglieri di minoranza hanno chiamato le forze dell’ordine perché prendessero atto di questa grave irregolarità. I bandi di gara devono essere pubblicati perché qualunque ditta possa venire a conoscenza che vi è un lavoro da eseguire e, se interessata, possa presentare la propria offerta. Insomma, la pubblicazione del bando è garanzia di informazione, di trasparenza e di regolare svolgimento delle gare di appalto. Tant’è che la recente normativa obbliga i Comuni a pubblicare i bandi di gara anche su un apposito sito internet della Regione Lazio. In questo caso non siamo riusciti né a vederlo all’albo pretorio del comune, né lo abbiamo trovato sul sito regionale www.regione.lazio.it/bandi.shtml. Provare per credere! il paese in breve 11 IL CARATTERE DISTINTIVO DI CASTEL MADAMA: LA PUZZA!!! Molti Comuni godono di notorietà per qualcosa che li contraddistingue da tutti gli altri; così ad esempio Pisa è nota per la torre omonima, Verona per l’arena, San Remo, oltre che per il festival della canzone, per i fiori. Castel Madama, in questi ultimi quattro anni, grazie all’Amministrazione di CentroDestra, sta acquisendo una sua specifica pecularietà che potrebbe darle la meritata notorietà: “la puzza che emana dal depuratore”; infatti ne possono godere non solo i castellani ma chiunque abbia la ventura di trovarsi in paese. Sono ormai anni che ci tocca a sopportare questo stato di cose. Circa due anni fa l’Amministrazione per giustificarsi del mal Il depuratore di Castel Madama funzionamento del depuratore montò una storia secondo cui le cause erano da ricercare nei lavori fatti fare dalla precedente Giunta di CentroSinistra. L’ingegnere comunale e la minoranza sostenevano che dipendesse unicamente dalla mancata manutenzione ordinaria dell’impianto. L’Amministrazione di CentroDestra, anziché contestare la cattiva manutenzione del depuratore alla Ditta che lo aveva in gestione e se del caso comminarle una sanzione pecuniaria, scelse di effettuare nuovi lavori per circa 105.000,00 euro ed anche se si è trattato di un finanziamento regionale sono pur sempre soldi dei contribuenti e andrebbero spesi con maggiore attenzione. Come ognuno avrà potuto constatare, il depuratore continua a emanare odori ammorbanti come e più frequentemente di prima. Ancora oggi pensiamo che c’era e c’è solo bisogno della normale manutenzione degli impianti. Consiglio Regionale del Lazio Gruppo Democratici di Sinistra Comunicato Stampa LUCHERINI: CHIESTA AL PRESIDENTE STORACE LA SOSPENSIVA DEL DECRETO SUI LAVORATORI DEI SERVIZI IDRICI COMUNALI “È urgente sospendere immediatamente il decreto con il quale il Presidente Storace dispone del trasferimento del personale dipendente dei comuni adibito a servizi idrici” – Così è intervenuto oggi il consigliere Lucherini – gruppo DS – attraverso una interrogazione presentata al Presidente Storace. “La questione è molto delicata e potrebbe portare alla creazione di aree di forte contenzioso. Infatti – prosegue il consigliere – per giungere alla identificazione del personale interessato a tale operazione, è stato espletato un lungo percorso che ha visto la cooperazione della Provincia e delle Organizzazioni Sindacali, nel tentativo di deter- minare correttamente i quantitativi di personale da trasferire. Non tutti i comuni però hanno espletato tale verifica e, in qualche caso, alcuni amministratori hanno cambiato gli elenchi precedentemente concordati. È ovvio – sostiene ancora Lucherini – che, vista la complessità della materia, prima di ridurre drasticamente gli organici comunali, occorre sospendere gli effetti del decreto immediatamente. Ed è proprio quello che ho chiesto al Presidente Storace, affinché si possa procedere in tempi rapidi, ad una minuziosa ed indispensabile verifica degli elenchi proposti, limitando i rischi che in alcune zone possano crearsi aree di forte contenzioso”. 12 Il giornale dei ragazzi I RAGAZZI E IL DIALETTO Alcuni alunni della III A hanno rivolto delle domande ai loro coetanei. Abbiamo notato che quasi tutti usano molto il dialetto ed abbiamo ritenuto interessante capire i motivi di questa abitudine attraverso un’intervista a diversi alunni delle classi terze della scuola media. Riportiamo alcune interviste. D. SECONDO TE I RAGAZZI PARLANO ANCORA IL DIALETTO CASTELLANO? PERCHÉ? Giulia: Sì, perché è un modo divertente per comunicare; Alessandro: Sì, perché è una tradizione; Claudia: Sì, perché essendo originari di Castel Madama parlarlo è inevitabile; Federico: Sì, perché stando a contatto con i familiari si prende l’abitudine. D. PENSI CHE SIA IMPORTANTE TRAMANDARE IL NOSTRO DIALETTO DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE? PERCHÉ? Giulia: Sì, perché è la “lingua madre” di Castel Madama ed è giusto che anche i giovani l’apprendano; Alessandro: Sì, perché almeno i ragazzi vengono a conoscenza della lingua castellana; Claudia: Sì, perché fa parte della storia del paese; Federico: penso di sì perché il dialetto fa parte di noi e delle nostre tradizioni. D. QUALI SONO I TERMINI PIÙ UTILIZZATI? Giulia: Ascidate (siediti), arizzate (alzati), areficcate (nasconditi), che te dole? (cosa ti fa male?), che vo? (che vuoi?), vattènne (vattene), accandividi (guarda); Alessandro: Iemo loco (andiamo lì), vissu (questo); Claudia: Chivelle (nessuno), caleccuno (qualcuno), nì vissu (guarda questo), ainate (sbrigati), revejate (/svegliati), iemo (andiamo), resci (esci), repiate (riprenditi); Federico: Chiattarella (ragazzina), fuji (corri). D. IN FAMIGLIA VIENE USATO QUESTO LINGUAGGIO? Giulia: A volte, perché i miei genitori non mi permettono di esagerare con questo linguaggio durante i discorsi; Alessandro: Non tanto, infatti i miei genitori non vogliono; Claudia: Non molto spesso, perché i miei genitori non vogliono; Federico: Sì, dai miei genitori e qualche volta anche da me però solo qualche parola. D. PENSATE CHE L’USO DEL DIALETTO POSSA CREARVI DELLE DIFFICOLTÀ NEL COMUNICARE CON RAGAZZI CHE NON SONO DI CASTEL MADAMA? Giulia: Sì, credo di sì; Alessandro: Sì, credo di sì; Claudia: Sì, perché per altri ragazzi che non sono di qui è molto complicato; Federico: Sì, perché a malapena lo capisco io che sono di Castel Madama, figurati i ragazzi che non sono di qui. Anche se questo argomento meriterebbe un maggiore approfondimento possiamo comunque già affermare che i ragazzi parlano il dialetto perché è la “lingua dell’affetto” e ci tengono a tramandarla. Molti ragazzi parlano il dialetto castellano, comprese noi, ma l’importante è non superare i limiti, altrimenti diventerebbe una brutta abitudine, basta qualche parola. Soprattutto non deve essere utilizzato nell’ambito scolastico. Maturi Dalila Petrini Jessica IIIA “HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE” La nuova emozionante avventura di J.K. Bowling ancor più sorprendente delle altre Dopo aver appassionato ragazzi e adulti con i primi cinque libri del maghetto più famoso del mondo, l’autrice ce l’ha fatta anche questa volta. In seguito ad un lungo e intenso lavoro ha terminato la sua sesta opera. Questo libro, che si intitolerà “Harry Potter e il principe mezzosangue” ha battuto il record di prenotazione di tutti i tempi su Amazon.com, la più grande libreria virtuale del mondo. Il libro uscirà il 16 luglio prossimo in Inghilterra e in tutti i paesi di lingua inglese, ma non è ancora stabilita la data di uscita in Italia. Fans frettolosi, per evitare la lunga, hanno cercato di scaricare da internet questa mitica opera della Bowling, ma si sono accorti che si trattava di un libro falso. I protagonisti sono sempre gli stessi: Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger. La professoressa di difesa contro le arti oscure Dolores Umbridge, insopportabile e arrogante, si “dimetterà” e prenderà il suo posto un nuovo professore. La Bowling ha affermato che per la terza volta Harry assisterà alla morte di uno dei protagonisti, ma non ha specificato se amico o nemico. Per quanto riguarda il principe mezzosangue è tuttora un mistero. Cari lettori, per svelare il mistero bisognerà attendere l’uscita del libro ed acquistarlo, perché sarà un’ avventura ancora più emozionante delle precedenti. Non perdetela! Deborah Viotti e Andrea Pascali IIIA Il giornale dei ragazzi 13 14 Conunità Montana LA IX COMUNITÀ MONTANA a cura di Fausta Faccenna Il nostro giornale, da questo numero, porterà all’attenzione dei propri lettori le attività, i progetti, le iniziative più significative messe in campo dalla IX Comunità Montana del Lazio a favore delle popolazioni del territorio ricadente nel proprio comprensorio. I settori di intervento di questo Ente spaziano dal campo dell’agricoltura alla zootecnia, dalla cultura al turismo, toccando settori poco conosciuti quanto significativi per la loro ricaduta economica sul territorio di pertinenza amministrativa. Nei numeri successivi, quindi, riporteremo le iniziative più interessanti che l’Ente realizzerà, informandone i lettori tempestivamente, favorendo la conoscenza di una realtà territoriale vasta ed articolata che va dalla Sabina Romana all’area Prenestina. La Comunità Montana comprendente 18 comuni ciascuno con proprie caratteristiche socio-economiche e culturali. Tali caratteristiche risultano omogenee negli aspetti più profondi ma fortemente diversificate a causa dei diversi eventi storici e sociali che ne hanno tracciato il profilo economico e culturale. PROGETTO EDUCATIVO PER I DIVERSAMENTE ABILI La IX Comunità Montana, nell’ambito delle iniziative volte all’inserimento dei soggetti deboli, dei portatori di handicap e dei soggetti diversamente abili, ha promosso ed organizzato, con il finanziamento della Provincia di Roma, una serie di incontri indirizzati ai soggetti deboli residenti nel nostro territorio, finalizzati all’apprendimento di tecniche artististiche e alla frequentazione di un laboratorio tattile-olfattivo, specialmente studiato per disabili della vista. Il progetto, fortemente voluto dal Presidente della IX Comunità Montana Vittorio Mancini, ha consentito di elaborare dapprima un censimento degli alunni diversamente abili frequentanti le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio, e poi di realizzare una serie di incontri che hanno visto la partecipazione di gruppi di classi, in cui gli alunni diversamente abili sono stati integrati e supportati dalla presenza del loro insegnante di sostegno e dal docente della materia insegnata. L’intero progetto ha avuto inizio verso la fine del mese di febbraio e si svolge nelle sedi Il presidente Vittorio Mancini scolastiche delle scuole elementari e medie dei comuni di Marcellina, Montorio Romano, Palombara e Castel Madama. Agli incontri partecipano sia gli alunni che frequentano la scuola sede dell’incontro, che i soggetti diversamente abili residenti in comuni limitrofi, il cui trasferimento è stato assicurato da appositi accordi tra i comuni interessati dalla presenza di soggetti diversamenti abili e la IX Comunità Montana. Gli incontri prevedono corsi di tecniche artistiche che risultano particolarmente indicate per questo tipo di utenza, quali la pittura su porcellana, pittura su ceramica e su biscotto. Una particolare attenzione è stata rivolta ai soggetti disabili della vista, per i quali è stato studiato un laboratorio tattileolfattivo, che prevede lo svolgimento di giochi di riconoscimento e abbinamento forma/ odori e forma/sapori. Conunità Montana Nel corso dello svolgimento di tale laboratorio, gli alunni realizzano candele e saponi profumati con erbe ed essenze naturali, preparano e degustano bevande, realizzano cornici e quadri con semi di piante, spezie e altro materiale “tattile” (stoffa, sabbia, cera, etc.). L’iniziativa ha incontrato il favore delle scuole del territorio e, come detto, della Provincia di Roma, nella persona dell’On. Claudio Cecchini, titolare dello Assessorato alle Politiche Sociali e per la Famiglia, la struttura che ha approvato e finanziato il progetto. Questo progetto è stato concepito per offrire una assistenza a tutto campo per gli operatori scolastici e le famiglie coinvolte poiché, oltre agli incontri e ai laboratori didattici programmati, mette a disposizione di famiglie e docenti la consulenza e l’assistenza di un assistente sociale che, nell’arco di tre mesi, riceverà gli interessati nelle sedi scolastiche concordate e secondo un calendario distribuito e pubblicizzato nelle scuole del territorio. L’intervento dell’assistente sociale è finalizzato non solo ad accompagnare il lavoro dei docenti e degli assistenti dei Si conclude il 20 marzo 2005 Rito e tradizione nella IX Comunità Montana del Lazio “iniziativa, come dice il Presidente Vittorio Mancini nella Presentazione del calendario, consolidata nel corso degli anni e finalizzata alla valorizzazione delle peculiarità demo-antropologiche del nostro territorio, realizzata in collaborazione con la Provincia di Roma nell’ambito delle attività culturali da svolgere nel periodo invernale… Ciascun comune del territorio comunitario possiede un suo patrimonio di riti e di tradizioni popolari particolari, sia pure in una cornice omogenea di cultura antropologica territoriale, che la IX Comunità Montana ha costantemente contribuito a valorizzare attraverso numerose manifestazioni di riscoperta e riproposizione delle feste e dei riti più antichi... Abbiamo deciso di accostare antichi riti religiosi e, quindi canti sacri, legati alle comunità locali che hanno elaborato nel tempo le loro forme originali di devozione e di ritualità, con manifestazioni di carattere laico, legate alla tradizione del cibo e della festa”. 15 vari laboratori in cui si articola il progetto, ma anche a supportare le famiglie degli alunni, che potranno rivolgersi a questa figura professionale non solo per motivi legati al progetto, ma anche per ogni altro tipo di assistenza e consulenza legata alla loro condizione di familiari di un soggetto debole. Vicovaro 17 LA NUOVA BIBLIOTECA “MARCANTONIO SABELLICO” di Sofia Di Giuseppe È stata inaugurata la biblioteca nel comune di Vicovaro con servizi numerosi ed esclusivamente gratuiti A Vicovaro sabato 26 Febbraio 2005 alle ore 17.30 in via delle scuole n. 1 si è tenuta l’inaugurazione della nuova biblioteca comunale “Marcantonio Sabellico”, che darà un nuovo impulso culturale ai vicovaresi. Questo edificio si ispira al principio di eguaglianza dei diritti degli utenti e della pari dignità personale e culturale di ogni cittadino. Alle ore 17.45 prende la parola il sindaco Christian Cedric Thomas che dice di aver fiducia nel futuro dei giovani e una delle finalità della nuova biblioteca comunale è proprio quella di fornire e garantire un’adeguata condizione del “sapere” a tutti i ragazzi che rappresenteranno la nuova generazione vicovarese. Continua poi dicendo che l’edificio è passato da una gestione di volontariato ad una gestione comunale. Ci sono diversi progetti che il comune di Vicovaro vuole intraprendere e alcuni obiettivi che riguardano anche dei contatti esterni con scuole o altre biblioteche regionali che daranno la giusta notorietà al nuovo centro culturale. Alla fine del suo discorso il sindaco ringrazia tutte la persone che hanno partecipato all’inaugurazione. Subito dopo prende la parola il consigliere regionale Carlo Lucherini che ha finanziato il progetto rendendo possibile la ricostruzione della biblioteca. Dice che collaborare La nuova biblioteca comunale con Vicovaro è soddisfacente perché ha subito sfruttato in modo più che adeguato il finanziamento regionale concesso. Anche la Chiesa di S. Sabino a Vicovaro è in restauro sempre grazie al signor Lucherini. Infine interviene l’assessore alla cultura Virginio Coccia che ha riassunto brevemente i miglioramenti e la lunga e travagliata storia della biblioteca dalla sua prima istituzione. Fu approvata con delibera il 12/04/2000 riaperta al pubblico però il 10/10/2001. Finalmente fu inserita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 74 del 26/09/2003 nell’organizzazione regionale bibliotecaria. Oggi conta 5400 volumi e 435 iscritti. Ha due postazioni internet, una sala multimediale(in allestimento), una sala studio (20 posti) e una sala per ragazzi (8 posti). Sono presenti moltissimi testi di narrativa: • Tedesca • Francese • Inglese • Americana • Italiana Discreta però la classe del 900 di libri di storia e geografia, mentre la sezione locale è in 18 fase di incremento. I servizi sono esclusivamente gratuiti per permettere a tutti i cittadini e non di usufruire della biblioteca senza ostacoli finanziari. Alla fine l’assessore alla cultura di Vicovaro Virginio Coccia ringrazia la responsabile del centro culturale Margherita Crielesi, il presidente della decima Comunità Montana Luciano Romanzi Vicovaro e la preside del liceo scientifico Spallanzani di Tivoli sig.ra Rettighieri che è presente all’inaugurazione e cercherà di mettersi in contatto e collaborare con la biblioteca “Marcantonio Sabellico”. Come vuole la tradizione c’è il taglio del fiocco, segno di buon auspicio così il Sindaco taglia il nastro retto da due bambini e invita la gente presente ad andare nel Centro Anziani “Don Angelo Francorsi” dove è stato preparato un piccolo rinfresco dalla pasticceria “Sandra e Maria”. Un pomeriggio all’insegna della cultura per riscoprire il patrimonio culturale che era stato dimenticato, una biblioteca degna di un paese che ha dato i natali a Marcantonio Sabellico. TERMINATI I LAVORI NELLA VECCHIA SEDE COMUNALE DOVE SONO ADESSO I VARI UFFICI Nella vecchia sede del comune ristrutturata, in Via delle Scuole, oltre alla nuova biblioteca hanno trovato il loro posto anche altri uffici comunali. Si tratta dell’anagrafe e stato civile, dei vigili urbani e dei servizi sociali e commercio. Nella sede comunale sita in Piazza Padre Pietro, al n. 9 rimane invece l’ufficio tecnico, l’ufficio ragioneria e tributi, la segreteria comunale e i servizi amministrativi e di protocollo, e gli uffici del Sindaco e degli Assessori. Al piano terra della sede di Piazza Padre Pietro, n. 9 dovrebbe trovare uno spazio l’Unione dei Comuni della Valle Ustica. IL BILANCIO DEL COMUNE PER IL 2005 Quest’anno il termine di approvazione per i bilanci comunali è stato fissato al 31 marzo 2005. La giunta Comunale ha quindi varato la proposta di bilancio, con le relative tariffe ed aliquote, che vedono alcuni adeguamenti per quello che riguarda l’acqua e la nettezza urbana. Il tutto si è reso necessario per i forti tagli ai trasferimenti che derivano dalla legge finanziaria, che ha visto per il Comune di Vicovaro l’assegnazione di circa 90.000,00 euro in meno. Vicovaro 19 PARCHEGGIO PER NODO DI SCAMBIO All’uscita dell’autostrada Vicovaro-Mandela, molti avranno notato un cantiere piuttosto grande: si tratta della realizzazione di un nodo di scambio; in pratica un parcheggio di circa 200 posti, che dovrebbe mettere in relazione l’uscita dell’autostrada e la stazione ferroviaria, in attesa di un potenziamento di quest’ultima. Il lavoro è giunto al suo secondo lotto, ed il contratto d’appalto è pari a circa 800.000,00 euro. L’impresa che si è aggiudicato il lavoro è la ditta Cipriani Mario di Castel Madama, ed il direttore dei lavori è l’Ing. Ezio Casiello. Il lavoro è finanziato con un contributo dell’Unione europea, ob.2. L’opera che si sta realizzando interessa ovviamente un bacino molto più ampio del solo Comune di Vicovaro, vista anche la posizione, e rientra in un progetto di sistemazione della zona che ha visto anche la realizzazione di un’area per un centro fieristico, e il futuro decollo della Zona industriale. CORSO PER ESPERTO DI GESTIONE AZIENDE AGRITURISTICHE Il Sindaco di Mandela Gaetano Sartori nella sala del corso L’agriturismo è un settore in crescita, e sostenuto dall’Unione Europea. Per questo l’Unione dei Comuni della Valle Ustica sta realizzando un corso di formazione, grazie anche ad un finanziamento della Provincia di Roma, con contributi anche dell’Unione Europea. Il corso avrà una durata di 500 ore, e sarà svolto presso alcuni locali del Comune di Mandela. Per l’occasione sono stati acquistati dei personal computers, che serviranno per la didattica del corso. Il corso vuole formare persone in grado di gestire un’azienda agrituristica e di commercializzarne i prodotti, con l’obiettivo di far rimanere i giovani nelle nostre zone rurali, ad alto tasso di disoccupazione. È anche importante che la formazione arrivi sul territorio, in un’area dove siamo tutti abituati (o condannati?) al pendolarismo. La prima selezione per un numero di posti compreso tra i 10 ed i 15, ha visto un alto numero di domande, ed il corso avrebbe dovuto iniziare a metà febbraio. In realtà ci sono state delle rinunce, e pertanto la selezione è stata riaperta, per concludersi il 16 marzo prossimo. PROGETTO DI REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI NEL CENTRO URBANO DI VICOVARO Il Comune di Vicovaro ha ottenuto due importanti contributi, dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma, che dovrebbero completare il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione di impianti sportivi nel centro urbano. Si tratta di un progetto che prevede anche la realizzazione di una piscina coperta, nonché la sistemazione del campo sportivo comunale. Da diverso tempo ne era stata finanziata una parte, per un importo di circa un milione di euro, mentre l’opera completa ne costa quasi due. La Regione Lazio ora ne ha finanziato un secondo stralcio, per circa 300.000,00 euro, e la Provincia di Roma ha destinato nel suo bilancio per il 2005 altri 600.000,00 euro per il completamento. Dopo una lunga attesa, quindi, l’amministrazione può iniziare la fase esecutiva, che dovrebbe portare entro qualche anno anche Vicovaro ad avere una piscina comunale. 20 Sambuci SAMBUCI UN PAESE IN MOVIMENTO intervista al sindaco a cura di Ramona Pompili Da circa un anno Dario Ronchetti è il Sindaco di Sambuci e guida di una Giunta di Centro-Sinistra. Vice-Sindaco e assessore alla Cultura, ai Servizi Sociali e ai LL.PP. con l’ex Sindaco Antonio Tuterti, è stato premiato dai cittadini che, riconoscendogli l’impegno e le capacità dimostrate nelle precedenti consiliature, gli hanno conferito la più alta carica comunale. In veste di primo cittadino sta per portare all’approvazione del Consiglio Comunale il suo primo programma annuale; è l’occasione per chiedergli di parlarci di Sambuci, cosa è cambiato negli ultimi anni ma soprattutto del progetto per il paese della sua Amministrazione. CI RIASSUME LE SCELTE PIÙ IMPORTANTI CONTENUTE NEL PROGRAMMA ANNUALE 2005? Sambuci, come tutti i Comuni ed in particolar modo quelli piccoli, incontra serie difficoltà nella redazione del programma annuale. Le cause sono da ricercare nelle due ultime leggi finanziarie. In particolare le risorse per il sociale dal 2000 al 2004 si sono ridotte di circa un quarto mentre le competenze del Comune sono cresciute. Si è potuto mantenere alto il livello dei servizi sociali ai cittadini grazie all’attivazione di una collaborazione con il Distretto Socio Sanitario di Tivoli ed a un progetto dell’Assessorato Comunale ai Servizi Sociali rivolto ai piccoli diversamente abili e con problemi cognitivi. Nonostante i tagli, anche per il 2005 siamo riusciti a mantenere invariate le tariffe di Tarsu, ICI, acquedotto, fognatura, addizionale comunale. QUALI SONO LE OPERE PUBBLICHE A CUI TIENE DI PIÙ PER I PROSSIMI ANNI? In fase di bilancio abbiamo predisposto un ambizioso programma. Sono in via di ultimazione i lavori di recupero del Borgo Medievale 1° comparto e abbiamo presentato un progetto per un milione di euro per completare il recupero del 2° e 3° comparto utilizzando il bando regionale per il Recupero e la Riqualificazione dei Centri Storici. Sono stati predisposti i progetti per completare il recupero del Castello Theodoli per un importo di 500.000,00 euro con fondi comunitari e uno per 560.000,00 euro per il recupero totale del Parco pubblico comunale Villa Theodoli già avviato con fondi nostri. Con questo progetto si vuole comple- Il Sindaco di Sambuci Dario Ronchetti tare l’illuminazione, ripristinare il sistema di irrigazione, restaurare le quattro fontane storiche, sistemare il viale, le essenze arboree, i giardini e le grotte lungo il muro di cinta. In collaborazione con l’Ass.to alla viabilità della Provincia stiamo predisponendo la messa in sicurezza dei bivi di Sambuci con le provinciali per Ciciliano, Cerreto e Mandela per un importo di 660.000,00 euro. Questi svincoli hanno un grande interesse non solo per i residenti ma anche per moltissimi pendolari provenienti dai Comuni limitrofi che utilizzano il nodo di scambio VicovaroMandela per andare verso la capitale con i mezzi pubblici. È inoltre in programma la realizzazione di alloggi in edilizia economica come risposta all’esigenza di abitazione per le giovani coppie. Ovviamente quanto descritto potrà essere realizzato in funzione dei contributi che riusciremo ad ottenere dalla Provincia e dalla Regione. È OPINIONE COMUNE CHE SAMBUCI È MOLTO CAMBIATO NEGLI ULTIMI ANNI. SECONDO LEI, PER QUALI MOTIVI? Il cambiamento è reale ed è sotto gli occhi di tutti e mi lusinga che il giudizio sia positivo. Un insieme di fattori ha determinato questo processo. Fra questi è da evidenziare la sensibilità e l’attenzione posta nel rapportarsi con la cittadinanza dagli amministratori che si sono succeduti negli ultimi venti anni. L’aver saputo pianificare e Sambuci 21 realizzare interventi alla nostra portata, rivolti essenzialmente al miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Si è investito molto in risorse umane sia in campo sociale che culturale. Un contributo importante è stato dato dalle Associazioni Culturali che operano sul territorio che, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, organizzano un fitto calendario di eventi: dal teatro alla poesia, feste di piazza e sagre, rendendo piacevole il soggiorno sia a chi risiede stabilmente, sia a chi sceglie Sambuci per un periodo di vacanza. QUALI SONO INVECE LE COSE IMPORTANTI ANCORA DA REALIZZARE? Le cose che ci sono mancate sono diverse ma stiamo cercando di porvi rimedio. Penso ad esempio alla stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili. Con la Regione Lazio, la Xa Comunità Montana e i Comuni della Valle dell’Aniene, abbiamo costituita la società Valle dell’Aniene Servizi S.p.A. Questa sarà operativa nei prossimi mesi e darà stabilità di lavoro a circa di 150 persone tra giovani disoccupati e lavoratori posti in mobilità. Come prima accennavo, è da risolvere il problema degli alloggi per i giovani. Lo scorso anno abbiamo approvato il Piano di Zona 167 in località Boschetto per la costruzione di venti alloggi. Ora sono stati ottenuti i necessari pareri che ci consentono di pubblicare il bando di preselezione per l’assegnazione delle aree in diritto di proprietà. Entro l’anno confidiamo di assegnare i lotti. La costituzione di una piccola Cooperativa Sociale potrebbe creare concrete opportunità di lavoro. Penso all’immenso patrimonio immobiliare di cui dispone Sambuci: il Castello Theodoli, il suo parco, il territorio circostante con i sentieri escursionistici che vanno da Castel Madama a Saracinesco, l’ex Convento dei Frati Francescani che stiamo recuperando per destinarlo ad ostello con 25 posti letto e sala ristorante e che sarà pronto per la fine dell’estate. Per gestire tutti questi beni ci sarà molto da lavorare, occorre stimolare la sensibilità e la voglia di fare dei giovani. Lavori al centro storico di Sambuci SAMBUCI FA PARTE DELL’UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLE DEL GIOVENZANO, COSA PENSA DI QUESTA ESPERIENZA? Credo che il consorziarsi in un’Unione, sia la via obbligata per i piccoli comuni. Penso alla gestione associata dei servizi come la raccolta dei rifiuti, alla gestione della pubblica illuminazione, alla polizia intercomunale, allo sportello delle attività produttive e del commercio, alla realizzazione di una unica grande scuola intercomunale, al depuratore consortile, alla creazione di un’isola ecologica ben custodita e sorvegliata. Tutto questo per migliorare i servizi offerti ai cittadini dell’intera valle, cercando di renderli efficienti contenendone il costo, creando anche nuove opportunità di lavoro. Inoltre attraverso l’Unione, si creerà un polo ricettivo turistico-culturale il cui fine deve essere quello di attrarre sempre più visitatori. Penso anche alle potenzialità naturalistiche dei nostri territori, al fatto che Roma si espande sempre di più, credo che a breve potremo non sentirci più Provincia ma parte integrante della Capitale. La nostra è una giovane Unione, è nata solo da circa un anno, se riusciremo a lavorare in armonia, raggiungere gli obiettivi prefissati, sarà possibile. PER CONCLUDERE, QUALI SONO I PRINCIPALI OBIETTIVI CHE SI PONE IN QUESTA LEGISLATURA? Nel corso di questa nostra chiacchierata sono state toccate molte questioni. Gran parte di esse, sono parte integrante del programma politicoamministrativo presentato ai cittadini nelle ultime elezioni, ovviamente il nostro obiettivo è quello di rispondere a tutte e di creare i presupposti per delle nuove, occorre perciò lavorare, lavorare e lavorare, occorre impegnarsi giorno per giorno ed occorre avere anche un po’ di fortuna, che non guasta mai! 22 Cultura L’ANIENE: STORIA DI UN FIUME di Italo Tacchia Gli antichi Equi fondevano la loro cultura con il fiume Aniene, che, proseguita poi attraverso i romani e la civiltà contadina, dà origine a quella che è oggi la cultura del nostro territorio (seconda e ultima parte) L’antropologo Mauro Rubini, facendo un accurato studio sui resti scheletrici rinvenuti nella necropoli di Casal Civitella nel territorio di Riofreddo (37 individui risalenti al VI° secolo a.C.), traccia un profilo morfologico di questi tipi umani, traendo alcune conclusioni: che la loro dieta doveva essere a base di cereali e vegetali, scarsamente integrata da proteine (carni e pesce) e che l’attività fisica consisteva prevalentemente in lavori gravosi e pesanti, tipici del contadino (5). Anche l’attività di allevamento organizzato e di transumanza doveva essere estranea agli Equi. La cosa più interessante però è la conformazione fisica: longilinea, con media di 167 cm per i maschi (per quei tempi, quasi dei Watussi), si riferisce più ad una popolazione adatta a climi temperati e caldi piuttosto che a climi rigidi e freddi come quello appenninico; insomma piuttosto diversa dalle altre popolazioni che in quel periodo abitavano l’entroterra dell’Italia centrale, di costituzione più bassa e tozza. Come se, provenendo da zone temperate e spinti chissà da cosa, gli Equi si fossero “da poco” stanziati in questo territorio, non essendosi ancora adattati morfologicamente al nuovo clima. Cosa diversa risulta essere l’adattamento culturale, visti i ritrovamenti di metalli e oggetti, conformi a quelli delle altre popolazioni comparate; infatti un adattamento culturale può realizzarsi nel giro di pochi decenni, mentre per quello biologico occorrono molte generazioni. Riofreddo poi, non è molto vicino all’Aniene e probabilmente la sua popolazione aveva poche possibilità nello sviluppare abilità e tradizione di caccia e pesca legata alla particolarità di questo territorio con un reale faunistico e botanico che merita un approfondimento, considerando anche il fatto che la civiltà contadina, sviluppatasi qualche secolo dopo, trasse non pochi vantaggi da questi aspetti. La valle dell’Aniene rivestiva grande importanza per Roma, in quanto i principali acquedotti ebbero origine proprio da qui: quello dell’acqua Marcia, ancora oggi alimenta buona parte della città. Purtroppo la scoperta di questo grande bacino idrico comportò la definitiva scomparsa della identità degli Equi. I romani fecero arrivare da ogni parte d’Italia per la costruzione degli acquedotti, un gran numero di ingegneri, scalpellini, operai ecc. i quali si stabilirono in queste terre con le loro famiglie Cultura che insieme alla presenza degli addetti alla costruzione della via Valeria contribuirono a modificare la cultura, la lingua e gli usi del popolo Equo. Oggi la vita nella Valle dell’Aniene ha un altro aspetto. Nei primi anni del novecento si inizia la costruzione della ferrovia Roma-Pescara, questa importante via di comunicazione segna la fine della civiltà contadina di cui rimangono significative testimonianze nel museo di Roviano. 23 Come se non bastasse si sta procedendo ogni anno alla canalizzazione, alla profilatura delle sponde con blocchi di travertino, per evitare le piene (perché poi ? ah già, dimenticavo; se è finita la civiltà contadina, la piena che fertilizzava i campi a che serve più, è diventata solo un fastidio). In sostanza l’Aniene sta diventando un canale dove l’acqua scorre veloce (rimandando quindi il problema delle piene a valle ed in modo più drammatico, al punto che si è dovuto costruire una specie di muraglia cinese a ponte Lucano per contenere l’esondazione, deturpando uno splendido sito archeologico), insomma, non c’è pace per il povero Parenzio. BIBLIOGRAFIA: (1) G. MEZZETTI, l’Aniene un fiume di luce, Tivoli, 1993, p 20; (2) Questo prelievo di acque continua ancora ad opera dell’Acea attraverso l’acquedotto ex PioAntico Marcio e le centrali idroelettriche; (3) L. MAMMARELLA, La Tiburtina Valeria - itinerario storico-archeologico, Cerchio, Polla, 1988, p 77; (4) VIRGILIO, Eneide (trad. di A. CARO), libro VII, Vallardi 1950; (5) M. RUBINI, “la necropoli arcaica di Casal Civitella”, in Identità e civiltà dei Sabini, Atti del XVIII convegno di studi etruschi ed italici, Firenze, 1996, pp. 364-373. Il giorno del bucato a Castel Madama agli inizi del ’900, in prossimità dei ruderi dell’antichissima mola, sulla sponda opposta c’è chi si diletta nella pesca alla trota Fino a quel tempo (40-50 anni fa), l’ecosistema fluviale era ridondante di vita animale. Gamberi, lamprede, trote ed altri pesci erano numerosissimi: le anse e le spiaggette del fiume costituivano l’ambiente ideale per questi esseri viventi, così come per l’avifauna. Purtroppo da alcuni anni il fiume è diventato una grossa discarica di ogni genere e praticamente la fauna ittica è quasi scomparsa così come altre specie ad essa legate (martin pescatore,lontra ecc.). Inizi del ’900, nei pressi di Roviano si stanno eseguendo lavori di ripristino della sponda destra con viminate sostenute da pali disposti a filera 24 Orvinio IL CASTELLO MALVEZZI di Carla Santolamazza Sorge ad 840 metri di altezza in una posizione da cui si gode un panorama stupendo nel paese di Orvinio all’interno del Parco Regionale dei Monti Lucretili Il castello, fondato dai Conti dei Marsi nel XII secolo, si sviluppa attorno ad una torre difensiva ricostruita dopo la distruzione dell’antica Orvinium nel X secolo forse da orde saracene. Intorno alla torre cresce anche il borgo abitato e fino al 1513 Orvinio non costituisce una comunità a sé, ma una “villa” comprendente il castello o torre e un primo nucleo di case. Nel corso del ’500 il borgo si sviluppa e diventa feudo degli Orsini ed è probabilmente questa famiglia che promuove il primo adeguamento dell’antico torrione difensivo a castello. Esso sorge in una posizione dominante e secondo alcuni autori sulle fondamenta dell’antica arce, parte alta di un insediamento urbano antico con fortificazioni e funzione strategica, di Orvinio, dove si ergevano i templi di Minerva e Atena. Nel ’600 passa ai Principi Borghese. Oggi il Castello, di proprietà dei Marchesi Malvezzi Campeggi, è un complesso di edifici e torri costruiti in vari secoli (rifacimenti del XV, XVI, XVII secolo), completamente ristrutturati all’inizio del ’900, di cui restano, come elementi originari, il maschio cilindrico e il muro di cinta merlato con un monumentale portale d’ingresso arcuato, decorato a bugne, rivestimento in pietra di forma rettangolare lasciato in risalto per evidenziare la struttura muraria, forse del XVII secolo. Sul portale sono evidenti le strette feritoie attraverso le quali passavano le catene del ponte levatoio. Nello spazio interno un cortile dove affaccia una costruzione con finestre dai montanti a croce rinascimentale e che termina con una torretta angolare. Nel castello undici camere da letto, una biblioteca, saloni bellissimi e una cappella privata. Gli ambienti del piano terra sono coperti con volte a crociera costolonate, nervature in pietra, e a sesto ribassato; al piano superiore gli ampi saloni presentano soffitti lignei a cassettoni con decorazioni pittoriche tardo cinquecentesche, raffiguranti grottesche: decorazioni parietali a stucco con motivi geometrici o naturalistici. Cortile interno del Castello, accanto al giardino Virgilio Malvezzi, consigliere di Filippo IV Re di Spagna nella metà del 1600 Ricchissimo e notevole nei saloni e nelle stanze l’arredamento con mobili d’epoca. Nelle cosidette soffitte del fabbricato a sinistra entrando dal portone principale quadri che rappresentano le gesta della dominazione dei Baroni Muti nelle vittorie riportate durante le guerre con i paesi limitrofi ad Orvinio Il portale che affaccia sul centro urbano Orvinio. All’interno di un corpo di fabbrica, sicuramente rimaneggiato durante i lavori di restauro realizzati da uno dei proprietari, Remo Parodi-Salvo, La volta a crociera della cappella è posizionata la Cappella privata del castello. Si accede attraverso un piccolo corridoio coperto da volta a crociera con decorazioni a grotte- Il Marchese Camillo Malvezzi Campeggi con il ritratto di un suo antenato 25 Soffitto a cassettoni di uno dei saloni sche. Nel piccolo vano della cappella, a pianta quadrata e soffitto a travatura, con due finestrelle ai lati dell’altare con profondi strombi, affreschi con scene della vita della Vergine, commissionati dalla famiglia Muti nel XVII secolo e secondo una citazione di V. Di Flavio studioso dei Manenti, attribuiti al figlio di Ascanio, Vincenzo autore anche degli affreschi degli altri ambienti, in particolare i frammenti di pittura rintracciati nel “granarone”, utilizzato per decenni come deposito, ma probabilmente appartamento di rappresentanza dei Muti di fabbricazione cinquecentesca. Stilisticamente le opere decorative risentono della corrente manieristica romana della fine del ’500. All’esterno del castello un grande parco con giardino all’italiana. Annessa al Castello una azienda agricola con produzioni agro-biologiche di 500 ettari e agriturismo Il Castello offre un servizio di ristorazione, per piccoli gruppi, su prenotazione. Per chi è interessato si può consultare il testo: Patrimonio Artistico e Monumentale dei M. Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini della IX Comunità Montana del Lazio 26 Pisoniano ACCADEMIA SPERIMENTALE PISCANUM di Ivano Chicca L’Associazione Culturale Cinema, Teatro e Musica “Piscanum”, costituitasi nel 1994 a Pisoniano ha dato vita all’omonima Accademia che ogni anno nel periodo di gennaio/febbraio mette in scena una commedia musicale ottenendo sempre grande successo di pubblico. Quest’anno è stata messa in scena “Dolly”, un’opera liberamente tratta da “La sensale di matrimoni”, due tempi di Thornton Wilder con musiche di Carlo Savina e Armando Trovatoli. Sotto la sapiente regia di Jolanda Perrotta, attori di “strada” riescono a dare il loro Scene della rappresentazione teatrale “Dolly” Vania Coni e Rinaldo D’Antoni meglio rivelando capacità inaspettate. Lo spettacolo, allegro ed incalzante, scorre piacevolmente, coinvolge lo spettatore in un’atmosfera di allegria che gli attori e quanti partecipano all’allestimento della rappresentazione riescono a trasmettere con la loro passione, gratificati da un pubblico che da sempre li apprezza. L’Accademia di Teatro Piscanum è aperta a chiunque avesse voglia di cimentarsi nella recitazione ed inoltre tiene corsi bisettimanali di recitazioni per ragazzi dai sei ai quattordici anni. Sotto gli attori e la regista ringraziano il pubblico Sport 27 A TERNI LA GARA DEI PICCOLI di Ivano Moreschini L’Empolum nuoto approda a Terni per il Trofeo Giovanissimi 2005. In gara soltanto la categoria esordienti “c”, vale a dire le bambine nate nel 1997 ed anni successivi, ed i bambini nati a partire dal 1996. Soltanto quattro le gare previste: i metri 50 dorso e la rana, sia maschili che femminili. Molti gli atleti in gara per l’Empolum, che aveva il proprio punto di forza stavolta nella squadra femminile. Infatti nei metri 50 dorso si segnala l’ottimo primo posto di Palladino Ludovica, con Del Vecchio Daniela sempre dell’Empolum giunta al terzo posto. Forniamo l’elenco delle bambine in gara nei metri 50 dorso: oltre a Palladino Ludovica e del Vecchio Mimmo Frattini con alcuni “piccoli” in gara Daniela, c’erano Renga Michela, Fioravanti Marzia, Pani Elena, Moreschini Camilla. I bambini previsti in gara per i metri 50 dorso, invece erano Landolfo Mattia, Sette Mattia, Pani Daniele, Caldarelli Daniele, Fuccelli Matteo, Proietti Mattia, Trusiani Michael, Castelli tiziano, De Angelis Alex, Fittipaldi Massimiliano, Gradoni Livio, Paolucci Francesco, Bruschi David. Nessuno è riuscito però a salire sul podio per i 50 metri dorso Sia per i bambini che per le bambine c’è stato un minor numero di partecipanti ai metri 50 rana, che è una specialità un po’ più difficile del dorso. Purtroppo al momento di chiudere il giornale non sono ancora disponibili i dati della gara sul sito della UISP, forse perché il Trofeo Giovanissimi è un circuito diverso dal campionato interregionale, anche se partecipano le stesse squadre. Da segnalare che alcuni bambini hanno partecipato nella stessa giornata a Roma alla gara della FIN, Federazione Italiana Nuoto, che è l’organizzazione ufficiale in questo campo, mentre invece la Uisp (Unione italiana Sport per tutti), pur molto seria, è un po’ più amatoriale. Per questo si sono divisi anche gli accompagnatori: Mimmo Fratini ha condotto i “pulcini” a Terni, e Giuseppina Salinetti ha accompagnato i più competitivi alla Piscina della Polizia di Stato, a Roma. 28 Sport CORSA A TRE PER LA PROMOZIONE di Gianluca Simonelli Castel Madama 43 punti, Sanpolese 43 punti, Centro Italia (RI) 40 punti A parte clamorose sorprese, sono queste le maggiori candidate alla vittoria finale del campionato di promozione Girone B. Questo dice la classifica che effettivamente rispecchia i valori visti sul campo, anche se a tal proposito va ricordato che la Sampolese deve ancora recuperare due gare, una delle quali proprio contro il Centro Italia. Il 20 febbraio al campo comunale si è giocato l’attesissimo derby contro la Sampolese di mister Pierangeli e di tanti ex rossoblu. La squadra, motivata al massimo dal mister Biondi, ha giocato una partita spettacolare e dopo mezz’ora già si trovava in vantaggio per 2-0 grazie ai gol di Figlioli e Digiammatteo, tra l’esultanza dei tanti tifosi che hanno riempito le gradinate di un comunale vestito a festa. Il gol della Sampolese nel finale del primo tempo ha creato qualche ansia, fino alla terza meritatissima rete di Marzano che ha chiuso la gara sul 3-1. La domenica successiva (2702) è arrivata inattesa la sconfitta esterna 2-1 dal Fonte Nuova. La squadra dopo aver subito gol nel primo tempo, nella ripresa è riuscita a pareggiare con Bonamoneta, ma nel tentativo di ribaltare la situazione è stata beffata da una rete nel finale. La squadra forse un po’ scarica psicologicamente dopo il derby e, nonostante gli inviti di mister Biondi a non rilassarsi, ha giocato una partita al di sotto delle proprie possibilità, condizionata anche da un arbitraggio discutibile. CLASSIFICA DOPO IL 13 MARZO 2005 Squadra P G V N P CASTELMADAMA SANPOLESE CENTRO ITALIA ROVIANO MONTEROTONDO SCALO FONTE NUOVA TOR LUPARA VILLANOVA GUIDONIA FIDENE RIANO CALCIO TORRI IN SABINA REBIBBIA PRO CALCIO CONTIGLIANO PASSO CORESE 1936 JENNE CALCIO SUBIACO 43 43 40 37 35 33 33 27 26 26 25 23 22 17 15 12 22 20 21 21 22 21 22 22 22 22 22 21 22 22 20 22 13 14 11 11 7 8 8 7 6 7 5 4 6 3 3 1 4 4 7 4 14 9 9 6 8 5 10 11 4 8 6 9 5 3 3 6 1 4 5 9 8 10 7 6 12 11 11 12 Purtroppo anche l’incontro casalingo con il Monterotondo (06-03) ha fatto registrare la sconfitta del Castel Madama per 1-2. Pronta riscossa sul campo dello Jenne con un rotondo 2-0 firmato Consorti e Corona. Questo è il momento decisivo per il campionato, il nostro augurio è che i ragazzi si preparino al meglio e che i tifosi sostengano numerosi la squadra, senza mai dimenticare però che si tratta di un gioco. La squadra dei giovanissimi del Castel Madama che parteciperà al Torneo Internazionale Sport 29 XVI TORNEO INTERNAZIONALE DI CALCIO CATEGORIA GIOVANISSIMI PARTECIPANTI GIRONE “A” HASTINGS CISCO LODIGIANI P. C. ITALIA CASTEL MADAMA GIRONE “B” S. T. AMAND LAZIO SPA MACIR CISTERNA TIVOLI 1919 GIRONE “C” OUDENAARDE VIGOR PERCONTI EDIPRO ROMA VILLALBA PROGRAMMA GARE Mercoledì 23 Marzo 2005 CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA ORE 16,00 ORE 18,00 ORE 22,00 LAZIO SPA CASTEL MADAMA OUDENAARDE MACIR CISTERNA HASTINGS EDIPRO ROMA CAMPO SPORTIVO “ARCI DI TIVOLI” ORE 17,00 TIVOLI 1919 S. T. AMAND CAMPO SPORTIVO “OCRES MOCA” VILLALBA ORE 17,00 ORE 18,15 CISCO LODIGIANI VILLALBA P.C. ITALIA VIGOR PERCONTI Giovedì 24 Marzo 2005 CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA ORE 9,30 ORE 11,30 ORE 15,00 ORE 17,00 ORE 19,00 P. C. ITALIA LAZIO SPA OUDENAARDE MACIR CISTERNA CISCO LODIGIANI HASTINGS TIVOLI 1919 VIGOR PERCONTI S. T. AMAND CASTEL MADAMA CAMPO SPORTIVO “OCRES MOCA” VILLALBA ORE 16,00 VILLALBA EDIPRO ROMA Venerdì 25 Marzo 2005 CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA ORE 9,30 ORE 11,30 ORE 15,00 ORE 17,00 ORE 19,00 OUDENAARDE VIGOR PERCONTI HASTINGS LAZIO SPA CASTEL MADAMA VILLALBA EDIPRO ROMA CISCO LODIGIANI S. T. AMAND P. C. ITALIA CAMPO SPORTIVO “ARCI DI TIVOLI” ORE 16,00 TIVOLI 1919 MACIR CISTERNA Sabato 26 Marzo 2005 CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA ORE 16,00 ORE 18,00 SQUADRA N° 1 SQUADRA N° 2 SQUADRA N° 3 SQUADRA N° 4 Domenica 27 Marzo 2005 CAMPO SPORTIVO “ATTILIO TESTA” CASTEL MADAMA ORE 17,00 FINALE L’Associazione A L B AT R O S e la Redazione de Augurano Buona Pasqua 30 Tradizioni popolari Settimana Santa, Pasqua e Pasquetta selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini Dalla tesi sulle "Tradizioni Popolari a Castel Madama” di Vittorio Todini Siccome facevo il chierichetto, nella settimana santa partecipavo, insieme a qualche altro coetaneo, con il parroco, l’arciprete don Angelo Lanciotti, o con il viceparroco, don Attilio (‘gnu sa?, u ziu de Adermo Campalacasa), alla “binidizzione” delle case. Per l’occasione si benedivano, oltre a tutta la casa, anche le pizze di Pasqua, che solo dopo potevano essere mangiate, e le uova, che servivano a fare le sagnassucche (già, le fettuccine) per la domenica di Pasqua; pizze e uova erano disposte sopra il tavolo della cucina; o della sala da pranzo di quelle poche famiglie, che negli anni quaranta la possedevano. Le famiglie regalavano al prete una somma in denaro e un po’ di uova (l’una e l’altra donazione dipendevano dalla disponibilità e dalla generosità della donatrice, la padrona di casa che ci accoglieva). A loro volta, parroco e vice, regalavano a noi chierichetti una mancia e qualche uova. La ponderosità della mancia e delle uova dipendeva — eh sì, anche questa — dalla generosità del donatore. Ma io non vi dirò con chi era preferibile capitare… Oltre alla benedizione delle case, c’era un altro evento eccezionale nella Settimana Santa. Ce lo racconta, qui di seguito, Vittorio Todini nella sua tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama”: Racanella, gnaccula e taccatavura (raganella, gnaccola e tocca-tavola) – scrive Vittorio — sono i tre giocattoli caratteristici della settimana santa; più precisamente, se ne vedono in grande numero dal tardo mattino del Giovedì Santo fino alla sera del Venerdì Santo. L’origine del loro uso risale alla necessità di avvertire i fedeli dell’imminente inizio delle funzioni in Chiesa, dal momento che le campane tacciono, in segno di lutto per la morte di Gesù. Gruppi di ragazzi percorrono le vie del paese e agitano gli strumenti per richiamare l’attenzione dei paesani: con l’occasione, su suggerimento di qualche adulto, declamano anche delle filastrocche (alcune se ne ricordano ancora e qui sotto sono trascritte), con le quali si commemora, poco rispettosamente in verità, la morte di qualche persona del paese o viene messo alla berlina un avveni- Tradizioni popolari mento, che ha fatto scalpore durante l’anno e che si presta alle beffe e alla satira. Ecco di seguito alcune delle filastrocche più conosciute: E qui termina la pagina della tesi di Vittorio. Aiu rotorio, aiu rotorio: s’è mortu Franciscantonio; la matre che ju fece (quando la madre lo fece), era niru comme la pece. A j’archittu, a j’archittu: s’è mortu ‘m purchittu, s’è mortu pe lla via, je sonemo l’Avemmaria. La sera del Venerdì Santo c’era la processione, che usciva dalla Chiesa di San Michele a “suaventru”, scendeva fino ai Collicelli e tornava indietro. Dei personaggi della processione ce n’era uno davvero spaventoso, che portava la croce e trascinava una catena legata a un piede, che emetteva stridori terrificanti, rimbombanti nella notte. Fin dal sabato si prendevano accordi per la gita di Pasquetta: un evento importante, perché ai tredici/quattordici anni la gita si poteva fare chiattarei e chiattarelle mmischiati. Nascevano così amori folgoranti e, qualche volta, pervicaci, che portavano all’altare. 31 Alla rocca, alla rocca: s’è morta Ricciotta, Ricciotta (d)e Paraculu, je sonemo ju tammuru. All’accetta, all’accetta, s’è morta Luisetta, Luisetta la Romanella, je sonemo la racanella. Io ne ricordo una di pasquetta a cui, oltre a me, parteciparono Mario de Pepperoma e Pietro Cacinetto bonanime, eppo’ Pietruccio de Zampittu e Vittorio de Furvio; e ce stéa puru ca’ femmona (ma una propia speciale, che la chiameanu “ju sòle”). La demà de Pasqua, piccoli e grandi indossavano j’abbitu novu, “ma sta attentu, ce diceanu le mari, che se ju zuzzi t’ammazzo”. L’aspettativa per la gita di pasquetta era così febbrile, che a qualcuno la… febbre veniva davvero; e, così, era tutto rinviato a un altr’anno… 32 Storia e memoria DIMENTICARE SALÒ? testo di Gualtiero Todini. A cura di Ivano Moreschini L’istituzione a Castel Madama della giornata della memoria delle vittime dell’esercito tedesco è stata seguita da volantini sulla pacificazione. Anche in Parlamento si discute sulla Repubblica di Salò. Vediamo come Giù le mani dalla Storia. Si direbbe con una forte espressione retorica d’altri tempi. Più sommessamente, ma più fermamente, oggi diciamo che ci vuole molta faccia tosta per sostenere che, se non consideriamo “a tutti gli effetti militari belligeranti” (come sostiene una proposta di legge di Alleanza Nazionale) i repubblichini della Repubblica di Salò, “significherebbe degradare la nostra razza, annullare il retaggio di gloria e di valore che ci lasciarono coloro che nella guerra immolarono la vita” (la vecchia retorica fascista che non vuole morire: arrogante e falsaria). Falsaria perché vuole cambiare i connotati originari della nostra Repubblica e della nostra Costituzione, che nascono con la Liberazione dal fascismo il 25 aprile 1945. E liberazione dal fascismo significa anche liberazione dai fascisti di Salò, che Mussolini a Salò impiccavano come traditori i partigiani caduti nelle loro mani. È questa l’operazione tentata da Alleanza Nazionale, a testimonianza che tanta acqua deve ancora sgorgare dalle sorgenti di Fiuggi, dove Alleanza Nazionale dieci anni fa celebrò la sua rigenerazione democratica; rigenerazione che anche a posteriori si rivela un po’ superficiale. A Castel Madama pensavo dovesse apparire piuttosto arduo il tentativo di cancellare il doloroso ricordo, che tanti cittadini conservano della violenza fascista. Violenza fascista che anche da noi tentò di sopprimere la libertà di Propaganda di Salò contro i Partigiani parola e di azione (non si possono dimenticare le persecuzioni ai danni di chi si Mussolini e nominò il governo opponeva al regime: Illidio RoBadoglio. Fu Hitler che rimise tondi, Torquato Lolli, Michele in piedi Mussolini, liberandolo Grelli, Urbano Moreschini, Lodal Gran Sasso, dove era stato reto Amabili; ecc.). Evidenteimprigionato, aiutandolo a fonmente alla faccia tosta non c’è dare (Mussolini leghista antelimite. Perché non leggere o litteram) la Repubblica di Salò. rileggere “Intrecci”? E furono americani e inglesi e i nostri partigiani a liberare l’ItaMa tornando alla Grande Storia. lia dalla peste fascista: soltanto Su quale base di legittimità si fondano le imprese della Redopo fu possibile la costruzione pubblica di Salò? A quei tempi di un’Italia libera. la Carta Costituzionale dello Adesso vogliamo la PacificaStato Italiano si identificava zione Nazionale? nello Statuto Savoia; era il re D’accordo. Ma le premesse che dimissionava e nominava i sono queste appena enunciate. governi; fu il re che dimissionò Non si scappa. Storia e memoria 33 Stralcio della relazione e del disegno di legge d’iniziativa di alcuni Senatori di Alleanza Nazionale [...]Anche a voler considerare i reparti della Repubblica sociale italiana quali milizie alle dipendenze del tedesco invasore, egualmente dovrebbe ad essi riconoscersi la qualità di belligeranti, perché comandati da capi responsabili, portavano segni distintivi e riconoscibili a distanza, apertamente le armi, e si conformavano, per quanto era possibile, nei confronti dell’avversario belligerante, alle leggi e agli usi di guerra (i partigiani non erano belligeranti, come si vedrà in seguito)[…] […] se si può parlare di collaborazionismo e di tradimento nel senso giuridico, non si può certo affermare che le centinaia di migliaia di soldati che rimasero al nord a combattere contro gli alleati e le truppe regie, fossero un’accozzaglia di traditori. Accettare e consacrare alla storia una tesi simile, significherebbe degradare la nostra razza, annullare il retaggio di gloria e di valore che ci lasciarono coloro che nella guerra immolarono la vita, creare al cospetto delle altre nazioni una leggenda che non torna ad onore del popolo italiano. […] DISEGNO DI LEGGE Art. 1. 1. I soldati, i sottufficiali e gli ufficiali che prestarono servizio nella Repubblica sociale italiana (RSI) sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti, equiparati a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei Paesi tra loro in conflitto durante la seconda guerra mondiale. […] Claudio Pavone: “Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza” BOLLATI BORINGHIERI, 1994 Il libro, pubblicato nella prima edizione nel 1991, si segnala per la netta presa di posizione sul fatto che nel periodo 19431945 in Italia c’è stata una guerra civile. Non è un’indicazione scontata, per la storiografica non di destra italiana. Infatti soltanto a partire dalle vicende mondiali del 1989, e dalle conseguenze sul sistema politico italiano, si è cominciato ad affrontare il “rimosso” del tragico periodo 1943-1945: sconfitta nella guerra voluta dal fascismo, invasione alleata, armistizio, occupazione tedesca, repubblica di Salò. Pavone individua almeno tre guerre parallele in quel periodo: una guerra patriottica, per liberare l’Italia dall’invasore tedesco; una guerra civile, tra fascisti organizzati in forma di stato, seppure succube ai Tedeschi, nella repubblica di Salò, e gli antifascisti, uniti nella lotta partigiana, ma diversi nelle prospettive del dopoguerra; una guerra di classe, appena accennata forse, ma presente nell’ideologia dei rinascenti partiti di sinistra, il socialista ed il comunista. La violenza di quegli anni proseguì anche nel dopoguerra, come spiega recentemente Giampaolo Pansa nel “Sangue dei vinti”: Pavone però argomenta che era diventata strumento di lotta politica da molto prima, dallo squadrismo fascista del primo dopoguerra. È difficile misurarla con il metro di oggi. Pavone infine tiene molto al sottotitolo, perché egli, pur riconoscendo alcune delle ragioni di chi ha combattuto per la Repubblica di Salò, è convinto che mai come in quel momento ci fosse chi aveva ragione e chi aveva torto. E per lui la Resistenza è stata, ed è ancora, una scelta etica, una speranza di rinnovamento del paese che si è, almeno in parte, realizzata. Il libro è reperibile nelle BIBLIOTECHE. Musica 35 Strawinsky: UCCELLO DI FUOCO di Marco Cicogna Marco Cicogna, firma di punta di “Audioreview”, è una vecchia conoscenza degli appassionati di musica classica di Castel Madama Ritratti di Valery Gergiev Valery Gergiev è non soltanto uno degli interpreti più attendibili del momento, ma anche uno dei più affascinanti. In diverse occasioni sulle pagine di AR abbiamo seguito (praticamente sin dagli esordi) la sua feconda attività discografica con l’orchestra del Kirov, portata a livelli di eccellenza tanto in ambito sinfonico quanto operistico, come dimostra una vasta porzione del catalogo Philips (in audio e in video). Ospite graditissimo a Roma lo ricordiamo con una entusiasmante lettura della Dama di picche di Tchaikowsky e in tutte le sue incursioni italiane. È stato capace di commuovere persino nei bis, e ancora freme il pubblico di Santa Cecilia per la vibrante esecuzione della “Intruda” dallo Schiaccianoci. L’Uccello di Fuoco di Strawinsky è una delle partiture cardine della musica del Novecento per lo splendore dell’orchestrazione e per il linguaggio “nuovo” che annuncia in più parti la rivoluzione copernicana della Sagra della Primavera. La versione qui incisa è l’ampia suite rivista dall’autore nel 1919, la strumentazione alleggerita in alcune parti tanto da risultare più trasparente e perfettamente delineata al proprio interno. Inutile dire che Gergiev conosce a fondo questo repertorio e domina ogni sezione dei Wiener, giocando con assoluta disinvoltura sul perfetto equilibrio timbrico ed esaltando l’elemento ritmico nell’Uccello di Fuoco. Nel lungo crescendo conclusivo il primo corno entra sicuro su quella nota bestia nera di ogni esecutore, sorretto da un lievissimo tre- molo dei violini che crea un senso quasi magico di attesa. È un fluire di musica che punteggiato dal clangore delle percussioni sfocia in un accordo finale tenuto in fortissimo che lascerebbe senza fiato ogni orchestra meno che eccellente. Incisione nitida e trasparente, da apprezzare con un grande impianto a volume realistico. Locandina Le registrazione, dell’estate 2000, è affidata alla ORF e alla regia collaudatissima di Brian Large, grande esteta della musica in immagini, capace di farci seguire strumento per strumento anche con Strawinsky senza mai perdere la visione d’insieme. L’audio dimostra ancora una volta come con il Dts proposto dalla TDK siamo ai migliori livelli oggi possibili, tanto che questo DVD è stato il mio riferimento nel corso delle giornate del Top Audio. Oltre all’ampio concerto il programma comprende mezz’ora di intervista a Gergiev e a Bashmet. Voto Artistico 9,5 – Voto Tecnico 9,5 36 Rubrica FARNESE VINO D’ABRUZZO di Marco Moreschini La vocazione internazionale dei vini abruzzesi Nel quadro delle iniziative di accompagnamento al corso di qualificazione per sommeliers si è tenuto a Villa Adriana il 25 febbraio 2005, presso la Tenuta di Rocca Bruna, un incontro con l’enologo e co-proprietario dell’Azienda vinicola Farnese di Ortona, curato da Adua Villa, docente AIS, nonché sommelieuse nota al pubblico televisivo. Durante l’incontro abbiamo avuto modo di degustare tre vini che stanno ottenendo di anno in anno sempre più riconoscimenti. Curioso è stato apprendere la matrice storica comune che lega Castel Madama a Ortona: Ottavio Farnese, infatti, fu il secondo marito di Madama Margherita d’Austria, e Ortona acquistata dai Farnese nel 1582, fu residenza estiva della figlia naturale dell’imperatore Carlo V fino alla morte sopraggiunta nel 1586. L’enologo di questa azienda che esporta in 49 paesi, Filippo Baccalaro, piemontese, ma abruzzese d’adozione da ormai 10 anni, ha tessuto le lodi dei terreni abruzzesi, che permettono alla provincia di Chieti di essere la seconda in Italia per quantità prodotta dopo quella di Trapani, quella del Marsala. Definendo l’Abruzzo quale Terra ricca e generosa che produce oltre 10 milioni di bottiglie l’anno, lo ha diviso in due aree dal punto di vista enologico: la prima è quella del Nord, delle colline Teramane della DOCG Montepulciano, dove il terreno è collinare, calcareo e concentrato, più adatto per creare vini da invecchiamento e di una certa robustezza tannica. La seconda è quella del Sud, la terra di Ortona e Vasto per intenderci, dove il terreno argilloso e profondo e l’influenza del mare danno vita a vini di una certa freschezza e sapidità, soprattutto bianchi di qualità e ne fanno terra adatta anche a sperimentare vitigni internazionali lasciando spazio anche alla creatività degli enologi. Baccalaro ha poi detto che un vino si deve sì lavorare in cantina (senza lasciarlo troppo nel legno), ma che l’attenzione deve essere riposta sopratutto nella cura della vite: fondamentale in tal senso è stato l’aiuto di enologi provenienti dalle nuove terre del vino, Cile ed Australia, innovativi e anche a buon mercato. Ed ancora ha detto di preferire il rispetto della tipicità del vino e dei terreni, non amando, come i francesi, sovraccaricare la produzione per ettaro. La Farnese è per un’utilizzazione moderata della solforosa (il bisolfito), “unico modo per conservare, stabilizzare e non far ossidare il vino: aggiungere azoto e prodotti organici nel terreno creando prodotti biodinamici non garantisce ancora gli stessi risultati”. Passando alla degustazione dei tre vini richiamati, quelli selezionati sono stati lo Chardonnay Bianco OPIS Terre di Chieti, Il Montepulciano Opis 100% e l’Edizione 5 Autoctoni. Tralasciando i primi due vini, che Luca Maroni, per l’Annuario dei vini Italiani, ha valutato fra gli eccellenti, passiamo al pezzo forte della produzione Farnese, Un momento di una lezione del corso AIS di Tivoli quell’Edizione 5 autoctoni 2002 che l’Annuario 2005 dell’AIS fregia del massimo della valutazione (5 grappoli). Sorto da una scommessa dell’enologo con il “Veronelli” inglese Hughes Johnson, il quale asseriva che non era possibile avere un decoroso blend con una miscela di vini autoctoni, ma solo con quelli internazionali, questo vino ha pienamente smentito il britannico. Si è ottenuto un taglio internazionale, rispettando l’autenticità di cinque vitigni meridionali. La miscela di vini è così composta: il Montepulciano 33%, il Primitivo 30%, il Sangiovese 25%, il Negroamaro 7%, e la Malvasia 5%, tutti vinificati separatamente, poi uniti. Contenuto in una sontuosa bottiglia bordolese da 1 Kg e 200 gr, questo innovativo Vino da Tavola, giunto alla 4° edizione, ha un colore molto concentrato granato, una gradazione di 14, 5%, una consistenza visibile, e si presenta con profumi di frutta rossa matura (amarena e ribes su tutti) e con una nota balsamica fresca, mista ad un sentore di tostato che ricorda il cacao ed il caffè, provenienti dall’invecchiamento almeno di un anno in roveri francesi. Al gusto lo stesso vino si rivela morbido, dotato di tannini eleganti e raffinati, quasi avvolgenti, che non lasciano sensazioni di durezza sull’arco gengivale, è dotato di una buona spalla acida, che si manifesta ai lati posteriori della lingua, comportando una insistente salivazione. Lo stesso vino si accosta perfettamente a piatti di selvaggina, molto saporiti, o assieme a formaggi freschi o speziati. L’armonia di questo vino deriva in gran parte dalle caratteristiche dei vitigni autoctoni pugliesi e lo stesso non perde affatto la competizione con i blend e i tagli internazionali. L’Abruzzo, quindi, ha una vocazione internazionale per i vini e le aziende sono sempre più consapevoli delle risorse che offre: buono a sapersi per me, che oramai da un anno e mezzo vago per lavoro fra le affascinanti terre dei nostri vicini di Regione. Cinema 37 MILLION DOLLAR BABY di Gualtiero Todini La trama non è originale; la suggerisce a Eastwood un racconto dello scrittore F. X. Toole; ma il film che ne nasce è davvero bello, talmente bello da essere premiato con l’Oscar alla regìa e alla migliore pellicola statunitense. Un film duro, amaro, scarno, che affibbia ripetuti colpi bassi all’osannato “Sogno Americano”. Sì, ho detto “colpi bassi”, perché è un film sul mondo della boxe, che si svolge in una sordida palestra, priva di luce naturale, gestita da un vecchio allenatore, Frankie-Eastwood, aiutato da un fedele amico di giovanili scorribande, il bravo attore di colore Morgan Freeman (anche a lui l’Oscar 2005, come migliore attore maschile non-protagonista), che ha sempre una buona parola per tutti, anche per il più incapace degli aspiranti boxeurs. I frequentatori della palestra sono personaggi mediocri in cerca di un’affermazione, che risulta quasi sempre chimerica: siamo ben lontani dai fasti dell’uomo americano “che si fa da sé”. Oltre a Freeman, guadagna l’Oscar anche Hilary Swamp, quale migliore attrice protagonista, nella parte di Maggie, una ragazza povera ma ostinata, che si presenta al burbero Frankie, per essere allenata a vincere. Sorretta da Morgan (il nome nel film non lo ricordo), Maggie a poco a poco entra nel cuore di Frankie, al quale si lega anche come ad un padre-vicario, avendo perso il suo, di cui conserva un ammirato ricordo. Frankie gradualmente cede all’ostinazione della ragazza: anche lui trova in Maggie una figlia-vicaria, dal momento che da anni scrive lettere ad una figlia “offesa” (nel film non si dice come e perché), puntualmente respinte al mittente. Nasce, nello sviluppo degli eventi una famiglia atipica, in cui l’affetto, scarno e poco loquace, ma sincero, lega i personaggi sempre più profondamente. Affetto vero, anzi amore, ma non nel senso volgare che immagina la madre di Maggie. A proposito della madre, quando Maggie, avendo fatto un po’ di soldi, le regala una casa spaziosa che la faccia uscire dal tugurio in cui vive con il resto della famiglia (una sorella con figlio, un fratello inetto e “coatto”), costei la rimbrotta perché la proprietà di una casa la priverà del sussidio governativo. Maggie impara presto a boxare con intelligenza e a menare colpi micidiali; tanto che in un anno e mezzo arriva a combattere per il titolo Clint Eastwood e Hilary Swamp in una scena del film mondiale (in palio un milione di dollari). Gli spettatori sono certi che vincerebbe il titolo, se la rivale non le sferrasse un illecito “colpo basso”, che le fracassa la schiena e il collo. Qui si spezza il sogno di Maggie (riscattarsi dalla miseria di un destino crudele verso i poveri) e si spezza la sua vita. La “dolce morte” implorata e ottenuta da Frankie, suo nuovo padre, è la logica conclusione del film. Frankie, che si è accollato il destino di questa nuova figlia fatta a pezzi davanti a lui impotente, dopo averle procurato la morte vera, sparisce non sappiamo dove. Un film amaro, lo ribadisco, perché è un film in cui il tentativo di sfuggire alla solitudine si frantuma, cozzando contro la durezza del destino. Naturalmente l’assegnazione dell’Oscar alla migliore regìa è assolutamente meritata: l’autore riesce a trattenere la tentazione di occupare troppo il campo. La sua recitazione è, perciò, misurata e scarna; poche le parole e solo quelle strettamente necessarie; per il resto soltanto gesti e sguardi; ma anche questi essenziali, rapidi. Dunque, un bel film; senza dubbio da vedere. 38 Libri NON HAI ANCORA LETTO “IL CODICE DA VINCI?” di Gualtiero Todini Pagine 523. Quasi dieci milioni di copie vendute negli Stati Uniti, dove sono nati il libro (nel 2003) e Dan Brown, che ne è l’autore. Tradotto in quaranta lingue. Copie vendute in Italia, dove è uscito un anno fa: oltre un milione e mezzo. Queste le cifre che fanno del romanzo “Il codice Da Vinci” (ed. Mondadori) un avvenimento narrativo. Si tratta di un libro “thriller” che - come dice la parola stessa - suscita fremiti e brividi: insomma, un giallo in piena regola, dove i personaggi che sembrano innocenti e puri sono dei raffinati criminali; e viceversa. E del romanzo giallo si respirano “suspence” e colpi di scena, tanto che la lettura ti avvince e non vedi l’ora di disporre di un po’ di tempo libero, per correre a leggerne ancora un po’ di pagine. Anche io, che di solito non mi lascio togliere il fiato dai gialli, mi sono lasciato avvincere dalla lettura del libro e pur non divorandolo, come è capitato ad altri, l’ho letto abbastanza in fretta, avendo un po’ di tempo a disposizione (ero in settimana bianca). Ed ora volentie- ri ve ne sto parlando, anche per soddisfare una esplicita richiesta di Salvatore, colui che ogni mese si sobbarca la dura fatica di impaginare il nostro giornale: e per questo penso proprio che se lo meriti. Comunque, sarà una recensione breve e non molto particolareggiata, per lasciare agli eventuali lettori la gioia della scoperta. Dunque, due sono i protagonisti del racconto: lo studioso Robert Langdon e la crittologa Sophie Neveu, il cui nonno, Jacques Saunière, curatore del celebre Museo parigino del Louvre, è stato assassinato dentro il museo stesso. Saunière, però, prima di morire, è riuscito a scrivere con il suo sangue il nome di Langdon e un crittogramma; inoltre, viene ritrovato nudo in una posizione davvero originale: braccia a “v” e gambe allargate a forma di “v” capovolta, proprio come “l’uomo di Vitruvio”, caro a Leonardo Da Vinci. Questi segnali quale segreto racchiudono? È a partire da questo interrogativo che parte la ricerca dei nostri due eroi, Robert e Sophie. Ricerca che li condurrà ad aprire, una dopo l’altra, le scatole cinesi, che racchiudono il segreto con il cui disvelamento il libro si chiude. Già: in che cosa consiste questo segreto? Questo ovviamente non sarò io a svelarlo in queste note; posso solo dire che esso riguarda il ruolo che nella storia dell’umanità e, quindi, nella storia delle religioni ha svolto l’eterno femminino; e i tentativi che sono stati messi in atto anche dal Cristianesimo ufficiale per offuscarlo, anzi cancellarlo. Ne è una riprova il fatto che delle decine di vangeli a noi tramandati sono stati privilegiati e selezionati soltanto quelli incentrati sulla figura “divina” di Cristo. La critica, piuttosto che discutere dei pregi o difetti narrativi, riscontrabili nello scorrere delle pagine, si è concentrata su questa piega che ad un certo punto prende il romanzo, appassionandosi alla disputa se il libro è solo un romanzo giallo o un pretesto per rivendicare la centralità della donna nella storia umana, costituendo, perciò, un attacco frontale al cuore della Chiesa. Una disputa che, secondo me, può avere una sua ragion d’essere in un ambito antropologico-religioso, ma che ha poco, molto poco a che fare con un confronto critico sulle qualità di un’opera narrativa. Una particolarità del romanzo, a cui voglio accennare in mezzo a tanto insistere sul sesso da parte di tanta produzione libresca e televisiva (ma in tv il sesso è spesso pura spazzatura), è che in esso non si parla di sesso. E dell’attrazione, intellettuale e sentimentale e, soltanto alla fine, anche fisica, che coinvolge i due protagonisti, si fa appena un cenno, sobrio e delicato, in una delle ultime pagine. Messaggio elettorale autogestito a titolo oneroso Committente responsabile: Ruggiero Ruggeri