Lo sgranocchia notizie - Scuole Primarie e dell`Infanzia

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Lo sgranocchia notizie - Scuole Primarie e dell`Infanzia
Lo sgranocchia
notizie
Periodico interno di informazione della scuola primaria Maria Peron a cura delle classi quinte
n. 2 - Maggio 2008
Stampato in proprio
Intrecci
Un progetto di
contaminazione
culturale
I bambini della scuola
primaria Maria Peron
ha nno
a der ito
al
progetto
a fr i c a n o
DAARA SENEGAL che
c o n s i st e
nel
fa r
conoscere ai bambini le
tradizioni africane e, in
particolare, del Senegal.
Questo
progetto
prevede quattro tipi di
attività che coinvolgono
il senso del gusto della
v i s ta ,
d el
ta tt o ,
dell’udito e infine il
corpo:
- ritmi africani
- danze africane
- cibi e prodotti
dell’Africa
- usi e costumi d’Africa..
Conosci
il Senegal?
Informazioni e notizie
su questo paese africano
a pagina 2.
Redazione e stampa Viale S.Anna 60, Verbania, tel—fax 0323 556665
www.terzocircolo.comune.verbania.it
[email protected]
L’albero della pace
Scopriamo con Awa alcuni aspetti del Senegal
Qualche settimana fa è
venuta a scuola Awa, una
signora senegalese, per
farci conoscere gli usi, i
costumi e le tradizioni
del suo paese.
La
signora
confeziona
e
vestiti africani.
Awa
vende
I tessuti più usati sono
il bogolan, un tessuto di
cotone
prodotto
artigianalmente e il
legos, un tessuto di
cotone industriale. Si
usa anche il lino, ma
costa molto.
Il vestito tradizionale
che si usa per andare
alle feste si chiama
bubu ed è indossato sia
dagli uomini che dalle
donne. Spesso le donne
indossano
il
pareo,
invece
gli
uomini
indossano quello che
vogliono. Per tradizione
e religione le donne
portano abiti lunghi e
larghi e spesso si
coprono il capo con un
foulard.
La signora Awa ci ha
fatto vedere anche due
tappeti di cotone e un
batik, un tessuto con un
disegno che si ottiene
facendo colare della
cera sulla stoffa e
tingendola.
Il
piatto
tipico
senegalese,
che
si
cucina in occasione di
feste o avvenimenti
speciali, è a base di riso
accompagnato da carne
o pesce.
Awa ci ha portato
diversi frutti tropicali,
che sono tipici del suo
paese, da vedere ed
assaggiare: il mango, la
papaia,
l’ananas,
il
melograno, la banana e il
cocco.
In Senegal le case sono
fatte di blocchi di
argilla messi uno sopra
l’altro e i tetti sono
fatti di foglie di palma.
Segue a pagina 2
Lo sgranocchia notizie
PRIMO PIANO
n. 2 - Maggio 2008
2
L’albero della pace
Le scuole non ci sono in
tutti i villaggi e le classi
sono molto numerose.
Awa ci ha spiegato che,
al suo paese, le persone
sono più ospitali che in
Italia, soprattutto nei
villaggi. Le persone si
a iuta no
tra
lor o,
invitano il vicino a
m a n g ia r e
e
so n o
contente
ospiti.
di
avere
Il Baobab è un
albero molto grande,
con il tronco ruvido
come la pelle di un
elefante, che può
vivere più di mille
anni. In Senegal è
considerato l’albero
della pace perché i
suoi rami, che si
protendono
verso
l’esterno, sembrano
delle braccia che
accolgono
e
accettano gli altri.
Conosci il Senegal?
Il Senegal è uno
stato Africano, si
trova tra il Tropico
del Cancro e l’Equatore. Per la sua latitudine, appartiene
alla fascia climatica
tropicale e le temperature sono spesso elevate, mentre
le piogge sono scarse.
la maggior parte musulmana. La lingua
ufficiale è il francese.
Il Senegal è un paese povero, ma la sua
economia è più sviluppata rispetto a
quella dei paesi vicini.
Uno dei problemi più
gravi è quello della
La capitale è Dakar, siccità e il paese è a
dove ci sono circa 6 rischio di desertifimilioni di abitanti. cazione.
La popolazione è per
Lo sgranocchia notizie
PRIMO PIANO
n. 2 - Maggio 2008
3
Informazioni tratte da
www.missionaridafrica.org
www.artegioco.net
Giochi fatti in casa
Un viaggio nella creatività dei bambini africani
Foto tratte dalla
Africa in gioco.
In Africa i bambini
comune fa parte della
bambini. In Senegal le
costruiscono i propri
vita quotidiana di ogni
don n e
pr odu con o
giochi non solo per
famiglia africana.
borse,
cinture
povertà, ma anche per
allegria,
È interessante notare
ogni
giocattolo
ha
mostra
e
a c c e s s o r i
riutilizzando
una
i
sacchetti neri della
storia da raccontare.
spazzatura.
I bambini africani non
Imparare la cultura
hanno le play station,
la barbie, il lego, il
computer, giocano con
quello che trovano e
che offre la natura. I
bambini africani, nel
costruire i loro giochi,
sono molto creativi e
I
bimbi
africani
utilizzano materiali di
loro
ogni tipo. Utilizzano le
camioncini
costruiti
gomme bucate delle
con
di
automobili, lattine di
giocano
con
pezzi
legno
e
scarto.
i
latta,
oggetti
Tutto
di
viene
bibite
o
di
altri
prodotti, corde, reti
recuperato, riciclato,
da
adattato. Una latta,
vegetali,
tappi
un tappo, un pezzo di
bottiglia,
bastoncini
fil di ferro, prendono
di legno, fili di ferro,
nuove
sassi,
forme.
Una
pesca,
boe
fibre
di
d'acqua,
scatola di sardine può
conchiglie, ogni cosa,
diventare
insomma,
un’auto,
i
che possa
tappi della birra le
essere riutilizzata. In
ruote, una bottiglia di
Africa non si butta
plastica
niente, recuperare i
bambolina.
vuota
una
materiali
di
uso
che, mentre la nostra
società
deve
a f f r o n t a r e
giornalmente
problema
dello
smaltimento
rifiuti
il
dei
perché
del
ri-uso
produciamo così tanta
aiuterebbe
immondizia
non
maggior
valore
a
oggetti
di
tutti
giorni
e
magari
che
riusciamo
smaltirla,
più
in
Africa
a
ci
dare
agli
i
gli stessi nostri scarti
contribu ir ebbe
s o n o
diminuire il problema
f o n t e
inesauribile
materie
prime
di
non
solo per i giochi dei
dei rifiuti.
a
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SCRIVERE CON PIACERE
n. 2 - Maggio 2008
4
Storie di bambini africani
scritte da noi
Il giocattolo di cartone
C’erano una volta, in un villaggio africano, cinque bambini di nome Mashaita, Awa,
Natan, Bathum e Saira.
Erano bambini qualunque, che giocavano insieme con quello che trovavano e perché i
loro genitori erano poveri e faticavano per poterli mandare a scuola.
Erano molto fantasiosi e si divertivano a costruire giocattoli con materiale di recupero.
Un giorno, non sapendo con cosa giocare, rovistarono nella spazzatura e trovarono tre
scatole vuote, un pezzo di spago, del collante prodotto da un frutto marcio, dei semi e
delle bucce di cocco.
Decisero quindi di assemblare i pezzi trovati in modo da costruire una macchinina, che
tutti sognavano di avere e che vedevano sempre in mano ai bambini più ricchi.
Misero la scatola più grossa sotto e la più piccola sopra, con le bucce di cocco fecero le
ruote, con i semi i fanali e poi unirono il tutto con la colla e iniziarono a giocare.
Decisero poi di far vedere quella meraviglia ai loro genitori, ma Natan, che portava il
giocattolo in mano, correndo inciampò e la macchinina si ruppe.
Sherì, la bambina più ricca ed egoista del paese, vedendo quel che restava della
macchinina, la calpestò dicendo che sporcava lo spazio attorno a casa sua.
I cinque bambini, tristissimi, se ne andarono con i pezzi della macchinina rotta che
oramai non si poteva più aggiustare.
Ma poiché c’è una giustizia a questo mondo, durante la notte arrivò la fata del
riciclaggio che aggiustò il gioco facendolo diventare più bello di prima. La mattina dopo
i bambini, stupefatti e pieni di gioia, iniziarono a giocare con la loro macchinina di
cartone e forse ci stanno ancora giocando.
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n. 2 - Maggio 2008
SCRIVERE CON PIACERE
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Maruk e Carl Attrezzi
Nelle foto macchinine e
camioncini che noi abbiamo
costruito con materiali di
recupero.
C’erano una volta in un villaggio del Sud Africa, in mezzo a una grande prateria
circondata da un’enorme foresta, tanti animali diversi tra loro e c’erano dei
bambini che non sapevano con che cosa giocare.
Un bel dì arrivò al villaggio uno straniero che insegnò ai bambini come costruire
giocattoli con materiali di scarto che si possono trovare ovunque.
Un bambino di nome Maruk, dopo qualche giorno, andò nella foresta con i suoi
amici a cercare cose per costruire giocattoli. Tornati al villaggio, costruirono
diversi giochi e Maruk preparò, con un intreccio di foglie, radici, legnetti e
sassolini, un carro attrezzi che aveva visto quell’unica volta che era andato in
città con suo padre: era così bello che lo chiamò Carl Attrezzi.
Durante la notte un bambino di nome Taric entrò in casa di Maruk, gli rubò il
suo giocattolo e lo portò in cima ad una scogliera dove lo sotterrò per
nasconderlo, poi tornò a casa a dormire.
La mattina dopo Maruk si svegliò, ma non trovò il suo adorato Carl Attrezzi.
Uscì e chiese a tutti se lo avessero visto e alla fine chiese anche ad un vecchio
eremita con strani poteri magici. Il vecchio gli disse che Taric aveva sotterrato
il suo gioco in cima alla scogliera e gli indicò, con molta precisione, anche il
punto esatto.
Maruk andò a raccontare tutto ai genitori di Taric, i quali sgridarono il loro
figliolo e gli ordinarono di andare subito riprendere Carl Attrezzi. Così tutto
finì nel migliore dei modi.
LEGGERE... CHE PASSIONE!
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Una fiaba africana
I cocchi e la polenta
La storia dei cocchi e la polenta racconta come i cani e i gatti hanno cominciato a odiarsi.
Un cane stava portando alcuni frutti
di cocco; il gatto gli chiese: “Perché
vai in giro con queste noci di cocco?”.
“ Le vado a vendere”, rispose il cane.
“Portatemele qua perché possa vederle”, disse il gatto; poi chiese il
prezzo.
“Questi due cocchi piccoli, li vendo
per uno scudo, gli altri due grandi
per uno scudo e mezzo ciascuno”,
rispose il cane.
“Dammeli a credito”, disse il gatto,
“domani porterò al mercato le mie
arachidi e il giorno dopo, di sicuro,
riceverai i tuoi soldi”.
Il cane accettò, consegnò le noci di
cocco al gatto che se le mangiò.
Il giorno combinato, di mattina, il
cane si recò a casa del gatto:
“Allora, i miei soldi?”
“Ah, non li ho ancora”, disse il gatto.
Tornò il giorno dopo e il gatto diede
la stessa risposta, in quello stesso
giorno qualcuno portò della polenta
di manioca alla chitala, la capanna
degli uomini.
Questa storia e le
illustrazioni sono tratte
da CHINGULA E ALTRE
STORIE, Edizioni
dell’Arco.
Il cane e il gatto stavano seduti uno
vicino all’altro, ma servirono la polenta solo al gatto.
Gli altri si mangiarono tutta la polenta, il gatto invece, la lasciò raffreddare per poterla mangiare.
Nel frattempo il cane se ne stava
silenzioso e pensava: “Questa è bella, il gatto mi ha mangiato il cocco e
per di più gli danno la polenta, mentre a me niente. Non riuscirà a trovare i soldi per pagarmi, è meglio
che mi faccia pagare con questa polenta, farò proprio così”.
Detto fatto il cane cominciò a esigere la restituzione del suo cocco: “Il
mio cocco, il mio cocco!”.
A questo punto il gatto inarcò il dorso e piantò i suoi occhi in quelli del
cane.
“I miei cocchi, i miei cocchi!”, gridava il cane, il gatto fece un balzo:
“Erano verdi, erano verdi!”.
“Ahi, ahi!”, fece il cane, il gatto lo
aveva graffiato. Allora fuggì dicendo
tra sé: “Certo questa storia dei cocchi verdi, solo adesso me lo viene a
dire, perché non me lo ha detto prima?”. Si avvicinò nuovamente e, digrignando i denti, tornò a ripetere:
“I miei cocchi, i miei cocchi, i miei
cocchi!” e il gatto inarcò il dorso
dicendo: “Verdi, verdi!” Poi all’improvviso graffiò di nuovo sul muso il
cane, il quale fece “Ahi,ahi,!”, poi
guaendo passò e andò via.
Vedi che i gatti e i cani sono nemici a
causa di quei cocchi, quei cocchi del
signor cane che il gatto si è mangiati. Quindi, quando vedrete un gatto
inarcare il dorso direte: quel gatto è
arrabbiato col cane a causa dei cocchi.
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CINEMANIA
n. 2 - Maggio 2008
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U n f i l m pe r t ut t i
KIRIKÙ
e la strega Karabà
Il film racconta la storia
di Kirikù, un bambino molto
coraggioso, nato in una capanna di un villaggio africano.
Il villaggio era terrorizzato dalla strega Karabà
che incuteva paura a tutti perché si diceva che
quando qualcuno andava a
sfidarla veniva mangiato.
La strega Karabà aveva
prosciugato i corsi d’acqua
per sottomettere gli abitanti del villaggio.
Kirikù decise di aiutare la
gente del villaggio dimostrando così che, pur essendo piccolo, avrebbe potuto fare cose da grande.
Chiedeva a tutti
perché la strega
Karabà era cattiva e
un giorno venne a
sapere che, per scoprirlo, avrebbe dovuto chiederlo a suo
nonno che era un
grande saggio.
Il nonno spiegò a Kirikù che Karabà era
così cattiva perché…
Il segreto non te lo possiamo svelare, però possiamo
consigliarti di andare a vedere questo film che è ve-
Qui
sotto
due
immagini del film di
Michel Ocelot.
ramente molto bello, sia
per la storia, che per le
immagini e i colori.
Buon film!
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ALLA SCOPERTA DI...
n. 2 - Maggio 2008
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Animali Africani
Scopriamo insieme i nostri amici della savana e della foresta
I GHEPARDI
Il ghepardo è un
felino che vive in
Africa, ha zampe
lunghe,
snelle
e
muscolose e il manto
a chiazze.
Il
g h epa rdo
è
rapidissimo, ma può
mantenere il massimo
della velocità solo
per circa 90 metri.
I ghepardi sanno
fare
le
fusa,
soffiare, guaire ed
I GORILLA
I gorilla sono i più
grandi primati della
terra ma, malgrado
ciò, sono timidi e pacifici. Sono vegetariani e vivono in gruppi familiari composti
da un maschio adulto
dominante,
varie
femmine adulte e i
figli.
emettere brontolii.
Inoltre,
producono
svariati
suoni
di
richiamo: uno dei più
frequenti somiglia ad
un cinguettio.
Il ghepardo vive dai
10 ai 12 anni ed è un
animale solitario. A
volte un maschio
resta insieme ad una
femmina anche dopo
l'accoppiamento, ma
è più frequente che
la femmina stia sola o
con i propri cuccioli.
Vivono tra le fitte
foreste pluviali delle
zone boscose montane dell'Africa centrale.
Tra i maschi esiste
una chiara gerarchia
basata sulle dimensioni; si riproduce solo il maschio domin
a
n
t
e
“silverback” (schiena
d'argento), che co-
Le madri trascorrono
parecchio tempo ad
insegnare ai piccoli le
tecniche di caccia;
portano
piccole
antilopi vive davanti
ai cuccioli e quindi le
liberano, in modo che
i
piccoli
possano
rincorrerle
e
prenderle.
In molte zone, i
ghepardi
risultano
estinti, soprattutto
a
c a usa
del l a
r i d u z i o n e
dell'habitat,
della
carenza di specie
con
cui
nutrirsi,
delle
malattie
e
del l 'el evat a
mortalità dei piccoli.
manda il suo gruppo
familiare e decide
dove tutti devono nutrirsi e dormire.
ciprocamente).
Q u a n d o
u n
“silverback” incontra
un maschio estraneo,
esegue un'elaborata
e minacciosa scena,
colpendosi il petto
con le mani a pugno,
lanciandosi verso l'intruso e arrivandogli
naso contro naso.
Tra i gorilla è rara la
pratica del grooming
(cioè il fatto di pulirsi e accarezzarsi re-
Mangiano addirittura 142 specie di
piante diverse, tra
cui bambù, sedano
selvatico, ortiche ed
anche frutta.
I gorilla camminano
sulle nocche e trascorrono solo un terzo della giornata a
nutrirsi,
mentre
il
resto del tempo é
dedicato al riposo.
Testi e fotografie tratti da
www.animalplanet.it
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MATEGIOCANDO
9
Matematica d’Egitto!
Dal papiro di Rhind 1650 a..C.
PROBLEMA N. 79
9
4
1
53
AIUTANDOTI CON LO SCHEMA
PROVA A RISOLVERE IL PROBLEMA
CI SONO 7 CASE,
IN CIASCUNA CI SONO 7 GATTI,
CIASCUNO DEI QUALI MANGIA 7 TOPI,
7 gatti in ogni casa
7 topi per ogni gatto
OGNI TOPO AVREBBE MANGIATO 7 SPIGHE DI GRANO, 7 spighe per ogni topo
OGNI SPIGA AVREBBE PRODOTTO 7 MISURE DI GRANO, 7 misure per ogni spiga
QUANTI SONO IN TUTTO CASE, GATTI TOPI,SPIGHE
E MISURE?
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SPORT
n. 2 - Maggio 2008
10
Sport in Africa
CALCIO E GRANDI MARATONETI
Gli sport più diffusi in
Africa sono il calcio e
le corse di fondo e
m e z z o f o n d o
nell'atletica leggera.
Alcuni
paesi
hanno
saputo
creare
movimenti sportivi di
buonissimo livello e
hanno sfornato grandi
campioni
in
queste
discipline sportive.
Il calcio è praticato da
molti
ragazzi
che
sognano di poter venire
a giocare in qualche
grande squadra europea.
D UE VOLTE CAMPIONE OLIMPICO
Abebe Bikila
Abebe Bikila (7 agosto 1932
– 25 ottobre 1973) fu un
grande maratoneta etiope e
fu il primo africano a vincere
le Olimpiadi battendo anche
il record del mondo.
Abebe Bikila divenne due
volte campione olimpico:
vinse la medaglia d'oro alle
Olimpiadi di Roma nel 1960 e
alle Olimpiadi di Tokyo nel
1964.
La leggenda vuole che Bikila
corse e vinse l'intera
distanza della maratona
senza scarpe.
Bikila fu il primo campione
olimpico a vincere due volte
la medaglia d’oro nella
maratona, stabilendo anche
il miglior tempo mondiale
sulla distanza.
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PRONTINPADELLA
n. 2 - Maggio 2008
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FRUTTI AFRICANI
In Africa c’è una grande varietà di frutti tropicali, ve ne presentiamo alcuni.
L’ANANAS: è un frutto di forma quasi ovale dalla
buccia spinosa.
IL MELOGRANO: è un
frutto di colore rosso,
che all‘interno contiene
moltissimi di semini.
IL MANGO: é un frutto di colore giallognolo dal
sapore dolce.
LA PAPAIA: è un
frutto di colore
rosso arancio dal
tipico sapore dolceamaro con un retro
gusto di carota.
IL COCCO: è un frutto dalla buccia dura e tondeggiante. Al suo interno, oltre alla parte solida,
ce n’é una liquida (latte di cocco) che è di colore
quasi trasparente.
L’AVOCADO: è un
frutto dalla buccia di
colore verde. Non ha
un sapore particolare
e si può accompagnare
con il miele.
MACEDONIA AFRICANA
INGREDIENTI
PREPARAZIONE
- mango
- banane
- papaia
- avocado
- ananas

Tagliare a piccoli
pezzettini la frutta e
metterla in una ciotola capiente.
Tagliare a metà il
melograno e con un
cucchiaino togliere tutti i semi.
Mescolare con cura e...
BUON
APPETITO!!
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NEWS
n. 2 - Maggio 2008
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African Masks
These are some African ritual masks. People
wore them during ritual dances and ceremonies.
Nowadays they are not still used, but they
are collected as art objects or shown into museums.
Our Masks
These
are
some
masks we made. They
represent different
animals who live in
Africa.
There are elephants,
lions, giraffes, hyenas, vultures and
scorpions.