Casamercato, si chiude Dipendenti in mobilità

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Casamercato, si chiude Dipendenti in mobilità
È licenziamento collettivo e l'assessore al lavoro chiede: «Il Comune ci aiuti nel ricollocare i
lavoratori»
Casamercato, si chiude Dipendenti in
mobilità
Casamercato a Lavagno: una svolta improvvisa, con chiusura e conseguente crisi
occupazionale
Casamercato ha comunicato ufficialmente alla Provincia la chiusura dell'attività commerciale a
Vago di Lavagno. Lo confermano gli assessori provinciali al lavoro, Virgilio Zampieri e
all'identità veneta, Gianni Panato, che abita proprio a Lavagno, vicino al grande fabbricato
costruito l'anno scorso da una società immobiliare milanese e affittato ai titolari piacentini di
Casamercato.
«Lunedì la commissione provinciale del lavoro ha preso atto della dichiarazione di una delle
componenti sindacali di Casamercato sullo stato di crisi della ditta. Nel frattempo, Casamercato
ha depositato la documentazione relativa al licenziamento collettivo del personale che di
conseguenza viene messo in mobilità», spiega Zampieri. «Il licenziamento collettivo non
concede alcuno spazio alla trattativa per salvare i posti di lavoro all'interno di quell'azienda,
che dismetterà tre punti vendita in Italia, tra cui quello nel Veronese. Ora, alla Provincia
spetterebbe il compito di trovare un'occupazione alternativa ai lavoratori di Casamercato, ma
ciò è difficile considerata la situazione produttiva nel Veronese, dove chiudono decine di
aziende. L'altro giorno, era lungo l'elenco delle ditte, che includeva anche Casamercato».
Nell'area di 44mila e 800 metri quadrati di estensione lungo la strada Porcilana parallela all'ex
statale 11, la famiglia fiorentina Giuliani, piacentina d'adozione perché in quella città aprirono il
loro primo negozio, ha occupato un edificio costato 50 milioni di euro, aperto sette giorni su
sette che proponeva prodotti d'arredamento, tessili, d'illuminazione, elettrodomestici,
casalinghi, profumeria, bricolage e cartoleria e giocattoli. All'interno erano stati ricavati 8 mila
metri quadrati di superficie di vendita. Casamercato aveva anche progettato di ampliarsi
ancora, aggiungendo agli 8 mila esistenti altri 7 mila metri quadrati; e presentando quindi la
Valutazione di impatto ambientale prevista per le grandi strutture di vendita con superficie tra i
1.500 e i 15mila metri quadrati situate in comuni che abbiano una popolazione inferiore a 10
mila abitanti. «Esprimo la mia solidarietà nei confronti del personale di Casamercato oggi
rimasto senza lavoro», commenta Panato. «La situazione è complicata sia per i lavoratori che
per le generali condizioni economiche, ciò non deve tuttavia impedire all'amministrazione
comunale di Lavagno di continuare la ricerca di una o più aziende disposte ad assumere i
dipendenti di Casamercato. Raccomando al sindaco di Lavagno Dario Molinaroli, che gia aveva
incontrato i Giuliani assieme al loro avvocato, di considerare prioritaria rispetto ad altre
necessità, il ricollocamento del persone di Casamercato». L'iniziativa era stata presa da
Molinaroli dopo che il gruppo Casamercato aveva chiesto al tribunale di Roma il concordato
preventivo, cioè l'attivazione delle procedure per l'amministrazione controllata. «Sono convinto
che l'amministrazione comunale abbia fatto la cosa giusta creando quei posti di lavoro e con
altrettanta convinzione è intenzionata a trovare una soluzione per i lavoratori», ribadisce
l'assessore al Commercio di Lavagno Massimo Moro. «Stiamo facendo il possibile per garantire
al più presto la risistemazione dei lavoratori di Casamercato. Non è una semplice dichiarazione
di intenti, ma ci sono delle concrete opportunità. Nomi non ne faccio per non compromettere le
trattative in corso tra privati. Ma le aziende ci sono, anche internazionali, e potrebbero portare
una delle proprie sedi a Lavagno».
Stefano Caniato