27 Ottobre 2014 - Comune di Vittoria
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27 Ottobre 2014 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA UFFICIO STAMPA RASSEGNA STAMPA LUNEDI' 27 OTTOBRE 2014 @Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - 20029c731d147be4da2a654def43446276b634621aea892d4f6aad3c4583b5f1b5cee42bae6cd89e31f3de4270c36da9b51e84bf9e1d3db0a315d5232a06a1dc LUNEDÌ 27 OT TOBRE 2014 LA SICILIA RAGUSA PROVINCIA .17 IL «CASO» DI POZZALLO GIARRATANA Una sedia job da destinare ai «diversabili» Pietro Recupero racconta l’interminabile battaglia legale ingaggiata con l’amministrazione comunale sin dal 1973. «Chiedo solo il pieno ripristino della legalità» Il pozzo di contrada Recupero, di proprietà del signor Pietro Alfieri «Mi hanno rubato il pozzo» «Quarant’anni di cause, e il Comune continua a sfruttarlo come se fosse suo» ADESSO BASTA. c. b.) “Non avevo mai voluto compiere questo passo, ma dato che non mi dà retta più nessuno, ho deciso di denunciare questa storia all’opinione pubblica”. Per ottenere giustizia riguardo al suo pozzo, il signor Pietro Alfieri ora è pronto a tutto e a quanto pare non ha intenzione di fermarsi: ha scritto, oltre che al Prefetto e alla Procura della Repubblica di Ragusa, persino alla trasmissione televisiva “Le Iene”: “Non sarei voluto arrivare a questo punto, ma a quanto pare in Italia si ottiene un po’ di considerazione solo quando degli scandali si occupano i giornali e le tv”. CONCETTA BONINI POZZALLO. Da oltre quarant’anni non può più usare il suo pozzo e, dopo trattative, cause e ricorsi, non sa più a chi rivolgersi per ottenere giustizia. La controversa storia del pozzo del signor Pietro Alfieri, in contrada Recupero, alla periferia di Pozzallo, inizia nel lontano 1971: “La trivella era di mio zio - racconta - che si sentì in dovere di informarne il Comune quando si verificò l’inquinamento dell’acquedotto che aveva lasciato la città senza fornitura idrica. Il vantaggio di questo pozzo era di trovarsi ad appena 50 metri dall’acquedotto comunale e quindi di poter essere facilmente collegabile, fornendo acqua potabile. Il Comune lo prese per due anni, nel ’73 mio zio tentò di riprenderselo, ma il pozzo fu di nuovo requisito per ragioni di pubblica utilità, senza che però venisse riconosciuto alcun indennizzo. Mio zio fece causa e la vinse, il Comune fu condannato a restituire il pozzo, ma sono passati quarant’anni, mio zio è morto e il pozzo non ce l’hanno ancora ridato”. Il signor Alfieri, classe 1949, ha ereditato insieme al fratello questa proprietà, all’interno della quale ci sono ben due pozzi: uno è quello che nei fatti rifornisce l’acquedotto del Comune di Pozzallo, l’altro sarebbe in teoria nella disponibilità della famiglia che però a quanto pare non può disporre nemmeno di questo. “Quando abbiamo chiesto l’autorizzazione per poter usare almeno questo pozzo - spiega Alfieri - ci hanno detto che nel raggio di un chilometro dai pozzi iscritti nella rete degli acquedotti non è possibile attingere acqua. Siccome questo si trova a 350 metri non lo possia- mo usare. Oltre al danno, subiamo la beffa! Peraltro - prosegue Alfieri - non mi spiego come il Comune possa aver ottenuto dal Genio civile l’iscrizione di questo pozzo, dato che formalmente non ne è il proprietario. Allo stesso modo il Comune non ha mai avuto alcun titolo per ottenere l’allaccio di energia elettrica, tuttavia l’ha ottenuto”. Nel corso degli anni ci sono stati diversi tentativi di trattativa con il Comune di Pozzallo “che però - lamenta Alfieri - si tira indietro ogni volta che si discute di riconoscerci un affitto o un indennizzo o un video che testimonia le pessime condizioni igienico sanitarie in cui è stato abbandonato. Ciò di cui non mi capacito è che altri pozzi siano stati acquistati e messi in sicurezza, mentre il nostro è stato lasciato in questo degrado e noi per ottenere il riconoscimento dei nostri diritti, siamo stati costretti a fare un’altra causa su cui attendiamo ancora la decisione della Cassazione”. “Tutto quello che chiedo - conclude nel suo appello il signor Alfieri - è che al Comune di Pozzallo sia ordinato di rientrare nella legalità”. STUDENTI PENDOLARI A GIARRATANA Costi bus coperti al 100 per cento ALESSIA CATAUDELLA GIARRATANA. A Giarratana gli abbonamenti bus li rimborsa tutti il Comune. L’intero ammontare, il 100 per cento in tasca ai genitori dei ragazzi che, ogni giorno, si spostano dal centro montano alla volta degli istituti superiori della provincia. Lo scorso anno l’ente territoriale copriva le spese per il tesserino degli studenti pendolari per il 60 per cento, ed era polemica su tutti i fronti. Acceso l’argomento, più volte oggetto di querelle al Consiglio comunale della Perla degli iblei. Ma quest’anno la storia è diversa, e per i giovani studenti giarratanesi la questione praticamente non si pone. “In pratica - riferisce l’assessore comunale all’Istruzione e vicesindaco di Giarratana, Letizia Leggio - tutte le mensilità sono coperte. Perché le famiglie, ora, anticipano, ma vengono rimborsate, e di tutta la somma. Essendo, questo, un processo che si ripete VITTORIA. n. d. a.) Un’altra stupenda missione compiuta da FB for children, un gruppo Fb for Children presente sul social network Facebook che ha lo scopo di aiutare tutti i bimbi più realizzerà sfortunati. Grazie all’impegno del gruppo l’albergo sociale ideato e fondato da Dario Gulino, infatti, si realizzerà un albergo sociale per ragazzi per i disabili disabili. Infatti il gruppo, che ormai è anche un’associazione, si è reso partner nel progetto della signora Muni Sigona per realizzare un albergo sociale per ragazzi disabili denominato “La casa di Toti”. Il progetto è stato parte integrante di un concorso nazionale promosso da una nota assicurazione che ha destinato la somma di 50.000 euro per la realizzazione di progetti sociali. Il concorso prevedeva la votazione on line nell’apposito sito dell’assicurazione. “Ho creduto in questo progetto- spiega Gulino- vedendo solamente un servizio al tg. Ho in tutti i modi cercato di contattare Muni Sigona ed ho messo a disposizione il nostro gruppo. In poche ore abbiamo raggiunto i primi, che erano avanti di oltre 2000 voti, li abbiamo superati e adesso ci siamo classificati i primi”. Dal 10 ottobre, infatti, Dario Gulino ha messo a disposizione del progetto il gruppo e gli iscritti hanno risposto bene. VITTORIA ISPICA. g. f.) Organizzato dalla Fee, si è tenuto a Roma un incontro con i Comuni «Bandiera Blu» per presentare il «Questionario 2015» e gli Amendolagine aggiornamenti relativi alla procedura per «Bandiera Blu assegnare o confermare la «Bandiera Blu». Ai Comuni presenti un punteggio positivo nella la nostra città valutazione della candidatura per l’anno 2015. sempre in linea» Ispica è stata rappresentata dall’assessore con delega alla «Bandiera Blu», Teresa Amendolagine che dichiara: «Una spiaggia deve rispondere a tutti i requisiti previsti riguardo la qualità delle acque, la gestione ambientale, i servizi presenti e la sicurezza, ma dall’incontro è emerso con forza l’importanza che bisogna riservare all’educazione e all’informazione tra i cittadini, soprattutto nelle scuole dove si ci può rendere portavoce di messaggi e valori per le generazioni future con l’intento di costruireun ambiente eco-sostenibile». Per il sindaco Piero Rustico «il presente determina il futuro, compete quindi a noi pensare oggi quale futuro vogliamo preparare per i nostri giovani. Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che la Bandiera Blu è un’opportunità per il Turismo e per tutto quello che ad esso è collegato. Da tutte queste motivazioni la determinazione e l’impegno della nostra amministrazione a fare ottenere alla città, ma soprattutto a conservare, questo ambitissimo vessillo». ISPICA semplicemente di comprare il pozzo”. “Per me - spiega ancora il signor Alfieri - non si tratta più nemmeno solo di un fatto personale. Vedo infatti che c’è un serio problema per la collettività, dato che il Comune si limita ad usare questo pozzo ma si disinteressa della sua manutenzione: l’impianto non rispetta alcuna delle norme igienico-sanitarie che sarebbero previste dalla legge, è circondato dalle erbacce e l’area di rispetto non è recintata e perciò è spesso invasa dagli animali. Questa situazione l’ho denunciata più di una volta, anche attraverso mese dopo mese, i genitori recuperano volta per volta, poiché si trovano ad adoperare la cifra ogni trenta giorni attingendo a quella della mensilità precedente. Decisamente un gran passo in avanti in periodi di magra come quello attuale e nel quale altri centri non possono garantire altrettanto. Era un impegno per la nostra amministrazione, in testa il sindaco Bartolo Giaquinta, e già agli inizi dell’anno, quindi abbondantemente prima della pausa estiva, siamo riusciti a non disattenderlo”. Ancora puntualità, anche nel servizio mensa rivolto ai bambini della scuola primaria, con un menù ad hoc per i più piccoli, studiato da una nutrizionista che ha messo al centro delle esigenze degli alunni il gusto, ma sapientemente coniugato alla loro necessità di mangiar sano per crescere bene. Il vicesindaco Leggio parla, ancora una volta, di una scelta individuata già prima della scorsa pausa estiva dalle lezioni per rispettare la tempistica. LE SOCIE DELLA CONSULTA FEMMINILE DI GIARRATANA GIARRATANA. Le volontarie della Consulta femminile di Giarratana hanno consegnato all’Anffas di Ragusa un altro bel carico di tappi raccolti nel piccolo centro montano ibleo nell’arco delle scorse settimane. La somma ottenuta permetterà di acquistare una sedia Job adatta ai disabili. Per questa consegna la responsabile Marialuisa Maggio ringrazia “di cuore la disponibilità e il buon cuore della nostra consultina Elina Linguanti”. La raccolta continua. I tappi di plastica messi insieme in Le socie della questa campagna solidale in tutta la provincia di Ragusa Consulta verranno via via consegnati alfemminile l’impresa Puccia Smaltimento Rifiuti Recupero e Riciclaggio. hanno Come detto, la cifra permetterà consegnato il di comprare la speciale sedia Job, seduta che permette a chi carico di tappi ha difficoltà motorie di potere all’Anffas. La stare in mare e sulla spiaggia. Come chiarito dalla responraccolta di sabile della Consulta “per acsolidarietà quistare una sedia Job, che funziona un po’ come un materasnon si ferma sino e costa circa 800 euro, sono necessarie due tonnellate di tappi”. Una volta messi insieme e consegnati, la ditta paga i tappi in questione 40 centesimi al chilo. Le Job acquistate grazie alla campagna solidale saranno dislocate lungo il litorale ibleo e consentiranno ai disabili di accedere con facilità alla spiaggia e, soprattutto, di fare il bagno senza grossi disagi anche per chi li accompagna, se si considera che lo strumento in oggetto è l’unico che permette a chi le adopera di entrare in acqua restando comodamente seduto poiché è costruita con materiali in lega che non temono l’attacco della salsedine. L’iniziativa fa parte di un progetto più ad ampio raggio dell’Anffas che si propone di riuscire ad attrezzare tutti gli stabilimenti balneari della provincia di una sedia job. A. C. VITTORIA. I due artisti firmano un contratto con l’etichetta dello storico dj e produttore Ticli e Gas nel regno di Ponte NADIA D’AMATO VITTORIA. Nuova importante svolta per i dj e producer vittoriesi Rino Ticli e Gas Incatasciato che, con il nome di “Ticli e Gas”, hanno firmato un contratto discografico con la casa discografica italiana DanceandLove, fondata nel 2010 a Torino dal dj e produttore Gabry Ponte. Proprio sotto questa etichetta, “Ticli e Gas” hanno preso parte di recente all’ “Amsterdam Dance Event”, la Fiera internazionale della Musica Dance, svoltasi nei Paesi Bassi. Qui, lo scorso 15 ottobre, hanno presentato “Lost in Paradise”, realizzato in collaborazione con Kurt Calleja (vincitore, nel 2012, della finale nazionale del Malta Eurovision Song Contest. Una vittoria che gli ha permesso, nello stesso anno, di rappresentare il proprio paese all’Eurovision Song Contest). Per i dj e producer vittoriesi un’altra fantastica opportunità, dato che all’evento di Amsterdam erano presenti oltre 350 case discografiche provenienti da tutto il mondo. L’uscita ufficiale del brano, di cui presto verrà girato anche il video, è stata fissata per il prossimo novembre. La Dance and Love è famosa per aver prodotto, tra gli altri, i brani “Tacatà” dei Tacabro, “Panico Paura”, “Beat on my drum” e “Skyride”. Tra gli artisti più conosciuti che hanno collaborato con l’etichetta, oltre allo stesso Gabry Ponte, figurano Hotfunkboys, Pitbull, Mastiksoul, Un’altra grande vetrina dopo la partecipazione all’Amsterdam Dance Event con il brano «Lost in Paradise» SOPRA, RINO TICLI E GAS INCATASCIATO. NELLA FOTO PICCOLA, GABRY PONTE i Tacabro, gli Eiffel 65 e numerosi altri artisti italiani ed internazionali. L’etichetta, oltre alla produzione musicale, propria e non, si occupa di produrre i video per gli stessi album, creando quindi un’etichetta di nuovo stampo indie, del tutto indipendente dalle major. Intanto “Ticli e Gas”, qualche giorno fa, hanno pubblicato anche “Generation”, un brano sul genere edm, con la casa discografica Saifam Music. Si tratta di un brano che si inserisce nella categoria “electronic dance music”, denominazione coniata per abbracciare tutti quei ge- neri musicali da ballo di musica elettronica. Entro il 2014, poi, uscirà anche “Spook”, altro brano edm. La collaborazione con Calleja, intanto, ha aperto ai due le porte di Malta. Sempre più spesso, infatti, vengono invitati ad esibirsi nell’isola dei Cavalieri, diventata ormai la terra promessa per i giovani che amano affollare le discoteche. Nonostante il successo ottenuto nel campo della dance e della edm, Gas e Rino continuano a rimanere a disposizione di cantanti e musicisti del posto che cercano di farsi valere, di farsi spazio nel mondo della musica. “Siamo pronti a lavorare insieme- spiegano- per creare un progetto musicale valido, con giovani di talento”. Intanto i due stanno già lavorando al brano dell’estate 2015, destinato a diventare un altro tormentone, così come i loro successi del passato (“L’amour de ma vie” e “El baile del cabron”, solo per citarne alcuni). Per seguire i giovani e talentuosi dj e producer vittoriesi basta cliccare sulla pagina Fb “Rino Ticli&Gas Incatasciato” (che ha già oltre 11.500 fans, o sul sito www. ticli&incatasciato. com. @L'uso o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente quello e' di Catania @Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - 20029c731d147be4da2a654def43446276b634621aea892d4f6aad3c4583b5f1b5cee42bae6cd89e31f3de4270c36da9b51e84bf9e1d3db0a315d5232a06a1dc LA SICILIA 16. LUNEDÌ 27 OT TOBRE 2014 RAGUSA LETTURE d’ AUTORE LA PRESENTAZIONE LA COPERTINA Un ragazzo il suo covone e l’oro spento del grano Ha scelto di affidare al genio creativo di Van Gogh la copertina di «Fuga dall’identità» lo scrittore Gaetano Bonetta che ha inaugurato nella sua Vittoria il libro, presentato nei locali del Chiostro dell’Antico Convento delle Grazie U n ragazzo, tutt’uno col suo covone, abbraccia l’oro spento del grano, e sono viluppi di gialli e azzurri, vortici sofferti e allucinati di colore, movimenti convulsi di linee e materia. Ha scelto di affidare al genio creativo di Van Gogh la copertina del suo libro Gaetano Bonetta, che ci spiega il turbinio emozionale che “The sheaf binder (after Millet) ” gli suscita: “Riaffiora alla memoria la giocosa raccolta del grano dorato in quella terra meravigliosa e luttuosa, ove un bambino ha imparato a resistere all’autodistruttività della pulsione di annullamento e, con i tesori del suo inconscio, si è educato da solo a sentire sempre il desiderio e la fantasia creativa, ad immergersi con stupore nella vita, quella siciliana in specie, regno del paradosso, paradiso di disperazione, inferno di gioia”. E l’autore ha inaugurato nella sua Vittoria il volume, presentato presso il Chiostro dell’Antico Convento delle Grazie da Gianna Bozzali, che ha illustrato i contenuti, e Salvatore Buccheri, che ha condotto una storicizzazione sociale dell’opera. L’occasione ha gettato luce sui motivi cardinali del libro, che segue le direttrici esterne di una vita illuminata dal successo professionale, nella carriera accademica di Bonetta, e quelle interiori, denudate sulla pagina, vincendo il pudore che la sacralità dei sentimenti erige. Storia e analisi introspettiva s’intrecciano, in un racconto che imbandisce una tavola magnifica con l’amore, l’amicizia, la sofferenza, l’angoscia, attori il protagonista, con le sue passioni – tra cui l’Argentina, “problematicità oggettiva”, una quasi-patria – e col suo universo affettivo: il gigante materno, creatura infelice alla quale pietosamente ripensare, i figli, il padre e Giovanna, a cui è dedicata l’opera e pure l’accorato commiato dell’autore, che, a onorare la sorella, la “poesia gridata del suo atto estremo”, disegna un commosso d’après foscoliano. La presentazione del libro nel chiostro dell’Antico convento delle Grazie. A destra il quadro «The sheaf binder» di Van Gogh scelto per la copertina La fuga dall’Isola patria del viaggio e grande madre Da Sud a Nord nel volume di Bonetta storie di vita del Novecento siciliano ELISA MANDARÀ C orre la parabola ricca di una esistenza l’intenso volume di Gaetano Bonetta, complesso e multiverso fin dal titolo, “Fuga dall’identità”, che riceve importante direttrice di lettura da un sottotitolo altrettanto denso, “Da Sud a Nord: storie psichiche del Novecento”. Esitato quest’anno, il libro ripercorre criticamente, in una interrotta interrogazione esistenziale, le dinamiche esterne della vita dell’autore e, quanto più desta sicuro interesse, i processi intimi del sé, di un io che, mentre scandaglia implacabile (ma mai impietoso) le plaghe più recondite del proprio spirito, riesce a profilarsi credibile quale paradigma di lettura dell’umanità, offrendosi come raffinato étude de l’homme. Protagonista del racconto è lo stesso scrittore, Gaetano Bonetta, vittoriese, docente di Pedagogia generale, più volte Preside di Facoltà e Direttore di Dipartimento presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Un intellettuale ibleo doc, che possiamo annoverare tra le tessere tante di quella cospicua intellighenzia siciliana della diaspora. Come leggiamo nel significativo prologo all’opera, la matrice siciliana edifica le fondamenta primarie della coscienza del sé, la Sicilia è insomma anzitutto madre. Ma l’Isola, che permarrà sempre nell’immaginario e nella memoria poetica dell’autore come patria del nóstos, è anche luogo soggettivo di sofferenza psichica, “condizione di imprigionamento psicologico, in cui, per poter vivere – confessa in apertura l’io narrante – ho dovuto imparare a morire”. I poli dicotomici vita-morte contrassegnano nettamente la relazione che con la Sicilia coltiva Bonetta, il quale ammette di essere fuggito, chiarendo la natura della fuga, volta non ad un avanzamento economico, ma a un allontanamento fisico dalla “miseria psichica, dalla povertà della mente che non funziona”, alla ricerca della salute mentale. Sarà l’itinerario intrigante della lettura a chiarirci affermazioni di tale peso. Di cui cogliamo fin dall’incipit l’importanza, nel bisogno che l’autore disseta subito, di discutere sull’apporto genitoriale all’identità, di dissentire sul ruolo non sempre costruttivo che la famiglia riveste nei meccanismi delicati della crescita personale. Lo spettro nero della depressione aleg- “ L’IO & LA SICILIA “ L’IO & GLI ALTRI E una condizione di imprigionamento psicologico, in cui, per poter vivere ho dovuto imparare a morire La tragedia dell’ultimo atto focalizza la famiglia, campionario nosografico della depressione gerà dunque costante, spesso come motore dell’azione, fino alla difficile ma necessaria diagnosi finale, che accompagna la tragedia familiare dell’ultimo atto e che focalizza la “compattezza del sistema patologico della famiglia” dell’autore, “campionario nosografico completo della depressione”. Proviamo a inquadrare con una di ELI. M. quelle etichette rassicuranti il volume di Bonetta, stilisticamente contrassegnato da una prosa sontuosa, quasi barocca (il primo sapore è bufaliniano), costantemente sostenuta, in cui lo spesseggiare della meditazione psichica è reso con una padronanza disinvolta delle tecniche letterarie (citiamo, per exempla, il topos della modestia dell’autore), con l’impiego della metafora come figura regina, assieme a un florido apparato retorico: Bonetta incede volentieri sull’ossimoro e sulla sinestesia, sulla personificazione delle epifanie naturalistiche più fulgide, dando corpo immaginifico pure ai sentimenti, come nella poetica definizione della fraternità: rivolgendosi alla sorella drammaticamente scom- parsa, la dirà nel vocativo “carne mia medesima e colorata dal mio identico pastello, frutto ignorato del mio stesso impasto biologico e psichico”. Pregiato pure l’emporio lessicale, traboccante di preziosismi, contrappuntati da inserti dialettali e da un gusto classicistico. Non è secondaria, insomma, la veste formale delle idee, per l’autore, che ha voluto IL LIBRO Sono nato nel seno intimo del barocco ibleo... S ono nato nel seno più intimo del barocco ibleo che si apre agli occhi cùpidi del visitatore come melagrana rigogliosa dall’invisibile colore rosso della vita. Simile a scintillante moltitudine di balauste dai piccoli cristalli sanguinolenti e succosi, quell’angolo di mondo si spacca al sole, effonde colori melodiosi e aromatici e porge il suo frutto a chi sogna che la vita possa essere un incanto dorato, a chi anela alla saggezza, a chi brama la fertilità, a chi agogna di rinascere dopo una vita grama. Quella terra, benché amara, per me, per tanti, per tutti quelli che in essa videro la luce, fu culla dei sogni di un’ambìta vita di delizie, tavola imbandita con leccornìe erotiche coltivate nell’immaginazione e nell’orto del desiderio. […] Di questa origine ho fatto sempre vanto ed esibizione, fino a peccare di orgoglio etnico, a volte. Ceppo di provenienza che ho ostentato con fierezza come mia identità sociale e culturale e come se questa fosse quella mia personale. Luoghi fisici e umani […] che sono diventa- ti i puntelli al mio imprescindibile senso di appartenenza, che man mano si è reso più sofisticato attraverso l’identificazione con quella Sicilia illuminista e cosmopolita, laica e secolare che abbiamo tanto esaltato fino a farne la metafora per eccellenza della società occidentale. Essi hanno costituito la base per edificare la mia coscienza, la coscienza del Sé. […] Io sono scappato da quelle terre meravigliose e luttuose. […] Sono fuggito, ma non dal Sud martoriato e senza futuro: sono scappato dalla sofferenza psichica e dalla depressione […], Lo scrittore vittoriese Gaetano Bonetta dalla mia famiglia ove il clima umano era tutto volto alla non vita e dove, per non morire fisicamente, ho dovuto educarmi a spegnermi, quasi a morire psichicamente. […] Eh sì, il romanzo è il metodo dell’uomo che si vuole conoscere, che vuole sprofondare nella sua dorata complessità [..]. È la chiave epistemologica della scienza dell’uomo che si vuole inoltrare nella miseria, nella follia, nella diversità, nell’incomprensibile, in tutto ciò che di straordinario c’è nell’animo umano, per illuminare le tenebre dell’inconoscibile ossia della dimensione non cosciente dell’esistenza. […] E non mi hai lasciato altro da fare che venire al tuo giaciglio a sciatare la fresca aria del risveglio mattutino. Non mi hai concesso altro che assumermi l’oneroso e luttuoso privilegio di rappresentare te, e chi ci ha dato la vita, nella lotta e nella vittoria sulla malattia. […] Incredulo, grazie al più alto dolore della mia vita, mi ritrovo libero. redigere anzitutto una coraggiosa autobiografia, se per questo genere concordiamo nella definizione critica di Philippe Lejeune, di “racconto retrospettivo in prosa che un individuo reale fa della propria esistenza, quando mette l’accento sulla sua vita individuale, in particolare sulla storia della propria personalità”. Il libro di Bonetta risponde ad ulteriori tratti, consistendo in uno scritto percepito dal narratario come veritiero (si vada alla posizione di G. Folena, “L’autobiografia. Il vissuto e il narrato”), tratto che permette a Lejeune di parlare di “patto autobiografico” e a Starobinski, con una pregnante intuizione, di “vertigine dello sdoppiamento”, questa percettibile in seno alla produzione del testo. L’autobiografia di Bonetta è memorialistica, ma la storia di cui rende conto è prima quella dell’animo, in tangenza di genere con un’opera di finzione quale è tecnicamente il romanzo. Gli strumenti affilati dispiegati nella pagina l’autore desume dalla sua specialistica competenza professionale, oltreché da una familiarità con la psicoterapia, che può salvare. Freud sosteneva che scrittori e psicanalisti attingano alle stesse fonti, lavorando poi allo stesso soggetto con metodi diversi. (dal libro «Fuga dall’identità» di Gaetano Bonetta) @L'uso o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente quello e' di Catania @Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - 20029c731d147be4da2a654def43446276b634621aea892d4f6aad3c4583b5f1b5cee42bae6cd89e31f3de4270c36da9b51e84bf9e1d3db0a315d5232a06a1dc LUNEDÌ 27 OT TOBRE 2014 LA SICILIA RAGUSA SPORT .19 E a Marina di Modica il presidente è donna PROMOZIONE UN’AZIONE DI GIOCO DEL RAGUSA E, NELLA FOTO PICCOLA, IL DIRETTORE SPORTIVO AZZURRO, CESARE SORBO LA PRESIDENTE VALENTINA AGOSTA «Seminiamo senza raccogliere» L’ennesima sconfitta del Ragusa battuto per 2-1 sul campo del Città di Catania MICHELE FARINACCIO “Cosa c’è da dire della partita? Che stiamo diventando anche monotoni: giochiamo, costruiamo, schiacciamo gli avversari e perdiamo”. E’ il commento del direttore generale del Ragusa calcio, Cesare Sorbo, subito dopo la partita di ieri pomeriggio tra gli azzurri di Salvatore Utro e il Città di Catania, giocata a Zia Lisa e valida come ottava giornata del campionato di Promozione, vinta dai padroni di casa con il risultato di 21. “Perdiamo senza avere mai preso un tiro in porta – prosegue Sorbo – il loro primo gol era in fuorigioco, il secondo gol è stato molto fortunoso ed è arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo”. In mezzo, il Ragusa era riuscito a pareggiare grazie ad una rete di Vicari. Ma già prima della fine dei primi 45 minuti, i padroni di casa hanno messo a segno la seconda rete, che ha fissato il risultato finale. “Nel secondo tempo li abbiamo letteralmente schiacciati – sottolinea il dirigente del Ragusa calcio – giocando costantemente nella loro metà campo. Abbiamo preso traverse, ci hanno annullato un gol arrivato al termine di un’azione davvero clamorosa: tiIl ds Sorbo: ro in porta di Vicari, sulla respin«Perdiamo ta Milazzo che senza avere colpisce la traquindi Pemai preso un versa, corari in rete ma tiro in porta. l’arbitro annulla presunto fuoIl loro primo per rigioco. Noi davgol era in vero non sappiapiù cosa dobfuorigioco, il mo biamo fare: secondo è usciamo da ogni e prenstato molto campo diamo complifortunoso ed menti da tutti. Tutti ci dicono è arrivato che siamo la squadra migliore sugli che hanno inconsviluppi di trato, ma intanto siamo in caduta un calcio libera. Non gira d’angolo» per niente”. Il Ragusa ha pagato le assenze, oltre che del lungodegente Sansan, che dovrebbe tornare disponibile tra qualche settimana, a seconda dei tempi di recupero post intervento, anche degli squalificati Nigro e Li Castri, che dovevano scontare entrambi una giornata. Nel prossimo turno di campionato la formazione di Salvatore Utro tornerà a giocare in casa, all’Aldo Campo, quando domenica prossima alle ore 14,30, incontrerà il Gela, formazione d’alta classifica, che ieri ha vinto con lo Sporting Priolo. Un altro cliente assai scomodo per la squadra di Totò Utro che però non può più guardare agli avversari e dovrà cominciare a pensare solo a se stessa, alla propria classifica ed a fare risultato. Una squadra, quella azzurra, che dovrà trovare probabilmente maggiore cattiveria agonistica, per cercare di capitalizzare al meglio le azioni che ogni volta costruisce. Perché se è vero com’è vero che il Ragusa di quest’anno è stato costruito con l’intento di fare un campionato di alta classifica, è altrettanto vero che gli azzurri adesso devono iniziare a guardarsi alle spalle e cercare di non compromettere ulteriormente la propria stagione. O ECCELLENZA: DOPO IL SUCCESSO DI MISTERBIANCO Il Modica ha ritrovato il passo giusto GIOVANNI CALABRESE I rossoblù del Modica calcio sbancano Misterbianco con un netto e meritato 3-0 e –conseguentemente - si «mangiano» le mani per il pareggio del turno precedente in casa con il Rosolini. Nei pensieri dei rossoblù, dirigenti e calciatori, ritornano sempre le immagini del match con i granata rosolinesi e la mancata - come da pronostico - vittoria. “Se avessimo conquistato i tre punti in quel match –affermava prima della gara di Misterbianco il vice presidente Sebastiano Failla potevamo ritrovarci in testa alla classifica”. Era una considerazione sacrosanta, che si sarebbe avverata per come è – poi - terminato l’anticipo con i catanesi. Invece con il successo sul campo etneo i rossoblù della Contea raggiungono i tredici punti in classifica, e si iniettano una buona dose di fiducia; che deriva anche dal terzo risultato utile consecutivo, con due vittorie ed un pareggio. “E’ stato un successo meritato – afferma il presidente Piero Bellia e ottenuto al termine di una prestazione che è stata impostata badando al sodo. Non è stata, tuttavia, una vittoria facile. La formazione locale, nonostante fosse un po’ rimaneggiata, ha giocato con il coltello fra i denti; ed in più desiderosa di conquistare il primo punto utile per la classifica. Siamo stati bravi ad aspet- CHARLIE OKOLIE HA REALIZZATO UNA DOPPIETTA tare di concretizzare la nostra superiorità, evidente fin dai primi minuti, poi metterla al sicuro e mantenerla nella seconda parte della gara”. Il Modica ha sbloccato il risultato con Carlo Sella (lo stesso attaccante aveva fallito il gol nei primi minuti di gioco) e poi ha raddoppiato e triplicato con Okolie. La prima doppietta in rossoblù per l’attaccante che è stato decisivo in altre occasioni e lo è stato nella gara di Misterbianco anche per il punto di riferimento che è riuscito a dare ai propri compagni del reparto avanzato. Ovviamente soddisfatto anche Gianluca Filicetti al termine del match. “Non era facile – afferma il capitano / allenatore - l’approccio alla gara ben sapendo delle difficoltà della formazione locale, che poi non era così malmessa. Abbiamo avuto qualche difficoltà iniziale ma dopo aver sbloccato il risultato il nostro compito è stato senz’altro facilitato. Con il punteggio già consolidato abbiamo dato spazio ai nostri giovani e fatto uscire dal terreno di gioco qualche nostro atleta che poteva essere a rischio ammonizione ed eventuale squalifica. Domenica prossima ospiteremo l’Acireale e dobbiamo essere tutti in campo ed in buone condizioni fisiche. Non possiamo fallire l’appuntamento interno se intendiamo continuare ad essere presenti nella parte alta della classifica”. Calcio a cinque, l’Arcobaleno Ispica e il «divieto» di vincere Ancora una sconfitta per l’Arcobaleno Ispica nel girone unico regionale di calcio a cinque, Serie C1, in quel di Augusta contro il quintetto della «Villa Passanisi» che mira alla vittoria finale. Ed ancora una sconfitta maturata nella seconda frazione di gioco quando viene fuori la reazione di atleti matura al cospetto della immaturità dei tanti giovani ispicesi che fanno parte della «rosa» dell’Arcobaleno, la solita insomma leggerezza difensiva dei soliti dieci minuti, sempre pagata a caro prezzo. Non è mancato certamente l’impegno da parte dei ragazzi di mister Fabio Lorefice, manca purtroppo il primo risultato utile, necessario se si vuole centrare l’obiettivo societario del presidente Carmelo Re, la permanenza nella categoria. Le cose si erano messe davvero bene ad inizio gara, il quintetto ispicese lottava, giocava, riuscendo a sbloccare il risultato con una rete di Antonio Lupo. Prima del riposo il quintetto della «Villa Passanisi» riusciva a riequilibrare il risultato. Nella ripresa, come detto prima, la solita sbandata che costava ben quattro reti. Veniva tentata una reazione che fruttava una rete di Vitrano, poi padroni di casa ancora in gol che sanciva il 6-2 finale. Facevano parte della «rosa» recatasi ad Augusta dodici atleti: Vitrano, Corallo, Lupo, Di Benedetto, Gambuzza, Barone, Sessa, Sortino, Ficarra, Scivoletto, Ottimo e Cappello. Sabato prossimo si torna a giocare al Brancati di Ispica. GIUSEPPE FLORIDDIA Metti sul tavolo un progetto di promozione politico-sociale; prendi il colore giallo del sole, il celeste del Mar Mediterraneo (quello che bagna Marina di Modica) e poi unisci un gruppo di ragazzi - anche se non proprio giovanissimi - di Scicli e Modica per arrivare a venti/ventidue elementi e formare una squadra di calcio. Che è quella che avrà Marina di Modica - anche se bisognerà considerarla come una società satellite del Modica calcio - e vestirà i colori sociali giallo/celesti. Proprio con il supporto dei dirigenti rossoblù si muoverà nei primi tempi la presidente della neonata Unione Polisportiva Marina di Modica, Valentina Agosta, che ha formalizzato in questi giorni l’iscrizione al campionato provinciale di Terza categoria. “Con mio marito (Sebastiano Failla, vicepresidente del Modica calcio) - afferma la presidente del club - abbiamo raccolto il pressante invito del presidente della delegazione provinciale di Ragusa affinché un’altra formazione di calcio giocasse a Modica nel campionato provinciale. Ci muoveremo sulla stessa falsariga del Frigintini che in proprio sta onorando il calcio per la serietà e la lungimiranza nella gestione della squadra. Non ci poniamo obiettivi immediati - conclude la presidente Valentina Agosta - ma solamente quello di fare sport in abbinamento con altre iniziative sportive e culturali che saranno prese su Marina di Modica”. Una donna, quindi, alla guida della società ed è una novità per il mondo del calcio ibleo. Giovedì, intanto, il gruppo di atleti che dovrebbero far parte della Upd Marina di Modica si sono ritrovati al “Pietro Scollo” di Modica per pianificare l’inizio della preparazione in vista del campionato che dovrebbe iniziare nella prima decade di novembre. Deve essere scelto l’allenatore (sarà un giovane sciclitano?) e pianificare tutto il lavoro preparatorio che c’è dietro la nascita di una società di calcio. Per quanto riguarda l’organico si «pescherà» molto in una formazione di Donnalucata che ha disputato il Torneo Endas; che ha vinto la fase regionale ed è arrivata alla finale nazionale, perdendola contro un’altra formazione che ha schierato molti elementi partecipanti al campionato regionale di Promozione. L’ALLENATORE FABIO LOREFICE GI. CA. CALCIO A CINQUE FEMMINILE Barbu, Nicotra e Polizzi allo stage Tris di convocazioni per il Vittoria NADIA D’AMATO DIRIGENTI E ATLETE DEL VITTORIA SPORTING FUTSAL CHE MILITA IN SERIE C In preparazione al torneo delle Regioni, la federazione ha divulgato le convocazioni per lo stage che si terrà il prossimo 2 novembre al “Palamilan” di Caltanissetta. Nella lista figurano tre atlete del Vittoria Sporting. Si tratta di Catalina Barbu, Rita Graziana Nicotra e Verdiana Polizzi. Per il numero uno della società biancorossa di calcio a cinque femminile, Giovanni Di Natale, si tratta di “un importante riconoscimento al lavoro svolto dalla nostra realtà sportiva. Queste convocazioni - aggiunge -dimostrano come la società quest’estate abbia lavorato per assicurarsi le prestazioni, sì, di giocatrici di esperienza, ma anche di giovani promettenti. Si tratta di tre elementi spiega ancora - che il panorama calcistico locale e regionale conosce abbastanza bene. La convocazione da parte della federazione riconosce alle nostre tre atlete il giusto riconoscimento per il lavoro fino ad oggi svolto. Non possiamo che essere soddisfatti - conclude Di Natale -, sempre più convinto che il lavoro fatto bene alla lunga ripaghi. Una ventata di positività che si aggiunge al primato solitario conquistato l’altra domenica in casa con il Cefalù e che saremo chiamati a difendere ad ogni occasione”. Nel match con il Cefalù le vittoriesi hanno battuto l’avversario per 7-0 e, approfittando del passo falso dello Zafferana (2 a 2 con l’Acicatena) la scorsa settimana ha conquistato la vetta della classifica in solitaria. In merito al campionato, poi, il presidente, Giovanni Di Natale, ha dichiarato: “Stiamo provando ad imporre il nostro ritmo. Fino ad oggi le ragazze hanno risposto positivamente. Siamo un gruppo che vuole andare oltre i propri limiti. Puntiamo a migliorarci e a continuare a regalare emozioni al nostro pubblico. La strada è lunga, ma il nostro cammino fino ad ora non è niente male”. @L'uso o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente quello e' di Catania