Ilvo Diamanti - archivio riviste

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Ilvo Diamanti - archivio riviste
“Non ho soluzioni;
se ne avessi non starei
qui con voi a parlarne”
VISIONI
Da destra: Ilvo Diamanti, Roberto Petrini.
Ilvo Diamanti
L
L’Italia è un paese immobile che
non trova le ragioni per muoversi, anche se ne avrebbe la capacità.
Gli italiani faticano, lavorano, sono in perenne movimento, ma non
hanno prospettive, sono fermi sul
posto.”
Questo il pensiero di Ilvo Diamanti,
presente al Festival dell’Economia
di Trento per trattare il tema”Come
sbloccare il paese immobile”
“L’Italia – ha continuato – è un paese di contraddizioni, stabile ed instabile allo stesso tempo, dove 7 ragazzi su 10 a 29 anni vivono ancora con i genitori, dove ci si dichiara anziani solo dopo gli 80 anni e
giovani ancora a 35, dove si dichiail Trentino
L’italia non dorme
ma è immobile
ra di vivere in un periodo di declino pur mantenendo comportamenti da boom.
Se è vero che la crisi della politica
è un evento che già negli anni ‘80
del secolo scorso abbiamo vissuto
– ha incalzato – non possiamo dimenticare come allora, quantomeno, l’economia galoppasse; oggi il
Paese ci appare ingovernabile, instabile, frammentato, diviso”.
I fattori che bloccano il Paese, secondo l’illustre politologo, sono
diversi.“Il Paese è bloccato innanzitutto perché non esiste più il ricambio generazionale: la classe dirigente è vecchia, la classe politica
italiana ha una età media molto più
alta rispetto agli altri paesi della
Comunità Europea, ma soprattutto non esistono quei conflitti generazionali che stanno alla base dello
sviluppo di una sana società.
“In seconda battuta, stiamo vivendo in una fase sociale clanica, nel
senso che l’Italia è suddivisa in una
miriade di piccoli clan che hanno
a cuore i propri piccoli interessi di
bottega piuttosto che il bene comune, la solidarietà sociale nazionale.
Il sindacato, ad esempio, costituito per metà da pensionati e per l’altra metà soprattutto da dipendenti pubblici, è assolutamente incapace di guardare con occhi di sfida
al futuro; Confindustria è frammen47
tata al suo interno in mille realtà, a
seconda dell’area geografica degli
imprenditori, e non è più capace di
fare fronte comune.”
Familismo e localismo completano
un quadro tutt’altro che roseo. Come superare l’impasse? Diamanti, ironico, non sa dare risposte (“se
ne avessi, non starei qui con voi a
parlarne, non ne ho proprio voglia
di far politica; amo il mio attuale
stato lavorativo”), ma prova a dare delle linee guida: bisogna sicuramente cambiare l’odierna legge
elettorale che non permette la governabilità del Paese e che tiene,
qualunque sia la coalizione vincente, il Governo sotto scacco da parte di un piccolo gruppo di senatori;
poi, il ricambio della classe politica
deve essere frequente e sempre in
atto; infine, bisogna far riacquistare alla popolazione fiducia sul futuro del Paese, nella sua interezza: il
bene comune deve tornare a prevalere sul bene particolare. (M.N)
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il Trentino