IL JURASSIC PARK MARINO DELL`APPENNINO

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IL JURASSIC PARK MARINO DELL`APPENNINO
Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia
http://www.unicam.it/geologia/unicamearth/
Darwin Day "Io sono geologo"
12 febbraio 2014: gli ammoniti
Pierluigi Stroppa
Disegno Enrico Pistola & Ilaria Bechis
Gli abitanti più famosi del
Jurassic Park marino dell’Appennino
Le dimensioni di un
ammonite paragonate a
quelle di un uomo. Da:
http://images.nationalgeographic.com/w
pf/media-live/graphic/size-ammonite160-2592_-cb1273160522.gif
Un video in lingua spagnola sulle caratteristiche principali degli ammoniti:
http://www.youtube.com/watch?v=psQjraMYl9k&feature=player_embedded
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Svolgimento dell’attività
Dopo un’introduzione
Le schede attività
sugli ammoniti, l’attività può iniziare.
hanno uno sfondo giallo e azzurro.
Inserite tra le schede attività
ci sono slide guida
di supporto che
possono essere proiettate durante lo svolgimento del laboratorio.
Ogni classe che ha partecipato è stata suddivisa in gruppi di 4-5 ragazzi che si sono
sistemati intorno a un tavolo dove erano presenti schede e un kit:
Ragazzi del Liceo di Camerino al lavoro.
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I
Introduzione: origine etimologica del termine "ammonite"
•
Dato che l'aspetto di questi animali ricorda vagamente quello di un corno arrotolato, come quello di un
montone (il dio egizio Amon era comunemente raffigurato come un uomo con corna di montone), il
celebre studioso romano Plinio il Vecchio (autore del trattato Naturalis Historia, famoso anche perché
morì durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.c., da cui nacque l’appellativo di "eruzione pliniana") definì i
fossili di questi animali ammonis cornua, "corni di Ammone".
Il dio egizio Amon (Ammone, in
italiano), noto anche come Amon
– Ra, il capo degli dei (poi Zeus per
i greci e Jupiter = Giove, per i
romani) veniva rappresentato con
le corna di ammone. Il termine
ammone significava anche
«misterioso, nascosto»…quindi la
terminologia ben si addice ai
fossili di ammoniti che di solito
sono celati negli strati delle rocce
sedimentarie. Da:
http://www.torinoarte.com/egizio/e004.htm
Anche il dio greco Zeus (poi Jupiter
= Giove, per i romani) veniva
rappresentato con le corna di
montone. Da: http://www.nhm.ac.uk/
nature-online/earth/fossils/fossilfolklore/images/fossil_types/jupiter_ammon.gif
• Come si noterà spesso il nome delle specie di Ammoniti termina in ceras, vocabolo greco (κέρας) il cui
significato è, appunto, "corno" (p.es. Pleuroceras che etimologicamente significa corno con le coste).
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I
L’ammonite si è estinto con i dinosauri marini e terrestri
•
L’ammonite era un mollusco diffuso nelle acque del mare della Tetide, nel periodo Giurassico dell’era
secondaria o mesozoica. È comparso sulla Terra nel periodo del Devoniano (era primaria o paleozoica),
circa 415 milioni di anni fa e si è estinto alla fine dell’era secondaria o mesozoica, al termine del periodo
Cretacico, circa 65 milioni di anni fa, insieme a i dinosauri terrestri e marini.
Le grandi estinzioni.
Da "Il Jurassic park
marino
dell’Appennino" in:
http://piestrop.altervi
sta.org/PRESENTAZIO
NI.html
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I
L’ammonite
•
L’ammonite appartiene alla classe dei cefalopodi (dal greco kephale, testa e pous, podos,
piede) che significa che le due estremità (testa e piedi) escono dalla stessa apertura. Alla
stessa classe appartengono anche le belemniti (anch’esse estinte 65 milioni di anni fa) e i
nautiloidi, tuttora esistenti.
Gli abitanti del Jurassic park marino
dell’Appennino. Gli organismi in
alto, ammonite, ittiosauro e
belemnite, sono tutti estinti. Da "Il
Jurassic park marino
dell’Appennino" in:
http://piestrop.altervista.org/PRES
ENTAZIONI.html
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La conchiglia dell’ammonite
•
La conchiglia dell’ammonite era divisa in camere separate tra loro da setti. L’organismo
viveva nell’ultima camera, detta appunto "camera di abitazione". Il resto delle camere
(detto fragmocono) era riempito con gas e acqua che servivano a controllare il
galleggiamento dell’animale. La pressione dei fluidi era controllata da un tubo, detto sifone,
che attraversava, in posizione ventrale, tutti i setti e permetteva di variare la pressione
all’interno dell’organismo.
Sezione semplificata di una
conchiglia di ammonite. In giallo
la camera di abitazione.
Da: Fossil focus ammonites
(1995), by Beris Cox PhD British
Geological Survey, Keyworth,
Nottingham.
Ammonite in sezione, periodo
Giurassico, Gola della Rossa (AN). Si
vedono le pareti «ondulate» che
dividono le camere.
Anatomia di un ammonite. Da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Biologia_d
elle_Ammonoidea . È evidenziata la
scritta del sifone, organo
importantissimo perché variava il
contenuto di acqua e gas nelle camere
per far muovere il mollusco.
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Le camere della conchiglia
• La conchiglia degli ammoniti, come quella dei Nautiloidi, è
concamerata, cioè al suo interno è suddivisa in camere.
Queste sono separate tra loro da pareti detti ‟settiˮ; i setti
non sono dritti ma sinuosi e vanno a descrivere, al contatto
col guscio, una struttura caratteristica detta ‟linea di suturaˮ,
vera e propria impronta digitale dell’ammonite,
fondamentale per la sua classificazione.
Sella
Lobo
Una tipica linea di sutura. Tratta da
"Discovering Geology - Fossil Focus:
ammonites. Beris Cox PhD British Geology
Survey.
Modello interno di
ammonite. In questo
esemplare si vede la
tipica linea di sutura
a foglioline del
genere Phylloceras,
un ammonite molto
comune nella nostra
regione. Periodo
Giurassico, Gola del
Furlo(PU).
Modello interno di Physodoceras sp,
periodo Giurassico , Passo Cornello (PG).
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La sezione del giro e il profilo
del ventre
•
Come si può vedere esiste una
vera e propria terminologia per
indicare la sezione del giro e il
profilo del ventre.
L’Hildoceras cf. angustisiph ha il profilo
del ventre carenato e bisolcato. Da Venturi et
alii (2010).
Calliphylloceras
nilssoni ha il profilo
del ventre ovato. Da
Venturi et alii (2010).
Il profilo del ventre, da: http://commons.wikimedia.org/wiki
/File:Ammonites_whorl_section_%26_venter.png?uselang=it
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Scheda attività sugli Ammoniti
I ragazzi sono invitati a prendere in mano i fossili del kit per osservarli.
Prima parte: forme della conchiglia e paleoambiente
a) Osserva il frammento situato nel posto 1 e decidi a quale dei 3 ammoniti al posto 2 appartiene:
Ha la linea di sutura a
foglioline
Non ha la linea di sutura a
foglioline
Ha le costrizioni
Non ha le costrizioni
Ha un solco
longitudinale e coste
ad arco di falce
Calliphylloceras
Phylloceras
Hildoceras
Phylloceras doderleinianum,
da Venturi et alii (2010)
b) Posiziona le 3 ammoniti al posto giusto nel paleoambiente del Giurassico (diapositiva successiva).
9
Paleoambiente marino nel Giurassico nella futura area dell’Appennino umbro-marchigiano
Tratta e modificata da: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ammonites_jurassic_paleobathymetry.PNG?uselang=it
Livello del mare
0m
Conchiglia oxicona
2
1
- 400 m
- 500 m
Hildoceras Mercaticeras
Harpoceras
6
4
5
7
Harpoceras
- 100 m
- 300 m
Hildoceras
4
-20 m
- 200 m
N.B. La scheda è fornita di soluzioni
(scritte rosse).
5
3
7
Calliphylloceras
Alto strutturale
(horst)
8
- 240 m
8
Nelle acque meno profonde la forma
oxicona (1) della conchiglia era
preferibile per sfuggire ai predatori
come gli squali. Anche una conchiglia
munita di ornamentazioni (2, 3) poteva
servire a proteggere la conchiglia,
comunque sempre sottile per non
appesantire l’animale.
Lytoceras
Alto strutturale
(horst)
9
Phylloceras
9
Basso strutturale
(graben)
Nel periodo Giurassico l’area del futuro
Appennino umbro-marchigiano era
caratterizzata da alti e bassi strutturali,
cioè are del fondale
Rialzate (horst) o ribassate (graben)……
Nelle acque più profonde la conchiglia è
involuta/evoluta con profilo ovato (7, 8) oppure
involuta/evoluta con profilo circolare (9).
8
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Scheda attività sugli Ammoniti
Prima parte: ornamentazioni e loro significato
N.B. La scheda è fornita
di soluzioni (scritte
rosse).
c) Osserva i frammenti situati nel posti 3 e decidi quale ornamentazioni hanno annerendo i
pallini corrispondenti. N.B. prima di osservare i resti fossili del posto 3, l’alunno può essere
stimolato a rivisitare quelli del posto 2; in questo modo si accorgerebbe di conoscere già 3
tipi di ornamentazioni che sono coste, costrizioni e solco longitudinale.
⃝ coste
⃝ costrizioni
⃝ solco longitudinale
⃝ carena
⃝ nodi
⃝ fibule
⃝ tubercoli
⃝ clavi
⃝ spine
d) A cosa servivano le ornamentazioni? Scrivi la tua risposta nello spazio sottostante
Dato che gli ammoniti avevano il guscio sottile per poter muoversi agilmente e
sfuggire così ai predatori, le ornamentazioni potevano servire a irrobustire la
conchiglia stessa, così da resistere agli attacchi avversari o scoraggiarne le cattive
intenzioni.
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Ammoniti ornamentati: le coste
•
Vediamo più in dettaglio le coste:
Le coste hanno
un’orientazione,
una forma e
possono essere
correlate tra
loro. Da:
http://commons
.wikimedia.org/
wiki/File:Ammo
nite_ribs.PNG
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Ammoniti ornamentati
•
Vediamo più in dettaglio le ornamentazioni in rilievo (nodi, tubercoli, spine…):
Da:
http://com
mons.wikim
edia.org/wik
i/File:Ammo
nites_decor
ation.PNG?u
selang=it
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Ammoniti ornamentati, esempi
•
Molti fossili di ammoniti hanno la conchiglia ornamentata, ossia caratterizzata da asperità o depressioni.
•
Le asperità possono essere lineari o puntiformi. Tra le asperità lineari le più frequenti sono quelle
trasversali (coste) e longitudinali (carena); tra quelle puntiformi riconoscibili sono i nodi (dove
confluiscono due o tre coste) e le spine, tra cui i clavi (protuberanze ventrali).
•
Le depressioni possono essere laterali o ventrali. Tra le depressioni laterali ci sono quelle trasversali
(costrizioni, strozzature, peristomi) e longitudinali (solchi).
Ammonite con “coste”.
Periodo Giurassico,
loc. sconosciuta.
cm
2
Ammonite Phymatoceras
robustum con “nodi”,
periodo Giurassico,
M.Serano (PG). Da:
http://www.treviambiente.it
Profilo di ammonite con “
carena”, da:
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Hild
oceras_spp.jpg.
Ammonite con “clavi”,
estensioni a forme di
orecchie. Periodo
Giurassico, Serra S. Quirico
(AN).
Calliphylloceras leiokoclos
“con strozzature”,
periodo Giurassico,
Valmontagnana, Fabriano
(AN).
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A
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Scheda attività sugli Ammoniti
Seconda parte: il cambiamento di forma nel tempo
N.B. La scheda è fornita di
soluzioni (scritte rosse).
e) Osserva i 3 ammoniti situati nel posto 4, ognuno di essi ha un bollino colorato che ti aiuterà a
distinguerle. Decidi per ognuno il tipo di avvolgimento della conchiglia (involuto, evoluto o
svolto… vedi le diapositive successive) e riportalo nello spazio corrispondente:
Involuto
Evoluto
Svolto
f) Perché lo Scaphites (ammonite col bollino rosso), uno degli ultimi ammoniti che hanno solcato
i mari del Cretacico, aveva la conchiglia svolta? Scrivi la tua risposta nello spazio sottostante
mentre qualcun altro piazza gli ammoniti nel paleoambiente del Cretacico.
Anche se intuitivamente la prima risposta è che la spira si stesse svolgendo in risposta a
un cambiamento dell’ambiente (che aveva selezionato questa tra quelle più adatte) in
una sorta di retroevoluzione, in realtà oggi i paleontologi ritengono che con la forma
svolta la stabilità del mollusco nell’acqua sia migliorata perché il centro di gravità (dato
che il corpo dell’ammonite occupava l’ultima camera, quindi quella più bassa) si
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abbassava.
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Morfologia della conchiglia
•
Quel che si può notare è che proprio prima della loro estinzione, che avvenne circa 65
milioni di anni fa, la morfologia degli ammoniti stava evolvendo verso le forme originarie che
erano a conchiglia quasi dritta:
Siluriano/Devoniano
Giurassico
Cretacico
Da pagina 36 in: http://piestrop.altervista.org/Quaderno%20di%20rete%20versione%20come%20dispensa%20mod.pdf
•
I primi ammonoidi, comparsi tra il Siluriano e il Devoniano, circa 400 milioni di anni fa,
avevano la conchiglia «baculicona», ossia dritta. Poi nel tempo la spira si avvolse per poi,
durante il Cretacico, andare a svolgersi come nelle forme primordiali.
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“Evoluti” e “involuti”
•
I termini ‟evolutiˮ e ‟involutiˮ sono qui usati per il
l’avvolgimento della conchiglia. Infatti nell’avvolgimento di
tipo ‟evolutoˮ si vedono più giri della conchiglia (sopra e sotto
a destra) mentre nell’avvolgimento di tipo ‟involutoˮ si vede
solo un giro della spira perché l’ultimo ha ricoperto i precedenti
(vedi foto sottostante).
Ammonite con
avvolgimento della
conchiglia di tipo
“involuto”. Si vede solo
l’ultimo giro della
conchiglia perché esso
ricopre i precedenti.
Periodo Giurassico, Passo
Cornello (PG).
•
Il tipo di avvolgimento della conchiglia è un
carattere utile per distinguere i generi tra loro,
ma non è fondamentale per la classificazione.
Ammonite con
avvolgimento di
tipo “evoluto”.
Giurassico , Passo
Cornello (PG).
Sopra, ricostruzione di ammonite
Hildoceras bifrons con
avvolgimento mediamente
“evoluto”. Da:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hildoc
eras_NT.jpg?uselang=it
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G
“Evoluti” e “involuti”
•
Un disegno che riproduce 5 tipi di avvolgimento della conchiglia, secondo il professor
Federico Venturi:
Evoluto (si vedono
molti giri)
Mediamente
evoluto
Mediamente
involuto
Molto Involuto
(si vede un solo giro)
Involuto
Tratta e modificata da: VENTURI F., REA G.,
SILVESTRINI G. & BILOTTA M. (2010), "Ammoniti, un
viaggio geologico nelle montagne appenniniche ".
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Lente o da corsa!!!
•
Il profilo degli ammoniti può rivelarci le loro abitudini di vita; infatti, una conchiglia con
profilo largo (sotto, a sinistra) permetteva al mollusco di andare a cercare cibo a maggiori
profondità, comunque poco più di 100 metri al massimo. D’altro canto però, un profilo
stretto (sotto, a destra) era idrodinamico e consentiva una fuga/o una caccia più
rapida/redditizia.
Polyplectus discoides. Il disegno
è tratto da Venturi et alii
(2010).
Gli ammoniti con profilo largo erano più lente ma
potevano effettuare escursioni subacquee più profonde,
fino a circa 100 metri di profondità. Periodo
Giurassico, Passo Cornello (PG).
Polyplectus pluricostatus
del Toarciano 2 (zona
bifrons). Periodo
Giurassico, M.
Valmontagnana, Fabriano
(AN)
Forma oxicona (1)
Om
Paleoambiente marino nel Cretacico
Molte ornamentazioni (2 e 3)
Livello del mare
N.B. La scheda è fornita di soluzioni
(scritte rosse).
1
2
2
3
-2O m
Max - 20 metri
……………………..
9
10
13
11
8
Max - 60 metri
- 100 m
Max - 90 metri
Max - 110 metri
Max - 120 metri
Max - 100 metri
12
Max - 110 metri
Max - 150 metri
4
- 200 m
- 300 m
Nelle acque meno profonde la forma
oxicona (1) della conchiglia era preferibile per sfuggire ai
predatori, come gli squali. Anche una conchiglia robusta,
munita di ornamentazioni (2, 3) come nodi, tubercoli o
spine, poteva servire a irrobustire la conchiglia, comunque
sottile per non appesantire l’animale.
Max - 230 metri
Max - 240 metri
- 240 m
Calliphylloceras
6
Phylloceras
5
Max - 360 metri
- 400 m
- 500 m
Lo Scaphites (8) era un ammonite in cui la spira si stava svolgendo,
come anche negli esemplari 11, 12 e 13. Questo permetteva loro di
avere un equilibrio migliore in acqua. Nel Baculites (10) lo svolgimento
è stato compiuto totalmente.
I Phylloceras (5), i Calliphylloceras 6) e i Lytoceras (7) potevano esplorare i
fondali anche al di sotto della zona fotica, zona
Illuminata dai raggi del sole.
Tratta e modificata da: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ammonites_cretaceous_paleobathymetry.PNG?uselang=it
Max - 380 metri
Lytoceras
7
Max - 550 metri
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Scheda attività sugli Ammoniti
Seconda parte: ammoniti fossili guida
N.B. La scheda è fornita
di soluzioni (scritte
rosse).
g) Dopo aver osservato lo schema (vedi diapositiva successiva) che il dottorando Unicam ti ha
mostrato, sai dire quale ammonite, tra quelli che hai, potrebbe essere un fossile guida? Perché?
Tra quelle in dotazione al posto 2, l’ammonite che ha valore di fossile guida potrebbe
essere quella con le coste e il solco longitudinale, cioè quella appartenente al genere
Hildoceras. Come ha aggiunto l’insegnante tale ammonite è stata rinvenuta non solo in
Appennino ma anche negli strati sedimentari della catena andina (Sud America)…è
questo che fa assumere all’Hildoceras il significato di "fossile guida".
Un fossile guida è infatti il resto di un organismo vissuto nel passato per un breve
periodo di tempo ma avente una grande distribuzione areale.
Gli ammoniti Phylloceras e Calliphylloceras, dato che si rinvengono in quasi tutti gli
strati del periodo Giurassico, non possono essere considerati fossili guida perché non
danno alcuna informazione sull’età della roccia che li contiene.
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I fossili guida
•
Lo schema, costruito bucando delle lastre di polistirolo da imballaggio, mostra 3 strati con 4
ammoniti, tre delle quali sono dei Calliphylloceras e uno che è un Hildoceras. Gli studenti
sono invitati ad esaminare i 4 ammoniti e a trarre le conclusioni su quali dei 4 possa avere
valore di fossile guida. Ovviamente è l’Hildoceras l’indiziato.
Calliphylloceras
Strato 3
Calliphylloceras
Strato 1
Hildoceras
Strato 2
Calliphylloceras
Estraendo i fossili gli alunni
osservano che 3 ammoniti (quelle
grigiastre), simili tra loro, si
rinvengono in tutti gli strati mentre
la quarta, quella rossastra, si
rinviene solo nel secondo strato.
Strato 3
Strato 2
Strato 1
Modello in polistirolo
illustrante 3 strati con
4 ammoniti.
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Scheda attività sugli Ammoniti
Terza parte: il processo di fossilizzazione
N.B. La scheda è fornita
di soluzioni (scritte
rosse).
h) Osserva l’ammonite nel posto 5..viene dal Marocco.. ecco perché è così bella!
Che tipo di fossilizzazione ha subito? Sottolinea o evidenzia la risposta giusta aiutandoti con
lo schema della diapositiva successiva.
Tipo di
fossilizzazione
Modello interno* (diagenesi del
sedimento che ha riempito la conchiglia)
Modello esterno o pseudomorfo
(replica della conchiglia)
Impronta esterna (l’impronta dell’organismo sul
sedimento che lo ha inglobato)
Replica o modello naturale (replica
dell’organismo)
* E ricorda! Se vedi la linea di sutura vuol dire che sei in presenza di un modello interno perché essa
rappresentava l’inserto dei setti (pareti) al guscio.
Osservazione: il fossile, proveniente dal Marocco, è un modello interno, cioè è il
risultato della diagenesi del sedimento che ha riempito la conchiglia (poi disciolta)
dopo la morte dell’organismo.
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Dopo che del sedimento fine è
entrato nella conchiglia e si è
diagenizzato, sulla sua
superficie rimane impressa
l’impronta interna della
conchiglia, quindi gli elementi
caratteristici del guscio (linea di
sutura, coste, nodi, etc): si
ottiene il “modello interno”.
Guida ai meccanismi di
fossilizzazione
dell’ammonite
modello interno
Se il sedimento inglobante è
ben indurito e se la conchiglia è
disciolta, il modello interno
continua a conservarsi ed
eventualmente, della conchiglia
ormai disciolta, rimarrà
impressa l’impronta sul
sedimento inglobante
(“impronta esterna”):
Impronta esterna
Se dell’acqua che
trasporta fango riesce a
passare attraverso il
sedimento inglobante,
essa può andare a
riempire lo spazio lasciato
vuoto tra il sedimento
inglobante stesso e il
modello interno. Si
ottiene così il “modello
esterno”, cioè la “replica
della conchiglia” - il tipo di
fossilizzazione compreso
tra l’impronta esterna e il
modello interno:
modello esterno
(I)
Ricoprimento
Morte
Organismo
dell’organismo precoce della
in vita
conchiglia
Dopo la morte e il ricoprimento
precoce dell’organismo sono possibili
due percorsi di fossilizzazione: I e II.
(II)
Se, oltre alla parti molli, anche il
guscio si dissolve, rimane una
cavità; sul sedimento inglobante
è impressa un’impronta esterna.
Se nella cavità penetra del
sedimento fine si origina la
replica o calco naturale o
modello naturale.
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L’ammonite
•
Degli ammoniti che popolavano l’area del Mar della Tetide durante il Giurassico
generalmente è rimasta fossilizzata solo la parte dura, la conchiglia e il suo interno (detto
modello interno, appunto). Le parti molli (alcune visibile nella figura sotto a destra) si
decomposero subito dopo la morte dell’organismo.
Modello interno di ammonite. Periodo
Giurassico, Cingoli (MC).
Un esempio di come poteva presentarsi un ammonite in vita.
Dalla conchiglia fuoriusciva un corpo costituito da una testa con
occhi e tentacoli. Ma forse l’ammonite i tentacoli non li aveva
affatto…probabilmente si cibava filtrando il plancton dal mare.
Museo di storia naturale – Vienna.
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G
Aspetto degli ammoniti fossili nell’area umbro-marchigiana
•
Spesso sulle nostre montagne rinveniamo i ‟modelli interni ˮ(vedi foto sotto a destra) degli
ammoniti, ossia il riempimento della conchiglia senza la stessa, disciolta in un secondo
tempo. Frequenti sono anche i fossili in cui sono conservati oltre al modello interno anche il
guscio ricristallizzato (fossilizzazione per sostituzione) che spesso si presenta di colore
verdastro (vedi foto sotto a destra) e talvolta di color marrone.
Modello interno di Dumortiera sp. Periodo
Giurassico, M.Valmontagnana (AN).
Resto fossile di ammonite. Nell’esemplare sono conservati il
modello interno e il guscio ricristallizzato, di colore verdastro.
Periodo Giurassico, Bagnara Umbra (PG).
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C
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Curiosità
•
•
In Inghilterra, i fossili degli ammoniti rinvenuti in epoca medievale
venivano scolpiti nella parte finale con teste di serpente (a destra),
così da farli assomigliare a serpenti pietrificati. La credenza
popolare, infatti, riteneva che gli ammoniti fossero serpenti
trasformati in pietra da Santa Hilda, la patrona locale del paese di
Whitby (da qui il nome Hildoceras, che significa “corno di Hilda”)
che così salvò la regione da una invasione di serpenti. La specie
lavorata più nota è Hildoceras bifrons (sotto a destra).
*Ammonite scolpito con una
testa di serpente.
Probabilmente la leggenda nacque
come spiegazione della presenza di
numerosi ammoniti fossili sulla spiaggia
vicino al monastero di Witby, che
ricordano nella forma serpenti
attorcigliati.
* I disegni sono tratti dal libro "Yorkshire Rock, a
journey through time” (1996), Richard Bell,
British Geological Survey.
Modello interno di
Hildoceras bifrons, da:
*
http://commons.wikimedia.org/wiki/Fil
e:Hildoceras_spp.jpg?uselang=it.
Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia
http://www.unicam.it/geologia/unicamearth/
Sitografia
Per la scala del tempo e per visionare gli organismi che abitavano le calde acque del mar della Tetide nel Giurassico cerca il
Jurassic park marino dell’Appennino in dispense e presentazioni di:
http://piestrop.altervista.org/
Per osservare un Nautilus in vita:
http://commons.wikimedia.org/w/index.php?title=File%3A
Per informazioni sugli ammoniti:
Nautilus.ogg&uselang=it
http://it.wikipedia.org/wiki/Ammonoidea
http://www.treviambiente.it/index.php?option=com_content&view=article&id=318&Itemid=574
http://www.paleomuseo.com/index.php?pag=ammoniti
Per informazioni sugli ammoniti in lingua inglese:
http://it.wikipedia.org/wiki/Biologia_delle_Ammonoidea
http://fossil-ammonites.blogspot.it
http://www.fossilmall.com/ammonites.htm
Per informazioni sugli ammoniti in lingua spagnola:
http://fossil-ammonites.blogspot.it
Per la classificazione degli ammoniti, in lingua inglese:
http://www.ukfossils.co.uk/guides/ammonites.html
Per immagini e curiosità visita la galleria:
http://www.fossilmuseum.net/Fossil_Galleries/Ammonites.htm
Per informazioni sulla leggenda di Santa Hilda:
http://it.wikipedia.org/wiki/Hilda_di_Whitby
Per immagini sugli ammoniti in lingua francese:
http://fossil-ammonites.blogspot.it
Per mettere alla prova la tua conoscenza sui fossili, quiz in inglese:
http://www.hullcc.gov.uk/museumcollections/activity/quiz.php?irn=555
Un video della durata di 1’ 34’’ della BBC illustra gli
ammoniti nella famosa località inglese di Lyme Regis:
http://www.bbc.co.uk/programmes/p00bkt26
Un sito con tante foto (con almeno due vedute) sugli ammoniti
mesozoici, in lingua francese: http://jsdammonites.fr/index.html
Un video della durata di 6’ 14’’ girato al museo di Lyme Regis (UK):
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Paddy_Howe,_Geologist_at_Lyme_Regis_Museum_gives_a_short_description_
of_ammonites.webm?uselang=it
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Sezione Geologia
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Bibliografia generale
DE MARINIS G. & NICOSIA U. (2000), "L’Ittiosauro di Genga", Fondazione e Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana,
Consorzio Frasassi.
SANTANTONIO M. (1993), "Facies associations and evolution of pelagic carbonate platform/basin systems: examples from
the Italian Jurassic ", 40 pp, da pag 1039 a pag 1067, Servizio Geologico Nazionale – estratto da Sedimentology.
PISTOLA E. & STROPPA P. (2.000), "Il Jurassic Park marino dell’Appennino", Quaderno di rete n°7 a cura del C.E.N.F., pp. 47,
scaricabile dalle dispense del sito: http:// piestrop.altervista.org/PRESENTAZIONI.html
VENTURI F., REA G., SILVESTRINI G. & BILOTTA M. (2010), "Ammoniti, un viaggio geologico nelle montagne appenniniche,
Giurassico inferiore", PORZI editoriali, Perugia.
VENTURI F. & ROSSI S., (2003),"Subasio, Origine e vicende di un monte Appenninico" Tipolito Properzio snc, Assisi (PG).
Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia
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Bibliografia scolastica
Libri di testo con cenni agli ammoniti:
BOSELLINI A. (2012), "Dagli oceani perduti alle catene montuose" per il secondo biennio e quinto anno, da
A24 ad A36 , Italo Bovolenta Editore, Ferrara.
CALVINO F. (2013), "Il nuovo Explorer - Lezioni e Immagini di Scienze della Terra" da pag. 259 a pag. 261, linx,
Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A..
CAMPANARO L. (2011), "Elio Gaia Vulcano" Edizione per i nuovi programmi, pagg. 258, 259, Loescher
Editore, Torino.
CAVATTONI T., FANTINI F., MONESI S. & PIAZZINI S. (2009), "Dall’Universo al Pianeta azzurro", B45, B54,
B334, Italo Bovolenta editore s.r.l. Ferrara.
FANTINI F., MONESI S. & PIAZZINI S. (2012), "La Terra e il paesaggio", Dinamiche della Geosfera, secondo
biennio e quinto anno, versione blu, ST223, ST224, ST228, Italo Bovolenta editore s.r.l. Ferrara.
LONGHI G. (2013), "Processi e modelli di Scienze della Terra" per il secondo biennio e il quinto anno dei
nuovi licei, pagg. 60, 61, 93, 94, 95, De Agostini, Novara.
LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M. (2009), "La Terra nello spazio e nel tempo", seconda edizione, pagg. 247,
248, Zanichelli Editore S.p.A., Bologna.
PIGNOCCHINO FEYLES C. (2010), "TERRA! strutture e caratteristiche del nostro pianeta" volume unico, pagg.
228, 229, SEI (Società Editrice Internazionale), Torino.
ZULLINI A. & ZULLINI U. (2012), "Scienze integrate SCIENZE della TERRA", pagg. 329, 330, Atlas, Bergamo.