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Arvedi
informa
ARINOX
Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi
N.12
-
I N V E R N O
2 0 0 2
ATA
CSS
ILTA INOX
I.S.P.
Alla prova dei fatti
Gli investimenti sono tutti completati
I
l 2002 è passato; ed è stato per il nostro Gruppo un
anno positivo. Gli importanti investimenti che abbiamo lanciato negli anni precedenti sono stati tutti
completati.
Alla Acciaieria ISP di Cremona, l’impianto di zincatura è partito bene ed il prodotto che proponiamo al mercato è stato giudicato buono; noi sappiamo che per
affrontare, in modo competitivo, il mercato dell’auto
bisogna avere lo skinpass, che prevediamo in funzione
per i primi mesi dell’anno 2004. Stiamo esaminando
anche la possibilità di raggiungere nei prossimi anni
una produzione di coil a caldo di 1.050.000 tonnellate
e di specializzarci sempre più negli acciai al carbonio
multifasici.
Alla Società ATA le macchine “ex Falck Vobarno”,
installate nei rinnovati capannoni della acciaieria, sono
state collaudate e sono pronte per entrare in massima
produzione offrendo al mercato un prodotto di elevata
qualità. La produzione di ATA dovrebbe rispettare nel
2003 un programma di 350.000 tonnellate in attesa di
un mercato migliore che ci consenta di produrre e vendere bene la quantità di obbiettivo che è di 500.000
tonnellate all’anno.
La Società ILTA, impegnata nel rinnovato assetto dei
processi di saldatura, ha quasi completato tutte le
linee di produzione specifiche e si appresta da un lato
ad affrontare un anno competitivo, dall'altro a pensare
al suo futuro che, come sapete, dovrebbe a breve prevedere una produzione minima di 50.000 tonnellate
all’anno.
una nuova linea specializzata per superfici speciali
consentiranno ad Arinox di ottenere anche nel 2003 i
risultati positivi che ha sempre conseguito. Un ritrovato orgoglio aziendale è già presente e sono certo
garantirà, con l’impegno di tutti, i risultati di cui Arinox
ha bisogno.
Al CSS gli impianti di taglio sono stati collaudati; nel
2003 sono partiti bene e con la nuova turnazione, più
pratica e flessibile, aumenteranno il volume di produzione e miglioreranno i risultati operativi sia in termini di servizio che redditività.
Come vedete ho approfittato del nostro appuntamento
per informare chi ancora non lo era dei nostri programmi e dei nostri obbiettivi.
Il nostro impegno profondo e convinto è quello di
ricercare costantemente di rendere le nostre imprese
competitive. Come sapete il nostro pensiero è che solo
l’innovazione di processo e di prodotto può dare una
risposta vincente alle esigenze del momento. Gli investimenti sono stati fatti e orientati sia al rispetto delle
più avanzate tecnologie e sia alla specifica riduzione
dei costi. Le nostre imprese sono dotate di mezzi di
produzione moderni ed efficienti, il mercato in cui dobbiamo vincere non è facile: ora dobbiamo rafforzarci
finanziariamente e generare i mezzi per essere sempre
più competitivi.
Buon lavoro a tutti Voi.
Cav. Lav. Giovanni Arvedi
La Società Arinox esce da un anno difficile, ma ha le
potenzialità strutturali, impiantistiche e soprattutto la
professionalità e la competenza per recuperare in fretta. Gli investimenti relativi alla trasformazione dello
skinpass in un secondo laminatoio e la installazione di
2
Automobile,
il futuro è nella leggerezza
utomobili più leggere per risparmiare energia e inquinare
di meno: nel corso del 2002 l’industria siderurgica mondiale ha concluso una serie di progetti di ricerca tesi ad
aiutare le aziende automobilistiche a trovare soluzioni orientate
alla tutela dell’uomo e dell’ambiente.Il tutto trae origine nel 1995
dall’iniziativa promossa da un consorzio costituito dai maggiori
produttori siderurgici mondiali e finalizzato allo studio di uno
chassis che dimostrasse come anche l’acciaio possa permettere
risparmi di peso migliorando anche le caratteristiche di resistenza e sicurezza. L’acciaio doveva tenere il passo con l’iniziativa di
alcune case automobilistiche di spicco che avevano iniziato ad
usare, per risparmiare peso, componenti d’alluminio anche per
le auto di serie. L’obiettivo era di ridurre i consumi e di conseguenza ottenere un miglior rapporto con l’ambiente. Lo studio
denominato ULSAB - Ultra Light Steel Auto Body (telaio auto
in acciaio ultraleggero) venne affidato ad una società di grande
prestigio quale la Porsche Engineering.
I risultati non tardarono e nel 1996 venne presentato un progetto
che, impiegando le tecniche costruttive più avanzate e facendo
largo uso di acciai ad alta resistenza, consentiva il 25% di risparmio in peso e fino all’80% di maggiore prestazione strutturale.
Visto il successo furono intrapresi altri progetti per dare più
ampie dimostrazioni pratiche della validità dell’acciaio nell’automobile. Si studiarono nuove pannellerie (portiere, tettucci e
capote, portellone, cofano, baule) e nuove sospensioni (intero
sistema strutturale, molla e ammortizzatore). I risultati, anche in
questo caso, sono stati superiori alle attese: le pannellerie hanno
portato ad un risparmio di peso del 42% e le sospensioni del
A
34%. A questo punto si è pensato di dare una veste completa alla
nuova auto e nel 2001 si è dato avvio al progetto globale del veicolo, allo scopo anche di dimostrare che gli studi si potevano
ben sintetizzare in una vettura versatile nelle configurazioni e gradevole nelle linee. E’ quanto si è concluso nel 2002 con la realizzazione del progetto ULSAB - AVC Advanced Vehicle Concepts
(concetti di veicolo avanzato). Nuove forme ottenute anche grazie
all’idroformatura, assiemaggi e saldature di nuovo concetto, resi
possibili da acciai innovativi di altissima resistenza ed alta deformabilità, hanno permesso soluzioni più leggere che verranno
applicate alle automobili dei prossimi anni. L’uso innovativo dell’acciaio nelle applicazioni automobilistiche dà una ampia
gamma di vantaggi funzionali e ambientali che comprendono la
completa riciclabilità, la sicurezza, il risparmio energetico, l’alta
produttività, i bassi costi e la facile riparazione. Ad oggi i risultati
concreti delle ricerche hanno portato ad una diminuzione di
peso di 120 kg su una struttura totale che pesava 440, un risultato che incoraggia sempre nuove ricerche.
Christoph Schneider, presidente dei consorzi ULSAB ha così riassunto i risultati: “ULSAB ha dimostrato che l’acciaio è capace di
fornire soluzioni ai problemi automobilistici generati dalla sfida
dei nuovi materiali, sfida che vuole costi abbordabili senza sacrificare la sicurezza e le performance. L’acciaio non soffre le barriere tecnologiche caratteristiche degli altri materiali. Il successo
di questi progetti ha mostrato l’impegno dell’industria siderurgica
per l’auto e migliorerà la posizione dell’acciaio come materiale
scelto nelle applicazioni automobilistiche anche per l’apporto
degli acciai più nuovi”.
3
Arinox
Primo
In arrivo i nuovi nastri “ultrapuliti”
Quale altra importante
novità, nel mese di ottobre è entrata in funzione
la linea di trattamento
superficiale dei nastri
chiamata SUT® (Surface
Ultracleaning Treatment
– vedi box).
Questo procedimento
altamente innovativo,
unico in Europa, è in
grado di ottenere sui
nastri di acciaio inossidabile un elevatissimo
grado di micropulizia
superficiale. I nastri così
trattati sono destinati a
tutte quelle applicazioni in cui la micropulitura è una caratteristica funzionale del prodotto finito. Sono anche utilizzati nelle
produzioni specalizzate, in cui la lavorazione viene realizzata
mediante deformazione (profondi e profondissimi stampaggi)
o micro incisioni (reti stirate). Per questi impieghi, infatti, il
poter garantire durante la lavorazione un contatto fra l’utensile
e una superficie del nastro esente da impurezze significa risolvere un nodo molto importante, sia dal punto di vista della
produttività (aumento del numero di pezzi prodotti senza
necessità di manutenzione o ripristino degli utensili come
matrici, punzoni, microlame, etc.), sia per quanto riguarda la
qualità del prodotto finito (eliminazione del rischio di microgrippaggi tra pezzo e utensile). Data l’unicità e la specificità
del trattamento, Arinox ha depositato il marchio SUT®, anche
in vista di un utilizzo commerciale del processo stesso, aumentandone così la visibilità e
valorizzandone le effettive
Il SUT® - Surface Ultracleaning Treatment
potenzialità. È anche graLe operazioni di laminazione a caldo e le ineliminabili impurezze presenti nel gas
zie a questo processo,
protettivo usato nel trattamento termico Bright Annealing (pur utilizzando H2 purisinfatti, che Arinox potrà
simo), possono generare composti estranei ed inquinanti sulla superficie del nastro
migliorare la penetrazione
inossidabile trattato. Tali sostanze, non visibili ad occhio nudo, sono caratterizzate
da una elevatissima durezza che può interferire con lo scorrimento del materiale
in quei settori di nicchia
nello stampo, causando grippaggi, e può diminuire di decine di volte la vita media
del mercato che richiedodegli utensili che lavorano il nastro. La nuova tecnologia consente, attraverso l’aziono un altissimo grado di
ne combinata di flussi di corrente con opportuni elettroliti, di eliminare completaspecializzazione, contrimente i primi strati superficiali del materiale e di ottenere in tal modo una superfibuendo così a consolidare
cie completamente esente da ogni inquinante. Il nuovo trattamento SUT consentirà
la posizione dell’azienda
agli utilizzatori di ottenere profondissimi stampaggi e realizzare applicazioni in cui
sul mercato del nastro
sia richiesta una bassissima usura degli utensili utilizzati (reti stirate, imbutiture
leggere e medi stampaggi) con incrementi di produttività.
inox con speciali caratteristiche di precisione.
ono finalmente a
pieno regime i nuovi
impianti di Arinox
per la laminazione e il
trattamento superficiale
dei nastri. È già in produzione da settembre, infatti, il nuovo laminatoio a
freddo di tipo “6 HI”,
evoluzione del laminatoio
duo “skinpass”, a sua
volta sostituito dalla linea
“Tension Leveller” per la
funzione di spianatura.
Questo laminatoio, che ha
raggiunto ormai la piena
produttività, è in grado di
lavorare a partire da nastri di spessore massimo iniziale di 1
mm fino a raggiungere lo spessore minimo di 0.050 mm, con
una tolleranza di spessore assai ridotta. La larghezza massima
di laminazione è di 670 mm. Attualmente, questa nuova macchina è utilizzata per completare il ciclo produttivo iniziato sul
laminatoio 20 HI.
Un valido esempio d’uso di questo laminatoio è nel tipo di
ciclo, che potremmo definire “combinato”, che si utilizza nella
produzione di nastri ultrasottili destinati al settore dei tubi
camino (tipicamente di spessore 0.10 mm): il nastro a caldo di
3 mm viene processato al laminatoio 20 HI e portato allo spessore intermedio di 0.3 mm; viene poi trattato termicamente e
quindi ridotto al laminatoio 6 HI allo spessore finale 0.10 mm.
Il ciclo viene infine completato dal trattamento termico finale
seguito dalla spianatura e dal taglio alla larghezza richiesta.
S
4
Piano
ISP
Zincatura, il successo di un prodotto di qualità
l mercato nazionale del prodotto zincato ha subito una forte
dei clienti (soprattutto commercianti e centri di servizio) hanno
accelerazione negli ultimi 3-4 anni con un incremento dei
mostrato di gradire il veloce raggiungimento di uno standard
consumi del 40-45%. Due fattori sono stati determinanti:
qualitativo soddisfacente. Le quantità vendute ogni mese sono
l’Italia era rimasta indietro rispetto agli altri paesi europei per
rapidamente salite da circa 10 mila tonnellate a 17 mila nel
un’offerta nazionale insufficiente
mese di settembre ed ottobre
che provocava prezzi elevati
2002, dopo di che la richiesta
Cosa è la zincatura a caldo
scoraggiando il consumo. Nel
dei clienti è diminuita sensibilgiro di due anni la situazione è
mente a causa anche di quotaLa zincatura a caldo è uno dei metodi più diffusi
mutata per la messa in servizio
zioni in discesa. Ora l’obiettivo
per la protezione dei manufatti in acciaio dall’amdi quattro nuove linee di zincadel 2003 è quello di raggiungebiente esterno; viene realizzata per mezzo dell’imtura. L’impianto Isp è l’unico
re le 22 mila tonnellate di venmersione nello zinco fuso. La garanzia che il
dei nuovi, nel cuore del mercadita mensili, anche se in questo
“ferro” non arrugginisca è data dalla protezione
catodica offerta dallo strato di zinco, che anche in
to, chee può spaziare con
momento il mercato non richiepresenza di una scalfittura o di una zona non probuona produttività dal prodotto
de maggiori quantitativi. Al
tetta
superficialmente,
avendo
potenziale
minore,
zincato su base di laminato a
momento i settori ai quali vensi ossida al posto dell’acciaio. L’acciaio è quindi
freddo al prodotto su base di
diamo il nostro prodotto zincato
protetto
dallo
zinco
circostante
anche
se
localmenlaminato a caldo.Il nuovo reparsono quello delle scaffalature,
te scoperto. La vita del manufatto è direttamente
to è in funzione ormai a pieno
dei produttori di elettrodomestiproporzionale
allo
spessore
del
rivestimento
e
regime da mesi ed il prodotto,
ci, di impianti di condizionadipende dalle condizioni esterne dell’ambiente, ma
di ottima qualità, ha già ottenumento, di canaline, di portacavi
in fatto di rapporto costo durata si può quasi dire
to molte attestazioni di gradie i tubifici, i ponteggiatori e i
che l’acciaio zincato a caldo non abbia rivali.
mento. Parliamo del nuovo proprofilatori. Abbiamo iniziato a
dotto con Fabio Baldrighi, diretfare anche campionature per il
tore commerciale di Isp. “Il mercato ha reagito positivamente settore dell’auto, che pensiamo di arrivare a fornire con quantiafferma Baldrighi -, il prodotto è arrivato nell’aprile 2002, in un
tativi interessanti a partire dall’anno prossimo, quando sulla
momento in cui il mercato invertiva bruscamente il trend da
linea di zincatura verrà installato uno skinpass, una macchina
negativo in positivo, i clienti richiedevano materiale ed i connecessaria per ottenere una superficie particolarmente liscia
correnti accusavano ritardi di consegna. Inoltre la gran parte
richiesta dagli stampatori auto”.
I
5
Primo
ATA
Nuovi impianti ed un obiettivo dichiarato,
ontinua la crescita di Ata. L’azienda cremonese, con
la messa a regime dei nuovi impianti, terminata ai
primi di dicembre, ha aumentato notevolmente la
sua capacità produttiva e si è garantita
la possibilità di un futuro di costante
La task force
ascesa, legato per tradizione all’innoErnesto Bonvini, Michelangelo
vazione tecnologica.
Coppi, Raffaele Roda,
L’obiettivo dichiarato è quello di porRoberto Mischi (responsabili
tare la capacità di produzione dell’azienda a 400 mila tonnellate di
manutenzione e impiantistiacciaio l’anno, partendo dall’ottimo
ca); Alberto Cremaschi
risultato di 308 mila del 2001 e di
(avviamento); Massimo
345 mila nel 2002.
Dall’Ara, Giuliano Violi (avviaL’ambizioso traguardo verrà raggiunto
grazie alle nuove strutture di cui l’azienda si è dotata nel corso dell’ultimo anno. Nuovi
impianti, nuovi capannoni ma anche una nuova riorganizzazione interna di tutta l’azienda.
C
La grande cors
I traguardi ambiziosi vengono perseguiti da tutti all’interno dell’azienda cremonese e la nuova frontiera per il prossimo decennio è una più importante presenza nel mercato dell’automobile.
La volontà è di acquisire sempre più peso in un mercato altamente competitivo e difficile come quello della componentistica
per autoveicoli.
“La cultura aziendale per affrontare queste difficili sfide la possedevamo da tempo – afferma Paolo Rodiani, direttore commerciale – mancavano giusto nuove macchine che potessero permetterci di fare il salto di qualità. Il target che abbiamo deciso di
raggiungere, le 400 mila tonnellate di acciaio, ci imponeva un
rafforzamento della struttura produttiva e dei servizi”.
L’opportunità è giunta quasi inattesa grazie alla dismissione di
due impianti da parte della Structo Vobarno. Non ci sono state
esitazioni di sorta e gli impianti sono stati acquisiti con un inve6
Piano
dida, dida, dida
le 400 mila tonnellate
dida, dida, dida
capannoni dell’ex acciaieria, che sono stati totalmente
recuperati e ampliati. Ai primi di gennaio di quest’anno è
partita la linea S6 e poco dopo anche la linea S3. Con i
primi giorni del mese di dicembre il reparto nuovo gira
definitivamente a tre turni al giorno.
La lenta costruzione di questa crescita ha portato ora lo
stabilimento a lavorare 24 ore su 24, dalle 5 e mezza del
mattino di lunedì fino alle 5 e mezza della domenica, senza
soste. Questo ritmo è stato ottenuto anche grazie ad un’ottimizzazione dei turni di lavoro nella settimana: si è passati
infatti da tre turni di sette ore e mezza su sei giorni a tre
turni di otto ore, con una conseguente ottimizzazione della
stimento limitato ed un budget complessivo per compiere l’opesaturazione totale degli impianti. “Con la nuova turnistica,
razione di 13 miliardi di lire. Così, in un brevissimo lasso di
fa piacere notare che lo sforzo di tutti a migliorare porti
tempo, poco più di un mese, l’icon sé anche un miglioramento
dea di espansione si è concretizdella vita di chi lavora – afferma
Le macchine:
zata. La stima iniziale era di un
Linea tubi MTM, ø 20 ÷ 48,3; sp 1,2 ÷ 2,5 Mario Fraioli, direttore dello staaumento di capacità produttiva di
bilimento -. Con questo nuovo
m m
70 mila tonnellate l’anno. Oltre a
meccanismo si lavora in media
Linea tubi MTM, ø 33,4 ÷ 114,3; sp 1,8 ÷
questo significativo incremento, i
36 ore alla settimana ed è anche
7 mm
nuovi impianti avrebbero poi
migliorata la qualità della vita. Si
garantito la produzione ottimizzaè infatti passati da turni che preta di un prodotto complesso come i tubi per la ritrafilatura e di
vedevano cinque notti la settimana di lavoro, a due sole
tubi per la meccanica destinati principalmente all’auto, due pronotti. Al contempo non fermiamo più le macchine, con un
dotti strategici per Ata.
incremento notevole della produttività”. Tutto, fino ad oggi,
Nel giro di un anno gli impianti sono entrati in produzione, un
è andato per il meglio, per cui l’obiettivo ambizioso delle
vero record. Acquisite le macchine, sono state installate nei tre
400 mila tonnellate sembra avvicinarsi sempre di più.
sa di Ata
7
Persone
Ilta
Compact disc, la musica dell’acciaio
nostalgici dei dischi di vinile amano ancora ascoltare la
musica con quel fruscìo di sottofondo che crea da solo un
ambiente rilassante, ma i cultori della purezza del suono
non accettano compromessi. La musica migliore da ascoltare
deve essere digitale dalla registrazione alla riproduzione. E a
tutt’oggi la cosa che ci avvicina di più al suono puro è il compact disc. Dal grammofono al microsolco, passando per i nastri magnetici,
la musica ha sempre sofferto del supporto imperfetto con cui veniva riprodotta. Ormai il livello raggiunto è
quasi la perfezione, grazie anche ai
miglioramenti degli impianti audio.
Ma forse non tutti sanno che per produrre un cd le fasi di lavorazione
sono molte e molto complesse e che
in una di esse assume un’importanza
fondamentale l’utilizzo di acciaio inox,
di cui Ilta è leader nella produzione.
Le più grandi case costruttrici di compact disc, come Sony, Fuji, Traxdata,
Kodak, Memorex, hanno espresso l’esigenza di poter utilizzare un particolare tipo di tubo inox di elevato standard qualitativo che risponda alle
richieste sempre più sofisticate nella
fase di produzione. La prima e più
importante di queste necessità è quella di evitare qualsiasi
contatto dei cd in fase di lavorazione con qualunque genere di
impurità, anche la più lieve. La produzione dei compact disc,
infatti, avviene mediante estrusione e stampaggio di un particolare granulo plastico di elevata qualità, che viene trasportato dai silos di stoccaggio agli estrusori e alle successive fasi di
I
All'inizio degli anni '80 la grande diffusione dei CD Audio e la
grande capacità di immagazzinamento del supporto ottico facevano pensare ad un loro utilizzo
per memorizzare dati digitali per
computer. E così, nel 1982, le
specifiche del CD Audio furono
adattate per la memorizzazione
dei dati.
Nel 1993, arrivò il Video CD, che
poteva contenere fino a 70 minu-
8
lavorazione proprio con tubi di acciaio inossidabile. Il trasporto avviene tramite l’ausilio di getti d’aria ed è esattamente
durante questo tragitto che il granulo plastico deve mantenere
le perfette condizioni di pulizia che ha alla sua nascita. Queste
caratteristiche igieniche sono ottenute a monte con sofisticate
lavorazioni, come per esempio l’essicazione e la deumidificazione dei polimeri plastici. Da queste
lavorazioni dipende il risultato qualitativo del materiale plastico, mentre il
mantenimento di tale livello qualitativo, e cioè di purezza, raggiunto
dipende dalla qualità dei tubi di trasporto.
Sulla base di queste esigenze del mercato, discusse in prima battuta dal
nostro responsabile di area veneta,
Mauro Ciappei, e dopo diverse prove
sui materiali, i tecnici hanno identificato nel tubo laser, laminato con una
particolare tecnica che garantisce
valori molto bassi di rugosità, la
migliore risposta per questa severa
applicazione. I tubi così trattati vengono successivamente decapati e
risciacquati, per eliminare qualsiasi
traccia inquinante residua. Infine vengono puliti e verificati manualmente
uno ad uno, chiusi alle estremità mediante tappi e avvolti in
fogli di PVC per ulteriore protezione. Garantendo la continuità
della qualità del tubo e la perfezione delle sue prestazioni, Ilta
ha contribuito allo sviluppo anche di diverse aziende italiane
di questo settore, permettendo ad alcune di loro di diventare
leader a livello mondiale.
ti di video codificato in MPEG. Nel
frattempo Kodak e Philips svilupparono un formato in grado di
immagazzinare fino a 100 fotografie con vari livelli di definizione: nacque il Photo CD, che fu il
primo basato sulla tecnologia dei
CD-R (Compact Disc Registrable),
cioè dischi che possono essere
scritti una volta e che oggi possono essere letti dalla totalità dei
lettori CD presenti sul mercato.
Poi fu la volta dei CD-RW (CD
Rewriteble): tali dispositivi permettono di cancellare i dati in un
disco e la loro sostituzione con
nuove informazioni.
Nel 1995, infine, è stato definito
un nuovo formato ad alta densità
in grado di memorizzare da 4.7 a
17 Gbyte di informazioni su un
singolo disco. Tale formato viene
oggi chiamato DVD (Digital
Versatile Disk).
& Fatti
Alpa
L’Assemblea ha eletto il nuovo direttivo
otto dicembre scorso è stata una giornata
importante per l’Alpa, l’Associazione
Lavoratori Pensionati Arvedi.
Tutti i soci si sono infatti riuniti presso il Palazzo
Cittanova di Cremona per eleggere i nuovi organi
direttivi. L’ordine del giorno della seduta era
quello dell’elezione del Consiglio Direttivo, del
Collegio dei Revisori e dei Probiviri. I circa duecento pensionati giunti al Cittanova sono stati
accolti dal saluto del Presidente Cav. Giovanni
Arvedi e della moglie Luciana.
La giornata si è trasformata poi nell’occasione di
scambiarsi gli auguri di Natale e di trascorrere
qualche ora ascoltando un bel concerto del Coro
Paulli di Cremona.
Un incontro piacevole che segna l’inizio delle
nuove attività dell’Associazione.
L’
Ecco di seguito l’elenco degli eletti:
Consiglio direttivo
Antonio Livrini, Alfonso Sala, Francesco Treu,
Alessandro Bellini, Ernesto Pasquali
Collegio dei revisori
Claudia Ferrari, Renato Ferrari, Daniela Cavitelli
Collegio dei probiviri
Giacomino Casarotti, Luigi Gusperti, Angelo
Visigalli
... e ora la mostra degli hobby
orse non tutti sanno che il termine viene dall’inglese e che
è la forma abbreviata di hobby horse ed è composto probabilmente dal diminutivo del nome proprio Robin o
Robert e horse, che indica cavallo. In origine il termine indicava un giocattolo costituito da un bastone con il pomo a forma
di cavalluccio. Oggi viene usualmente utilizzato per indicare
qualsiasi attività che si svolga all’infuori del proprio lavoro, non
per guadagno, ma per passione o per diletto.
Gli hobby sono centinaia, di tutti i tipi e riempiono piacevolmente le giornate di milioni di persone. L’elenco è sterminato:
c’è chi ama gli acquari, chi è appassionato di antiquariato o di
collezionismo, chi costruisce aquiloni, chi si diletta di astronomia. Il grande cuore di tutti gli hobby è poi il bricolage, l’attività che fa passare ore ed ore ad aggiustare e costruire, a sistemare mobili o dipingere casa.
F
Esistono poi hobby più artistici, come la ceramica, hobby creativi, come la passione per la cucina. C’è poi chi si diletta di elettronica, di fotografia, di genealogia, di giardinaggio, di magia,
di minerali. Per finire esistono gli hobby che permettono di
tenere i contatti con altri appassionati. Esistono i radioamatori,
o quelli che amano gli sport di gruppo, come il ciclismo, ed
esistono poi hobby più domestici e tranquilli, come la scrittura
e la musica. Così, visto che gli hobby hanno un ruolo centrale
nella vita di chi è in pensione (e non solo), l’Alpa ha deciso di
organizzare una grande mostra di tutti gli hobby. Ognuno potrà
proporre una sua opera o una sua attività e in seguito verrà
allestita una grande esposizione che le raggruppi tutte.
Le iscrizioni e le segnalazioni possono pervenire da subito alla
sede dell’Alpa, presso l’Arvedi Commercio, telefono
0372446137 o alla nostra mail: [email protected]
9
Maestri del Lavoro/3
Una vita professionale trascorsa a Robecco,
lavorando con onestà e grande dedizione
Persone
Giancarlo Stringhini,
l’anima giovane dell’Ilta
F
in dagli anni Settanta esisteva, nel mondo dei clienti
dell’Ilta di Robecco, una battuta benevola che girava con
insistenza. Diceva, più o meno: “intanto che un normale
fornitore prepara un preventivo, l’Ilta ha già consegnato i tubi”.
Questa fama era dovuta alla grinta ed alla dedizione al lavoro di
tutti i ‘pionieri’ dello stabilimento di Robecco. Fra questi c’era
il giovane Giancarlo Stringhini, entrato agli inizi degli anni
Settanta e divenuto negli anni una delle colonne portanti dell’azienda.
Nato a Castelvetro Piacentino, studi a Cremona, a 17 anni diviene disegnatore meccanico a Milano. Si diploma studiando di
sera, mentre lavora.
Nel 1973 entra in Ilta come responsabile dell’ufficio vendite per
l’acciaio inossidabile, all’epoca una piccola parte della produzione. Ora, più di trent’anni dopo, l’azienda si è completamente
rivolta al mercato dell’Inox. Arriva a Robecco quando esiste
ancora la “lista dei poveri”, triste tradizione dei paesi più in difficoltà. Negli anni l’Ilta cresce, e, con lei, il paese. Dal boom
economico si passa al benesere diffuso e i legami tra paese e
azienda restano fortissimi. Le maestranze sono legate al circondario, i dipendenti aumentano di numero negli anni e Ilta ha la
fortuna di non avere momenti di difficoltà particolare.
Fin dai primi anni Giancarlo Stringhini mostra le sue qualità di
grande lavoratore, modesto e determinato nel perseguire gli
obiettivi dell’azienda, qualità e innovazione tecnologica prima di
tutto. Stare al passo, non perdere un colpo, sono i criteri che
10
guidano il suo operato. E per mantenere questo ritmo, per
“andare a casa la sera solo quando la scrivania è completamente libera”, Stringhini si attornia di collaboratori giovani. Sono
proprio i più giovani ad avere l’energia e la voglia per ‘correre’,
la necessità di crescere un passo in più di chi li ha preceduti.
“Uno degli aspetti che preferisco dei compiti di un Maestro del
lavoro - afferma Stringhini -, è quello di essere chiamato a dare
l’esempio. E’ molto importante l’interesse che si riesce a suscitare in un giovane, perché la voglia di conoscere è un ottimo
motore per ottenere risultati soddisfacenti. Se i ragazzi vengono
stuzzicati, rispondono molto bene; bisogna farli partecipare alle
decisioni e guidarli con garbo. Ora hanno molte più ‘cartucce’
di noi, quando avevamo la loro età. Noi avevamo una grande
forza di volontà; ora arrivano con molte competenze in più.
Sono istruiti, conoscono le lingue ed hanno volgia di fare”.
Non esiste però malinconia nelle parole di Stringini, del giovane
mantiene l’energia e la visione prospettica del mondo.
Dopo vari incarichi dirigenziali all’interno del Gruppo e dopo
una vita professionale dedicata all’azienda, dalle sette del mattino fino a tarda sera, ora ha più tempo per le sue passioni, ma
non rinuncia all’Ilta.
“Vedo il futuro dell’azienda positivo. Ilta ha investito tanto negli
ultimi anni, pensa sempre ad espadersi, e non rinuncia al
costante rinnovamento tecnologico, come vuole il nostro
Presidente”.
Senza mai dimenticare i più giovani.
& Fatti
Maestri del Lavoro,
una giornata in Isp
Una folta delegazione di Maestri del Lavoro cremonesi, capitanata dal console Dario Caporali, ha visitato lo stabilimento Isp. E’ stata l’occasione per gli
ospiti di vedere con i propri occhi tutto il processo
produttivo dello stabilimento cremonese, con una
guida d’eccezione, il ‘nuovo acquisto’ Luciano
Manini, amministratore delegato di Isp e Maestro di
recente nomina. La delegazione è giunta presso lo
stabilimento sabato 26 ottobre. Dopo un breve saluto
da parte del Presidente Cav. Giovanni Arvedi, Luciano
Manini ha illustrato i principi fondamentali del processo Isp. Oltre alla visita vera e propria allo stabilimento, gli ospiti si sono fermati a pranzo nella sala
dirigenti della mensa dello stabilimento. La giornata, molto apprezzata, suggella il forte legame fra il
Gruppo e l’istituzione dei Maestri.
Borse di studio: l’elenco dei migliori
Come è ormai tradizione da tanti anni, alla fine di novembre
sono state consegnate le borse di studio per i figli dei dipendenti che hanno ottenuto risultati d’eccellenza nel corso dei
loro studi.
Ecco l’elenco dei premiati, divisi per azienda:
Ilta Inox:
Giada Arienti; Matteo Ferrari; Michela Cremaschi; Elena
Ferrari; Maria Pedroni; Elena Mazzolari; Stefania Stringhini;
Marco Taietti; Hoang Giang Truomg; Angelo Ziletti.
Tatyana Biazzi; Andrea Derpini; Federica Mazzetti; Emanuele
Riviera; Rebecca Spinello; Elisa Stefanoni; Andrea Zanchettin.
Finarvedi:
Mattia Leoni; Valeria Maffini; Irene Maffini.
Arinox:
Cristiano Alpigiani; Luca Bacigalupo; Pamela Belloglio;
Valentina Bertani; Maddalena Canepa; Giulia Gandolfo; Elisa
Quercia.
Arvedi Tubi Acciaio:
Arvedi Commercio Prodotti Siderurgici:
Rossana Fiorentini.
Acciaieria I.S.P. di Cremona:
Michela Fornasari; Simone Granata; Francesca Ottini; Sara
Querati; Ramona Salami.
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Fabio Gregori,
il Vasco Rossi dell’Ata
T
rentatre anni, chitarrista da quando ne aveva diciannove,
autore di canzoni dal ’90, cantante di una cover band dal
‘94, vincitore di un concorso canoro
a Castelverde nel ’95 e semifinalista a
Viareggio per un altro concorso di Radio
Italia, iscritto alla SIAE come paroliere
dallo stesso anno. Fabio Gregori, dipendente Ata da undici anni, è il leader della
Santinumiband ed è un musicista ormai di
grande esperienza.
A quali musicisti si ispira quando
compone canzoni?
“Sono cresciuto musicalmente ascoltando
i cantautori italiani, come Dalla, De
Gregori e Guccini. Le mie canzoni risentono delle loro influenze”.
Mentre con la Santinumiband la musica è diversa.
“Sì, quella è una cover band e si suona rock italiano e straniero,
da Vasco Rossi a John Bon Jovi. Giriamo i locali del bresciano e
del mantovano, ovunque si suoni rigorosamente dal vivo, come
piace a noi”.
Ha mai inciso le canzoni composte da
lei?
“Ho inciso un mio pezzo in uno studio di registrazione a Milano, con il chitarrista Mario
Chiesa, già al fianco di Fiorella Mannoia. Una
grande soddisfazione per me, anche se poi
una vera promozione del cd singolo non ho
potuto farla, a causa degli impegni di lavoro”.
Il lavoro appunto. Come fa a conciliarlo con la musica?
“In effetti è difficile, ma con un po’ di organizzazione si riesce. Io per esempio faccio i
turni; il tastierista, che lavora all’ISP ha altri
orari, il batterista è anche lui turnista”.
E la famiglia?
“Ho la fortuna di avere una compagna che ama la musica e che
mi segue sempre. Altrimenti sarebbe impossibile!”.
Fabrizio Lonardi, fra musica e ricordi
Poche parole per ricordare un uomo. Marco Costantini è
scomparso alcuni anni fa; oltre alla sua attività di giornalista
presso il giornale La Provincia è stato anche un musicista di
grande valore. Lo ricorda Fabrizio Lonardi della Finarvedi, che
ha avuto il privilegio di suonare con lui. “La mia passione per
la musica è nata in oratorio, ho sempre suonato fin da piccolo
prima la chitarra, poi il basso elettrico alla scuola di Nino
Donzelli (lo scopritore di Mina). Un giorno entrai in contatto
con il gruppo di Marco. Fu curioso l’arruolamento, perché
all’audizione mi chiesero quale fosse la mia musica preferita.
Bastò il nome di Bruce Springsteen per essere immediatamente preso. Iniziò così un’avventura emozionante fondata, oltre
che sulla comune passione per la musica, soprattutto sull’amicizia che rinsaldava i rapporti e che riempiva d’intensità le
Arvedinforma
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Coordinamento editoriale
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Samantha Bartolametti
Fotografie
Mino Boiocchi Art Photo, Archivio La
Provincia
Stampa
Arti Grafiche Persico
innumerevoli sedute di prova per arrangiare i pezzi composti
da Marco. I concerti poi erano il momento più esaltante, con
le persone che ci accompagnavano ballando e cantando le
nostre canzoni. Nonostante la malattia Marco non ha mai
abbandonato la musica: il progetto di registrare un cd insieme
è stato portato avanti fino all’ultimo. Ricordo che dall’ospedale
Marco ci incitava a proseguire, che voleva sentire come venivano i pezzi, ascoltare le cassette con le registrazioni. Ora il cd
resta a testimonianza di quei momenti ed è servito concretamente per fare della beneficenza. Da allora ho smesso di suonare rock’n’roll e sono passato al canto corale, ma
quegli anni rimangono indimenticabili. Dopo la morte di
Marco è stato anche istituito un premio alla sua memoria a
favore di giovani compositori di testi musicali”.
Hanno collaborato:
Umberto Albarosa, Andrea Bianchi,
Mario Fraioli, Fabio Gregori,
Fabrizio Lonardi, Maurizio
Mazzolari, Alberto Montepagano,
Claudio Resemini, Paolo Rodiani,
Giancarlo Stringhini
Finarvedi
P.zza Lodi 7
26100 Cremona
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