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Arvedi informa ARINOX Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi N.12 - I N V E R N O 2 0 0 2 ATA CSS ILTA INOX I.S.P. Alla prova dei fatti Gli investimenti sono tutti completati I l 2002 è passato; ed è stato per il nostro Gruppo un anno positivo. Gli importanti investimenti che abbiamo lanciato negli anni precedenti sono stati tutti completati. Alla Acciaieria ISP di Cremona, l’impianto di zincatura è partito bene ed il prodotto che proponiamo al mercato è stato giudicato buono; noi sappiamo che per affrontare, in modo competitivo, il mercato dell’auto bisogna avere lo skinpass, che prevediamo in funzione per i primi mesi dell’anno 2004. Stiamo esaminando anche la possibilità di raggiungere nei prossimi anni una produzione di coil a caldo di 1.050.000 tonnellate e di specializzarci sempre più negli acciai al carbonio multifasici. Alla Società ATA le macchine “ex Falck Vobarno”, installate nei rinnovati capannoni della acciaieria, sono state collaudate e sono pronte per entrare in massima produzione offrendo al mercato un prodotto di elevata qualità. La produzione di ATA dovrebbe rispettare nel 2003 un programma di 350.000 tonnellate in attesa di un mercato migliore che ci consenta di produrre e vendere bene la quantità di obbiettivo che è di 500.000 tonnellate all’anno. La Società ILTA, impegnata nel rinnovato assetto dei processi di saldatura, ha quasi completato tutte le linee di produzione specifiche e si appresta da un lato ad affrontare un anno competitivo, dall'altro a pensare al suo futuro che, come sapete, dovrebbe a breve prevedere una produzione minima di 50.000 tonnellate all’anno. una nuova linea specializzata per superfici speciali consentiranno ad Arinox di ottenere anche nel 2003 i risultati positivi che ha sempre conseguito. Un ritrovato orgoglio aziendale è già presente e sono certo garantirà, con l’impegno di tutti, i risultati di cui Arinox ha bisogno. Al CSS gli impianti di taglio sono stati collaudati; nel 2003 sono partiti bene e con la nuova turnazione, più pratica e flessibile, aumenteranno il volume di produzione e miglioreranno i risultati operativi sia in termini di servizio che redditività. Come vedete ho approfittato del nostro appuntamento per informare chi ancora non lo era dei nostri programmi e dei nostri obbiettivi. Il nostro impegno profondo e convinto è quello di ricercare costantemente di rendere le nostre imprese competitive. Come sapete il nostro pensiero è che solo l’innovazione di processo e di prodotto può dare una risposta vincente alle esigenze del momento. Gli investimenti sono stati fatti e orientati sia al rispetto delle più avanzate tecnologie e sia alla specifica riduzione dei costi. Le nostre imprese sono dotate di mezzi di produzione moderni ed efficienti, il mercato in cui dobbiamo vincere non è facile: ora dobbiamo rafforzarci finanziariamente e generare i mezzi per essere sempre più competitivi. Buon lavoro a tutti Voi. Cav. Lav. Giovanni Arvedi La Società Arinox esce da un anno difficile, ma ha le potenzialità strutturali, impiantistiche e soprattutto la professionalità e la competenza per recuperare in fretta. Gli investimenti relativi alla trasformazione dello skinpass in un secondo laminatoio e la installazione di 2 Automobile, il futuro è nella leggerezza utomobili più leggere per risparmiare energia e inquinare di meno: nel corso del 2002 l’industria siderurgica mondiale ha concluso una serie di progetti di ricerca tesi ad aiutare le aziende automobilistiche a trovare soluzioni orientate alla tutela dell’uomo e dell’ambiente.Il tutto trae origine nel 1995 dall’iniziativa promossa da un consorzio costituito dai maggiori produttori siderurgici mondiali e finalizzato allo studio di uno chassis che dimostrasse come anche l’acciaio possa permettere risparmi di peso migliorando anche le caratteristiche di resistenza e sicurezza. L’acciaio doveva tenere il passo con l’iniziativa di alcune case automobilistiche di spicco che avevano iniziato ad usare, per risparmiare peso, componenti d’alluminio anche per le auto di serie. L’obiettivo era di ridurre i consumi e di conseguenza ottenere un miglior rapporto con l’ambiente. Lo studio denominato ULSAB - Ultra Light Steel Auto Body (telaio auto in acciaio ultraleggero) venne affidato ad una società di grande prestigio quale la Porsche Engineering. I risultati non tardarono e nel 1996 venne presentato un progetto che, impiegando le tecniche costruttive più avanzate e facendo largo uso di acciai ad alta resistenza, consentiva il 25% di risparmio in peso e fino all’80% di maggiore prestazione strutturale. Visto il successo furono intrapresi altri progetti per dare più ampie dimostrazioni pratiche della validità dell’acciaio nell’automobile. Si studiarono nuove pannellerie (portiere, tettucci e capote, portellone, cofano, baule) e nuove sospensioni (intero sistema strutturale, molla e ammortizzatore). I risultati, anche in questo caso, sono stati superiori alle attese: le pannellerie hanno portato ad un risparmio di peso del 42% e le sospensioni del A 34%. A questo punto si è pensato di dare una veste completa alla nuova auto e nel 2001 si è dato avvio al progetto globale del veicolo, allo scopo anche di dimostrare che gli studi si potevano ben sintetizzare in una vettura versatile nelle configurazioni e gradevole nelle linee. E’ quanto si è concluso nel 2002 con la realizzazione del progetto ULSAB - AVC Advanced Vehicle Concepts (concetti di veicolo avanzato). Nuove forme ottenute anche grazie all’idroformatura, assiemaggi e saldature di nuovo concetto, resi possibili da acciai innovativi di altissima resistenza ed alta deformabilità, hanno permesso soluzioni più leggere che verranno applicate alle automobili dei prossimi anni. L’uso innovativo dell’acciaio nelle applicazioni automobilistiche dà una ampia gamma di vantaggi funzionali e ambientali che comprendono la completa riciclabilità, la sicurezza, il risparmio energetico, l’alta produttività, i bassi costi e la facile riparazione. Ad oggi i risultati concreti delle ricerche hanno portato ad una diminuzione di peso di 120 kg su una struttura totale che pesava 440, un risultato che incoraggia sempre nuove ricerche. Christoph Schneider, presidente dei consorzi ULSAB ha così riassunto i risultati: “ULSAB ha dimostrato che l’acciaio è capace di fornire soluzioni ai problemi automobilistici generati dalla sfida dei nuovi materiali, sfida che vuole costi abbordabili senza sacrificare la sicurezza e le performance. L’acciaio non soffre le barriere tecnologiche caratteristiche degli altri materiali. Il successo di questi progetti ha mostrato l’impegno dell’industria siderurgica per l’auto e migliorerà la posizione dell’acciaio come materiale scelto nelle applicazioni automobilistiche anche per l’apporto degli acciai più nuovi”. 3 Arinox Primo In arrivo i nuovi nastri “ultrapuliti” Quale altra importante novità, nel mese di ottobre è entrata in funzione la linea di trattamento superficiale dei nastri chiamata SUT® (Surface Ultracleaning Treatment – vedi box). Questo procedimento altamente innovativo, unico in Europa, è in grado di ottenere sui nastri di acciaio inossidabile un elevatissimo grado di micropulizia superficiale. I nastri così trattati sono destinati a tutte quelle applicazioni in cui la micropulitura è una caratteristica funzionale del prodotto finito. Sono anche utilizzati nelle produzioni specalizzate, in cui la lavorazione viene realizzata mediante deformazione (profondi e profondissimi stampaggi) o micro incisioni (reti stirate). Per questi impieghi, infatti, il poter garantire durante la lavorazione un contatto fra l’utensile e una superficie del nastro esente da impurezze significa risolvere un nodo molto importante, sia dal punto di vista della produttività (aumento del numero di pezzi prodotti senza necessità di manutenzione o ripristino degli utensili come matrici, punzoni, microlame, etc.), sia per quanto riguarda la qualità del prodotto finito (eliminazione del rischio di microgrippaggi tra pezzo e utensile). Data l’unicità e la specificità del trattamento, Arinox ha depositato il marchio SUT®, anche in vista di un utilizzo commerciale del processo stesso, aumentandone così la visibilità e valorizzandone le effettive Il SUT® - Surface Ultracleaning Treatment potenzialità. È anche graLe operazioni di laminazione a caldo e le ineliminabili impurezze presenti nel gas zie a questo processo, protettivo usato nel trattamento termico Bright Annealing (pur utilizzando H2 purisinfatti, che Arinox potrà simo), possono generare composti estranei ed inquinanti sulla superficie del nastro migliorare la penetrazione inossidabile trattato. Tali sostanze, non visibili ad occhio nudo, sono caratterizzate da una elevatissima durezza che può interferire con lo scorrimento del materiale in quei settori di nicchia nello stampo, causando grippaggi, e può diminuire di decine di volte la vita media del mercato che richiedodegli utensili che lavorano il nastro. La nuova tecnologia consente, attraverso l’aziono un altissimo grado di ne combinata di flussi di corrente con opportuni elettroliti, di eliminare completaspecializzazione, contrimente i primi strati superficiali del materiale e di ottenere in tal modo una superfibuendo così a consolidare cie completamente esente da ogni inquinante. Il nuovo trattamento SUT consentirà la posizione dell’azienda agli utilizzatori di ottenere profondissimi stampaggi e realizzare applicazioni in cui sul mercato del nastro sia richiesta una bassissima usura degli utensili utilizzati (reti stirate, imbutiture leggere e medi stampaggi) con incrementi di produttività. inox con speciali caratteristiche di precisione. ono finalmente a pieno regime i nuovi impianti di Arinox per la laminazione e il trattamento superficiale dei nastri. È già in produzione da settembre, infatti, il nuovo laminatoio a freddo di tipo “6 HI”, evoluzione del laminatoio duo “skinpass”, a sua volta sostituito dalla linea “Tension Leveller” per la funzione di spianatura. Questo laminatoio, che ha raggiunto ormai la piena produttività, è in grado di lavorare a partire da nastri di spessore massimo iniziale di 1 mm fino a raggiungere lo spessore minimo di 0.050 mm, con una tolleranza di spessore assai ridotta. La larghezza massima di laminazione è di 670 mm. Attualmente, questa nuova macchina è utilizzata per completare il ciclo produttivo iniziato sul laminatoio 20 HI. Un valido esempio d’uso di questo laminatoio è nel tipo di ciclo, che potremmo definire “combinato”, che si utilizza nella produzione di nastri ultrasottili destinati al settore dei tubi camino (tipicamente di spessore 0.10 mm): il nastro a caldo di 3 mm viene processato al laminatoio 20 HI e portato allo spessore intermedio di 0.3 mm; viene poi trattato termicamente e quindi ridotto al laminatoio 6 HI allo spessore finale 0.10 mm. Il ciclo viene infine completato dal trattamento termico finale seguito dalla spianatura e dal taglio alla larghezza richiesta. S 4 Piano ISP Zincatura, il successo di un prodotto di qualità l mercato nazionale del prodotto zincato ha subito una forte dei clienti (soprattutto commercianti e centri di servizio) hanno accelerazione negli ultimi 3-4 anni con un incremento dei mostrato di gradire il veloce raggiungimento di uno standard consumi del 40-45%. Due fattori sono stati determinanti: qualitativo soddisfacente. Le quantità vendute ogni mese sono l’Italia era rimasta indietro rispetto agli altri paesi europei per rapidamente salite da circa 10 mila tonnellate a 17 mila nel un’offerta nazionale insufficiente mese di settembre ed ottobre che provocava prezzi elevati 2002, dopo di che la richiesta Cosa è la zincatura a caldo scoraggiando il consumo. Nel dei clienti è diminuita sensibilgiro di due anni la situazione è mente a causa anche di quotaLa zincatura a caldo è uno dei metodi più diffusi mutata per la messa in servizio zioni in discesa. Ora l’obiettivo per la protezione dei manufatti in acciaio dall’amdi quattro nuove linee di zincadel 2003 è quello di raggiungebiente esterno; viene realizzata per mezzo dell’imtura. L’impianto Isp è l’unico re le 22 mila tonnellate di venmersione nello zinco fuso. La garanzia che il dei nuovi, nel cuore del mercadita mensili, anche se in questo “ferro” non arrugginisca è data dalla protezione catodica offerta dallo strato di zinco, che anche in to, chee può spaziare con momento il mercato non richiepresenza di una scalfittura o di una zona non probuona produttività dal prodotto de maggiori quantitativi. Al tetta superficialmente, avendo potenziale minore, zincato su base di laminato a momento i settori ai quali vensi ossida al posto dell’acciaio. L’acciaio è quindi freddo al prodotto su base di diamo il nostro prodotto zincato protetto dallo zinco circostante anche se localmenlaminato a caldo.Il nuovo reparsono quello delle scaffalature, te scoperto. La vita del manufatto è direttamente to è in funzione ormai a pieno dei produttori di elettrodomestiproporzionale allo spessore del rivestimento e regime da mesi ed il prodotto, ci, di impianti di condizionadipende dalle condizioni esterne dell’ambiente, ma di ottima qualità, ha già ottenumento, di canaline, di portacavi in fatto di rapporto costo durata si può quasi dire to molte attestazioni di gradie i tubifici, i ponteggiatori e i che l’acciaio zincato a caldo non abbia rivali. mento. Parliamo del nuovo proprofilatori. Abbiamo iniziato a dotto con Fabio Baldrighi, diretfare anche campionature per il tore commerciale di Isp. “Il mercato ha reagito positivamente settore dell’auto, che pensiamo di arrivare a fornire con quantiafferma Baldrighi -, il prodotto è arrivato nell’aprile 2002, in un tativi interessanti a partire dall’anno prossimo, quando sulla momento in cui il mercato invertiva bruscamente il trend da linea di zincatura verrà installato uno skinpass, una macchina negativo in positivo, i clienti richiedevano materiale ed i connecessaria per ottenere una superficie particolarmente liscia correnti accusavano ritardi di consegna. Inoltre la gran parte richiesta dagli stampatori auto”. I 5 Primo ATA Nuovi impianti ed un obiettivo dichiarato, ontinua la crescita di Ata. L’azienda cremonese, con la messa a regime dei nuovi impianti, terminata ai primi di dicembre, ha aumentato notevolmente la sua capacità produttiva e si è garantita la possibilità di un futuro di costante La task force ascesa, legato per tradizione all’innoErnesto Bonvini, Michelangelo vazione tecnologica. Coppi, Raffaele Roda, L’obiettivo dichiarato è quello di porRoberto Mischi (responsabili tare la capacità di produzione dell’azienda a 400 mila tonnellate di manutenzione e impiantistiacciaio l’anno, partendo dall’ottimo ca); Alberto Cremaschi risultato di 308 mila del 2001 e di (avviamento); Massimo 345 mila nel 2002. Dall’Ara, Giuliano Violi (avviaL’ambizioso traguardo verrà raggiunto grazie alle nuove strutture di cui l’azienda si è dotata nel corso dell’ultimo anno. Nuovi impianti, nuovi capannoni ma anche una nuova riorganizzazione interna di tutta l’azienda. C La grande cors I traguardi ambiziosi vengono perseguiti da tutti all’interno dell’azienda cremonese e la nuova frontiera per il prossimo decennio è una più importante presenza nel mercato dell’automobile. La volontà è di acquisire sempre più peso in un mercato altamente competitivo e difficile come quello della componentistica per autoveicoli. “La cultura aziendale per affrontare queste difficili sfide la possedevamo da tempo – afferma Paolo Rodiani, direttore commerciale – mancavano giusto nuove macchine che potessero permetterci di fare il salto di qualità. Il target che abbiamo deciso di raggiungere, le 400 mila tonnellate di acciaio, ci imponeva un rafforzamento della struttura produttiva e dei servizi”. L’opportunità è giunta quasi inattesa grazie alla dismissione di due impianti da parte della Structo Vobarno. Non ci sono state esitazioni di sorta e gli impianti sono stati acquisiti con un inve6 Piano dida, dida, dida le 400 mila tonnellate dida, dida, dida capannoni dell’ex acciaieria, che sono stati totalmente recuperati e ampliati. Ai primi di gennaio di quest’anno è partita la linea S6 e poco dopo anche la linea S3. Con i primi giorni del mese di dicembre il reparto nuovo gira definitivamente a tre turni al giorno. La lenta costruzione di questa crescita ha portato ora lo stabilimento a lavorare 24 ore su 24, dalle 5 e mezza del mattino di lunedì fino alle 5 e mezza della domenica, senza soste. Questo ritmo è stato ottenuto anche grazie ad un’ottimizzazione dei turni di lavoro nella settimana: si è passati infatti da tre turni di sette ore e mezza su sei giorni a tre turni di otto ore, con una conseguente ottimizzazione della stimento limitato ed un budget complessivo per compiere l’opesaturazione totale degli impianti. “Con la nuova turnistica, razione di 13 miliardi di lire. Così, in un brevissimo lasso di fa piacere notare che lo sforzo di tutti a migliorare porti tempo, poco più di un mese, l’icon sé anche un miglioramento dea di espansione si è concretizdella vita di chi lavora – afferma Le macchine: zata. La stima iniziale era di un Linea tubi MTM, ø 20 ÷ 48,3; sp 1,2 ÷ 2,5 Mario Fraioli, direttore dello staaumento di capacità produttiva di bilimento -. Con questo nuovo m m 70 mila tonnellate l’anno. Oltre a meccanismo si lavora in media Linea tubi MTM, ø 33,4 ÷ 114,3; sp 1,8 ÷ questo significativo incremento, i 36 ore alla settimana ed è anche 7 mm nuovi impianti avrebbero poi migliorata la qualità della vita. Si garantito la produzione ottimizzaè infatti passati da turni che preta di un prodotto complesso come i tubi per la ritrafilatura e di vedevano cinque notti la settimana di lavoro, a due sole tubi per la meccanica destinati principalmente all’auto, due pronotti. Al contempo non fermiamo più le macchine, con un dotti strategici per Ata. incremento notevole della produttività”. Tutto, fino ad oggi, Nel giro di un anno gli impianti sono entrati in produzione, un è andato per il meglio, per cui l’obiettivo ambizioso delle vero record. Acquisite le macchine, sono state installate nei tre 400 mila tonnellate sembra avvicinarsi sempre di più. sa di Ata 7 Persone Ilta Compact disc, la musica dell’acciaio nostalgici dei dischi di vinile amano ancora ascoltare la musica con quel fruscìo di sottofondo che crea da solo un ambiente rilassante, ma i cultori della purezza del suono non accettano compromessi. La musica migliore da ascoltare deve essere digitale dalla registrazione alla riproduzione. E a tutt’oggi la cosa che ci avvicina di più al suono puro è il compact disc. Dal grammofono al microsolco, passando per i nastri magnetici, la musica ha sempre sofferto del supporto imperfetto con cui veniva riprodotta. Ormai il livello raggiunto è quasi la perfezione, grazie anche ai miglioramenti degli impianti audio. Ma forse non tutti sanno che per produrre un cd le fasi di lavorazione sono molte e molto complesse e che in una di esse assume un’importanza fondamentale l’utilizzo di acciaio inox, di cui Ilta è leader nella produzione. Le più grandi case costruttrici di compact disc, come Sony, Fuji, Traxdata, Kodak, Memorex, hanno espresso l’esigenza di poter utilizzare un particolare tipo di tubo inox di elevato standard qualitativo che risponda alle richieste sempre più sofisticate nella fase di produzione. La prima e più importante di queste necessità è quella di evitare qualsiasi contatto dei cd in fase di lavorazione con qualunque genere di impurità, anche la più lieve. La produzione dei compact disc, infatti, avviene mediante estrusione e stampaggio di un particolare granulo plastico di elevata qualità, che viene trasportato dai silos di stoccaggio agli estrusori e alle successive fasi di I All'inizio degli anni '80 la grande diffusione dei CD Audio e la grande capacità di immagazzinamento del supporto ottico facevano pensare ad un loro utilizzo per memorizzare dati digitali per computer. E così, nel 1982, le specifiche del CD Audio furono adattate per la memorizzazione dei dati. Nel 1993, arrivò il Video CD, che poteva contenere fino a 70 minu- 8 lavorazione proprio con tubi di acciaio inossidabile. Il trasporto avviene tramite l’ausilio di getti d’aria ed è esattamente durante questo tragitto che il granulo plastico deve mantenere le perfette condizioni di pulizia che ha alla sua nascita. Queste caratteristiche igieniche sono ottenute a monte con sofisticate lavorazioni, come per esempio l’essicazione e la deumidificazione dei polimeri plastici. Da queste lavorazioni dipende il risultato qualitativo del materiale plastico, mentre il mantenimento di tale livello qualitativo, e cioè di purezza, raggiunto dipende dalla qualità dei tubi di trasporto. Sulla base di queste esigenze del mercato, discusse in prima battuta dal nostro responsabile di area veneta, Mauro Ciappei, e dopo diverse prove sui materiali, i tecnici hanno identificato nel tubo laser, laminato con una particolare tecnica che garantisce valori molto bassi di rugosità, la migliore risposta per questa severa applicazione. I tubi così trattati vengono successivamente decapati e risciacquati, per eliminare qualsiasi traccia inquinante residua. Infine vengono puliti e verificati manualmente uno ad uno, chiusi alle estremità mediante tappi e avvolti in fogli di PVC per ulteriore protezione. Garantendo la continuità della qualità del tubo e la perfezione delle sue prestazioni, Ilta ha contribuito allo sviluppo anche di diverse aziende italiane di questo settore, permettendo ad alcune di loro di diventare leader a livello mondiale. ti di video codificato in MPEG. Nel frattempo Kodak e Philips svilupparono un formato in grado di immagazzinare fino a 100 fotografie con vari livelli di definizione: nacque il Photo CD, che fu il primo basato sulla tecnologia dei CD-R (Compact Disc Registrable), cioè dischi che possono essere scritti una volta e che oggi possono essere letti dalla totalità dei lettori CD presenti sul mercato. Poi fu la volta dei CD-RW (CD Rewriteble): tali dispositivi permettono di cancellare i dati in un disco e la loro sostituzione con nuove informazioni. Nel 1995, infine, è stato definito un nuovo formato ad alta densità in grado di memorizzare da 4.7 a 17 Gbyte di informazioni su un singolo disco. Tale formato viene oggi chiamato DVD (Digital Versatile Disk). & Fatti Alpa L’Assemblea ha eletto il nuovo direttivo otto dicembre scorso è stata una giornata importante per l’Alpa, l’Associazione Lavoratori Pensionati Arvedi. Tutti i soci si sono infatti riuniti presso il Palazzo Cittanova di Cremona per eleggere i nuovi organi direttivi. L’ordine del giorno della seduta era quello dell’elezione del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori e dei Probiviri. I circa duecento pensionati giunti al Cittanova sono stati accolti dal saluto del Presidente Cav. Giovanni Arvedi e della moglie Luciana. La giornata si è trasformata poi nell’occasione di scambiarsi gli auguri di Natale e di trascorrere qualche ora ascoltando un bel concerto del Coro Paulli di Cremona. Un incontro piacevole che segna l’inizio delle nuove attività dell’Associazione. L’ Ecco di seguito l’elenco degli eletti: Consiglio direttivo Antonio Livrini, Alfonso Sala, Francesco Treu, Alessandro Bellini, Ernesto Pasquali Collegio dei revisori Claudia Ferrari, Renato Ferrari, Daniela Cavitelli Collegio dei probiviri Giacomino Casarotti, Luigi Gusperti, Angelo Visigalli ... e ora la mostra degli hobby orse non tutti sanno che il termine viene dall’inglese e che è la forma abbreviata di hobby horse ed è composto probabilmente dal diminutivo del nome proprio Robin o Robert e horse, che indica cavallo. In origine il termine indicava un giocattolo costituito da un bastone con il pomo a forma di cavalluccio. Oggi viene usualmente utilizzato per indicare qualsiasi attività che si svolga all’infuori del proprio lavoro, non per guadagno, ma per passione o per diletto. Gli hobby sono centinaia, di tutti i tipi e riempiono piacevolmente le giornate di milioni di persone. L’elenco è sterminato: c’è chi ama gli acquari, chi è appassionato di antiquariato o di collezionismo, chi costruisce aquiloni, chi si diletta di astronomia. Il grande cuore di tutti gli hobby è poi il bricolage, l’attività che fa passare ore ed ore ad aggiustare e costruire, a sistemare mobili o dipingere casa. F Esistono poi hobby più artistici, come la ceramica, hobby creativi, come la passione per la cucina. C’è poi chi si diletta di elettronica, di fotografia, di genealogia, di giardinaggio, di magia, di minerali. Per finire esistono gli hobby che permettono di tenere i contatti con altri appassionati. Esistono i radioamatori, o quelli che amano gli sport di gruppo, come il ciclismo, ed esistono poi hobby più domestici e tranquilli, come la scrittura e la musica. Così, visto che gli hobby hanno un ruolo centrale nella vita di chi è in pensione (e non solo), l’Alpa ha deciso di organizzare una grande mostra di tutti gli hobby. Ognuno potrà proporre una sua opera o una sua attività e in seguito verrà allestita una grande esposizione che le raggruppi tutte. Le iscrizioni e le segnalazioni possono pervenire da subito alla sede dell’Alpa, presso l’Arvedi Commercio, telefono 0372446137 o alla nostra mail: [email protected] 9 Maestri del Lavoro/3 Una vita professionale trascorsa a Robecco, lavorando con onestà e grande dedizione Persone Giancarlo Stringhini, l’anima giovane dell’Ilta F in dagli anni Settanta esisteva, nel mondo dei clienti dell’Ilta di Robecco, una battuta benevola che girava con insistenza. Diceva, più o meno: “intanto che un normale fornitore prepara un preventivo, l’Ilta ha già consegnato i tubi”. Questa fama era dovuta alla grinta ed alla dedizione al lavoro di tutti i ‘pionieri’ dello stabilimento di Robecco. Fra questi c’era il giovane Giancarlo Stringhini, entrato agli inizi degli anni Settanta e divenuto negli anni una delle colonne portanti dell’azienda. Nato a Castelvetro Piacentino, studi a Cremona, a 17 anni diviene disegnatore meccanico a Milano. Si diploma studiando di sera, mentre lavora. Nel 1973 entra in Ilta come responsabile dell’ufficio vendite per l’acciaio inossidabile, all’epoca una piccola parte della produzione. Ora, più di trent’anni dopo, l’azienda si è completamente rivolta al mercato dell’Inox. Arriva a Robecco quando esiste ancora la “lista dei poveri”, triste tradizione dei paesi più in difficoltà. Negli anni l’Ilta cresce, e, con lei, il paese. Dal boom economico si passa al benesere diffuso e i legami tra paese e azienda restano fortissimi. Le maestranze sono legate al circondario, i dipendenti aumentano di numero negli anni e Ilta ha la fortuna di non avere momenti di difficoltà particolare. Fin dai primi anni Giancarlo Stringhini mostra le sue qualità di grande lavoratore, modesto e determinato nel perseguire gli obiettivi dell’azienda, qualità e innovazione tecnologica prima di tutto. Stare al passo, non perdere un colpo, sono i criteri che 10 guidano il suo operato. E per mantenere questo ritmo, per “andare a casa la sera solo quando la scrivania è completamente libera”, Stringhini si attornia di collaboratori giovani. Sono proprio i più giovani ad avere l’energia e la voglia per ‘correre’, la necessità di crescere un passo in più di chi li ha preceduti. “Uno degli aspetti che preferisco dei compiti di un Maestro del lavoro - afferma Stringhini -, è quello di essere chiamato a dare l’esempio. E’ molto importante l’interesse che si riesce a suscitare in un giovane, perché la voglia di conoscere è un ottimo motore per ottenere risultati soddisfacenti. Se i ragazzi vengono stuzzicati, rispondono molto bene; bisogna farli partecipare alle decisioni e guidarli con garbo. Ora hanno molte più ‘cartucce’ di noi, quando avevamo la loro età. Noi avevamo una grande forza di volontà; ora arrivano con molte competenze in più. Sono istruiti, conoscono le lingue ed hanno volgia di fare”. Non esiste però malinconia nelle parole di Stringini, del giovane mantiene l’energia e la visione prospettica del mondo. Dopo vari incarichi dirigenziali all’interno del Gruppo e dopo una vita professionale dedicata all’azienda, dalle sette del mattino fino a tarda sera, ora ha più tempo per le sue passioni, ma non rinuncia all’Ilta. “Vedo il futuro dell’azienda positivo. Ilta ha investito tanto negli ultimi anni, pensa sempre ad espadersi, e non rinuncia al costante rinnovamento tecnologico, come vuole il nostro Presidente”. Senza mai dimenticare i più giovani. & Fatti Maestri del Lavoro, una giornata in Isp Una folta delegazione di Maestri del Lavoro cremonesi, capitanata dal console Dario Caporali, ha visitato lo stabilimento Isp. E’ stata l’occasione per gli ospiti di vedere con i propri occhi tutto il processo produttivo dello stabilimento cremonese, con una guida d’eccezione, il ‘nuovo acquisto’ Luciano Manini, amministratore delegato di Isp e Maestro di recente nomina. La delegazione è giunta presso lo stabilimento sabato 26 ottobre. Dopo un breve saluto da parte del Presidente Cav. Giovanni Arvedi, Luciano Manini ha illustrato i principi fondamentali del processo Isp. Oltre alla visita vera e propria allo stabilimento, gli ospiti si sono fermati a pranzo nella sala dirigenti della mensa dello stabilimento. La giornata, molto apprezzata, suggella il forte legame fra il Gruppo e l’istituzione dei Maestri. Borse di studio: l’elenco dei migliori Come è ormai tradizione da tanti anni, alla fine di novembre sono state consegnate le borse di studio per i figli dei dipendenti che hanno ottenuto risultati d’eccellenza nel corso dei loro studi. Ecco l’elenco dei premiati, divisi per azienda: Ilta Inox: Giada Arienti; Matteo Ferrari; Michela Cremaschi; Elena Ferrari; Maria Pedroni; Elena Mazzolari; Stefania Stringhini; Marco Taietti; Hoang Giang Truomg; Angelo Ziletti. Tatyana Biazzi; Andrea Derpini; Federica Mazzetti; Emanuele Riviera; Rebecca Spinello; Elisa Stefanoni; Andrea Zanchettin. Finarvedi: Mattia Leoni; Valeria Maffini; Irene Maffini. Arinox: Cristiano Alpigiani; Luca Bacigalupo; Pamela Belloglio; Valentina Bertani; Maddalena Canepa; Giulia Gandolfo; Elisa Quercia. Arvedi Tubi Acciaio: Arvedi Commercio Prodotti Siderurgici: Rossana Fiorentini. Acciaieria I.S.P. di Cremona: Michela Fornasari; Simone Granata; Francesca Ottini; Sara Querati; Ramona Salami. 11 Fabio Gregori, il Vasco Rossi dell’Ata T rentatre anni, chitarrista da quando ne aveva diciannove, autore di canzoni dal ’90, cantante di una cover band dal ‘94, vincitore di un concorso canoro a Castelverde nel ’95 e semifinalista a Viareggio per un altro concorso di Radio Italia, iscritto alla SIAE come paroliere dallo stesso anno. Fabio Gregori, dipendente Ata da undici anni, è il leader della Santinumiband ed è un musicista ormai di grande esperienza. A quali musicisti si ispira quando compone canzoni? “Sono cresciuto musicalmente ascoltando i cantautori italiani, come Dalla, De Gregori e Guccini. Le mie canzoni risentono delle loro influenze”. Mentre con la Santinumiband la musica è diversa. “Sì, quella è una cover band e si suona rock italiano e straniero, da Vasco Rossi a John Bon Jovi. Giriamo i locali del bresciano e del mantovano, ovunque si suoni rigorosamente dal vivo, come piace a noi”. Ha mai inciso le canzoni composte da lei? “Ho inciso un mio pezzo in uno studio di registrazione a Milano, con il chitarrista Mario Chiesa, già al fianco di Fiorella Mannoia. Una grande soddisfazione per me, anche se poi una vera promozione del cd singolo non ho potuto farla, a causa degli impegni di lavoro”. Il lavoro appunto. Come fa a conciliarlo con la musica? “In effetti è difficile, ma con un po’ di organizzazione si riesce. Io per esempio faccio i turni; il tastierista, che lavora all’ISP ha altri orari, il batterista è anche lui turnista”. E la famiglia? “Ho la fortuna di avere una compagna che ama la musica e che mi segue sempre. Altrimenti sarebbe impossibile!”. Fabrizio Lonardi, fra musica e ricordi Poche parole per ricordare un uomo. Marco Costantini è scomparso alcuni anni fa; oltre alla sua attività di giornalista presso il giornale La Provincia è stato anche un musicista di grande valore. Lo ricorda Fabrizio Lonardi della Finarvedi, che ha avuto il privilegio di suonare con lui. “La mia passione per la musica è nata in oratorio, ho sempre suonato fin da piccolo prima la chitarra, poi il basso elettrico alla scuola di Nino Donzelli (lo scopritore di Mina). Un giorno entrai in contatto con il gruppo di Marco. Fu curioso l’arruolamento, perché all’audizione mi chiesero quale fosse la mia musica preferita. Bastò il nome di Bruce Springsteen per essere immediatamente preso. Iniziò così un’avventura emozionante fondata, oltre che sulla comune passione per la musica, soprattutto sull’amicizia che rinsaldava i rapporti e che riempiva d’intensità le Arvedinforma Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi Direttore Federico Mazzolari Coordinamento editoriale Giovanni B. Magnoli per Epoché 12 Segreteria di redazione Samantha Bartolametti Fotografie Mino Boiocchi Art Photo, Archivio La Provincia Stampa Arti Grafiche Persico innumerevoli sedute di prova per arrangiare i pezzi composti da Marco. I concerti poi erano il momento più esaltante, con le persone che ci accompagnavano ballando e cantando le nostre canzoni. Nonostante la malattia Marco non ha mai abbandonato la musica: il progetto di registrare un cd insieme è stato portato avanti fino all’ultimo. Ricordo che dall’ospedale Marco ci incitava a proseguire, che voleva sentire come venivano i pezzi, ascoltare le cassette con le registrazioni. Ora il cd resta a testimonianza di quei momenti ed è servito concretamente per fare della beneficenza. Da allora ho smesso di suonare rock’n’roll e sono passato al canto corale, ma quegli anni rimangono indimenticabili. Dopo la morte di Marco è stato anche istituito un premio alla sua memoria a favore di giovani compositori di testi musicali”. Hanno collaborato: Umberto Albarosa, Andrea Bianchi, Mario Fraioli, Fabio Gregori, Fabrizio Lonardi, Maurizio Mazzolari, Alberto Montepagano, Claudio Resemini, Paolo Rodiani, Giancarlo Stringhini Finarvedi P.zza Lodi 7 26100 Cremona Tel. 037253521 Fax 0372535229 Internet: www.arvedi.it Email: [email protected]