Lavoro di un docente dell`Univda sul Wall Street Journal

Transcript

Lavoro di un docente dell`Univda sul Wall Street Journal
LAVORO DI UN DOCENTE DELL’UNIVDA SUL WALL STREET JOURNAL
La trascrizione di un manoscritto originale fa luce su importanti dettagli
per gli studi shakespeariani.
Il Professor Carlo M. Bajetta, professore ordinario di Letteratura inglese dell’Università della Valle
d’Aosta, è il primo studioso italiano a contribuire a “Shakespeare Documented” il nuovo progetto
della Folger Shakespeare Library che mette in rete documenti relativi alla vita e opere del Bardo
di Stratford trascritti direttamente dai manoscritti originali.
Il professor Bajetta ha trascritto e pubblicato uno dei documenti più significativi della raccolta. Per
la prima volta, infatti, viene proposto in versione originale e traduzione in inglese un manoscritto di
cui si aveva notizia solo per essere stato oggetto di un lacunoso riassunto del primo Novecento.
La notizia è stata riportata il 9 marzo dal Wall Street Journal, che riporta anche gli entusiastici
commenti di alcuni dei maggiori studiosi shakespeariani.
Dalla trascrizione del manoscritto originale, conservato presso l’Archivio di Stato di Venezia,
emergono dettagli significativi sul clima dell’epoca elisabettiana e sul modo di vivere della classe
diplomatica a Londra, ma soprattutto risulta chiaro che il Pericle shakespeariano fu rappresentato
per la prima volta nella capitale inglese tra il maggio 1606 e il giugno 1608. Questa datazione era
fino ad ora solo presunta e messa in dubbio da alcuni studiosi.
Il manoscritto riporta la deposizione di un interprete dell’epoca, Odoardo Guazzo, durante il
processo all’ambasciatore veneziano Antonio Foscarini, accusato di sperperare il denaro della
Repubblica conducendo una vita dissoluta e arrivando a pagare somme ingenti per una
rappresentazione teatrale (comparabili forse ai venti scudi, l’equivalente odierno di 1.200 dollari,
già pagati da altri ambasciatori del tempo).
La Folger Shakespeare Library è la più grande e importante biblioteca di studi shakespeariani al
mondo e il progetto che sta portando avanti con nuove o inedite trascrizioni di manoscritti originali
si pone l’obiettivo di eliminare i molti errori interpretativi dei testi che si sono tramandati nel tempo,
e sino all’età moderna. Una delle maggiori difficoltà per gli studiosi è l’interpretazione della
calligrafia dell’epoca, cosa che non ha posto problemi per uno specialista dell’età elisabettiana e
come il prof. Carlo Maria Bajetta, che da anni si occupa di paeografia rinascimentale.
“Molte cose sono andate perse. Crediamo di conoscere il passato. Non lo conosciamo.
Conosciamo solo dei brandelli di passato.” Ha commentato sul Wall Street Journal dopo aver
appreso la notizia Stephen Greenblatt, professore della Harvard University.
La trascrizione, comprensiva di commento e bibliografia è disponibile al link:
http://www.shakespearedocumented.org/exhibition/document/venetian-ambassador-seesperformance-pericles.
L’articolo del Wall Street Journal è disponibile a questo indirizzo:
http://www.wsj.com/article_email/handwriting-expert-makes-new-shakespeare-discoveries1457550374-lMyQjAxMTA2NzAzOTkwNjk0Wj.
Aosta, 10 marzo 2016
CG
Carlo M. Bajetta è professore ordinario di Letteratura inglese, coordinatore del Corso di Laurea in
Lingue e Comunicazione e vicedirettore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali presso
l’Università della Valle d'Aosta. Ha collaborato con la Bibliographical Society britannica, al nuovo
Dictionary of National Biography (Oxford University Press, 2004-), e all’edizione delle lettere di
C.S. Lewis (HarperCollins, 2000-2006). E' coordinatore nazionale per la Annual Bibliography of
English Language and Literature (MHRA, UK), membro della European Association for the Study
of English e della Bibliographical Society of the University of Virginia (USA). Fa parte dell’advisory
board di EJES: The European Journal of English Studies (Routledge), e recensisce abitualmente
per la rivista Notes and Queries (Oxford UP). Nel 2011 è stato nominato Corresponding Fellow
della English Association (UK).
Ha svolto, dal 2003 al 2005, il ruolo di coordinatore per la lingua inglese del Servizio
Linguistico di Ateneo dell’Università Cattolica. Dopo la presa di servizio presso l’ateneo
valdostano, è stato Preside della Facoltà di Lingue e Comunicazione sino al 2011. Ha qui ideato e
realizzato un progetto di tripla laurea in collaborazione con l’Université de Savoie (FR) e
l’università di Coventry (UK).
E’ autore di circa 80 pubblicazioni, tra le quali: C.S. Lewis, Lettori e Letture. Un esperimento
di critica (1997); Sir Walter Ralegh (1998); Whole volumes in folio (2000); Some notes on Printing
and Publishing in Renaissance Venice (2000); un’edizione delle Sandars Lectures di R.B.
McKerrow (Studies in Bibliography, 2000); Breve antologia di sonetti inglesi dell’era Tudor (2001);
Oliver Goldsmith: Il viaggiatore, il villaggio abbandonato (2003); Shakespearean Readings:
Shakespeare, Keats, Shelley (con Luisa Camaiora, 2004); Peter Bell: the 1819 Texts (2003; 2005);
C.S. Lewis: Lettere ai Bambini (2009); Tommaso Moro: Poesie Inglesi (2010). Ha recentemente
curato, assieme a Guillaume Coatalen e Jonathan Gibson, un volume contenente diversi inediti di
Elisabetta I, Elizabeth I's Foreign Correspondence: Letters, Rhetoric, and Politics (Palgrave
Macmillan, New York, 2014).