Abbozzo del progetto
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Abbozzo del progetto
Abbozzo del progetto Il primo manoscritto europeo, le Leggi palatine ms. 9169 della Bibliothèque Royale Albert Ier a Bruxelles, i manoscritti imparentati e il significato della comunicazione simbolica Le Leggi palatine promulgate nel 1377 precedono tutti i testi cerimoniali europei per quanto riguarda il testo, la forma e l'illustrazione. Seguono una tradizione ancora sconosciuta che potrebbe essere situata fra l'eredità dell'antichità, il Regno bizantino e la cultura islamica. Le Leggi palatine descrivono il servizio per il sovrano come parte funzionale dell'etichetta a corte in modo molto più esatto degli altri testi e manoscritti finora conosciuti fin dall'Alto Medioevo. Fino ad adesso si usavano definire i servizi per i sovrani come attività generali che necessitavano solo una definizione semplice e la cui rimunerazione doveva esser tutt'al più annotata. Ora viene definito a corte per la prima volta un sistema di azioni di disciplinamento sociale che si completano reciprocamente. In questo caso si tratta di perfezionare la formulazione e così l'allestimento delle azioni; il "come" segue il "che". Grazie alla raccolta e alla ricerca di testi giuridici e di testi cerimoniali, le condizioni giuridiche e cognitive di sistemi sociali nonché l'organizzazione di processi sociali e della comunicazione simbolica diventano chiare. In questo caso particolare si aggiunge il fatto che Giacomo III di Maiorca ereditò il regno come discendente di Giacomo II, un secondogenito. Il discendente del primogenito e fratello di Giacomo II, Pietro III il Grande nonché suo figlio rivendicavano sempre i loro diritti rispetto alla corona di Maiorca e ai suoi beni situati a Montpellier e a Perpignano. Giacomo III non si sentiva obbligato a conceder loro questi diritti e beni finché ci fosse costretto dal corso della storia: Fu spodestato dal cugino Pietro IV che gli sottrasse il regno e l'annesse all'Aragona e con questo i diritti di primogenitura furono imposti. Pietro IV, chiamato anche Pietro il Cerimonioso, deve questo soprannome al fatto che fece tradurre le Leggi palatine in catalano e che le introdusse alla sua corte. Alla fuga di Giacomo il manoscritto riccamente illustrato delle Leggi palatine divenne un regalo molto apprezzato che diventò più tardi il modello per il cerimoniale della corte di Borgogna e di numerose altre corti. L'approccio e l'esame di altri cerimoniali ci consentirà di situare il manoscritto il quale nel suo genere è stato il testo più moderno dell'epoca. Altri cerimoniali, ad esempio il cerimoniale bizantino, erano caduti nell'oblio cedendo il posto ad una mera rappresentazione finché Giacomo riscoprisse la possibilità della rappresentazione esterna e dell'organizzazione interna. Dopo il ricupero nel Duecento, Maiorca era un perno del commercio levantino e una delle isole più importanti del Mediterraneo. In quell'epoca era abitata da arabi, ebrei e cristiani. Le interpretazioni che risultarono di altre ricerche del responsabile del progetto indicano che l'influenza islamica potrebbe aver giocato un certo ruolo per quanto riguarda le innovazioni delle Leggi palatine. Queste ricerche vanno adesso completate da indagini sui manoscritti, sui loro contenuti e sulle illustrazioni. Questo ci renderà capace di determinare l'importanza dell'influenza islamica oppure di scoprire altre origini delle numerose innovazioni del manoscritto. L'approccio e l'indagine di manoscritti imparentati e di altri testi giuridici permettono una migliore comprensione rispetto alla questione di sapere se l'incitamento di redigere le Leggi palatine è stato piuttosto il disciplinamento sociale oppure la semplice legislazione o la necessità di mettere ordine. Il cerimoniale procura un regolamento per quanto riguarda i fattori sociali e definisce i rapporti spaziali possibili delle persone tra di loro. Definisce addirittura in parte l'architettura che circondava i potentati e la corte. La definizione dei rapporti sociali e spaziali non concerne soltanto le relazioni personali e familiari rispetto ad una certa persona centrale (per esempio un potentato), ma anche la posizione sociale che quella persona occupava nella struttura sociale e che rappresentava la base delle relazioni interne a corte oppure in una élite sociale. A differenza delle "Consuetudines" le quali definiscono talvolta una relazione più o meno distesa e al contrario di constatazioni esattamente definite e ben delimitate tra di loro, il cerimoniale permetteva a delle persone concrete di occupare provvisoriamente un posto e di eseguire spontaneamente un’ attività a corte. In quel modo il sistema delle relazioni sociali stava costantemente in equilibrio perché i posti erano stati definiti nei cerimoniali, talvolta persino i dignitari (cioè delle persone che rappresentavano certe funzioni) che erano responsabili di un atto cerimoniale. Ma questi posti costituivano solamente una specie di involucro e potevano esser cambiati dal sovrano in qualsiasi momento. Così, il cerimoniale presentava un carattere aperto. Le particolarità del manoscritto andrebbero descritte con riguardo a forme di comunicazione simbolica veramente attestate, nella misura in cui esistono ancora documenti (itinerari, rapporti di delegati, punizioni pronunciate o fissate per iscritto per mancanza di rispetto per certe parti del cerimoniale, ecc.) Sembra quasi sicuro, ma sarebbe da verificare ancora una volta, che molti manoscritti cerimoniali erano un mezzo di disciplinamento sociale o almeno un mezzo di mettere ordine a corte. Per tanto tempo quanto c'erano corti costantemente stabilite in un luogo fisso che comprendevano un numero minimo di curiali, i cerimoniali ne fornivano il regolamento. Sappiamo che tali regolamenti sono sempre esistiti nell'antichità, durante tutto il Medioevo a Bisanzio e anche nel mondo islamico. Tuttavia non conosciamo l'origine del cerimoniale europeo e la sua prima versione, le Leggi palatine. Anche se il manoscritto non proviene dalla terraferma esso è da una parte europeo perché si irradiava al continente e precisamente all'odierna Francia del Sud e alla Catalogna. Dall'altra è estraneo perché le sue radici non potevano essere scoperte finora nella storia culturale europea. Il manoscritto influì anche sull'Italia a causa di certe condizioni storiche. Ispirò anche il cerimoniale di Borgogna; era conservato nella biblioteca di Borgogna prima di ritornare in Spagna. Le Leggi palatine servivano da modello ai re e probabilmente anche ai papi. Siccome Giacomo III le portò con sé quando fuggì dal suo regno, il manoscritto percorse un lungo cammino fino ad Anversa passando da Avignone e dalla Borgogna; oggi viene conservato a Bruxelles. Fin dall'edizione degli Acta Sanctorum e soprattutto a partire dal 1905 le Leggi palatine sono state esaminate in parte in parecchi grandi lavori scientifici e a più riprese. Tuttavia, gli elementi seguenti mancano ancora e vanno ancora presentati: 1. Edizione critica, eventualmente varianti e collazionamento 2. Classificazione del manoscritto nel contesto dei testi cerimoniali (Ordenacions de Cort, Llibre de Privilegis e altri testi corrispondenti) 3. Chiarimento dei precursori menzionati nel testo, della genesi del testo nonché dell’origine dei nuovi termini designando concetti nuovi. 4. Descrizione dell'importanza del manoscritto come testo giuridico 5. Descrizione del regolamento della corte 6. Esame delle fonti e dei luoghi in cui il cerimoniale aveva luogo, eventualmente rapporto tra i due (per esempio influenza del regolamento e della gerarchia sulla strutturazione spaziale e sull' architettura dei palazzi). 7. Illustrazione, rappresentazione dello spazio e delle attività, autorappresentazione del sovrano, localizzazione nella storia dell'arte 8. Interazione fra il testo e l'illustrazione (l'immagine commenta il testo - il testo commenta l'immagine oppure l'immagine costituisce un co-testo rispetto allo scritto (cioè fornisce informazioni supplementari che completano il testo) 9. Componenti della storia della forma (ricezione di forme italiane nei manoscritti) 10. Classificazione nella storia della rappresentazione di corti, delle istituzioni profane e generalmente della nobiltà nonché del regno a paragone di dignitari sacrali (papi, cardinali, eventualmente sovrani bizantini nella loro immagine di sé stessi) Nel quadro di un congresso, dei ricercatori raggruppati in un comitato (Advisory Board) si radunano per la prima volta nel 2008 o nel 2009 per discutere delle loro idee. Inoltre è prevista la realizzazione di ricerche a Barcellona e nel Archivio della Corona di Maiorca per esaminare i manoscritti imparentati e quei giuridici. Il progetto durerà almeno tre anni e fornirà informazioni nel Web (manoscritti, risultati delle ricerche negli archivi, rapporti di congressi) e sarà concluso dalla pubblicazione dei risultati. Nel caso di risultati promettenti è previsto un prolungamento del progetto. Il manoscritto va messo in linea per essere a disposizione di tutti i ricercatori coinvolti: le miniature, i testi, le edizioni e le trascrizioni. Queste ultime sono disponibili negli Acta Sanctorum nonché in alcune nuove pubblicazioni e vanno anche loro messe in linea come copie nel contesto dell'edizione online. Questa parte la pianificheremo e l'effettueremo insieme con il centro di competenza dell'Università di Trier. 30 Agosto 2007 G. Kerscher Universität Trier FB III - Kunstgeschichte (informazioni qui sotto) Fino adesso le persone seguenti hanno mostrato interesse per la collaborazione in questo progetto o per la cooperazione in un comitato (Border Committee, rispettivamente Advisory Committee) che avrebbe la funzione di una commissione consultiva. • Professoressa Dott.ssa Olivetta Schena, Università di Cagliari (particolarità del manoscritto, continuità, ricezione in Aragona) • Dr. Ricardo Urgell Hernández, direttore dell’Archivio della corona di Maiorca (Arxiu del Regne), Palma di Maiorca (fonti e documenti del regno insulare) • Prof. Dr. Blanca Garí, Prof. Titular Historia Medieval, Storia medioevale, Università di Barcellona, Responsabile per le relazioni internazionali, Facoltà di Geografia, Storia e Arte (questioni storici rispetto al regno di Maiorca, la Catalogna, ecc.) • Professoressa Elisa Varela, Paleografia Università di Girona (questioni paleografiche) • PD Dr. Gisela Drossbach, Stephan Kuttner Institute of Medieval Canon Law, Monaco di Baviera (aspetti storici e aspetti della storia del diritto o comitato) • Prof. Dr. Johann Konrad Eberlein, Università di Graz (illustrazioni, classificazione del manoscritto nella storia dell'arte o comitato) • Prof. Dr. David Abulafia, Cambridge (cooperazione nell'ambito della storia di Maiorca, il commercio levantino e le relazioni transeuropee) • IMA (Institut du Monde Arabe), Parigi (scambio informale, letteratura, ricevimento di scienziati, organizzazione di contatti, ecc.) • Prof. Dr. Elisabeth Herrmann-Otto, Università di Trier (cerimoniale dall'antichità tarda fino a Giustiniano) • Dr. Christine Mirwald (manoscritti) • Dr. Lluis Tudela Villalonga, Profesor Tutor del Centro de la UNED (Universidad Nacional de Educación a Distancia), Isole Baleare (pubblicazioni su diversi temi della storia del regno di Maiorca) • Prof. Dr. Amadeo Serra Defilis, Profesor Titular de Historia del Arte, Università de Valencia (architettura) • Prof. Dr. Ludwig Vones, Università di Colonia (storia della Penisola Iberica) • Prof. Dr. Werner Paravicini, Università di Kiel, commissione di residenza, exdirettore del DHI Parigi (storia del cerimoniale) • Lic. ès lettres Ph. D., emer. Prof. Oleg Grabar, Professore per la storia dell'arte islamica all' Institute for Advanced Study Princeton (storia islamica) • Dr. Ulrike Bauer-Eberhardt, Bayerische Staatsbibliothek (manoscritti) (altri ricercatori sono stati contattati) Abbozzo del progetto All'inizio il manoscritto va messo a disposizione di tutti in modo digitale; i diversi ambiti di ricerca devono essere definiti. Poi, le ricerche rispetto ai "desiderata" menzionati qui sopra vanno attuate; si tratta in particolare delle parti seguenti: 1. Edizione critica (Filologia latina del Medioevo o competenza simile) circa 1 anno 2. Classificazione linguistica e storica dei testi (paleologia, scienze storiche ausiliari) circa 1 anno 3. Ricerca delle fonti sul posto (Barcellona, Palma di Maiorca, eventualmente Madrid) circa 2 anni 4. Classificazione nella storia del cerimoniale (storico/storica) circa 2 anni 5. Amministrazione del progetto intero, lavori di editoria, indagini, ricerche in archivi, biblioteche e istituzioni scientifiche; organizzazione e amministrazione del comitato consultivo circa 3 anni Posti: 3 posti EG 13, 2 anni (posti di qualificazione di dottorato o pubblicazione / qualificazione per l'insegnamento superiore) 2 posti d’assistente diplomato/-a, 3 anni Amministrazione/organizzazione: a seconda del fabbisogno; una domanda di sostegno finanziario sarà presentata all'università per il periodo iniziale (mezzo anno fino alla presentazione di una richiesta alla DFG, ESF e altri) Durata: Il progetto intero durerà 3 anni (2008-2011). Un primo convegno è previsto per il 2008; dei convegni sono previsti per il 2008 e il 2010; nel 2011/2012 tutti i risultati verranno pubblicati. Prima parte: Le preparazioni (2007/08) Il periodo preparatorio è previsto per il 2007/08. Durante quel periodo si determineranno le persone coinvolte e i diversi contributi da fornire; si deciderà ugualmente quali lavori dovranno essere delegati. Inoltre, occorre esaminare gli archivi, interrogare i direttori e le direttrici degli archivi rispetto al materiale, pianificare i lavori di ricerca e stimare le dimensioni e la durata approssimativa del loro sfruttamento scientifico. Oltre a ciò i lavori storici vanno preparati e i metodi, modi di procedere e le mete devono essere definiti. Parallelamente i manoscritti e i loro testi saranno messi a disposizione in linea (in cooperazione con Thomas Burch del centro di competenza per lo sfruttamento elettronico e il procedimento di pubblicazione nelle scienze umane dell'Università di Trier). Questo deve costituire il fondamento di una cooperazione e della messa a disposizione di tutti i nuovi risultati ai quali tutti i partecipanti del progetto devono aver accesso. Il centro di competenza renderà disponibile: • Una versione online del manoscritto nel formato html o in un CMS • La possibilità di sfogliare in modo sincronico tra l'illustrazione e le edizioni, le trasmissioni e le traduzioni • Dei marker che permettono di lavorare con il manoscritto • Ancore (di navigazione) • Degli iperlink Il centro di competenza è co-richiedente e partner di cooperazione. Seconda parte: La realizzazione del progetto (2008-2011) Dopo la fase preparatoria vanno eseguiti in blocco le ricerche negli archivi e i lavori editoriali. Questo durerà probabilmente almeno 2 anni. La stima dell'importanza dei diversi lavori menzionata qui sopra va ancora verificata nel quadro dei lavori preliminari e corrisponde pressappoco ai posti necessari nella misura in cui si può partire da una situazione di fonti analoga negli diversi archivi in questione. Un convegno avrà luogo relativamente presto per raccogliere e riassumere le conoscenze attuali. In quel momento si potranno prendere in considerazione ancora altre possibilità per quanto riguarda il procedimento del progetto. Altre informazioni: Prof. Dr. Gottfried Kerscher. Universität Trier. FB III - Kunstgeschichte. 54286 Trier Segreteria: Sandra Ohrnberger: 0651-201-2194 (spagnolo, inglese, (francese)), di mattina [email protected] tel: 0651-201-2183. cellulare: 0179.2315628