Happiness. La seconda vita delle cose

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Happiness. La seconda vita delle cose
HAPPINESS
La seconda vita
delle cose
E’ un percorso nella gioia del creare e
quella dell’immaginare, un viaggio tra
istallazioni, pitture e oggetti; l’incontro
con due giovani artiste alle prese con gli
angoli della memoria, gli slanci della
fantasia, il proprio senso della bellezza,
della gioia e del tempo.
Vernissage con la partecipazione delle
Chiara De Bonis nasce a Roma nel
1975 e subito mostra un'ostinata propensione a :credere nelle favole.
Nel '98 si diploma presso L'Accademia
Nazionale d'Arte Drammatica
"S. D'Amico" per cominciare
a 24 anni la sua carriera di attrice.
Esperienze significative per quanto
riguarda il teatro saranno quelle con
G. Cobelli , G. B. Corsetti , la "Nuova
Compagnia Dei Giovani" del Teatro
Eliseo e la Compagnia di M. Mazzotta.
Tipo di raccolta di fondi
Oggi si dedica al teatro anche
attraverso la messa in scena di testi
da lei stessa scritti.
artiste
Venerdì 27 Novembre 2009
ore 19.00
Apertura al pubblico
Sabato 28 novembre 2009
dalle 10.30 alle 19.00
Domenica 29 Novembre 2009
dalle 10.30 alle 13.30
Roberta Cartocci, nata a Firenze il 30
ottobre del 1970, inizia il suo percorso
con la danza.
Studia per più di dieci anni danza
classica e danza jazz a Firenze.
Nel 1991 si trasferisce a Roma per
frequentare l' “Accademia Nazionale
d'Arte Drammatica Silvio D'Amico”,
dove si diploma nel 1993.
Tra le collaborazioni più significative
quelle con S.Issaev dell'Accademia di
Mosca, Giancarlo Sepe, Alessandro
Piva, Mariano Lamberti, Marco Carniti,
Marco Maltauro, Rafaele Morellato
Lampis, Antonello Grimaldi, Francesco
Vicario.
Per la tua partecipazione è gradita una
ANTEA ASSOCIAZIONE
ospita
HAPPINESS
La seconda vita
delle cose
di
Roberta Cartocci
Chiara De Bonis
donazione a partire da euro 5,00
C E N T RO AN T E A
R E T E D I C U R E P A L L I AT IV E
P ia z z a S . M ar ia d e lla P iet à , 5
P a d . XX II — 0 0135 R om a
27-28-29 Novembre 2009
Piazza S. Maria della Pietà, 5
Pad. XXII
HAPPINESS
HAPPINESS
HAPPINESS
La seconda vita
delle cose
La seconda vita
delle cose
La seconda vita
delle cose
Quando il tempo si posa sulle cose e i colori, sui loro riflessi e
la realtà tutta intorno come ad
immobilizzarla, a negarne la
voce e soffocarne le parole; quando gli oggetti sembrano
echeggiare vite passate , antichi profumi e memorie dimenticate, allora, in questo tempo sospeso, si insinua caotico e
creatore, lo slancio della fantasia a dar “nuova vita alle cose”.
“Basta di nuovo una sedia dal colore un po'
triste o una vecchia porta non più utilizzata
"la seconda vita delle cose" è un titolo che
adoro! l'immaginazione galoppa
e le mie mani corrono alla mia
scorta illimitata di stoffe, pizzi,
bottoni…..’’ (Chiara De Bonis)
Cosi accade ad esempio ad una vecchia sedia silenziosa,
gettata in un angolo e ancora coperta di polvere quando
bottoni, stoffe, pizzi e colori a tempera la investono di energia
e luci; quando la mente creatrice le dona una nuova vita tra i
percorsi inattesi della fantasia, tra i colori surreali
dell’immaginazione e le atmosfere oniriche delle favole.
Sono semplici oggetti di uso quotidiano come pizzi, lane, passamanerie e fettucce, spilli e fili colorati, ancor meglio se “raccolti in
fondi di cassetti dimenticati o in scatole dall’odore antico”, ad ispirare il lavoro di Chiara De Bonis, giovane artista, oltre che attrice,
che si avvicina al mondo dell’arte presa da un’irresistibile, viscerale
amore per le favole.
E’ questo mondo, realtà colorata che scorre parallela a quella
quotidiana, a dar vita, una nuova vita, ai suoi oggetti; una vita che
supera l’ordinaria per i contorni sfumati dal sogno, i colori accesi
e vibranti, le forme astratte ed irregolari; materiali caldi e intimi
“Le mie creazioni e il mio stesso lavoro di
attrice nascono dalla necessità di vivere
immersa nella fantasia, nella bellezza e
nell'aderenza alla qualità delle cose, minuto per minuto, senza nessun tempo in
mezzo..”(Roberta Cartocci)
L’istinto di cui parla Roberta è piuttosto il bisogno di
sentirsi immersa in uno spazio creativo capace di assorbirla totalmente, di catturare la sua mente e di riempire
il tempo con l’assenza di tempo.
Un ideale contemplativo, uno stato della mente attento e
limpido che le ispira creazioni fantastiche, colorate e
irriverenti.
che si intrecciano e si avvolgono come solo angoli segreti della
Creazioni che riflettono una bellezza post-moderna e
fantasia e memorie di bambina sanno prender forma.
equilibri non convenzionali.
Un intimo, profondo istinto di aderenza alla realtà guida invece il
Oggetti frutto di combinazioni geometriche e irregolari,
percorso artistico di Roberta Cartocci.
giochi di luci e ombre che entrano a far parte dell’opera
Una adesione al reale che non si declina come capacità mimetica
di riprodurre le forme della realtà per come esse si danno in
natura. Tutt’altro.
stessa offrendo spazi inattesi; un’ immediatezza creatrice che si manifesta in colori eccentrici, figure inusuali che
comunicano la gioia del libero atto creativo.