Le leggi spirituali segrete della Natura
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Le leggi spirituali segrete della Natura
Le leggi spirituali segrete della Natura THE HEALING CODESTM Ho iniziato a sviluppare queste Leggi spirituali segrete della Natura quando avviai la mia pratica privata di counseling e terapia. Nell’arco di un periodo di tempo molto breve avevo già una lista di attesa di sei mesi, e attribuisco gran parte del merito di ciò a queste Leggi spirituali segrete della Natura. Esse sono in grado di creare una improvvisa esperienza di “Aha!”, capace di cambiare la prospettiva e l’atteggiamento di una persona e, grazie a questo, anche molti altri aspetti che quella persona sta affrontando. Ho tradotto in realtà queste leggi principalmente attraverso la preghiera. Le considero alla stregua di un dono. IL VELENO PIÙ LETALE Immaginate che voi ed io siamo seduti sulla terrazza di un piccolo e grazioso caffè. È estate e i fiori sono in boccio. Gli uccelli cinguettano. È una splendida giornata. Io mi volto verso di voi e dico ad ognuno: «Vorresti unirti a me per una tazzina di arsenico?». Cosa pensereste? Oppure, se vi mandassi una email dicendovi: «Ehi, ho delle fantastiche nuove capsule di Mister Muscolo. Mi dai il tuo indirizzo così te le spedisco e, mi raccomando, prendi due o tre di queste chicche al giorno...». Cosa pensereste? Le persone consapevoli della propria salute si danno la pena di far uscire i veleni dal loro organismo. Ci sono trattamenti d’urto per il fegato e la cistifellea. Si possono far rimuovere le otturazioni dentali a base di mercurio. Possiamo seguire delle diete disintossicanti a base di succhi vegetali. Pensare di ingerire intenzionalmente qualcosa di velenoso sarebbe una follia, e qualunque persona sana di mente ne converrebbe. Quello che sto dicendo è che probabilmente vi state avvelenando proprio adesso, proprio oggi, intenzionalmente o senza capire quello che state facendo. Che lo sappiate o meno, questo veleno col passare del tempo vi distruggerà la salute. Può contribuire allo sviluppo del cancro o di molte altre malattie e disturbi. Distruggerà i vostri rapporti più importanti: vi impedirà di avere il successo che meritate. Da anni insegno che non ho mai visto un disturbo o una malattia grave che sotto sotto non avessero un filo conduttore comune fin dalla radice. Quando ho incontrato il dottor Ben Johnson nel 2003, ne sono rimasto affascinato. Lo ascoltavo fare conferenze da una prospettiva medica (era uno specialista in oncologia) e dire: «Non ho mai incontrato un cancro che non avesse questo singolo elemento comune in profondità, alla sua radice». Quel singolo elemento di base (il veleno più letale che io conosca sul pianeta) è l’incapacità di perdonare. Né il dottor Johnson, né io, abbiamo mai incontrato un caso di malattia o infermità grave che non coinvolgesse anche un problema di mancanza di perdono nel cuore. Per anni ho fornito counseling e psicoterapia, incluso parecchi counseling di coppia e matrimoniali. Non ho mai ® Dott. Alex Loyd Services, LLC 1 assistito a un grosso problema relazionale di coppia che non contemplasse una componente di incapacità di perdonare. La migliore citazione che io abbia mai udito sulla incapacità di dare perdono si serve di una immagine potente, che arriva direttamente al fulcro dell’influsso esercitato su di noi dalla mancanza di perdono: «Non perdonare qualcuno è come bere del veleno e aspettarsi che l’altra persona muoia». Chi si fa del male è solo la persona che non perdona. Continuiamo a rimproverare le cose agli altri perché vogliamo giustizia. Vogliamo che il torto che ci hanno fatto venga in qualche modo raddrizzato. Abbiamo paura che se lasciamo andare l’offesa, se la perdoniamo, non si potranno mai più pareggiare i conti. Il colpevole se la caverà senza pagare per il male che ha fatto. Secondo me, l’offesa non sarà mai sanata finché non la lasciate andare. Se ci riuscite, si sanerà immediatamente. Magari state pensando: “Ma lei non sa cosa mi hanno fatto!”. Ecco cosa succede: quando non riuscite a perdonare qualcuno, voi legate a voi quella persona senza potere più lasciarvela alle spalle. A livello emotivo e spirituale, è proprio come se aveste preso un pezzo di corda e aveste legato un capo alle sue mani e l’altro al vostro polso, e vi trascinaste quella persona ovunque andiate, per avvelenare quella situazione. Quando vi trattenete dal perdonare piantate un velenoso ramoscello perenne nel vostro cuore, che agisce ventiquattro ore al giorno. Non agisce solo quando pensate alla ingiustizia subita che ritenete di non poter perdonare. È attivo costantemente. Inoltre mette il vostro organismo in una modalità di stress. Per quale motivo? Perché si basa sulla paura. La difficoltà a perdonare qualcuno è radicata nella paura. Si tratta della paura che un torto ingiusto non venga emendato. Non riusciamo a lasciare andare quello che ci hanno fatto, perché crediamo che se lo facciamo non sarà più possibile rimediare a quel torto. Oppure temiamo che possa accadere di nuovo qualcosa di simile, se abbassiamo la guardia e perdoniamo. La risposta di stress nel vostro organismo va anche sotto il nome di reazione di paura. La mancanza di perdono fa sì che l’ipotalamo nel vostro cervello (non solo quando ripensate all’offesa subita, ma continuamente) prema l’interruttore dello stress e cominci a farvi ammalare. La prima cosa che fa è sopprimere il vostro sistema immunitario. Ve rende malati; vi fa sentire stanchi; risucchia la vostra energia; vi fa vedere tutto da una prospettiva negativa. Da ciò derivano tristezza, bassa autostima e rabbia. Finché non tagliate i legami (finché non perdonate) quel ramoscello velenoso non vi darà tregua. Rovinerà la vostra salute, i vostri rapporti e tutto il resto nella vostra vita. Una delle cose più insidiose riguardo alla incapacità di perdonare è che si presenta sotto mentite spoglie. Finché non sentite quel perdono, non avrete realmente perdonato quella persona. Uno dei motivi per cui non arriviamo al punto in cui si riesce a percepire il perdono sta nel fatto che la mancanza di perdono ha delle forme nascoste. Una delle maggiori è la rabbia e ogni emozione appartenente alla famiglia della rabbia: risentimento, irritazione, frustrazione, oppressione, perfezionismo, controllo. Se provate rabbia nei confronti di qualcosa, ci sono ottime possibilità che abbiate un problema soggiacente di mancanza di perdono, di cui potreste non essere nemmeno consapevoli. Vi vorrei suggerire di pregare per questo problema. Pregate di riuscire a perdonare davvero, sia che il perdono si riferisca a qualcun altro o che riguardi voi stessi. Se c’è qualcosa che dovete fare per sanare le cose, fatela. Prendete il telefono, scrivete una lettera o una email. Qualsiasi cosa dobbiate fare per aggiustare le cose, fatela. La ricompensa vi tornerà indietro moltiplicata per cento. Poi pregate di potervi liberare della vostra incapacità di perdonare. Pregate di poter perdonare davvero dal profondo del cuore, e affinché il vostro cuore, la vostra mente e il vostro corpo lascino andare il problema. Potete sciogliere le corde che vi tengono schiavi ed essere liberi. Impedite a quel rametto eterno di effondere i suoi veleni. ® Dott. Alex Loyd Services, LLC 2 Vi suggerisco anche di fare una lista di tutte le persone della vostra vita che, quando le pensate, vi suscitano qualcosa di negativo. C’è un’ottima possibilità che abbiate un problema di mancanza di perdono verso quelle persone. Durante la vostra giornata, annotate qualunque sensazione proviate se appartiene alla famiglia della rabbia: ira, irritazione, frustrazione, amarezza, impazienza eccetera. Quando potete, meditate e passate in rivista queste emozioni, chiedendovi: “Perché mi sono arrabbiato quando quel semaforo rosso è durato troppo? Cosa ho provato in quel moneto? C’è un altro momento della mia vita in cui riesco a ricordarmi di una combinazione di emozioni simili, non mentre mi trovavo fermo a un semaforo, ma rispetto a qualunque altra situazione?”. Questo vi ricondurrà a un ricordo del passato. Continuate a lavorarci finché non vi viene in mente un problema relazionale che potrebbe contenere una componente legata alla mancanza di perdono. Di solito ne troverete uno se fate quel piccolo e semplice esercizio. Quel ricordo rappresenta la fonte originaria della vostra rabbia. Non aveva niente a che fare con il semaforo rosso. Era un vecchio problema di mancanza di perdono che stava tuttora provocando stress e tensione in voi. Quella cosa ha sparso tossine nella vostra vita e vi ha tenuti prigionieri. Ha influenzato la vostra salute e molte altre cose. Pregate per quel ricordo. Applicate un Codice di Guarigione a quel ricordo, per guarire quel problema relazionale, quel fattore di mancanza di perdono. Se c’è qualcosa che deve essere risolto, risolvetela. Se non sentite in voi il perdono, dovete continuare a lavorarci finché non si manifesta. Quando perdonate dal cuore, ve ne accorgete. Di solito perdoniamo con la mente. Diciamo ad alta voce: «Perdono John,» ma quando ci domandiamo se sentiamo in noi il perdono, in realtà non lo sentiamo. Percepiamo ancora la mancanza di perdono, anche se abbiamo detto che perdonavamo e lo intendevamo realmente. Lo intendevate con la mente e con la vostra forza di volontà. Non lo intendevate col cuore. Questo non sempre rientra sotto il vostro controllo conscio. Continuate a pregare per questo. Continuate ad applicare i Codici finché non sentite il perdono. Di solito non ci vuole molto tempo. Quando si manifesta il perdono, avrete sciolto i legami. Il ramoscello non diffonderà più il suo veleno. Cominceranno a scorrere in esso l’amore, la gioia, la pace, la pazienza e tante altre meravigliose cose. Smettete di bere la mistura per sturare i lavandini e perdonate dal cuore. Non conosco molte altre cose che, se le mettete in pratica, vi recherebbero benefici maggiori di questi, per il resto della vostra vita. ® Dott. Alex Loyd Services, LLC 3