Buona Pasqua! - Fondazione Gesù Divino Operaio
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Buona Pasqua! - Fondazione Gesù Divino Operaio
Trimestrale della Fondazione Gesù divino operaio - Bologna - via Marescalchi 4 Buona Pasqua! ATTENZIONE In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Bologna C.M.P. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tassa dovuta. i l nuovo Villaggio della Speranza sta crescendo. Si è già completato il coperto. Ora cominciano i lavori di rifinitura e la costruzione degli impianti tecnologici. Abbiamo bisogno dell’aiuto e della preghiera di tutti. Solo con la benedizione della Divina Provvidenza e il sostegno dei generosi potremo andare avanti. Questo ampliamento del Villaggio è un complesso abitativo che vuole proporsi come “segno concreto di vita comunitaria”. Come la parte del Villaggio di prima costruzione, voluta per una particolare attenzione al mondo degli anziani, il suo ampliamento nasce come segno del Congresso Eucaristico diocesano di Bologna, proposta concreta e manifestazione sempre rinnovata che la Chiesa pone nella famiglia una, indivisa, aperta alla vita e sorgente di speranza per la società. Il Villaggio (per tale motivo) non è un insediamento ideato per risolvere le necessità abitative delle famiglie, ma un luogo in cui, trovando unione e forza attorno alla Parola del Vangelo, si impara a condividere assistenza, amicizia, tempo, capacità, dialogo... per crescere insieme come comunità cristiana. (continua a pag. 2) Martedì 1° maggio 2007 FESTA di SAN GIUSEPPE LAVORATORE - Programma Ore 10,30 Ritrovo di tutti gli amici a Villa Pallavicini Ore 12,00 S. Messa concelebrata. Presiede don Guido Gnudi, in partenza per la missione di Usokami. Festeggiamo oggi gli Assistenti delle Case per Ferie: • per 60 anni di sacerdozio: don Dario Zanini; • per 45 anni di sacerdozio: don Guido Gnudi, mons. Arnaldo Fraccaroli, don Vittorio Serra; • per 40 anni di sacerdozio: don Antonio Allori, don Alberto Di Chio, don Vittorio Fortini, don Ferdinando Gallerani. Ore 13, 00 Pranzo (*). Nel pomeriggio spettacolo di arte varia. Angolo con divertimenti e attrattive varie per bambini, a cura dello Staff Animatori della Polisportiva. Per tutta la giornata saranno in funzione: lo Stand gastronomico e i Mercatini “delle confezioni” nel corridoio della Palestra e “dei manufatti” nel laboratorio del Villaggio della Speranza. (*) Per il pranzo (per chi può: offerta di €. 10 che andrà a favore del nuovo Villaggio della Speranza) è assolutamente indispensabile da parte di tutti la prenotazione entro sabato 28 aprile (telefonare al 051.22.83.10). Confidiamo nella generosità di tutti. San Paolo parla della vita cristiana in termini sportivi. Così scrive ai cristiani di Filippi: “Mi sforzo di correre per afferrare Cristo, perché anch’io sono stato afferrato da Gesù Cristo. Non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”. (3,12-14) Dice proprio così: ognuno di noi è stato afferrato da Cristo e deve correre verso di Lui. Spesso siamo distratti, stanchi, sfiduciati... Ma la vera giovinezza dei cristiano – qualunque sia la sua età – consiste nell’essere disposto a ‘correre’, che vuol dire: generosità, apertura, servizio, amore, donazione. Il Signore per te ha dato la vita, è andato in croce è morto ed è risorto. Pasqua vuol dire questo passaggio a vita nuova. Quale augurio più bello ci possiamo scambiare, se non un augurio di novità di vita e di una corsa veloce e convinta sulla grande pista della vita? A Villa Pallavicini vogliamo coltivare questa ambizione: che giovani e anziani, uomini e donne abbiano questo desiderio e questa volontà di essere nuovi, essere aquile, nella grande corsa verso Colui che ci ha afferrati per primo. I sacerdoti di Villa Pallavicini e gli Assistenti delle Case per Ferie 2/ COLLABORIAMO Notificazione dell’Arcivescovo per il Congresso Eucaristico Diocesano 2007 N ella fedeltà ad una preziosa tradizione della Chiesa di Dio in Bologna celebreremo nell’anno 2007 il Congresso Eucaristico Diocesano. Aperto solennemente il 4 Ottobre 2006 nella Festa di San Petronio, si concluderà solennemente il 7 Ottobre 2007. Il tema del Congresso vi è già noto: “Se uno è in Cristo è una nuova creatura”. Sarà questo testo divinamente ispirato di S. Paolo a guidare, orientare ed ispirare tutto il nostro percorso congressuale, secondo due direzioni fondamentali. La prima: “se uno è in Cristo”: Il Congresso Eucaristico è una grande occasione di grazia perché ciascuno di noi e ogni nostra comunità si radichi sempre più profondamente in Cristo vivente nella sua Chiesa. È proprio dell’uomo collocarsi e dimorare dentro alla realtà consapevolmente e liberamente. È propria dell’uomo cioè la cultura, la quale in fondo non è che la modalità umana di porsi dentro alla realtà. Solo se poniamo la nostra persona in Cristo, se dimoriamo in Lui, siamo nella verità e nel bene, dal momento che ciascuno di noi è stato pensato e (segue da pag. 1) La carità, la preghiera, la celebrazione Eucaristica, gli incontri periodici, il confronto reciproco sono gli strumenti indicati per raggiungere le finalità prefissate. Il “vecchio” e il “nuovo” costituiscono un’unica realtà in cui ci si prefigge la reciproca familiarità e collaborazione. Il nuovo complesso abitativo è destinato a famiglie numerose, famiglie con anziani a carico, giovani coppie e anche famiglie di altra nazionalità, che siano disposte ad accettarne lo spirito e le finalità e a farsi attive collaboratrici di questo cammino di crescita comunitaria e cristiana. progettato dal Padre in Lui, a Sua immagine. È Cristo la posizione vera e giusta dentro alla realtà. Concretamente: dobbiamo assimilare il pensiero di Cristo e essere illuminati, istruiti e guidati dalla luce della sua Parola. E la nostra libertà è chiamata ad esercitarsi nel modo con cui Cristo ha esercitato la sua libertà. È l’Eucaristia che ci assimila a Cristo; che ci fa pensare e vivere come Lui. Ci fa “essere in Cristo”. Il Congresso Eucaristico è dunque l’occasione propizia per riposizionare la nostra persona, la nostra vita nel modo giusto; per riordinare la nostra vita attorno al suo centro, Cristo Gesù Signore. La seconda: “è una nuova creatura”. Il Congresso Eucaristico è un evento ecclesiale, è un fatto proprio della Chiesa di Dio in Bologna, poiché è espressione e professione della sua fede. Conosciamo però bene la parola del Signore secondo la quale il suo discepolo è luce del mondo e sale della terra, e che una rinuncia ad essere tali ci condannerebbe alla totale insignificanza esistenziale: buoni solo ad essere buttati via, calpestati dagli uomini. L’incontro Eucaristico in Cristo rinnova intimamente la nostra persona: diventiamo realmente una nuova creatura. Rinnovati nell’essere, siamo resi capaci di vivere una vita nuova. Orbene la vita umana è come intessuta di alcune esperienze fondamentali: ogni biografia umana si compone di alcuni capitoli fondamentali, quali il lavoro, gli affetti, per fare solo due fondamentali esempi. Durante l’anno del Congresso Eucaristico rifletteremo in tre percorsi che si concluderanno con tre convegni, su tre fondamentali dimensioni della vita umana: l’esperienza della convivenza civile in quanto generata dalla carità nella libertà; l’esperienza dell’educazione delle nuove generazioni, punto decisivo nella costruzione della storia di un popolo; il lavoro umano ed il rapporto dell’uomo con il creato. Affidiamo il nostro anno congressuale alla B. Vergine di S. Luca nostra patrona. Sia Ella ad introdurci sempre più profondamente nel mistero di Cristo, in una relazione sempre più profonda col suo divino Figlio. L’assegnazione è di competenza della Fondazione Gesù Divino Operaio che si avvale di un’istruttoria curata da apposito comitato. La consegna della chiavi avverrà per mano del Cardinale Arcivescovo sabato 29 settembre, festa dei santi Arcan- geli Michele, Gabriele e Raffaele, alla vigilia delle celebrazioni finali del Congresso Eucaristico Diocesano. Grazie a tutti per la collaborazione, l’aiuto in offerte e la preghiera. Card. Carlo Caffarra Arcivescovo di Bologna Don Antonio 3/ COLLABORIAMO D omenica 21 gennaio, primo anniversario della morte di Don Giulio, dopo la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo mons. Ernesto Vecchi, è stata inaugurata ufficialmente la Via Don Giulio Salmi, strada all’interno del complesso di Villa Pallavicini, che partendo dal numero civico 196/3 di Via M. E. Lepido, fiancheggia il Villaggio della Speranza, i campi sportivi, la Casa della Carità e termina in Via Cavalieri Ducati. Prima di scoprire la targa, il dott. Virginio Merola, Assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna, ha spiegato che la decisione relativa a questa nuova Via, su proposta del Quartiere di Borgo Panigale, è stata presa in deroga alle norme vigenti (che non consentirebbero intitolazioni di vie o piazze a personaggi, se non sono trascorsi dieci anni dalla morte) ed ha avuto il consenso unanime dell’apposita Commissione, visti i meriti eccezionali di don Giulio, che già in vita aveva ricevuto importanti e solenni riconoscimenti dall’Amministrazione Municipale di Bologna. La cerimonia è avvenuta alla presenza di molte autorità politiche, civili, sindacali e di numerosissimo popolo. Benedicendo i presenti e la stessa targa della nuova Via, il Vescovo ha così pregato: «O Dio, che in ogni tempo e in ogni luogo sei vicino a chi ti serve Agli amici di don Giulio Salmi Caro amico, è trascorso non molto tempo dalla dipartita di mons. Giulio Salmi. Desideriamo conservarne la memoria come uomo di Dio, come sacerdote della Chiesa che ha speso tutta la sua esistenza al servizio dei più piccoli: è stato davvero un segno dell’amore di Dio in mezzo a noi. Per questo abbiamo preso l’iniziativa di raccogliere anche i più piccoli frammenti di quanto egli ci ha lasciato. Un piccolo questionario può aiutarti a ricordare fatti e parole, anche in tempi ormai lontani. Siamo disponibili ad un incontro (a Villa Pallavicini o presso la tua abitazione). Se c’è possibilità di un testo scritto da te preparato, saremo lieti di riceverlo; oppure si può registrare su magnetofono una tua testimonianza. Incaricato per questa raccolta e ricerca è mons. Alberto di Chio, a cui ci si può rivolgere per ogni chiarimento o per prendere un appuntamento (cell. 340.862.39.86 – fax 051.40.48.48). Un “grazie” cordialissimo fin da ora nel Signore. Don Antonio con amore e confida nella tua protezione, benedici quanti transiteranno per questa strada; il tuo angelo li preceda e li accompagni, perché, superata ogni insidia, giungano sani e salvi alla meta desiderata. Amen». *** Alcune domande a proposito di don Giulio Salmi 1. Quando e in quale occasione hai conosciuto don Giulio? 2. Quali rapporti di amicizia, di collaborazione, di lavoro hai avuto con lui? 3. C’é qualche fatto, episodio, incontro, circostanza che particolarmente ti ha fatto comprendere chi era don Giulio? 4. Secondo te, quale era la caratteristica principale che ha guidato la vita e l’azione di don Giulio? 5. Di lui, quale ti è restato particolarmente stampato nel cuore e nella memoria? 6. Hai qualche lettera o documento o foto dì don Giulio, di cui possiamo conservare la fotocopia? 7. C’è qualche altra memoria che desideri sia fatta conoscere a chi non ha avuto la fortuna di conoscere don Giulio? 4/ COLLABORIAMO LUIGI E ZELIA MARTIN Genitori di Santa Teresa di Lisieux L ouis (Luigi) Martin, figlio di un capitano dell’esercito francese, nasce a Bordeaux, nel sud della Francia, il 22 aprile 1823. Quando il bambino ha otto anni, la famiglia si trasferisce ad Alençon, in Normandia. Diventato giovanotto, Luigi non segue la carriera militare del padre, preferendo specializzarsi nel mestiere di orologiaio. A ventidue anni, dopo lunga meditazione sul proprio futuro, si presenta ai monaci del Gran San Bernardo per darsi alla vita religiosa. Ha compiuto gli studi presso i Fratelli delle Scuole cristiane, ma non viene accettato in monastero perché non conosce il latino. Azélie (Zelia) Guérin nasce a Gandelain il 23 dicembre 1831. Anche suo padre è un militare che, maturata l’età della pensione, nel 1844 decide di trasferirsi con la famiglia nella vicina Alençon. Qui intraprende il mestiere di falegname, mentre la moglie apre una caffetteria, senza però grande successo. Cresciuta in un ambiente molto severo e rigoroso, Zelia non ha un’infanzia felice (anni dopo scriverà “Tristi come un sudario sono state la mia infanzia e la mia giovinezza”). È intelligente, molto brava a scuola e va forgiandosi un carattere rude e scrupoloso. Forse anche per questo la sua domanda di entrare nel convento delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli non viene accettata. Dopo il colloquio, la superiora non la ritiene idonea. “Le vostre vie non sono le mie vie”. Il Signore, nel cui libro tutto è scritto e che ben conosce la nostra via, a volte sembra divertirsi a tracciare disegni misteriosi nell’esistenza delle persone. La vita monacale non era disegnata né per Luigi, né per Zelia. Luigi va allora a Parigi e vi rimane tre anni per perfezionarsi nel suo mestiere, poi torna ad Alençon dove nel 1850 acquista una casa e apre un’orologeria. Zelia, che a scuola ha appreso anche la fine arte del merletto (il “punto d’Alençon” è una tecnica di pizzo che dal 1600 si è diffusa dapprima in Francia, poi in tutta Europa), arrivata alla soglia dei vent’anni e dimostratasi particolarmente abile in questo campo, apre una piccola azienda. È una vera manager. Varie merlettaie lavorano per lei e il prodotto del suo laboratorio viene molto apprezzato. Luigi è un giovane distinto che conduce una vita abbastanza ritirata, ma non disdegna la compagnia degli amici del Circolo cattolico, coi quali dimostra abilità nel gioco del biliardo e coltiva l’hobby della pesca. Però sua madre è inquieta a vedere quel figlio ormai trentaquattrenne ancora scapolo. Zelia a ventisette anni. Da quando non è stata accolta dalle suore pensa che il suo futuro sarà il matrimonio e sogna molti figli da consacrare al Signore. Un giorno, mentre transita sul Pont Saint-Léonard, nota un uomo di bella fisionomia e atteggiamento riservato. È Luigi e fra quei due giovani scocca la scintilla. Dopo breve fidanzamento, Zelia Guérin e Luigi Martin celebrano il sacramento del Matrimonio il 13 luglio 1858 ad Alençon, nella chiesa di Notre Dame. I desideri di Zelia cominciano ad avverarsi. Nel 1860 le nasce Maria Luisa, la prima figlia e nei tredici anni successivi partorisce altre otto volte, per un totale di sette femminucce e due maschietti. Molte gioie, ma anche forte dolore, perché i due fratellini e una sorellina non raggiungono i sei mesi di vita e un’altra figlia, Maria Elena, muore all’età di cinque anni e mezzo. Tutte le cinque sorelle rimaste sceglieranno la vita religiosa. La più famosa di loro sarà l’ultima della nidiata: la carmelitana Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, nata il 2 gennaio 1873 e passata al Cielo il 30 settembre 1887. Due anni prima della nascita di Teresa, Luigi cede ad un nipote il suo negozio di orologeria e affianca la moglie nell’attività dei merletti, andando regolarmente a Parigi per vendere i prodotti migliori e assai preziosi del laboratorio di Zelia. La famiglia vive in un clima gioioso di amore e di fede, quando nell’estate del 1876 inizia per Zelia un anno di duro calvario. Le viene diagnosticato e confermato un grave tumore al seno, purtroppo non più operabile. Non cessa la fiducia nella Provvidenza, si intensificano le preghiere, le figlie maggiori accompagnano la madre in un faticoso pellegrinaggio a Lourdes per invocare la grazia, ma la via di Zelia non sarà quella della guarigione. La giornata del 28 agosto 1877 è iniziata da pochissimi minuti, quando 5/ COLLABORIAMO questo edificante esempio di madre e lavoratrice viene accolto fra le braccia del Creatore. Teresa, che con tutte le sorelle e il padre assiste al transito, ricorderà quelle ultime ore con grande commozione nei suoi Manoscritti. Luigi cede tutta l’attività dei merletti e con le figlie si trasferisce a Lisieux, sempre in Normandia, 90 chilometri più a nord, in una casa con giardino, chiamata Les Buissonnets. Qui vive facendo studiare le figliole, portandole in vacanza al mare di Trouville e Deauville, facendole viaggiare (Maria e Paolina a Parigi per l’Esposizione Universale; Teresa e Celina in pellegrinaggio a Roma…), assecondando la loro vocazione, vedendole prendere il volo una ad una verso il monastero. Un attacco di paralisi lo blocca per tutto il mese di maggio 1887, ma fortunatamente il problema sembra risolversi e Luigi può riprendere una vita normale. Un anno dopo, però, il male si ripresenta con segnali sempre più importanti. Riesce comunque ad essere presente al Carmelo per la vestizione della sua “reginetta” Teresa il 10 gennaio 1889. Un mese dopo, purtroppo, sopraggiunge la grave crisi di encefalopatia vascolare progressiva che costringe i familiari a farlo ricoverare in un ospedale di Caen. Vi rimane per oltre tre anni, fino a quando nel maggio 1892, totalmente paralizzato, viene ricondotto a casa. Altri due anni di sofferenza per lui, per le figliole al Carmelo e soprattutto per Celina, che l’assiste amorevolmente fino all’ultimo istante. L’angelo del Signore passa a prenderlo il 29 luglio 1894. Un mese e mezzo dopo, anche Celina si unisce alle sorelle al monastero delle Carmelitane. La Provvidenza del Signore ha messo sulla stessa via, quella da lui voluta, gli sposi Luigi e Zelia. Loro hanno risposto molto seriamente alla chiamata, dando vita ad una famiglia splendida, dove hanno regnato amore, gioia, disponibilità alla vocazione ed anche prove e sofferenze. Tutto questo li ha incamminati sul sentiero GRANDE PELLEGRINAGGIO D’AUTUNNO AI LUOGHI DI S. TERESA • 13 settembre 2007 (giovedì) Bologna/Digione - Messa in partenza, pranzo lungo il percorso, cena e pernottamento. • 14 settembre (venerdì) Mattino: Digione/Chartres. Visita alla cattedrale e pranzo. Pomeriggio: Chartres/Alençon (paese di nascita di S. Teresa). Cena e pernottamento. Messa lungo il percorso. • 15 settembre (sabato) Mattino: Alençon/Lisieux. Messa, visite e pranzo. In serata: Ritorno ad Alençon per cena e pernottamento. • 16 settembre (domenica) Mattino: Alençon/Le-Mont-SaintMichel (dopo i pellegrinaggi al Gargano e alla Sacra di S. Michele, completiamo il trittico dei santuari più famosi dedicati all’Arcangelo). Messa, visite e pranzo. In serata: Ritorno ad Alençon per cena e pernottamento. Don Guido torna in Africa... I della santità. La causa di beatificazione (in corso) dei coniugi Martin-Guérin li porterà alla gloria degli altari insieme alla loro figliola più famosa. Dal Cielo saranno certamente un aiuto per tanti sposi che vogliono vivere seriamente la propria vocazione matrimoniale. Carlo Sancini l nostro carissimo don Guido Gnudi, che da sempre ha operato nell’ambito dell’ONARMO e delle Case per ferie come valido collaboratore di don Giulio Salmi, riparte come missionario per la Tanzania. La diocesi di Bologna opera in quella terra ad Usokami con sacerdoti, religiose e laici. Don Guido ha già esercitato il suo ministero a Usokami dal 1974 al 1979: ora ritorna in quella missione con la stessa generosità e lo stesso slancio di prima. Vogliamo dire a don Guido la nostra ammirazione e la nostra vicinanza: GRAZIE per questo straordinario esempio di missionarietà sacerdotale e cristiana. Il nostro impegno gli sarà vicino con la preghiera e la solidarietà. Lo saluteremo con gioia e pregheremo con lui il I° maggio, in occasione del suo 45° di sacerdozio. • 17 settembre (lunedì) Mattino: Alençon/Tours. Messa alla tomba di S. Martino e visita. Proseguimento e pranzo lungo il percorso. Pomeriggio: Sosta a Nevers, visita alla tomba di Santa Bernadette e recita del Rosario. Proseguimento per Paray-le-Monial. Cena e pernottamento. • 18 settembre (martedì) Mattino: Messa a Paray-le-Monial, al monastero di Santa Margherita M. Alacoque e partenza per Cluny. Visita e pranzo. Pomeriggio: Cluny/Ars. Visita alla chiesa del Santo Curato. Proseguimento per Lione. Cena e pernottamento. • 19 settembre (mercoledì) Lione/Bologna - Messa e pranzo lungo il percorso. Per programma dettagliato, informazioni e iscrizioni rivolgersi ai nostri Uffici di Via Marescalchi: tel. 051.22.83.10. P ietro ha lasciato la Casa d’Accoglienza per una dimora più grande e luminosa, accolto dal Signore. Riceviamo dalla figlia e pubblichiamo: Carissimi, grazie di cuore per aver accolto con affetto mio padre. Per lui la Casa d’Accoglienza era diventata la sua seconda casa. La mamma, che all’inizio era contraria a mandarlo perché avrebbe voluto essere in grado di continuare lei stessa ad assisterlo, diceva che era contenta che stesse da Voi, perché lì gli volevano bene. Grazie per aver aiutato mio padre a riparlare al Signore nella preghiera. Sono certa che ora lui pregherà per tutti. Grazie a tutti quelli che l’hanno conosciuto e gli hanno regalato anche solo un sorriso o una parola. Il Signore Vi ricolmi della sua benedizione. Nazzarena Casadei 6/ COLLABORIAMO Mons. Enelio Franzoni è in Paradiso D on Enelio ci ha lasciato. Aveva 94 anni, ma lo spirito era quello del ragazzo. Tanti amici che l’avevano conosciuto nelle Case per ferie, nelle passeggiate sui monti o nelle numerose riunioni tenute a Villa Pallavicini, erano presenti ai suoi funerali, per accompagnarlo nell’ultima salita. Ci vorranno interi libri per ricordare l’opera di mons. Enelio Franzoni, ma queste pochissime righe vogliono esprimere tutto l’affetto che ci ha legati a lui per tanti anni. Un vero uomo di Dio, una grandissima figura di prete, una vita assolutamente straordinaria ed esemplare. Ha vissuto gli ultimi anni col forte desiderio di raggiungere il Paradiso. Lo diceva spesso ed ora si è avverato quel momento. Alla Messa di esequie, presieduta dal cardinale arcivescovo Carlo Caffarra, presenti tante autorità civili e militari, italiane ed estere in una chiesa stipatissima dove una gran parte di fedeli non è riuscita ad entrare, è stata ri- cordata la sua vita, il suo eroismo, il suo amore per la patria e il desiderio di conservare la memoria dei suoi tanti giovani soldati sacrificati in Russia, nella II Guerra mondiale. Li aveva assistiti fino all’ultimo, aveva voluto rimanere prigioniero coi superstiti per non abbandonarli (nonostante a lui fosse stato consentito di ritornare in Italia). Quei giovani che il triste destino della guerra aveva prematuramente mandato in avanscoperta, ora, dopo averlo atteso a lungo, accolgono il loro Cappellano per fargli festa. Il cardinale ha concluso la sua omelia con le parole: “Ora affidiamo quest’anima grande e nobile alla misericordia di Dio, con la speranza che la sua testimonianza sia custodita nella memoria del nostro presbiterio e della nostra comunità civile: perché produca molto frutto”. Ciao, don Enelio. Si parlerà a lungo di te. Sei stato un fantastico esempio di vita! C.S. le a u it ir p S o t n e m a t s e T Il suo Mio Dio, vorrei parlarti dell’ora della mia morte. La morte vorrei vederla in faccia e non averne paura; è la suggestione che mi hanno lasciato i ragazzi che ho visto morire in guerra a 20 anni. Ma non è possibile; Gesù ha avuto paura e ne avrò anch’io; accetto con Lui di pavere, tradere et mestum esse. Oppure sarò ridotto a rudere, senza accorgermi di morire; oggetto di compassione perché la testa non mi serve più. Come tu vorrai o Dio mio. La preghiera che vorrò fare nell’ultima ora è questa: Dio mio non mi abbandonare! Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta!... Padre perdona i miei peccati… Prendimi oggi con Te in Paradiso, nelle Tue mani affido il mio spirito! Ti ringrazio perché mi hai creato a tua immagine e somiglianza; perché ho potuto conoscere Cristo Signore; perché tante volte ho potuto vedere la Terra dove è nato; ho visto dove è morto; il Suo lago, il Suo cielo, i Suoi fiori, gli uccelli dell’aria che Lui respirava e che ho respirato anch’io; ho potuto camminare per le Sue strade. Ti ringrazio perché mi hai dato l’onore di parlare tante volte di Lui e di imbandire la Tavola dove il pane era il Suo Corpo e il vino era il Suo Sangue. Ti ringrazio perché mi hai fatto conoscere S. Francesco; fa’ che tutti i ragazzi e la gente che hanno visitato Assisi con me, non dimentichino mai il messaggio di quel Santo. Ti ringrazio perché mi hai fatto incontrare tanti bambini e ho potuto lodarti con loro cantando. Fa’ che i giovani che mi hanno seguito sui monti, non dimentichino la Tua grandezza e la bellezza riflessa nelle cime, nei fiori, nelle acque, nella gente, nelle chiese delle Alpi. Benedici tutta la gente che ho incontrato per le strade di campagna, di città, che mi davano festa anche quando non rispondevano al mio saluto. Prendimi, Signore Iddio! che io Ti veda finalmente Padre, Figlio, Spirito Santo, non più velato ma faccia a faccia, così come Tu sei! Cristo Gesù, Luce del mio cammino, motivo del mio canto, mostrami il Padre, Tua Madre Maria, mia madre, mio padre, tutti quelli che mi hanno preceduto nel Regno ed aspettato. Fa’ che sia vero “…canterò per sempre la lode del Signore…”. Don Enelio Franzoni 7/ COLLABORIAMO 31 gennaio 2007 La polisportiva ANTAL PALLAVICINI ha compiuto 48 anni B ambini che ridono e si abbracciano. Bambini che salutano i genitori sulle gradinate, l’espressione felice e un po’ intimidita sul viso. Bambini che corrono dai giganti della pallacanestro per farsi fare un autografo, una foto, oppure semplicemente per salutarli. L’essenziale della 48a Assemblea Generale è in queste prime righe, la soddisfa- zione di chi ha lavorato (... sono stati tanti e preziosi) per organizzare la serata è nelle piccole faccine compiaciute degli oltre 300 fra bambini e bambine, per una volta tutti insieme al centro dell’attenzione, non come squadra, non come sezione, ma come Polisportiva. Sono loro il centro nevralgico di questa Polisportiva, il fulcro di energia che si espande, si trasmette e si respira ovunque, nei campi da Basket, da Calcio, nelle palestre della Ginnastica, sotto le reti della Pallavolo e sul parquet dei giocatori di Hockey; strutture che ormai faticano a tenere gli oltre 400 iscritti della Polisportiva, tanta è l’esuberanza e la voglia di giocare in gruppo in questi piccoli atleti in crescita. Sono tante le autorità intervenute a questo evento: autorità sportive, politiche, atleti professionisti (fra questi il playmaker della Virtus Pallacanestro Fabio Di Bella, accompagnato dal Presidente Claudio Sabattini, e il centro della Fortitudo Jerome Moiso, oltre al campione italiano under 23 di ciclocross Rafael Visinelli). L’energia dei bambini ha contagiato anche queste persone, che hanno vissuto l’intervento alla serata non come un obbligo, ma come un privilegio. La positività e l’allegria dei piccoli atleti ha unito tutti, giocatori, allenatori, genitori, assessori e presiden- ti, in una piacevole atmosfera caotica e festosa, dove si sono susseguite le esibizioni di tutte e quattro le scuole della nostra Polisportiva (nell’ordine Ginnastica, Calcio, Minibasket e Minivolley). Ai salti ed alle corse dei bambini si sono alternate le cerimonie di premiazione delle squadre e degli atleti menzionati ed iscritti all’albo d’oro per l’impegno, la moralità, l’attaccamento ai colori sociali dimostrato ed i risultati ottenuti durante la stagione sportiva 2005/2006. Il tutto accompagnato dagli interventi e dalla partecipazione del Presidente della Polisportiva Luciano Finelli e di don Antonio Allori, a sottolineare l’importanza dell’educazione e della spiritualità, in una Polisportiva fondata su principi solidi, base fondamentale per la maturazione, sia sportiva che morale, dei nostri piccoli atleti. Matteo Zini 8/ COLLABORIAMO 1 aprile • Domenica delle Palme ore 10,00 ore 10,30 appuntamenti Prossimi Ritrovo con gli ex allievi. Benedizione dell’ulivo, processione e Santa Messa. 5 aprile • Giovedì Santo ore 17,00 ore 18,30 Ritiro spirituale per i Collaboratori, guidato da don Giuseppe Nozzi. S. Messa nella Cena del Signore, con Rito della Lavanda dei piedi. 06 aprile • Venerdì Santo ore 16,00 ore 18,30 Via Crucis. Celebrazione della Passione del Signore e adorazione della Croce. 1 maggio • Festa di S. Giuseppe Lavoratore. 19 maggio • Sabato Apertura della Casa per Ferie di Pinarella. 31 maggio • Festa della Visitazione di Maria a Elisabetta • Festa della Casa della Carità. ore 18,00 Processione con l’Immagine della Madonna da Villa Pallavicini alla Casa della Carità. 1 giugno • Venerdì Si svolge il primo grande convegno del Congresso Eucaristico Diocesano in occasione del 750 anniversario del decreto di liberazione dei servi della gleba a Bologna. 7 giugno • ore 20,30 Solennità del Corpus Domini a Villa Pallavicini. Celebrazione Vicariale del Congresso Eucaristico Diocesano – Santa Messa, Processione e Benedizione Eucaristica – sono presenti tutte le parrocchie del Vicariato Bologna Ovest. 15 agosto • L’ONARMO alla festa di Villa Revedin. Anche quest’anno ti invitiamo a SOSTENERE LE NOSTRE ATTIVITÀ N. 1 - I TRIMESTRE GEN.-FEB.-MAR. 2007 / Anno XLVIII SPED. ABB. POSTALE ART. 2 COMMA 20/C - L.662/96 FIL. BO Direttore responsabile: Mons. Colombo Capelli Direzione e Redazione: 40123 Bologna - Via Marescalchi, 4 Tel. 051.22.83.10 - Fax 051.22.21.48 Aut. del Trib. di Bologna n. 2870, in data 3-2-1959 stampa litografia sab - 051.46.13.56 C/C post. n. 19911403 Fondazione Gesù Divino Operaio Villa Pallavicini - Via M.E. Lepido, 196 40132 Bologna E-mail Fondazione: [email protected] E-mail Cooperativa: [email protected] Sito Internet: www.matteotalbot-onarmobologna.it La informiamo che i suoi dati personali in nostro possesso sono trattati, anche con l’ausilio di mezzi elettronici e/o automatizzati, nel rispetto della normativa vigente, all’interno della nostra Organizzazione ed al fine di inviarLe il nostro periodico, informazioni relative alla nostra attività, ringraziamenti per eventuali offerte o donazioni. Potrà esercitare i diritti di cui all’art.7 del D.Lgs. 196/03, rivolgendosi alla nostra Sede di Bologna, ivi compresa l’espressa richiesta di non ricevere ulteriori invii. Con una Tua semplice firma, lo Stato destinerà il 5 per mille del tuo IRPEF alla FONDAZIONE GESÙ DIVINO OPERAIO. Scrivi questo numero nell’apposito spazio della Tua dichiarazione dei redditi: 01064580374 La Legge prevede, in base alla scelta del contribuente, la destinazione di una quota pari al 5 per mille dell’IRPEF a finalità di sostegno del volontariato, di associazioni e fondazioni riconosciute. Per noi è molto importante contare su questo aiuto, che non incide in alcun modo su di te in termini economici, per poter così continuare a realizzare le opere avviate da Mons. Giulio Salmi: dare aiuto a tante persone che si trovano nel bisogno, edificare il Nuovo Villaggio della Speranza a favore di giovani famiglie numerose e di famiglie con anziani. Non inserendo il nostro codice nell’apposita casella, non risparmi nulla: semplicemente le somme rimarranno allo Stato che le userà per altri scopi. Ricorda che la destinazione del precedente 8 per mille non viene in alcun modo modificata. 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