Buona Pasqua! - Fondazione Gesù Divino Operaio

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Buona Pasqua! - Fondazione Gesù Divino Operaio
Trimestrale della Fondazione Gesù divino operaio - Bologna - via Marescalchi 4
Buona Pasqua!
ATTENZIONE In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Bologna C.M.P. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tassa dovuta.
i
l nuovo Villaggio della Speranza sta
crescendo. Si è già completato il coperto. Ora cominciano i lavori di rifinitura e la costruzione degli impianti tecnologici.
Abbiamo bisogno dell’aiuto e della
preghiera di tutti.
Solo con la benedizione della Divina
Provvidenza e il sostegno dei generosi
potremo andare avanti.
Questo ampliamento del Villaggio è
un complesso abitativo che vuole proporsi come “segno concreto di vita comunitaria”.
Come la parte del Villaggio di prima
costruzione, voluta per una particolare
attenzione al mondo degli anziani, il
suo ampliamento nasce come segno
del Congresso Eucaristico diocesano di Bologna, proposta concreta e
manifestazione sempre rinnovata
che la Chiesa pone nella famiglia
una, indivisa, aperta alla vita e sorgente di speranza per la società.
Il Villaggio (per tale motivo) non è un
insediamento ideato per risolvere le
necessità abitative delle famiglie, ma
un luogo in cui, trovando unione e forza attorno alla Parola del Vangelo, si
impara a condividere assistenza, amicizia, tempo, capacità, dialogo... per
crescere insieme come comunità cristiana.
(continua a pag. 2)
Martedì 1° maggio 2007
FESTA di SAN GIUSEPPE LAVORATORE
- Programma Ore 10,30 Ritrovo di tutti gli amici a
Villa Pallavicini
Ore 12,00 S. Messa concelebrata.
Presiede don Guido Gnudi, in partenza per la missione di Usokami.
Festeggiamo oggi gli Assistenti delle
Case per Ferie:
• per 60 anni di sacerdozio: don Dario
Zanini;
• per 45 anni di sacerdozio: don Guido Gnudi, mons. Arnaldo Fraccaroli,
don Vittorio Serra;
• per 40 anni di sacerdozio: don Antonio Allori, don Alberto Di Chio, don Vittorio Fortini, don Ferdinando Gallerani.
Ore 13, 00 Pranzo (*).
Nel pomeriggio spettacolo di arte varia.
Angolo con divertimenti e attrattive varie per bambini, a cura dello Staff Animatori della Polisportiva.
Per tutta la giornata saranno in funzione: lo Stand gastronomico e i Mercatini
“delle confezioni” nel corridoio della
Palestra e “dei manufatti” nel laboratorio del Villaggio della Speranza.
(*) Per il pranzo (per chi può: offerta di
€. 10 che andrà a favore del nuovo Villaggio della Speranza) è assolutamente indispensabile da parte di tutti la
prenotazione entro sabato 28 aprile
(telefonare al 051.22.83.10). Confidiamo nella generosità di tutti.
San Paolo parla della vita cristiana in termini sportivi. Così scrive ai
cristiani di Filippi: “Mi sforzo di correre per afferrare Cristo, perché anch’io sono stato afferrato da Gesù
Cristo. Non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro corro verso la meta per
arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”. (3,12-14)
Dice proprio così: ognuno di noi
è stato afferrato da Cristo e deve
correre verso di Lui.
Spesso siamo distratti, stanchi,
sfiduciati... Ma la vera giovinezza
dei cristiano – qualunque sia la sua
età – consiste nell’essere disposto
a ‘correre’, che vuol dire: generosità, apertura, servizio, amore, donazione.
Il Signore per te ha dato la vita, è
andato in croce è morto ed è risorto.
Pasqua vuol dire questo passaggio a vita nuova.
Quale augurio più bello ci possiamo scambiare, se non un augurio di novità di vita e di una corsa
veloce e convinta sulla grande pista
della vita?
A Villa Pallavicini vogliamo coltivare questa ambizione: che giovani
e anziani, uomini e donne abbiano
questo desiderio e questa volontà
di essere nuovi, essere aquile,
nella grande corsa verso Colui che
ci ha afferrati per primo.
I sacerdoti di Villa Pallavicini
e gli Assistenti delle Case per Ferie
2/ COLLABORIAMO
Notificazione dell’Arcivescovo
per il Congresso Eucaristico Diocesano 2007
N
ella fedeltà ad una preziosa tradizione della Chiesa di Dio in Bologna celebreremo nell’anno 2007
il Congresso Eucaristico Diocesano.
Aperto solennemente il 4 Ottobre 2006
nella Festa di San Petronio, si concluderà solennemente il 7 Ottobre 2007.
Il tema del Congresso vi è già noto:
“Se uno è in Cristo è una nuova creatura”. Sarà questo testo divinamente
ispirato di S. Paolo a guidare, orientare
ed ispirare tutto il nostro percorso congressuale, secondo due direzioni fondamentali.
La prima: “se uno è in Cristo”: Il
Congresso Eucaristico è una grande
occasione di grazia perché ciascuno di
noi e ogni nostra comunità si radichi
sempre più profondamente in Cristo vivente nella sua Chiesa.
È proprio dell’uomo collocarsi e dimorare dentro alla realtà consapevolmente e liberamente. È propria dell’uomo cioè la cultura, la quale in fondo
non è che la modalità umana di porsi
dentro alla realtà.
Solo se poniamo la nostra persona
in Cristo, se dimoriamo in Lui, siamo
nella verità e nel bene, dal momento
che ciascuno di noi è stato pensato e
(segue da pag. 1)
La carità, la preghiera, la celebrazione Eucaristica, gli incontri periodici,
il confronto reciproco sono gli strumenti indicati per raggiungere le finalità prefissate.
Il “vecchio” e il “nuovo” costituiscono
un’unica realtà in cui ci si prefigge la
reciproca familiarità e collaborazione.
Il nuovo complesso abitativo è destinato a famiglie numerose, famiglie con
anziani a carico, giovani coppie e anche famiglie di altra nazionalità, che
siano disposte ad accettarne lo spirito
e le finalità e a farsi attive collaboratrici
di questo cammino di crescita comunitaria e cristiana.
progettato dal Padre in Lui, a Sua immagine. È Cristo la posizione vera e
giusta dentro alla realtà.
Concretamente: dobbiamo assimilare il pensiero di Cristo e essere illuminati, istruiti e guidati dalla luce della
sua Parola. E la nostra libertà è chiamata ad esercitarsi nel modo con cui
Cristo ha esercitato la sua libertà.
È l’Eucaristia che ci assimila a Cristo; che ci fa pensare e vivere come
Lui. Ci fa “essere in Cristo”. Il Congresso Eucaristico è dunque l’occasione
propizia per riposizionare la nostra
persona, la nostra vita nel modo giusto; per riordinare la nostra vita attorno
al suo centro, Cristo Gesù Signore.
La seconda: “è una nuova creatura”. Il Congresso Eucaristico è un
evento ecclesiale, è un fatto proprio
della Chiesa di Dio in Bologna, poiché
è espressione e professione della sua
fede.
Conosciamo però bene la parola del
Signore secondo la quale il suo discepolo è luce del mondo e sale della terra, e che una rinuncia ad essere tali ci
condannerebbe alla totale insignificanza esistenziale: buoni solo ad essere
buttati via, calpestati dagli uomini.
L’incontro Eucaristico in Cristo rinnova intimamente la nostra persona: diventiamo realmente una nuova creatura. Rinnovati nell’essere, siamo resi capaci di vivere una vita nuova. Orbene la
vita umana è come intessuta di alcune
esperienze fondamentali: ogni biografia umana si compone di alcuni capitoli
fondamentali, quali il lavoro, gli affetti,
per fare solo due fondamentali esempi.
Durante l’anno del Congresso Eucaristico rifletteremo in tre percorsi che
si concluderanno con tre convegni, su
tre fondamentali dimensioni della vita
umana: l’esperienza della convivenza
civile in quanto generata dalla carità
nella libertà; l’esperienza dell’educazione delle nuove generazioni, punto
decisivo nella costruzione della storia
di un popolo; il lavoro umano ed il
rapporto dell’uomo con il creato.
Affidiamo il nostro anno congressuale alla B. Vergine di S. Luca nostra
patrona. Sia Ella ad introdurci sempre
più profondamente nel mistero di Cristo, in una relazione sempre più profonda col suo divino Figlio.
L’assegnazione è di competenza
della Fondazione Gesù Divino Operaio
che si avvale di un’istruttoria curata da
apposito comitato.
La consegna della chiavi avverrà per
mano del Cardinale Arcivescovo sabato 29 settembre, festa dei santi Arcan-
geli Michele, Gabriele e Raffaele, alla
vigilia delle celebrazioni finali del Congresso Eucaristico Diocesano.
Grazie a tutti per la collaborazione,
l’aiuto in offerte e la preghiera.
Card. Carlo Caffarra
Arcivescovo di Bologna
Don Antonio
3/ COLLABORIAMO
D
omenica 21 gennaio, primo anniversario della morte di Don
Giulio, dopo la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal
Vescovo mons. Ernesto Vecchi, è stata
inaugurata ufficialmente la Via Don
Giulio Salmi, strada all’interno del
complesso di Villa Pallavicini, che partendo dal numero civico 196/3 di Via M.
E. Lepido, fiancheggia il Villaggio della
Speranza, i campi sportivi, la Casa
della Carità e termina in Via Cavalieri
Ducati.
Prima di scoprire la targa, il dott. Virginio Merola, Assessore all’Urbanistica
del Comune di Bologna, ha spiegato
che la decisione relativa a questa nuova Via, su proposta del Quartiere di
Borgo Panigale, è stata presa in deroga
alle norme vigenti (che non consentirebbero intitolazioni di vie o piazze a
personaggi, se non sono trascorsi dieci
anni dalla morte) ed ha avuto il consenso unanime dell’apposita Commissione, visti i meriti eccezionali di don Giulio, che già in vita aveva ricevuto importanti e solenni riconoscimenti dall’Amministrazione Municipale di Bologna.
La cerimonia è avvenuta alla presenza di molte autorità politiche, civili,
sindacali e di numerosissimo popolo.
Benedicendo i presenti e la stessa
targa della nuova Via, il Vescovo ha così pregato: «O Dio, che in ogni tempo e
in ogni luogo sei vicino a chi ti serve
Agli amici
di don Giulio Salmi
Caro amico,
è trascorso non molto tempo dalla dipartita di mons. Giulio Salmi.
Desideriamo conservarne la memoria come uomo di Dio, come
sacerdote della Chiesa che ha speso tutta la sua esistenza al servizio dei più piccoli: è stato davvero un segno dell’amore di Dio in
mezzo a noi.
Per questo abbiamo preso l’iniziativa di raccogliere anche i più
piccoli frammenti di quanto egli ci ha lasciato.
Un piccolo questionario può aiutarti a ricordare fatti e parole,
anche in tempi ormai lontani.
Siamo disponibili ad un incontro (a Villa Pallavicini o presso la tua
abitazione). Se c’è possibilità di un testo scritto da te preparato,
saremo lieti di riceverlo; oppure si può registrare su magnetofono
una tua testimonianza.
Incaricato per questa raccolta e ricerca è mons. Alberto di
Chio, a cui ci si può rivolgere per ogni chiarimento o per prendere un appuntamento (cell. 340.862.39.86 – fax 051.40.48.48).
Un “grazie” cordialissimo fin da ora nel Signore.
Don Antonio
con amore e confida nella tua protezione, benedici quanti transiteranno
per questa strada; il tuo angelo li preceda e li accompagni, perché, superata ogni insidia, giungano sani e salvi
alla meta desiderata. Amen».
***
Alcune domande a proposito
di don Giulio Salmi
1. Quando e in quale occasione hai conosciuto don Giulio?
2. Quali rapporti di amicizia, di collaborazione, di lavoro hai avuto con lui?
3. C’é qualche fatto, episodio, incontro, circostanza che particolarmente ti ha fatto
comprendere chi era don Giulio?
4. Secondo te, quale era la caratteristica
principale che ha guidato la vita e l’azione di don Giulio?
5. Di lui, quale ti è restato particolarmente
stampato nel cuore e nella memoria?
6. Hai qualche lettera o documento o foto
dì don Giulio, di cui possiamo conservare la fotocopia?
7. C’è qualche altra memoria che desideri
sia fatta conoscere a chi non ha avuto la
fortuna di conoscere don Giulio?
4/ COLLABORIAMO
LUIGI E ZELIA MARTIN
Genitori di Santa Teresa di Lisieux
L
ouis (Luigi) Martin, figlio di un capitano dell’esercito francese, nasce a Bordeaux, nel sud della
Francia, il 22 aprile 1823. Quando il
bambino ha otto anni, la famiglia si
trasferisce ad Alençon, in Normandia.
Diventato giovanotto, Luigi non segue
la carriera militare del padre, preferendo specializzarsi nel mestiere di
orologiaio. A ventidue anni, dopo lunga meditazione sul proprio futuro, si
presenta ai monaci del Gran San Bernardo per darsi alla vita religiosa. Ha
compiuto gli studi presso i Fratelli delle Scuole cristiane, ma non viene accettato in monastero perché non conosce il latino.
Azélie (Zelia) Guérin nasce a Gandelain il 23 dicembre 1831. Anche suo
padre è un militare che, maturata l’età
della pensione, nel 1844 decide di trasferirsi con la famiglia nella vicina
Alençon. Qui intraprende il mestiere di
falegname, mentre la moglie apre una
caffetteria, senza però grande successo.
Cresciuta in un ambiente molto severo e rigoroso, Zelia non ha un’infanzia felice (anni dopo scriverà “Tristi come un sudario sono state la mia infanzia e la mia giovinezza”). È intelligente, molto brava a scuola e va forgiandosi un carattere rude e scrupoloso.
Forse anche per questo la sua domanda di entrare nel convento delle
Figlie della Carità di S. Vincenzo de’
Paoli non viene accettata. Dopo il
colloquio, la superiora non la ritiene idonea.
“Le vostre vie non sono le
mie vie”. Il Signore, nel cui libro
tutto è scritto e che ben conosce la nostra via, a volte sembra divertirsi a tracciare disegni misteriosi nell’esistenza
delle persone. La vita monacale non era disegnata né per
Luigi, né per Zelia.
Luigi va allora a Parigi e vi rimane tre anni per perfezionarsi
nel suo mestiere, poi torna ad
Alençon dove nel 1850 acquista
una casa e apre un’orologeria.
Zelia, che a scuola ha appreso anche la fine arte del merletto (il “punto
d’Alençon” è una tecnica di pizzo che
dal 1600 si è diffusa dapprima in Francia, poi in tutta Europa), arrivata alla
soglia dei vent’anni e dimostratasi particolarmente abile in questo campo,
apre una piccola azienda. È una vera
manager. Varie merlettaie lavorano per
lei e il prodotto del suo laboratorio viene molto apprezzato.
Luigi è un giovane distinto che conduce una vita abbastanza ritirata, ma
non disdegna la compagnia degli amici
del Circolo cattolico, coi quali dimostra
abilità nel gioco del biliardo e coltiva
l’hobby della pesca. Però sua madre è
inquieta a vedere quel figlio ormai
trentaquattrenne ancora scapolo.
Zelia a ventisette anni. Da quando non è stata accolta dalle suore
pensa che il suo futuro sarà il
matrimonio e sogna molti figli
da consacrare al Signore. Un
giorno, mentre transita sul Pont
Saint-Léonard, nota un uomo
di bella fisionomia e atteggiamento riservato. È Luigi e fra
quei due giovani scocca la
scintilla.
Dopo breve fidanzamento,
Zelia Guérin e Luigi Martin celebrano il sacramento del Matrimonio il 13 luglio 1858 ad Alençon,
nella chiesa di Notre Dame.
I desideri di Zelia cominciano ad
avverarsi. Nel 1860 le nasce Maria
Luisa, la prima figlia e nei tredici anni
successivi partorisce altre otto volte,
per un totale di sette femminucce e
due maschietti. Molte gioie, ma anche
forte dolore, perché i due fratellini e
una sorellina non raggiungono i sei
mesi di vita e un’altra figlia, Maria Elena, muore all’età di cinque anni e
mezzo.
Tutte le cinque sorelle rimaste sceglieranno la vita religiosa. La più famosa di loro sarà l’ultima della nidiata:
la carmelitana Santa Teresa di Gesù
Bambino e del Volto Santo, nata il 2
gennaio 1873 e passata al Cielo il 30
settembre 1887.
Due anni prima della nascita di Teresa, Luigi cede ad un nipote il suo
negozio di orologeria e affianca la moglie nell’attività dei merletti, andando
regolarmente a Parigi per vendere i
prodotti migliori e assai preziosi del laboratorio di Zelia.
La famiglia vive in un clima gioioso
di amore e di fede, quando nell’estate
del 1876 inizia per Zelia un anno di
duro calvario. Le viene diagnosticato
e confermato un grave tumore al seno, purtroppo non più operabile. Non
cessa la fiducia nella Provvidenza, si
intensificano le preghiere, le figlie
maggiori accompagnano la madre in
un faticoso pellegrinaggio a Lourdes
per invocare la grazia, ma la via di Zelia non sarà quella della guarigione.
La giornata del 28 agosto 1877 è iniziata da pochissimi minuti, quando
5/ COLLABORIAMO
questo edificante esempio di madre e
lavoratrice viene accolto fra le braccia
del Creatore. Teresa, che con tutte le
sorelle e il padre assiste al transito, ricorderà quelle ultime ore con grande
commozione nei suoi Manoscritti.
Luigi cede tutta l’attività dei merletti
e con le figlie si trasferisce a Lisieux,
sempre in Normandia, 90 chilometri
più a nord, in una casa con giardino,
chiamata Les Buissonnets. Qui vive
facendo studiare le figliole, portandole
in vacanza al mare di Trouville e
Deauville, facendole viaggiare (Maria
e Paolina a Parigi per l’Esposizione
Universale; Teresa e Celina in pellegrinaggio a Roma…), assecondando
la loro vocazione, vedendole prendere
il volo una ad una verso il monastero.
Un attacco di paralisi lo blocca per
tutto il mese di maggio 1887, ma fortunatamente il problema sembra risolversi e Luigi può riprendere una vita
normale. Un anno dopo, però, il male
si ripresenta con segnali sempre più
importanti. Riesce comunque ad essere presente al Carmelo per la vestizione della sua “reginetta” Teresa il 10
gennaio 1889. Un mese dopo, purtroppo, sopraggiunge la grave crisi di
encefalopatia vascolare progressiva
che costringe i familiari a farlo ricoverare in un ospedale di Caen. Vi rimane
per oltre tre anni, fino a quando nel
maggio 1892, totalmente paralizzato,
viene ricondotto a casa. Altri due anni
di sofferenza per lui, per le figliole al
Carmelo e soprattutto per Celina, che
l’assiste amorevolmente fino all’ultimo
istante. L’angelo del Signore passa a
prenderlo il 29 luglio 1894. Un mese e
mezzo dopo, anche Celina si unisce
alle sorelle al monastero delle Carmelitane.
La Provvidenza del Signore ha
messo sulla stessa via, quella da lui
voluta, gli sposi Luigi e Zelia. Loro
hanno risposto molto seriamente alla
chiamata, dando vita ad una famiglia
splendida, dove hanno regnato amore, gioia, disponibilità alla vocazione
ed anche prove e sofferenze. Tutto
questo li ha incamminati sul sentiero
GRANDE PELLEGRINAGGIO D’AUTUNNO
AI LUOGHI DI S. TERESA
• 13 settembre 2007 (giovedì)
Bologna/Digione - Messa in partenza, pranzo lungo il percorso, cena e pernottamento.
• 14 settembre (venerdì)
Mattino: Digione/Chartres. Visita
alla cattedrale e pranzo. Pomeriggio: Chartres/Alençon (paese di
nascita di S. Teresa). Cena e pernottamento. Messa lungo il percorso.
• 15 settembre (sabato)
Mattino: Alençon/Lisieux. Messa,
visite e pranzo. In serata: Ritorno
ad Alençon per cena e pernottamento.
• 16 settembre (domenica)
Mattino: Alençon/Le-Mont-SaintMichel (dopo i pellegrinaggi al
Gargano e alla Sacra di S. Michele,
completiamo il trittico dei santuari
più famosi dedicati all’Arcangelo).
Messa, visite e pranzo. In serata:
Ritorno ad Alençon per cena e pernottamento.
Don Guido
torna in Africa...
I
della santità. La causa di beatificazione (in corso) dei coniugi Martin-Guérin li porterà alla gloria degli altari insieme alla loro figliola più famosa. Dal
Cielo saranno certamente un aiuto
per tanti sposi che vogliono vivere seriamente la propria vocazione matrimoniale.
Carlo Sancini
l nostro carissimo don Guido Gnudi, che da sempre ha
operato nell’ambito dell’ONARMO e delle Case per ferie
come valido collaboratore di don Giulio Salmi, riparte come missionario per la Tanzania.
La diocesi di Bologna opera in quella terra ad Usokami
con sacerdoti, religiose e laici.
Don Guido ha già esercitato il suo ministero a Usokami
dal 1974 al 1979: ora ritorna in quella missione con la
stessa generosità e lo stesso slancio di prima.
Vogliamo dire a don Guido la nostra ammirazione e la
nostra vicinanza: GRAZIE per questo straordinario esempio di missionarietà sacerdotale e cristiana. Il nostro impegno gli sarà vicino con la preghiera e la solidarietà.
Lo saluteremo con gioia e pregheremo con lui il I° maggio, in occasione del suo 45° di sacerdozio.
• 17 settembre (lunedì)
Mattino: Alençon/Tours. Messa alla tomba di S. Martino e visita. Proseguimento e pranzo lungo il percorso. Pomeriggio: Sosta a
Nevers, visita alla tomba di Santa
Bernadette e recita del Rosario.
Proseguimento per Paray-le-Monial. Cena e pernottamento.
• 18 settembre (martedì)
Mattino: Messa a Paray-le-Monial,
al monastero di Santa Margherita
M. Alacoque e partenza per Cluny.
Visita e pranzo. Pomeriggio:
Cluny/Ars. Visita alla chiesa del
Santo Curato. Proseguimento per
Lione. Cena e pernottamento.
• 19 settembre (mercoledì)
Lione/Bologna - Messa e pranzo
lungo il percorso.
Per programma dettagliato, informazioni e iscrizioni rivolgersi ai nostri Uffici di Via Marescalchi:
tel. 051.22.83.10.
P
ietro ha lasciato la Casa d’Accoglienza per una
dimora più grande e luminosa, accolto dal Signore.
Riceviamo dalla figlia e pubblichiamo:
Carissimi,
grazie di cuore per aver accolto con affetto
mio padre. Per lui la Casa d’Accoglienza era diventata la sua seconda casa. La mamma, che all’inizio era contraria a mandarlo perché avrebbe voluto essere in grado di continuare lei stessa ad assisterlo, diceva che era contenta che
stesse da Voi, perché lì gli volevano bene.
Grazie per aver aiutato mio padre a riparlare al Signore nella preghiera. Sono certa che
ora lui pregherà per tutti. Grazie a tutti quelli
che l’hanno conosciuto e gli hanno regalato anche solo un sorriso o una parola.
Il Signore Vi ricolmi della sua benedizione.
Nazzarena Casadei
6/ COLLABORIAMO
Mons. Enelio Franzoni è in Paradiso
D
on Enelio ci ha lasciato. Aveva
94 anni, ma lo spirito era quello
del ragazzo. Tanti amici che l’avevano conosciuto nelle Case per ferie, nelle passeggiate sui monti o nelle
numerose riunioni tenute a Villa Pallavicini, erano presenti ai suoi funerali,
per accompagnarlo nell’ultima salita.
Ci vorranno interi libri per ricordare l’opera di mons. Enelio Franzoni, ma
queste pochissime righe vogliono
esprimere tutto l’affetto che ci ha legati a lui per tanti anni. Un vero uomo di
Dio, una grandissima figura di prete,
una vita assolutamente straordinaria
ed esemplare. Ha vissuto gli ultimi anni col forte desiderio di raggiungere il
Paradiso. Lo diceva spesso ed ora si è
avverato quel momento.
Alla Messa di esequie, presieduta
dal cardinale arcivescovo Carlo Caffarra, presenti tante autorità civili e militari, italiane ed estere in una chiesa stipatissima dove una gran parte di fedeli non è riuscita ad entrare, è stata ri-
cordata la sua vita, il suo eroismo, il
suo amore per la patria e il desiderio di
conservare la memoria dei suoi tanti
giovani soldati sacrificati in Russia,
nella II Guerra mondiale. Li aveva assistiti fino all’ultimo, aveva voluto rimanere prigioniero coi superstiti per non
abbandonarli (nonostante a lui fosse
stato consentito di ritornare in Italia).
Quei giovani che il triste destino della
guerra aveva prematuramente mandato in avanscoperta, ora, dopo averlo
atteso a lungo, accolgono il loro Cappellano per fargli festa. Il cardinale ha
concluso la sua omelia con le parole:
“Ora affidiamo quest’anima grande e
nobile alla misericordia di Dio, con la
speranza che la sua testimonianza sia
custodita nella memoria del nostro
presbiterio e della nostra comunità civile: perché produca molto frutto”.
Ciao, don Enelio. Si parlerà a lungo
di te. Sei stato un fantastico esempio di
vita!
C.S.
le
a
u
it
ir
p
S
o
t
n
e
m
a
t
s
e
T
Il suo
Mio Dio, vorrei parlarti dell’ora della mia morte. La morte vorrei vederla in faccia e non averne
paura; è la suggestione che mi hanno lasciato i ragazzi che ho visto morire in guerra a 20 anni.
Ma non è possibile; Gesù ha avuto paura e ne avrò anch’io; accetto con Lui di pavere, tradere et
mestum esse. Oppure sarò ridotto a rudere, senza accorgermi di morire; oggetto di compassione perché la testa non mi serve più.
Come tu vorrai o Dio mio. La preghiera che vorrò fare nell’ultima ora è questa: Dio mio non mi
abbandonare! Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta!... Padre perdona i miei peccati… Prendimi
oggi con Te in Paradiso, nelle Tue mani affido il mio spirito!
Ti ringrazio perché mi hai creato a tua immagine e somiglianza; perché ho potuto conoscere
Cristo Signore; perché tante volte ho potuto vedere la Terra dove è nato; ho visto dove è morto;
il Suo lago, il Suo cielo, i Suoi fiori, gli uccelli dell’aria che Lui respirava e che ho respirato anch’io; ho potuto camminare per le Sue strade. Ti ringrazio perché mi hai dato l’onore di parlare
tante volte di Lui e di imbandire la Tavola dove il pane era il Suo Corpo e il vino era il Suo Sangue.
Ti ringrazio perché mi hai fatto conoscere S. Francesco; fa’ che tutti i ragazzi e la gente che
hanno visitato Assisi con me, non dimentichino mai il messaggio di quel Santo.
Ti ringrazio perché mi hai fatto incontrare tanti bambini e ho potuto lodarti con loro cantando.
Fa’ che i giovani che mi hanno seguito sui monti, non dimentichino la Tua grandezza e la bellezza riflessa nelle cime, nei fiori, nelle acque, nella gente, nelle chiese delle Alpi.
Benedici tutta la gente che ho incontrato per le strade di campagna, di città, che mi davano festa anche quando non rispondevano al mio saluto.
Prendimi, Signore Iddio! che io Ti veda finalmente Padre, Figlio, Spirito Santo, non più velato
ma faccia a faccia, così come Tu sei!
Cristo Gesù, Luce del mio cammino, motivo del mio canto, mostrami il Padre, Tua Madre Maria, mia madre, mio padre, tutti quelli che mi hanno preceduto nel Regno ed aspettato.
Fa’ che sia vero “…canterò per sempre la lode del Signore…”.
Don Enelio Franzoni
7/ COLLABORIAMO
31 gennaio 2007
La polisportiva ANTAL PALLAVICINI
ha compiuto 48 anni
B
ambini che ridono e si abbracciano. Bambini che salutano i
genitori sulle gradinate, l’espressione felice e un po’ intimidita
sul viso. Bambini che corrono dai giganti della pallacanestro per farsi fare un autografo, una foto, oppure
semplicemente per salutarli. L’essenziale della 48a Assemblea Generale
è in queste prime righe, la soddisfa-
zione di chi ha lavorato (... sono stati
tanti e preziosi) per organizzare la
serata è nelle piccole faccine compiaciute degli oltre 300 fra bambini e
bambine, per una volta tutti insieme
al centro dell’attenzione, non come
squadra, non come sezione, ma come Polisportiva. Sono loro il centro
nevralgico di questa Polisportiva, il
fulcro di energia che si espande, si
trasmette e si respira ovunque, nei
campi da Basket, da Calcio, nelle palestre della Ginnastica, sotto le reti
della Pallavolo e sul parquet dei giocatori di Hockey; strutture che ormai
faticano a tenere gli oltre 400 iscritti
della Polisportiva, tanta è l’esuberanza e la voglia di giocare in gruppo in
questi piccoli atleti in crescita.
Sono tante le autorità intervenute
a questo evento: autorità sportive,
politiche, atleti professionisti (fra questi il playmaker della Virtus Pallacanestro Fabio Di Bella, accompagnato
dal Presidente Claudio Sabattini, e il
centro della Fortitudo Jerome Moiso,
oltre al campione italiano under 23 di
ciclocross Rafael Visinelli).
L’energia dei bambini ha contagiato anche queste persone, che hanno
vissuto l’intervento alla serata non
come un obbligo, ma come un privilegio. La positività e l’allegria dei piccoli atleti ha unito tutti, giocatori, allenatori, genitori, assessori e presiden-
ti, in una piacevole atmosfera caotica
e festosa, dove si sono susseguite le
esibizioni di tutte e quattro le scuole
della nostra Polisportiva (nell’ordine
Ginnastica, Calcio, Minibasket e Minivolley). Ai salti ed alle corse dei
bambini si sono alternate le cerimonie di premiazione delle squadre e
degli atleti menzionati ed iscritti all’albo d’oro per l’impegno, la moralità,
l’attaccamento ai colori sociali dimostrato ed i risultati ottenuti durante la
stagione sportiva 2005/2006. Il tutto
accompagnato dagli interventi e dalla partecipazione del Presidente della Polisportiva Luciano Finelli e di
don Antonio Allori, a sottolineare l’importanza dell’educazione e della spiritualità, in una Polisportiva fondata
su principi solidi, base fondamentale
per la maturazione, sia sportiva che
morale, dei nostri piccoli atleti.
Matteo Zini
8/ COLLABORIAMO
1 aprile • Domenica delle Palme
ore 10,00
ore 10,30
appuntamenti
Prossimi
Ritrovo con gli ex allievi.
Benedizione dell’ulivo, processione e Santa Messa.
5 aprile • Giovedì Santo
ore 17,00
ore 18,30
Ritiro spirituale per i Collaboratori, guidato da don Giuseppe Nozzi.
S. Messa nella Cena del Signore, con Rito della Lavanda dei piedi.
06 aprile • Venerdì Santo
ore 16,00
ore 18,30
Via Crucis.
Celebrazione della Passione del Signore e adorazione della Croce.
1 maggio • Festa di S. Giuseppe Lavoratore.
19 maggio • Sabato
Apertura della Casa per Ferie di Pinarella.
31 maggio • Festa della Visitazione di Maria a Elisabetta • Festa della Casa della Carità.
ore 18,00
Processione con l’Immagine della Madonna da Villa Pallavicini alla Casa della Carità.
1 giugno • Venerdì
Si svolge il primo grande convegno del Congresso Eucaristico Diocesano in occasione del 750 anniversario del decreto
di liberazione dei servi della gleba a Bologna.
7 giugno •
ore 20,30
Solennità del Corpus
Domini a Villa Pallavicini.
Celebrazione Vicariale del Congresso Eucaristico Diocesano – Santa Messa, Processione e Benedizione
Eucaristica – sono presenti tutte le parrocchie del Vicariato Bologna Ovest.
15 agosto • L’ONARMO alla festa di Villa Revedin.
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N. 1 - I TRIMESTRE GEN.-FEB.-MAR. 2007 / Anno XLVIII
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