Ferrero Rocher, l`etichetta è bolzanina
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Ferrero Rocher, l`etichetta è bolzanina
AZEPOM...............27.08.2010.............23:21:52...............FOTOC11 Oggi si può Sabato 28 agosto 2010 Acquistare e vendere oro e monete senza IVA e senza problemi HORUS - BOLZANO Via L. da Vinci, 3/G 11 HORUS - BOLZANO Te l . 0 4 7 1 2 8 7 5 4 5 Nella foto da destra Mauro Bampi e Michele Libori dell’ azienda «Bel» di Bolzano RITRATTO D’AZIENDA Ferrero Rocher, l’etichetta è bolzanina Da quarant’anni la «Bel» produce adesivi per i marchi più prestigiosi L’impresa è stata fondata nel 1963 oggi alla guida ci sono gli eredi delle famiglie Bambi e Libori Specializzati nei materiali per il marketing: 50 dipendenti e 8 milioni di euro di fatturato MEDIOCREDITO di Antonella Mattioli BOLZANO. Piccolo e tondo quello della Ferrero Rocher: è il sigillo dell’elegante confezione di carta stagnola dorata che avvolge il cioccolatino. Quello della Marlene è azzurro cielo con la scritta bianca: è il marchio che rende immediatamente riconoscibile la mela altoatesina. In comune due cose: sono entrambi adesivi e vengono prodotti dalla «Bel», di via Zuegg. L’azienda bolzanina che, nel corso degli anni, si è specializzata in una produzione di nicchia com’è appunto il variegato mondo del materiale adesivo. È stata l’evoluzione voluta dai figli dei fondatori: Evan Bampi e Bruno Libori. Era il 1963 quando i due soci fondarono la «Bel». La partenza? Gli imballaggi. Commercializzavano, e solo in piccola parte producevano, scatole e tutto quando serve per l’imballaggio della merce. Intuirono che quello era il momento di rischiare, perché nascevano anche in Alto Adige i primi supermercati. Sono gli anni della grande crescita: Libori e Bampi allargano il raggio d’azione ai timbri ad inchiostro che servono per mettere il prezzo alla merce. Importano i pezzi dall’estero, li montano e li rivendono: prima decine, poi centinaia e migliaia. I supermercati spuntano ormai come funghi ovunque e i due soci entrano ancora di più in questo mercato, specializzandosi nella commercializzazione di tutto ciò che serve per la gestione di un magazzino. Negli anni Ottanta in azienda arrivano i figli dei fondatori. Mauro Bampi, Michele Libori, la sorella Nicoletta. Si conoscono da quando erano bambini, ma il lavoro è un’altra cosa. Non sempre le fusioni a freddo danno i risultati sperati. Nel loro caso invece funziona. Ciascuno si ritaglia i propri spazi: Mauro Bampi cura la parte commerciale, Michele Libori la logistica, sua sorella Nicoletta marketing e qualità. Evan Bampi è scomparso alcuni anni fa, mentre Bruno Libori, pur non avendo più un ruolo operativo, siede nel cda ed è comunque sempre in azienda. Un’azienda che nel corso degli anni ha cambiato sede, da via Kravogl si è spostata in via Zuegg, ed ha cambiato pelle puntando forze e risorse sulle etichette adesive che vengono prodotte a Bolzano. Anche se per una piccola parte ha mantenuto il legame con le origini, in quanto continua a fornire elementi che servono per l’allestimento dei supermercati. Nella sede di via Zuegg, da dove escono ogni giorno milioni di etichette destinate ai più svariati prodotti per un totale di 9 milioni di metri quadrati di carta adesiva, lavorano oggi una cinquantina di persone e l’azienda ha un fatturato che nell’ultimo anno In calo i prestiti Sopra le macchine al lavoro nella sede di via Zugg, qui sotto Nicoletta Libori (Foto Digital Life) ha raggiunto gli 8 milioni e 700 mila euro. Il 20% della produzione è destinato ai mercati stranieri (Francia, Germania, Belgio, Olanda, qualcosa anche nei Paesi dell’Est), il resto è per il mercato nazionale, di cui il 6% resta in Alto Adige. Ogni etichetta ha una sua storia, per quanto riguarda la scelta del colore, della grafica, dei caratteri delle scritte. Nulla, neppure una sfumatura tra il beige e il sabbia, è lasciato al caso. Gli addetti al marketing delle singole aziende sanno che l’etichetta è importante per una serie di motivi. Rende immediatamente identificabile un prodotto e riconoscibile tra mille altri. Ma sull’etichetta adesiva non c’è solo il marchio. Ci sono anche una serie di altre indicazioni che vanno dal prezzo alla provenienza, ai componenti, alla scadenza. Gli adesivi si possono BOLZANO. Il cda di Mediocredito Trentino-Alto Adige, presieduto da Franco Senesi (nella foto) ha approvato ieri il bilancio semestrale della Banca al 30 giugno. La ripresa dell’economia si va lentamente consolidando anche se in modo ancora discontinuo: il primo semestre 2010, ancora molto difficile per il contesto congiunturale, ha visto Mediocredito migliorare il margine di interesse del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e conseguire un utile netto sostanzialmente allineato con quello dell’esercizio 2009 semestralizzato. Il perdurante effetto della drastica diminuzione della domanda di credito finalizzato e di operazioni di finanza connesse con fusioni ed integrazioni aziendali da parte delle imprese ha determinato un calo degli impieghi rispetto agli anni precedenti. «Nonostante il calo di domanda - si legge in una nota - non è mai venuta meno l’attenzione della Banca al sostegno delle imprese: i nuovi affidamenti alle imprese, pari a circa 123 milioni, sono calati solo dell’11,9% rispetto al primo semestre 2009, quando non si erano ancora manifestati i drammatici effetti della crisi. Anche i crediti complessivi verso la clientela subiscono una contrazione limitata al 2,2% rispetto al 2009 attestandosi sui 1.350 milioni». usare anche per lanciare una campagna promozionale, com’è quella che sta preparando la Loacker puntando proprio sui prodotti della «Bel». Il più importante cliente dell’azienda di via Zuegg è la francese «Avery Berkel» che produce bilance, seguita dall’italianissima Coop. E la crisi ha colpito anche il business delle etichette? «Credo che nessun settore - spiega Michele Libori - possa dirsi immune. E purtroppo ancora non si vedono segnali di ripresa. Il mercato è diventato schizzofrenico: gli ordini arrivano all’ultimo momento e devi essere in grado di soddisfare subito la domanda. Ciò rende impossibile ogni tipo di programmazione. Bisogna lavorare con la massima flessibilità per non perdere i clienti». A RIPRODUZIONE RISERVATA