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LO SCENEGGIATORE SASSARESE CHE DA' VITA A DYLAN DOG (NUOVA SARDEGNA)
Sassari, 9 mag 2010 (La Nuova Sardegna) - Per il prossimo autunno, dopo un lunghissimo parto più che decennale, è finalmente prevista l'uscita della
trasposizione cinematografica diretta da Kevin Munroe. In attesa di vedere sul grande schermo il loro Dylan Dog impersonato da Brandon Routh, i fan
dell'indagatore dell'incubo - un po' preoccupati dalle notizie riguardanti lo stravolgimento della storia nella scrittura del film - continuano a seguire il
fumetto. La storia dell'ultimo numero, il 284, porta la firma del sassarese Bruno Enna, autore anche di una delle storie che fanno parte dello speciale
«Color fest» (pubblicato da pochi giorni) dedicato al personaggio ideato a metà degli anni Ottanta da Tiziano Sclavi.
«Nel segno del dolore» rappresenta il ritorno dello sceneggiatore di Sassari sulla serie regolare dopo oltre due anni. Dall'albo 254 («Vite in gioco»)
disegnato, come quest'ultimo, da Nicola Mari. In totale la dodicesima storia di "Dylan Dog" pubblicata con i dialoghi di Bruno Enna. «La prima - ricorda
l'autore - risale al 2004 per la collana Maxi in cui erano presenti tre storie. La mia si chiamava "L'uomo di plastica". Un debutto molto emozionante
anche perché venivo dal fumetto Disney e dovevo scrivere una storia cupa, tetra.
È stato un bel trampolino di lancio per i numeri seguenti». Bruno Enna da tempo si divide tra il mondo disneyano e bonelliano (ma lavora anche per
altre case editrici) che presentano due modi di scrivere diversi: «All'inizio avevo qualche difficoltà - spiega lo sceneggiatore sassarese - ma ormai mi
sono abituato a questo doppio modo. Topolino mi permette di esprimere il mio lato istrionico, Dylan Dog invece la mia anima nera».
«Nel segno del dolore» ha come protagonista Pandora, una ragazza apparentemente fragile che però nasconde un terrificante segreto: è in grado di
uccidere semplicemente sfiorando le sue vittime. Un potere sfruttato da una madre senza scrupoli e che l'ha costretta a una vita senza amici,
circondata solo dall'odio e dalla paura del prossimo. Fino all'incontro con l'indagatore dell'incubo che con l'amore proverà a salvarla da se stessa. «È una
storia che parla di superstizione, contro la superstizione - rivela l'autore - Come negli altri numeri "Dylan Dog" parla soprattutto dei diversi, degli altri, di
coloro che vengono additati come mostri».
Da pochi giorni è anche in vendita il nuovo numero della collana «Dylan Dog Color Fest», appuntamento annuale a colori con il fumetto. Il volume ospita
quattro storie complete di circa trenta pagine di cui una scritta da Bruno Enna. Il filo conduttore dello speciale è in questo caso l'umorismo che
caratterizza il disegno, ma non tutte le trame: «La mia storia - sottolinea lo sceneggiatore sassarese - è disegnata da Fabio Celoni. È molto surreale. Per
scriverla mi sono rifatto alla tradizione del grouchino. Dylan vive in un incubo le barzellette raccontate da Groucho».
Sempre in questo periodo di Bruno Enna - che anticipa di avere in cantiere una miniserie tutta sua per Sergio Bonelli Editore - è uscito in Francia, il
paese delle meraviglie per il fumetto, il primo volume di «Coeur de papier» (ne sono previsti tre) per l'importante collana «Metamorphose» (casa
editrice Soleil) diretta da Barbara Canepa, italiana emigrata Oltralpe. «I disegni - racconta lo sceneggiatore sassarese - sono di Giovanni Rigano. La
collana comprende storie che si possono definire di genere gotico. La mia è una sorta di incubo vissuto da un bambino. Un po' un "Alice" al maschile».
Fabio Canessa