Esperienza

Transcript

Esperienza
n. 5/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1,
DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata
COP 5-10:COP 2-05 23/04/10 14:48 Pagina 1
Esperienza
Mensile di attualità, cultura e informazione
ECONOMIA: La nuova Fiat
PERSONAGGI DEL PASSATO: Modigliani
GIOIELLI D’ITALIA: Noto
UOMINI E AZIENDE: Stampiave
I GRANDI FIUMI: La Senna
L’INTERVISTA: Arrigo Levi
II COP 5‰:Layout 2 23/04/10 12:22 Pagina II
IL TUO CINQUE PER MILLE:
UN PICCOLO IMPEGNO PER GRANDI RISULTATI
ANLA
Decidi di devolvere il tuo cinque per mille all’ANLA
• Non ti comporta spese aggiuntive
• non rappresenta una scelta alternativa all’otto per mille
• ci permette di continuare a lavorare per difendere
e promuovere i nostri valori
730/UNICO
CUD
Nello spazio dedicato alla
scelta per la destinazione
del cinque per mille sulla
dichiarazione dei redditi
firma nel riquadro
“Sostegno del volontariato
e delle altre
organizzazioni non
lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di
promozione sociale e
delle associazioni
riconosciute che operano
nei settori di cui all’art.
10, c.1. lett a), del D.Lgs:
n. 460 del 1997” e
inserisci il codice fiscale
dell’Anla
all. A
Tutti i soci che SONO ESONERATI
dal presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o
mod. unico) possono effettuare la scelta per la destinazione dell’8 e del
5 per mille compilando l’allegato A del mod CUD 2010. Dopo averlo firmato
nei riquadri di scelta e nell’apposito riquadro in fondo alla pagina possono
trasmetterlo alla nostra sede in Via Monte delle Gioie, 13
tel. 06/86321128 fax 06/86322076 mail: [email protected]
che provvederà alla trasmissione telematica.
80031930581 AIUTA L’ANLA E I SUOI VOLONTARI A SOSTENERE
CONSERVA QUESTA
COMUNICAZIONE PER AVERE A
PORTATA DI MANO IL CODICE
FISCALE ANLA AL MOMENTO
DELLA DICHIARAZIONE DEI
REDDITI
I NOSTRI VALORI E LE NOSTRE INIZIATIVE
SCEGLI DI DEVOLVERE
IL 5 PER MILLE
Il tuo contributo per noi è importante
Sommario 5-10:Layout 2 27/04/10 12:06 Pagina 3
DIRETTORE RESPONSABILE
Franco Panzolini
CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi
SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del
passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy).
AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini
(Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri),
Igor Uboldi (Economia).
OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor
Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e
virtù).
R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli),
Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa
(Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite),
Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna
(Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola),
Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy
(Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo
D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo).
HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi,
Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, Alberto
U. Rogi, Raimondo Tassini, Maria Luisa Urbano.
GRAFICA Annalisa Gatti
IMPAGINAZIONE Roberta Greco
SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini
EDITORE A.N.L.A.
Associazione Nazionale Seniores d’Azienda
Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma
Tel. 06/86321128 r.a.
Fax 06/86322076
e-mail: [email protected]
www.anla.it
PUBBLICITÀ DIRETTA
FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)
STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA
19/5/1977 n. 16824
RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
Terenzio Grazini
ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero
euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero
euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a
mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai
sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr
633/1972 e successive modificazioni.
Tiratura media copie 120.000
Finito di stampare il 05-05-2010
Federazione Italiana
Editori Giornali
A.N.L.A.
Iscritta al n. 22 del registro delle
Associazioni di Promozione Sociale
Codice Fiscale: 80031930581
PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci
COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino
Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini,
Franco Panzolini.
SOMMARIO
OPINIONI
Editoriale – Il rispetto delle regole .............................................................................. 5
Vizi e virtù – I tesorini di mamma ............................................................................... 6
Visti da fuori – Anche in Inghilterra nasce un terzo incomodo ................................... 7
Primo piano – Troppi vincoli per le imprese ............................................................... 9
AFFARI SOCIALI
Dai lettori .............................................................................................................. 10-13
Il fatto • La scomparsa di Apollinare Veronesi • Non dite… ma dite…
• Contesa la pizza da due monarchie • Troppi ragazzi abbandonano la scuola
Previdenza - Le pensioni e l’Isee nel “collegato lavoro” .................................... 14-15
Sanità - Cure shock per un sistema malato ............................................................... 15
Fisco - Come correggere la dichiarazione dei redditi. Il ravvedimento operoso ....... 16
Legale - I giudici popolari nei giudizi di assise ......................................................... 17
Economia - E’ nata la nuova Fiat ............................................................................... 18
40 anni di commutazione automatica ..................................................................... 19
VIAGGI
Gioielli d’Italia – Noto ........................................................................................ 22-23
I grandi fiumi – La Senna .................................................................................... 24-25
L’ITALIA CHE LAVORA
Uomini e Aziende - Stampiave ............................................................................. 26-29
NOTIZIE ANLA................................................................................................. 30-36
Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Seniores Selex Galileo), Circolo Ricreativo Culturale Dipendenti del Comune di Pordenone, Circolo
Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Gani-Ilva Bagnoli, Savio Marcello,
Seniores Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni Battista”, Seniores Ex Ilssa Viola-“Gruppo Medaglie d’Oro”. Anla Toscana. Anla Padova.
Lettere, arte, storia e via via. Rinnovo cariche e organizzazione.
Made in Italy - Occhiali: noi siamo il Paese vincente ............................................... 38
STORIE
Italia per bene - Il mondo dei disabili e come aiutarlo ............................................. 39
L’intervista - Arrigo Levi .................................................................................... 40-41
Personaggi del passato - Modigliani.................................................................... 42-43
ATTUALITÀ
Sport - Alessandra Sensini e il windsurf .............................................................. 46-47
Le ragazze d’oro del tennis italiano ...................................................................... 48-49
Scienza e tecnica - Si studia per prevedere le eruzioni vulcaniche ........................... 50
Cultura - Gli arazzi dei Gonzaga.......................................................................... 51-54
Il libro del mese - Le grandi Mostre
ESPERIENZA FAMIGLIA
Consigli per la casa ................................................................................................... 55
Medicina – L’epatite C: il killer silenzioso! .............................................................. 56
Posta condominiale.................................................................................................... 57
Monete – Un omaggio all’Alfa Romeo ...................................................................... 58
Francobolli – Un mese davvero impegnativo!........................................................... 59
Computer – Twitter-mania ................................................................................... 60-61
Tempi di attesa troppo lunghi al pc? Attenzione alla sindrome di Hourglass
Facebook uccide il Face to Face
Collezionismo – In asta a Las Vegas “tutto” Michael Jackson ................................. 61
Civiltà della tavola – Patate transgeniche: questi i limiti fissati................................ 63
Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (5)............................................. 63
I vitigni del territorio e della cultura enoica nazionale
Franciacorta, lo “Champagne” italiano
Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64
Natura – L’acqua si spreca, specie in agricoltura ...................................................... 65
Auto – Come opere d’arte........................................................................................... 65
Oroscopo ................................................................................................................... 66
alberghi 4-8-62:Layout 2 23/04/10 16:01 Pagina 4
Ceriale
Casa
Vacanz e
Riviera dei Fiori
Mary
–––––––––––––––––––––––––––––
Via Orti, 59 - 17023 Ceriale (Sv)
–––––––––––––––––––––––––––––
Per informazioni e prenotazioni
tel. 0182/990187
Una casa albergo a 50 metri dal mare
con Minialloggi arredati, corredati e con
TV; cambio biancheria, Riscaldamento
centrale. Sala tv, ogni comfort. Prezzi
mensili invernali agevolati.
Riviera delle Palme
Hotel Le Palme***
Situato direttamente sul mare e dotato
di tutti i comforts che un moderno albergo a 3 stelle può offrire, tra i quali una
cucina particolarmente curata e specializzata in piatti di pesce, con menù a
scelta, Tv sat, ascensore, climatizzazione (nelle camere con supplemento), parcheggio privato limitato
Lungomare Europa, 64
63039 San Benedetto del Tronto (AP)
Tel. 0735/81678-84369
e 0523/334196 (inverno)
www.hotellepalme.info
Offerta speciale soci Anla 2010*
Prezzi settimanali di pensione com-
pleta comprese bevande ai pasti,
servizio spiaggia e tasse!
2/6-9/6 ................................ € 336,00
10/6-18/6 ............................ € 399,00
19/6-2/7 e 24/7-4/8 ........ € 448,00
3/7-23/7 e 24/8-31/8 ..... € 504,00
5/8-23/8 ............................. € 609,00
1/9-11/9 .............................. € 336,00
–––––––––––––––––––––––––––––––––––
* I prezzi si intendono per persona
con sistemazione in camera doppia
–––––––––––––––––––––––––––––––––––
Quotazioni per gruppi a richiesta
Via Nazionale, 44 - 84010 Minori (SA) Tel. 089.877142 Fax 089.853636
[ÉàxÄ
ftÇàt_âv|t
fâÑxÜ|ÉÜ
===
Recentemente rinnovato, gestito direttamente dai proprietari
offre un’ambiente cordiale e familiare, sorge adiacente agli
scavi archeologici del I sec. d.C., vicinissimo al mare ed a pochi km dai centri più rinomati di Amalfi, Ravello e Positano
con i quali è ben collegato.
Camere: con servizi privati, phon, linea cortesia, telefono con
chiamata diretta, tv sat (pacchetto SKY su richiesta), filodiffusione, cassaforte, connessione wireless, aria condizionata dal
01/06 al 30/09, minibar, quasi tutte
con balcone.
Servizi: ristorante con cucina tipica (su
richiesta vegetariana), prima colazione
a buffet, bar, internet point, sala lettura, spazi esterni, solarium.
Parcheggio: disponiamo di garage custodito interno all’hotel a pagamento.
Spiaggia convenzionata con lettini,
sdraio ed ombrelloni a pagamento.
Animali di piccola taglia ammessi
Distanze: dal mare 50 metri. Dal centro: in centro
[email protected] - www.hotelsantalucia.it
Costiera Amalfitana
Si organizzano
escursioni
giornaliere lungo
la costa
amalfitana, nella
penisola
sorrentina, Capri,
Pompei e
Paestum
Periodi.:
A
B
C
01/03 – 26/03
24/04 – 01/05
27/03 – 05/04
06/04 – 23/04
29/05 – 25/06
26/06 – 29/06
02/05 – 28/05
30/06 – 14/07
15/07 – 12/09
01/10 – 20/12
13/09 – 30/09 21/12 – 06/01/11
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Mezza pensione
42,00
55,00
70.00
Pensione completa 49,00
62,00
78.00
I prezzi s’intendono a persona
al giorno. Supplemento doppia
uso singola € 20,00;
Supplemento cenone di
capodanno € 80,00. 10% di
sconto sul terzo e quarto letto.
Si accettano Gruppi (minimo
25 pax) con sconti del 10% sulle
tariffe applicate ai soci Anla.
5% DI SCONTO SU PRENOTAZIONI CONFERMATE 45 GIORNI
PRIMA!!!
EDITORIALE:Layout 1 23/04/10 15:16 Pagina 5
OPINIONI
EDITORIALE
di Franco Panzolini
IL RISPETTO DELLE REGOLE
riccio” politico.
Così accade fin- A Ca’ Foscari di Venezia la grande mostra
ché non si concor- dell’arte russa del ‘900 con la presenza di
molti pittori condannati a suo tempo dal
dano le regole da regime sovietico. Per la copertina di questo
seguire nella con- numero di Esperienza abbiamo scelto – anduzione delle trat- che perché l’estate è ormai vicina – il quadro di Nikolaj Troshin: “Colazione sull’ertative. Infatti, pri- ba”, del 1976
ma di mettersi ad
un tavolo, la premessa indispensabile è definire le regole
da rispettare, in modo che, nel malaugurato caso di rottura, si sappia con chiarezza chi e perché non ha voluto condividere una riforma.
Il principio comune alle regole deve essere quello della
loro finalità e idoneità ad accompagnare le parti a una
conclusione positiva del negoziato, vale a dire il varo di
una riforma concordata tra maggioranza e opposizione e
tra Governo e Regioni, se non al cento per cento almeno
con il più ampio consenso possibile.
Tra le regole che potrebbero essere efficaci, riteniamo utile inserire: la individuazione del luogo dove trattare,
l’apertura alla partecipazione degli incontri dei rappresentanti di tutti i partiti, se necessario anche delle imprese e
dei sindacati, la determinazione dei poteri dei componenti delle delegazioni, la inaccettabilità di condizioni pregiudiziali, l’accordo su scadenze precise.
Il luogo (non in senso fisico) più adatto dovrebbe essere
il Parlamento, o una Commissione bicamerale o il doppio
binario, cioè una Camera che tratta una riforma mentre
l’altra ne tratta una diversa. Tenendo peraltro presente che
non venga limitato lo svolgersi normale dei lavori parlamentari, salvo il momento della discussione in aula delle
riforme pronte per l’approvazione.
La strada per una svolta costruttiva della legislatura è in
salita e accidentata. Forti sono gli interessi dei conservatori, cioè di coloro che di fatto, sebbene mai dichiarandolo, puntano al fallimento del riformismo, magari per dimostrare l’incapacità dell’attuale classe politica; non si dimentichi però che per le riforme è la stessa Costituzione
ad indicare due vie: quella della maggioranza parlamentare di ampia portata, che può venire solo da innovazioni
condivise, o quella della conferma referendaria di innovazioni assunte a maggioranza semplice. E’ evidente il vantaggio dei partiti di maggior peso o storia nel percorrere
la prima via. Sarebbe comunque deprecabile, nonché incomprensibile per tutti i cittadini perdere l’occasione di
una prospettiva di tre anni senza scontri elettorali, davvero unica e forse irripetibile.
e ne è parlato tanto in campagna elettorale, ad
iniziativa delle opposizioni con riferimento ai
vari tentativi della maggioranza per far rientrare nella competizione per le regionali il Pdl della provincia di Roma, che si riteneva escluso ingiustamente. Come la storia della nostra politica ci insegna, il rispetto delle regole è solitamente invocato e preteso quando sono i comportamenti dell’avversario a contrastare con le medesime. Ma poi quali sono queste regole? E meritano rispetto anche se creano ingiustizia? Ovviamente non stiamo parlando delle leggi in vigore, che
vanno rispettate da tutti i loro destinatari e non solo, ma
occorre tener conto che le leggi hanno anche una loro gerarchia, cioè alcune hanno una valenza primaria e quindi
generale, come quelle fondamentali della Costituzione,
altre di rango inferiore, come quelle procedurali o limitate ad alcuni aspetti della vita sociale.
Ci sono inoltre le regole non scritte, che meritano lo stesso ossequio di quelle scritte, alla sola condizione che siano riconosciute da tutti, quali ad esempio le regole dell’etica, che appunto rappresenta l’insieme delle norme di
condotta seguite da una persona o da un gruppo di persone in un determinato settore della vita sociale, come dovrebbe essere nella politica.
Mentre dobbiamo ancora lamentarci della crisi economica in cui ci dibattiamo, non si dimentichi che è stata generata dalla mancanza di etica, cioè dall’insufficiente rispetto delle regole (del mercato, della finanza, dell’economia,
ecc.). Se non c’è rispetto delle regole, non c’è etica, né ordine, né giustizia, tutt’al più c’è retorica, che è l’arte del
parlare bene e a lungo senza un contenuto costruttivo.
Oggi sembra che tutti i partiti vogliano le riforme e le vorrebbero condivise. Le elezioni regionali non hanno sanzionato la maggioranza governativa, anzi si è affermata e
c’è stato un grande successo della Lega Nord; comunque
nessuno dei partecipanti alla competizione è stato avvilito, tutti possono vantare almeno un parziale successo difensivo. Questo potrebbe agevolare l’apertura di un confronto leale e costruttivo sulle riforme necessarie. Anche
il Governo invoca l’avvio rapido del percorso riformatore, il presidente della Repubblica si augura che le riforme
si facciano entro la vigente legislatura, coincidente con la
fine del suo mandato, istituzioni, imprese e sindacati le ritengono indifferibili. Però, visto che non è possibile riformare tutto, occorrerebbe indicare quali siano quelle effettivamente necessarie, le più urgenti da fare, e da quale iniziare, altrimenti si rischia di restare al palo del “chiacchie-
S
5
VIZI E VIRTù 6:Layout 1 23/04/10 15:17 Pagina 6
OPINIONI
di Maria Venturi
VIZI E VIRTU’
I TESORINI DI MAMMA
S
ia per viscerale repulsione, sia per la patetica
speranza che a colpi di telecomando potremmo
“rieducare” la televisione, ogni volta che un
programma vira verso la rissa, gli insulti, la
volgarità, la macabra ricostruzione di un fatto di sangue o
l’osceno scoop di un congiunto straziato portato in studio
per dare un’impennata agli ascolti con indignazione e
lacrime, subito mi affretto a sintonizzarmi altrove.
Ma la scorsa settimana non ne sono stata capace: facendo
zapping attraverso i canali satellitari, mi sono casualmente imbattuta in un programma Made in Usa che proponeva “il meglio” degli ultimi concorsi di miss Baby
America. Una bimbetta sui cinque anni, si stava esibendo
con una canzone di Madonna: tacchi a spillo, calzoncini
di pelle, occhi bistrati, labbra tumide e riccioloni platinati, si muoveva e ammiccava come una prostituta formato
bonsai.
A esibizione finita, mentre il pubblico la osannava con
fischi e urla di entusiasmo, la madre l’ha stretta tra le braccia piangendo di commozione. Paralizzata dallo sbigottimento, ho assistito al secondo exploit: altra bimbetta in
minigonna e top rosa, con seni imbottiti, ciglia finte, labbra
rosso sangue che offriva un saggio di danza oscenamente
sexy. Il meglio del meglio è stato il backstage, ovvero il
“dietro le quinte”, con le mamme che esortavano le figliolette a impegnarsi di più, altre mamme che rimbrottavano
severamente quelle che aspettavano il loro turno d’uscita
mostrando chiari segni di paura.
A questo punto – e
non è retorica – il
cuore non mi ha
retto e mi sono
sottratta al morboso fascino dell’orrore. Per quanto
trash la nostra Tv
possa essere, non
ha mai toccato (e
ritengo che mai
impunemente
potrebbe toccare)
simili abissi di
indecente manipolazione dell’infanzia. La nostra
cultura vede come
patologia, e non
come “normalità”,
iniziare le bambine di età prescolare a emergere, apparire, firmare contratti, diventare protagoniste.
Quanto hanno lavorato, le mammine d’Oltreoceano, per
insegnare alle loro figlie a cantare, muoversi, truccarsi,
essere seduttive? E a quante sollecitazioni, quante fatiche,
quante sottili violenze queste bimbette sono state costrette
per arrivare alle selezioni finali?
Un indimenticabile film con Anna Magnani (Bellissima)
ci ricorda che anche da noi le ambizioni materne possono
essere devastanti. E da un paio di stagioni anche la nostra
Tv fa spettacolo e ascolti con maschietti e femminucce
(fortunatamente usciti dalla prima infanzia) che sanno
ballare e cantare come veri artisti. Ma lo fanno con gioia.
Sfruttando un talento reale che si manifesta spesso precocemente.
Però, a programma finito, quanti di loro avranno una concreta possibilità di rimanere sulla cresta dell’onda? La
storia dei “bambini prodigio” è, salvo rarissime eccezioni, destinata a durare – se va bene – sino alla fine dell’adolescenza.
Questo le loro madri dovrebbero saperlo. E fargli capire che
è un gioco. Che non bastano un provino riuscito e un programma di successo per aprire le porte dello spettacolo. I
veri artisti (e, questo sì, l’America ce lo insegna) nascono
da applicazione, studio, lunga gavetta.
Il discorso vale anche per le decine di migliaia di ragazze
che ogni anno si presentano alle selezioni e ai casting per
entrare nei reality, nei concorsi di bellezza, in qualche fiction.
Ma non sono più bambine. Con o senza le sollecitazioni
materne, hanno l’età per gestire il loro futuro come credono, libere (per loro sfortuna) anche di accettare compromessi e scorciatoie per agevolarsi il cammino verso la
■
visibilità.
6
visti da fuori 7:Layout 1 23/04/10 15:20 Pagina 7
OPINIONI
VISTI DA FUORI
ANCHE IN INGHILTERRA NASCE
UN TERZO INCOMODO
G
ordon Brown, David Cameron e Nick
Clegg sono entrati nella storia come i
primi leader di partito britannici a scontrarsi in diretta televisiva durante la
campagna elettorale. Negli Usa questo era successo
già nel lontano 1960, con il dibattito tra J.F. Kennedy e Richard Nixon. Nel più compassato Regno
Unito, dove finora si è cercato di resistere a questo
tipo di politica “presidenziale”, troppo da Oltreoceano, si son dovuti attendere altri 50 anni. Il risultato è stato un vero e proprio show: a seguire il dibattito della durata di 90 minuti, trasmesso dagli
studi di Manchester dell’emittente Itv, sarebbero
stati – secondo le prime stime – circa 30 milioni di
spettatori, ovvero il 65 per cento dei sudditi di Sua
Maestà. E a sorpresa, questo primo round, secondo
i sondaggi, se lo è aggiudicato il “terzo incomodo”,
il liberaldemocratico, Nick Clegg. Per il Sun, infatti, Clegg ha ottenuto il 51 per cento dei gradimenti,
mentre al conservatore Cameron è andato il 29 per
cento, e al premier uscente, il laburista Brown, appena il 19 per cento. Anche secondo il sondaggio di
Sky, il leader liberaldemocratico è andato bene, ottenendo il 36 per cento, come Cameron, mentre a
Brown andrebbe il 28 per cento. Al dibattito, i cui
primi 45 minuti sono stati dedicati alla politica interna, ne ha fatto seguito un altro, incentrato sulla
politica estera e un terzo dedicato invece all’economia. Tre importantissimi campi da gioco, dove, con
severissime regole, identiche per ogni incontro, i tre
leader si sono giocati l’esito delle prossime elezioni. Già, perché stando ai primi sondaggi, la metà
degli elettori pensa che a fargli decidere per chi votare sarà proprio quello che Brown, Cameron e
Clegg hanno detto in Tv.
Quello che è subito risultato evidente è stata l’atmosfera piuttosto castigata, soffocata da regole – oltre
70 in tutto, elaborate in seguito ad una lunga consultazione tra partiti e emittenti – che come già
accennato erano rigidissime. All’inizio dei programmi i tre leader hanno avuto un minuto ciascuno per fare una dichiarazione iniziale, mentre alla
fine hanno avuto 90 secondi a testa per fare un riepilogo di quanto detto.
Quale risultato finale, l’avvento di un terzo incomodo, tanto da far dire che forse anche la Gran
Bretagna ha deciso di voltare pagina.
I.U.
Da sin., Mick
Clegg, David
Cameron
e Gordon
Brown
7
alberghi 4-8-62:Layout 2 27/04/10 09:39 Pagina 8
Hotel
La Caravella
––––––––––––––––––––––––––––––
Via Aurelia, 315 - 17025 Loano (SV)
Tel. 019/675777
––––––––––––––––––––––––––––––
70 metri dal mare,
camere con
servizi, Tv color,
balcone,
cassaforte
e telefono,
sale climatizzate
–––––––––––––––––––––––––––––––
E–Mail: [email protected]
www.hotelcaravella.com
–––––––––––––––––––––––––––––––
Fino al 12 giugno .....................€ 41,00
Dal 13 giugno ..........................€ 56,00
Dal 7 agosto.............................€ 64,00
Abbiamo aderito al sistema
Buoni Vacanza Italia
promosso dal Ministero del Turismo
–––––––––––––––––––––––––––––––
PROMOZIONE ANLA MAGGIO
7 GG .................................€ 260,00
14 GG .................................€ 495,00
–––––––––––––––––––––––––––––––
Pensione completa, bevande escluse
Riduzioni per bimbi fino a 12 anni
Bellavista
Terme
Abano - Montegrotto
Tel. 049.793333
Fax 049.793772
www.bellavistaterme.com
BASSA STAGIONE: € 57,00
Marzo, Aprile, (escluso periodo
di Pasqua) Maggio, Giugno,
Luglio, Novembre, Dicembre
(escluso Natale e Capodanno)
Supp.to camera singola al giorno € 5,00
STAGIONE: € 63,00
Agosto, Settembre, Ottobre
Supp.to camera singola al giorno € 5,00
Pasqua/Natale/Capodanno
/Ferragosto € 70,00
dal 01-04 al 06-04
dal 13-08 al 17-08
dal 24-12 al 06-01-2011
Supp.to camera singola al giorno € 6,00
–––––––––––––––––––––
I prezzi si intendono in pensione
completa al giorno per persona in
camera doppia
3 piscine termali,
Cure fangoterapiche,
Beauty Center,
Convenzionato Asl
per soggiorni minimi di 6 notti
presentarsi come socio Anla
–––––––––––––––––––––––––––
Riduzione del 10% sul listino
cure estetiche e fisioterapiche
*** Hotel Terme Principe
Viale delle Terme, 87 - 35031 Abano Terme
tel. 049/8600844 - fax 049/8601031
[email protected]
www.principeterme.com
L’
Hotel Principe Terme è il posto ideale per coniugare perfettamente salute e benessere.Situato in pieno centro di Abano Terme dotato di tutti
i comfort e cucina particolarmente curata. Lo stabilimento termale ubicato all’interno
dell’Hotel è dotato di una propria sorgente termale a 87°. Si praticano cure termali primarie come fangoterapia, inalazioni ed aerosol, massaggi terapeutici.
CONVENZIONATO U.S.L. Nel centro estetico vengono praticati trattamenti estetici al viso e al corpo e varie tecniche di massaggio: massaggi antistress, riflessologia plantare, ajurveda, stone massage, massaggio indiano. Una piscina termale coperta e scoperta, calidarium “bagno d’eleganza”, idromassaggio, percorso plantare Kneipp.
Offriamo gratuitamente l’utilizzo della piscina termale, due
sedute d’acqua gym, cena al lume di candela e serata danzante settimanale per rendere il soggiorno più piacevole.
BASSA STAGIONE: dal 21.03 al 27.03 / dal 11.04 al 24.04 / dal 20.06 al 31.07 ........Euro 52,00
MEDIA STAGIONE: dal 28.03 al 10.04 / dal 25.04. al 19.06 /
dal 01.08 al 04.09 / dal 24.10 al 21.12........................................Euro 55,00
ALTA STAGIONE: dal 05.09 al 23.10 / dal 22.12 al 06.01.2011................................Euro 63,00
Uso delle 3 piscine termali con idromassaggio,
percorso Kneipp, accappatoio e ciabattine
in dotazione € 18,00 a persona per tutto il periodo.
Albergo
Patrizia
Via A. Volta, 170
Tel. 0735-81762 fax 0735-786318
63039 San Benedetto del Tronto (AP)
60 metri dal mare, camere con
servizi privati, tv,
aria condizionata, balcone, sala
ristorante climatizzata, menù a
scelta, pesce tutti
i giorni. Gestione
familiare. Aperto
da giugno a settembre. Prezzi
agevolati di pensione completa compreso bevande ai pasti e servizio spiaggia per Soci
Anla e familiari.
I PREZZI SI INTENDONO PER PERSONA AL GIORNO, IN PENSIONE COMPLETA,
IN CAMERA DOPPIA STANDARD - SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA Euro 6,00 al giorno
Dall’1/6 al 30/6 € 43,00 al giorno
per un soggiorno minimo di 3 giorni
Altri a richiesta.
SUPPLEMENTI FESTIVI OBBLIGATORI (A PERSONA): Pasqua € 30,00 - Ferragosto € 40,00
Cenone vigilia e pranzo di Natale € 55,00 - Veglione di San Silvestro € 80,00
www.albergopatrizia.it
[email protected]
primo piano 9:Layout 1 23/04/10 14:46 Pagina 9
OPINIONI
di Alberto U.Rogi
U
na Cenerentola, ultima
in Europa e neppure in
grado di uscire con le
proprie gambe dalle
secche dell’immobilismo. Che è burocratico, fiscale, normativo, dispendioso. Fare impresa in
Italia se non impossibile è assai improbo. «Il nostro è il Paese meno libero in Europa dal punto di vista
economico», così l’Istituto Bruno
Leoni conclude l’indagine promossa
da Confindustria e oggetto di dibattito a Parma in occasione del convegno biennale promosso dal Centro
Studi di viale dell’Astronomia.
Ospiti del meeting cinquemila imprenditori, il premier Silvio Berlusconi, ministri (Tremonti, Sacconi),
banchieri, sindacalisti, politici, e ovviamente Emma Marcegaglia. Tutti
che hanno dovuto prendere atto dei
numeri, impossibile negarli: in una
scala da zero a cento, le nostre imprese godono di una libertà pari a 35,
ben sotto la media continentale (57)
e a distanza siderale dal Paese più libero, l’Irlanda (74).
Insomma, un’Italia appesantita da un
apparato pubblico che non aiuta.
Tutt’altro. Ecco spiegato anche il
gap rispetto agli altri partner europei:
dal 2000 al 2009 il pil italiano è cresciuto in media dello 0,6 per cento rispetto ad un tasso medio continentale dell’1,6 per cento. Evidentemente
è un deficit che viene da lontano ed è
il risultato di valori rilevati su cinque
aree di analisi. Nella libertà dal fisco,
per esempio, siamo all’ultimo posto
con il punteggio di 31 contro l’85
della Bulgaria, il 67 dell’Irlanda, il
50 di Gran Bretagna, Germania e
Grecia e il 48 della Francia. Nella libertà dallo Stato raggiungiamo il 42
e solo quattro Paesi fanno peggio
(Francia, Grecia, Ungheria e Portogallo). Nella libertà d’impresa (37)
siamo penultimi prima della Grecia.
Nella libertà di regolazione (qualità
di norme e regole ed efficienza del
settore pubblico) siamo ultimi sfiorando il 18. Va meglio nell’area li-
PRIMO PIANO
TROPPI VINCOLI
PER LE IMPRESE
• Lo dice un’indagine imparziale
• E anche sul fronte del fisco, siamo tra gli ultimi
in Europa
bertà del lavoro con un indice pari a
48 contro il 33 della Francia e il 38
della Grecia.
Restiamo alla questione fiscale. Tutti gli indicatori sono “insoddisfacenti”: l’aliquota marginale sul reddito
di impresa è al 33 per cento rispetto
a una media europea del 23,5 per
cento; la pressione fiscale media sui
profitti è del 22,9 per cento contro il
12 per cento comunitario; per gli individui l’aliquota massima è del 43
per cento a fronte del 35,7 per cento
medio Ue; abbiamo cinque scaglioni
rispetto a una media europea di tre. E
anche nel pagamento delle imposte
siamo in fondo alla classifica: in Italia sono necessarie in media 360 ore
di tempo all’anno mentre in Europa
ne bastano 254 e nel Paese più virtuoso, il Lussemburgo, solo 58. «La
riduzione della pressione fiscale»,
spiega l’indagine, «è uno dei grandi
temi con cui la politica da decenni
Emma Marcegaglia
9
tenta, senza risultato, di fare i conti,
ostacolata anche dal peso del debito
pubblico che richiede una gestione
parsimoniosa del denaro perché i
tassi sono ai minimi storici, ma potrebbero rapidamente schizzare verso l’alto». Cioè se le tasse sono alte è
perché abbiamo tanti debiti. La riduzione del carico fiscale offrirebbe
nuove opportunità alle imprese italiane e comunque a chi è interessato
ad investire in Italia. La libertà economica è essenziale per il sistema
imprenditoriale, quanto disastrosa la
moltiplicazione di vincoli e barriere.
Ovviamente, bisognerebbe avviare
una concreta stagione di riforme:
«C’è urgente bisogno di interventi
efficaci ed anche impopolari», dice
l’indagine citata. Per esempio, la
questione previdenziale merita una
particolare considerazione: «Essa va
affrontata con attenzione al presente,
ma avendo a cuore una prospettiva
di più lungo termine. E’ chiaro che se
oggi il tetto rischia di crollare sulla
testa, una razionalizzazione che ritardi l’abbandono della casa si impone». Il che vuol dire che se il sistema
pensionistico attualmente regge, va
però puntellato con l’innalzamento
graduale dell’età lavorativa. Messaggio finale del rapporto: «Il futuro
della nostra società risulta essere a rischio proprio a causa di uno Stato
ipertrofico che intralcia chi vuole lavorare, e che nei decenni passati si è
reso responsabile di una dilatazione
degli organici, della spesa pubblica e
del debito».
Questa l’analisi. Vedremo adesso in
quale misura la classe politica vorrà
■
tenerne conto.
dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:56 Pagina 10
AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▼ PENSIONI
D’ANNATA
E POTERE
DELL’ANLA
• Nell’editoriale del n. 22010 di “Esperienza” il direttore, Franco Panzolini,
scrive: “… la nostra proposta del 2008 non trova adesioni in Parlamento perché,
come hanno detto i ministri
dell’Economia e del Welfare, in tempo di crisi e con il
debito pubblico come non
mai così elevato non ci sono fondi disponibili per
l’aumento della spesa pensionistica…!
A pag. 8 del medesimo numero il collega U. Rogi lo
contraddice e dimostra
chiaramente dove i fondi
sono disponibili e dove si
possono recuperare.
Se poi avrete la pazienza di
scorrere tutti i ritagli che
unisco a campione troverete altre centinaia di fonti di
denaro, anche a voi ben note, che buttato dalla finestra
va sempre a finire nelle
medesime già molto pingui
tasche.
Ora sembra che, a detta di
Rogi, da queste tasche non
si possa togliere neppure
un solo centesimo senza
provocare “… urla, recriminazioni, pianti a non finire…”.
Noi invece non possiamo
né urlare né piangere.
Non vi sembra sia giunto il
tempo di formare una
Commissione di volontari
Anla che faccia scorrere
tutto il bilancio dello Stato
rilevando tutte le possibili
voci con la loro entità che
possono essere “sforbiciate” e recuperate per suggerire al nostro Governo dove
IL FATTO
LA SCOMPARSA DI APOLLINARE VERONESI
Era un grande pioniere, Apollinare Veronesi, fondatore del Gruppo Veronesi, uno fra i maggiori
nel panorama del polo alimentare italiano ed
europeo.
E’ scomparso a 98 anni (ad agosto ne avrebbe
compiuti 99).
Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze
dell’Anla e della nostra rivista.
trovare i fondi per l’aumento della spesa pensionistica
anche in periodo di crisi?
Non vi sembra sia giunto il
tempo che da parte nostra
si finisca di fare le persone
educate e di subire passivamente ogni angheria e si
cominci noi ad “urlare”?
Augusto Bot
Gattinara (Vc)
le condizioni di vita a tutta
la collettività e non solo ai
privilegiati che sanno solo
fare scelte personalistiche.
La controparte dei cittadini
e dei pensionati che è al governo ha bisogno di noi,
per essere eletta e ricevere
un altro mandato. Ebbene,
come contropartita chiediamo adeguamenti al costo
della vita, altrimenti governino, se lo vogliono, senza
il nostro consenso.
Per quanto riguarda le pensioni minime, siamo del
parere che devono essere
migliorate, ma stiamo attenti a non fare di tutta l’erba un fascio. Vi sono pensionati con pensioni minime che fanno una vita da
nababbi perché hanno accumulato ricchezze evadendo il fisco, non pagando
contributi e quant’altro.
Quando non si ha la voglia
di affrontare le questioni e
portarle a termine per i nostri politici tutte le scuse
vanno bene.
Concludo dichiarando che
il mio non è un richiamo all’Anla, ma si tratta di valutare bene se si è fatto tutto
per arrivare a risolvere
quanto richiesto con la raccolta delle firme e per
quanto riguarda tutte le
pensioni. Per la mia esperienza il nostro Paese è in
• Caro amico Panzolini, sul
tuo editoriale dichiari che i
pensionati non hanno una
controparte per poter discutere per le pensioni, perché
i pensionati sono fuori dalla contrattazione.
Vorrei precisare che ognuno di noi ha una controparte e questa è politica. Se i
nostri politici continuano a
sostenere che non ci sono
soldi, c’è crisi per entrare
nel merito, bisogna ricordare loro che si prendono
una bella fetta del Pil. Prodotto dei lavoratori di ieri e
di oggi e che quanto prodotto non serve solo a darsi
dei privilegi che non meritano, anche loro sono chiamati a sacrificarsi e trovare
strade che permettano ai lavoratori e ai pensionati di
vivere, non da nababbi come loro, ma di avere una
vita più dignitosa e un riconoscimento più idoneo ai
sacrifici fatti per migliorare
10
continua crisi, perfino negli
anni del cosiddetto miracolo economico. Oramai le
organizzazioni sindacali
sono divise tra di loro e
questo non porta certo a risolvere le nostre richeste.
Oggi una pensione d’annata diventa tale dopo soli
due anni. Il sottoscritto ha
dato una mano alla raccolta
delle firme e questo mi crea
imbarazzo quando quelli
che hanno accettato di firmare chiedono che fine
hanno fatto, quando avremo dei miglioramenti?
Dal canto mio li porto a conoscenza delle iniziative e
dei solleciti dell’Anla, ma
mi fanno capire che le risposte non soddisfano.
Qualcuno mi ha anche detto che la pazienza deve
avere dei limiti.
Francesco Lisi
Milano
• Dei nostri problemi di
pensionati nessuno se ne
occupa: non il Parlamento,
non i giornali, non le Tv.
Eppure esiste un “Partito
dei pensionati” fondato da
un benemerito dottor Fatuzzo, che non è né di destra, né di sinistra, né di
centro, che nessuno conosce e così i pensionati, che
sono un bel numero, disperdono i loro voti nei va-
dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:56 Pagina 11
“BISCHERO”: COSA VUOL DIRE?
ri partiti, che non si curano
minimamente di loro, neanche a livello di menzione. Questo fantomatico
partito ha riscosso nelle ultime regionali ben l’1,6 per
cento. Ma noi quanti siamo? Che ci sia una voce tra
tanti onorevoli, inutilmente
così numerosi, che per lo
meno ricordi che esistiamo
anche noi, con la nostra
pensione d’annata o dannata, come scrivere si voglia.
Dunque io prego di dar voce a questo che non mi piace chiamare partito, ma che
partito si chiama, interpellando magari anche il suo
fondatore. E non una volta
sola, ma continuamente,
perché la questione è importante.
Luciano Colombo
Milano
Abbiamo scelto queste tre
lettere, sintetizzate per carenza di spazio, per rispondere alle domande che ormai si pongono e ci rivolgono molti soci pensionati,
che non dispongono delle
risorse necessarie per
mantenersi una vita dignitosa a causa della perdita
del potere di acquisto della
propria rendita previdenziale: “Cosa fa l’Anla per
far approvare la proposta di
iniziativa popolare sulle
pensioni di annata? Perché
l’Anla non si fa sentire dai
sindacati e dai politici affinché il problema delle
pensioni sia affrontato e risolto al più presto? Perché
l’Anla non interviene presso il Governo e si faccia
una legge per aumentare le
pensioni? Per quali motivi
l’Anla ritarda ad interveni-
▲
segue a pag. 12
Nonostante che, a livello nazionale, il dialetto fiorentino
e in generale il toscano siano abbastanza maltrattati dal
romanesco imperante, quanto meno a livello televisivo
(mentre alla radio la lingua italiana sembra più controllata e osservata), certe espressioni nate a Firenze e dintorni
sono abbastanza vive e presenti nella Penisola, al punto
che una Casa editrice del capoluogo toscano, la Editrice
Romano, ha lanciato un concorso per valorizzare il teatro
in dialetto, intitolando “Vernaholando” (nome coniato inserendo una h, in questo caso aspirata, al posto della c del
“normale” “vernacolando”) il concorso stesso, che consiste nel realizzare (entro il 31 agosto prossimo) un testo
teatrale tutto dialettale, da inviare alla Casa editrice: il migliore verrà pubblicato e recitato in pubblico. Del fiorentino “italiano” il termine più conosciuto è bischero. Questo vocabolo, la cui origine non ha messo finora d’accordo i linguisti, i quali preferiscono definirla “ignota”, vanta tuttavia un antico lignaggio: è noto almeno
fino dal Trecento, ed è usato per esempio dal Boccaccio. Il suo significato primario è quello
di un legnetto congegnato nel manico di strumenti musicali a corde, al quale le corde stesse sono attaccate, e tese o allentate a seconda del movimento che si imprime al bischero, girandolo da una parte e dall’altra. Per similitudine, la parola è passata poi a indicare il membro virile, con varie sfumature: dall’offesa a una considerazione che rasenta l’affetto nel significato traslato, quando il termine viene adoperato per indicare una persona sciocca o ingenua. Nessun vocabolario, per quanto io ne sappia, collega infine il bischero in questione
a un dolce tradizionale toscano, la torta coi bischeri. Si tratta di un dolce da forno, la cui pasta è fatta di farina, zucchero, burro, uova, limone, arancio e un liquore, e il cui ripieno è
composto da riso, cioccolato, zucchero, cacao, pinoli, canditi, uva passa, noce moscata,
cannella e uova. Una volta sistemata pasta e ripieno in una teglia, attorno alla torta stessa si
dispongono i bischeri, ossia dei torciglioni fatti con la medesima pasta della torta e simili appunto ai bischeri (o piroli), in modo da formare una guarnizione omogenea. Si tratta di un
dolce non consigliato per chi sia a dieta, ma di ottimo sapore.
NON DITE...MA DITE…
”FARE IL NAPOLETANO”
Dal fiorentino al napoletano, qui indagato non come dialetto, ma proprio come vocabolo: aggettivo denominale della lingua italiana, che rimanda alla città di Napoli. E questo
perché ha fatto discutere, nei giorni scorsi, una sentenza della Cassazione. Questi i fatti. In
un’aula di giustizia un magistrato, dopo aver invitato un teste a non dilungarsi troppo nella sua deposizione, gli ha intimato alla fine di “non fare il napoletano”. Si trattava di un’offesa? La Cassazione ha deciso che offesa non era. Alcuni napoletani doc hanno reagito con
commenti anche aspri, e la cosa è finita sui giornali. Qui non si sta a discutere in punto di
diritto, se cioè sia offensivo o no dare del “napoletano” a qualcuno, nel senso che questo
qualcuno non si debba permettere di girare attorno a un argomento senza concludere, con
la conseguenza di far perdere tempo inutilmente. Né ci soccorrono due proverbi non proprio laudativi. Il primo è “Napoletano, largo di bocca e stretto di mano”, che significa che
il napoletano “promette tanto, ma poi fa poco”. Peraltro questo modo di dire popolare è
aggiustato a seconda di chi lo cita, e si adatta a tutti gli abitanti di luoghi da cui si forma
l’aggettivo in “… ano” (esempi: campano, siciliano, toscano, aquilano, palermitano eccetera). Secondo proverbio: “Napoletano: mangiapane, scacciapidocchi e suonacampane”.
Il suo significato è pressappoco questo: il napoletano è un fannullone che si contenta di
sfamarsi, passa il tempo a levarsi i pidocchi peraltro frutto della sua sporcizia, e non perde occasione, anche la più peregrina, per suonare le campane, ossia per far festa. Concludendo: per dirimere la vicenda, bisognerà attendere una decisione da parte delle sezioni
unite della nostra Suprema Corte.
(il Cruscante)
11
dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:57 Pagina 12
AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▲
re con forza in difesa delle
pensioni?”.
Ebbene, dobbiamo ammettere che, in tema di rivalutazione delle pensioni non
abbiamo la possibilità di
urlare, siamo ancora al livello di una “voce nel deserto”. Non è però colpa
nostra e non ci rimproveriamo nulla: quello che potevamo fare, a partire dalla
presentazione della proposta di legge, lo abbiamo
fatto, abbiamo anche insistito che almeno venisse
approvato il “paniere del
pensionato”, ma questi
problemi si sono rilevati
molto più grandi di noi: i
soci che ci scrivono dovrebbero leggere sui giornali le notizie che parlano
delle pensioni. Dicono che
“costano” troppo allo Stato al punto di “rodere”
quasi un terzo del nostro
Pil, che il bilancio pubblico
non può andare oltre la perequazione automatica annuale dell’Istat, che le
scarse risorse permesse
dalla crisi in atto non sono
nemmeno sufficienti per la
Cassa integrazione e per
gli interventi per l’occupazione, ecc. Ma noi dell’Anla non stiamo con le mani
in mano, se avessimo il potere che i nostri soci, come
i tre che ci hanno scritto, ci
accreditano, lo avremmo
certamente utilizzato. Non
è così purtroppo: l’Anla
non ha più di centomila
iscritti, i sindacati hanno
oltre tre milioni di pensionati iscritti e tuttavia non
fanno né hanno fatto nulla
per le pensioni di annata.
La forza dell’Anla non sta
nella politica, perché non
abbiano un partito-spon-
IL FATTO
CONTESA LA PIZZA DA DUE MONARCHIE
Da qualche settimana una nuova “Eccellenza” si aggira nelle cucine
d’Europa: la pizza napoletana alla quale, per espressa pronuncia del
Parlamento europeo spetta ufficialmente il titolo (anche in tempi repubblicani) di “Altezza reale”. Sul finire dell’Ottocento la pizza napoletana entrò nella Reggia dei re di una Italia ormai unita in un solo Stato. Il cuoco napoletano Raffaele Esposito nel 1889 volle onorare la regina Margherita e creò quindi una pizza patriottica
che ancora oggi porta il nome della consorte di Umberto I: sull’impasto vennero distesi
pomodori, mozzarella e basilico. Bianco,
rosso e verde: il tricolore italiano per la pizza Margherita. L’11 giugno scorso tutta Napoli con la storica Pizzeria Brandi ha così festeggiato i 120 anni della pizza Margherita.
Ma fra il corteo di nobili in abiti ottocenteschi c’era anche una manifestazione filoborbonica: «E’ una favola risorgimentale», dicono i neoborbonici. «La pizza Margherita è storicamente antecedente alla conquista
piemontese». Da qui la proposta: la Margherita borbonica “in risposta alla falsa Margherita sabauda”.
E.G.
per il mio caso, è possibile
ottenere il rimborso e quale
possa essere l’eventuale
procedura da seguire.
Attendo una vostra cortese
risposta.
Eugenio Decarli
Savignano sul Rubicone
(Fc)
sor, non sta nella finanza,
perché non disponiamo di
contributi da parte di industrie interessate, non sta
nemmeno nel potere, perché non siamo un sindacato. L’unica forza e l’unica
fonte di finanziamento sono i SOCI. Vi sembra che
appena centomila siano
sufficienti per smuovere i
“poteri forti”?
Il lettore ha diritto alla riduzione dell’Irpef che gli
hanno addebitato sull’incentivo. Il problema è invece se ha perso o meno il diritto al rimborso per l’intervenuta prescrizione: secondo una corretta lettura
della normativa europea
(cfr. pagg. 13-15 di questa
rubrica in Esperienza n.
11-12/2009), nel suo caso il
diritto si prescrive il 12
aprile 2012, cioè 48 mesi
dopo il 12 aprile 2008. Ma
il Fisco non la pensa così e
afferma che la prescrizione
è ormai intervenuta e quin-
▼ RECUPERO IRPEF INCENTIVI
ALL’ESODO
Chiedo chiarimenti riguardo il rimborso dell’Irpef
pagata sull’incentivo all’esodo. Sono andato in
pensione il 1° gennaio
1998 con 52 anni di età e
16 mensilità di retribuzione
a titolo di incentivo.
Ho letto su “Esperienza” n.
9-2009 l’articolo al riguardo, ma non mi è chiaro se,
12
di è perso il rimborso perché i 48 mesi partono dalla
data di effettuazione della
ritenuta, cioè sono scaduti
il 1° gennaio 2001, ai sensi
dell’art. 38 del Dpr n.
602/73.
Da informazioni ricevute
da soci che hanno presentato l’istanza di rimborso,
sappiamo che l’Agenzia
delle Entrate si è arroccata
sulla propria interpretazione e respinge sistematicamente tutte le richieste. In
tal caso non resta altro che
adire la giustizia presentando ricorso alla Commissione tributaria provinciale. Anche contro questo
gravame l’Agenzia si costituisce chiedendone il rigetto. Non abbiamo notizie di
sentenze delle predette
Commissioni, ma possiamo star certi che il Fisco,
qualora dovesse soccombere, presenterà appello al-
dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:58 Pagina 13
la Commissione tributaria
regionale. Così ha fatto
contro un nostro socio romano, che aveva presentato ricorso contro il silenzio-rifiuto dell’Agenzia
delle Entrate sull’istanza di
rimborso, ma gli è andata
male (al Fisco). Nella motivazione, la sezione IV della
Commissione tributaria regionale di Roma ha respinto
l’appello proposto dall’Agenzia delle Entrate, motivando che: «Nella specie
non è in discussione la spettanza del trattamento agevolato previsto dall’art. 19
comma 4 bis Tuir vigente al
momento della corresponsione dell’indennità di “esodo volontario”. L’Agenzia
delle Entrate pone soltanto
una questione relativa alla
tempestività dell’istanza di
rimborso ritenendo l’applicabilità del termine normale
di 48 mesi decorrente dalla
data di versamento dell’imposta. Tale eccezione si appalesa nella specie del tutto
infondata. Secondo la Corte di Cassazione (Sez. I, n.
8606 del 2-10-96) il termine previsto dall’art. 38 Dpr
602/73 si applica ai soli casi di errore materiale, duplicazione ed inesistenza,
totale o parziale, dell’obbligo di versamento. Il termine suddetto non può dirsi
operante, invece, nei casi in
cui il diritto al rimborso derivi da un’eccedenza di
versamenti in acconto, rispetto a quanto poi risulti
dovuto a saldo oppure per
pagamenti cui inerisca un
qualche caratterre di provvisorietà od ai quali successivamente non corrisponda
la determinazione di quel
medesimo obbligo in via
IL FATTO
TROPPI RAGAZZI ABBANDONANO LA SCUOLA
E’ l’abbandono la piaga peggiore del sistema scolastico italiano. Il 20
per cento dei ragazzi che oggi hanno tra i 20 e i 24 anni non ha completato la
secondaria
superiore. Uno su cinque,
dunque. «Una vergogna,
un dato che pone il nostro
Paese al di fuori di ogni
norma europea», commenta Andrea Gavasto, direttore della Fondazione Agnelli, che ha presentato a Roma il Rapporto sulla scuola
in Italia 2010, con l’intervento del ministro dell’Istruzione, Mariastella
Gelmini. Il 50 per cento di
questi ragazzi non ha neppure avviato un ciclo di
studi dopo le medie, l’altra
metà, invece, l’ha iniziato e poi interrotto. Gli studenti a rischio di drop-out, sono generalmente maschi con un retroterra socioculturale svantaggiato: il 30 per cento di loro ha mollato per ragioni familiari. Una volta tanto, non ci sono differenze tra Nord e
Sud: si distribuiscono a macchia di leopardo fra le scuole italiane. Cresce, fra loro, la
quota degli studenti di origine straniera, anche se oggi rappresentano soltanto il 5 per
cento degli iscritti alle superiori.
R.T.jr
definitiva. In questi casi il
versamento, nel momento
in cui viene eseguito, era da
considerare dovuto e solo
successivamente si verifica
l’inesistenza dell’obbligo
tributario che vi era sotteso.
Nella specie la questione
relativa al trattamento fiscale degli emolumenti
corrisposti in ragione dell’età del percipiente ha trovato definitiva soluzione.
Soltanto dopo l’Ordinanza
16 gennaio 2008, più volte
ripetuta, che ha posto il
principio secondo il quale
“… Qualora sia accertata
una discriminazione incompatibile con il diritto
comunitario finché non siano adottate misure volte a
ripristinare la parità di trattamento, il giudice nazionale è tenuto a disapplicare
qualsiasi disposizione discriminatoria, senza doverne chiedere o attendere la
previa rimozione da parte
del legislatore, e deve applicare ai componenti della
categoria sfavorita lo stesso
regime che viene riservato
alle persone dell’altra categoria…”, è stato risolto il
dubbio interpretativo e solo
da tale data possono correre termini decadenziali».
Non per puro pessimismo,
c’è da attendersi l’ulteriore
ricorso da parte del Fisco
alla Cassazione; in tal caso
possiamo confidare che la
questione troverà finalmente la soluzione definitiva e siamo (quasi) certi nel
senso favorevole agli “eso■
dati”.
XX EDIZIONE PREMIO NAZIONALE ITALIA LETTERARIA
Premio per opere inedite
Allo scopo di lanciare i nuovi autori è stata bandita, con
una formula nuova, la XX edizione del “Premio Nazionale Italia Letteraria” che si articola in 5 sezioni ed è per opere inedite di narrativa: romanzo, racconto, raccolta di racconti; letteratura per l’infanzia: romanzo per ragazzi, racconto per ragazzi, raccolta di favole, fiaba; poesia, teatro
e saggistica. La scadenza è fissata, improrogabilmente, al
15 settembre 2010. Il bando di concorso va richiesto a:
“Premio Nazionale Italia Letteraria” – Casella Postale 938,
20123 Milano. Le opere vincitrici e finaliste saranno pubblicate dalla Casa Editrice Italia Letteraria.
Per contatti: www.italialetteraria.com;
e-mail: [email protected]
13
affari sociali 14-18:Layout 1 23/04/10 14:01 Pagina 14
AFFARI SOCIALI
PREVIDENZA
di Franco Panzolini
Lavori usuranti
Con il ritorno della delega per i
lavoratori addetti ad attività usuranti, già prevista ma non utilizzata
dalla legge 24 dicembre 2007 n.
247. Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dalla data di
entrata in vigore della nuova legge,
uno o più decreti legislativi di riassetto normativo, al fine di concedere ai lavoratori dipendenti impegnati in particolari lavori o attività
usuranti e che maturano i requisiti
per l’accesso al pensionamento a
decorrere dal 1° gennaio 2008, la
possibilità di conseguire, su
domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori
a quelli previsti per la generalità dei
lavoratori dipendenti.
Si tratta di un anticipo di tre anni
sull’età minima per il pensionamento di anzianità, ma non sarà
possibile scendere sotto i 57 anni di
età, in presenza di almeno 35 anni
di contributi. Il beneficio è comunque, per il periodo 2008-2027,
subordinato alla permanenza effettiva nei lavori usuranti di almeno
sette anni negli ultimi dieci; mentre, per gli anni dal 2018 in poi, è
richiesta la permanenza effettiva in
attività usuranti di almeno la metà
dell’intera vita lavorativa.
Per quanto riguarda le finestre di
accesso al trattamento pensionistico non sono previste agevolazioni,
valgono perciò le regole comuni a
tutti gli altri lavoratori dipendenti.
Per i decreti attuativi della delega
varrà la “clausola di salvaguardia”
ai sensi dell’art. 17, comma 12,
della legge 31 dicembre 2009 n.
196, in forza della quale è stabilito
che, qualora nell’ambito della funzione di accertamento emergano
scostamenti tra gli oneri derivanti
dalle domande accolte e la copertura finanziaria prevista, nella decorrenza dei trattamenti pensionistici
verrà adottato un criterio di priorità, in ragione della maturazione dei
requisiti agevolati e, a parità degli
Il disegno di legge n. 1167-B, detto “Collegato lavoro alla Finanziaria
2009” e approvato il 3 marzo scorso in via definitiva dal Senato, è stato
rinviato alle Camere dal Capo dello Stato, il quale ha espresso perplessità sui provvedimenti “omnibus” e sulle regole relative ai licenziamenti e
ha chiesto modifiche prima di promulgarlo. Il titolo della legge già di per
sé esprime la complessità degli argomenti affrontati dal Parlamento:
“Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di
enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misura contro il lavoro sommerso e disposizione in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”.
Gli articoli “contestati” dal presidente Napolitano sono il 31 sull’arbitrato (che deroga dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori) e il 20 sulla sicurezza lavoro per il personale a bordo dei navigli di Stato. Non hanno invece sollevato dubbi tutti gli altri articoli, non collegati ai predetti, tra i
quali quelli riguardanti la previdenza e l’assistenza, che possiamo ritenere formalmente legge, salvo l’inevitabile rinvio per lo spostamento dell’entrata in vigore della normativa.
LE PENSIONI E L’ISEE
NEL “COLLEGATO LAVORO”
stessi, della data di presentazione
della domanda.
Mobilità dei dipendenti pubblici
In caso di esubero del personale
pubblico, in seguito al conferimento di funzioni statali a Regioni o
enti locali oppure di trasferimento o
di conferimento di attività svolte da
pubbliche amministrazioni od
anche di esternalizzazione di attività e di servizi, è previsto il collocamento in mobilità del personale
stesso per un massimo di 24 mesi e
con una indennità pari all’80 per
cento dello stipendio, più l’indennità integrativa speciale e il diritto
agli assegni per il nucleo familiare.
Età pensionabile dei dirigenti
medici del Ssn
Il limite di età per il pensionamento dei dirigenti medici e del ruolo
sanitario del Servizio sanitario
nazionale, già previsto al compimento dei 65 anni, può essere spostato, su istanza dell’interessato,
fino al raggiungimento del quarantesimo anno di servizio effettivo. In
ogni caso il limite massimo di permanenza non può superare i 70
anni di età e la permanenza in servizio non può dar luogo a un
14
aumento del numero dei dirigenti.
Questa nuova disposizione si applica anche ai dirigenti medici e del
ruolo sanitario del Ssn in servizio
alla data del 31 dicembre 2010.
Indicatore di situazione economica equivalente (Isee)
La disciplina dell’Isee, l’indicatore
che dà diritto a determinate prestazioni sociali o assistenziali verrà
modificata con uno dei decreti legislativi previsti dal “Collegato lavoro”.
L’iter procedurale sarà il seguente:
a) il richiedente la prestazione presenta un’unica dichiarazione sostitutiva di validità annuale, concernente le informazioni necessarie
per la determinazione dell’indicatore della situazione economica
equivalente. E’ lasciata facoltà al
cittadino di presentare entro il
periodo di validità della dichiarazione unica un nuova dichiarazione, qualora intenda far rilevare
mutamenti delle condizioni familiari ed economiche ai fini del calcolo dell’Isee; b) la dichiarazione
sostitutiva può essere presentata ai
Comuni o ai centri di assistenza
fiscale, o direttamente all’amministrazione pubblica alla quale è
affari sociali 14-18:Layout 1 23/04/10 14:01 Pagina 15
AFFARI SOCIALI
CURE SHOCK
PER UN SISTEMA MALATO
P
er carità di patria, non focalizziamo sulle singole
regioni i deficit sanitari, notiamo soltanto che l’esercizio 2009 del Ssn presenta un disavanzo totale di
quasi 4 miliardi di euro, che porta a circa 29 miliardi i deficit complessivi accumulati a partire dal 2003, in pratica più degli stanziamenti di una Finanziaria. In dettaglio, la
spesa del personale è aumentata dell’87 per cento, come pure
è aumentata di una volta e mezza la spesa per beni e servizi;
unica contrazione risulta per la farmaceutica e l’ospedaliera
accreditata, cioè delle Case di cura convenzionate.
I ministeri dell’Economia e della Salute hanno imposto alle
Regioni con significativi disavanzi di gestione (attualmente 8
su 21) i cosiddetti “Piani di rientro della spesa sanitaria”, una
cura che si configura come un vero e proprio programma di
ristrutturazione industriale concernente i fattori di spesa sfuggiti al controllo delle Regioni, quali, tra i principali, la spesa
del personale, l’acquisto di beni e servizi, i consumi farmaceutici, il tasso di ospedalizzazione. Solo le Regioni senza deficit
(appena 6) e quelle che hanno la possibilità di ripianare il deficit a carico del proprio bilancio (le altre 7) possono accedere ai
maggiori finanziamenti del Fondo sanitario senza rischiare di
finire sotto la scure dei piani di rientro.
La strumentazione normativa introdotta negli ultimi anni, in
attuazione degli Accordi fra lo Stato e le Regioni e inclusa nei
Patti della salute a valenza triennale, è diretta a:
- definire gli adempimenti cui sono sottoposte le Regioni per
accedere al finanziamento integrativo a carico dello Stato e le
regole per l’attribuzione del maggior finanziamento condizionato agli adempimenti;
- stabilire il rispetto del principio della responsabilità regionale in ordine agli andamenti dei conti sanitari con l’introduzio-
richiesta la prima prestazione o
infine alla sede territoriale
dell’Inps (anche in via telematica);
c) l’Inps determina l’indicatore in
relazione ai dati autocertificati del
soggetto richiedente la prestazione
agevolata; d) successivamente
l’agenzia delle Entrate, in relazione
ai dati autocertificati dal soggetto
richiedente, sulla base di appositi
controlli automatici, individua
l’esistenza di omissioni o difformità rispetto alle informazioni presente nel sistema informativo dell’anagrafe tributaria; e) gli esiti dei controlli dell’Agenzia delle Entrate
sono quindi comunicati all’Inps,
che a sua volta li inoltra ai Comuni
o ai Caf ai quali è stata presentata la
SANITA’
ne dell’obbligo della copertura regionale dei disavanzi sanitari
fino all’estrema conseguenza dell’automatico incremento delle
aliquote fiscali regionali;
- favorire l’adozione di un comportamento virtuoso da parte
delle Regioni eliminando le distorsioni generate dalle aspettative del “ripiano del disavanzo” da parte dello Stato. Infatti,
negli anni passati, il concorso statale al ripiano dei disavanzi
accertati (che veniva ripartito fra le Regioni sostanzialmente
secondo i criteri del riparto ordinario), da un lato non ha risolto il problema della formazione di disavanzi delle Regioni con
elevati deficit, dall’altro ha consentito un’espansione della
spesa nelle Regioni “virtuose”.
Con i piani di rientro è fatto obbligo alle Regioni, in caso di
mancato rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo, di
reperire i fondi per la copertura con l’incremento delle aliquote delle addizionali fiscali fino al livello massimo stabilito dalla
vigente legislazione, con destinazione al settore sanitario, e,
qualora non bastasse, anche oltre detti limiti e comunque fino
all’integrale raggiungimento degli obiettivi.
E’ prevista anche un’attività di affiancamento dei due Ministeri
interessati con obbligo di approvazione di tutti gli atti regionali di spesa e programmazione sanitaria, che abbiano rilevanza
ai fini del Piano di rientro.
Comunque a 4 delle 8 Regioni con elevati disavanzi sanitari, il
ministro dell’Economia recentemente (pochi giorni prima
delle elezioni) ha concesso di utilizzare i Fondi Fas (Fondi per
le aree sottoutilizzate) per ripianare i loro disavanzi di gestione, in modo da poter evitare il ricorso ad un ulteriore inasprimento dell’aliquota regionale Irpef e della maggiorazione
regionale Irap.
F.P.
dichiarazione da parte dell’interessato. In queste situazioni il richiedente la prestazione agevolata può
presentare una nuova dichiarazione
sostitutiva, valida per l’erogazione
della prestazione stessa, fatto salvo
il diritto degli enti erogatori di
richiedere idonea documentazione
attestante la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione.
Nell’ambito della programmazione
dell’attività di accertamento della
Guardia di Finanza, un quota delle
verifiche è riservata al controllo
sostanziale della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei
familiari dei soggetti beneficiari di
prestazioni agevolate, secondo cri15
teri selettivi. Al fine di assicurare il
coordinamento e l’efficacia di tali
controlli, l’Agenzia delle Entrate
comunica alla Guardia di Finanza i
nominativi dei richiedenti nei cui
confronti sono emerse divergenze
nella consistenza del patrimonio
mobiliare.
Ai fini del rispetto dei criteri di
equità sociale, con decreto del
ministero dell’Economia e delle
Finanze, sulla base delle valutazioni dell’Inps e dell’Agenzia delle
Entrate, si provvederà alla razionalizzazione dei criteri di determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente rispetto
all’evoluzione della normativa
n
fiscale.
affari sociali 14-19:Layout 1 27/04/10 09:41 Pagina 16
AFFARI SOCIALI
Se dopo la presentazione del Mod.
730 o del Mod. Unico, ci si accorge di
aver commesso un errore che ha determinato un risultato diverso dall’effettivo, è possibile presentare una integrazione o una rettifica, con la quale recuperare l’imposta versata in
più, oppure versare la differenza dell’imposta pagata in meno. E’ bene
precisare che, per il principio della
autonomia delle dichiarazioni, non è
possibile rimediare all’errore modificando i saldi con la dichiarazione
dell’anno successivo.
FISCO
di Marco Curri
COME CORREGGERE
LA DICHIARAZIONE
DEI REDDITI:
IL RAVVEDIMENTO OPEROSO
Correzione del Mod. 730
Nel caso di rettifica comportante un
maggior credito o un minor debito,
ossia un reddito maggiore, il contribuente può presentare, per quest’anno,
entro il 25 ottobre 2010, un Mod. 730
integrativo con la relativa documentazione, oppure un Mod. Unico Persone
fisiche del tipo “dichiarazione correttiva nei termini” entro il 30 settembre
2010, o anche del tipo “dichiarazione
integrativa a favore” entro il termine
previsto per la presentazione di Unico
relativo all’anno successivo. Sia il 730
integrativo che Unico devono essere
presentati ad un intermediario per la
trasmissione in via telematica, con
spesa a carico del mittente.
La differenza a favore del contribuente, ossia il maggior credito o il minor
debito rispetto a quello riportato nel
730 errato, può essere indicato come
richiesta di rimborso oppure come credito da portare in diminuzione nell’anno successivo.
Nel caso di rettifica comportante un
maggior debito o un minor credito,
ossia un reddito minore, il contribuente
deve presentare un Mod. Unico P.F. del
tipo “dichiarazione correttiva nei termini” entro il 30 settembre 2010 e pagare
direttamente con mod. F24 le somme
dovute, compresa la differenza rispetto
all’importo del credito erroneamente
indicato nel Mod. 730, importo che
comunque verrà rimborsato dall’ignaro
sostituto di imposta, oppure il Mod.
Unico del tipo “dichiarazione integrativa” entro il termine previsto per la presentazione del modello stesso relativo
all’anno successivo, pagando direttamente le somme dovute. Salvo accertamenti effettuati dall’Agenzia delle
Entrate, è possibile pagare le somme
dovute (con annessi interessi e sanzioni) entro il termine di decadenza del 31
dicembre del quarto anno successivo a
quello in cui è stata presentata la dichiarazione errata.
Correzione del Mod. Unico Persone fisiche: Il ravvedimento operoso
Qualora il contribuente intenda rettificare o integrare la a) ai sensi dell’art. 13 comma 1 lett. b) del DLgs n.
dichiarazione già presentata deve compilare un nuovo Mod. 472/1997, il contribuente può regolarizzare le violazioni
Unico P.F. “dichiarazione integrativa” completa in tutte le commesse nella dichiarazione originaria, presentando una
sue parti (non solo quelle omesse o errate) e su modello con- dichiarazione integrativa entro il termine per la presentazioforme a quello relativo al periodo di imposta cui si riferisce ne della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è
la dichiarazione da correggere. Presupposto per poter pre- stata commessa la violazione, vale a dire entro il termine di
sentare una dichiarazione integrativa è che sia stata valida- scadenza per la presentazione della dichiarazione successimente presentata la dichiarazione originaria, purché non va. In questo caso le sanzioni edittali vengono ridotte ad un
oltre 90 giorni dalla scadenza del termine. Tutte le dichiara- decimo del minimo (258 euro), quindi 26,80 euro, e ad un
zioni devono essere redatte utilizzando il Mod. Unico.
decimo degli interessi per ritardato pagamento dell’imposta
Dichiarazione integrativa a favore
(30 per cento), quindi 3 per cento;
Entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazio- b) lo stesso articolo sopra citato, al comma 1 lett. c), prevene relativa all’anno di imposta successivo, si può presentare un de che se il contribuente presenta, nei 90 giorni successivi,
nuovo Mod. Unico integrativo (ai sensi dell’art. 2, comma 8- la dichiarazione in precedenza omessa, le sanzioni edittali
bis del Dpr n. 322/1998) per correggere a suo favore errori od vengono ridotte ad un dodicesimo del minimo, cioè 21,50
omissioni, che abbiano determinato l’indicazione di un mag- euro, e al 2,50 per cento dell’imposta dovuta e non versata a
gior reddito o di un maggior debito di imposta o di un minor titolo di interessi;
credito. In questo caso non si applicano sanzioni e l’eventuale c) la dichiarazione integrativa può essere presentata per corregcredito risultante dalla nuova dichiarazione può essere utilizza- gere errori od omissioni mediante successiva dichiarazione
to in compensazione o richiesto a rimborso.
entro il termine di decadenza dell’azione di accertamento,
Dichiarazione integrativa da ravvedimento operoso
ossia il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello della
Le integrative possono essere presentate nelle seguenti presentazione della dichiarazione originaria. In questo caso le
n
tre ipotesi:
sanzioni edittali sono applicate senza alcuna riduzione.
16
affari sociali 14-18:Layout 1 23/04/10 14:02 Pagina 17
AFFARI SOCIALI
di Mauro Masini
LEGALE
L
a legge 10 aprile 1951,
n. 287, con il riordinamento delle Corti di
assise e di assise in appello, ha definito i requisiti, le competenze e le designazioni dei giudici popolari. Nel collegio giudicante della Corte di assise, anche di appello, sono presenti
sei giudici popolari, i quali costituiscono, insieme ai magistrati, un
collegio unico a tutti gli effetti.
I giudici popolari devono essere in
possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana e godimento dei
diritti civili e politici, buona condotta morale, età non inferiore ai 30
e non superiore ai 65 anni, diploma
di scuola media, inferiore per le
Corti di assise, superiore per le
Corti di assise di appello. Non possono assumere l’ufficio di giudice
popolare: i magistrati e, in generale, i funzionari in attività di servizio
appartenenti o addetti all’ordine
giudiziario, gli appartenenti alle
forze armate dello Stato ed a qualsiasi organo di polizia in attività di
servizio, i ministri di qualsiasi culto e i religiosi di ogni ordine e congregazione.
In ogni Comune sono formati, a cura di una Commissione composta
dal sindaco e due consiglieri comunali, due distinti elenchi (albi) dei
cittadini residenti in possesso dei
requisiti di legge per l’esercizio
delle funzioni di giudice popolare. I
cittadini in possesso dei requisiti,
che non siano inclusi negli albi,
possono presentare domanda di inclusione nei termini indicati nel
manifesto che il sindaco deve affiggere in occasione di ogni aggiornamento, che di norma è dal 30 aprile
al 31 luglio di ogni anno dispari.
Una volta formato l’albo definitivo,
l’elenco dei giudici popolari viene
affisso per la durata di 10 giorni
nell’Albo pretorio del Comune per
dar modo agli interessati esclusi di
presentare ricorso per la riammissione. Successivamente, il presi-
I GIUDICI POPOLARI
NEI GIUDIZI DI ASSISE
dente del Tribunale ove ha sede la
Corte, con l’assistenza del Pubblico
ministero e di un rappresentante del
Consiglio dell’Ordine degli avvocati, in pubblica udienza, procede
alla scelta dei giudici popolari che
potranno far parte dei collegi giudicanti, mediante estrazione dalle urne dei giudici popolari ordinari e di
quelli supplenti. Lo stesso procedimento viene seguito per l’individuazione dei giudici popolari per la
formazione del collegio giudicante
per ogni sessione della Corte di assise. Nell’assumere l’ufficio per la
sessione alla quale sono stati chiamati a partecipare, i giudici popolari devono prestare giuramento. Per
i giudici popolari valgono le stesse
norme dei magistrati per le ipotesi
di incompatibilità, astensione e ricusazione.
Ai giudici popolari spetta una indennità, il cui importo è periodicamente stabilito con decreto del ministro della Giustizia, per ogni giorno nel quale esercitano le loro fun17
zioni, maggiorata se fuori dal Comune di residenza.
La Corte di assise è competente a
giudicare sui delitti per i quali è
previsto l’ergastolo o la reclusione
non inferiore nel massimo a 24 anni, esclusi i delitti di tentato omicidio, di rapina, di estorsione e di sequestro di persona a scopo di estorsione se non aggravati; è competente inoltre sui delitti consumati di
omicidio del consenziente, di istigazione o aiuto al suicidio, di omicidio preterintenzionale e per ogni
delitto doloso se dal fatto è derivata la morte di una o più persone.
Con l’entrata in vigore della legge
6 aprile 2010 n. 52, sono state allargate le competenze della Corte di
assise, vale a dire aumentati gli impieghi dei giudici popolari: d’ora in
poi saranno chiamati a giudicare
anche sui delitti di riduzione in
schiavitù, tratta di persone, acquisto e vendita di schiavi, terrorismo
e associazione finalizzata a com■
mettere questi reati.
p.18 NUOVA_economia:Layout 1 23/04/10 14:49 Pagina 18
AFFARI SOCIALI
di Igor Uboldi
D
ue società diverse, ma
con la stessa anima.
Anzi, visto che di auto
si tratta, potremmo dire con lo stesso “motore”. Parliamo, ovviamente, di Fiat, e
della decisione di adottare un nuovo
assetto societario che prevede la
suddivisione dello storico marchio
torinese in due società. Nella neonata “Fiat Industrial”, che sarà comunque sempre governata da Sergio
Marchionne, l’attuale amministratore delegato artefice della rinascita di
una ditta che molti oramai davano
per spacciata, confluiranno le attività del settore dei trattori e delle macchine movimento terra, dei camion
(Iveco), e di quella parte di Powertrain che produce motori per queste
due divisioni. Alla “vecchia” Fiat resteranno il settore auto, i componenti e l’altra metà di Powertrain che fa
i motori per le autovetture.
La nuova Fiat Industrial sarà anch’essa quotata a Piazza Affari, e
gli azionisti riceveranno un’azione
per ogni azione Fiat già posseduta.
Resteranno dunque invariati gli assetti societari, compresa la maggioranza relativa in mano a Exor. Una
decisione, questa della separazione,
che è parte integrante del nuovo
corso del Lingotto festeggiato dai
mercati che hanno premiato con un
forte rialzo il titolo Fiat.
Il piano industriale quinquennale
presentato da Fiat è complesso, ma
è bene, innanzitutto, parlare del suo
nuovo volto, e cioè quello del nipote dell’avvocato Agnelli, John Elkann. La sua ascesa alla presidenza
del gruppo non è certo una sorpresa: Elkann è stato infatti preparato a
lungo per prendere in mano le redini del Gruppo in qualità di vicepresidente di Luca Cordero di Montezemolo, soddisfatto del passaggio
di consegne. Elkann sarà comunque affiancato dal “veterano” Sergio Marchionne, ma l’incoronazione di un presidente così giovane è
segno evidente della volontà del
ECONOMIA
E’ NATA LA NUOVA FIAT
Montezemolo lascia la presidenza al giovane Elkann.
E il Gruppo si sdoppia per produrre di più
Gruppo di guardare al futuro. E se
da un lato ci sono molte incognite
legate alle turbolenze del mercato e
alla recessione economica, dall’altro la Fiat è in grado di affrontare
nuove sfide globali con coraggio e
serenità.
Le cifre, infatti, parlano chiaro: il
fatturato stimato del Gruppo FiatChrysler nel 2014 sarà di 104 miliardi di dollari, una cifra, se vogliamo, pari all’intero prodotto interno lordo del Vietnam o del Qatar
– addirittura il doppio di quello del
Lussemburgo. Un giro d’affari che
oggi possono vantare solo poche
multinazionali come, per esempio,
IBM o il colosso bancario Citigroup. Un colosso della portata di
Microsoft può oggi vantare solo la
metà del fatturato previsto fra tre
anni dal gruppo torinese.
A trainare la crescita sarà l’introduzione di ben 34 nuovi modelli, una
strategia di rinnovamento globale
che possiamo già intravedere oggi
con il lancio sui mercati della “Giulietta”. Diciassette dei modelli at18
tualmente disponibili al pubblico
avranno un “restyling”. Grazie ai
nuovi modelli e allo svecchiamento
di quelli esistenti il Gruppo prevede
di arrivare a vendere 6,2 milioni di
auto nel 2014, delle quali 1,4 milioni
costruite in Italia. Nei piani del Lingotto, infatti, non c’è affatto il paventato abbandono dell’Italia. Se da
un lato vi sono accordi industriali
con Russia ed India, e anche una
joint-venture con la cinese Guangzhou per la realizzazione di un nuovo stabilimento con una capacità
produttiva di 330 mila veicoli l’anno, il nostro Paese resterà una base
strategica. Scontata la chiusura di
Termini Imerese saranno però potenziati Melfi, Pomigliano d’Arco e anche Mirafiori. Le auto costruite in
Italia fra tre anni saranno infatti il
doppio di quelle che escono oggi
dalla catena di montaggio (ovviamente questi programmi avranno un
loro corso attuativo sempre che vengano accettate le precise richieste del
Gruppo in materia di incentivi e di
■
flessibilità del lavoro).
affari sociali 14-19:Layout 1 27/04/10 09:46 Pagina 19
di Guglielmo Carretti
40 ANNI DI COMMUTAZIONE
AUTOMATICA
I
n questo 2010 cade un anniversario importante per lo
sviluppo delle telecomunicazioni in Italia e ci sembra
giusto rifare la storia dell’evento: il completamento della
TSU (Teleselezione Urbana da Utente) nelle comunicazioni telefoniche
italiane.
All’inizio del servizio telefonico il
collegamento tra apparecchio chiamante ed apparecchio ricevente veniva effettuato manualmente da “fattorini” o “commessi”, gli stessi che
servivano prima a smistare e recapitare i messaggi via telegrafo, i “telegrammi”. Un po’ alla volta però questi vennero sostituiti da giovani donne in quanto il quotidiano contatto
vocale con gli utenti, in un servizio
che, ovviamente, era molto lontano
ancora dalla perfezione, faceva preferire la gentilezza femminile per
rabbonire gli utenti spazientiti.
E le caratteristiche cui dovevano rispondere per essere assunte erano
così delineate: nubili, con bella voce
ed anche con un’altezza di almeno
un metro e settanta perché i primi
quadri di collegamento erano piuttosto alti ed il lavoro doveva essere fatto in piedi. Poi la tecnica fece realizzare quadri più bassi e potevano anche lavorare sedute; ma il servizio
telefonico, specie negli Stati Uniti, si
era così sviluppato che si diceva che
di lì a poco non ci sarebbero state più
signorine sufficienti per coprire il
fabbisogno. Se non fosse arrivata la
commutazione automatica…
In dimensioni diverse la storia della
commutazione automatica ha molti
punti di contatto con la storia dell’invenzione del telefono; anche qui la
primogenitura potrebbe essere reclamata da un italiano che, forse, non si
era nemmeno reso conto completamente dell’importanza dello stru-
mento da lui messo a punto. E’ Giovanni Battista Manzi, nativo di Tarquinia e romano di adozione, elettrotecnico, innamorato della sua professione tanto da privilegiare sempre gli
aspetti tecnici trascurando quelli manageriali.
Fu nel 1885 che fece un’offerta al
Vaticano per realizzare la rete telefonica interna del piccolo Stato ed ebbe assegnato, per prova, l’impianto
interno della Biblioteca Vaticana; cosa che Marzi realizzò predisponendo
nel 1886 un rudimentale centralino
automatico che congiungeva dieci linee senza l’intervento di alcun operatore, impiegando un trasmettitore
di impulsi ed un selettore, che saranno poi la base della tecnica di commutazione “passo-passo”.
Nei libri di storia, quella telefonica,
l’invenzione del selettore risulta però
attribuita allo statunitense Almon B.
Strowger (1839-1902) che ne ottenne il brevetto il 10 marzo 1891, quindi quattro anni dopo l’impianto del
Marzi. La professione dello Strowger non aveva niente a che vedere
con le tecniche telefoniche; si trattava infatti di un impresario di pompe
funebri che, essendosi accorto di essere defraudato da telefoniste infedeli che passavano gli “affari” alla concorrenza, si dette da fare per evitare
il passaggio delle telefonate da quella intermediazione manuale. Questa
specie di “punizione” fruttò bene allo Strowger consentendogli la costituzione della “Strowger automatic
telephone Co.” che già nel 1892 rese
possibile l’attivazione della prima
centrale automatica per il collegamento di 75 abbonati.
In Europa fu la Siemens che diffuse
il selettore Strowger presentandolo
anche con un impianto sperimentale
alla Esposizione di Milano del 1906.
Nacque poi la prima centrale euro19
pea a Hildesheim, in Germania, nel
1908; la prima in Italia fu installata
nel 1913 a Roma Prati con 2.000 numeri collegati.
La commutazione automatica fu
vieppiù favorita dall’invenzione del
disco combinatore da parte di Kejti,
G. e J. Krikson; il disco consentiva
un numero pressocché illimitato di
combinazioni numeriche ed il conseguente possibile ampliamento delle
centrali telefoniche.
Si arrivò agli anni ‘60 durante i quali l’obiettivo più urgente per tutti i
gestori di telecomunicazioni nei Paesi industrializzati divenne l’automatizzazione completa, e rapida, del
servizio interurbano, il completamento, cioè, della teleselezione nazionale con l’abolizione del filtro costituito dall’intervento manuale delle
operatrici di commutazione come
già avveniva nel servizio urbano.
La Sip riuscì, con un impegno notevole di risorse (soltanto di capitali,
mille miliardi di lire negli ultimi
cinque anni), a completare entro il
1968 la Teleselezione da Utente nell'ambito di ciascun Compartimento
e, nell'ottobre 1970, su tutto il territorio, anche in anticipo sulla scadenza fissata. L'importanza di questo risultato era sottolineato dal
posizionamento al quinto posto nel
mondo tra i Paesi che avevano raggiunto questo obiettivo e ciò malgrado le difficoltà orografiche che
avevano messo a dura prova la posa
di nuove linee, necessarie per rendere più affidabili i collegamenti automatici richiesti dalla TSU. Gran
parte del merito di questa realizzazione va assegnata a Guglielmo
Reiss Romoli, allora a capo della
Stet, la Finanziaria Telefonica.
Questa la storia, e tanto altro si
potrebbe dire se lo spazio, tiranno, lo
■
consentisse.
ventidalmondoviaggi 20-21:Layout 2 23/04/10 15:11 Pagina 20
PROPOSTE
SIRIA, GIORDANIA,
GERUSALEMME & BETLEMME
Partenza da Roma/Milano/Venezia - 18 ottobre 2010 - 14 giorni
Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di San
Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac
dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le
gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso.
Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del
Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l'unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della
Città Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività.
Quota individuale
di partecipazione
– 30 partecipanti:
€ 2.120,00
Soci ANLA* € 2.080,00
PASSIONE MERAVIGLIOSA
Tasse aeroportuali
Partenza 4 novembre 2010 – 18 giorni
(al 20/04/2010) - € 140,00
Alla scoperta delle diverse realtà del Brasile: l’incanto di Rio de
Hotel 4 stelle - Pensione
Janeiro con la mitica Copacabana, le scuole di samba e le favelas; la
completa – Accompagnatore
languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e
dall’Italia
della Capoeira (antica danza con cui gli schiavi si difendevano dalle
frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia
e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso nel “polmone
del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e
del Rio Solimoes per formare il Rio delle Amazzoni).
Maravilhosa paixão
BRASIL:
Quota di partecipazione da Milano: € 3.650,00 partenze da altre città su richiesta
Soci ANLA* € 3.600,00
Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00
Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia
MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah
oltre il medio e basso Atlante
Partenza: 3 ottobre 2010 - 11 giorni
Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune
scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la
porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali –
attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e
Marrakech, la millenaria … infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida.
Quota di partecipazione da Roma/Milano – minimo 30 partecipanti - € 1.560,00
Soci ANLA* € 1.510,00 Tasse aeroportuali (al 20-12-2009): € 110,00
Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia
* AGEVOLAZIONI
RISERVATE AI
SOCI ANLA,
FAMILIARI E AGGREGATI
ventidalmondoviaggi 20-21:Layout 2 23/04/10 15:12 Pagina 21
GRANDI TOUR
PER
INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA
TURCHIA:
I TESORI
DELL’ANATOLIA
9 giorni
da Roma/Milano/Venezia:
28 ottobre 2010
Istanbul, una città carica di
storia e brulicante di vita, cerniera tra Oriente e Occidente;
Ankara, capitale politica del
Paese; Cappadocia, dove la
natura e gli uomini di fede
hanno creato un paesaggio
unico al mondo; Konya, una
delle prime sette città nate
dopo il Diluvio Universale; Pammukkale famosa per le sorgenti
termali che si riversano in
bianche gradinate di stalattite
calcarea; Efeso, straordinario
centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone della storia dai tempi di
Omero fino ai giorni nostri
Quota di partecipazione da
Roma/Venezia € 870,00
– da Milano € 890,00
soci ANLA*:
Roma/Venezia € 850,00
– da Milano € 870,00
Tasse aeroportuali
(al 20/04/2010) € 105,00
Hotel 4 stelle – Pensione
completa - Accompagnatore
dall’Italia
SEGRETERIA GENERALE ANLA
TEL.
06.86321128
PARIGI, NORMANDIA,
BRETAGNA E LOIRA
Partenza: 5 settembre 2010 - 9 giorni
Normandia: lunghe spiagge e porticioli lungo tutta la costa, luoghi di
storia resi famosi da Mont Saint-Michel il più bel gioiello della regione, le spiagge dello sbarco dove cambiò la storia del mondo - Bretagna, luogo incantato dalle antiche leggende celtiche, il ricco patrimonio storico ed architettonico, regione di marinai e di leggende, lunghe
spiagge e graziosi porticcioli dalle case di granito - Loira, visiteremo i
Castelli di Amboise e Chenonceau... e infine Parigi
Quota di partecipazione da Roma/Milano – 30 partecipanti
- € 1.340,00Soci ANLA* € 1.300,00
Tasse aeroportuali (al 5 marzo 2010) - € 110,00
STATI UNITI:
scoprendo l’America,
un viaggio lungo… un sogno
Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni
New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce
Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument
Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e
il Grand Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle
della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink
Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e... infine San Francisco (la
città ribelle nata durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e
del Movimento degli studenti di Barkeley)
Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00***
Soci ANLA* € 4.890,00
Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00
Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena)
Accompagnatore dall’Italia
ARGENTINA, Terra del Fuoco
e pianeta Patagonia (cilena e argentina)
Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni
La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza, richezza e varietà. Buenos Aires e
la collina del Tigre - Penisola Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle
– Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e
Spegazzini – Ghiacciaio del Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine
Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00
Soci ANLA* - € 3.820,00
Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*)
Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia
gioielli.d'italia 22-23:Layout 1 22/04/10 12:51 Pagina 22
VIAGGI
Chiesa del
Carmine
GIOIELLI D’ITALIA
di Raimondo Tassini
NOTO
• Capolavoro del barocco
siciliano
• Chiamata anche
un giardino di pietra
• Deve la sua nascita
a un disastroso terremoto
Palazzo Ducezio
F
in dai primi anni
dell’800 Noto è la città
capoluogo del vallo
omonimo. Si trova quasi
sulla punta sud-orientale
della Sicilia, come se fosse intenta ad
ammirare il mare dai gradoni che segnano le pendici orientali dei monti
Iblei. Un po’ fuori dai consueti itinerari turistici, attira soprattutto gli appassionati del barocco siciliano che
qui si esalta allo zenith. Una città che
per la complessità e raffinatezza delle sue decorazioni e sculture è stata
definita dallo storico dell’arte Cesare
Brandi «un giardino di pietra», e per
l’impianto urbanistico così omogeneo e perfetto, risulta talmente scenografica da essere stata utilizzata
come set per parecchi film. Venne
fondata in epoca preistorica, in seguito fu città greca, romana e araba,
conobbe la civiltà normanna, sveva,
aragonese e spagnola. Il suo aspetto
è piuttosto recente, dato che fu Giuseppe Lanza, duca di Camastra, a
farla ricostruire interamente sul finire del ‘600 e durante il ‘700.
La Noto antica era in effetti un agglomerato di edifici senza troppa arte né parte, interamente distrutti dal
disastroso terremoto del 1693 insieme a un’altra sessantina di città-fortezze nella valle dei monti Iblei. Si
discusse a lungo se e dove riedificarle, e molte furono definitivamente
abbandonate, altre ricostruite sui lo-
ro vecchi siti, altre ancora spostate
qua e là. L’intera zona in pieno ‘700
diventò pertanto un enorme cantiere.
Noto venne riedificata un poco più
vicino alla costa, dato che ormai era
finita l’epoca dei pirati barbareschi
con le loro devastanti incursioni che,
d’obbligo, avevano imposto a molte
delle città di questa parte della Sicilia di cercare rifugio all’interno dell’isola. Noto può vantare nel presente un impianto urbanistico geometrico e ordinato, tutto impostato sul
quadrato e sulla sezione aurea in architettura; e a fare da singolare contrasto sull’esplodere del barocco, in
tutta la sua fantasia.
Il nucleo monumentale e le residenze nobiliari si trovano nella parte
pianeggiante della città, concentrati
attorno ad ampie piazze – come
quella del Duomo o del Mercato – e
22
distribuite lungo grandi arterie (come corso Vittorio Emanuele e via
Cavour). Su queste arterie da palazzi
e chiese sporgono fuori delle figure
grottesche e mostruosi mascheroni,
cavalli alati e sirene, figure tutte che
col passare del tempo hanno acquistato un colore rosa-oro quale soltanto il sole di Sicilia può produrre. Figure che nel presente paiono scolpite nella cera, tanto da indurre un
grande scrittore quale Leonardo
Sciascia a definire Noto «un favo di
pietra d’oro». Si capisce perché la
città sia entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità patrocinato dall’Unesco. Raffinatissima la piazza
principale, una delle più belle d’Italia, caratterizzata dalla cattedrale di
San Nicolò con la sua vasta e coreografica scalinata.
E ancora dal palazzo Ducezio – ora
gioielli.d'italia 22-23:Layout 1 22/04/10 16:26 Pagina 23
Sopra, la Chiesa di S. Domenico;
a sinistra, una panoramica del centro storico;
in basso, il balcone di palazzo Nicolaci
di Villadorata
sede del Comune – dalla chiesa del
Salvatore, dal palazzo Landolina, e
da quello vescovile. Da vedere sono anche le numerose chiese distribuite nelle piazze, grandi o piccole
che siano, di Noto; prima fra tutte
la chiesa di San Domenico, considerata il capolavoro dell’architetto
Rosario Gagliardi. Secondo la tradizione sarebbe stato un giovane
matematico locale, Giambattista
Landolina, marchese di Sant’Alfano – va ricordato il palazzo di famiglia che porta il suo nome – a tracciare per primo i piani della nuova
Noto. Il tracciato perfetto della città sarebbe quindi dovuto a un personaggio che architetto non era, pure essendo un fervente adepto della
razionalità della matematica. Landolina morì, si dice per febbre pestifera, poco dopo avere esposto le
sue idee al duca di Camastra, che
ne fu comunque entusiasta e la impose al resto della comunità.
Ne è venuta fuori una città unica nel
suo genere, perfetta simbiosi di linearità urbanistica, e di fantasia architettonica, concedendo ad ognuno
di cantare la propria parte senza stonare. Torniamo sulla piazza principale con la cattedrale, o Duomo di
San Nicolò. Una piazza che uniformandosi al concetto generale si configura come un enorme quadrato,
con gli edifici tutto attorno ad animare la scena, a fare da quinte di teatro.
Sul lato superiore del quadrato si alza la cattedrale, alle quale si affiancano, così dando vita ad una scenografia unitaria, il palazzo dei Landolina (sulla sinistra), e quello vescovile (sulla destra). Sul lato inferiore
sorge il palazzo del Comune, oggi a
due piani, ma in origine a un solo
piano, con un porticato a colonne ioniche dove già si respira il gusto del
rococò. Tra il primo blocco di edifici
e il palazzo del Comune sta il pezzo
forte della realizzazione.
Cioè una maestosa scalinata che
scende da uno degli edifici, per risa23
lire verso quello del versante opposto, e viceversa, collegando così il
palazzo del potere civile al palazzo
del potere religioso. Una soluzione
che potrebbe anche apparire secca e
schematica, matematica appunto, se
il tutto non presentasse un impatto
scenografico in assoluto straordinario, offrendo a Noto l’aspetto di una
vera e propria capitale, più che di
una sonnolenta cittadina di provincia. E’ questa la sensazione che si avverte visitandola. Insieme a una sorta di rispetto verso coloro che nel
tempo passato sapevano come e in
quali rapidi tempi andava ricostruita
una città colpita da un sisma, per de■
vastante che fosse.
I Grandi Fiumi 24-25:Layout 1 22/04/10 12:24 Pagina 24
VIAGGI
di Alberto U. Rogi
I GRANDI FIUMI
LA SENNA
• Parigi le deve il suo nascere
• Nel presente anche una importante via commerciale
• Cantata dai poeti, narrata dagli scrittori, dipinta
dai pittori come pochi altri corsi d’acqua al mondo
C
antata dai poeti, narrata
dagli scrittori, dipinta
dai pittori, pochi altri
fiumi possono dirsi in
così perfetta simbiosi
con la città che attraversano, al punto da far dire che la Senna è Parigi,
così come Parigi è la Senna. La sua
lunghezza approssimativa è di 778
chilometri, le sue fonti sono in Borgogna e la foce è nella Manica. Insomma, non lo si può definire un
“grande” fiume. Ma per Parigi è una
via d’acqua indispensabile, la capitale francese in effetti è nata con la
Senna, e non lo dimentica. Il suo nome, in francese Seine, viene dal latino Sequana che ricalcava il nome
dato al fiume dalle popolazioni celtiche, via via con diverse evoluzioni e
modifiche fino ad arrivare al nome
attuale. Il fiume attraversa Parigi,
Troyes e Rouen, ma fuor di dubbio è
Parigi la città che più gli dà prestigio.
Ha scarsa pendenza nell’Ile-
de–France e in Normandia.
Cosa che ha dato origine a numerosi
e profondi meandri. Per questa ragione la marea riesce a risalire dalla
Manica per un buon centinaio di chilometri, talvolta dando luogo a delle
potenti ondate, chiamate “mascaret”,
pericolose per la navigazione come
per gli uomini qualora si attardino
sulle rive a rimirare il fenomeno. Un
“mascaret” per esempio pare che si
fosse portato via la figlioletta di Victor Hugo. Per questa ragione negli
anni Sessanta del secolo scorso sono
stati effettuati dei grandi lavori tesi
ad “addomesticare” il basso corso
della Senna, in modo da garantire
più che mai la funzionalità di questa
via navigabile che ospita due dei più
importanti porti fluviali di Francia,
Parigi appunto, e Rouen. Va aggiunto che sulla Senna transita la maggior parte del traffico cerealicolo
d’Europa.
Non sono poche le industrie che la
24
Sopra, “La Senna ad
Argenteuil” di
Renoir (1873);
accanto, l’Ile de la
Cité, una delle due
isole fluviali che
ospita la cattedrale
di Notre Dame sede
dell’arcivescovo di
Parigi; in alto, uno
scorcio del fiume
vallata della Senna ospita, quelle
automobilistiche (la Peugeot e la
Renault), chimiche e petrolchimiche, inoltre delle centrali termiche
e quella nucleare di Nogent-surSeine. Ma è soprattutto nell’attraversare Parigi che il fiume mostra
tutta la sua bellezza e la sua potenzialità evocativa (a parte il fatto che
ancora nel presente la Senna fornisce ai parigini più del cinquanta per
cento dell’acqua potabile, continuando fra l’altro ad alimentare le
fontane della città; ed è certo che
I Grandi Fiumi 24-25:Layout 1 22/04/10 12:24 Pagina 25
l’acqua bevuta a Parigi fino al XIX
secolo era quella della Senna). Nella capitale il corso della Senna è di
tredici chilometri circa, la sua profondità varia dai 3,5 ai 6 metri, e la
larghezza va dai 30 ai 200 metri. La
distinzione fondamentale fra un
quartiere parigino e l’altro è dall’essere posti sulla riva destra o sulla riva sinistra.
Sulla rive droite la Parigi degli affari, della finanza e delle istituzioni
è stata quella del 1910, durata dal
21 al 30 gennaio, durante la quale
la Senna raggiunse anche l’altezza
di nove metri e mezzo, costringendo i parigini a muoversi in barca fino agli Champs Elysèes.
Fino al chiudersi degli anni Sessanta
nella Senna si poteva anche fare il bagno. La crescita urbana di Parigi,
l’industrializzazione e l’inquinamento l’hanno man mano reso impossibile. Jacques Chirac, da sindaco della
no almeno prendere i bagni di sole,
una iniziativa molto apprezzata.
Il fiume ha diverse isole, nel centro
di Parigi l’Ile de la Citè, che fu la
culla della città, e l’Ile Saint Louis,
oggi un piccolo ed elegantissimo
quartiere, nella cui prossimità Caterina de’ Medici volle realizzare i
giardini delle Tuileries. I lungosenna, chiamati “quais” sono animati da
una catena pressoché ininterrotta di
banchi di vendita di libri usati, e so-
(il Louvre e la Borsa), mentre sulla
rive gauche si sviluppa per principio la città intellettuale, colta, musicale, spettacolare con l’Università
della Sorbonne, il Quartiere latino e
Montparnasse. Le due sponde sono
unite da trentotto punti, dei quali il
più antico, malgrado il suo nome, è
il pont Neuf, e da tre passerelle. Il
fiume è sempre stato soggetto di
grandi piene. Si ricordano quelle
del 1924, e del 1955. Ma l’alluvione più spettacolare, ancor oggi
rammentata come la “grande crue”
città, nel 1988 aveva proposto una
operazione di disinquinamento che
consentisse di rendere il fiume di
nuovo balneabile. Nel presente il bagno ancora non si fa, ma in compenso la municipalità parigina, tra luglio
e agosto, approfittando della riduzione del traffico, fisiologica nei mesi
estivi, interrompe la circolazione sul
lungosenna della riva destra per circa
tre chilometri sotto l’Hotel de Ville, e
attrezza quella che viene chiamata
“Paris plage” con sabbia, prati e palme. In questo modo i parigini posso-
no stati immortalati in decine di opere pittoriche, fotografiche e cinematografiche, nonché da liriche e romanzi, citiamo fra tutte la “Canzone
della Senna” di Jacques Prèvert. Dal
punto di vista turistico una delle
maggiori attrazioni della Senna sono
le gite in battello. Senza dimenticare
la possibilità di viaggiare fino alla
foce su una delle chiatte commerciali. La vita di bordo è spartana, ma è
un modo fra i migliori per compiere
una immersione totale nel cuore del■
la Francia.
25
uomini e aziende 26-29:Layout 1 23/04/10 12:59 Pagina 26
L’ITALIA CHE LAVORA
di Raffaello Uboldi
UOMINI E AZIENDE
STAMPIAVE
• Partita dal poco, con gente abituata a rimboccarsi le maniche
• Attorno il nord-est che lavora e produce
• Ne parla il presidente, Nello Bonaldo
come dipendente, così siamo partiti, direi da zero, investendo tuttavia
trenta milioni, e dopo cinque-sei
mesi altri trenta, trovandoli presso
delle banche, con interessi che erano allora del ventisei-ventisette per
cento, arrivando al 31,50 di massimo scoperto. In seguito, piano piano, abbiamo cominciato ad assumere dei dipendenti finché ne abbiamo avuti dieci, quindici, venti, e
oggi una sessantina. Copriamo diversi settori con prezzi concorrenziali in linea con il mercato. Partiamo in genere da un disegno che ci
viene fornito dal cliente, progettiamo l’attrezzatura necessaria, costruiamo lo stampo, e consegnamo
l’articolo finito, curando assistenza
26
e soddisfazione di chi lo impiega.
E i clienti come li avete trovati?
Alcuni li ho trovati io, altri ci hanno cercato loro, partecipiamo a delle Fiere specifiche del settore, ma
sostanzialmente vengono da noi
per il nome che ci siamo fatti.
Clienti soprattutto nel nord, in
Lombardia, e nel Veneto.
Lavorare nel nord-est suppongo
che vi abbia aiutato…
Direi di sì, probamente se fossi nato altrove non avrei fatto quello che
ho realizzato. La collocazione è
stata certamente importante.
Il vostro bilancio annuale?
Attorno ai dieci milioni di euro.
Avete dell’indotto attorno a voi?
▲
Parliamo di questa azienda in
termini di dati biografici…
Nasce nel 1980 per una mia idea
ben precisa, quella di non lavorare
più da dipendente. Così sono riuscito a mettere insieme altri tre soci, più o meno della mia età – uno
era mio fratello – trovammo i capitali necessari, e partimmo, ricordo
che era il 7 di marzo. Dopo qualche
mese un socio esce dalla società,
seguito da un secondo nel 1994, nel
2008 esce anche mio fratello che
era socio di capitale, mentre io ho
continuato a gestire la fabbrica.
Come mai avete pensato di rivolgervi proprio a questo settore?
Ero giovane, avevo ventisei anni, e
facevo più o meno lo stesso lavoro
segue a pag. 29
uomini e aziende 26-29:Layout 1 23/04/10 13:00 Pagina 27
27
uomini e aziende 26-29:Layout 1 23/04/10 13:01 Pagina 28
E
ra il 1980 e una famiglia,
Bonaldo di nome, decise di
dar vita ad una azienda dedita alla trasformazione e
allo stampaggio a freddo
dei metalli e costruzione stampi. Nasce così una impresa capace di crescere gradualmente, ma costantemente nel corso degli anni, oggi con
un nome che conta e non soltanto
per la produzione in serie, ma anche perché tecnologicamente molto
avanzata. Dal maggio 2003
un’azienda che con la costruzione
del nuovo stabilimento di circa diecimila metri quadrati coperti, e con
sessanta dipendenti, può dirsi un
punto di riferimento produttivo, grazie all’esperienza accumulata col
supporto di personale specializzato,
un macchinario moderno, e pertanto
in grado di coprire con gli stessi
standard qualitativi tutte le fasi della
lavorazione. Un’azienda che opera
nel campo dell’automazione, in
quello dell’automotive degli elettrodomestici, nel campo sportivo, del
condizionamento e nel riscaldamento, arredamento metallico, giardinaggio e macchine agricole.
L’esperienza, la capacità dei suoi tecnici e delle maestranze consente alla
Stampiave di garantire sempre un
prodotto secondo gli standard richiesti dal cliente. Fra l’altro un’azienda
che dispone di un ufficio tecnico perfettamente in grado di progettare le
attrezzature richieste in termini di sicurezza ed affidabilità totali. E’ specializzata nella realizzazione di
stampi progressivi a transfer, per l’imbutitura, e per ogni speciale attrezzatura derivante dalla lavorazione della
lamiera. L’ufficio tecnico opera sia su
un disegno del cliente, sia con un ser28
vizio di sviluppo del prodotto. Si progetta su stazioni Cad-Cam 3D in costante aggiornamento e in collegamento diretto col centro di lavoro a
controllo numerico in officina. Il sistema di archivio dei programmi di lavorazione, e la precisione dei singoli
dettagli consentono inoltre di garantire nel tempo la fornitura dei pezzi di
ricambio.
L’impresa si avvale di un parco macchine di ventiquattro presse da 30 a
500 tonnellate, e di uno speciale
centro capace di trasformare ferro,
acciaio, alluminio, rame, ottone in
uomini e aziende 26-29:Layout 1 27/04/10 09:49 Pagina 29
L’ITALIA CHE LAVORA
UOMINI E AZIENDE
▲
spessori da 0,5 a 6 m/m, con linee
che supportano nastri di larghezza
fino a 1.000 m/m, coadiuvate da
dispositivi elettronici di salvaguardia
dell’integrità degli stampi e di chi ci
lavora. L’azienda dispone anche di
una sezione di assemblaggio-saldatura per piccole o grandi produzioni
in serie.
La qualità è sempre prioritaria, rivolta al raggiungimento della massima
soddisfazione del cliente, attraverso
un continuo percorso di miglioramento del processo produttivo, nella formazione del personale, nell’utilizzo
di strumenti e attrezzature d’avanguardia. Si lavora in regime di autocontrollo, cosa che consente di rilevare eventuali anomalie del prodotto. Con l’assistenza di personale specializzato è di conseguenza possibile intervenire sul processo produttivo
con eventuali azioni preventive di
correzione. La garanzia di qualità è
data anche da una sala merceologica che dispone di una strumentazione adeguata, arricchita di macchine
per la prova del materiale, e di misura CNC per i controlli particolarmente critici, che non ammettono errori,
così formulando anche l’analisi statistica del prodotto.
La Stampiave è certificata dal Comitato d’approvazione Tuv Italia Srl Uni
En Iso 9001, 2008. Partecipa alla fiera “Lamiera” a Bologna. Premia ogni
anno i dipendenti senior che abbiano
raggiunto i 10, 15, 20 anni di servizio in azienda. Al suo interno opera
un gruppo di soci seniores iscritti all’Anla. Questo perché crede nell’importanza della collaborazione da una
generazione all’altra.
R.U.
29
Sì, certamente. Voglio aggiungere
che le più importanti aziende di
elettrodomestici, cito la Zanussi o
la Zoppas, sono qui.
Quale è stato il vostro miglior
momento?
Direi che è stato dal 1998 fino al
2006. Allora ho fatto anche un capannone nuovo, all’avanguardia
anche per la sicurezza ambientale
con attrezzaturee macchine di ultima generazione.
E il macchinario dove ve lo procurate?
Quasi completamente nel nord, sostanzialmente in Lombardia per le
presse, ma abbiamo anche macchine giapponesi e svizzere.
Il momento di difficoltà?
Diciamo nel novembre-dicembre
del 2008 e i primi quattro mesi del
2009, col fatturato che era sceso del
45-50 per cento, con grossi problemi di pagamenti.
E adesso?
Stiamo risalendo la china, stiamo
lavorando, sono abbastanza contento, sperando che continui così.
L’elemento di maggior successo
della vostra produzione?
Potrei dire il settore degli elettrodomestici.
E quali i programmi di sviluppo?
Rispondo che abbiamo fatto degli
investimenti, e credo che il mondo
non si fermerà qui.
Lei si considera un uomo del
nord-est?
Direi di sì.
Ed è fiero di questa sua collocazione?
Certamente, qui siamo gente che
costruisce dal poco, lavorando molto, e rimboccandosi le maniche.
Adesso poi ho un figlio che piano
piano prenderà il mio posto, che è
venuto ben volentieri in azienda,
che si dà da fare, insomma una impresa che ha un futuro già in atto.
L’ambiente attorno come vi vede?
E’ un ambiente sano che collabora
n
per uno sviluppo collettivo.
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:15 Pagina 30
ANLA NOTIZIE
CIRCOLO ANZIANI DEL LAVORO ELECTROLUX ZANUSSI
• La presentazione e la votazione del rendiconto economico 2009 e di quello preventivo
per l’anno in corso, unitamente
alla relazione delle attività passate e future del sodalizio: questi i punti all’ordine del giorno
dell’assemblea annuale del
Circolo anziani del lavoro
Electrolux Zanussi. I lavori sono stati ospitati nello stabilimento dell’Electrolux di Porcia
e hanno visto impegnati i direttivi delle otto Sezioni del Circolo e dei tre Gruppi aggregati,
con i rispettivi organi di controllo. Il tutto in rappresentanza
di una associazione che ad oggi conta 4.213 soci con almeno 25 anni di servizio all’interno dei diversi stabilimenti italiani dell’Electrolux ed una serie di
iniziative, tra le quali primeggia
la collaborazione con diverse
scuole della provincia. Nel corso della relazione di bilancio,
particolare enfasi è stata data
dal presidente, Corrado Cordenons, alla celebrazione del cinquantesimo anniversario dalla
Fondazione che si è tenuta, a
settembre, all’interno dello stabilimento Professional di Vallenoncello e alla quale assieme alle
autorità istituzionali e aziendali
è intervenuto il vescovo di Pordenone, Ovidio Poletto.
1
Ospiti di questa assemblea
annuale sono stati i dirigenti
aziendali e i loro rappresentanti all’interno del Circolo,
Massimo Poletto e Dario
Pancotto. Quest’ultimo è subentrato all’uscente Claudio
Tizianel, andato in quiescenza. A presenziare i lavori
degli organi direttivi dell’associazione (v. foto 1 e 2) vi
era anche Giorgio Baratella,
il nuovo responsabile della
produzione lavaggio di Porcia.
2
• Sono riprese “Le testimonianze di lavoro ed organizzazione industriale” da parte delle
scolaresche del comprensorio
pordenonese, nello specifico
erano presenti due classi dell’Istituto “Matiussi” con indirizzo informatico-amministrativo,
la 4a Apr e 3a Cig, accompagnate dai proff. Livio Manfrin
e Antonio Sorella.
La visita è stata organizzata
dai soci del Circolo Seniores,
con una testimonianza dell’ing. Gianluca Cricchi, responsabile dell’Ingegneria dello Stabilimento, che ha esposto in maniera dettagliata il sistema organizzativo e produttivo delle lavatrici di Porcia.
Con l’occasione è stato possibile visitare alcuni reparti dello
Stabilimento con le nuove linee
completamente automatiche (v.
foto 3).
3
30
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:18 Pagina 31
4
SEZIONE FREDDO
SUSEGANA
• Presso la mensa aziendale
di Susegana, il pranzo sociale del Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Sezione Freddo. 400 i partecipanti che hanno assistito alla
premiazione con medaglia
d’oro e attestato di fedeltà
aziendale del neosocio Bruno
Collodel e dei soci che nel
2009 hanno compiuto 80 anni: Felice Angelini, Dino Colladon, Luigi Da Rios, Antonio
Lazzer, Odone Michelet, Alfino Zardetto (v. foto 4 e 5).
L’ing. Marco Comini, quale
rappresentante aziendale, il
presidente del Circolo Anziani di Pordenone, Corrado
Cordenons, il sindaco del Comune di Santa Lucia di Piave,
Fiorenzo Fantinel, il console
dei Maestri del Lavoro di Treviso, dr. Giorgio Vidotti, il vicepresidente dell’Anla nazionale Gino Toffoli, e la presidente del Circolo Anziani di
Susegana, signora Carla Barazza ringraziano tutti i consiglieri ed i partecipanti che,
anno dopo anno, mantengono vivo il Circolo.
5
6
7
• 50 soci del Circolo Anziani del Lavoro Electrolux-Zanussi,
Sezione Freddo di Susegana, hanno partecipato tra il pubblico alla trasmissione “Il Milionario” (foto 6), condotta da Jerry
Scotti.
• La presidente del Circolo Anziani del Lavoro Electrolux-Zanussi,
Sezione Freddo di Susegana, Carla Barazza, ringrazia dal canto
suo i soci (207) che hanno partecipato alla Crostolata svoltasi
presso il locale Campagnola di Mareno di Piave (foto 7).
▲
segue a pag. 32
31
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 27/04/10 09:51 Pagina 32
ANLA NOTIZIE
▲
segue da pag. 31
SEZIONE ZML INDUSTRIES DI MANIAGO
Come da tradizione il Gruppo Anziani della ZML Industries SpA ha ringraziato le
“donne” (foto 8) per quanto
esprimono in famiglia e in
società con un momento conviviale. Non sono mancate
le mimose.
In rappresentanza dell’Azienda, il direttore amministrativo, Paolo Gaspardo
(foto 9) ha portato il saluto
della Presidenza aziendale.
8
RINNOVO CARICHE
E ORGANIZZAZIONE
9
GRUPPI
• ASSOCIAZIONE LAVORATORI ANZIANI PIETRO
BERETTA SPA
GARDONE VAL TROMPIA (Bs)
Presidente Alessandro Moretti; Vicepresidenti Fabrizio Fiocco
(vicario), Antonio Coiro; Tesoriere/Economo Giovanni Santoni.
• CONSORZIO AGRARIO DI MILANO E LODI
MILANO
[email protected]
Presidente Lorenzo Pagani; Segretario Michele Nicolardi.
• SENIORES AZIENDA OSPEDALIERA
UNIVERSITARIA “SAN GIOVANNI BATTISTA”
TORINO
Past president Carlo Maria Ferraris; Presidente Gloria Putero;
Vicepresidenti Luisa Bincoletto, Piergiorgio Giorcelli; Tesoriere
Laura Corbani.
• U.I.L.A. – UNIONE INTERAZIENDALE LAVORATORI
ANZIANI
MILANO –TRIESTE – ROMA
[email protected]
Presidente Giuseppe Amedeo Tomarelli; Vicepresidenti Itala
Baj (Milano), Fulvio Rossit (Trieste) Giuseppe Baglioni (Roma);
Segretari Luigi Colombo (generale), Bruno Brait (Trieste),
Annita Polzi (Roma); Tesoriere Angela Testori.
VARIAZIONI
Seniores Azienda Ospedaliera Universitaria
“San Giovanni Battista” di Torino è la nuova denominazione del Gruppo Anziani Ospedale Maggiore San Giovanni
Battista. Invariata la sede e relativi recapiti.
ANLA PADOVA
Un gruppo di nostri soci (accompagnati dal presidente Anla
Regione Veneto, Arrigo Pizzolon) ex dipendenti della Magrini Galileo di Battaglia Terme (Pd), il cui stabilimento è attualmente passato in proprietà alla Società Demont, ha visitato i
reparti produttivi e di collaudo gestiti dalla nuova Azienda.
Una visita di molto interesse, con l’augurio alla Demont per
una prospera e positiva espansione dei suoi prodotti.
Una foto ricordo (a sin.) era d’obbligo.
32
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:21 Pagina 33
1
ASSOCIAZIONE
SENIORES
GRUPPO
FINMECCANICA
2
SENIORES SELEX
GALILEO
• Tour in Sud Africa e Zimbawe per un gruppo di soci Seniores di Firenze, Torino, Nerviano e Palermo.
Il viaggio è iniziato con la visita di Cape Town, città che
offre moltissime attrattive, da
vivere a 360 gradi, in attesa
dei Mondiali di calcio (proprio a Città del Capo ci sarà
la prima partita dell’Italia!).
Un volo interno e siamo arrivati a Mpumalanga, un vero paradiso in terra.
Indimenticabile il Blyde River Canyon, terzo al
mondo per grandezza, unico per le varietà della vegetazione.
Il viaggio è continuato fino alla riserva Shisangeni nel Parco Kruger. Quindi Johannesburg. E
infine lo Zimbawe con le Cascate Vittoria.
D’obbligo alcune foto di gruppo: 1, davanti al
Blyde River Canyon; 2, davanti ad un bao bab
nello Zimbawe.
3
• Un numeroso gruppo di soci Seniores di Selex
Galileo degli stabilimenti di Firenze e Torino, si è
recato alle Terme “Il Baistrocchi” di Salsomaggiore per vivere un fine settimana all’insegna dell’estremo relax con: idromassaggi, massaggi termali, bagno turco, sauna, percorsi rigenerativi e
bagni in piscina con acqua termale.
Non poteva mancare la foto (3) di una parte
del gruppo in accappatoio, in attesa dei massaggi citati.
33
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:22 Pagina 34
ANLA NOTIZIE
1
SAVIO MARCELLO
2
3
SENIORES AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA
“SAN GIOVANNI BATTISTA”
Gita in Dalmazia organizzata dal Gruppo Seniores dell’Azienda Ospedaliera “San Giovanni
Battista” di Torino. Una foto ricordo era d’obbligo.
34
Auguri di fine anno 2009 e
quelli per il nuovo anno 2010
assieme al nostro Consiglio
direttivo fatti all’industriale e
titolare del prestigioso Gruppo Tessile “Radici” sotto il
marchio Itema Group, cioè all’ing. Miro Radici (che appare al centro della foto 1, assieme al nostro presidente Tomaello e all’ing. Lorenzo Cucchetto, recentemente nominato amministratore delegato
dell’intero Gruppo Tessile Bergamasco di cui fa parte la
Savio di Pordenone).
Oltre al nostro Consiglio erano presenti i consiglieri del
Gruppo famiglie portatori
handicap aziendale Savio
(Latin), il Gruppo Montagna
Savio (Boer) ed il gruppo Avis
aziendale (Zancai).
E nella foto 2, il Consiglio del
Gruppo Anziani del Lavoro
“Savio Marcello” nella sede
aziendale (da sin. Campagna, Cover, Tomaello, Taffarel, Zerio, Bone, Greguol,
Molent, Pellissetti).
Inoltre, viaggio a Brescia (foto
3) per visitare la grande Mostra: “Inca, Origine e mistero
delle Civiltà dell’oro”. La mostra percorre le tappe principali di questa civiltà che si è
susseguita in Perù dal 1500
a.C. fino all’arrivo degli spagnoli nel 1532.
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:23 Pagina 35
1
GANI
ILVA BAGNOLI
Festa della donna organizzata dal presidente del
Gruppo Gani Seniores del
Circolo Ilva Bagnoli, Michele D’Angiolillo (v. foto 1).
E ancora, la festa di carnevale organizzata dal Circolo
Bagnoli in località Fiuggi (foto 2).
2
SENIORES
EX ILSSA
VIOLA
“GRUPPO
MEDAGLIE
D’ORO”
Dopo la deposizione di
omaggi floreali al monumento delle Cascine che ricorda
le Medaglie d’Oro scomparse, è seguito (v. foto) l’annuale incontro di primavera
del Gruppo che ha festeggiato il 44° di fondazione.
Dopo il ricordo dei soci “andati avanti”, il presidente
Adolfo Formento Dojot ha
svolto una relazione sull’attività del 2009 e sulle prospettive 2010, relazione approvata all’unanimità.
Tra le autorità presenti il consigliere regionale Alberto
Crétaz, il vicesindaco di
Pont-Saint-Martin, ing. Ugo
Aluffi, ex dirigente Olivetti,
l’avv. Enrico Formento Dojot,
maestri del lavoro, consiglieri comunali e rappresentanti
di associazioni umanitarie.
Ai due soci benemeriti Eraldo Pramotton di Vert-Donnas, e Giacomino Parisio Nicasio, segretario e tesoriere,
è stato consegnato il diploma d’onore quale omaggio
valdostano per il loro costante attaccamento al Gruppo.
Si è anche deliberato di devolvere un’offerta ad associazioni benefiche.
35
notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:24 Pagina 36
ANLA NOTIZIE
ANLA TOSCANA
La prima gita dell’anno (v.
foto a sin.) è stata dedicata
alla visita della Castelfranco
Veneto dedicata a Giorgione, il più enigmatico e misterioso artista del Rinascimento. Con l’occasione il gruppo ha visitato anche Asolo,
borgo medievale, perla architettonica del Veneto; Treviso, “città d’acqua”, incantevole ed unica. Ed ancora
Cittadella con le sue costruzioni militari medievali meglio conservate d’Europa.
CIRCOLO
RICREATIVO
CULTURALE
DIPENDENTI DEL
COMUNE
DI PORDENONE
Il consueto incontro natalizio
del Circolo Dipendenti del
Comune di Pordenone quest’anno è stato arricchito con
l’interessantissima visita alla
mostra “Da Coubert a Monet” nelle sale della Villa Manin di Passariano. Molte le
adesioni dei soci che, in tale
occasione, hanno potuto anche ammirare sulla piazza
Tonda fra le due Esedre della
Villa Manin il “gregge più
grande del mondo”, con ben
860 pecore realizzate con il
coinvolgimento di 86 scuole
primarie della Regione FriuliVenezia Giulia. Circa 5 mila
bambini insieme a 160 insegnanti, con la collaborazione
di 10 mila genitori e 20 mila
nonni hanno contribuito alla
realizzazione di questo gregge particolare: sagome di legno dipinte e decorate, a
grandezza naturale, rappresentanti pecore, caproni e
agnellini, rivestite nelle maniere più diverse per tecniche e
materiali.
E’ seguito poi il pranzo in un
agriturismo nelle vicinanze
di Passariano; alle signore
presenti è stato offerto un
omaggio floreale (v. foto).
LETTERE, STORIA, ARTE E VIA VIA…
Dal 1 al 30
giugno 2010, al
Civico
l’Acquario di
Milano, viale
Gadio 2, mostra
di pittura dal
titolo: “I colori
dell’acqua” del
nostro socio
Roberto
Landoni.
Ci fa piacere
pubblicare la
foto di uno dei
tanti dipinti
esposti.
36
Doc. Ok:Layout 1 23/04/10 12:40 Pagina 1
Associazione Nazionale
Seniores d'Azienda
READING CLUB
Iscritta al n. 22 del registro
delle Associazioni di Promozione Sociale
Validità dell’offerta 2010
RCS RIZZOLI
Amica
Anna
Anna + Amica biennale
Bravacasa
Abitare
Case da abitare
Dove
Dove Case
Dove + Dove Case
Il mondo
L’Europeo
Max
Novella 2000
Oggi + ceppo formaggiere
Ok la salute prima di tutto
Corriere della Sera 6gg
Gazzetta dello Sport 6gg
€ 12,30 .
€ 17,40 .
€ 29,70 .
€ 13,50 .
€ 45,00 .
€ 15,00 .
€ 24,00 .
€ 13,80 .
€ 32,10 .
€ 26,40 .
€ 43,80 .
€ 15,00 .
€ 57,90 .
€ 39,00 .
€ 15,60 .
€ 204,00 .
€ 204,00 .
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
€ 36,00
€ 75,00
€ 222,00
€ 42,00
€ 75,00
€ 45,00
€ 46,20
€ 25,20
€ 71,40
€ 125,00
€ 86,90
€ 36,00
€ 76,50
€ 104,00
€ 30,00
€ 357,00
€ 329,00
HACHETTE RUSCONI
Gente
Gioia
Home
Auto e Fuoristrada
Gente Motori
Elle
Elle decor
Marie Claire
Marie Claire Maison
Psychologies pocket
Riders
Autocar
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
€ 104,00
€ 93,60
€ 19,00
€ 40,00
€ 34,80
€ 36,00
€ 45,00
€ 36,00
€ 35,00
€ 19,00
€ 31,90
€ 42,90
EDIZIONI SAN PAOLO
Club 3 + regalo
Famiglia Cristiana + regalo
G baby + regalo
Il giornalino + regalo
€
€
€
€
31,20 .
19,90 .
9,00 .
18,00 .
11,00 .
12,60 .
15,80 .
12,60 .
14,00 .
9,90 .
14,30 .
21,50 .
22,00 .
86,00 .
19,00 .
66,00 .
“
“
“
“
€
€
€
€
Per informazioni e adesioni
[email protected]
Tel. e fax 059/827337
31,20
99,45
48,00
81,60
gli amici della lettura
GIUNTI EDITORE
Archeologia viva
Psicologia contemporanea
Art e dossier
€ 23,10 .
€ 18,90 .
€ 37,70 .
“
“
“
€ 33,00
€ 27,00
€ 53,90
GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO
National Geographic
€ 34,00 .
National Geographic DVD € 77,00 .
L’Espresso
€ 44,00 .
Le Scienze
€ 33,00 .
Mente & Cervello
€ 52,00 .
“
“
“
“
“
€ 49,20
€ 118,00
€ 150,80
€ 46,80
€ 72,00
EDITORIALE DOMUS
Quattroruote
Dueruote
Meridiani
Meridiani Montagne
€
€
€
€
36,00 .
18,00 .
43,40 .
26,00 .
“
“
“
“
€
€
€
€
MY WAY MEDIA
Medioevo
Speak up
Archeo
€ 41,00 .
€ 41,00 .
€ 41,00 .
“
“
“
€ 70,80
€ 70,80
€ 70,80
GIORGIO MONDADORI
Bell’Italia
€ 29,00 .
Bell’Europa
€ 29,00 .
Gardenia
€ 28,00 .
“
“
“
€ 46,80
€ 46,80
€ 44,40
NUOVA PERIODICI
MAC World + CD
PC World + CD
PC World + DVD
Spotlight + CD
Yoga Journal
€
€
€
€
€
32,00 .
28,00 .
40,00 .
38,00 .
29,00 .
“
“
“
“
“
€
€
€
€
€
66,00
58,80
82,80
70,80
42,90
RIZA EDITORE
Riza Psicosomatica
Salute naturale
Riza Scienze
Dimagrire
€
€
€
€
34,00 .
29,00 .
31,00 .
29,00 .
“
“
“
“
€
€
€
€
50,40
40,80
52,80
40,80
CLEMENTI EDITORE
La rivista del Trekking
€ 30,00 .
“
€ 40,00
VOLUMI DOMUS (pagamento alla consegna)
Il cucchiaio d’argento
€ 38,00 . “
€
Primi piatti
€ 29,00 . “
€
Secondi piatti
€ 29,00 . “
€
Dolci
€ 29,00 . “
€
50,40
24,00
62,00
45,00
49,00
35,00
35,00
35,00
Made in italy 38:Layout 1 23/04/10 16:05 Pagina 38
L’ITALIA CHE LAVORA
MADE IN ITALY
di Nora Villa
I
l MIDO, Mostra Internazionale
dell’Ottica, ha festeggiato i
suoi primi quarant’anni di attività, in concomitanza con le altre manifestazioni della moda milanese, ma nella sua sede tradizionale
di Fiera Milano Rho. Il suo presidente, Vittorio Tabacchi, ha espresso il
proprio compiacimento alle aziende
del settore che hanno mantenuto, in
un momento delicato come è stato il
2009, un costante controllo della situazione riuscendo, nella maggioranza dei casi, a chiudere i bilanci di
fine anno meglio di quanto si pensasse. Ha ricordato, inoltre, che la
parola chiave del successo italiano in
questo specifico campo si chiama innovazione. Innovazione che significa ricerca ininterrotta, scoperta di
nuovi materiali, sperimentazione,
design. A questo segmento - la ricerca e il design, di vitale importanza
per il nostro Paese - il MIDO ha dedicato, nell’ambito della manifestazione, un intero padiglione che ha
accolto le aziende più all’avanguardia nella sperimentazione. Della ricerca e dei suoi risultati si avvantaggia tutto l’eyewear, sia gli occhiali da
vista che quelli da sole. I fruitori della prima categoria hanno indicato
con sicurezza la tendenza preferita
per quest’anno, scegliendo gli occhiali “invisibili”, quelli cioè senza
montatura, che godono di molte simpatie già da qualche tempo. Due lenti, le vitine necessarie per tenerle insieme e via. Intellettuali, manager,
donne di potere, attori, amano questa
eleganza discreta, che passa inosservata. All’altra estremità troviamo chi
decide per un modo più vistoso di
sottolineare la propria personalità e
sceglie montature appariscenti, enormi, dai colori decisi, come ha fatto la
cantante Arisa, la “candida “ del Fe-
OCCHIALI: NOI SIAMO
IL PAESE VINCENTE
Lo ha confermato il Mido, a Milano
stival di Sanremo. Il suo è lo stile
“nerds”, cosi viene chiamato e ricorda le secchione dei telefilm degli anni Ottanta e una delle protagoniste,
Ugly Betty, che li portava disinvoltamente. Adesso sono strepitosamente
di moda. I produttori hanno pensato,
inoltre, ad un ampio ventaglio di offerte in grado di soddisfare ogni esigenza. Un rilevante settore dell’eyewear si occupa di montature, e quindi
il design sollecitato dai cambiamenti
della moda, dal gusto del momento e
da altri imponderabili fattori, assume
un ruolo importante. Con l’avvicinarsi della bella stagione l’attenzione si
sposta, inevitabilmente, sugli occhiali
da sole, e come è stato evidenziato dal
MIDO, l’Italia è il Paese nel quale si
vendono più occhiali da sole che in
tutta l’Europa, il 36 per cento del totale. Un mercato fortissimo. Di recente
la Commissione Difesa Vista, ha ribadito che l’uso degli occhiali da sole,
certificati e di qualità, difende dai raggi UV, può salvare il contorno occhi
dalle allergie e da rughe precoci, allontanando persino la cataratta. Ha
segnalato altresì che il 42 per cento
degli italiani li usa.
Il Made in Italy in questo segmento
Al MIDO, il salone che raduna ogni
anno a Milano ai primi di marzo tutto
il mondo che gravita attorno all’occhialeria, erano presenti, dislocati in
cinque padiglioni della Fiera Milano
Rho, oltre 1.100 espositori di cui il 70
per cento stranieri. Sono stati più di
42 mila i visitatori, provenienti da cinque Continenti, tutti addetti ai lavori.
38
dell’occhialeria da sole è ampiamente
presente sul mercato internazionale,
griffato dalle più famose Case di
Moda. La sinergia vincente si affida
al design di stilisti come Armani,
Gucci, Versace, Biagiotti, Valentino e
via via, e alla realizzazione affidata al
top delle aziende del settore, dislocate nel Veneto, ma specialmente nel
Cadore, dove l’artigianato dell’occhialeria è nato oltre cento anni fa.
Una sinergia vincente che colloca
l’Italia ai primissimi posti nella classifica mondiale della preferenza dei
consumatori. Le tendenze, per l’estate ormai alle porte, presentano, al di
là dei modelli delle grandi griffe,
sempre aggiornati, alcune new entry,
allineate al trend generale: occhiali
grandi, marcatamente da divi cinematografici. Esordisce Lapo Elkan
con i suoi “Sever” e, molto attesi dai
suoi numerosi fan, ci sono quelli di
Madonna, che li ha disegnati insieme
agli amici Dolce e Gabbana. Sono
grandi, avvolgenti e sexy. Si chiamano MDG e li produce il Gruppo
Luxottica. Saranno in vendita da
questo mese di maggio e la stessa
Madonna sarà la testimonial per il
lancio del prodotto su scala mondiale. Le nuove montature si fanno
notare per il colore, che può essere
rosso deciso o nero, oppure per il
design spiritoso, anche a farfalla, per
non passare inosservati, ma non
mancano montature di carattere più
sportivo. Le lenti si dividono in due
categorie, o sfumate o rigorosamente scurissime per avvolgere se stessi
■
in un’atmosfera misteriosa.
storie di un'italia 39:Layout 1 23/04/10 16:07 Pagina 39
STORIE
ITALIA
PERFUORI
BENE
VISTI DA
di Igor Uboldi
di Elena Grazini
IL MONDO DEI DISABILI
E COME AIUTARLO
Se ne occupa fra gli altri una Onlus marchigiana
D
a un’esperienza di vita la chiave di volta
per tante vite. È questa la storia di Maria
Lauri, mamma di una ragazza disabile,
che nel 1993 dà vita all’Anffas-Onlus di
Grottammare.
Tornata nel territorio marchigiano dopo un periodo di
lavoro a Milano, Maria Lauri, ben consapevole della
diversa realtà del nord d’Italia rispetto al mondo della
disabilità, decide di scendere in campo in prima persona.
«Grazie all’esperienza acquisita in 30 anni di lavoro
presso la casa farmaceutica Angelini dove, oltre alla
professionalità, mi hanno trasmesso il rispetto per chi
è in difficoltà», racconta Maria Lauri, che ricopre il
ruolo di presidente dell’Anffas-Onlus di
Grottammare, «ho sentito da subito il bisogno di confrontarmi con i genitori di quei ragazzi che allora iniziavano ad affacciarsi al mondo della scuola con l’impellente necessità di perorare i diritti delle persone
con disabilità».
Da lì nasce un gruppo di genitori di ragazzi disabili
che iniziano a riunirsi con l’obiettivo di voler cambiare la situazione territoriale e la volontà di rispettare le
leggi nazionali, essendo propositivi nei confronti
degli Enti Locali.
Anffas-Onlus, Associazione Nazionale Famiglie di
Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, è
una grande associazione di genitori, familiari ed
amici di persone con disabilità che opera
da 50 anni, fondata a Roma il 28 marzo
1958 da un gruppo di genitori radunati
attorno a Maria Luisa Ubershag
Menegotto, mamma di un bambino con
disabilità. Attualmente è presente nel territorio nazionale con 182 associazioni locali, 17 organismi regionali e 60 enti autonomi.
«Nella nostra realtà di Grottammare abbiamo realizzato tante iniziative tra cui il
Progetto Durante e Dopo di noi, Comunità
Socio Educativa Riabilitativa di
Ripatransone e di Grottammare per persone disabili prive di sostegno familiare
(Co.S.E.R.), che prevede periodi di sollievo alle famiglie con brevi soggiorni per la
persona disabile, il tutto grazie ad un équipe di educatori della Cooperativa Sociale Anffas Servizi Piceno,
dando ottimi risultati anche nell’assistenza domiciliare», spiega la presidente Maria Lauri. «Inoltre abbiamo avviato il SAI? Servizio Accoglienza e
Informazione, sportello aperto a tutto il territorio,
rivolto a tutte le famiglie di persone con disabilità
intellettiva e relazionale, a chi la rappresenta (famiglia, tutore o amministratore di sostegno) e a quanti
vivono il disagio della disabilità».
Tra le molteplici attività di Anffas-Onlus di
Grottammare ([email protected])
anche il presidio ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale, il trasporto dei disabili, i laboratori
ludico-occupazionali, le attività sportive e di tempo
libero, l’inserimento lavorativo attraverso la
Cooperativa Sociale “Il Faro del Piceno” che produce ortaggi biologici e piante officinali, ed infine la
promozione dell’Associazione e delle attività svolte
per sensibilizzare sempre di più il territorio.
«Tutto questo è stato possibile concretizzarlo grazie
agli Enti Locali che hanno collaborato, alle
Fondazioni di importanti banche e ai benefattori»,
conclude la presidente Lauri. «Al momento il nostro
obiettivo è quello di completare una Comunità alloggio per gravissimi tecnologicamente all’avanguardia,
perseguendo con tenacia e convinzione lo scopo di
■
offrire qualità alla vita delle persone disabili».
39
Intervista 40-41:Layout 1 27/04/10 09:55 Pagina 40
STORIE
di Marco Delpino
L’INTERVISTA
O
ltre trenta, tra incontri e presentazioni, in
un anno in tutta Italia. E numerosi e
prestigiosi attestati di
riconoscimento, tra cui il Premio
Internazionale “Golfo del Tigullio”
a Santa Margherita Ligure nel luglio dello scorso anno e il recente
premio alla carriera (anche per il
giornalismo) al “Molinello” di Rapolano Terme (ideato dalla scrittrice Nicla Morletti).
Arrigo Levi, a coronamento di una
carriera intensa e fortunata, nel
“tour” di presentazioni del suo recente libro: “Un paese non basta”
(edizioni “Il Mulino”) non si è risparmiato, a dimostrazione che
davvero un Paese non può bastare a
fare la biografia di un personaggio,
soprattutto se il racconto diventa
anche una “biografia della storia”.
Se poi accade, come nel libro in
questione, dove la prosa è vivissima, anche il “contesto” assume
quasi il ruolo del vero “personaggio” da scoprire.
E a Rapolano Terme, nell’accogliente “bomboniera” del “Teatro
del Popolo”, forse anche per stemperare l’atmosfera, Levi ha esordito con un ricordo leggero, di quando lui, provetto ballerino di tango,
ballò al Teatro “Parioli” di Roma,
al “Costanzo Show”, con Katia
Ricciarelli:
«Poiché tutti i palchi dei teatri sono
in pendenza, quella volta rischiai di
finire in mezzo al pubblico delle
prime file».
Un’autobiografia, dunque, che
mette in risalto l’esperienza cosmopolita che ha segnato la vita di Arrigo Levi che, nel libro, parte descrivendo come è diventato (per caso) giornalista, a cominciare dall’infausto anno delle leggi razziali
mussoliniane, poi scorrendo a ritroso la storia di famiglia, dal crepuscolo del Ducato di Modena al XVI
secolo, ritornando agli anni Trenta.
Parla del nonno, di un trisavolo, del
ARRIGO LEVI
Le tante patrie di un testimone del Novecento
padre, ma anche della città di Modena, dei suoi monumenti, fino a
Villa Emma, rifugio degli ebrei
scampati alla furia nazista:
«Queste furono le mie radici: ebraiche, italiane, modenesi».
«In origine», racconta, «il titolo (un
altro libro è già in cantiere, pronto
per la stampa, dedicato alla vita del
presidente Ciampi) doveva essere:
“Come diventai giornalista”: un sereno reincontro con le mie origini,
un racconto intessuto di riflessioni e
ricordi, un modo per rievocare il
mondo felice della mia giovinezza,
trascorsa in un’agiata famiglia della
borghesia ebraica modenese. Quindi
le peripezie subite a causa della pre40
sa del potere del fascismo, le leggi
razziali, l’emigrazione in Argentina,
la “querida” Buenos Aires dove la
mia famiglia si era rifugiata e dove
iniziai gli studi universitari e la carriera giornalistica come collaboratore di “Italia libera”. Ma poiché la
memoria ci porta sempre dove vuole
il cuore, ecco che, attraverso le pagine di questo “diario” in cui ritesso la
tela della mia formazione itinerante,
di Paese in Paese, ho riflettuto sulla
fede, sui totalitarismi, sulla tragedia
della Shoah, e ho consegnato al lettore qualche immagine del “secolo
breve” che ci siamo lasciati alle spalle».
Dal libro emergono, in tal modo,
Intervista 40-41:Layout 1 22/04/10 12:55 Pagina 41
tutti gli apporti e le esperienze che
hanno formato Levi. Ma anche la
storia incede, alternata e frammista,
alle riflessioni sulla politica e ai
racconti di vita.
E quando Levi racconta di come
entrò nell’esercito d’Israele proprio
durante il conflitto del 1948, il racconto diventa appassionante, sino a
descrivere nei minimi dettagli gli
spostamenti della sua compagnia
nel territorio desertico del Medio
Oriente, in cui ogni gola, ogni montagna ha echi di racconti biblici.
«Rientrato in Italia, mi sono poi
trasferito a Londra, dove ho lavorato presso la BBC. Successivamente
sono stato corrispondente del quotidiano torinese “Gazzetta del Popolo”, mentre dal 1953 al 1959 ho
inviato le mie corrispondenze da
Roma al quotidiano milanese del
pomeriggio “Corriere d’Informazione”. Nel 1960 sono stato spedito
a Mosca, come corrispondente del
“Corriere della Sera”. Quindi sono
passato alla Rai, dove ho condotto
il Telegiornale fino al 1968 (e fu
questa un’innovazione, in quanto
fino ad allora i telegiornali erano
“letti” da speaker professionisti e
non da giornalisti). Nel 1969 sono
tornato alla carta stampata, collaborando alla “Stampa” e al “Times”,
dove curavo una rubrica di problemi internazionali. Quindi ancora al
“Corriere della sera” e, infine, dal
1998, consigliere per le relazioni
esterne del Quirinale con Carlo
Azeglio Ciampi prima e oggi con
Giorgio Napolitano».
A Torino, Levi fu direttore de “La
Stampa” negli anni bui del terrorismo: «Abitavo in piazza San Carlo,
vivevo sotto scorta, ma l’obiettivo
della violenza fu un amico e collega». E qui il ricordo va a Carlo Casalegno, giornalista ucciso dai brigatisti rossi nei cosiddetti “anni di
piombo”.
Levi ha inoltre legato il suo nome a
molte trasmissioni televisive, in
gran parte realizzate per la Rai. Tra
Accanto, il suo recente
libro “Un paese non
basta”. Sotto, Arrigo
Levi (al centro)
festeggiato a Rapolano
Terme, al Premio
“Il Molinello” da amici
scrittori, tra cui
Michela Murgia, Ugo
Riccarelli e Nicla
Morletti. In apertura,
un primo piano di
Arrigo Levi alla
“Tigulliana” di Santa
Margherita Ligure
queste “Gli archivi del Cremlino” e
“C’era una volta la Russia” (in collaborazione con Raffaello Uboldi).
Ma sono soprattutto le doti di equilibrio e di pacatezza, di laicità e di
tolleranza le qualità che meglio
esprimono la cultura ebraica da cui
Levi proviene:
«Vivere in molti Paesi non vuol dire non amarne nessuno, ma amarli
tutti e sentirli tuoi: io sono italiano,
argentino, inglese».
In primo piano, naturalmente, l’essere ebreo:
«È la componente più importante
della mia personalità». E in questa
“caratteristica genetica” risiede il
rispetto dello straniero, di chi è stato costretto a lasciare la terra e la
41
casa per andare a vivere altrove.
Ecco, dunque, il monito: mi arrabbio quando vedo crescere xenofobia e intolleranza. Noi italiani siamo stati emigranti; come possiamo
dimenticarlo?».
E citando la Bibbia:
«Ama il tuo prossimo come te stesso: sono insegnamenti che hanno
migliaia di anni, stanno alla base
della nostra civiltà; non possiamo
metterli in un angolo».
Da buon giornalista, Levi è stato testimone di una lunga e apprezzata
carriera, ma nel suo libro ha preferito dare spazio agli eventi, che ora
sono storia, ma che allora furono
un palpitante “oggi” da raccontare
■
con grande passione.
personaggi 42-43:Layout 1 22/04/10 12:14 Pagina 42
STORIE
di Martine O. Belhadi
I
l 24 gennaio del 1920, di sabato, novant’anni da oggi,
uno dei grandi pittori del
‘900, l’italiano Amedeo
Modigliani, muore a Parigi,
all’ospedale della Charitè, per una
meningite tubercolosa. Una sua
mostra, organizzata da Leopold
Zborowsky a Londra, alla Galleria
Hill, ha appena conosciuto un grande successo, il che significa che
Modigliani, per gli amici Modì, è
forse un artista maledetto, dedito
all’alcool, ma non un artista in bolletta, come tanti altri in quegli anni
tormentati. Oltrettuto ha trovato la
donna che fa per lui, Jeanne Hébuterne, una giovane allieva dell’Accademie Colarossi, che gli ha anche
dato una figlia, Giovanna, nata il 29
novembre del 1918, nei giorni subito seguenti il chiudersi del primo
conflitto mondiale. Ed è Jeanne a
non ritenere che si possa continuare a vivere senza di lui. Si uccide
gettandosi dalla finestra del quinto
piano della casa dei suoi genitori.
Era di nuovo incinta di otto mesi.
Chi voglia portare un fiore sulla loro tomba li può trovare nel cimitero
del Pére Lachaise dove entrambi
PERSONAGGI DEL PASSATO
MODIGLIANI
Accanto, “autoritratto”
del 1919; è l’unico
autoritratto dipinto
dall’artista, realizzato
poco prima di morire
• Uno dei più grandi artisti del ‘900
• Non sempre riconosciuto come tale in vita
• Con accanto una donna incapace di sopravvivere senza di lui
sono stati seppelliti. Pittore, e inoltre scultore, Modigliani aveva fatto
riparlare di sé in tempi relativamente recenti per il presunto ritrovamento di alcune sue opere in pietra
in un canale di Livorno dove l’artista, scontento del risultato, le
avrebbe gettate. I critici più illustri
le avevano accreditate come delle
sculture in assoluto di Modigliani.
In realtà le avevano eseguite alcuni
ragazzi, per scherzo, utilizzando
strumenti da taglio contemporanei,
e gettandole in seguito nel canale.
Scoperta la verità dei fatti l’impresa che produceva simili strumenti
ne ha approfittato per farsi pubbli-
cità con un manifesto per strada dove si diceva: “Con B. and D. si
può”, anche realizzare dei falsi che
sembravano opere d’arte. Era nato
nel luglio del 1884.
Nel seno di una famiglia ebraica livornese, in una città – Livorno –
che per crescere aveva accolto i reietti di ogni altro Paese e luogo, fra
questi gli ebrei cacciati dalla Spagna, quartogenito di Flaminio Modigliani ed Eugénie Garsin. Undici
anni dopo, nel 1895, si ammala di
pleurite, un male che si porterà dietro per tutta la vita, nel tempo quando non esiste quel rimedio miracoloso che si chiama penicillina. La
42
salute cagionevole non gli impedisce al momento di proseguire gli
studi presso un liceo di Livorno,
pur interrompendoli tre anni dopo a
causa di una grave forma di tifo.
Guarito, nel 1898 inizia a frequentare lo studio dell’artista livornese
Guglielmo Micheli. Nel 1901 tuttavia si ammala di tubercolosi ed è
costretto ad un lungo periodo di cure e di riposo. Convalescente, viaggia con la madre, visitando Napoli,
Amalfi, Capri, Roma e Firenze. E’
il 1902, Modigliani si iscrive alla
Scuola di Belle Arti a Firenze.
Qui conosce e approfondisce la pittura degli impressionisti italiani, i
personaggi 42-43:Layout 1 22/04/10 12:15 Pagina 43
A sin., “Testa” (1911ca).
In basso, “Lèopold Zborowsky” (1918),
e “Jean Hèbuterne” (1918)
cosiddetti “macchiaioli”, col loro
capofila, Giovanni Fattori. 1903: si
trasferisce alla Scuola di Belle Arti
di Venezia. Qui incontra l’artista
Ortiz de Zàrate che lo introduce alle nuove tendenze dell’arte europea, e non solo, facendogli conoscere l’opera di Cèzanne e di Van
Gogh, e per altro verso la grande
scultura africana. E’ nel corso del
soggiorno veneziano che Modigliani comincia ad elaborare il suo stile
originale, dove non sono estranee
la lezione del ‘200 senese - nelle
forme filiforme ed allungate – il ricordo dei “macchiaioli”, e la conoscenza della scultura di Benin (oggi Nigeria). Si reca in Inghiterra, e
nel 1906 a Parigi. Qui conosce il
mercante d’arte Paul Alexandre che
gli affitta a sue spese uno studio a
Montmartre. Nel 1908 espone al
Salon parigino degli Independents.
L’anno seguente incontra lo scultore Brancusi.
E’ l’inizio di una grande amicizia,
che induce Modigliani a darsi sul
momento unicamente alla scultura.
Conosce anche Jacques Lipchitz,
Augustus John e Jacop Epstein,
esponendo al Salon d’Automne sette sculture. La critica gli è favorevole. Modigliani ritorna tuttavia alla pittura, dipingendo numerosi ritratti, tra cui quello del suo mecenate, Alexandre. Nel 1913 stipula
con il mercante d’arte Chèron il suo
primo contratto di lavoro, passando
in seguito, sempre con un regolare
contratto, nella scuderia – si fa per
dire – di Paul Guillaume. E’ diventato amico anche del pittore Soutine, col quale lavora nell’atelier al
numero 216 del Boulevard Raspail.
E’ il momento in cui si dedica interamente alla pittura come sola forma di espressione. Entusiasta di lui
è il poeta polacco in esilio, Zborowsky, che dedicherà tutto il suo
tempo e le sue risorse finanziarie
per far conoscere e apprezzare
l’opera di Amedeo Modigliani.
E’ Zborowsky a organizzargli una
prima esposizione personale alla
Galleria Berthe Weill dove Modigliani espone dei nudi. Ma la mostra viene chiusa il giorno stesso
dell’inaugurazione per “oltraggio
al pudore”. 1918, sempre a causa
della sua salute malferma, “Modì”,
in compagnia di Jeanne Hébuterne,
soggiorna a Nizza e a Cognes dove
dipinge quattro paesaggi, i soli della sua carriera. In questo stesso anno, in novembre, gli nasce la figlia
Giovanna. Nel maggio del 1919 è a
Londra, per la mostra alla citata
Galleria Hill che si risolve con successo. Ma il male sta nuovamente
per coglierlo. Trasportato all’ospedale della Charitè all’alba del 22
gennaio entra in coma e muore senza avere ripreso conoscenza. Di lui
rimangono delle opere – non molte
– unanimemente giudicate dei ca■
polavori dell’arte del ‘980.
Convenzioni 44-45:Layout 2 23/04/10 15:05 Pagina 44
VADEMECUM
AMATORI TOUR OPERATOR
Cataloghi "CROAZIA, Slovenia, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Albania 2010"
e "REGIONE MARCHE" SOGGIORNI e SERVIZI a TERRA
sconto 8% a tutti i soci A.N.L.A. Prenotazioni individuali dal 01.01.2010 al 31.12.2010.
Tel. 071 56216 - Fax 071 206382
e-mail: [email protected] www.booking.amatori.com
AMATORI AGENZIA MARITTIMA
Traghetti ITALIA / CROAZIA Da Ancona per Spalato e Zara
e da Bari per Dubrovnik BIGLIETTERIA JADROLINIJA
sconto 10% ai soci A.N.L.A. Prenotazioni individuali dal 01.01.2010 al 31.12.2010
Tel. 071 204305 - Fax 071 200211
e-mail: [email protected] www.traghetti.amatori.com
GRAND HOTEL NUOVE TERME ****
Piazza Italia, 1 - 15011 Acqui Terme (AL) - Tel. 0144-58555 Fax 0144-329064
sito: www.grandhotelacquiterme.it e-mail: [email protected]
Il "Grand Hotel Termae", nasce nel 1891 struttura esclusiva che diviene ben presto uno dei salotti più frequentati d'Europa,
nonché uno dei più famosi hotel della "Belle Epoque". Nel 2002, dopo una profonda ed attenta ristrutturazione nel rispetto
delle linee architettoniche originarie in Stile Liberty, unita ad un sapiente ammodernamento, il "Grand Hotel Nuove Terme"
riapre offrendo un servizio moderno e confortevole in un'atmosfera tranquilla ed accogliente, ma dotata delle più moderne
tecnologie high - tech.
Il Grand Hotel Nuove Terme offre ai suoi graditi ospiti diversi servizi tra cui: 142 camere, elegantemente arredate in stile classico, il Ristorante "Le Fontane" rivolto sia a chi soggiorna in Hotel che alla Clientela esterna, un bar storico con decori ed
affreschi originali dell'epoca e spazi congressuali che possono ospitare fino a 270 persone.
Il vero fiore all'occhiello è la Beauty Farm, che si estende su quasi 1000 mq ed è dotato di piscina termale, due saune, un
bagno turco, un solarium e sette cabine per trattamenti di bellezza e massaggi.
Sconto del 12% per i Soci Anla sui prezzi di listino. Non verrà calcolata la riduzione su offerte e/o soggiorni nei week-end.
Viale Torino, 2 - 18013 Diano Marina (Im) Italy
Tel + 39 0183 495479 - Fax + 39 0183 496123
sito: www.palacediano.it
e- mail: [email protected]
L’Hotel dispone di 46 camere tutte con aria condizionata, cassaforte, balcone, asciuga capelli e TV sat.
Bar con dehors, ristorante con menù a scelta, prima colazione a buffet. A disposizione della nostra
clientela una stupenda e spaziosa sauna, una modernissima vasca con idromassaggio, ed un solarium con vista panoramica
sulla baia e sulle colline, per una vacanza all'insegna del benessere fisico. Una spiaggia sabbiosa,attrezzata con sdraio, lettini, ombrelloni e cabine. Senza allontanarsi dall'albergo è possibile praticare vela, wind surf e sci nautico, jet ski.
Per i Soci Anla è riservato uno sconto del 10% sui prezzi di pensione completa o mezza pensione; - riduzione del 30 % sui
prezzi della spiaggia convenzionata con l'Hotel; - omaggio di prodotto tipico locale alla partenza; - una camera di categoria
superiore rispetto alla richiesta, secondo la disponibilità dell'Hotel. Escluso periodo 11 giugno - 13 settembre 2010; - abbonamento parcheggio gratuito. Escluso periodo 11 giugno - 13 settembre 2010.
Convenzioni 44-45:Layout 2 23/04/10 15:06 Pagina 45
NUOVE CONVENZIONI
Via Pietro Nenni, snc - 75020 Marina di Nova Siri (MT)
tel. +39 0835 536900 - fax +39 0835 536505
sito: www.imperialehotel.it
e-mail: [email protected]
L’HOTEL IMPERIALE nasce dalla storia della grande Villa Imperiale di Ciglio dei Vagni, il monumento
antico più noto di tutto il territorio di Nova Siri. Dispone di trentuno camere, fra le quali una meravigliosa Suite esclusiva,
completa di tutto quanto possa rendere gradevole il Vostro soggiorno: telefono, TV, frigobar e climatizzatore, alcune camere
sono dotate anche di idromassaggio. Il ristorante è utilizzato anche come sala ricevimenti e sala matrimoni. Garage
L'albergo dista dal mare circa 1 km con spiaggia privata convenzionata raggiungibile con auto propria, a piedi o con navetta
comunale. E’ inoltre adibito ad ospitare anche anziani autonomi a tempo indeterminato con servizio 24 ore.
Raggiungibile da Nord e da Sud tramite la S.S. 106 Jonica fino a Marina di Nova Siri, a due passi dalle invidiate acque dello
Jonio, è il luogo ideale per fermarsi e ripartire in assoluta tranquillità per le escursioni nei dintorni di Nova Siri, oppure verso
Tricarico, Vaglio, Venosa, Grumento Nova, Sibari e Crotone. Per chi desidera una vacanza sportiva è possibile praticare la
vela, il windsurf, la canoa e la pesca, come pure le immersioni subacquee.
Tariffe soci Anla: camera doppia 75,00 anzichè 85,00; camera doppia uso singola 51,00 anzichè 65,00. Le tariffe sono da
intendersi per camera, per notte e prima colazione a buffet.
SITO: WWW.MARIBELHOTEL.IT
E-MAIL: [email protected]
Loc. Campo Carlo Magno, Via Pian
dei Frari, 11 - 38086 Madonna di Campiglio (TN)- tel 0465/443085
Il Maribel Hotel a tutto relax che fa della sua posizione decentrata un vero plus: immerso nel bosco di Campo Carlo Magno,
dirimpetto a piste da sci, golf, fondo ed impianti da sci. Facile e comodo da raggiungere. Collegato con il centro del paese e
con gli impianti di risalita (campi scuola di Carlo Magno a 100mt, telecabina Grostè -collegata a tutti gli altri impianti- a
300mt) con navetta privata ad uso esclusivo dei nostri
ospiti. A 50 mt dalle piste di fondo di Campo Carlo
Magno e affacciato sul campo da golf d’estate. Ai soci
Anla si pratica il 10% di sconto sui prezzi di listino.
CAMPEGGIO BELLA ITALIA S.P.A.
Via Bella Italia n.2 - 37019 Peschiera del Garda - Verona
Tel +39 045 6400688 - Fax +39 045 6401410
sito: www.camping-bellaitalia.it e-mail: [email protected]
Il Camping Bella Italia è un grande e piacevole campeggio, ricco d’ombra e direttamente sul lago di Garda.
Comodamente situato a pochi passi dal centro di Peschiera, il camping Bella Italia
vi ospiterà in un ambiente naturale gradevole, ricco d’ampi spazi verdi e affacciato
su un lungo chilometro di spiaggia ghiaiosa.
Nel Camping troverete sistemazioni di vario genere che sicuramente soddisferanno ogni vostra particolare
esigenza: dagli appartamenti, ai bungalow; dalle case mobili alle piazzole attrezzate; dagli chalet alla
ristrutturazione rustica; una varietà tra cui potrete facilmente individuare il vostro ambiente ideale.
Abbiamo pensato a tutto: soluzioni per famiglie composte da 4 o 6 persone, perfettamente arredate ed
attrezzate, sia all'interno che all'esterno, anche con parcheggi privati.
Tra le attività sportive ricordiamo la canoa, Wind-surf, Beach-volley, Basket, Calcio, Tiro con l'arco, Bocce,
Tennis, Body fittness, Acqua-gym.
Attività Mini club (4-10 anni) corso di cucina, scuola di circo, scuola calcio, corso di aquiloni, caccia al
tesoro, mini show... e tante altre simpatiche attività! Ai soci Anla si praticano sconti sui prezzi di listino.
sport nuara 46-47:Layout 1 22/04/10 15:33 Pagina 46
ATTUALITA’
SPORT
di Ettore Nuara
ALESSANDRA SENSINI E IL WINDSURF
Vuole ripresentarsi alle Olimpiadi di Londra e ha molte carte per figurare bene
A
ncora non è giunto il
tempo per Alessandra
Sensini, 40 anni, di Grosseto, di abbandonare l’attività agonistica. Vuole
presentarsi alle Olimpiadi di Londra
2012, la sua quinta Olimpiade, anche per
sfidare se stessa. Il suo palmares, per
quanto riguarda il windsurf categoria
RSX (prima Mistral) è ricco di onorificenze, di attestati di elogio, di coppe
mondiali ed europee, ma quelle che primeggiano sono le medaglie conquistate
alle Olimpiadi: una medaglia di bronzo
alle Olimpiadi di Atlanta e di Atene, una
medaglia d’oro a Sidney, e una d’argento alle Olimpiadi di Pechino. Questa
campionessa dagli occhi azzurri e dal fare sbarazzino in questo momento è ancora più entusiasta, perché è entrata a far
parte del club azzurro del Circolo Canottieri Aniene di cui è presidente Giovanni
Malagò e dove c’è la nuotatrice olimpionica e mondiale Federica Pellegrini.
Alessia Sensini si è subito ambientata e
ci pare di capire che ama questo Circolo,
non certo però con l’intensità e la passione che ha per il mare che l’ha adottata
sin da bambina. Lei con il suo windsurf
il mare lo cavalca pur rispettandolo, come se fosse un puledro tenero e accondiscendente, ma nello stesso tempo bizzarro, estroso, imprevedibile.
«Dopo tanti anni di attività», afferma
Alessandra Sensini, «so capire i suoi
umori, so assecondare la bonaccia e le
bizzarrie del vento. Però il mare lo
rispetto, fa parte della mia vita e della
mia natura. Ecco, quindi, il motivo per
cui ho rimandato per qualche anno l’abbandono dell’attività sportiva, anche
dopo tante soddisfazioni». «Ho riflettuto
a lungo», continua Alessandra, «ho fatto
un esame generale, analizzando le moti46
vazioni, il mio stato di salute e tante altre
cose. Ho deciso: mi sento bene, il mio
fisico reagisce ancora con forza guidando il windsurf, e poi sono animata da
amore, entusiasmo e passione per questo
sport. Tesserandomi con il Circolo
Canottieri Aniene vi è una motivazione
in più: è una grossa spinta, perché è un
modo di vivere lo sport in maniera
diversa da come l’ho vissuta io e poi
sono circondata da atleti veri. Che mi
aiutano e mi stimolano nello stesso
tempo. Ecco quindi affrontata un’altra
sfida: vediamo come va a finire».
Al Circolo Aniene la preparazione atletica, a Grosseto o in altre località marine
l’impegno in mare con il windsurf.
Pensa di conquistare una medaglia a
Londra?
«Lo spero tanto anche se ci saranno
grandi difficoltà. Dovrei gareggiare con
atlete giovani e soprattutto agguerrite
sport nuara 46-47:Layout 1 22/04/10 15:34 Pagina 47
come le spagnole, le
polacche, le francesi
e l’eterna mia rivale,
l’irlandese, che ha la
mia stessa età».
Se lei dovesse fare
l’istruttore di windsurf, cosa consiglierebbe ad un giovane o ad una giovane che intenda praticare questo sport?
«Sicuramente è uno sport che consiglio
perché è uno sport completo, è uno
sport, fra l’altro, all’aria aperta, divertente, a contatto con la natura, e poi è anche
una passione, un gioco. Gli elementi
sono sicuramente intanto di avere una
buona coordinazione, però prima di tutto
di avere un buon feeling con il mare,
perché praticamente sei in un elemento
dove non devi avere paura, però devi
conoscerlo, devi saperti muovere.
Quindi, sentirsi a proprio agio, questo è
sicuramente importante. Ovviamente,
farlo attraverso una scuola di vela riconosciuta
ed
autorizzata
dalla
Federazione Italiana Vela, perché
comunque ti dà la sicurezza di avere
degli istruttori qualificati e delle persone
in grado, appunto, di insegnarti come
stare in mare».
Come nasce la sua passione per il windsurf?
«Nasce per caso. Mio padre era un
appassionato di mare e così anche le mie
tre sorelle, e quindi abbiamo sempre praticato sport acquatici. Dopo aver fatto un
po’ di basket, il windsurf mi ha dato la
possibilità di organizzarmi da sola. Di
essere libera e senza condizionamenti.
Devo dire che ho avuto il sostegno di
tutta la mia famiglia. Con il prosieguo
dell’attività e con l’accavallarsi degli
avvenimenti in tutto il mondo, sono
sempre più maturata dal punto di vista
psicofisico e sportivo tanto da raggiungere traguardi prestigiosi, che da “giovane” non mi sarei mai attesa».
Qual è stato il sogno che ha coltivato da
ragazza?
«Arrivare a disputare una Olimpiade,
piazzarsi ai primi posti. Il sogno si è
avverato».
Come definirebbe il windsurf?
Affascinante, eccitante, elegante o sensuale?
«Tutte queste aggettivazioni: su una
tavola, in mare, con movimenti ora forti,
ora sinuosi, ora carezzevoli imponi il tuo
stile e la coordinazione del tuo corpo ne
risalta ancora di più».
Come si diventa campioni di windsurf?
«Siccome è una scelta di vita devi dedi47
care a questo sport tutto il tuo tempo.
Allenarsi, allenarsi con ostinazione, cercando di crescere, di mettersi in gioco e
di migliorarsi sempre».
Al di fuori dello sport quali interessi ha?
«Mi piace leggere, vedere un film, trascorrere ore piacevoli con gli amici. E
poi dedicarmi agli altri».
In che senso?
«Nel senso di aiutare quelli che sono
meno fortunati, i giovani che intendono affrontare le difficoltà di uno sport.
E non è tutto. Ho un progetto con la
Provincia di Grosseto per promuovere
lo sport della vela lungo la costa romana. Nel mio privato poi ho degli investimenti da seguire; ho l’impegno di
occuparmi del negozio di articoli da
regalo che gestisce mia sorella Paola
(un altro negozio lo conducono le altre
mie due sorelle e vendono articoli di
arredamento). I negozi sono il frutto
del lavoro di mio padre che ha voluto
costruirci un avvenire. Lo sport che io
pratico dà soddisfazioni, ma non certo
danaro. Qualcosa però ho portato in
casa».
Qual è il futuro di Alessandra Sensini?
«Non lo so. Il mio futuro comincerà
dopo le Olimpiadi di Londra 2012».
Ma non pensa di formare una famiglia
sua?
«Non ne ho avuto il tempo. Da 28 anni
sono in giro per il mondo. Per il momento cavalco il mio mare, salgo sulla mia
tavola, conosco nuove genti, nuovi
Continenti».
E tra le Nazioni visitate chi l’ha impressionata di più?
«L’Australia. Mi è rimasta nel cuore, ci
vivrei volentieri».
Timdamente entriamo nella sua intimità.
Ecco, un torto d’amore se lo lega al dito?
«Non sono né rancorosa, né vendicativa.
Però un torto d’amore ti fa soffrire».
E’ capace di perdonare?
«Senz’altro».
Lascia eredi nel suo sport, il windsurf?
«Due ragazze molto giovani: Flavia
Tartaglini di Ostia e Laura Linares di
Marsala. Sono molto in gamba e stanno
crescendo bene anche a livello internazionale».
■
sport tucci 48-49:Layout 1 27/04/10 12:09 Pagina 48
di Riccardo Tucci jr
ATTUALITA’
SPORT
Q
uarta finale negli ultimi cinque anni:
questo è l’incredibile
traguardo raggiunto
dalla nazionale italiana di tennis femminile. Un risultato che rende giustizia solo in parte al
dominio incontrastato che la squadra
azzurra esercita in questo sport e al
positivo lavoro svolto da Corrado
Barazzutti.
Se n’è accorta anche la Repubblica
Ceca annichilita da un perentorio 5
a 0 in semifinale. Sono bastati i primi tre singolari alla selezione italiana per aggirare l’ostacolo, superato
grazie soprattutto a Flavia Pennetta
che ha portato a casa il punto decisivo battendo la Kvitova 7-6 6-2. Una
partita sulla carta scontata perché la
ventenne ceca non vinceva un
match sulla terra battuta dallo scorso
luglio e in questa stagione si era cimentata sulla superficie lenta soltanto nel recente torneo di Barcellona,
dove si era arresa subito alla connazionale Iveta Benesova. Eppure la
tennista brindisina ha sofferto, lasciando con il fiato sospeso le oltre
cinquemila persone che assiepavano
il Campo Pietrangeli e le compagne
che a bordo campo non hanno mai
smesso di incitarla.
La paura arriva a metà del primo
Flavia Pennetta conquista il punto
decisivo. In basso, il giro d’onore
delle atlete italiane e la gioia
di Corrado Barazzutti
LE RAGAZZE D’ORO
DEL TENNIS ITALIANO
set, quando Flavia è sopra 4-1. La
ceka recupera un punto, Flavia al
servizio fatica a portarsi sul 5-2 e,
quando potrebbe chiudere il set,
spreca tutto facendosi rimontare fino al 5 pari. Attimo di panico, Flavia si innervosisce. Lunghi e contrastati i due game che riportano le due
giocatrici sul 6 pari, pronte per il tie
break. Qui la Pennetta prende fortunatamente in mano la situazione e
chiude il set.
Il tie break vinto fa sì che il resto
della partita diventi una passeggiata,
perché la Kvitova inevitabilmente
subisce il colpo psicologico per aver
ceduto quel parziale. E così la nostra
numero 1 vola sul 6-2 e chiude anzitempo la contesa.
La festa si completa poi con la vittoria nel singolare di Sara Errani che
ha battuto la Hradecka col punteggio di 6-4 6-2 e con il facile successo nel doppio.
Motivo d’interesse era il record personale di Roberta Vinci che avrebbe
dovuto tentare di raggiungere la sedicesima vittoria di fila (senza nessuna sconfitta) nel doppio di Fed
Cup, successo che le avrebbe permesso di eguagliare l’attuale detentrice di questo record, l’indonesiana
Angelique Widjaja. Non essendo
però in condizioni fisiche ottimali, il
suo posto è stato preso da Francesca
sport tucci 48-49:Layout 1 27/04/10 12:10 Pagina 49
Schiavone che comunque non l’ha
fatta rimpiangere.
E alla fine è arrivato anche il giro
d’onore e la meritata standing ovation che il pubblico del Parco del
Foro Italico ha tributato alla formazione italiana e a Corrado Barazzutti: «Gli applausi sono tutti per le ragazze - le parole del capitano - hanno scritto un’altra pagina storica e
passeranno degli anni per ritrovare
un gruppo così. Formano davvero
una grande squadra».
E ora la finale, che riproporrà la
stessa avversaria del 2009: gli Stati
Uniti infatti hanno battuto la Russia 3-2 nella semifinale e proveranno a vendicare la vittoria azzurra
dell’anno scorso a Reggio Calabria. A Birmingham, in Alabama,
gli Usa hanno conquistato il punto
decisivo del 3-2 grazie al doppio e
stavolta giocheranno in casa la finale, in programma il 6 e il 7 novembre.
A tal proposito è chiaro che uno
dei grandi interrogativi di questi
giorni è se le sorelle Williams, che
finora hanno snobbato la competizione, verranno a giocare l’ultimo
atto perché è chiaro che la loro
eventuale presenza sposterebbe e
di molto gli equilibri del match. Al
momento è troppo presto per saperlo, anche se le ultime dichiarazioni di Serena lasciano intuire la
volontà di esserci.
Comunque vada e a chiunque spetterà l’onore di sfidare le ragazze
italiane, la certezza è che dall’altra
parte troverà un gruppo affiatato e
difficile da sconfiggere. Non bisogna dimenticare infatti che le nostre ragazze hanno battuto la Francia 5 a 0, hanno battuto la Russia 4
a 1 e la Repubblica Ceca 5 a 0. Per
un gruppo così tutto è possibile,
anche battere gli Stati Uniti e conquistare così la seconda vittoria di
fila in Fed Cup.
Un risultato che qualora arrivasse
potrebbe finalmente riscrivere in positivo la storia del tennis italiano. ■
C ONVENZIONE
A NLA
B ANCA S ELLA
• I servizi agevolati possono essere utilizzati presso...
• gli sportelli presenti sul territorio nazionale
• con Internet Banking
(è un servizio che permette di gestire i propri risparmi da casa,
dalla sede di lavoro o da qualsiasi postazione Internet. E’ uno sportello a disposizione 24 ore su 24 senza limiti di orario e problemi di
tempo. E’ completamente gratuito e dà la possibilità di gestire il proprio
conto a 360°).
• con Banca Telefonica al numero verde 800.328.328
(per consultare o dare disposizioni di operazioni bancarie sul proprio
conto tramite telefono).
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
LE CONDIZIONI CONTO RISERVATE AI SOCI SONO:
TASSO CREDITORE ........................................................ 0,25% lordo
Spese tenuta conto ............................................€ 26 forfettarie annue
Spese fisse di chiusura...............................................................gratuite
Numero illimitato di operazioni ................................................gratuite
Recupero bolli nella misura di legge.................... nella misura di legge
Valuta versamenti .........................................................................0/1/4
(stesso giorno per contanti e assegni tratti e versati su conti della succursale
e assegni circolari emessi da Banca Sella - 1 g. lavorativo per assegni circolari
altre banche - 4gg lavorativi per assegni su piazza e fuori piazza)
Eventuale tasso debitore annuo .................................................12.00%
Carte di debito ...........................................................................gratuita
PRELIEVO CONTANTE SU SPORTELLI AUTOMATICI CON CIRCUITO BANCOMAT
(VALIDO SU TUTTI GLI ISTITUTI BANCARI
DEL TERRITORIO NAZIONALE) ......................................................GRATUITO
Prelievo contante su circuiti internazionali .................................€ 3,87
Carta di credito ........................................................Sella.it da € 12,91
personalizzabile sul sito o carta Visa/Mastercard a € 30,98
Anticipo contante su circuiti internazionali ................4% sul prelevato
......................................................................................minimo € 5,16
Pagamento utenze con addebito permanente ............................gratuito
Costo bonifico effettuato tramite succursale e/o Banca telefonica ....€ 1,00
Costo bonifico effettuato tramite Internet .......................................€ 0,60
Libretto assegni .........................................................................gratuito
Estratto conto scalare trimestrale.................................................€ 1,70
Canone Internet Banking...........................................................gratuito
Canone Banca Telefonica ..........................................................gratuito
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Per l’apertura del conto telematico e per avere ulteriori informazioni è necessario telefonare
al n. verde 800.142.142 precisando che si vuole usufruire della convenzione Anla
Novità sulle condizioni riservate ai soci
49
scienza e tecnica 50:Layout 1 22/04/10 15:38 Pagina 50
ATTUALITA’
Le prime osservazioni in Colombia.
Ma anche l’Etna è interessato
SCIENZA E TECNICA
di Carlo Pieracci
G
li abitanti della zona lo
chiamavano il “leone addormentato”. Poi all’improvviso, dopo quasi 150
anni di inattività, il leone si svegliò
seppellendo per sempre la valle sottostante ove sorgeva la città di Armero nel Dipartimento di Caldas, in Colombia. Era il 1985 e, secondo alcune stime, i morti furono circa 23 mila, sepolti da un enorme lahar, ossia
da un flusso di fango vulcanico, originato dallo scioglimento dei ghiacci
come conseguenza dell’eruzione: il
“leone” altro non era che il Nevado
del Ruiz, un vulcano che, con i suoi
5.389 metri non solo è il più elevato
della Colombia, ma è anche diventato protagonista di una delle più disastrose eruzioni della storia contemporanea.
Ora, però, il vulcano, ancora attivo e
solo apparentemente sopito, è oggetto di studio e sorveglianza nell’ambito del Progetto Novac (Network for
Observation of Volcanic and Atmospheric Change), promosso dall’Unione Europea.
Per i vulcanologi è essenziale controllare il livello del biossido di zolfo (anche conosciuto col nome di
anidride solforosa) emesso dal vulcano, che, insieme all’elettromagnetismo e all’attività sismica, è un importante indicatore dell’attività magmatica al di sotto della superficie. Si
è visto che la quantità di biossido di
zolfo aumenta considerevolmente
prima delle eruzioni. Infatti questo
gas, altamente solubile, esce in superficie insieme al magma. Pertanto
va da sé che la misurazione di biossido di zolfo permette di capire
quanto magma arriva in superficie e
quindi di predire un’imminente eruzione. Il magma in superficie solidifica tappando tutti i buchi e riducendo drasticamente le emissioni di gas.
In parole povere, quando il magma
blocca tutte le cavità e il biossido di
zolfo non ha più vie di sbocco, incomincia l’eruzione.
Il progetto Novac è sorto proprio con
SI STUDIA PER PREVEDERE
LE ERUZIONI VULCANICHE
lo scopo di misurare in tempo reale la
quantità di biossido di zolfo mediante l’impiego di alcuni strumenti computerizzati, spettroscopi ottici e nuova tecnologia fotografica. A questo
scopo Mattias Johansson del Dipartimento di scienze radio e spazio presso la Chalmers University of Technology di Goteborg in Svezia, ha messo
a punto, insieme al suo team, il prototipo di un telescopio collegato ad
uno specchio rotante in modo che i
pennacchi dei gas emessi dal cratere
possano essere osservati da diverse
direzioni. I dati raccolti sono poi elaborati dal computer e ritrasmessi ai
ricercatori collocati più in basso. Lo
strumento, progettato per funzionare
in condizioni estreme, ossia in presenza di forti sbalzi di temperatura,
piogge acide, tempeste e ceneri vulcaniche, ha evitato pericolose scalate
dei vulcanologi per l’osservazione
diretta; osservazione che spesso non
aveva successo a causa della scarsa
visibilità e del manto nevoso poco
stabile. Va infatti ricordato che alcuni
vulcanologi hanno già perso la vita
mentre misuravano le emissioni di
gas nei pressi del cratere del vulcano
Galeras, ancora oggi considerato il
più attivo della Colombia. La sua ultima eruzione, che risale ai primi di
50
gennaio di quest’anno, ha costretto le
autorità locali all’evacuazione di circa 8 mila persone.
La nuova strumentazione, sistemata
in diversi punti dell’area attorno al
vulcano, permetterà di rilevare ogni
cinque minuti la quantità complessiva dei gas emessi, a differenza degli
altri metodi di misurazione che consentono di rilevare le emissioni solo
in punti specifici. Si ottiene così una
somma di cifre che, elaborate tramite un software, forniscono alla fine
un semplice grafico interpretato dal
personale dell’Osservatorio.
La strumentazione sarà impiegata in
seguito per sorvegliare i venti vulcani più attivi del pianeta fra i quali figura anche l’Etna le cui eruzioni, documentate fin dal 1500 a.C., sono di
due tipi: quella esplosiva, talvolta
con scarsa emissione di lava, originata da uno o più crateri sommitali
come il Cratere Centrale, quello di
nord est e quello di sud ovest (si formò nel 1978). Durante l’eruzione di
tipo esplosivo lapilli incandescenti di
magma viscoso e gassoso sono proiettati in aria. Nell’altra eruzione di
tipo effusivo il magma è fluido e,
passando attraverso delle fessure laterali, cola lungo le falde del vulcano.
■
cultura 51-54:Layout 1 22/04/10 16:07 Pagina 51
ATTUALITA’
La pesca miracolosa
CULTURA
di Dedy Ferrari Clerici
“
GLI ARAZZI DEI GONZAGA
di 386 pezzi. Molti di questi nei secoli seguenti andarono incontro a distruzione, o furono consunti dall’uso,
molti vennero acquistati da altri nobili
italiani. Tanto è vero che quando nel
1749 il ramo dei Gonzaga di Guastalla si estinse, gli arazzi sopravvissuti
erano solo 58.
Ma tutto ciò che è giunto a noi non è
che una piccola parte dei tesori dei
figli di Isabella, per un totale di 52
opere, ed una bella rappresentanza è
oggi esposta in mostra a Palazzo Te,
insieme ad alcuni lavori dell’inizio e
della fine del Cinquecento in una imponente e godibilissima esposizione.
Quasi tutti questi arazzi furono realizzati nelle Fiandre. A quell’epoca
infatti i Paesi Bassi meridionali erano i maggiori produttori di arazzi,
con Bruxelles come epicentro e con
Anversa come principale centro di
vendita grazie al porto più grande del
Nord Europa, sede di un mercato apposito, il cosidetto “tapissierspand”.
I clienti stranieri potevano acquistarvi delle serie già pronte, oppure
commissionarne di particolari, da
tessere sulla base di cartoni da essi
stessi procurati. La maggior parte dei
tessitori rimangono senza nome, anche se i loro prodotti sono contraddistinti dai marchi di bottega, obbligatori a Bruxelles dopo il 1528.
Lo studio sistematico della collezione
di arazzi gonzagheschi è cominciato
51
nel 1977, un percorso affascinante e a
volte avventuroso. I Musei Reali di
Arte e Storia di Bruxelles acquisiscono un grande arazzo, che rappresenta un corteo trionfale all’antica recante l’iscrizione Fructus Belli; Guy
Delmarcel, storico dell’arte e curatore
del museo, ne ricostruisce la pertinenza alle collezioni di Ferrante Gonzaga
e scopre poi il resto del ciclo in Inghilterra e in Francia. Altrettanto significativa è la scoperta, ad opera di
esperti del Museo del Louvre, di cartoni serviti ai tappezzieri di Bruxelles
per la tessitura delle opere del succitato ciclo. Gli studiosi del Louvre contattano Clifford Brown, professore a
Ottawa e specialista di temi gonzagheschi. Per molti anni Brown studia
i documenti relativi agli arazzi, riuscendo così a individuare vari arazzi
ancora esistenti, riscoperti da Delmarcel, alcuni con lo stemma dei Gonzaga come la serie dei Fructus Belli e i
Giochi di Putti conservati a Lisbona.
Questa ricerca fruttuosa culmina in
una monografia pubblicata dalla College Art Association of America nel
1996, ed è il punto di partenza per
l’allestimento della mostra di Palazzo
Te. Tradotto in italiano, il testo confluirà in un bel volume edito da Skira.
A Mantova sono attualmente presenti diciotto arazzi commissionati dai
Gonzaga tra cui ricordiamo i nove
▲
Si ritirorno tutti insieme in
alcune camere tappezzate di
finissimi et belli drappi
d’oro et d’argento et di seta
di più colori, maestrevolmente contrasti, nei quali tanti diversi animali, alberi, frutti et fiori vi si
scorgeano conformi più alla maestra
natura verisimili….”.
Ecco come descrive la residenza episcopale del cardinale Ercole Gonzaga a Mantova un testimone delle
nozze, avvenute nell’ottobre del
1549 tra Francesco III, figlio del duca Federico II e di Caterina d’Austria. Fino dall’antichità i tessuti preziosi sono stati la componente ornamentale prediletta da re e nobili di
tutta Europa e dalla metà del Trecento gli arazzi hanno rappresentato veri e propri affreschi mobili.
I signori di Mantova acquistarono degli arazzi fin dal Quattrocento, seguendo in questo l’esempio delle altre
grandi famiglie italiane, come gli
Estensi a Ferrara o i Farnese a Parma.
Ma fu soprattutto nel Cinquecento
che gli acquisti di arazzi conobbero
un forte incremento per l’interesse
nutrito per questa arte particolare dai
tre figli di Francesco Gonzaga II
(1466-1519), quarto marchese di
Mantova, e di Isabella d’Este (14741539): Federico II (1500-1540), primo duca e committente di Palazzo Te;
Ercole (1505-1563), cardinale e legato pontificio al Concilio di Trento; e
Ferrante (1507-1557) comandante in
capo delle truppe imperiali e poi governatore di Milano, fondatore del ramo Guastalla.
Le loro collezioni, e in parte minore
anche quelle dei loro successori,
ebbero dimensioni imponenti. L’inventario di Federico dopo la sua morte, avvenuta nel 1541, riporta 315
pezzi, purtroppo senza molti dettagli
relativamente ai soggetti. Quello dei
signori di Guastalla, eredi di Ferrante,
redatto nel 1590, comprende 27 serie
per un totale di 172 arazzi; infine
quello dei duchi di Mantova, stilato
nel 1614, ne segnala 57 per un totale
segue a pag. 52
cultura 51-54:Layout 1 22/04/10 16:08 Pagina 52
In basso, “Il carro del trionfo”
▲
arazzi copie della serie della Cappella Sistina eseguiti su cartoni di Raffaello, acquistati dal cardinale Ercole Gonzaga e oggi custoditi presso il
Palazzo Ducale; i tre Millefiori di
Isabella d’Este e i sei episodi della
Vita di Cristo, oggi nel Museo Diocesano. La mostra, allestita mirabilmente nelle sale dell’Ala Napoleonica di Palazzo Te e nell’ambiente delle Fruttiere, presenta trentaquattro
arazzi tra cui segnaliamo alcuni eccezionali capolavori: la famosa Annunciazione di Chicago (1470-71
circa), il più antico arazzo di gusto
rinascimentale sopravvisuto, che rievoca la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna a Palazzo Ducale,
tessuto per Ludovico II e utilizzato
come ornamento del pulpito della
Cattedrale di Mantova; un arazzo del
ciclo Millefiori, dal Palazzo Vescovile di Mantova, un altro arazzo conservato presso la Galleria Raffaele
Verolino di Modena accompagnato
da un disegno preparatorio di Giulio
Romano, tre arazzi della celebre serie Fructus Belli, provenienti da Bruxelles e Ecouen; otto arazzi con la
Vita di Mosé, i quattro dal Museo del
Duomo di Milano; il magnifico arazzo della Storia di Giasone, con le armi di Alfonso I Gonzaga di Novellara, datato 1554 e una serie, quasi
sconosciuta, di quattro arazzi del ciclo Cefalo e Procri provenienti dai
Musei Vaticani e da Ecouen; l’Incontro di Enea e Didone dalle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco
IL LIBRO DEL MESE
S
celto da Esperienza per i suoi lettori: “Emanuele Luzzati, Fantasie”, di vari
autori, pagg. 160, Edit. Nugae, 28 euro.
«La casa dei suoni (1995) giunse su committenza, il maestro Claudio Abbado intendeva trasporre in un documentario la propria autobiografia. I tredici minuti di
animazione sprigionavano fantasia onirica, illustrando la magia lieve di una metamorfosi – farfalla dischiusa da crisalide – liberatoria di attitudini e sensibilità musicali nel giovane futuro direttore d’orchestra, fra riferimenti iconografici eterogenei, dal grottesco di William Hogarth al surrealismo (Ernst, Magritte) alla pittura
metafisica (De Chirico, Savinio); di quest’ultima in particolare utilizzando il metodo dello “spaesamento sistematico” (un oggetto sradicato dal proprio contesto e
immesso in un altro, il simbolismo enigmatico che ne deriva turba l’osservatore,
con effetti simili a vertigine). Nel film, ai rassicuranti paesaggi domestici infantili
delle prime inquadrature, protagonisti animali di pezza e soldatini al comando di
una proterva imperiosa Alice della fiaba, o ai fantastici voli notturni del protagonista bambino, si alternano, in sintonia con gli sviluppi musicali della narrazione,
scenari inquietanti. Come, ad esempio, un sipario spalancato su di un palcoscenico vuoto, dove una luce abbagliante sembrava annunciare un convitato di pietra,
sostituito invece dall’arrivo imprevisto (da luoghi remoti forse inesistenti) di un
fantasmagorico veliero, ad accostare il fronte di un’irreale città d’acqua, al bivio
tra sogno e incubo. Fu, questo, l’ultimo film realizzato da Gianini e Luzzati. Ci restano, della loro arte, documenti straordinari. Tutt’oggi, la domanda posta quasi
mezzo secolo fa da una nota rivista: “Quanti in Italia hanno potuto vederli?”, non
ha ottenuto la giusta considerazione».
Così, in un saggio dedicato a questo aspetto della vita di Emanuele Luzzati, ne
parla Laura Falconi nelle pagine di un bellissimo libro dedicato a quel grande
artista, e artigiano, da poco scomparso. Fra gli altri testi raccolti citiamo quelli
di Nico Orengo, Gianni Rodari, Tonino Conte, Federico Fellini e altri ancora.
Luzzati ha dispiegato la sua fantasia creatrice in tanti e diversi settori (ricordiamo il Parco del flauto magico a Santa Margherita Ligure). Questo volume è anche un modo per dire “grazie” a chi ha saputo darci tantissimo, con la sua arte,
la sua fantasia, col suo approccio sempre sorridente all’esistenza umana.
(a cura di Raffaello Uboldi)
e Venere appare ad Enea dal Patrimonio Nacional (Madrid); quattro
splendidi esemplari dalla Vita di
Alessandro Magno (1600 circa) da
Monselice (Padova). Il corpus principale di questi esemplari é stato
collezionato dai tre fratelli Gonzaga,
a parte L’Annunziazione, commis-
sionata da Ludovico II, e la serie di
Alessandro da Vincenzo I.
Un viaggio emozionante tra la seta e i
colori dei magnifici arazzi fatti realizzare dai Gonzaga nel Rinascimento è
dunque quello proposto da Palazzo Te
e dal Museo Diocesano di Mantova,
che ci offrono uno spettro ampiamente rappresentativo di quest’arte in Europa, in cui la varietà dei soggetti è
pari alla bellezza del disegno.
Mantova fino al 27 giugno: “Gli
arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento”. Le tre Sedi: Palazzo Te, Museo
Diocesano Francesco Gonzaga, e
Palazzo Ducale.
Info: prenotazione obbligatoria per i
gruppi; Cataloghi Ed. Skira, euro
16,00 (pagg. 120); euro 65 (pagg.
296).
Ulteriori
informazioni:
■
www.centropalazzote.it.
52
cultura 51-54:Layout 1 22/04/10 16:08 Pagina 53
ATTUALITA’
di Wolfy Ferrero
LE GRANDI MOSTRE
C
ento anni d’arte, dallo
Zar a Stalin, a Putin. Tre
Russie: dall’Impero all’Unione delle Repubbliche Sovietiche alla nuova e attuale Federazione.
Le mette in mostra, ed è un
evento per molti versi eccezionale, l’Università di Ca’
Foscari in una rassegna certamente emozionante che sarà
ospitata fino al 25 luglio a Ca’
Foscari Esposizioni di Venezia. Curatori della rassegna:
Giuseppe Barbieri e Silvia
Burini.
Eccezionale, perché è la prima volta che in Italia un’esposizione presenta organicamente l’intero Novecento russo. Eccezionale perché lo fa
attingendo a due grandi collezioni, entrambe italiane, tra le
più importanti al mondo e in
ARTE RUSSA NEL NOVECENTO
gran parte sconosciute: quelle Il Realismo socialista è stato
create da Alberto Morgante e forse il più grande esperimenda Alberto Sandretti. Emozio- to mediatico mai compiuto:
nante perché consente di ri- all’arte fu affidato il ruolo di
leggere e rivivere la storia di trasformare la materia prima
una nazione che ha influenza- dell’ideologia in immagini e
to come poche altre la storia miti destinati al consumo di
del mondo per tutto un secolo. massa. Le arti figurative, ma
Una storia in cui l’arte ha avu- anche l’architettura e il cineto un ruolo primario, di volta in ma, ebbero due principali funvolta strumento di memoria, zioni: la propaganda e la comistificazione, riappropriazio- struzione del mito del “radione. L’immaginario di un gran- so avvenire”. Oggetto della
de popolo è stato, oggettiva- propaganda non era la realtà,
mente, influenzato dai messag- almeno non nelle forme congi veicolati dagli artisti.
crete della vita quotidiana, ma
La mostra indaga gli sviluppi il mito che l’arte era destinata
della cultura figurativa russa e a creare.
sovietica dalle avanguardie di Centrale è la raffigurazione
inizio secolo al realismo so- del leader, soprattutto la mocialista degli anni ‘30-’50, fi- numentale iconografia di Stano all’underground, per con- lin che prosegue e sviluppa
cludere con alcune opere de- quella di Lenin. Questo il sengli anni ‘90.
so della grande attenzione ri-
servata, in mostra, al manifesto di propaganda (Majakovskij, Rodčenko, Nal’bandjan,
Klucis). I manifesti nacquero
nell’ambito dell’attività di
agitazione politica, che doveva coinvolgere la massa con
un discorso “facile” ed emotivamente trascinante: celebrare un “nuovo mondo” in cui,
secondo il famoso slogan di
Stalin, “vivere è diventato più
allegro”.
La grande illusione contribuisce anche alla mistificazione
dello spazio: la costruzione
suprema, il centro dei centri
del Paese dei soviet doveva
essere il monumentale Palazzo dei Soviet che non fu mai
costruito, ma venne percepito
comunque come esistente.
Saranno esposte inoltre opere
straordinarie di artisti del sim-
COLLETTIVA D’ARTE SACRA A FIRENZE
“Il Padre Nostro: compendio di tutto il Vangelo”
UNA BELLA COLLEZIONE DI SCARABEI EGIZI
L
a collezione Magnarini di scarabei egizi è tra le più importanti collezioni private del settore in Europa e nel mondo.
Gli studiosi la conoscono bene, essendo stata pubblicata integralmente dalla British Archeological Reports, Oxford 2004.
Da ora è visitabile anche dal grande pubblico, essendo esposta - con criteri allestitivi e di interazione tra i più aggiornati - al Museo Archeologico Nazionale di Parma. Qui i preziosissimi reperti della collezione sono giunti grazie all’acquisizione da parte della Fondazione Cariparma che ha così
voluto assicurare alla città un patrimonio di assoluto pregio
che rischiava di esser disperso.
D
urante le celebrazioni del culto mariano a Firenze, in concomitanza con l’antico capodanno fiorentino, presso la
basilica-santuario della SS. Annunziata nella Cappella di San
Sebastiano ha avuto luogo la Collettiva d’Arte Sacra, organizzata dall’Anla Regionale Toscana, che ha riscosso ampi consensi di critica e di pubblico.
La Mostra, giunta alla VII edizione, inaugurata il 19 marzo e
protrattasi fino al 28, è stata curata dal critico d’arte Silvia Ranzi, e ha registrato la significativa partecipazione di 35 artisti
impegnati a cimentarsi su una tematica prescelta, approfondita
a livello di esegesi biblica e di excursus storico-artistico in un
incontro propedeutico per favorire il rapporto allentato tra arte
e fede e dare nuovo impulso alla messa in opera del “sacro”
nelle arti figurative contemporanee.
Il “Padre nostro” è stato il motivo ispiratore, quale preghiera emblematica del cristiano, trasmessa dall’insegnamento diretto di
Gesù nelle versioni redatte dagli evangelisti Luca e Matteo. Diverse le circostanze di narrazione biblica, incisivo, denso e semplice nella sua maestà il contenuto che prende le distanze dalla
ritualità esteriore nell’intercalare intimo e umile delle invocazioni verso la sovrabbondante e gratuita azione di Dio nella storia.
La versione di Luca (11, 2-4) predilige l’ordine cronologico,
narrando il ritiro in preghiera del Messia e conseguente richiesta da parte degli apostoli; la versione di Matteo (6, 9-13) se-
▲
Scarabeo in steatite invetriata in bianco. Sulla base è raffigurata
una figura femminile che allatta, forse la dea Isis
segue a pag. 54
53
cultura 51-54:Layout 1 27/04/10 09:58 Pagina 54
Lapshin Nikolaj: dalla serie metropolitana di Mosca, “La fermata
Paveleckaja”
▲
bolismo e dell’avanguardia
prerivoluzionaria come Benois, Končalovskij, Larionov,
Gončarova, Ekster, Chagall,
Kandinskij, Malevič, Tatlin,
Fal’k e altri. Si tratta dei protagonisti che in buona misura
hanno guidato e indirizzato
tutta l’avanguardia mondiale.
Stalin, senza riuscirci, provò a
eliminare questa memoria
fondamentale, nascondendo
per anni le opere di questi ar-
tisti alla vista del pubblico e
negando la possibilità anche
fisica di qualsiasi tipo di dissenso.
Solo la scomparsa di Stalin,
l’avvento del disgelo e il nuovo indirizzo politico di Kruscev consentirono la nascita di
un’arte non ufficiale. I pittori
presero a esporre nelle proprie
cucine, spazio privilegiato di
quegli anni, e i poeti leggevano le loro opere in casa. La
pretesa degli artisti non con-
▲
gue l’ordine logico, inserendo il messaggio nell’ambito del Discorso della Montagna. L’alterità presente nella preghiera mette in evidenza la fiducia e la comunione con la Paternità universale di Dio, santificandola quale presenza immanente e
transeunte nel tempo, nella prospettiva salvifica di un progetto
possibile da compiere “come in cielo così in terra”.
L’arbitrio umano aderisce in piena libertà alla nuova creazione, consapevole della sua limitatezza, sostenuta dalla prodigalità di un Padre amorevole nelle necessità materiali e spirituali
del quotidiano. Nell’atto di cooperare al Regno, l’uomo è in
grado di riconoscere una giustizia che comprende e supera
l’esercizio della legge nella logica del perdono o remissione,
quale condizione interpersonale corroborata dal servizio nella
formisti (Rabin, Nemuchin,
Kandaurov, Sitnikov, Neiztvestni, Kalinin, Jakovlev, Bulatov) non era quella di far valere un dissenso politico in
modo ufficiale: esprimevano
un dissenso “linguistico”, non
volevano più usare la lingua
del potere.
Negli spazi di Ca’ Foscari viene inoltre ricostruita una parte
della Biennale del Dissenso
che si tenne a Venezia, con
grande eco di stampa, nel
1977, segnando la definitiva
consacrazione dell’underground moscovita: ben 26
opere provenivano anche allora dalle collezioni Sandretti e
Morgante.
A fine percorso alcune opere
di artisti degli anni ‘90 riprendono in modo diverso, ma
coerente, i tre grandi temi del-
la mostra; la memoria dell’avanguardia, la mistificazione del realismo socialista e
l’immaginario della pittura
non ufficiale, in modo tale da
comunicare come tutto il ‘900
russo sia pervaso da linee di
tendenza coerenti, per la prima volta riunite in un’unica
esposizione, elementi di un
unico e affascinante puzzle.
La mostra “Rissie! memoria/mistificazione/immaginario nell’arte russa del ‘900” è
promossa dall’Università Ca’
Foscari Venezia e dalla Regione del Veneto, è sostenuta dalla Fondazione Alti Studi sull’Arte di Venezia, con il contributo di Enel, in collaborazione con Banca Popolare
FriulAdria, Simest e Masserdotti.
R.T.jr
Carità. L’autentica liberazione dalla tentazione si attua nel non
asservimento al male, nella ricerca di quella corrispondenza
del cuore all’immagine divina di figli.
Gli artisti, nel trarre spunti tematici da questa cristallina orazione, si sono misurati in primis con la proclamazione teologica
del dogma della “Trinità”, perno del credo cristiano. Dio Padre, vicino alle sue creature, agisce attraverso la testimonianza
incarnata e messianica del Cristo “riparatore”, uomo nuovo,
sostenuto dall’azione unificante dello Spirito Santo nell’orizzonte estremo della Croce che da strumento di morte diviene
simbolo di redenzione e speranza di resurrezione.
Pittura, scultura, polimaterico e sperimentazioni fotograficodigitali hanno segnato la molteplicità delle prassi esecutive
nell’alternanza tra il radicamento iconografico alla tradizione e
l’incentivazione all’avanguardia, concentrandosi sui valori
meditativi dell’orazione: dal raccoglimento del Cristo in preghiera alla rappresentazione di moltitudini in attesa, dall’universalismo della condizione umana aspirante l’infinito, alla
spettacolarità degli scenari naturalistici o cosmici quale ricerca
dell’Oltre, dalla centralità liturgico-dottrinaria del sacramento
eucaristico alle sette invocazioni in corrispondenza simbolica
con i bracci del candelabro ebraico.
L’espressività del figurativo, la densità del concettuale, l’essenzialità dell’astrazione e la matericità del polimaterico hanno contraddistinto le originali poetiche degli artisti che hanno
aderito alla sfida di rilanciare la dimensione del trascendente
nella versatilità artistica per attualizzare i contenuti della speranza cristiana nel tessuto sociale.
(S. R.)
54
esperienza famiglia 55:Layout 1 22/04/10 16:10 Pagina 55
Esperienza
famiglia
In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine,
vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli
GLI ANTITARME
Le fibre sintetiche, se non abbinate
ad altre, non sono attaccate dalle
tarme, che sono scarsamente attirate anche dai capi puliti.
Antitarme naturali sono le castagne
di ippocastano da infilare a collana e
appendere, oppure un mix di lavanda, pepe in grani e scorza di arancia
essiccata da sistemare in ciotoline o
sacchetti. Per le coperte potete usare
foglie di alloro, sempre avvolte in
carta velina o in garza.
Per togliere l’odore di naftalina
provate a mettere nell’armadio una
ciotola con una soluzione di alcol e
succo di limone in parti uguali.
Per profumare l’interno dell’armadio utilizzate il pomander, cioè
un’arancia legata e appesa con una
fettuccia e nella quale inserirete
chiodi di garofano forando la scorza con uno stuzzicadenti.
GLI SMACCHIATORI INDUSTRIALI E IL LORO UTILIZZO
L’acetone: è multiuso, ma lascia spesso aloni e inoltre può scolorire i tessuti. Da evitare su quelli sintetici poiché potrebbe scioglierne le fibre.
L’acquaragia: è sgrassante, ma purtroppo lascia aloni molto evidenti
che si eliminano con il bucato. La macchia si tampona al dritto e al rovescio, ponendo sotto il tessuto una pezzuola.
Alcol denaturato: va diluito sempre con l’acqua. Utile per macchie di
catrame, resina, vernice, cera. Da evitare sui tessuti sintetici.
Ammoniaca: sgrassante e candeggiante, adatta per tessuti resistenti, ma
non consigliabile sulla seta. Si utilizza nella soluzione di una parte di
ammoniaca e sei parti di acqua. Si tampona sulle macchie facendo prima una prova su di un angolo di tessuto nascosto, soprattutto se colorato. Efficace anche in ammollo.
Trementina: è adatta per macchie di vernice e inchiostro sulle fibre vegetali, e per macchie di grasso sulla seta e sul raso. Non lascia aloni,
ma è dannosa sulle fibre sintetiche e artificiali. Tamponate delicatamente le macchie, preferibilmente a rovescio sulle fibre delicate e dopo aver posto una pezzuola sotto il tessuto.
Trielina: molto efficace con quasi tutti i tipi di macchie, in particolare
su quelle di olio. Non lascia aloni. Se il tessuto è molto impregnato prima cospargete con la saponaria (polvere assorbente), lasciate agire,
spazzolate, e quindi usate la trielina.
I CARCIOFI
I TRUCCHI DEL CUOCO
• Perché la frittata resti morbida non
sbattete a lungo le uova, ma mescolatele solo il tempo necessario per
amalgamare i tuorli con gli albumi.
• Se la minestra o il brodo fossero
troppo salati potete rimediare almeno
in parte facendovi bollire una patata
intera che poi toglierete.
• Lavorate la pastella per le verdure
(ma anche per gli altri alimenti da
friggere) solo il minimo indispensabile e non salatela, altrimenti si stacca durante la cottura; se possibile fatela riposare mezz’ora prima dell’uso.
55
Sono una eccellente fonte di magnesio e di potassio. Quelli con le spine
sono invernali e sono seguiti da quelli senza spine (mammole). Scegliete
quelli pesanti, con le foglie chiuse ben
aderenti, che si spezzano senza piegarsi. Devono essere di un bel verde
intenso, se sono scolorite o macchiate
hanno perso la loro freschezza. Immergete subito i carciofi puliti in acqua acidulata con succo di limone
perché non anneriscano. Se non sono
completamente immersi nell’acqua di
cottura diventano neri. Ricordatevi
che l’acqua deve essere salata.
medicina 56:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:16 Pagina 56
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Roberto Pellicciari
MEDICINA
L’EPATITE C: IL KILLER SILENZIOSO!
L’
epatite C è una infezione virale causata da
un Hepacivirus (HCV) facente parte della
famiglia dei Flavivirus. In Italia è molto
frequente: si stima che ne siano affette circa 1,5 milioni di persone, di cui la maggior parte sono ultra60enni. L’infezione esordisce con una epatite acuta, in
genere poco sintomatica e difficilmente riconoscibile,
che in circa il 40 per cento dei casi guarisce spontaneamente o evolve in una forma molto modesta. Ma nel restante 60 per cento l’infezione cronicizza generando un
danno epatico progressivo, lento e subdolo. I sintomi sono lievi ed aspecifici (malessere generale, fatica persistente, deterioramento delle capacità mentali). In effetti,
il problema principale è proprio quello di non essere a
conoscenza della infezione e di accorgersene per caso, in
corso di accertamenti medici per altri motivi o quando il
danno epatico è ormai conclamato!
Fino agli inizi degli anni Novanta le principali fonti di infezione sono state le trasfusioni di sangue, gli aghi non
monouso e gli strumenti chirurgici non adeguatamente
sterilizzati. Attualmente invece, nei Paesi industrializzati, le cause principali di infezione sono l’uso di droghe
endovenose, la pratica del piercing e dei tatuaggi con metodiche igienicamente non idonee, gli interventi odontoiatrici ed endoscopici. Esiste poi una via detta “parenterale inapparente”, ossia attraverso microscopiche lesioni
della cute e delle mucose. La trasmissione per via sessuale è molto discussa e sembrerebbe più correlata ad abitudini promiscue e fondamentalmente attraverso il contatto con il sangue di un partner infetto. La trasmissione materno fetale è stimata attorno al 5 per cento. La diagnosi
inizia con il dosaggio dell’anticorpo HCV Ab che identifica l’avvenuto contatto tra virus e organismo. Per sapere se l’infezione è attiva bisogna ricercare l’RNA del virus mediante una reazione a catena della polimerasi
(PCR); mentre il danno epatico viene identificato dal-
l’aumento delle transaminasi sieriche (ALT - AST) e dalla biopsia epatica (esame fondamentale per valutare il
grado di danno che si effettua in Day Hospital, in anestesia cutanea e sotto guida ecografica). Dopo 10-30 anni
l’epatite cronica può evolvere in cirrosi epatica (20-35
per cento dei casi): il virus lesiona le cellule epatiche e
l’organismo, nel tentativo di riparare il danno, crea delle
cicatrici (fibrosi) che alterano la struttura anatomo-funzionale del fegato. Con sempre meno cellule funzionanti
ed un sovvertimento della sua architettura il fegato non
riesce più a svolgere il proprio ruolo ed il paziente sviluppa insufficienza epatica. Le conseguenze sono drammatiche: turbe della coagulazione e del metabolismo, incapacità di eliminare sostanze tossiche per il cervello (encefalopatia epatica che evolve fino al coma), ipoalbuminemia (genera edemi), sindrome epato-renale (con ritenzione di liquidi ed insufficienza renale), ittero (colorazione gialla della cute per ritenzione di bilirubina) ed aumento della pressione della vena porta (principale vaso
venoso affluente al fegato). Quest’ultima è, a sua volta,
responsabile di altre complicanze come l’ascite (accumulo di liquido nella cavità peritoneale addominale), le varici esofagee (si possono rompere con esito infausto), la
splenomegalia (aumento delle dimensioni della milza
con anemia e riduzione delle piastrine e dei leucociti).
Inoltre, il 3-6 per cento dei casi di cirrosi possono evolvere in carcinoma epato-cellulare. Purtroppo non esiste
ancora un vaccino per l’epatite C.
La terapia si basa sulla somministrazione sottocute settimanale di interferone alfa peghilato (sostanzialmente una
copia dell’interferone che viene già prodotto dal nostro
organismo e che ha una importante azione antivirale) associata all’assunzione orale di Ribavirina (inibitore della
replicazione virale) e può durare anche 12 mesi. E’ abbastanza tollerata ma può avere effetti collaterali (sintomi
simil-influenzali, riduzione dei globuli bianchi e delle
piastrine, depressione, eritema in sede di inoculazione
per l’interferone; anemia per la ribavirina) e controindicazioni (ipersensibilità, patologie cardiache, neurologiche, autoimmunitarie, insufficienza renale, gravidanza).
Pertanto, il paziente deve essere sottoposto a controlli periodici per valutare nel tempo sia la tollerabilità che il risultato della terapia. Infatti, non sempre questa è efficace; una buona risposta dipende dal genotipo del virus (in
genere il tipo 1b, che tra l’altro è il tipo più frequente in
Italia, è meno responsivo), dalla carica virale (meglio se
bassa), dal tempo intercorso tra l’infezione e l’inizio della terapia (meglio se breve), nonché dalla motivazione
del paziente. Se la terapia medica fallisce, in casi selezio■
nati, è possibile eseguire il trapianto di fegato.
56
condominio 57:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:13 Pagina 57
ESPERIENZA FAMIGLIA
POSTA CONDOMINIALE
di Terenzio Grazini
GENESI DEL CONDOMINIO
N
ello stabile in cui abito a Venezia anni fa (31-10-2002) in un’assemblea dove erano presenti 24 proprietari su
34, la maggioranza numerica (18) dei presenti (24) ha deliberato, dando l’incarico ad un amministratore, di
costituire un condominio. Io e alcuni altri condomini ci siamo opposti perché, in assenza di tabelle millesimali atte a stabilire la legittimità dell’assemblea a deliberare, la decisione doveva essere presa all’unanimità
dei condomini o su ordine di un giudice, e che le delibere non sono valide per i condomini assenti e/o dissenzienti ed
essendo radicalmente nulle impugnabili senza decorrenza del termine entro 30 giorni dal ricevimento del verbale. Per
questo motivo mi sono sempre rifiutato di pagare le spese del condominio che venivano ripartite in 34 quote, una per
proprietario. In data 2 aprile 2005 sono stato convenuto in giudizio da alcuni condomini (non dal condominio) perché
riconoscessi il condominio. Il procedimento è ancora in corso con mio ricorso in appello per la decisione del giudice di
incaricare un CTU a redigere tabelle millesimali anche se questo non era argomento del contenzioso. Ho subito un decreto ingiuntivo per le spese pregresse che ho pagato con riserva scritta. Nell’assemblea del 25 febbraio scorso è stato deliberato di approvare a maggioranza numerica una tabella millesimale provvisoria e in base alla maggioranza calcolata su
quella tabella di ristrutturare l’edificio condominiale con un preventivo di spesa di 650.000 euro.
Mi chiedo: visto che per la causa in corso ho già subito un esborso di spese legali superiori a 10.000 euro, come posso
oppormi a questo che io ritengo un sopruso senza dovermi sobbarcare una spesa legale che non voglio?
Roberto Mariutti - Mestre-Venezia
Il problema si risolve partendo dalle tabelle millesimali, perché sono queste che determinano la maggioranza. Anche qui
è opportuno citare la Cassazione, che con la sentenza n. 431
del 25 gennaio 1990, ha statuito: “Il criterio di identificazione delle quote di partecipazione al condominio, dato dal rapporto tra il valore della proprietà singola ed il valore dell’intero edificio, esiste prima ed indipendentemente dalla formazione della tabella dei millesimi e consente sempre di valutare anche a posteriori in giudizio se le maggioranze richieste
per la validità della costituzione dell’assemblea e delle relative deliberazioni siano state raggiunte, in quanto la tabella
anzidetta agevola ma non condiziona lo svolgimento dell’assemblea ed, in genere, la gestione del condominio”.
Ma che succede, come nel caso in esame, se non esiste la
tabella dei millesimi di proprietà? Riteniamo che la mancanza di simile tabella non possa paralizzare la vita del condominio, ma valga la disposizione dell’art. 1101 sulla comunione, che recita “le quote dei partecipanti alla comunione si
presumono uguali”, applicabile in forza del rinvio che ne fa
l’art. 1139 sul condominio.
Pertanto l’assemblea dove è stato nominato l’amministratore era validamente costituita, perché presenti più dei due terzi
dei condomini, e la nomina dell’amministratore era legittima
e regolare perché lo hanno votato più della metà dei condomini (art. 1136 Cod. civ.).
Per quanto concerne la formazione delle tabelle condominiali, necessarie almeno per la ripartizione delle spese,
oltre che per il calcolo delle maggioranze qualora relative
ai millesimi di proprietà, vale la maggioranza prevista per
l’approvazione del regolamento condominiale, di cui
all’art. 1138 Cod. civ., che si riferisce all’art. 1136 secondo
comma, cioè con il favore di un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del
valore dell’edificio.
■
Una premessa è necessaria: la costituzione di un condominio, quando ne ricorrano i presupposti, non è un optional, ma
un obbligo inderogabile: per la nascita di un condominio non
è necessaria la stipula o l’approvazione di un “atto costitutivo” come avviene per una società, si verifica con la costruzione di un edificio, i cui piani o porzioni di piano vengono
attribuiti (di solito, venduti) a più soggetti in proprietà esclusiva, oppure quando il proprietario unico di un edificio provvede a frazionarlo. L’art. 1117 Cod. civ. fa un elenco dettagliato delle parti comuni e, per giurisprudenza conforme e
pacifica dei giudici, il condominio è costituito nel momento
stesso in cui vi è una comproprietà di parti comuni (anche se
una sola di quelle indicate allo stesso articolo) in capo a proprietari diversi, almeno due (nel qual caso si parla di minicondominio).
Nato il condominio, ne derivano le conseguenze di legge. Al
riguardo è chiarissima la massima della sentenza n. 510 del 26
gennaio 1982 della Cassazione: “L’avvenuta costruzione di un
edificio, del quale siano proprietari più soggetti, è sufficiente –
ancorché non sia ancora intervenuto il rilascio del certificato
di abitabilità dei singoli appartamenti – per l’esistenza del
condominio, con la conseguente applicabilità delle norme
(articoli da 1100 a 1139 Cod. civ.) ad esso relative, costituendo la nomina dell’amministratore, l’approvazione del regolamento e la determinazione delle quote millesimali soltanto
strumenti per la gestione degli interessi comuni e l’osservanza
degli obblighi connessi al preesistente rapporto di comunione,
che di essi costituisce la fonte, salve eventuali modifiche od
integrazioni patrizie”.
Il problema si sposta quindi sulla costituzione dell’assemblea, sulla nomina dell’amministratore e sulla formazione
delle tabelle millesimali, strumenti questi, com’è detto nella
sentenza (e in tutte le altre sullo stesso tema) della Suprema
Corte.
57
franco-monete 58-59:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:08 Pagina 58
di Raffaele C. Costa
ESPERIENZA FAMIGLIA
MONETE
T
UN OMAGGIO ALL’ALFA ROMEO
ra i collezionisti
privi di grande
pretese, le monete
più seguite sono le
Divisionali (gli spiccioli correnti) e i 2 euro commemorativi.
Siccome da quando c’è l’euro gli spiccioli si ripetono anno
dopo anno, le Zecche cercano di rendere più appetibili le singole confezioni, chi inserendo monete celebrative e chi una
medaglia.
Nel tricamere italiano la prima delle Divisionali 2010 è arrivata da San Marino, come già riferito, impreziosita da una
moneta d’argento da 5 euro chiamata a celebrare Caravaggio,
attraverso il ritratto dell’artista e la Canestra di frutta. I soli
spiccioli, battuti però in fondo specchio, saranno disponibili
più avanti nel tempo.
A ruota, o quasi, è arrivata la Divisionale italiana, che di monete celebrative ne contiene non una, bensì due. Si tratta del
2 euro dedicato a Camillo Benso, conte di Cavour, del quale
ricorre il secondo centenario della nascita. Realizzato da
Claudia Momoni, l’immagine del “padre della patria” offerta
dalla moneta è quella classica dello statista. Quattro milioni
gli esemplari prodotti, una piccola porzione dei quali inclusi
nella Divisionale, mentre il grosso della tiratura è destinato a
tintinnare nei nostri borsellini.
L’altra moneta presenta invece un valore da 5 euro, è di conseguenza battuta con l’argento e ricorda l’Alfa Romeo, la gloriosa Casa automobilistica milanese, fondata il 24 giugno
1910 come Alfa, ossia Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, diventata nel 1915 Alfa Romeo, a seguito dell’ingresso nel capitale della Casa automobilistica di Nicola Romeo.
Dal 1986 fa parte del Gruppo Fiat.
La doppia immagine offerta dalla moneta riguarda la numero uno, ossia l’Alfa 24 Hp, progettata da Giuseppe Merosi, da
cui vennero subito derivati dei modelli da competizione portati al debutto l’anno successivo, il 1911, alla Targa Florio. In
primo piano è invece raffigurata la Giulietta del centenario.
Decisamente incomprensibile la decisione di dedicare una intera facciata della moneta al solo marchio Alfa Romeo, caratterizzato dalla Croce Rossa in campo bianco, simbolo di Milano, e dal biscione, cioè il serpente simbolo dei Visconti.
Al pari di San Marino anche l’Italia ha deciso di scaglionare
la vendita delle proprie Divisionali. E’ partita con le 17.000
confezioni fior di conio, in vendita a 45 euro, seguita dalla
Divisionale comprendente 9 anziché 10 pezzi (l’assente è il 5
euro d’argento Alfa Romeo), ceduta a 25 euro, mentre a partire dal 21 ottobre si potrà acquistare, a 95 euro, la confezione completa battuta in fondo specchio.
A cominciare dal principio di questo mese di maggio il Vaticano vende poi la propria Divisionale. In fior di conio le monete
correnti, mentre in fondo specchio propone la confezione con
la medaglia d’argento celebrativa di Caravaggio. Finora la zecca sampietrina si era sempre limitata alla medaglia d’argento,
mentre da questa volta la stessa medaglia, nel caso specifico
La Divisionale Italiana Alfa Romeo
modellata da Amalia Mistichelli e come in passato battuta dallo stabilimento Senesi, ha avuto anche una inutilmente costosa
edizione in oro. Limitata, tuttavia, a 300 esemplari. Pochi, così
come contenuta appare la produzione di un’altra moneta, quella da 100 euro, che non ha mancato di suscitare più che giustificate lamentele. Per la tiratura, ma più ancora per il costo che
finisce col rendere l’aureo monetato impossibile alla più parte
dei collezionisti che non possono destinare alla collezione numismatica la somma richiesta dal Vaticano. Il quale, tenuto anche conto della situazione economica generale, che non risparmia certo i collezionisti di monete e di medaglie, forse farebbe
bene ad abbandonare produzioni auree così elitarie. Giovanni
XXIII ebbe il coraggio di farlo, sopprimendo la produzione
delle 100 lire d’oro.
■
IN
BREVE
Il recente incanto Ars Classica ha dimostrato che il mercato
di queste importanti e storiche monete resta eccellente. In
particolare i prezzi degli aurei sono andati oltre ogni aspettativa, con realizzi che in molti casi hanno raddoppiato o addirittura triplicato la stima.
Un aureo di Marco Antonio, anche in virtù del fatto che si
tratta del migliore dei dieci esemplari conosciuti, ha spuntato 450.000 franchi svizzeri.
Anche i sesterzi della collezione Girard hanno ottenuto ottimi risultati, con alcuni exploit veramente notevoli, come i
95.000 franchi raggiunti dal sesterzio di Tito o come i
68.000 franchi del sesterzio di Marco Aurelio. «In generale,
assicura Arturo Russo, sembra confermato il trend che vede
premiare le monete in ottimo stato di conservazione».
(R.C.C.)
58
franco-monete 58-59:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:09 Pagina 59
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Fabio Bonacina
FRANCOBOLLI
UN MESE DAVVERO IMPEGNATIVO!
Otto le emissioni previste dall’Italia, per un totale di dodici francobolli
“
Otto emissioni per complessivi dodici francobolli: è
quanto attende i collezionisti d’Italia in questo mese
di maggio. Confermando, ancora una volta, come il
periodo sia tra i più “generosi” in fatto di produzioni dentellate. Produzioni che per l’intero 2010 dovrebbero restare complessivamente mantenute a sole quaranta voci. È
l’indicazione espressa dal ministro allo Sviluppo Economico,
Claudio Scajola, cui compete anche il settore postale e che
non a caso presiede la Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia. Il problema, però, non è tanto il numero dei titoli in calendario, ma quello dei francobolli ed
eventualmente del loro valore nominale. Si vedrà, a fine anno, se la politica di contenimento è riuscita a rimanere coerente, evitando integrazioni strada facendo.
Intanto, per questo mese i filatelisti hanno il loro bel daffare,
specie se si interessano di buste primo giorno. Lista alla mano, e sempre possibili mutamenti a parte, il primo appuntamento è stato per il 5 maggio con due iniziative: il centenario
della Confindustria, sottolineato con un taglio da 1,40 euro
con il logo, e il generoso contributo per il secolo e mezzo trascorso dallo sbarco dei Mille a Marsala. Generoso perché il
foglietto comprende ben quattro dentelli dedicati ad altrettanti quadri storici; sono di taglio diverso (0,60, 0,65, 0,85, 1,00
euro) e per questo l’insieme risulta scomodo pensando ad un
effettivo impiego postale. In base ai progetti, il blocco dovrebbe costituire l’avvio di un percorso che nel 2011 troverà
altre sottolineature dedicate all’Unità d’Italia.
Il 6 maggio un 65 centesimi ha ricordato, riprendendo il trenino rosso, la Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina, completata nel 1910. Seppure quasi tutta la rete appartenga alla Svizzera, il fatto che uno dei capilinea sia a Tirano ha
fatto sì che anche Roma celebrasse questa meraviglia della tecnica, dal 2008 inserita nel Patrimonio dell’umanità firmato dall’Unesco. Contemporaneamente - ma non si tratta di un progetto congiunto - Berna arriverà con un taglio da 1,00 franco. Appartiene alla serie “Giubilei delle ferrovie” e cita, con un secondo francobollo da 0,85 unità, la funicolare del Niesen.
Ventiquattro ore d’attesa e poi, ancora altre novità! Questa
volta è il turno dell’annuale tappa targata Posteurop. Il filo
conduttore 2010 riguarda i libri rivolti ai bambini. Il rischio
di soggetti anonimi era alto, anche tenendo presente cosa il
Belpaese ha fatto negli ultimi tempi; “mitico” è il caso dell’8
maggio 2006, quando il tema “L’integrazione vista dai giovani” era stato interpretato con un gruppo di ragazzi sul muretto visto davanti (facciale da 45 cent) e di dietro (62). Interessante, invece, risulta l’attuale uscita, che coniuga il passato ed
il presente, la notorietà dei personaggi coinvolti e persino il
“Made in Italy”: il 60 centesimi cita il collodiano Pinocchio
Le emissioni PostEurop di Italia
nell’interpretazione di Jacovitti; il 65 saluta il recente fenomeno di Geronimo Stilton, creato da Elisabetta Dami.
Dieci giorni di tranquillità e via con il resto delle voci. Il 16
maggio arriverà l’omaggio alla professione infermieristica:
forse che, seppure inserito nella serie “Le istituzioni”, rappresenta l’apertura di un nuovo filone? Il 60 centesimi si caratterizza per il sovrapprezzo di altri 30 in favore della lotta ai tumori del seno. È la terza iniziativa benefica per la stessa malattia nel giro di pochi anni, dopo il 41+21 del 2 marzo 2002
con Elena di Savoia e il 60+30 dell’8 marzo 2006 per promuovere il Congresso internazionale di medicina del lavoro.
Gli ultimi tre esemplari in uscita sono tutti da 60 centesimi e riguardano la Congregazione delle suore ministre degli infermi
di San Camillo (francobollo previsto per il 22, raffigura la fondatrice, suor Maria Domenica Bruni Barbantin), l’ennesimo
omaggio alla squadra di calcio che vincerà il Campionato di serie “A” (giorno 24, ma dipende da come andranno le partite) e
il debutto della nuova serie a puntate: “Parchi, giardini ed orti
botanici d’Italia”. Si comincerà con un luogo molto conosciuto dal ministro Scajola: villa Hanbury di Ventimiglia.
■
L’A NLA
IN MOSTRA
Il Circolo filatelico rhodense organizza, sabato 15 e domenica 16 maggio, una mostra, trentaduesima della serie, al
centro Macondo, che si trova a Rho (Milano), in via San Martino 20/22. Per l’occasione ha coinvolto il Gruppo filatelico
Anla Milano; ogni sodalizio interverrà con sei collezioni,
mentre per il sabato pomeriggio, dalle 15 alle 18, ed è prevista una seduta di scambi. L’allestimento è visitabile gratuitamente il giorno 15 negli orari 9.45-12.30 e 15-18.30, il
16 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.
Lo stesso Gruppo Anla si è detto intenzionato a partecipare all’edizione 2010 del Campionato cadetti, promosso
dalla Federazione fra le Società filateliche italiane.
(F.B.)
59
computer-collez 60-61:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:12 Pagina 60
di Maria Luisa Urbano
L
e applicazioni realizzate
dagli sviluppatori in tutto
il mondo usando la piattaforma di Twitter sono
70mila. Ecco quindi una lista di
quelle di maggior interesse.
TwitPic è un sito che permette in
pochi clic di caricare on-line una foto
e diffonderla direttamente attraverso
Twitter. In giro ci sono numerosi cloni
e valide alternative, ma TwitPic è il
più usato in assoluto. E se si potesse
decidere un pagamento con 140 battute? A provarci è TwitPay.me, un servizio che permette di collegare il proprio account PayPal a quello di
Twitter e ordinare i pagamenti tramite dei brevi messaggi. Forse è un po’
troppo pionieristico, ma il potenziale
del settore è enorme. Insegnate al
vostro sito Internet ad usare Twitter.
Grazie a TwitterFeed è possibile collegare i feed rss (cioè gli aggiornamenti della pagina web) a un account
Twitter che li raccoglie automaticamente. E’ usato da oltre un milione di
webmaster, ed è una comoda scorciatoia per diffondere i propri contenuti
se non si ha tempo di personalizzare i
messaggi uno a uno. Uno dei problemi quando si inizia a usare Twitter è
capire chi vale la pena di seguire. Per
risolvere il dilemma ci sono diversi
siti “directory”, tra cui l’ottimo
WeFollow che divide i vari account in
base alla loro categoria e può essere
un buono spunto per trovare gente
interessante, e aggiungersi a propria
volta. Se non avete intenzione di scaricare un programma apposito né di
aprire Twitter per usarlo, ci sono decine di estensioni per i browser da scoprire. Su Firefox si possono trovare
TwitBin che permette di gestire il proprio account da una piccola finestrella laterale e TwitterBar che permette
di twittare direttamente dalla barra
degli indirizzi.
Di cosa si parla oggi e quali sono gli
utenti più ascoltati sono le domande a
cui tanti programmi provano a dare
risposta. Tra i siti migliori per tenere
traccia dei trend su Twitter e capire di
ESPERIENZA FAMIGLIA
COMPUTER
TWITTER-MANIA
cosa si parla c’è TweetMeme. Per
scoprire quanto un utente è seguito ci
sono invece strumenti come Grader e
Twitter Counter.
Fare soldi su Twitter, o almeno provarci. A questo servono alcuni servizi
che inseriscono inserzioni pubblicitarie tra i propri tweet, così che queste
si diffondano tra i nostri amici. Tra le
piattaforme più note c’é Magpie che
mette a disposizione un tool per fare
capire quanto “vale” il proprio
account. Attenzione però, a nessuno
fa piacere avere tra gli amici uno
spammer di pubblicità. Curiosi di
sapere cosa ne pensano i vostri “followers” di un determinato argomento?
Allora allestire un sondaggio con
TwtPoll per tenere traccia delle risposte, alimentare il buzz intorno a un
argomento e generare grafici sulle
reazioni. Riesce meglio se si hanno
tanti contatti sul sito. Per usare
Twitter non serve andare sul sito,
anzi. Decine e decine di applicazioni
sono state create per utilizzare il servizio attraverso interfacce più comode o organizzate e non c’è cellulare
che non abbia un programma apposito. Uno dei programmi più usati è
TweetDeck, disponibile per pc,
iPhone e anche iPad, che permette
una gestione migliore del proprio
account e dello stesso tipo è
ancheTwirl. Per chi è invece sommerso dai social network e non ha modo
di star dietro a tutti, ci sono anche servizi per aggiornarne decine in un
colpo solo (e tra questi anche Twitter
è ovvio). Tra i migliori c’è l’italiano
Hellotxt, davvero indispensabile per i
più “social addicted”.
Per chiudere in bellezza, alcune delle
applicazioni più belle dal punto di
vista grafico sono quelle che permettono di “vedere” i tweet nel mondo.
Piccole o grandi mappe del globo
aggiornate in tempo reale con gli ultimi cinguettii come quelle di
TwitterVision e GeoCodEarth. Per
rendersi conto di quanto il fenomeno
Twitter sia ormai diffuso.
T EMPI DI ATTESA TROPPO LUNGHI AL PC ?
A TTENZIONE ALLA SINDROME DI H OURGLASS
Chiunque si sia seduto davanti a un monitor e abbia acceso un computer
conosce la piccola clessidra che compare mentre il pc sta lavorando. È il
temuto segnale che ci sarà un’attesa da affrontare, più o meno lunga, durante la quale tutto quello che si può fare è restare con lo sguardo fisso sul video.
Chi si sente stressato, o addirittura frustrato, da oggi può dichiararsi affetto
dalla sindrome di Hourglass, in altre parole, sindrome della clessidra.
Come sempre la novità arriva da oltreoceano: Intel ha richiesto alla Harris
Poll, una società specializzata in sondaggi, di condurre un’inchiesta su come
gli utenti vivano i tempi di aggiornamento e download dei propri pc. Sono
stati intervistati 2.135 americani e i risultati mostrano una diffusa insofferenza per la lentezza dei computer. Il 66 per cento degli intervistati si definisce
stressato dai tempi di attesa. Il 23 per cento arriva a dichiararsi estremamente esasperato dalle prolungate attese. Il dato più rilevante giunge alla conclusione del sondaggio, che sottolinea come l’utente medio statunitense trascorra 13 minuti al giorno semplicemente aspettando il proprio computer. Tempo
che, su 365 giorni, significa tre giorni di stressante attesa.
60
computer-collez 60-61:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:12 Pagina 61
ESPERIENZA FAMIGLIA
COLLEZIONISMO
di Ida Spada
F ACEBOOK
UCCIDE
IL FACE TO FACE
Sei chiacchierate settimanali, vis a
vis, con genitori, fratelli, amici e
innamorati. Tutto il resto è delegato alla vita digitale, nella quale la
gente investe sempre di più, affidando alle piazze virtuali il delicato compito di farsi conoscere, coltivare e approfondire i rapporti,
rimanere in contatto. In altre parole, comunicare. Il fenomeno, di cui
gli esperti ormai parlano da tempo,
è in crescita ed è confermato da un
recente sondaggio, che ha intervistato tremila persone riguardo ai
propri rapporti sociali, mettendo in
risalto soprattutto la dicotomia tra i
social network e le relazioni dirette,
quelle in cui ci si guarda negli
occhi.
Un terzo degli intervistati sostiene
che i familiari e gli amici sappiano
più cose della loro vita attraverso la
tecnologia che attraverso il face to
face. Uno su cinque rimane in contatto con i familiari tramite Facebook
o MySpace e uno su dieci dichiara di
non avere mai rapporti significativi
con parenti e amici de visu, preferendo Fb o Twitter o al massimo e-mail
e telefonino. Fin troppo scontata la
perdita di dialogo in famiglia: le persone si rapportano sempre di più e
sempre più liberamente, all’unica
condizione che ci sia uno schermo
che le possa proteggere.
Appare quindi chiaro come uomini,
donne, ragazzi e talvolta persino i
bambini, stiano rischiando di perdere confidenza con il dialogo, trascurando di allenare capacità relazionali
indispensabili, soprattutto nella crescita. I dati sono britannici, ma la
tendenza è globalizzata. Sta tramontando il piacere del faccia a faccia, e
con il gusto dello stare insieme
anche intorno a una tavola o seduti
su un divano, si perde l’esercizio,
inibendo un’abilità importante che
con il passar del tempo rischia di
■
atrofizzarsi.
IN ASTA A LAS VEGAS
“TUTTO” MICHAEL JACKSON
Un semplice guanto potrebbe costare una fortuna
I
l 25 giugno 2010, ad un anno
esatto dalla morte di Michael
Jackson, il re del pop, il mondo della musica lo ricorderà
con concerti, rievocazioni ed eventi
vari, tra cui un’asta di suoi oggetti
che si terrà nell’ambito della tre
giorni di vendite “Music Icons”, al
Planet Hollywood and Casinò di
Las Vegas. L’asta avverrà mentre
ancora il più fitto mistero aleggia
sulla sua scomparsa, anche se una
fra tante ipotesi accreditate, basata sulle indagini eseguite subito dopo la
dipartita di Michael Jackson, avevano fatto pensare che si trattasse di omicidio.
All’asta andrà un blocco di ventidue oggetti appartenuti al popolare “Jacko” che i parenti hanno deciso di disperdere per realizzare una bella somma, si parla di un milione di dollari, allo scopo di ripianare i debiti da lui
lasciati, come dicono coloro che erano al corrente della sua situazione economica. I vari pezzi riflettono il gusto vivace e teatrale del suo mondo:
poltrone leopardate, divani dorati, mobili intarsiati di madreperla, alcuni
capi del guardaroba come giacconi e maglie ornate di paillettes, perline e
strass, nonché il famoso guanto completamente ricoperto di sfavillanti cristalli Swarovski. Tutti pezzi unici realizzati esclusivamente per lui, che
non avranno difficoltà, nonostante il momento di crisi, a trovare nostalgici, appassionati compratori. Il guanto in questione, forse il più famoso
guanto della storia, venne indossato da Jackson nel 1983, quando si esibì
per la prima volta in Moonwalk, la camminata sulla luna, con i piedi che
scivolavano sulla scena come in assenza di gravità. Il mercato delle reliquie dei grandi della musica attuale, le cosiddette “memorabilia”, si anima
in continuazione di nuovi feticci e il guanto di “Jacko” è uno di questi. Si
sa per certo, infatti, che era stato messo ad un’asta nel 2009, all’Hard Rock
Café di New York, e battuto per la somma di 350 mila dollari. Se lo era aggiudicato un imprenditore asiatico. Ora torna sulla lista di Las Vegas. Secondo Maurizio Cattelan, artista italiano contemporaneo, quotatissimo sul
mercato internazionale dell’arte, la vendita del guanto di Michael Jackson
non ha niente di diverso dal commercio delle reliquie che si faceva nel
Medioevo, si tratta di un territorio dove si intrecciano isteria, fede, superstizione. Per i fan la caccia alle “memorabilia” è inarrestabile. La giacca di
pelle indossata dalla rock star nel tour “Bad” del 1983, venne aggiudicata,
nella stessa asta di New York del 2009, per 225 mila dollari. Tutto entra
direttamente nella sfera delle reliquie e diventa oggetto di adorazione e di
leggenda. Gli images makers di oggi affermano che gli esseri umani hanno bisogno di miti e che sono le rock star a interpretarli, tanto da pagare a
qualunque prezzo una minima frazione della loro esistenza, anche un solo
■
guanto, una maglietta, una briciola della loro celebrità.
61
alberghi 4-8-62:Layout 2 23/04/10 16:03 Pagina 62
Residence LA PALMA
Andora (SV) - Via Mazzini, 36 – tel. 0182.86359- fax 0182.86399
www.lapalma.sv.it
[email protected]
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Viale Lungomare Italia, 92
44020 Lido delle Nazioni (Ferrara)
tel. 0533/379416 - Fax 0533/399233
www.vear.it
[email protected]
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Lidi Ferraresi: appartamenti-villette.
Affitti mensili e settimanali, case-vacanze
dotate di tutti i comfort per trascorrere una
piacevole vacanza al mare.
Prenota subito il tuo soggiorno per te tanti
sconti dal 10 al 20%.
Se invece preferisci una vacanza in Residence, ecco per te una nuovissima struttura con piscina per adulti e bambini comunicante con idromassaggio e area prendisole con lettini ed ombrelloni, area fitness,
sauna, bagno turco, parcheggio privato.
PER UNA VACANZA IN TOTALE LIBERTÀ…
CON TUTTI I COMFORTS
A
ndora, conosciuta per il suo clima mite
e gradevole in ogni stagione, è il luogo
ideale per trascorrere piacevoli giornate sulla spiaggia, fare incantevoli passeggiate
lungo sentieri naturalistici, scoprire i caratteristici paesi dell’entroterra e gustare i prodotti tipici di Liguria.
Il Residence “La Palma” mette a disposizione
appartamenti mono e bilocali completamente
arredati, con angolo cottura attrezzato e appena rinnovato. Qui potrete trascorrere momenti di relax e una vacanza con tutte le comodità, usufruire del Ristorante-Pizzeria, fare la
spesa nel mini-market al
piano terra e gratuitamente utilizzare l’inter-
CONTATTACI SUBITO!
***
Per la pubblicità su
HOTEL D’ESTE
Posizione tranquilla a 40 m. dal mare.
Tutte le camere dispongono di servizi,
telefono, balcone, cassaforte, aria condizionata, TV-Sat. Tipica cucina romagnolo-mediterranea con 3 menù a scelta. Insalate e verdure a buffet, carrello
dei formaggi a scelta. Prima colazione
a buffet in sala panoramica al VI piano.
Ampi soggiorni, bar, giardino, piscina
16x8 riscaldata. Autoparco, biciclette.
Locale attrezzato per ciclisti amatoriali.
net point o il wi-fi per navigare in internet.
Il mare è a soli 200 m. e, in estate, la nostra
spiaggia vi attende con un arenile di sabbia finissima, una riva che permette
lunghe passeggiate nell’acqua in
tutta sicurezza, area giochi per
bambini, attrezzature all’avanguardia e il bar che propone
piatti freddi per il giorno e serate
a tema per il dopo-cena in riva
al mare.
Accessibilità disabili, biancheria completa fornita, attrezzatura bimbi gratuita (lettini, seggioloni, bagnetti), cassette di sicurezza in ogni appartamento, animali domestici ammessi, Wi-fi.
Esperienza
rivolgersi a:
Prezzi per SOCI ANLA e Familiari
22/5-11/6.......41,00 07/8-22/8.......73,00
12/9-19/9
23/8-30/8.......56,00
12/6-09/7.......48,00 Supplemento
31/8-11/9
singola .............7,00
10/7-06/8.......54,00
Settimane Promozionali a € 260,00
22/5 - 29/5 12/9-19/9
––––––––––––––––
Sconti per bambini
(i prezzi si intendono per pensione completa
per persona al giorno, soggiorno minimo 3 notti)
––––––––––––––––
Viale D’Azeglio, 7 - 47838 Riccione
Tel. 0541.642476 - Fax 0541.646746
e-mail: [email protected]
www.hoteldeste.com
ANLA
Via Monte delle Gioie, 13
00199 Roma
Tel. 06/86321128
Fax 06/86322076
A richiesta preventivi
anche per inserti pubblicitari
e per spedizioni in zone
predeterminate.
Cucina e vini 62-64:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:12 Pagina 63
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Jolanda Proietti
CIVILTA’ DELLA TAVOLA
PATATE TRANSGENICHE:
QUESTI I LIMITI FISSATI
N
on mangeremo la patata transgenica, servirà tuttavia per uso industriale e nell’alimentazione degli
animali. La Commissione Europea ha dato il via libera alla coltivazione della patata transgenica dopo
dodici anni durante i quali nessuna coltivazione di Ogm, organismi geneticamente modificati, era stata autorizzata sul territorio dell’Unione. Da Bruxelles si precisa che il ciclo di produzione dell’Amflora, così si chiamerà il nuovo tubero, sarà organizzato in modo da essere completamente separato da quello delle patate da agricoltura convenzionale e biologica. La superpatata verrà prodotta da un’azienda multinazionale tedesca.
Dodici anni di incontri, scontri, dibattiti tra i favorevoli e i contrari. Una decisione troppo a lungo rinviata per alcuni, un incubo ecologico-sanitario per altri. In conclusione una svolta
importante, ma al tempo stesso preoccupante nella storia dell’alimentazione umana.
A suo sfavore pesa il fatto che sarebbero stati identificati due
geni, o per meglio dire due marcatori genetici, che conferiscono al corpo umano la resistenza a due diverse classi di antibiotici, rendendolo dunque più vulnerabile ad alcune malattie.
Ma, come spiegano gli esperti della UE, sono allarmi ingiustificati, gli stessi due geni sono presenti anche in natura.
Constatata la spaccatura in atto tra i due fronti, Bruxelles conta
di lasciare spazio ai singoli governi. La faccenda non è tuttavia
E tuttavia
le polemiche continuano
destinata a risolversi tanto presto perché deve ancora pronunciarsi il Consiglio Europeo, e l’Europarlamento si è quasi sempre dimostrato sfavorevole agli Ogm, in modo trasversale, sia
nella sua componente di destra che di sinistra. Un parere negativo lo hanno già dato Greenpeace e il Codacons. L’agronomo
italiano Paolo De Castro, presidente della Commissione
Agricoltura dell’Europarlamento, approva la prudenza con la
quale la Commissione Europea affronta lo scottante problema
ammettendo, comunque, che gli Ogm non sono il diavolo. Dal
canto suo il presidente della Commissione Europea, Barroso,
ha ribadito che l’ultima parola spetterà ai singoli Paesi
dell’Unione che avranno la facoltà di autorizzarne o meno la
coltivazione sul proprio territorio. Quando verrà il momento
saranno quindi i singoli governi a decidere se voltare pagina
nella storia del tubero che appare sulla nostra tavola da circa
cinquecento anni. La svolta, se ci sarà, potrebbe coinvolgere
milioni di persone di questo pianeta. Sul problema la Chiesa si
dimostra dal canto suo possibilista nel considerare le nuove
frontiere che vengono aperte “da un corretto impiego delle tecniche di produzioni agricole tradizionali e da quelle innovative; supposto che esse siano state, dopo adeguata verifica, riconosciute opportune e rispettose dell’ambiente e attente alle
popolazioni più svantaggiate”. Sulla povera e umile patata le
polemiche andranno avanti ancora per un pezzo.
■
STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (5)
di Roberto Antognozzi
FRANCIACORTA, LO “CHAMPAGNE” ITALIANO
I
l nome del territroio morenico ai bordi meridionali del lago
d’Iseo deriva forse dal termine “francae curtes” che si riferiva all’esenzione fiscale concessa all’Ordine benedettino
della zona durante il medioevo.
L’ascesa della Franciacorta, che l’ha portata a essere la “Champagne italiana”, cominciò nel 1961 quando Guido Berlucchi
venne convinto dal suo enologo a produrre un vino spumante. Il
successo dell’iniziativa fu tale che negli anni Settanta diversi industriali milanesi cominciarono a investire denaro nell’emergente industria locale dello spumante. Seguendo l’esempio di Berlucchi - la cantina produce ogni anno più di quattro milioni di
bottiglie da vini provenienti dall’Oltrepò Pavese e dal Trentino
– i produttori locali si specializzarono nei vini spumanti fermentati in bottiglia prodotti con il metodo champenois e basati su tre varietà di Pinot e Chardonnay.
Nel 1995 il Franciacorta ebbe dunque l’onore di diventare il primo spumante italiano fermentato in bottiglia con docg, un riconoscimento che, a differenza degli altri vini bianchi italiani è veramente meritato. L’etichetta Franciacorta può essere esibita so-
lo da vini prodotti con uve Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero e con un massimo del 15 per cento di Pinot Grigio, che maturano sulle fecce per almeno 18 mesi, o per 30 mesi nel caso di
produzioni d’annata.
I migliori spumanti della Franciacorta sono “brut”; il dosaggio
zuccherino in realtà non è necessario, perché le temperature della zona sono alquanto più alte di quelle della regione francese
della Champagne. Corpo e pienezza aromatica, e altre fragranze
sottili, sono assicurati dalla permanenza del vino di base in barrique. Oltre agli ordinari vini bianchi spumanti, la zona produce
anche spumanti rosati e la specialità della Franciacorta, il Satèn,
invecchiato per un periodo più lungo di quello previsto per gli
spumanti normali e ottenuto da uve con una resa massima ufficiale inferiore del 20 per cento rispetto a quella consentita per i
vini ordinari.
Champagne e Franciacorta, due realtà splendide, uniche per peculiarità dei territori, realtà storiche differenti, non paragonabili,
non sovrapponibili, entrambi dovutamente godibili fino all’ultima bollicina.
63
Cucina e vini 62-64:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:13 Pagina 64
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Mamma Giovanna
CUCINIERE
RICETTE PER UN ANNO
RISOTTO DI CARCIOFI
Per 4 persone
Ingredienti: 350 gr di riso
per risotto, 2 scalogni, 1 dl
di vino bianco secco, 1 litro di brodo, 3 cucchiai di
olio d’oliva, 8 carciofi.
Mondare e pulire i carciofi
e tagliarli a fettine. Farli
rosolare in una padella con
un cucchiaio d’olio per
ammorbidirli, e tenerli da
parte.
Pulire gli scalogni e affettarli finemente. Farli appassire in una capiente padella e prima che prendano
colore aggiungere il riso.
Far insaporire e rosolare il
tutto finché sia quasi trasparente.
Bagnare con il vino e farlo
evaporare a fuoco vivo.
Proseguire la cottura aggiungendo progressivamente il brodo, mescolando per almeno 18 minuti.
Aggiungere allora i carciofi. Mescolare bene. Aggiustare di pepe e sale e servire.
POLPETTINE AL CURRY
Per 6 persone
Ingredienti: 600 gr di petto
di pollo, 2 cipollotti, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaio di
curry, 1 mazzetto di prezzemolo, 30 cl di latte di cocco, un poco di peperoncino, il succo di 1 limone,
olio d’oliva, sale e pepe.
Pulire i cipollotti e macinarli con la carne di pollo,
l’aglio, il pezzetto di peperoncino, la metà del prezzemolo. Versare il composto
in una ciotola, aggiungere
il succo di limone, aggiustare di pepe e sale, e confezionare delle polpettine
di circa 5 cm di diametro.
Farle rosolare nell’olio di
oliva per circa 15 minuti,
finché siano ben dorate.
A questo punto spolverare
con il curry, bagnare con il
latte di cocco e un bicchiere d’acqua, aggiungere il
resto del prezzemolo trita-
to e una presa di peperoncino. Salare e pepare. Coprire la pentola e far cuocere per una trentina di minuti.
Servire caldo con del riso
bianco.
POLPETTINE D’AGNELLO
Per 6 persone
Ingredienti: 800 gr d’agnello senza osso, 2 cipollotti, 1 mazzetto di menta, 100 gr di pinoli, 2 cucchiai di olio d’oliva, 1 scatola da 400 gr di pomodori a pezzetti, 4 cucchiai
di concentrato di pomodoro, 2 bicchieri d’acqua, peperoncino.
Pulire i cipolotti. Lavare e asciugare la menta.
Macinare la carne, i cipollotti, la metà dei pinoli e la metà della menta. Aggiustare di
sale e pepe, e confezionare delle polpettine della grandezza di una noce.
In una pentola far rosolare le polpettine nell’olio d’oliva. Aggiungere la scatola di pomodori, il concentrato, il resto dei pinoli e della menta, l’acqua, poco sale e una bella
presa di peperoncino.
Coprire e lasciar cuocere a fuoco basso per almeno 5 minuti. Se dovesse asciugarsi
troppo, aggiungere un po’ d’acqua. Accompagnare con fagioli cannellini o riso bianco.
Volendo, si può preparare il piatto il giorno prima, e far cuocere le polpettine per tre ore
a fuoco bassissimo, il gusto ne sarà esaltato.
64
PANNA COTTA
ALLA FRAGOLA
Per 4 persone
Ingredienti: 60 cl di panna
fresca liquida, 80 gr di
zucchero, 1 stecca di vaniglia, o un mezzo cucchiaino di estratto liquido, 3 foglie di gelatina.
Salsa di fragola: 250 gr di
fragole, il succo di mezzo
limone, 50 gr di zucchero.
Far ammorbidire le foglie
di gelatina in una grande
quantità di acqua fredda.
In una casseruola versare
la panna, lo zucchero, la
stecca di vaniglia tagliata
in due nella lunghezza.
Far cuocere a fuoco basso,
mescolando. Appena la
crema arriva al primo bollore ritirare subito dal fuoco. Levare la stecca di vaniglia e aggiungere la gelatina ben strizzata. Mescolare finché sia completamente sciolta.
Versare nei quattro recipienti scelti e far riprendere in
frigorifero per 8/10 ore.
E per la salsa di fragola:
frullare anzitutto le fragole. Versare lo zucchero con
4 cucchiai di acqua in una
casseruola su fuoco basso.
Quando sarà sciolto aggiungere le fragole e il
succo di limone. Far cuocere per 5 minuti circa e
tenere in frigorifero per alcune ore. Sformare le creme e servirle irrorate con
la salsa di fragola.
piante-auto 65:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:14 Pagina 65
ESPERIENZA FAMIGLIA
NATURA
AUTO
di Clemy
di Giulio Conter
L’ACQUA SI SPRECA
SPECIE IN AGRICOLTURA
COME OPERE D’ARTE
E’ questo il grido d’allarme
di una rivista prestigiosa
L’
acqua? Ne consumiamo troppa, questo prodotto straordinario si sta rarefacendo, lo conferma sul suo ultimo numero la rivista National Geographic con una serie di articoli di cui
ripubblichiamo queste righe introduttive: “Se siete di quelli che pensano che lasciar colare un filo d’acqua dal rubinetto non costituisca una perdita importante, non sapete
che così vanno perduti 8.000 litri al mese. Ma anche se siete fra coloro che si lavano i denti usando l’acqua di un bicchiere o si fanno la barba tappando il lavandino per non
sprecarla, dovreste riflettere sul fatto che, per quanti sforzi
facciamo dentro casa, non è lì che si annida la fonte dello
spreco colossale di acqua che oggi caratterizza l’Italia e i
Paesi ricchi. Intendiamoci, si fa sempre bene a installare
quei rompigetto che miscelano l’acqua con l’aria e dunque
dimezzano l’erogazione a parità di tempo. E benissimo si
fa a cambiare le tubature quando sono obsolete e perdono.
Ma se volessimo fare davvero qualcosa contro gli sprechi
non dovremmo rivolgerci contro gli usi civili dell’acqua,
bensì contro quelli dell’agricoltura.
La maggior parte dell’acqua dolce al mondo (e in Italia) si
preleva oggi per l’irrigazione (da noi il 45 per cento del
totale), che viene spesso ancora condotta come 2.000 anni
fa: si devia il fiume in canali sempre più piccoli che finiscono direttamente nei campi ad allagarli per settimane,
poco importa se la pianta ne abbia davvero bisogno e se
piova oppure no. Solo il 16 per cento dell’irrigazione viene
condotta per sgocciolamento temporizzato, come siamo
bravissimi a fare sui terrazzi delle nostre metropoli per le
piante da balcone. L’agricoltura spreca invece molto e utilizza acqua di sorgente laddove potrebbe usarne di riciclate o rigenerate. Il problema è che l’acqua costa davvero
molto poco: per esempio a Roma circa un euro ogni 1.000
litri. Ma in agricoltura costa ancora meno, e questa è una
delle ragioni per cui nessuno la risparmia.
E anche l’industria ha le sue colpe (sempre maggiori, considerato che oggi preleva ben il 37 per cento del totale)
nello spreco, visto che per confezionare un wafer di silicio
da 6 pollici ci vogliono 10 mila litri d’acqua. E 250 litri per
fabbricare un chilogrammo di carta.
Il fabbisogno italico di acqua è di 54 miliardi di metri cubi
l’anno, ma come faremo nel futuro se siamo sempre di più
e i nostri sprechi aumentano?”.
Questo, in sintesi, il grido d’allarme. La lezione da trarne
è semplice: impariamo a utilizzare meglio l’acqua. Ne
■
avranno vantaggio i nostri figli e nipoti.
Smart decorata con uno degli art sticker
Q
uella con “Bimbo a bordo” sul lunotto è
l’auto di una giovane famiglia. Quella con
i santini e il rosario che pende dallo specchietto appartiene a chi va per santuari.
L’auto del tifoso mostra gli scudetti della squadra del
cuore (occhio ad andare in trasferta). Quella taroccata
con fregi, colori, altoparlanti bum-bum, alettoni ecc., è
di chi frequenta amici le cui auto sono taroccate con
fregi, colori, altoparlanti bum-bum, alettoni ecc. Innocue esternazioni per affermare l’appartenenza ad una
specie. Ci sono poi coloro che non si accontentano dei
“patacchini” (così un mio capo chiamava gli adesivi),
ma vorrebbero addirittura una livrea unica con il pericolo, anzi la quasi certezza di scadere nel cattivo gusto.
Se è vero che l’abito non fa il monaco è altrettanto vero che i decori sull’auto, come un vestito o una pettinatura, spediscono all’esterno precisi messaggi. E allora
per chi non può sopportare l’idea di avere l’auto “pulita” come l’ha pensata il costruttore e desidera personalizzarla, meglio affidarsi agli esperti. Come quelli di
Smart, l’auto birichina che tutti vorrebbero. La Casa di
Stoccarda ha addirittura ingaggiato un artista, Timo
Wuerz, che ha studiato sei gioiosi smart art sticker che
rendono unico ogni esemplare di smart fortwo. Sportivi, eleganti, metropolitani, diversi stili caratterizzano
le sei grafiche rafforzando il carattere unconventional
di Smart. Le pellicole adesive di elevata qualità vengono applicate direttamente sull’auto senza necessità di
alcuna modifica. Se posti correttamente, gli smart art
sticker garantiscono una durata di circa cinque anni e
possono essere rimossi senza problemi in ogni momento e senza lasciare alcuna traccia residua. Costano 329
euro e potrebbero risolvere il problema di un regalo del
■
papà al figlio (di papà).
65
oroscopo:Layout 2 23/04/10 16:15 Pagina 66
Maggio 2010
★
★
★
★
★
★
ESPERIENZA FAMIGLIA
OROSCOPO
di Giuliana Valci
ARIETE 21 marzo - 19 aprile
Attività – sollecitati da un Marte creativo e combattivo,
attuerete con scioltezza programmi e intenti.
Affetti – buona intesa in famiglia; torna l’armonia tra lecoppie. Periodo importante per i più giovani.
Salute – l’aria di mare sarà un toccasana.
Incontri positivi con: Leone, Sagittario, Pesci.
TORO 20 aprile - 20 maggio
Attività – si profila un ottimo mese; procederete senza
esitazioni nell’ambito dei contatti di lavoro.
Affetti – sentimenti in fase di riscaldamento, ma non è
ancora tempo di cimentarsi in partenze veloci.
Salute – più equilibrio nella dieta giornaliera.
Incontri positivi con: Gemelli, Vergine, Acquario.
GEMELLI 21 maggio - 21 giugno
Attività – piccoli, ma significativi, passi in avanti stimoleranno gran parte della vostra competitività.
Affetti – Venere nel segno promette atmosfere vivaci e
nuovi incontri; opportunità di programmare un piacevole viaggio.
Salute – non privatevi del potassio, vostro sale minerale.
Incontri positivi con: Toro, Cancro, Sagittario.
CANCRO 22 giugno - 22 luglio
Attività – sotto gli armonici influssi di Giove e Urano,
vi muoverete con disinvoltura e rinnovato entusiasmo.
Affetti – evitate critiche inopportune al partner, possono
rivelarsi un’arma a doppio taglio. E’ da preferire l’arma
della tolleranza.
Salute – l’energia fisica va gestita meglio.
Incontri positivi con: Ariete, Scorpione, Pesci.
★
★
★
★
★
★
★
★
BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre
Attività – atmosfere mutevoli caratterizzeranno il settore
lavorativo, ma il periodo è eccellente per l’arte.
Affetti – significativi aspetti astrali preannunciano piacevoli sorprese provenienti dal passato.
Salute – possibili piccole noie in sede lombare.
Incontri positivi con: Gemelli, Leone, Acquario.
SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre
Attività – il sodalizio Giove-Urano stimolerà le vostre
capacità strategiche, ma è da evitare l’improvvisazione.
Affetti – attraenti e sicuri di voi, conquisterete l’ammirazione di chi vi interessa, e forse qualcosa di più.
Salute – buona, ma dovete concedere più ore al sonno.
Incontri positivi con: Toro, Capricorno, Pesci.
SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre
Attività – per raggiungere i risultati desiderati sarà d’obbligo pianificare e programmare ogni cosa.
Affetti – più sicuri dei vostri sentimenti e più sensibili a
quelli degli altri, troverete la strada della felicità.
Salute – miglioramento generale.
Incontri positivi con: Ariete, Vergine, Sagittario.
CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio
Attività – non abbiate timore nel proporre qualcosa di
nuovo, gli influssi astrali proteggono le vostre iniziative.
Affetti – buona sintonia con il partner, ma la temperatura
passionale subirà un lieve calo, specie a fine mese.
Salute – momenti di stanchezza fisica.
Incontri positivi con: Cancro, Scorpione, Acquario.
LEONE 23 luglio - 22 agosto
Attività – buone opportunità per arricchire il vostro bagaglio d’esperienza, ma anche il vostro portafogli.
Affetti – divergenze di opinione potrebbero causare un
raffreddamento nel rapporto di coppia; l’intransigenza
non paga.
Salute – la circolazione può dare qualche fastidio.
Incontri positivi con: Gemelli, Bilancia, Capricorno.
ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio
Attività – prosegue l’opposizione di Marte che renderà
più arduo il percorso lavorativo, ma chi la dura la vince.
Affetti – una ventata primaverile allontanerà quel velo di
pessimismo che offusca il vostro cuore.
Salute – recupero di energie.
Incontri positivi con: Toro, Bilancia, Sagittario.
VERGINE 23 agosto - 22 settembre
Attività – le dissonanze astrali renderanno più lento lo
svolgimento di un programma, ma chi va piano…
Affetti – possono emergere piccoli sensi di colpa nei
confronti di un familiare; avrete modo di rimediare con
facilità.
Salute – non trascurate la cura del corpo.
Incontri positivi con: Ariete, Toro, Cancro.
PESCI 20 febbraio - 20 marzo
Attività – periodo indicato per nuovi contatti e per migliorare l’attuale situazione lavorativa.
Affetti – divergenze per questioni di denaro in famiglia;
suscettibilità e permalosità in amore.
Salute – moderate cibo pesante e bevande alcoliche.
Incontri positivi con: Leone, Scorpione, Capricorno.
★
★ ★
★
★
★
Progetto2:Layout 1 23/04/10 12:23 Pagina 1
Doc. ok:Layout 1 23/04/10 12:26 Pagina 1