Esperienza
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n. 5/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata COP 5-10:COP 2-05 23/04/10 14:48 Pagina 1 Esperienza Mensile di attualità, cultura e informazione ECONOMIA: La nuova Fiat PERSONAGGI DEL PASSATO: Modigliani GIOIELLI D’ITALIA: Noto UOMINI E AZIENDE: Stampiave I GRANDI FIUMI: La Senna L’INTERVISTA: Arrigo Levi II COP 5‰:Layout 2 23/04/10 12:22 Pagina II IL TUO CINQUE PER MILLE: UN PICCOLO IMPEGNO PER GRANDI RISULTATI ANLA Decidi di devolvere il tuo cinque per mille all’ANLA • Non ti comporta spese aggiuntive • non rappresenta una scelta alternativa all’otto per mille • ci permette di continuare a lavorare per difendere e promuovere i nostri valori 730/UNICO CUD Nello spazio dedicato alla scelta per la destinazione del cinque per mille sulla dichiarazione dei redditi firma nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1. lett a), del D.Lgs: n. 460 del 1997” e inserisci il codice fiscale dell’Anla all. A Tutti i soci che SONO ESONERATI dal presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o mod. unico) possono effettuare la scelta per la destinazione dell’8 e del 5 per mille compilando l’allegato A del mod CUD 2010. Dopo averlo firmato nei riquadri di scelta e nell’apposito riquadro in fondo alla pagina possono trasmetterlo alla nostra sede in Via Monte delle Gioie, 13 tel. 06/86321128 fax 06/86322076 mail: [email protected] che provvederà alla trasmissione telematica. 80031930581 AIUTA L’ANLA E I SUOI VOLONTARI A SOSTENERE CONSERVA QUESTA COMUNICAZIONE PER AVERE A PORTATA DI MANO IL CODICE FISCALE ANLA AL MOMENTO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI I NOSTRI VALORI E LE NOSTRE INIZIATIVE SCEGLI DI DEVOLVERE IL 5 PER MILLE Il tuo contributo per noi è importante Sommario 5-10:Layout 2 27/04/10 12:06 Pagina 3 DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy). AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi (Economia). OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e virtù). R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo). HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi, Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, Alberto U. Rogi, Raimondo Tassini, Maria Luisa Urbano. GRAFICA Annalisa Gatti IMPAGINAZIONE Roberta Greco SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini EDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’Azienda Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma Tel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076 e-mail: [email protected] www.anla.it PUBBLICITÀ DIRETTA FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA 19/5/1977 n. 16824 RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Terenzio Grazini ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni. Tiratura media copie 120.000 Finito di stampare il 05-05-2010 Federazione Italiana Editori Giornali A.N.L.A. Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Codice Fiscale: 80031930581 PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini. SOMMARIO OPINIONI Editoriale – Il rispetto delle regole .............................................................................. 5 Vizi e virtù – I tesorini di mamma ............................................................................... 6 Visti da fuori – Anche in Inghilterra nasce un terzo incomodo ................................... 7 Primo piano – Troppi vincoli per le imprese ............................................................... 9 AFFARI SOCIALI Dai lettori .............................................................................................................. 10-13 Il fatto • La scomparsa di Apollinare Veronesi • Non dite… ma dite… • Contesa la pizza da due monarchie • Troppi ragazzi abbandonano la scuola Previdenza - Le pensioni e l’Isee nel “collegato lavoro” .................................... 14-15 Sanità - Cure shock per un sistema malato ............................................................... 15 Fisco - Come correggere la dichiarazione dei redditi. Il ravvedimento operoso ....... 16 Legale - I giudici popolari nei giudizi di assise ......................................................... 17 Economia - E’ nata la nuova Fiat ............................................................................... 18 40 anni di commutazione automatica ..................................................................... 19 VIAGGI Gioielli d’Italia – Noto ........................................................................................ 22-23 I grandi fiumi – La Senna .................................................................................... 24-25 L’ITALIA CHE LAVORA Uomini e Aziende - Stampiave ............................................................................. 26-29 NOTIZIE ANLA................................................................................................. 30-36 Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Seniores Selex Galileo), Circolo Ricreativo Culturale Dipendenti del Comune di Pordenone, Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Gani-Ilva Bagnoli, Savio Marcello, Seniores Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni Battista”, Seniores Ex Ilssa Viola-“Gruppo Medaglie d’Oro”. Anla Toscana. Anla Padova. Lettere, arte, storia e via via. Rinnovo cariche e organizzazione. Made in Italy - Occhiali: noi siamo il Paese vincente ............................................... 38 STORIE Italia per bene - Il mondo dei disabili e come aiutarlo ............................................. 39 L’intervista - Arrigo Levi .................................................................................... 40-41 Personaggi del passato - Modigliani.................................................................... 42-43 ATTUALITÀ Sport - Alessandra Sensini e il windsurf .............................................................. 46-47 Le ragazze d’oro del tennis italiano ...................................................................... 48-49 Scienza e tecnica - Si studia per prevedere le eruzioni vulcaniche ........................... 50 Cultura - Gli arazzi dei Gonzaga.......................................................................... 51-54 Il libro del mese - Le grandi Mostre ESPERIENZA FAMIGLIA Consigli per la casa ................................................................................................... 55 Medicina – L’epatite C: il killer silenzioso! .............................................................. 56 Posta condominiale.................................................................................................... 57 Monete – Un omaggio all’Alfa Romeo ...................................................................... 58 Francobolli – Un mese davvero impegnativo!........................................................... 59 Computer – Twitter-mania ................................................................................... 60-61 Tempi di attesa troppo lunghi al pc? Attenzione alla sindrome di Hourglass Facebook uccide il Face to Face Collezionismo – In asta a Las Vegas “tutto” Michael Jackson ................................. 61 Civiltà della tavola – Patate transgeniche: questi i limiti fissati................................ 63 Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (5)............................................. 63 I vitigni del territorio e della cultura enoica nazionale Franciacorta, lo “Champagne” italiano Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64 Natura – L’acqua si spreca, specie in agricoltura ...................................................... 65 Auto – Come opere d’arte........................................................................................... 65 Oroscopo ................................................................................................................... 66 alberghi 4-8-62:Layout 2 23/04/10 16:01 Pagina 4 Ceriale Casa Vacanz e Riviera dei Fiori Mary ––––––––––––––––––––––––––––– Via Orti, 59 - 17023 Ceriale (Sv) ––––––––––––––––––––––––––––– Per informazioni e prenotazioni tel. 0182/990187 Una casa albergo a 50 metri dal mare con Minialloggi arredati, corredati e con TV; cambio biancheria, Riscaldamento centrale. 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Così accade fin- A Ca’ Foscari di Venezia la grande mostra ché non si concor- dell’arte russa del ‘900 con la presenza di molti pittori condannati a suo tempo dal dano le regole da regime sovietico. Per la copertina di questo seguire nella con- numero di Esperienza abbiamo scelto – anduzione delle trat- che perché l’estate è ormai vicina – il quadro di Nikolaj Troshin: “Colazione sull’ertative. Infatti, pri- ba”, del 1976 ma di mettersi ad un tavolo, la premessa indispensabile è definire le regole da rispettare, in modo che, nel malaugurato caso di rottura, si sappia con chiarezza chi e perché non ha voluto condividere una riforma. Il principio comune alle regole deve essere quello della loro finalità e idoneità ad accompagnare le parti a una conclusione positiva del negoziato, vale a dire il varo di una riforma concordata tra maggioranza e opposizione e tra Governo e Regioni, se non al cento per cento almeno con il più ampio consenso possibile. Tra le regole che potrebbero essere efficaci, riteniamo utile inserire: la individuazione del luogo dove trattare, l’apertura alla partecipazione degli incontri dei rappresentanti di tutti i partiti, se necessario anche delle imprese e dei sindacati, la determinazione dei poteri dei componenti delle delegazioni, la inaccettabilità di condizioni pregiudiziali, l’accordo su scadenze precise. Il luogo (non in senso fisico) più adatto dovrebbe essere il Parlamento, o una Commissione bicamerale o il doppio binario, cioè una Camera che tratta una riforma mentre l’altra ne tratta una diversa. Tenendo peraltro presente che non venga limitato lo svolgersi normale dei lavori parlamentari, salvo il momento della discussione in aula delle riforme pronte per l’approvazione. La strada per una svolta costruttiva della legislatura è in salita e accidentata. Forti sono gli interessi dei conservatori, cioè di coloro che di fatto, sebbene mai dichiarandolo, puntano al fallimento del riformismo, magari per dimostrare l’incapacità dell’attuale classe politica; non si dimentichi però che per le riforme è la stessa Costituzione ad indicare due vie: quella della maggioranza parlamentare di ampia portata, che può venire solo da innovazioni condivise, o quella della conferma referendaria di innovazioni assunte a maggioranza semplice. E’ evidente il vantaggio dei partiti di maggior peso o storia nel percorrere la prima via. Sarebbe comunque deprecabile, nonché incomprensibile per tutti i cittadini perdere l’occasione di una prospettiva di tre anni senza scontri elettorali, davvero unica e forse irripetibile. e ne è parlato tanto in campagna elettorale, ad iniziativa delle opposizioni con riferimento ai vari tentativi della maggioranza per far rientrare nella competizione per le regionali il Pdl della provincia di Roma, che si riteneva escluso ingiustamente. Come la storia della nostra politica ci insegna, il rispetto delle regole è solitamente invocato e preteso quando sono i comportamenti dell’avversario a contrastare con le medesime. Ma poi quali sono queste regole? E meritano rispetto anche se creano ingiustizia? Ovviamente non stiamo parlando delle leggi in vigore, che vanno rispettate da tutti i loro destinatari e non solo, ma occorre tener conto che le leggi hanno anche una loro gerarchia, cioè alcune hanno una valenza primaria e quindi generale, come quelle fondamentali della Costituzione, altre di rango inferiore, come quelle procedurali o limitate ad alcuni aspetti della vita sociale. Ci sono inoltre le regole non scritte, che meritano lo stesso ossequio di quelle scritte, alla sola condizione che siano riconosciute da tutti, quali ad esempio le regole dell’etica, che appunto rappresenta l’insieme delle norme di condotta seguite da una persona o da un gruppo di persone in un determinato settore della vita sociale, come dovrebbe essere nella politica. Mentre dobbiamo ancora lamentarci della crisi economica in cui ci dibattiamo, non si dimentichi che è stata generata dalla mancanza di etica, cioè dall’insufficiente rispetto delle regole (del mercato, della finanza, dell’economia, ecc.). Se non c’è rispetto delle regole, non c’è etica, né ordine, né giustizia, tutt’al più c’è retorica, che è l’arte del parlare bene e a lungo senza un contenuto costruttivo. Oggi sembra che tutti i partiti vogliano le riforme e le vorrebbero condivise. Le elezioni regionali non hanno sanzionato la maggioranza governativa, anzi si è affermata e c’è stato un grande successo della Lega Nord; comunque nessuno dei partecipanti alla competizione è stato avvilito, tutti possono vantare almeno un parziale successo difensivo. Questo potrebbe agevolare l’apertura di un confronto leale e costruttivo sulle riforme necessarie. Anche il Governo invoca l’avvio rapido del percorso riformatore, il presidente della Repubblica si augura che le riforme si facciano entro la vigente legislatura, coincidente con la fine del suo mandato, istituzioni, imprese e sindacati le ritengono indifferibili. Però, visto che non è possibile riformare tutto, occorrerebbe indicare quali siano quelle effettivamente necessarie, le più urgenti da fare, e da quale iniziare, altrimenti si rischia di restare al palo del “chiacchie- S 5 VIZI E VIRTù 6:Layout 1 23/04/10 15:17 Pagina 6 OPINIONI di Maria Venturi VIZI E VIRTU’ I TESORINI DI MAMMA S ia per viscerale repulsione, sia per la patetica speranza che a colpi di telecomando potremmo “rieducare” la televisione, ogni volta che un programma vira verso la rissa, gli insulti, la volgarità, la macabra ricostruzione di un fatto di sangue o l’osceno scoop di un congiunto straziato portato in studio per dare un’impennata agli ascolti con indignazione e lacrime, subito mi affretto a sintonizzarmi altrove. Ma la scorsa settimana non ne sono stata capace: facendo zapping attraverso i canali satellitari, mi sono casualmente imbattuta in un programma Made in Usa che proponeva “il meglio” degli ultimi concorsi di miss Baby America. Una bimbetta sui cinque anni, si stava esibendo con una canzone di Madonna: tacchi a spillo, calzoncini di pelle, occhi bistrati, labbra tumide e riccioloni platinati, si muoveva e ammiccava come una prostituta formato bonsai. A esibizione finita, mentre il pubblico la osannava con fischi e urla di entusiasmo, la madre l’ha stretta tra le braccia piangendo di commozione. Paralizzata dallo sbigottimento, ho assistito al secondo exploit: altra bimbetta in minigonna e top rosa, con seni imbottiti, ciglia finte, labbra rosso sangue che offriva un saggio di danza oscenamente sexy. Il meglio del meglio è stato il backstage, ovvero il “dietro le quinte”, con le mamme che esortavano le figliolette a impegnarsi di più, altre mamme che rimbrottavano severamente quelle che aspettavano il loro turno d’uscita mostrando chiari segni di paura. A questo punto – e non è retorica – il cuore non mi ha retto e mi sono sottratta al morboso fascino dell’orrore. Per quanto trash la nostra Tv possa essere, non ha mai toccato (e ritengo che mai impunemente potrebbe toccare) simili abissi di indecente manipolazione dell’infanzia. La nostra cultura vede come patologia, e non come “normalità”, iniziare le bambine di età prescolare a emergere, apparire, firmare contratti, diventare protagoniste. Quanto hanno lavorato, le mammine d’Oltreoceano, per insegnare alle loro figlie a cantare, muoversi, truccarsi, essere seduttive? E a quante sollecitazioni, quante fatiche, quante sottili violenze queste bimbette sono state costrette per arrivare alle selezioni finali? Un indimenticabile film con Anna Magnani (Bellissima) ci ricorda che anche da noi le ambizioni materne possono essere devastanti. E da un paio di stagioni anche la nostra Tv fa spettacolo e ascolti con maschietti e femminucce (fortunatamente usciti dalla prima infanzia) che sanno ballare e cantare come veri artisti. Ma lo fanno con gioia. Sfruttando un talento reale che si manifesta spesso precocemente. Però, a programma finito, quanti di loro avranno una concreta possibilità di rimanere sulla cresta dell’onda? La storia dei “bambini prodigio” è, salvo rarissime eccezioni, destinata a durare – se va bene – sino alla fine dell’adolescenza. Questo le loro madri dovrebbero saperlo. E fargli capire che è un gioco. Che non bastano un provino riuscito e un programma di successo per aprire le porte dello spettacolo. I veri artisti (e, questo sì, l’America ce lo insegna) nascono da applicazione, studio, lunga gavetta. Il discorso vale anche per le decine di migliaia di ragazze che ogni anno si presentano alle selezioni e ai casting per entrare nei reality, nei concorsi di bellezza, in qualche fiction. Ma non sono più bambine. Con o senza le sollecitazioni materne, hanno l’età per gestire il loro futuro come credono, libere (per loro sfortuna) anche di accettare compromessi e scorciatoie per agevolarsi il cammino verso la ■ visibilità. 6 visti da fuori 7:Layout 1 23/04/10 15:20 Pagina 7 OPINIONI VISTI DA FUORI ANCHE IN INGHILTERRA NASCE UN TERZO INCOMODO G ordon Brown, David Cameron e Nick Clegg sono entrati nella storia come i primi leader di partito britannici a scontrarsi in diretta televisiva durante la campagna elettorale. Negli Usa questo era successo già nel lontano 1960, con il dibattito tra J.F. Kennedy e Richard Nixon. Nel più compassato Regno Unito, dove finora si è cercato di resistere a questo tipo di politica “presidenziale”, troppo da Oltreoceano, si son dovuti attendere altri 50 anni. Il risultato è stato un vero e proprio show: a seguire il dibattito della durata di 90 minuti, trasmesso dagli studi di Manchester dell’emittente Itv, sarebbero stati – secondo le prime stime – circa 30 milioni di spettatori, ovvero il 65 per cento dei sudditi di Sua Maestà. E a sorpresa, questo primo round, secondo i sondaggi, se lo è aggiudicato il “terzo incomodo”, il liberaldemocratico, Nick Clegg. Per il Sun, infatti, Clegg ha ottenuto il 51 per cento dei gradimenti, mentre al conservatore Cameron è andato il 29 per cento, e al premier uscente, il laburista Brown, appena il 19 per cento. Anche secondo il sondaggio di Sky, il leader liberaldemocratico è andato bene, ottenendo il 36 per cento, come Cameron, mentre a Brown andrebbe il 28 per cento. Al dibattito, i cui primi 45 minuti sono stati dedicati alla politica interna, ne ha fatto seguito un altro, incentrato sulla politica estera e un terzo dedicato invece all’economia. Tre importantissimi campi da gioco, dove, con severissime regole, identiche per ogni incontro, i tre leader si sono giocati l’esito delle prossime elezioni. Già, perché stando ai primi sondaggi, la metà degli elettori pensa che a fargli decidere per chi votare sarà proprio quello che Brown, Cameron e Clegg hanno detto in Tv. Quello che è subito risultato evidente è stata l’atmosfera piuttosto castigata, soffocata da regole – oltre 70 in tutto, elaborate in seguito ad una lunga consultazione tra partiti e emittenti – che come già accennato erano rigidissime. All’inizio dei programmi i tre leader hanno avuto un minuto ciascuno per fare una dichiarazione iniziale, mentre alla fine hanno avuto 90 secondi a testa per fare un riepilogo di quanto detto. Quale risultato finale, l’avvento di un terzo incomodo, tanto da far dire che forse anche la Gran Bretagna ha deciso di voltare pagina. I.U. Da sin., Mick Clegg, David Cameron e Gordon Brown 7 alberghi 4-8-62:Layout 2 27/04/10 09:39 Pagina 8 Hotel La Caravella –––––––––––––––––––––––––––––– Via Aurelia, 315 - 17025 Loano (SV) Tel. 019/675777 –––––––––––––––––––––––––––––– 70 metri dal mare, camere con servizi, Tv color, balcone, cassaforte e telefono, sale climatizzate ––––––––––––––––––––––––––––––– E–Mail: [email protected] www.hotelcaravella.com ––––––––––––––––––––––––––––––– Fino al 12 giugno .....................€ 41,00 Dal 13 giugno ..........................€ 56,00 Dal 7 agosto.............................€ 64,00 Abbiamo aderito al sistema Buoni Vacanza Italia promosso dal Ministero del Turismo ––––––––––––––––––––––––––––––– PROMOZIONE ANLA MAGGIO 7 GG .................................€ 260,00 14 GG .................................€ 495,00 ––––––––––––––––––––––––––––––– Pensione completa, bevande escluse Riduzioni per bimbi fino a 12 anni Bellavista Terme Abano - Montegrotto Tel. 049.793333 Fax 049.793772 www.bellavistaterme.com BASSA STAGIONE: € 57,00 Marzo, Aprile, (escluso periodo di Pasqua) Maggio, Giugno, Luglio, Novembre, Dicembre (escluso Natale e Capodanno) Supp.to camera singola al giorno € 5,00 STAGIONE: € 63,00 Agosto, Settembre, Ottobre Supp.to camera singola al giorno € 5,00 Pasqua/Natale/Capodanno /Ferragosto € 70,00 dal 01-04 al 06-04 dal 13-08 al 17-08 dal 24-12 al 06-01-2011 Supp.to camera singola al giorno € 6,00 ––––––––––––––––––––– I prezzi si intendono in pensione completa al giorno per persona in camera doppia 3 piscine termali, Cure fangoterapiche, Beauty Center, Convenzionato Asl per soggiorni minimi di 6 notti presentarsi come socio Anla ––––––––––––––––––––––––––– Riduzione del 10% sul listino cure estetiche e fisioterapiche *** Hotel Terme Principe Viale delle Terme, 87 - 35031 Abano Terme tel. 049/8600844 - fax 049/8601031 [email protected] www.principeterme.com L’ Hotel Principe Terme è il posto ideale per coniugare perfettamente salute e benessere.Situato in pieno centro di Abano Terme dotato di tutti i comfort e cucina particolarmente curata. 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Ospiti del meeting cinquemila imprenditori, il premier Silvio Berlusconi, ministri (Tremonti, Sacconi), banchieri, sindacalisti, politici, e ovviamente Emma Marcegaglia. Tutti che hanno dovuto prendere atto dei numeri, impossibile negarli: in una scala da zero a cento, le nostre imprese godono di una libertà pari a 35, ben sotto la media continentale (57) e a distanza siderale dal Paese più libero, l’Irlanda (74). Insomma, un’Italia appesantita da un apparato pubblico che non aiuta. Tutt’altro. Ecco spiegato anche il gap rispetto agli altri partner europei: dal 2000 al 2009 il pil italiano è cresciuto in media dello 0,6 per cento rispetto ad un tasso medio continentale dell’1,6 per cento. Evidentemente è un deficit che viene da lontano ed è il risultato di valori rilevati su cinque aree di analisi. Nella libertà dal fisco, per esempio, siamo all’ultimo posto con il punteggio di 31 contro l’85 della Bulgaria, il 67 dell’Irlanda, il 50 di Gran Bretagna, Germania e Grecia e il 48 della Francia. Nella libertà dallo Stato raggiungiamo il 42 e solo quattro Paesi fanno peggio (Francia, Grecia, Ungheria e Portogallo). Nella libertà d’impresa (37) siamo penultimi prima della Grecia. Nella libertà di regolazione (qualità di norme e regole ed efficienza del settore pubblico) siamo ultimi sfiorando il 18. Va meglio nell’area li- PRIMO PIANO TROPPI VINCOLI PER LE IMPRESE • Lo dice un’indagine imparziale • E anche sul fronte del fisco, siamo tra gli ultimi in Europa bertà del lavoro con un indice pari a 48 contro il 33 della Francia e il 38 della Grecia. Restiamo alla questione fiscale. Tutti gli indicatori sono “insoddisfacenti”: l’aliquota marginale sul reddito di impresa è al 33 per cento rispetto a una media europea del 23,5 per cento; la pressione fiscale media sui profitti è del 22,9 per cento contro il 12 per cento comunitario; per gli individui l’aliquota massima è del 43 per cento a fronte del 35,7 per cento medio Ue; abbiamo cinque scaglioni rispetto a una media europea di tre. E anche nel pagamento delle imposte siamo in fondo alla classifica: in Italia sono necessarie in media 360 ore di tempo all’anno mentre in Europa ne bastano 254 e nel Paese più virtuoso, il Lussemburgo, solo 58. «La riduzione della pressione fiscale», spiega l’indagine, «è uno dei grandi temi con cui la politica da decenni Emma Marcegaglia 9 tenta, senza risultato, di fare i conti, ostacolata anche dal peso del debito pubblico che richiede una gestione parsimoniosa del denaro perché i tassi sono ai minimi storici, ma potrebbero rapidamente schizzare verso l’alto». Cioè se le tasse sono alte è perché abbiamo tanti debiti. La riduzione del carico fiscale offrirebbe nuove opportunità alle imprese italiane e comunque a chi è interessato ad investire in Italia. La libertà economica è essenziale per il sistema imprenditoriale, quanto disastrosa la moltiplicazione di vincoli e barriere. Ovviamente, bisognerebbe avviare una concreta stagione di riforme: «C’è urgente bisogno di interventi efficaci ed anche impopolari», dice l’indagine citata. Per esempio, la questione previdenziale merita una particolare considerazione: «Essa va affrontata con attenzione al presente, ma avendo a cuore una prospettiva di più lungo termine. E’ chiaro che se oggi il tetto rischia di crollare sulla testa, una razionalizzazione che ritardi l’abbandono della casa si impone». Il che vuol dire che se il sistema pensionistico attualmente regge, va però puntellato con l’innalzamento graduale dell’età lavorativa. Messaggio finale del rapporto: «Il futuro della nostra società risulta essere a rischio proprio a causa di uno Stato ipertrofico che intralcia chi vuole lavorare, e che nei decenni passati si è reso responsabile di una dilatazione degli organici, della spesa pubblica e del debito». Questa l’analisi. Vedremo adesso in quale misura la classe politica vorrà ■ tenerne conto. dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:56 Pagina 10 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▼ PENSIONI D’ANNATA E POTERE DELL’ANLA • Nell’editoriale del n. 22010 di “Esperienza” il direttore, Franco Panzolini, scrive: “… la nostra proposta del 2008 non trova adesioni in Parlamento perché, come hanno detto i ministri dell’Economia e del Welfare, in tempo di crisi e con il debito pubblico come non mai così elevato non ci sono fondi disponibili per l’aumento della spesa pensionistica…! A pag. 8 del medesimo numero il collega U. Rogi lo contraddice e dimostra chiaramente dove i fondi sono disponibili e dove si possono recuperare. Se poi avrete la pazienza di scorrere tutti i ritagli che unisco a campione troverete altre centinaia di fonti di denaro, anche a voi ben note, che buttato dalla finestra va sempre a finire nelle medesime già molto pingui tasche. Ora sembra che, a detta di Rogi, da queste tasche non si possa togliere neppure un solo centesimo senza provocare “… urla, recriminazioni, pianti a non finire…”. Noi invece non possiamo né urlare né piangere. Non vi sembra sia giunto il tempo di formare una Commissione di volontari Anla che faccia scorrere tutto il bilancio dello Stato rilevando tutte le possibili voci con la loro entità che possono essere “sforbiciate” e recuperate per suggerire al nostro Governo dove IL FATTO LA SCOMPARSA DI APOLLINARE VERONESI Era un grande pioniere, Apollinare Veronesi, fondatore del Gruppo Veronesi, uno fra i maggiori nel panorama del polo alimentare italiano ed europeo. E’ scomparso a 98 anni (ad agosto ne avrebbe compiuti 99). Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze dell’Anla e della nostra rivista. trovare i fondi per l’aumento della spesa pensionistica anche in periodo di crisi? Non vi sembra sia giunto il tempo che da parte nostra si finisca di fare le persone educate e di subire passivamente ogni angheria e si cominci noi ad “urlare”? Augusto Bot Gattinara (Vc) le condizioni di vita a tutta la collettività e non solo ai privilegiati che sanno solo fare scelte personalistiche. La controparte dei cittadini e dei pensionati che è al governo ha bisogno di noi, per essere eletta e ricevere un altro mandato. Ebbene, come contropartita chiediamo adeguamenti al costo della vita, altrimenti governino, se lo vogliono, senza il nostro consenso. Per quanto riguarda le pensioni minime, siamo del parere che devono essere migliorate, ma stiamo attenti a non fare di tutta l’erba un fascio. Vi sono pensionati con pensioni minime che fanno una vita da nababbi perché hanno accumulato ricchezze evadendo il fisco, non pagando contributi e quant’altro. Quando non si ha la voglia di affrontare le questioni e portarle a termine per i nostri politici tutte le scuse vanno bene. Concludo dichiarando che il mio non è un richiamo all’Anla, ma si tratta di valutare bene se si è fatto tutto per arrivare a risolvere quanto richiesto con la raccolta delle firme e per quanto riguarda tutte le pensioni. Per la mia esperienza il nostro Paese è in • Caro amico Panzolini, sul tuo editoriale dichiari che i pensionati non hanno una controparte per poter discutere per le pensioni, perché i pensionati sono fuori dalla contrattazione. Vorrei precisare che ognuno di noi ha una controparte e questa è politica. Se i nostri politici continuano a sostenere che non ci sono soldi, c’è crisi per entrare nel merito, bisogna ricordare loro che si prendono una bella fetta del Pil. Prodotto dei lavoratori di ieri e di oggi e che quanto prodotto non serve solo a darsi dei privilegi che non meritano, anche loro sono chiamati a sacrificarsi e trovare strade che permettano ai lavoratori e ai pensionati di vivere, non da nababbi come loro, ma di avere una vita più dignitosa e un riconoscimento più idoneo ai sacrifici fatti per migliorare 10 continua crisi, perfino negli anni del cosiddetto miracolo economico. Oramai le organizzazioni sindacali sono divise tra di loro e questo non porta certo a risolvere le nostre richeste. Oggi una pensione d’annata diventa tale dopo soli due anni. Il sottoscritto ha dato una mano alla raccolta delle firme e questo mi crea imbarazzo quando quelli che hanno accettato di firmare chiedono che fine hanno fatto, quando avremo dei miglioramenti? Dal canto mio li porto a conoscenza delle iniziative e dei solleciti dell’Anla, ma mi fanno capire che le risposte non soddisfano. Qualcuno mi ha anche detto che la pazienza deve avere dei limiti. Francesco Lisi Milano • Dei nostri problemi di pensionati nessuno se ne occupa: non il Parlamento, non i giornali, non le Tv. Eppure esiste un “Partito dei pensionati” fondato da un benemerito dottor Fatuzzo, che non è né di destra, né di sinistra, né di centro, che nessuno conosce e così i pensionati, che sono un bel numero, disperdono i loro voti nei va- dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:56 Pagina 11 “BISCHERO”: COSA VUOL DIRE? ri partiti, che non si curano minimamente di loro, neanche a livello di menzione. Questo fantomatico partito ha riscosso nelle ultime regionali ben l’1,6 per cento. Ma noi quanti siamo? Che ci sia una voce tra tanti onorevoli, inutilmente così numerosi, che per lo meno ricordi che esistiamo anche noi, con la nostra pensione d’annata o dannata, come scrivere si voglia. Dunque io prego di dar voce a questo che non mi piace chiamare partito, ma che partito si chiama, interpellando magari anche il suo fondatore. E non una volta sola, ma continuamente, perché la questione è importante. Luciano Colombo Milano Abbiamo scelto queste tre lettere, sintetizzate per carenza di spazio, per rispondere alle domande che ormai si pongono e ci rivolgono molti soci pensionati, che non dispongono delle risorse necessarie per mantenersi una vita dignitosa a causa della perdita del potere di acquisto della propria rendita previdenziale: “Cosa fa l’Anla per far approvare la proposta di iniziativa popolare sulle pensioni di annata? Perché l’Anla non si fa sentire dai sindacati e dai politici affinché il problema delle pensioni sia affrontato e risolto al più presto? Perché l’Anla non interviene presso il Governo e si faccia una legge per aumentare le pensioni? Per quali motivi l’Anla ritarda ad interveni- ▲ segue a pag. 12 Nonostante che, a livello nazionale, il dialetto fiorentino e in generale il toscano siano abbastanza maltrattati dal romanesco imperante, quanto meno a livello televisivo (mentre alla radio la lingua italiana sembra più controllata e osservata), certe espressioni nate a Firenze e dintorni sono abbastanza vive e presenti nella Penisola, al punto che una Casa editrice del capoluogo toscano, la Editrice Romano, ha lanciato un concorso per valorizzare il teatro in dialetto, intitolando “Vernaholando” (nome coniato inserendo una h, in questo caso aspirata, al posto della c del “normale” “vernacolando”) il concorso stesso, che consiste nel realizzare (entro il 31 agosto prossimo) un testo teatrale tutto dialettale, da inviare alla Casa editrice: il migliore verrà pubblicato e recitato in pubblico. Del fiorentino “italiano” il termine più conosciuto è bischero. Questo vocabolo, la cui origine non ha messo finora d’accordo i linguisti, i quali preferiscono definirla “ignota”, vanta tuttavia un antico lignaggio: è noto almeno fino dal Trecento, ed è usato per esempio dal Boccaccio. Il suo significato primario è quello di un legnetto congegnato nel manico di strumenti musicali a corde, al quale le corde stesse sono attaccate, e tese o allentate a seconda del movimento che si imprime al bischero, girandolo da una parte e dall’altra. Per similitudine, la parola è passata poi a indicare il membro virile, con varie sfumature: dall’offesa a una considerazione che rasenta l’affetto nel significato traslato, quando il termine viene adoperato per indicare una persona sciocca o ingenua. Nessun vocabolario, per quanto io ne sappia, collega infine il bischero in questione a un dolce tradizionale toscano, la torta coi bischeri. Si tratta di un dolce da forno, la cui pasta è fatta di farina, zucchero, burro, uova, limone, arancio e un liquore, e il cui ripieno è composto da riso, cioccolato, zucchero, cacao, pinoli, canditi, uva passa, noce moscata, cannella e uova. Una volta sistemata pasta e ripieno in una teglia, attorno alla torta stessa si dispongono i bischeri, ossia dei torciglioni fatti con la medesima pasta della torta e simili appunto ai bischeri (o piroli), in modo da formare una guarnizione omogenea. Si tratta di un dolce non consigliato per chi sia a dieta, ma di ottimo sapore. NON DITE...MA DITE… ”FARE IL NAPOLETANO” Dal fiorentino al napoletano, qui indagato non come dialetto, ma proprio come vocabolo: aggettivo denominale della lingua italiana, che rimanda alla città di Napoli. E questo perché ha fatto discutere, nei giorni scorsi, una sentenza della Cassazione. Questi i fatti. In un’aula di giustizia un magistrato, dopo aver invitato un teste a non dilungarsi troppo nella sua deposizione, gli ha intimato alla fine di “non fare il napoletano”. Si trattava di un’offesa? La Cassazione ha deciso che offesa non era. Alcuni napoletani doc hanno reagito con commenti anche aspri, e la cosa è finita sui giornali. Qui non si sta a discutere in punto di diritto, se cioè sia offensivo o no dare del “napoletano” a qualcuno, nel senso che questo qualcuno non si debba permettere di girare attorno a un argomento senza concludere, con la conseguenza di far perdere tempo inutilmente. Né ci soccorrono due proverbi non proprio laudativi. Il primo è “Napoletano, largo di bocca e stretto di mano”, che significa che il napoletano “promette tanto, ma poi fa poco”. Peraltro questo modo di dire popolare è aggiustato a seconda di chi lo cita, e si adatta a tutti gli abitanti di luoghi da cui si forma l’aggettivo in “… ano” (esempi: campano, siciliano, toscano, aquilano, palermitano eccetera). Secondo proverbio: “Napoletano: mangiapane, scacciapidocchi e suonacampane”. Il suo significato è pressappoco questo: il napoletano è un fannullone che si contenta di sfamarsi, passa il tempo a levarsi i pidocchi peraltro frutto della sua sporcizia, e non perde occasione, anche la più peregrina, per suonare le campane, ossia per far festa. Concludendo: per dirimere la vicenda, bisognerà attendere una decisione da parte delle sezioni unite della nostra Suprema Corte. (il Cruscante) 11 dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:57 Pagina 12 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▲ re con forza in difesa delle pensioni?”. Ebbene, dobbiamo ammettere che, in tema di rivalutazione delle pensioni non abbiamo la possibilità di urlare, siamo ancora al livello di una “voce nel deserto”. Non è però colpa nostra e non ci rimproveriamo nulla: quello che potevamo fare, a partire dalla presentazione della proposta di legge, lo abbiamo fatto, abbiamo anche insistito che almeno venisse approvato il “paniere del pensionato”, ma questi problemi si sono rilevati molto più grandi di noi: i soci che ci scrivono dovrebbero leggere sui giornali le notizie che parlano delle pensioni. Dicono che “costano” troppo allo Stato al punto di “rodere” quasi un terzo del nostro Pil, che il bilancio pubblico non può andare oltre la perequazione automatica annuale dell’Istat, che le scarse risorse permesse dalla crisi in atto non sono nemmeno sufficienti per la Cassa integrazione e per gli interventi per l’occupazione, ecc. Ma noi dell’Anla non stiamo con le mani in mano, se avessimo il potere che i nostri soci, come i tre che ci hanno scritto, ci accreditano, lo avremmo certamente utilizzato. Non è così purtroppo: l’Anla non ha più di centomila iscritti, i sindacati hanno oltre tre milioni di pensionati iscritti e tuttavia non fanno né hanno fatto nulla per le pensioni di annata. La forza dell’Anla non sta nella politica, perché non abbiano un partito-spon- IL FATTO CONTESA LA PIZZA DA DUE MONARCHIE Da qualche settimana una nuova “Eccellenza” si aggira nelle cucine d’Europa: la pizza napoletana alla quale, per espressa pronuncia del Parlamento europeo spetta ufficialmente il titolo (anche in tempi repubblicani) di “Altezza reale”. Sul finire dell’Ottocento la pizza napoletana entrò nella Reggia dei re di una Italia ormai unita in un solo Stato. Il cuoco napoletano Raffaele Esposito nel 1889 volle onorare la regina Margherita e creò quindi una pizza patriottica che ancora oggi porta il nome della consorte di Umberto I: sull’impasto vennero distesi pomodori, mozzarella e basilico. Bianco, rosso e verde: il tricolore italiano per la pizza Margherita. L’11 giugno scorso tutta Napoli con la storica Pizzeria Brandi ha così festeggiato i 120 anni della pizza Margherita. Ma fra il corteo di nobili in abiti ottocenteschi c’era anche una manifestazione filoborbonica: «E’ una favola risorgimentale», dicono i neoborbonici. «La pizza Margherita è storicamente antecedente alla conquista piemontese». Da qui la proposta: la Margherita borbonica “in risposta alla falsa Margherita sabauda”. E.G. per il mio caso, è possibile ottenere il rimborso e quale possa essere l’eventuale procedura da seguire. Attendo una vostra cortese risposta. Eugenio Decarli Savignano sul Rubicone (Fc) sor, non sta nella finanza, perché non disponiamo di contributi da parte di industrie interessate, non sta nemmeno nel potere, perché non siamo un sindacato. L’unica forza e l’unica fonte di finanziamento sono i SOCI. Vi sembra che appena centomila siano sufficienti per smuovere i “poteri forti”? Il lettore ha diritto alla riduzione dell’Irpef che gli hanno addebitato sull’incentivo. Il problema è invece se ha perso o meno il diritto al rimborso per l’intervenuta prescrizione: secondo una corretta lettura della normativa europea (cfr. pagg. 13-15 di questa rubrica in Esperienza n. 11-12/2009), nel suo caso il diritto si prescrive il 12 aprile 2012, cioè 48 mesi dopo il 12 aprile 2008. Ma il Fisco non la pensa così e afferma che la prescrizione è ormai intervenuta e quin- ▼ RECUPERO IRPEF INCENTIVI ALL’ESODO Chiedo chiarimenti riguardo il rimborso dell’Irpef pagata sull’incentivo all’esodo. Sono andato in pensione il 1° gennaio 1998 con 52 anni di età e 16 mensilità di retribuzione a titolo di incentivo. Ho letto su “Esperienza” n. 9-2009 l’articolo al riguardo, ma non mi è chiaro se, 12 di è perso il rimborso perché i 48 mesi partono dalla data di effettuazione della ritenuta, cioè sono scaduti il 1° gennaio 2001, ai sensi dell’art. 38 del Dpr n. 602/73. Da informazioni ricevute da soci che hanno presentato l’istanza di rimborso, sappiamo che l’Agenzia delle Entrate si è arroccata sulla propria interpretazione e respinge sistematicamente tutte le richieste. In tal caso non resta altro che adire la giustizia presentando ricorso alla Commissione tributaria provinciale. Anche contro questo gravame l’Agenzia si costituisce chiedendone il rigetto. Non abbiamo notizie di sentenze delle predette Commissioni, ma possiamo star certi che il Fisco, qualora dovesse soccombere, presenterà appello al- dai lettori 10-13:Layout 1 23/04/10 14:58 Pagina 13 la Commissione tributaria regionale. Così ha fatto contro un nostro socio romano, che aveva presentato ricorso contro il silenzio-rifiuto dell’Agenzia delle Entrate sull’istanza di rimborso, ma gli è andata male (al Fisco). Nella motivazione, la sezione IV della Commissione tributaria regionale di Roma ha respinto l’appello proposto dall’Agenzia delle Entrate, motivando che: «Nella specie non è in discussione la spettanza del trattamento agevolato previsto dall’art. 19 comma 4 bis Tuir vigente al momento della corresponsione dell’indennità di “esodo volontario”. L’Agenzia delle Entrate pone soltanto una questione relativa alla tempestività dell’istanza di rimborso ritenendo l’applicabilità del termine normale di 48 mesi decorrente dalla data di versamento dell’imposta. Tale eccezione si appalesa nella specie del tutto infondata. Secondo la Corte di Cassazione (Sez. I, n. 8606 del 2-10-96) il termine previsto dall’art. 38 Dpr 602/73 si applica ai soli casi di errore materiale, duplicazione ed inesistenza, totale o parziale, dell’obbligo di versamento. Il termine suddetto non può dirsi operante, invece, nei casi in cui il diritto al rimborso derivi da un’eccedenza di versamenti in acconto, rispetto a quanto poi risulti dovuto a saldo oppure per pagamenti cui inerisca un qualche caratterre di provvisorietà od ai quali successivamente non corrisponda la determinazione di quel medesimo obbligo in via IL FATTO TROPPI RAGAZZI ABBANDONANO LA SCUOLA E’ l’abbandono la piaga peggiore del sistema scolastico italiano. Il 20 per cento dei ragazzi che oggi hanno tra i 20 e i 24 anni non ha completato la secondaria superiore. Uno su cinque, dunque. «Una vergogna, un dato che pone il nostro Paese al di fuori di ogni norma europea», commenta Andrea Gavasto, direttore della Fondazione Agnelli, che ha presentato a Roma il Rapporto sulla scuola in Italia 2010, con l’intervento del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Il 50 per cento di questi ragazzi non ha neppure avviato un ciclo di studi dopo le medie, l’altra metà, invece, l’ha iniziato e poi interrotto. Gli studenti a rischio di drop-out, sono generalmente maschi con un retroterra socioculturale svantaggiato: il 30 per cento di loro ha mollato per ragioni familiari. Una volta tanto, non ci sono differenze tra Nord e Sud: si distribuiscono a macchia di leopardo fra le scuole italiane. Cresce, fra loro, la quota degli studenti di origine straniera, anche se oggi rappresentano soltanto il 5 per cento degli iscritti alle superiori. R.T.jr definitiva. In questi casi il versamento, nel momento in cui viene eseguito, era da considerare dovuto e solo successivamente si verifica l’inesistenza dell’obbligo tributario che vi era sotteso. Nella specie la questione relativa al trattamento fiscale degli emolumenti corrisposti in ragione dell’età del percipiente ha trovato definitiva soluzione. Soltanto dopo l’Ordinanza 16 gennaio 2008, più volte ripetuta, che ha posto il principio secondo il quale “… Qualora sia accertata una discriminazione incompatibile con il diritto comunitario finché non siano adottate misure volte a ripristinare la parità di trattamento, il giudice nazionale è tenuto a disapplicare qualsiasi disposizione discriminatoria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione da parte del legislatore, e deve applicare ai componenti della categoria sfavorita lo stesso regime che viene riservato alle persone dell’altra categoria…”, è stato risolto il dubbio interpretativo e solo da tale data possono correre termini decadenziali». Non per puro pessimismo, c’è da attendersi l’ulteriore ricorso da parte del Fisco alla Cassazione; in tal caso possiamo confidare che la questione troverà finalmente la soluzione definitiva e siamo (quasi) certi nel senso favorevole agli “eso■ dati”. XX EDIZIONE PREMIO NAZIONALE ITALIA LETTERARIA Premio per opere inedite Allo scopo di lanciare i nuovi autori è stata bandita, con una formula nuova, la XX edizione del “Premio Nazionale Italia Letteraria” che si articola in 5 sezioni ed è per opere inedite di narrativa: romanzo, racconto, raccolta di racconti; letteratura per l’infanzia: romanzo per ragazzi, racconto per ragazzi, raccolta di favole, fiaba; poesia, teatro e saggistica. La scadenza è fissata, improrogabilmente, al 15 settembre 2010. Il bando di concorso va richiesto a: “Premio Nazionale Italia Letteraria” – Casella Postale 938, 20123 Milano. Le opere vincitrici e finaliste saranno pubblicate dalla Casa Editrice Italia Letteraria. Per contatti: www.italialetteraria.com; e-mail: [email protected] 13 affari sociali 14-18:Layout 1 23/04/10 14:01 Pagina 14 AFFARI SOCIALI PREVIDENZA di Franco Panzolini Lavori usuranti Con il ritorno della delega per i lavoratori addetti ad attività usuranti, già prevista ma non utilizzata dalla legge 24 dicembre 2007 n. 247. Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della nuova legge, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo, al fine di concedere ai lavoratori dipendenti impegnati in particolari lavori o attività usuranti e che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2008, la possibilità di conseguire, su domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti. Si tratta di un anticipo di tre anni sull’età minima per il pensionamento di anzianità, ma non sarà possibile scendere sotto i 57 anni di età, in presenza di almeno 35 anni di contributi. Il beneficio è comunque, per il periodo 2008-2027, subordinato alla permanenza effettiva nei lavori usuranti di almeno sette anni negli ultimi dieci; mentre, per gli anni dal 2018 in poi, è richiesta la permanenza effettiva in attività usuranti di almeno la metà dell’intera vita lavorativa. Per quanto riguarda le finestre di accesso al trattamento pensionistico non sono previste agevolazioni, valgono perciò le regole comuni a tutti gli altri lavoratori dipendenti. Per i decreti attuativi della delega varrà la “clausola di salvaguardia” ai sensi dell’art. 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009 n. 196, in forza della quale è stabilito che, qualora nell’ambito della funzione di accertamento emergano scostamenti tra gli oneri derivanti dalle domande accolte e la copertura finanziaria prevista, nella decorrenza dei trattamenti pensionistici verrà adottato un criterio di priorità, in ragione della maturazione dei requisiti agevolati e, a parità degli Il disegno di legge n. 1167-B, detto “Collegato lavoro alla Finanziaria 2009” e approvato il 3 marzo scorso in via definitiva dal Senato, è stato rinviato alle Camere dal Capo dello Stato, il quale ha espresso perplessità sui provvedimenti “omnibus” e sulle regole relative ai licenziamenti e ha chiesto modifiche prima di promulgarlo. Il titolo della legge già di per sé esprime la complessità degli argomenti affrontati dal Parlamento: “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misura contro il lavoro sommerso e disposizione in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. Gli articoli “contestati” dal presidente Napolitano sono il 31 sull’arbitrato (che deroga dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori) e il 20 sulla sicurezza lavoro per il personale a bordo dei navigli di Stato. Non hanno invece sollevato dubbi tutti gli altri articoli, non collegati ai predetti, tra i quali quelli riguardanti la previdenza e l’assistenza, che possiamo ritenere formalmente legge, salvo l’inevitabile rinvio per lo spostamento dell’entrata in vigore della normativa. LE PENSIONI E L’ISEE NEL “COLLEGATO LAVORO” stessi, della data di presentazione della domanda. Mobilità dei dipendenti pubblici In caso di esubero del personale pubblico, in seguito al conferimento di funzioni statali a Regioni o enti locali oppure di trasferimento o di conferimento di attività svolte da pubbliche amministrazioni od anche di esternalizzazione di attività e di servizi, è previsto il collocamento in mobilità del personale stesso per un massimo di 24 mesi e con una indennità pari all’80 per cento dello stipendio, più l’indennità integrativa speciale e il diritto agli assegni per il nucleo familiare. Età pensionabile dei dirigenti medici del Ssn Il limite di età per il pensionamento dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale, già previsto al compimento dei 65 anni, può essere spostato, su istanza dell’interessato, fino al raggiungimento del quarantesimo anno di servizio effettivo. In ogni caso il limite massimo di permanenza non può superare i 70 anni di età e la permanenza in servizio non può dar luogo a un 14 aumento del numero dei dirigenti. Questa nuova disposizione si applica anche ai dirigenti medici e del ruolo sanitario del Ssn in servizio alla data del 31 dicembre 2010. Indicatore di situazione economica equivalente (Isee) La disciplina dell’Isee, l’indicatore che dà diritto a determinate prestazioni sociali o assistenziali verrà modificata con uno dei decreti legislativi previsti dal “Collegato lavoro”. L’iter procedurale sarà il seguente: a) il richiedente la prestazione presenta un’unica dichiarazione sostitutiva di validità annuale, concernente le informazioni necessarie per la determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente. E’ lasciata facoltà al cittadino di presentare entro il periodo di validità della dichiarazione unica un nuova dichiarazione, qualora intenda far rilevare mutamenti delle condizioni familiari ed economiche ai fini del calcolo dell’Isee; b) la dichiarazione sostitutiva può essere presentata ai Comuni o ai centri di assistenza fiscale, o direttamente all’amministrazione pubblica alla quale è affari sociali 14-18:Layout 1 23/04/10 14:01 Pagina 15 AFFARI SOCIALI CURE SHOCK PER UN SISTEMA MALATO P er carità di patria, non focalizziamo sulle singole regioni i deficit sanitari, notiamo soltanto che l’esercizio 2009 del Ssn presenta un disavanzo totale di quasi 4 miliardi di euro, che porta a circa 29 miliardi i deficit complessivi accumulati a partire dal 2003, in pratica più degli stanziamenti di una Finanziaria. In dettaglio, la spesa del personale è aumentata dell’87 per cento, come pure è aumentata di una volta e mezza la spesa per beni e servizi; unica contrazione risulta per la farmaceutica e l’ospedaliera accreditata, cioè delle Case di cura convenzionate. I ministeri dell’Economia e della Salute hanno imposto alle Regioni con significativi disavanzi di gestione (attualmente 8 su 21) i cosiddetti “Piani di rientro della spesa sanitaria”, una cura che si configura come un vero e proprio programma di ristrutturazione industriale concernente i fattori di spesa sfuggiti al controllo delle Regioni, quali, tra i principali, la spesa del personale, l’acquisto di beni e servizi, i consumi farmaceutici, il tasso di ospedalizzazione. Solo le Regioni senza deficit (appena 6) e quelle che hanno la possibilità di ripianare il deficit a carico del proprio bilancio (le altre 7) possono accedere ai maggiori finanziamenti del Fondo sanitario senza rischiare di finire sotto la scure dei piani di rientro. La strumentazione normativa introdotta negli ultimi anni, in attuazione degli Accordi fra lo Stato e le Regioni e inclusa nei Patti della salute a valenza triennale, è diretta a: - definire gli adempimenti cui sono sottoposte le Regioni per accedere al finanziamento integrativo a carico dello Stato e le regole per l’attribuzione del maggior finanziamento condizionato agli adempimenti; - stabilire il rispetto del principio della responsabilità regionale in ordine agli andamenti dei conti sanitari con l’introduzio- richiesta la prima prestazione o infine alla sede territoriale dell’Inps (anche in via telematica); c) l’Inps determina l’indicatore in relazione ai dati autocertificati del soggetto richiedente la prestazione agevolata; d) successivamente l’agenzia delle Entrate, in relazione ai dati autocertificati dal soggetto richiedente, sulla base di appositi controlli automatici, individua l’esistenza di omissioni o difformità rispetto alle informazioni presente nel sistema informativo dell’anagrafe tributaria; e) gli esiti dei controlli dell’Agenzia delle Entrate sono quindi comunicati all’Inps, che a sua volta li inoltra ai Comuni o ai Caf ai quali è stata presentata la SANITA’ ne dell’obbligo della copertura regionale dei disavanzi sanitari fino all’estrema conseguenza dell’automatico incremento delle aliquote fiscali regionali; - favorire l’adozione di un comportamento virtuoso da parte delle Regioni eliminando le distorsioni generate dalle aspettative del “ripiano del disavanzo” da parte dello Stato. Infatti, negli anni passati, il concorso statale al ripiano dei disavanzi accertati (che veniva ripartito fra le Regioni sostanzialmente secondo i criteri del riparto ordinario), da un lato non ha risolto il problema della formazione di disavanzi delle Regioni con elevati deficit, dall’altro ha consentito un’espansione della spesa nelle Regioni “virtuose”. Con i piani di rientro è fatto obbligo alle Regioni, in caso di mancato rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo, di reperire i fondi per la copertura con l’incremento delle aliquote delle addizionali fiscali fino al livello massimo stabilito dalla vigente legislazione, con destinazione al settore sanitario, e, qualora non bastasse, anche oltre detti limiti e comunque fino all’integrale raggiungimento degli obiettivi. E’ prevista anche un’attività di affiancamento dei due Ministeri interessati con obbligo di approvazione di tutti gli atti regionali di spesa e programmazione sanitaria, che abbiano rilevanza ai fini del Piano di rientro. Comunque a 4 delle 8 Regioni con elevati disavanzi sanitari, il ministro dell’Economia recentemente (pochi giorni prima delle elezioni) ha concesso di utilizzare i Fondi Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) per ripianare i loro disavanzi di gestione, in modo da poter evitare il ricorso ad un ulteriore inasprimento dell’aliquota regionale Irpef e della maggiorazione regionale Irap. F.P. dichiarazione da parte dell’interessato. In queste situazioni il richiedente la prestazione agevolata può presentare una nuova dichiarazione sostitutiva, valida per l’erogazione della prestazione stessa, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione attestante la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione. Nell’ambito della programmazione dell’attività di accertamento della Guardia di Finanza, un quota delle verifiche è riservata al controllo sostanziale della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiari di prestazioni agevolate, secondo cri15 teri selettivi. Al fine di assicurare il coordinamento e l’efficacia di tali controlli, l’Agenzia delle Entrate comunica alla Guardia di Finanza i nominativi dei richiedenti nei cui confronti sono emerse divergenze nella consistenza del patrimonio mobiliare. Ai fini del rispetto dei criteri di equità sociale, con decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla base delle valutazioni dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate, si provvederà alla razionalizzazione dei criteri di determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente rispetto all’evoluzione della normativa n fiscale. affari sociali 14-19:Layout 1 27/04/10 09:41 Pagina 16 AFFARI SOCIALI Se dopo la presentazione del Mod. 730 o del Mod. Unico, ci si accorge di aver commesso un errore che ha determinato un risultato diverso dall’effettivo, è possibile presentare una integrazione o una rettifica, con la quale recuperare l’imposta versata in più, oppure versare la differenza dell’imposta pagata in meno. E’ bene precisare che, per il principio della autonomia delle dichiarazioni, non è possibile rimediare all’errore modificando i saldi con la dichiarazione dell’anno successivo. FISCO di Marco Curri COME CORREGGERE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI: IL RAVVEDIMENTO OPEROSO Correzione del Mod. 730 Nel caso di rettifica comportante un maggior credito o un minor debito, ossia un reddito maggiore, il contribuente può presentare, per quest’anno, entro il 25 ottobre 2010, un Mod. 730 integrativo con la relativa documentazione, oppure un Mod. Unico Persone fisiche del tipo “dichiarazione correttiva nei termini” entro il 30 settembre 2010, o anche del tipo “dichiarazione integrativa a favore” entro il termine previsto per la presentazione di Unico relativo all’anno successivo. Sia il 730 integrativo che Unico devono essere presentati ad un intermediario per la trasmissione in via telematica, con spesa a carico del mittente. La differenza a favore del contribuente, ossia il maggior credito o il minor debito rispetto a quello riportato nel 730 errato, può essere indicato come richiesta di rimborso oppure come credito da portare in diminuzione nell’anno successivo. Nel caso di rettifica comportante un maggior debito o un minor credito, ossia un reddito minore, il contribuente deve presentare un Mod. Unico P.F. del tipo “dichiarazione correttiva nei termini” entro il 30 settembre 2010 e pagare direttamente con mod. F24 le somme dovute, compresa la differenza rispetto all’importo del credito erroneamente indicato nel Mod. 730, importo che comunque verrà rimborsato dall’ignaro sostituto di imposta, oppure il Mod. Unico del tipo “dichiarazione integrativa” entro il termine previsto per la presentazione del modello stesso relativo all’anno successivo, pagando direttamente le somme dovute. Salvo accertamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate, è possibile pagare le somme dovute (con annessi interessi e sanzioni) entro il termine di decadenza del 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione errata. Correzione del Mod. Unico Persone fisiche: Il ravvedimento operoso Qualora il contribuente intenda rettificare o integrare la a) ai sensi dell’art. 13 comma 1 lett. b) del DLgs n. dichiarazione già presentata deve compilare un nuovo Mod. 472/1997, il contribuente può regolarizzare le violazioni Unico P.F. “dichiarazione integrativa” completa in tutte le commesse nella dichiarazione originaria, presentando una sue parti (non solo quelle omesse o errate) e su modello con- dichiarazione integrativa entro il termine per la presentazioforme a quello relativo al periodo di imposta cui si riferisce ne della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è la dichiarazione da correggere. Presupposto per poter pre- stata commessa la violazione, vale a dire entro il termine di sentare una dichiarazione integrativa è che sia stata valida- scadenza per la presentazione della dichiarazione successimente presentata la dichiarazione originaria, purché non va. In questo caso le sanzioni edittali vengono ridotte ad un oltre 90 giorni dalla scadenza del termine. Tutte le dichiara- decimo del minimo (258 euro), quindi 26,80 euro, e ad un zioni devono essere redatte utilizzando il Mod. Unico. decimo degli interessi per ritardato pagamento dell’imposta Dichiarazione integrativa a favore (30 per cento), quindi 3 per cento; Entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazio- b) lo stesso articolo sopra citato, al comma 1 lett. c), prevene relativa all’anno di imposta successivo, si può presentare un de che se il contribuente presenta, nei 90 giorni successivi, nuovo Mod. Unico integrativo (ai sensi dell’art. 2, comma 8- la dichiarazione in precedenza omessa, le sanzioni edittali bis del Dpr n. 322/1998) per correggere a suo favore errori od vengono ridotte ad un dodicesimo del minimo, cioè 21,50 omissioni, che abbiano determinato l’indicazione di un mag- euro, e al 2,50 per cento dell’imposta dovuta e non versata a gior reddito o di un maggior debito di imposta o di un minor titolo di interessi; credito. In questo caso non si applicano sanzioni e l’eventuale c) la dichiarazione integrativa può essere presentata per corregcredito risultante dalla nuova dichiarazione può essere utilizza- gere errori od omissioni mediante successiva dichiarazione to in compensazione o richiesto a rimborso. entro il termine di decadenza dell’azione di accertamento, Dichiarazione integrativa da ravvedimento operoso ossia il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello della Le integrative possono essere presentate nelle seguenti presentazione della dichiarazione originaria. In questo caso le n tre ipotesi: sanzioni edittali sono applicate senza alcuna riduzione. 16 affari sociali 14-18:Layout 1 23/04/10 14:02 Pagina 17 AFFARI SOCIALI di Mauro Masini LEGALE L a legge 10 aprile 1951, n. 287, con il riordinamento delle Corti di assise e di assise in appello, ha definito i requisiti, le competenze e le designazioni dei giudici popolari. Nel collegio giudicante della Corte di assise, anche di appello, sono presenti sei giudici popolari, i quali costituiscono, insieme ai magistrati, un collegio unico a tutti gli effetti. I giudici popolari devono essere in possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana e godimento dei diritti civili e politici, buona condotta morale, età non inferiore ai 30 e non superiore ai 65 anni, diploma di scuola media, inferiore per le Corti di assise, superiore per le Corti di assise di appello. Non possono assumere l’ufficio di giudice popolare: i magistrati e, in generale, i funzionari in attività di servizio appartenenti o addetti all’ordine giudiziario, gli appartenenti alle forze armate dello Stato ed a qualsiasi organo di polizia in attività di servizio, i ministri di qualsiasi culto e i religiosi di ogni ordine e congregazione. In ogni Comune sono formati, a cura di una Commissione composta dal sindaco e due consiglieri comunali, due distinti elenchi (albi) dei cittadini residenti in possesso dei requisiti di legge per l’esercizio delle funzioni di giudice popolare. I cittadini in possesso dei requisiti, che non siano inclusi negli albi, possono presentare domanda di inclusione nei termini indicati nel manifesto che il sindaco deve affiggere in occasione di ogni aggiornamento, che di norma è dal 30 aprile al 31 luglio di ogni anno dispari. Una volta formato l’albo definitivo, l’elenco dei giudici popolari viene affisso per la durata di 10 giorni nell’Albo pretorio del Comune per dar modo agli interessati esclusi di presentare ricorso per la riammissione. Successivamente, il presi- I GIUDICI POPOLARI NEI GIUDIZI DI ASSISE dente del Tribunale ove ha sede la Corte, con l’assistenza del Pubblico ministero e di un rappresentante del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, in pubblica udienza, procede alla scelta dei giudici popolari che potranno far parte dei collegi giudicanti, mediante estrazione dalle urne dei giudici popolari ordinari e di quelli supplenti. Lo stesso procedimento viene seguito per l’individuazione dei giudici popolari per la formazione del collegio giudicante per ogni sessione della Corte di assise. Nell’assumere l’ufficio per la sessione alla quale sono stati chiamati a partecipare, i giudici popolari devono prestare giuramento. Per i giudici popolari valgono le stesse norme dei magistrati per le ipotesi di incompatibilità, astensione e ricusazione. Ai giudici popolari spetta una indennità, il cui importo è periodicamente stabilito con decreto del ministro della Giustizia, per ogni giorno nel quale esercitano le loro fun17 zioni, maggiorata se fuori dal Comune di residenza. La Corte di assise è competente a giudicare sui delitti per i quali è previsto l’ergastolo o la reclusione non inferiore nel massimo a 24 anni, esclusi i delitti di tentato omicidio, di rapina, di estorsione e di sequestro di persona a scopo di estorsione se non aggravati; è competente inoltre sui delitti consumati di omicidio del consenziente, di istigazione o aiuto al suicidio, di omicidio preterintenzionale e per ogni delitto doloso se dal fatto è derivata la morte di una o più persone. Con l’entrata in vigore della legge 6 aprile 2010 n. 52, sono state allargate le competenze della Corte di assise, vale a dire aumentati gli impieghi dei giudici popolari: d’ora in poi saranno chiamati a giudicare anche sui delitti di riduzione in schiavitù, tratta di persone, acquisto e vendita di schiavi, terrorismo e associazione finalizzata a com■ mettere questi reati. p.18 NUOVA_economia:Layout 1 23/04/10 14:49 Pagina 18 AFFARI SOCIALI di Igor Uboldi D ue società diverse, ma con la stessa anima. Anzi, visto che di auto si tratta, potremmo dire con lo stesso “motore”. Parliamo, ovviamente, di Fiat, e della decisione di adottare un nuovo assetto societario che prevede la suddivisione dello storico marchio torinese in due società. Nella neonata “Fiat Industrial”, che sarà comunque sempre governata da Sergio Marchionne, l’attuale amministratore delegato artefice della rinascita di una ditta che molti oramai davano per spacciata, confluiranno le attività del settore dei trattori e delle macchine movimento terra, dei camion (Iveco), e di quella parte di Powertrain che produce motori per queste due divisioni. Alla “vecchia” Fiat resteranno il settore auto, i componenti e l’altra metà di Powertrain che fa i motori per le autovetture. La nuova Fiat Industrial sarà anch’essa quotata a Piazza Affari, e gli azionisti riceveranno un’azione per ogni azione Fiat già posseduta. Resteranno dunque invariati gli assetti societari, compresa la maggioranza relativa in mano a Exor. Una decisione, questa della separazione, che è parte integrante del nuovo corso del Lingotto festeggiato dai mercati che hanno premiato con un forte rialzo il titolo Fiat. Il piano industriale quinquennale presentato da Fiat è complesso, ma è bene, innanzitutto, parlare del suo nuovo volto, e cioè quello del nipote dell’avvocato Agnelli, John Elkann. La sua ascesa alla presidenza del gruppo non è certo una sorpresa: Elkann è stato infatti preparato a lungo per prendere in mano le redini del Gruppo in qualità di vicepresidente di Luca Cordero di Montezemolo, soddisfatto del passaggio di consegne. Elkann sarà comunque affiancato dal “veterano” Sergio Marchionne, ma l’incoronazione di un presidente così giovane è segno evidente della volontà del ECONOMIA E’ NATA LA NUOVA FIAT Montezemolo lascia la presidenza al giovane Elkann. E il Gruppo si sdoppia per produrre di più Gruppo di guardare al futuro. E se da un lato ci sono molte incognite legate alle turbolenze del mercato e alla recessione economica, dall’altro la Fiat è in grado di affrontare nuove sfide globali con coraggio e serenità. Le cifre, infatti, parlano chiaro: il fatturato stimato del Gruppo FiatChrysler nel 2014 sarà di 104 miliardi di dollari, una cifra, se vogliamo, pari all’intero prodotto interno lordo del Vietnam o del Qatar – addirittura il doppio di quello del Lussemburgo. Un giro d’affari che oggi possono vantare solo poche multinazionali come, per esempio, IBM o il colosso bancario Citigroup. Un colosso della portata di Microsoft può oggi vantare solo la metà del fatturato previsto fra tre anni dal gruppo torinese. A trainare la crescita sarà l’introduzione di ben 34 nuovi modelli, una strategia di rinnovamento globale che possiamo già intravedere oggi con il lancio sui mercati della “Giulietta”. Diciassette dei modelli at18 tualmente disponibili al pubblico avranno un “restyling”. Grazie ai nuovi modelli e allo svecchiamento di quelli esistenti il Gruppo prevede di arrivare a vendere 6,2 milioni di auto nel 2014, delle quali 1,4 milioni costruite in Italia. Nei piani del Lingotto, infatti, non c’è affatto il paventato abbandono dell’Italia. Se da un lato vi sono accordi industriali con Russia ed India, e anche una joint-venture con la cinese Guangzhou per la realizzazione di un nuovo stabilimento con una capacità produttiva di 330 mila veicoli l’anno, il nostro Paese resterà una base strategica. Scontata la chiusura di Termini Imerese saranno però potenziati Melfi, Pomigliano d’Arco e anche Mirafiori. Le auto costruite in Italia fra tre anni saranno infatti il doppio di quelle che escono oggi dalla catena di montaggio (ovviamente questi programmi avranno un loro corso attuativo sempre che vengano accettate le precise richieste del Gruppo in materia di incentivi e di ■ flessibilità del lavoro). affari sociali 14-19:Layout 1 27/04/10 09:46 Pagina 19 di Guglielmo Carretti 40 ANNI DI COMMUTAZIONE AUTOMATICA I n questo 2010 cade un anniversario importante per lo sviluppo delle telecomunicazioni in Italia e ci sembra giusto rifare la storia dell’evento: il completamento della TSU (Teleselezione Urbana da Utente) nelle comunicazioni telefoniche italiane. All’inizio del servizio telefonico il collegamento tra apparecchio chiamante ed apparecchio ricevente veniva effettuato manualmente da “fattorini” o “commessi”, gli stessi che servivano prima a smistare e recapitare i messaggi via telegrafo, i “telegrammi”. Un po’ alla volta però questi vennero sostituiti da giovani donne in quanto il quotidiano contatto vocale con gli utenti, in un servizio che, ovviamente, era molto lontano ancora dalla perfezione, faceva preferire la gentilezza femminile per rabbonire gli utenti spazientiti. E le caratteristiche cui dovevano rispondere per essere assunte erano così delineate: nubili, con bella voce ed anche con un’altezza di almeno un metro e settanta perché i primi quadri di collegamento erano piuttosto alti ed il lavoro doveva essere fatto in piedi. Poi la tecnica fece realizzare quadri più bassi e potevano anche lavorare sedute; ma il servizio telefonico, specie negli Stati Uniti, si era così sviluppato che si diceva che di lì a poco non ci sarebbero state più signorine sufficienti per coprire il fabbisogno. Se non fosse arrivata la commutazione automatica… In dimensioni diverse la storia della commutazione automatica ha molti punti di contatto con la storia dell’invenzione del telefono; anche qui la primogenitura potrebbe essere reclamata da un italiano che, forse, non si era nemmeno reso conto completamente dell’importanza dello stru- mento da lui messo a punto. E’ Giovanni Battista Manzi, nativo di Tarquinia e romano di adozione, elettrotecnico, innamorato della sua professione tanto da privilegiare sempre gli aspetti tecnici trascurando quelli manageriali. Fu nel 1885 che fece un’offerta al Vaticano per realizzare la rete telefonica interna del piccolo Stato ed ebbe assegnato, per prova, l’impianto interno della Biblioteca Vaticana; cosa che Marzi realizzò predisponendo nel 1886 un rudimentale centralino automatico che congiungeva dieci linee senza l’intervento di alcun operatore, impiegando un trasmettitore di impulsi ed un selettore, che saranno poi la base della tecnica di commutazione “passo-passo”. Nei libri di storia, quella telefonica, l’invenzione del selettore risulta però attribuita allo statunitense Almon B. Strowger (1839-1902) che ne ottenne il brevetto il 10 marzo 1891, quindi quattro anni dopo l’impianto del Marzi. La professione dello Strowger non aveva niente a che vedere con le tecniche telefoniche; si trattava infatti di un impresario di pompe funebri che, essendosi accorto di essere defraudato da telefoniste infedeli che passavano gli “affari” alla concorrenza, si dette da fare per evitare il passaggio delle telefonate da quella intermediazione manuale. Questa specie di “punizione” fruttò bene allo Strowger consentendogli la costituzione della “Strowger automatic telephone Co.” che già nel 1892 rese possibile l’attivazione della prima centrale automatica per il collegamento di 75 abbonati. In Europa fu la Siemens che diffuse il selettore Strowger presentandolo anche con un impianto sperimentale alla Esposizione di Milano del 1906. Nacque poi la prima centrale euro19 pea a Hildesheim, in Germania, nel 1908; la prima in Italia fu installata nel 1913 a Roma Prati con 2.000 numeri collegati. La commutazione automatica fu vieppiù favorita dall’invenzione del disco combinatore da parte di Kejti, G. e J. Krikson; il disco consentiva un numero pressocché illimitato di combinazioni numeriche ed il conseguente possibile ampliamento delle centrali telefoniche. Si arrivò agli anni ‘60 durante i quali l’obiettivo più urgente per tutti i gestori di telecomunicazioni nei Paesi industrializzati divenne l’automatizzazione completa, e rapida, del servizio interurbano, il completamento, cioè, della teleselezione nazionale con l’abolizione del filtro costituito dall’intervento manuale delle operatrici di commutazione come già avveniva nel servizio urbano. La Sip riuscì, con un impegno notevole di risorse (soltanto di capitali, mille miliardi di lire negli ultimi cinque anni), a completare entro il 1968 la Teleselezione da Utente nell'ambito di ciascun Compartimento e, nell'ottobre 1970, su tutto il territorio, anche in anticipo sulla scadenza fissata. L'importanza di questo risultato era sottolineato dal posizionamento al quinto posto nel mondo tra i Paesi che avevano raggiunto questo obiettivo e ciò malgrado le difficoltà orografiche che avevano messo a dura prova la posa di nuove linee, necessarie per rendere più affidabili i collegamenti automatici richiesti dalla TSU. Gran parte del merito di questa realizzazione va assegnata a Guglielmo Reiss Romoli, allora a capo della Stet, la Finanziaria Telefonica. Questa la storia, e tanto altro si potrebbe dire se lo spazio, tiranno, lo ■ consentisse. ventidalmondoviaggi 20-21:Layout 2 23/04/10 15:11 Pagina 20 PROPOSTE SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME Partenza da Roma/Milano/Venezia - 18 ottobre 2010 - 14 giorni Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di San Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso. Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l'unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della Città Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività. Quota individuale di partecipazione – 30 partecipanti: € 2.120,00 Soci ANLA* € 2.080,00 PASSIONE MERAVIGLIOSA Tasse aeroportuali Partenza 4 novembre 2010 – 18 giorni (al 20/04/2010) - € 140,00 Alla scoperta delle diverse realtà del Brasile: l’incanto di Rio de Hotel 4 stelle - Pensione Janeiro con la mitica Copacabana, le scuole di samba e le favelas; la completa – Accompagnatore languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e dall’Italia della Capoeira (antica danza con cui gli schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare il Rio delle Amazzoni). Maravilhosa paixão BRASIL: Quota di partecipazione da Milano: € 3.650,00 partenze da altre città su richiesta Soci ANLA* € 3.600,00 Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00 Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah oltre il medio e basso Atlante Partenza: 3 ottobre 2010 - 11 giorni Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali – attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marrakech, la millenaria … infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida. Quota di partecipazione da Roma/Milano – minimo 30 partecipanti - € 1.560,00 Soci ANLA* € 1.510,00 Tasse aeroportuali (al 20-12-2009): € 110,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia * AGEVOLAZIONI RISERVATE AI SOCI ANLA, FAMILIARI E AGGREGATI ventidalmondoviaggi 20-21:Layout 2 23/04/10 15:12 Pagina 21 GRANDI TOUR PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA TURCHIA: I TESORI DELL’ANATOLIA 9 giorni da Roma/Milano/Venezia: 28 ottobre 2010 Istanbul, una città carica di storia e brulicante di vita, cerniera tra Oriente e Occidente; Ankara, capitale politica del Paese; Cappadocia, dove la natura e gli uomini di fede hanno creato un paesaggio unico al mondo; Konya, una delle prime sette città nate dopo il Diluvio Universale; Pammukkale famosa per le sorgenti termali che si riversano in bianche gradinate di stalattite calcarea; Efeso, straordinario centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone della storia dai tempi di Omero fino ai giorni nostri Quota di partecipazione da Roma/Venezia € 870,00 – da Milano € 890,00 soci ANLA*: Roma/Venezia € 850,00 – da Milano € 870,00 Tasse aeroportuali (al 20/04/2010) € 105,00 Hotel 4 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 PARIGI, NORMANDIA, BRETAGNA E LOIRA Partenza: 5 settembre 2010 - 9 giorni Normandia: lunghe spiagge e porticioli lungo tutta la costa, luoghi di storia resi famosi da Mont Saint-Michel il più bel gioiello della regione, le spiagge dello sbarco dove cambiò la storia del mondo - Bretagna, luogo incantato dalle antiche leggende celtiche, il ricco patrimonio storico ed architettonico, regione di marinai e di leggende, lunghe spiagge e graziosi porticcioli dalle case di granito - Loira, visiteremo i Castelli di Amboise e Chenonceau... e infine Parigi Quota di partecipazione da Roma/Milano – 30 partecipanti - € 1.340,00Soci ANLA* € 1.300,00 Tasse aeroportuali (al 5 marzo 2010) - € 110,00 STATI UNITI: scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sogno Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il Grand Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e... infine San Francisco (la città ribelle nata durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley) Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00*** Soci ANLA* € 4.890,00 Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00 Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena) Accompagnatore dall’Italia ARGENTINA, Terra del Fuoco e pianeta Patagonia (cilena e argentina) Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza, richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - Penisola Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00 Soci ANLA* - € 3.820,00 Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*) Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia gioielli.d'italia 22-23:Layout 1 22/04/10 12:51 Pagina 22 VIAGGI Chiesa del Carmine GIOIELLI D’ITALIA di Raimondo Tassini NOTO • Capolavoro del barocco siciliano • Chiamata anche un giardino di pietra • Deve la sua nascita a un disastroso terremoto Palazzo Ducezio F in dai primi anni dell’800 Noto è la città capoluogo del vallo omonimo. Si trova quasi sulla punta sud-orientale della Sicilia, come se fosse intenta ad ammirare il mare dai gradoni che segnano le pendici orientali dei monti Iblei. Un po’ fuori dai consueti itinerari turistici, attira soprattutto gli appassionati del barocco siciliano che qui si esalta allo zenith. Una città che per la complessità e raffinatezza delle sue decorazioni e sculture è stata definita dallo storico dell’arte Cesare Brandi «un giardino di pietra», e per l’impianto urbanistico così omogeneo e perfetto, risulta talmente scenografica da essere stata utilizzata come set per parecchi film. Venne fondata in epoca preistorica, in seguito fu città greca, romana e araba, conobbe la civiltà normanna, sveva, aragonese e spagnola. Il suo aspetto è piuttosto recente, dato che fu Giuseppe Lanza, duca di Camastra, a farla ricostruire interamente sul finire del ‘600 e durante il ‘700. La Noto antica era in effetti un agglomerato di edifici senza troppa arte né parte, interamente distrutti dal disastroso terremoto del 1693 insieme a un’altra sessantina di città-fortezze nella valle dei monti Iblei. Si discusse a lungo se e dove riedificarle, e molte furono definitivamente abbandonate, altre ricostruite sui lo- ro vecchi siti, altre ancora spostate qua e là. L’intera zona in pieno ‘700 diventò pertanto un enorme cantiere. Noto venne riedificata un poco più vicino alla costa, dato che ormai era finita l’epoca dei pirati barbareschi con le loro devastanti incursioni che, d’obbligo, avevano imposto a molte delle città di questa parte della Sicilia di cercare rifugio all’interno dell’isola. Noto può vantare nel presente un impianto urbanistico geometrico e ordinato, tutto impostato sul quadrato e sulla sezione aurea in architettura; e a fare da singolare contrasto sull’esplodere del barocco, in tutta la sua fantasia. Il nucleo monumentale e le residenze nobiliari si trovano nella parte pianeggiante della città, concentrati attorno ad ampie piazze – come quella del Duomo o del Mercato – e 22 distribuite lungo grandi arterie (come corso Vittorio Emanuele e via Cavour). Su queste arterie da palazzi e chiese sporgono fuori delle figure grottesche e mostruosi mascheroni, cavalli alati e sirene, figure tutte che col passare del tempo hanno acquistato un colore rosa-oro quale soltanto il sole di Sicilia può produrre. Figure che nel presente paiono scolpite nella cera, tanto da indurre un grande scrittore quale Leonardo Sciascia a definire Noto «un favo di pietra d’oro». Si capisce perché la città sia entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità patrocinato dall’Unesco. Raffinatissima la piazza principale, una delle più belle d’Italia, caratterizzata dalla cattedrale di San Nicolò con la sua vasta e coreografica scalinata. E ancora dal palazzo Ducezio – ora gioielli.d'italia 22-23:Layout 1 22/04/10 16:26 Pagina 23 Sopra, la Chiesa di S. Domenico; a sinistra, una panoramica del centro storico; in basso, il balcone di palazzo Nicolaci di Villadorata sede del Comune – dalla chiesa del Salvatore, dal palazzo Landolina, e da quello vescovile. Da vedere sono anche le numerose chiese distribuite nelle piazze, grandi o piccole che siano, di Noto; prima fra tutte la chiesa di San Domenico, considerata il capolavoro dell’architetto Rosario Gagliardi. Secondo la tradizione sarebbe stato un giovane matematico locale, Giambattista Landolina, marchese di Sant’Alfano – va ricordato il palazzo di famiglia che porta il suo nome – a tracciare per primo i piani della nuova Noto. Il tracciato perfetto della città sarebbe quindi dovuto a un personaggio che architetto non era, pure essendo un fervente adepto della razionalità della matematica. Landolina morì, si dice per febbre pestifera, poco dopo avere esposto le sue idee al duca di Camastra, che ne fu comunque entusiasta e la impose al resto della comunità. Ne è venuta fuori una città unica nel suo genere, perfetta simbiosi di linearità urbanistica, e di fantasia architettonica, concedendo ad ognuno di cantare la propria parte senza stonare. Torniamo sulla piazza principale con la cattedrale, o Duomo di San Nicolò. Una piazza che uniformandosi al concetto generale si configura come un enorme quadrato, con gli edifici tutto attorno ad animare la scena, a fare da quinte di teatro. Sul lato superiore del quadrato si alza la cattedrale, alle quale si affiancano, così dando vita ad una scenografia unitaria, il palazzo dei Landolina (sulla sinistra), e quello vescovile (sulla destra). Sul lato inferiore sorge il palazzo del Comune, oggi a due piani, ma in origine a un solo piano, con un porticato a colonne ioniche dove già si respira il gusto del rococò. Tra il primo blocco di edifici e il palazzo del Comune sta il pezzo forte della realizzazione. Cioè una maestosa scalinata che scende da uno degli edifici, per risa23 lire verso quello del versante opposto, e viceversa, collegando così il palazzo del potere civile al palazzo del potere religioso. Una soluzione che potrebbe anche apparire secca e schematica, matematica appunto, se il tutto non presentasse un impatto scenografico in assoluto straordinario, offrendo a Noto l’aspetto di una vera e propria capitale, più che di una sonnolenta cittadina di provincia. E’ questa la sensazione che si avverte visitandola. Insieme a una sorta di rispetto verso coloro che nel tempo passato sapevano come e in quali rapidi tempi andava ricostruita una città colpita da un sisma, per de■ vastante che fosse. I Grandi Fiumi 24-25:Layout 1 22/04/10 12:24 Pagina 24 VIAGGI di Alberto U. Rogi I GRANDI FIUMI LA SENNA • Parigi le deve il suo nascere • Nel presente anche una importante via commerciale • Cantata dai poeti, narrata dagli scrittori, dipinta dai pittori come pochi altri corsi d’acqua al mondo C antata dai poeti, narrata dagli scrittori, dipinta dai pittori, pochi altri fiumi possono dirsi in così perfetta simbiosi con la città che attraversano, al punto da far dire che la Senna è Parigi, così come Parigi è la Senna. La sua lunghezza approssimativa è di 778 chilometri, le sue fonti sono in Borgogna e la foce è nella Manica. Insomma, non lo si può definire un “grande” fiume. Ma per Parigi è una via d’acqua indispensabile, la capitale francese in effetti è nata con la Senna, e non lo dimentica. Il suo nome, in francese Seine, viene dal latino Sequana che ricalcava il nome dato al fiume dalle popolazioni celtiche, via via con diverse evoluzioni e modifiche fino ad arrivare al nome attuale. Il fiume attraversa Parigi, Troyes e Rouen, ma fuor di dubbio è Parigi la città che più gli dà prestigio. Ha scarsa pendenza nell’Ile- de–France e in Normandia. Cosa che ha dato origine a numerosi e profondi meandri. Per questa ragione la marea riesce a risalire dalla Manica per un buon centinaio di chilometri, talvolta dando luogo a delle potenti ondate, chiamate “mascaret”, pericolose per la navigazione come per gli uomini qualora si attardino sulle rive a rimirare il fenomeno. Un “mascaret” per esempio pare che si fosse portato via la figlioletta di Victor Hugo. Per questa ragione negli anni Sessanta del secolo scorso sono stati effettuati dei grandi lavori tesi ad “addomesticare” il basso corso della Senna, in modo da garantire più che mai la funzionalità di questa via navigabile che ospita due dei più importanti porti fluviali di Francia, Parigi appunto, e Rouen. Va aggiunto che sulla Senna transita la maggior parte del traffico cerealicolo d’Europa. Non sono poche le industrie che la 24 Sopra, “La Senna ad Argenteuil” di Renoir (1873); accanto, l’Ile de la Cité, una delle due isole fluviali che ospita la cattedrale di Notre Dame sede dell’arcivescovo di Parigi; in alto, uno scorcio del fiume vallata della Senna ospita, quelle automobilistiche (la Peugeot e la Renault), chimiche e petrolchimiche, inoltre delle centrali termiche e quella nucleare di Nogent-surSeine. Ma è soprattutto nell’attraversare Parigi che il fiume mostra tutta la sua bellezza e la sua potenzialità evocativa (a parte il fatto che ancora nel presente la Senna fornisce ai parigini più del cinquanta per cento dell’acqua potabile, continuando fra l’altro ad alimentare le fontane della città; ed è certo che I Grandi Fiumi 24-25:Layout 1 22/04/10 12:24 Pagina 25 l’acqua bevuta a Parigi fino al XIX secolo era quella della Senna). Nella capitale il corso della Senna è di tredici chilometri circa, la sua profondità varia dai 3,5 ai 6 metri, e la larghezza va dai 30 ai 200 metri. La distinzione fondamentale fra un quartiere parigino e l’altro è dall’essere posti sulla riva destra o sulla riva sinistra. Sulla rive droite la Parigi degli affari, della finanza e delle istituzioni è stata quella del 1910, durata dal 21 al 30 gennaio, durante la quale la Senna raggiunse anche l’altezza di nove metri e mezzo, costringendo i parigini a muoversi in barca fino agli Champs Elysèes. Fino al chiudersi degli anni Sessanta nella Senna si poteva anche fare il bagno. La crescita urbana di Parigi, l’industrializzazione e l’inquinamento l’hanno man mano reso impossibile. Jacques Chirac, da sindaco della no almeno prendere i bagni di sole, una iniziativa molto apprezzata. Il fiume ha diverse isole, nel centro di Parigi l’Ile de la Citè, che fu la culla della città, e l’Ile Saint Louis, oggi un piccolo ed elegantissimo quartiere, nella cui prossimità Caterina de’ Medici volle realizzare i giardini delle Tuileries. I lungosenna, chiamati “quais” sono animati da una catena pressoché ininterrotta di banchi di vendita di libri usati, e so- (il Louvre e la Borsa), mentre sulla rive gauche si sviluppa per principio la città intellettuale, colta, musicale, spettacolare con l’Università della Sorbonne, il Quartiere latino e Montparnasse. Le due sponde sono unite da trentotto punti, dei quali il più antico, malgrado il suo nome, è il pont Neuf, e da tre passerelle. Il fiume è sempre stato soggetto di grandi piene. Si ricordano quelle del 1924, e del 1955. Ma l’alluvione più spettacolare, ancor oggi rammentata come la “grande crue” città, nel 1988 aveva proposto una operazione di disinquinamento che consentisse di rendere il fiume di nuovo balneabile. Nel presente il bagno ancora non si fa, ma in compenso la municipalità parigina, tra luglio e agosto, approfittando della riduzione del traffico, fisiologica nei mesi estivi, interrompe la circolazione sul lungosenna della riva destra per circa tre chilometri sotto l’Hotel de Ville, e attrezza quella che viene chiamata “Paris plage” con sabbia, prati e palme. In questo modo i parigini posso- no stati immortalati in decine di opere pittoriche, fotografiche e cinematografiche, nonché da liriche e romanzi, citiamo fra tutte la “Canzone della Senna” di Jacques Prèvert. Dal punto di vista turistico una delle maggiori attrazioni della Senna sono le gite in battello. Senza dimenticare la possibilità di viaggiare fino alla foce su una delle chiatte commerciali. La vita di bordo è spartana, ma è un modo fra i migliori per compiere una immersione totale nel cuore del■ la Francia. 25 uomini e aziende 26-29:Layout 1 23/04/10 12:59 Pagina 26 L’ITALIA CHE LAVORA di Raffaello Uboldi UOMINI E AZIENDE STAMPIAVE • Partita dal poco, con gente abituata a rimboccarsi le maniche • Attorno il nord-est che lavora e produce • Ne parla il presidente, Nello Bonaldo come dipendente, così siamo partiti, direi da zero, investendo tuttavia trenta milioni, e dopo cinque-sei mesi altri trenta, trovandoli presso delle banche, con interessi che erano allora del ventisei-ventisette per cento, arrivando al 31,50 di massimo scoperto. In seguito, piano piano, abbiamo cominciato ad assumere dei dipendenti finché ne abbiamo avuti dieci, quindici, venti, e oggi una sessantina. Copriamo diversi settori con prezzi concorrenziali in linea con il mercato. Partiamo in genere da un disegno che ci viene fornito dal cliente, progettiamo l’attrezzatura necessaria, costruiamo lo stampo, e consegnamo l’articolo finito, curando assistenza 26 e soddisfazione di chi lo impiega. E i clienti come li avete trovati? Alcuni li ho trovati io, altri ci hanno cercato loro, partecipiamo a delle Fiere specifiche del settore, ma sostanzialmente vengono da noi per il nome che ci siamo fatti. Clienti soprattutto nel nord, in Lombardia, e nel Veneto. Lavorare nel nord-est suppongo che vi abbia aiutato… Direi di sì, probamente se fossi nato altrove non avrei fatto quello che ho realizzato. La collocazione è stata certamente importante. Il vostro bilancio annuale? Attorno ai dieci milioni di euro. Avete dell’indotto attorno a voi? ▲ Parliamo di questa azienda in termini di dati biografici… Nasce nel 1980 per una mia idea ben precisa, quella di non lavorare più da dipendente. Così sono riuscito a mettere insieme altri tre soci, più o meno della mia età – uno era mio fratello – trovammo i capitali necessari, e partimmo, ricordo che era il 7 di marzo. Dopo qualche mese un socio esce dalla società, seguito da un secondo nel 1994, nel 2008 esce anche mio fratello che era socio di capitale, mentre io ho continuato a gestire la fabbrica. Come mai avete pensato di rivolgervi proprio a questo settore? Ero giovane, avevo ventisei anni, e facevo più o meno lo stesso lavoro segue a pag. 29 uomini e aziende 26-29:Layout 1 23/04/10 13:00 Pagina 27 27 uomini e aziende 26-29:Layout 1 23/04/10 13:01 Pagina 28 E ra il 1980 e una famiglia, Bonaldo di nome, decise di dar vita ad una azienda dedita alla trasformazione e allo stampaggio a freddo dei metalli e costruzione stampi. Nasce così una impresa capace di crescere gradualmente, ma costantemente nel corso degli anni, oggi con un nome che conta e non soltanto per la produzione in serie, ma anche perché tecnologicamente molto avanzata. Dal maggio 2003 un’azienda che con la costruzione del nuovo stabilimento di circa diecimila metri quadrati coperti, e con sessanta dipendenti, può dirsi un punto di riferimento produttivo, grazie all’esperienza accumulata col supporto di personale specializzato, un macchinario moderno, e pertanto in grado di coprire con gli stessi standard qualitativi tutte le fasi della lavorazione. Un’azienda che opera nel campo dell’automazione, in quello dell’automotive degli elettrodomestici, nel campo sportivo, del condizionamento e nel riscaldamento, arredamento metallico, giardinaggio e macchine agricole. L’esperienza, la capacità dei suoi tecnici e delle maestranze consente alla Stampiave di garantire sempre un prodotto secondo gli standard richiesti dal cliente. Fra l’altro un’azienda che dispone di un ufficio tecnico perfettamente in grado di progettare le attrezzature richieste in termini di sicurezza ed affidabilità totali. E’ specializzata nella realizzazione di stampi progressivi a transfer, per l’imbutitura, e per ogni speciale attrezzatura derivante dalla lavorazione della lamiera. L’ufficio tecnico opera sia su un disegno del cliente, sia con un ser28 vizio di sviluppo del prodotto. Si progetta su stazioni Cad-Cam 3D in costante aggiornamento e in collegamento diretto col centro di lavoro a controllo numerico in officina. Il sistema di archivio dei programmi di lavorazione, e la precisione dei singoli dettagli consentono inoltre di garantire nel tempo la fornitura dei pezzi di ricambio. L’impresa si avvale di un parco macchine di ventiquattro presse da 30 a 500 tonnellate, e di uno speciale centro capace di trasformare ferro, acciaio, alluminio, rame, ottone in uomini e aziende 26-29:Layout 1 27/04/10 09:49 Pagina 29 L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE ▲ spessori da 0,5 a 6 m/m, con linee che supportano nastri di larghezza fino a 1.000 m/m, coadiuvate da dispositivi elettronici di salvaguardia dell’integrità degli stampi e di chi ci lavora. L’azienda dispone anche di una sezione di assemblaggio-saldatura per piccole o grandi produzioni in serie. La qualità è sempre prioritaria, rivolta al raggiungimento della massima soddisfazione del cliente, attraverso un continuo percorso di miglioramento del processo produttivo, nella formazione del personale, nell’utilizzo di strumenti e attrezzature d’avanguardia. Si lavora in regime di autocontrollo, cosa che consente di rilevare eventuali anomalie del prodotto. Con l’assistenza di personale specializzato è di conseguenza possibile intervenire sul processo produttivo con eventuali azioni preventive di correzione. La garanzia di qualità è data anche da una sala merceologica che dispone di una strumentazione adeguata, arricchita di macchine per la prova del materiale, e di misura CNC per i controlli particolarmente critici, che non ammettono errori, così formulando anche l’analisi statistica del prodotto. La Stampiave è certificata dal Comitato d’approvazione Tuv Italia Srl Uni En Iso 9001, 2008. Partecipa alla fiera “Lamiera” a Bologna. Premia ogni anno i dipendenti senior che abbiano raggiunto i 10, 15, 20 anni di servizio in azienda. Al suo interno opera un gruppo di soci seniores iscritti all’Anla. Questo perché crede nell’importanza della collaborazione da una generazione all’altra. R.U. 29 Sì, certamente. Voglio aggiungere che le più importanti aziende di elettrodomestici, cito la Zanussi o la Zoppas, sono qui. Quale è stato il vostro miglior momento? Direi che è stato dal 1998 fino al 2006. Allora ho fatto anche un capannone nuovo, all’avanguardia anche per la sicurezza ambientale con attrezzaturee macchine di ultima generazione. E il macchinario dove ve lo procurate? Quasi completamente nel nord, sostanzialmente in Lombardia per le presse, ma abbiamo anche macchine giapponesi e svizzere. Il momento di difficoltà? Diciamo nel novembre-dicembre del 2008 e i primi quattro mesi del 2009, col fatturato che era sceso del 45-50 per cento, con grossi problemi di pagamenti. E adesso? Stiamo risalendo la china, stiamo lavorando, sono abbastanza contento, sperando che continui così. L’elemento di maggior successo della vostra produzione? Potrei dire il settore degli elettrodomestici. E quali i programmi di sviluppo? Rispondo che abbiamo fatto degli investimenti, e credo che il mondo non si fermerà qui. Lei si considera un uomo del nord-est? Direi di sì. Ed è fiero di questa sua collocazione? Certamente, qui siamo gente che costruisce dal poco, lavorando molto, e rimboccandosi le maniche. Adesso poi ho un figlio che piano piano prenderà il mio posto, che è venuto ben volentieri in azienda, che si dà da fare, insomma una impresa che ha un futuro già in atto. L’ambiente attorno come vi vede? E’ un ambiente sano che collabora n per uno sviluppo collettivo. notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:15 Pagina 30 ANLA NOTIZIE CIRCOLO ANZIANI DEL LAVORO ELECTROLUX ZANUSSI • La presentazione e la votazione del rendiconto economico 2009 e di quello preventivo per l’anno in corso, unitamente alla relazione delle attività passate e future del sodalizio: questi i punti all’ordine del giorno dell’assemblea annuale del Circolo anziani del lavoro Electrolux Zanussi. I lavori sono stati ospitati nello stabilimento dell’Electrolux di Porcia e hanno visto impegnati i direttivi delle otto Sezioni del Circolo e dei tre Gruppi aggregati, con i rispettivi organi di controllo. Il tutto in rappresentanza di una associazione che ad oggi conta 4.213 soci con almeno 25 anni di servizio all’interno dei diversi stabilimenti italiani dell’Electrolux ed una serie di iniziative, tra le quali primeggia la collaborazione con diverse scuole della provincia. Nel corso della relazione di bilancio, particolare enfasi è stata data dal presidente, Corrado Cordenons, alla celebrazione del cinquantesimo anniversario dalla Fondazione che si è tenuta, a settembre, all’interno dello stabilimento Professional di Vallenoncello e alla quale assieme alle autorità istituzionali e aziendali è intervenuto il vescovo di Pordenone, Ovidio Poletto. 1 Ospiti di questa assemblea annuale sono stati i dirigenti aziendali e i loro rappresentanti all’interno del Circolo, Massimo Poletto e Dario Pancotto. Quest’ultimo è subentrato all’uscente Claudio Tizianel, andato in quiescenza. A presenziare i lavori degli organi direttivi dell’associazione (v. foto 1 e 2) vi era anche Giorgio Baratella, il nuovo responsabile della produzione lavaggio di Porcia. 2 • Sono riprese “Le testimonianze di lavoro ed organizzazione industriale” da parte delle scolaresche del comprensorio pordenonese, nello specifico erano presenti due classi dell’Istituto “Matiussi” con indirizzo informatico-amministrativo, la 4a Apr e 3a Cig, accompagnate dai proff. Livio Manfrin e Antonio Sorella. La visita è stata organizzata dai soci del Circolo Seniores, con una testimonianza dell’ing. Gianluca Cricchi, responsabile dell’Ingegneria dello Stabilimento, che ha esposto in maniera dettagliata il sistema organizzativo e produttivo delle lavatrici di Porcia. Con l’occasione è stato possibile visitare alcuni reparti dello Stabilimento con le nuove linee completamente automatiche (v. foto 3). 3 30 notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:18 Pagina 31 4 SEZIONE FREDDO SUSEGANA • Presso la mensa aziendale di Susegana, il pranzo sociale del Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Sezione Freddo. 400 i partecipanti che hanno assistito alla premiazione con medaglia d’oro e attestato di fedeltà aziendale del neosocio Bruno Collodel e dei soci che nel 2009 hanno compiuto 80 anni: Felice Angelini, Dino Colladon, Luigi Da Rios, Antonio Lazzer, Odone Michelet, Alfino Zardetto (v. foto 4 e 5). L’ing. Marco Comini, quale rappresentante aziendale, il presidente del Circolo Anziani di Pordenone, Corrado Cordenons, il sindaco del Comune di Santa Lucia di Piave, Fiorenzo Fantinel, il console dei Maestri del Lavoro di Treviso, dr. Giorgio Vidotti, il vicepresidente dell’Anla nazionale Gino Toffoli, e la presidente del Circolo Anziani di Susegana, signora Carla Barazza ringraziano tutti i consiglieri ed i partecipanti che, anno dopo anno, mantengono vivo il Circolo. 5 6 7 • 50 soci del Circolo Anziani del Lavoro Electrolux-Zanussi, Sezione Freddo di Susegana, hanno partecipato tra il pubblico alla trasmissione “Il Milionario” (foto 6), condotta da Jerry Scotti. • La presidente del Circolo Anziani del Lavoro Electrolux-Zanussi, Sezione Freddo di Susegana, Carla Barazza, ringrazia dal canto suo i soci (207) che hanno partecipato alla Crostolata svoltasi presso il locale Campagnola di Mareno di Piave (foto 7). ▲ segue a pag. 32 31 notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 27/04/10 09:51 Pagina 32 ANLA NOTIZIE ▲ segue da pag. 31 SEZIONE ZML INDUSTRIES DI MANIAGO Come da tradizione il Gruppo Anziani della ZML Industries SpA ha ringraziato le “donne” (foto 8) per quanto esprimono in famiglia e in società con un momento conviviale. Non sono mancate le mimose. In rappresentanza dell’Azienda, il direttore amministrativo, Paolo Gaspardo (foto 9) ha portato il saluto della Presidenza aziendale. 8 RINNOVO CARICHE E ORGANIZZAZIONE 9 GRUPPI • ASSOCIAZIONE LAVORATORI ANZIANI PIETRO BERETTA SPA GARDONE VAL TROMPIA (Bs) Presidente Alessandro Moretti; Vicepresidenti Fabrizio Fiocco (vicario), Antonio Coiro; Tesoriere/Economo Giovanni Santoni. • CONSORZIO AGRARIO DI MILANO E LODI MILANO [email protected] Presidente Lorenzo Pagani; Segretario Michele Nicolardi. • SENIORES AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA “SAN GIOVANNI BATTISTA” TORINO Past president Carlo Maria Ferraris; Presidente Gloria Putero; Vicepresidenti Luisa Bincoletto, Piergiorgio Giorcelli; Tesoriere Laura Corbani. • U.I.L.A. – UNIONE INTERAZIENDALE LAVORATORI ANZIANI MILANO –TRIESTE – ROMA [email protected] Presidente Giuseppe Amedeo Tomarelli; Vicepresidenti Itala Baj (Milano), Fulvio Rossit (Trieste) Giuseppe Baglioni (Roma); Segretari Luigi Colombo (generale), Bruno Brait (Trieste), Annita Polzi (Roma); Tesoriere Angela Testori. VARIAZIONI Seniores Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni Battista” di Torino è la nuova denominazione del Gruppo Anziani Ospedale Maggiore San Giovanni Battista. Invariata la sede e relativi recapiti. ANLA PADOVA Un gruppo di nostri soci (accompagnati dal presidente Anla Regione Veneto, Arrigo Pizzolon) ex dipendenti della Magrini Galileo di Battaglia Terme (Pd), il cui stabilimento è attualmente passato in proprietà alla Società Demont, ha visitato i reparti produttivi e di collaudo gestiti dalla nuova Azienda. Una visita di molto interesse, con l’augurio alla Demont per una prospera e positiva espansione dei suoi prodotti. Una foto ricordo (a sin.) era d’obbligo. 32 notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:21 Pagina 33 1 ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA 2 SENIORES SELEX GALILEO • Tour in Sud Africa e Zimbawe per un gruppo di soci Seniores di Firenze, Torino, Nerviano e Palermo. Il viaggio è iniziato con la visita di Cape Town, città che offre moltissime attrattive, da vivere a 360 gradi, in attesa dei Mondiali di calcio (proprio a Città del Capo ci sarà la prima partita dell’Italia!). Un volo interno e siamo arrivati a Mpumalanga, un vero paradiso in terra. Indimenticabile il Blyde River Canyon, terzo al mondo per grandezza, unico per le varietà della vegetazione. Il viaggio è continuato fino alla riserva Shisangeni nel Parco Kruger. Quindi Johannesburg. E infine lo Zimbawe con le Cascate Vittoria. D’obbligo alcune foto di gruppo: 1, davanti al Blyde River Canyon; 2, davanti ad un bao bab nello Zimbawe. 3 • Un numeroso gruppo di soci Seniores di Selex Galileo degli stabilimenti di Firenze e Torino, si è recato alle Terme “Il Baistrocchi” di Salsomaggiore per vivere un fine settimana all’insegna dell’estremo relax con: idromassaggi, massaggi termali, bagno turco, sauna, percorsi rigenerativi e bagni in piscina con acqua termale. Non poteva mancare la foto (3) di una parte del gruppo in accappatoio, in attesa dei massaggi citati. 33 notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:22 Pagina 34 ANLA NOTIZIE 1 SAVIO MARCELLO 2 3 SENIORES AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA “SAN GIOVANNI BATTISTA” Gita in Dalmazia organizzata dal Gruppo Seniores dell’Azienda Ospedaliera “San Giovanni Battista” di Torino. Una foto ricordo era d’obbligo. 34 Auguri di fine anno 2009 e quelli per il nuovo anno 2010 assieme al nostro Consiglio direttivo fatti all’industriale e titolare del prestigioso Gruppo Tessile “Radici” sotto il marchio Itema Group, cioè all’ing. Miro Radici (che appare al centro della foto 1, assieme al nostro presidente Tomaello e all’ing. Lorenzo Cucchetto, recentemente nominato amministratore delegato dell’intero Gruppo Tessile Bergamasco di cui fa parte la Savio di Pordenone). Oltre al nostro Consiglio erano presenti i consiglieri del Gruppo famiglie portatori handicap aziendale Savio (Latin), il Gruppo Montagna Savio (Boer) ed il gruppo Avis aziendale (Zancai). E nella foto 2, il Consiglio del Gruppo Anziani del Lavoro “Savio Marcello” nella sede aziendale (da sin. Campagna, Cover, Tomaello, Taffarel, Zerio, Bone, Greguol, Molent, Pellissetti). Inoltre, viaggio a Brescia (foto 3) per visitare la grande Mostra: “Inca, Origine e mistero delle Civiltà dell’oro”. La mostra percorre le tappe principali di questa civiltà che si è susseguita in Perù dal 1500 a.C. fino all’arrivo degli spagnoli nel 1532. notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:23 Pagina 35 1 GANI ILVA BAGNOLI Festa della donna organizzata dal presidente del Gruppo Gani Seniores del Circolo Ilva Bagnoli, Michele D’Angiolillo (v. foto 1). E ancora, la festa di carnevale organizzata dal Circolo Bagnoli in località Fiuggi (foto 2). 2 SENIORES EX ILSSA VIOLA “GRUPPO MEDAGLIE D’ORO” Dopo la deposizione di omaggi floreali al monumento delle Cascine che ricorda le Medaglie d’Oro scomparse, è seguito (v. foto) l’annuale incontro di primavera del Gruppo che ha festeggiato il 44° di fondazione. Dopo il ricordo dei soci “andati avanti”, il presidente Adolfo Formento Dojot ha svolto una relazione sull’attività del 2009 e sulle prospettive 2010, relazione approvata all’unanimità. Tra le autorità presenti il consigliere regionale Alberto Crétaz, il vicesindaco di Pont-Saint-Martin, ing. Ugo Aluffi, ex dirigente Olivetti, l’avv. Enrico Formento Dojot, maestri del lavoro, consiglieri comunali e rappresentanti di associazioni umanitarie. Ai due soci benemeriti Eraldo Pramotton di Vert-Donnas, e Giacomino Parisio Nicasio, segretario e tesoriere, è stato consegnato il diploma d’onore quale omaggio valdostano per il loro costante attaccamento al Gruppo. Si è anche deliberato di devolvere un’offerta ad associazioni benefiche. 35 notizieanla 30-36:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 14:24 Pagina 36 ANLA NOTIZIE ANLA TOSCANA La prima gita dell’anno (v. foto a sin.) è stata dedicata alla visita della Castelfranco Veneto dedicata a Giorgione, il più enigmatico e misterioso artista del Rinascimento. Con l’occasione il gruppo ha visitato anche Asolo, borgo medievale, perla architettonica del Veneto; Treviso, “città d’acqua”, incantevole ed unica. Ed ancora Cittadella con le sue costruzioni militari medievali meglio conservate d’Europa. CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE DIPENDENTI DEL COMUNE DI PORDENONE Il consueto incontro natalizio del Circolo Dipendenti del Comune di Pordenone quest’anno è stato arricchito con l’interessantissima visita alla mostra “Da Coubert a Monet” nelle sale della Villa Manin di Passariano. Molte le adesioni dei soci che, in tale occasione, hanno potuto anche ammirare sulla piazza Tonda fra le due Esedre della Villa Manin il “gregge più grande del mondo”, con ben 860 pecore realizzate con il coinvolgimento di 86 scuole primarie della Regione FriuliVenezia Giulia. Circa 5 mila bambini insieme a 160 insegnanti, con la collaborazione di 10 mila genitori e 20 mila nonni hanno contribuito alla realizzazione di questo gregge particolare: sagome di legno dipinte e decorate, a grandezza naturale, rappresentanti pecore, caproni e agnellini, rivestite nelle maniere più diverse per tecniche e materiali. E’ seguito poi il pranzo in un agriturismo nelle vicinanze di Passariano; alle signore presenti è stato offerto un omaggio floreale (v. foto). LETTERE, STORIA, ARTE E VIA VIA… Dal 1 al 30 giugno 2010, al Civico l’Acquario di Milano, viale Gadio 2, mostra di pittura dal titolo: “I colori dell’acqua” del nostro socio Roberto Landoni. Ci fa piacere pubblicare la foto di uno dei tanti dipinti esposti. 36 Doc. Ok:Layout 1 23/04/10 12:40 Pagina 1 Associazione Nazionale Seniores d'Azienda READING CLUB Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Validità dell’offerta 2010 RCS RIZZOLI Amica Anna Anna + Amica biennale Bravacasa Abitare Case da abitare Dove Dove Case Dove + Dove Case Il mondo L’Europeo Max Novella 2000 Oggi + ceppo formaggiere Ok la salute prima di tutto Corriere della Sera 6gg Gazzetta dello Sport 6gg € 12,30 . € 17,40 . € 29,70 . € 13,50 . € 45,00 . € 15,00 . € 24,00 . € 13,80 . € 32,10 . € 26,40 . € 43,80 . € 15,00 . € 57,90 . € 39,00 . € 15,60 . € 204,00 . € 204,00 . “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ € 36,00 € 75,00 € 222,00 € 42,00 € 75,00 € 45,00 € 46,20 € 25,20 € 71,40 € 125,00 € 86,90 € 36,00 € 76,50 € 104,00 € 30,00 € 357,00 € 329,00 HACHETTE RUSCONI Gente Gioia Home Auto e Fuoristrada Gente Motori Elle Elle decor Marie Claire Marie Claire Maison Psychologies pocket Riders Autocar € € € € € € € € € € € € “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ € 104,00 € 93,60 € 19,00 € 40,00 € 34,80 € 36,00 € 45,00 € 36,00 € 35,00 € 19,00 € 31,90 € 42,90 EDIZIONI SAN PAOLO Club 3 + regalo Famiglia Cristiana + regalo G baby + regalo Il giornalino + regalo € € € € 31,20 . 19,90 . 9,00 . 18,00 . 11,00 . 12,60 . 15,80 . 12,60 . 14,00 . 9,90 . 14,30 . 21,50 . 22,00 . 86,00 . 19,00 . 66,00 . “ “ “ “ € € € € Per informazioni e adesioni [email protected] Tel. e fax 059/827337 31,20 99,45 48,00 81,60 gli amici della lettura GIUNTI EDITORE Archeologia viva Psicologia contemporanea Art e dossier € 23,10 . € 18,90 . € 37,70 . “ “ “ € 33,00 € 27,00 € 53,90 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO National Geographic € 34,00 . 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Il suo presidente, Vittorio Tabacchi, ha espresso il proprio compiacimento alle aziende del settore che hanno mantenuto, in un momento delicato come è stato il 2009, un costante controllo della situazione riuscendo, nella maggioranza dei casi, a chiudere i bilanci di fine anno meglio di quanto si pensasse. Ha ricordato, inoltre, che la parola chiave del successo italiano in questo specifico campo si chiama innovazione. Innovazione che significa ricerca ininterrotta, scoperta di nuovi materiali, sperimentazione, design. A questo segmento - la ricerca e il design, di vitale importanza per il nostro Paese - il MIDO ha dedicato, nell’ambito della manifestazione, un intero padiglione che ha accolto le aziende più all’avanguardia nella sperimentazione. Della ricerca e dei suoi risultati si avvantaggia tutto l’eyewear, sia gli occhiali da vista che quelli da sole. I fruitori della prima categoria hanno indicato con sicurezza la tendenza preferita per quest’anno, scegliendo gli occhiali “invisibili”, quelli cioè senza montatura, che godono di molte simpatie già da qualche tempo. Due lenti, le vitine necessarie per tenerle insieme e via. Intellettuali, manager, donne di potere, attori, amano questa eleganza discreta, che passa inosservata. All’altra estremità troviamo chi decide per un modo più vistoso di sottolineare la propria personalità e sceglie montature appariscenti, enormi, dai colori decisi, come ha fatto la cantante Arisa, la “candida “ del Fe- OCCHIALI: NOI SIAMO IL PAESE VINCENTE Lo ha confermato il Mido, a Milano stival di Sanremo. Il suo è lo stile “nerds”, cosi viene chiamato e ricorda le secchione dei telefilm degli anni Ottanta e una delle protagoniste, Ugly Betty, che li portava disinvoltamente. Adesso sono strepitosamente di moda. I produttori hanno pensato, inoltre, ad un ampio ventaglio di offerte in grado di soddisfare ogni esigenza. Un rilevante settore dell’eyewear si occupa di montature, e quindi il design sollecitato dai cambiamenti della moda, dal gusto del momento e da altri imponderabili fattori, assume un ruolo importante. Con l’avvicinarsi della bella stagione l’attenzione si sposta, inevitabilmente, sugli occhiali da sole, e come è stato evidenziato dal MIDO, l’Italia è il Paese nel quale si vendono più occhiali da sole che in tutta l’Europa, il 36 per cento del totale. Un mercato fortissimo. Di recente la Commissione Difesa Vista, ha ribadito che l’uso degli occhiali da sole, certificati e di qualità, difende dai raggi UV, può salvare il contorno occhi dalle allergie e da rughe precoci, allontanando persino la cataratta. Ha segnalato altresì che il 42 per cento degli italiani li usa. Il Made in Italy in questo segmento Al MIDO, il salone che raduna ogni anno a Milano ai primi di marzo tutto il mondo che gravita attorno all’occhialeria, erano presenti, dislocati in cinque padiglioni della Fiera Milano Rho, oltre 1.100 espositori di cui il 70 per cento stranieri. Sono stati più di 42 mila i visitatori, provenienti da cinque Continenti, tutti addetti ai lavori. 38 dell’occhialeria da sole è ampiamente presente sul mercato internazionale, griffato dalle più famose Case di Moda. La sinergia vincente si affida al design di stilisti come Armani, Gucci, Versace, Biagiotti, Valentino e via via, e alla realizzazione affidata al top delle aziende del settore, dislocate nel Veneto, ma specialmente nel Cadore, dove l’artigianato dell’occhialeria è nato oltre cento anni fa. Una sinergia vincente che colloca l’Italia ai primissimi posti nella classifica mondiale della preferenza dei consumatori. Le tendenze, per l’estate ormai alle porte, presentano, al di là dei modelli delle grandi griffe, sempre aggiornati, alcune new entry, allineate al trend generale: occhiali grandi, marcatamente da divi cinematografici. Esordisce Lapo Elkan con i suoi “Sever” e, molto attesi dai suoi numerosi fan, ci sono quelli di Madonna, che li ha disegnati insieme agli amici Dolce e Gabbana. Sono grandi, avvolgenti e sexy. Si chiamano MDG e li produce il Gruppo Luxottica. Saranno in vendita da questo mese di maggio e la stessa Madonna sarà la testimonial per il lancio del prodotto su scala mondiale. Le nuove montature si fanno notare per il colore, che può essere rosso deciso o nero, oppure per il design spiritoso, anche a farfalla, per non passare inosservati, ma non mancano montature di carattere più sportivo. Le lenti si dividono in due categorie, o sfumate o rigorosamente scurissime per avvolgere se stessi ■ in un’atmosfera misteriosa. storie di un'italia 39:Layout 1 23/04/10 16:07 Pagina 39 STORIE ITALIA PERFUORI BENE VISTI DA di Igor Uboldi di Elena Grazini IL MONDO DEI DISABILI E COME AIUTARLO Se ne occupa fra gli altri una Onlus marchigiana D a un’esperienza di vita la chiave di volta per tante vite. È questa la storia di Maria Lauri, mamma di una ragazza disabile, che nel 1993 dà vita all’Anffas-Onlus di Grottammare. Tornata nel territorio marchigiano dopo un periodo di lavoro a Milano, Maria Lauri, ben consapevole della diversa realtà del nord d’Italia rispetto al mondo della disabilità, decide di scendere in campo in prima persona. «Grazie all’esperienza acquisita in 30 anni di lavoro presso la casa farmaceutica Angelini dove, oltre alla professionalità, mi hanno trasmesso il rispetto per chi è in difficoltà», racconta Maria Lauri, che ricopre il ruolo di presidente dell’Anffas-Onlus di Grottammare, «ho sentito da subito il bisogno di confrontarmi con i genitori di quei ragazzi che allora iniziavano ad affacciarsi al mondo della scuola con l’impellente necessità di perorare i diritti delle persone con disabilità». Da lì nasce un gruppo di genitori di ragazzi disabili che iniziano a riunirsi con l’obiettivo di voler cambiare la situazione territoriale e la volontà di rispettare le leggi nazionali, essendo propositivi nei confronti degli Enti Locali. Anffas-Onlus, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, è una grande associazione di genitori, familiari ed amici di persone con disabilità che opera da 50 anni, fondata a Roma il 28 marzo 1958 da un gruppo di genitori radunati attorno a Maria Luisa Ubershag Menegotto, mamma di un bambino con disabilità. Attualmente è presente nel territorio nazionale con 182 associazioni locali, 17 organismi regionali e 60 enti autonomi. «Nella nostra realtà di Grottammare abbiamo realizzato tante iniziative tra cui il Progetto Durante e Dopo di noi, Comunità Socio Educativa Riabilitativa di Ripatransone e di Grottammare per persone disabili prive di sostegno familiare (Co.S.E.R.), che prevede periodi di sollievo alle famiglie con brevi soggiorni per la persona disabile, il tutto grazie ad un équipe di educatori della Cooperativa Sociale Anffas Servizi Piceno, dando ottimi risultati anche nell’assistenza domiciliare», spiega la presidente Maria Lauri. «Inoltre abbiamo avviato il SAI? Servizio Accoglienza e Informazione, sportello aperto a tutto il territorio, rivolto a tutte le famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale, a chi la rappresenta (famiglia, tutore o amministratore di sostegno) e a quanti vivono il disagio della disabilità». Tra le molteplici attività di Anffas-Onlus di Grottammare ([email protected]) anche il presidio ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale, il trasporto dei disabili, i laboratori ludico-occupazionali, le attività sportive e di tempo libero, l’inserimento lavorativo attraverso la Cooperativa Sociale “Il Faro del Piceno” che produce ortaggi biologici e piante officinali, ed infine la promozione dell’Associazione e delle attività svolte per sensibilizzare sempre di più il territorio. «Tutto questo è stato possibile concretizzarlo grazie agli Enti Locali che hanno collaborato, alle Fondazioni di importanti banche e ai benefattori», conclude la presidente Lauri. «Al momento il nostro obiettivo è quello di completare una Comunità alloggio per gravissimi tecnologicamente all’avanguardia, perseguendo con tenacia e convinzione lo scopo di ■ offrire qualità alla vita delle persone disabili». 39 Intervista 40-41:Layout 1 27/04/10 09:55 Pagina 40 STORIE di Marco Delpino L’INTERVISTA O ltre trenta, tra incontri e presentazioni, in un anno in tutta Italia. E numerosi e prestigiosi attestati di riconoscimento, tra cui il Premio Internazionale “Golfo del Tigullio” a Santa Margherita Ligure nel luglio dello scorso anno e il recente premio alla carriera (anche per il giornalismo) al “Molinello” di Rapolano Terme (ideato dalla scrittrice Nicla Morletti). Arrigo Levi, a coronamento di una carriera intensa e fortunata, nel “tour” di presentazioni del suo recente libro: “Un paese non basta” (edizioni “Il Mulino”) non si è risparmiato, a dimostrazione che davvero un Paese non può bastare a fare la biografia di un personaggio, soprattutto se il racconto diventa anche una “biografia della storia”. Se poi accade, come nel libro in questione, dove la prosa è vivissima, anche il “contesto” assume quasi il ruolo del vero “personaggio” da scoprire. E a Rapolano Terme, nell’accogliente “bomboniera” del “Teatro del Popolo”, forse anche per stemperare l’atmosfera, Levi ha esordito con un ricordo leggero, di quando lui, provetto ballerino di tango, ballò al Teatro “Parioli” di Roma, al “Costanzo Show”, con Katia Ricciarelli: «Poiché tutti i palchi dei teatri sono in pendenza, quella volta rischiai di finire in mezzo al pubblico delle prime file». Un’autobiografia, dunque, che mette in risalto l’esperienza cosmopolita che ha segnato la vita di Arrigo Levi che, nel libro, parte descrivendo come è diventato (per caso) giornalista, a cominciare dall’infausto anno delle leggi razziali mussoliniane, poi scorrendo a ritroso la storia di famiglia, dal crepuscolo del Ducato di Modena al XVI secolo, ritornando agli anni Trenta. Parla del nonno, di un trisavolo, del ARRIGO LEVI Le tante patrie di un testimone del Novecento padre, ma anche della città di Modena, dei suoi monumenti, fino a Villa Emma, rifugio degli ebrei scampati alla furia nazista: «Queste furono le mie radici: ebraiche, italiane, modenesi». «In origine», racconta, «il titolo (un altro libro è già in cantiere, pronto per la stampa, dedicato alla vita del presidente Ciampi) doveva essere: “Come diventai giornalista”: un sereno reincontro con le mie origini, un racconto intessuto di riflessioni e ricordi, un modo per rievocare il mondo felice della mia giovinezza, trascorsa in un’agiata famiglia della borghesia ebraica modenese. Quindi le peripezie subite a causa della pre40 sa del potere del fascismo, le leggi razziali, l’emigrazione in Argentina, la “querida” Buenos Aires dove la mia famiglia si era rifugiata e dove iniziai gli studi universitari e la carriera giornalistica come collaboratore di “Italia libera”. Ma poiché la memoria ci porta sempre dove vuole il cuore, ecco che, attraverso le pagine di questo “diario” in cui ritesso la tela della mia formazione itinerante, di Paese in Paese, ho riflettuto sulla fede, sui totalitarismi, sulla tragedia della Shoah, e ho consegnato al lettore qualche immagine del “secolo breve” che ci siamo lasciati alle spalle». Dal libro emergono, in tal modo, Intervista 40-41:Layout 1 22/04/10 12:55 Pagina 41 tutti gli apporti e le esperienze che hanno formato Levi. Ma anche la storia incede, alternata e frammista, alle riflessioni sulla politica e ai racconti di vita. E quando Levi racconta di come entrò nell’esercito d’Israele proprio durante il conflitto del 1948, il racconto diventa appassionante, sino a descrivere nei minimi dettagli gli spostamenti della sua compagnia nel territorio desertico del Medio Oriente, in cui ogni gola, ogni montagna ha echi di racconti biblici. «Rientrato in Italia, mi sono poi trasferito a Londra, dove ho lavorato presso la BBC. Successivamente sono stato corrispondente del quotidiano torinese “Gazzetta del Popolo”, mentre dal 1953 al 1959 ho inviato le mie corrispondenze da Roma al quotidiano milanese del pomeriggio “Corriere d’Informazione”. Nel 1960 sono stato spedito a Mosca, come corrispondente del “Corriere della Sera”. Quindi sono passato alla Rai, dove ho condotto il Telegiornale fino al 1968 (e fu questa un’innovazione, in quanto fino ad allora i telegiornali erano “letti” da speaker professionisti e non da giornalisti). Nel 1969 sono tornato alla carta stampata, collaborando alla “Stampa” e al “Times”, dove curavo una rubrica di problemi internazionali. Quindi ancora al “Corriere della sera” e, infine, dal 1998, consigliere per le relazioni esterne del Quirinale con Carlo Azeglio Ciampi prima e oggi con Giorgio Napolitano». A Torino, Levi fu direttore de “La Stampa” negli anni bui del terrorismo: «Abitavo in piazza San Carlo, vivevo sotto scorta, ma l’obiettivo della violenza fu un amico e collega». E qui il ricordo va a Carlo Casalegno, giornalista ucciso dai brigatisti rossi nei cosiddetti “anni di piombo”. Levi ha inoltre legato il suo nome a molte trasmissioni televisive, in gran parte realizzate per la Rai. Tra Accanto, il suo recente libro “Un paese non basta”. Sotto, Arrigo Levi (al centro) festeggiato a Rapolano Terme, al Premio “Il Molinello” da amici scrittori, tra cui Michela Murgia, Ugo Riccarelli e Nicla Morletti. In apertura, un primo piano di Arrigo Levi alla “Tigulliana” di Santa Margherita Ligure queste “Gli archivi del Cremlino” e “C’era una volta la Russia” (in collaborazione con Raffaello Uboldi). Ma sono soprattutto le doti di equilibrio e di pacatezza, di laicità e di tolleranza le qualità che meglio esprimono la cultura ebraica da cui Levi proviene: «Vivere in molti Paesi non vuol dire non amarne nessuno, ma amarli tutti e sentirli tuoi: io sono italiano, argentino, inglese». In primo piano, naturalmente, l’essere ebreo: «È la componente più importante della mia personalità». E in questa “caratteristica genetica” risiede il rispetto dello straniero, di chi è stato costretto a lasciare la terra e la 41 casa per andare a vivere altrove. Ecco, dunque, il monito: mi arrabbio quando vedo crescere xenofobia e intolleranza. Noi italiani siamo stati emigranti; come possiamo dimenticarlo?». E citando la Bibbia: «Ama il tuo prossimo come te stesso: sono insegnamenti che hanno migliaia di anni, stanno alla base della nostra civiltà; non possiamo metterli in un angolo». Da buon giornalista, Levi è stato testimone di una lunga e apprezzata carriera, ma nel suo libro ha preferito dare spazio agli eventi, che ora sono storia, ma che allora furono un palpitante “oggi” da raccontare ■ con grande passione. personaggi 42-43:Layout 1 22/04/10 12:14 Pagina 42 STORIE di Martine O. Belhadi I l 24 gennaio del 1920, di sabato, novant’anni da oggi, uno dei grandi pittori del ‘900, l’italiano Amedeo Modigliani, muore a Parigi, all’ospedale della Charitè, per una meningite tubercolosa. Una sua mostra, organizzata da Leopold Zborowsky a Londra, alla Galleria Hill, ha appena conosciuto un grande successo, il che significa che Modigliani, per gli amici Modì, è forse un artista maledetto, dedito all’alcool, ma non un artista in bolletta, come tanti altri in quegli anni tormentati. Oltrettuto ha trovato la donna che fa per lui, Jeanne Hébuterne, una giovane allieva dell’Accademie Colarossi, che gli ha anche dato una figlia, Giovanna, nata il 29 novembre del 1918, nei giorni subito seguenti il chiudersi del primo conflitto mondiale. Ed è Jeanne a non ritenere che si possa continuare a vivere senza di lui. Si uccide gettandosi dalla finestra del quinto piano della casa dei suoi genitori. Era di nuovo incinta di otto mesi. Chi voglia portare un fiore sulla loro tomba li può trovare nel cimitero del Pére Lachaise dove entrambi PERSONAGGI DEL PASSATO MODIGLIANI Accanto, “autoritratto” del 1919; è l’unico autoritratto dipinto dall’artista, realizzato poco prima di morire • Uno dei più grandi artisti del ‘900 • Non sempre riconosciuto come tale in vita • Con accanto una donna incapace di sopravvivere senza di lui sono stati seppelliti. Pittore, e inoltre scultore, Modigliani aveva fatto riparlare di sé in tempi relativamente recenti per il presunto ritrovamento di alcune sue opere in pietra in un canale di Livorno dove l’artista, scontento del risultato, le avrebbe gettate. I critici più illustri le avevano accreditate come delle sculture in assoluto di Modigliani. In realtà le avevano eseguite alcuni ragazzi, per scherzo, utilizzando strumenti da taglio contemporanei, e gettandole in seguito nel canale. Scoperta la verità dei fatti l’impresa che produceva simili strumenti ne ha approfittato per farsi pubbli- cità con un manifesto per strada dove si diceva: “Con B. and D. si può”, anche realizzare dei falsi che sembravano opere d’arte. Era nato nel luglio del 1884. Nel seno di una famiglia ebraica livornese, in una città – Livorno – che per crescere aveva accolto i reietti di ogni altro Paese e luogo, fra questi gli ebrei cacciati dalla Spagna, quartogenito di Flaminio Modigliani ed Eugénie Garsin. Undici anni dopo, nel 1895, si ammala di pleurite, un male che si porterà dietro per tutta la vita, nel tempo quando non esiste quel rimedio miracoloso che si chiama penicillina. La 42 salute cagionevole non gli impedisce al momento di proseguire gli studi presso un liceo di Livorno, pur interrompendoli tre anni dopo a causa di una grave forma di tifo. Guarito, nel 1898 inizia a frequentare lo studio dell’artista livornese Guglielmo Micheli. Nel 1901 tuttavia si ammala di tubercolosi ed è costretto ad un lungo periodo di cure e di riposo. Convalescente, viaggia con la madre, visitando Napoli, Amalfi, Capri, Roma e Firenze. E’ il 1902, Modigliani si iscrive alla Scuola di Belle Arti a Firenze. Qui conosce e approfondisce la pittura degli impressionisti italiani, i personaggi 42-43:Layout 1 22/04/10 12:15 Pagina 43 A sin., “Testa” (1911ca). In basso, “Lèopold Zborowsky” (1918), e “Jean Hèbuterne” (1918) cosiddetti “macchiaioli”, col loro capofila, Giovanni Fattori. 1903: si trasferisce alla Scuola di Belle Arti di Venezia. Qui incontra l’artista Ortiz de Zàrate che lo introduce alle nuove tendenze dell’arte europea, e non solo, facendogli conoscere l’opera di Cèzanne e di Van Gogh, e per altro verso la grande scultura africana. E’ nel corso del soggiorno veneziano che Modigliani comincia ad elaborare il suo stile originale, dove non sono estranee la lezione del ‘200 senese - nelle forme filiforme ed allungate – il ricordo dei “macchiaioli”, e la conoscenza della scultura di Benin (oggi Nigeria). Si reca in Inghiterra, e nel 1906 a Parigi. Qui conosce il mercante d’arte Paul Alexandre che gli affitta a sue spese uno studio a Montmartre. Nel 1908 espone al Salon parigino degli Independents. L’anno seguente incontra lo scultore Brancusi. E’ l’inizio di una grande amicizia, che induce Modigliani a darsi sul momento unicamente alla scultura. Conosce anche Jacques Lipchitz, Augustus John e Jacop Epstein, esponendo al Salon d’Automne sette sculture. La critica gli è favorevole. Modigliani ritorna tuttavia alla pittura, dipingendo numerosi ritratti, tra cui quello del suo mecenate, Alexandre. Nel 1913 stipula con il mercante d’arte Chèron il suo primo contratto di lavoro, passando in seguito, sempre con un regolare contratto, nella scuderia – si fa per dire – di Paul Guillaume. E’ diventato amico anche del pittore Soutine, col quale lavora nell’atelier al numero 216 del Boulevard Raspail. E’ il momento in cui si dedica interamente alla pittura come sola forma di espressione. Entusiasta di lui è il poeta polacco in esilio, Zborowsky, che dedicherà tutto il suo tempo e le sue risorse finanziarie per far conoscere e apprezzare l’opera di Amedeo Modigliani. E’ Zborowsky a organizzargli una prima esposizione personale alla Galleria Berthe Weill dove Modigliani espone dei nudi. Ma la mostra viene chiusa il giorno stesso dell’inaugurazione per “oltraggio al pudore”. 1918, sempre a causa della sua salute malferma, “Modì”, in compagnia di Jeanne Hébuterne, soggiorna a Nizza e a Cognes dove dipinge quattro paesaggi, i soli della sua carriera. In questo stesso anno, in novembre, gli nasce la figlia Giovanna. Nel maggio del 1919 è a Londra, per la mostra alla citata Galleria Hill che si risolve con successo. Ma il male sta nuovamente per coglierlo. Trasportato all’ospedale della Charitè all’alba del 22 gennaio entra in coma e muore senza avere ripreso conoscenza. Di lui rimangono delle opere – non molte – unanimemente giudicate dei ca■ polavori dell’arte del ‘980. Convenzioni 44-45:Layout 2 23/04/10 15:05 Pagina 44 VADEMECUM AMATORI TOUR OPERATOR Cataloghi "CROAZIA, Slovenia, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Albania 2010" e "REGIONE MARCHE" SOGGIORNI e SERVIZI a TERRA sconto 8% a tutti i soci A.N.L.A. Prenotazioni individuali dal 01.01.2010 al 31.12.2010. Tel. 071 56216 - Fax 071 206382 e-mail: [email protected] www.booking.amatori.com AMATORI AGENZIA MARITTIMA Traghetti ITALIA / CROAZIA Da Ancona per Spalato e Zara e da Bari per Dubrovnik BIGLIETTERIA JADROLINIJA sconto 10% ai soci A.N.L.A. 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Il Grand Hotel Nuove Terme offre ai suoi graditi ospiti diversi servizi tra cui: 142 camere, elegantemente arredate in stile classico, il Ristorante "Le Fontane" rivolto sia a chi soggiorna in Hotel che alla Clientela esterna, un bar storico con decori ed affreschi originali dell'epoca e spazi congressuali che possono ospitare fino a 270 persone. Il vero fiore all'occhiello è la Beauty Farm, che si estende su quasi 1000 mq ed è dotato di piscina termale, due saune, un bagno turco, un solarium e sette cabine per trattamenti di bellezza e massaggi. Sconto del 12% per i Soci Anla sui prezzi di listino. Non verrà calcolata la riduzione su offerte e/o soggiorni nei week-end. Viale Torino, 2 - 18013 Diano Marina (Im) Italy Tel + 39 0183 495479 - Fax + 39 0183 496123 sito: www.palacediano.it e- mail: [email protected] L’Hotel dispone di 46 camere tutte con aria condizionata, cassaforte, balcone, asciuga capelli e TV sat. Bar con dehors, ristorante con menù a scelta, prima colazione a buffet. 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Convenzioni 44-45:Layout 2 23/04/10 15:06 Pagina 45 NUOVE CONVENZIONI Via Pietro Nenni, snc - 75020 Marina di Nova Siri (MT) tel. +39 0835 536900 - fax +39 0835 536505 sito: www.imperialehotel.it e-mail: [email protected] L’HOTEL IMPERIALE nasce dalla storia della grande Villa Imperiale di Ciglio dei Vagni, il monumento antico più noto di tutto il territorio di Nova Siri. Dispone di trentuno camere, fra le quali una meravigliosa Suite esclusiva, completa di tutto quanto possa rendere gradevole il Vostro soggiorno: telefono, TV, frigobar e climatizzatore, alcune camere sono dotate anche di idromassaggio. Il ristorante è utilizzato anche come sala ricevimenti e sala matrimoni. Garage L'albergo dista dal mare circa 1 km con spiaggia privata convenzionata raggiungibile con auto propria, a piedi o con navetta comunale. E’ inoltre adibito ad ospitare anche anziani autonomi a tempo indeterminato con servizio 24 ore. Raggiungibile da Nord e da Sud tramite la S.S. 106 Jonica fino a Marina di Nova Siri, a due passi dalle invidiate acque dello Jonio, è il luogo ideale per fermarsi e ripartire in assoluta tranquillità per le escursioni nei dintorni di Nova Siri, oppure verso Tricarico, Vaglio, Venosa, Grumento Nova, Sibari e Crotone. Per chi desidera una vacanza sportiva è possibile praticare la vela, il windsurf, la canoa e la pesca, come pure le immersioni subacquee. Tariffe soci Anla: camera doppia 75,00 anzichè 85,00; camera doppia uso singola 51,00 anzichè 65,00. Le tariffe sono da intendersi per camera, per notte e prima colazione a buffet. SITO: WWW.MARIBELHOTEL.IT E-MAIL: [email protected] Loc. Campo Carlo Magno, Via Pian dei Frari, 11 - 38086 Madonna di Campiglio (TN)- tel 0465/443085 Il Maribel Hotel a tutto relax che fa della sua posizione decentrata un vero plus: immerso nel bosco di Campo Carlo Magno, dirimpetto a piste da sci, golf, fondo ed impianti da sci. Facile e comodo da raggiungere. Collegato con il centro del paese e con gli impianti di risalita (campi scuola di Carlo Magno a 100mt, telecabina Grostè -collegata a tutti gli altri impianti- a 300mt) con navetta privata ad uso esclusivo dei nostri ospiti. A 50 mt dalle piste di fondo di Campo Carlo Magno e affacciato sul campo da golf d’estate. Ai soci Anla si pratica il 10% di sconto sui prezzi di listino. CAMPEGGIO BELLA ITALIA S.P.A. Via Bella Italia n.2 - 37019 Peschiera del Garda - Verona Tel +39 045 6400688 - Fax +39 045 6401410 sito: www.camping-bellaitalia.it e-mail: [email protected] Il Camping Bella Italia è un grande e piacevole campeggio, ricco d’ombra e direttamente sul lago di Garda. Comodamente situato a pochi passi dal centro di Peschiera, il camping Bella Italia vi ospiterà in un ambiente naturale gradevole, ricco d’ampi spazi verdi e affacciato su un lungo chilometro di spiaggia ghiaiosa. Nel Camping troverete sistemazioni di vario genere che sicuramente soddisferanno ogni vostra particolare esigenza: dagli appartamenti, ai bungalow; dalle case mobili alle piazzole attrezzate; dagli chalet alla ristrutturazione rustica; una varietà tra cui potrete facilmente individuare il vostro ambiente ideale. Abbiamo pensato a tutto: soluzioni per famiglie composte da 4 o 6 persone, perfettamente arredate ed attrezzate, sia all'interno che all'esterno, anche con parcheggi privati. Tra le attività sportive ricordiamo la canoa, Wind-surf, Beach-volley, Basket, Calcio, Tiro con l'arco, Bocce, Tennis, Body fittness, Acqua-gym. Attività Mini club (4-10 anni) corso di cucina, scuola di circo, scuola calcio, corso di aquiloni, caccia al tesoro, mini show... e tante altre simpatiche attività! Ai soci Anla si praticano sconti sui prezzi di listino. sport nuara 46-47:Layout 1 22/04/10 15:33 Pagina 46 ATTUALITA’ SPORT di Ettore Nuara ALESSANDRA SENSINI E IL WINDSURF Vuole ripresentarsi alle Olimpiadi di Londra e ha molte carte per figurare bene A ncora non è giunto il tempo per Alessandra Sensini, 40 anni, di Grosseto, di abbandonare l’attività agonistica. Vuole presentarsi alle Olimpiadi di Londra 2012, la sua quinta Olimpiade, anche per sfidare se stessa. Il suo palmares, per quanto riguarda il windsurf categoria RSX (prima Mistral) è ricco di onorificenze, di attestati di elogio, di coppe mondiali ed europee, ma quelle che primeggiano sono le medaglie conquistate alle Olimpiadi: una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta e di Atene, una medaglia d’oro a Sidney, e una d’argento alle Olimpiadi di Pechino. Questa campionessa dagli occhi azzurri e dal fare sbarazzino in questo momento è ancora più entusiasta, perché è entrata a far parte del club azzurro del Circolo Canottieri Aniene di cui è presidente Giovanni Malagò e dove c’è la nuotatrice olimpionica e mondiale Federica Pellegrini. Alessia Sensini si è subito ambientata e ci pare di capire che ama questo Circolo, non certo però con l’intensità e la passione che ha per il mare che l’ha adottata sin da bambina. Lei con il suo windsurf il mare lo cavalca pur rispettandolo, come se fosse un puledro tenero e accondiscendente, ma nello stesso tempo bizzarro, estroso, imprevedibile. «Dopo tanti anni di attività», afferma Alessandra Sensini, «so capire i suoi umori, so assecondare la bonaccia e le bizzarrie del vento. Però il mare lo rispetto, fa parte della mia vita e della mia natura. Ecco, quindi, il motivo per cui ho rimandato per qualche anno l’abbandono dell’attività sportiva, anche dopo tante soddisfazioni». «Ho riflettuto a lungo», continua Alessandra, «ho fatto un esame generale, analizzando le moti46 vazioni, il mio stato di salute e tante altre cose. Ho deciso: mi sento bene, il mio fisico reagisce ancora con forza guidando il windsurf, e poi sono animata da amore, entusiasmo e passione per questo sport. Tesserandomi con il Circolo Canottieri Aniene vi è una motivazione in più: è una grossa spinta, perché è un modo di vivere lo sport in maniera diversa da come l’ho vissuta io e poi sono circondata da atleti veri. Che mi aiutano e mi stimolano nello stesso tempo. Ecco quindi affrontata un’altra sfida: vediamo come va a finire». Al Circolo Aniene la preparazione atletica, a Grosseto o in altre località marine l’impegno in mare con il windsurf. Pensa di conquistare una medaglia a Londra? «Lo spero tanto anche se ci saranno grandi difficoltà. Dovrei gareggiare con atlete giovani e soprattutto agguerrite sport nuara 46-47:Layout 1 22/04/10 15:34 Pagina 47 come le spagnole, le polacche, le francesi e l’eterna mia rivale, l’irlandese, che ha la mia stessa età». Se lei dovesse fare l’istruttore di windsurf, cosa consiglierebbe ad un giovane o ad una giovane che intenda praticare questo sport? «Sicuramente è uno sport che consiglio perché è uno sport completo, è uno sport, fra l’altro, all’aria aperta, divertente, a contatto con la natura, e poi è anche una passione, un gioco. Gli elementi sono sicuramente intanto di avere una buona coordinazione, però prima di tutto di avere un buon feeling con il mare, perché praticamente sei in un elemento dove non devi avere paura, però devi conoscerlo, devi saperti muovere. Quindi, sentirsi a proprio agio, questo è sicuramente importante. Ovviamente, farlo attraverso una scuola di vela riconosciuta ed autorizzata dalla Federazione Italiana Vela, perché comunque ti dà la sicurezza di avere degli istruttori qualificati e delle persone in grado, appunto, di insegnarti come stare in mare». Come nasce la sua passione per il windsurf? «Nasce per caso. Mio padre era un appassionato di mare e così anche le mie tre sorelle, e quindi abbiamo sempre praticato sport acquatici. Dopo aver fatto un po’ di basket, il windsurf mi ha dato la possibilità di organizzarmi da sola. Di essere libera e senza condizionamenti. Devo dire che ho avuto il sostegno di tutta la mia famiglia. Con il prosieguo dell’attività e con l’accavallarsi degli avvenimenti in tutto il mondo, sono sempre più maturata dal punto di vista psicofisico e sportivo tanto da raggiungere traguardi prestigiosi, che da “giovane” non mi sarei mai attesa». Qual è stato il sogno che ha coltivato da ragazza? «Arrivare a disputare una Olimpiade, piazzarsi ai primi posti. Il sogno si è avverato». Come definirebbe il windsurf? Affascinante, eccitante, elegante o sensuale? «Tutte queste aggettivazioni: su una tavola, in mare, con movimenti ora forti, ora sinuosi, ora carezzevoli imponi il tuo stile e la coordinazione del tuo corpo ne risalta ancora di più». Come si diventa campioni di windsurf? «Siccome è una scelta di vita devi dedi47 care a questo sport tutto il tuo tempo. Allenarsi, allenarsi con ostinazione, cercando di crescere, di mettersi in gioco e di migliorarsi sempre». Al di fuori dello sport quali interessi ha? «Mi piace leggere, vedere un film, trascorrere ore piacevoli con gli amici. E poi dedicarmi agli altri». In che senso? «Nel senso di aiutare quelli che sono meno fortunati, i giovani che intendono affrontare le difficoltà di uno sport. E non è tutto. Ho un progetto con la Provincia di Grosseto per promuovere lo sport della vela lungo la costa romana. Nel mio privato poi ho degli investimenti da seguire; ho l’impegno di occuparmi del negozio di articoli da regalo che gestisce mia sorella Paola (un altro negozio lo conducono le altre mie due sorelle e vendono articoli di arredamento). I negozi sono il frutto del lavoro di mio padre che ha voluto costruirci un avvenire. Lo sport che io pratico dà soddisfazioni, ma non certo danaro. Qualcosa però ho portato in casa». Qual è il futuro di Alessandra Sensini? «Non lo so. Il mio futuro comincerà dopo le Olimpiadi di Londra 2012». Ma non pensa di formare una famiglia sua? «Non ne ho avuto il tempo. Da 28 anni sono in giro per il mondo. Per il momento cavalco il mio mare, salgo sulla mia tavola, conosco nuove genti, nuovi Continenti». E tra le Nazioni visitate chi l’ha impressionata di più? «L’Australia. Mi è rimasta nel cuore, ci vivrei volentieri». Timdamente entriamo nella sua intimità. Ecco, un torto d’amore se lo lega al dito? «Non sono né rancorosa, né vendicativa. Però un torto d’amore ti fa soffrire». E’ capace di perdonare? «Senz’altro». Lascia eredi nel suo sport, il windsurf? «Due ragazze molto giovani: Flavia Tartaglini di Ostia e Laura Linares di Marsala. Sono molto in gamba e stanno crescendo bene anche a livello internazionale». ■ sport tucci 48-49:Layout 1 27/04/10 12:09 Pagina 48 di Riccardo Tucci jr ATTUALITA’ SPORT Q uarta finale negli ultimi cinque anni: questo è l’incredibile traguardo raggiunto dalla nazionale italiana di tennis femminile. Un risultato che rende giustizia solo in parte al dominio incontrastato che la squadra azzurra esercita in questo sport e al positivo lavoro svolto da Corrado Barazzutti. Se n’è accorta anche la Repubblica Ceca annichilita da un perentorio 5 a 0 in semifinale. Sono bastati i primi tre singolari alla selezione italiana per aggirare l’ostacolo, superato grazie soprattutto a Flavia Pennetta che ha portato a casa il punto decisivo battendo la Kvitova 7-6 6-2. Una partita sulla carta scontata perché la ventenne ceca non vinceva un match sulla terra battuta dallo scorso luglio e in questa stagione si era cimentata sulla superficie lenta soltanto nel recente torneo di Barcellona, dove si era arresa subito alla connazionale Iveta Benesova. Eppure la tennista brindisina ha sofferto, lasciando con il fiato sospeso le oltre cinquemila persone che assiepavano il Campo Pietrangeli e le compagne che a bordo campo non hanno mai smesso di incitarla. La paura arriva a metà del primo Flavia Pennetta conquista il punto decisivo. In basso, il giro d’onore delle atlete italiane e la gioia di Corrado Barazzutti LE RAGAZZE D’ORO DEL TENNIS ITALIANO set, quando Flavia è sopra 4-1. La ceka recupera un punto, Flavia al servizio fatica a portarsi sul 5-2 e, quando potrebbe chiudere il set, spreca tutto facendosi rimontare fino al 5 pari. Attimo di panico, Flavia si innervosisce. Lunghi e contrastati i due game che riportano le due giocatrici sul 6 pari, pronte per il tie break. Qui la Pennetta prende fortunatamente in mano la situazione e chiude il set. Il tie break vinto fa sì che il resto della partita diventi una passeggiata, perché la Kvitova inevitabilmente subisce il colpo psicologico per aver ceduto quel parziale. E così la nostra numero 1 vola sul 6-2 e chiude anzitempo la contesa. La festa si completa poi con la vittoria nel singolare di Sara Errani che ha battuto la Hradecka col punteggio di 6-4 6-2 e con il facile successo nel doppio. Motivo d’interesse era il record personale di Roberta Vinci che avrebbe dovuto tentare di raggiungere la sedicesima vittoria di fila (senza nessuna sconfitta) nel doppio di Fed Cup, successo che le avrebbe permesso di eguagliare l’attuale detentrice di questo record, l’indonesiana Angelique Widjaja. Non essendo però in condizioni fisiche ottimali, il suo posto è stato preso da Francesca sport tucci 48-49:Layout 1 27/04/10 12:10 Pagina 49 Schiavone che comunque non l’ha fatta rimpiangere. E alla fine è arrivato anche il giro d’onore e la meritata standing ovation che il pubblico del Parco del Foro Italico ha tributato alla formazione italiana e a Corrado Barazzutti: «Gli applausi sono tutti per le ragazze - le parole del capitano - hanno scritto un’altra pagina storica e passeranno degli anni per ritrovare un gruppo così. Formano davvero una grande squadra». E ora la finale, che riproporrà la stessa avversaria del 2009: gli Stati Uniti infatti hanno battuto la Russia 3-2 nella semifinale e proveranno a vendicare la vittoria azzurra dell’anno scorso a Reggio Calabria. A Birmingham, in Alabama, gli Usa hanno conquistato il punto decisivo del 3-2 grazie al doppio e stavolta giocheranno in casa la finale, in programma il 6 e il 7 novembre. A tal proposito è chiaro che uno dei grandi interrogativi di questi giorni è se le sorelle Williams, che finora hanno snobbato la competizione, verranno a giocare l’ultimo atto perché è chiaro che la loro eventuale presenza sposterebbe e di molto gli equilibri del match. Al momento è troppo presto per saperlo, anche se le ultime dichiarazioni di Serena lasciano intuire la volontà di esserci. Comunque vada e a chiunque spetterà l’onore di sfidare le ragazze italiane, la certezza è che dall’altra parte troverà un gruppo affiatato e difficile da sconfiggere. Non bisogna dimenticare infatti che le nostre ragazze hanno battuto la Francia 5 a 0, hanno battuto la Russia 4 a 1 e la Repubblica Ceca 5 a 0. Per un gruppo così tutto è possibile, anche battere gli Stati Uniti e conquistare così la seconda vittoria di fila in Fed Cup. Un risultato che qualora arrivasse potrebbe finalmente riscrivere in positivo la storia del tennis italiano. ■ C ONVENZIONE A NLA B ANCA S ELLA • I servizi agevolati possono essere utilizzati presso... • gli sportelli presenti sul territorio nazionale • con Internet Banking (è un servizio che permette di gestire i propri risparmi da casa, dalla sede di lavoro o da qualsiasi postazione Internet. E’ uno sportello a disposizione 24 ore su 24 senza limiti di orario e problemi di tempo. E’ completamente gratuito e dà la possibilità di gestire il proprio conto a 360°). • con Banca Telefonica al numero verde 800.328.328 (per consultare o dare disposizioni di operazioni bancarie sul proprio conto tramite telefono). –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– LE CONDIZIONI CONTO RISERVATE AI SOCI SONO: TASSO CREDITORE ........................................................ 0,25% lordo Spese tenuta conto ............................................€ 26 forfettarie annue Spese fisse di chiusura...............................................................gratuite Numero illimitato di operazioni ................................................gratuite Recupero bolli nella misura di legge.................... nella misura di legge Valuta versamenti .........................................................................0/1/4 (stesso giorno per contanti e assegni tratti e versati su conti della succursale e assegni circolari emessi da Banca Sella - 1 g. lavorativo per assegni circolari altre banche - 4gg lavorativi per assegni su piazza e fuori piazza) Eventuale tasso debitore annuo .................................................12.00% Carte di debito ...........................................................................gratuita PRELIEVO CONTANTE SU SPORTELLI AUTOMATICI CON CIRCUITO BANCOMAT (VALIDO SU TUTTI GLI ISTITUTI BANCARI DEL TERRITORIO NAZIONALE) ......................................................GRATUITO Prelievo contante su circuiti internazionali .................................€ 3,87 Carta di credito ........................................................Sella.it da € 12,91 personalizzabile sul sito o carta Visa/Mastercard a € 30,98 Anticipo contante su circuiti internazionali ................4% sul prelevato ......................................................................................minimo € 5,16 Pagamento utenze con addebito permanente ............................gratuito Costo bonifico effettuato tramite succursale e/o Banca telefonica ....€ 1,00 Costo bonifico effettuato tramite Internet .......................................€ 0,60 Libretto assegni .........................................................................gratuito Estratto conto scalare trimestrale.................................................€ 1,70 Canone Internet Banking...........................................................gratuito Canone Banca Telefonica ..........................................................gratuito ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Per l’apertura del conto telematico e per avere ulteriori informazioni è necessario telefonare al n. verde 800.142.142 precisando che si vuole usufruire della convenzione Anla Novità sulle condizioni riservate ai soci 49 scienza e tecnica 50:Layout 1 22/04/10 15:38 Pagina 50 ATTUALITA’ Le prime osservazioni in Colombia. Ma anche l’Etna è interessato SCIENZA E TECNICA di Carlo Pieracci G li abitanti della zona lo chiamavano il “leone addormentato”. Poi all’improvviso, dopo quasi 150 anni di inattività, il leone si svegliò seppellendo per sempre la valle sottostante ove sorgeva la città di Armero nel Dipartimento di Caldas, in Colombia. Era il 1985 e, secondo alcune stime, i morti furono circa 23 mila, sepolti da un enorme lahar, ossia da un flusso di fango vulcanico, originato dallo scioglimento dei ghiacci come conseguenza dell’eruzione: il “leone” altro non era che il Nevado del Ruiz, un vulcano che, con i suoi 5.389 metri non solo è il più elevato della Colombia, ma è anche diventato protagonista di una delle più disastrose eruzioni della storia contemporanea. Ora, però, il vulcano, ancora attivo e solo apparentemente sopito, è oggetto di studio e sorveglianza nell’ambito del Progetto Novac (Network for Observation of Volcanic and Atmospheric Change), promosso dall’Unione Europea. Per i vulcanologi è essenziale controllare il livello del biossido di zolfo (anche conosciuto col nome di anidride solforosa) emesso dal vulcano, che, insieme all’elettromagnetismo e all’attività sismica, è un importante indicatore dell’attività magmatica al di sotto della superficie. Si è visto che la quantità di biossido di zolfo aumenta considerevolmente prima delle eruzioni. Infatti questo gas, altamente solubile, esce in superficie insieme al magma. Pertanto va da sé che la misurazione di biossido di zolfo permette di capire quanto magma arriva in superficie e quindi di predire un’imminente eruzione. Il magma in superficie solidifica tappando tutti i buchi e riducendo drasticamente le emissioni di gas. In parole povere, quando il magma blocca tutte le cavità e il biossido di zolfo non ha più vie di sbocco, incomincia l’eruzione. Il progetto Novac è sorto proprio con SI STUDIA PER PREVEDERE LE ERUZIONI VULCANICHE lo scopo di misurare in tempo reale la quantità di biossido di zolfo mediante l’impiego di alcuni strumenti computerizzati, spettroscopi ottici e nuova tecnologia fotografica. A questo scopo Mattias Johansson del Dipartimento di scienze radio e spazio presso la Chalmers University of Technology di Goteborg in Svezia, ha messo a punto, insieme al suo team, il prototipo di un telescopio collegato ad uno specchio rotante in modo che i pennacchi dei gas emessi dal cratere possano essere osservati da diverse direzioni. I dati raccolti sono poi elaborati dal computer e ritrasmessi ai ricercatori collocati più in basso. Lo strumento, progettato per funzionare in condizioni estreme, ossia in presenza di forti sbalzi di temperatura, piogge acide, tempeste e ceneri vulcaniche, ha evitato pericolose scalate dei vulcanologi per l’osservazione diretta; osservazione che spesso non aveva successo a causa della scarsa visibilità e del manto nevoso poco stabile. Va infatti ricordato che alcuni vulcanologi hanno già perso la vita mentre misuravano le emissioni di gas nei pressi del cratere del vulcano Galeras, ancora oggi considerato il più attivo della Colombia. La sua ultima eruzione, che risale ai primi di 50 gennaio di quest’anno, ha costretto le autorità locali all’evacuazione di circa 8 mila persone. La nuova strumentazione, sistemata in diversi punti dell’area attorno al vulcano, permetterà di rilevare ogni cinque minuti la quantità complessiva dei gas emessi, a differenza degli altri metodi di misurazione che consentono di rilevare le emissioni solo in punti specifici. Si ottiene così una somma di cifre che, elaborate tramite un software, forniscono alla fine un semplice grafico interpretato dal personale dell’Osservatorio. La strumentazione sarà impiegata in seguito per sorvegliare i venti vulcani più attivi del pianeta fra i quali figura anche l’Etna le cui eruzioni, documentate fin dal 1500 a.C., sono di due tipi: quella esplosiva, talvolta con scarsa emissione di lava, originata da uno o più crateri sommitali come il Cratere Centrale, quello di nord est e quello di sud ovest (si formò nel 1978). Durante l’eruzione di tipo esplosivo lapilli incandescenti di magma viscoso e gassoso sono proiettati in aria. Nell’altra eruzione di tipo effusivo il magma è fluido e, passando attraverso delle fessure laterali, cola lungo le falde del vulcano. ■ cultura 51-54:Layout 1 22/04/10 16:07 Pagina 51 ATTUALITA’ La pesca miracolosa CULTURA di Dedy Ferrari Clerici “ GLI ARAZZI DEI GONZAGA di 386 pezzi. Molti di questi nei secoli seguenti andarono incontro a distruzione, o furono consunti dall’uso, molti vennero acquistati da altri nobili italiani. Tanto è vero che quando nel 1749 il ramo dei Gonzaga di Guastalla si estinse, gli arazzi sopravvissuti erano solo 58. Ma tutto ciò che è giunto a noi non è che una piccola parte dei tesori dei figli di Isabella, per un totale di 52 opere, ed una bella rappresentanza è oggi esposta in mostra a Palazzo Te, insieme ad alcuni lavori dell’inizio e della fine del Cinquecento in una imponente e godibilissima esposizione. Quasi tutti questi arazzi furono realizzati nelle Fiandre. A quell’epoca infatti i Paesi Bassi meridionali erano i maggiori produttori di arazzi, con Bruxelles come epicentro e con Anversa come principale centro di vendita grazie al porto più grande del Nord Europa, sede di un mercato apposito, il cosidetto “tapissierspand”. I clienti stranieri potevano acquistarvi delle serie già pronte, oppure commissionarne di particolari, da tessere sulla base di cartoni da essi stessi procurati. La maggior parte dei tessitori rimangono senza nome, anche se i loro prodotti sono contraddistinti dai marchi di bottega, obbligatori a Bruxelles dopo il 1528. Lo studio sistematico della collezione di arazzi gonzagheschi è cominciato 51 nel 1977, un percorso affascinante e a volte avventuroso. I Musei Reali di Arte e Storia di Bruxelles acquisiscono un grande arazzo, che rappresenta un corteo trionfale all’antica recante l’iscrizione Fructus Belli; Guy Delmarcel, storico dell’arte e curatore del museo, ne ricostruisce la pertinenza alle collezioni di Ferrante Gonzaga e scopre poi il resto del ciclo in Inghilterra e in Francia. Altrettanto significativa è la scoperta, ad opera di esperti del Museo del Louvre, di cartoni serviti ai tappezzieri di Bruxelles per la tessitura delle opere del succitato ciclo. Gli studiosi del Louvre contattano Clifford Brown, professore a Ottawa e specialista di temi gonzagheschi. Per molti anni Brown studia i documenti relativi agli arazzi, riuscendo così a individuare vari arazzi ancora esistenti, riscoperti da Delmarcel, alcuni con lo stemma dei Gonzaga come la serie dei Fructus Belli e i Giochi di Putti conservati a Lisbona. Questa ricerca fruttuosa culmina in una monografia pubblicata dalla College Art Association of America nel 1996, ed è il punto di partenza per l’allestimento della mostra di Palazzo Te. Tradotto in italiano, il testo confluirà in un bel volume edito da Skira. A Mantova sono attualmente presenti diciotto arazzi commissionati dai Gonzaga tra cui ricordiamo i nove ▲ Si ritirorno tutti insieme in alcune camere tappezzate di finissimi et belli drappi d’oro et d’argento et di seta di più colori, maestrevolmente contrasti, nei quali tanti diversi animali, alberi, frutti et fiori vi si scorgeano conformi più alla maestra natura verisimili….”. Ecco come descrive la residenza episcopale del cardinale Ercole Gonzaga a Mantova un testimone delle nozze, avvenute nell’ottobre del 1549 tra Francesco III, figlio del duca Federico II e di Caterina d’Austria. Fino dall’antichità i tessuti preziosi sono stati la componente ornamentale prediletta da re e nobili di tutta Europa e dalla metà del Trecento gli arazzi hanno rappresentato veri e propri affreschi mobili. I signori di Mantova acquistarono degli arazzi fin dal Quattrocento, seguendo in questo l’esempio delle altre grandi famiglie italiane, come gli Estensi a Ferrara o i Farnese a Parma. Ma fu soprattutto nel Cinquecento che gli acquisti di arazzi conobbero un forte incremento per l’interesse nutrito per questa arte particolare dai tre figli di Francesco Gonzaga II (1466-1519), quarto marchese di Mantova, e di Isabella d’Este (14741539): Federico II (1500-1540), primo duca e committente di Palazzo Te; Ercole (1505-1563), cardinale e legato pontificio al Concilio di Trento; e Ferrante (1507-1557) comandante in capo delle truppe imperiali e poi governatore di Milano, fondatore del ramo Guastalla. Le loro collezioni, e in parte minore anche quelle dei loro successori, ebbero dimensioni imponenti. L’inventario di Federico dopo la sua morte, avvenuta nel 1541, riporta 315 pezzi, purtroppo senza molti dettagli relativamente ai soggetti. Quello dei signori di Guastalla, eredi di Ferrante, redatto nel 1590, comprende 27 serie per un totale di 172 arazzi; infine quello dei duchi di Mantova, stilato nel 1614, ne segnala 57 per un totale segue a pag. 52 cultura 51-54:Layout 1 22/04/10 16:08 Pagina 52 In basso, “Il carro del trionfo” ▲ arazzi copie della serie della Cappella Sistina eseguiti su cartoni di Raffaello, acquistati dal cardinale Ercole Gonzaga e oggi custoditi presso il Palazzo Ducale; i tre Millefiori di Isabella d’Este e i sei episodi della Vita di Cristo, oggi nel Museo Diocesano. La mostra, allestita mirabilmente nelle sale dell’Ala Napoleonica di Palazzo Te e nell’ambiente delle Fruttiere, presenta trentaquattro arazzi tra cui segnaliamo alcuni eccezionali capolavori: la famosa Annunciazione di Chicago (1470-71 circa), il più antico arazzo di gusto rinascimentale sopravvisuto, che rievoca la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna a Palazzo Ducale, tessuto per Ludovico II e utilizzato come ornamento del pulpito della Cattedrale di Mantova; un arazzo del ciclo Millefiori, dal Palazzo Vescovile di Mantova, un altro arazzo conservato presso la Galleria Raffaele Verolino di Modena accompagnato da un disegno preparatorio di Giulio Romano, tre arazzi della celebre serie Fructus Belli, provenienti da Bruxelles e Ecouen; otto arazzi con la Vita di Mosé, i quattro dal Museo del Duomo di Milano; il magnifico arazzo della Storia di Giasone, con le armi di Alfonso I Gonzaga di Novellara, datato 1554 e una serie, quasi sconosciuta, di quattro arazzi del ciclo Cefalo e Procri provenienti dai Musei Vaticani e da Ecouen; l’Incontro di Enea e Didone dalle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco IL LIBRO DEL MESE S celto da Esperienza per i suoi lettori: “Emanuele Luzzati, Fantasie”, di vari autori, pagg. 160, Edit. Nugae, 28 euro. «La casa dei suoni (1995) giunse su committenza, il maestro Claudio Abbado intendeva trasporre in un documentario la propria autobiografia. I tredici minuti di animazione sprigionavano fantasia onirica, illustrando la magia lieve di una metamorfosi – farfalla dischiusa da crisalide – liberatoria di attitudini e sensibilità musicali nel giovane futuro direttore d’orchestra, fra riferimenti iconografici eterogenei, dal grottesco di William Hogarth al surrealismo (Ernst, Magritte) alla pittura metafisica (De Chirico, Savinio); di quest’ultima in particolare utilizzando il metodo dello “spaesamento sistematico” (un oggetto sradicato dal proprio contesto e immesso in un altro, il simbolismo enigmatico che ne deriva turba l’osservatore, con effetti simili a vertigine). Nel film, ai rassicuranti paesaggi domestici infantili delle prime inquadrature, protagonisti animali di pezza e soldatini al comando di una proterva imperiosa Alice della fiaba, o ai fantastici voli notturni del protagonista bambino, si alternano, in sintonia con gli sviluppi musicali della narrazione, scenari inquietanti. Come, ad esempio, un sipario spalancato su di un palcoscenico vuoto, dove una luce abbagliante sembrava annunciare un convitato di pietra, sostituito invece dall’arrivo imprevisto (da luoghi remoti forse inesistenti) di un fantasmagorico veliero, ad accostare il fronte di un’irreale città d’acqua, al bivio tra sogno e incubo. Fu, questo, l’ultimo film realizzato da Gianini e Luzzati. Ci restano, della loro arte, documenti straordinari. Tutt’oggi, la domanda posta quasi mezzo secolo fa da una nota rivista: “Quanti in Italia hanno potuto vederli?”, non ha ottenuto la giusta considerazione». Così, in un saggio dedicato a questo aspetto della vita di Emanuele Luzzati, ne parla Laura Falconi nelle pagine di un bellissimo libro dedicato a quel grande artista, e artigiano, da poco scomparso. Fra gli altri testi raccolti citiamo quelli di Nico Orengo, Gianni Rodari, Tonino Conte, Federico Fellini e altri ancora. Luzzati ha dispiegato la sua fantasia creatrice in tanti e diversi settori (ricordiamo il Parco del flauto magico a Santa Margherita Ligure). Questo volume è anche un modo per dire “grazie” a chi ha saputo darci tantissimo, con la sua arte, la sua fantasia, col suo approccio sempre sorridente all’esistenza umana. (a cura di Raffaello Uboldi) e Venere appare ad Enea dal Patrimonio Nacional (Madrid); quattro splendidi esemplari dalla Vita di Alessandro Magno (1600 circa) da Monselice (Padova). Il corpus principale di questi esemplari é stato collezionato dai tre fratelli Gonzaga, a parte L’Annunziazione, commis- sionata da Ludovico II, e la serie di Alessandro da Vincenzo I. Un viaggio emozionante tra la seta e i colori dei magnifici arazzi fatti realizzare dai Gonzaga nel Rinascimento è dunque quello proposto da Palazzo Te e dal Museo Diocesano di Mantova, che ci offrono uno spettro ampiamente rappresentativo di quest’arte in Europa, in cui la varietà dei soggetti è pari alla bellezza del disegno. Mantova fino al 27 giugno: “Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento”. Le tre Sedi: Palazzo Te, Museo Diocesano Francesco Gonzaga, e Palazzo Ducale. Info: prenotazione obbligatoria per i gruppi; Cataloghi Ed. Skira, euro 16,00 (pagg. 120); euro 65 (pagg. 296). Ulteriori informazioni: ■ www.centropalazzote.it. 52 cultura 51-54:Layout 1 22/04/10 16:08 Pagina 53 ATTUALITA’ di Wolfy Ferrero LE GRANDI MOSTRE C ento anni d’arte, dallo Zar a Stalin, a Putin. Tre Russie: dall’Impero all’Unione delle Repubbliche Sovietiche alla nuova e attuale Federazione. Le mette in mostra, ed è un evento per molti versi eccezionale, l’Università di Ca’ Foscari in una rassegna certamente emozionante che sarà ospitata fino al 25 luglio a Ca’ Foscari Esposizioni di Venezia. Curatori della rassegna: Giuseppe Barbieri e Silvia Burini. Eccezionale, perché è la prima volta che in Italia un’esposizione presenta organicamente l’intero Novecento russo. Eccezionale perché lo fa attingendo a due grandi collezioni, entrambe italiane, tra le più importanti al mondo e in ARTE RUSSA NEL NOVECENTO gran parte sconosciute: quelle Il Realismo socialista è stato create da Alberto Morgante e forse il più grande esperimenda Alberto Sandretti. Emozio- to mediatico mai compiuto: nante perché consente di ri- all’arte fu affidato il ruolo di leggere e rivivere la storia di trasformare la materia prima una nazione che ha influenza- dell’ideologia in immagini e to come poche altre la storia miti destinati al consumo di del mondo per tutto un secolo. massa. Le arti figurative, ma Una storia in cui l’arte ha avu- anche l’architettura e il cineto un ruolo primario, di volta in ma, ebbero due principali funvolta strumento di memoria, zioni: la propaganda e la comistificazione, riappropriazio- struzione del mito del “radione. L’immaginario di un gran- so avvenire”. Oggetto della de popolo è stato, oggettiva- propaganda non era la realtà, mente, influenzato dai messag- almeno non nelle forme congi veicolati dagli artisti. crete della vita quotidiana, ma La mostra indaga gli sviluppi il mito che l’arte era destinata della cultura figurativa russa e a creare. sovietica dalle avanguardie di Centrale è la raffigurazione inizio secolo al realismo so- del leader, soprattutto la mocialista degli anni ‘30-’50, fi- numentale iconografia di Stano all’underground, per con- lin che prosegue e sviluppa cludere con alcune opere de- quella di Lenin. Questo il sengli anni ‘90. so della grande attenzione ri- servata, in mostra, al manifesto di propaganda (Majakovskij, Rodčenko, Nal’bandjan, Klucis). I manifesti nacquero nell’ambito dell’attività di agitazione politica, che doveva coinvolgere la massa con un discorso “facile” ed emotivamente trascinante: celebrare un “nuovo mondo” in cui, secondo il famoso slogan di Stalin, “vivere è diventato più allegro”. La grande illusione contribuisce anche alla mistificazione dello spazio: la costruzione suprema, il centro dei centri del Paese dei soviet doveva essere il monumentale Palazzo dei Soviet che non fu mai costruito, ma venne percepito comunque come esistente. Saranno esposte inoltre opere straordinarie di artisti del sim- COLLETTIVA D’ARTE SACRA A FIRENZE “Il Padre Nostro: compendio di tutto il Vangelo” UNA BELLA COLLEZIONE DI SCARABEI EGIZI L a collezione Magnarini di scarabei egizi è tra le più importanti collezioni private del settore in Europa e nel mondo. Gli studiosi la conoscono bene, essendo stata pubblicata integralmente dalla British Archeological Reports, Oxford 2004. Da ora è visitabile anche dal grande pubblico, essendo esposta - con criteri allestitivi e di interazione tra i più aggiornati - al Museo Archeologico Nazionale di Parma. Qui i preziosissimi reperti della collezione sono giunti grazie all’acquisizione da parte della Fondazione Cariparma che ha così voluto assicurare alla città un patrimonio di assoluto pregio che rischiava di esser disperso. D urante le celebrazioni del culto mariano a Firenze, in concomitanza con l’antico capodanno fiorentino, presso la basilica-santuario della SS. Annunziata nella Cappella di San Sebastiano ha avuto luogo la Collettiva d’Arte Sacra, organizzata dall’Anla Regionale Toscana, che ha riscosso ampi consensi di critica e di pubblico. La Mostra, giunta alla VII edizione, inaugurata il 19 marzo e protrattasi fino al 28, è stata curata dal critico d’arte Silvia Ranzi, e ha registrato la significativa partecipazione di 35 artisti impegnati a cimentarsi su una tematica prescelta, approfondita a livello di esegesi biblica e di excursus storico-artistico in un incontro propedeutico per favorire il rapporto allentato tra arte e fede e dare nuovo impulso alla messa in opera del “sacro” nelle arti figurative contemporanee. Il “Padre nostro” è stato il motivo ispiratore, quale preghiera emblematica del cristiano, trasmessa dall’insegnamento diretto di Gesù nelle versioni redatte dagli evangelisti Luca e Matteo. Diverse le circostanze di narrazione biblica, incisivo, denso e semplice nella sua maestà il contenuto che prende le distanze dalla ritualità esteriore nell’intercalare intimo e umile delle invocazioni verso la sovrabbondante e gratuita azione di Dio nella storia. La versione di Luca (11, 2-4) predilige l’ordine cronologico, narrando il ritiro in preghiera del Messia e conseguente richiesta da parte degli apostoli; la versione di Matteo (6, 9-13) se- ▲ Scarabeo in steatite invetriata in bianco. Sulla base è raffigurata una figura femminile che allatta, forse la dea Isis segue a pag. 54 53 cultura 51-54:Layout 1 27/04/10 09:58 Pagina 54 Lapshin Nikolaj: dalla serie metropolitana di Mosca, “La fermata Paveleckaja” ▲ bolismo e dell’avanguardia prerivoluzionaria come Benois, Končalovskij, Larionov, Gončarova, Ekster, Chagall, Kandinskij, Malevič, Tatlin, Fal’k e altri. Si tratta dei protagonisti che in buona misura hanno guidato e indirizzato tutta l’avanguardia mondiale. Stalin, senza riuscirci, provò a eliminare questa memoria fondamentale, nascondendo per anni le opere di questi ar- tisti alla vista del pubblico e negando la possibilità anche fisica di qualsiasi tipo di dissenso. Solo la scomparsa di Stalin, l’avvento del disgelo e il nuovo indirizzo politico di Kruscev consentirono la nascita di un’arte non ufficiale. I pittori presero a esporre nelle proprie cucine, spazio privilegiato di quegli anni, e i poeti leggevano le loro opere in casa. La pretesa degli artisti non con- ▲ gue l’ordine logico, inserendo il messaggio nell’ambito del Discorso della Montagna. L’alterità presente nella preghiera mette in evidenza la fiducia e la comunione con la Paternità universale di Dio, santificandola quale presenza immanente e transeunte nel tempo, nella prospettiva salvifica di un progetto possibile da compiere “come in cielo così in terra”. L’arbitrio umano aderisce in piena libertà alla nuova creazione, consapevole della sua limitatezza, sostenuta dalla prodigalità di un Padre amorevole nelle necessità materiali e spirituali del quotidiano. Nell’atto di cooperare al Regno, l’uomo è in grado di riconoscere una giustizia che comprende e supera l’esercizio della legge nella logica del perdono o remissione, quale condizione interpersonale corroborata dal servizio nella formisti (Rabin, Nemuchin, Kandaurov, Sitnikov, Neiztvestni, Kalinin, Jakovlev, Bulatov) non era quella di far valere un dissenso politico in modo ufficiale: esprimevano un dissenso “linguistico”, non volevano più usare la lingua del potere. Negli spazi di Ca’ Foscari viene inoltre ricostruita una parte della Biennale del Dissenso che si tenne a Venezia, con grande eco di stampa, nel 1977, segnando la definitiva consacrazione dell’underground moscovita: ben 26 opere provenivano anche allora dalle collezioni Sandretti e Morgante. A fine percorso alcune opere di artisti degli anni ‘90 riprendono in modo diverso, ma coerente, i tre grandi temi del- la mostra; la memoria dell’avanguardia, la mistificazione del realismo socialista e l’immaginario della pittura non ufficiale, in modo tale da comunicare come tutto il ‘900 russo sia pervaso da linee di tendenza coerenti, per la prima volta riunite in un’unica esposizione, elementi di un unico e affascinante puzzle. La mostra “Rissie! memoria/mistificazione/immaginario nell’arte russa del ‘900” è promossa dall’Università Ca’ Foscari Venezia e dalla Regione del Veneto, è sostenuta dalla Fondazione Alti Studi sull’Arte di Venezia, con il contributo di Enel, in collaborazione con Banca Popolare FriulAdria, Simest e Masserdotti. R.T.jr Carità. L’autentica liberazione dalla tentazione si attua nel non asservimento al male, nella ricerca di quella corrispondenza del cuore all’immagine divina di figli. Gli artisti, nel trarre spunti tematici da questa cristallina orazione, si sono misurati in primis con la proclamazione teologica del dogma della “Trinità”, perno del credo cristiano. Dio Padre, vicino alle sue creature, agisce attraverso la testimonianza incarnata e messianica del Cristo “riparatore”, uomo nuovo, sostenuto dall’azione unificante dello Spirito Santo nell’orizzonte estremo della Croce che da strumento di morte diviene simbolo di redenzione e speranza di resurrezione. Pittura, scultura, polimaterico e sperimentazioni fotograficodigitali hanno segnato la molteplicità delle prassi esecutive nell’alternanza tra il radicamento iconografico alla tradizione e l’incentivazione all’avanguardia, concentrandosi sui valori meditativi dell’orazione: dal raccoglimento del Cristo in preghiera alla rappresentazione di moltitudini in attesa, dall’universalismo della condizione umana aspirante l’infinito, alla spettacolarità degli scenari naturalistici o cosmici quale ricerca dell’Oltre, dalla centralità liturgico-dottrinaria del sacramento eucaristico alle sette invocazioni in corrispondenza simbolica con i bracci del candelabro ebraico. L’espressività del figurativo, la densità del concettuale, l’essenzialità dell’astrazione e la matericità del polimaterico hanno contraddistinto le originali poetiche degli artisti che hanno aderito alla sfida di rilanciare la dimensione del trascendente nella versatilità artistica per attualizzare i contenuti della speranza cristiana nel tessuto sociale. (S. R.) 54 esperienza famiglia 55:Layout 1 22/04/10 16:10 Pagina 55 Esperienza famiglia In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine, vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli GLI ANTITARME Le fibre sintetiche, se non abbinate ad altre, non sono attaccate dalle tarme, che sono scarsamente attirate anche dai capi puliti. Antitarme naturali sono le castagne di ippocastano da infilare a collana e appendere, oppure un mix di lavanda, pepe in grani e scorza di arancia essiccata da sistemare in ciotoline o sacchetti. Per le coperte potete usare foglie di alloro, sempre avvolte in carta velina o in garza. Per togliere l’odore di naftalina provate a mettere nell’armadio una ciotola con una soluzione di alcol e succo di limone in parti uguali. Per profumare l’interno dell’armadio utilizzate il pomander, cioè un’arancia legata e appesa con una fettuccia e nella quale inserirete chiodi di garofano forando la scorza con uno stuzzicadenti. GLI SMACCHIATORI INDUSTRIALI E IL LORO UTILIZZO L’acetone: è multiuso, ma lascia spesso aloni e inoltre può scolorire i tessuti. Da evitare su quelli sintetici poiché potrebbe scioglierne le fibre. L’acquaragia: è sgrassante, ma purtroppo lascia aloni molto evidenti che si eliminano con il bucato. La macchia si tampona al dritto e al rovescio, ponendo sotto il tessuto una pezzuola. Alcol denaturato: va diluito sempre con l’acqua. Utile per macchie di catrame, resina, vernice, cera. Da evitare sui tessuti sintetici. Ammoniaca: sgrassante e candeggiante, adatta per tessuti resistenti, ma non consigliabile sulla seta. Si utilizza nella soluzione di una parte di ammoniaca e sei parti di acqua. Si tampona sulle macchie facendo prima una prova su di un angolo di tessuto nascosto, soprattutto se colorato. Efficace anche in ammollo. Trementina: è adatta per macchie di vernice e inchiostro sulle fibre vegetali, e per macchie di grasso sulla seta e sul raso. Non lascia aloni, ma è dannosa sulle fibre sintetiche e artificiali. Tamponate delicatamente le macchie, preferibilmente a rovescio sulle fibre delicate e dopo aver posto una pezzuola sotto il tessuto. Trielina: molto efficace con quasi tutti i tipi di macchie, in particolare su quelle di olio. Non lascia aloni. Se il tessuto è molto impregnato prima cospargete con la saponaria (polvere assorbente), lasciate agire, spazzolate, e quindi usate la trielina. I CARCIOFI I TRUCCHI DEL CUOCO • Perché la frittata resti morbida non sbattete a lungo le uova, ma mescolatele solo il tempo necessario per amalgamare i tuorli con gli albumi. • Se la minestra o il brodo fossero troppo salati potete rimediare almeno in parte facendovi bollire una patata intera che poi toglierete. • Lavorate la pastella per le verdure (ma anche per gli altri alimenti da friggere) solo il minimo indispensabile e non salatela, altrimenti si stacca durante la cottura; se possibile fatela riposare mezz’ora prima dell’uso. 55 Sono una eccellente fonte di magnesio e di potassio. Quelli con le spine sono invernali e sono seguiti da quelli senza spine (mammole). Scegliete quelli pesanti, con le foglie chiuse ben aderenti, che si spezzano senza piegarsi. Devono essere di un bel verde intenso, se sono scolorite o macchiate hanno perso la loro freschezza. Immergete subito i carciofi puliti in acqua acidulata con succo di limone perché non anneriscano. Se non sono completamente immersi nell’acqua di cottura diventano neri. Ricordatevi che l’acqua deve essere salata. medicina 56:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:16 Pagina 56 ESPERIENZA FAMIGLIA di Roberto Pellicciari MEDICINA L’EPATITE C: IL KILLER SILENZIOSO! L’ epatite C è una infezione virale causata da un Hepacivirus (HCV) facente parte della famiglia dei Flavivirus. In Italia è molto frequente: si stima che ne siano affette circa 1,5 milioni di persone, di cui la maggior parte sono ultra60enni. L’infezione esordisce con una epatite acuta, in genere poco sintomatica e difficilmente riconoscibile, che in circa il 40 per cento dei casi guarisce spontaneamente o evolve in una forma molto modesta. Ma nel restante 60 per cento l’infezione cronicizza generando un danno epatico progressivo, lento e subdolo. I sintomi sono lievi ed aspecifici (malessere generale, fatica persistente, deterioramento delle capacità mentali). In effetti, il problema principale è proprio quello di non essere a conoscenza della infezione e di accorgersene per caso, in corso di accertamenti medici per altri motivi o quando il danno epatico è ormai conclamato! Fino agli inizi degli anni Novanta le principali fonti di infezione sono state le trasfusioni di sangue, gli aghi non monouso e gli strumenti chirurgici non adeguatamente sterilizzati. Attualmente invece, nei Paesi industrializzati, le cause principali di infezione sono l’uso di droghe endovenose, la pratica del piercing e dei tatuaggi con metodiche igienicamente non idonee, gli interventi odontoiatrici ed endoscopici. Esiste poi una via detta “parenterale inapparente”, ossia attraverso microscopiche lesioni della cute e delle mucose. La trasmissione per via sessuale è molto discussa e sembrerebbe più correlata ad abitudini promiscue e fondamentalmente attraverso il contatto con il sangue di un partner infetto. La trasmissione materno fetale è stimata attorno al 5 per cento. La diagnosi inizia con il dosaggio dell’anticorpo HCV Ab che identifica l’avvenuto contatto tra virus e organismo. Per sapere se l’infezione è attiva bisogna ricercare l’RNA del virus mediante una reazione a catena della polimerasi (PCR); mentre il danno epatico viene identificato dal- l’aumento delle transaminasi sieriche (ALT - AST) e dalla biopsia epatica (esame fondamentale per valutare il grado di danno che si effettua in Day Hospital, in anestesia cutanea e sotto guida ecografica). Dopo 10-30 anni l’epatite cronica può evolvere in cirrosi epatica (20-35 per cento dei casi): il virus lesiona le cellule epatiche e l’organismo, nel tentativo di riparare il danno, crea delle cicatrici (fibrosi) che alterano la struttura anatomo-funzionale del fegato. Con sempre meno cellule funzionanti ed un sovvertimento della sua architettura il fegato non riesce più a svolgere il proprio ruolo ed il paziente sviluppa insufficienza epatica. Le conseguenze sono drammatiche: turbe della coagulazione e del metabolismo, incapacità di eliminare sostanze tossiche per il cervello (encefalopatia epatica che evolve fino al coma), ipoalbuminemia (genera edemi), sindrome epato-renale (con ritenzione di liquidi ed insufficienza renale), ittero (colorazione gialla della cute per ritenzione di bilirubina) ed aumento della pressione della vena porta (principale vaso venoso affluente al fegato). Quest’ultima è, a sua volta, responsabile di altre complicanze come l’ascite (accumulo di liquido nella cavità peritoneale addominale), le varici esofagee (si possono rompere con esito infausto), la splenomegalia (aumento delle dimensioni della milza con anemia e riduzione delle piastrine e dei leucociti). Inoltre, il 3-6 per cento dei casi di cirrosi possono evolvere in carcinoma epato-cellulare. Purtroppo non esiste ancora un vaccino per l’epatite C. La terapia si basa sulla somministrazione sottocute settimanale di interferone alfa peghilato (sostanzialmente una copia dell’interferone che viene già prodotto dal nostro organismo e che ha una importante azione antivirale) associata all’assunzione orale di Ribavirina (inibitore della replicazione virale) e può durare anche 12 mesi. E’ abbastanza tollerata ma può avere effetti collaterali (sintomi simil-influenzali, riduzione dei globuli bianchi e delle piastrine, depressione, eritema in sede di inoculazione per l’interferone; anemia per la ribavirina) e controindicazioni (ipersensibilità, patologie cardiache, neurologiche, autoimmunitarie, insufficienza renale, gravidanza). Pertanto, il paziente deve essere sottoposto a controlli periodici per valutare nel tempo sia la tollerabilità che il risultato della terapia. Infatti, non sempre questa è efficace; una buona risposta dipende dal genotipo del virus (in genere il tipo 1b, che tra l’altro è il tipo più frequente in Italia, è meno responsivo), dalla carica virale (meglio se bassa), dal tempo intercorso tra l’infezione e l’inizio della terapia (meglio se breve), nonché dalla motivazione del paziente. Se la terapia medica fallisce, in casi selezio■ nati, è possibile eseguire il trapianto di fegato. 56 condominio 57:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:13 Pagina 57 ESPERIENZA FAMIGLIA POSTA CONDOMINIALE di Terenzio Grazini GENESI DEL CONDOMINIO N ello stabile in cui abito a Venezia anni fa (31-10-2002) in un’assemblea dove erano presenti 24 proprietari su 34, la maggioranza numerica (18) dei presenti (24) ha deliberato, dando l’incarico ad un amministratore, di costituire un condominio. Io e alcuni altri condomini ci siamo opposti perché, in assenza di tabelle millesimali atte a stabilire la legittimità dell’assemblea a deliberare, la decisione doveva essere presa all’unanimità dei condomini o su ordine di un giudice, e che le delibere non sono valide per i condomini assenti e/o dissenzienti ed essendo radicalmente nulle impugnabili senza decorrenza del termine entro 30 giorni dal ricevimento del verbale. Per questo motivo mi sono sempre rifiutato di pagare le spese del condominio che venivano ripartite in 34 quote, una per proprietario. In data 2 aprile 2005 sono stato convenuto in giudizio da alcuni condomini (non dal condominio) perché riconoscessi il condominio. Il procedimento è ancora in corso con mio ricorso in appello per la decisione del giudice di incaricare un CTU a redigere tabelle millesimali anche se questo non era argomento del contenzioso. Ho subito un decreto ingiuntivo per le spese pregresse che ho pagato con riserva scritta. Nell’assemblea del 25 febbraio scorso è stato deliberato di approvare a maggioranza numerica una tabella millesimale provvisoria e in base alla maggioranza calcolata su quella tabella di ristrutturare l’edificio condominiale con un preventivo di spesa di 650.000 euro. Mi chiedo: visto che per la causa in corso ho già subito un esborso di spese legali superiori a 10.000 euro, come posso oppormi a questo che io ritengo un sopruso senza dovermi sobbarcare una spesa legale che non voglio? Roberto Mariutti - Mestre-Venezia Il problema si risolve partendo dalle tabelle millesimali, perché sono queste che determinano la maggioranza. Anche qui è opportuno citare la Cassazione, che con la sentenza n. 431 del 25 gennaio 1990, ha statuito: “Il criterio di identificazione delle quote di partecipazione al condominio, dato dal rapporto tra il valore della proprietà singola ed il valore dell’intero edificio, esiste prima ed indipendentemente dalla formazione della tabella dei millesimi e consente sempre di valutare anche a posteriori in giudizio se le maggioranze richieste per la validità della costituzione dell’assemblea e delle relative deliberazioni siano state raggiunte, in quanto la tabella anzidetta agevola ma non condiziona lo svolgimento dell’assemblea ed, in genere, la gestione del condominio”. Ma che succede, come nel caso in esame, se non esiste la tabella dei millesimi di proprietà? Riteniamo che la mancanza di simile tabella non possa paralizzare la vita del condominio, ma valga la disposizione dell’art. 1101 sulla comunione, che recita “le quote dei partecipanti alla comunione si presumono uguali”, applicabile in forza del rinvio che ne fa l’art. 1139 sul condominio. Pertanto l’assemblea dove è stato nominato l’amministratore era validamente costituita, perché presenti più dei due terzi dei condomini, e la nomina dell’amministratore era legittima e regolare perché lo hanno votato più della metà dei condomini (art. 1136 Cod. civ.). Per quanto concerne la formazione delle tabelle condominiali, necessarie almeno per la ripartizione delle spese, oltre che per il calcolo delle maggioranze qualora relative ai millesimi di proprietà, vale la maggioranza prevista per l’approvazione del regolamento condominiale, di cui all’art. 1138 Cod. civ., che si riferisce all’art. 1136 secondo comma, cioè con il favore di un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. ■ Una premessa è necessaria: la costituzione di un condominio, quando ne ricorrano i presupposti, non è un optional, ma un obbligo inderogabile: per la nascita di un condominio non è necessaria la stipula o l’approvazione di un “atto costitutivo” come avviene per una società, si verifica con la costruzione di un edificio, i cui piani o porzioni di piano vengono attribuiti (di solito, venduti) a più soggetti in proprietà esclusiva, oppure quando il proprietario unico di un edificio provvede a frazionarlo. L’art. 1117 Cod. civ. fa un elenco dettagliato delle parti comuni e, per giurisprudenza conforme e pacifica dei giudici, il condominio è costituito nel momento stesso in cui vi è una comproprietà di parti comuni (anche se una sola di quelle indicate allo stesso articolo) in capo a proprietari diversi, almeno due (nel qual caso si parla di minicondominio). Nato il condominio, ne derivano le conseguenze di legge. Al riguardo è chiarissima la massima della sentenza n. 510 del 26 gennaio 1982 della Cassazione: “L’avvenuta costruzione di un edificio, del quale siano proprietari più soggetti, è sufficiente – ancorché non sia ancora intervenuto il rilascio del certificato di abitabilità dei singoli appartamenti – per l’esistenza del condominio, con la conseguente applicabilità delle norme (articoli da 1100 a 1139 Cod. civ.) ad esso relative, costituendo la nomina dell’amministratore, l’approvazione del regolamento e la determinazione delle quote millesimali soltanto strumenti per la gestione degli interessi comuni e l’osservanza degli obblighi connessi al preesistente rapporto di comunione, che di essi costituisce la fonte, salve eventuali modifiche od integrazioni patrizie”. Il problema si sposta quindi sulla costituzione dell’assemblea, sulla nomina dell’amministratore e sulla formazione delle tabelle millesimali, strumenti questi, com’è detto nella sentenza (e in tutte le altre sullo stesso tema) della Suprema Corte. 57 franco-monete 58-59:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:08 Pagina 58 di Raffaele C. Costa ESPERIENZA FAMIGLIA MONETE T UN OMAGGIO ALL’ALFA ROMEO ra i collezionisti privi di grande pretese, le monete più seguite sono le Divisionali (gli spiccioli correnti) e i 2 euro commemorativi. Siccome da quando c’è l’euro gli spiccioli si ripetono anno dopo anno, le Zecche cercano di rendere più appetibili le singole confezioni, chi inserendo monete celebrative e chi una medaglia. Nel tricamere italiano la prima delle Divisionali 2010 è arrivata da San Marino, come già riferito, impreziosita da una moneta d’argento da 5 euro chiamata a celebrare Caravaggio, attraverso il ritratto dell’artista e la Canestra di frutta. I soli spiccioli, battuti però in fondo specchio, saranno disponibili più avanti nel tempo. A ruota, o quasi, è arrivata la Divisionale italiana, che di monete celebrative ne contiene non una, bensì due. Si tratta del 2 euro dedicato a Camillo Benso, conte di Cavour, del quale ricorre il secondo centenario della nascita. Realizzato da Claudia Momoni, l’immagine del “padre della patria” offerta dalla moneta è quella classica dello statista. Quattro milioni gli esemplari prodotti, una piccola porzione dei quali inclusi nella Divisionale, mentre il grosso della tiratura è destinato a tintinnare nei nostri borsellini. L’altra moneta presenta invece un valore da 5 euro, è di conseguenza battuta con l’argento e ricorda l’Alfa Romeo, la gloriosa Casa automobilistica milanese, fondata il 24 giugno 1910 come Alfa, ossia Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, diventata nel 1915 Alfa Romeo, a seguito dell’ingresso nel capitale della Casa automobilistica di Nicola Romeo. Dal 1986 fa parte del Gruppo Fiat. La doppia immagine offerta dalla moneta riguarda la numero uno, ossia l’Alfa 24 Hp, progettata da Giuseppe Merosi, da cui vennero subito derivati dei modelli da competizione portati al debutto l’anno successivo, il 1911, alla Targa Florio. In primo piano è invece raffigurata la Giulietta del centenario. Decisamente incomprensibile la decisione di dedicare una intera facciata della moneta al solo marchio Alfa Romeo, caratterizzato dalla Croce Rossa in campo bianco, simbolo di Milano, e dal biscione, cioè il serpente simbolo dei Visconti. Al pari di San Marino anche l’Italia ha deciso di scaglionare la vendita delle proprie Divisionali. E’ partita con le 17.000 confezioni fior di conio, in vendita a 45 euro, seguita dalla Divisionale comprendente 9 anziché 10 pezzi (l’assente è il 5 euro d’argento Alfa Romeo), ceduta a 25 euro, mentre a partire dal 21 ottobre si potrà acquistare, a 95 euro, la confezione completa battuta in fondo specchio. A cominciare dal principio di questo mese di maggio il Vaticano vende poi la propria Divisionale. In fior di conio le monete correnti, mentre in fondo specchio propone la confezione con la medaglia d’argento celebrativa di Caravaggio. Finora la zecca sampietrina si era sempre limitata alla medaglia d’argento, mentre da questa volta la stessa medaglia, nel caso specifico La Divisionale Italiana Alfa Romeo modellata da Amalia Mistichelli e come in passato battuta dallo stabilimento Senesi, ha avuto anche una inutilmente costosa edizione in oro. Limitata, tuttavia, a 300 esemplari. Pochi, così come contenuta appare la produzione di un’altra moneta, quella da 100 euro, che non ha mancato di suscitare più che giustificate lamentele. Per la tiratura, ma più ancora per il costo che finisce col rendere l’aureo monetato impossibile alla più parte dei collezionisti che non possono destinare alla collezione numismatica la somma richiesta dal Vaticano. Il quale, tenuto anche conto della situazione economica generale, che non risparmia certo i collezionisti di monete e di medaglie, forse farebbe bene ad abbandonare produzioni auree così elitarie. Giovanni XXIII ebbe il coraggio di farlo, sopprimendo la produzione delle 100 lire d’oro. ■ IN BREVE Il recente incanto Ars Classica ha dimostrato che il mercato di queste importanti e storiche monete resta eccellente. In particolare i prezzi degli aurei sono andati oltre ogni aspettativa, con realizzi che in molti casi hanno raddoppiato o addirittura triplicato la stima. Un aureo di Marco Antonio, anche in virtù del fatto che si tratta del migliore dei dieci esemplari conosciuti, ha spuntato 450.000 franchi svizzeri. Anche i sesterzi della collezione Girard hanno ottenuto ottimi risultati, con alcuni exploit veramente notevoli, come i 95.000 franchi raggiunti dal sesterzio di Tito o come i 68.000 franchi del sesterzio di Marco Aurelio. «In generale, assicura Arturo Russo, sembra confermato il trend che vede premiare le monete in ottimo stato di conservazione». (R.C.C.) 58 franco-monete 58-59:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:09 Pagina 59 ESPERIENZA FAMIGLIA di Fabio Bonacina FRANCOBOLLI UN MESE DAVVERO IMPEGNATIVO! Otto le emissioni previste dall’Italia, per un totale di dodici francobolli “ Otto emissioni per complessivi dodici francobolli: è quanto attende i collezionisti d’Italia in questo mese di maggio. Confermando, ancora una volta, come il periodo sia tra i più “generosi” in fatto di produzioni dentellate. Produzioni che per l’intero 2010 dovrebbero restare complessivamente mantenute a sole quaranta voci. È l’indicazione espressa dal ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, cui compete anche il settore postale e che non a caso presiede la Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia. Il problema, però, non è tanto il numero dei titoli in calendario, ma quello dei francobolli ed eventualmente del loro valore nominale. Si vedrà, a fine anno, se la politica di contenimento è riuscita a rimanere coerente, evitando integrazioni strada facendo. Intanto, per questo mese i filatelisti hanno il loro bel daffare, specie se si interessano di buste primo giorno. Lista alla mano, e sempre possibili mutamenti a parte, il primo appuntamento è stato per il 5 maggio con due iniziative: il centenario della Confindustria, sottolineato con un taglio da 1,40 euro con il logo, e il generoso contributo per il secolo e mezzo trascorso dallo sbarco dei Mille a Marsala. Generoso perché il foglietto comprende ben quattro dentelli dedicati ad altrettanti quadri storici; sono di taglio diverso (0,60, 0,65, 0,85, 1,00 euro) e per questo l’insieme risulta scomodo pensando ad un effettivo impiego postale. In base ai progetti, il blocco dovrebbe costituire l’avvio di un percorso che nel 2011 troverà altre sottolineature dedicate all’Unità d’Italia. Il 6 maggio un 65 centesimi ha ricordato, riprendendo il trenino rosso, la Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina, completata nel 1910. Seppure quasi tutta la rete appartenga alla Svizzera, il fatto che uno dei capilinea sia a Tirano ha fatto sì che anche Roma celebrasse questa meraviglia della tecnica, dal 2008 inserita nel Patrimonio dell’umanità firmato dall’Unesco. Contemporaneamente - ma non si tratta di un progetto congiunto - Berna arriverà con un taglio da 1,00 franco. Appartiene alla serie “Giubilei delle ferrovie” e cita, con un secondo francobollo da 0,85 unità, la funicolare del Niesen. Ventiquattro ore d’attesa e poi, ancora altre novità! Questa volta è il turno dell’annuale tappa targata Posteurop. Il filo conduttore 2010 riguarda i libri rivolti ai bambini. Il rischio di soggetti anonimi era alto, anche tenendo presente cosa il Belpaese ha fatto negli ultimi tempi; “mitico” è il caso dell’8 maggio 2006, quando il tema “L’integrazione vista dai giovani” era stato interpretato con un gruppo di ragazzi sul muretto visto davanti (facciale da 45 cent) e di dietro (62). Interessante, invece, risulta l’attuale uscita, che coniuga il passato ed il presente, la notorietà dei personaggi coinvolti e persino il “Made in Italy”: il 60 centesimi cita il collodiano Pinocchio Le emissioni PostEurop di Italia nell’interpretazione di Jacovitti; il 65 saluta il recente fenomeno di Geronimo Stilton, creato da Elisabetta Dami. Dieci giorni di tranquillità e via con il resto delle voci. Il 16 maggio arriverà l’omaggio alla professione infermieristica: forse che, seppure inserito nella serie “Le istituzioni”, rappresenta l’apertura di un nuovo filone? Il 60 centesimi si caratterizza per il sovrapprezzo di altri 30 in favore della lotta ai tumori del seno. È la terza iniziativa benefica per la stessa malattia nel giro di pochi anni, dopo il 41+21 del 2 marzo 2002 con Elena di Savoia e il 60+30 dell’8 marzo 2006 per promuovere il Congresso internazionale di medicina del lavoro. Gli ultimi tre esemplari in uscita sono tutti da 60 centesimi e riguardano la Congregazione delle suore ministre degli infermi di San Camillo (francobollo previsto per il 22, raffigura la fondatrice, suor Maria Domenica Bruni Barbantin), l’ennesimo omaggio alla squadra di calcio che vincerà il Campionato di serie “A” (giorno 24, ma dipende da come andranno le partite) e il debutto della nuova serie a puntate: “Parchi, giardini ed orti botanici d’Italia”. Si comincerà con un luogo molto conosciuto dal ministro Scajola: villa Hanbury di Ventimiglia. ■ L’A NLA IN MOSTRA Il Circolo filatelico rhodense organizza, sabato 15 e domenica 16 maggio, una mostra, trentaduesima della serie, al centro Macondo, che si trova a Rho (Milano), in via San Martino 20/22. Per l’occasione ha coinvolto il Gruppo filatelico Anla Milano; ogni sodalizio interverrà con sei collezioni, mentre per il sabato pomeriggio, dalle 15 alle 18, ed è prevista una seduta di scambi. L’allestimento è visitabile gratuitamente il giorno 15 negli orari 9.45-12.30 e 15-18.30, il 16 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Lo stesso Gruppo Anla si è detto intenzionato a partecipare all’edizione 2010 del Campionato cadetti, promosso dalla Federazione fra le Società filateliche italiane. (F.B.) 59 computer-collez 60-61:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:12 Pagina 60 di Maria Luisa Urbano L e applicazioni realizzate dagli sviluppatori in tutto il mondo usando la piattaforma di Twitter sono 70mila. Ecco quindi una lista di quelle di maggior interesse. TwitPic è un sito che permette in pochi clic di caricare on-line una foto e diffonderla direttamente attraverso Twitter. In giro ci sono numerosi cloni e valide alternative, ma TwitPic è il più usato in assoluto. E se si potesse decidere un pagamento con 140 battute? A provarci è TwitPay.me, un servizio che permette di collegare il proprio account PayPal a quello di Twitter e ordinare i pagamenti tramite dei brevi messaggi. Forse è un po’ troppo pionieristico, ma il potenziale del settore è enorme. Insegnate al vostro sito Internet ad usare Twitter. Grazie a TwitterFeed è possibile collegare i feed rss (cioè gli aggiornamenti della pagina web) a un account Twitter che li raccoglie automaticamente. E’ usato da oltre un milione di webmaster, ed è una comoda scorciatoia per diffondere i propri contenuti se non si ha tempo di personalizzare i messaggi uno a uno. Uno dei problemi quando si inizia a usare Twitter è capire chi vale la pena di seguire. Per risolvere il dilemma ci sono diversi siti “directory”, tra cui l’ottimo WeFollow che divide i vari account in base alla loro categoria e può essere un buono spunto per trovare gente interessante, e aggiungersi a propria volta. Se non avete intenzione di scaricare un programma apposito né di aprire Twitter per usarlo, ci sono decine di estensioni per i browser da scoprire. Su Firefox si possono trovare TwitBin che permette di gestire il proprio account da una piccola finestrella laterale e TwitterBar che permette di twittare direttamente dalla barra degli indirizzi. Di cosa si parla oggi e quali sono gli utenti più ascoltati sono le domande a cui tanti programmi provano a dare risposta. Tra i siti migliori per tenere traccia dei trend su Twitter e capire di ESPERIENZA FAMIGLIA COMPUTER TWITTER-MANIA cosa si parla c’è TweetMeme. Per scoprire quanto un utente è seguito ci sono invece strumenti come Grader e Twitter Counter. Fare soldi su Twitter, o almeno provarci. A questo servono alcuni servizi che inseriscono inserzioni pubblicitarie tra i propri tweet, così che queste si diffondano tra i nostri amici. Tra le piattaforme più note c’é Magpie che mette a disposizione un tool per fare capire quanto “vale” il proprio account. Attenzione però, a nessuno fa piacere avere tra gli amici uno spammer di pubblicità. Curiosi di sapere cosa ne pensano i vostri “followers” di un determinato argomento? Allora allestire un sondaggio con TwtPoll per tenere traccia delle risposte, alimentare il buzz intorno a un argomento e generare grafici sulle reazioni. Riesce meglio se si hanno tanti contatti sul sito. Per usare Twitter non serve andare sul sito, anzi. Decine e decine di applicazioni sono state create per utilizzare il servizio attraverso interfacce più comode o organizzate e non c’è cellulare che non abbia un programma apposito. Uno dei programmi più usati è TweetDeck, disponibile per pc, iPhone e anche iPad, che permette una gestione migliore del proprio account e dello stesso tipo è ancheTwirl. Per chi è invece sommerso dai social network e non ha modo di star dietro a tutti, ci sono anche servizi per aggiornarne decine in un colpo solo (e tra questi anche Twitter è ovvio). Tra i migliori c’è l’italiano Hellotxt, davvero indispensabile per i più “social addicted”. Per chiudere in bellezza, alcune delle applicazioni più belle dal punto di vista grafico sono quelle che permettono di “vedere” i tweet nel mondo. Piccole o grandi mappe del globo aggiornate in tempo reale con gli ultimi cinguettii come quelle di TwitterVision e GeoCodEarth. Per rendersi conto di quanto il fenomeno Twitter sia ormai diffuso. T EMPI DI ATTESA TROPPO LUNGHI AL PC ? A TTENZIONE ALLA SINDROME DI H OURGLASS Chiunque si sia seduto davanti a un monitor e abbia acceso un computer conosce la piccola clessidra che compare mentre il pc sta lavorando. È il temuto segnale che ci sarà un’attesa da affrontare, più o meno lunga, durante la quale tutto quello che si può fare è restare con lo sguardo fisso sul video. Chi si sente stressato, o addirittura frustrato, da oggi può dichiararsi affetto dalla sindrome di Hourglass, in altre parole, sindrome della clessidra. Come sempre la novità arriva da oltreoceano: Intel ha richiesto alla Harris Poll, una società specializzata in sondaggi, di condurre un’inchiesta su come gli utenti vivano i tempi di aggiornamento e download dei propri pc. Sono stati intervistati 2.135 americani e i risultati mostrano una diffusa insofferenza per la lentezza dei computer. Il 66 per cento degli intervistati si definisce stressato dai tempi di attesa. Il 23 per cento arriva a dichiararsi estremamente esasperato dalle prolungate attese. Il dato più rilevante giunge alla conclusione del sondaggio, che sottolinea come l’utente medio statunitense trascorra 13 minuti al giorno semplicemente aspettando il proprio computer. Tempo che, su 365 giorni, significa tre giorni di stressante attesa. 60 computer-collez 60-61:NUOVE RUBRICHE 22/04/10 16:12 Pagina 61 ESPERIENZA FAMIGLIA COLLEZIONISMO di Ida Spada F ACEBOOK UCCIDE IL FACE TO FACE Sei chiacchierate settimanali, vis a vis, con genitori, fratelli, amici e innamorati. Tutto il resto è delegato alla vita digitale, nella quale la gente investe sempre di più, affidando alle piazze virtuali il delicato compito di farsi conoscere, coltivare e approfondire i rapporti, rimanere in contatto. In altre parole, comunicare. Il fenomeno, di cui gli esperti ormai parlano da tempo, è in crescita ed è confermato da un recente sondaggio, che ha intervistato tremila persone riguardo ai propri rapporti sociali, mettendo in risalto soprattutto la dicotomia tra i social network e le relazioni dirette, quelle in cui ci si guarda negli occhi. Un terzo degli intervistati sostiene che i familiari e gli amici sappiano più cose della loro vita attraverso la tecnologia che attraverso il face to face. Uno su cinque rimane in contatto con i familiari tramite Facebook o MySpace e uno su dieci dichiara di non avere mai rapporti significativi con parenti e amici de visu, preferendo Fb o Twitter o al massimo e-mail e telefonino. Fin troppo scontata la perdita di dialogo in famiglia: le persone si rapportano sempre di più e sempre più liberamente, all’unica condizione che ci sia uno schermo che le possa proteggere. Appare quindi chiaro come uomini, donne, ragazzi e talvolta persino i bambini, stiano rischiando di perdere confidenza con il dialogo, trascurando di allenare capacità relazionali indispensabili, soprattutto nella crescita. I dati sono britannici, ma la tendenza è globalizzata. Sta tramontando il piacere del faccia a faccia, e con il gusto dello stare insieme anche intorno a una tavola o seduti su un divano, si perde l’esercizio, inibendo un’abilità importante che con il passar del tempo rischia di ■ atrofizzarsi. IN ASTA A LAS VEGAS “TUTTO” MICHAEL JACKSON Un semplice guanto potrebbe costare una fortuna I l 25 giugno 2010, ad un anno esatto dalla morte di Michael Jackson, il re del pop, il mondo della musica lo ricorderà con concerti, rievocazioni ed eventi vari, tra cui un’asta di suoi oggetti che si terrà nell’ambito della tre giorni di vendite “Music Icons”, al Planet Hollywood and Casinò di Las Vegas. L’asta avverrà mentre ancora il più fitto mistero aleggia sulla sua scomparsa, anche se una fra tante ipotesi accreditate, basata sulle indagini eseguite subito dopo la dipartita di Michael Jackson, avevano fatto pensare che si trattasse di omicidio. All’asta andrà un blocco di ventidue oggetti appartenuti al popolare “Jacko” che i parenti hanno deciso di disperdere per realizzare una bella somma, si parla di un milione di dollari, allo scopo di ripianare i debiti da lui lasciati, come dicono coloro che erano al corrente della sua situazione economica. I vari pezzi riflettono il gusto vivace e teatrale del suo mondo: poltrone leopardate, divani dorati, mobili intarsiati di madreperla, alcuni capi del guardaroba come giacconi e maglie ornate di paillettes, perline e strass, nonché il famoso guanto completamente ricoperto di sfavillanti cristalli Swarovski. Tutti pezzi unici realizzati esclusivamente per lui, che non avranno difficoltà, nonostante il momento di crisi, a trovare nostalgici, appassionati compratori. Il guanto in questione, forse il più famoso guanto della storia, venne indossato da Jackson nel 1983, quando si esibì per la prima volta in Moonwalk, la camminata sulla luna, con i piedi che scivolavano sulla scena come in assenza di gravità. Il mercato delle reliquie dei grandi della musica attuale, le cosiddette “memorabilia”, si anima in continuazione di nuovi feticci e il guanto di “Jacko” è uno di questi. Si sa per certo, infatti, che era stato messo ad un’asta nel 2009, all’Hard Rock Café di New York, e battuto per la somma di 350 mila dollari. Se lo era aggiudicato un imprenditore asiatico. Ora torna sulla lista di Las Vegas. Secondo Maurizio Cattelan, artista italiano contemporaneo, quotatissimo sul mercato internazionale dell’arte, la vendita del guanto di Michael Jackson non ha niente di diverso dal commercio delle reliquie che si faceva nel Medioevo, si tratta di un territorio dove si intrecciano isteria, fede, superstizione. Per i fan la caccia alle “memorabilia” è inarrestabile. La giacca di pelle indossata dalla rock star nel tour “Bad” del 1983, venne aggiudicata, nella stessa asta di New York del 2009, per 225 mila dollari. Tutto entra direttamente nella sfera delle reliquie e diventa oggetto di adorazione e di leggenda. Gli images makers di oggi affermano che gli esseri umani hanno bisogno di miti e che sono le rock star a interpretarli, tanto da pagare a qualunque prezzo una minima frazione della loro esistenza, anche un solo ■ guanto, una maglietta, una briciola della loro celebrità. 61 alberghi 4-8-62:Layout 2 23/04/10 16:03 Pagina 62 Residence LA PALMA Andora (SV) - Via Mazzini, 36 – tel. 0182.86359- fax 0182.86399 www.lapalma.sv.it [email protected] –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Viale Lungomare Italia, 92 44020 Lido delle Nazioni (Ferrara) tel. 0533/379416 - Fax 0533/399233 www.vear.it [email protected] –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Lidi Ferraresi: appartamenti-villette. Affitti mensili e settimanali, case-vacanze dotate di tutti i comfort per trascorrere una piacevole vacanza al mare. Prenota subito il tuo soggiorno per te tanti sconti dal 10 al 20%. 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La Commissione Europea ha dato il via libera alla coltivazione della patata transgenica dopo dodici anni durante i quali nessuna coltivazione di Ogm, organismi geneticamente modificati, era stata autorizzata sul territorio dell’Unione. Da Bruxelles si precisa che il ciclo di produzione dell’Amflora, così si chiamerà il nuovo tubero, sarà organizzato in modo da essere completamente separato da quello delle patate da agricoltura convenzionale e biologica. La superpatata verrà prodotta da un’azienda multinazionale tedesca. Dodici anni di incontri, scontri, dibattiti tra i favorevoli e i contrari. Una decisione troppo a lungo rinviata per alcuni, un incubo ecologico-sanitario per altri. In conclusione una svolta importante, ma al tempo stesso preoccupante nella storia dell’alimentazione umana. A suo sfavore pesa il fatto che sarebbero stati identificati due geni, o per meglio dire due marcatori genetici, che conferiscono al corpo umano la resistenza a due diverse classi di antibiotici, rendendolo dunque più vulnerabile ad alcune malattie. Ma, come spiegano gli esperti della UE, sono allarmi ingiustificati, gli stessi due geni sono presenti anche in natura. Constatata la spaccatura in atto tra i due fronti, Bruxelles conta di lasciare spazio ai singoli governi. La faccenda non è tuttavia E tuttavia le polemiche continuano destinata a risolversi tanto presto perché deve ancora pronunciarsi il Consiglio Europeo, e l’Europarlamento si è quasi sempre dimostrato sfavorevole agli Ogm, in modo trasversale, sia nella sua componente di destra che di sinistra. Un parere negativo lo hanno già dato Greenpeace e il Codacons. L’agronomo italiano Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, approva la prudenza con la quale la Commissione Europea affronta lo scottante problema ammettendo, comunque, che gli Ogm non sono il diavolo. Dal canto suo il presidente della Commissione Europea, Barroso, ha ribadito che l’ultima parola spetterà ai singoli Paesi dell’Unione che avranno la facoltà di autorizzarne o meno la coltivazione sul proprio territorio. Quando verrà il momento saranno quindi i singoli governi a decidere se voltare pagina nella storia del tubero che appare sulla nostra tavola da circa cinquecento anni. La svolta, se ci sarà, potrebbe coinvolgere milioni di persone di questo pianeta. Sul problema la Chiesa si dimostra dal canto suo possibilista nel considerare le nuove frontiere che vengono aperte “da un corretto impiego delle tecniche di produzioni agricole tradizionali e da quelle innovative; supposto che esse siano state, dopo adeguata verifica, riconosciute opportune e rispettose dell’ambiente e attente alle popolazioni più svantaggiate”. Sulla povera e umile patata le polemiche andranno avanti ancora per un pezzo. ■ STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (5) di Roberto Antognozzi FRANCIACORTA, LO “CHAMPAGNE” ITALIANO I l nome del territroio morenico ai bordi meridionali del lago d’Iseo deriva forse dal termine “francae curtes” che si riferiva all’esenzione fiscale concessa all’Ordine benedettino della zona durante il medioevo. L’ascesa della Franciacorta, che l’ha portata a essere la “Champagne italiana”, cominciò nel 1961 quando Guido Berlucchi venne convinto dal suo enologo a produrre un vino spumante. Il successo dell’iniziativa fu tale che negli anni Settanta diversi industriali milanesi cominciarono a investire denaro nell’emergente industria locale dello spumante. Seguendo l’esempio di Berlucchi - la cantina produce ogni anno più di quattro milioni di bottiglie da vini provenienti dall’Oltrepò Pavese e dal Trentino – i produttori locali si specializzarono nei vini spumanti fermentati in bottiglia prodotti con il metodo champenois e basati su tre varietà di Pinot e Chardonnay. Nel 1995 il Franciacorta ebbe dunque l’onore di diventare il primo spumante italiano fermentato in bottiglia con docg, un riconoscimento che, a differenza degli altri vini bianchi italiani è veramente meritato. L’etichetta Franciacorta può essere esibita so- lo da vini prodotti con uve Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero e con un massimo del 15 per cento di Pinot Grigio, che maturano sulle fecce per almeno 18 mesi, o per 30 mesi nel caso di produzioni d’annata. I migliori spumanti della Franciacorta sono “brut”; il dosaggio zuccherino in realtà non è necessario, perché le temperature della zona sono alquanto più alte di quelle della regione francese della Champagne. Corpo e pienezza aromatica, e altre fragranze sottili, sono assicurati dalla permanenza del vino di base in barrique. Oltre agli ordinari vini bianchi spumanti, la zona produce anche spumanti rosati e la specialità della Franciacorta, il Satèn, invecchiato per un periodo più lungo di quello previsto per gli spumanti normali e ottenuto da uve con una resa massima ufficiale inferiore del 20 per cento rispetto a quella consentita per i vini ordinari. Champagne e Franciacorta, due realtà splendide, uniche per peculiarità dei territori, realtà storiche differenti, non paragonabili, non sovrapponibili, entrambi dovutamente godibili fino all’ultima bollicina. 63 Cucina e vini 62-64:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:13 Pagina 64 ESPERIENZA FAMIGLIA di Mamma Giovanna CUCINIERE RICETTE PER UN ANNO RISOTTO DI CARCIOFI Per 4 persone Ingredienti: 350 gr di riso per risotto, 2 scalogni, 1 dl di vino bianco secco, 1 litro di brodo, 3 cucchiai di olio d’oliva, 8 carciofi. Mondare e pulire i carciofi e tagliarli a fettine. Farli rosolare in una padella con un cucchiaio d’olio per ammorbidirli, e tenerli da parte. Pulire gli scalogni e affettarli finemente. Farli appassire in una capiente padella e prima che prendano colore aggiungere il riso. Far insaporire e rosolare il tutto finché sia quasi trasparente. Bagnare con il vino e farlo evaporare a fuoco vivo. Proseguire la cottura aggiungendo progressivamente il brodo, mescolando per almeno 18 minuti. Aggiungere allora i carciofi. Mescolare bene. Aggiustare di pepe e sale e servire. POLPETTINE AL CURRY Per 6 persone Ingredienti: 600 gr di petto di pollo, 2 cipollotti, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaio di curry, 1 mazzetto di prezzemolo, 30 cl di latte di cocco, un poco di peperoncino, il succo di 1 limone, olio d’oliva, sale e pepe. Pulire i cipollotti e macinarli con la carne di pollo, l’aglio, il pezzetto di peperoncino, la metà del prezzemolo. Versare il composto in una ciotola, aggiungere il succo di limone, aggiustare di pepe e sale, e confezionare delle polpettine di circa 5 cm di diametro. Farle rosolare nell’olio di oliva per circa 15 minuti, finché siano ben dorate. A questo punto spolverare con il curry, bagnare con il latte di cocco e un bicchiere d’acqua, aggiungere il resto del prezzemolo trita- to e una presa di peperoncino. Salare e pepare. Coprire la pentola e far cuocere per una trentina di minuti. Servire caldo con del riso bianco. POLPETTINE D’AGNELLO Per 6 persone Ingredienti: 800 gr d’agnello senza osso, 2 cipollotti, 1 mazzetto di menta, 100 gr di pinoli, 2 cucchiai di olio d’oliva, 1 scatola da 400 gr di pomodori a pezzetti, 4 cucchiai di concentrato di pomodoro, 2 bicchieri d’acqua, peperoncino. Pulire i cipolotti. Lavare e asciugare la menta. Macinare la carne, i cipollotti, la metà dei pinoli e la metà della menta. Aggiustare di sale e pepe, e confezionare delle polpettine della grandezza di una noce. In una pentola far rosolare le polpettine nell’olio d’oliva. Aggiungere la scatola di pomodori, il concentrato, il resto dei pinoli e della menta, l’acqua, poco sale e una bella presa di peperoncino. Coprire e lasciar cuocere a fuoco basso per almeno 5 minuti. Se dovesse asciugarsi troppo, aggiungere un po’ d’acqua. Accompagnare con fagioli cannellini o riso bianco. Volendo, si può preparare il piatto il giorno prima, e far cuocere le polpettine per tre ore a fuoco bassissimo, il gusto ne sarà esaltato. 64 PANNA COTTA ALLA FRAGOLA Per 4 persone Ingredienti: 60 cl di panna fresca liquida, 80 gr di zucchero, 1 stecca di vaniglia, o un mezzo cucchiaino di estratto liquido, 3 foglie di gelatina. Salsa di fragola: 250 gr di fragole, il succo di mezzo limone, 50 gr di zucchero. Far ammorbidire le foglie di gelatina in una grande quantità di acqua fredda. In una casseruola versare la panna, lo zucchero, la stecca di vaniglia tagliata in due nella lunghezza. Far cuocere a fuoco basso, mescolando. Appena la crema arriva al primo bollore ritirare subito dal fuoco. Levare la stecca di vaniglia e aggiungere la gelatina ben strizzata. Mescolare finché sia completamente sciolta. Versare nei quattro recipienti scelti e far riprendere in frigorifero per 8/10 ore. E per la salsa di fragola: frullare anzitutto le fragole. Versare lo zucchero con 4 cucchiai di acqua in una casseruola su fuoco basso. Quando sarà sciolto aggiungere le fragole e il succo di limone. Far cuocere per 5 minuti circa e tenere in frigorifero per alcune ore. Sformare le creme e servirle irrorate con la salsa di fragola. piante-auto 65:NUOVE RUBRICHE 23/04/10 16:14 Pagina 65 ESPERIENZA FAMIGLIA NATURA AUTO di Clemy di Giulio Conter L’ACQUA SI SPRECA SPECIE IN AGRICOLTURA COME OPERE D’ARTE E’ questo il grido d’allarme di una rivista prestigiosa L’ acqua? Ne consumiamo troppa, questo prodotto straordinario si sta rarefacendo, lo conferma sul suo ultimo numero la rivista National Geographic con una serie di articoli di cui ripubblichiamo queste righe introduttive: “Se siete di quelli che pensano che lasciar colare un filo d’acqua dal rubinetto non costituisca una perdita importante, non sapete che così vanno perduti 8.000 litri al mese. Ma anche se siete fra coloro che si lavano i denti usando l’acqua di un bicchiere o si fanno la barba tappando il lavandino per non sprecarla, dovreste riflettere sul fatto che, per quanti sforzi facciamo dentro casa, non è lì che si annida la fonte dello spreco colossale di acqua che oggi caratterizza l’Italia e i Paesi ricchi. Intendiamoci, si fa sempre bene a installare quei rompigetto che miscelano l’acqua con l’aria e dunque dimezzano l’erogazione a parità di tempo. E benissimo si fa a cambiare le tubature quando sono obsolete e perdono. Ma se volessimo fare davvero qualcosa contro gli sprechi non dovremmo rivolgerci contro gli usi civili dell’acqua, bensì contro quelli dell’agricoltura. La maggior parte dell’acqua dolce al mondo (e in Italia) si preleva oggi per l’irrigazione (da noi il 45 per cento del totale), che viene spesso ancora condotta come 2.000 anni fa: si devia il fiume in canali sempre più piccoli che finiscono direttamente nei campi ad allagarli per settimane, poco importa se la pianta ne abbia davvero bisogno e se piova oppure no. Solo il 16 per cento dell’irrigazione viene condotta per sgocciolamento temporizzato, come siamo bravissimi a fare sui terrazzi delle nostre metropoli per le piante da balcone. L’agricoltura spreca invece molto e utilizza acqua di sorgente laddove potrebbe usarne di riciclate o rigenerate. Il problema è che l’acqua costa davvero molto poco: per esempio a Roma circa un euro ogni 1.000 litri. Ma in agricoltura costa ancora meno, e questa è una delle ragioni per cui nessuno la risparmia. E anche l’industria ha le sue colpe (sempre maggiori, considerato che oggi preleva ben il 37 per cento del totale) nello spreco, visto che per confezionare un wafer di silicio da 6 pollici ci vogliono 10 mila litri d’acqua. E 250 litri per fabbricare un chilogrammo di carta. Il fabbisogno italico di acqua è di 54 miliardi di metri cubi l’anno, ma come faremo nel futuro se siamo sempre di più e i nostri sprechi aumentano?”. Questo, in sintesi, il grido d’allarme. La lezione da trarne è semplice: impariamo a utilizzare meglio l’acqua. Ne ■ avranno vantaggio i nostri figli e nipoti. Smart decorata con uno degli art sticker Q uella con “Bimbo a bordo” sul lunotto è l’auto di una giovane famiglia. Quella con i santini e il rosario che pende dallo specchietto appartiene a chi va per santuari. L’auto del tifoso mostra gli scudetti della squadra del cuore (occhio ad andare in trasferta). Quella taroccata con fregi, colori, altoparlanti bum-bum, alettoni ecc., è di chi frequenta amici le cui auto sono taroccate con fregi, colori, altoparlanti bum-bum, alettoni ecc. Innocue esternazioni per affermare l’appartenenza ad una specie. Ci sono poi coloro che non si accontentano dei “patacchini” (così un mio capo chiamava gli adesivi), ma vorrebbero addirittura una livrea unica con il pericolo, anzi la quasi certezza di scadere nel cattivo gusto. Se è vero che l’abito non fa il monaco è altrettanto vero che i decori sull’auto, come un vestito o una pettinatura, spediscono all’esterno precisi messaggi. E allora per chi non può sopportare l’idea di avere l’auto “pulita” come l’ha pensata il costruttore e desidera personalizzarla, meglio affidarsi agli esperti. Come quelli di Smart, l’auto birichina che tutti vorrebbero. La Casa di Stoccarda ha addirittura ingaggiato un artista, Timo Wuerz, che ha studiato sei gioiosi smart art sticker che rendono unico ogni esemplare di smart fortwo. Sportivi, eleganti, metropolitani, diversi stili caratterizzano le sei grafiche rafforzando il carattere unconventional di Smart. Le pellicole adesive di elevata qualità vengono applicate direttamente sull’auto senza necessità di alcuna modifica. Se posti correttamente, gli smart art sticker garantiscono una durata di circa cinque anni e possono essere rimossi senza problemi in ogni momento e senza lasciare alcuna traccia residua. Costano 329 euro e potrebbero risolvere il problema di un regalo del ■ papà al figlio (di papà). 65 oroscopo:Layout 2 23/04/10 16:15 Pagina 66 Maggio 2010 ★ ★ ★ ★ ★ ★ ESPERIENZA FAMIGLIA OROSCOPO di Giuliana Valci ARIETE 21 marzo - 19 aprile Attività – sollecitati da un Marte creativo e combattivo, attuerete con scioltezza programmi e intenti. Affetti – buona intesa in famiglia; torna l’armonia tra lecoppie. Periodo importante per i più giovani. Salute – l’aria di mare sarà un toccasana. Incontri positivi con: Leone, Sagittario, Pesci. TORO 20 aprile - 20 maggio Attività – si profila un ottimo mese; procederete senza esitazioni nell’ambito dei contatti di lavoro. Affetti – sentimenti in fase di riscaldamento, ma non è ancora tempo di cimentarsi in partenze veloci. Salute – più equilibrio nella dieta giornaliera. Incontri positivi con: Gemelli, Vergine, Acquario. GEMELLI 21 maggio - 21 giugno Attività – piccoli, ma significativi, passi in avanti stimoleranno gran parte della vostra competitività. Affetti – Venere nel segno promette atmosfere vivaci e nuovi incontri; opportunità di programmare un piacevole viaggio. Salute – non privatevi del potassio, vostro sale minerale. Incontri positivi con: Toro, Cancro, Sagittario. CANCRO 22 giugno - 22 luglio Attività – sotto gli armonici influssi di Giove e Urano, vi muoverete con disinvoltura e rinnovato entusiasmo. Affetti – evitate critiche inopportune al partner, possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. E’ da preferire l’arma della tolleranza. Salute – l’energia fisica va gestita meglio. Incontri positivi con: Ariete, Scorpione, Pesci. ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre Attività – atmosfere mutevoli caratterizzeranno il settore lavorativo, ma il periodo è eccellente per l’arte. Affetti – significativi aspetti astrali preannunciano piacevoli sorprese provenienti dal passato. Salute – possibili piccole noie in sede lombare. Incontri positivi con: Gemelli, Leone, Acquario. SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre Attività – il sodalizio Giove-Urano stimolerà le vostre capacità strategiche, ma è da evitare l’improvvisazione. Affetti – attraenti e sicuri di voi, conquisterete l’ammirazione di chi vi interessa, e forse qualcosa di più. Salute – buona, ma dovete concedere più ore al sonno. Incontri positivi con: Toro, Capricorno, Pesci. SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – per raggiungere i risultati desiderati sarà d’obbligo pianificare e programmare ogni cosa. Affetti – più sicuri dei vostri sentimenti e più sensibili a quelli degli altri, troverete la strada della felicità. Salute – miglioramento generale. Incontri positivi con: Ariete, Vergine, Sagittario. CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – non abbiate timore nel proporre qualcosa di nuovo, gli influssi astrali proteggono le vostre iniziative. Affetti – buona sintonia con il partner, ma la temperatura passionale subirà un lieve calo, specie a fine mese. Salute – momenti di stanchezza fisica. Incontri positivi con: Cancro, Scorpione, Acquario. LEONE 23 luglio - 22 agosto Attività – buone opportunità per arricchire il vostro bagaglio d’esperienza, ma anche il vostro portafogli. Affetti – divergenze di opinione potrebbero causare un raffreddamento nel rapporto di coppia; l’intransigenza non paga. Salute – la circolazione può dare qualche fastidio. Incontri positivi con: Gemelli, Bilancia, Capricorno. ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – prosegue l’opposizione di Marte che renderà più arduo il percorso lavorativo, ma chi la dura la vince. Affetti – una ventata primaverile allontanerà quel velo di pessimismo che offusca il vostro cuore. Salute – recupero di energie. Incontri positivi con: Toro, Bilancia, Sagittario. VERGINE 23 agosto - 22 settembre Attività – le dissonanze astrali renderanno più lento lo svolgimento di un programma, ma chi va piano… Affetti – possono emergere piccoli sensi di colpa nei confronti di un familiare; avrete modo di rimediare con facilità. Salute – non trascurate la cura del corpo. Incontri positivi con: Ariete, Toro, Cancro. PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – periodo indicato per nuovi contatti e per migliorare l’attuale situazione lavorativa. Affetti – divergenze per questioni di denaro in famiglia; suscettibilità e permalosità in amore. Salute – moderate cibo pesante e bevande alcoliche. Incontri positivi con: Leone, Scorpione, Capricorno. ★ ★ ★ ★ ★ ★ Progetto2:Layout 1 23/04/10 12:23 Pagina 1 Doc. ok:Layout 1 23/04/10 12:26 Pagina 1