Esperienza

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Esperienza
COP 10-10:COP 2-05 30/09/10 15:49 Pagina 1
Esperienza
n. 10/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1,
DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata
Mensile di attualità, cultura e informazione
PRIMO PIANO: Guerra attorno
al Partenone
PREVIDENZA: Le novità nelle pensioni
I GRANDI FIUMI: Il Po
UOMINI E AZIENDE:
Gruppo Palazzetti
GIOIELLI D’ITALIA: Le Dolomiti
L’INTERVISTA: Massimo Nicolazzi
ventidalmondoviaggi II-4-46:Layout 2 28/09/10 10:03 Pagina ii
PROPOSTE GRANDI TOUR
LA MAGIA DEL SOLE DI MEZZANOTTE
12 GIORNI CON LA NUOVISSIMA “COSTA DELIZIOSA”
esperienza di puro piacere …tutta un’altra storia
Partenza in aereo da Roma e Milano 5 giugno 2011
Capo Nord, il punto più settentrionale dell’Europa continentale, le
affascinanti Isole Lofoten e lo zigzagare tra i fiordi che offrono
alla vista scenari meravigliosi e sempre diversi.
L’itinerario - Si parte da AMSTERDAM,
dove ammirare le opere architettoniche e
PREZZI PER PERSONA SOCI ANLA, FAMILIARI E AGGREGATI
musei d’arte come quello di Van Gogh o
Partenza da MILANO
avventurarsi sui battelli lungo gli infiniti
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canali poi, in navigazione verso la NorveCat. I 1/2/3 Cabina Doppia Interna
Euro 1.850,00
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al Romsdalsfjord sulle rive del fiume
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3°/4°
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Ragazzi fino a 14 anni
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NORD, che le popolazioni antiche ritene(dal 40 al 60% da aggiungere alla quota in cabina doppia)
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vano essere la fine del mondo conosciuto e
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da
altri
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Euro 90,00
nulla, il male, l’inferno; TROMSO, una
Tasse Portuali
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lunga isoletta unita alla costa da un grande
Mance a bordo e quote Servizio
INCLUSE
ponte, la città delle baleniere (famoso il
Tromso Museum, l’attrattiva turistica più
visitata della città); LEKNES – ISOLE
LOFOTEN: un panorama mozzafiato: 190 km di montagne che, a strapiombo nel mare, ci sorprenderanno mano a mano ci avvicineremo a
questo muro di granito; TRONDHEIM, situata sul fiordo più vasto
della Norvegia, la città del “sole di mezzanotte” che, con il suo tramonto alle due del mattino, costituisce uno degli spettacoli più affascinanti e incredibili; HELLESYLT, “La cima del paese dei fiordi” nella
regione settentrionale dei fiordi; GEIRANGER, la Portofino (solo un
pochino più fredda… !) della Norvegia, uno dei più spettacolari fiordi
della Norvegia; BERGEN, affacciata su un porticciolo che per secoli è
stato motivo di sostentamento e, talvolta, anche di fuga; quindi in
navigazione per rientro ad Amsterdam e, da qui, in aereo per rientro alle città di provenienza
“CAPO NORD E FIORDI NORVEGESI”,
dove il sole non tramonta mai …un’esperienza unica
PER
INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA
SEGRETERIA GENERALE ANLA
TEL.
06.86321128
Sommario 9:Layout 1 07/10/10 16:00 Pagina 3
DIRETTORE RESPONSABILE
Franco Panzolini
CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi
SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del
passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy).
AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza),
Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor
Uboldi (Economia).
OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor
Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e
virtù).
RUBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi
Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale),
Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna
Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente
(e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo).
HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi,
Riccardo Bozza, Dedy Ferrari Clerici, Giulio
Conter, Valdo Occhipinti, Alberto U. Rogi,
Maria Luisa Urbano.
GRAFICA Annalisa Gatti
IMPAGINAZIONE Roberta Greco
SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini
EDITORE A.N.L.A.
Associazione Nazionale Seniores d’Azienda
Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma
Tel. 06/86321128 r.a.
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e-mail: [email protected]
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PUBBLICITÀ DIRETTA
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STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia
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19/5/1977 n. 16824
RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
Terenzio Grazini
ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero
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mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato
a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 - 00199
Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e
successive modificazioni.
Tiratura media copie 120.000
Finito di stampare il 15-10-2010
Federazione Italiana
Editori Giornali
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Iscritta al n. 22 del registro delle
Associazioni di Promozione Sociale
Codice Fiscale: 80031930581
PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci
COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello
Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini.
SOMMARIO
OPINIONI
Editoriale – Diversamente politici ............................................................................... 5
Vizi e virtù – Piccoli bulli crescono ............................................................................. 6
Visti da fuori - Una Turchia più europea ..................................................................... 7
Primo piano – Riesplode la guerra attorno al Partenone.......................................... 8-9
AFFARI SOCIALI
Dai lettori .............................................................................................................. 10-13
Il fatto • Parti prematuri sempre in aumento • Non dite… ma dite…
• Serve un medico? Arriva il robot • Due asteroidi sfiorano la Terra
Previdenza - Novità delle pensioni....................................................................... 14-15
Fisco - Smaltimento rifiuti: dalla Tarsu alla Tia ........................................................ 16
Legale - Le nuove norme del Codice della strada ..................................................... 17
Sanità - Bilanci 2009: quasi tutti in rosso .................................................................. 18
Economia - Un inverno “tiepido” .............................................................................. 19
VIAGGI
Gioielli d’Italia – Le Dolomiti ............................................................................. 20-21
I grandi fiumi – Il Po............................................................................................ 22-23
L’ITALIA CHE LAVORA
Uomini e Aziende - Gruppo Palazzetti ................................................................. 24-28
NOTIZIE ANLA................................................................................................. 29-46
Alas Sarpom, Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Gruppo Seniores
Selex Galileo, Gruppo Seniores Oto Melara), Cassa di Risparmio Friuli
V.G., Circolo Ricreativo Culturale, Circolo Acc Mel, Circolo Anziani del
Lavoro Electrolux Zanussi, Fincantieri, Ges-Gruppo Seniores Edison e Consociate, Glas-Same, Gruppo Anziani Beloit Italia, Gruppo Anziani Fata,
Gruppo Interaziendale ex Dipendenti Italimpianti, Gruppo Seniores Alfa
Romeo, Gruppo Seniores Associazione Irrigazione Est Sesia, Gruppo Seniores Gtt-Atm, Gruppo Seniores Palazzetti, Gruppo Seniores Telecom
Italia, Nidec Sole/Comina, Pininfarina, Riello Group, Savio Marcello,
Schneider Electric-Magrini Galileo. Anla Toscana. Anla Veneto.
Anla Bologna, Anla Ferrara, Anla Genova, Anla Gorizia, Anla La Spezia,
Anla Milano, Anla Palermo, Anla Trieste. Lettere, arte, storia e via via.
Rinnovo cariche e organizzazione.
Made in Italy - Borse e scarpe ................................................................................... 47
STORIE
L’intervista - Massimo Nicolazzi ........................................................................ 48-49
Personaggi - Celestino V ...................................................................................... 50-51
Italia per bene - Correre per gli altri ......................................................................... 52
ATTUALITÀ
Scienza e tecnica
L’Africa offre continue scoperte ................................................................................ 53
Sport - Olimpiadi di Londra 2012 ………............................................................ 54-55
Il Campionato di calcio di Serie A 2010-2011…………………........................... 56-57
Cultura - I pittori del Risorgimento...................................................................... 58-61
Le grandi Mostre - Il libro del mese
ESPERIENZA FAMIGLIA
Consigli per la casa ................................................................................................... 63
Medicina – La protesi dell’anca ................................................................................ 64
Posta condominiale ................................................................................................... 65
Monete – L’Italia delle arti ......................................................................................... 66
Francobolli – L’Austria guarda a sud delle Alpi….................................................... 67
Computer – Donne a rischio hacker .......................................................................... 68
Collezionismo – Lettere disinfettate e profumate ..................................................... 69
Civiltà della tavola – Il sommelier del pane ........................................................ 70-71
Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (8)............................................. 71
Italia centrale
Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 72
Ambiente – Il parco più bello..................................................................................... 73
Motori – Dalle vele alle due ruote.............................................................................. 73
Oroscopo ................................................................................................................... 74
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PROPOSTE GRANDI TOUR
MYANMAR (ex Birmania)
Affascinante viaggio nel passato di una terra con
2500 anni di storia, ultimo rifugio di un arcaico stile di vita
Partenza 4 febbraio 2011 – 12 giorni
n viaggio di 12 giorni che tocca le località più belle del Myanmar: Yangon con l’imponente
“pagoda d’oro” Shwedagon, i pittoreschi villaggi galleggianti del lago Inle, l’antica capitale di
Mandalay e le cittadine reali minori, e Bagan, per visitare il più importante sito archeologico del
paese, emozionandosi alla vista della vasta pianura costellata di templi e stupa buddhisti che si
perdono all’orizzonte e… prima del rientro in Italia, una breve sosta per visita a Katmandu (Malesia) e la cena dell’arrivederci nel ristorante girevole della Torre delle Comunicazioni (421 mt) !!!
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U
GRAN TOUR ECUADOR E GALAPAGOS
le isole incantate
Partenza 20 marzo 2011 – 12 giorni
e meraviglie dell’Ecuador continentale, con Quito, Patrimonio Unesco, la Riserva Ecologica
del Vulcano Antisana, la Laguna Quilotoa all’interno di un cratere vulcanico, il mercato di
Zumbahua, la Via dei Vulcani fino a Riobamba e Cuenca. L’esperienza sul famoso “Treno delle
Ande” che percorre l’emozionante discesa nel canyon della Nariz del Diablo con possibilità di
accomodarsi sul tetto! Infine le emozionanti Galapagos, le “isole incantate” di Darwin, UN
VIAGGIO NEL VIAGGIO” paradiso da preservare: viaggiare fra queste isole e soggiornarvi in
qualità di fortunato osservatore è un privilegio importante così come lo sono tutte le indimenticabili esperienze.
Quote di partecipazione da Roma/Milano – 20 partecipanti - Euro 3.480,00
Soci ANLA e familiari - € 3.450,00
Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 30/06/2010) Euro 355,00
Hotel 4 stelle (dove non esistenti, sono previsti i migliori hotel 3 stelle)
Pensione completa- Accompagnatore dall’Italia
L
PER
INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA
SEGRETERIA GENERALE ANLA
TEL.
06.86321128
IN PREPARAZIONE …… PER IL MESE DI MAGGIO 2011
LE ANTICHE CIVILTA’ DEI BALCANI
Gran viaggio in Grecia del Nord , Albania, Macedonia e Bulgaria
OCCASIONE UNICA per scoprire le antiche civiltà dei Balcani centrali, dall’VIII secolo avanti Cristo fino
all’occupazione romana del territorio e alla definizione del confine danubiano voluta dall’imperatore Traiano, conquistatore della Dacia.Un affascinante percorso storico-archeologico, mille anni di storia di popoli
e civiltà ancora sconosciute, sorte nelle terre dei grandi fiumi.
Il viaggio: in aereo + pullman. Certamente i kilometri in pullman ci sono ma è anche il giusto modo per
visitare i Paesi, dalla Macedonia alla Tomba di Filippo il Macedone, alla sorprendente Albania, ai Monasteri
della Bulgaria fino alla sorprendente Sofia: il tutto allietato da paesaggi in alcuni luoghi davvero sorprendenti e, cosa non da poco, non ancora meta del turismo di massa.
EDITORIALE:Layout 1 01/10/10 08:27 Pagina 5
OPINIONI
EDITORIALE
di Franco Panzolini
DIVERSAMENTE POLITICI
Q
signare persone Una grande mostra, titolo: “Munch e lo
spirito del Nord. Scandinavia nel seconimperfette nel- do Ottocento” (v. anche a pag. 59) nella
l’aspetto o nel- splendida Villa Manin di Passariano. Fra
l’apparenza. Così le opere in mostra questo quadro di
gli handicappati Munch: “La foresta incantata” (1903).
Un quadro-capolavoro che ci è parso
o portatori di degno di figurare quale copertina di
handicap sono questo numero di Esperienza
“diversamente
abili”, i sordi sono “non udenti” e i ciechi “non vedenti”; ma ci sono
anche autori di inchieste artefatte pubblicate sulla
stampa come “diversamente giornalisti”, magistrati
che promuovono provvedimenti per uso politico della
giustizia essendo “diversamente giudici”, rivendicazioni e scioperi indetti al di fuori degli interessi dei lavoratori da “diversamente sindacalisti”, ecc., ivi compresi i “diversamente giovani” come il sottoscritto. Per
analogia, non potendo definire i nostri parlamentari
(non tutti, preciso) come pure i leader dei nostri partiti,
viste le loro recenti testimonianze in vita privata e in
politica, veri ed autentici politici, li possiamo chiamare
(non tutti, ripeto ancora) “diversamente politici”.
Dalla crisi economica sembra che stiamo uscendo, pur
se a fatica e a prezzo della disoccupazione, dalla crisi
della politica; però non si vede troppo bene la via
d’uscita, non solo da oggi e non solo per l’Italia (non è
una consolazione!). Mai come oggi la politica, vale a
dire i politici suoi protagonisti, non si trovano in sintonia con la società civile e mai come oggi si comprende
l’insofferenza dei cittadini verso la classe politica.
Uno degli aspetti più evidenti di fastidio per la gente è
vedere il politico che sbaglia, vale a dire si fa corrompere, o ruba, o comunque compie gravi atti contro l’etica-politica, ivi compresa l’incoerenza e l’infedeltà agli
impegni presi con i propri elettori; che non assume alcuna responsabilità personale e anzi trova coperture nel
suo partito. E’ già fin troppo indigesto per gli italiani
tollerare quando un giudice, che ha sbagliato, non paga, ora dovremmo accettare la stessa impunità anche
per il politico?
Elezioni o no, bisognerebbe chiedersi se sia ancora
possibile, in questo nostro Belpaese, nutrire qualche
speranza di vederlo avanzare in concordia verso il traguardo di riforme condivise. L’attuale clima politico
tende ad escluderlo: forse è proprio questo il progetto
dei “diversamente politici”: riportare l’Italia ai fasti
della Prima Repubblica.
uello che è accaduto e sta accadendo,
con inizio da questa torrida estate, nella nostra politica, ossia da parte dei politici che ne sono gli interpreti, è la prova lampante che il fondamento dell’agire della stragrande maggioranza dei nostri parlamentari è la virtù… dell’ipocrisia, caratteristica nella
quale non c’è da meravigliarsi, dal momento che
l’uomo ipocrita è colui che parla o agisce non secondo i proprio ideali, fede o convinzione, ma per far apparire quello che più è conveniente per lui o per il suo
partito o centro di interessi.
Ancora non siamo certi se si andrà e quando a votare,
non è ancora scongiurato simile evento certamente
negativo, comunque non sono ormai molti i cittadini
che, seppure con un mix tra disgusto e insofferenza,
continuano ad osservare il comportamento dei politici di professione per cercare di capire tutte o quasi le
battaglie dialettiche, i reciproci insulti e dispetti tra ex
e non ex alleati, le scissioni e poi le riunificazioni tattiche, i grandi e piccoli conflitti di interesse, gli scontri istituzionali, le giravolte con grande naturalezza, le
convergenze (quasi parallele) o compromessi e poi le
rotture, che lo spettacolo del volto peggiore della politica, conforme al ben noto lessico della Prima Repubblica, è stato capace di offrire in questi ultimi tempi. Unica assente a tale dibattito è stata la vera politica (ancora in ferie?).
Non sono stati mostrati soltanto, come sempre in simili occasioni, la scarsa responsabilità per il rispetto degli
impegni programmatici presi con gli elettori e la carenza di moralità nelle controversie tra politici e/o tra partiti (con manifesta acredine, insulti e reciproche accuse
senza addurre un qualsiasi fondamento), ma anche l’indifferenza sulle conseguenze che una nuova tornata
elettorale potrebbe portare ad un Paese che tuttora, anche se in minor misura, naviga nel mare tempestoso
della crisi economica mondiale, e che ha tantissimo bisogno di governabilità e stabilità politica.
Invece i nostri politici, non tutti per fortuna e parliamo
dei politici in genere, sia ben chiaro, di qualsiasi partito o schieramento e senza alcun riferimento a persone
o a specifici fatti di cronaca, sanno essere ipocriti, come del resto lo sono (purtroppo) diventati molti dei nostri leader, anche di istituzioni pubbliche o di impresa,
al punto che, nelle nostre espressioni dialettiche è d’uso
ormai inventare nuovi e più farisaici eufemismi per de5
Vizi e Virtù 6:Layout 1 01/10/10 08:35 Pagina 6
OPINIONI
di Maria Venturi
VIZI E VIRTU’
PICCOLI BULLI CRESCONO
“
Dateci vostro figlio fino a sei anni: quando
ve lo restituiremo, tutti i giochi saranno
fatti”. Era il credo dei grandi maestri gesuiti, e ancor oggi gli psicologi concordano: l’educazione, i valori, gli esempi e i
messaggi che i bambini ricevono nella prima infanzia saranno incancellabili e, perciò, basilari per la loro formazione di adulti. Fino all’età prescolare i
genitori rappresentano l’unico punto di riferimento
comportamentale e affettivo: un padre e una madre
discordi sui metodi educativi (i sì e i no, gli orari,
l’ordine, il sottovalutare o drammatizzare le prime
bugie, il concedere o il negare troppo) creeranno un
adulto incapace di fiducia nell’autorità e allergico a
ogni imposizione.
La bimbetta amorosamente pettinata, vestita e “accessoriata” da una mamma che si diverte con lei
come se giocasse ancora con le Barbie è destinata a
sviluppare in modo abnorme il culto del proprio
aspetto e il senso di potere della bellezza. Un padre
che, in quanto maschio, fa valere continuamente un
ruolo di “superiorità” rispetto alla moglie, condizionerà il figlio rendendolo incapace di stabilire rapporti
paritari e rispettosi con le donne. Gli esempi potrebbero proseguire a lungo, ma questi pochi bastano
per capire il “credo” di gesuiti e psicologi.
Purtroppo la procreazione non cambia la natura di
un uomo e di una donna ed è inevitabile che i loro
errori e i loro contrasti abbiamo una negativa ricaduta
sui bambini.
Ma da qualche tempo assistiamo a un subdolo condizionamento che non deriva da umani limiti e comprensibili divergenze, bensì dai disvalori che si sono
radicati nella nostra quotidianità e che con incolpevole superficialità trasformiamo in messaggi educativi. E qui occorre tornare ad altri esempi.
La maestra d’asilo segnala che il piccolo alza le
mani sugli amichetti, è prepotente, rifiuta di cedere
i suoi giochi? Genitori (e nonni!) lo riferiscono agli
amici con orgoglio, quasi si trattasse d’un complimento: il bambino ha la personalità di un leader! Se
riesce sempre a farla franca, se tiene testa a tutti anche mentendo, bravissimo! Ha capito che il mondo
è dei furbi. Una bimbetta, già a tre anni, pesta i piedi
per vestirsi come vuole, si mostra una seduttrice precoce, sa come far cedere papà strappandogli con le
sue moine tutto ciò che vuole? Che gioia, se col
tempo non si guasta c’è la speranza che in futuro
possa diventare una velina o una miss, o fare un matrimonio come si deve!
A parole, non vi è adulto che non denunci violenze,
prepotenze, cricche, furbini, bulli, ragazze smaniose
di visibilità. Ma, di fatto, anziché contrastare sul nascere istinti e comportamenti negativi, li assecondiamo estasiati. Chi non vorrebbe avere una figlia
di successo? Un nipote leader?
Nell’illusione di scorgerne “la
stoffa” e di alimentarne le potenzialità, troppo spesso abdichiamo
al ruolo di buoni educatori portando verso l’adolescenza ragazzi
viziati, insofferenti, ribelli, o ragazze che vivono come sogno la
quarta misura di reggiseno e la
partecipazione a un concorso di
bellezza o a un reality televisivo.
Debbo confessarlo? Pur mantenendo le distanze da incoraggiamenti estremi, anch’io, come
nonna e come zia, gioisco della
bellezza delle mie nipoti e scorgo
nelle prepotenze dei maschietti i
sintomi di una personalità forte.
Per loro fortuna, hanno padri e
madri vigili e severi…
6
Visti da fuori 7:Layout 1 28/09/10 10:07 Pagina 7
OPINIONI
VISTI DA FUORI
UNA TURCHIA PIU’ EUROPEA
E’ il risultato dell’ultima riforma costituzionale
L
a Turchia ha voltato pagina e l’Europa
è più vicina. Il sì alla riforma costituzionale voluta dal premier Erdogan e
guardata con interesse dalla Ue, ha
vinto. Il 58 per cento dei cittadini turchi
chiamati alle urne per modificare la Carta approvata
nel 1982, dopo il colpo di Stato militare del 1980, si
è schierato con le “modernizzazioni” invocate da
Erdogan. Un “lasciapassare per l’Europa”, è stato
più volte sottolineato dai sostenitori del “sì” durante
la campagna elettorale, un voto “per una Turchia
più ricca, più libera, più forte”.
«Il 12 settembre rappresenterà una svolta nella storia
democratica della Turchia», è stato il commento a
caldo di Recep Tayyip Erdogan. «Il nostro popolo
ha sancito una tappa storica sulla strada della democrazia e della supremazia dello stato di diritto, è un
onore avere accresciuto il livello delle norme democratiche», ha aggiunto.
La partecipazione al referendum è stata elevata, circa il 77 per
cento, un dato che rafforza la vittoria del premier e del suo partito
islamico
moderato,
l’Akp. Escono sconfitti
i principali partiti di opposizione, il Partito repubblicano popolare
(baluardo del laicismo
di tradizione kemalista)
e il Partito del movimento nazionalista.
I cambiamenti principali riguardano la
giustizia e il ruolo delle Forze armate
che, finora, non solo hanno tenuto la
Turchia sotto tutela, ma hanno da sempre
rivendicato il loro ruolo di controllori
della laicità voluta dal padre della patria
Kemal Ataturk. Tra gli emendamenti più
controversi ci sono quelli sulla nomina
dei membri della Corte costituzionale e
del Consiglio supremo dei giudici e dei
procuratori (Hsyk), il cui numero viene
elevato, rispettivamente, da 11 a 17 e da
7 a 21. Il “fronte del no” aveva puntato il dito contro
la norma che prevede la nomina di una parte di questi
giudici dal presidente della Repubblica (quello in
carica, Abdullah Gul, è compagno di partito di Erdogan) e dal Parlamento. Una novità che, a loro giudizio, se sottrae il potere giudiziario al controllo dei
militari, lo pone di fatto sotto il controllo dell’esecutivo.
Lo scontro è stato infiammato anche dall’emendamento che consente di processare gli ufficiali autori
del golpe del 1980 e da quello che sottopone alla
giustizia civile i vertici militari per crimini commessi
nell’esercizio delle loro funzioni. Controverse anche
le modifiche che forniranno una sorta di “discriminazione positiva” a donne, bambini, disabili e anziani. Con le nuove norme potranno infatti essere
adottate misure per incrementare la presenza delle
donne nella vita politica, sociale ed economica del
Paese.
Per concludere, una Turchia più moderna ed europea. Adesso tocca all’Europa accelerare il
processo di integrazione.
I.U.
Recep Tayyip Erdogan
7
primo piano 8-9:Layout 1 30/09/10 14:25 Pagina 8
OPINIONI
PRIMO PIANO
di Alberto U. Rogi
I
giornali ateniesi hanno pubblicato questa notizia: il Big
Ben, l’orologio simbolo di
Londra, è stato trafugato da
un magnate greco allo scopo
di metterlo al riparo dallo smog che
regna sovrano sulla capitale britannica. Ovviamente è uno scherzo, parte
integrante della lunga diatriba fra
greci e inglesi per il possesso dei fregi del Partenone. Gioiello della Grecia classica, costruito in onore di
Atene, la dea protettrice della città
che porta questo nome, il Partenone
nella sua lunga storia ha conosciuto
non poche traversie. I cristiani ne
hanno fatto una chiesa, i musulmani
una moschea. I sultani di Costantinopoli un deposito di polvere da sparo
che i veneziani hanno cannoneggiato
dal mare, riducendo il Partenone a
un cumulo di rovine. In seguito si
materializza lord Elgin, ambasciatore d’Inghilterra presso la Sublime
Porta che ottiene un “editto” che
l’autorizza a impossessarsi di alcuni
frammenti di pietra.
Da allora ad oggi questo “editto” è
scomparso, se ne conosce soltanto
una versione veneziana che concede
RIESPLODE
LA GUERRA
ATTORNO
AL PARTENONE
Fra
Fra Atene
Atene ee Londra
Londra
per
per ilil possesso
possesso dei
dei fregi
fregi
scolpiti
scolpiti dal
dal sommo
sommo Fidia
Fidia
a lord Elgin di “portar via qualche
pezzo di pietra con iscrizioni e figure”, e non c’è dubbio che il diplomatico britannico l’abbia interpretato
alla grande impossessandosi del 55
per cento dei fregi del Partenone. Li
terrà per sé per una decina d’anni,
salvo venderli nel 1816 al British
Museum per 38 mila sterline. Sono
opere di scultura uniche al mondo,
commissionate da Pericle al grande
Fidia, e raggruppanti 360 personaggi
e cavalli che narrano la nascita della
8
dea Atena e la sua lotta con Poseidone per il controllo dell’Attica. Oggigiorno una delle maggiori attrazioni
del British Museum londinese. E’
poi l’attrice Melina Mercouri, nominata ministro della Cultura, a lanciare una prima campagna per la restituzione dei marmi alla Grecia, facendo
valere il fatto che il governo turco,
potenza occupante, aveva venduto
qualcosa di non suo.
Risposta del governo di Londra: quei
fregi preziosi, molti caduti per terra e
lasciati in stato d’abbandono, nell’esporli al British Museum sono stati salvati dalla rovina e dalla polluzione che avvolge Atene; e poteva
anche essere vero. Sennonché da allora ad oggi è intervenuta la costruzione del nuovo Museo dell’Acropoli ateniese. Un Museo ipertecnologico dove sono già esposti al meglio il
45 per cento dei fregi del Partenone
rimasti ai greci. Edificato a trecento
primo piano 8-9:Layout 1 30/09/10 14:26 Pagina 9
metri all’incirca dal Partenone,
orientato verso il sorgere del sole, e
col secondo piano interamente dedicato ai fregi. Da qui il nascere di un
Comitato, presieduto da Nikos Allagas, un popolare presentatore televisivo, che ha ripreso la battaglia della Mercouri per la
restituzione dei marmi alla
Grecia. Un Comitato che
gode di molto seguito in
Grecia, l’appello per il recupero dei fregi è stato firmato finora da 128.500 persone.
Ottenendo inoltre l’adesione di Bill
Clinton, degli attori Sean Connery e
Vanessa Redgrave, e di alcuni eminenti politici britannici, quali l’ex
sindaco di Londra, Ken Livingstone,
e l’ex leader laburista Neil Kinnock.
Con loro, seppure non voglia pronunciarsi ufficialmente, ci sarebbe il
nuovo viceprimoministro liberal-democratico Nick Clegg. E a quanto
pare sarebbe favorevole alla restituzione anche una parte
maggioritaria, seppure di
stretta misura, dell’opinione pubblica britannica
(ferocemente
contrari invece i leader conservatori). Ha
portato acqua al mulino dei greci la decisione dell’Italia di restituire all’Etiopia l’obelisco di Axum, e alla
Libia la splendida statua priva della
testa della Venere di Cirene, bottini
di guerra del nostro colonialismo.
Cosa che ha fatto pensare che “l’epoca delle restituzioni” potrebbe essere
cominciata, coinvolgendo un po’ tutto il mondo.
Da aggiungere che una Conferenza
internazionale ha riunito lo scorso
mese di aprile al Cairo i rappresentanti dei Paesi desiderosi di recuperare quegli oggetti d’arte che ritengono gli siano stati indebitamente
sottratti, fra questi la Grecia, la Cina,
l’Egitto e l’India. Una Conferenza
tenutasi per iniziativa dell’egiziano
Zahi Hawass, segretario generale del
Consiglio supremo delle Antichità
egiziane, a nome di un Egitto che reclama la restituzione del busto di Nefertiti (oggi al Neues Museum berlinese) e della Pietra di Rosetta (quella che ha consentito la lettura dei geroglifici dell’antico Egitto, essa pure
al British Museum). Quanto alla Cina del presente si fa forte della costruzione a Shangai di un museo dell’arte antica e contemporanea che,
almeno in prospettiva di tempo, vuole fare concorrenza ai più importanti
musei del mondo, prevalentemente
collocati in Europa e nel Nord
America.
Il che significa che andando di
questo passo potrebbe aprirsi
un fiume in piena. Fra l’altro, e perché no?, anche
l’Italia potrebbe giocare
la sua parte, chiedendo la
restituzione delle tante
opere d’arte razziate da Napoleone Bonaparte nel no■
stro Paese.
In queste pagine alcuni
dei numerosi fregi
conservati al British
Museum. In apertura,
il Partenone visto da sud
9
dai lettori 10-13:Layout 1 28/09/10 10:10 Pagina 10
AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▼ MULTA MAI
NOTIFICATA
Ho ricevuto una cartella di
pagamento dalla società
Equitalia per una contravvenzione al Codice della
strada (divieto di sosta),
che avrei commesso nella
città di Padova. Mi sono
subito attivata per sapere
dalla Polizia municipale di
Padova quando la multa
mi è stata notificata, ma
hanno risposto che a loro
non risulta notificata. Nel
frattempo è scaduto il termine di 30 giorni per presentare opposizione avanti
al Giudice di pace, com’è
scritto nella cartella stessa.
Cosa posso fare per eccepire la mancata notifica
della contravvenzione e, di
conseguenza, ai sensi dell’art. 201 del Codice della
strada, far valere il diritto a
rifiutarne il pagamento?
Secondo le istruzioni della
cartella, mi resta solo di
pagare per evitare gli atti
esecutivi.
Maria Grazia Bisogno
Perugia
Il caso segnalato dalla lettrice si complica per la
circostanza che la violazione è stata accertata in
una città diversa da quella
della propria residenza.
La cartella deve essere impugnata avanti al Giudice
di pace del luogo in cui è
stata commessa la violazione (Padova) e nel termine perentorio di 30
giorni dalla sua notifica,
come stabilito dall’art. 22
della legge 24 novembre
1981 n. 689, costituendo
la cartella stessa ordinanza-ingiunzione di paga-
IL FATTO
PARTI PREMATURI SEMPRE IN AUMENTO
Cinquecento esperti internazionali di alimentazione di neonati prematuri si sono dati appuntamento a Roma per discutere quale sarà la nutrizione prossima ventura dei cinquemila bambini, sotto i 1.500 grammi,
che ogni anno nascono in Italia.
Un piccolo-grande esercito di
“lottatori” tra i quali, almeno
550, sono venuti al mondo pesando ancora meno di 1.500
grammi.
Numeri apparentemente e statisticamente esigui con un impatto
sociale, però, estremamente importante, per la sopravvivenza,
per la qualità della sopravvivenza, per le terapie e per il coinvolgimento emotivo della nascita
stessa. «Le percentuali delle nascite premature», spiega Massimo Agosti, direttore del Dipartimento materno infantile e neonatale dell’ospedale di Varese, «sono in aumento. In compenso migliorano le loro condizioni di salute».
Oggi sopravvive il 90 per cento dei neonati con peso inferiore a 1.500 grammi. Negli
anni Sessanta non si arrivava al 25 per cento. E’ quindi fondamentale lavorare sull’alimentazione subito dopo il parto ma anche nei periodi successivi come quello dello
svezzamento.
E.G.
mento. Pertanto l’unico rimedio rimasto valido per
contestare la cartella è la
presentazione di un ricorso al giudice competente
per materia o valore e per
territorio ai sensi dell’art.
615 del Codice di procedura civile, che regola
l’opposizione all’esecuzione. Infatti in tale ipotesi
non è previsto un termine
di decadenza per la notifica del ricorso in opposizione e, diversamente dall’art. 22 sopra citato, il
615 fa riferimento al giudice competente per territorio ai sensi dell’art. 27
Cod. proc. civ., cioè il giudice del luogo dell’esecuzione, ossia il domicilio
del debitore (Perugia).
Tuttavia c’è da considerare che per detta procedu-
ra, a differenza della prima “suggerita” nella cartella, la parte non può stare in giudizio di persona,
ci vuole un avvocato; se
però il ricorso viene accolto, il giudice, oltre che
annullare la cartella, condannerà gli enti opposti
(Equitalia e Comune di
Padova) al pagamento
delle spese di causa.
▼ RACCOMANDATA RIFIUTATA
Non sono mai riuscito,
malgrado due tentativi, a
far recapitare ad un mio
amico (ex) la mia richiesta
di restituzione di un oggetto di mia proprietà, prestatogli l’anno scorso durante
le vacanze in comune;
10
inoltre il medesimo ha
cambiato numero di cellulare e quindi non è da me
contattabile. Le mie raccomandate con avviso di ritorno mi sono state restituite dalle Poste perché
non ritirate dal destinatario. Voglio rientrare in possesso dell’oggetto di mia
proprietà, ma prima di far
causa al “Tizio ingrato”
voglio tentare il recupero
bonario e preavvisarlo dei
rischi che corre. Ma cosa
posso fare per obbligarlo a
ricevere la mia raccomandata?
Ennio Basilici
Caltanissetta
Si può trascrivere il testo
della raccomandata su un
foglio di carta uso bollo e,
in duplice copia, portarlo
dai lettori 10-13:Layout 1 28/09/10 10:11 Pagina 11
IL GERGO DELLA POLITICA
all’Ufficio notifiche, che si
trova presso il Tribunale, e
chiedere che venga notificato al destinatario ai sensi degli articoli 138, 139 e
140 del Codice di procedura civile: l’ufficiale giudiziario esegue la notificazione di regola mediante
consegna dell’atto nelle
mani proprie del destinatario, presso la sua casa di
abitazione; se il destinatario è assente, l’atto può essere consegnato ad una
persona di famiglia o addetta alla casa; se il destinatario rifiuta di ricevere
l’atto, l’ufficiale giudiziario ne dà atto nella relazione e la notificazione si
considera fatta in mani
proprie. Nel caso di irreperibilità o rifiuto di ricevere l’atto da parte di una
persona di famiglia, l’ufficiale giudiziario deposita
la copia nella casa comunale, affigge avviso del deposito in busta chiusa alla
porta dell’abitazione (o
dell’ufficio o dell’azienda)
del destinatario e gliene
dà notizia per raccomandata con avviso di ricevimento.
Seguita questa procedura,
nessuno scrupolo dovrebbe più sorgere al lettore
nel procedere per le vie legali contro il comportamento non più amichevole
del “Tizio ingrato”.
▼ PENSIONI
D’ANNATA E
DA PRECARI
Ho letto sull’ultimo numero 6-7-8/2010 di Esperienza l’articolo: “Buone le
▲
segue a pag. 12
Una delle parole nuove entrate nel gergo della politica è
il sostantivo femminile quadra, adoperato sempre più
spesso dal leader della Lega Nord Umberto Bossi e poi
ripreso anche dai giornali nell’espressione trovare la quadra con il significato di “giungere a un accordo”, oppure
anche “uscire da una situazione problematica”. In questo senso l’uso era finora circoscritto all’area settentrionale del Paese, mentre dappertutto il termine è diffuso in
ambito nautico, per indicare una vela rettangolare o trapezoidale. Tutto questo, peraltro, non ha niente a che vedere con l’uso originario del termine, che risale addirittura a Dante. L’Alighieri l’adopera infatti nel ventiseiesimo
Canto del Paradiso, che si conclude con questo verso:
“come ’l sol muta quadra,
l’ora sesta”. Come i cultori di
Dante sanno, a parlare è Adamo il quale ricorda di aver dimorato sulla cima del Purgatorio nell’Eden prima di aver peccato (“dalla prim’ora”), al compimento del peccato (“la seconda”), quando il sole “muta quadra”, ossia entra nel quadrante occidentale dopo mezzogiorno, cioè nell’“ora sesta”. Il Poeta quindi attribuisce al termine quadra il significato di
quadrante, quarto di cerchio, quarto di cielo, abbastanza vicino all’origine etimologica, il
latino quadra, dall’aggettivo quadrus che vuol dire “quadrato” e anche “quarta parte”. Non
lineare l’evoluzione in senso metaforico del termine, passato nella lingua italiana anche grazie all’influsso dello spagnolo cuadro, cuadra, nell’accezione di pittura, dipinto.
È questo un esempio non voluto di “manomissione delle parole”, di cui parla specificamente Gianrico Carofiglio nel suo saggio di imminente pubblicazione e anticipato nella
serata finale del festival letterario di Mantova. Lo scrittore, stimolato dal giornalista Stefano
Salis, ha infatti attuato un’indagine linguistica, letteraria, storica, critica e civile, basata anche sul confronto letterario con grandi autori, per restituire alle parole il senso di cui erano state private, scoprendone la forza “rivoluzionaria” di incidere sul nuovo.
NON DITE...MA DITE…
E UN VOCABOLARIO EUROPEO
A proposito di Mantova, una delle iniziative più simpatiche della manifestazione è quella
della progressiva formazione di un vocabolario europeo affidata ad autori italiani e stranieri, per costruire un ideale patrimonio linguistico condiviso. Le parole di questo straordinario dizionario in via di formazione (ogni anno si arricchisce del contributo di diversi scrittori, saggisti e poeti) è dato dal fatto che, più che lemmi di vocabolario, costituiscono puntelli di idee forti. Un esempio: la parola femminile avlija, il termine bosniaco che indica il
“cortile”. Spiega lo scrittore Dževad Karahasan che la sua predilezione per il termine «è
piuttosto di carattere culturale. Il vocabolo deriva dal greco antico (aulè, spiazzo antistante la casa, cortile) e tuttavia da noi è considerata un orientalismo, perché la parola è giunta fino a noi con l’occupazione ottomana. Quindi riunisce in sé diverse culture e paradigmi culturali, una memoria lunghissima, una quantità di esperienze intellettuali. La parola
è un magazzino della mente, racchiude in sé il tempo e lo spirito, come solo la lingua è
in grado di fare».
Vorrei concludere questa chiacchierata segnalando l’uscita di un manualetto estremamente pratico di regole per non dimenticare quello che abbiamo imparato a scuola. Il libro
s’intitola “Su qui e su qua l’accento non va”; l’autrice è Pinuccia Ferrari Dossena, scrittrice e consulente editoriale, l’editore Sperling & Kupfer, la prefazione è di Stefano Bartezzaghi. Si tratta di una raccolta ragionata di ciò che abbiamo imparato all’asilo e alla scuola
elementare, filastrocche che puntano sulla mnemonica per radicare abitudini linguistiche
da consacrare nell’uso. Se la copertina ricorda due monosillabi che non vanno accentati,
sul retro si precisa che “scienza e coscienza della i non fanno senza”; nell’interno, divise
per argomento, le regolette in rima di cui gli antichi, benemeriti insegnanti si servivano per
imprimercele nella memoria.
(il Cruscante)
11
dai lettori 10-13:Layout 1 28/09/10 10:12 Pagina 12
AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▲
prospettive del nostro sistema previdenziale” ed al
riguardo ho due osservazioni da fare:
Anche lei - come tutti in
questo Paese - omette di
dire che la nostra spesa
previdenziale pari al 15,2
per cento del Pil include
prestazioni assistenziali
extra statutarie per l’Inps,
il che rende incomparabile la nostra spesa con
quella degli altri Paesi
EU dove l’assistenza è
fuori dai conti previdenziali perché a carico della
fiscalità generale (come
lei ben sa se si separasse
l’assistenza dalla previdenza l’incidenza di quest’ultima sul Pil si abbasserebbe di circa 3-4 punti); ma perchè nessuno in
Italia vuol parlare questo
linguaggio?
In tempi di crisi con aumento abnorme della cassa integrazione nonostante la diminuizione dei
pensionamenti, quella tale incidenza della parte
non previdenziale ha fatto
lievitare l’indice dal 13,9
al 15,2 per cento del Pil a
riprova ad abundatiam
del fatto che l’indice è fasullo.
La presunta buona salute
dell’Inps sarebbe testimoniata dal fatto che nel
2009 il bilancio si è chiuso con un attivo di circa 3
miliardi; ma apprendo
dalla lettera di una ricercatrice della Sapienza ad
un giornale nazionale,
che l’attivo è dovuto alle
contribuzioni dei Co-coco cioè dei precari...
.mentre ad esempio la gestione dei dirigenti è passiva...
IL FATTO
SERVE UN MEDICO? ARRIVA IL ROBOT
Un robot medico? Un robot che decide che medicine darci o che interventi operatori ordinare? Sono passati sessant’anni da quando il grande
scrittore di fantascienza Isac Asimov accese la fantasia di milioni di lettori con “Io, Robot”, scatenando un acceso e annoso dibattito sull’utilizzazione dei robot. Nel frattempo però i robot vanno dilagando tutt’intorno a noi,
utilizzati in centinaia di funzioni. E anzi negli Stati
Uniti la scienza è già arrivata alla fusione robot-uomo, per compiti di alta responsabilità e in situazioni
di vita o di morte nelle quali l’aiuto in carne ed ossa
può non arrivare in tempo.
In un Paese delle dimensioni degli Stati Uniti, infatti,
ci sono Stati poco popolati dove l’assistenza medica
può essere difficile, e dove il ricorso al medico robot
può davvero salvare una vita. Il segreto sta nel fatto
che il robot non è altro che un sofisticato veicolo che
il medico stesso pilota con un collegamento wi-fi da
distanze anche molto grandi. Il robot che entra nelle
camere dei malati è un meccanismo alto un metro e
mezzo, fornito di ruote, di una telecamera ad altissima sensibilità, braccia meccaniche, terminali elettronici. Come “testa” ha uno schermo ad alta definizione sul quale è proiettato il volto del medico. Così il paziente può essere in un paesino dell’Idaho e il
medico può essere a migliaia di chilometri di distanza. Lo specialista fa domande, punta la telecamera sul volto del malato, sugli strumenti che ne misurano la temperatura,
le funzioni vitali, il battito cardiaco, gli parla attraverso il microfono (con un suono caldo che non ha nulla di metallico), gli fa le domande del caso, poi si gira a parlare alle
infermiere, ai parenti del malato. Il video si muove come fosse una testa, dando al robot un’apparenza meno artificiale che se avesse una testa di plastica antropomorfa.
R.T. jr
Mi scusi e questa sarebbe
una notizia da indurre all’ottimismo?
I nostri figli plurilaureati
derubati del futuro e costretti a qualsiasi tipo di
precariato nella migliore
delle ipotesi per 800 euro
al mese, si devono caricare
anche la croce dell’Inps
sulle spalle?
Gianpaolo Morello
Monfalcone (To)
stenza dalla previdenza e
in data 20 maggio 2003
ha anche presentato al
Parlamento una petizione
popolare in tal senso, munita di 120.200 firme di
soci. Negli articoli scritti
su Esperienza dal sottoscritto sull’argomento ho
anche spiegato la motivazione dell’iniziativa, che
appunto era, ed è, la riclassificazione della spesa cosiddetta “pensionistica” (che tale non è) in
modo di evidenziare che
la spesa “propriamente”
per le pensioni è inferiore
di gran lunga alla per-
Evidentemente il nostro
lettore ha dimenticato
(così presto?) che l’Anla
si è sempre battuta per la
separazione dell’assi12
centuale del Pil indicata
dal Governo.
Comunque nell’articolo in
questione nessun’aria di
ottimismo, solo un po’ di
speranza per tutti, giovani
e anziani.
Considerato che le uscite
dell’Inps non sono correlate alle entrate, le “buone”
prospettive erano mirate
esclusivamente alla possibilità, in passato e purtroppo tuttora negata, che fosse possibile un qualche
provvedimento previdenziale in favore dei pensionati d’annata, anch’essi
derubati… del passato.
dai lettori 10-13:Layout 1 28/09/10 10:13 Pagina 13
▼ ANZIANITA’
POST MOBILITA’
Sono un vostro associato
della provincia di Torino e
mi permetto chiedervi cortesemente quale è esattamente la finestra di uscita
per pensionamento per
mia moglie che ha raggiunto il 16 febbraio scorso (dopo aver esaurito i 36
mesi di mobilità) 2082 settimane contributive in
qualità di impiegata presso
una ditta privata.
Dal sito Inps non mi è chiaro e dalle richieste telefoniche all’803164 le risposte
sono le più svariate (non ultima quella che deve aspettare il raggiungimento di
57 anni, cosa che avverrà
fra oltre due anni, essendo
nata nell’ottobre del 1955).
Dalle informazioni avute
in precedenza (sito Inps e
Ufficio competente di zona), la finestra doveva essere 1° gennaio 2011, però
a questo punto non ne sono così sicuro.
Vuole cortesemente fornirmi una risposta precisa?
Mariano Creaco
Alpignano (To)
La “salvaguardia” del diritto alla pensione di anzianità per i collocati in
mobilità ordinaria deve
essere intesa, così ha precisato l’Inps in un messaggio di settembre del 2008,
nel senso che entrambi i
requisiti previsti devono
essere perfezionati entro il
periodo di mobilità. Infatti
l’art. 1 della legge n.
243/2004, che ha stabilito
la proroga delle regole per
il pensionamento anticipato previgenti all’entrata in
IL FATTO
DUE ASTEROIDI SFIORANO LA TERRA
Due piccole rocce del diametro compreso tra i quindici e i venti metri
hanno sfiorato, si fa per dire, la Terra. Sono due asteroidi che per un caso davvero eccezionale si sono trovati a incrociare l’orbita del nostro
Pianeta a una distanza leggermente inferiore a quella che ci separa dalla Luna. Eppure si è trattato di una distanza comunque tanto grande da escludere qualsiasi rischio di collisione tra questi frammenti di roccia spaziale e la Terra.
Nessun pericolo, i due asteroidi sono passati senza rischiare di provocare le catastrofi
cui siamo stati abituati dai film di fantascienza. Alla fine si è trattato infatti solo di un
bellissimo spettacolo che soltanto il cielo sa regalare e che ha attirato l’attenzione di
migliaia di professionisti.
Primo a passare vicino alla
Terra è stato l’asteroide conosciuto con la sigla 2010
RX30 che è passato alla distanza di 248.000 chilometri. Quasi dodici ore più
tardi è toccato all’altro
asteroide, più piccolo (circa 14 metri di diametro)
che però è anche passato
più vicino, a 78.000 chilometri di distanza dalla Terra. In ogni caso nessun pericolo per la stabilità del
nostro Pianeta.
C.U.
voro mi ha chiesto, per
evitare la mancata retribuzione, di coprire la
giornata con un permesso
di quelli sostitutivi di ex
festività oppure un giorno
di ferie perché, secondo
lui, la legge non prevede
alcuna agevolazione per i
lavoratori chiamati a testimoniare. E’ possibile
che le cose stiano così,
cioè che per fare il mio
dovere di cittadino devo
pagare di tasca mia?
Ennio Pierozzi
Napoli
vigore della stessa legge
nei limiti di 10 mila lavoratori beneficiari, non fa
espresso riferimento né al
requisito anagrafico né a
quello contributivo.
Nel caso in esame, pertanto, l’interessata dovrà purtroppo, come l’ultima risposta datale dall’Inps, attendere il compimento del
57° anno di età (età minima di pensione).
▼ TESTIMONE
NON RETRIBUITO
Su citazione di un avvocato di parte, sono stato
convocato in Tribunale
per rendere la mia testimonianza in una causa
per un sinistro automobilistico. Ci sono andato,
conscio che trattasi di un
dovere civico; ma ho perso l’intera mattinata, vale
a dire una giornata lavorativa. Il mio datore di la-
Il dovere civico di testimoniare è proprio di ogni cittadino e non può essere
fatto cadere su altri. Inoltre non risulta che alla
persona che ottemperi all’obbligo di rendere testimonianza spetti una indennità: l’art. 107 delle
disposizioni di attuazione
del Cod. proc. civ., che
13
prevedeva la “liquidazione delle indennità ai testimoni” è stato abrogato,
con decorrenza 1° luglio
2002, dall’art. 299 “Spese
di giustizia”. In forza dell’art. 255 dello stesso Codice il teste intimato deve
comparire davanti al giudice, a meno che si trovi
nella impossibilità di presentarsi o ne è esentato
dalla legge o dalle convenzioni internazionali; se
non si presenta senza giustificato motivo, può essere nuovamente intimato ed
anche, in caso di perdurante mancata presentazione, il giudice può disporre l’accompagnamento coattivo all’udienza e
condannarlo ad una multa. Eventuale trattamento
normativo ed economico
dell’assenza dal lavoro
per testimoniare è demandato ai contratti collettivi
■
di lavoro.
Affari sociali 14-19:Layout 1 30/09/10 15:07 Pagina 14
di Franco Panzolini
La finestra è mobile per tutti
Dal 2011 chi matura i requisiti per
andare in pensione, di anzianità o di
vecchiaia, con meno di 40 anni di
contributi vedrà ritardata la decorrenza del trattamento di 12 mesi se
lavoratore dipendente, di 18 mesi se
autonomo, a partire dal mese successivo alla acquisizione del diritto.
Ciò anche se il diritto alla pensione
viene raggiunto con la totalizzazione dei contributi.
Le attuali finestre d’uscita, che seguono un calendario differenziato
per categoria e tipo di trattamento
(anzianità o vecchiaia), saranno sostituite dalla nuova finestra, detta
mobile o a scorrimento. Per l’anzianità verranno chiuse le due finestre
attuali (gennaio e luglio), mentre per
la vecchiaia la nuova finestra mobile aggiungerà al rinvio del trattamento, già previsto dalle quattro
attuali finestre, i mesi mancanti a
completare i 12 di rinvio della decorrenza.
Nella tabella qui riprodotta il confronto sulle decorrenze nel 2011
della pensione con le vecchie finestre e con quella mobile o a scorrimento per i lavoratori dipendenti.
AFFARI
VIAGGI
SOCIALI
GIOIELLI
PREVIDENZA
D’ITALIA
La manovra d’estate (decreto legge n. 78/2010, convertito nella legge
n. 122 del 30 luglio 2010) ha introdotto alcune novità nelle pensioni al
solo scopo di risparmiare nella spesa pubblica con la proroga della decorrenza dei trattamenti, ma non ha inciso nel sistema attuale: restano
invariati i requisiti di età (con la sola eccezione delle donne del pubblico
impiego) e di contribuzione per ottenere la pensione sia di anzianità
che di vecchiaia
NOVITA’ DELLE PENSIONI
LAVORATORE DIPENDENTE
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Anzianità
Vecchiaia
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Requisiti
Uscita
Uscita
N. mesi di
Uscita
Uscita
N. mesi di
maturati
con attuali
con nuovo
maggiore
con attuali
con nuovo
maggiore
entro
finestre
sistema
permanenza
finestre
sistema
permanenza
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Gennaio 2011 Gennaio 2012
Febbraio 2012
1
luglio 2011
Febbraio 2012
7
Febbraio
Gennaio 2012
Marzo 2012
2
Luglio 2011
Marzo 2012
8
Marzo
Gennaio 2012
Aprile 2012
3
Luglio 2011
Aprile 2012
9
Aprile
Gennaio 2012
Maggio 2012
4
Ottobre 2011
Maggio 2012
7
Maggio
Gennaio 2012
Giugno 2012
5
Ottobre 2011
Giugno 2012
8
Giugno
Gennaio 2012
Luglio 2012
6
Ottobre 2011
Luglio 2012
9
Luglio
Luglio 2012
Agosto 2012
1
Gennaio 2012
Agosto 2012
7
Agosto
Luglio 2012
Settembre 2012
2
Gennaio 2012
Settembre 2012
8
Settembre
Luglio 2012
Ottobre 2012
6
Gennaio 2012
Ottobre 2012
9
Ottobre
Luglio 2012
Novembre 2012
4
Aprile 2012
Novembre 2012
7
Novembre
Luglio 2012
Dicembre 2012
5
Aprile 2012
Dicembre 2012
8
Dicembre
Luglio 2012
Gennaio 2013
6
Aprile 2012
Gennaio 2013
9
14
Affari sociali 14-19:Layout 1 30/09/10 15:09 Pagina 15
Per il trattamento di anzianità, si
continuano ad applicare le previgenti due finestre nei seguenti casi:
perfezionamento dei requisiti entro
il 31 dicembre 2010; dipendenti con
periodo di preavviso in corso al 30
giugno 2010, che maturano i requisiti entro la data di cessazione del
rapporto di lavoro; lavoratori in mobilità con accordo stipulato entro il
30 aprile 2010, che raggiungono i
requisiti entro il periodo di fruizione
dell’indennità di mobilità (nel limite
di 10.000 unità); lavoratori titolari
di prestazione straordinaria a carico
dei fondi di solidarietà; piloti e autisti di mezzi pubblici, che al raggiungimento del limite di età
perdono il titolo abilitante allo svolgimento dell’attività; militari e rappresentanti delle Forze dell’ordine;
personale della scuola, per il quale
resta in vigore la finestra unica di
uscita al 1° settembre per chi acquisisce il diritto entro il 31 dicembre
dell’anno precedente.
Per il trattamento di vecchiaia, lo
spostamento in avanti della decorrenza non mette a rischio la permanenza del dipendente sul suo posto
di lavoro fino all’apertura della finestra, vale a dire che non è possibile che il lavoratore stesso resti
contemporaneamente senza stipendio e senza pensione. Infatti la legge
n. 31/2008 vieta al datore di lavoro
di licenziare il lavoratore (salvo che
per giusta causa o giustificato motivo) fino al momento che si apre la
finestra per l’accesso alla pensione
di vecchiaia.
Dal 2015 si allunga l’età pensionabile
Dal 2015 entrerà in vigore la novità destinata a modificare definitivamente
i requisiti per il diritto alla pensione, peraltro già decisi con la legge 3 agosto
2009 n. 102 (conversione del cosiddetto decreto anticrisi): l’età pensionabile
sarà legata automaticamente alle aspettative di vita della popolazione, in
relazione a 65 anni di età. Pertanto i requisiti di età e la somma tra età e
contributi (quote) per le pensioni di anzianità e i requisiti di età per la pensione di vecchiaia (compresa la vecchiaia contributiva a 65 anni e l’assegno
sociale, che oggi è vincolato al compimento dei 65 anni) verranno aggiornati con cadenza triennale per tener conto dell’aumento della speranza di
vita. Sarà dunque possibile andare in pensione senza la necessità di un apposito provvedimento, ma sulla base del semplice dato statistico accertato
dall’Istat e validato dall’Erostat, con riferimento al quinquennio precedente.
In sede di prima attuazione, l’incremento dell’età pensionabile riferito al
primo quinquennio antecedente non potrà comunque superare i tre mesi;
inoltre, in deroga alla regola generale, il secondo aggiornamento scatterà
dal 2019.
Donne dipendenti della Pubblica amministrazione
La legge n. 102/2009 aveva scaglionato l’aumento delle dipendenti pubbliche di un anno ogni due a decorrere dal 1° gennaio 2010,
per arrivare nel 2018 a 65
anni, quale parificazione con
i colleghi uomini. Ma l’Unione europea ha insistito
nella richiesta di equiparazione in tempi rapidi e minacciato di sanzioni l’Italia in
caso di inadempienza. Così
ha riscritto il testo dell’articolo del decreto anticrisi.
La nuova norma entrata in vigore con la manovra d’estate,
art. 12 della legge 122/2010
prevede: aumento dell’età
anagrafica, a 61 anni dal 1°
gennaio 2010; a 65 anni dal 1° gennaio 2012; conferma della disciplina vigente in materia di decorrenza del trattamento pensionistico (finestre d’uscita); conferma degli ordinamenti che prevedono requisiti di età più elevati
(magistrati e docenti universitari); conferma dei limiti di età per la cessazione dal servizio del personale militare.
L’aumento dell’età pensionabile a 65 anni non vale per le dipendenti pubbliche che hanno già maturato il diritto alla pensione di vecchiaia con le
previgenti norme entro il 31 dicembre 2009 (60 anni di età e 20 di contributi) e per quelle che compiono 61 anni entro il 31 dicembre 2011.
Restano inoltre invariate le disposizioni che consentono la cessazione dal
servizio per anzianità (raggiungimento delle quote 95, 96 o 97 previa applicazione della finestra mobile, come per i privati); la facoltà di optare per
il calcolo del trattamento con il sistema contributivo, che consente di andare
in pensione con la vecchia regola dei 57 anni di età e 35 anni di servizio
(ma con un importo della rendita molto inferiore rispetto al calcolo retribu■
tivo o misto).
15
Affari sociali 14-19:Layout 1 30/09/10 15:09 Pagina 16
AFFARI SOCIALI
FISCO
di Marco Curri
SMALTIMENTO RIFIUTI:
DALLA TARSU ALLA TIA
A
ll’origine il Testo Unico per la finanza locale
(R.d. n. 1175 de1 1931) prevedeva la corresponsione ai Comuni di un “corrispettivo per
il servizio di ritiro e trasporto delle immondizie domestiche”, attribuendo natura privatistica al rapporto tra cittadino e servizio comunale: si trattava
perciò di una “tariffa”. Nel 1941 la legge n. 366 ha regolato
la materia per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani, modificando radicalmente la natura del
servizio concedendo la facoltà ai Comuni di istituire una
“tassa”.
Una prima sostanziale revisione della normativa è venuta
con il Dpr 10 settembre 1982, n. 915, che ha sostituito l’intera sezione II, del R.d. 1175/31 estendendo e rendendo obbligatorie sia l’effettuazione dei servizi relativi allo
smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sia l’applicazione della
tassa a carico di chiunque occupi o conduca locali o aree
scoperte, a qualunque uso adibiti, esistenti nelle zone del
territorio comunale in cui sono istituiti i servizi. Successivamente l’art. 58 del D.lgs. n. 507/1993 ha stabilito che, in
relazione al servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani,
i Comuni devono istituire una “tassa annuale”, usualmente
denominata Tarsu; la tassa è dovuta dai soggetti passivi
sopra indicati.
Un ulteriore intervento legislativo si è realizzato con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 1999 dell’art. 49 del D.lgs. n.
22 del 1997, cosiddetto “decreto Ronchi”, il quale ha stabilito l’obbligo dei Comuni di effettuare, in regime di privativa, la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, e l’istituzione
da parte degli enti stessi, in luogo della Tarsu, di una “tariffa”, usualmente denominata Tia (Tariffa di Igiene Ambientale), composta da una quota determinata in relazione
alle componenti essenziali del costo del servizio (parte fissa)
e da una quota rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, al
servizio fornito e alla entità dei costi di gestione (parte variabile), in modo che sia assicurata la copertura integrale
dei costi di investimento e di esercizio. Il “decreto Ronchi”
evita di qualificare espressamente la Tia come “tributo” o
“tassa” e non reca, con riferimento alla stessa, specifiche
disposizioni in tema di accertamento, liquidazione e sanzioni. La completa soppressione della Tarsu e la sua sostituzione con la Tia, inizialmente prevista a decorrere dal 1°
gennaio 1999, è stata via via differita dalle leggi finanziarie
con l’introduzione di un articolato regime transitorio, che
concede termine ai Comuni per sostituire la Tarsu con la
Tia, secondo uno scadenziario differenziato, in ragione sia
del grado di copertura dei costi dei servizi raggiunto dai di16
versi Comuni, sia della popolazione dei Comuni medesimi.
L’ultima rilevante modifica legislativa è costituita dall’art.
238 del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Codice dell’ambiente),
che ha soppresso la Tia quale tariffa di igiene ambientale e
l’ha sostituita con la Tia quale “tariffa integrata ambientale”.
Questa nuova tariffa deve essere determinata entro tre mesi
dalla data di entrata in vigore del regolamento ministeriale
(da emanarsi, a sua volta, entro sei mesi dalla data in vigore
del muovo codice, ma sempre rinviata) con il quale sono
fissati i criteri generali per la definizione delle componenti
dei costi e la quantificazione della tariffa. La precedente tariffa di igiene ambientale continua ad essere applicata fino
alla completa attuazione della nuova tariffa integrata. Nel
caso in cui il regolamento ministeriale non sia stato adottato
entro il 30 giugno 2010, i Comuni possono ugualmente
adottare la Tia tariffa integrata ambientale, previa modifica
dei regolamenti tributari locali.
In conclusione, per il periodo dal 1° gennaio 1999 al 30
giugno 2010, in alcuni Comuni è applicata la Tarsu ed
in altri la Tia tariffa di igiene ambientale, che alcuni Comuni, come quello di Roma, chiama Ta.Ri. (tariffa rifiuti); comunque successivamente a quest’ultima data e
fino a tutt’oggi non risulta ancora applicata la Tia tariffa
integrata ambientale.
Nel frattempo a complicare la questione è intervenuta la
Corte costituzionale, che con la sentenza n. 238 del 16 luglio 2009 ha stabilito che la Tia tariffa di igiene ambientale
ha le stesse caratteristiche della Tarsu, è cioè tassa o tributo,
escludendo quindi la semplicistica qualifica di una entrata
di natura patrimoniale commisurata ai servizi fruiti dagli
utenti. Ciò ha comportato sollievo per gli utenti, che si sono
visti applicare l’Iva, che invece è chiaramente non dovuta
(tassa su una tassa) e quindi facoltizzati a chiedere il rimborso ai Comuni, e difficoltà per i Comuni, costretti ad inserire nei propri bilanci appositi capitoli di entrata e di spesa
con un considerevole aggravio per gli utenti, oppure ad applicare da subito la tariffa/corrispettivo, sia pure con il vecchio regolamento, forzando l’interpretazione della
normativa esistente.
Estranea a simile dibattito è rimasta in ogni caso la Tia tariffa integrata ambientale, introdotta con il Codice del 2006,
laddove il comma 33 dell’art. 14 della legge n. 122/2010
(cosiddetta “manovra d’estate”) che non può lasciare dubbi
di costituzionalità, recita: “Le disposizioni di cui all’art.
238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, si interpretano nel senso che la natura della tariffa ivi prevista non
■
è tributaria”.
Affari sociali 14-19:Layout 1 30/09/10 15:10 Pagina 17
AFFARI SOCIALI
LEGALE
L
a legge 29 luglio 2010, n.
120, ha modificato il Codice della strada (Dlgs. n.
285/1992) in molti punti
di interesse per i conducenti di veicoli ai fini della sicurezza
stradale e della tutela della vita umana.
Con i suoi 61 articoli ha introdotto nuove disposizioni in una ottantina di norme previgenti e “ricostruito” con direttive aggiuntive il testo codificato; sono
state inoltre inasprite molte sanzioni,
non solo pecuniarie, e rese più severe
le condizioni per il conseguimento, la
validità e la revisione della patente di
guida.
Stante l’impossibilità di riferire con
completezza tutte le novità, ci limitiamo a riportare quelle
più incisive e di maggiore attenzione per gli utenti della
strada, che peraltro sono entrate subito in vigore non appena pubblicata la legge nella Gazzetta Ufficiale.
Limiti di velocità (art.142 C.d.s.). Nessuna variazione sui
limiti già fissati dal Codice, ad eccezione della elevazione
a 150 km/h sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature
debitamente omologate per il calcolo della velocità media
di percorrenza su tratti determinati (tutor). Le postazioni
di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità (autovelox) devono essere preventivamente segnalate e ben visibili.
Circolazione dei ciclomotori (art. 97 C.d.s.). Decuplicate
(possono arrivare fino a 4 mila euro) le sanzioni per chi
produce (o rettifica il motore) e commercializza “minicar”
che possono superare la velocità di 45 km/h. E’ prevista
la confisca del veicolo come sanzione accessoria. Sulle
minicar è obbligatorio l’uso delle cinture.
Guida sotto l’influenza dell’alcool (artt. 186 e 186-bis
C.d.s.). La graduazione delle sanzioni segue ora nuovi scaglioni di tassi alcolemici (g/l grammi per litro): da 0,5 a
0,8 (multa e sospensione della patente da tre a sei mesi),
da 0,8 a 1,5 (multa e sospensione della patente da sei mesi
a un anno, arresto fino a 6 mesi), oltre 1,5 (multa, sospensione della patente da 1 a 2 anni, revoca della stessa in
caso di recidiva nel biennio, arresto da sei mesi a un anno,
confisca del veicolo). Tutte le sanzioni sono aggravate se
il conducente provoca un incidente stradale.
Zero alcool per i conducenti di età inferiore a 21 anni e per
i neo patentati (primi tre anni dal conseguimento), nonché
per i conducenti che esercitano attività di trasporto di cose
e/o di persone. Il conducente di un veicolo di età inferiore
a 18 anni, per il quale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a zero e non superiore a 0,5 g/l, non può conseguire la patente di guida cat.
di Mauro Masini
LE NUOVE NORME
DEL CODICE DELLA STRADA
B prima del 19° anno di
età, se l’accertamento supera 0,5 deve attendere il
compimento del 21° anno
di età.
Ai sensi degli articoli 53
e 54 della legge n.
120/2010, sarà vietata la
vendita degli alcolici nei
locali pubblici dalle tre di
notte alle sei del mattino,
con deroghe previste solo per Ferragosto e Capodanno;
comunque negli autogrill non potranno giammai essere
messi in vendita superalcolici a partire dalle ore 22. Per i
ristoranti sarà obbligatorio possedere un etilometro, da
mettere a disposizione dei clienti per una prova prima di
mettersi al volante.
Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti (art. 187 C.d.s.). Le sanzioni, pecuniarie e accessorie, sono state tutte aumentate ed è prevista
sempre la confisca del veicolo; è inoltre stabilita la revoca
della patente di guida per i conducenti di taxi, di autobus,
di autocarri pesanti, di autoarticolati e autosnodati.
Comportamento in caso di incidente (art. 189 C.d.s.). In
caso di incidente da lui provocato, il conducente ha l’obbligo di soccorso, oltre ovviamente nei confronti delle persone, anche qualora sia arrecato danno ad uno o più
animali “di affezione, da reddito o protetti”. In caso di
omissione di soccorso (animale) per il trasgressore scatta
la sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro; ma anche
le altre persone coinvolte nel sinistro hanno l’obbligo di
soccorrere gli animali feriti (sanzione da 78 a 311 euro per
chi non ottempera).
Requisiti per la guida dei veicoli (art.115 C.d.s.). Fatto
salvo quanto previsto per le limitazioni alla guida di autotreni, adibiti al trasporto di cose, e di autobus adibiti al
trasporto di persone, chi ha superato 80 anni può continuare a condurre ciclomotori e veicoli, per i quali è richiesta la patente di categoria A, B, C, E, qualora consegua
uno specifico attestato rilasciato dalla Commissione medica locale, a seguito di visita medica specialistica biennale, con oneri a carico del richiedente.
Notificazione delle violazioni (art. 201 C.d.s.). Qualora la
violazione non possa essere immediatamente contestata,
il verbale deve essere notificato all’effettivo trasgressore
(se identificato) o al proprietario del veicolo entro 90
■
giorni dall’accertamento (prima erano 150).
17
Affari sociali 14-19:Layout 1 30/09/10 15:11 Pagina 18
AFFARI SOCIALI
SANITA’
L
a conversione in legge
della manovra d’estate
ha tolto ogni speranza
di revisione della normativa sulla restrizione
della spesa sanitaria: l’art. 11 della
legge 30 luglio 2010, n. 122 è perfettamente identico all’art. 11 del decreto legge n. 78/2010. Resta fermo
l’obbligo per le Regioni con deficit a
fine 2009 di recuperare le perdite
con propri risparmi secondo le garanzie offerte dai rispettivi “piani di
rientro”, approvati dall’Economia.
Ma così non è per le quattro Regioni
del centro-sud, che non sono state in
grado di ipotizzare una qualsiasi soluzione per rientrare dal profondo
deficit in cui sono cadute.
Per cittadini e imprese di Lazio,
Campania, Calabria e Molise è in
arrivo la super stangata Irpef e Irap
da 629 milioni di euro: le addizionali regionali scatteranno oltre la soglia massima dello 0,15 per cento
per l’Irap con il secondo acconto di
novembre, mentre per l’Irpef la
maggiorazione oltre l’attuale valore
massimo sarà dello 0,30 per cento e
verrà applicata a partire dalle retribuzioni o pensioni di gennaio 2011.
La stangata però coprirà appena un
terzo del deficit accumulato a fine
2009.
Resta la speranza che cambi qualcosa con il tavolo di verifica nella
valutazione più avanzata dei programmi di risanamento messi in atto
dai quattro governatori, previsto nel
prossimo novembre nell’ambito
della più complessa trattativa delle
Regioni sulla manovra d’estate. Ultima speranza, difficile a verificarsi
ma non si può escludere a priori, che
un aiuto venga dalla definizione dei
costi standard sull’assistenza sanitaria in sede di attuazione del federalismo fiscale.
Sempre in tema di alleggerimento
dei bilanci, si calcola che dei 400
mila statali previsti in meno nel
prossimo triennio, come stabilito
dalla manovra d’estate per la Pub-
BILANCI 2009:
QUASI TUTTI IN ROSSO
Ma per quattro Regioni è ormai un dramma
blica amministrazione, 156 mila dipendenti appartengono al Servizio
sanitario nazionale.
Uno dei pochi settori della pubblica
sanità che va bene è quello delle prestazioni “intramoenia”. Dalla relazione del 2009 dell’Osservatorio
nazionale sulle cure a pagamento in
ospedale o alla Asl, recentemente
presentato al Parlamento, emerge che
lo scorso anno l’intramoenia ha fruttato 1,26 miliardi di euro, di cui quasi
un miliardo è andato ai medici e il
resto è servito per coprire le spese di
organizzazione. La rilevazione si
basa su un campione di sette prestazioni, quattro di diagnostica strumentale e tre di visite specialistiche,
scelto tra le 11 del programma nazionale di controllo delle liste di attesa.
Tuttavia non sempre il ricorso all’intramoenia accorcia il tempo di attesa:
è stato rilevato che un terzo delle prestazioni diagnostiche e quasi la metà
delle visite specialistiche sono ero18
gati dopo oltre due settimane dalla richiesta.
Per completezza di informazione
sulla manovra, riferiamo che il
comma 15 dell’art. 11 della legge n.
122/2010 ha stabilito che la tessera
sanitaria verrà gradualmente sostituita dalla nuova “Tessera sanitaria
– Carta nazionale dei servizi”, la
card elettronica “multiuso”, che dovrebbe permettere ai cittadini di accedere “on line” a diversi servizi
della Pubblica amministrazione:
dalla prenotazione di visite al pagamento dei ticket sanitari, dalla visualizzazione dei propri dati fiscali
alla verifica delle pratiche edilizie.
Sull’argomento sarà emesso un decreto dell’Economia che, d’intesa
con le Regioni, stabilirà le modalità
di emissione e di consegna della
nuova carta in occasione della scadenza della vecchia tessera sanitaria.
F.P.
Affari sociali 14-19:Layout 1 30/09/10 15:12 Pagina 19
di Igor Uboldi
AFFARI SOCIALI
ECONOMIA
U
n inverno tiepido: è
quanto emerge dalle previsioni
economiche
dell’Unione Europea
pur confermando che è
in corso una ripresa economica. Dopo
aver conosciuto la più grave recessione
della sua storia, l’economia dell’UE,
secondo le previsioni, crescerà dell’1
per cento nel 2010 e dell’1,4 per cento
nel 2011. Rispetto alle previsioni elaborate dalla Commissione nell’autunno 2009, per quest’anno ciò implica
una revisione al rialzo di un quarto di
punto percentuale, dato che i Paesi UE
beneficiano di un contesto esterno più
favorevole. Ciononostante, la ripresa
continua ad essere frenata da una domanda interna ancora debole. Si prevede che la velocità della ripresa varierà da uno Stato membro all’altro, in
funzione delle rispettive circostanze e
delle politiche perseguite. Le condizioni del mercato del lavoro hanno recentemente mostrato qualche segno di
stabilizzazione: si prevede che il tasso
di disoccupazione nell’UE quest’anno
si attesterà a un livello più basso rispetto alle previsioni precedenti, ma
sarà comunque vicino al 10 per cento.
Le misure fiscali temporaneamente
adottate sono state essenziali per imprimere una svolta all’economia dell’UE, ma hanno anche contribuito ad
aggravare il debito pubblico, che, secondo le previsioni, nel 2010 toccherà
il 7 per cento del Pil, per poi diminuire
lievemente nel 2011.
Olli Rehn, commissario UE per gli
Affari economici e monetari, ha dichiarato: «Il miglioramento delle prospettive di crescita economica quest’anno è una buona notizia per
l’Europa. Adesso dobbiamo garantire
che la crescita non sarà compromessa
dai rischi che gravano sulla stabilità
finanziaria. Una crescita sostenibile
richiede uno sforzo deciso in termini
di risanamento del bilancio e di riforme intese a migliorare la produttività
e l’occupazione».
Nell’UE la recessione economica si
è conclusa nel terzo trimestre del
UN INVERNO “TIEPIDO”
Per quanto riguarda la ripresa economica
nei Paesi dell’unione Europea
Olli Rehn
2009, grazie in gran parte alle misure
eccezionali anticrisi attuate con il piano europeo di ripresa economica, ma
anche ad altri fattori di carattere temporaneo. Al di là del rimbalzo iniziale,
la ripresa si sta tuttavia dimostrando
più graduale rispetto ad altri episodi
del passato. Non si tratta di un dato
sorprendente, data la natura straordinaria della recente crisi. I rialzi ciclici
che seguono le crisi finanziarie tendono ad essere più modesti che in altre circostanze. Come altri Paesi sviluppati, l’UE dovrà far fronte alle
conseguenze della crisi ancora per un
certo periodo.
Benché nel complesso le prospettive
di crescita a breve termine restino modeste, rispetto alle previsioni di qualche mese fa si prevede un lieve miglioramento. Ciò è dovuto alla più
forte ripresa dell’attività e degli scambi a livello globale osservata all’inizio
dell’anno, nonché a migliori prospettive esterne. Successivamente, l’economia dell’UE dovrà affrontare venti
19
contrari su più fronti, che freneranno
la domanda. Il profilo di questa ripresa sarà probabilmente condizionato,
in una certa misura, da diversi fattori
temporanei, legati alle condizioni climatiche, cicliche o politiche.
La crescita del Pil diventerà più stabile
non prima della fine del 2010, una volta che gli effetti di questi fattori saranno
scomparsi. Ciò dipende dal livello ancora molto basso di utilizzo delle capacità produttive, dalla riduzione dell’effetto leva, dalla maggiore
avversione al rischio - che frena gli investimenti - e dalla crescita modesta
dei consumi privati. La crescita dei
consumi è ostacolata anche dalla crescita debole dei salari e dell’occupazione, e in molti Paesi dalla correzione
subita dal mercato immobiliare.
Per quanto riguarda l’Italia la ripresa
va rafforzandosi, anche se più lentamente rispetto alle previsioni: nel Programma di stabilità e crescita, infatti,
per l’Italia si indicava un Pil all’1,1
per cento per quest’anno e al 2 per
cento per l’anno prossimo.
Ad oggi il nostro Prodotto Interno
Lordo dovrebbe registrare una crescita dello 0,8 per cento nel 2010 per arrivare nel 2011 all’1,4 per cento.
Il deficit pubblico del 2010 dovrebbe restare stabile al 5,3 per cento rispetto al Pil (stesso dato del 2009)
per poi diminuire al 5 per cento nel
2011. Il debito pubblico continuerà
invece a salire, dal 115,8 per cento
del 2009 al 118,2 per cento quest’anno e al 118,9 per cento nel 2011. La
disoccupazione, che nel 2009 era al
7,8 per cento, quest’anno dovrebbe
attestarsi sull’8,8 per cento stabile
sullo stesso dato nel 2011, una situazione migliore che nel resto
dell’eurozona (10,3 per cento nel
2010 e 10,4 per cento nel 2011. ■
Gioielli d'Italia 20-21:Layout 1 30/09/10 14:30 Pagina 20
di Valdo Occhipinti
L’
area dolomitica si
estende fra le province di Belluno –
entro i cui confini è
collocata l’area più
rilevante di questa straordinaria catena montuosa, una sorta di corona posta sul capo della Penisola – e ancora
Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.
Talmente splendida da meritare, il 26
giugno 2009, di entrare a far parte del
Patrimonio dell’Umanità sotto la tutela dell’Unesco, allorché a Siviglia i
ventuno componenti del World Heritage Committee hanno deciso all’unanimità di includere le Dolomiti
nell’elenco dei patrimoni naturali.
Comunemente si è soliti indicare la
Marmolada come la cima più alta
delle Dolomiti, coi suoi 3.343 metri
di altezza, ma è da notare come questa formazione non sia affatto costituita da dolomia, bensì in prevalenza
da calcari bianchi molto compatti derivati da scogliere coralline, con inserti di materiale vulcanico. Il che
significa che a rigore la Marmolada
non fa parte del gruppo.
La catena dolomitica prende il nome
da un naturalista francese, Dèodat
de Dolomieu, nato nel 1750 e scomparso nel 1801, che per primo studiò
e ne fece oggetto di relazione il particolare tipo di roccia predominante
nella regione, dal quale era rimasto,
più che colpito, soggiogato. Un tipo
di roccia fatto di carbonato doppio
di calcio e magnesio, battezzato in
suo onore dolomia. Ma a seconda
VIAGGI
GIOIELLI D’ITALIA
LE DOLOMITI
• Prendono il nome da un naturalista francese
che per primo le studiò
• Dal 2009 sono diventate Patrimonio dell’Umanità
sotto la tutela dell’Unesco
20
Gioielli d'Italia 20-21:Layout 1 30/09/10 14:31 Pagina 21
Accanto, il lago di Braies.
Nella pagina precedente, dal basso in alto,
le tre cime di Lavaredo e il gruppo del Sella
del luogo in cui sono situate, si chiamano poi con nomi diversi, per
esempio le Dolomiti Bellunesi, che
si trovano nel nord del Veneto,
hanno il nome che gli viene dalla
città di Belluno. Una genesi, quella
di questo tipo di roccia carbonatica,
che inizia attraverso accumuli di
conchiglie, coralli e alghe calcaree
in ambiente marino e tropicale, simile all’attuale barriera corallina
delle Bahamas e dell’Australia
orientale. Accumuli che ebbero
luogo nel Triassico, circa 250 milioni di anni fa.
E in zone con latitudine e longitudine
molto diverse dall’attuale dislocazione delle Dolomiti, dove cioè esistevano mari caldi e poco profondi.
Sul fondo di questi mari si accumularono centinaia di metri di sedimenti
che, sotto il loro stesso peso, e perdendo i fluidi interni, si trasformarono in roccia. Successivamente lo
scontro fra la placca europea e la
placca africana (la cosiddetta orogenesi alpina) fece emergere queste
rocce innalzandole oltre 3.000 metri
sopra il livello del mare. Il paesaggio
attuale, spigoloso e ricco di dislivelli,
appare come un crogiuolo disordinato di rocce che nulla ha a che fare
con le barriere coralline. A determinare una tale trasformazione sono
stati i piegamenti e le rotture delle
rocce lungo piani di scorrimento (faglie) ai cui movimenti corrispondono
altrettanti terremoti, episodiche
esplosioni vulcaniche e relativi de-
positi di scorie, erosioni legate agli
agenti atmosferici.
E ai piani di debolezza insiti nelle
rocce stesse. Da ricordare che l’innalzamento delle rocce dolomitiche
è tutt’ora in corso. Oggigiorno le Dolomiti mostrano il biancore dei carbonati di scogliera corallina, l’acutezza di rocce coinvolte in orogenesi
recenti, le incisioni di potenti agenti
esterni: ghiacciai, vento, pioggia,
freddo e caldo. Nel loro futuro geologico le Dolomiti continueranno a
crescere, inglobando nuovi settori di
rocce sospinte dallo scontro tra le
placche europea e africana (analogamente a quanto accade per la catena
himalayana). La scomparsa di queste
spinte determinerà in seguito il prevalere degli agenti esogeni tendenti
ad appianare e addolcire il paesaggio
montano, come è accaduto negli
Urali. Nel presente fino a 1.800 metri
di altezza sul versante nord, e a 2.200
metri nei versanti soleggiati, la vegetazione è prevalentemente formata da
boschi di conifere (abete rosso,
bianco, e pino silvestre).
Laddove nelle alte vette prevalgono
i boschi di cirmolo e mughi. In alta
quota sono anche presenti diversi
pascoli, come ad esempio all’Alpe
di Siusi o negli Altipiani Ampezzani.
Come poche altre zone di montagna
le Dolomiti sono fonte di attrattiva
per il turismo di massa o di élite,
con località di villeggiatura quali
Cortina d’Ampezzo nella Conca
Amopezzana, Rocca Pietore-Mar21
molada nella Val Pettorina, Ortisei
e Selva di Val Gardena nella Val
Gardena, Dobbiaco in Val Pusteria,
Canazei nella Val di Fassa, Falcade
e Canale d’Agordo in Valle del
Biois, Cavalese nella Val di Fiemme,
San Martino di Castrozza nel Primiero, Arabba nella Valle di Livinallongo, Corvara, La Villa, San
Cassiano, Badia, Colfosco in Val
Badia, Pinzolo, Madonna di Campiglio in Val Rendina e Forni di Sopra nel Friuli-Venezia Giulia. Continuo il susseguirsi dei parchi,
partendo dal Parco Nazionale delle
Dolomiti Bellunesi.
E in seguito i parchi naturali delle
Dolomiti d’Ampezzo, di Fanes-Sennes e Braies, di Pavaneggio-Pale di
San Martino, dello Sciliar, delle Dolomiti di Sesto, di Puez Odle, delle
Dolomiti Friulane, e il parco provinciale dell’Adamello Brenta. E i
laghi, simili a gioielli incastonati fra
le vette, quello di Misurina, di Alleghe, di Dobbiaco, di Braies, di Landro, di Santa Croce, di Molveno e
di Tovel, che si completano con alcuni bacini artificiali. Le cime sono
imponenti, citeremo le Tre Cime di
Lavaredo, la Croda del Toni, quella
del Tribulaun, le Tofane del Lagazuoi, quella dello Sciliar, la Croda
Fiscalina, il Monte Pòpera, il Passo
Pordoi, il Sassolungo, o il Cimon
della Pala. E come dicono, e di certo
non a torto, gli innamorati delle Dolomiti: “Scalarle è come raggiungere
n
un angolo di Paradiso”.
I grandi fiumi 22-23:Layout 1 30/09/10 12:23 Pagina 22
di Riccardo Bozza
VIAGGI
I GRANDI FIUMI
• E’ il maggiore dei corsi d’acqua italiani
• Sulle sue rive abitano 16 milioni di persone
• Inoltre una massiccia concentrazione di industrie
e di attività agricole
IL PO
N
iente di paragonabile al
Reno o al Danubio. Il Po
coi suoi 652 chilometri di
lunghezza è comunque il
maggior fiume italiano, bagna cinque capoluoghi di provincia – Torino, Pavia, Piacenza, Cremona e Ferrara
- segna per molti tratti il confine tra la
Lombardia e l’Emilia-Romagna, nonché
fra quest’ultima e il Veneto, prima di sfociare nel mare Adriatico in un vasto delta
a sei rami. Sulle sue rive abitano 16 milioni
di persone, e sono concentrate almeno un
terzo delle industrie e della produzione
agricola del Paese, come oltre la metà del
patrimonio zootecnico. Cosa che rende il
Po e il suo bacino una zona nevralgica per
l’intera economia italiana, e una delle aree
europee con la più alta concentrazione di
popolazione, industrie e attività commerciali. Cantato dai poeti, narrato dagli scrittori – basti citare il romanzo di Riccardo
Bacchelli: “Il mulino del Po” - dipinto dai
pittori.
Insomma, una parte d’Italia che non si può
22
I grandi fiumi 22-23:Layout 1 07/10/10 16:03 Pagina 23
Accanto, il Po bagna Torino;
sotto, il suo delta.
In apertura, la sorgente del Po a Pian del Re
dimenticare. Con uno scorrere di acque
lento e placido, seppure possa capitare che
anche il Po sia causa di disastri, va ricordata l’alluvione del Polesine del novembre
1951 che colpì gran parte della provincia
di Rovigo e parte di quella di Venezia,
causando 84 vittime e più di 180 mila sen-
zatetto. Altra cosa è stato invece il disastro
ambientale del febbraio 2010 a causa del
versamento di milioni di litri di petrolio e
idrocarburi che attraverso l’affluente Lambro hanno raggiunto il Po. Il tutto per il
sabotaggio da parte di ignoti criminali di
tre silos pieni di petrolio per abitazioni e
di idrocarburi nei pressi di Monza. Dal
Lambro la marea nera ha cominciato a
viaggiare verso il Po, raggiungendolo nei
pressi di Piacenza. L’intervento delle forze
di prevenzione ha tuttavia permesso di evitare il peggio. Solo una piccola parte degli
idrocarburi ha raggiunto il delta del Po e
l’Adriatico.
Ha origine in Piemonte, e scorre per la
maggior parte in territorio pianeggiante,
che da esso prende il nome (pianura o
valle padana). Un nome, quello di Po, che
deriva dalla contrazione di “padus” in parecchie lingue europee, soprattutto slave,
dove il fiume viene anche chiamato “pad”
(e dai greci veniva chiamato Eridanós). La
sua sorgente è più precisamente in provincia di Cuneo sulle Alpi Cozie in località
Pian del Re ai piedi del Monviso, sotto un
grosso masso che ne indica l’origine. Da
qui sbocca in pianura lambendo i territori
di Saluzzo. A Torino il fiume, sebbene abbia percorso solo un centinaio di chilome-
tri, è già un corso d’acqua notevole con
un letto ampio duecento metri. Con andamento verso est costeggia il Monferrato,
giungendo nella piana vercellese dove si
arricchisce di importanti affluenti, quali la
Dora Baltea e il Sesia. Più avanti funge da
confine tra Piemonte e Lombardia cominciando ad assumere maestose dimensioni.
Un altro dei suoi tributari, il Tanaro, lo
spinge definitivamente verso est, fino alla
provincia di Pavia dove riceve il contributo
determinante del Ticino, diventando così
navigabile anche da grosse imbarcazioni
fino alla foce. Dopo questa confluenza bagna Piacenza e Cremona, riceve altri contributi notevoli dall’Adda, l’Oglio e il Mincio, raggiunge l’Emilia-Romagna nella
zona del Polesine, dove dà inizio al suo
ampio delta, dividendosi in cinque rami
principali (Po di Maestra, Po della Pila,
Po delle Tolle, Po di Gnocca e Po di Goro,
con un ulteriore ramo secondario, il Po di
Volano, ora inattivo). Il grande fiume
sbocca quindi nell’Adriatico attraverso dei
territori appartenenti ai Comuni di Ariano
nel Polesine, Goro, Porto Tolle e Porto
Viro. Un delta di una notevole valenza
ambientale, al punto da venir dichiarato
dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”.
Fino alla riforma attuata nel 2002 il Po e i
23
suoi affluenti erano soggetti all’autorità
del Magistrato per il Po, organismo del
ministero dei Lavori Pubblici con sede a
Parma. Da notare che già nel 1806 con il
vicerè d’Italia, Eugenio, figlio di Giuseppina, la prima moglie di Napoleone Bonaparte, era stato istituito un Magistrato
civile per lavori generali che riguardassero
“il grande sistema del Po”. In seguito alla
riforma del 2002 correlata al decentramento di funzioni dallo Stato alle regioni,
l’intero bacino del fiume è stato affidato
ad una agenzia chiamata Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo), composta
cioè dai rappresentanti di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. A
monte dell’Aipo c’è inoltre una Autorità
di Bacino del fiume Po (AdBPo), un organismo misto Stato-Regioni, col compito
di programmare gli interventi opportuni,
oltre a gestire il “servizio di piena”.
Molte le novità, i cambiamenti che il corso
del grande fiume ha conosciuto nella sua
storia, alcuni per eventi naturali, altri per
l’intervento dell’uomo (citiamo soltanto
l’intervento agli inizi del 1600 della Repubblica veneta per deviare il tratto finale
del corso del Po mediante l’opera chiamata
“taglio di Porto Viro”). E parecchia la fauna
ittica originaria, del più alto interesse biogeografico ed ecologico, che presentano il
Po e i suoi affluenti, anche se a partire dal
secolo scorso sono state introdotte non poche altre specie ittiche che hanno inquinato
questa straordinaria biodiversità. Tra queste
nuove specie alcune (e soprattutto il Siluro,
ma anche l’Aspio e il Lucioperca) sono
estremamente dannose in quanto potenti
predatori che divorano quotidianamente
grandi quantità di fauna autoctona. Il grande
fiume continua comunque a scorrere, al di
là dell’incoscienza degli uomini.
n
Uomini e aziende 24-28:Layout 1 30/09/10 16:34 Pagina 24
L’ITALIA CHE LAVORA
di Raffaello Uboldi
UOMINI E AZIENDE
• Con sessant’anni
di vita alle spalle,
e il legno quale
fonte di calore
• Una delle imprese
orgoglio e vanto
del sistema paese
• Ne parla
il vicepresidente
e amministratore
delegato, Ruben
Palazzetti
GRUPPO PALAZZETTI
a nostra azienda nasce
nel 1954, dopo il ritorno
di mio padre dall’Argentina.
Perché dall’Argentina?
Perché al chiudersi della guerra la situazione economica era poco promettente, specie da queste parti, e così
pensammo di ricongiungerci con quel
ramo della famiglia, i nonni materni,
che erano emigrati in Argentina dopo
la grande crisi del 1929. E’ a Buenos
Aires che io nasco nel 1950. Poi, i
miei genitori decisero di tornare in
Italia per costruire qui la loro America. Mio padre era ed è rimasto un
uomo attivissimo, pieno di idee, e subito si rese conto che sul mercato in
una Italia in piena ricostruzione edilizia mancavano i battiscopa, insomma che c’era una nicchia promettente di mercato. Così nel ’54
cominciò a produrre battiscopa, allora
in cemento fuso. Questi sono stati gli
inizi, quasi sessant’anni fa.
In seguito?
Abbiamo continuato con l’edilizia.
L
Era nata l’Italia del boom economico,
e questa Italia chiedeva il marmo, sia
come pavimentazione che per l’edilizia in generale, e noi cominciammo
a prendere anche appalti importanti
un po’ dovunque in Italia sia per l’edilizia pubblica che per quella privata.
Poi vengono i camini, una delle produzioni che oggigiorno vi distingue
di più…
Nascono per caso, con la decisione di
istallare un camino a casa nostra, e
siamo al chiudersi degli anni Sessanta.
Ruben Palazzetti
24
Un camino che dava ottimi risultati al
punto che una serie di amici ci chiese
di intervenire sul camino di casa loro.
Così mio padre si domandò perché
non potesse essere la Palazzetti a produrre caminetti di qualità. La risposta
affermativa a quella domanda segnò
l'avvio del segmento aziendale che
poco dopo diventò il core business dell'azienda. Era l’epoca dell’entusiasmo,
quando si lavorava anche sedici ore al
giorno. Visitai le fiere, specie fuori
d’Italia, dove il settore era trafficatissimo, laddove da noi era quasi un terreno vergine, e cominciammo a produrre camini di bell’aspetto e con
elementi prefabbricati che si potevano
montare nell’arco di sette-otto ore lasciando dietro di sé una casa ordinata
e pulita, una sorta di piccolo miracolo
per una istallazione così complessa.
Cosa che spiega il successo ottenuto.
Più avanti viene la crisi energetica del
chiudersi degli anni Settanta, ed è da
allora che noi diventiamo quello che
siamo oggi.
Cioè?
Uomini e aziende 24-28:Layout 1 30/09/10 16:34 Pagina 25
U
simo paese di quell'inventore, nel cuore
delle Marche, dovetti stilare il contratto
di esclusiva, a penna e a stampatello,
in assenza perfino di una macchina da
scrivere, spiegando punto per punto,
avvantaggiato dai miei studi di economia aziendale, ogni clausola che veniva concordata. Fu quello il nostro
trampolino di lancio verso il mondo
del riscaldamento. Un riscaldamento
alternativo al petrolio o al gas, che permette di riscaldare sia ad aria che ad
acqua: di questo siamo stati in assoluto
i precursori. Ci hanno aiutato molto
segue a pag. 26
25
▲
▲
Fu quando mio padre ed io incontrammo un inventore che aveva realizzato un camino che riscaldava l’acqua, non più o non solo un camino per
abbellire una stanza, punto di riferimento di incontri conviviali, ma un
camino centro motore del riscaldamento di un’abitazione tutta intera,
usando come combustibile una biomassa: la legna. Un ciocco di legna di
poco più di due chili, o lo stesso equivalente di pellet, può produrre più calore di un litro di gasolio, oltretutto
senza inquinare l’ambiente. Ricordo
come fosse oggi quando, nel bellis-
na delle aziende leader a
livello europeo e internazionale nel settore del riscaldamento domestico a
biomassa. L’azienda nasce
nel 1954 a Porcia (PN) con la produzione di manufatti in cemento per l’arredamento d’interni, a cui si affianca
pochi anni dopo la lavorazione industriale del marmo per pavimenti e rivestimenti. All’inizio degli anni ’70 prende
avvio la prima produzione italiana di
caminetti e barbecues prefabbricati
completi, realizzati con sistemi di lavorazione industriale, rispondenti a requisiti estetici e funzionali, semplici nell’installazione. Negli anni successivi viene
avviata la produzione di stufe e focolari
a legna e a pellets, in seguito quella di
cucine in muratura. Tutti prodotti innovativi, sviluppati in conformità con i più
elevati standard tecnologici e nell’assoluto rispetto dell’ambiente, testati e
certificati dai più prestigiosi istituti europei nonché dalle associazioni a tutela
del consumatore e dell’ambiente. I prodotti Palazzetti sono inoltre omologati
secondo le rigide normative comunitarie sulle emissioni ed i rendimenti, obbligatorie a livello europeo e mondiale.
segue a pag. 26
Uomini e aziende 24-28:Layout 1 07/10/10 16:08 Pagina 26
L’ITALIA CHE LAVORA
UOMINI E AZIENDE
▲
Una foto della famiglia Palazzetti, da sin., Lucilla Manzon col marito Ruben,
Lelio Palazzetti (il fondatore dell’azienda) con la moglie Diletta, e i nipoti Chiara e Marco
▲
Da sempre l’azienda impegna energie e risorse per ottenere prodotti in
grado di garantire altissime prestazioni, riducendo il più possibile l’impatto ambientale, controllando i consumi energetici senza per questo
rinunciare al rendimento. Un impegno volto al benessere del consumatore, nel pieno rispetto della natura:
a questo obiettivo è finalizzata la ricerca tecnologica più avanzata, in
collaborazione con i maggiori istituti
universitari e di ricerca nazionali.
Le richieste di un pubblico sempre più
attento e preparato non hanno colto di
sorpresa l’azienda. Al contrario, attraverso l’applicazione coerente della missione aziendale, attraverso una puntigliosa e mai interrotta ricerca, la
Palazzetti ha dimostrato di saper anticipare le esigenze e le aspettative del
consumatore, rispondendo a un bisogno di prodotti che funzionino correttamente, siano piacevoli, rispettino l’ambiente e garantiscano un risparmio
reale in termini di costi di gestione.
I prodotti Palazzetti, disponibili nelle
versioni aria e acqua, sono veri e pro-
pri impianti in grado di scaldare intere
abitazioni.
In particolare i prodotti della serie “aria”
permettono, tramite un opportuno sistema di canalizzazione collegato ai
ventilatori Palazzetti, di diffondere in
tutta la casa un calore sano e confortevole. Le stufe ed i focolari della serie
“acqua”, invece, consentono la produzione di acqua calda per i radiatori e
l’uso sanitario. Facilmente integrabili
con i sistemi di riscaldamento tradizionali o di ultima generazione, possono
operare in sinergia con altri sistemi alternativi (per esempio solare e termico),
e permettono di riscaldare tutta la casa
con notevoli risparmi sui consumi.
La gamma Palazzetti propone linee e
forme per ogni ambiente e stile: modelli
classici, rustici, moderni, di design e
naturalmente i rivestimenti su misura,
per realizzare il “sogno“ di un caminetto esclusivo. Progettisti ed installatori
di provata esperienza assicurano risultati ottimali e accompagnano il cliente
anche dopo la vendita, con tutta la collaborazione e l’assistenza necessaria.
Il primo controllo sull’affidabilità, la
resistenza e la sicurezza dei prodotti
Palazzetti avviene nei laboratori
26
anche i contatti con la Germania, un
Paese dove l’innovazione ha una priorità assoluta. A Francoforte o a Colonia
noi siamo di casa.
Vi è stato di aiuto anche il fatto di
operare nel nord-est?
Come lei può benissimo immaginare
non è qui che abbiamo mai pensato
di avere un mercato, l’azienda è stata
subito orientata verso l’esterno, né
poteva essere altrimenti, sebbene sia
stato nel nord-est che abbiamo trovato
del materiale umano assolutamente
eccezionale, gente che ha il culto del
lavoro e del lavoro ben fatto.
La ricerca?
Ci vantiamo d’aver fatto crescere, direi da subito, e aggiungo che era inusuale all’epoca, un laboratorio di ricerca fra i più avanzati in Europa. Per
esempio, è qui che abbiamo creato la
Doppia Combustione: un sistema che
dell’azienda, dove ogni singolo prodotto viene collaudato con prove e
test di tenuta e durata nonché di rendimento. Una volta superate le prove
di laboratorio e dopo essere stati sottoposti ad un monitoraggio costante
e prolungato, i diversi modelli vengono testati e certificati dai maggiori
istituti europei, che con il loro marchio garantiscono la qualità.
Un’annotazione è ancora d’obbligo:
chi ama la natura brucia la legna.
Non si tratta di una provocazione,
bensì di un dato di fatto. Se correttamente bruciata, la legna è l’unica
fonte di energia realmente rinnovabile ed ecologicamente compatibile.
La quantità di biossido di carbonio
emessa dalla corretta combustione
della legna è pari a quella assorbita
da un albero nel suo ciclo vitale attraverso la fotosintesi clorofilliana. Il
bilancio di tale ciclo è dunque assolutamente neutro in termini di CO2,
ovvero non favorisce l’effetto serra.
Ma cosa significa bruciare correttamente la legna? La combustione cosiddetta incompleta determina uno sfruttamento solo parziale del potere
calorifico del legno, con la conseguente
Uomini e aziende 24-28:Layout 1 30/09/10 16:36 Pagina 27
Alcuni esempi
della
comunicazione
Palazzetti,
un manifesto
indirizzato
al presidente
della Regione
Lombardia,
Formigoni,
per chiarire
come e perché
il caminetto
a legna per
riscaldare le
nostre case non
sia un nemico,
ma “un vero
amico”
dell’ambiente;
e un secondo
manifesto per ricordare come sia soprattutto il "lavoro italiano”,
con tutto quello che è in grado di produrre, a garantire il futuro
del nostro paese e delle generazioni che verranno. Da qui
l’invito che ne deriva: “Ricordatene, ogni volta che decidi di
acquistare qualcosa”. In altri termini un invito ad acquistare
prodotti italiani, senza lasciarsi irretire dall’invito ad acquistare
prodotti stranieri, magari di prezzo inferiore, ma di cattiva
qualità (per esempio prodotti Made in China)
consente di riaccendere, all'interno
della camera di combustione, i fumi
che altrimenti verrebbero dispersi nell'aria. E' qui che abbiamo gettato le
fondamenta per l'altro segmento produttivo: le stufe a pellet (Ecofire), cercando di coniugare al meglio, e penso
che ci siamo ampiamente riusciti,
qualità, stile, progresso tecnologico.
Dei veri gioielli nel loro genere.
L’azienda oggi?
Il sessanta per cento di vendite in Italia
e il quaranta per cento fuori, circa 400
dipendenti diretti, che con l’indotto
salgono a un migliaio, dislocati in cinque settori di produzione che pensiamo
di dover concentrare in due poli, quello
del cemento, e quello dei camini e delle
stufe, col marmo per il rivestimento
dei camini: un’azienda che fa ricerca,
un’azienda che non si limita a produrre
banalmente quello che il mercato
chiede, ma che tende sempre ad innovare, a proporre un prodotto tutto suo,
nato con concetti nuovi e più avanzati.
Vada, per rendersene conto, a vedere
il nostro show-room.
La concorrenza?
L'Italia è, oggi, il più preparato e ag27
guerrito produttore europeo nel settore. I cinesi? Cercano di fare qualcosa, ma con prodotti comunque
molto scadenti.
Eppure di questo si parla poco…
Per quanto ci riguarda noi siamo
un’azienda che fa comunicazione, lo
abbiamo fatto con una intera pagina
sui più autorevoli quotidiani riguardante il costo del lavoro, prima con
un manifesto in polemica con Formigoni riguardante il riscaldamento a
legna, e altro ancora.
Il vostro budget annuale?
Sugli ottanta milioni di euro, dopo i
due anni di crisi del mondo industrializzato, e oggi con segnali di ripresa.
Il momento migliore che avete vissuto?
"Quello che comincia domani mattina". E' la risposta di un imprenditore
abituato a guardare sempre al futuro,
con tanti progetti di sviluppo che contiamo di far maturare, progetti innovativi sia per l’utente che per l’ambiente, alcuni concernenti la nostra
presenza negli Stati Uniti dove, per
prima cosa, ci siamo premurati di
segue a pag. 28
▲
formazione di monossido di carbonio
(CO) e, in termini economici, di notevoli
sprechi. Grazie alla tecnologia della
post combustione, invece, applicata ai
camini ed alle stufe Palazzetti, i fumi
della combustione primaria, ricchi di
monossido di carbonio, vengono reinnescati in camera di combustione con
l’iniezione di ossigeno pre-riscaldato.
Tale riaccensione, con l’avvio di una
seconda combustione, garantisce una
resa termica molto elevata, unita ad un
radicale abbattimento delle emissioni
inquinanti, con un’ottimizzazione dei
costi di esercizio.
Il commercio estero è suddiviso tra Europa, Russia, Mediterraneo e Medio
Oriente. In Italia l’azienda è presente
con circa 1.000 punti vendita.
L’azienda conta oggi cinque stabilimenti produttivi, collocati nella provincia di Pordenone, per una superficie
complessiva di 150.000 mq, dove lavorano 400 addetti. E ancora, ogni
anno Palazzetti investe il 5 per cento
del fatturato complessivo in ricerca e
sviluppo tecnologico. Non è una cifra
da poco. Una conferma fra le tante
che questa è un’azienda modello, orgoglio e vanto del Belpaese.
Uomini e aziende 24-28:Layout 1 30/09/10 16:36 Pagina 28
LAVORARE ALLA PALAZZETTI
la parola a chi da tanti anni
vive questa realtà
Lei svolge il lavoro, delicatissimo, di artigiano del marmo,
è lei che lo rifinisce, verrebbe
da dire che ne fa un’opera
d’arte. Da quanti anni lavora
qui?
Qui da quindici anni, nell’insieme
con trent’anni di lavoro alle spalle.
E’ duro?
A volte sì, a volte ci divertiamo, a
volte ci innervosiamo. Ma il lavoro
O
UN ATTIVISSIMO GRUPPO ANLA
ggi presieduto da Bruno Rivenotto, a suo tempo direttore generale della
Palazzetti, il Gruppo Seniores aziendale svolge un’intensa attività sociale,
culturale e di beneficenza. E’ nato nell’anno 2003, fondato dallo stesso Rivenotto entrato in azienda nel 1987 proveniente dalla Savio Macchine Tessili,
industria storica di Pordenone. Attualmente il sodalizio, guidato da un direttivo
di dieci persone, è composto da 80 iscritti, quattro dei quali insigniti dell’onorificenza di Maestri del Lavoro. I fini perseguiti dal Gruppo sono quelli
di trasmettere esperienza per la risoluzione dei problemi sociali nell’ambiente
del lavoro, agevolando l’inserimento
delle giovani leve e rafforzando i rapporti coi lavoratori anziani; promuovere iniziative assistenziali, culturali,
turistiche e ricreative. Sempre contando sulla estrema disponibilità dei
vertici della Società.
Bruno
Rivenotto
E il suo lavoro le piace?
Sì, altrimenti non avrei proseguito
in questa mia attività
Lei è membro del Gruppo
aziendale Anla?
Sì, sono uno dei consiglieri.
E com’è visto questo gruppo dai
vertici aziendali?
A me sembra che venga visto
molto bene, anche perché svolgiamo una attività culturalmente e
socialmente utile, che dà serenità
a chi ci segue.
Alessandro
Brollo
▲
è fatto così. Quello che però non
manca mai è uno spirito di squadra.
mettere in piedi una rete di assistenza,
al fine di garantire delle basi solide
alla nostra stessa partenza.
I rapporti con le maestranze?
Ottimi, con disponibilità assoluta da
parte nostra.
La vostra nasce e rimane
un’azienda di proprietà famigliare.
Come avete gestito quei passaggi
generazionali che spesso sollevano
dei problemi?
Ho avuto la fortuna di avere un padre,
Lelio, oggi presidente della società,
che per me non è mai stato un padrepadrone, piuttosto un fratello maggiore, col quale ho sempre modo di
discutere pacatamente dei problemi
che possono sorgere.
Mia madre, che purtroppo è venuta a
mancare lo scorso anno, ha contribuito alla nascita e alla crescita dell'azienda, lavorando sempre con
grande impegno, insegnando ogni
giorno, con il suo esempio, il significato di una passione per il lavoro.
Mia moglie Lucilla, biologa in ori28
gine, gestisce l'amministrazione. Per
capire quale sia stato e sia il clima da
noi, le basti pensare che mia madre e
mia moglie hanno lavorato fianco a
fianco per 30 anni andando d'accordissimo. Poi c’è stata mia sorella che
ha sempre seguito il settore dei cementi speciali e che successivamente
ha deciso di mettere in piedi un ramo
indipendente di attività. Tuttora collaboriamo: produce anche per noi nel
quadro di un rapporto rimasto corretto. Infine, c'è la terza generazione:
Chiara, che segue il marketing e le
logiche commerciali, e Marco, che si
occupa di tutti gli aspetti relativi alla
ricerca e innovazione tecnologica e
all'organizzazione aziendale.
Io ho sempre pensato che chi vuole
correre deve imparare a farlo al meglio. Tutta la mia famiglia è della
stessa idea e tutti insieme lavoriamo
coordinandoci per raggiungere gli
obiettivi che ci siamo posti.
Lo Stato nei vostri confronti?
Di che rimpiangere un futuro che non
è mai arrivato, e che forse non arriverà
mai. La legge che largamente impera
è quella che chi lavora e produce deve
fare tutto da solo. Gli investimenti nel
sistema paese sono pochi, o non ci
sono affatto. Per quanto riguarda il
mio settore produttivo noto la mancanza totale di una politica energetica
basata sulla biomassa, sul legno, che
non inquina, che semmai migliora
l’ambiente, laddove si continua, ed è
cosa quanto meno curiosa, e qui non
voglio dire altro, a preferire il petrolio,
n
che costa, inquina, e così via.
Anla Notizie 29-36:Layout 1 01/10/10 08:48 Pagina 29
ANLA NOTIZIE
PININFARINA
In occasione degli 80 anni di
fondazione della Pininfarina il
Gruppo anziani ha svolto a
Cambiano una festa sociale.
Quest’anno un particolare ricordo è andato a Battista Farina, il fondatore dell’Azienda.
Da ricordare ancora che il 22
maggio 1965 nasceva il Gruppo Anziani Pininfarina, iniziando così, 45 anni fa, ad opera-
1
2
re. Ora il Gruppo può contare
su circa 800 soci.
Nel corso della manifestazione, dopo il saluto del presidente del sodalizio, Ugo Bassino,
hanno preso la parola il dr.
Angori (amministratore delegato), e l’ing. Paolo Pininfarina
trattando della situazione attuale della Pinifarina.
Quindi le premiazioni dei soci, visita degli ambienti di lavoro e del Museo con esposte
le vetture che si sono imposte
nel mondo per la loro particolarità.
Nelle foto: 1 e 2, alcuni momenti della manifestazione.
Questi i premiati:
30 anni
Claudio Enrico Calosso, Leonardo Colapinto, Sabino Rotondo, Claudio Stevanella, Antonio Scopelliti, Nicola Bubici,
Renato Cappellozza, Giuseppe Avallini, Antonella Fongo.
25 anni
Bruno Santià, Fulvio Baro, Antonio Simonetti, Roberto Castelli, Daniele Adamo, Ornella
Bo, Marcello Bello, Teresa Di
Nardo, Monica Pellizzari, Ari-
stide Agostini, Antonella Girola, Angelo Camagna, Giuseppe Borrello, Mario De Filippis,
Giulio Gino, Franco Zorzi,
Mauro Pietro Zanuttini, Gabriella Carlini.
20 anni
Michele Tatoli, Angelo Guerra,
Romano Borello, Valentino Dellea, Pier Savio Fiorito, Claudio
Mila, Vincenzo Castellano, Silvana Appendino, Giuseppe
Pascarito, Michele Ricotta, Enzo Carlo Bori, Roberto Drogo,
Claudio La Fauci, Bruno Verteramo, Walter Revello, Michele
Pirone, Andrea Sibilla.
Premio quinquennale
Vincenzo Carretto, Renato Virone, Giovanni Calò, Antonio
Lonardi, Aldo Tropea, Alberino
Bortolotti, Domenico Calabrese,
Gian Paolo Negrino, Ada Zavaglia, Placido Palato, Giovanni Banchio, Ignazio Vallò, Teresio Braida, Gavino Pilutza,
Gerardo Direno, Salvatore Siracusa, Vittorio Coassolo, Michelina Giraudo, Michele Vigilante, Francesco Masciulli,
Piero Beltramo, Anna Rita Guolla, Antonio Papaluca, Antonietta Garau, Elda Sconfienza, Vito
D’Arco, Mario Desantis, Anna
Maria La Luna, Angela Perri,
Dario Secci, Gaetano Somma,
Mirella Turchetto, Saverio Zuffanti, Giuseppe Famiglio, Emilio Balsamo, Renzo Demagistris, Luigi Mazza, Carlo
Romeo, Alfio Urrata.
GRUPPO ANZIANI BELOIT ITALIA
Minicrociera dell’arcipelago toscano completando il programma “Viaggio attraverso
l’Italia” che prevede, anno dopo anno, visite a tutte le regioni italiane, isole comprese.
Sono state toccate l’isola d’Elba, la Capraia e il Giglio, sfiorando la Corsica e Montecristo (v. foto scattata nel corso della navigazione).
29
Anla Notizie 29-36:Layout 1 01/10/10 10:17 Pagina 30
1
NIDEC
SOLE/COMINA
L’attività del Circolo Seniores
Nidec Sole/Comina è proseguita con molteplici iniziative
che hanno impegnato il Direttivo nell’organizzazione e
che hanno visto sempre presenti un buon numero di soci
e familiari.
15 maggio – gara di pesca
al lago delle Orzaie a Fontanafredda di Pordenone con
42 partecipanti ed un pescato
di 180 kg di trote.
Questi i vincitori: 1° Franco
Franceschetti, 2° Antonio Padovese, 3° Roberto Romanin,
4° Antonio Gaglianone, 5°
Delfina Pasquali (v. foto 1).
21-23 maggio – tradizionale
gita di più giorni, sul lago di
Costanza, a Ulm, Schaffausen, Mainau, Vaduz (v. foto
2).
17 giugno – visita agli stabilimenti Nidec Sole per verifi-
2
GES – GRUPPO SENIORES EDISON E CONSOCIATE
BANDO
DI CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DI UNA BORSA DI STUDIO
Il Coordinamento RSA Dirigenti Edison e l’Associazione Lombarda Dirigenti di Aziende Industriali, con
il patrocinio dell’Aldai, bandiscono un concorso per l’assegnazione di una Borsa di studio intitolata a:
“ING. GIACOMO BONAIUTI”
La Borsa di studio, finanziata dalla famiglia Bonaiuti e dai liquidatori della Cassa Previdenza Dirigenti
Montedison tramite il Gruppo Seniores Edison e Consociate, è del valore di € 4.000.
REGOLAMENTO
Art. 1 Possono candidarsi alla Borsa di studio gli studenti iscritti all’anno accademico 2010–2011
alla facoltà di Chimica, Chimica Industriale, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Ingegneria Chimica
presso le Università della Regione Lombardia.
Art. 2 I candidati dovranno aver sostenuto alla data del presente bando almeno dieci esami obbligatori
e dovranno aver conseguito una votazione media non inferiore a 24/30.
Art. 3 Le domande di ammissione al concorso dovranno essere redatte in carta semplice e indirizzate
a: ALDAI - via Larga, 31 – 20122 Milano, e dovrà essere precisata l’intestazione
“Borsa di studio ing. Giacomo Bonaiuti".
Art. 4 Le candidature dovranno pervenire all’Aldai entro il giorno 31 gennaio 2011.
Art. 5 Le candidature, inoltre, dovranno essere corredate dalla seguente documentazione:
- certificato rilasciato dall’Università di provenienza con le attestazioni richieste negli articoli 1 e 2 del
presente bando e con la specifica delle votazioni ottenute per ogni singolo esame;
- stato di famiglia;
- copia dell’ultima dichiarazione dei redditi del nucleo familiare di appartenenza;
- ogni altro titolo ritenuto utile ai fini dell’assegnazione delle Borse di studio.
Art. 6 L’assegnazione della Borsa di studio è determinata con giudizio insindacabile ed inappellabile
da una Commissione giudicatrice composta da: • un rappresentante della Famiglia Bonaiuti; • un rappresentante dell’Aldai (che presiede); • un rappresentante del Gruppo Seniores Edison e Consociate;
• un rappresentante del Coordinamento RSA Dirigenti della Edison.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste alla: ALDAI – Segreteria della “Borsa di Studio
Ing. Giacomo Bonaiuti”, Via Larga 31 – 20122 Milano – tel. 02-58376237.
30
ANLA BOLOGNA
Il 30 giugno scorso ha avuto
luogo la cerimonia del passaggio delle consegne dal
“vecchio” al nuovo presidente
nominato per la conduzione
della prossima annata del Rotary Val Samoggia.
Le formalità sono state svolte
dal presidente uscente, dr
Francesco Andreoli, che ha
ceduto il “collare del comando” a quello entrante, dr Umberto Muggia.
Tra le nuove nomine ci sono
state quelle di Paolo Malpezzi
ad assistente del governatore
per il prossimo triennio e del
futuro presidente per l’annata
2011-2012, il dr. Giovanni
Ravazzolo, noto radiologo
Anla Notizie 29-36:Layout 1 07/10/10 16:14 Pagina 31
ANLA NOTIZIE
3
di Chions (Pn), con il gruppo
di signore che da anni seguono una ragazza cerebrolesa
(ragazza adottata dal nostro
Circolo).
4
care le innovazioni apportate alla fabbrica in questi ultimi
anni (v. foto 3).
Nel quadro di una serie di interscambi tra Aziende e Gruppi
anziani, visita alla Palazzetti (v. foto 4).
Da ricordare, sempre a giugno, l’incontro presso la parrocchia
5
11 luglio - escursione in montagna. La meta è stata il rifugio Faloria, sopra Cortina a
2.200 metri di altitudine. I
partecipanti, dopo essere arrivati a Rio Gere, hanno intrapreso la salita fino al rifugio, raggiunto dopo circa
un’ora e mezzo. La comitiva
ha poi proseguito per Cortina
e Belluno (v. foto 5).
GRUPPO SENIORES GTT-ATM
dell’Ospedale Rizzoli.
Anche l’Anla, rappresentata
per l’Emilia Romagna dal presidente Antonio Ferrante, è
stata fra gli invitati ed ha ricevuto un contributo per l’attività di volontariato che l’Associazione svolge a Bologna
per il trasporto, dalle loro abitazioni all’Ospedale (e viceversa), di un gruppo di pazienti che non sono in grado
di raggiungere il luogo di cura con propri mezzi per essere sottoposti a dialisi. Il servizio, attivo da quattro anni,
viene effettuato attualmente
da 55 encomiabili volontari
coordinati egregiamente da
Tiziana Marchetti.
Crociera nel Mediterraneo (partenza da Venezia, poi Bari, Katakolon, Izmir,
Istanbul, Dubrovnik e Venezia) organizzata dal Gruppo seniores Gtt-Atm.
Una foto ricordo era d’obbligo.
31
Anla Notizie 29-36:Layout 1 01/10/10 09:11 Pagina 32
1
2
ANLA GORIZIA
• Gita sul Lago Maggiore con visita ad Arona al Colle per
ammirare la statua di San Carlo Borromeo, ai giardini
botanici di Villa Taranto per ammirare le distese dei fiori,
sacri alla mitologia egizia, alle Isole Borromee (Isola Madre,
con il giardino all’inglese e il Palazzo rinascimentale, Isola
dei Pescatori, con le sue caratteristiche viuzze tortuose, Isola
Bella, con sosta al sontuoso Palazzo barocco); ed infine ad
Angera, alla Rocca Borromeo, con il Museo della Bambola
e del Giocattolo.
Nelle foto: 1) i gitanti in uno spiazzo dei Giardini di Villa
Taranto; 2, sotto la statua del “San Carlone”.
• Inoltre, minicrociera di un giorno alle Isole della spiritualità
nella laguna di Venezia, con tappe all’Isola di San Lazzaro
degli Armeni, a Torcello e all’Isola di San Francesco del
Deserto.
Nelle foto: 3, i gitanti ascoltano la storia dell’isola di San
Francesco del Deserto narrata dal Padre priore;
4, in uno spiazzo dell’Isola adiacente al mare.
• Infine, gita al Vajont e cantine del prosecco di
Valdobbiadene. La diga del Vajont è tristemente famosa per
il disastro avvenuto il 9 ottobre 1963, quando una frana si
staccò dal monte Toc e precipitò nel bacino facendo
traboccare l’invaso. La tappa a Crocetta del Montello, con
sosta a Valdobbiadene, alla Villa Sandi, ha consentito di
visitare le caratteristiche Cantine del Prosecco. Nella foto 5,
i gitanti di fronte all’entrata della Villa Sardi.
3
4
5
32
Anla Notizie 29-36:Layout 1 07/10/10 16:17 Pagina 33
ANLA NOTIZIE
1
GRUPPO ANZIANI FATA
• Nella sede del Gruppo Anziani Fata un torneo di carte
nella specialità “scopa” con
la partecipazione di sedici
esperti giocatori e con i seguenti risultati: 1° classificato
Franco Re, 2° Carlo Erbetta,
3° Valter Actis, 4° Loris Greg-
3
2
gio (v. foto 1).
• E ancora… presso le scuderie della Reggia Sabauda
di Venaria Reale visita alla
Mostra “Gesù, il corpo, il volto nell’arte” (foto 2).
• In Liguria una gita al mare,
con tappe a Savona e al suo
centro storico, ed Albissola,
con una visita in un laboratorio ove è stato possibile ammirare alcune fasi della lavorazione della ceramica (foto
3).
• Infine, le consuete vacanze
marine a Riccione beneficiando di giornate assolate e della tradizionale ospitalità romagnola (foto 4).
4
RINNOVO CARICHE E ORGANIZZAZIONE
GRUPPI
CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE
Dipendenti del Comune di Pordenone
PORDENONE - Presidente Edo Querin; Vicepresidente–Tesoriere
Valter Toffolo; Segretario Rosa Lucchitta.
A.T.M. (Azienda Trasporti Milano) - MILANO
Presidente onorario Elio Catania; Presidente Emanuele Fiumanò
(rappresentante legale); Vicepresidenti Francesco Caroprese, Roberto Villa; Cassiere-Economo Alberto Ricciardi; Segretario Egidio
Zanon.
GRUPPO INTERAZIENDALE EX DIPENDENTI
ITALIMPIANTI - GENOVA
Presidente emerito Enrico Pellegrino; Presidente Cesare Calzolari;
Vicepresidente Pasqualino Fresca; Segretaria Valda Ricagno.
VARIAZIONI
• Il Gruppo Seniores Alenia Sia, dell’Associazione Seniors
Gruppo Finmeccanica, ha cambiato sede. Nuovo indirizzo: Strada del Lionetto 6, 10146 Torino, tel. 011-4090521, fax 0114090510.
• Il Gruppo Seniores del Lavoro ACC-Comina ha assunto la
nuova denominazione di Gruppo Seniores del Lavoro “Nidec Sole Motor Corporation srl” (Acronimo: Nidec Sole/Comina), sede in via Consorziale 13, Località Comina,
33170 Pordenone. Invariati recapiti telefonici. Apertura uffici:
martedì dalle 15,00 alle 17.00.
• Gruppo Seniores GTT-ATM, è la nuova denominazione
dell’ex Gruppo Anziani GTT-ATM. Invariata la sede e i recapiti
telefonici.
33
Anla Notizie 29-36:Layout 1 06/10/10 12:59 Pagina 34
ANLA NOTIZIE
1
• Messa nella Chiesa di Cristo, insieme agli amici della
Società Operaia, officiata da
monsignor Quaia, e quindi
trasferimento nella sala consiliare del Comune di Pordenone dove il sindaco, Sergio
Bolzonello, ha presieduto la
cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai soci del Circolo nonché ai pensionati del
2009.
Dapprima un breve intervento
di saluto del presidente del
Circolo, Edo Querin, e un saluto da parte del rappresentante dell’Anla provinciale,
CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE
Dipendenti del Comune di Pordenone
2
Mirella Cal. Quindi gli interventi dell’assessore al Personale, Giulia Bevilacqua, del
segretario generale, Gini, e
del sindaco, Bolzonello.
Questi i premiati che hanno
prestato servizio presso il Comune di Pordenone:
25 anni
Distintivo lavoratori anziani:
Venanzio Mucignat, Daniela
Scalia.
Medaglia d’argento (cessata
attività nel 2009): Maria Antonia Brandi, Maria Rosa Zilio, Tiziano Pizzato.
30 anni
Medaglia d’oro (cessata attività nel 2009): Gabriella Angeli, Adriana Predonzan, Luigi Mio, Enrico Modolo.
Nelle foto: 1, i premiati insieme al sindaco e alle autorità
sulla scalinata del Palazzo
municipale; 2, il gruppo dei
soci davanti alla Chiesa del
Cristo insieme agli amici della
Società Operaia.
• E ancora… visita a Genova e all’Acquario; La Spezia
e al Museo navale; alle Cinque Terre compresa la famosa “Via dell’Amore”; infine
Portofino, Camogli e San
Fruttuoso.
GRUPPO SENIORES PALAZZETTI
34
Le iniziative turistiche del
“Gruppo Seniores del Lavoro
Palazzetti” si sono arricchite
di un viaggio con destinazione la Slovenia e la sua capitale Lubiana, con visita del
centro storico e i suoi monumenti barocchi, medioevali, di
stile neoclassico e neo gotico,
mescolati ai palazzi di sapore
austro-ungarico e con la salita
in trenino al castello che domina dall’alto la città. Dopo il
pranzo il gruppo si è spostato
al parco botanico di Arboretum. Un giardino di 80 ettari
di superfici ecologicamente diverse, con circa 2.500 varietà
di piante provenienti da tutto
il mondo. Una foto ricordo era
d’obbligo.
Anla Notizie 29-36:Layout 1 01/10/10 09:31 Pagina 35
1
2
GRUPPO INTERAZIENDALE EX DIPENDENTI ITALIMPIANTI
Il nuovo Consiglio direttivo ha organizzato una gita a Pavia (con visita alla Certosa ed alla Basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro
dove si trova l’area marmorea di S. Agostino) e a Vigevano con tappe al Castello e in Piazza Ducale (v. foto 1 e 2).
ANLA TOSCANA
• Il ricco programma del primo semestre 2010 si è concluso con la gita in Russia di
un folto gruppo di soci che
hanno visitato San Pietroburgo e Mosca. Dopo nove giorni di visite ai più importanti
siti artistici e storici, accompagnati dal prof. Franchino
Bonaventura e da guide locali, mentre un gruppo rientrava in Italia, un altro proseguiva nell’itinerario visitando
città dell’Anello d’Oro e raggiungendo il grande fiume
Volga.
Nella foto: 1, il gruppo a Mosca davanti alla cattedrale di
San Basilio.
• L’Anla della Toscana, proseguendo nelle molteplici iniziative rivolte alla promozione delle arti visive miranti ad
arricchire la vita culturale fiorentina e toscana, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana, ha
promosso una mostra di pittura “Orizzonti... Paesaggiando in Toscana” del socio
e artista Valerio Mirannalti.
La collezione di paesaggi
della campagna toscana ha
riscosso un ampio consenso
di pubblico e di critica. All’inaugurazione sono intervenuti, oltre al presidente
regionale Anla, Vincenzo
D’Angelo, Marco Carraresi,
consigliere della Regione To-
1
2
scana, Paolo Becattini, assessore alla cultura del Comune
di Fiesole (vedi foto 2), e Silvia Ranzi, critico d’arte.
• Numerosi soci si sono ritrovati, in una serata di mezza
estate, al Palazzo Mediceo di
Seravezza per la visita della
mostra “Italia sia! - Fatti di vita e d’arme del Risorgimento
italiano”, la prima rassegna
inserita nel circuito a commemorazione dei 150 anni
dell’unità d’Italia. L’iniziativa
35
ha avuto un alto gradimento,
tale da richiedere la formazione di due gruppi di visitatori, guidati rispettivamente dal prof. Ugo Barlozzetti e dal prof. Enrico Dei,
curatore della mostra.
Anla Notizie 29-36:Layout 1 07/10/10 16:23 Pagina 36
ANLA NOTIZIE
1
CIRCOLO
ANZIANI DEL
LAVORO
ELECTROLUX
ZANUSSI
2
ANLA MILANO
Torneo di bocce a coppie,
giunto alla 7° edizione, organizzato dal Comitato provinciale di Milano e dai Gruppi
Seniores Atm e Edison presso
il bocciodromo concesso dalla Fondazione Atm.
Sono risultati vincitori:
Cat. A 1° premio – Fricano
e Germani (Gr. Territoriale);
2° premio - Gaccioli e Brogio
(Gr. Sen. Atm);
SEZIONE FIRENZE
Gita di tre giorni in Slovenia
e Croazia organizzata dal
Circolo Anziani Electrolux di
Firenze.
Nella foto, 1, i partecipanti
in una piazza di Lubiana.
1
SEZIONE COTTURA DI FORLI’
Crociera nel Mediterraneo
toccando importanti località
della Grecia, della Turchia e
alcune bellissime isole dell’Egeo (v. foto 2).
2
3° premio - Bernorio e Ozzola (Gr. Sen. Atm);
4° premio – Giordani e Messina (Gr. Sen. Electrolux)
Cat. B 1° premio – Galliani
e Perego (Gr. Sen Magneti
Marelli);
2° premio – Oliosi e Rezzi
(Gr. Sen. A2A).
Nelle foto: sopra, il tavolo dei
premi con gli organizzatori del
torneo; accanto, i vincitori del
primo premio della categoria A.
36
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ANLA NOTIZIE
GLAS – SAME
Anche quest’anno, in occasione del 2 giugno, il Glas (Gruppo lavoratori anziani Same) si
è ritrovato presso il Roccolo (v.
foto). Si è trattato dell’undicesimo incontro al quale hanno
preso parte circa 140 persone
(ex dipendenti Same, familiari
ed amici).
Presente anche il presidente
dell’Anla di Bergamo, Betelli,
ed il vicepresidente, Ubbiali.
GRUPPO
SENIORES
ALFA ROMEO
1
• Gita alla Certosa di Padula
(Salerno) organizzata dal
Gruppo Seniores Alfa Romeo
di Pomigliano d’Arco (Na).
Nella foto 1, i partecipanti
alla gita.
2
3
• Inoltre… tour della Maremma del Gruppo
Seniores Alfa Romeo di Arese (v. foto 2) con
visita all’isola del Giglio e all’isola d’Elba.
• E ancora… Il Gruppo Seniores Alfa Romeo
di Arese ha trascorso un periodo di vacanza
(v. foto 3) presso il villaggio Licata-Serenusa
in Sicilia.
37
Anla Notizie 37-46:Layout 1 06/10/10 11:01 Pagina 38
1
2
3
4
SAVIO MARCELLO
• Anche quest’anno presso il
campo sportivo aziendale
“Savio” il Torneo di calcio interaziendale giunto alla sua
11a edizione.
Questo Torneo come ogni anno viene organizzato dal
Gruppo Anziani “Savio” con
la collaborazione delle aziende: Savio M.T. SpA e con le
due squadre di Impiegati e
Operai, la BSG (Biasi - Savio
Group), e la squadra dei Fornitori, composta da giocatori
delle Aziende Top Sistema Srl
(imballaggi e logistica), La
MEC+ Srl - L’Agnolin & Brusadin Srl (tornitura e fresatura
di precisione), la Fama MS
Srl (macchine speciali) e la
Wenco Srl (lavorazione acciaio).
Le due finali hanno visto per
il 3° e 4° posto prevalere la
squadra degli Impiegati Savio
che ha superato per una rete
a zero la squadra della BSG
Caldaie, mentre la finale per
il 1° e il 2° posto ha visto prevalere la squadra degli Operai Savio su quella dei Fornitori con un risultato di 4 reti
ad 1.
Un ringraziamento è dovuto
2a I Fornitori (con coppa);
3a Impiegati Savio (con coppa);
4a la BSG (Biasi Savio
Group), con coppa.
Alla fine il Gruppo aziendale
Avis (Donatori di sangue) ha
consegnato (presente il suo vicepresidente, Giampietro Zancai) a tutte e quattro le squadre
un cesto di prodotti enogastronomici.
Presenti alle premiazioni il direttore del Personale Savio,
dr. Mirco Zin, il direttore della
BSG, Pascon, l’amministratore delegato della Top Sistema
Srl, Umberto Drigo, e ancora
Renzo Agnolin (della Agnolin
& Brusardin), Michele Zamuner (contitolare della Mec+
Srl), Gustavo Bomben (titolare
della Fama-MS Srl), i titolari
della Wenco Srl, Mascherin
e Rossi, ed infine la rappresentanza Savio per il Triveneto: Dario Biasotto della Tecnica Sas di Pordenone.
Un breve saluto di ringraziamento per l’organizzazione e
lo svolgimento di questo Torneo lo ha fatto come da consuetudine il presidente del
Gruppo anziani Savio Mar-
al “Gruppo Arbitri Amatori
Calcio della provincia di Pordenone” capitanati dal presidente Riccardo Forniz, da
Giancarlo Perlin, e dagli arbitri Valeri, Moschetta e Moret, ai quali il presidente degli
anziani Savio, Tomaello, ha
consegnato una targa ricordo. Un ringraziamento particolare va inoltre alla Società
dilettantistica di calcio “Aurora” che ha prestato il suo aiuto nella preparazione del
campo sportivo, nel lavaggio
delle maglie, e nell’uso dei
palloni da gara. Una coppa
è andata ai due capocannonieri del Torneo, Deiure Paride (della squadra degli Operai Savio) e Livio Colussi
(della squadra dei Fornitori).
Una coppa è stata consegnata anche al giocatore più giovane del Torneo, Luca Biancolin (Operai Savio classe
1989) ed a quello più anziano, Walter Taffarel (Impiegati
Savio classe 1952).
Infine sono state premiate le
squadre:
1a Operai Savio (con il trofeo
quest’anno messo in palio
dalla Top Sistema Srl);
38
cello, Luigi Tomaello, che ha
ringraziato i consiglieri del
Gruppo stesso che hanno collaborato alla buona riuscita:
Campagna, Molent, Piva, Cover, Taffarel, Greguol e Bone,
ed anche tutte le squadre, i titolari delle Aziende partecipanti che lo hanno sostenuto
anche economicamente.
Nelle foto: 1, Operai Savio
(primi classificati); 2, Fornitori
Savio; 3, Impiegati Savio; 4,
BSG Caldaie.
• La tradizionale “scampagnata”, giunta quest’anno alla sua 17a edizione, con una
partecipazione di 130 tra soci e familiari, partendo dalla
località di Mel nel Bellunese,
dove ha sede l’Azienda Acc
Electromeccanica di Mel (Bl)
che il gruppo ha potuto visitare un anno fa.
I partecipanti, assieme al presidente Luigi Tomaello ed ai
consiglieri, hanno seguito un
percorso suddivisi in quattro
gruppi, con tappe nella piazza (in stile veneto e rinascimentale intitolata a Papa Luciani), la Parrocchiale, il
Palazzo Comunale, il Museo
Anla Notizie 37-46:Layout 1 06/10/10 11:01 Pagina 39
ANLA NOTIZIE
5
7
6
8
9
Archeologico, e per finire con
la famosa “Giazzera” antica
ghiacciaia del 18° secolo.
Più avanti è stata raggiunta
la vicina località di Cesiomaggiore, le cui vie sono state battezzate con i nomi dei
più famosi campioni del ciclismo mondiale e dove si è visitato il museo “Toni Bevilacqua” archivio storico della
bicicletta, con una collezione
di oltre 300 pezzi delle più
prestigiose biciclette che hanno fatto la storia del ciclismo.
Il gruppo ha anche avuto modo di visitare il Museo Etnografico della provincia di Belluno e del Parco Nazionale
delle Dolomiti Bellunesi.
Il presidente del Gruppo Savio ha consegnato alcuni ricordi della giornata al sindaco di Mel, ing. Stefano Cesa,
al presidente del Circolo Cral
Farrese, Rudi Perera, a Pier
Angelo Dalla Vecchia (consigliere del Gruppo Anla Acc
di Mel).
Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Fabio Barp
(ex vicesindaco del Comune
di Mel). Un grazie infine ai
consiglieri presenti: Stelvio
Cover (vicepresidente del
Gruppo anziani), a A. Maria
Pasut, Pietro Molent, Adriano
Campagna, Walter Taffarel,
Walter Bone, Nevio Bonfada,
Walter Greguol.
Nelle foto: 5, il gruppo dei
partecipanti alla “scampagnata”; 6, una delle sale del
Museo della Bicicletta; 7, il
presidente Tomaello con il sindaco di Mel; 8, i nostri soci
a Mantova.
• E ancora… viaggio in Siria
e Giordania, con tappe ad
Amman, Petra, nel deserto di
Wady Rum, al Mar Morto, Damasco, Ebla, Apamea, Palmira, e ad Aleppo. Nella foto
9, i partecipanti.
39
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1
2
CASSA DI RISPARMIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Il Gruppo aziendale ha effettuato una escursione in Spagna con meta l’Andalusia, lembo di cultura araba e moresca
in Europa. E’ stata effettuata
anche un’escursione sul Carso
triestino con mete: l’orto botanico della “Carsiana”, la Grotta Gigante ed il castello di Duino con l’antica Rocca.
Nelle foto: 1, il gruppo dei partecipanti durante la visita all’Alhambra di Granada; 2, durante la visita sul Carso; 3, sulla
“Plaza de Toros” a Ronda.
3
CIRCOLO ACC DI MEL
Gite estive organizzate dal Circolo Acc di Mel (Belluno).
Dapprima, presente il presidente del Circolo, Giuseppe
Battista, un tour in Sicilia con
tappe a Catania, Agrigento,
Palermo, Taormina e Siracusa
(v. foto 1). Una seconda gita
prevedeva la salita allo storico
Monte Ortigara, teatro di scontri nella “Grande Guerra”. Purtroppo il tempo, con pioggia e
temperature basse, non ha permesso lo svolgimento del programma previsto. I partecipanti
hanno allora “ripiegato” su
Trento con visita al centro e al
castello del Buon Consiglio.
Infine l’escursione nel magnifico “teatro” delle Dolomiti salendo fino alla Forc. “Della
neve” ad oltre 2.400 metri.
Scendendo poi al rifugio “Città
di Carpi” e concludendo la
camminata al lago di Misurina
(v. foto 2).
1
2
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ANLA NOTIZIE
1
FINCANTIERI
• Gita nella Repubblica Ceca
ed in Polonia organizzata
dall’Anla Fincantieri di Monfalcone: sono state visitate
Brno, maggiore città della
Moravia e famosa per la fortezza dello Spilberk, Praga e
Ceskj Krumlow. In Polonia:
Wadowice, paese natale di
papa Giovanni Paolo II, le miniere di salgemma di Wieliczka, patrimonio naturale e
culturale dell’Unesco, l’antica
città di Cracovia già capitale
della Polonia, i campi di sterminio nazisti di Auschwitz-Birkenau, Czestocowa, con
tappe al monastero di Jasna
Gora dove è conservato il dipinto della “Madonna Nera”,
Varsavia, e Breslavia.
Una foto (1) dei nostri soci all’interno della cappella della
Beata Edwige (scavata e scolpita nel sale) non poteva
mancare.
• Inoltre… alla presenza del
direttore dello Stabilimento di
Monfalcone, ing. Carlo Demarco, del direttore del Personale, dr. Luca Fabbri, e del
direttivo Anla la cerimonia
della consegna delle Prore
d’Oro a undici dipendenti
con 30 anni di attività nel
cantiere navale (v. foto 2).
Questi i premiati: Enzo Angelici, Loris Apollonio, Claudio
Cociancich, Mauro Drioli,
Francesco Garbo, Giorgio
Marizza, Maurizio Mazzucchi, Gualtiero Piemonte,
Claudio Pugliese, Giulio Simsig, Moreno Znebelj.
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Anla Notizie 37-46:Layout 1 07/10/10 16:26 Pagina 42
SEZIONE ALATEL LAZIO
I soci dell’Alatel Lazio hanno visitato la Polonia:
terra di contrasti, il Paese dove il passato e il presente si incrociano, di una bella natura, di castelli, palazzi e monumenti, con stupende città
quali Varsavia e Cracovia, le affascinanti miniere di sale di Wieliczka, la Madonna Nera di
Czestochowa e il lager di Auschwitz (da non dimenticare). Nella foto a sin., il gruppo a Varsavia.
GRUPPO
SENIORES
TELECOM ITALIA
SEZIONE ALATEL DI ANCONA
Gita organizzata dal Gruppo
Seniores Alatel della Sezione
di Ancona a Saltara (Pu)
nella Villa del Balì.
Una foto ricordo (a des.), non
poteva mancare.
ANLA VENETO
Si è svolto il Convegno:
“Acqua, fonte di vita e di energia pulita”, organizzato dal
Comitato provinciale Anla di
Treviso presso l’Auditorium
della Fondazione Benetton
Studi Ricerche. Scopo dell’incontro, che ha avuto il patrocinio della Città di Treviso, era la
sensibilizzazione della pubblica opinione sui problemi relativi
alla
conoscenza,
all’utilizzo, al rispetto, al risparmio di un bene prezioso, abbondante per ora, ma che non
per questo deve essere oggetto
di inquinamenti o sprechi. All’evento hanno collaborato il
Consolato dei Maestri del Lavoro di Treviso, l’Associazione
“Seniores Telecom-Alatel” Veneto, il Gruppo Scienze naturali “C. Darwin” di Mestre.
Il viaggiatore che arriva a Treviso viene accolto da amene visioni di corsi d’acqua che
circondano le possenti mura
del 1500, erette dalla Serenissima Repubblica di Venezia. E’
l’acqua, infatti, l’elemento qui
dominante, non solo per lo
scorrere del fiume Sile, che attraversa l’abitato, ma anche
per la presenza di altri corsi
d’acqua che, entrando in città
dal nord si dividono in una
serie di canali per confluire poi
nel Sile stesso.
Il prof. Bruno La Rocca nella
sua relazione ha parlato dell’origine e del ciclo dell’acqua
nel pianeta, gli effetti dell’antropizzazione, alcune contraddizioni nell’uso del territorio e
delle acque, come ad esempio
ANLA LA SPEZIA
Organizzato dal Comitato Provinciale Anla di La Spezia il soggiorno montano
in quel di Andalo (3-17 luglio). Il prossimo appuntamento, nel 2011, sarà ad
Asiago. Nella foto, i partecipanti.
42
la scomparsa di alcune civiltà
del passato causata da crisi
ecologiche. E’ stata anche sottolineata l’importanza dell’acqua come componente vitale di
ogni cellula, perderla significa
infatti uccidere ogni organismo.
Il geom. Ippolito Zucchegna,
esperto di servizi urbani quali
acquedotti, fognature ed impianti di depurazione, nel suo
intervento, iniziando dalla storia
dell’utilizzo dei corsi d’acqua in
Treviso dal Medioevo, fino al divenire della città quale granaio
e mulino per Venezia, con le numerose ruote a far funzionare
mulini, folli per tessuti e cartiere,
segherie ed officine di fabbri,
ha posto in evidenza le difficoltà
del centro storico, dove stratificazioni di millenni ed un reticolo
di servizi sotterranei del passato
rendono quasi impossibile la
realizzazione di moderni sistemi
di raccolta.
Sono state quindi illustrate
nuove tecnologie di impianti (a
depressione, oppure “digging”
senza bisogno di scavi a cielo
aperto) ed accennato a delle
soluzioni possibili nella particolarità di Treviso. I depuratori
non fanno che concentrare in
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ANLA TRIESTE
• Escursione a Chioggia, con tappe al Museo del volo
nel Castello di San Pelagio a Due Carrare (Pd) da dove
Gabriele d’Annunzio partì, in pieno conflitto mondiale,
per un memorabile volo su Vienna; e infine ad Arquà
per visitare la casa di Francesco Petrarca. Una foto ricordo era d’obbligo.
ALAS – SARPOM
Nel corso di un forum tenutosi presso la raffineria Sarpom i responsabili dell’Alas, Associazione Lavoratori Anziani Sarpom,
hanno consegnato all’ing. Gianbattista Merlo, prossimo a lasciare la Società per raggiunti limiti di età, una targa quale riconoscimento per la grande amicizia e sostegno che sempre
ha avuto nei riguardi dell’Associazione.
Nella foto: Luigi Stangalini, Giancarlo Rondonotti e Mario Devecchi, rispettivamente vicepresidente, presidente e segretario
dell’Associazione, l’ing. G.B. Merlo, presidente della ExxonMobil Mediterranea e della Esso Italiana, mister Mike Dolan,
senior vicepresident della ExxonMobil, e l’ing. Gianni Murano,
direttore della raffineria.
un impianto l’azione di batteri
che anche nei corsi d’acqua
provvedono alla chiarificazione e depurazione dagli inquinanti. Per dare a tutti la
possibilità di osservare questi
batteri, altrimenti invisibili, sono
state proiettate alcune riprese al
microscopio. Riprese eseguite
dal mdl Lando Arbizzani con
proprie attrezzature adattate
allo scopo, e dallo stesso commentate durante la proiezione.
Questi ed altri filmati a carattere naturalistico sono messi a
disposizione delle scuole dal
Gruppo “C. Darwin” per interventi di supporto didattico.
Mario Pizzolon, geologo, ha
poi parlato delle potenzialità e
le caratteristiche degli impianti
geotermici, realizzabili anche
per singole abitazioni con costi
moderati.
In conclusione l’intervento del
console dei Maestri del Lavoro,
dr. Vidotti, presidente dell’Ordine degli Agronomi della Provincia di Treviso, con
interessanti dati che sottolineavano la vitale importanza
dell’acqua per la zootecnia e
le coltivazioni, presenti in
modo significativo nel territorio
trevigiano.
GRUPPO
SENIORES
ASSOCIAZIONE
IRRIGAZIONE
EST SESIA
Organizzata dal Gruppo Seniores Associazione Irrigazione Est Sesia – Novara,
visita alla Sacra Sindone ed
al Museo Egizio di Torino (v.
foto a sin.).
ANLA FERRARA
Organizzata dal Comitato Provinciale Anla di Ferrara la visita
del nuovo impianto di rifornimento idrico dal vicino Po allo Stabilimento Petrolchimico di Ferrara. Nella foto, i partecipanti.
43
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1
ASSOCIAZIONE
SENIORES
GRUPPO
FINMECCANICA
2
3
GRUPPO SENIORES
SELEX GALILEO
• SITI DI FIRENZE E TORINO
Viaggio a Pratica di Mare e a
Roma per un numeroso
gruppo di soci Seniores di
Selex Galileo siti di Firenze e
Torino
A Pratica di Mare il gruppo è
stato ricevuto dal comandante
dell’aeroporto, gen. br. G.
Maurizi, che ha messo a disposizione tutto il personale
necessario per poter effettuare
la visita al Meteo Sat2 ed al
Centro operativo, oltre alle
spiegazioni su come vengono
addestrati i piloti e quali sono
gli aerei più idonei a tale addestramento.
Non poteva mancare una foto
di gruppo davanti ad un Aermacchi MB 326 del 1957
(foto1), e per la consegna al
gen. G. Maurizi della targa ricordo e del libro “I percorsi
della Memoria” (foto2).
Il tour è continuato con la visita
di Roma per conoscere i luoghi più nascosti della Capitale.
Durante il viaggio di ritorno è
stata organizzata una lotteria
ed il ricavato è stato devoluto
all’AVO “Associazione Volontari Ospedalieri”, nata nel
1975 su iniziativa del prof. E.
Longhini, primario dell’ospedale di Sesto San Giovanni.
Nella foto 3 la consegna alla
presidente della Sezione di Firenze, Cristina Machado, di
quanto raccolto a favore dell’AVO.
• SITI DI FIRENZE, TORINO E
MILANO
Vaggio in Turchia per un
gruppo di soci Seniores di
Selex Galileo di Firenze, Torino e Milano. Il tour è iniziato
con la visita di Istanbul, città a
cavallo di due Continenti, considerata una delle più belle del
mondo con il Museo di Santa
Sofia, la Moschea blu e quella
di Solimano, il Gran Bazar ed
il Palazzo Topkapi con le sue
4
44
immense ricchezze. Il viaggio
è proseguito verso Ankara con
le antiche civiltà anatoliche e
in seguito a Hattusas antica
capitale dell’impero Ittita con il
Grande Tempio, la porta dei
leoni ed i passaggi segreti del
Re. Quindi verso la Cappadocia con i suoi singolari paesaggi di tufo, rocce erose ed i
camini delle fate, dove non poteva mancare una foto di
gruppo. Poi verso Pamukkale
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ANLA NOTIZIE
5
con le famose cascate pietrificate e con i bagni nelle sue
acque calde.
Infine Hierapolis e Laodicea
con la sua città biblica e verso
Antalya moderna città balneare (v. foto 4).
• SITO DI CAMPI BISENZIO
Gita a Siena e San Gimignano per un numeroso
gruppo di soci Seniores di
Selex Galileo di Campi Bisenzio.
Durante la gita a Siena, dopo
aver visitato il Duomo e la famosissima piazza del Campo
dove due volte l’anno si corre
il Palio, il gruppo è stato ospite
della Contrada della Torre.
Qui è stato possibile ammirare
l’antico Museo Storico, con la
cinquecentesca Cappella, le
sue innumerevoli opere d’arte
e le sale con i drappeggi a testimonianza dei Palii vinti
dalla Torre.
Nel primo pomeriggio tappa
a San Gimignano con le sue
stradine in pietra e gli innumerevoli negozi (v. foto 5).
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GRUPPO SENIORES OTOMELARA
Soggiorno marino in Sardegna organizzato dal Gruppo Seniores della Oto Melara di La Spezia. Nella foto: 6, i partecipanti.
ANLA PALERMO
• Inoltre, l’Anla provinciale di Palermo,
per iniziativa del fiduciario Pianelli, ha organizzato una visita al caratteristico
paese di Chiusa Sclafani, rinomato nell’intera Regione per la Sagra delle Ciliegie.
Nella foto sotto, il gruppo dei partecipanti.
• Un gruppo di soci
di Palermo e Trapani,
unitamente a Maestri
del Lavoro delle
stesse
province,
hanno effettuato una
mini crociera all’isola
di Marittimo (nella
foto sopra, i gitanti).
45
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LETTERE, STORIA,
ARTE E VIA VIA
SCHNEIDER ELECTRIC-MAGRINI GALILEO
Soggiorno a Korba (Tunisia) nel “Villaggio Sea Club Africa Jade Thalasso”,
di ventisei soci (v. foto) del Gruppo Anla Schneider Electric-Magrini Bergamo. Il villaggio sorge in un vasto parco verdeggiante, affacciato direttamente sulla spiaggia di sabbia fine.
La vita della comunità roveredana
raccontata in un libro. E’ stata presentata
nell’auditorium comunale, la pubblicazione
“Storia di Roveredo in Piano”, curata dallo
scrittore Sergio Gentilini ed edita dalla
Biblioteca dell’Immagine. Gentilini,
originario di Moimacco, risiede in paese
dal 1964. Molto attivo all’interno del tessuto
associativo, nel 1971 ha fondato la Pro loco
ed è stato tra i promotori dell’inaugurazione
della biblioteca civica. Negli anni si è
distinto nell’organizzazione di mostre d’arte
e per la realizzazione di altre pubblicazioni
a tema come la recente “Una comunità e la
sua chiesa” in occasione del centenario del
duomo. La sua ultima opera esplora in
particolare la Roveredo delle origini,
contraddistinta da poche casupole sparse e
poi segnata da invasioni, incendi e carestie.
La storia di un piccolo borgo divenuto nei
secoli una cittadina residenziale. Ma che
non trascura tradizioni e usanze di un
tempo.
ANLA GENOVA
Organizzata dall’Anla di Genova, gita a Santa Maria
Maggiore per vedere la famosa sfilata degli "Spazzacamini", e quindi con il "Trenino
delle cento Valli" a Locarno
per visitare la Basilica della
"Madonna del sasso". Al ritorno non poteva mancare la
visita alle "Ville Borromee" sul
Lago Maggiore.
Una foto ricordo era d’obbligo.
RIELLO GROUP
Gita a Trieste (v. foto) organizzata dal Gruppo Lavoratori Seniores Riello
Legnago, e a Miramare
dove è stato visitato il castello fatto costruire da
Massimiliano d’Asburgo,
arciduca d’Austria e imperatore del Messico.
Con l’occasione si vuole
ringraziare l’Azienda, e
in particolare il dr. Ettore
Riello, che assieme al dr.
Luigi Tin e collaboratori
hanno consentito la realizzazione della gita.
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Made in Italy 47:Layout 1 28/09/10 10:09 Pagina 47
L’ITALIA CHE LAVORA
di Nora Villa
MADE IN ITALY
B
orse e scarpe Made in Italy continuano ad affermarsi nonostante la
complessità della situazione economica mondiale, anche perché le imprese italiane
hanno investito in nuovi modelli, intensificando innovazione e ricerca,
senza mai perdere di vista la qualità,
requisito essenziale per rendersi sempre più competitivi sui mercati internazionali. Ciò si è verificato con le
borse capaci di incentivare l’acquisto
di un accessorio valorizzato da un forte contenuto moda. La moda riflette lo
stile di vita contemporaneo, oggi è
quello della crisi, ben vengano quindi
le nuove borse, il must assoluto di questo autunno-inverno, che danno l’impressione di tenere ben salda in pugno
la situazione. Sparita, infatti, dopo anni
di onorato servizio la tracolla, oggi
trionfa la borsa a due manici, che ci rimanda all’immagine sempreverde della regina Elisabetta d’Inghilterra.
Rispetto a quella dell’augusta sovrana,
la borsa targata tricolore presenta alcune novità, è più capiente, tipo doctor
bag, a bauletto, in grado di accogliere
comodamente tutto l’universo di cui
una donna ha necessità. E’ realizzata
in materiali preziosi, in pelle effetto
vintage, morbida nappa o stampata a
imitare la pelle di cavallino, di pitone
o con bordi di pelliccia, in fibre ecocompatibili. Si presenta sia rigida che
floscia, da esibire comunque come un
trofeo. Ha già conquistato il favore
delle donne, basta guardarsi in giro o
sfogliare i giornali, non c’è donna che
non abbia già adottato questo accessorio declinato in molteplici esemplari.
Rivalutata anche la pochette da sera,
un ritorno al bon ton, in pelle finissima, adorna di scintillanti paillette e ricami, dettagli che la rendono un pezzo
unico. I colori delle nuove borse sono
rubati all’autunno, oltre al nero, il marrone, il ruggine, il verde foresta, il sofisticato blu.
Lo stesso discorso vale per le scarpe.
Rinnovata energia creativa per il Made
in Italy, frutto di esperienza consolidata
BORSE E SCARPE
Sempre competitive sui mercati mondiali
e straordinaria artigianalità. Le imprese
calzaturiere hanno realizzato, per la
stagione nella quale siamo appena entrati, un ventaglio di modelli per andare
incontro alle esigenze più diverse, classiche o spericolate, dando vita a collezioni che comprendono i modelli più
estremi con le alte piattaforme, a fianco
delle intramontabili decolletè “urbane”
con tacco normale, rese più giovani
da un elegante fiocchetto, stile Luigi
XIV, o un motivo decorativo sempre
molto discreto. La tendenza generale
porta le calzature a raggiungere altezze
vertiginose a motivo delle zeppe o di
tacchi scultura, per accontentare donne
che aspirano a sembrare più slanciate. Al-
l’opposto, sono sempre gradite le “ballerine”, non solo dalle giovanissime.
Sandali da sera anch’essi “con vista”,
sollevati da trampoli, scintillanti e
pronti per una passerella da red carpet.
Ma scintillano anche quelli senza
zeppa, così come il modello “cavigliera” di strass che si inerpica su per
il polpaccio, da accompagnare al little
black dress di rigore. Una novità che
sembra attecchire sono i “tronchetti”,
cioè gli stivaletti che coprono appena
la caviglia, stile Ottocento. Pellami di
primordine e dettagli accurati sia per
lei che per lui.
La crisi passerà, fortunatamente la
creatività non manca. Le manifestazioni alle quali fanno capo, il Micam
per le calzature e il Mipel per la pelletteria, che si svolgono congiuntamente, due volte all’anno alla Fiera di
Milano, hanno visto nell’edizione appena conclusa, una sia pur lieve inversione di tendenza, un lento
recupero
sia
sotto il profilo
dell’export, sia
per i consumi interni. Questa che
ci viene incontro
potrebbe essere
una stagione
meno grigia di
quella
dello
scorso anno. n
INTERVISTA 48-49:Layout 1 30/09/10 15:32 Pagina 48
di Raffaello Uboldi
STORIE
L’INTERVISTA
• Il petrolio, vero motore del nostro sviluppo
• Cosa fare per utilizzarlo saggiamente
• E il problema di sapere quanto ve ne sia ancora
L
ei si occupa di idrocarburi da trent’anni a
questa parte, a suo
tempo ricoprendo incarichi in Agip-Eni,
successivamente nella Lukoil a Mosca, oggi come amministratore di
Centrex Europe & Energy Gas, e
consigliere scientifico della rivista
“Limes”. Per il suo ultimo libro:
“Il prezzo del petrolio” – Boroli
Editore, pagg. 238, € 14,00 - ha
inoltre ricevuto a Santa Margherita
Ligure il prestigioso Premio Tigulliana. Cominciamo allora da questo
libro…
Un libro che parla di come il petrolio,
letteralmente “olio di pietra”, si forma
e di come si trasforma, di come ci ha
cambiati, e di come esso stesso sia
cambiato. E un po’ anche della sua
storia e delle sue storie.
E non è da molto che lo usiamo…
E’ nato milioni di anni fa, ma è solo
da centocinquant’anni che abbiamo
MASSIMO NICOLAZZI
48
INTERVISTA 48-49:Layout 1 30/09/10 15:35 Pagina 49
Accanto, la copertina del libro. Nella pagina precedente, in basso a sin., Massimo Nicolazzi
(a destra) al Premio “Tigulliana 2010” a Santa Margherita Ligure, riceve la targa
dal responsabile della Tigullio-Events, arch. Walter Davico
imparato ad usarlo.
Un secolo e mezzo determinante
per tutti noi…
E’ stato in effetti il carburante del nostro sviluppo, e ha modellato la nostra
mobilità.
Una delle grandi domande del momento è se nel presente ve ne sia
abbastanza…
Mah…, per un secolo ce n’è stato
troppo e adesso a furia di usarlo dubitiamo che domani ce ne sarà abbastanza. Io comunque non sono fra
quelli che predicano la fine della civiltà del petrolio, basta guardare alla
sua storia.
In che senso?
Nel senso di una storia complessa,
che non è solo questione di natura.
Un po’ è stata e rimane una storia di
mercato, un po’ di invenzioni, un po’
è stata ed è regolazione, e un po’ una
vicenda di scelte politiche. Ma soprattutto è stata ed è questione di
prezzo.
Il prezzo appunto che oscilla tra
alti e bassi, spesso ad un livello non
accettabile per tutti…
Le rispondo con un aneddoto che del
resto è vero. La storia di un capo di
Stato occidentale che rivolgendosi a
un potentato arabo si raccomandava:
“Per favore non aumentate ancora il
prezzo del barile di petrolio”. E sa
che cosa gli rispose quell’altro?
Me lo dica…
Gli rispose: “Se voi mi date tutto
quello che ci guadagnate in termini
di tasse, le cosiddette accise, sul petrolio e sui suoi derivati, io il barile
di petrolio ve lo do gratis.
Torniamo alla storia del petrolio…
Era cominciata da pochissimo e già
ci era diventata indispensabile. Senza
petrolio si perdevano le guerre, senza
era sempre più difficile riuscire a
muoverci e a spostare le nostre merci.
Poi con il petrolio e il gas si cominciarono a fare anche i fertilizzanti e
fu la rivoluzione verde. Infine vennero la chimica e le materie plastiche,
e sembrò che senza petrolio non vi
fosse cosa possibile. E’ denso e occupa pochissimo volume rispetto all’energia che può generare. Cito qualche ragione, e non le sole, che hanno
fatto del petrolio il carburante dello
sviluppo del ‘900.
Può essere anche inquinante, pensiamo alla recente marea nera sulle
coste d’America…
Il responsabile non è stato il petrolio,
piuttosto la cattiva gestione da parte
49
dell’uomo. E’ su questo aspetto che
occorre intervenire.
Non è la sola cosa che preoccupa…
Lo so, c’è anche un problema di rapporti fra produttori e consumatori,
quello che si chiama la sicurezza energetica dell’Occidente, ma nella realtà
abbiamo bisogno gli uni degli altri.
Eppure c’è stato un momento in
cui i Paesi dell’Opec, alzando inaspettatamente il prezzo, riducendo
le esportazioni, hanno causato non
pochi problemi all’Occidente. Cito
le famose domeniche tutti a
piedi…
Viste le cose con gli occhi del presente direi che si è trattato più di un
fatto di folklore che altro. Ripeto che
abbiamo bisogno gli uni degli altri.
L’atomo, le energie alternative…
Hanno svolto e continueranno a svolgere una funzione importante, ma ci
sono dei settori, la chimica per esempio di cui ho parlato, dove il petrolio
allo stato delle cose è insostituibile.
In futuro si vedrà, ma è un futuro che
ancora non riesco a discernere.
Torniamo a una domanda che le
ho fatto prima: e se un giorno il petrolio dovesse finire?
Lo so, adesso è vento di crisi, che si
diffonde assieme al timore che il petrolio finisca troppo in fretta o che
non se ne produca abbastanza per le
nostre necessità. Poi a volte il problema è solo che se ne raffina troppo
poco, o che siamo passati troppo in
fretta dall’abbondanza dell’offerta a
una sua variabile volatilità, cosa che
ovviamente si ripercuote sul prezzo.
Quanto a sapere la quantità che ancora ne abbiamo a fronte di una richiesta crescente, per esempio da
parte dei Paesi emergenti…
Già, quanto ne abbiamo ancora?
In bella quantità. Quanto al futuro,
il problema è quello di usarlo sempre più per il nostro trasporto, e non
sprecarlo a fare quello che può fare
benissimo fratello gas. Il prezzo del
petrolio possiamo pagarlo. Il prezzo
della sua fine non ce lo possiamo
n
permettere.
Personaggi del passato 50-51:Layout 1 28/09/10 10:15 Pagina 50
di Martine O. Belhadi
STORIE
PERSONAGGI
D
ante, sommo poeta, e
con l’insulto facile, lo
accusò di “viltade”,
pur senza farne il nome, ma era chiaro a
chi si riferiva, al solo pontefice del
suo tempo che dopo meno di quattro
mesi di regno, dal 29 agosto al 13
dicembre del 1294, decise di abdicare, uno dei pochi nella storia della
Chiesa, come San Clemente I e Gregorio XII a prendere una tale decisione. La Chiesa cattolica al
contrario lo venera come santo, citiamo il gesto di Benedetto XVI,
che dopo aver visitato nella basilica
di Santa Maria di Collemaggio,
all’Aquila, l’urna che raccoglie le
spoglie di Celestino V, volle lasciarvi, come ricordo, il suo pallio pontificio. Personaggio controverso,
Celestino V, nato Pietro Angeleri, e
detto Pietro da Morrone, vide la luce
in Molise a una data incerta tra il
1209 e il 1215, per morire a Fumone
il 19 maggio 1296. Fu il 129° papa
della Chiesa cattolica, di origini
contadine, penultimo di dodici figli.
Con una straordinaria inclinazione
all’ascetismo e alla solitudine, un
mistico che dopo aver preso i voti
sacerdotali decise di ritirarsi a vivere
in povertà in una caverna isolata sul
monte Morrone, sopra Sulmona, da
cui il suo nuovo nome, subito imitato da non pochi discepoli che presero il nome di “frati di Pietro da
Morrone”, o celestini, un ramo
dell’ordine dei benedettini. Giungiamo al 1292, con la morte del papa
Niccolò IV e la riunione di un Conclave composto da appena dodici
cardinali – poi ridotti a undici per
un’epidemia di peste- che dopo ben
ventisette mesi non riuscirono a trovare un successore. Ci mise del suo
Carlo II, re di Napoli, da tempo in
trattative con Giacomo II d’Aragona
per decidere a chi dovesse andare il
possesso della Sicilia. La stipula di
un Trattato era vicina (era stato deciso che alla morte di Giacomo II la
Sicilia dovesse ritornare agli an-
CELESTINO V
• Dante lo accusò di viltà per aver abdicato dal trono di Pietro
• La Chiesa lo venera come Santo
• Con tante domande che a tutt’oggi lo riguardano
gioini). Solo che per renderlo esecutivo, secondo l’uso del tempo, occorreva l’avallo pontificio.
Da qui la decisione di Carlo d’Angiò
di far pressione sul Conclave per
l’elezione di un nuovo pontefice.
Ma chi scegliere? Fu a questo punto
che i cardinali si ricordarono di quel
tal Pietro da Morrone, che sembrava
avere le caratteristiche migliori possibili per salire sul trono di Pietro.
Era sufficientemente popolare, abituato alla vita ascetica, con la vene50
randa età di 85 anni, cosa che faceva
pensare a un pontificato breve, del
tutto inesperto della guida della
Chiesa, il che voleva dire che
avrebbe lasciato fare ai cardinali il
bello e il cattivo tempo. La notizia
dell’elezione gli fu recata da tre vescovi nella grotta che aveva eletto a
sua dimora. Sorpreso, il frate oppose
dapprima un rifiuto, che in seguito
si trasformò in un’accettazione alquanto riluttante, avanzata soprattutto per dovere d’obbedienza. Il 29
Personaggi del passato 50-51:Layout 1 28/09/10 10:15 Pagina 51
Accanto, l’elezione del pontefice.
In apertura, Celestino V in un quadro
di Scipione Cecere del 1594
agosto 1294 si recò all’Aquila dov’era riunito il Sacro Collegio, presente anche Carlo d’Angiò.
E fu all’Aquila che venne incoronato
papa col nome di Celestino V. Fra le
sue prime decisioni ci fu la ratifica
del Trattato riguardante il possesso
della Sicilia, la promulgazione di una
Bolla del Perdono ai peccatori pentiti,
il titolo per Carlo d’Angiò di “maresciallo” dei futuri Conclave, e la nomina di tredici altri cardinali, di cui
nessun romano. Via via rendendosi
conto di non essere altro che un ostaggio nelle mani di Carlo d’Angiò, e
dei più potenti esponenti del Collegio
cardinalizio, al punto da decidersi ad
abdicare. Il 13 dicembre del 1294 Celestino V, nel corso di un Concistoro
riunito a Napoli, diede lettura di una
bolla di abdicazione preparata ad hoc
dal cardinale Benedetto Gaetani, laziale di Anagni, 64 anni di età, che
da tempo aspirava a diventare papa.
In effetti, undici giorni dopo la rinuncia di Celestino V il cardinale Gaetani
fu eletto pontefice col nome di Bonifacio VIII.
Fra i primi provvedimenti del nuovo
papa vi fu quello di mettere sotto
stretta sorveglianza il suo predecessore, nel timore che qualcuno tentasse
di riportarlo sul trono. Celestino tentò
allora una fuga, secondo alcuni per
raggiungere la sua amata caverna sul
monte Morrone, e secondo altre ver-
sioni verso Vieste sul Gargano per
cercare un imbarco per la Grecia. Bonifacio ci vide un tentativo di detronizzarlo da parte dei suoi nemici nel
Sacro Collegio, addirittura la possibilità del nascere di un antipapa. Il
16 maggio del 1295 Celestino venne
catturato presso Santa Maria di Merino dai soldati di Guglielmo Stendardo II, il potente Connestabile del
regno di Napoli. Che fare di lui? Rinuncia o no era pur sempre una presenza ingombrante. Da qui la deci-
sione di rinchiuderlo nella rocca di
Fumone, in Ciociaria, un castello nei
territori dei Gaetani, di diretta proprietà del nuovo papa.
Qui il vecchio Pietro da Morrone si
spense il 19 maggio 1296, fortemente
debilitato dalla deportazione coatta.
Una versione ufficiale sostiene che
Celestino sia morto dopo aver recitato, stanchissimo, un’ultima messa.
Che Bonifacio VIII ne abbia ordinato
l’assassinio, è versione dubbia, anche
se di fatto la detenzione coatta fu certamente fra le cause della morte.
Quanto al “foro” che si nota nel cranio
di Celestino sarebbe la semplice conseguenza di un ascesso di sangue.
Papa Bonifacio portò il lutto per la
morte del suo predecessore, celebrò
una messa pubblica in suffragio, e
diede inizio al processo di canonizzazione che si concluse regnante Clemente V. La salma di Celestino V conobbe non poche vicissitudini, venne
rubata il 18 aprile del 1988 e rinvenuta due giorni dopo, fu sepolta dal
terremoto dell’Aquila e recuperata a
fatica. Per un uomo che avrebbe potuto essere un grande papa in tempi
n
meno contrastati.
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila, eretta per volere del santo.
Qui fu incoronato il 29 agosto 1294 con il nome di Celestino V
51
Italia x bene 52:Layout 1 28/09/10 10:16 Pagina 52
STORIE
ITALIA PER BENE
di Elena Grazini
CORRERE PER GLI ALTRI
Atleta per passione, finalizzata ad aiutare il prossimo
I
n corsa per il bene. Lo fa da più di 20 anni Giuseppe Papaluca, romano, 50 anni, parrucchiere
da uomo per professione, podista per passione,
ma passione per il bene.
Giuseppe, voce cristallina, sorriso che nasce dal
cuore, ha iniziato a correre nel 1990 dopo aver superato le conseguenze di un brutto incidente occorsogli al ginocchio destro nel 1982, in seguito al quale
è stato operato otto volte, ha rischiato l’amputazione
di una gamba ed oggi corre con un pezzo di goretex
dentro il ginocchio.
«La solidarietà verso chi è più debole e meno fortunato, una sorta di ribellione verso le ingiustizie, unite
alla maturità, sono diventate un imperativo a fare
qualcosa di buono e di bene», racconta Giuseppe.
«Per questo ho ideato di portare messaggi di pace
correndo, proprio perché l’idea di arrivare a piedi in
posti dove normalmente non si potrebbe accedere
nemmeno con la macchina mi affascinava».
Detto fatto. Giuseppe dagli allenamenti al parco
dell’Acqua Acetosa si trova a correre alla maratona
di New York a quella di Londra, a Parigi a Vienna,
alla maratona Des Sables, 250 chilometri nel deserto
marocchino, e poi a compiere delle iniziative molto
speciali.
«La Mosca-Roma di 3.200 km conclusasi il 24 dicembre 1999 in Piazza San Pietro in onore all’anno
giubilare me la ricordo come tra le corse più significative. In quel caso portavo con me un messaggio di
Giovanni Paolo II», spiega Papaluca. «La Amman-
Bagdad di 1.012
Km attraverso il
deserto l’avevo
percorsa come
segno di protesta
nei
confronti
dell’embargo
verso l’Iraq».
Tra le altre corse
spiccano inoltre
quelle di 500 km
nel deserto australiano, nella
foresta amazzonica, sulla Muraglia Cinese. Nel
2004 è la volta
de: “La pace va per…corsa”. «Partii da Amman in
compagnia di un atleta ebreo ed uno musulmano»,
commenta Giuseppe». «La nostra meta: Gerusalemme, città dove le tre grandi religioni monoteistiche convivono».
Attualmente sono tante le iniziative che Giuseppe
organizza e tutte con il medesimo scopo: aiutare i
più deboli, quelli che ha incontrato e incontra correndo per le strade del mondo. L’ultima, una corsa
dedicata alle famiglie: “Family no limits”.
Al centro di questo attivismo ci sono le realtà che
Giuseppe sostiene concretamente: la bidonville di
Korogocho a Nairobi ed un orfanotrofio in Perù dove
si reca tre volte l’anno e da cui è recentemente tornato. A raccogliere la sua testimonianza anche un
libro “La pace va per…corsa” i cui proventi sono
serviti per queste iniziative benefiche (per contatti
con Giuseppe: [email protected] – 333-2399440).
«Quando sono in aeroporto al ritorno da un viaggio
come quello in Perù», spiega Giuseppe, «leggo i limiti di peso dei bagagli e mi viene da sorridere. Se
dovessero pesare la ricchezza che mi porto via l’aereo non decollerebbe».
Il nostro maratoneta per il bene viene spesso chiamato a raccontare la sua storia ed il suo impegno
nelle scuole. «Quando vado nelle scuole a raccontare
quanto faccio non vado per parlare della povertà»,
conclude Papaluca, «ma per ricordare a questi giovani quanto sono fortunati».
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Scienza e tecnica 53:Layout 1 28/09/10 10:17 Pagina 53
ATTUALITA’
di Carlo Pieracci
SCIENZA E TECNICA
L’AFRICA OFFRE CONTINUE SCOPERTE
Per quanto riguarda l’evolvere dell’uomo
E
ra il 1974 quando Donald C. Johanson dell’Institute of Human Origin
of
Berkley
(California), durante una
campagna di scavi destinata alla ricerca di antenati umani nel triangolo
dell’ Afar, in Etiopia, riportò alla luce
i resti fossili di un australopiteco
adulto di sesso femminile, vissuto 3,2
milioni di anni fa. Lo scheletro, quasi
completo, fu battezzato col nome di
Lucy, poiché un mangianastri diffondeva le note della canzone dei Beatles
“Lucy in the sky with diamonds”,
mentre avveniva lo straordinario ritrovamento.
Lucy ancora oggi rappresenta una pietra miliare per lo studio dell’evoluzione umana. ”Il più importante ritrovamento fossile del XX secolo”,
per dirlo con le parole del suo stesso
scopritore. Si tratta infatti di reperti
di Australopithecus afarensis, la specie di ominide che, secondo la maggior parte dei ricercatori, staccandosi
dalla linea evolutiva degli scimpanzè,
avrebbe dato origine al genere Homo
e quindi alla nostra specie. La conformazione del bacino di Lucy e, nel
1976, la scoperta delle famose impronte di Leatoli, in Tanzania, hanno
dimostrato che A. afarensis viveva
sul terreno e deambulava su due
gambe: il tutto suggeriva che la locomozione bipede era stata il primo
adattamento evolutivo degli ominidi.
Da allora la remota e solitaria regione
di Afar, in Etiopia, è diventata la zona
preferita dai paleoantropologi alla ricerca di ulteriori testimonianze per
scrivere altre pagine del cammino
evolutivo dell’uomo. Nel frattempo
sono stati trovati altri fossili di A. afarensis, anche se meno completi di
Lucy. Bisognerà aspettare il 2000,
prima che un gruppo di ricercatori
coordinato da Zeresenay Alemseged
del Max Planck Institut di antropologia evolutiva di Lipsia, in Germania,
potesse scoprire a Dikika, situata a
soli quattro chilometri da Hadar, località dove era stata trovata Lucy, un
altro esemplare ben conservato di Australopithecus afarensis. Questa volta,
però, si trattava dei resti fossili di una
bambina di circa tre anni, vissuta 3,3
milioni di anni fa. Fino ad allora non
era mai stato rinvenuto uno scheletro
di un giovane ominide così antico e
completo, tanto che si erano conservate persino le rotule delle dimensioni
di un pisello. Gli scopritori hanno battezzato la bambina Selam che, nelle
diverse lingue etiopi, significa pace.
Ma le zone aride e desolate dell’Etiopia non hanno ancora finito di riservare
sorprese: lo scorso giugno Yohannes
Haile Selassie, un paleoantropologo
etiope del Cleveland Museum of Natural History dell’Ohio, ha annunciato
la scoperta di un altro scheletro di A.
afarensis, che è già stato considerato
un po’ come il “nonno” di Lucy. Infatti
il reperto risale a circa 3,6 milioni di
anni fa ed è più antico di Lucy di circa
400 mila anni.
Lo scheletro, completo per il 40 per
cento e appartenente ad un uomo
adulto che doveva essere alto fra i 150
e i 170 centimetri, già presenta carat53
teristiche che lo differenziano
dagli scimpanzè: le lunghe
gambe, la forma del torace e
del bacino fanno pensare che
Kadanuumuu (così è stato battezzato, perché in lingua Afar
significa “uomo grande”, rispetto all’altezza di Lucy di
poco più di un metro) avesse
assunto la postura eretta tanto
da poter camminare quasi
come l’uomo moderno. Per
Yohannes Haile Selassie «lo
scheletro di Kadanuumuu
sembra strutturato per la camminata bipede più di quanto potesse
fare Lucy». Non è stato possibile trovare il cranio di Kadanuummu, ma le
costole, le scapole e la clavicola sono
fra le meglio conservate fra i reperti
fossili degli antenati dell’uomo.
Va ricordato che in Etiopia, prima di
Salem e Kadanuumu sono stati rinvenuti altri importanti fossili non soltanto di A. afarensis, ma anche di altre
specie come Australopithecus boisei,
A. ethiopicus e Ardipithecus ramidus.
Inoltre in tutta la fascia che si stende
lungo l’Africa centro-orientale e che
comprende oltre l’Etiopia, anche il
Kenya e la Tanzania, sono stati rinvenuti altri importanti fossili di ominidi: non solo le impronte dei piedi
di A. afarensis di Leatoli, in Tanzania,
ma anche reperti fossili di Kenyantropus platyops e A. boisei in Kenya
e Tanzania. I primi rinvenimenti del
genere Australopithecus si ebbero
però nel Transvaal, in Sud Africa, fra
il 1924-50. Nel 1925, Raymond Dart,
antropologo australiano, segnalò una
parte di cranio e relativo calco endocranico nei pressi di Taung: il reperto,
ritenuto di età infantile e oggi conosciuto come “il bambino di Taung”,
presentava caratteristiche intermedie
fra gli antropoidi e l’uomo (Austran
lopithecus africanus).
Sport 54-55:Layout 1 28/09/10 10:18 Pagina 54
di Ettore Nuara
ATTUALITA’
SPORT
G
ordon Brown ancora
primo ministro inglese nel 2008, guardava estasiato, nell’immenso stadio di
Pechino, alla cerimonia di chiusura
dei Giochi Olimpici cinesi, quel rincorrersi di luci, di suoni, di arabeschi
artistici e di immagini tridimensionali in quella notte di sogno, che trasmetteva a tutto il mondo che la
Cina era una magnifica realtà. Gordon Brown nel ricevere il testimone
dalla Cina per organizzare le Olimpiadi di Londra 2012 affermò che
la macchina organizzatrice inglese
era già in movimento e che i lavori
per realizzare strutture adeguate
erano già incominciati, sperando altresì che i costi finali di tutta l’operazione si rivelassero inferiori di
gran lunga a quelli degli amici cinesi. Gordon Brown ora è un ex ministro; ha lasciato la carica di primo
ministro, altri uomini politici gli
sono subentrati e bisogna dire che
sin da adesso, a due anni dalle Olimpiadi di Londra 2012, esplorando
l’attività di tutti i cantieri è facil-
svolgerà dal 27 luglio al 12 agosto.
La capitale britannica è stata preferita a Parigi, considerata la favorita
alla vigilia e battuta nel ballottaggio
finale, dopo che negli scrutini precedenti erano state eliminate le altre
città candidate come Mosca, New
York e Madrid. Le Olimpiadi di
Londra verranno ospitate fra 33 impianti concentrati attorno al villaggio
che sorgerà nel nuovo parco olimpico presso Stratford. Il torneo di
calcio verrà disputato fra Londra,
Birmingham, Manchester e Cardiff;
le gare di tennis si terranno a Wimbledon, mentre quelle di vela si svol-
OLIMPIADI DI LONDRA 2012
Sono a buon punto i lavori per stadi e attrezzature
mente proponibile una piccola relazione su quello che è stato fatto e
quello che ancora sarà da realizzare.
Londra è la sola città ad aver ospitato per tre volte un’Olimpiade
estiva dopo quella del 1908 e del
1948: la manifestazione del 2012 si
Wenlock e Manderville, mascotte ufficiali. Le loro sagome sono state
realizzate con l’acciaio residuo utilizzato per l’ultima trave dello Stadio
Olimpico. In alto il logo ufficiale
54
geranno in Cornovaglia; tra gli stadi
che ospiteranno le gare di calcio ci
sarà il Nuovo Wembley.
La cerimonia inaugurale e finale e
le prove di atletica leggera si svolgeranno presso il nuovo stadio olimpico di Londra. Sono previste 300
competizioni in 26 sport alla presenza di 205 nazioni e 10.500 atleti.
A due anni dall’inizio della manifestazione olimpica i lavori sono a
buon punto. Per quanto riguarda i
trasporti sono stati approntati miglioramenti alla linea Est della Metropolitana di Londra, aggiornamenti alla Docklands Light Railway
e alla linea nord sempre di Londra.
Si sta, inoltre, costruendo una nuova
linea, la Javelin Olimpico, un servizio ferroviario ad alta velocità per
poter meglio arrivare alle sedi della
XXX Olimpiade. Il cuore delle
Olimpiadi è nell’Est End a ridosso
di Stratford e poco più in là di Canary Whard, un quartiere emergente.
Sette giorni su sette sono impegnati
diecimila operai che stanno offrendo
una capacità di lavoro eccezionale,
a ritmo serrato, tanto che gli organizzatori prevedono che tutte le
strutture saranno pronte un anno
Sport 54-55:Layout 1 28/09/10 10:19 Pagina 55
Il nuovo bus ideato da Thomas Heatherwick
entrerà in servizio nel 2012
in occasione delle Olimpiadi
prima della manifestazione olimpica. Non vi saranno ritardi: si prevede che lo Stadio Olimpico sarà
consegnato a luglio 2011 con tre
mesi di anticipo e così pure l’Olimpic Park che ospiterà 10.500 atleti
di tutto il mondo e 6.000 officials.
Lo stadio e l’Olimpic Park sono in
sostanza le sedi delle Olimpiadi e
delle Paraolimpiadi. Vicino allo stadio vi sarà l’Acquatic Center (capienza: 17.500 spettatori). Accanto
ci sarà l’impianto per la pallanuoto
(5.000 posti), il Palazzetto per la pallamano (7.000 posti) e l’Hockey
center (15.000 posti). Poco distante
da questi impianti ci sarà il Velopark
(ciclismo su pista per 6.000 posti) e
proprio accanto è in costruzione una
grande arena per il basket, la Basketball Arena che può ospitare 12
mila spettatori.
E ancora: le gare di triathlon si disputeranno ad Hyde Park, con la frazione di nuoto al Serpentine Swimming Club; la pallavolo avrà la sede
a Earls Court (15.000 posti); il beack
volley all’Horse Guards Parade tra
il Mall e Buckingham Palace. Greenwich Park ospiterà le gare equestri
e il pentathlon moderno. Wembley,
come detto, sarà uno degli stadi per
il calcio (90.000 posti) e Wimbledon
(30 mila posti) riguarderà il tennis.
Il costo dei Giochi del 2012 è passato dai 4 miliardi di euro nazionali
agli 11,5 miliardi di oggi. E’ quindi
triplicato. A quanto si è appreso il
governo Cameron-Clegg ha effettuato dei tagli considerevoli al preventivo di spesa approvato all’epoca
dall’ex primo ministro inglese Gordon Browan, ed è accertato che i
700 dirigenti e impiegati in pianta
stabile hanno sopportato un taglio
del 10 per cento dei loro stipendi.
Gli organizzatori cercano in tutti i
modi di risparmiare.
Ecco perché sollecitano tutti coloro
che sono preposti alla buona riuscita
delle Olimpiadi ad accelerare i tempi
di consegna e di messa in opera di
tutti gli impianti. Sembra che il 70
per cento dei suddetti sarà ultimato
con anticipo rispetto alla data dei
Giochi. Si risparmierebbero – come
lascia intendere il ministro dello
Sport – 700 milioni di sterline (850
milioni di euro). Come accade in
tutto il mondo la realizzazione delle
“grandi opere”, e la nascita di una
Olimpiade è sempre una “grande
opera” che alimenta polemiche. Secondo un sondaggio della BBC su
un campione di 2.000 persone in
tutto il Regno Unito più del 70 per
cento crede che Londra 2012 non
porterà reali benefici alla sua area e
solo uno su cinque ha dichiarato che
l’evento non lo convincerà a dedicarsi allo sport nelle varie discipline
che offre. Secondo il 60 per cento
dei londinesi i Giochi non si sarebbero dovuti organizzare perché non
c’è proprio nulla per loro. Risponde
perentoriamente attraverso la stampa
inglese l’organizzatore, lord Coe:
«Ognuno è libero di esprimere un
parere, un’osservazione, una critica,
per cui accetto la polemica per
quello che è, ovvero accendere e approfondire un dibattito. I Giochi di
Londra lasceranno un’eredità alle
giovani generazioni nel senso che
più di due milioni di giovani possono avviarsi allo sport. Abbiamo
fatto diversi progressi su questo
aspetto. Abbiamo avuto un aiuto
consistente prima dal governo labu55
rista e poi da quello attuale di conservatori e liberali. L’aiuto economico, intendo dire, perché i proventi
della lotteria nazionale sono saliti al
20 per cento e gli investimenti delle
Federazioni sportive a favore della
promozione giovanile dal 5 al 30
per cento. Noi contiamo che al termine delle Olimpiadi saranno disponibili 2.800 appartamenti e un campus universitario per 1.800
studenti». Si è anche venuto a conoscenza che è allo studio del Cio
(Comitato Internazionale Olimpico)
un progetto per quanto riguarda lo
svolgimento della maratona. Il progetto è in via di approvazione. Si
intende far partire e concludere la
corsa di 42,195 chilometri proprio
davanti alla residenza della Regina
alla presenza di tutta la famiglia
reale. Il “via” alla corsa verrebbe
dato proprio dalla regina Elisabetta.
La maratona toccherà i luoghi più
suggestivi della città: Tower Bridge,
Westminster e Trafalgar Square. n
Sport Tucci 56-57:Layout 1 30/09/10 11:23 Pagina 56
di Riccardo Tucci jr
ATTUALITA’
SPORT
E’
stato un calciomercato anomalo, quello di
quest’estate. Ha subito per lunghi tratti
momenti di pura empasse e si è scatenato decisamente in
coda, quando il “gong” della fine era vicino. Inizialmente è stato un mercato
molto povero; molti prestiti, qualche
scambio, ma soldi veri se ne sono visti
pochi. In più la perdita dell’ultimo giovane talento rimasto in Italia, Balotelli,
costretto ad emigrare in Inghilterra,
sembrava aver contribuito ad abbassare
ulteriormente ed irrimediabilmente il livello del nostro Campionato. Ed invece
in una settimana è cambiato tutto perché ci sono stati più movimenti nelle ultime 24 ore che nel resto dei due mesi.
Sicuramente la regina di questo calciomercato è il Milan che in pochi
giorni ha messo a segno prima l’acquisto di Zlatan Ibrahimovic e poi
quello del brasiliano Robson de Souza
a tutti meglio noto come Robinho.
Massimiliano Allegri adesso avrà a disposizione un parco attaccanti di grande caratura con il quale tenterà l’assalto
a tutte le competizioni, ma attenzione
all’effetto boomerang. C’è il rischio
infatti che tutte queste primedonne non
siano per niente predisposte al sacrificio (indispensabile per mantenere
l’equilibrio tattico) e soprattutto che
possano preferire le giocate ad effetto
alla concretezza. Ci vorrà tutta la bravura del tecnico per far sì che le grandi
doti di questi campioni vengano messe
al servizio della squadra.
Perché questi ingaggi si verificassero
erano necessarie due condizioni: la
cessione di Klaas-Jan Huntelaar allo
Schalke 04 e quella di Marco Borriello, il grande scontento dell’attacco
milanista. Per l’ariete napoletano la
più veloce è stata la Roma, che ha
ottenuto il giocatore in prestito con
diritto di riscatto fissato a 10 milioni
di euro.
Con questo acquisto e con l’arrivo a
titolo definitivo di Nicolas Burdisso la
squadra di Claudio Ranieri ha la possibilità di puntare in alto in Italia e in
IL CAMPIONATO DI CALCIO
DI SERIE A 2010-2011
Condizionato da uno strano calciomercato?
Europa, in attesa che torni a disposizione anche Adriano.
Quantomeno confusionaria invece la
campagna acquisti della Juventus affidata al nuovo dg Beppe Marotta.
L’artefice del miracolo Sampdoria, traghettata l’anno scorso fino alla qualificazione ai preliminari di Champions,
ha portato con sé innanzitutto l’allenatore di quella squadra, Gigi Del Neri,
ed insieme a lui un pacchetto acquisticessioni molto costose e non del tutto
convincenti. I detrattori della Juventus
parlano addirittura di “accozzaglia senza picchi di qualità”, ma questa analisi
è decisamente troppo pessimistica. In
difesa, in fondo, c’è la coppia centrale
della Nazionale. Krasic è perfetto per
il gioco di Del Neri, Aquilani (se il fisico lo permetterà) è un centrocampista
di qualità eccelsa e Quagliarella i suoi
gol li fa eccome. Qualche perplessità
56
sulla cessione di Diego, uno dei migliori nella preparazione estiva, svenduto a 15 milioni e mezzo di euro dopo
che ne era costati 25 l’anno prima e
sugli ingaggi di Martinez e Rinaudo
(18 milioni in due) e destinati perlopiù
a scaldare la panchina.
Poco protagonista quest’anno è stata
l’Inter, considerata già sufficientemente forte dal presidente Moratti che pure
qualche timido tentativo di rafforzamento l’aveva fatto. Sono sfumati però
Mascherano e Kuyt, e in extremis anche Inler, centrocampista svizzero
dell’Udinese. Eppure, anche se l’organico nerazzurro resta stellare, la cessione di Balotelli e l’incognita Benitez
gettano ombre sul titolo, soprattutto
alla luce dell’importante rafforzamento
di Milan e Roma.
A ridosso delle grandi, la squadra che
si è rinforzata di più è certamente il
Sport Tucci 56-57:Layout 1 30/09/10 15:20 Pagina 57
Borriello
Quagliarella
Cavani
Ibrahimovic
Genoa che ha speso circa 50 milioni
di euro. Eduardo, Ranocchia, Toni e
Rafinha sono giocatori che non si discutono. Veloso e Zuculini sono talenti
di prospettiva destinati a diventare futuri protagonisti.
Subito dietro c’è il Napoli che con
l’acquisto di Cavani ha asciugato in
un battibaleno le lacrime versate per
l’addio di Quagliarella. In più l’eccellente lavoro di Bigon con il mercato
in uscita ha permesso a Mazzarri di
accorciare la rosa fino a 24 elementi e
di poter lottare in maniera competitiva
su due fronti grazie anche all’aggiunta
di buoni ricambi come Yebda, Sosa,
Dumitru e Lucarelli.
Meno complimenti per il Palermo che
non è riuscito a sopperire in maniera
adeguata alla partenza di Cavani.
Maccarone, infatti, è più che altro uomo di esperienza, per il resto la sensazione è che si sia puntato su emergenti
da valorizzare. Su Munoz c’erano pretendenti di lusso, addirittura il Real
Madrid. Stesse belle speranze in Joao
Pedro che è comunque un buon investimento per la sua duttilità tattica che
gli permette di adattarsi come centrocampista puro dai piedi buoni o di giocare più avanzato dietro alle punte.
Poi c’è l’incognita Sampdoria che do-
vrà gestire un nuovo ciclo. Ma già la
conferma di Cassano, Palombo e Pazzini rimasti a Marassi in periodo di
magra e senza gli introiti della Champions sfumati come sappiamo, fanno
ben sperare.
Tra metà classifica ed Europa potremmo trovare la Fiorentina che ha cambiato troppo poco rispetto a quanto sarebbe servito e soprattutto dovrà fare a
meno di Jovetic e Mutu che rientreranno nella seconda metà della stagione.
Innesti importanti invece nel Parma
che si è assicurato la classe della “formica atomica” Giovinco e la qualità
di Candreva (prestito con diritto di ri57
scatto della metà) che aspettano la loro
consacrazione definitiva.
Cagliari, Lazio e Udinese saranno le
tre mine vaganti del Campionato e a
scanso di sorprese le vedremo oscillare
a seconda delle prestazioni tra la zona
Uefa e il centro classifica.
In piena bagarre salvezza troviamo
Bologna, Lecce, Catania, Cesena, Brescia, Chievo e Bari. Queste ultime due
potrebbero avere una marcia in più, e
se riusciranno a confermare le buone
indicazioni dell’anno scorso, potranno
puntare a un Campionato più tranquillo
rispetto alle altre.
Riassumendo, le conclusioni che possiamo trarre da questo calciomercato
estivo sono due: la prima è che Milan
e Roma hanno ridotto il gap con l’Inter,
e la seconda è che il livello medio delle
altre squadre si è nettamente alzato.
Solo il tempo però ci potrà dire se tutto
ciò basterà a risollevare il calcio italiano
dal periodo di crisi che l’ha colpito in
n
questi ultimi anni, oppure no.
Cultura 58-61:Layout 1 08/10/10 08:51 Pagina 58
ATTUALITA’
di Dedy Ferrari Clerici
CULTURA
I PITTORI DEL RISORGIMENTO
A Roma, alle Scuderie del Quirinale
1
861. I pittori del Risorgimento. E’ questo il titolo della
mostra che si apre a Roma, alle Scuderie del Quirinale, il 6 ottobre e si chiude nell’ anno che celebra
l’Unità d’Italia. Avrà come tema il confronto fra la
pittura italiana e gli eventi che tra il 1859-60 (anni
della Seconda Guerra d’Indipendenza e della spedizione dei
Mille) e il 1861, anno della proclamazione del Regno d’Italia:
la conquista della libertà, dell’indipendenza e dell’unità nazionale finalmente raggiunte.
Il cuore della mostra è rappresentato dalla pittura dei cosiddetti
“pittori soldati” lombardi, toscani e napoletani quali Gerolamo
Induno, Eleuterio Pagliano, Michele Cammarano, tutti convinti patrioti, che presero parte in prima persona a molte battaglie e ne resero testimonianza attraverso una pittura fedele
agli eventi, ma mai retorica e sempre attenta ai tanti risvolti
umani, spesso tristemente tragici, legati alla guerra.
L’altro grande protagonista della pittura di quegli anni, il livornese Giovanni Fattori, capofila dei Macchiaioli, pur non
essendo partito come volontario partecipò con fervore alle
lotte risorgimentali ideologicamente e con la sua pittura, recandosi spesso sui luoghi delle battaglie e degli scontri più
cruenti per poter testimoniare nelle sue opere il senso drammatico della guerra.
Questa giovane arte italiana, del tutto nuova rispetto alla tradizione accademica, fu rivoluzionaria anche nella forma:
priva di accenti celebrativi, con opere che rappresentavano
non tanto le grandi manovre tattiche, lo spiegamento di forze,
gli alti ranghi, quanto i semplici soldati, le “retrovie”, i feriti
curati grazie alle prime forme di assistenza (la nascita della
Croce Rossa sarà frutto di quelle drammatiche giornate), gli
stessi nemici caduti, accomunati all’esercito piemontese nella
tragedia della morte, una semplice pietà che diventa umana
dignità. Tutto questo riprodotto in due monumentali capola58
vori quali “L’assalto a Madonna della Scoperta” di Giovanni
Fattori, o la “Battaglia della Cernaia”, opera del 1857 di Gerolamo Induno. Ma non manca in questa godibilissima e
ricca esposizione una “anticipazione” alla pittura del 185960 con alcune opere emblematiche, introduttive ai temi della
mostra stessa. Come “I profughi di Parga” di Francesco Hayez, in cui l’artista rievoca l’abbandono della patria da parte
degli abitanti della cittadina greca durante la lotta di indipendenza dalla dominazione ottomana, in cui intellettuali e patrioti italiani videro storia e vicende comuni al loro Paese,
sottomesso all’impero austriaco. Non a caso Giuseppe Mazzini, attento ai messaggi dell’arte lo giudicò un quadro-manifesto che avrebbe aperto la strada ad una nuova espressione
di arte nazionale, in cui per la prima volta nella pittura storica
gli umili diventano protagonisti ed eroi… come nelle opere
di Vela e Puttinati che rappresentano “Spartaco” e “Masaniello”.
Un percorso, quello di questa mostra alle Scuderie a cura di
Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, che dedica il primo piano
ai dipinti monumentali che illustrano l’epopea nazionale
dalla guerra di Crimea al 1860, con il coronamento del sogno
mazziniano e garibaldino e l’entrata in Roma attraverso la
breccia di Porta Pia testimoniato dallo scenografico, grande
dipinto “Carica dei bersaglieri”, di Michele Cammarano.
Seguono nelle sale al secondo piano opere che testimoniano
altre tappe del percorso risorgimentale e si entra, attraverso
una serie di dipinti più piccoli, al privato, all’interno delle
coscienze di quanti aderirono al Risorgimento non dal fronte
degli scontri, ma in una dimensione di interni domestici, popolari o borghesi, nelle osterie, nelle strade, nelle famiglie.
Alcune opere ricordano gli episodi più significativi delle insurrezioni del ’48, ’49 e i fatti di Roma, Milano, Venezia: da
un dipinto dalla forte carica allusiva quale “La Meditazione”
Cultura 58-61:Layout 1 07/10/10 16:29 Pagina 59
ATTUALITA’
In apertura, “Carica dei bersaglieri”, di Michele Cammarano.
A des., “Sera lungo il viale Karl Johan”, e in basso, “Sogno di una
notte d’estate” entrambe di Eduard Munch
LE GRANDI MOSTRE
di Wolfy Ferrero
MUNCH E LO SPIRITO DEL NORD
di Francesco Hayez, una inedita e drammatica rappresentazione dell’Italia che tiene in mano una croce su cui sono impresse in rosso le date delle 5 Giornate di Milano, al capolavoro dell’Induno, che fu a Roma con Garibaldi, “La
trasteverina colpita da una bomba”, omaggio al popolo anonimo che muore per un ideale, eroi senza nomi e senza monumenti retorici.
Anche l’epopea dei Mille godette di un grande favore nell’opinione pubblica mondiale e fu seguita dalla stampa internazionale, celebrata dagli intellettuali, da intellettuali e da
artisti. Tra questi ritroviamo quei pittori che “in diretta” diremmo oggi, testimoniarono gli avvenimenti e i loro protagonisti, le aspettative create nel popolo dall’impresa di Garibaldi, aspettative a volte deluse e ugualmente documentate.
Gerolamo Induno nel grande quadro dedicato a “La discesa
d’Aspromonte” rende un esatto e grave resoconto dello scontro fratricida tra l’esercito di Garibaldi e i soldati italiani. n
N
el suo progetto pluriennale dedicato alle “Geografie dell’Europa”, e dopo la prima tappa costituita
dalla rassegna che indagava le relazioni tra la pittura
francese della seconda metà del XIX secolo e la contemporanea pittura nelle nazioni del centro ed est Eu-
IL LIBRO DEL MESE
S
celto da Esperienza per i suoi lettori: “Santa Margherita Ligure: Storia di una
città”, di Marco Delpino, Edizioni Tigullio, pagg. 168, € 10,00.
Quanto sappiamo di una città, delle sue origini, del suo sviluppo, dei protagonisti
delle vicende socio politiche, del suo patrimonio culturale, e quanto ne sanno i suoi
visitatori? Certo si può dire che Santa Margherita Ligure, graziosa ed elegante cittadina del Golfo del Tigullio, è conosciuta soprattutto per le sue bellezze naturali,
lo splendido scenario paesaggistico in cui è immersa, ammaliante per filosofi e
scienziati e fonte di ispirazione per artisti che, non senza difficoltà, ha conservato
intatto il suo immenso fascino potendosi a tutt’oggi definire, per citare lo scrittore
Vittorio G. Rossi, “una delle grandi opere d’arte di Dio”.
In realtà, collocata nella sfera di influenza geopolitica della Repubblica di Genova,
vanta altresì una storia molto antica, a volte lieve a volte tragica, fatta anche di
aspre rivalità, di incursioni corsare, di fortificazioni, di luoghi di devozione, i cui
segni sono ancor oggi rintracciabili, a volte ostentati, spesso nascosti, secondo
quella naturale tendenza propria del carattere di questa terra, a custodire gelosamente,
quasi celandole, le proprie ricchezze.
Una storia che merita di essere rinnovata fino ai nostri giorni, perché la memoria di
una comunità è la sua linfa vitale e condizione essenziale del suo futuro.
In questo filone si colloca il libro, curato da Marco Delpino, “Santa Margherita Ligure: storia di una città”, con foto a colori e in bianco e nero di Renato Dirodi, Michele Merello e Clèmence Uboldi.
Denso di riferimenti e citazioni, coniuga autorevoli fonti storiografiche con il
ricordo di personaggi ed episodi che hanno caratterizzato la vita e le vicende della
città, “raccontando” notizie storiche, politiche, culturali, religiose, ambientali, semplici curiosità, che si intrecciano tra di loro in un excursus della memoria dalle
origini del borgo fino ai tempi recenti.
Da una parte il lavoro degli studiosi di storia locale, dall’altra la tradizione orale, in
mezzo il ricordo e l’esperienza personale dell’autore e dei protagonisti, hanno il
pregio di riunire, in una sorta di percorso guidato, le diverse fonti monografiche cui
ha attinto, accompagnandoci attraverso il tempo nella riscoperta di nomi, vie, luoghi
di culto, opere d’arte, sentieri.
(a cura di Riccardo Tucci jr)
59
ropa, Villa Manin di Passariano propone il suo secondo importante
appuntamento. Per un progetto, nella
sua interezza, volto a studiare alcune
delle maggiori evidenze della pittura
europea tra la metà del XIX secolo
e il primo decennio di quello successivo.
“Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento” vuole, per la prima volta in Italia, costruire il racconto di una storia che
identifichi appunto lo spirito del
Nord con la pittura in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca. Specialmente dedicata al paesaggio, ma raccolta anche attorno al tema del ritratto
e della figura (fino al 6-3-2011).
Cultura 58-61:Layout 1 30/09/10 13:02 Pagina 60
Accanto,
“Paesaggio” di
Giorgio Morandi
(1962). A sin.,
Eleonora di Toledo
con il figlio
Giovanni, del
Bronzino. In basso,
“Bambina che gioca
con il volano”
(1737), di Siméon
Chardin; a sin.,
“Ulivi” di Van
Gogh. Nella pagina
seguente, “Fuga in
Egitto”,
del Bramantino
BRONZINO.
PITTORE E POETA
ino al 23 gennaio 2011 si tiene
a Palazzo Strozzi a Firenze la
mostra “Bronzino. Pittore e poeta
alla corte dei Medici”, prima rassegna interamente dedicata all’opera
pittorica di Agnolo di Cosimo, detto
il Bronzino (1503-1572), pittore fra
i più grandi dell’arte italiana.
Un evento unico, che vede riunite per
la prima volta preziosissime opere su
tavola, spesso di dimensioni imponenti, raramente prestate. L’esposizione è dedicata a un artista che incarna la pienezza della “maniera
moderna” negli anni del governo di
Cosimo I de’ Medici, e rappresenta
uno degli apici del Cinquecento: nelle
sue opere è espressa tutta l’eleganza
della Corte medicea attraverso bellezza, “naturalità” e, allo stesso tempo, aristocratico e algido splendore.
F
MORANDI E IL PAESAGGIO
ppuntamento di livello assoluto quello che la Fondazione Ferrero, la
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Regione Piemonte propongono per la stagione culturale d’autunno. Si tratta della più approfondita
esposizione mai dedicata al mondo ad un tema fondamentale nella poetica di
Giorgio Morandi, quello del paesaggio.
Per questa mostra Maria Cristina Bandera, che ne è la curatrice, ha selezionato
e ottenuto una scelta di opere di indiscussa qualità, individuate anche a partire
dai destinatari cui lo stesso Morandi le aveva riservate, in particolare i suoi
critici - Cesare Brandi, Cesare Gnudi, Roberto Longhi, Luigi Magnani, Carlo
Ludovico Ragghianti, Lamberto Vitali - e i suoi più importanti collezionisti
(Ad Alba, alla Fondazione Ferrero, dal 16 ottobre p.v. al 16 gennaio 2011).
A
CHARDIN: PITTORE DEL SILENZIO
olti sono convinti di conoscere perfettamente Ferrara, ma forse non è
del tutto così. Ecco che in occasione della mostra di Chardin, ai visitatori
della grande mostra (allestita al Palazzo dei Diamanti e aperta dal 17 ottobre
fino al 30 gennaio 2011) viene proposto di riscoprire la città che probabilmente
hanno molte volte visitato, vedendola con occhi del tutto diversi.
L’abbinamento tra questa diversa percezione di Ferrara e la mostra ai Diamanti è ideale: non vi è dubbio che Ferrara sia città per Chardin: cartesiana
e metafisica e romantica al tempo stesso, con le sue luci limpidamente “acquatiche”, quasi lagunari, e le sue atmosfere brumose e raccolte.
M
VINCENT VAN GOGH
Vincent van Gogh. Campagna senza tempo - Città moderna”: dall’8 ottobre al 6 febbraio
2011 il Complesso del Vittoriano di Roma riporta a Roma dopo ventidue anni il genio assoluto di Vincent van Gogh, che ha lasciato un segno
indelebile nella storia dell’arte e nell’immaginario
collettivo dell’uomo moderno. Il percorso scientifico
dell’esposizione analizza per la prima volta le due
inclinazioni contraddittorie che spesso guidarono il
pittore nella scelta dei soggetti dei suoi dipinti:
l’amore per la campagna, come ambiente fisso e immutabile e il legame con la città, centro della vita
moderna e del suo rapido movimento. Saranno esposti settanta capolavori tra dipinti, acquarelli e opere
su carta del maestro olandese e oltre trenta opere dei
grandi artisti che gli furono di ispirazione - tra i quali
Millet, Pissaro, Cézanne, Gauguin e Seurat.
“
60
Cultura 58-61:Layout 1 30/09/10 13:03 Pagina 61
ATTUALITA’
LE GRANDI MOSTRE
LUCAS CRANACH
D
al 15 ottobre p.v. fino al 13 febbraio 2011 la Galleria
Borghese di Roma propone per la prima volta al pubblico italiano la figura e le opere di Lucas Cranach il Vecchio, massimo esponente, assieme a Albrecht Durer, della
rinnovata pittura tedesca del 1500.
La mostra è promossa dalla Soprintendenza Speciale per
il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e
per il Polo Museale della città di Roma diretta da Rossella
Vodret, organizzata da MondoMostre e resa possibile grazie al sostegno di Enel. “Cranach. L’altro Rinascimento”
è curata dal prof. Bernard Aikema, storico dell’arte tra i
massimi studiosi dell’artista tedesco, e da Anna Coliva,
direttrice della Galleria Borghese.
La mostra intende dare un’immagine complessiva della
produzione artistica del pittore, legato alle tradizioni fiamminghe, ma contaminato anche dalle novità figurative italiane. Alla Galleria Borghese verranno presentate circa
45 opere provenienti dalle massime collezioni pubbliche
europee e statunitensi – alcune per la prima volta fuori
della loro sede - mentre dieci xilografie dimostrano la
virtuosità e l’inventiva di Cranach nel mezzo grafico.
(Elena Grazini)
IL RINASCIMENTO NELLE TERRE TICINESI
L
a mostra, curata da Giovanni
Agosti, Jacopo Stoppa e Marco
Tanzi, si propone di indagare lo svolgimento delle vicende figurative in
Canton Ticino tra il Quattro e il Cinquecento: ed è la prima volta che viene organizzata una manifestazione su
questo tema.
La pittura locale del tardo Quattrocento è caratterizzata da botteghe che
ripetono motivi tardogotici e formule
arcaiche (i Seregnesi, Antonio da Tradate): risultano perciò fondamentali
- per la svolta in senso rinascimentale
- gli interventi di artisti di primissimo
piano che portano con sé le novità
elaborate a Milano e consentono così,
a partire dal secondo decennio del
Cinquecento, ai pittori ticinesi di aggiornarsi.
Bramantino, che lascia la tavola con
la Fuga in Egitto nel santuario della
Madonna del Sasso all’Orselina, e
Bernardino Luini, con il polittico di
San Sisinio a Mendrisio e con il tramezzo di Santa Maria degli Angeli a
Lugano, rappresentano i due casi più
notevoli, ma si ricordano anche il pittore delle Scene della Genesi a Campione d’Italia, quello dell’Ultima cena
di Ponte Capriasca, il Giampietrino,
oltre ad artisti locali di talento, come
Bartolomeo da Ponte Tresa, Domenico Pezzi e Giovanni Antonio de Lagaia.
La mostra è inoltre un’occasione unica per rivedere, a breve distanza dalla
chiesa per la quale Luini lo dipinse,
un elemento del disperso polittico della chiesa di San Sisinio a Mendrisio.
La macchina d’altare, che si componeva di almeno otto tavole, oltre a
una ricca carpenteria, fu infatti venduta e smembrata nel 1796; lo scomparto principale si trova in una collezione privata italiana, i dipinti minori
e la predella sono divisi tra diversi
musei e collezioni della Gran Bretagna e degli Stati Uniti. (fino al 10
gennaio, presso la Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, a Rancate, Mendrisio, nel Canton Ticino).
OSVALDO LICINI. I CAPOLAVORI
a mostra antologica dedicata a Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado,
1894-Ascoli Piceno, 1958), maestro del Novecento italiano e internazionale e rappresentante di spicco dell’arte astratta, presenterà al pubblico
cento capolavori dell’artista. Lo sforzo di questa ricerca è stato di ricongiungere i dipinti che appartengono al nucleo forte di Silvia e Lorenzo
Licini, le molte opere che compongono la collezione di Bruno e Guido Lorenzelli, oltre che di importanti collezionisti italiani, e di quei quadri di
Licini che sono entrati a far parte delle principali collezioni pubbliche. Il
progetto di questa ampia retrospettiva è stato affidato ad un Comitato scientifico di prim’ordine composto da Zeno Birolli, critico, curatore e storico
dell’arte, gran conoscitore della personalità di Licini, Luciano Caramel,
professore ordinario all’Università La Cattolica di Milano, Fabrizio d’Amico, già professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa, Danilo Eccher e Riccardo Passoni, rispettivamente direttore e vicedirettore della GAM (dal 24 ottobre p.v. al 31 gennaio 2011
nella Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino).
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ESPER-FAM 63:Layout 1 28/09/10 10:22 Pagina 63
Esperienza
famiglia
In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine,
vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli
L’ARNICA
Questa pianta è un’erba medicinale,
dai fiori giallo arancio e dal gradevole odore aromatico.
Viene tradizionalmente usata, in
forma di globuli, estratto, tintura o
crema, nelle ecchimosi e nei dolori
articolari. Velenosa se ingerita, non
deve essere utilizzata sulle ferite.
In forma di tintura o di crema è utilizzata nei dolori reumatici.
In omeopatia, l’arnica è utilizzata per dolori muscolari e nella cura a lungo
termine di traumi per contusioni, strappi, artrite. Un grosso ematoma si
riassorbirà più velocemente se trattato con l’arnica e anche l’infiammazione
conseguente ne trarrà beneficio. Provare per credere.
ANTIPARASSITARI
ATOSSICI
Perché i raggi del sole non danneggino
le foglie, usate gli insetticidi la sera o
in una giornata nuvolosa. Provate con
un semplice spray naturale: tritate una
testa di aglio, lasciatelo macerare in
acqua per quattro ore, filtrate in una
bottiglia spray e utilizzate a giorni alterni, per due settimane sulle piante
con parassiti. Gli afidi, particolarmente
diffusi, si moltiplicano rapidamente e
ricoprono i teneri germogli di rose,
ortaggi e piante perenni. Indeboliscono la pianta succhiandone la linfa.
Provate a tenerli sotto controllo con
questa miscela: 1 cucchiaino di sapone liquido per i piatti, 2 cucchiaini
di olio di semi, 2,5 litri di acqua. Mescolate bene il sapone, l’olio e l’acqua, versate la soluzione in uno spruzzatore a stantuffo e sbattete bene. Una
volta alla settimana e dopo ogni acquazzone spruzzate generosamente la
soluzione sulle piante infestate.
QUANDO IL PACCHETTO
NON SI SCARTA
Riceviamo un regalo. Il piacere e la
curiosità ci spingono ad aprirlo
(inoltre è buona regola aprire un
pacchetto quando ci viene donato).
C’è però una piccola eccezione: se
ad esempio non tutti gli invitati si
presentano con un dono, per non
mettere in imbarazzo chi ne è sprovvisto, ci si limiterà a ringraziare aggiungendo che si aprirà il pacco appena possibile. Per telefono il giorno
dopo potremo ringraziare.
AMICI A QUATTRO ZAMPE
Il naso chiuso. Se il vostro animale fa fatica a respirare dal naso, usate una
soluzione leggera di gocce saline per riaprire i condotti e sgonfiare le membrane. Fate sciogliere una punta di cucchiaio di sale marino in 125 ml di
acqua bollente. Aspettate che il sale si sciolga e l’acqua si raffreddi, quindi
provate a infilare delicatamente tre gocce per narice. Ripetendo tre volte al
giorno l’operazione sicuramente il vostro amico respirerà meglio.
Se invece è la tosse che lo affligge, provate a fargli ingerire un paio di cucchiai
di menta piperita e miele allungati con acqua. La menta ha proprietà antispasmodiche, il miele attenua la congestione e lenisce l’irritazione della gola.
IMPACCHI PER OCCHI STANCHI
L’applicazione di impacchi prima
caldi e poi freddi aumenta la circolazione sanguigna e favorisce il rilassamento.
Preparate due ciotole di acqua: una
calda e una gelata. Immergete una
pezzuola nell’acqua calda, strizzatela un po’ e applicatela sugli occhi
chiusi. Dopo un minuto sostituite
con una pezzuola fredda. Ripetete
più volte e terminate con quella
fredda.
63
Medicina 64:Layout 1 28/09/10 10:23 Pagina 64
di Roberto Pellicciari
L
ESPERIENZA FAMIGLIA
MEDICINA
LA PROTESI DELL’ANCA
a frattura del femore è
molto frequente nel soggetto anziano. Infatti le limitazioni degli organi di senso, la ridotta
abilità motoria e le patologie accumulatesi nel
tempo espongono il soggetto a cadute che, in presenza di
osteporosi post-menopausale e senile, generano fratture.
L’evento è abbastanza drammatico: il soggetto è a terra con
un forte dolore a livello inguinale che si accentua ad ogni
tentativo di muovere l’arto che può apparire più corto del
controlaterale ed extraruotato. Non bisogna tentare di alzarsi
ma chiamare subito l’ambulanza; la situazione si complica
se l’anziano è solo in casa!
L’artrosi dell’anca è un’altra patologia molto frequente ed
invalidante nell’anziano. Fino a qualche decennio fa la
frattura del femore e la coxartrosi erano responsabili di
gravi impedimenti, drammatico peggioramento dell’autosufficienza e della qualità di vita. Ma dagli inizi degli anni
Sessanta l’introduzione della chirurgia protesica dell’anca
ha rivoluzionato la prognosi di questi pazienti. La protesi
“totale” dell’anca sostituisce in tutte le sue parti e funzioni
l’articolazione coxofemorale. E’ indicata nelle coxartrosi
in fase avanzata, nelle fratture della testa del femore e
nelle fratture del collo in presenza di artrosi. Essa è costituita da un “gambo” (che si introduce nell’osso del femore),
ed una “testa” (che si articola con una “coppa” inserita nel
bacino). La protesi può essere “cementata” (fissata all’osso
mediante una speciale colla acrilica) o “non cementata”
(fissata a pressione lasciando che sia il tessuto osseo che si
svilupperà a contatto con la superficie porosa della protesi
a fare da materiale cementante naturale). La scelta del tipo
di protesi viene fatta dal chirurgo ortopedico in base alle
caratteristiche specifiche di ogni paziente. In linea generale
il materiale più usato è il titanio ed in presenza di osteoporosi si preferisce usare
una protesi cementata.
L’intervento può essere eseguito in anestesia generale o periferica, dura circa
un’ora, e le complicanze severe
(infezioni,
trombosi venosa profonda,
embolia polmonare) sono
rare e possono
essere prevenute con la terapia medica
(antibiotici,
eparina) e la
mobilizzazione precoce del paziente. La lussazione della
protesi (la testa del femore esce dalla coppa) può avvenire
nei primi due mesi dopo l’intervento e può essere prevenuta
evitando flessioni della gamba superiori ai 90° (non chinarsi
e non sedersi su sedili troppo bassi, usare la doccia, indossare scarpe senza lacci con l’uso del calzante con manico
lungo) ed evitando la rotazione all’interno dell’arto (incrociare le gambe). Anche il recupero del tono muscolare
è fondamentale. Inoltre bisogna evitare di dormire sul lato
operato usando un cuscino posizionato tra le gambe. Una
eventuale dismetria (differenza di lunghezza delle gambe)
dopo l’intervento può essere corretta con l’uso di un plantare. La “mobilizzazione” protesica rappresenta una complicanza tardiva ed è rappresentata da una insufficiente
stabilità della protesi che provoca danno al tessuto osseo
circostante e dolore ai movimenti. Per prevenire la “mobilizzazione” protesica bisogna sottoporsi periodicamente a
controllo ortopedico previa esecuzione di una lastra per
individuare precocemente gli eventuali segni di mobilizzazione ed effettuare tempestivamente un intervento di
“revisione” della protesi che sarà tanto più semplice ed
efficace quanto più precocemente eseguito. Le protesi
sono fatte di materiali biocompatibili e le reazioni da rigetto sono rarissime (ma attenzione ai soggetti allergici al
nickel). E’ possibile invece che piccoli detriti generati
dall’usura del materiale protesico possano innescare reazioni infiammatorie con algie e limitazione dei movimenti.
L’infezione dell’osso intorno alla protesi può così trasformarsi in rigetto. Il percorso riabilitativo inizia subito dopo
l’intervento. Infatti, il paziente viene mobilizzato dopo 12 giorni e messo in piedi, con l’ausilio di stampelle o girello, dopo 2-3 giorni. In genere viene dimesso dopo 5-7
giorni di degenza e proseguirà con un percorso riabilitativo
personalizzato e giornaliero o presso un centro specializzato o a domicilio. Il carico sull’arto dovrà essere comunque progressivo ed è sempre consigliato l’uso di stampelle
o girello nei primi due mesi. Il recupero completo avviene
in tre-sei mesi. L’attività fisica è consigliata (nuoto, cyclette, passeggiate, golf, ginnastica) mentre sono controindicati gli sport che espongono a rischio di caduta (bicicletta, sci, equitazione) o che sottopongano la protesi a
traumi e carico eccessivo (corsa, tennis, calcio, basket).
E’ controindicato il sollevamento ed il trasporto di pesi
eccessivi. Importantissimo è il controllo del peso corporeo.
Ricordarsi che la protesi può “suonare” ai metal detector:
se partite in aereo portatevi un certificato medico. Dopo
quindici anni la maggior parte delle protesi funzionano
ancora bene. Ma la durata di una protesi ben selezionata,
ben posizionata ed accompagnata da una condotta di vita
n
idonea può superare di molto le aspettative!
64
Posta Condominiale 65:Layout 1 28/09/10 10:25 Pagina 65
di Terenzio Grazini
ESPERIENZA FAMIGLIA
POSTA CONDOMINIALE
DECORO ARCHITETTONICO
Nel condominio è sempre discussione
• L’assemblea del condominio mi ha proibito di coprire un lato del terrazzo di
mia esclusiva proprietà con
una piccola tettoia in alluminio sulla quale poter far
avvolgere rampicanti, adducendo una (inesistente
secondo me) lesione del
decoro architettonico dell’edificio condominiale.
Non ho trovato alcuna
spiegazione logica nella
delibera, ma ho rinunciato
alla richiesta perché avrei
dovuto impugnarla con
spese a mio carico. D’altronde il mio legale mi ha
informato che non ci sono
parametri certi e obiettivi
per
determinare
se
un’opera altera o meno il
decoro architettonico. E’
vero?
Alberto Frisoni
Piacenza
• L’assemblea ha deliberato alla unanimità il rifacimento delle ringhiere in ferro dei balconi.
A maggioranza ha anche deciso di confermare il disegno originario. La minoranza si è opposta perché rifarle come quando fu costruito l’edificio (1975), cioè conformemente alle
ringhiere esistenti, viene a costare assai di più che utilizzando un disegno moderno e più
funzionale, che avrebbe comunque rispettato il decoro architettonico dell’edificio, circostanza comunque non vera, secondo la maggioranza. Le parti sono così rimaste distanti,
ma nessuno ha saputo fornire una spiegazione tecnica di cosa sia il decoro architettonico.
La legge non dice nulla in proposito?
Giampaolo Salvatori
Campobasso
Un’unica citazione si
trova nell’art. 1120 Cod.
civ., al secondo comma,
che vieta tra le altre le innovazioni al fabbricato
“che ne alterino il decoro
architettonico”, ma non
offre alcun criterio di individuazione o di valutazione. Pertanto, a meno
che vi sia un regolamento
contrattuale che abbia
stabilito il concetto di decoro architettonico in maniera rigorosa, la questione è sempre aperta
alla discussine e, purtroppo, alle liti condominiali.
Un valido aiuto è tuttavia
venuto da una recentissima sentenza della Corte
del fabbricato, essa non
solo contribuisce a definire la nozione di decoro
architettonico formulata
dall’articolo 1120 del Codice civile, ma recepisce
anche un autonomo valore
nel senso che il decoro architettonico del fabbricato
condominiale in questione
è qualificato da elementi
attinenti alla simmetria,
all’estetica e all’architettura generale impressi dal
costruttore o comunque
esistenti al momento della
esecuzione dell’innovazione, sicché l’alterazione
di esso è ravvisabile in
conseguenza della menomazione anche di uno solo
dei predetti elementi”. n
di cassazione, la n. 14626
del 17 giugno 2010, della
quale di seguito trascriviamo la massima, applicabile a prescindere dalla
sussistenza di un regola-
mento contrattuale.
“Qualora una norma del
regolamento di condominio vieti le innovazioni che
modifichino l’architettura,
l’estetica o la simmetria
65
franco-monete 66-67:Layout 1 30/09/10 14:07 Pagina 66
di Raffaele C. Costa
ESPERIENZA FAMIGLIA
MONETE
E’
partito alla grande
il ciclo “l’Italia delle arti in moneta”,
tenuto a battesimo
con la Basilica di
Santa Chiara di Napoli e proseguito
– tenendo conto di un giusto equilibrio territoriale tra Nord e Sud – con
la Basilica di Aquileia. Incantevole,
per dire, risulta la moneta da 5 euro
dedicata alla napoletana Basilica di
Santa Chiara, che la Zecca di Roma
ha prodotto in fondo specchio (con
fondi, cioè, lucidissimi, al punto che
ci si può specchiare) usando 18 grammi d’argento al titolo di 925 millesimi. Merito, certo del monumentale
complesso partenopeo, ma anche, e
soprattutto, di Maria Carmela Colaneri la quale ancora una volta ha saputo usare con grande virtuosismo
dapprima la matita (per il progetto
grafico) e poi il bulino (per l’incisione
del conio). Qualità, queste, esaltate
in modo particolare dal rovescio dominato da una composizione allegorica del chiostro della Basilica con un
particolare delle arcate e delle panchine in maiolica e, in primo piano,
il rosone della facciata della Basilica.
A sua volta il diritto è occupato da
una veduta, in prospettiva, della Basilica di Santa Chiara, originariamente
costruita in forme gotiche-provenzali
tra il 1310 ed il 1340 per volere di
Roberto d’Angiò e della regina Sancha d’Aragona, nei pressi della cinta
muraria di città. Tra il XVII e il XVIII
secolo venne ristrutturata in forme
barocche da Domenico Antonio Vaccari. Quasi interamente distrutta durante la seconda guerra mondiale,
venne ricostruita nel 1953. Con la facciata preceduta da un pronao a tre arcate ogivali e, in alto, il rosone presente anche al rovescio della moneta,
realizzato durante la ricostruzione.
Alla Basilica patriarcale di Aquileia,
dedicata a Santa Maria Assunta, è dedicata la moneta da 10 euro, pesante
22 grammi d’argento, al solito titolo
di 825 millesimi. Roberto Mauri, che
ha realizzato l’incisione del conio, sul
Le due belle
monete dedicate
all’Italia delle arti,
ed in particolare
alle Basiliche di
Santa Chiara, a
Napoli, e a quella
patriarcale di
Aquileia
L’ITALIA DELLE ARTI
Per un ciclo che valorizza le bellezze della Penisola
diritto ha rappresentato la planimetria
del complesso monumentale della città di Aquileia con una veduta della
Basilica. La cui prima costruzione,
avviata dal vescovo Teodoro, risale
al 313. L’attuale Basilica, iniziata dal
vescovo Massenzio (811-838) fu conCATALOGHI
Il 10 settembre a Riccione sono stati
tenuti a battesimo i cataloghi nazionali
targati 2011, destinati quindi a far da
punto di riferimento alle transazioni
dell’anno numismatico che ha preso
le mosse proprio dalla perla verde
dell’Adriatico. Si tratta dei cataloghi
Alfa (14,45 euro), Gigante (20 euro)
e Montenegro (20,66 euro).
I tre editori sono concordi nel sottolineare come l’aumento delle materie prime (platino ed oro, in particolare) hanno inevitabilmente fatto schizzare
all’insù le quotazione delle monete
d’oro.
Assieme ai volumi dedicati alle monete
metalliche Alfa (15 euro) e Gigante
(13,50 euro) hanno presentato anche
i volumi riservati alla cartamoneta italiana. «Collezionare banconote», assicura Alberto Boasso, direttore dei
cataloghi Alfa, «è un sano divertimento che negli anni può anche risultare
un investimento».
(R.C.C.)
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sacrata nel 1031 dal patriarca Poppone.
Sul rovescio la città di Aquileia presa
dalla Tavola Peutingeriana, nota anche come Tabula Peutingeriana, copia di un’antica carta romana che mostrava le vie militari dell’Impero, che
porta il nome dell’umanista e antichista Konrad Peutinger, che la ereditò
dal suo amico Konrad Bickel.
Composta da 11 pergamene, riunite
in una striscia di 680 e 33 centimetri,
la Tavola racchiude 200.000 chilometri di strade, comprese – come si
può vedere dal rovescio della moneta
– la posizione di città, mari, fiumi,
foreste, catene montuose. Probabilmente deriva dalla Carta del mondo
preparata da Marco Vipsanio Agrippa
(64 – 12 prima di Cristo), amico e
genero dell’imperatore Augusto.
Due belle monete, non c’è dubbio
che, se accostate, denotano uno squilibrio grafico legato alle diverse sensibilità dei due medaglisti che hanno
realizzato i coni. Quando si tratta di
sviluppare a puntate un tema omogeneo dovrebbe essere scontato l’incarico ad un unico incisore, così da conferire all’emissione la necessaria
n
omogeneità stilistica.
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ESPERIENZA FAMIGLIA
FRANCOBOLLI
di Fabio Bonacina
L’AUSTRIA GUARDA A SUD DELLE ALPI
Tra le recenti emissioni di Vienna, alcune interessano il Belpaese
L’
Austria? È troppo
piccola, e guarda
con nostalgia a
quando Vienna dominava un bel pezzo di Europa, da Cracovia a Trieste,
da Praga a Sarajevo. Ed è proprio a
Sarajevo, con l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando, che cominciò la Grande guerra e la fine
dell’Impero.
Di quel periodo oggi, probabilmente, si ricordano soltanto gli
aspetti positivi, e il concetto di
“Mitteleuropa”, grazie anche alla
caduta della “Cortina di ferro”, ha
agevolato confronti e rapporti che si
rifanno ad un secolo fa. Pure dal
punto di vista filatelico, come dimostra ad esempio l’attivissimo Museo
postale e telegrafico della Mitteleuropa, ospitato alle Poste centrali di
Trieste (piazza Vittorio Veneto 1, visitabile gratuitamente da lunedì a
sabato fra le 9 e le 13). Oppure la
manifestazione Alpeadria, ogni
anno organizzata in una delle sette
regioni dell’area (la prossima iniziativa si terrà ad Abbazia, Croazia,
nell’aprile 2011).
Appare invece più curioso quello che
sta facendo l’Austria, nella sua peraltro piuttosto generosa produzione
dentellata. Negli ultimi tempi alcuni
francobolli hanno citato località e
strutture italiane, anche se magari
sfuggono perché nelle vignette vengono impiegati i toponimi tedeschi.
Può avere una logica il 65 centesimi
uscito il 3 novembre 2008 (combinazione, giorno dell’anniversario della
firma a villa Giusti dell’armistizio
che chiuse le ostilità italo-austriache)
dedicato alle Poste centrali di Trieste.
L’enorme salone, nel francobollo ritratto ancora con la statua dell’imperatore Francesco Giuseppe, è inserito
nella serie “Vecchia Austria”.
I tre recenti francobolli che riguardano
l’Italia ed una foto di San Giovanni in Ranui
67
Altrettanto comprensibile è l’omaggio, sempre da 0,65 euro, uscito l’8
maggio scorso, per la Funicolare
della Mendola, inquadrato nella serie
per le strade ferrate. Venne costruita
proprio dagli asburgici (entrò in funzione nel 1903 e presto assunse un significato strategico) tra il passo
omonimo e Caldaro sulla Strada del
Vino, in provincia di Bolzano. Oggi
l’impianto conserva soltanto gli
aspetti turistici.
Decisamente meno logico è il 65 eurocent per l’Avvento, in distribuzione
dal 6 novembre 2009. È un dipinto
del vescovo emerito di Innsbruck,
Reinhold Stecher, che ritrae l’incantevole chiesetta di San Giovanni in
Ranui, costruita nel 1744 in Val di
Funes.
Da Vienna, negano qualsiasi disegno
più o meno revanscista, almeno dal
punto di vista postale (i cataloghi filatelici sono pieni di casi simili, registrati in tutte le epoche e a tutte le
latitudini). Si tratta, dicono, soltanto
di combinazioni che non hanno fra
loro nessun collegamento. Perlomeno, permettono di conoscere
n
aspetti in Italia poco noti!
computer-collez 68-69:Layout 1 01/10/10 08:23 Pagina 68
di Maria Luisa Urbano
A
ESPERIENZA FAMIGLIA
COMPUTER
DONNE A RISCHIO HACKER
dispetto del vecchio adagio che
vuole le donne meno abili degli
uomini con la tecnologia, una ricerca ha appena rilevato che il
gentil sesso sarebbe più prudente e quindi meno esposto alle minacce della rete, mentre il solito amo, l’eros, si
rivela una tentazione irresistibile per gli uomini, ingenui e distratti
e quindi più vulnerabili. Per loro il richiamo di una donna nuda è
più forte degli avvertimenti sul cybercrimine. E, pur sapendo che
dietro un banner patinato può nascondersi un virus o un tentativo
di furto, i maschi italiani sarebbero pronti ad affrontare il rischio.
Le donne sono più prudenti quindi, ma le loro difese si abbasserebbero drasticamente davanti alla passione per lo shopping.
A tracciare il ritratto è l’ultimo Norton Cybercrime Human Impact
Report, ricerca commissionata dalla Symantec, leader globale
nel software per l’infrastruttura di rete. L’indagine è stata condotta
in 14 Paesi (Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania,
India, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Spagna, Svezia, Regno
Unito, Usa) su un totale di 7.066 adulti. Le interviste sono state
fatte tra il 2 e il 22 febbraio 2010 e in tutti i Paesi gli intervistati
hanno risposto a un questionario on line.
A livello internazionale, il 65 per cento dichiara di essere stato
vittima almeno una volta del “cybercrime” (in Italia la percentuale è del 69 per cento), meno di un adulto su 10 è tranquillo
quando naviga e il 34 per cento non si sente protetto. «Il cyber
crimine è un fenomeno sempre più diffuso ma ancora poco conosciuto», spiega Ida Setti, consumer marketing director di Symantec Italia. «Non parliamo più di semplici virus che danneggiano il computer, ma di attacchi mirati, volti a rubare
informazioni riservate come i dettagli della carta di credito o
l’indirizzo e-mail, nei casi più gravi addirittura l’identità. Nonostante questo, però, solo la metà degli intervistati sarebbe disposta a cambiare il proprio comportamento on line qualora rimanesse vittima di un cybercrimine», conclude.
Nel complesso, gli italiani sono comunque un popolo abbastanza
prudente e nel 67 per cento dei casi evitano di lasciare on line
dati personali. La ricerca rivela che i soggetti più fragili sono
gli uomini: per convincerli a condividere informazioni personali
Per colpa dello shopping
in rete basta una e-mail dal contenuto erotico o una promessa
di guadagno facile e ben il 38 per cento di loro lascia sul web il
proprio numero di carta di credito. Anche le donne, naturalmente,
hanno un tallone d’Achille. Quale? Lo shopping, naturalmente.
Prudenti quando si tratta di foto e offerte di lavoro, perdono il
controllo nella corsa agli acquisti, lasciando in rete, con nonchalance, i dati della carta di credito.
Un dato sorprendente riguarda l’utilizzo di Internet per spettegolare: dalla ricerca emerge che fare gossip on line agli uomini
piace più che alle donne. E, mentre il 29 per cento di loro pubblica in rete foto imbarazzanti degli amici senza farsi troppi
problemi, il 51 per cento delle donne chiede addirittura il permesso prima di taggare qualcuno sui social network. La scarsa
serietà del popolo virtuale maschile emerge anche dalla sua
propensione alla bugia: coperto dallo scudo dell’anonimato, il
41 per cento degli uomini italiani dichiara di mentire spudoratamente in rete, bluffando su aspetto fisico, stato economico e
persino sul nome. Il 29 per cento adotta addirittura una falsa
identità. Un dato che fa degli italiani il popolo in assoluto più
bugiardo del web (contro, ad esempio, il 22 per cento dei cinesi
e il 12 per cento degli inglesi).
Gli uomini italiani continuano però a dimostrarsi più tecnologici
delle loro compagne: per difendersi dagli attacchi, il 69 per cento
fa l’aggiornamento del software di sicurezza e il 33 per cento il
backup dei dati, mentre le donne, anche dopo aver subito un attacco, preferiscono risolvere il problema chiedendo aiuto a familiari o amici più pratici.
Per proteggere il computer dagli attacchi informatici, gli esperti
consigliano di utilizzare una soluzione che combini antivirus, firewall, rilevamento delle intrusioni e gestione delle vulnerabilità.
«Spesso si adotta un approccio fai-da-te, regole di comportamento
generalmente poco efficaci», conclude la Setti. «Il 32 per cento
degli intervistati dichiara, ad esempio, di difendersi restringendo
il numero di siti web da visitare, il 27 per cento di cliccare solo
siti di grandi marchi conosciuti, il 29 per cento è convinto che sia
meglio aprire quelli che hanno il suffisso ‘s dopo http. Questi accorgimenti limitano il divertimento e non ci proteggono dal pericolo di attacchi».
E’ importante, secondo la responsabile di Symantec Italia, assicurarsi che le password contengano sia lettere che numeri e che
non corrispondano a parole presenti nei dizionari. E occorre
evitare di divulgare informazioni personali o finanziarie, a meno
che la richiesta non provenga da una fonte sicura. La Compagnia
consiglia anche di diffidare dei programmi che mettono in evidenza inserzioni pubblicitarie, dato che molti programmi spyware conservano traccia di come un utente reagisce agli spot e,
infine, di non consultare, aprire o lanciare in esecuzione allegati
di posta elettronica inaspettati o “sospetti”.
■
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ESPERIENZA FAMIGLIA
COLLEZIONISMO
di Ida Spada
LETTERE DISINFETTATE E PROFUMATE
A sin., 1885, lettera dove si vede
il timbro “Forlì disinfettata”
a causa di un’epidemia di colera.
Sotto, 1855, la lettera presenta numerosi
tagli dovuti a disinfezione interna
N
on profumano più, il loro
profumo è svanito nel
tempo, da quelle buste da
corrispondenza un po’
sgualcite, macchiate qua e là da sbaffi, o segni giallastri, marroni, o bruciacchiate, mantengono intatto il loro
fascino. Vengono da un tempo ormai
lontano, dai secoli scorsi, conservate
amorevolmente dai loro destinatari
ed eredi. Si tratta di lettere con l’indirizzo vergato in bella scrittura, elegante, bene allineata, inclinata sulla
destra come si usava nel tempo che
fu. Nascondevano chissà quale segreto d’amore; stabilivano rapporti
d’affari, o resoconti familiari di matrimoni, di nascite. La loro particolarità sta non tanto nel contenuto della
missiva, finito chissà dove, bensì nella busta che denuncia chiaramente i
segni di apertura e richiusura dopo
essere stata “spurgata”, cioè disinfettata - la presenza di timbri ne attesta
l’operazione - per essere quindi spedita al legittimo destinatario. Operazione eseguita da un regolare e autorizzato servizio postale. In passato
scoppiavano incontrastate epidemie
non solo di peste, ma anche di febbre
gialla e di colera. Ancora sino alla
fine del 1800, in assenza di informazioni al riguardo, si riteneva che l’aria
stessa potesse contaminarsi a causa
di particolari condizioni atmosferiche
e generasse dei “miasmi” che pote-
vano avvelenare chi la respirava. Non
solo, ma contaminava anche tutto ciò
con cui veniva a contatto, quindi vestiti, stracci, cordame e via via. Le
lettere, soprattutto se provenienti da
Paesi oltre confine, erano sicuramente da spurgare e a tale scopo si usavano agenti fisici e chimici come il
calore o i raggi del sole. In alternativa
si ricorreva al “profumo”, l’uso cioè
di aromi che avrebbero scacciato i
responsabili del contagio.
Nel 1500 e nei due secoli successivi
si procedeva con l’aceto, oppure andando da un erborista a farsi confezionare una miscela di erbe nella
quale immergere la missiva. Nel
1600 il composto ritenuto più adeguato era un mix di incenso, gomma, anice, iride di Firenze, laudano,
mirra, cannella, noce moscata, pepe
e zolfo. Nel 1800 si preferì il cloro
che lasciava intatto lo scritto, evitava le bruciature dovute a calore,
le bruniture dei profumi e le macchie dell’aceto. Le lettere venivano
tagliate dall’autorità postale, esposte
all’agente disinfettante e risuggellate con un atto che a noi contemporanei si configura come una pe69
sante violazione della privacy. L’avvenuto trattamento era certificato
con l’apposizione di bolli o timbri
sia sul davanti che sul retro della
busta. Una lettera proveniente dall’attuale Romania, che a metà
dell’Ottocento era partita dai Principati Danubiani, subì ben due disinfezioni, la prima al confine austro-ottomano e la seconda al suo
arrivo a Venezia. In questa città ebbe il bollo tondo che dice: “Espurgo
letter – Sanità Marittima in Venezia”. Soltanto più tardi, quando si
era entrati nel 1900, si scoprì che
ben altre erano le vie di diffusione
della peste e delle altre epidemie,
ma queste buste testimoniano, comunque, un passaggio del cammino
dell’umanità e sono parte del nostro
patrimonio culturale. Chi si appassionasse a questo soggetto sappia
che la ricerca nei negozi di antiquariato specializzati in libri antichi e
nelle periodiche fiere del cartaceo,
richiederà molta pazienza in quanto
gli esemplari sul mercato non sono
molto numerosi; ma questo, probabilmente, renderà la ricerca più in■
teressante.
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ESPERIENZA FAMIGLIA
di Jolanda Proietti
CIVILTA’ DELLA TAVOLA
IL SOMMELIER DEL PANE
S
tiamo assistendo alla rinascita del pane, l’alimento
più semplice e antico del
mondo. Lo ricorda Erri De
Luca: «Viene dall’Oriente, ha attraversato le infinite selezioni delle spighe, l’intelligenza di
millenarie civiltà contadine, contiene il meglio delle esperienze alimentari dell’umanità. In questi ultimi
tempi, colpa della globalizzazione e
dell’industrializzazione che lo hanno
privato del suo magico profumo e
della sua fragranza, si era declassato,
diventando inodore, insapore, ma attualmente vive un momento di rinascita». Il pane, oggi, sta riacquistando un ruolo importante come aveva
nel passato arcaico, ma anche in
tempi non troppo remoti, come alimento basilare. Il suo mondo è in
fermento e delle novità interessanti
sono già nate. Sta arrivando, ad
esempio, il sommelier del pane, una
figura nuova in grado di assaggiare
e stabilire la genuinità e qualità di
sfilatini, filoni e rosette, così come
esiste già per il vino, l’olio, e addirittura per l’aceto e l’acqua. Un
esperto che aiuterà ad attivare nel
consumatore la consapevolezza nella scelta e a gustare il piacere culturale che un pane ben fatto può dare.
Un professionista di lievito e farina.
L’Inap, Istituto Nazionale Assaggiatori Pane, nato con l’intenzione di
diffondere una nuova cultura del pane e di ridargli la giusta dignità, ha
organizzato dei corsi per preparare
gli interessati a questo compito. I
soci dell’Inap sono personalità di
primo piano nel mondo della panificazione, come Piergiorgio Giorilli,
maestro riconosciuto a livello internazionale, autore de “La carta del
pane” (Ed. Gribaudo), uno sfizioso
libro che raccoglie oltre cinquanta
ricette basate su altrettante tipologie
del prodotto e relativi abbinamenti
con pietanze. Ad esempio il pane al
limone e timo da abbinare ad antipasti di pesce, o il pane alle melanzane e origano per accompagnare i
salumi.
E c’è un’altra novità, la tendenza
ormai diffusa, a trasformare il normale forno in una boutique del pane,
da frequentare dalla mattina sino alle
happy hours, dove assaggiare prodotti da forno con valore aggiunto.
Un’immagine nuova del panificio,
con fuoco a vista, la presenza dell’acqua e della pietra, un arredo funzionale, firmato da importanti designer. A Milano è stato aperto il
“Pandenus” (pane di noci), a Porta
Venezia. Un altro forno di nuova generazione si trova in via Speronari,
mentre a Roma si può andare in via
dei Chiavari, nel centro storico; ma
ve ne sono anche a Londra. Si sceglie tra le molte qualità il pane preferito da portare a casa, o lo si consuma in luogo insieme a del vino e
70
ad altri cibi cucinati. Mangiare in
panetteria? Perché no? Una recente
indagine ha appurato che il 32 per
cento degli italiani mangerebbe volentieri in panetteria anche perché è
meno caro che andare al fast food.
Merito della legge Bersani che ha
liberalizzato, a suo tempo, tutto il
comparto. In Italia sono circa 400
le varietà di pane conosciute, tra rosette, tartarughe, ciabatte, biove,
coppie ferraresi, casereccio di Genzano, senza dimenticare il pane pugliese di Altamura, che è stato il primo a fregiarsi della dicitura Dop
nella categoria “Panettieri e prodotti
da forno”. Luca Vecchiato, presidente della Fippa (Federazione italiana panificatori) ricorda qualche
cifra: sono 25 mila le aziende del
settore panificazione con un indotto
civiltà della tavola 70-72 :Layout 1 30/09/10 14:20 Pagina 71
ITALIA CENTRALE
STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (8)
di Roberto Antognozzi
L’
Italia centrale ha un numero relativamente
basso di vitigni, ma vanta con il Sangiovese
uno dei rossi migliori del mondo.
Si tratta di una varietà nota come Sangiovese in Romagna e nella zona del Chianti, ma conosciuta con il nome
di Brunello a Montalcino e di Prugnolo Gentile nelle
zone di coltivazione del Vino Nobile di Montepulciano,
sebbene si discuta ancora se siano dei cloni indipendenti
oppure delle sottospecie.
In termini di qualità e quantità, il Montepulciano di
Marche e d’Abruzzo occupa il secondo posto fra i vigneti rossi; i suoi vini rotondi, morbidi e pieni possono
anche essere piacevoli e attraenti, ma non raggiungono
mai la complessità e la varietà di un Sangiovese veramente grande.
Nella regione del Chianti, il Canaiolo Nero, la Malvasia
Nera e il Colorino sono presenti in quantità minori; in
precedenza erano usati per arricchire il colore, l’aroma
e il gusto del Sangiovese, ma hanno perso questo ruolo
con l’emergere del Cabernet Sauvignon e del Merlot.
Questi ultimi, da soli o miscelati, hanno allargato la varietà dei vini toscani: il Cabernet Sauvignon, specialmente come Sassicaia, diventato vino di culto, ha raccolto vari riconoscimenti nei concorsi internazionali.
Il Trebbiano Toscano, il vitigno bianco più diffuso, è
soprattutto usato nella distillazione di liquori in Francia
(dove ha il nome di Ugni Blanc), fatto che non depone
a favore della sua qualità; con questa varietà, il meglio
che si può ottenere è un vino leggero e neutro che in
precedenza era impiegato nella miscela del Chianti per
ridurre il sapore astringente e l’aggressività giovanile
dell’uva Sangiovese.
Da quando il Trebbiano ha perso questa funzione, le
enormi quantità di vino resesi disponibili sono confluite
nella creazione del Galestro, che negli anni ’80 e ’90
del secolo scorso sembrava stesse per diventare un vino
alla moda.
Il Verdicchio delle Marche raramente riesce a superare
la qualità del Trebbiano, salvo preziose eccezioni davvero magistrali di interpretazione del territorio, mentre
i produttori di Vernaccia, il primo vino di San Giminiano
a ricevere il riconoscimento Doc e dal 1993 anche quello
di Docg, devono ancora arrivare a una concentrazione
convincente sul piano della produzione di qualità.
Vini bianchi rispettabili sono ottenuti a volte dal Greco,
Grechetto, Vermentino e dalle varietà di vernaccia (Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio, Malvasia del
Chianti), ma anche nelle regioni in cui sono coltivate,
Lazio e Umbria, si privilegia la quantità sulla qualità; è
da riconoscere però un inizio di accesa inversione di
tendenza dove la qualità viene esaltata dalle unicità
delle espressioni peculiari di ogni singolo territorio e
del suo clone autoctono di vitigno specifico.
La strada è quella buona!
di 450 mila lavoratori, aggiungendo
che oggi, nell’ambito dei cambiamenti in corso, oltre agli ingredienti
base, acqua, farina, sale, lievito, si
sono aggiunti orzo, avena, cereali
diversi, e che non esiste più, nella
maggioranza dei casi, l’ora del pane
all’alba, ma lo si sforna a tutte le
ore e si realizzano molti altri prodotti
come pizze, biscotti, torte, pasticcini
e via via. Dove l’artigianalità è presente in misura preponderante. n
71
civiltà della tavola 70-72 :Layout 1 30/09/10 14:21 Pagina 72
di Mamma Giovanna
ESPERIENZA FAMIGLIA
CUCINIERE
CREMA DI PARMIGIANO
E PETALI DI CAROTE
Per 4 persone
Ingredienti: 25 cl di panna liquida, 140 g di parmigiano
grattugiato, un pizzico di curry.
150 g di carote, olio per friggere, sale e pepe.
Far bollire la panna in un pentolino con il curry, un po’ di pepe e pochissimo sale.
Aggiungere il parmigiano grattugiato e farlo sciogliere
nella panna mescolando con un frustino a fuoco dolce
per due minuti. Lasciare intiepidire la crema, quindi
versarla in bicchierini o piccoli recipienti individuali.
Mettere in frigorifero per almeno tre ore. Intanto, pelare
e pulire le carote, tagliarle in fettine finissime, lasciarle
a mollo in acqua ghiacciata per 30 minuti.
Dopo questo tempo, scolarle e asciugarle accuratamente
con carta assorbente. Farle friggere per 2/3 minuti in
una pentola con olio bollente. Scolarle con la schiumarola e disporle su carta assorbente per levare l’olio in
eccesso. Salare e pepare.
Servire i petali di carote croccanti con la crema di parmigiano.
RICETTE PER
UN ANNO
ORECCHIETTE CON BROCCOLI
Per 4 persone
Ingredienti: 500 g di orecchiette, 500 g di broccoli, 6 filetti di acciughe, 1 peperoncino, 4 spicchi d’aglio, 4
cucchiai d’olio d’oliva, 50 g di parmigiano grattugiato,
un po’ di prezzemolo (facoltativo), sale e pepe.
Pulire i broccoli staccando le infiorescenze, le foglie
più tenere e sfilando i grossi gambi. Farli cuocere in
una grande quantità di acqua bollente per 3 minuti (devono rimanere croccanti). Scolare e passarli sotto l’acqua
fredda per fermare la cottura.
Far cuocere le orecchiette al dente in acqua bollente per
circa 9-11 minuti. Scolare.
Pelare l’aglio e schiacciarlo con il palmo della mano.
Far scaldare l’olio in una grande padella. Aggiungere
l’aglio, i filetti di acciughe e il peperoncino spezzettato.
Far rosolare per tre o quattro minuti.
Aggiungere le orecchiette con qualche cucchiaio della
loro acqua di cottura, i broccoli e il parmigiano grattugiato. Mescolare bene e far riscaldare il tutto per due
minuti. Servire con un po’ di prezzemolo tritato.
CALAMARI ALLA PAPRIKA
Per 4 persone
Ingredienti: 1 chilo di calamari puliti, mezzo limone, un
pizzico di cannella in polvere, di curry e di zafferano, 1
cucchiaino di paprika dolce (o forte secondo il vostro
gusto), un pugno di rucola, qualche foglia di menta, 3
cucchiai d’olio d’oliva, 20 g di burro, un cucchiaio di
aceto balsamico, sale e pepe.
Lavare e asciugare la rucola e la menta. Mescolarle in
un’insalatiera e tenere da
parte.
PANNA COTTA ALLE MORE
Mescolare l’olio e l’aceto
Per 4 persone
balsamico, salare e pepare.
Ingredienti: 70 cl di panna liquida, 140 g di zucchero, 2 foglie di colla di pesce, un
Sciacquare i calamari e tabaccello di vaniglia, 200 g di more.
gliarli ad anelli, riporli in
Mettere in ammollo in acqua fredda la colla di pesce. Aprire il baccello di vaniglia
una ciotola, aggiungere le
nella lunghezza e grattare i piccoli semi. Mettere il baccello e i semini in una
spezie e mescolare.
pentola con la panna e 110 g di zucchero.
Far riscaldare il burro in
Portare ad ebollizione per due minuti su fuoco medio mescolando.
una padella e aggiungere i
Fuori dal fuoco aggiungere la colla di pesce ben strizzata. Mescolare accuratamente
calamari. Cuocere a fuoco
finché la colla di pesce sia completamente sciolta.
vivo per due minuti, meVersare la preparazione in quattro stampini o bicchierini e riporre in frigorifero
scolare e continuare la cotper almeno quattro ore.
tura per un altro minuto.
Al momento di servire cuocere lo zucchero restante con due cucchiai d’acqua per
Salare.
ottenere uno sciroppo spesso. Aggiungere le more intere e lasciarle cuocere per
Presentare i calamari, la rudue minuti su fuoco medio, mescolando. Fare intiepidire.
cola e la menta in piatti inDisporre le more tiepide su ogni stampino o bicchiere di panna cotta fredda, agdividuali, conditi con la vigiungere un po’ di sciroppo e servire con dei biscotti.
naigrette.
72
Natura-auto 73:Layout 1 28/09/10 10:33 Pagina 73
ESPERIENZA FAMIGLIA
AMBIENTE
MOTORI
di Clemy
di Giulio Conter
DALLE VELE
ALLE DUE RUOTE
S
IL PARCO PIÙ BELLO
E’ quello del Castello di Racconigi
C’
è stata l’estate, e con l’estate la stagione
di maggior splendore dei parchi e giardini
italiani. Perché non concedersi quindi un
weekend all’insegna della bellezza e del
patrimonio paesaggistico italiano visitando il Parco più
bello d’Italia 2010? La giuria dell’ormai famoso Premio
di Parchi e Giardini, giunto quest’anno all’ottava edizione
nazionale ha eletto il Parco del Castello di Racconigi, a
pochi chilometri da Torino, come vincitore dell’edizione
2010 del concorso Il Parco Più Bello d’Italia.
Il Parco del Castello di Racconigi è stato prescelto tra una
rosa di dieci finalisti eletti a inizio primavera tra gli oltre
cento parchi e giardini italiani iscritti al concorso. Racconigi si è aggiudicata quindi l’ambito titolo di “Parco Più
Bello d’Italia 2010”, assegnato l’anno scorso alla splendida Reggia di Caserta con il suo Giardino inglese.
La giuria ha voluto premiare il Castello di Racconigi
anche per l’impegno trentennale della Soprintendenza per
i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte, a
partire dall’acquisizione del complesso da parte dello
Stato nel 1980, per l’aver posto come condizione preliminare a qualsiasi intervento il tema della conoscenza per il
restauro del parco, del giardino e delle architetture; per
l’attenzione riservata alla manutenzione e alle attività di
valorizzazione e promozione di iniziative culturali.
Il premio, infine, è un riconoscimento alla memoria di Mirella Macera, coordinatrice di tutti gli interventi, coadiuvata da consulenti esterni e interni con i quali ha saputo
creare occasioni di diffusione della conoscenza, promuovendo le più svariate e stimolanti attività, capaci di restituire quella perfetta sinergia tra il parco e il territorio
circostante.
Mirella Macera, da poco scomparsa, ha dedicato la vita
alla professione, ed in particolare a Racconigi, luogo per
il quale ha sempre nutrito un amore infinito. Solo grazie
alla sua determinazione e alla sua forte volontà, il castello
e il parco sono stati in questi ultimi anni quasi interamente
restaurati e aperti al pubblico, con una media di duecentomila visitatori annui. Sentiva, forte, l’esigenza di formare professionalità e di lasciare un’eredità gestionale in
cui continuità e innovazione, rispetto e sfida, formassero
n
un tutt’uno.
73
e non fosse per un comunicato stampa ufficiale
si stenterebbe a credere a certi… matrimoni di
interesse. BMW nelle due ruote è nota per le
moto (imperiali, chi le cavalca sta bello impettito per paura di essere confuso, orrore, con i”giapponesi” emuli di Valentino) ed ora di riflesso anche per
due superbici che sono state presentate ad Amburgo in
occasione della Vatenfall Cyclassics o Classica di Amburgo, prestigiosa gara ciclistica a tappa unica che si
svolge ogni anno. Il marchio BMW però non compare
sulle bici anche se la Casa tedesca ha avuto un ruolo determinante nella realizzazione dei due gioielli. E’ una
storia curiosa che incomincia quando il leader mondiale
degli sport acquatici ad alto livello, NeilPryde, decide
di mettere a frutto la propria esperienza agonistica quarantennale in materia di gestione del vento, aerodinamica e materiali tecnici ultraleggeri e trasferire il proprio
know-how alle due ruote. Si rivolge ad una controllata
BMW, la DesignworksUSA (che a dispetto del nome
non sta negli Stati Uniti, ma a Singapore) sulla scorta
di una provata conoscenza nel campo del product design
per l’industria automobilistica, l’aeronautica, le ferrovie
e le costruzioni navali. Dal progetto alla produzione ed
ecco le due bici NeilPryde, marchio che ha decenni di
esperienza nell’uso del carbonio applicato agli sport acquatici (uno per tutti i windsurf) e che sottopone i prototipi a rigorosi test nella galleria del vento. Nascono
così “Alize” una road bike pensata per i ciclisti più competitivi, e “Diablo” una bicicletta ad alte prestazioni per
il ciclismo alpino. Prezzi da 3.900 a 5.500 USD a seconda delle componenti. Se vi accontentate del telaio
(una scultura bellissima, si può appendere in salotto!)
n
con 2.500 dollari vi togliete lo sfizio.
“Alize” estetica e aerodinamica
oroscopo:Layout 2 28/09/10 10:35 Pagina 74
Ottobre 2010
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ESPERIENZA FAMIGLIA
OROSCOPO
di Giuliana Valci
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ARIETE 21 marzo - 19 aprile
Attività – possono insorgere piccole noie di ordine pratico
causate da una dimenticanza; le risolverete in tempo utile.
Affetti – situazione sentimentale piuttosto delicata, migliorerà sensibilmente dando più spazio a chi vi ama.
Salute – anche la mente ha bisogno di riposo.
Incontri positivi con: Cancro, Sagittario, Pesci.
BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre
Attività – con Sole e Saturno nel segno, sfrutterete al meglio le varie opportunità, senza commettere passi falsi.
Affetti – il periodo richiede più concretezza, non sempre le
parole bastano a dimostrare i propri sentimenti.
Salute – progressivo miglioramento generale.
Incontri positivi con: Gemelli, Leone, Pesci.
TORO 20 aprile - 20 maggio
Attività – con accortezza e un po’ di fortuna, una vostra
iniziativa non mancherà di fare centro.
Affetti – dinamici aspetti astrali faranno emergere orgoglio
e impulsività; non raccogliete le provocazioni.
Salute – più attenzione alla qualità del cibo.
Incontri positivi con: Toro, Vergine, Sagittario.
SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre
Attività – la seconda parte del mese appare propensa a favorire progetti impegnativi. Riscontri economici in arrivo.
Affetti – armonie astrali preannunciano rassicuranti conferme in amore. Vita sociale in ripresa.
Salute – recupero di energie.
Incontri positivi con: Ariete, Sagittario, Acquario.
GEMELLI 21 maggio - 21 giugno
Attività – Il percorso lavorativo verrà avvantaggiato da un
nuovo interesse che valorizzerà le vostre attitudini.
Affetti – armoniosa sintonia tra ragione e sentimento. In
arrivo buone nuove sul fronte affettivo per tutti.
Salute – tenete sotto controllo il peso.
Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Capricorno.
SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre
Attività – periodo positivo per pianificare, organizzare e
agire; non mancheranno risultati soddisfacenti.
Affetti – il desiderio di rinnovamento stimolerà positivamente le vostre azioni. Confronto costruttivo con il partner.
Salute – non abusate delle vostre forze, vi occorre riposo.
Incontri positivi con: Ariete, Vergine, Capricorno.
CANCRO 22 giugno - 22 luglio
Attività – grinta e concretezza non vi mancheranno nel
portare avanti un’iniziativa lavorativa, ma siate più socievoli.
Affetti – la posizione planetaria è a vostro favore; fiducia e
ottimismo vi consentiranno di superare una difficoltà.
Salute – può insorgere un po’ di lombalgia.
Incontri positivi con: Gemelli, Cancro, Vergine.
CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio
Attività – nonostante un po’ di pigrizia, mentale e fisica,
porterete a termine tutti gli impegni del mese.
Affetti – ombre e luci nella relazione sentimentale; liberarsi subito dai dubbi è il consiglio stellare.
Salute – in lieve calo il tono vitale.
Incontri positivi con: Toro, Leone, Bilancia.
LEONE 23 luglio - 22 agosto
Attività – Un disarmonico Marte segnala prudenza e riflessione prima di avventurarsi in qualcosa di rischioso.
Affetti – il cielo sentimentale tende al grigio e le relazioni
di coppia potranno subire effetti destabilizzanti.
Salute – evitate gli sforzi eccessivi.
Incontri positivi con: Ariete, Acquario, Sagittario.
ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio
Attività – il periodo sottolinea momenti di “impasse” e se
un progetto non decolla in tempi rapidi, non dipende da
voi.
Affetti – svolta sentimentale all’orizzonte: si profila una
scelta difficile… rimanete con i piedi per terra.
Salute – tensione nervosa.
Incontri positivi con: Gemelli, Scorpione, Sagittario.
VERGINE 23 agosto - 22 settembre
Attività – dovrete valutare con cura impegni e situazioni
per portare avanti senza intralci il vostro lavoro.
Affetti – rapporti sentimentali coinvolgenti e appassionanti; le stelle non escludono possibili colpi di fulmine.
Salute – non prendete sotto gamba i primi freddi.
Incontri positivi con: Toro, Scorpione, Capricorno.
PESCI 20 febbraio - 20 marzo
Attività – situazione lavorativa da valutare attentamente
per sfruttare al meglio le vostre capacità. Più iniziativa.
Affetti – clima sentimentale confuso da mutamenti emotivi; leggete dentro il vostro cuore e saprete come agire.
Salute – malesseri passeggeri agli arti inferiori
Incontri positivi con: Cancro, Leone, Pesci.
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PROPOSTE GRANDI TOUR
2011 - GRANDE CROCIERA
“LE MILLE E UNA NOTTE” NEL VICINO ORIENTE”
… IL VOSTRO VIAGGIO, NON UN MIRAGGIO …
L’itinerario: ... e, a terra, libertà di scoperte: senza lo stress di fare e disfare valigie.
Meta di forte attrazione sono gli Emirati Arabi, DUBAI, la “città del Mercanti” icona della modernità e del
lusso, una città che ti sorprende con le sue moschee e i grattacieli, il mare e il deserto e di AL FAJAIRAH,
affacciata sul golfo di Oman, la parte più affascinante e selvaggia della penisola arabica – MUSCAT (Oman) di
origine medievale, con il pittoresco souk di Mutrah e la settecentesca loggia dei Mercanti – SALALAH (Oman)
traboccante di bellezze naturali durante la stagione del monsone (primavera/estate) – SAFAGA (Egitto) per
una esclusiva visita a Luxor – AQABA (Giordania) con visita ad un patrimonio del mondo: Petra – SHARM EL
SHEIK (Egitto) al Monastero di S. Caterina o per l’esplorazione in sottomarino della barriera corallina – l’esperienza unica durante il passaggio nel CANALE DI SUEZ – ALESSANDRIA (Egitto) punto di partenza per El
Alamein teatro di una delle più cruente battaglie del 2^ guerra mondiale o, per Il Cairo per esplorare il Museo
Egizio e le misteriose Piramidi – quindi in navigazione verso l’ Italia, CIVITAVECCHIA porto di Roma, la città
dei fasti imperiali e della culla di antiche civiltà e SAVONA.
PREZZI PER PERSONA SOCI ANLA, FAMILIARI E AGGREGATI
PARTENZA DA ROMA E MILANO
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Cat. I 1/2/3
Cat. I4/E1
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Cat. B1/2/3
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Cabina Doppia Interna
Euro 1.790,00
Cabina Doppia Interna o Esterna senza vista Euro 1.880,00
Cabina Doppia Esterna con finestra
Euro 2.080,00
Cabina Doppia Esterna con balcone
Euro 2.270,00
3°/4° Letto Adulto – riduzione
- 25%
3°/4° Letto Ragazzi fino a 18 anni
(pagano solo volo + tasse portuali + quote servizio).
Quota a richiesta
Supplemento Cabina Singola
+ 35%
Supplemento partenza da altri aeroporti
Euro 100,00
Tasse Portuali
INCLUSE
Mance a bordo e quote Servizio
INCLUSE
INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA
19 GIORNI CON LA
“COSTA DELIZIOSA”
Partenza in aereo
da Roma e Milano
3 aprile 2011
SEGRETERIA GENERALE ANLA
TEL.
06.86321128
Doc. ok:Layout 1 28/09/10 10:37 Pagina 1
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