Congo - Progetti - DIOCESI di Padova

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La regione dei Grandi
Laghi comprende la
Repubblica Democratica
del Congo (Congo RD), il
Ruanda, il Burundi e
l’Uganda, tutti paesi a
ridosso dei Grandi Laghi
dell’Africa centrale
(Alberto, Eduardo, Kivu e
Tanganika). Integrano
l’area anche la Tanzania
e il Kenya
I progetti
delle grandi potenze
sulla regione
GUERRE E GENOCIDI
S
Loris Cattani,
missionario saveriano
originario
di Alfonsine (Ra),
ha lavorato
in Congo RD.
Attualmente
cura la newsletter
“Rete di Pace per
il Congo”.
18
Missione Oggi | gennaio 2012
i tratta di una regione tormentata da conflitti
senza fine, tra cui il genocidio ruandese del
1994 e le due guerre del Congo RD, del 19961997 e del 1998-2002. Le vittime si calcolano
in milioni. Massacri generalizzati e sistematici
di popolazioni civili, lo stupro praticato come
arma da guerra, migliaia di bambini soldato arruolati per uccidere, lunghe colonne di rifugiati
e sfollati, villaggi incendiati, campi devastati
sono aspetti diversi di un unico grande dramma
umano. Al centro del conflitto il Congo RD.
Varie le cause. Nel periodo della “guerra
fredda” tra Stati Uniti e Unione Sovietica, il regime dittatoriale di Mobutu Sese Seko difese gli
LORIS CATTANI
interessi dell’Europa Occidentale e degli Usa,
impedendo l’espansione del comunismo sovietico in Africa. Con la caduta del Muro di Berlino,
nel 1989, e con il conseguente declino dell’Urss,
la politica internazionale nei confronti della regione dei Grandi Laghi africani ha assunto una
nuova dimensione.
L’ESPANSIONE ANGLO-AMERICANA
Congo RD, Burundi e Ruanda, in quanto ex
colonie belghe, appartenevano all’area francofona. L’Uganda, invece, in quanto ex protettorato britannico, apparteneva all’area anglofona,
insieme a Tanzania e Kenya (Africa Orientale).
Stati Uniti e Inghilterra hanno approfittato della
dossier
caduta del Muro di Berlino per espandere la
loro influenza verso i paesi francofoni dell’Africa Centrale, soprattutto il Congo RD. L’hanno fatto consegnando questi paesi nelle
mani di tre uomini di loro fiducia: Yoweri Kaguta Museveni in Uganda (1986), Paul Kagame
in Ruanda (1994) e Laurent Désiré Kabila in
Congo RD (1997), spiazzando, di fatto, la Francia. Uno dei grandi obiettivi dell’operazione era
il controllo del commercio dei minerali. Il
Congo RD è, infatti, definito come uno “scandalo geologico”, nel senso che è un paese ricchissimo di risorse naturali (cassiterite, coltan,
oro, diamanti, tungsteno, petrolio, legname,
ecc.). Gli Stati Uniti ne erano a conoscenza sin
dagli anni ‘40, quando, proprio dal Congo, importarono l’uranio usato per la fabbricazione
della bomba atomica sganciata su Hiroshima e
Nagasaki, in Giappone.
Rapporto Mapping un anno dopo
Difficile processare
i mandanti
I
LE GUERRE DEL COLTAN
Il rapido sviluppo dell’informatica negli anni
’90 richiedeva nuove risorse. Il coltan si rivelò
un minerale imprescindibile per la fabbricazione
dei condensatori dei cellulari e computer. Se ne
trova in gran quantità in Brasile e Australia, ma
le miniere si trovano in profondità. Nel Congo
RD, invece, il coltan è accessibile in superficie,
in miniere a cielo aperto. La sua estrazione risulta, quindi, più rapida e meno costosa. Iniziò
così una frenetica corsa verso il coltan e, con
essa, anche una serie di guerre per il controllo
delle miniere. Sotto copertura di pseudo ribellioni congolesi, fomentate per la difesa della minoranza etnica tutsi, l’esercito ruandese ha più
l 1° ottobre 2010, l’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani
pubblicava il “Rapporto Mapping” sui gravi crimini commessi nella
Repubblica Democratica del Congo (Congo RD) dal 1993 al 2003, cioè
negli ultimi anni del potere di Mobutu.
In 581 pagine, il rapporto presenta oltre 600 casi di massacri commessi
contro i rifugiati hutu ruandesi e la popolazione civile congolese.
Secondo il Rapporto, è necessario che i mandanti e gli esecutori dei
crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimini di genocidio rendano conto dei loro atti davanti alla giustizia e propone, tra altre possibilità, la creazione di tribunali specializzati misti (con la presenza
temporanea di personale internazionale) in seno al sistema giudiziario
congolese. All’inizio di agosto 2011, il Ministro congolese della Giustizia, Emmanuel Luzolo
Bambi, ha presentato in
Parlamento un disegno di
legge sulla creazione di
“Tribunali Speciali”, per
esaminare tutti i casi relativi ai crimini di guerra
e contro l’umanità commessi dal 1990, tuttavia
respinto in Senato il 22
agosto. Secondo i senatori, l’integrazione di magistrati stranieri in seno
ad una giurisdizione nazionale, con il pretesto di
garantire l’efficacia e l’inIn 581 pagine,
dipendenza della giustiil rapporto presenta
zia, sembra essere una
oltre 600 casi di
confessione di fallimento
massacri commessi
da parte del governo concontro i rifugiati hutu
golese stesso che doruandesi e la
vrebbe, invece, riabilitare
popolazione civile
i tribunali ordinari già
esistenti, rafforzare i tricongolese
bunali di pace e migliorare le condizioni di lavoro dei magistrati. Dietro la decisione del Senato, si cela ovviamente il tentativo di assicurare
la più totale impunità a personalità politiche e militari ancora in esercizio e implicate nei crimini denunciati dal Rapporto dell’Onu. Le Associazioni per la difesa dei diritti umani, hanno chiesto al Governo di
rivedere il progetto di legge e ripresentarlo ancora in Parlamento per
l’approvazione. (l.c.)
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Cronologia
1970 Inizio di un regime a partito unico, il Movimento popolare della rivoluzione (Mpr)
1885 Fondazione dello Stato indipendente del
Congo (Eic), proprietà personale del re
belga Leopoldo II
1971 Mobutu decreta il ritorno ai valori africani. Il Congo diventa Zaïre
1907 L’Eic diventa colonia del Belgio
1991 Conferenza nazionale sovrana (Cns) per
organizzare una transizione verso la democrazia
1960 (Giugno) Indipendenza della Repubblica
del Congo
(Luglio) Secessione del Katanga e intervento militare delle Nazioni Unite. Il presidente Kasavubu destituisce il primo
ministro Patrice Lumumba
1961 (Gennaio) Lumumba è assassinato
1963 Fine della secessione del Katanga
1964 Ribellione di Pierre Mulele
1965 (Novembre) Colpo di stato militare del
generale Mobutu
Il Ruanda non
vuole
assolutamente
rinunciare ai
profitti
derivanti dalle
risorse
minerarie
congolesi che
rappresentano
una buona
parte del
suo Pil
A pag. 18:
miniera artigianale
in Congo RD.
A pag. 19:
miniere di coltan
in Congo RD;
il ministro congolese
della giustizia,
Emmanuel Luzolo
Bambi.
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Le truppe ruandesi (Apr), burundesi
(Fab) e dell’Afdl attaccano i campi dei rifugiati hutu ruandesi e avanzano verso
Kinshasa
La guerra è finanziata mediante lo sfruttamento illegale delle risorse minerarie
del Kivu
1990 Inizio del pluralismo politico
1994 Arrivo di 1,5 milioni di rifugiati hutu
ruandesi nel Kivu, in seguito al conflitto
ruandese: guerra civile, genocidio e vittoria del Fronte patriottico ruandese
(Fpr)
1997 (17 maggio) La coalizione Afdl-Apr-Fab
arriva a Kinshasa. Laurent Désiré Kabila
diventa presidente della Repubblica Democratica del Congo (Congo RD)
1998 (Agosto) Inizio della seconda guerra congolese
1996 Inizio della prima guerra congolese. Nasce l’Alleanza delle forze democratiche
per la liberazione (Afdl); pseudo ribellione dei Banyamulenghe appoggiata dal
Ruanda
Truppe ruandesi e ugandesi invadono il
Congo RD e appoggiano la creazione di
due movimenti ribelli: il Raggruppamento
congolese per la democrazia (Rcd), filo
ruandese e il Movimento per la libera-
volte invaso il territorio congolese con il pretesto
di disarmare e rimpatriare i rifugiati hutu accusati
di aver partecipato al genocidio del 1994. Tuttavia, il vero obiettivo era quello di partecipare al
commercio illegale dei minerali congolesi, già
intrapreso dalle multinazionali occidentali.
UN GRANDE MERCATO COMUNE
Herman Cohen, ex sotto-segretario di Stato
americano per gli Affari africani, in un articolo
pubblicato sul New York Times il 15 dicembre
2008, affermava che, dopo aver controllato le
province del Kivu per 12 anni, il Ruanda non
vuole assolutamente rinunciare ai profitti derivanti dalle risorse minerarie congolesi che rappresentano una buona parte del suo Pil. Nello
stesso tempo, però, Cohen riconosce che il governo congolese ha il diritto di usufruire delle
proprie risorse minerarie e di esercitarne il controllo a favore del suo popolo.
Cohen propone dunque un progetto di mercato comune tra Congo RD, Ruanda, Burundi,
Uganda, Kenya e Tanzania. Questo accordo autorizzerebbe la libera circolazione delle persone
e dei beni e garantirebbe alle imprese ruandesi
l’accesso alle risorse minerarie e forestali congolesi. Le materie prime continuerebbero ad essere esportate verso l’Occidente via Ruanda.
L’unico cambiamento sarebbe che le società mi-
Congo RD
Superficie: 2.344.858 km2
Popolazione: 66.020.400 (stima 2009)
Gruppi etnici: luba (18%), kongo (16.1), mongo (13.5),
rwanda (10.3), azande (6.1), bangingale (5.8), altri (30.2)
Lingua: francese (ufficiale), kikongo, kiswahili, kituba,
lingala
Religione: cattolici (41%), protestanti (36.1), altri cristiani
(13.4), religione tradizionale africana (10,7), musulmani
(1.4), altri (1.9)
Analfabeti: 33.4%
Spesa per l’istruzione: n.d.
Mortalità infantile: 125.8 per mille (2008) [Italia 3 per
mille]
Speranza di vita: 46.2 (M), 49.4 (F) (2009)
Spesa per la sanità: 1.2% PIL
Indice di sviluppo umano: 0,389 (176° posto su 181)
Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2011.
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zione del Congo (Mlc), filo ugandese. Kabila è sostenuto dai suoi alleati (Angola,
Zimbabwe, Namibia, Ciad)
2004 (Maggio) La città di Bukavu è presa, per pochi giorni, da militari dissidenti filo-ruandesi, Laurent Nkunda e Jules Mutebutsi
Si intensifica il commercio illegale delle
risorse minerarie del Congo RD, esportate
via Ruanda
2005 (Dicembre) Approvazione con referendum della nuova costituzione della Terza
Repubblica
2001 (16 gennaio) Laurent Désiré Kabila è assassinato. Gli succede il figlio Joseph Kabila
2006 (29 ottobre) Joseph Kabila è eletto presidente
2002 Accordi di pace con Ruanda e Uganda e
ritiro parziale delle truppe straniere
Dialogo inter-congolese e accordo politico per un ’equa condivisione del potere
tra governo congolese, Rcd, Mlc e opposizione politica
2003 Creazione di un governo di unità nazionale di transizione. Joseph Kabila è designato presidente della Repubblica
2007 (Agosto) Il generale dissidente Laurent
Nkunda innesca nuove ostilità nel Nord Kivu
2008 (Gennaio) La conferenza di pace di Goma
si conclude con un atto di impegno da
parte di gruppi armati del Nord e Sud
Kivu per una cessazione delle ostilità
(Agosto) Ripresa dei combattimenti nel
Nord Kivu da parte del Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp) di
Laurent Nkunda
nerarie, incluse le ruandesi, dovrebbero pagare
imposte e tasse al governo congolese. Questo
sarebbe l’unico vantaggio per il Congo RD.
UNITÀ DI VEDUTE FRANCIA-USA
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Il “piano” Cohen mira, quindi, a consolidare
l’egemonia economica e commerciale del
Ruanda e dell’Uganda sull’Est del Congo RD,
per incrementare il traffico commerciale dei
paesi anglofoni dell’est, particolarmente Kenya
e Tanzania che si affacciano sull’Oceano in-
2009 (20 gennaio-25 febbraio) Truppe ruandesi partecipano all’operazione militare
“Umoja Wetu” contro le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr)
(22 gennaio) Nkunda è arrestato in
Ruanda
(2 marzo) Inizia l’offensiva Kimia II contro
le Fdlr. Il Cndp prende il controllo delle
miniere a scapito delle Fdlr
(23 marzo) Accordo finale tra il Governo
congolese e il Cndp, integrato nell’esercito nazionale, polizia e amministrazione
locale
(31 Dicembre) Fine dell’operazione militare Kimia II, a causa dei molti danni collaterali
2010 (1 gennaio) Inizio della nuova operazione
militare “Amani Leo”, contro le Fdlr
diano. Inoltre, Cohen afferma che il Ruanda ha
bisogno anche di uno spazio più vasto su cui
collocare una popolazione demograficamente
molto densa. Egli fa quindi notare che una libera
circolazione delle persone permetterebbe ai
paesi ad alta densità demografica, fra cui Ruanda
e Burundi, di ridurre la propria popolazione e,
nello stesso tempo, di fornire una mano d’opera
necessaria a Congo RD e Tanzania. La proposta
di Cohen sembra preoccuparsi degli interessi del
Ruanda più che del diritto del Congo RD di usufruire delle proprie ricchezze.
In questo senso, il 16 gennaio 2009, anche
il presidente Nicolas Sarkozy, in un incontro
all’Eliseo con gli ambasciatori accreditati a Parigi, ha affrontando la situazione dei Grandi Laghi, presentando il Ruanda come un paese caratterizzato da una demografia dinamica e una
superficie limitata e il Congo RD, invece, come
un paese caratterizzato da un’immensa superficie e da una scadente gestione delle sue risorse
naturali. Secondo il presidente francese, la soluzione del conflitto congolese dipende da un
dialogo tra i due paesi, Ruanda e Congo RD, su
come condividere lo spazio e le ricchezze. Cohen e Sarkozy affermano, dunque, che la soluzione dei conflitti nella regione dei Grandi Laghi passa necessariamente attraverso la condivisione delle risorse naturali e il commercio
transfrontaliero tra i paesi dei Grandi Laghi.
PER SAPERNE DI PIÙ
Adam Hochschild
Gli spettri del Congo
Re Leopoldo II
del Belgio e l’olocausto
dimenticato
Rizzoli, Milano 2001
pp. 430 - € 21,60
Due allevatori
banyamulenghe.
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EAC (East African Community)
La Comunità dell’Africa Orientale
(EAC) è un’organizzazione
intergovernativa della quale fanno
parte Kenya, Uganda, Tanzania,
Ruanda e Burundi, con sede ad
Arusha (Tanzania).
Il Trattato di costituzione è stato
firmato nel 1999 ed è entrato in
vigore il 7 luglio 2000. Ruanda e
Burundi hanno aderito nel 2007.
La finalità è quella di ampliare e
approfondire la cooperazione tra
gli Stati membri nei settori
politico, economico e sociale per
migliorare la qualità della vita
delle popolazioni.
CEPGL (Communauté Économique des
Pays des Grand Lacs)
La Comunità Economica dei Paesi
dei Grandi Laghi è una suborganizzazione regionale
costituitasi nel 1976 e formata da
tre stati: Burundi, CongoRD e
Ruanda. L’obiettivo è di assicurare
la sicurezza degli Stati membri, di
favorire la creazione e lo sviluppo
del commercio, la libera
circolazione delle persone e dei
beni, di istituire una stretta
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Le organizzazioni
regionali
di cooperazione
collaborazione nei campi della vita
politica, economica e sociale.
CIRGL (Conférence Internationale sur
la Région des Grands Lacs)
La CIRGL è stata istituita
congiuntamente dal Segretariato
dell’Onu e dell’Unione africana a
Nairobi (Kenya) nel 2000. Gli Stati
membri sono: Angola, Burundi,
Centrafrica, Congo, Congo RD,
Kenya, Uganda, Ruanda, Sudan,
Tanzania e Zambia.
Nel 2004, a Dar es Salaam
(Tanzania), è stata adottata la
Dichiarazione sulla pace, sicurezza
e sviluppo nella regione dei Grandi
Laghi, con la volontà politica di
affrontare le cause profonde dei
conflitti e degli ostacoli allo
sviluppo di un approccio regionale
e innovativo dei problemi.
Tuttavia, questa logica serve solo a legittimare
e legalizzare il saccheggio delle ricchezze del
Congo RD e contribuisce a cancellare la memoria dei 5,4 milioni di congolesi morti a causa
di tale saccheggio.
ALLA LUCE DEL SOLE
Miniera artigianale
in Congo RD.
Il presidente
Joseph Kabila.
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Missione Oggi | gennaio 2012
In primo luogo, legittimare il saccheggio
delle ricchezze del Congo RD è riconoscere che
il Ruanda, l’Uganda e le multinazionali occidentali possono continuare a sfruttarne le ricchezze
impunemente. Attraverso il commercio transfrontaliero, le operazioni che finora si facevano
di notte, possono avvenire anche in pieno giorno.
Kigali e Kampala continuano ad essere le piattaforme e le vie attraverso cui i minerali che grondano sangue congolese possono essere venduti,
senza alcun ostacolo, agli acquirenti occidentali
e orientali. Le multinazionali occidentali hanno
già previsto l’istituzione, a Kigali, di una borsa
internazionale delle risorse minerarie, anche se
la produzione mineraria del Ruanda è alquanto
limitata. Da dove proverranno dunque tali prodotti minerari se non dal Congo RD?
Inoltre, il rafforzamento delle organizzazioni
regionali, come la Comunità economica dei
paesi dei Grandi Laghi (Cepgl) e la Conferenza
internazionale regionale dei Grandi Laghi
(Cirgl), quadri istituzionali di un nuovo “mercato comune” regionale, servirà solamente a legalizzare formalmente il saccheggio delle materie prime congolesi.
“BALCANIZZARE” IL CONGO?
Infine, la priorità data alle organizzazioni regionali (Cepgl e Cirgl) è una strategia per porre
in secondo piano
l’esistenza degli stati
attuali (Ruanda, Burundi, Uganda, e soprattutto Congo RD),
al fine di cancellare
le pagine dolorose
della storia congolese e assicurare, in
tal modo, l’impunità
delle multinazionali
coinvolte nello sfruttamento illegale delle risorse minerarie del Congo RD. In questa situazione, sono molti i congolesi che sospettano
un complotto secondo il quale le grandi potenze
straniere starebbero cercando di mantenere il
loro paese nella violenza e nel sottosviluppo, indebolendo l’autorità dello Stato, minando l’unità
e la sovranità nazionale, chissà, per dividerlo in
piccoli Stati satelliti, al fine di facilitare l’accesso alle vaste riserve minerarie.
Altri affermano addirittura che gli Stati Uniti,
insieme alle altre potenze straniere, sarebbero
disposti a “balcanizzare” il Congo RD, appoggiando il Ruanda nei suoi tentativi di annettere
il Kivu e di monopolizzarne il commercio delle
risorse minerarie.
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