la dia sequestra beni per 10 milioni di euro a imprenditori

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la dia sequestra beni per 10 milioni di euro a imprenditori
D IREZIONE I NVESTIGATIVA A NTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
CAMORRA: LA DIA SEQUESTRA BENI PER 10 MILIONI DI EURO A
IMPRENDITORI NAPOLETANI CONTIGUI AI CLAN DEL QUARTIERE SANITÀ
Nella mattinata odierna il Centro Operativo D.I.A. di Napoli ha eseguito un
provvedimento di sequestro di beni emesso dal Tribunale di Napoli - Sezione Misure di
Prevenzione - nei confronti dei fratelli CANDURRO, Giuseppe e Vincenzo, appartenenti,
in qualità di “intranei”, al sodalizio criminoso del “Clan MISSO”, gruppo camorristico
radicato ed egemone nel quartiere Sanità di Napoli.
Le indagini hanno preso spunto dall’analisi di operazioni finanziarie sospette che hanno
indotto gli investigatori ad approfondire la posizione patrimoniale di due soggetti che sono
risultati storicamente legati al clan camorristico operante nel rione Sanità.
Dalle accurate investigazioni esperite, avvalorate anche da una Rogatoria Internazionale
presso Istituti Bancari Elvetici, i CANDURRO sono risultati a pieno titolo esponenti di
vertice del sodalizio criminoso (capeggiato da MISSI Giuseppe, figura storica del gruppo
camorristico “MISSO”) che non solo risulta aver occupato militarmente e controllato la vita
e l’organizzazione sociale del quartiere Sanità, ma è stato anche uno dei più importanti
gruppi camorristici della città, in quanto, a partire dagli anni ’80 e fino al 2000, ha
determinato le strategie e gli assetti criminali di Napoli.
In particolare, Vincenzo Candurro, detto “Enzo 'o barbiere”, titolare in origine di una
barberia in via Anticaglia (nel centro storico di Napoli) e poi diventato il cassiere e
uomo di fiducia del boss, è stato condannato per il delitto previsto dall’art. 416 bis c.p., in
quanto facente parte di una associazione per delinquere di tipo camorristico - promossa
da MISSI Giuseppe.
Il fratello Giuseppe, invece, è indiziato per il delitto previsto dall’art. 648 ter c.p., per
avere impiegato in attività economiche denaro di provenienza delittuosa, riconducibile
alle attività criminali realizzate dal clan MISSO.
All’esito degli accertamenti patrimoniali effettuati, la proposta di applicazione della misura
di prevenzione patrimoniale avanzata dal Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio FERLA,
è stata accolta dal Tribunale di Napoli che ha emesso il provvedimento di sequestro,
finalizzato alla confisca, di n. 21 unità immobiliari, n. 8 società, n. 1 rivendita di
tabacchi e valori bollati (sita nella provincia di Salerno), n. 20 tra autoveicoli e
motoveicoli, n. 47 depositi bancari e n. 11 polizze assicurative, per un valore di oltre 10
milioni di euro.
Napoli, 14 giugno 2016
DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Divisione Gabinetto
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