1 - Lungarno

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1 - Lungarno
N° 0
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SETTEMBRE
OTTOBRE
2012
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Sommario
N° 0 • SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
pag. 4 | memorabilia
Radiohead + Sparklehorse
di gabriele giustini
Editoriale
di Matilde Sereni
pag. 6 | futuro
una nuova sede per IED Firenze
pag. 9 | novanta
wilco
di marco mannucci
pag. 10 | ottanta
europe
di riccardo ventrella
speciale
Radiohead - Parco delle Cascine
23 Settembre 2012
pag. 15 | serie
fino all’ultima puntata
di giustina terenzi
pag. 16 | pennelli
francis bacon
di elena magini
pag. 18 | sipario
isola
di tommaso chimenti
pag. 19
pag. 20
parole
suoni
di sara loddo
di leonardo cianfanelli
pag. 23 | matite
La tête de la bête
di simone giuliani
“Le conversazioni dal parrucchiere
sono la prova inconfutabile che le teste
servono per i capelli”
Vero, ma solo perché ai tempi di Kraus
non c’era Lungarno da sfogliare tra un
taglio ed una messa in piega.
L’idea bizzarra nasce qualche anno fa
nella mente di un gruppo di ragazzi
troppo stanchi e sognatori per avere
la testa sulle spalle. All’estero va alla
grande, lo hanno visto con i loro occhi.
“Pensi che a Firenze possa funzionare?”
“Impossibile.”
“Perfetto, facciamolo.”
Un mensile di arte e cultura a Firenze.
Gratuito.
Un lasciapassare per musica, cinema,
mostre, spettacoli teatrali e tutto quello
che la culla di Dante ha da offrire.
Un mezzo, un gioco, uno scambio, una
possibilità.
E allora eccoci qui, dopo lungo tempo,
riunioni interminabili e peripezie
burocratiche inenarrabili, Lungarno
vede finalmente la luce. Speriamo solo
la bolletta non sia troppo alta.
Perché il cartaceo nell’era del digitale?
Be’, per qualcuno sarà il piacere delle
mani che sfogliano i numeri; per
altri, gli occhi che si perdono nei
dettagli; per altri ancora, magari solo
la banale comodità di attaccare sul
frigo la pagina del concerto da non
dimenticare.
Per me perché, dai, con un tablet non
puoi coprirti i capelli quando la pioggia
ti coglie all’improvviso.
Buona prima lettura.
In attesa di registrazione presso il Tribunale di Firenze
N. 0 SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it
Editore
Associazione Culturale Lungarno
Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze
P.I. 06286260481
Progetto grafico / Editor testi
Samuele Formiconi
Direttore Responsabile
Marco Mannucci
Hanno collaborato
Jacopo Lietti, Gabriele Giustini, Riccardo
Ventrella, Giustina Terenzi, Elena Magini,
Tommaso Chimenti, Sara Loddo, Valentina
Ermini, Simone Giuliani.
Direttore Editoriale
Matilde Sereni
in copertina:
artwork di
Legno - Brutta grafica & serigrafia.
Caporedattore
Leonardo Cianfanelli
Stampa
Nuova Cesat Coop - Firenze
Nessuna parte di questo periodico può
essere riprodotta senza l’autorizzazione
scritta dei proprietari. La direzione non si
assume alcuna responsabilità per marchi,
foto e slogan usati dagli inserzionisti, né
per cambiamenti di date, luoghi e orari
degli eventi segnalati.
4
memorabilia
di gabriele giustini
Radiohead
+ Sparklehorse
30 Ottobre 1997
Palazzetto dello Sport di Firenze
E
ra da poco uscito “Ok Computer”. Lipperlì il disco piacque,
molto, ma ebbe una digestione un po’ più lunga rispetto ai
precedenti “Pablo Honey” e “The Bends”. Qualcosa già stava cambiando ed
il pubblico iniziava ad accorgersene.
Ma a quei tempi, le televisioni musicali,
avevano un loro perché e riuscivano ad
essere molto influenti grazie alle rotazione
massicce dei video. Prima, o lo trovavi lì, o
non lo trovavi. Quindi capitava di trascorrere i pomeriggi di studio con la tv accesa,
su MTV o TMC2 (Videomusic era già scomparsa?) in attesa di ‘Karma Police’, ‘No Surprise’, ‘Climbing up the walls’ o, soprattutto,
‘Paranoid Android’. Risultato, quattro singoli (ma nel disco c’era tanto altro) da paura ed il non veder l’ora di vederli dal vivo.
Non per sembrare nostalgici più del dovuto, ma quando si ha ventanni l’attesa per
un concerto, diventa l’attesa di un evento.
E lo si inizia ad immaginare e pregustare
giorni prima. Anche perché, sempre capitolo nostalgia e poi la chiudiam qui, prima
mica c’era youtube. Nessuno più o meno
aveva idea di quello che avrebbe vissuto.
Quindi, Radiohead, disco che già si stava
rivelando come lavoro importantissimo,
attesa sopra i livelli di guardia. In precedenza, la band, si era fermata già a Firenze,
alla Flog per “Pablo Honey”, e al Tenax per
“The Bends”. Ma era già grassa se all’epoca ci mandavano fuori per una pizza al
David. Adesso la direzione è quella del
Palazzetto dello Sport. Si molla il motorino
nei paraggi, cambio voucher e biglietto in
mano. Felicità da ventenni. Non si riusciva ad andare giù e si rimase sugli spalti.
Non eravamo proprio navigati e la confidenza di buttarsi giù nella mischia ancora
non c’era. Gruppo spalla. Non vogliamo
certo fare i saputelli ma davvero, in apertura c’era Sparklehorse. E si conosceva a
menadito “Vivadixiesubmarinetransmissionplot”, c’era ‘Hammering the cramps’
e tante altre ghiottonerie. Ovviamente
Mark Linkous c’entrava poco o nulla in
quella situazione. Ma lo ricordiamo con
piacere ed una punta d’orgoglio. Avremo
la fortuna di vederlo poco prima della sua
scomparsa, ben più maturi noi, a Bologna.
In tutta onestà non ricordiamo come venne accolto il Linkous, ma se più o meno il
trattamento fu quello riservato ai poveri
Low molti anni più tardi al piazzale, te-
miamo non benissimo. I fan dei Radiohead cominciavano già ad essere moltissimi, con tutti
i pro e contro del caso. Entrano Yorke e soci.
L’atmosfera, oh quella sì che la ricordiamo, era
elettrizzante. La rete ci aiuta a ricostruire la scaletta.
IL PEZZO
Paranoid Android è al 256º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo la rivista Rolling
Stone. Il titolo della canzone si riferisce a Marvin, l’androide depresso e sconsolato (Marvin,
the paranoid android), personaggio della “Guida
galattica per gli autostoppisti” dello scrittore inglese Douglas Adams. Il video è stato creato dal
disegnatore svedese Magnus Carlsson, al quale
non è stato mandato il testo della canzone per
non esserne influenzato.
Dicevamo, inizio elettrizzante. Beh, se vi scriviamo che partirono con ‘Airbag’, ‘Karma Police’ (ma come, il singolone - vedi sopra - ultratrasmesso, già ce lo sparate?), ‘The Bends? ed
‘Exit Music (for a Film)’, non vi pare che fosse
una roba pazzesca. Ci si sciolse subito e si iniziò anche a muovere leggermente la testa, in
su e giù, tipo Beavis and Butthead. Tempo di
riprendersi qualche minuto, e poco dopo, arrivò un terzetto di brani da stendere chiunque:
‘Climbing up the Walls’ (per chi scrive, uno dei
ricordi più vividi di quella sera), ‘Creep’ e ‘My
Iron Lung’. In un batter d’occhio eravamo quasi
a metà concerto. Ovviamente ci fu molto “Ok
Computer”, ma trovarono spazio anche “Pablo
Honey” e “The Bends”, e ci mancherebbe. In
ogni caso, quello che si stava percependo, era
quello di partecipare ad un momento importante. Non fraintendiamoci, all’epoca nessuno
si sarebbe mai immaginato un “Kid A” ed un
“Amnesiac”, di lì a poco.
Ma quello che avevamo
di fronte non era il solito
gruppo ‘alternativo’. C’era
altro e lo si sentiva benissimo. Il concerto, ahinoi,
Il nome “Radiohead” è nato da un consiglio del
scorreva
velocissimo.
produttore. Suggerì infatti alla band di cambiaContavamo quante canre il nome “On A Friday” poiché poteva portare
zoni avessero già suonato
confusione dal momento che il gruppo era ore, ahia, eravamo alla 14.
mai solito suonare il martedì. La scelta cadde
Eravamo a buon punto,
quindi su Radiohead, nome preso spunto da
pensammo. Ma poi parun brano dei Talking Heads (Radio Head) contì ‘Just’ e smettemmo di
tenuto nell’album The True Stories.
contare. Poi la doppietta
‘Paranoid Android’/’Fake
Plastic Trees’, e neanche ci ricordavamo come ci si chiamava. Ne
volevamo ancora un paio, ingordi. Non potevano certo uscire
senza fare ‘High and Dry’. E infatti, arrivò. Qui ci si dette un tono.
Nel senso, se conoscevi ‘High & Dry’ eri un fan (almeno) della seconda ora, mica come quei pivelli (detto da un paio di ventenni...)
che sbavavano solo per ‘Karma Police’. Bah, vuoi mettere.
Ma c’era poco da scherzare, il concerto stava terminando, per
davvero. L’onore toccò a ‘Street spirit (fade out)’. Finisce sempre
così, sedotti e abbandonati. Prima di uscire, maglia ricordo. Da
quanto eravamo ingenui e sprovveduti, ovviamente nessuno conosceva la differenza fra il merchandise ufficiale ed il taroccone.
Sottointeso che sì fini fuori, beh costavano meno. Ancor più sottointeso che quella maglia ce la siamo messi una volta. Quella
dopo, la stessa t-shirt, oltre ad aver preso un colore assurdo, ormai aveva la funzione di reggiseno. Non sappiamo dire se l’amore
fra i Radiohead e Firenze, sia nato in quel momento. Fra chi scrive
e i Radiohead, sicuramente sì.
IL NOME
5
IL DISCO
Ok Computer ha venduto ad oggi
più di 4 milioni e mezzo di copie ed
è il primo album autoprodotto dalla
band. Ok Computer è stato inoltre il
primo album di debutto al primo posto nelle classifiche inglesi.
Sulla cover dell’EP Airbag/How
am I driving? è riportato il numero
1426148550. Era un numero di telefono inglese al quale rispondeva una
voce registrata: “Hello?”, era quella di
Thom Yorke. I fan potevano addirittura lasciare un messaggio, alcuni dei
quali sarebbero poi stati utilizzati per
lavori successivi.
6
futuro
La scuola che crea i mestieri e le professioni
e dialoga con il territorio
una nuova sede
per IED Firenze
Dopo 4 anni di corsi ed attività sul territorio, IED - Istituto Europeo di Design
allargherà la propria sede a Firenze. Il
network internazionale di formazione e
ricerca in design, moda, comunicazione
visiva e management delle imprese creative troverà casa, a partire dal prossimo
settembre in via Bufalini. Si tratta di uno
stabile di 2.400 metri quadri con 14 aule,
4 laboratori computer/progettuali, 1
biblioteca, 1 centro stampa 3D, 2 spazi
espositivi, 1 aula conferenze di 140 metri
quadri, uffici e luoghi di studio.
Lo IED è nato a Milano nel 1966. Oggi è
un network internazionale in continua
espansione con nove sedi in Italia, Spagna e Brasile. La sede di Firenze è nata
nell’ottobre del 2008, inserita all’interno
del chiostro seicentesco di Santa Maria
Maggiore, nel complesso della Casa della
Creatività. In tre anni ha accolto e diplomato oltre 400 studenti.
La nuova sede offrirà corsi triennali post
diploma, serali ed estivi, di specializzazione e master.
Nell’ambito della comunicazione web,
verranno attivate collaborazioni con
blogger e professionisti di fama mondiale, che terranno lezioni virtuali in aula.
Accanto allo staff didattico ed accademico, saranno oltre 100 i docenti messi a
disposizione dalla scuola.
L’attività Formativa includerà:
Corsi Triennali
Marketing territoriale, strategie per il
turismo, enogastronomia e alto artigianato, nato in collaborazione con importanti distretti toscani e alcune aziende
tra cui il Consorzio del Chianti Classico
Comunicazione pubblicitaria, un percorso dedicato a chi vuole lavorare nella
pubblicità e nella comunicazione, in collaborazione con Gold
Interior design, in collaborazione con
Giulio Tanini e Ottagono
Fashion communication (Inglese), nato
per creare figure in grado di sviluppare comunicazione digitale e web per le
aziende di moda, in collaborazione con
Luisa Via Roma.
Corsi di Aggiornamento e Specializzazione in orario Serale
Progettazione di eventi culturali, in collaborazione con VideoMinuto e LiveOn
di Nozze di Figaro.
Grafica per la Comunicazione, corso in
collaborazione con i migliori studi di grafica toscani.
Arredamento creativo, corso di specializzazione per il design di prodotto.
Web Communication e Social Media,
corso di specializzazione nell’ambito della grafica e comunicazione web.
Corsi Master e di Formazione Avanzata
Graphic design (Inglese).
Fashion events and PR (Inglese).
Arts managment (Inglese).
Marketing territoriale (Italiano) in collaborazione con Alice Tv.
Master in Light Design (Italiano).
Completano l’offerta formativa i corsi
Estivi in collaborazione con l’Accademia
Galli di Como, Palazzo Spinelli di Firenze
e la Scuola del Cuoio di Firenze, e i corsi
‘Semester abroad’ per studenti americani ed anglosassoni, soprattutto nel campo della moda e del design.
Per quanto riguarda la grafica applicata
all’editoria e al web, IED Firenze si sta
affermando come una delle scuole più
importanti del centro Italia, grazie ad
14 aule, 4 laboratori e nuovi spazi per centinaia di studenti
un corpo docenti di altissimo livello (Andrea Rauch, Gianni Sinni, Kid Studio, Stefano Rovai e molti altri) e a collaborazioni
importanti con Wired Italia. Nell’ambito del
Design, IED Firenze intende creare un punto di contatto fra le pratiche dell’artigianato
e la progettazione attraverso corsi legati
sia al prodotto che al management. Per attivare questo percorso verranno sviluppati
progetti europei e collaborazioni con altri
distretti artigianali italiani.
“Lo sviluppo della sede fiorentina dello IED
è per noi ragione di grande soddisfazione”,
commenta Felice Morelli, AD Gruppo IED
“Carattere distintivo del sistema formativo
IED è la capacità di unire il mondo della formazione con quello del lavoro, quindi con
chi possiede le competenze necessarie per
trasformare l’idea in un prodotto riconoscibile e di successo nel mondo e soprattutto
con chi opera sul territorio dal punto di vi-
sta produttivo. Questo ha consentito a IED
di diventare anche nel territorio fiorentino e
toscano un punto di riferimento nel campo
della formazione tanto, da poter crescere
con una più ampia sede, accogliere nuovi
studenti da formare alla cultura e al sistema
del design, facendo di Firenze un’altra location strategica per lo sviluppo e la valorizzazione dell’intero network”.
“IED Firenze ha la vocazione ad unire le
pratiche secolari che stanno alla base del
tessuto produttivo toscano e le nuove tecnologie, da qui leitmotiv della scuola: Alta
tecnologia ed Alto artigianato” spiega Aldo
Colonetti, Coordinatore Advisory Board
IED Italia. “Il significato fondamentale dello
sviluppo dello IED in un territorio straordinario come quello toscano è fondato sulla
ripresa delle tradizioni artigianali, senza alcuna nostalgia, facendole dialogare e parlare, all’interno della filiera, attraverso tutti
MARK LANEGAN BAND
WITH CREATURE WITH THE ATOM BRAIN
DUKE GARWCOD & LYENN
30 NOVEMBRE 2012 - VIPER THEATRE, FIRENZE
RACCONTACI IL TUO CONCERTO DEI RADIOHEAD E
MANDALO A [email protected] ENTRO IL 10
OTTOBRE 2012.
L’AUTRICE/AUTORE DEL PIÙ ORIGINALE SARÀ OSPITE DI
LUNGARNO AL CONCERTO DI MARK LANEGAN BAND.
quei saperi culturali e disciplinari che hanno fatto dello IED una esperienza unica in
Italia e nel mondo. In quest’ottica si stanno
avviando insieme all’Ente Cassa di Risparmio una serie di collaborazioni coi territori
di Impruneta, Colle Val D’Elsa, Quarrata,
Carrara, Prato, Santa Croce, territori di grandissima tradizione artigianale, dove il sapere si insedia là dove si lavora e si produce”.
Da oltre quarant’anni l’Istituto Europeo di
Design opera nel campo della formazione
e della ricerca nelle discipline del design,
della moda, delle arti visive e della comunicazione. Oggi è un Network Internazionale
in continua espansione, con Sedi a Milano,
Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari,
Madrid, Barcellona e San Paolo del Brasile,
che organizza Corsi Triennali post-diploma,
Corsi di Aggiornamento e Formazione Permanente, Corsi di Formazione Avanzata e
Master post-laurea.
www.ied.it
Interior Design
Crediti: 180 | Partenza:
ottobre 2012 | Durata: 3 anni |
Lingua: Italiano
L’Interior Designer si occupa
della progettazione in diversi
ambiti: primo fra tutti è l’ambito
abitativo domestico, poi vi sono
gli spazi pubblici, dai non-luoghi di transito (aeroporti, porti,
stazioni), ai luoghi pubblici di
servizi (banche, uffici postali,
ospedali, scuole, spazi e allestimenti museali); poi i luoghi del
consumo (negozi, bar, hotel) e
infine gli spazi aperti (piazze,
cortili e spazi per il gioco).
Durante il percorso formativo
lo studente acquisisce tutti gli
strumenti che servono a gestire e a generare un progetto,
dall’acquisizione delle basi metodologiche legate al processo
creativo alla capacità di presentare e argomentare correttamente i propri progetti.
Il piano di studi prevede inoltre
le discipline culturali, sociologiche, economiche e tecniche che
aiutano a intervenire in contesti
nuovi avanzando soluzioni inedite e originali.
Marketing Territoriale
Enogastronomia, turismo e
alto artigianato.
Crediti: 180 | Partenza:
ottobre 2012 | Durata: 3 anni |
Lingua: Italiano
Il corso in Marketing Internazionale per il territorio forma una
figura professionale di grande
flessibilità in grado di affrontare
le sfide di modernizzazione,
internazionalizzazione e innovazione delle imprese che
compongono il tessuto imprenditoriale italiano.
I diplomati potranno operare in
aziende turistiche del ricettivo e
dell’incoming, svolgere attività
di consulenti per enti pubblici,
privati ed imprese che, a vario
titolo, si occupano di promozione in ambito internazionale nei
settori turismo/enogastronomia/alto artigianato in quanto
saranno in grado di gestire le
relazioni coi clienti internazionali, valutare le potenzialità future
e scegliere e gestire i canali
commerciali sui diversi mercati,
interloquire con competenza
linguistica con i partner esteri.
Comunicazione
Pubblicitaria
Crediti: 180 | Partenza:
ottobre 2012 | Durata: 3 anni |
Lingua: Italiano
Il corso in Comunicazione Pubblicitaria forma professionisti
della comunicazione creativa in
grado di mettere in connessione
il mondo dei consumi con una
realtà sociale in fluido divenire.
Si formano quindi profili professionali che saranno i futuri
responsabili della strategia
creativa: professionisti capaci
di interpretare creativamente
gli obiettivi di una azienda, in
grado di trasformare i concetti
in immagini, forme e suoni,
determinando i contenuti del
messaggio di uno spot televisivo, di un annuncio stampa, di
un’affissione, di un evento, di un
viral e del web.
Product design
Partenza: gennaio 2013
Durata: 3 anni
Lingua: Italiano
Il corso di Product Designer
forma una figura professionale
in grado di occuparsi dell’ideazione e della progettazione di
prodotti per il sistema industriale. Questa figura professionale
possiede il ruolo di veicolatore
dell’innovazione sotto tutti i
profili: creativo, estetico, sociale
e tecnologico. Il suo compito è
infatti comprendere e anticipare
le esigenze del mercato, mediarle con le intenzioni aziendali e
tradurle in un progetto concreto
da realizzare su scala industriale.
La sua cultura progettuale deve
essere trasversale, coprendo
aspetti teorici e competenze
tecniche più specifiche. Il percorso formativo permette di
sviluppare conoscenze teoriche
e pratiche del sistema industriale, degli strumenti tecnologici,
dei processi produttivi e dei
materiali e avvicina lo studente
al confronto con le imprese e
con il mercato.
Master in Marketing
Territoriale_Strategie
per il Turismo e
l’Enogastronomia
Master in Light Design
Partenza: aprile 2012
Durata: 220 ore
Lingua: Italiano
Il master in lighting design proposto da IED in collaborazione
con la Lighting Academy della
Fondazione Targetti, ha l’obiettivo di fornire tutte le competenze necessarie per imparare
a progettare la luce, intesa sia
come fattore scientifico e tecnologico sia come formidabile
strumento espressivo. Il lighting
designer è ormai divenuto una
figura chiave nella progettazione di interni ed esterni: è il
professionista a cui gli studi di
architettura, le grandi aziende,
le amministrazioni pubbliche
e i conservatori del patrimonio
artistico fanno riferimento per
assicurarsi una regia illuminotecnica corretta, efficace, sostenibile e capace di valorizzare le
peculiarità di qualsiasi contesto,
sia esso un’abitazione, un museo, un ufficio, una catena di
negozi, un edificio storico, un’infrastruttura o un’intera città.
(Seconda edizione)
Partenza: marzo/aprile 2013
Durata: 7 mesi
Lingua: Italiano
Il corso in Marketing Internazionale per il territorio forma una
figura professionale di grande
fessibilità in grado di affrontare
le sfide di modernizzazione,
internazionalizzazione e innovazione delle imprese che
compongono il tessuto imprenditoriale italiano. I diplomati nel
Corso di Marketing Internazionale per il territorio, potranno
operare in aziende turistiche del
ricettivo e dell’incoming, svolgere attività di consulenti per
enti pubblici e imprese che si
occupano di promozione in ambito internazionale nei settori
turismo/ enogastronomia/ alto
artigianato. Saranno in grado
di gestire le relazioni coi clienti
internazionali, valutare le potenzialità future dei diversi mercati,
scegliere i canali commerciali,
interloquire con i partner esteri,
sempre esercitando nel rispetto
delle responsabilità ambientali,
sociali ed etiche.
novanta
9
di marco mannucci
Wilco
11 Ottobre
Teatro ObiHall
L’ultima volta a Firenze fu sul finire
del 2009, in un Teatro della Pergola
sold-out da settimane. L’album da
presentare era il controverso “Wilco
(the album)”, e l’aristocratica cornice
ispirò non poco Jeff Tweedy e compagni, sempre nel segno di un alt-folk
sospeso tra la lezione country di Woody Guthrie ed i nuovi orizzonti delle
scene indie. Un concerto rimasto impresso nella memoria di tanti fan.
Più che giustificata quindi l’attesa per
il ritorno della band di Chicago, stavolta nel più capiente Obihall. È anche in questo caso c’è un nuovo lavoro da far ascoltare, “The Whole Love”.
Si tratta del primo album pubblicato
con la propria etichetta, la dBpm Records. Dodici brani intrisi di atmosfe-
re riflessive, come nelle ballate acustiche “Open Mind”, “Red Rising Lung”
e “Black Moon”, ma senza rinunciare
alla fertile vena sperimentale – “Art
of Almost” e “I Might”, il singolo presentato al Solid Sound festival – dove
a venire a galla è un suono bizzarro,
rumorista e distorto.
In studio come dal vivo la band si cimenta con chitarre, tastiere, sintetizzatori, Mellotron, percussioni e tanti
altri strumenti. Il tutto accompagnato dai testi provocatori e perspicaci
tipici di Jeff Tweedy.
Giovedì 11 ottobre - ore 21,30
ObiHall (ex Saschall)
Lungarno Aldo Moro - Firenze
Info www.lenozzedifigaro.it
Biglietto 25 euro + d.p.
10 ottanta
di riccardo ventrella
Europe
25 Ottobre - Teatro ObiHall
1986: già declinava lo splendente fulgore del pop di
quei magici anni, attenuato dal naturale alternarsi
dei cicli musicali, dal primo offuscarsi della fama dei
gruppi di maggior traino come Duran e Spandau,
e paradossalmente da quella “presa di coscienza
sociale” che erano stati i vari Live Aid sparsi per il
mondo. Di quel mondo fatto di vestiti sgargianti,
sintetizzatori, ritmi sfrenati e acconciature rutilanti
in breve sarebbe rimasto solo il ricordo. Ma nel 1986
ancora qualche episodio memorabile doveva giungere, magari dal nord dell’Europa sotto forma di riff
di tastiera e un video destinati a permanere indelebili negli ascoltatori di qualsiasi credo.
The Final Countdown è il compendio dei mezzi che
ogni canzone destinata ad esser ricordata ha in
momenti diversi adoperato: l’intro solenne, il riff
appunto, le sonorità roboanti, il basso in sedicesimi, il drumming sostenuto, lo spettacolare solo di
chitarra; e poi il testo che occhieggia Space Oddity
ma anche la fobia nucleare allora molto di moda,
il video dal vivo, i capelli nel vento della lacca. Per
qualche tempo il cantante Joey Tempest sostituì
con il suo fascino tipicamente nordico Simon Le Bon
Photo: Fredrick Etoall @ www.europetheband.com
e Tony Hadley sui muri delle camere delle fanciulle.
Questo sublime episodio kitsch ha il valore di un sigillo definitivo allo spirito di quel tempo, anche nel
suo essere espressione di un genere probabilmente
inesistente ma che tenderemmo a definire hard &
heavy, eppure in grado di rimanere come frammento di memoria collettiva. Gli Europe nel 1986 erano
già una band abbastanza navigata, con un paio di
Lp alle spalle, una fama già arrivata fuori dai confini
della Svezia e influenze come quelle di UFO e Scorpions. Tra quel momento e i giorni nostri una serie
di ottimi dischi (anche se nessuno ha mai toccato i
galattici livelli di vendita di The Final Countdown),
l’addio del chitarrista John Norum, la separazione e
la clamorosa reunion la notte del passaggio al nuovo millennio con un leggendario live in una inedita
line-up a due chitarre e ancora dischi fino al recentissimo Bag of Bones. Il nuovo tour farà tappa a Firenze, e sarà bello rivedere Joakim Larsson in arte Joey
Tempest, John Norum, John Levén, Mic Michaeli e
Ian Haugland saltare sul palco: anche per quel frammento di memoria senza tempo che chi c’era e chi
non c’era conosce col nome di The Final Countdown.
domenica
23
settembre
PARCO DELLE CASCINE, FIRENZE
Apertura cancelli ore 17 - inizio concerto ore 21
OPENING SET - CARIBOU ore 20
area ConCerto area ConCerto
area
ConCerto
Ippodromo Ippodromo
Le Mulina Le Mulina
area
ConCerto
Piazz
Kenn
o
InGreSSo W.a.S.t.e.
InGreSSo W.a.S.t.e.
dISabIlI dISabIlI
InFopoInt InFopoIn
InGreSSo InGreSSo
SerVIZI IGIenICI
SerVIZI IGIenICI
prImo SoCCorSo
prImo SoCCorSo
InGreSSo dISabIlI
InGreSSo dISabIlI
rIStoraZIone
rIStoraZIone
merChandISInG
merChandISInG
parCheGGIoparCheG
parCheGGIoparCheG
dISabIlI dISabIlI
CaSSa
CaSSa
pa l C
pa l C
o
area ConCerto
area ConCerto
zale
nedy
nt
GGIo
GGIo
domenICa
23 Settembre
domenICa
23 Settembre
2012 2012
FIrenZeFIrenZe
parCoCaSCIne
delle CaSCIne
parCo delle
A11
A11
A1
A1
Rifredi
Rifredi
1
1
di Marte Campo di Marte
PortaCampo
al
Prato
Porta al
Prato
FI-PI-LI
FI-PI-LI
Area Concerto
Area Concerto
2
Statuto
Statuto
3
4
2
5
Firenze
SMN
P
3
6
4
7
5
Firenze Rovezzano
SMN
7
P
Rovezzano
6
Piazzale
Kennedy
A1
Ippodromo Ippodromo
Le Cascine Le Cascine
A1
Cascine Olmi Cascine Olmi
Stazione Leopolda
Stazione Leopolda
Paolo Uccello Paolo Uccello
parCheGGIoparCheGGIo
bICIClette bICIClette
tramVIa tramVIa
perCorSo dIperCorSo
InGreSSodI InGreSSo
al ConCertoal ConCerto
l’area delle
del parco
dellesarà
Cascine
tutta l’areatutta
del parco
Cascine
chiusasarà chiusa
ad eccezione
veicoli autorizzati
al trafficoaladtraffico
eccezione
dei veicolidei
autorizzati
atafcon
e veicoli
con disabili
tagliando disabili
ataf e veicoli
tagliando
COME ARRIVARE
TRAMVIA
Linea T1 (Alamanni Stazione  Villa Costanza)
DIREZIONE SCANDICCI - Fermate CASCINE (Olmi) o PAOLO UCCELLO (Arno)
ULTIMA CORSA da CASCINE (Olmi) ore 01:35 • ULTIMA CORSA da PAOLO UCCELLO (Arno) ore 01:36
DIREZIONE FIRENZE - Fermate PAOLO UCCELLO (Arno) o CASCINE (Olmi)
ULTIMA CORSA da PAOLO UCCELLO (Arno) ore 01:16 • ULTIMA CORSA da CASCINE (Olmi) ore 01:18
Il 23 settembre
i possessori del
biglietto per il
concerto viaggiano
gratuitamente sulle
linee ataf&Li-nea
e tram
AUTOBUS
Linea 17b, Verga-Stazione SMN Scalette-Boito, Fermata PIAZZA PUCCINI
Dalle 06:25 frequenza ogni 60’ circa
Linea 17c, Verga-Stazione SMN Scalette-Kennedy, Fermata LE CASCINE
Dalle 06:05 frequenza ogni 60’ circa
Linea 30f, Stazione SMN Via Alamanni-Piazza Puccini-Campi Bisenzio Galilei, Fermata PIAZZA PUCCINI
Dalle 05:10 frequenza ogni 40’ circa
Linea 35, Stazione SMN Via Alamanni-Piazza Puccini-Indicatore, Fermata PIAZZA PUCCINI
Dalle ore 06:00 frequenza ogni 30’
NUMERI UTILI
Questura - 055 49 771
Polizia stradale - 055 506 81
Polizia Municipale emergenze - 055 32 85
Ufficio informazioni turistiche - 055 212245
ATAF Infoline - 800 424500
Radiotaxi Co.Ta.Fi - 055 4390
Noleggio auto con conducente - 055 019 5917
Polizia ferroviaria - 055 211 012
Polizia Municipale pronto intervento - 055 238 33 33
Call Center Comune di Firenze - 055 055
ATP Firenze - 055 23320
Radiotaxi So.co.ta - 055 4242
Sms taxi - 334 6622550 (scrivere VIA e NUM. CIVICO)
Car sharing Firenze - 055 241618
PARCHEGGIO MOTORINI Via Tartini (Piazza Puccini)
In sintonia con l’etica della band, la produzione consiglia l’utilizzo dei mezzi pubblici e/o
ecologici. L’intera area dell’evento sarà dotata di postazioni per la raccolta differenziata dei
rifiuti. Si prega di rispettare l’ambiente.
Un evento
Partner Istituzionali
Partner principale
Partner
Una produzione
REALITY BITES
EVENTI E CONCERTI A FIRENZE
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EVENTI E CONCERTI A FIRENZE
D
ove sono? - Numero 2: Nel Villaggio. - Numero 6: Cosa volete?
- Numero 2: Informazioni. - Numero 6: Da che parte state? - Numero
2: Non posso dirlo. Vogliamo informazioni.
Informazioni. Informazioni. - Numero 6: Non
ne avrete! - Numero 2: Le avremo, con le buone o con le cattive. - Numero 6: Chi è lei? - Numero 2: Il nuovo Numero 2. - Numero 6: Chi
è il Numero 1? - Numero 2: Lei è il Numero
6. - Numero 6: Io non sono un numero! Sono
un uomo libero!
Era il 1967 e sulla tv britannica veniva trasmessa una serie televisiva destinata a diventare un “Cult” per tutto l’immaginario
televisivo a venire. Si trattava de Il Prigioniero prima serie tv di genere fantapolitico,
creata ed interpretata da Patrick McGooan
nei panni di un ex agente segreto britannico al servizio di Sua Maestà che per motivi
che rimarranno ignoti per tutte le puntate si
troverà di fatto imprigionato in uno strambo
villaggio, in un luogo geografico indefinito,
privato del suo stesso nome di battesimo ed
etichettato semplicemente come Numero 6.
Tutto questo raccontato con un linguaggio
serie 15
di giustina terenzi
avrà modo di snocciolare la celebre frase “I
am not a number - I am a free man!!!” (per
non parlare di The Truman Show che, di fatto,
deve tutto a questo illustre antenato).
Era il 1967! Pieno boom televisivo. Le serie
tv (in Italia si parlava ancora di “sceneggiati”) stavano prendendo il sopravvento: spie,
sceriffi, uomini di frontiera dei primi del 900
cominciavano a tenere incollati milioni di
spettatori in alcuni casi creando veri e propri scenari cult che hanno segnato l’infanzia
e l’immaginario di molti, diventando quasi
“gente di famiglia” pronti a scandire orari e
giornate del dopo scuola. Diciamolo un altro modo di vivere le giornate e di sopravvivere alla propria infanzia! Da allora ne abbiamo viste tante. Abbiamo vissuto gli anni
‘50 attraverso gli occhi dei ‘70 con Fonzie e
tutta la combriccola di Happy Days, abbiamo
esplorato le vastità degli spazi intergalattici
con Star Trek, siamo entrati nelle stazioni di
polizia con Chips e Hill Street Blues, ci siamo
appassionati a personaggi strambi dagli
impermeabili sgualciti come il Tenente Colombo o a poliziotti burberi con il lecca lecca
perennemente in bocca come Kojak, abbiamo sognato di sgominare i cattivi a colpi di
balsamo come le Charlie’s Angels, e siamo
stati traghettati nei super colorati anni 80
grazie a serie tv come Il mio amico Harnold,
Super Car o l’improponibile eroe in calzamaglia Ralph Super Maxi Eroe. Eppure qualcosa è cambiato. Soprattutto negli ultimi 10
anni. Serie tv non più solo come semplice
intrattenimento casalingo, da consumare
velocemente durante i pasti o durante un
momento di noia. Ma serie Tv come “Evento”.
Magari collettivo. Da viversi come momento
irrinunciabile, atteso in un giorno ben preciso della settimana. E magari da condividere,
attraverso forum, blog (oggi social network)
con altre migliaia di persone.
To be continued...
fino all’ultima
puntata
televisivo assolutamente innovativo (per i
tempi) nella lunga sequenza introduttiva,
che immergeva immediatamente il telespettatore nel mood del telefilm con l’indimenticabile e formidabile scambio di battute con
cui abbiamo iniziato l’articolo.
Per la prima volta in televisione venivano
affrontati temi “scomodi” come il controllo
mentale, la manipolazione dei sogni e della
memoria, l’invasione della privacy tramite le
nuove tecnologie, l’uso e la sperimentazione di droghe allucinogene e le torture psicologiche attraverso trame surreali, innovative
e dal forte impatto iconico.
Tanto forte da rimanere nella memoria collettiva futura (di spettatori che all’epoca
nemmeno erano nati) grazie alla continua
citazione nelle serie televisive successive
con continui ed espliciti omaggi al linguaggio fortemente caratterizzato (il termine
“Ossequi” presente ne Il Prigioniero verrà utilizzato più volte nelle serie tv degli anni 70,
80 ma anche elementi tipici della
narrazione come la sfera Rover) o parodie piuttosto
recenti viste anche ne
I Simpson, dove Homer
La complicata vita
degli appassionati di TV seriale
16 pennelli
di elena magini
Francis Bacon
e la condizione esistenziale
nell’arte contemporanea
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze
5 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013
“F
rancis Bacon e la condizione
esistenziale nell’arte contemporanea” vede la collaborazione tra il CCC Strozzina e la Dublin City Gallery The Hugh Lane di Dublino,
che nel 1998 ha rilevato e aperto al pubblico
lo studio londinese di Francis Bacon (Irlanda,
1909).
La mostra si propone di favorire un dialogo
e una comparazione tra l’opera del maestro
irlandese e cinque artisti contemporanei,
Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Arcangelo
Sassolino, Chiharu Shiota e Annegret Soltau.
Questi, eterogenei per linguaggi e finalità
espressive, condividono con la ricerca di
Bacon la predisposizione ad una riflessione
sull’individuo in chiave esistenzialista.
Il nucleo di opere dell’artista irlandese è affiancato da materiali appartenenti al suo
archivio personale: fotografie, compendi
medici e riproduzioni di dipinti costituiscono una suggestione visiva che Bacon ha
ripetutamente manipolato e riconfigurato
nelle proprie opere, al fine di proporre una
rappresentazione simbolica del soggetto e
dell’atroce condizione umana.
Nelle video animazioni di Nathalie Djurberg
(Svezia, 1978) vengono rappresentati scenari
surreali dove personaggi costruiti in argilla e
plastilina compiono azioni spesso violente o
dalla valenza erotica. Le tematiche ambigue
e dissacranti e la particolare manipolazione
della materia, tramite disfacimento e deformazione, suggeriscono una riflessione sulle
molteplici pulsioni umane, quali desiderio,
sessualità, vulnerabilità, paura.
Adrian Ghenie (Romania, 1977), condivide
con Bacon la stessa predisposizione alla
manipolazione pittorica in chiave metaforica e al sincretismo di immagini. Nei suoi
lavori l’artista rappresenta sia personaggi
desunti da immagini connesse alla propria
sfera personale sia emblematici della società
contemporanea, aggredendo e disgregando i soggetti con sgocciolature e colate di
pittura.
Chiharu Shiota (Giappone, 1972) ha progettato per gli spazi della Strozzina un’installazione site specific monumentale e effimera,
costituita da una rete di fili neri e oggetti
d’uso quotidiano. La particolare configurazione dello spazio ne favorisce una nuova
esperienza, permeata da reminiscenze connesse al valore simbolico degli oggetti.
La ricerca di Arcangelo Sassolino (Italia,
1967) mira alla rappresentazione della caducità della materia attraverso complessi meccanismi che esplorano processi naturali e in-
dustriali. Le sue opere sono macchine nelle
quali agiscono forze estreme e distruttive
che disvelano il procedimento di creazione
attraverso la traccia compiuta dall’energia
sulla materia.
Nei photo sewing -“ritratti fotografici cuciti”di Annegret Soltau (Germania, 1946) frammenti di volti sono percorsi da sottili fili neri
a richiamare cuciture e ferite, proponendo
una riflessione sui temi del corpo e dell’identità femminile tramite un’azione simbolica e
pervasiva.
Gli artisti chiamati a dialogare con l’opera di
Bacon non si situano strettamente nell’alveo
di una tradizione pittorica che si rifà all’artista irlandese, ma conducono un lavoro
personale e autonomo che vi si relaziona
per l’adesione a tematiche connesse all’individuo e al suo rapporto con la collettività,
attraverso una molteplicità di approcci e
suggestioni.
Crediti foto:
Francis Bacon, Seated Figure, 1974, olio e pastello su tela, 198 x 147,5
cm, Collezione privata.
© The Estate of Francis Bacon. All rights reserved. By SIAE, Roma and
DACS, London 2012
18 sipario
di tommaso chimenti
Isola
N
essun uomo è un’isola. Magma ancestrale sospeso come
un atollo tra la galleggiante
“Tempesta”
shakespeariana,
rintocchi da “Per chi suona la campana”
di Hemingway. Nessuno si salva da solo.
L’isola è lo scoglio. Sa di Ulisse, profuma
di profughi e migranti, è approdo, rifugio,
riparo. È la Lampedusa degli scafisti, la Cipro della Venere di Botticelli, sono i pirati
ed i tesori nascosti. “Isola” è la nuova produzione del Teatro Metastasio. Il regista
è Paolo Magelli, direttore dello Stabile
della Toscana di stanza appunto a Prato, il
drammaturgo è quel Tommaso Santi autore in questi anni, tra le altre opere, della Trilogia della Fatica che comprendeva
“Stracci”, “Fiasco” e “Quando la montagna
era davvero alta”. Una lunga tenitura, segno e sintomo di fiducia nelle parole di
Santi, dal 6 al 28 ottobre all’interno dello
spazio del Teatro Fabbricone, passaggio
di consegne tra la conclusione della rassegna “Contemporanea” fino all’inizio della
stagione ufficiale. Naufraghi e una deriva,
reale o metaforica. I riferimenti, soprattutto letterari, si sprecano: Robinson Crusoe
bussa forte, Peter Pan arriva subito dietro.
6-28 Ottobre
Teatro Metastasio - Prato
Cinematografici con “Cast away” oppure
la fiction cult americana “Lost”. Ma anche
il cartoon “Madagascar” oppure il famigerato “Titanic”, per non scordarci la tragedia della Costa Crociere al Giglio con il
comandante Schettino diventato motivo
di derisione, se ce ne fosse stato ulteriore
bisogno, dell’orgoglio tricolore nel mondo. Sette naufraghi (in scena i collaudati
ed esperti Andrea Bacci, Valentina Banci,
Monica Bauco, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio
Mascagni) in un gommone scivolano, gorgogliano e traballano fino ad un isolotto:
“Il teatro per me è un grande gioco dove
fantasia, realtà e metafora si confondono,
perdono i loro contorni – spiega l’autore
del testo – sette dispersi dopo che la loro
nave lussuosa da crociera è affondata. Prima su una scialuppa, poi s’imbattono su
un’isola. È un incontro casuale, il loro. È il
racconto dello smarrimento, della perdita dei punti di riferimento, della grande
paura di ritrovarsi in una situazione complessa, pericolosa, incontrollabile ed ingestibile come questa. L’isola sembra un’illusione, un miraggio al quale aggrapparsi,
dove ci possa essere una qualche forma di
salvezza”. Inquietudine e speranza. Anche
Daniel Pennac, in questi mesi ha provato al
Funaro, struttura teatrale pistoiese, lavora
sul concetto di isola, facendo riferimento
all’ammasso di cumuli di rifiuti solidi che
vorticano grazie alle correnti sotto l’India,
chiamato appunto, per la mole mastodontica e la grandezza spaventosa che va sempre via via aumentando di massa, il sesto
continente. “L’embrione di quest’idea mi è
venuta davanti alle continue immagini e
filmati di naufraghi africani che tentano di
arrivare in Europa in condizioni disperate.
Mi sono immaginato come potesse reagire
un gruppo di occidentali, mediamente benestanti”. La scena, costruita ed ideata da
Lorenzo Banci, è un’isola fatta di rifiuti, di
scarti, che pare una torta triste e squallida,
di quelle con troppa glassa colorata sopra,
di quelle che si squagliano presto. I sette,
numero biblico e magico, cinque passeggeri, un macchinista del transatlantico e
una cantante, non si rendono conto del
tempo che è trascorso: “Credo che niente
come una barchetta alla deriva tra i flutti
possa riassumere e rappresentare nella
miglior maniera possibile il disorientamento della nostra epoca”.
Parole
19
di sara loddo
FRANCESCO TARGHETTA
“Perciò veniamo bene nelle
fotografie”
248 pp – 19,90 € - Isbn Edizioni – 2012
Uno stile che richiama l’immaginario da spiaggia deturpata di Vasco Brondi, con protagonisti
“oppressi/ dall’eccesso di scolarizzazione/ [...]
dall’avere/ trent’anni e apparire più giovani/ calzando t-shirt a righe orizzontali” e che vivono una
vita incompiuta, in cui conoscono “le vite reciproche/ dai post sui social network, misurando/ sulla
lunghezza dei silenzi/ il rispettivo tasso di disperazione”. “Perciò veniamo bene nelle fotografie” è
un romanzo generazionale che parla ai trentenni
e quarantenni di oggi, bloccati tra foto di famiglia,
solitudini insanabili, infiniti ricordi d’infanzia e una
precarietà che avvolge tutto e tutti, senza lasciare
via d’uscita. Scritto in versi come i poemi, l’esordio
di Targhetta si allontana dall’antico modello, prediligendo le sensazioni e gli stati emozionali alle
avventure, proprio perché nella vita dei protagonisti non accade niente: “non si muove nessuno,/
qua,/ perciò veniamo bene/ nelle fotografie”.
IVAN CAROZZI
“Macao”
Ebook - 0,99 € - Feltrinelli – 2012
Macao è stato un fenomeno culturale, di occupazione e di protesta unico nel suo genere. Un’opera
di risveglio delle coscienze milanesi portata avanti
dal collettivo dei “Lavoratori dell’arte”, che, partendo dal web per arrivare ai 32 piani della Torre Galfa
- edificio di proprietà di Ligresti abbandonato da
circa 10 anni - ha posto l’attenzione sulla speculazione edilizia, sulla precarietà del mondo culturale e sull’esigenza di restituire le risorse inutilizzate
alla collettività. Avendo partecipato ai 10 giorni di
Macao - dal corteo della mattina del 5 maggio fino
allo sgombero - Ivan Carozzi ce ne offre un racconto puntuale, dotato di quella poesia che soltanto
i sogni più puri riescono ad avere. Ma proprio
come i sogni, troppo spesso incompatibili con la
vita vissuta, anche Macao appare legato a una dimensione ideale, fatta di buone intenzioni e dalla
“monumentale magia architettonica del luogo”,
dove ognuno “in quei dieci giorni, si era ritrovato
puntualmente a voltare lo sguardo sul paretone
di vetro, fino a quell’aereo trentaduesimo piano”.
CLASSIQUE C’EST CHIC
ANTONIO TABUCCHI “Sostiene Pereira”
216 pp. – 7,50 € - Feltrinelli – 1996
Ambientato negli anni Trenta, in un Portogallo gradualmente travolto dall’ascesa
di Salazar e dalla deriva fascista europea, il romanzo di Tabucchi narra le gesta del
Dott. Pereira, pingue e abitudinario giornalista culturale del giornale pomeridiano
“Lisboa”, la cui esistenza viene sconvolta dall’incontro con il giovane Monteiro Rossi. Arruolato come autore di necrologi, Monteiro Rossi, assieme alla sua intrigante fidanzata Marta,
aprirà gli occhi di Pereira sulla realtà e sul mondo della resistenza. Una lezione sempre attuale sul coraggio e sulla coscienza politica, racchiusa nell’opera forse più nota dello scrittore italiano scomparso
nel marzo di quest’anno, che aveva scelto il Portogallo come patria di adozione.
20
Suoni
di leonardo cianfanelli
CAT POWER
“Sun”
TAME IMPALA
“Lonerism”
Matador/SELF
Modular/AUDIOGLOBE
Cat Power è un’artista che si fa voler bene. Chan
Marshall, questo il suo vero nome, nonostante
una vita di eccessi spesso culminati in esibizioni
imbarazzanti ed il gossip che la circondava per la
storia con l’attore Giovanni Ribisi da poco finita,
ha saputo nel tempo tenere alto il livello del suo
cantautorato, evolvendo con esso. “Sun”, nono
lavoro in studio che arriva quattro anni dopo la
raccolta di cover “Jukebox” e sei dall’ultimo album
di inediti “The Greatest”, manifesta un’evidente voglia di rinnovamento, confermata anche a livello
personale dal radicale cambio di look dell’affascinante quarantenne. Con una metà dei Cassius in
cabina di regia, Cat Power registra un album spiazzante, dalla forte matrice sintetica a tratti quasi
dance, che riporta alla mente mostri sacri anni ‘80
quali Depeche Mode e David Bowie. Un disco che
farà storcere la bocca ai fan più conservatori, ma
che conferma l’enorme talento della cantautrice
americana che ha scomodato addirittura mr. Iggy
Pop per la traccia conclusiva.
Cavalcando l’enorme onda mediatica venuta fuori
dal debutto “Innerspeaker” targato 2010, i quattro giovani australiani Tame Impala arrivano alla
resa dei conti, la fatidica seconda prova chiamata
“Lonerism”. Tenendo le distanze dall’affascinante quanto nociva etichetta “hypster” inaspettatamente incollatasi sulla band, i Tame Impala
continuano quel recupero di suoni vintage che
potrebbe essere considerato modaiolo, se non
fosse fatto con una capacità compositiva davvero
invidiabile e matura. E’ facile perdersi nel microcosmo di “Lonerism” dove, tra oceani di psichedelia
colorata e ritmi sincopati, fanno capolino i Beatles
e i Pink Floyd su tutti, ma anche Love e Yes. Incredibile la varietà di scenari onirici che si susseguono spesso sovrapponendosi, bagliori opachi creati da melodie di synth, chitarre e voci alterate e
distorte da effetti di ogni genere. Esame superato
a pieni voti anche per la versione live, almeno per
il sottoscritto.
CLASSIQUE C’EST CHIC
WILCO “Yankee Hotel Foxtrot”
Nonesuch
Scelta (quasi) obbligata per inaugurare questa rubrica che celebra dischi “classici”, o considerati tali, è il quarto lavoro in studio degli WILCO, una delle formazioni
americane più seminali degli ultimi tempi, impegnata in un atteso concerto al Teatro Obihall di Firenze
giovedì 11 Ottobre. Con “Yankee Hotel Foxtrot”, nato da una gestazione difficile che costrinse la band
a cambiare etichetta, Jeff Tweedy e soci compiono il grande salto, snocciolando undici gemme lontane da ogni classificazione, meticolosamente studiate anche nelle loro uscite più rumorose e dilatate.
Coadiuvati da Jim O’Rourke al mixer, gli WILCO concepiscono un capolavoro dove poter facilmente
rintracciare canzoni ormai diventate classici, picchi altissimi che scuotono l’anima.
Settembre
17 lun
24 lun
18 mar
25 mar
E poi?
• Notte Bianca della Moda
VOGUE Firenze
• Joe Americain & the Arno
Cico’s Circolo Aurora Firenze
19 mer
• Vision Divine Hard Rock Cafè
Firenze
20 gio
• Selton Let’s Bridge
Montecatini Terme
• Wine Town Firenze
• David Schnitter Blackmail
Jazz Club Rignano Sull’Arno
21 ven
• Patrizia Laquidara Festival
One Town Firenze
• Wine Town Firenze
22 sab
• Martinicca Boison Rock un
Monte - Montespertoli
• Anni Trenta Palazzo Strozzi
• Wine Town Firenze
• USA INVASION Viper Theatre
Firenze
23 dom
• Radiohead Parco delle
Cascine Firenze
26 mer
• Leatherzone 2012 Fortezza
da Basso Firenze
27 gio
• Iggy Pop Piazza della
Repubblica Firenze
28 ven
• Quartiere Tamburi Piazza
Sant’Agostino Arezzo
• Osservazione della Natura in
Stato di Quiete Museo Marino
Marini Firenze
• Todd Terje Luogo Segreto Fi
29 sab
• Gochag Askarov - Mugham
d’Azerbaijan Auditorium Flog,
Firenze
• Classic album “Live” - The
dark side of the moon Viper
Theatre Firenze
30 dom
• Massimo Barzagli
“Grandezza naturale” Centro
Luigi Pecci Prato
illustrazione di Valentina Ermini
Ottobre
01 lun
08 lun
15 lun
22 lun
29 lun
02 mar
09 mar
16 mar
23 mar
30 mar
• Tr_Playlist #15/Vienna
Limonaia Di Villa Strozzi
Firenze
03 mer
• Red Bull Flying Bach World
Tour Teatro Della Pergola
Firenze
04 gio
• Internet Festival Pisa
• Massimo Ranieri Nuovo Teatro
Verdi Montecatini Terme
05 ven
• Internet Festival Pisa
• Noel Gallagher’s High Flying
Birds Oihall Firenze
• Il Cile Viper Theatre Firenze
• Francis Bacon Strozzina
Firenze
06 sab
• Internet Festival Pisa
• Stadio Estra Forum Prato
• Isola Teatro Metastasio Prato
• Inaugurazione GLUE Firenze
• Florence Art Festival Firenze
07 dom
• Internet Festival Pisa
• The Glitch Experience
Limonaia Di Villa Strozzi
Firenze
10 mer
• Caratteri da Collezione
Palazzo Panciatichi Firenze
17 mer
• Inaugurazione nuova sede
IED
• Singing in Place Museo
Marino Marini
• Rock Contest GLUE Firenze
11 gio
• Wilco Obihall Firenze
12 ven
• Inaugurazione stagione
Teatro Rifredi Firenze
• Festival delle Generazioni
Firenze
• Werner GLUE Firenze
13 sab
• Above the Tree & The E-Side Teatro C Livorno
24 mer
• Boris Vian. La vita è come un
dente... con i MARTINICCA
BOISON GLUE Firenze
• Coveri Story Auditorium
Camera Di Commercio (FI)
18 gio
• Teatro delle ombre di Bali + I
Wayan Wija Auditorium Flog,
Firenze
• Rock Contest GLUE Firenze
19 ven
• Teatro delle ombre di Bali + I
Wayan Wija Auditorium Flog,
Firenze
• Girless and Orphans GLUE
Firenze
• White Hills Ex-fila Firenze
20 sab
• Maria Antonietta Stazione
Leopolda Pisa
• Wassily Kandinsky Palazzo
Blu Pisa
• Festival delle Generazioni
Firenze
• Atom Tm - Crescendo Odeon
Firenze
• Festival Oltrarno Atelier
CanGo Cantieri Goldonetta
14 dom
21 dom
25 gio
31 mer
Faust Fest Empoli (FI)
E poi?
• Europe Obihall Firenze
• Così è (Se vi pare) Michele
Placido Teatro Verdi
• Rock Contest GLUE Firenze
• Florence Queer Festival
Cinema Odeon
26 ven
• Tutto per bene Teatro della
Pergola Firenze
• Hollowblue + live painting di
Zerocalcare GLUE Firenze
• Necessariamente Auditorium
Flog Firenze
27 sab
• Gatti Mezzi Obihall Firenze
Tito & Tarantula The Cage
Theatre Livorno
• Hariprasad Chaurasia (India)
Auditorium Flog Firenze
• Rufus DJ Tabasco
28 dom
• Anthony Braxton Teatro
Metastasio Prato
• Festival delle Generazioni
Firenze
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e seguici su www.lungarnofirenze.it
La tête de la bête
di simone giuliani
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