Ilaria Occhini: la storia di una grande attrice
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Ilaria Occhini: la storia di una grande attrice
Carlo Cigna e Mauro Sasdelli * Ilaria Occhini: la storia di una grande attrice La signora Ilaria Occhini ci onora della sua presenza nel nostro Rotary Club, di cui è socia onoraria, e pertanto abbiamo voluto dedicarle una serata per ripercorrere insieme la sua splendida carriera artistica. Cercheremo di sintetizzare aspetti e momenti significativi di un'artista e signora del teatro, del cinema e della televisione, che ha saputo interpretare con raffinato talento personaggi legati sia alla tradizione letteraria, che alla quotidianità dell'esistenza. L'arte drammatica l'ha affascinata fin da bambina; sappiamo che si prestava ad allestire piccole rappresentazioni in casa per i parenti e per gli amici di famiglia, una famiglia indubbiamente di notevole spessore culturale: il padre Barna, scrittore e critico, i nonni ambedue famosi, Giovanni Papini e, almeno per noi aretini, Pier Lodovico Occhini. Il suo debutto nel mondo dello spettacolo avvenne giovanissima nel 1953, con il film “Terza liceo” di Luciano Emmer (locandina a lato) dove comparve con un nome d’arte, Isabella Redi, nome che lascerà presto, perché, decisa ad emergere come attrice, si iscrisse e si diplomò presso l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D'Amico” a Roma. Nel ‘56 venne chiamata a partecipare allo sceneggiato televisivo “L’Alfiere” diretto da Anton Giulio Majano, ma il grande successo arrivò l’anno successivo con “Jane Eyre” (foto a lato) di cui era la protagonista principale con Raf Vallone. Nello stesso anno debuttò in teatro ne “L’Impresario delle Smirne” di Carlo Goldoni” con la regia di Luchino Visconti che l’ha poi diretta in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller e “Figli d’arte” di Diego Fabbri. 1957 - con Raf Vallone in “Jane Eyre” Negli anni seguenti ha calcato i più importanti palcoscenici dei teatri italiani con ruoli da primadonna, lavorando con grandi registi come Luca Ronconi, Giuseppe Patroni Griffi, Sandro Bolchi e con attori famosi quali Paolo Stoppa, Rina Morelli, Enrico Maria Salerno, Romolo Valli, Gabriele Lavia, Vittorio Gassman, Anna Proclemer e Rossella Falk. La lista dei lavori teatrali è lunga per cui ne citiamo solo alcuni: “Francesca da Rimini” di Gabriele D’Annunzio, “Edipo re” di Sofocle, “Il pellicano” di August Strindberg, “Il gabbiano e Le tre sorelle” di Anton Cechov, “Le rose del lago” di F. Brusati (foto a lato), “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare, “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, “Quer pasticciaccio brutto di Via Merulana” di Gadda, “Spettri” di Ibsen e tanti altri. 1974 - con E. M. Salerno, Rina Morelli e Paolo Stoppa 1983 - sul set di “Andreana” con Gastone Moschin Si è cimentata nel ‘65 anche nella commedia musicale partecipando a “Ciao Rudy” di Garinei e Giovannini, accanto a Marcello Mastroianni. Nello stesso tempo ha continuato a recitare in sceneggiati televisivi di grande successo, tra cui “Graziella” nel ‘61 e “Delitto e castigo” nel ‘63 con la regia di Anton Giulio Majano, “Adelchi”, regia di Orazio Costa nel 74, “Andreana” con la regia di Leonardo Cortese nel 82 (foto a lato) fino ad arrivare ai telefilm più recenti: ”Don Milani” con Sergio Castellito nel ‘93, “Don Matteo” con Mario Girotti nel2000 e gli episodi della serie “Provaci ancora prof”, regia di Rossella Izzo con Veronica Pivetti. Non a caso è stata definita la piccola grande stella degli sceneggiati televisivi. Televisione, teatro, ma anche tanto cinema. Numerosi sono stati i film interpretati con grandi attori e registi, concedendole però poche occasioni per dimostrare la sua bravura, relegandola in genere a ruoli secondari; negli anni ‘50-‘60 ha partecipato a “Il medico e lo stregone” di Mario Monicelli con Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni e Alberto Sordi, “Pia de’ Tolomei” con Jacques Sernas, “Cartagine in fiamme” di Carmine Gallone con Pierre Brasseur, “Il mantenuto” con Ugo Tognazzi, “I Complessi” con Manfredi, Sordi e Tognazzi , “l’Uomo che ride” con Jean Sorel e anche ad un film western “Gli uomini dal passo pesante” con Joseph Cotten e Franco Nero. Negli anni ‘70 ha lavorato in due film francesi “La Divorziata” con Annie Girardot e “Due contro la città” con Jean Gabin e Alain Delon. Dopo una pausa dedicata soprattutto al teatro, negli ultimi anni il cinema l’ha rivalutata affidandole ruoli importanti caratterizzando personaggi con grande bravura che l’hanno riportato al grande successo: citiamo nel 1990 “Benvenuti in casa Gori” (locandina a sin.) di Alessandro Benvenuti), che le è valso il “Nastro d'Argento” quale migliore attrice non protagonista; “Domani” di Francesca Archibugi con Ornella Muti nel 2001 (locandina a des.); nel 2008 “Mar nero” di Federico Bondi (locandina sotto), dove era la protagonista principale, con cui ha vinto il “Pardo d'Oro” per la migliore attrice al Festival Internazionale di Locarno e “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek che le è valso il prestigioso “David di Donatello” per la migliore attrice non protagonista ed ha ottenuto il “Nastro d'Argento” alla carriera, premiata dal Presidente della Repubblica Napolitano. 2010: Cerimonia di consegna del Nastro d’Argento Nel film “Mine vaganti” con Alessandro Preziosi Ricordiamo infine che ha ricevuto il premio “Donna Innerwheel” nel 2000, a Firenze (foto sotto a destra). La Occhini con il “Pardo d’oro” al Festival di Locarno del 2008 Signora del vino Da signora dello spettacolo a signora del vino: Ilaria Occhini ha ripristinato infatti i vigneti di famiglia, nella fattoria di Villa La Striscia, di origine cinquecentesca sulle colline attorno ad Arezzo e nel 2001 ha deciso di ricominciare a produrre vino. Si occupa personalmente dell'azienda agricola, con annesso agriturismo, con la collaborazione della figlia Alexandra La Capria, attrice e sceneggiatrice, nata dal suo matrimonio con lo scrittore Raffaele La Capria, e dei nipoti Caterina e Bernardino. La serata in onore di Ilaria Occhini ha avuto luogo il 25 novembre 2010 * Past Presidenti 2001-’02 e 1999-2000