La Lettera - La Recherche

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La Lettera - La Recherche
1956 Totò & Peppino – La Lettera
(da Totò, Peppino E La Malafemmina)
“Signorina (intestazione autonoma)
veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila
lire (punto e virgola) a noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'è stata una grande
moria delle vacche come voi ben sapete (punto) (due punti): questa moneta servono a che voi
vi consolate dei dispiacere che avreta perchè dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo
noi medesimi di persona vi mandano questo perche' il giovanotto è uno studente che studia
che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioe' sul collo (punto)
(punto e virgola)
salutandovi indistintamente
i fratelli Caponi(che siamo noi)”
Totò: Giovanotto! Carta, calamaio e penna! Su, avanti, scriviamo...
Totò: Dunque, hai scritto?
Peppino: Un momento, no?
Totò: E comincia, su!
Peppino: Carta, calamaio e penna...
Totò: "Signorina!"...
Totò: "Signorina!"...
Peppino: Dove sta?
Totò: Chi?
Peppino: La signorina.
Totò: Quale signorina?
Peppino: Hai detto: "Signorina!"...
Totò: È entrata una signorina?
Peppino: Avanti!
Totò: Animale! "Signorina", è l'intestazione autonoma della lettera! Oooh! "Signorina!"...
Totò: Come, non era buona quella "signorina" lì?
Totò: "Signorina... veniamo... noi... con questa mia a dirvi..."
Peppino: "...con questa..."
Totò: "Veniamo noi con questa mia a dirvi..."
Peppino: "... a dirvi..."
Totò: "Addirvi". Una parola: "addirvi"...
Peppino: "... addirvi una parola..."
Totò: "... che..."
Peppino: "... che..."
Totò: "... che..."
Peppino: "... che..."
Totò: "... che..."
Peppino: Uno? Quanti?
Totò: Che?
Peppino: Uno "che"?
Totò: Uno "che"! Che?
Peppino: "... che..."
Totò: "... scusate se sono poche..."
Peppino: "... che..."
Totò: "... che... scusate se sono poche, ma settecento milalire... punto e virgola... noi... noi ci
fanno, specie che questanno...". Una parola: "questanno". "... C'è stato una grande morìa delle
vacche, come voi ben sapete"... Punto.
Peppino: Punto?
Totò: Due punti! Ma sì, fai vedere che abbondiamo! Abbondandis in abbondandum! Questa
moneta servono... questa moneta servono... questa moneta servono a che voi vi consolate...".
Oh, scrivi presto!
Peppino: "... con l'insalata..."
Totò: "... che voi vi consolate..."
Peppino: Ah, "vi consolate"! Avevo capito: "con l'insalata"...
Totò: "Voi vi consolate"... Non mi far perdere il filo, che ce l'ho tutta qui...
Peppino: Avevo capito "con l'insalata"...
Totò: "... dai dispiacere... dai dispiacere che avreta... che avreta... A-vre-ta". Eh già, è femmina:
femminile. "Che avreta perché..."
Peppino: "Perché..."
Totò: Perché?
Peppino: Non so.
Totò: Perché "non so"?
Peppino: Perché che cosa?
Totò: Perché che?
Peppino: Perché?
Totò: "Perché!"
Peppino: Ah! "Perché", quà...
Totò: "Dispiacere che avreta perché": è aggettivo qualificativo, no?
Peppino: Io scrivo.
Totò: "...perché dovete lasciare nostro nipote, che gli zii, che siamo noi medesimo di persona..."
Totò: Ma che, stai facendo una faticata? S'asciuga il sudore! "...che siamo noi medesimo di
persona, vi mandano questo...".
Peppino: "... questo..."
Totò: "... perché il giovanotto è studente che studia, che si deve prendere una Laura..."
Peppino: "... Laura..."
Totò: "... Laura... che deve tenere la testa al solito posto, cioè..."
Peppino: "... cioè..."
Totò: "... sul collo". Punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola...
Peppino: Troppa roba.
Totò: E lascia fare. Che dica che noi siamo provinciali, che siamo tirati?
Peppino: Ma è troppo!
Totò: "salutandovi indistintamente... salutandovi indistintamente..." Sbrigati! "Salutandovi
indistintamente, i fratelli Caponi, che siamo noi". Apri una parente. Apri una parente e dici:
"che siamo noi, i fratelli Caponi".
Peppino: "... cafoni..."
Totò: Hai aperto la parente? Chiudila.
Peppino: Ecco fatto.
Totò: Vuoi aggiungere qualcosa?
Peppino: Ma "senza nulla pretendere" non c'è più?
Totò: No, basta "in data odierna". Si capisce. Svelto, dai! Chiudi! Andiamo, presto!