Alternativa Cinema_Giugno 2010
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Alternativa Cinema_Giugno 2010
MULTISALA smeraldo a l t e r n a t i v a21 C I N E MA M e n s i l e d ’ i n f o r m a z i o n e c i n e m a t o g r a f i c a d e l l a M u l t i s a l a S m e r a l d o - Te r a m o ALTERNATIVA CINEMA - Multisala Smeraldo - Teramo I film di giugno giovedì 3 giugno giovedì 17 giugno BEN X DONNE SENZA UOMINI (Nic Balthazar) (Shirin Neshat) giovedì 10 giugno giovedì 24 giugno AGORA NON È ANCORA DOMANI (LA PIVELLINA) (Alejandro Amenàbar) (Covi e Frimmel) 1° spettacolo: ore 18.00 • 2° spettacolo: ore 21.30 - biglietto d’ingresso: 4.50 euro alternativa CINEMA giovedì 3 giugno (ore 18.00 – 21.30) Ben X Regia, soggetto, sceneggiatura: Nic Balthazar Fotografia: Lou Berghmans Montaggio: Philippe Ravoet Musiche: Praga Khan Scenografia: Kurt Loyens Costumi: Heleen Heintjes Cast: Greg Timmermans, Laura Verlinden, Marijke Pinoy, Pol Goossen, Titus De Voogdt, Maarten Claeyssens, Jakob Beks, Gilles De Schrijver Nazione: Belgio, Olanda Anno: 2007 Durata: 90’. Tratto dal romanzo Nothing was all he said scritto dallo stesso regista Nic Balthazar, successivamente adattato per il teatro e per il cinema, Ben X è la storia di un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger e vittima di bullismo: un film a basso budget, premiato dalla giuria ecumenica al Montréal World Film Festival e interpretato con grande talento da Greg Timmermans, al suo debutto sullo schermo. Incapace di avere un’interazione normale, segnato da comportamenti ritualizzati, Ben lotta ogni giorno come l’avatar (Ben X) del suo videogioco preferito (Archlord) per sentirsi normale tentando di sopravvivere e decodificare il mondo reale. Il film gioca su tre registri narrativi diversi in un mix tra mondo reale e mondo virtuale-cyberspazio. La visione soggettiva di Ben è il mondo dei videogiochi attraverso il quale leggiamo le sue emozioni. Le inquadrature da macrofotografia ci rendono palpabili le sue difficoltà a cogliere la realtà come un insieme: “Vede tutte le foglie, ma non l’albero”, dice uno psicologo alla madre per cercare di spiegare le difficoltà del figlio. La visione oggettiva della macchina da presa non nega alcun particolare delle aggressioni subite da Ben e infine il commento affidato alle varie interviste (la madre, il padre, gli insegnanti) tenta di spiegare il comportamento di Ben e la difficoltà ad aiutarlo. Il risultato è un’opera originale, che, ricordando vagamente Donnie Darko, forse perde un po’ nel finale, con un escamotage troppo forzato […]. (Giulia Lucchini, cinematografo.it) Ispirato a un fatto di cronaca, arriva anche in Italia, dopo due anni trascorsi a racimolare premi e nominations in giro per il mondo (tra le quali è doveroso citare la candidatura agli Oscar 2007 come Miglior film straniero, in rappresentanza del Belgio), Ben X, opera prima di Nic Balthazar. […] Ben si muove in una “favola nera” che rende omaggio a Pinocchio (i due perfidi bulli ricordano il Gatto e la Volpe del racconto di Collodi), Tim Burton (con un’esplicita e molto romantica citazione da Big Fish) e Donnie Darko (entrambi i personaggi sono emarginati da una società che non comprende la loro diversa, maggiore sensibilità). Attraverso soluzioni visive che non ci si aspetterebbe da un regista esordiente, Balthazar fa entrare lo spettatore nel mondo di Ben, un confuso, scoordinato mix di sogni da videogame e il crudo incubo della vita quotidiana. Senza risparmiargli, per gran parte della pellicola, alcun particolare della dolorosa presa di coscienza del protagonista circa la falsità dei primi e la feroce e concreta realtà del secondo. Le imperfezioni tipiche delle opere prime, tuttavia, ci sono, […]. Giudizio: L’anti-retorica della diversità, ma con qualche imperfezione. Voto 7 (Piercarlo Fabi, moviesushi.it) giovedì 10 giugno (ore 18.00 – 21.30) Agora Regia: Alejandro Amenábar Sceneggiatura: A. Amenábar, Mateo Gil Fotografia: Xavi Giménez Montaggio: Nacho Ruiz Capillas Musica: Dario Marianelli Scenografia: Guy Dyas, Larry Dias Costumi: Gabriella Pescucci Cast: Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhom, Michael Lonsdale, Rupert Evans, Richard Durden, Sami Samir, Manuel Cauchi, Homayoun Ershadi, Oshri Cohen, Harry Borg, Jordan Kiziuk Nazione: Spagna Anno: 2009 Durata: 128’. Nei film sul mondo antico quasi sempre i cristiani sono vittime miti, piangenti in preghiera, clandestini tremebondi. Agora di Alejandro Amenàbar capovolge questa immagine, i cristiani del quarto secolo dopo Cristo ad Alessandria d’Egitto sono anche fanatici violenti raggruppati in squadracce, ceffi oscuri e crudeli che fanno il peggio: bruciano vive le persone, […] perseguitano brutalmente i non cristiani e gli ebrei; assediano, invadono e devastano la seconda biblioteca di Alessandria bruciando i rotoli della sapienza […], costringono i militari a farsi battezzare, lapidano, decapitano, alzano roghi di cadaveri. Contrasta con simile canaglia la protagonista del film […]: Ipazia, giovane donna sapiente, figlia del rettore della biblioteca, maestra di discepoli, filosofa della razionalità, matematica, astronoma […]. Ipazia viene attaccata pubblicamente dal capo dei cristiani con l’accusa anacronistica di stregoneria e fa una morte atroce squartata viva […]. Si capisce che il regista Amenàbar (Mare dentro e The Others) ha inteso mettere a confronto l’intolleranza sanguinaria delle religioni (anche attuali) nei periodi in cui lottano per conquistare o conservare il potere temporale e l’unanimità dei consensi, e la coraggiosa nobile calma della cultura. Le alterazioni storiche, come è ovvio in un film, non sono poche, ma il contrasto è raccontato efficacemente. L’ambientazione è molto accurata […]; risulta una buona idea quella di imitare ad alto livello lo stile dei kolossal grecoromani dei Cinquanta […]. (Lietta Tornabuoni, La Stampa) Il 27 giugno si festeggia San Cirillo, vescovo di Alessandria d’Egitto e Dottore della Chiesa. Nel IV secolo dopo Cristo, i suoi mujaheddin parabolani fecero trucidamente a pezzi la filosofa che si ostinava a credere che tutte le scienze avessero ragione e tutte le religioni torto. Vegliò invano sulla preziosa biblioteca mentre la città/faro della cultura cadeva vittima del fanatismo. Si chiamava Ipazia. I nuovi pazzi monoteisti la bollarono come strega: un’eresia come la legge di gravità, enunciata da una donna, era doppia gravità contro la legge del loro dio. Amenábar ricostruisce con saggia perizia da pellicola in costume le statue e le piazze (agora), crocifiggendo intrighi politici e barbare devastazioni. Le inquadrature partono dal firmamento (solo corpi celesti) per calare sul formicaio umano. Quando non ne può più del becero vociare, l’immagine si ribalta. Il proselitismo cristiano tra gli schiavi è puro Marx: ciò che Nietzsche più disprezzava. Mai così intensa, Rachel Weisz attende che il più invasato le scagli la prima pietra in un finale che preferisce la Pietà alla Storia. […] (Alessio Guzzano, City) alternativa CINEMA giovedì 17 giugno (ore 18.00 – 21.30) Donne senza uomini Zanan-e Bedun-e Mardan Regia: Shirin Neshat, Shoja Azari Soggetto: Shahrnoush Parsipour Sceneggiatura: S. Azari, S. Neshat, Steven Henry Madoff Fotografia: Martin Gschlacht Montaggio: George Cragg, Jay Rabinowitz, Julia Wiedwald Musica: Ryuichi Sakamoto Scenografia: Shahram Karimi, Katharina Wöppermann Costumi: Thomas Oláh Cast: Pegah Feridoni, Arita Shahrzad, Shabnam Toloui, Orsolya Tóth, Navíd Akhavan, Mina Azarian, Bijan Daneshmand, Rahi Daneshmand, Salma Daneshmand, Tahmoures Tehrani, Essa Zahir Nazione: Germania, Austria, Francia Anno: 2009 Durata: 95’. Mostra di Venezia 2009 Leone d’argento Tetra prigioniera nella sua casa, sempre chiusa da un fratello crudele, la ragazza non ha via di fuga; solo un volo, da angelo stanco, potrà in qualche modo liberarla. Comincia così […] il mosaico sulla disperata condizione femminile nell’Iran del 1953, quando la Cia lavorava a un colpo di Stato per far tornare lo Scià. Nata qualche anno dopo (nel 1957) la Neshat, pur concependo il cinema special- mente come arte figurativa, segue e pedina altre donne, variamente ferite. Il corpo e l’anima sono le terre più devastate. Tutti, i vivi e i morti, si ritroveranno in una villa isolata, in un immenso parco fiorito, che nelle lunghe notti di luna sembra un’ipotesi dì paradiso terrestre. Lo stile, bello e meticcio, mescola gli spettri giapponesi di Mizoguchi e le cene impossibili di Buñuel. Le cose non sono andate per il meglio in Iran. La lotta di Shirin continua, ma forse nessuno (neppure i fantasmi) sarà in grado di controllare il proprio destino e renderlo poi meno infelice. (Claudio Carabba, Sette) Shirin Neshat è una magnifica artista, conosce la potenza delle immagini, la grana di luce, spazio, orizzonte, i corpi che le abitano. La libertà femminile percorre come ispirazione l’intera sua opera di videoartista, ed è centrale nel suo primo film, Donne senza uomini, basato sul romanzo di Shahmush Parsipur […]. Donne senza uomini intreccia le vite di quattro donne molto diverse in un’estate di rivolta e di repressione, […] è quasi un viaggio di “formazione” in cui il femminile traccia una cartografia di conflitti universali. Le quattro donne vanno verso una nuova consapevo- lezza di sé che passa attraverso le epoche, la morte, il disincanto, la sofferenza e anche in una diversa e strana dolcezza di complicità. Quasi che alla fine divenissero una sola, fragile e fortissima insieme, tanto da lottare per la libertà senza perdere i desideri. La cifra visiva di Neshat cerca una diversa sostanza dell’immagine in cui esistenza e forma estetica si fondono perfettamente. La sua realtà è una sospensione fantastica (molti cinefili si sono irritati gridando che non è cinema) potente, che conduce con grazia lo spettatore a uno sguardo mai banalmente “preordinato”. (Cristina Piccino, Il Manifesto) giovedì 24 giugno (ore 18.00 – 21.30) Non è ancora domani (La pivellina) Regia: Tizza Covi, Rainer Frimmel Soggetto, sceneggiatura, montaggio: T. Covi Fotografia e produzione: R. Frimmel Cast: Patrizia Gerardi, Asia Crippa, Walter Saabel, Tairo Caroli Nazione: Italia, Austria Anno: 2009 Durata: 100’. Un film di straordinaria verità e dolcezza, quasi un vero e commovente cine reality, altro che le volgari bufale in tv. Con tecnica da Zavattini, la coppia d’autori austroungarica pedina una donna che trova una bimba di due anni in un parco e la porta a vivere in una comunità di artisti di strada alle porte di Roma, dove la piccina si troverà benissimo. Storia di una maternità per caso, ma anche di un documentario che abbatte orgogli e pregiudizi. Sorriso della bimba da Oscar. Voto 8,5 (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera) A volte il cinema compie il ”miracolo” per cui era stato inventato: mostrarci con altri occhi quello che a volte guardiamo distrattamente (l’arrivo di un treno in una stazione, l’uscita degli operai da una fabbrica) offrendoci così un’immagine “nuova” della realtà. Tizza Covi e Rainer Frimmel, lei bolzanina, lui viennese, entrambi fotografi passati al documentario e con questo film al lungometraggio di finzione, partono da uno spunto insolito […] per raccontare il mondo degli artisti di strada […] e come una “pivellina” possa cambiare loro la vita. Non con romanzeschi colpi di scena, ma gioco dopo gioco, nanna dopo nanna, offrendo allo spettatore la possibilità di scoprire un’umanità che forse ignorava o su cui lo sguardo di solito scivola via in fretta. E che invece il film mette in luce con una dolcezza e una curiosità meravigliose. (Paolo Mereghetti, Io Donna) In un certo senso c’è da ringraziare il calando stagionale, che […] si rinnova puntualmente in questo periodo dell’anno. Ringraziare perché ciò permette a piccoli o minuscoli film di qualità di trovare il loro avventuroso e precario varco di accesso […] al mercato in via di smobilitazione estiva. Questa settimana trova la sua occasione Non è ancora domani (La pivellina). Incredibilmente carico di premi e onori festivalieri. In particolare ne è stato l’anno scorso riconosciuto il valore dalla molto selettiva Quinzaine des réalisateurs di Cannes e subito dopo dalla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. Un po’ quello che accadde all’opera prima di Giorgio Diritti Il vento fa il suo giro. Tutto di questo film è particolare e inusuale. L’ambientazione. I personaggi. L’andatura. Tanto per cominciare ha un aspetto ibrido: non sembra finzione, i personaggi e le situazioni hanno un’aria di assoluta verità e naturalezza. Sembrano presi dalla vita. Ma non è così, è una storia costruita. […] Non importa tanto come andrà a finire: finisce come è iniziato, probabilmente sarà stata solo una parentesi e la mamma tornerà. Importa la delicata osservazione di questo piccolo mondo povero, precario e marginale. Nel quale è molto saldo il codice degli affetti, della solidarietà, del calore umano. […] Mondo peraltro, contro gli stereotipi, tutt’altro che malinconico. […] (Paolo D’Agostini, La Repubblica) FUORI RASSEGNA Non c’è solo Alternativa Cinema!!! Questi sono alcuni film in programmazione nel mese di giugno nella Multisala Smeraldo e al Cineteatro Comunale DRAQUILA - L’ITALIA CHE TREMA (Italia, documentario) Nuovo lavoro cinematografico per Sabina Guzzanti, che con questo documentario cerca di far luce sui retroscena del dopo-terremoto. U2 3D (Stati Uniti, documentario-musicale) U2 3D è un esperienza cinematografica unica, che pone gli spettatori all’interno della pulsante energia di un concerto della band più popolare del mondo. Unendo innovativa tecnologia digitale per le immagini 3D e suono surround multicanale con l’emozione di un concerto live degli U2 (girato in Sud America, durante l’ultima tappa del Vertigo Tour) si crea un’esperienza coinvolgente e totalmente nuova rispetto a qualsiasi altro film o concerto 3D. THE HOLE 3D (Stati Uniti, thriller) Trasferiti da poco in una casa di campagna insieme alla madre, due fratelli inciampano casualmente in un buco nello scantinato. Quel buco si rivelerà il nascondiglio più profondo delle loro paure, che ora saranno costretti ad affrontare. A-TEAM (Stati Uniti, azione-avventura) Dopo aver affrontato dure prove durante la permanenza in Iraq per la guerra, una squadra di veterani viene accusata dai superiori di aver commesso un crimine. Innocenti ma impossibilitati a dimostrarlo, gli ex militari si daranno alla clandestinità per poter provare la loro totale estraneità ai fatti di cui sono incolpati. prenota on-line i biglietti alternativa C I N E MA Mensile d’informazione cinematografica della Società Smeraldo Snc di Cinzia Spinozzi & C. (Teramo) Direttore responsabile Anna Fusaro Via Maestri del Lavoro Teramo Tel. 0861.415778 Progetto grafico e stampa Giservice Srl (Teramo) Iscrizione al Registro della Stampa del Tribunale di Teramo in data 19 settembre 2007 - n° 573 Sede legale Società Smeraldo Snc Via Maestri del Lavoro sn - 64100 Teramo Anno 3, n° 9 - giugno 2010 Periodico gratuito Via Rozzi Teramo Tel. 0861.246773 Sul sito web www.multisalasmeraldo.net è attivo il sistema di prenotazione on-line, gratuito e semplice da utilizzare. È possibile prenotare un massimo di 4 posti. I biglietti prenotati devono essere ritirati al botteghino, nell'apposito sportello, al massimo 15 minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Trascorso tale termine, il sistema annulla automaticamente le prenotazioni non ritirate. La prenotazione è avvenuta solamente se si riceve la e-mail di conferma. Si raccomanda pertanto di fornire un indirizzo e-mail valido. La prenotazione non comporta alcun costo aggiuntivo al prezzo del biglietto, non è richiesto nessun pagamento preventivo e non è necessaria la carta di credito.