In prova reflex Nikon D3x
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In prova reflex Nikon D3x
18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:19 Pagina 24 In prova reflex Nikon D3x La nuova regina crivere di un apparecchio reflex della classe top non è mai semplice: ci si può far influenzare dalle prestazioni, dal prezzo, dall’utenza esigentissima alla quale l’apparecchio è dedicato e in generale dall’attenzione che una certa fotocamera esercita su chi ama la fotografia, in particolare quella reflex e digitale. Se poi la fotocamera in questione rappresenta un nuovo punto di riferimento assoluto per la categoria, le cose si complicano ulteriormente perché è difficile rimanere insensibili a tanto sfoggio di caratteristiche. Eppure il dovere di esaminare un apparecchio come la nuova reflex professionale Nikon D3x è quello di rimanere imparziali davanti a prestazioni che fanno impallidire le professionali di appena due o tre anni fa e concorrono seriamente con quelle di apparecchi professionali di medio formato. Il biglietto da visita della Nikon D3x è impressionante: un sensore a pieno formato da 24, 5 megapixel collegato ad una elettronica molto evoluta ed inserito in un corpo macchina che, fino ad oggi, è stato il punto di riferimento per i professionisti del marchio ovvero la Nikon D3. Da questa, la nuova D3x eredita quasi tutto compreso un autofocus da primato, S 24 Un sensore a pieno formato da quasi 25 megapixel, 5 scatti al secondo e tanta qualità nella nuova professionale Nikon di Michele Buonanni un sistema di esposizione tra i più avanzati ed affidabili e caratteristiche di robustezza che consentono di usare, maltrattandolo, l’apparecchio nelle più avverse condizioni di lavoro. A condimento del tutto vi sono funzioni avanzate e completamente personalizzabili dall’utente, un mirino eccezionale per qualità di visione e MAGGIO 2009 FOTOGRAFIA REFLEX la completa integrazione del sistema di accessori professionali Nikon. La storia della generazione di reflex professionali serie D della casa giapponese p a r t e esattamente dieci anni fa con la D1, una fotocamera con sensore formato APS-C da 2,6 megapixel e caratteristiche già ottime per l’epoca. Due anni dopo, la casa giapponese decide di differenziare la professionale creando un apparecchio più veloce e con meno risoluzione per la foto sportiva ed il reportage ed uno di maggiore risoluzione ed un po’ più lento per gli altri generi fotografici (ritratto, foto in studio, architettura) ove non serve la massima velocità operativa. Nascono così la D1H e la D1X derivate direttamente dalla prima D1: la prima, veloce, adotta lo stesso sensore della precedente D1 mentre la seconda ha un nuovo sensore da 5 megapixel. Ventiquattro mesi dopo arriva la D2H ed anche l’originale sensore da quattro megapixel prodotto esclusivamente per questo apparecchio. Vengono migliorati autofocus e soprattutto la velocità di scatto che arriva ad otto scatti al secondo. Ancora dodici mesi, siamo nel 2004, e viene presentata la sorella maggiore della D2H che si chiama D2X ed offre un sensore da ben (per l’epoca) 12 megapixel con cinque scatti al secondo (otto in modalità Crop a risoluzione dimezzata). Poco dopo la D2H diventa D2Hs con alcune utili modifiche tra cui un display di qualità migliore. Nel 2006 la D2X viene aggiornata anch’essa in D2Xs. Il vero salto in 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:19 Pagina 25 avanti arriva l’anno dopo, nel 2007 quando viene presentata la D3, la prima reflex digitale Nikon con sensore a pieno formato denominato FX. Fino a quel momento tutte le professionali Nikon, infatti erano dotate di sensore formato APS-C di dimensioni più piccole del fotogramma 24x36mm detto anche DX; ciò impediva di sfruttare la focale grandangolare di molti obiettivi Nikon a causa del fattore di moltiplicazione dovuto alla differenti dimensioni dei sensori e pari ad 1,5x. Con la D3, Nikon risolve il problema permettendo inoltre la compatibilità con gli obiettivi nati esclusivamente per il formato inferiore. L’apparecchio ha “solo” 12 megapixel distribuiti però su una superficie ben più vasta rispetto al sensore della D2x; ne consegue un rumore ben più risotto e quindi la possibilità di lavorare a sensibilità elevate tanto che l’apparecchio offre anche l’impostazione Iso 25600, valore da record. Pur non chiamandola D3H, la casa giapponese ha pensato subito di affiancarle un apparecchio un po’ più lento ma di maggiore risoluzione, apparecchio che è arrivato alla fine dello scorso anno e che si chiama D3x tornando a quella filosofia di differenziazione dei modelli professionali di casa Nikon. Anche una succinta descrizione delle caratteristiche offerte dalla nuova reflex digitale professionale Nikon D3x, è comunque impressionante. Oltre al sensore FX a pieno formato da 24,5 megapixel bisogna citare il processore d’immagine Expeed in versione dedicata alle elevate prestazioni fornite dal sensore, il sistema autofocus con rilevazione a 51 punti e sistema di tracking dinamico della messa a fuoco, il sistema di riconoscimento delle scene che permette di ottimizzare sia la messa a fuoco in soggetti in movimento sia riconoscere la scena per quel che riguarda l’esposizione, la funzione Live View Nella vista dall’alto, appare evidente il notevole ingombro del corpo macchina specie in abbinamento con una delle ottiche professionali. con due modalità di messa a fuoco, lo scatto a raffica fino a cinque fotogrammi al secondo e per finire la completa personalizzazione sia dei risultati che dei parametri di funzionamento dell’apparecchio. Vediamo ora, in dettaglio come è fatto. Corpo e comandi. L’aspetto esteriore è quello della Nikon D3; quindi si tratta di un ap- parecchio reflex di dimensioni nettamente superiori alla media ma tipiche delle reflex professionali a causa della batteria di alimentazione che per le sue dimensioni maggiori non è contenuta, come negli altri apparecchi, nell’impugnatura, ma invece nella parte bassa. La costruzione è quando di meglio possa offrire l’industria fotografica; leghe di metallo molto leggere e resistenti ed una finitura resistente in nero opaco donano al- la D3x l’aspetto di una fotocamera destinata a resistere ad ogni condizione d’uso ed a durare nel tempo. Tutte le giunzioni sono protette da guarnizioni in gomma che prevengono l’ingresso di polvere ed umidità all’interno dell’apparecchio ed una ampio rivestimento in gomma nella parte centrale permette di impugnare saldamente la D3x anche quando monta ottiche pesanti. L’impugnatura è resa molto agevole anche da un attento studio dell’ergonomia grazie al quale anche chi ha nai piccole può afferrare ben questa grossa reflex. Nella parte superiore a destra del pentaprisma vi è il display monocromatico principale (un secondo display monocromatico è collocato sul retro, sotto al display a colori) che mostra tutte le funzioni di ripresa della fotocamera, dallo stato della batteria fino agli scatti effettuati ed a quelli ancora rimanenti per il riempimento delle schede di memoria. Poco davanti al display che è dotato di retroilluminazione attivabile mediante l’interruttore generale dell’apparecchio, vi sono due pulsanti che servono a scegliere il modo di esposizione tra i quattro a disposizione (esposizione programmata, priorità dei tempi o dei diaframmi ed esposizione manuale) e ad inserire il correttore di esposizione. Ancora più avanti, sopra all’impugnatura, c’è il pulsante di scatto attorno al quale troviamo l’interruttore di accensione. Nella parte frontale dell’impugnatura c’è anche la ghiera anteriore di selezione delle funzioni e dei parametri. Dalla parte opposta del pentaprisma troviamo la classica torretta delle reflex Nikon di fascia media ed alta. Essa contiene i FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2009 25 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:19 Pagina 26 La Nikon D3x adotta due schede di memoria, entrambe di formato CompactFlash che possono essere impiegate separatamente oppure in sincro per salvare una copia di backup oppure salvare in formati diversi la stessa immagine. A sinistra, la batteria di alimentazione è collocata sul fondo dell’apparecchio. pulsanti di tre funzioni quali l’impostazione dell’auto bracketing, delle funzioni flash ed il blocco delle ghiere, funzione utilissima quando, una volta impostato l’apparecchio si lavora in fretta e si vuole evitare che qualche ghiera si sposti accidentalmente. Sotto alla torretta c’è il selettore a ghiera delle varie modalità di scatto (singolo, a raffica lenta e veloce, autoscatto, funzione Live View ed infine quella che solleva lo specchio reflex. Il pentaprisma ha dimensioni decisamente sopra lo standard perché offre il 100% di visione del campo inquadrato e non contiene un lampeggiatore in quanto la Nikon, per le sue professionali serie D3 prevede l’uso solo con un lampeggiatore dedicato da fissare alla slitta posta sopra al pentaprisma stesso e dotata dei contatti elettrici necessari. A destra del pentaprisma vi è il selettore della modalità di lettura dell’esposizione (Matrix multizona, semispot e spot) ed il correttore OTTICHE OBBLIGATE Lo abbiamo già detto per altre reflex di fascia medio alta ed il discorso vale ancor di più per la Nikon D3x: è inutile utilizzare obiettivi di fascia media con un apparecchio che mette a dura prova anche le migliori ottiche oggi in circolazione. I quasi 25 megapixel della nuova Nikon infatti richiedono obiettivi appositamente progettati per avere una risoluzione molto elevata ed anche lavorare sul sensore a pieno formato. Da tempo Nikon fornisce obiettivi di classe superiore in grado di soddisfare le esigenze dell’utente di reflex della classe della Nikon D3x. Ne abbiamo selezionati tre con i quali abbiamo condotto le prove pratiche e che sono in grado di restituire le prestazioni offerte dall’apparecchio. Si tratta dello zoom grandangolare AF-S Nikkor 1424mm f/2.8G ED, del AF-S Nikkor 24-70mm f/2.8G ED e dello zoom tele stabilizzato AFS VR Zoom-Nikkor 70-200mm f/2.8G IF-ED, tre obiettivi realizzati secondo le ultime tecnologie ottiche (i primi due hanno il nuovissimo trattamento antiriflessi Nano Crystal) che costano, insieme, come il corpo macchina della D3x ma permettono di ottenere risultati di altissimo livello. 26 MAGGIO 2009 FOTOGRAFIA REFLEX Sia in interni a luce ambiente (qui sopra) sia in ombra (foto in alto), la D3x sfoggia una resa perfetta delle tonalità. Le ombre sono piacevolmente dense ma con ricchezza di dettaglio con una resa tonale simile a quella della pellicola mentre le alte luci sono ben controllate. Entrambe le immagini sono state scattate a 200 Iso. 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:19 Pagina 27 PROVA PRATICA DI RIPRESA L’ingrandimento ottenuto dall’immagine qui a sinistra, basta da solo a testimoniare la qualità d’immagine fornita dalla nuova reflex professionale di Nikon. L’immagine è stata scattata con il 24-70mm f/2,8. INGRANDIMENTO L’autofocus della D3x ha ottime doti velocistiche tanto da inseguire e fissare soggetti veloci come un gatto in caccia. Sotto, una trama fine come una tenda in controluce non mette in crisi il sensore e l’obiettivo. Ancora due scatti che rendono bene qualità cromatiche e passaggi tonali senza contare la risoluzione d’immagine che è su valori assolutamente elevati. Tutto merito di sensore e processore Expeed. FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2009 27 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:19 Pagina 28 LA PROVA RUMORE I progettisti Nikon hanno fatto miracoli in fatto di rumore d’immagine alle sensibilità elevate. L’accoppiata sensore a pieno formato e processore Expeed permette di lavorare a sensibilità pari ad 800 o anche 1600 Iso con un rumore particolarmente contenuto. Ciò consente di utilizzare questo apparecchio in luce ambiente senza un evidente effetto di granulosità. Inoltre, anche se presente alle sensibilità superiori, la grana dovuta al rumore è piuttosto regolare ed assomiglia a quella di una pellicola. diottrico dell’oculare. Quest’ultimo ha dimensioni molto ampie e consente una agevole visione di tutto il campo inquadrato anche indossando occhiali; lo schermo di messa a fuoco è esemplare per qualità di visione e luminosità. Esso contiene anche i riferimenti dei punti di messa a fuoco che diventano di colore rosso una volta attivi. Nella parte bassa del mirino e sulla cornice di destra, appaiono diversi parametri di ripresa grazie a due display di colore verde che mostrano tempo, diaframma, modalità di esposizione, scatti rimasti o gìà effettuati (a seconda della impostazione personalizzata), sensibilità 50 Iso senza NR 100 Iso senza NR 200 Iso senza NR 400 Iso senza NR 50 Iso con NR 100 Iso con NR 200 Iso con NR 400 Iso con NR Nonostante le generose dimensioni ed il peso di 1,2 chili solo corpo, la Nikon D3x si impugna molto bene grazie ad una sagomatura perfetta del corpo. I comandi, specie quelli principali, sono al posto giusto. Iso di lavoro e tanto altro ancora. Il retro vede la presenza del display a colori da tre pollici ad alta risoluzione dotato di 920.000 punti sotto al quale vi è un piccolo display monocromatico che mostra all’utente e serve ad impostare alcune funzioni quali il for- mato di salvataggio dei file, il bilanciamento del bianco e la sensibilità Iso di lavoro. Sotto ad esso vi sono appunto i pulsanti per impostare queste regolazioni che sono appunto valore Iso, formato file, e bilanciamento del bianco. Subito a destra del pulsanti vi è il piccolo microfono tramite il quale aggiungere un breve commento audio ad ogni immagine. Sulla sinistra del display secondario vi è invece l’altoparlante che serve a riascoltare i commenti registrati mentre sulla destra il pulsante che attiva la registrazione. Sulla sinistra del display a colori vi sono altri quattro pulsanti che servono ad attivare, rispetti- LA PROVA VELOCITÀ Nonostante i quasi 25 megapixel, la Nikon D3x riesce a scattare alla cadenza di cinque fotogrammi al secondo. Il sistema autofocus svolge perfettamente il compito di tracciare i soggetti in movimento come testimoniano queste immagini. 28 MAGGIO 2009 FOTOGRAFIA REFLEX 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:20 Pagina 29 800 Iso senza NR 1600 Iso senza NR 3200 Iso senza NR 6400 Iso senza NR 800 Iso con NR 1600 Iso con NR 3200 Iso con NR 6400 Iso con NR L’innesto obiettivi accetta sia le ottiche Nikon nate per i sensori formato standard FX sia quelle DX nate per il formato APS-C. In questo caso la risoluzione d’immagine diventa pari a circa 10 megapixel. vamente, i menu di gestione della fotocamera, visibili nel display a colori, l’ingrandimento delle immagini in fase di riproduzione, il blocco contro la cancellazione delle immagini contenute in memoria (in fase di ripresa ha invece la funzione di mostrare un display Info sullo stato di funzionamento dell’apparecchio) ed infine il pulsante Ok di conferma per l’inserimento di alcune funzioni. Più in alto, sempre nella stessa zona, vi sono i due comandi che servono ad attivare la riproduzione delle immagini e a cancellarle dalla memoria. Dal lato opposto del display vi è il classico comando a bilancie- re, con pulsante di conferma al centro, che serve a navigare nei menu, a scorrere le foto in riproduzione e ad attivare la visualizzazione di informazioni. Subito sopra c’è il blocco della lettura, sia esposimetrica sia del punto di messa a fuoco mentre sotto, c’è invece il selettore della modalità di lettura del sistema autofocus disponibile a tre livelli ovvero con selezione automatica di tutti i sensori, selezione tra i sensori centrali ed infine selezione manuale del punto di messa a fuoco. Ovviamente è possibile personalizzare diversi parametri collegati alla modalità di lettura dell’autofocus attraverso i menu di gestione dell’apparecchio. Ancor più in lato troviamo il pulsante che attiva il sistema autofocus indipendentemente dalla pressione a metà corsa del pulsante di scatto. Utile soprattutto quando si lavora in Live View per effettuare rapidamente la messa a fuoco. A lato di questo comando c’è la ghiera posteriore di selezione collocata a portata del pollice della mano destra. Gli slot per schede di memoria sono accessibili dal retro e protette da uno portellino dotato di sicura. La Nikon D3x può alloggiare due schede di memoria di tipo Compact Flash con trasferimento dati ad alta velocità; esse possono lavorare in modo svincolato, una dopo altra (terminato lo spazio della prima viene attivata la seconda) oppure con registrazione di backup (registrano insieme lo stesso file in sincronismo) o con registrazione sincronizzata di formati differenti (ad esempio una registra i file Raw e l’altra i Jpeg). Le prese di collegamento sono FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2009 29 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:20 Pagina 30 I RISULTATI DEL TEST TIPA Il test Tipa realizzato da Betternet ha confermato in pieno la grande qualità d’immagine fornita dalla Nikon D3x soprattutto in termini di nitidezza. I tecnici dell’organizzazione tedesca hanno ottenuto risultati record in questo parametro adottando l’obiettivo di ripresa PC Micro Nikkor 45mm con il quale hanno realizzato immagini paragonabili a quelle di una medio formato con dorso digitale. I risultati migliori nelle riprese sono stati ottenuti ovviamente in formato Raw il quale assicura un bilanciamento perfetto delle tonalità rispetto al Jpeg che risulta appena sovra saturato. Molto elevata la gamma dinamica che offre una ottima leggibilità dei dettagli in ombra. Il test del ritratto in studio ha fornito risultati eccellenti con un tono della pelle assai realistico. Le immagini realizzate in formato Jpeg mostrano una lieve sovra saturazione che scompare completamente salvando in formato Raw il quale assicura una qualità elevata con colori assolutamente corretti e fedeli all’originale. Il test del tabellone ha fornito un risultato cromaticamente valido ma lievemente sottoesposto. La gamma dinamica permette però di leggere perfettamente i dettagli nelle zone scure del soggetto. 30 MAGGIO 2009 FOTOGRAFIA REFLEX 18996_INT@24-31:x 22/04/09 15:20 Pagina 31 I MENU DI GESTIONE Sotto al display a colori, sul retro, ve ne è uno secondario che mostra l’impostazione di alcune funzioni tra cui Iso e qualità immagine. In alto a sinistra il menu di gestione che si occupa della personalizzazione dell’apparecchio. A volte la navigazione all’interno delle voci può diventare complessa. Sopra a destra il menu Info che appare a richiesta e mostra, nel display posteriore, lo stato di funzionamento della D3x. Al centro a sinistra il menu per personalizzare la resa ed a destra il diagramma che illustra le modifiche effettuate. Sopra a sinistra, uno dei menu di visualizzazione delle immagini, in questo caso corredato di istogramma della luminosità e di informazioni supplementari. A destra, durante la funzione Live View è possibile far apparire la livella elettronica. in gran parte sul lato sinistro della fotocamera, coperte dal coperchi in gomma di protezione; oltre ai classici collegamenti è presente anche una uscita video digitale in formato HDMI ☺ L per rivedere le immagini su tv ad alta risolzuione. Da citare anche i comandi riportati in basso a destra del dorso (pulsante di scatto, ghiera posteriore di selezione e comando AF-On), es- PRO E CONTRO Qualità assoluta d’immagine. Costruzione eccellente. Autofocus ed esposizione di ottimo livello. Ottima riduzione del rumore. Velocità operativa nonostante i 24,5 megapixel. Compatibilità sistema Nikon DX. Menu di gestione abbastanza complesso. Peso elevato. Manca sistema di pulizia del sensore. In alto a sinistra, la serie di prese di collegamento tra cui quella HDMI. A destra il selettore del modo di lettura dell’esposimetro insieme al correttore diottrico. Qui sopra a sinistra i comandi sul lato sinistro del display. A destra il montaggio del flash dedicato Speedlight SB-900. senziali quando si impugna l’apparecchio in verticale. Sul frontale della D3x troviamo, a destra del bocchettone innesto ottiche, due pulsanti la cui funzione può essere personalizzata. Tipicamente il primo serve a previsualizzare la profondità di campo mentre al secondo può essere affidata qualunque altra funzione. Dal lato opposto, un selettore permette di scegliere il modo di lavoro del sistema autofocus (singolo, servo oppure manuale). Nella parte alta del frontale ci sono anche le prese di collegamento per i flash a cavetto standard ed il collegamento per il telecomando. La batteria di alimentazione, come dicevamo all’inizio, è collocata nella parte bassa ed offre una autonomia stimata di quasi mille scatti. Un raffinato sistema di monitoraggio del suo stato di carica è visibile attraverso i menu di gestione Conclusioni. Una prima presa di contatto con la Nikon D3x non può che essere positiva non fosse altro per il fatto che si tratta di una fotocamera ai massimi livelli tecnologici e con una qualità d’immagine da record. Destinata per peso, costo e complessità al professionista è oggi, di fatto, la nuova regina del settore, nell’attesa di una risposta da parte della Canon. La Nikon D3x costa, solo corpo, 7190 euro compresa una scheda Lexar da quattro gigabyte; per inforl mazioni www.nital.it. FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2009 31