Nikon D3x e la fotografia subacquea
Transcript
Nikon D3x e la fotografia subacquea
In prova Nikon D3x e la fotografia subacquea Con la sua risoluzione di 24,5 milioni di pixel la Nikon D3x è una reflex progettata principalmente per le esigenze di uno studio fotografico. Nessuno prima l’aveva portata sott’acqua. Che la nuova ammiraglia Nikon offrisse la formidabile risoluzione di 24,5 milioni di pixel è noto, meno prevedibile è il suo impiego come fotocamera subacquea. Per questa prova decisamente particolare abbiamo chiesto la collaborazione di Erik Henchoz. Scafandrare la nuova D3x è un gioco da ragazzi: le dimensioni e la disposizione dei 114 comandi sono le stesse della D3 cosicchè vi è la piena compatibilità con gli scafandri già presenti sul mercato; quello che abbiamo usato è lo scafandro della Sea&Sea, che infatti calza a pennello. Le prime prove fatte in superficie ci confermano che tutto funziona perfettamente: i comandi dello scafandro lavorano con precisione ed ogni funzione della fotocamera è raggiungibile con facilità. Tutto è facile da impostare e da modificare: modalità di scatto, diaframmi, tempi e sensibilità ISO. Isola di Zanzibar, in Tanzania: le prime prove in acqua Per i primi test in immersione decido di utilizzare un obiettivo macro, il classico Micro Controlli in barca sull’attrezzatura prima dei test in acqua. L’imbarcazione d’appoggio utilizzata durante le immersioni. Ultimi controlli alle impostazioni della D3x ed al funzionamento dei comandi. Nikkor 105mm f/2.8D: in questo modo posso mettere alla prova la risoluzione della D3x lavorando su soggetti ravvicinati con una gestione della luce più semplice rispetto agli scatti con il grandangolare. Per l’illuminazione della scena utilizzo due flash Sea&Sea YS-90 Auto insieme al TTLConverter II, un apparecchio che permette di interfacciare le reflex digitali con i flash subacquei meno recenti. Come location ho scelto Zanzibar, isola famosa per le sue spiagge bianche e per il colore turchese delle sue lagune; è una meta poco frequentata dai subacquei, ma ha un mare ricchissimo e pieno di sorprendenti forme di vita. Le prime immersioni sono dedicate a familiarizzare con la nuova reflex; lo scafandro Inserimento delle compact flash Lexar da 16 GB. e la D3x funzionano bene, ma passare dal sistema DX al Full Frame all’inizio può dare qualche impaccio. Con il formato DX l’obiettivo Nikon più utilizzato nella macrofotografiasubacqueaèindubbiamente il 60mm Micro Nikkor, che come angolo di campo equivale ad un obiettivo da 90mm sul pieno formato. Con il Full Frame della D3x per ottenere inquadrature simili occorre usare il blasonato Micro 105mm f/2.8D o il nuovissimo Micro 105mm VR f/2.8G. Fin dai primi scatti apprezzo l’autofocus della D3x, rapido e preciso come quello dalla D3; la precisione è tale che decido di usare la messa a fuoco automatica, tralasciando l’uso manuale con cui di solito effettuo le riprese. Il consolidato sistema esposimetrico Color Matrix 3D II, integrato anche sulla recente D3x lavora bene anche sott’acqua e le esposizioni sono corrette. Anche con i flash Sea&Sea non ci sono difficoltà e il TTL-Converter funziona bene; posso scattare con rapidità e precisione. Il mirino a copertura totale è luminoso, così come l’oculare dello scafandro Sea&Sea (MDX PRO - D3). Il monitor LCD da 3 pollici ad alta risoluzione permette la visualizzazione dell’intero fotogramma e il controllo della qualità dell’immagine appena scattata. Come scheda di memoria ho usato una compact flash Lexar Professional UDMA 300x Speed da 16 GB; mi permette salvataggi rapidi sia dei file Raw/Nef che dei Jpeg; la 115 Una famiglia di Gamberi ballerini ritratta in macrofotografia: rapidi e sempre in movimento. D3x dispone come la D3 di due slot, che mi permettono di avere a disposizione fino a 32 GB di memoria, ovvero centinaia di scatti per un’unica immersione. Provo le varie possibilità concesse dalla D3x: salvare i file Raw/Nef su una scheda e contemporaneamente a salvare i Jpeg sull’altra, e poi provo ad usare il secondo slot per il back-up salvando in automatico il contenuto scheda inserita nel primo slot; l’uso più naturale è però quello di raddoppiare la capacità di memorizzazione della macchina usando entrambi gli slot per registrare gli scatti. Le immagini Isola di Mnemba: macrofotografia con D3x e Nikkor Micro 105mm f/2.8D. 116 L’esame delle prime immagini mi permette di apprezzare la loro altissima risoluzione e la buona qualità dell’esposizione; i 24,5 milioni di pixel rivelano particolari difficili da cogliere durante le riprese e all’interno degli scatti scopro delle nuove immagini macro. Mi posso permettere ritagli anche forti ed ottenere immagini ancora di una qualità, adatta a stampe di dimensioni significa- Ritratto di un Gambero ballerino. tive. Poter gestire immagini di dimensioni da 6.048 x 4.032 pixel apre nuovi orizzonti e nuove possibilità; ne sono una conferma le stampe d’arredamento di grande formato che si possono eseguire con tecniche diverse, dalla riproduzione su materiali plastici fino alla creazione di veri e propri affreschi digitali, di grandi dimensioni. Quello che stupisce della D3x, oltre al dettaglio e alla risoluzione, è il basso rumore di fondo; da un sensore con 24,5 milioni di pixel era lecito attendersi dei limiti nelle situazioni di luce scarsa. Invece anche in tali condizioni il rumore di fondo è quasi assente, con un buon contrasto; il moirè è inesistente e non noto artefatti nei file Jpeg nelle parti più scure delle immagini, anche in quelle più azzardate. Sfruttiamola al massimo La D3x mi sorprende e mi sprona sfruttarla al massimo: le impostazioni esasperate e le Il gamberetto ha una lunghezza di circa 1,5cm mentre l’occhio non supera i 2-3mm di diametro. 117 Pesce farfalla dal muso lunghissimo (Forcipiger longirostris). Un pesce Pagliaccio dell’Oceano Indiano (Amphiprion sebae) nascosto tra i tentacoli di un anemone. 118 Un piccolo Pesce falco maculato. sensibilità elevate (dagli 800 ISO in su) mi permettono di eseguire scatti complessi con diaframmi estremi e profondità di campo impensabili. È il momento di sperimentare la fotografia grandangolare per cui monto il fisheye Nikkor 16mm f/2.8D; con i suoi 180 gradi di campo inquadrato è un’ottica particolare che permette di ottenere immagini d’effetto. Per l’occasione uso uno speciale oblò in cristallo (Optical dome port) prodotto dalla Sea&Sea, la cui struttura permette di correggere eventuali problemi di rifrazione. So che sott’acqua la ripresa grandangolare metterà sicuramente a dura prova la gestione TTL: zone più o meno illuminate, giochi di luce e riflessi di ogni genere saranno difficili da gestire. Faccio quindi un po’ di prove e cerco la zona più adatta: acqua con poca sospensione e buona visibilità. Tuttavia la quantità di vita presente nelle acque di Zanzibar è notevole e si riflette anche nel microcosmo sommerso; in acqua vivono e si spostano milioni di piccoli animali (Zooplancton), spore di corallo ed innumerevoli altre particelle che riducono sensibilmente la visibilità, a volte a soli pochi metri. La mia meta è la vicina isola di Mnemba, un piccolo atollo corallino a nord-est di Zanzibar. L’immersione è gradevole: troviamo fondali con molto pesce di barriera, mentre un branco di delfini incuriositi ci dà il benvenuto. Il fisheye è molto luminoso e impostando una sensibilità tra i 200 e gli 800 ISO riesco ad eseguire scatti con una buona messa a fuoco, sebbene in alcuni momenti la sospensione diventi un po’ fastidiosa. I miei timori sulla funzionalità del sistema TTL con un’ottica così estrema scompaiono subito; la lettura della luce è abbastanza precisa, mentre la possibilità di sovra-esporre o sotto-esporre tramite il selettore sul TTL Converter della Sea&Sea mi permette di ottenere i risultati che cerco. Passando in manuale, ovvero utilizzando l’apposito comando posto sul TTL Converter, posso gestire in maniera completamente personale la potenza dei flash e l’esposizione. Con la D3x rigorosamente in modalità “manual” (M), imposto i flash tramite una pratica regolazione di potenza posta sul loro dorso. Questo mi permette di ottenere scatti con effetti particolari, gestendo l’esposizione in maniera veramente personale. Anche in questo caso la qualità degli scatti si rivela eccezionale: il sistema autofocus a 51 punti lavora molto bene, gli scatti ravvicinati come quelli grandangolari sono particolarmente precisi. Il sistema Expeed, con CPU dedicata ed elaborazione a 16 bit lavora egregiamente e si interfaccia perfettamente con il nuovo sensore da 24,5 milioni di pixel. Il risultato? Colori saturi ma fedeli e naturali, gradazioni di tonalità uniformi ed una gamma dinamica davvero impressionante. La post-produzione Nikon ViewNX Dopo le immersioni, al termine della giornata, il lavoro non è ancora finito; sulle capaci schede Lexar si accumula una grande quantità di immagini per cui diventa 119 A caccia di nudibranchi: la ricerca del dettaglio con Nikon D3x. Picture Control: ecco la lista dei controlli disponibili di defaul. A fianco il pulsante “Avvia utilità” con il quale accedere alla schermata della gestione avanzata (Picture Control Utility). La schermata per la gestione avanzata dei Picture Control: da qui è possibile creare dei controlli personalizzati e importarli nella fotocamera. 120 Il Picture Control personalizzato (Macro-fotosub) appena importato nella D3x e pronto per essere selezionato ed utilizzato. Lo scatto originale mostra una accentuata sotto-esposizione con poco contrasto; tramite la compensazione dell’esposizione e la funzione di regolazione di contrasto e nitidezza del file Raw sono riuscito ad ottenere un miglioramento che sarebbe stato impossibile se avessi scattato il solo Jpeg. Un esempio di come una foto scattata con illuminazione insufficiente possa migliorare notevolmente con il bilanciamento del bianco in post-produzione del file Raw, campionando in ViewNX il punto di grigio. un obbligo gestirle in modo professionale su un computer portatile. Per questo compito trovo indispensabile il software ViewNX; il programma è intuitivo e mi permette di trasferire comodamente tutti gli scatti e di organizzarli in modo veloce e pratico. Attivo a sinistra la visualizzazione delle cartelle per potermi spostare velocemente attraverso le varie sessioni fotografiche e scorro le immagini in dimensione adattata allo schermo. ViewNX rende subito disponibili le funzioni principali, tra le quali vi è la possibilità di ruotare le immagini, convertirle e salvarle in vari formati. Inoltre è possibile classificarle ed assegnare loro “etichette” secondo le proprie necessità; il sistema di archivia- zione è pratico e quando occorre consente di effettuare le necessarie ricerche. La personalizzazione con Nikon Picture Control Le opzioni avanzate di Nikon ViewNX offrono ulteriori possibilità di personalizzazione delle immagini. Sulla fotocamera è possibile selezionare i menu da cui scegliere le opzioni di regolazione (Standard, Neutra, Satura, Monocromatico) per poi scegliere i parametri di nitidezza, contrasto, luminosità, etc. Tutto questo si amplia con Nikon View 1.2.1. Nella finestra di “Regolazione rapida” ritrovo i menu principali della D3x; da qui è possibile accedere, tramite il pulsante “Avvia Utility” alla gestione avanzata dei Picture Control, con cui gestire al meglio i vari comandi di quelli standard, ma anche crearne di personalizzati per poi salvarli direttamente sulla fotocamera (pulsante esporta). Questa funzione è davvero utile, al punto che decido di crearmi un Picture Control apposito per le immagini macro subacquee lavorando in maniera fine sul contrasto, la nitidezza e la luminosità. Infatti nelle situazioni di poca visibilità e notevole sospensione nell’acqua ho spesso la necessità di aumentare il contrasto e la nitidezza delle immagini: niente di più comodo che crearsi un Picture Control da utilizzare con i menu della D3x direttamente in immersione. In genere preferisco usare un “setup” neu- 121 Ritratto di un esemplare di Pesce Leone. tro, ma nella fotografia macro aumento spesso il contrasto e la nitidezza delle immagini, lasciando inalterata la naturalezza e le sfumature dei colori. Questo sistema di personalizzazione delle impostazioni è veramente utile. La post-produzione delle immagini Raw Fotografare il mondo sommerso è indubbiamente affascinante, ma è anche una sfida continua. Ogni sessione fotografica, Le attrezzature utilizzate Nikon D3x (www.nital.it) Schede memoria Lexar (www.lexar.it) Fraco Sub (www.fracosub.it) per i prodotti Sea&Sea. Ringraziamo Diving Center Diving Ocean www.divingocean.com. 122 ogni immersione, presenta condizioni e situazioni che possono essere molto diverse: occorre capacità di adattamento, esperienza e conoscenze tecniche per ottenere buoni risultati nelle situazioni difficili ed estreme. Per il fotografo subacqueo la fotografia digitale rappresenta una svolta: poter ripetere lo scatto e controllare subito la sua qualità permette di accorgersi immediatamente di quello che una volta si scopriva solo in camera oscura. E poi il formato Raw offre al fotografo molto di più; anche i professionisti più preparati possono commettere un errore, sbagliare l’esposizione rovinando quella che avrebbe potuto essere l’immagine da copertina. La funzione “Regolazione Rapida” dei file Raw/Nef di ViewNX permette di migliorare ed ottimizzare in pochissimo tempo anche gli scatti meno riusciti, come mostra l’esempio pubblicato in queste pagine. Lo stesso vale per tutti quei casi in cui occorre correggere il bilanciamento del bianco: spesso sott’acqua la luce artificiale dei flash non è sufficientemente potente e le immagini presentano dominanti blu o verdi con una netta diminuzione del rosso. La correzione del file Jpeg tramite la curva RGB molto spesso non basta a restituire le giuste cromie; salvando invece nel formato Raw/ Nef è possibile correggere il bilanciamento del bianco in modo molto più efficace. Conclusioni Le perplessità che avevo sul comportamento del nuovo sensore sott’acqua si sono dissolte alla prima immersione, così come i dubbi sul maggiore rumore di fondo si sono rivelati infondati. La D3 resta superiore alla D3x alle sensibilità oltre i 1600 ISO, ma la D3x mi ha letteralmente entusiasmato per la sua risoluzione, oltre che per la facilità di utilizzo. E proprio in questo sta la particolarità della nuova reflex Nikon, l’estrema qualità degli scatti con una risoluzione elevatissima: colori fedeli, esposizioni accurate, messa a fuoco veloce e precisa, possibilità di lavorare ad Iso elevati senza rumore di fondo. E poi i dettagli sono impressionanti. I 24,5 milioni di pixel costituiscono un vero balzo tecnologico in avanti. Erik Henchoz