Comunicato stampa "rischi legati all

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Comunicato stampa "rischi legati all
Comunicato stampa
Zurigo, 21 aprile 2015
Monitoraggio dei rischi legati all’esportazione 2015
Le imprese svizzere riducono i propri rischi diversificando le destinazioni delle esportazioni
con crescente focalizzazione su USA, Cina e paesi del Golfo
Inchiesta condotta presso 357 imprese esportatrici svizzere dalla Fachhochschule di Berna e
da Euler Hermes
Quasi 400 imprese svizzere, di cui 2/3 con una quota di esportazioni superiore al 30%, hanno rivelato
quali sono i loro rischi attuali e futuri e come li affrontano. Oggetto dell'inchiesta sono stati tutti i rischi
connessi con l'attività d'esportazione.
Le imprese svizzere di esportazione sono fortemente interessate dai rischi di esportazione.
 56% delle imprese intervistate dichiara di aver perso ordini a causa dell'attuale situazione
valutaria
 25% delle imprese che hanno risposto ha fatture insolute con clienti esteri
 10% ha dichiarato di aver persino affrontato problemi di liquidità a causa di insoluti esteri
In merito all'attuale forza del franco, Ludovic Subran, economista capo del Gruppo Euler Hermes,
afferma: «Nel breve termine si possono ridurre i costi per ammortizzare gli effetti di un franco forte.
Ciò avviene già oggi. Nel lungo termine, ciò non sarà tuttavia sufficiente. La ricetta giusta consiste
piuttosto in una maggiore diversificazione – a livello sia di prodotti sia di regioni di sbocco. Il dollaro
non si è quasi svalutato rispetto al franco. Si presenta quindi l'opportunità di esportare in regioni in cui
si paga in dollari o le cui monete locali sono legate al dollaro – come nel Sud-est asiatico o nei paesi
arabi.»
Le imprese di esportazione affrontano tre rischi principali
Lo studio condotto dalla Fachhochschule di Berna e da Euler Hermes mostra che i tre rischi principali
per le imprese di esportazione svizzere sono soprattutto il rischio congiunturale e il rischio di
cambio e delcredere. Sorprende che le imprese considerino il rischio congiunturale come una grande
minaccia, praticamente alla stregua di quello di cambio.
In generale, circa l'80% delle imprese prevede che in prossimo futuro i rischi rimarranno perlomeno
identici o addirittura aumenteranno. In tale contesto sorprende il fatto che molte imprese non adottino
misure in caso di singoli rischi considerati elevati, come ad esempio nel caso del rischio congiunturale.
L'87% delle imprese svizzere orientate all'esportazione è stato colpito da mediamente a fortemente
dal rischio di cambio. Per tale rischio le imprese svizzere sono tuttavia fortemente sensibilizzate e
sorprendentemente ben posizionate:
 circa il 50% delle imprese incrementa gli acquisti all'estero e riduce i costi in Svizzera
 il 29% dichiara di effettuare coperture mediante operazioni a termine in valuta
 una percentuale sorprendentemente elevata di 32% indica di poter presentare le proprie
fatture all'estero in franchi svizzeri
 24% dichiara di poter aumentare i prezzi all'estero con l'apprezzamento del franco svizzero
 solo il 5% delle imprese intervistate non adotta alcuna misura
«Queste imprese hanno fatto i compiti e dispongono di un vantaggio concorrenziale che consente loro
di trasferire in parte i costi di un franco forte ai clienti all'estero» spiega Dr. Paul Ammann,
responsabile dello studio per la Fachhochschule di Berna.
Appare interessante il fatto che in passato l'88% delle imprese sia stato colpito fortemente o
mediamente dal rischio congiunturale e che persino l'83% delle imprese prevede che il rischio
congiunturale aumenterà o rimarrà invariato. Ciononostante, ancora il 23% delle imprese non adotta
misure di alcun genere. Quasi la metà di tutte le imprese intervistate cerca di ridurre il rischio con la
diversificazione – ossia con la presenza nei principali paesi d'esportazione. Altre imprese adeguano
per tempo le proprie risorse nei relativi paesi o si ritirano dal paese interessato in caso di problemi
congiunturali.
Stefan Ruf, CEO di Euler Hermes Svizzera, è convinto che «la conoscenza dei rischi paese e settoriali
può essere decisiva per il successo dell'azienda». «Un'esternalizzazione a un partner terzo
specializzato conviene. Euler Hermes analizza continuamente i rischi paese e settoriali e mette a
disposizione dei propri clienti le informazioni raccolte» aggiunge Ruf.
Il 55% delle imprese è stato infine colpito fortemente o mediamente dal rischio delcredere
(insolvenza o riluttanza al pagamento dei clienti). Il 25% delle imprese che hanno risposto ha fatture
insolute con clienti esteri e il 10% ha dichiarato di aver persino affrontato problemi di liquidità a causa
di insoluti esteri. Le imprese cercano di ridurre il rischio con pagamenti anticipati, acconti, lettere di
credito e semplice accertamento della solvibilità. In confronto, garanzie, assicurazioni crediti e
recupero crediti da parte di imprese terze vengono impiegati solo raramente.
Si prevede uno spostamento dei mercati di riferimento per le esportazioni
È anche interessante come le imprese svizzere valutano lo sviluppo dei mercati di esportazione. Le
imprese prevedono che aumenteranno le esportazioni verso USA, Cina e paesi del Golfo.
Dr. Paul Ammann della Fachhochschule di Berna è convinto che «questa è la strategia giusta in
termini di distribuzione del rischio.». «In questo modo è possibile compensare, perlomeno in parte, il
calo delle esportazioni verso l'UE» aggiunge Stefan Ruf di Euler Hermes.
D'altro canto, le imprese di esportazione svizzere prevedono un regresso delle esportazioni
nell'Eurozona.
Ludovic Subran è convinto che ”«anche se molte imprese di esportazione svizzere attendono un calo
per i loro attuali grandi mercati di sbocco in Europa, quali la Germania e la Francia, sarà molto difficile
aprire nuovi mercati. A tal scopo occorre ricostruire tutto, la struttura di vendita o i partner in loco. Ciò
esige una strategia di lungo termine che richiede molto tempo, ma è in ultima analisi inevitabile.».
Contesto economico della Svizzera per le imprese di esportazione svizzere e previsione
In considerazione dell'aumento dei rischi di credito e della crescita macroeconomica più debole
dell'1% circa quest'anno, il numero delle insolvenze aumenta in Svizzera per la prima volta in modo
più significativo dalla crisi finanziaria. Euler Hermes prevede per quest'anno circa 4450 insolvenze
aziendali – pari a un aumento del 5% rispetto al 2014. Questo dato dovrebbe salire ancora
leggermente nel 2016. Solo a fine 2016, le esportazioni potrebbero apportare per la prima volta un
contributo positivo alla crescita.
«Gli investimenti privati e pubblici, che non sono praticamente aumentati negli scorsi anni,
rappresenteranno il grande interrogativo: com'è possibile aumentare gli investimenti se la domanda
proveniente dall'Europa è debole» prevede Subran. «Per i loro acquisti, le imprese svizzere devono
trovare più partner in altri paesi europei, poiché in essi gli acquisti sono oggi convenienti. Inoltre, sono
necessari investimenti per giustificare i prezzi più elevati dei prodotti Made in Switzerland. Unitamente
ai classici prodotti, sono necessari servizi corrispondenti. Oltremare, il cliente dovrebbe ottenere la
stessa prestazione che otterrebbe in Svizzera. Sono tuttavia convinto che le imprese svizzere sanno
già oggi che cosa è importante – e troveranno una soluzione» afferma Subran.
Misure di copertura e canali d'informazione
L'inchiesta aveva anche l'obiettivo di scoprire quali eventi spingono le imprese ad adottare più misure
di copertura contro i rischi. Al riguardo è evidente che sono più frequentemente un calo dei margini o
crediti inesigibili all'estero a spingere le imprese ad agire preventivamente e coprire i rischi
emergenti.
Nell'ambito dell'inchiesta si è anche stabilito come le imprese di esportazione svizzere si informano
nell'odierno profluvio di informazioni. Al riguardo è interessante il fatto che le fonti interne e i partner
di vendita nei paesi di esportazione vengono indicati dalle imprese come le più frequenti fonti
d'informazione. I canali d'informazione più utilizzati per coprire i rischi di esportazione sono i mezzi di
comunicazione e i siti web.
«Partner terzi specializzati, presenti in loco nei paesi di esportazione, vengono utilizzati raramente. In
tale contesto, le imprese trascurano il pericolo di adottare strategie e misure sbagliare sulla base di
informazioni errate o insufficienti. Le conoscenze sui paesi e settoriali approfondite nonché sul
recupero credito locale valgono tanto oro quanto pesano per le imprese esportatrici» spiega Stefan
Ruf.
La verifica periodica delle misure di copertura a livello di direzione è decisiva
Per quanto riguarda le misure di copertura colpisce il fatto che le misure più frequentemente citate
presuppongono il consenso del cliente all'estero: le misure di copertura, quali il «pagamento
anticipato» (35%), la «fatturazione in franchi svizzeri» (28%) e la «lettera di credito» (8%), possono
essere impiegate solo previo accordo con il cliente.
Dr. Paul Ammann è convinto che «in un'ottica di lungo termine è importante che le imprese di
esportazione svizzere riconsiderino l'impiego di misure di copertura: è molto probabile che tra alcuni
anni i clienti non saranno più disposti a effettuare un pagamento anticipato, perché in molti settori si
presenteranno nuovi concorrenti – ad es. produttori di macchinari cinesi – con prodotti analogamente
buoni.».
«L'impiego di misure di copertura senza coinvolgimento del cliente, ossia una copertura del rischio
orientata al cliente, può pertanto tradursi in un vantaggio concorrenziale decisivo» aggiunge Ruf.
«Per quanto riguarda molti rischi ritenuti importanti, molte imprese hanno sorprendentemente risposto
di non adottare alcuna misura di copertura. È importante che le imprese svizzere collochino la
gestione del rischio a livello strategico, affrontino i rischi in modo proattivo e verifichino periodicamente
la valutazione del rischio e l'impiego di misure di copertura» conclude Dr. Ammann.
Dati sull'inchiesta
Per la prima volta in Svizzera sono stati analizzati approfonditamente tutti i rischi di esportazione e
sono state intervistate le imprese in merito alle misure di copertura. Al centro dell'attenzione non vi era
come di consueto solo il rischio di cambio. L'obiettivo consiste nel fornire alle imprese esportatrici una
piattaforma di confronto e nel sostenerle nella copertura dei rischi o nell'individuare potenziali di
ottimizzazione. Oggetto dell'indagine sono stati tutti i rischi connessi con l'attività d'esportazione:
rischio di cambio, congiunturale, politico e interculturale, rischio delcredere e di sicurezza, così come il
rischio di insufficiente certezza del diritto.
La stragrande maggioranza delle imprese intervistate è costituita da PMI con un organico di 10-250
collaboratori. Sono state intervistate esclusivamente imprese esportatrici che producono beni
strumentali o standard, operano nell'attività di progettazione specifica per il cliente e vendono servizi o
a livello commerciale.
Ulteriori informazioni sotto www.ti.bfh.ch/exportrisiko_monitor :
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Studio paese Svizzera
Economic Insight
PPT conferenza stampa
Possibilità d’ordinare lo studio intero (disponibile da fine maggio)
Contatto per la stampa:
Euler Hermes Schweiz
Annalisa Job
Portavoce di Euler Hermes Svizzera
Tel: 044 283 65 14
[email protected]
www.eulerhermes.ch
Tel: +41 79 370 67 86
[email protected]
www.ti.bfh.ch/weiterbildung
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Euler Hermes è il maggiore provider al mondo di soluzioni di assicurazione crediti commerciali
nonché specialista riconosciuto nei settori delle cauzioni e del recupero crediti commerciali. Con oltre
100 anni di esperienza, Euler Hermes offre una gamma completa di servizi finanziari a clienti
business-to-business (B2B) per la gestione del portafoglio clienti. La sua rete internazionale di
monitoraggio permette di controllare e analizzare la solvibilità di PMI e multinazionali presenti sui
mercati che rappresentano il 92% del PIL mondiale. Con sede a Parigi, la compagnia è presente in
oltre 50 paesi con più di 6000 collaboratori. Euler Hermes fa parte del gruppo Allianz, è quotata
all’Euronext di Parigi (ELE.PA). e beneficia del rating AA- di Standard & Poor’s e Dagong. Il gruppo ha
raggiunto un giro d’affari consolidato di 2,4 miliardi di euro nel 2013 e ha coperto transazioni
commerciali nel mondo per un totale di 789 miliardi di euro a fine 2013.
Presso la sede di Zurigo e le agenzie di Losanna e Lugano, Euler Hermes Svizzera occupa ben 50
collaboratori.
Per maggiori informazioni: www.eulerhermes.ch, LinkedIn o Twitter @eulerhermes.
La Fachhochschule di Berna fornisce servizi personalizzati nell'ambito della formazione e del
perfezionamento, della ricerca applicata e dello sviluppo nonché del trasferimento di conoscenze
tecnologiche. Tre rivendicazioni sono al centro della sua attività: la qualità elevata per poter offrire
all'economia personale specializzato e servizi qualificati e innovativi. L'orientamento internazionale per
dischiudere a studenti e docenti le migliori opportunità nel mondo globalizzato della formazione e
dell'economia. Un modo di pensare e agire interdisciplinare per soddisfare le aspettative elevate poste
ai team eterogenei nell'industria e nella scienza. La Fachhochschule BFH di Berna riunisce sei
dipartimenti e offre complessivamente 29 corsi di laurea di primo livello e 21 di laurea magistrale
nonché numerosi corsi di perfezionamento.
Ulteriori informazioni sono disponibili al sito www.bfh.ch o www.ti.bfh.ch
Le valutazioni sono soggette, come sempre, alle riserve riportate qui di seguito:
Riserva sulle affermazioni previsionali: Alcune asserzioni qui contenute possono riferirsi ad aspettative per il futuro e ad altre affermazioni di
proiezione che implicano incertezze e rischi più o meno noti, che potrebbero fare sì che gli effettivi risultati e sviluppi differiscano in maniera
sostanziale da quelli contenuti o indicati nelle suddette affermazioni. Oltre ad altri motivi, che non sono qui menzionati, possono esservi
eventualmente deviazioni derivanti da variazioni della situazione economica generale e concorrenziale, soprattutto nei campi d’attività e mercati
principali dell’Allianz, da acquisizioni e dalla successiva integrazione di aziende e da misure di ristrutturazione. Deviazioni possono poi risultare
dall’entità o dalla frequenza dei sinistri, dai tassi di storno, dai tassi di mortalità e dalla morbilità rispettivamente dalle loro tendenze e, in
particolare nel settore bancario, dalla perdita di beneficiari di crediti. Anche gli sviluppi dei mercati finanziari e dei tassi di cambio, come pure i
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