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COMUNICATO STAMPA
Rapporto Euler Hermes : il mercato globale delle autovetture
torna in pista
ROMA - 03 OTTOBRE 2014 – La produzione globale di autovetture supererà le 100 milioni di unità
l’anno entro il 2017, lo dice una nuova ricerca condotta da Euler Hermes, leader mondiale
dell’assicurazione crediti. Lo studio, pubblicato alla vigilia del prestigioso Motor Show di Parigi,
dipinge un quadro positivo per il settore, con la produzione globale che ritorna al tasso di crescita del
4% a medio termine.
“Il mercato automobilistico globale sembra tornare in pista, dopo aver perso terreno durante la crisi
finanziaria,” sono le parole di Ludovic Subran, capo economista di Euler Hermes. “Durante tale
periodo la produzione si è spostata verso le nuove economie, dove il tasso di dotazione di autovetture
resta ancora molto basso – il 2% in India e il 5% in Cina – con buone prospettive di crescita a lungo
termine, in quanto questi numeri sono destinati a crescere.”
Secondo lo studio, il motore principale della crescita globale continuerà ad essere la Cina, che nel
2009 ha surclassato gli USA come principale produttore automobilistico del mondo. Il paese
continuerà ad espandere il proprio dominio mondiale, con una produzione quest’anno di almeno 20
milioni di unità.
Questa previsione di crescita per l’industria automobilistica arriva a dispetto del prolungato
rallentamento dei principali mercati europei come la Francia e l’Italia – la cui produzione è destinata a
restare ferma a meno della metà del picco ante-crisi – e dei livelli di produzione in caduta in paesi
come il Brasile e la Russia.
Per quanto riguarda gli altri paesi, la Germania resta solida con una crescita prevista per quest’anno
al 6%. La Spagna dovrebbe riportare una crescita a doppia cifra, anche se parte da un livello più
basso rispetto alla maggioranza dei paesi europei. Lo studio di Euler Hermes riconferma anche la
“reindustrializzazione” in corso sia nel Regno Unito che negli USA, le cui modifiche strutturali hanno
contribuito al ritorno della produzione ai livelli precedenti la crisi del 2008.
“Questo spostamento della produzione ha impattato alcune economie più di altre,” spiega Yann
Lacroix, principale autore del rapporto. “Per esempio, la Germania ha prodotto più del quadruplo dei
veicoli rispetto alla Francia, mentre un decennio fa la differenza era meno del doppio. L’industria
americana ha riguadagnato la competitività persa. La forza lavoro è stata ridotta di un quinto, molte
linee di produzione sono state chiuse e la gamma di prodotti completamente ristrutturata. Per quanto
riguarda il Regno Unito, grazie alla flessibilità del mercato del lavoro e ad un regime fiscale sempre
più favorevole alle imprese, il paese è tornato ad essere un produttore automobilistico di classe
mondiale.”
Produzione automobilistica mondiale: Variazione per paese (2007(2007- 2013), in milioni di unità
Fonti : OICA, Euler Hermes
Per il futuro lo studio sottolinea che se la Cina, il cui mercato è dominato da società occidentali in joint
venture con i produttori locali, conserverà una crescita a due cifre, i prezzi di vendita dovranno
necessariamente diminuire. Per garantirsi uno sviluppo sostenuto, i produttori avranno bisogno di
andare alla ricerca di nuovi clienti nella Cina rurale. Ma un potere d’acquisto più basso significa che la
domanda di questi consumatori si rivolgerà verso prodotti più economici.
Con il 75% delle vendite globali concentrato in quattro aree geografiche principali (Cina, Europa,
Giappone e USA), i mercati emergenti sono ancora indietro in termini di volumi di vendita. Inoltre i
tassi di dotazione di autovetture delle famiglie subiscono l’impatto delle crisi economiche e politiche.
“Nel breve periodo i grandi vincitori sembrano essere i principali produttori di componenti per auto,”
ha aggiunto Subran. “Molte industrie automobilistiche in corso di ristrutturazione si trovano
posizionate in aree di crisi e stanno investendo nelle aree di sviluppo. “Tuttavia anche i fornitori del
settore si sono globalizzati e hanno riallocato le proprie imprese per seguire la produzione
automobilistica. In questo processo, hanno smesso di fare affidamento sui mercati interni più deboli
ed aumentato il proprio potere di negoziazione. Questa scelta si è rivelata ottimale per i loro margini,
che sono cresciuti costantemente dal 2010 e nel prossimo anno dovrebbero raggiungere un solido
7,5%.”
ITALIA
Nel 2013 le immatricolazioni di auto in Italia sono state 1,3 milioni, in flessione del 7% rispetto al 2012
e per il sesto anno consecutivo in calo. Bisogna risalire fino al 1974 per trovare un dato paragonabile,
facendo quindi piombare il mercato delle vendite indietro di circa 40 anni. Nei primi sei mesi dell’anno
si è assistito ad un rimbalzo delle immatricolazioni (+3%) che dovrebbe condurre ad una crescita a
fine 2015 pari al 5%. La componentistica resta uno dei principali driver della crescita dell’automotive
in Italia. “E’ la componentistica di primo impianto a dare sollievo al comparto – afferma Massimo
Reale, Direttore Fidi Euler Hermes Italia – che con oltre 2400 aziende ha chiuso il bilancio del 2013
in positivo, con una forte crescita verso i mercati esteri che sarà confermata anche nel 2014. Tutto ciò
è il risultato dell’eccellenza tecnologica del made in Italy del comparto, che riesce ad essere
competitivo anche in mercati maturi grazie all’espansione degli investimenti produttivi fuori confine e
alla ricerca del miglior contenimento dei costi e dell’efficienza distributiva”.
Contatti con i Media
Euler Hermes Italia
Head of Communications
Guglielmo Santella – +39 335 8496775
[email protected]
Il gruppo Euler Hermes è il Ieader mondiale dell’assicurazione crediti e compagnia riconosciuta come
specialista delle cauzioni, garanzie e recupero crediti. Con oltre 100 anni di esperienza, offre alle imprese del
segmento business-to-business (B2B) servizi finanziari per supportare la gestione del portafoglio clienti. Grazie
ad una banca dati proprietaria ed a una rete di specialisti in loco, monitora ed analizza quotidianamente
l’evoluzione della solvibilità di aziende di ogni dimensione, incluse le multinazionali, operanti nei mercati che
rappresentano il 92% del PIL mondiale. Il Gruppo, con sede a Parigi, è presente in più di 50 Paesi con i suoi
oltre 6000 collaboratori. Euler Hermes è una società di Allianz, è quotata all’ Euronext Parigi (ELE.PA) e
beneficia del rating AA- da parte di Standard & Poor’s e Dagong. Euler Hermes ha raggiunto nel 2013 un giro
d’affari consolidato di 2,5 miliardi di euro ed ha coperto transazioni commerciali per un ammontare totale di
€789 miliardi. Per ulteriori informazioni: www.eulerhermes.com, LinkedIn or Twitter @eulerhermes.
Nota cautelativa: Alcune asserzioni qui contenute possono essere di natura previsionale e fondate su ipotesi e opinioni correnti del
management. Implicano rischi e incertezze più o meno noti, che potrebbero far sì che i risultati, rendimenti o eventi citati, esplicitamente o
implicitamente, differiscano in maniera sostanziale da quelli effettivi. Un ‘affermazione può essere di natura previsionale o questa può risultare dal
contesto dell’affermazione stessa. Inoltre, le affermazione di natura previsionale sono caratterizzate dall’uso delle parole “può, dovrà, dovrebbe,
si aspetta, ha in programma di, intende, anticipa, stima, ritiene, prevede, potenziale” o “continua” o di espressioni analoghe. I risultati, rendimenti
o eventi previsionali possono differire in maniera sostanziale da quelli effettivi a causa, segnatamente (i) delle condizioni economiche generali –
in particolare le condizioni economiche relative alle attività e ai mercati principali del gruppo Euler Hermes, (ii) del rendimento dei mercati
finanziari, compresi quelli emergenti, della loro volatilità, liquidità e delle crisi del credito, (iii) della frequenza e gravità delle perdite assicurate, (iv)
dei livelli di persistenza, (v) dell’entità dei casi di insolvenza, (vi) dell’evoluzione dei tassi d’interesse, ((vii) dei tassi di cambio, segnatamente tra
Euro e Dollaro USA, (viii) della concorrenza, (ix) dei cambiamenti legislativi e normativi, tra cui la convergenza monetaria o l’Unione Monetaria
Europea, (x) dei cambiamenti delle politiche delle banche centrali e/o dei governi degli altri paesi, (xi) dell’impatto delle acquisizioni e della loro
integrazione, (xii) delle misure di ristrutturazione e (xiii) dei fattori legati alla concorrenza in generale, sia su scala locale che regionale, nazionale
e/o globale. Molti di questi fattori possono essere più probabili o più marcati per effetto di attività terroristiche.
La società non assume alcun obbligo di aggiornare le informazioni previsionali qui contenute.