Festival delle Province 2006
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Festival delle Province 2006
Ufficio Stampa: Fabio Curti – 334.8558361 [email protected] Festival delle Province 2006 “Il teatro e la musica nella Cultura Popolare” 13 LUGLIO / 29 SETTEMBRE nei Comuni delle Province di Torino – Cuneo – Rieti – Perugia – Lecce – Sassari Iniziativa promossa dal Comitato Festival delle Province (composto dalle Province di Torino, Cuneo, Rieti, Perugia, Sassari, Catania, Cosenza, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, L'Aquila, Lecce, Modena, Piacenza, Potenza, Roma, Rovigo, L'Associazione Culturale Slow Food); con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma; con la partecipazione delle Città di Bra (Cn), Carignano (To), Carmagnola (To), Savigliano (Cn); con la collaborazione di Borgo Medievale di Torino, La Notte della Taranta, Sila in Festa; con il patrocinio di Unesco, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, U.P.I. (Unione delle Province Italiane), Piemonte dal Vivo Giovedì 13 luglio 2006 s’inaugura a Carignano (TO) con lo spettacolo teatrale “Un po’ di tutto praticamente nulla…” a cura della famiglia di Clown Colombaioni la tappa piemontese della VI edizione del “Festival delle Province: il teatro e la musica nella cultura popolare”. Un festival di unicità, di progetti speciali, di incontri singolari ma soprattutto un’estate di coinvolgimento e valorizzazione del territorio in un innovativo rapporto con la tradizione popolare nelle sue vesti teatrali, musicali ed artistiche. Un evento itinerante ad ingresso gratutito che si svolgerà, in periodi distinti, da luglio a settembre, e da Torino a Sassari, nei Comuni delle Province sostenitrici del progetto. “Testimoni della cultura popolare” e “oralità”. Anche quest’anno, in linea con l’edizione passata il festival presenterà nuovi grandi custodi della tradizione. Singoli personaggi ma anche famiglie, gruppi, intere comunità espressione di percorsi artistici e vitali interamente dedicati alla tutela ed innovazione della propria tradizione. Ma soprattutto, questa sesta edizione, nel quadro delle iniziative previste per Torino capitale mondiale del libro con Roma sancirà la nascita della prima edizione del Festival dell’Oralità Popolare. Da venerdì 28 a domenica 30 luglio, al Borgo Medievale del parco del Valentino, un grande omaggio all’immediatezza del non-scritto. Al fascino dell’oralità. Una tre giorni con Enzo Jannacci, Giovanni Lindo Ferretti, Raiz, Badara Seck, Luigi Cinque, Turi Grasso, Uccio Aloisi, i Cantori di Carpino e i gruppi spontanei di canti a braccio dalle province di Torino, Cuneo, Genova, Firenze, Rieti, Sassari, Cosenza. Il Comitato Festival delle Province è una rete di enti pubblici e privati nata il 10 maggio 2004 che attraverso le azioni predisposte dallo statuto che lo regola, ha il compito di promuovere le tradizioni culturali che attualmente rappresentano dei veri e propri “valori da proteggere, conoscere e re-inventare”. Presidente Valter Giuliano; direttore artistico Antonio Damasco. CALENDARIO FESTIVAL DELLE PROVINCE 2006 PROVINCIA DI TORINO Lunedì 10 luglio, ore 11,00 Torino, Borgo Medievale, Sala Baronale della Rocca Conferenza stampa del Festival delle Province 2006 e Festival dell’Oralità Popolare Giovedì 13 luglio, ore 21,40 Carignano, Piazza San Giovanni I Clown Colombaioni: Un po’ di tutto praticamente nulla... Venerdì 14 luglio, ore 21,40 Carmagnola, Piazza Sant’Agostino Progetto Festa e Rito Arrivo della Carovana Popolare...storie di mezzanotte Sabato15 luglio, dalle ore 16,00 Carmagnola, Piazza Sant’Agostino Progetto Il sud piemontese: con Manàcuma e Misuraca – ospiti dal “Festival della Taranta” i Ghetonìa Domenica 16 luglio, dalle ore 16,00 Carignano, Piazza San Giovanni Progetto Contaminazioni: musica, enogastronomia e linguaggi Ospiti: Li Sounalhè e l’Orchestra di Porta Palazzo PROVINCIA DI CUNEO Giovedì 20 giugno, ore 21,40 Bra, Piazza Caduti della Libertà Progetto minoranze linguistiche Franca Masu, la voce catalana di Sardegna - Aquamare Venerdì 21 luglio, ore 21,40 Bra, Palazzo Traversa Progetto drammaturgia popolare contemporanea Arca Azzurra Teatro: Racconti, solo racconti Sabato 22 luglio, ore 21,40 Savigliano, Piazza Baralis Progetto Festa e Rito Historia perduta dell’odio e dell’amore Domenica 23 luglio, ore 21,40 Savigliano, Piazza Santorre di Santarosa Progetto Festa e Rito Partenza della Carovana Popolare...Storie di Mezzanotte DAL 28 AL 30 LUGLIO 2006 - BORGO MEDIEVALE DI TORINO Comitato Festival delle Province e Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma Presentano “FESTIVAL DELL’ORALITA’ POPOLARE” PRIMA EDIZIONE VENERDÌ 28 LUGLIO ore 21,00 Inaugurazione Festival dell’Oralità Popolare Valter Giuliano, Presidente del Comitato Festival delle Province incontra Enzo Jannacci e la Squadra della Provincia di Rieti: Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava SABATO 29 LUGLIO Ore 11,00 – Convegno “Un bel cantar non fu mai scritto – la magia dell’improvvisazione poetica” Dalle ore 18,00 Giovanni Lindo Ferretti Raiz Luigi Cinque Badara Seck Incontrano l’Oralità Popolare: dalla Provincia di Catania L’Opera dei Pupi di Turi Grasso dalla Provincia di Rieti Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava dalla Provincia di Firenze Carlo Monni, Andrea Kaemmerle e il Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava dalla Provincia di Genova Gruppo Spontaneo Trallallero dalla Provincia di Torino Coro Bajolese dalla Provincia di Cuneo Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri dalla Provincia di Sassari Gruppo di Canto a Tenore Cunsonu Santu Giuanne di Thiesi con Vanni Chessa alle launeddas dalla Provincia di Cosenza Cugini Nigro, zampogna e chitarra battente DOMENICA 30 LUGLIO Dalle ore 18,00 Cantori di Carpino Squadra della Provincia di Foggia Uccio Aloisi Squadra della Provincia di Lecce Incontrano dalla Provincia di Catania L’Opera dei Pupi di Turi Grasso dalla Provincia di Rieti Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava dalla Provincia di Firenze Carlo Monni e il Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava dalla Provincia di Sassari Gruppo di Canto a Tenore Cunsonu Santu Giuanne di Thiesi con Vanni Chessa alle launeddas dalla Provincia di Cosenza Cugini Nigro, zampogna e chitarra battente PROVINCIA DI RIETI Venerdì 11 agosto ore 11,00 Rieti, sede provinciale, Sala della Giunta Conferenza stampa ore 21,40 Rocca Sinibalda, centro storico Progetto Teatro dell'enogastronomia La Tavola – la cucina del teatro Sabato 12 agosto ore 21,40 Amatrice, Piazza San Francesco Progetto Festa e Rito Historia perduta dell’odio e dell’amore Lunedì 14 agosto ore 21,40 Poggio Moiano, Piazza Vittorio Emanuele Progetto Testimoni della Cultura Popolare Cantori di Carpino PROVINCIA DI PERUGIA Domenica 13 agosto, ore 21,40 Spello, Villa Fidelia Progetto Festa e Rito Historia perduta dell’odio e dell’amore Lunedì 14 agosto, ore 21,40 Spello, Villa Fidelia Progetto Teatro dell'enogastronomia La Tavola - la cucina del teatro PROVINCIA DI LECCE Festival della Taranta Domenica 13 agosto Progetto minoranze linguistiche – il catalano Franca Masu, la voce catalana di Sardegna - Aquamare Mercoledì 16 agosto Progetto minoranze linguistiche – l’occitano Maire Occitan PROVINCIA DI SASSARI Martedì 26 settembre, Sassari, cortile della Provincia Progetto Teatro dell'enogastronomia ore 18.30 Conferenza e incontro enogastronomico Piemonte/Sardegna ore 21.15 Spettacolo evento La Tavola - la cucina del teatro Mercoledì 27 settembre, ore 21,15 Castelsardo, Castello e centro storico Progetto Festa e Rito Historia perduta dell’odio e dell’amore Giovedì 28 settembre, ore 21,15 Alghero, centro storico Progetto Incontro Minoranze Linguistiche Franca Masu e Maire Occitan Venerdì 29 settembre, ore 21,15 Burgos, Castello Progetto Incontro Orchestra Jazz della Sardegna incontra il flauto di Gerardo Cardinale SCHEDE ARTISTICHE I Clown Colombaioni “Un po’ di tutto praticamente nulla...” Regia di Nani Colombaioni. Con Leris, Lenny e Barry Colombaioni. I Colombaioni sono una delle più grandi famiglie circensi italiane, molto conosciuta anche all'estero. Nani Colombaioni, il più anziano della famiglia, è stato uno dei più grandi clown del secolo scorso. Depositaria di una tradizione che intreccia il teatro popolare, la commedia dell'arte e l'acrobazia circense, la famiglia Colombaioni si è esibita anche in teatro, nel cinema e nella televisione, con grandi maestri del calibro di Totò, Macario, Dapporto, Maggio, Fo, Giuffré, Monicelli e Fellini. In questo spettacolo le dotte rivisitazioni filologiche del clown, gli sgambetti, i non-sense, danno l’impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di surreale, passando dalle gags demenziali alla parodia dello Shakespeare tragico. Semplicità e sorpresa sono gli ingredienti fondamentali della loro arte. “L’importante è non far capire prima al pubblico quello che si vuole fare, perché altrimenti non ci sono più la risata e l’applauso finali” (Nani Colombaioni) Progetto “La Carovana Popolare…Storie di Mezzanotte” Quella della Carovana Popolare è una grande festa che coinvolge il cuore di una città o di un borgo, a cui tutti sono chiamati a partecipare. Si tratta di una grande squadra di musicisti ed attori legati alla tradizione, impegnati in diverse tappe, due delle quali nella finestra piemontese del Festival delle Province. Gli artisti, come tanti fuochi, invaderanno il centro storico con performances di teatro popolare e di musica tradizionale di varia provenienza, per poi riunirsi nella piazza principale e dar vita ad una coinvolgente festa finale. Progetto Il Sud Piemontese in collaborazione con La Notte della Taranta Una giornata dedicata alla musica popolare del Sud, toccando un repertorio antico e coinvolgente che va dalla Puglia alla Sardegna. Nel pomeriggio sul palco si esibiranno significative formazioni nate nel territorio piemontese e dedite ad un attento studio e riproposizione della tradizione musicale legata ai territori da cui provengono. Nella serata ospiti speciali saranno i Ghetonìa, protagonisti della cultura musicale della Grecìa Salentina, territorio in cui ancora oggi si parla il griko, una vera e propria lingua dalle antiche origini. Manàcuma Matteo Frasca – organettoFranco Montanaro – tamburi e voci; Fiorella Celso – tamburi, voce e danze; Claudia Andragna – tamburi, voce e danze; Enzo Ponzio – chitarra e mandoloncello; Silvia Difonso – tammorre e danze; Lidiana Polizzi – danze e voce Stefania Spanedda – flauti, launeddas e benas; Diego Giacometto – violino, tammorra e voce. Il gruppo, nato a Torino, propone un viaggio tra canti, suoni e danze del sud Italia e della Sardegna: un percorso tra le sponde di popoli dalla cultura millenaria, dove la frenesia dei ritmi smuove le emozioni più arcaiche e coinvolge tutte le generazioni. Misuraca Mario Grimaldi - lira calabrese, flauti, voce; Mastro Peppe Ranieri – zampogna; Giuseppe Ranieri junior - voce, organetto, chitarra battente; Giovanni Rago – tamburello; Antonio Ranieri zampogna, pipita, marranzanu; Ignazio Viola - chitarra francese I Misuraca si dedicano alla divulgazione del patrimonio musicale più autentico delle varie zone della Calabria. Particolare importanza viene data agli strumenti musicali che sono quasi tutti costruiti dal gruppo attenendosi per il loro realizzo agli aspetti morfologici tipici della tradizione. Ghetonìa Roberto Licci - voce e chitarra acustica ; Franco Nuzzo – percussioni; Salvatore Cotardo - ance e flauti; Admir Shkurtaj – fisarmonica; Emanuele Licci - chitarra classica e voce; Antonio Cotardo flauto traverso; Massimo Pinca - basso elettrico. Il Gruppo Ghetonìa propone un’esplorazione del mondo sonoro del Salento e della “Grecìa Salentina”, ricreandone e arricchendone i suoni originali. Attraverso queste sonorità canta la quotidianità della vita contadina: canti che accompagnano il lavoro nei campi, la semina, la pesca; storie d’amore, di allegria, di passione ed anche di disincanto e commiato, pervase da una nostalgia sempre presente nello spirito dei viaggiatori. A volte, da queste basi, nasce la famosa “pizzica”, figlia di antiche feste dionisiache, eredità dell’antica Grecia. Proprio dalla Grecia partirono antiche migrazioni verso l’isola grika, situata nel cuore del Salento, e dove nasce la musica dei Ghetonìa, frutto di un sincretismo culturale dalle origini lontane. Progetto “Contaminazioni: musica, enogastronomia e lingue” Incontro con le comunità della regione Carignano è una piccola storica città della Provincia di Torino, che ha deciso per un giorno di divenire luogo d’incontro, dell’accoglienza, della contaminazione. Pensare alle tradizioni culturali di una regione significa riconoscersi nelle diversità , avvicinarsi alle altre culture presenti con curiosità e con spirito di partecipazione. Questa giornata vuole riscoprire una piazza fatta di lingue, suoni e tradizioni che hanno mostrato il desiderio di incontrarsi. Una festa fatta d’identità dove le lingue di minoranza presenti sul territorio regionale (Occitani, Franco-Provenzali, Arbresh, Walser), incontrano le lingue non italiane e talvolta extra europee. Comunità coinvolte: Occitana, Franco-Provenzale, Walser, Arbresh, Rumena, Araba, Marocchina, Peruviana, Argentina. Li Sounalhè Flavio Giacchero: clarino, cornamuse, voce; Enrico Negro: chitarra, voce; Ilio Amisano: voce, organetto; Pierluigi Ubaudi: voce, flicorno; Gabriele Ferrero: violino, voce; ospite: Renato Sibille. Il gruppo nasce dall'esigenza di far conoscere quel significativo patrimonio poetico-musicale rappresentato dalla canzone in patouà, oggi quasi completamente dimenticato. Il vario repertorio è ispirato alla ricerca svolta in un area che comprende val Pellice, val Chisone, val Sangone, valle di Susa e Cenischia, valli di Lanzo e Maurienne, che ha riportato alla luce un consistente numero di canzoni, molte delle quali composte nelle varie parlate locali occitana e francoprovenzale. Orchestra di Porta Palazzo L’Orchestra di Porta Palazzo mescola i suoni e i ritmi di quella zona di Torino da sempre ospitale verso gli immigrati, e che ogni giorno vede animarsi il mercato più grande d’Europa: dalla musica delle vecchie osterie di Borgo Dora, tra la canzone italiana e il ballo liscio, alle percussioni africane, senza trascurare le sonorità orientali e i ritmi sudamericani. L’orchestra di Porta Palazzo è unospazio musicale dove s’incontrano diverse culture e diverse generazioni, con le loro esperienze, le loro fedi, le loro storie d’immigrazione. Franca Masu in concerto “Aquamare” Franca Masu – voce; Marcello Peghin - chitarra 10 corde; Fausto Beccalossi – accordeon; Salvatore Maltana - contrabbasso Franca Masu nasce ad Alghero, città catalana della Sardegna. Dopo aver consolidato l’uso della lingua catalana come mezzo di espressione artistica, suscita un notevole successo di pubblico e critica partecipando a numerosi festivals e rassegne internazionali, e presentandosi come una delle voci più affascinanti del Mediterraneo. “Aquamare” (Aramusica) è il terzo lavoro discografico con cui si presenta al pubblico in una veste nuova e soprattutto come autrice di quasi tutti i brani, che esprimono un riuscito equilibrio tra sonorità mediterranee e musica moderna, grazie anche alla collaborazione di tre grandi musicisti. Arca Azzurra Teatro “Racconti, solo racconti” testo e regia Ugo Chiti Con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Alessio Venturini. Una drammaturgia popolare tra le più riconosciute, quella di Ugo Chiti, e questo lavoro è una summa del lavoro svolto con la sua compagnia in questi venti anni di collaborazione. Tutte le storie hanno in comune l’attenzione alle peculiari sonorità della lingua toscana e l’aspetto visionario e vagamente gotico del soggetto, con una scrittura in bilico tra narrativa e drammaturgia, privilegiando il tono colloquiale della narrazione e riducendo all’essenziale l’azione teatrale. La casa dopo il ponte, la bambina dei ranocchi, la magliana, lo sbandato sono i titoli che siglano le diverse storie. La guerra – l’infanzia – la condizione femminile – l’imprevedibilità dell’amore sono i temi delle vicende narrate. Comitato Festival delle Province “L’Historia perduta dell’odio e dell’amore” Tratto dalle fonti popolari della tradizione italiana che ispirarono “Romeo e Giulietta” di W. S. con Silvia Edera, Paola Bertello, Lucia Cervo, Francesca Bodanza; musicisti: Gerardo Cardinale, Valerio Mosso, Leonardo Casieri; ideazione e regia di Antonio Damasco. Balconi, finestre e maschere per una festa di piazza. Una storia della nostra tradizione, l’Italia “degli staterelli e dei campanili”, dove tanto le radici dell’odio quanto quelle dell’amore si nutrono della stessa terra. Tra canti, balli e duelli, quattro donne, attraverso le danze del nord Italia, gli stornelli del centro e le tarantelle del sud, racconteranno la storia di due famiglie, due fazioni che da tempo immemore vivono in conflitto. Un cast tutto al femminile e musica dal vivo, dove un tiro alla fune simboleggiante l’eterno duello delle due famiglie in lotta vedrà il pubblico direttamente coinvolto, così come nelle danze per la festa di carnevale, nei matrimoni e nelle veglie funebri; emozionante riconoscere, tra le pieghe di questa grande storia popolare, la celebre vicenda di Romeo e Giulietta. Raiz Uomo dalle mille collaborazioni, ma soprattutto voce caliente della Napoli anni Novanta. Fin dall’esordio, nel 1992, con gli Almamegretta, reggae e funky esplodono nella sua ugola carnale e scoprono le proprie origini partenopee, tra una tammurriata e un canto a fronna. Ma la sua voce incontra anche i Massive Attack, Pino Daniele, i Letfield, gli Asian Dub Foundation, Mauro Pagani, sperimenta sulla taranta salentina con Stewart Copeland e collabora con Luigi Cinque in "Tangerine cafè" e nel recente “Sacra Konzert”. E poi il teatro, i readings, il cinema come attore e come autore di colonne sonore. Luigi Cinque Compositore, polistrumentista, autore, regista, è uno dei più interessanti protagonisti della musica colta sperimentale italiana degli ultimi anni, a cui affianca l’aspetto di documentarista e antropologo, realizzando opere musicali, video e documentari in varie parti del mondo. Ha fatto parte di gruppi storici sperimentali e collaborato con alcune delle formazioni più interessanti dell’area progressive italiana. La sua formazione attuale ‘in concert’ è la THO (Tarantula Hypertext O’rchestra) band di prestigio internazionale con cui ha pubblicato i Cd Tangerine Cafè nel 2003 e Sacra Konzert nel 2006, entrambi con la collaborazione di vari artisti, tra cui Raiz e Badara Seck. Badara Seck Badara Seck è nato in Senegal da una famiglia di griots. Giovanissimo ma già dotato di grande carisma e di incredibili doti vocali, ha cominciato a girare il mondo con la sua voce, le sue storie, le sue musiche, ma senza mai rinunciare alla propria identità né a un ruolo attivo nelle trasformazioni dell'Africa e degli Africani. Le sue canzoni e i suoi progetti musicali ne sono una testimonianza straordinaria. Collabora tuttora attivamente con personaggi come Massimo Ranieri o Luigi Cinque. Giovanni Lindo Ferretti Nel 1984 esce il suo primo vinile con CCCP fedeli alla linea. Nel 1992 nasce il progetto C.S.I./Consorzio Suonatori Indipendenti, che si intreccerà con C.P.I./ Consorzio Produttori Indipendenti. Al momento voce del gruppo PGR. Oltre a due decine di dischi e molti concerti, è protagonista di una grande attività solista e partecipa a molte collaborazioni, da Ambrogio Sparagna alla Notte della Taranta, a Giorgio Barberio Corsetti in teatro, a Teresa De Sio nel film Craj, di Davide Marengo, dove compaiono i grandi protagonisti della musica popolare pugliese. Enzo Jannacci Medico chirurgo, diplomato in pianoforte, Jannacci attesta quantitativamente, oltre che qualitativamente, la sua significativa presenza nel panorama della canzone d’autore italiana, con una grande attività dall’avanspettacolo, al teatro, alle colonne sonore, ai brani per altri interpreti. Dopo essere stato per tre volte a Sanremo, e aver prodotto circa 20 album (il primo singolo nel 1959), ha visto celebrare i suoi 70 anni nel grande concerto del 1° Maggio 2005 a Roma. Per l’occasione incontrerà il Gruppo Spontaneo di Poeti a Braccio della Provincia di Rieti e Valter Giuliano (giornalista, Assessore alla Cultura della Provincia di Torino e Presidente del Comitato Festival delle Province), in un dialogo musicale all’improvviso. Squadra della Provincia di Firenze Carlo Monni, Andrea Kaemmerle e il Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava In Toscana capita ancora di sentire improvvisare versi in ottava rima su qualsiasi argomento: qui la tradizione del canto estemporaneo sta vivendo una nuova, felice stagione, diffondendosi anche tra i giovani e toccando anche altre forme di improvvisazione meno note ma in passato molto praticate, come le terzine, le quartine, e vari tipo di stornello, cercando continuamente il contatto con altre forme musicali o letterarie. Carlo Monni, verace attore toscano, viene dalla gran tradizione degli stornellatori in ottava rima e da Boccaccio: è la voce del podere, di un mondo contadino in via di estinzione. Ha lavorato con Ronconi, con Carlo Cecchi, era Vitellozzo nel film Non ci resta che piangere, e già affiancava Benigni in Berlinguer ti voglio bene. Andrea Kaemmerle è direttore artistico di Guascone Teatro. Attore e clown, reale buffone e diabolico burlone, ha creato vari personaggi/maschere dallo sguardo allucinato e sognante. Squadra della Provincia di Cosenza I cugini Nigro, Giuseppe e Luigi Figli e nipoti di suonatori tradizionali, i due cugini, impegnati quotidianamente nel lavoro di allevatori, sono gli eredi di un’articolata tradizione musicale radicata nell’area della Sila Greca, terra in cui persiste un importante repertorio di canti popolari d’amore, di sdegno e religiosi. La loro cultura va dalla piena conoscenza dei relativi repertori cantati e suonati, all’uso di specifici strumenti (zampogna, chitarra battente e organetto), e in certi casi alla loro realizzazione: Luigi è l’ultimo costruttore di zampogna presente nell’area, e segue le tecniche trasmessegli dal nonno, mentre Giuseppe è un provetto suonatore di chitarra battente e raffinato cantore. Squadra della Provincia di Sassari Gruppo di canto a tenore “ Cunsonu Santu Giuanne” di Chiesi con Vanni Chessa alle launeddas Il canto a tenore è l'espressione etnico-musicale più arcaica della Sardegna, uno dei più straordinari esempi di polifonia del Mediterraneo, per complessità, ricchezza timbrica e forza espressiva. La trasmissione esclusivamente orale della tecnica d’esecuzione e dei brani di poesia utilizzati rafforza ancora oggi il legame fra le generazioni ed è un momento di incontro importante, specialmente nei momenti di festa delle comunità. Per l’occasione il canto a tenore incontrerà i suoni ancestrali ed evocativi della launeddas. Squadra della Provincia di Genova Gruppo Spontaneo Trallalero Il Gruppo Spontaneo Trallalero si costituisce nel 1982 quando un gruppo di canterini decide di riunirsi a cantare con il principale intento di stare insieme e dare un contributo a che il “trallalero” non venga del tutto dimenticato mantenendo viva questa forma di canto e tradizioneIl “trallalero” è uno dei più suggestivi, personali ed irripetibili esemplari di espressione canora popolare. Esso rappresenta uno stile di polivocalità ritmica ad imitazione strumentale che ha il suo luogo di maggior sviluppo nell’area urbana di Genova, ma che si manifesta in un territori ben più vasto, seppur discontinuo attraverso gran parte della Liguria. Coro Bajolese Diretto da Amerigo Vigliermo, è sorto nel 1966 e da allora si dedica alla ricerca e raccolta della tradizione orale del Canavese, regione a nord-est di Torino. Il coro è stato fondatore nel 1975 del Centro Etnologico Canavesano ed oggi, grazie ad una lunga e sistematica ricerca sul campo, ha in repertorio moltissimi canti appresi direttamente dalla gente. La sua principale missione è far prendere coscienza alla propria comunità dell’identità culturale che la contraddistingue, valore assolutamente unico e importante. Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri Nato nel 1965, il Gruppo piemontese si è dedicato con impegno e rigore ad una ricerca sempre aperta sulle tradizioni del mondo contadino, con la raccolta di testimonianze, immagini, manufatti e centinaia di canti popolari, oltre ad un’attenzione particolare all’ecologia legata al paesaggio agrario. I risultati più tangibili sono a Magliano Alfieri: una raccolta etnografica con relativa biblioteca, il Museo dei Gessi, la riproposta di diverse usanze performative, ma anche uno spettacolo musicale e didattico presentato in Italia ed all’estero. Il Gruppo spontaneo di Canti a Braccio in ottava Sono i diretti discendenti della tradizione dei Canti a Braccio dei Poeti Pastori, particolarmente sentita nell’Italia centrale. Oggi sono in pochi a conoscere l’arte dei canti a braccio, poesie improvvisate seguendo le complesse regole dell’ottava rima, complicate dalla consuetudine della declamazione in forma di dialogo senza mai perdere il filo della composizione. Un’arte che affonda le sue radici nel Medioevo, tramandataci da questi colti pastori della parola non scritta. Uccio Aloisi E’ il grande mattatore della pizzica e del canto popolare del Salento. Ha 75 anni e sfida l’età con la sua arma migliore, la voce: Sono stornelli, nenie, canti alla stisa, pizziche, canti di lavoro che hanno accompagnato la sua vita di fatica nei campi o nelle cave. Il suo “Gruppu” è composto da giovani musicisti che in lui vedono la tradizione e la memoria, valori da non disperdere così come la sua voce, che rimane incisa nella pelle di chi lo ascolta anche soltanto una volta. I Cantori di Carpino Sono uno dei pilastri della musica popolare della nostra penisola. L'età dei due componenti storici di questo gruppo del Gargano va dagli 85 ai 94 anni, ed è garanzia di originalità della loro musica, veramente tradizionale, testimonianza autentica di un patrimonio di cui sono i più genuini interpreti. Tra i brani del loro repertorio spiccano esempi della forma più tipica del canto carpinese, il sonetto, che rientra nel modello dello strambotto meridionale. La parte centrale dell'intera esecuzione, detta Canzone, rappresenta la serenata vera e propria e si avvale di un'ampia libertà vocale consentita dalle particolari tonalità della chitarra battente. L’ Opera dei Pupi Turi Grasso Nato ad Acireale nel 1933 da una delle famiglie di pupari più importanti della Sicilia, sin dalla fanciullezza, ha frequentato diversi laboratori artigianali, aggiungendo così alle conoscenze artistiche le lavorazioni artigianali apprese dai "mastri di bottega": il legno, il metallo, il tessuto, i colori con i quali creare un Pupo. La voce di Turi, la passione che trasmette ai manovratori durante la recitazione dello spettacolo, nell'incalzare del combattimento, nell'incitare dei colpi ritmati, in diretta, rappresenta il momento più significativo del rapporto esistenziale tra il puparo e il suo pupo. L’Opera dei Pupi rappresenta l'antica e nuova immagine della tradizione popolare siciliana. l'UNESCO ha riconosciuto i pupi in quanto patrimonio dell'umanità Squadra di freestyle La storia è un continuo evolversi di tradizioni. Ogni passo in avanti, nella musica come nella poesia, è in realtà un semplice spostamento di tempi e modi che mantiene invariata la natura originale delle cose. La cultura dei “poeti a braccio” ha in sè gli stessi geni che hanno portato alla nascita del “freestyle” hip hop: cambiano l’epoca e il sostrato culturale, e sicuramente variano ritmi e sonorità, ma restano invariate la passione, l’energia e lo spirito di competizione. La capacità d’improvvisare, il senso della sfida, sono elementi questi che ritornano da sempre nella storia della musica e nel mondo dei “rhymers”, e che in queste due realtà riescono a trovare l’amalgama perfetto. Principe - Esponente storico dell’hip hop torinese. Freestyler consumato e rapper ormai noto in tutta italia. Potente ed energico nei live, tecnico e profondo nella scrittura dei testi, sicuramente uno degli mc più completi della penisola. Onemic Rayden – “Beatmaker” oltre che rapper. Musicista oltre che scrittore di rime. Questa attenzione per la tecnica musicale traspare direttamente nel suo freestyle, rendendolo molto apprezzato dagli “addetti ai lavori”. Raige – Espressivo e istintivo, Raige è uno dei rapper più interessanti della nuova scuola italiana. Le liriche evocative e dense di immagini insieme a una tecnica complessa e ricercata sono il suo marchio di fabbrica. Ensi – Campione Italiano 2005 di Freestyle. Un talento puro e spettacolare. Ormai si può considerare un fenomeno di culto per gli appassionati hip hop di nuova generazione, il suo freestyle delizia i tecnici ed esalta anche chi non ha mai ascoltato una sola rima di rap… Kiffa – Pilastro dell’underground hip hop torinese. Insieme a Principe membro storico de “la cricca”, celeberrima crew che negli anni ’90 contribuì a delineare gli stili del freestyle di tutta italia. Il suo freestyle è puro intrattenimento. Cuba Club – Nuova scuola Torino. Produttore di ottime basi hip hop e freestyler particolarmente radicato nell’ambito della cultura street. Livio – Calca i palchi della scena torinese da anni con un’energia coinvolgente e solare. Con lui si muovono i suoni della jamaica e delle dance hall raggamuffin. Teatro delle Forme “La Tavola” la cucina del teatro con Silvia edera e Francesca Bodanza Mani che si muovono, tagliano, affettano…Patate da pelare, frutta da sbucciare, formaggi, pane e vino, olio che si versa…e scarpe, piedi, gente che corre, fame, guerra e pane nero, festa, amori persi e ritrovati, e invidia, gelosia, danze… Una nuova forma di spettacolo, dove una tavola apparecchiata, di gigantesche dimensioni, sarà il palcoscenico per una storia emozionante, che attraverso la magia dei prodotti, le parole del teatro ed il coinvolgimento del pubblico cercherà le origini di un teatro popolare fatto di “necessità”. Il pubblico sarà chiamato ad esercitare l’antica arte della cucina, per consumare tutti insieme il “pasto” dell’epilogo. Maire Occitan in concerto minoranza linguistica occitana Gerardo Cardinale – flauti e arrangiamenti; Valerio Mosso – chitarre e violino; Leonardo Casieri – set percussioni; voci: Paola Bertello, Paola Lombardo, Valeria Benigni. Le valli alpine che da Cuneo e Torino portano verso la Francia sono depositarie dell’identità culturale occitana, forte quanto antica, che ancora sopravvive con la lingua, i suoni, e tutte le significative tradizioni che la caratterizzano. La musica occitana si distingue per la fiera energia e la ricchezza sonora, doti che in questo progetto vengono esaltate da efficaci arrangiamenti ed orchestrazioni, oltre che dall’uso di tre voci femminili che creano un ricco intreccio, a volte delicato a volte dirompente. Un progetto musicale che da un lato offre una scelta originale di valorizzazione ed attualizzazione del repertorio occitano, dall’altro propone una visione al femminile di questo ricco mondo culturale. Orchestra Jazz della Sardegna L’Orchestra Jazz della Sardegna è attiva dal 1989. E' un organico strumentale di diciannove musicisti suddivisi nei tradizionali raggruppamenti di un’orchestra jazz (ance, ottoni, sezione ritmica). Punto di forza della Orchestra Jazz della Sardegna è la sua grande duttilità, che permette alla formazione di affrontare un repertorio decisamente eterogeneo. Tanti anni di attività hanno consentito all'Orchestra di misurarsi con le partiture orchestrali più disparate, dalla swing-era fino alle moderne big band, senza tralasciare composizioni derivate dalla musica etnica, in particolare quella sarda. L’Orchestra può vantare collaborazioni con grandi direttori, cantanti, musicisti e arrangiatori, oltre ad un impegno costante nella promozione di progetti originali in diversi ambiti musicali. Di grande rilevanza infine sono l’attività concertistica nazionale ed internazionale e la ealizzazione di cinque registrazioni in studio.