determinazione del grado alcolico con il metodo della distillazione

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determinazione del grado alcolico con il metodo della distillazione
GRADO ALCOLICO
-Metodo per distillazioneE’ definito anche titolo alcolometrico volumico e si indica con il simbolo di % V/V o di % vol.
E’ uguale al numero di mL di alcole etilico contenuti in 100 mL di prodotto, dove i volumi sono
riferiti alla temperatura di 20°C.
Il metodo ufficiale C.E.E. di riferimento prevede la doppia distillazione e la misura della densità del
distillato per picnometria.
L’approssimazione richiesta è di 0.05% V/V.
Il metodo usuale consiste nella distillazione semplice del vino alcalinizzato e nella determinazione
della densità del distillato a mezzo della bilancia idrostatica. Il grado di approssimazione è di ±
0.05% V/V.
In entrambi i casi a mezzo di tabelle dalla densità del distillato si risale al grado alcolico.
Apparecchiatura
1) Apparecchio di distillazione costituito da un pallone di vetro pirex della capacità di 250mL
collegato, mediante un raccordo a bolla, ad un refrigerante verticale; il riscaldamento
avviene a gas (più frequentemente) o elettricamente.
2) Bilancia idrostatica o picnometro.
3) Termostato ad acqua. (eventuale)
Modalità di esecuzione
I vini giovani frizzanti o spumanti debbono essere preventivamente privati del loro gas carbonico
per agitazione e successiva filtrazione su carta.
Si misurano esattamente 100mL di vino in un matraccio tarato da 100mL portando a segno alla
temperatura di 20°C. si può operare anche a temperatura ambiente: tra prelievo e riporto a segno è
concesso uno scarto massimo pari a ± 5°C.
Si versa poi il vino nel pallone da distillazione e si lava ripetutamente il matraccio con pochi mL di
acqua.
Si alcalinizza nettamente mediante aggiunta di una sospensione di latte di calce contenente
120g/litro di CaO; si deve ottenere il viraggio della sostanza colorante del vino per effetto
dell’alcalinità.
Può risultare utile l’impiego di cartine indicatrici alla fenoftaleina. L’operazione è necessaria per
evitare che passino nel distillato sostanze volatili (acido acetico, anidride solforosa, aldeidi, ecc.)
che interferirebbero sulla densità. Lo scopo desiderato è infatti quello di ottenere un distillato il più
possibile simile ad una soluzione idroalcoolica, cioè alcool-acqua.
Per evitare formazione di schiuma si aggiungono alcune gocce di una sospensione acquosa di
siliconi.
Dopo aver collegato il pallone da distillazione al refrigerante, si inizia il riscaldamento a fiamma
non troppo elevata; si raccoglie il distillato nello stesso matraccio usato per misurare i 100mL di
vino, nel quale erano stati posti circa 10mL di acqua distillata, al fine di evitare perdite di alcool.
Nella stagione calda è conveniente tenere il matraccio immerso in bagno di acqua fredda.
Si procede la distillazione fino a gaccogliere almeno 75mL di liquido.
Si completa fino quasi a segno con acqua distillata e si porta esattamente a volume alla stessa
temperatura iniziale, con l’approssimazione di ± 5°C.
Si agita al fine di omogeneizzare il distillato ottenuto e si procede alla determinazione della densità
con uno dei metodi su accennati.
Per precisione e ripetibilità dei risultati oltre che per una notevole velocità di esecuzione debba
preferirsi l’uso della bilancia idrostatica.
La bilancia idrostatica è in grado di misurare la densità relativa nell’intervallo 0.5-2.25, con
precisione e ripetibilità di lettura alla quinta cifra decimale. La termosonda permette di misurare la
temperatura del liquido in esame. La temperatura dei distillati da deve essere di 20°C esatti.
Ottenuta la densità del distillato, si risale direttamente al titolo alcolometrico volumico ( % V/V)
tramite tabelle apposite.