Celebrare un mito - MCM

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Celebrare un mito - MCM
le Cose
CELEBRARE
(E RESTAURARE) UN MITO
L’8 settembre del 1504 i fiorentini scoprirono in Piazza della Signoria il David di
Michelangelo, ‘suprema icona della città’. Per i suoi 500 anni è stato
celebrato e delicatamente restaurato.
l “ David “ di Michelangelo che i
fiorentini videro
svelato per la prima volta sulla piazza della Signoria
l’otto Settembre
dell’anno di Cristo 1504, è la suprema
icona della città. La scultura che dal 1873 è collocata nel museo dell’
Accademia, sotto la luce
zenitale inventata per lei
dall’architetto Emilio De
Fabris, la scultura che è
ammirata ogni anno da
più di un milione di persone provenienti da ogni
parte del mondo, è il vero emblema di Firenze.
Più della “Venere” di
Botticelli, più della cupola del Brunelleschi. É,
per tutti, l’uomo più bello del mondo, la scultura
più bella del mondo.
L’anno scorso, nel Settembre del 2004, abbiamo celebrato il cinquecentenario di un mito.
Lo abbiamo fatto con un
restauro e con una mostra di cui subito diremo
ma intanto è necessario
capire le ragioni del successo planetario di questa scultura. Come si
spiega l’attrazione fatale
esercitata da un’opera
che scalda il cuore e accende la fantasia degli
uomini e delle donne del
mondo?
É necessario cominciare
da Giorgio Vasari. La
prima argomentazione e
la più efficace è la sua. Il
David - dice il Vasari - è la statua della
vittoria. Con questa opera Michelan-
I
Antonio Paolucci
gelo ha vinto gli antichi. Non c’è più
né Fidia né Policleto. La scultura che i
fiorentini inaugurarono l’otto Settembre del 1504 esaurisce l’idea stessa di
statua. “E certo chi vede questa non
Michelangelo, David, Firenze, Accademia.
Nel capolettera, il profilo del David.
5
deve curarsi di vedere altra opera di
scultura fatta nei nostri tempi o negli
altri da qualsivoglia artefice”. Così lo
storico aretino. Tradotto in formula turistica moderna la sentenza vuol dire: il
David è la statua più bella del mondo,
non si può essere più bravi di così, non
si può non venire a vederla. Quanto
quel giudizio abbia funzionato lo dimostrano le
file di turisti perennemente in coda al museo
dell’Accademia.
In
realtà Giorgio Vasari dice una cosa ancora più
importante. Dice che il
David di Michelangelo
è la prima statua “moderna”. Dice che gli antichi sono stati superati e
sconfitti. Dice che la
“nostra” storia dell’arte
incomincia da qui, dal
“Colosso” che nel Settembre del 1504 i fiorentini videro splendere sul
sagrato di Palazzo Vecchio. Questo afferma in
buona sostanza il testo
vasariano. Ma perché
questa sentenza così perentoria e tuttavia, per
molti aspetti, così vera ?
In cosa consiste la modernità del David, la sua
“discontinuità” rispetto
al prima, il suo essere, in
un certo senso, un’opera
di avanguardia?
Io credo che la modernità del David consista
nel fatto che per la prima volta i valori spirituali (pensiero, intelletto, volontà, anima,
idee) diventano protagonisti assoluti, anzi
protagonisti esclusivi della rappresentazione artistica.