From Marble to Flesh. The Biography of Michelangelo`s David

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From Marble to Flesh. The Biography of Michelangelo`s David
The Florentine via dei Banchi 4 -­‐ 50123 Firenze tel. 055 2306616 -­‐ www.theflorentine.net From Marble to Flesh. The Biography of Michelangelo’s David di Victor A. Coonin ABSTRACT Questo libro si presenta come una risposta a una delle più comuni e basilari domande nel panorama dell'arte internazionale: "Perché il David di Michelangelo è così famoso?" Per rispondere con appropriatezza, ritengo sia importante trattare il David non solo nel suo originale contesto rinascimentale, ma anche mostrando come la sua accoglienza critica si sia sviluppata nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri. La letteratura della storia dell'arte è densa di studi specialistici sul David, principalmente destinati agli studiosi. Sul versante opposto poi, ad un pubblico generico vengono offerti pregevoli volumi illustrati con immagini espressive, ma spesso affiancate da testi assai sbrigativi. Con questo libro spero di avere centrato il non facile equilibrio fra un testo storico affidabile, che sia però facilmente consultabile da un pubblico generico, e che spinga chi legge ad osservare la statua da vicino. Il David di Michelangelo ha una storia davvero unica da raccontare. E' una storia ricca di significati e di interpretazioni culturali. In altri termini, è la storia di un'opera d'arte realistica, ancora adesso molto contemporanea, poiché la "vita" del David non è mai finita. Ho perciò strutturato i capitoli come ripercorrendo le fasi della vita di una persona (il David), ed ho chiamato il testo "biografia" senza però, mi auguro, forzare mai troppo l'analogia. Il primo capitolo tratta le origini del David nel contesto del Duomo di Firenze, e dei fatti che si verificarono prima che a Michelangelo venisse affidata la commissione dell'opera. La documentazione a riguardo è incompleta e spesso vaga. Per poter avere certezze, vi sono troppi spazi lasciati vuoti, sia per divergenze d'interpretazione che per il dibattito in essere. Ritengo che lo scenario presentato in questo libro sia in ogni caso plausibile e coerente con la documentazione storica. Laddove gli eventi non toccano da vicino la scultura del David da parte di Michelangelo, ho preferito discuterne senza cercare di risolvere in modo univoco e definitivo la questione. Ritengo più importante stabilire un contesto di intenzioni e definire lo scenario che circondava Michelangelo, nel momento in cui egli scolpì il David. Il capitolo due mette a fuoco il lavoro di scultura di Michelangelo e il cambio di posizione da una destinazione originale, sul vertice di un contrafforte del Duomo di Firenze, a Piazza della Signoria. E ancora: ci sono modi diversi di rileggere e interpretare documenti che appaiono certi. Specialmente quelli che trattano la finale comparsa del David, "dorato e con una ghirlanda". Ho faticato ad elaborare una tesi che fosse conciliabile con la trascrizione, e che offrisse alcune nuove tesi convincenti circa la generazione di questo capolavoro. Il terzo capitolo si rivolge più direttamente alle questioni riguardanti il compimento dell'opera di Michelangelo e perchè il David assunse così tanta importanza storica in genere e nella storia dell'arte. Vi sono molte teorie qui che sono state affrontate oppure ignorate, in primis rispetto alla cultura del tempo. Uno sguardo curioso e attento suggerisce numerose domande. La testa e le mani sono troppo grandi? Il pene è troppo piccolo? E perchè il futuro re dei Giudei non è circonciso? Cosa portava realmente in mano il David rispettivamente nella mano destra e nella sinistra? Funzionerebbe davvero la fionda del David? Queste sono solo alcune delle domande le cui risposte arricchiscono in modo significativo la nostra comprensione della statua. Il quarto capitolo prosegue nella discussione sull'opera, laddove la maggior parte degli studi a riguardo terminano. L'accoglienza critica del David non è stata uniforme durante l'età moderna. In diversi momenti storici la statua e il suo autore sono stati sia celebrati che duramente criticati. Una nuova era ebbe inizio nel diciannovesimo secolo, quando la statua divenne epicentro e simbolo unico di potere locale e nazionale, nel contesto del Risorgimento e del novello Stato Italiano che andavano configurandosi. La statua fu utilizzata come una sorta di pedina e pegno nei giochi correlati della politica e dell' arte, con l'esito finale di una sua ricollocazione alla Galleria dell’Accademia. La rilocazione ha poi conferito forza e valore alla sua statura dell’opera, contribuendo a renderla la statua più famosa del mondo. Il capitolo finale affronta invece la trasformazione del David all'interno di una concezione internazionale della statua come icona, particolarmente nel corso del ventesimo secolo, operazione che continua tuttora. Un certo rilievo è dato agli atteggiamenti nei confronti della sessualità del David durante questi anni, sollecitando vari episodi di censura che continuano a mantenere attuale la questione. Altri temi includono la conservazione del David e il proliferare di copie nel mondo, dall'Italia alla Danimarca, dagli Stati Uniti all'Uruguay, attraverso l'Asia, passando per India, Cina, Filippine, sino ad arrivare in Australia, spesso con le controversie che ne derivano. Sull’autore A. Victor Coonin è professore di storia dell’arte al Rhodes College in Memphis, Tennessee. Laureato all’Oberlin College, ha ottenuto un Master alla Syracuse University a Firenze e ha conseguito il dottorato alla Rutgers University. Il professor Coonin ha pubblicato numerosi articoli accademici sulla scultura e la pittura del Rinascimento italiano. Ecco una lista delle sue principali pubblicazioni. Sull’editore The Florentine Group, che ha sede a Firenze, realizza il magazine The Florentine e comprende la casa editrice The Florentine Press che pubblica libri che raccontano la cultura e il lifestyle di Firenze. Da uno dei libri più recenti, Invisible Women di Jane Fortune, è stato realizzato dalla PBS (canale televisivo pubblico americano) un documentario che ha vinto un Emmy award (2013).