Il Tirreno (ed. Grosseto)
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Il Tirreno (ed. Grosseto)
ANAAO TOSCANA Venerdì, 06 febbraio 2015 ANAAO TOSCANA Venerdì, 06 febbraio 2015 Anaao Toscana 06/02/2015 Corriere Fiorentino Pagina 1 1 SE MANCANO LE DONATRICI 06/02/2015 Corriere Fiorentino Pagina 13 2 Carta sanitaria elettronica, tutti i servizi e come attivarli 06/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 37 3 Sui farmaci non si applica la «scissione» 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Cecina) Pagina 18 5 Sanità, sportelli Cup anche sulle colline 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Cecina) Pagina 21 6 Volontariato, sesto incontro 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 20 7 «Noi infermieri fuori dalle scelte» 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 20 9 Cardiologi in arrivo a Pitigliano e Orbetello 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 20 11 Sel e Pd chiedono chiarezza e nessuna disparità tra gli utenti 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 36 13 Ambulatorio al freddo da un mese 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 21 14 La Cisl canta vittoria per i 14 infermieri assolti 06/02/2015 Il Tirreno (ed. MassaCarrara) Pagina 16 15 Asl, quaranta esuberi e altri dieci milioni di tagli 06/02/2015 Il Tirreno (ed. MassaCarrara) Pagina 16 17 Cartella clinica addio In corsia arrivano i tablet 06/02/2015 Il Tirreno (ed. MassaCarrara) Pagina 16 19 Conto alla rovescia per la fine lavori 06/02/2015 Il Tirreno (ed. MassaCarrara) Pagina 16 21 Dal 2016 arrivano le maxi aziende di area vasta 06/02/2015 Il Tirreno (ed. PiombinoElba) Pagina 15 22 «Bisogna unire i distretti di Val di Cornia e Val di Cecina» 06/02/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 12 23 «Tagli indiscriminati la riforma non va» 06/02/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 12 25 «Via i reparti doppioni e sul personale concertiamo» 06/02/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 15 27 Due medici denunciati per peculato 06/02/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 37 29 Contro la riforma audizione dei sindacati medici in Regione 06/02/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 37 30 Parcheggio dell' ospedale si decide sulle tariffe 06/02/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 21 32 Dall' Asl rassicurazioni sul day hospital 06/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 9 D' IPPOLITO DIEGO Accorpamento Asl 06/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 9 34 Indirizzi sconosciuti? Ecco la «bussola» per le ambulanze 06/02/2015 La Nazione (ed. Empoli) Pagina 8 35 Chiusura dell' Opg Il sindacato di polizia«Nessuno ci ha... 06/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 4 36 «La riforma? Farà diminuire ancora i posti letto» 06/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 4 37 «Noi infermierimai coinvolti» 06/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 4 38 Cardiologi, ma con orari da miniera«Due mesi per le nuove... 06/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 4 40 Matergi: saràun sacrificio 06/02/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 4 ROBERTO MEDICI Bertucci lascia la Provincia:«Il Pd e l' Asl 6 sono sleali» 06/02/2015 La Nazione (ed. Lucca) Pagina 11 «Tolti altri distributori automatici: prendere un caffè all'... 06/02/2015 La Nazione (ed. Viareggio) Pagina 9 Entrano in vigore i nuovi oraridegli sportelli polifunzionali 06/02/2015 La Nazione (ed. Viareggio) Pagina 9 La Uil: «Occorresalvaguardarele prestazionifuori dell'... 06/02/2015 La Repubblica (ed. Firenze) Pagina 13 CARO SINDACO E SAN SALVI? 41 43 Espropri errati, ora l' Asl rischia un vero salasso 06/02/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 6 33 BESSI SARA 44 45 46 47 6 febbraio 2015 Pagina 1 Corriere Fiorentino Anaao Toscana Fecondazione eterologa. SE MANCANO LE DONATRICI La fecondazione eterologa permette la nascita di figli tramite ovuli e sperma di donatori estranei alla coppia. È una forma di fecondazione assistita per genitori sterili, ma anche per single o per coppie omosessuali. Dopo l' approvazione della legge 40/2004 era vietata in Italia, ma dall' aprile dello scorso anno il divieto è stato abolito dalla Corte costituzionale perché violava il diritto all' auto determinazione della coppia. Da allora sono novemila le coppie che aspettano di ricevere ovuli. Ed è sorto presto un problema: mancano donatrici. Le donne italiane non sono disponibili a regalare gli ovociti in soprannumero perché si tratta di un' operazione complessa e invasiva. All' estero invece non c' è carenza di donatrici. Giovanni La Sala, direttore del centro di Ostetricia e Ginecologia di Reggio Emilia, ipotizza che nella pratica le donatrici europee ottengano una ricompensa. Sta di fatto che è partita la corsa alle donatrici straniere, con costi che si aggirano intorno ai tremila euro a coppia, che si aggiungono ai 200 euro del ticket. L a Regione Toscana ha stabilito per prima una convenzione con quattro biobanche estere, anche se non è ancora chiaro come verranno ripartiti i costi tra le Asl e le coppie. Chi potrà permetterselo continuerà ad andare nella cliniche estere, come già è avvenuto per ventimila coppie italiane. La fecondazione eterologa consente la grande libertà di avere figli, anche se non genetici. E con la diagnosi preimpianto si può essere sicuri di selezionare embrioni sani. Chissà perché non ci si dirige verso l' adozione... Ma siamo sicuri che la libertà di alcuni non venga pagata da altri? Nel caso di coppie omosessuali maschili si può per esempio prevedere la gestione di un «utero in affitto»: una donna dovrà partorire per la coppia richiedente. E non sarà certo un dono gratuito. Andando oltre la disputa sul diritto ad avere comunque una famiglia e figli per tutti, anche per gli omosessuali, possiamo chiedere che questo diritto non comporti la sofferenza di chi vive in zone più sfortunate del pianeta? Nessuno di noi vorrebbe ricevere un rene estirpato a un giovane africano in condizioni di schiavitù. È bello che in Toscana si possa ottenere la fecondazione eterologa a carico del Servizio sanitario nazionale sn, con il solo limite d' età, fissato a 43 anni, e per un massimo di 3 cicli il trattamento. Ma le esigenze di libertà vanno tradotte in pratiche sempre rispettose dei diritti fondamentali di ogni persona, rispettando quella giustizia sociale che proprio in Toscana viene assunta a criterio di scelta politica. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 6 febbraio 2015 Pagina 13 Corriere Fiorentino Anaao Toscana Carta sanitaria elettronica, tutti i servizi e come attivarli Da qualche anno abbiamo una tessera sanitaria elettronica che presentiamo in farmacia per le detrazioni dei medicinali che comperiamo. Adesso sento dire anche dal mio medico, che questa carta è molto utile anche per altre cose. Potrei saperne di più? Nicola Taviti La carta sanitaria elettronica offre molti servizi. È possibile consultare i propri referti di laboratorio e radiologia, controllare vaccinazioni, ricoveri, e perfino stampare l' attestato della fascia economica per il pagamento del ticket o per eventuali esenzioni. Ma per usufruire di questi servizi è necessario attivare la carta in uno degli sportelli delle asl o p r e s s o l e f a r m a c i e aderenti. Attualmente soltanto il 50 % dei toscani ha attivato la tessera elettronica. La Regione spera di raggiungere l' 80% entro la fine del 2015. [email protected]. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 6 febbraio 2015 Pagina 37 Il Sole 24 Ore Anaao Toscana Sui farmaci non si applica la «scissione» Non si applica lo split payment nell' ordinaria attività mutualistica delle farmacie, che a fini Iva è considerata commercio al dettaglio. La farmacia infatti, dietro presentazione di ricetta Ssn cartacea o elettronica, dispensa i medicinali agli assistiti in locali aperti al pubblico, riscuotendo dal cittadino esclusivamente i ticket, se dovuti; chiede poi al Servizio sanitario regionale il pagamento dei farmaci erogati, secondo il prezzo di rimborso stabilito dalle norme vigenti e depurato dei vari sconti e trattenute che la legge prevede. Il procedimento di addebito dei medicinali al servizio sanitario è regolato dall' articolo 8 della vigente Convenzione Farmaceutica (Dpr 371/1998): la farmacia presenta ogni mese mensile agli enti erogatori (Regioni e Asl) uno specifico documento denominato "distinta contabile riepilogativa" (Dcr), che riepiloga appunto tutte le dispensazioni di medicinali in regime Ssn effettuate nel mese precedente. Alla distinta contabile riepilogativa, che segue un circuito di pagamento distinto da quello dei fornitori ordinari, non può applicarsi la scissione dei pagamenti, che ha come presupposto essenziale la presenza della fattura, come specificato dall' articolo 2 del decreto ministeriale del 23 gennaio 2015. La dispensazione dei medicinali in convenzione con il Ssn nelle farmacie aperte al pubblico rientra infatti nel commercio al minuto e, pertanto, come ripetutamente affermato dall' amministrazione (circolari ministero delle Finanze n. 60/1983, n. 72/1983 e 74/1983) origina corrispettivi in base all' articolo 22 Dpr 622/73, soggetti a rilascio dello scontrino fiscale e non della fattura. Le farmacie applicano poi la "ventilazione dei corrispettivi" (articolo 24 Dpr 633/72 e Dm 24 febbraio 1973), emettendo lo scontrino fiscale senza indicazione né dell' Iva, né della relativa aliquota. Il momento di effettuazione dell' operazione, trattandosi di un rapporto di somministrazione continuativa, è identificato nel pagamento dell' Asl e non nella consegna del bene al cittadino. L' obbligo di emettere lo scontrino e versare l' Iva sussiste quindi solo al momento dell' incasso del corrispettivo, mentre l' assistito riceve lo scontrino solo per l' eventuale ticket sanitario. Pertanto deve ritenersi, in base al principio lex posterior generalis non derogat priori speciali, ancora applicabile per le farmacie, anche dopo il 1° gennaio 2015, il regime speciale disciplinato dal Dpr 371/98 e riconosciuto dalle tre circolari citate; ne deriva, quindi, l' esclusione dallo split payment. È sulla base di queste considerazioni che molte Regioni e Asl hanno già deciso di liquidare per intero gli importi richiesti dalle farmacie con le distinte mensili, senza alcuna trattenuta Iva. Valgono invece le regole ordinarie e quindi la scissione del pagamento Iva per tutte le prestazioni fatte dalle farmacie agli enti pubblici documentate da fattura. È il caso, per citarne alcuni, delle fatture Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 6 febbraio 2015 Pagina 37 < Segue Il Sole 24 Ore Anaao Toscana per l' assistenza integrativa, per il servizio Cup o per le forniture (ad esempio armadietti di pronto soccorso) dirette a scuole, Comuni e agli altri enti pubblici individuati dal decreto del 23 gennaio scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Marcello Tarabusi Giovanni Trombetta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 6 febbraio 2015 Pagina 18 Il Tirreno (ed. Cecina) Anaao Toscana Sanità, sportelli Cup anche sulle colline Santa Luce: siglata la convenzione con l' Asl 6 che permetterà di prenotare esami e visite in farmacia. SANTA LUCE Nel comune di Santa Luce sarà aperto un Centro unico di prenotazione (Cup) grazie a una convenzione promossa dall' assessorato alla sanità e firmata nella sala consiliare. A siglare il documento che coinvolge, Comune, Asl 6 e farmacia Chiellini di Santa Luce sono stati il sindaco Andrea Marini, il direttore generale dell' azienda sanitaria livornese Eugenio Porfido e la titolare della farmacia, la dottoressa Paola Chiellini. Presenti anche l' assessore alla sanità Tania Mariottini, che ha curato l' accordo, il vicesindaco Stefano Bertoli, e la dottoressa Paola Chelli della dirigenza dell' azienda sanitaria. Porfido ha risposto alle domande dei cittadini ed ha annunciato che «il servizio sarà attivo appena saranno messe a punto le procedure tecniche necessarie: si stima entro la fine del mese di febbraio». Secondo quanto stabilito dalla convenzione, rinnovabile ogni anno, lo sportello di Santa Luce garantirà le seguenti attività: prenotazione e disdetta di servizi ambulatoriali forniti dal distretto Usl della Bassa Val di Cecina, attivazione della carta sanitaria elettronica (Cse), ritiro dei referti anche tramite modalità digitale sicura con Cse. «Un servizio sottolinea l' assessore Mariottini che non era presente nel nostro comune da diversi anni e che la nostra amministrazione ha riportato sul territorio per agevolare i cittadini». Il Sindaco Marini dopo aver letto l' articolo 32 della Costituzione sulla tutela del diritto alla salute. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 6 febbraio 2015 Pagina 21 Il Tirreno (ed. Cecina) Anaao Toscana corso avo. Volontariato, sesto incontro CECINA Prosegue con successo il corso di formazione "Solidarietà e volontariato tra ospedale e territorio", organizzato all' Associazione volontari ospedalieri (Avo) Cecina e dall' Associazione cure palliative della Bassa Val di Cecina. Alla realizzazione del corso, finanziato dal Cesvot, collaborano anche l' Asl 6, il Comune di Cecina e la società di Pubblica assistenza di Cecina. Martedì 10 febbraio alle ore 15,30 nella biblioteca dell' ospedale di Cecina, sesto incontro: la dottoressa Giovanna Poliseno, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Cecina, parlerà de "La realtà ospedaliera nella sanità che cambia". La relatrice farà una panoramica dei cambiamenti intervenuti nel quadro normativo sanitario nel contesto nazionale e regionale, con particolare riferimento alla ricerca per la valutazione del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero secondo la prospettiva del cittadino. Il corso, che terminerà il 6 marzo e prevede altri tre incontri, è aperto non solo ai volontari o aspiranti volontari ma anche ai cittadini interessati agli argomenti trattati che possono partecipare liberamente. Per ulteriori informazioni è a disposizione il numero 3345391729 e l' indirizzo di posta elettronica [email protected]. (g.b. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 6 febbraio 2015 Pagina 20 Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana «Noi infermieri fuori dalle scelte» Nessuna consultazione sull' accorpamento delle Asl, la protesta dell' Ipasvi. GROSSETO La riforma del sistema sanitario toscano voluta dal governatore Enrico Rossi fa discutere a ogni livello. Negli ultimi giorni, prendendo spunto anche dai disagi che già si vivono negli ospedali grossetani, è stato uno stillicidio di interventi, sollecitazioni, critiche. Primari, sindacati, politici, cittadini e operatori delle aziende sanitarie temono per il futuro di un settore dove, comunque, la Toscana continua ad eccellere nel panorama nazionale. Tanto più che i contenuti della riforma, per stessa ammissione dell' assessore Marroni, devono ancora essere mesi a punto. L' ultimo intervento, ma solo in ordine di tempo, è quello di Nicola Draoli, presidente del collegio Ipasvi, la sigla di categoria degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d' infanzia. Draoli ha partecipato ieri, a Firenze, a un incontro regionale promosso dalla comunità infermieristica (ordini, dirigenza e sindacati). All' ordine del giorno la delibera di a c c o r p a m e n t o d e l l e asl l o c a l i . « S i a m o preoccupati, inutile negarlo, perché le professioni non mediche vengono ancora una volta sostanzialmente ignorate, a partire dal coinvolgimento nella fase di stesura del testo della riforma». «Eppure prosegue Draoli gli infermieri in Toscana sono oltre 27 mila e rappresentano la forza professionale più cospicua e maggiormente presente in tutto il servizio sociosanitario; una categoria che grazie alla continua specializzazione universitaria (quando riconosciuta e valorizzata) garantisce e potrebbe farlo ancora di più la sostenibilità del sistema sanitario». Secondo Draoli ma così la pensano anche la maggior parte dei medici, anche i primari «la delibera che riforma il sistema sanitario toscano difetta di chiarezza e progettualità sui servizi territoriali, sulla prevenzione, sull' educazione alla salute e sulla riabilitazione, che dovrebbero essere i punti salienti di un riordino degli ospedali così come paventato». «Sono spariti i poli formativi di area vasta sono ancora parole del presidente di Ipasvi che erano previsti da un' altra normativa regionale e in particolare gli infermieri grossetani sono preoccupati che tutto ciò si rifletta in modo ancor più sfavorevole rispetto al passato sui territori particolarmente vasti, disomogenei, marginali». Caratteristiche che identificano la Maremma e il suo entroterra. Gli infermieri hanno chiesto un incontro, a breve, al governatore Rossi, garantendo collaborazione, «ma il dubbio conclude Draoli è se la politica è pronta ad ascoltarci. Sarebbe un peccato disperdere in questa fase il bagaglio professionale degli infermieri e la loro quotidiana esperienza al fianco dei cittadini». Gabriele Baldanzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 6 febbraio 2015 Pagina 20 < Segue Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 6 febbraio 2015 Pagina 20 Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana Cardiologi in arrivo a Pitigliano e Orbetello L' Asl ha già avviato la procedura di assunzione: graduatoria approvata, tra due mesi i nuovi medici saranno in servizioSANITÀ»ALLARME PER LA RIFORMA. di Ivana Agostini wGROSSETO «Agli ospedali di Orbetello e Pitigliano è già avviata la procedura per l' assunzione dei cardiologi». È quanto dice la Asl in risposta al sindaco di Orbetello, Monica Paffetti che aveva evidenziato la mancata sostituzione dei cardiologi al nosocomio lagunare. «Si prevedono continua la Asl tempi tecnici di due mesi per completare l' iter». Oltre alla mancanza della cardiologia il sindaco Paffetti aveva sottolineato la mancanza del primario del reparto di chirurgia e anche per questo sembra le cose stiano procedendo. «Prosegue dice l' azienda sanitaria locale anche il concorso per il direttore della chirurgia del presidio lagunare. Entro due mesi al massimo spiegano dalla Asl s a r a n n o a s s u n t i i cardiologi per la Asl 9 che andranno a ricoprire i posti vacanti. La graduatoria è già stata approvata, occorrono proseguono solo i tempi tecnici per espletare le procedure». Il direttore generale della Asl 9, Daniele Testi, in questo modo, sgombra il campo dai timori sul futuro della sezione di cardiologia dell' ospedale di Orbetello e di Pitigliano, rispondendo alla domanda posta in occasione della Conferenza dei sindaci del 30 gennaio scorso. In quella sede, infatti, era mancato il tempo per fornire le necessarie spiegazioni. «Al momento in cui l' organico si è ridotto spiega Testi ci siamo immediatamente attivati per cercare professionisti in sostituzione della cardiologa andata in maternità e dell' altro medico trasferito, ricorrendo anche a un bando per incarico libero professionale che purtroppo è andato deserto; ora dice sempre il dirigente la graduatoria è stata approvata e procederemo alle assunzioni, con i tempi tecnici che occorrono. In ogni caso, in questi mesi, è stato fatto il massimo sforzo per mantenere inalterato il livello delle prestazioni ai cittadini». I cardiologi, dunque, all' ospedale di Orbetello e Pitigliano arriveranno, basterà solo aspettare i tempi necessari per l' espletamento delle procedure. «Se si sono verificati disservizi dice Testi ce ne scusiamo ma purtroppo situazioni come queste capitano e possono capitare ancora, all' interno di una macchina amministrativa complessa come un' azienda sanitaria di queste dimensioni». Testi parla inoltre della cardiologia del San Giovnani di Dio. «L' iter del concorso sostiene sta andando avanti e ci adopereremo affinché l' ente di supporto tecnico amministrativo regionale mantenga i tempi previsti. Nel frattempo conclude il direttore generale il reparto ha un responsabile temporaneamente incaricato, che sta portando avanti in maniera ottimale l' attività chirurgica». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 6 febbraio 2015 Pagina 20 < Segue Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana Problemi, quelli indicati dal sindaco di Orbetello di cui la Asl si sarebbe già fatta carico, dunque, per arrivare a una soluzione in modo da sopperire, quanto prima alla carenza di organico presente in questo momento che però non sembrerebbe aver penalizzato più di tanto le prestazioni sanitarie del San Giovanni di Dio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 6 febbraio 2015 Pagina 20 Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana Sel e Pd chiedono chiarezza e nessuna disparità tra gli utenti area vasta: le reazioni. Anche Marco Sabatini (leader di Sel) dice la s u a s u l t e m a d e l l a r i f o r m a d e l l a sanità toscana. «Già da tempo è in atto il tentativo di convincere i cittadini che la centralizzazione riduce i costi e migliora i servizi afferma l' ex vice presidente della Provincia ma purtroppo abbiamo capito che non è così. La Asl 9 risulta la migliore delle aziende toscane sul piano gestionale, non vorremmo però che i nostri medici siano costretti a diventare dei meri burocrati perché i conti devono tornare. L' attività di risanamento a livello regionale era necessaria, visto anche buchi clamorosi come quello della Asl di Massa, ma dopo un grande sforzo gestionale adesso non ci si può anche piegare, senza batter ciglio, ai tagli imposti dal Governo Renzi». Il riferimento del coordinatore di Sel va alla tutela delle attività territoriali extra ospedaliere, alla costruzione di un sistema per le cure primarie, al potenziamento del servizio di assistenza domiciliare, passando attraverso una maggiore attenzione alla salute mentale, le case della salute, l' ospedale di comunità. La situazione, invece, è ben diversa. «Oggi per gli utenti maremmani è difficile usufruire della sanità pubblica prosegue Sabatini e in particolare di una assistenza appropriata. Il ricovero, per esempio, è diventato impossibile, indipendentemente da dove abiti (Grosseto, Orbetello o Massa Marittima) e dagli anni che hai. Ogni cento accessi al Pronto soccorso vengono ricoverati undici utenti». L' accorpamento delle Asl al quale sta lavorando la Regione, secondo Sabatini, non porterà nulla di buono, ma anzi rischia di creare ulteriori disparità. «I cittadini di Grosseto domani non avranno le stesse possibilità di Arezzo o Siena conclude Sabatini e con questa riforma ci rimetterà la nostra comunità e il diritto alla cura sarà nelle mani dei burocrati». Preoccupata anche sui tempi a disposizione per portare avanti le nuove scelte il consigliere regionale del Pd Lucia Matergi. «Il tempismo non è una virtù che si attaglia alla materia legislativa regionale, almeno in fatto di politiche sanitarie scrive Per quanto il Piano sociosanitario regionale ha avuto una gestazione lunghissima, sul cui cammino si sono intersecati cambi di assessori e spending review, arrivando all' approvazione in aula solo nello scorso autunno, al contrario il percorso sul riordino istituzionale della sanità toscana prevede tempi bruciati e tappe forzate, se la proposta di legge che lo riguarda deve approdare in aula prima della fine di questa legislatura». E il territorio maremmano e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 6 febbraio 2015 Pagina 20 < Segue Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana amiatino, superato il momento della rivendicazione della sede della nuova Asl di area vasta « si interroga giustamente su un futuro che si presenta incerto aggiunge vista l' estrema sintesi che caratterizza il testo di legge. Si tratta per ora di definire un quadro generale di riferimento, i cui tratti salienti sono la riduzione delle Asl e l' accentramento in tre aree vaste, o meglio in seno alla giunta regionale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 6 febbraio 2015 Pagina 36 Il Tirreno (ed. Grosseto) Anaao Toscana Ambulatorio al freddo da un mese A Selvena termosifoni ko. Un volontario della Croce rossa: «Qui non c' è neanche il defibrillatore» di Fiora Bonelli wCASTELL' AZZARA L' ambulatorio di Selvena (Castell' Azzara) è senza riscaldamento da più di un mese e la gronda perde acqua. Nessuno ripara nulla e nessuno dà il via ai termosifoni. La denuncia di una situazione ormai insostenibile arriva da Lauro Giuliani di Selvena, che quell' ambulatorio lo apre, da volontario, tutte le mattine e che fa anche il volontario della Croce Rossa Italiana. «Sono d' accordo col sindaco Fosco Fortunati dice Giuliani quando dice che siamo paesi di serie C. Qui la mattina tanti anziani in attesa di visita infreddoliti perché il riscaldamento non c' è. La gronda dell' acqua è rotta e nessuno la ripara". Giuliani aggiunge anche altro, dando man forte al sindaco Fortunati che tempo fa si era espresso in modo polemico nei confronti dei servizi sanitari di cui il suo paese ancora non fruisce. «Il defibrillatore ad esempio dice Giuliani è essenziale da noi a Selvena, può salvare una vita ma non ce l' abbiamo. Ci devono essere strumenti e volontari che lo sanno usare e ce ne vorrebbero due, uno qui e uno a Castell' Azzara. Invito tanti a frequentare il corso per imparare ad usarlo. Può sempre tornare utile. E faccio un appello prosegue Giuliani per acquistarlo potremmo pensare anche a una colletta o all' impegno del comune. Ci sono tanti modi per averlo a disposizione». Dal canto suo il sindaco Fortunati commenta: "L' ambulatorio è dell' Asl dal 1983 ma se i cittadini di Selvena me lo avessero detto avrei potuto fare da intermediario con l' azienda per sollecitare la messa in funzione del riscaldamento. Io non ne sapevo nulla e magari non ne sa nulla neppure l' azienda». E a proposito della carenza di servizi sanitari, conclude: «Bisogna sedersi attorno a un tavolo con l' Asl 9 e intervenire di conseguenza, perché il diritto alla salute di Castell' Azzara e Selvena sia garantito a tutti gli effetti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 6 febbraio 2015 Pagina 21 Il Tirreno (ed. Lucca) Anaao Toscana La Cisl canta vittoria per i 14 infermieri assolti LUCCA La CislFp esprime soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda riguardante i 14 infermieri «ingiustamente colpevolizzati e penalizzati dalla Asl perché operavano a favore della Onlus Don Baroni. Fin dall' inizio CislFp ha sostenuto la regolarità della cosa prevista dalla convenzione AslDon Baroni, tanto che, per far valere questa tesi ha consigliati i propri iscritti a rivolgersi allo studio legale GoriOttoliniDa Ponte a Quarto, convenzionato con CislFp. Grazie all' ottimo lavoro dell' avvocato Ilaria Ottolini si è giunti alla positiva conclusione», conclude il comunicato dell' organizzazione sindacale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 6 febbraio 2015 Pagina 16 Il Tirreno (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana Asl, quaranta esuberi e altri dieci milioni di tagli Lo Stato dà meno soldi e anche la Regione riduce i trasferimenti Riduzione di personale medico e primari. Salvi (per ora) infermieri e Oss. MASSA Per il 2015 il segno su questo non c' è dubbio è il meno. Anche all' Asl: 4 0 dipendenti in meno, 10 milioni in meno. E la rivoluzione delle rivoluzioni arriverà il 1° gennaio del 2016: tre grandi aziende di area vasta per un risparmio stimato di 300 milioni di euro. È la ricetta Toscana ai tagli (o ridotti trasferimenti) decisi da Roma. Dallo Stato arriveranno 400 milioni in meno e alla giunta tocca correre ai ripari. Nel 2016, quindi, il cambiamento storico, ma le svolte epocali non sono mai fulmini a ciel sereno e il contraccolpo dei ridotti trasferimenti statali si fa sentire anche nel 2015. Roma ha meno soldi e meno ne dà alle Regioni: Firenze, quindi, stringe i cordoni della borsa e alla sanità apuana per arrivare alla morale della favola toccano 10 milioni in meno rispetto al 2014: da 354 milioni di euro a 344. «Proprio ora... che stavamo riprendendo ossigeno» è l' unico commento che si lascia sfuggire Maria Teresa De Lauretis, direttrice generale dell' Asl. Sì perché sotto le Apuane causa maxi buco i conti della serva l' azienda sanitaria li ha già dovuti fare. Adesso tocca rimettersi a contare gli spiccioli: riduzioni, rimodulazione di contratti e questo l' elemento clou un' altra sforbiciata ai dipendenti. Centoventi le persone che tra il 2015 e il 2016, grazie agli "scivoli" pre Fornero se ne vanno in pensione, solo un' ottantina, invece, i dipendenti che verranno riassunti. Calcolo da prima elementare: 40 persone in meno. Meno medici, meno primari e meno amministrativi. Tagliare in altri settori è escluso: «Non ci sarà alcuna riduzione parola della direttrice generale su infermieri e operatori socio sanitari». Salvi anche i tecnici di radiologia. Su tutti gli altri settori, invece, incombono le lame della forbice: «Su richiesta della Regione Toscana spiega l' Asl apuana è stato effettuato un censimento dei dipendenti aventi diritto ad essere collocati in pensione secondo la normativa pre Fornero. Sono 93 quelli che hanno i requisiti nel 2015, mentre altri 30 raggiungono i medesimi requisiti nel 2016. È comunque da escludere ribadisce la direzione la possibilità di dichiarare esuberi nel personale infermieristico ed Oss; pertanto saranno coinvolti tutti gli altri profili professionali, compresi i dirigenti medici e taluni direttori di struttura complessa». Tagli, quindi, ma partendo dall' alto. Un piano dettagliato ancora no c' è, né è stato presentata una bozza alle organizzazioni sindacali. Non c' è il piano perchè la direzione sanitaria spera ancora che qualche soldo in più da Firenze arrivi: «Stando alla delibera regionale che assegna le risorse è la sintesi di Maria Teresa De Lauretis abbiamo 10 milioni in meno rispetto allo scorso anno, ma l' importo complessivo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 6 febbraio 2015 Pagina 16 < Segue Il Tirreno (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana non è ancora definito, non escludiamo quindi che il taglio possa essere ridotto». Certo è che agli uffici dell' Asl tocca mettersi al lavoro per garantire lo stesso standard se possibile migliorarlo con risorse ridotte: «Ridefiniremo gli obbiettivi di spesa per farmacia, dispositivi e presidi. Dovremo anche intervenire sugli affitti, dismettendo alcune sedi, come abbiamo già fatto per il Sert in Lunigiana». Ritocchi e turn over pesantemente ridotto: 120 se ne vanno. E solo 80 entrano. Chiara Sillicani ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 6 febbraio 2015 Pagina 16 Il Tirreno (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana Cartella clinica addio In corsia arrivano i tablet Maria Teresa De Lauretis, direttrice generale dell' Asl, illustra il nuovo ospedale: rete wi fi, camere per due, niente reparti. E alta tecnologia per la diagnostica. MASSA Lavori e collaudi conclusi al nuovo ospedale delle Apuane per novembre 2015: nessuna possibilità di rinviare la data di inaugurazione del tanto atteso, quanto discusso, nosocomio che rivoluzionerà tutta la sanità apuana. Maria Teresa De Lauretis, direttrice generale dell' azienda sanitaria locale e il direttore sanitario Maurizio Dal Maso, indicano tutto ciò che cambierà tra pochi mesi. Dottoressa De Lauretis come cambierà la sanità con l' apertura del Noa? «A novembre verrà aperto il nuovo ospedale per acuti in cui saranno trasferiti tutti i professionisti e le specialità oggi divise tra i presidi di Massa, Carrara e, in parte, Montepepe (la ginecologia e il materno i n f a n t i l e ) . F i n a l m e n t e i medici p o t r a n n o lavorare insieme in un corpo unico e anche i pazienti saranno curati in un' unica struttura senza doversi spostare da un ospedale all' altro. Ci saranno un blocco operatorio e una rianimazione unica, le degenze saranno vicine e l' organizzazione sarà per intensità di cure. Cambierà il percorso assistenziale per il paziente: non ci saranno più reparti divisi per specialità, ma un' area medica e un' area chirurgica. La carta scomparirà e sarà sostituita dai tablet per la registrazione delle cartelle cliniche: tutta la struttura su viale Mattei sarà, infatti, coperta da rete wifi. Le camere di degenza la direttrice passa ai dettagli avranno un bagno ciascuna e saranno più piccole delle attuali, in grado di accogliere due (non più tre o quattro) letti, tutte dotate di aria condizionata. Prevista anche un' ampia area commerciale, dedicata al ristoro e ai negozi». I reparti, come li conosciamo oggi, saranno completamente smantellati? «I reparti di degenza sì. L' ospedale di Massa sarà chiuso definitivamente e a Carrara rimarrà solo un presidio di attività diurno e polispecialistico di alta specialità con la radioterapia, la diagnostica pesante, l' anatomia patologia che ora è ospitata a Massa (in un sede in affitto), la chirurgia oculistica ambulatoria, la chirurgia "minore" e l' oncologia ambulatoriale. Anche la pediatria, l' ostetricia e la ginecologia da Montepepe saranno trasferito al Noa (Nuovo ospedale della Apuane). Solo i bambini a cui è stata diagnosticata una malformazione cardiaca in fase prenatale, potranno nascere presso la Fondazione Monasterio che rimarrà nella attuale sede di Montepepe». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 6 febbraio 2015 Pagina 16 < Segue Il Tirreno (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana Dottor Dal Maso come cambierà la degenza per i pazienti? «Nel Noa ci saranno due linee da seguire, quella per l' urgenza (pronto soccorso) e quella dell' elezione (per gli interventi programmati). Per i pazienti non ci saranno grossi cambiamenti: saranno i professionisti delle varie specializzazioni a dare tutte le risposte al malato. I cittadini avranno garantita la continuità assistenziale in un' unica struttura e così anche il tempo di ricovero sarà adeguato alle necessità e alle specifiche esigenze. Non ci saranno funzioni replicate. Esempio: un malato che ha una patologia chirurgica e dovrà essere operato, in un unico "contenitore" avrà a disposizione quello che gli serve: in un piano dell' ospedale sarà accolta l' area chirurgica (blocco operatorio, terapie intensive e subintensive), in un altro quella medica e in un altro ancora (il primo) saranno ospitati mamme e bambini nel materno infantile. Il paziente, grazie anche alla cartella clinica informatizzata, sarà preso in carico completamente. E gli verrà indicato tutto il percorso da seguire senza che debba prenotare da solo ogni visita o controllo». Ci sarà, finalmente, un pronto soccorso pediatrico? «Il pronto soccorso, la pediatria e il materno infantile sarà tutto in unico ospedale e non ci sarà più lo spostamento tra un ospedale e l' altro e i bimbi avranno una corsia preferenziale». Recentemente si è parlato molto di malasanità soprattutto dopo il caso della pinza dimenticata nell' addome di un paziente. Renderete ancora più rigidi i protocolli di sicurezza? «C' è stato un errore, ma siamo comunque al di sotto della media rispetto agli altri ospedali d' Italia. Saranno fatte radiografie di controllo alla fine degli interventi per un' ulteriore verifica». Le liste di attesa per le visite specialistiche si ridurranno? «Nel Noa c' è una maggiore offerta diagnostica, due Tac e una nuova risonanza. Nel percorso di screening non ci sono lunghe attese. Per avere una prima visita, fuori da uno screening, cercheremo di fare meglio anche se la nostra azienda sta lavorando molto bene». Sara Lavorini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 6 febbraio 2015 Pagina 16 Il Tirreno (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana Conto alla rovescia per la fine lavori La direttrice: siamo in leggerissimo ritardo, ma ci riallineeremo presto. MASSA Maria Teresa De Lauretis, direttrice generale dell' Asl apuana, è ottimista: il nuovo ospedele su viale Mattei aprirà i battenti quando stabilito. A novembre. Certo ammette qualche piccolo ritardo c' è: il tempo non ha aiutato e le piogge hanno rallentato i cantieri. Ma assicura davvero di poco. La fine lavori è prevista per il 15 marzo quando le ruspe dovrebbero fare retromarcia e in viale Mattei dovrebbero arrivare i collaudatori, quelli che verificano che tutto (ma proprio tutto) sia funzionante ed efficiente. Bene ecco il live ritardo per qualche giorno, forse qualche settimana i primi collaudi si intrecceranno con gli ultimi lavori: «Qualche piccola opera spiega la direttrice sarà terminata quando i collaudi avranno già preso il via. Chiaramente eviteremo che le due cose si sovrappongono nella medesima area dello stabile». Insomma per capirci i collaudi inizieranno solo dove tutti gli interventi edili e di impiantistica sono conclusi. «In tempi brevi parola della De Lauretis riusciremo a riallinearci ». La fase delicatissima dei collaudi proseguirà per sei mesi: nel caso vengano rilevati malfunzionamenti anche minimi toccherà richiamare le ditte. Controlli dettagliati, quindi, fino a metà settembre. Poi il via alla fase C, quella del trasloco che dovrebbe proseguire per un paio di mesi: operazione complessa. Non tanto per il trasferimento del materiale (gran parte della mobilia sarà acquistata ex novo), quanto per lo spostamento delle attrezzature e questa la parte più ardua dei pazienti. Impegno importante per il personale che lascerà le vecchie sede per la nuova. Poi si aprirà la vera sfida e non solo sul fronte dei servizi ospedalieri. Il nuovo ospedale della Apuane è, infatti, un ospedale per acuti. Tradotto: tutte le patologie croniche devono trovare risposta nel territorio e nella sanità distrettuale. Un nodo centrale diventano, quindi, le Case Salute: già attive in Lunigiana, a Carrara e Montignoso, a Massa (dovrebbe sorgere in via Bassa Tambura) va al rallentatore. Ma , per confermare che gli apuani possono dormire sonni tranquilli, Maria Teresa De Lauretis si affida ai dati: «Il primo segnale quando e se i cittadini non trovano risposte sul territorio spiega è il numero di accessi al pronto soccorso. Certo, anche noi abbiamo avuto dei picchi, legati alle festività, ma in media il numero di chi si rivolge al pronto soccorso è inferiore alla media regionale». Insomma, i distretti e i medici di base in prima fila le risposte le danno. Adesso non rimane che aspettare il 15 marzo poi puntare dritti al taglio del nastro e all' inaugurazione del nuovo ospedale. (C.S. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 6 febbraio 2015 Pagina 16 < Segue Il Tirreno (ed. Massa Carrara) ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Anaao Toscana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 6 febbraio 2015 Pagina 16 Il Tirreno (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana Dal 2016 arrivano le maxi aziende di area vasta La nuova legge regionale che governerà la sanità toscana, e che dovrebbe entrare in vigore entro il 1° gennaio 2016, ha un punto nodale: la revisione del modello gestionale che verrà accentrato in tre grandi Usl su base di area vasta: Toscana Centro con Prato, Firenze, Empoli e Pistoia; Toscana nordovest con Lucca, Massa Carrara, Versilia, Livorno e Pisa e Toscana sudest con Siena, Arezzo e Grosseto. L' obiettivo è risparmiare almeno 300 milioni (su 400 di tagli statali) accorpando funzioni e tagliando sui dirigenti. Le Asl passeranno da 12 a 3 e il primo passo per arrivare alle fusioni sarà l' azzeramento degli attuali vertici amministrativi. La riforma se garantisce sui territori la funzionalità dei diversi dipartimenti sanitari, punta a diminuire sensibilmente il numero dei dirigenti medici affidando la responsabile del comando di un dipartimento a un unico soggetto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 6 febbraio 2015 Pagina 15 Il Tirreno (ed. Piombino Elba) Anaao Toscana Di GIORGI E LA SANITÁ. «Bisogna unire i distretti di Val di Cornia e Val di Cecina» PIOMBINO Si dice d' accordo ad «alzare il livello del dibattito sulla sanità» l' assessore Margherita Di Giorgi, che interviene nel dibattito aperto sia dalle minoranze (Fabrizio Callaioli per Rifondazione e Francesco Ferrari per Forza Italia) che dagli alleati (Spirito libero). «Ben vengano le richieste di ampia discussione dice Di Giorgi Ci sembra opportuno ribadire, e non è certo un mistero, che la sanità toscana vanti il riconoscimento di avere uno dei servizi sanitari migliori d' Italia. E' evidente che l' intervento di una legge di riordino come si prevede nella proposta di legge 77/2014 impone di creare le giuste e sicure condizioni per rispondere a un ospedale qualificato e a un territorio che guardi oltre il distretto della Val di Cornia. Noi riteniamo che questa sicurezza sarà possibile solo se riusciremo a mettere da subito insieme i due distretti della Val di Cornia e della Val di Cecina che, uniti, comprendono un bacino di circa 155 mila abitanti. Unendo i due distretti in un unico ambito territoriale, gli ospedali di Piombino e di Cecina possono rappresentare u n n u c l e o ospedaliero diversificato ma di livello anche specialistico. Avremo in tal modo una rete distrettuale forte e una rete ospedaliera di livello specialistico. In questo contesto, con questo nuovo scenario, la Società della salute può rappresentare il fulcro principale per la gestione economica finanziaria della nostra sanità». «La nostra visione della sanità prosegue Di Giorgi essendo questo territorio caratterizzato da un ambiente che spazia dal mare alle colline, non può non guardare con interesse, oltre che all' isola d' Elba, anche alla zona delle colline metallifere. In questa fase riteniamo pertanto sia doverosa e utile una discussione sul riordino del servizio sanitario regionale, come richiesto da alcune forze politiche presenti in consiglio comunale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 6 febbraio 2015 Pagina 12 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana «Tagli indiscriminati la riforma non va» I sindacati dei medici: a casa 1.200 dipendenti, rischio collasso. di Ilaria Bonuccelli Sulla carta, nel 2015 la riforma del sistema sanitario dovrebbe far risparmiare alla Regione 2,7 milioni solo di stipendi di direttori e dirigenti vari. Con «i tagli dei doppioni» e i prepensionamenti, la cifra dovrebbe lievitare. Non fino a pareggiare il t a g l i o d e l f o n d o sanitario n a z i o n a l e probabilmente intorno a 200 milioni ma ad alleggerirlo. Eppure, per i sindacati dei medici tutti meno che la Cgil la riforma della Regione Toscana fa acqua. Non perché riduca da 12 a 3 le Asl. E neppure perché preveda una fase di commissariamento «anche se dieci mesi sono troppi». La riforma dicono concentra troppo potere nelle mani di troppo pochi: i 3 direttori g e n e r a l i d e l l e Asl d i A r e a v a s t a ; c r e a «commistione» fra la gestione delle aziende sanitarie e l a g e s t i o n e d e l l e a z i e n d e ospedaliere universitarie; prevede un taglio «lineare» di personale, 12001300 persone, «senza tener conto di qualifiche ed esigenze sanitarie». Ce n' è abbastanza per chiedere alla Regione un "tavolo di garanzia sull' occupazione". Per Morano Grechi, segretario regionale del Cima, sindacato dei medici ospedalieri, perfino per invitare la Regione a rimandare la riforma a dopo il voto amministrativo di maggio. Sulla sanità scaricati tutti i tagli L' attacco, insomma, è frontale, anche se la legge ancora non è approvata: dovrebbe andare in aula entro 45 settimane. Prima della fine della legislatura, assicura Marco Remaschi, presidente della commissione Sanità che anche ieri ha ricevuto ordini professionali di tutte (o quasi) le categorie della sanità e i sindacati del settore. Settimane durante le quali la legge può ancora essere modificata «perché il rischio riporta il comunicato sindacale è che il collocamento del governo e della gestione delle strutture sanitarie in luoghi lontani dai territori dove nascono i bisogni dei cittadini e si esercita la professione porti a un eccesso di pianificazione e a una burocratizzazione del sistema. Così si affiderebbero le scelte di fondo sulla distribuzione delle risorse a tecnocrati di nomina regionale e a "poteri forti" autorefenziali». Questo perché insistono i sindacati la Toscana, a differenza di altre regioni, «ha deciso di far pagare alla Sanità tutti i risparmi di spesa richiesti dal governo centrale». A Firenze pensano, invece, che l' ostilità sia legata al fatto che qualcuno «dovrà rinunciare a posizioni di potere». Perché è indubbio che a comandare, se la legge passerà, saranno sempre meno. Arrivano i commissari d' area Non appena la legge sarà approvata, si avrà un assaggio dei tagli. Secondo la proposta approvata il 22 dicembre dalla giunta, la rivoluzione dovrebbe scattare il 1º marzo o nella data scelta dall' aula quando approverà il testo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 6 febbraio 2015 Pagina 12 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana La riforma, dunque, prevede come primo passo che decadano i comitati di Area vasta: al loro posto il presidente della Regione nomina un commissario di area vasta sentito il rettore dell' università locale e i sindaci del territorio. I sindacati contestano che i qualche caso potranno essere anche un «centinaio» e che il loro parere non avrà alcun peso. Il commissario dovrà anche istituire 9 dipartimenti interaziendali (chirurgia, emergenza, medicina diagnostica per immagini e così via) in via sperimentale, coordinando i dipartimenti delle Asl e quelli delle aziende universitarie ospedaliere. Proprio quello che i sindacati non vogliono perché «la separazione tra formazione e assistenza deve restare. Oltretutto queste prerogative di programmazione appartengono all' assessore alla Sanità». Commissari delle Asl Appena approvata la legge, si prevede anche l' azzeramento dei direttori generali, sanitari e amministrativi di ciascuna Asl. Il presidente della Regione li sostituisce con 3 commissari per le 3 Asl costituende con funzioni di direttore generale: il loro compito è curare il processo di fusione; il presidente della Regione nomina anche 12 vicecommissari, uno per ciascuna Asl ancora esistente, con compiti di gestione ordinaria delle aziende. Restano in carica i direttori generali delle aziende ospedaliere universitarie per favorire l' integrazione con le Asl di area vasta. Le tre nuove Asl La proposta di legge, infatti, prevede che siano istituite 3 Asl, attive come soggetti autonomi dal 1º gennaio 2016: Toscana centro per fusione di Asl Firenze, Prato, Pistoia e Asl Empoli (circa 1,5 milioni di abitanti); azienda Toscana nordovest per fusione delle Asl Lucca, MassaCarrara, Versilia, Pisa e Livorno (circa 1,1 milione abitanti); azienda Toscana sudest mediante fusione delle Asl di Siena, Arezzo e Grosseto (circa 800mila abitanti). A ciascuna Asl si relazionerà, pur restando indipendente, l' azienda ospedaliera universitaria di riferimento (Firenze, Pisa e Siena). L' azienda ospedalierouniversitaria Meyer parteciperà alla riorganizzazione del settore pediatrico ospedaliero a livello regionale; la fondazione Monasterio per la ricerca si relazionerà all' Asl Toscana Nordovest. Direttori di area vasta e di Asl A regime, ciascuna area vasta sarà retta da un direttore nominato dal presidente della Regione (avrà lo stipendio di un direttore generale). Il direttore si occuperà della «programmazione operativa» dell' area vasta, con l' aiuto di un comitato operativo composto dai direttori generali delle Asl del territorio e dal direttore dell' Estar, il centro unico di acquisti e servizi regionale. Ciascuna area vasta sarà organizzata in dipartimenti «per garantire l' omogeneità dei servizi, la qualità e l' appropriatezza delle cure». Le critiche Questa organizzazione, però, non convince del tutto i sindacati. Non piacciono i dipartimenti interaziendali. Lo spiega con chiarezza Morando Grechi: «Il calcolo delle persone da mandare via è stato effettuato con un processo inverso a quello necessario. Invece di partire dall' esame dei servizi doppione, dall' esame della situazione di ciascuna Asl, la Regione si è limitata a verificare quali dipendenti corrispondessero ai requisiti di legge per il prepensionamento, per età e contributi versati: ma non si considera che se togliamo di mezzo tutte le professionalità, oltretutto bloccando per due anni il turn over, collassiamo il sistema. Per questo vogliamo che la Regione ci garantisca un tavolo di confronto per individuare criteri che scongiurino i pensionamenti lineari. Altrimenti questa riforma conclude Grechi manderà in tilt un sistema sanitario che funziona». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 6 febbraio 2015 Pagina 12 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana l' assessore marroni. «Via i reparti doppioni e sul personale concertiamo» FIRENZE «Non accorperemo reparti che si trovano a 20 o 30 chilometri di distanza». Luigi Marroni, assessore regionale alla Sanità s i prepara a difendere in aula la riforma che dovrebbe essere votata entro marzo. Assessore, i sindacati dei medici attaccano la riforma. «Si tratta di una riforma strutturale, imposta dalla riduzione dei trasferimenti statali. L' abbiamo voluta per evitare di lesinare per un d e c e n n i o s u i s e r v i z i sanitari: o l t r e a l l ' accorpamento delle Asl comporta maggiore pianificazione e razionalizzazione dell' offerta». M a i medici contestano proprio il rischio d i accorpamento fra Asl e aziende ospedaliere universitarie. «La proposta originaria, formulata con un emendamento alla legge di Stabilità, era questa. Ma il governo non l' ha accolta. Essendo in contrasto con le leggi dello Stato, non è possibile attuarla. Quindi le aziende universitarie mantengono la loro autonomia dalle Asl: la pianificazione congiunta che noi vogliamo ottenere attraverso i dipartimenti interaziendali di area vasta non vuol dire gestione congiunta. Solo più coordinamento». A cosa serve? «A razionalizzare, recuperare risorse, senza tagliare servizi». Però ci saranno tagli al personale: 1200 persone si dice. «Io non ho mai dato cifre. La legge, però, ci consente di prepensionare a condizioni in vigore prima della riforma Fornero chi ha determinati requisiti. Su questo è aperta la concertazione: i sindacati non solo partecipano, ma hanno un mese per presentare controdeduzioni alle proposte. Di sicuro posso garantire che i pensionamenti non saranno lineari». E la riorganizzazione nelle Asl? «Sono certi gli accorpamenti fra Asl ma non metteremo insieme, ad esempio, le chirurgie che si trovano a 2030 chilometri di distanza. Diverso è se una stessa azienda ospedaliera universitaria ha chirurgia 1,2 e 3. A che cosa servono? Comunque la riorganizzazione, nei dettagli, è rimandata a una nuova legge che verrà approvata dopo questa prima riforma di massima. Ci stiamo già lavorando». Ma la porterà in aula la prossima giunta, dopo il voto di maggio. La scadenza, fissata per l' approvazione, è il 30 settembre.(i.b. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 6 febbraio 2015 Pagina 12 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 6 febbraio 2015 Pagina 15 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Due medici denunciati per peculato Secondo l' accusa utilizzavano materiale sanitario sottratto al San Jacopo per la loro attività nella clinica privata San PaoloL' INCHIESTA »BLITZ DELLA POLIZIA DOPO UNA SEGNALAZIONE. PISTOIA Le indagini erano state avviate circa due mesi fa, quando la direzione sanitaria dell' ospedale San Jacopo segnalò alla Questura la sparizione di materiale di medicazione, kit per le sale operatorie, garze, addirittura alcuni camici. E la settimana scorsa la Squadra mobile ha individuato i presunti responsabili degli ammanchi: due medici in servizio al nosocomio, denunciati all' autorità giudiziaria perché gravemente indiziati di peculato. Ma non solo: nei successivi accertamenti nella clinica p r i v a t a d o v e i d u e p r o f e s s i o n i s t i svolgevano attività medica dopo il turno con la Asl 3, il centro chirurgico San Paolo di Bonelle, sono stati rinvenuti anche piccoli quantitativi di medicinali scaduti. Di qui la denuncia del direttore sanitario d e l c e n t r o i n b a s e a l l ' articolo 443 del codice penale che punisce la detenzione o somministrazione di farmaci guasti o imperfetti. Dopo la segnalazione della Asl3, la Squadra mobile aveva attivato un servizio di osservazione per cercare di individuare il personale coinvolto nei furti. E alla fine di gennaio ha fermato un dottore all' uscita del San Jacopo dopo il turno di notte: con sé aveva una busta con materiale sanitario d i proprietà dell' ospedale, del valore di un centinaio di euro. Poiché il medico si stava recando nella clinica privata San Paolo di Bonelle dove svolge una seconda attività lavorativa, il controllo è stato esteso anche a questa struttura. Nell' occasione gli agenti si sono avvalsi della collaborazione di personale dell' Asl 3 addetto alle ispezioni dei presidi sanitari, e dei carabinieri del Nas di Firenze. Durante il controllo è stato rinvenuto altro materiale dell' ospedale (per un valore di circa 900 euro) in uso all' altro medico denunciato, anch' egli in servizio nella struttura pubblica e che lavorava anche nella clinica privata. Da segnalare che diversa è, invece, la versione del San Paolo, secondo cui "il centro chirurgico ha avuto nei giorni scorsi controlli di routine che hanno dato esito negativo". In parallelo sono scattati gli accertamenti del Nas nella clinica che portavano alla contestazione di vari illeciti amministrativi e penali a carico del direttore sanitario poiché venivano rinvenuti nei pressi delle sale chirurgiche confezioni di specialità medicinali e dispositivi medici scaduti di validità da pochi giorni. Il direttore dell' Asl3, Roberto Abati, tiene a sottolineare che «la quasi totalità del nostro personale si comporta correttamente. L' attività di controllo che l' azienda pone in essere è costante ed ha anche il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27 6 febbraio 2015 Pagina 15 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana fine di tutelare i dipendenti. La grande maggioranza del personale lavora a tempo pieno nelle nostre strutture. I due medici coinvolti nelle indagini sono stati sospesi in via cautelare dal servizio e deferiti all' Ufficio provvedimenti disciplinari per le decisioni del caso». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 6 febbraio 2015 Pagina 37 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana sanità. Contro la riforma audizione dei sindacati medici in Regione PRATO Audizione alla quarta commissione regionale che si occupa di sanità (presidente Marco Remaschi) d e i sindacati dei dirigenti medici in relazione alla proposta di legge regionale che riforma la sanità toscana e che grande allarme ha suscitato tra medici e personale infermieristico. Dopo le prese di posizioni sui territorio (due giorni fa una conferenza stampa a Prato di tutte le sigle sindacali che hanno nettamente bocciato la proposta di legge) ieri la convocazione in Regione della commissione intersindacale, r a p p r e s e n t a t a d a F l a v i o Civitelli, responsabile regionale Anao (sindacato dei dirigenti medici) che ha ribadito «le grandi preoccupazione per una riforma confusa che ogni medico toscano, in prima linea per ventiquattro ore su ventiquattro, non si sarebbe mai aspettato di vedere». Per Civitelli «i risparmi che vengono individuati nelle proposta di legge prosegue riguardano unicamente tagli a professionisti e servizi che una volta eliminati per forza di cose depotenzieranno nel suo complesso la sanità toscana». I sindacati d e i medici bocciano la figura del super commissario d' area vasta «perché per competenza si sovrappone a quella dell' assessore regionale», contestano con forza il blocco dei concorsi dei dirigenti e la volontà di prensionare quelli che hanno raggiunto i requisiti (60 solo a Prato alcune centinaia in tutta la Toscana) «perché non si tratta di persone da rottamare ma di fior fiore di professuionisti per la formazione dei quali sono stati necessari 40 anni di attività medica». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 6 febbraio 2015 Pagina 37 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Parcheggio dell' ospedale si decide sulle tariffe Incontro in Regione tra amministrazione comunali e direzioni generali Asl Biffoni: «Controproposta del gestore o si procede con un' altra area di sosta» PRATO Secondo round per venire a capo della querelle sui costi del parcheggio dell' ospedale Santo Stefano. Fissata per oggi un' altra riunione in Regione alla quale, per Prato, parteciperà il sindaco Matteo Biffoni accompagnato dall' assessore alla Salute e sociale Luigi Biancalani. Sul tavolo la proposta congiunta di Prato, Pistoia, Lucca e Massa, le città dei "nuovi ospedali" , di tagliare sostanzialmente i costi della sosta, proposta fino a oggi non ascoltata dai gestori Sat e Ge. Sat.Dunque di nuovo faccia a faccia amministrazioni comunali e direzioni generali Asl con da parte del sindaco di Prato Matteo Biffoni le idee piuttosto chiare. «La nostra intenzione dice è quella di non scostarci di un millimetro dalla proposta fatta a suo tempo. Attendiamo con curiosità quella che sarà, speriamo, la controproposta dei gestori del parcheggio. Se non ci sarà prosegue ognuno dovrà andare per la sua strada». La strada individuata dall' amministrazione comunale è una sola: procedere con la realizzazione di un parcheggio alternativo da costruire in uno dei campi che affacciano su via Fossolo. Il parcheggio dell' ospedale agli utenti oggi costa un euro l' ora o frazione di ora (quindi se uno permane un' ora e cinque minuti nel parcheggione del Santo Stefano di ticket paga due euro) per complessivi 4 euro al giorno. Di notte il costo scende a 2,50 euro dalle 22 alle 6 del mattino (gratis per chi ha necessità di andare al pronto soccorso). Un ulteriore handicap è rappresentato dal fatto che chi esce dal parcheggio ma vi fa ritorno successivamente, magari perché deve aiutare il proprio malato durante i pasti, paga la tariffa da capo. Ecco, tutto questo non convince per nulla le amministrazione comunali che hanno confezionato una proposta alternativa dimezzando i costi: 50 centesimi l' ora per un euro e mezzo complessivi al giorno, parcheggio gratis di notte . Quello che i rappresentanti dei Comuni si attendono perché molto difficilmente verrà accettata una tariffa di 50 centesimo l' ora è una mediazione seria sui costi notturni, sul frazionamento delle ore e sulle tariffe che scattano da capo ogni volta che l' utente rientra nell' area di sosta. A settembre anche il Centro per i diritti del malati, presieduto da Fabio Baldi, avanzò la sua proposta: tariffa notturna 1,50 euro, il giorno 0,50 ogni ora e gratis i primi venti minuti. «Ci auguriamo scrive Baldi che venga trovato un accordo per rendere più accessibili i costi orari del parcheggio ma speriamo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 6 febbraio 2015 Pagina 37 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana anche che vengano tenuti in considerazione i diritti dei cittadini che fanno opera di volontariato in ospedale e che dovrebbero poter parcheggiare l' auto senza costi aggiuntivi». (c.o. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 6 febbraio 2015 Pagina 21 Il Tirreno (ed. Pontedera) Anaao Toscana Dall' Asl rassicurazioni sul day hospital VOLTERRA Torna d' attualità la questione della cardiologia. Qualche settimana fa avevano sollevato il problema dalla Funzione Pubblica della Cgil che oltre a criticare la riorganizzazione aveva sollevato le perplessità per un accorpamento tra i reparti di medicina e cardiologia che sta creando disservizi e turni pesanti in ospedale. Dal sindacato lamentavano anche il fatto di non essere riusciti negli ultimi mesi a confrontarsi con la direzione sanitaria. Sulla questione interviene oggi il Comune con un comunicato che riguarda il presidio ospedaliero. Il sindaco di Volterra Marco Buselli spiega di aver «ricevuto rassicurazioni dal direttore generale dell' Asl c h e i l d a y hospital chirurgico non verrà toccato spiega il primo cittadino e che lavorerà per dare supporto al servizio endoscopico diretto dal dottor Gamberucci». E poi, rassicurazioni proprio sul fronte della cardiologia, nello specifico dell' Utic che «vedrà una revisione logistica per decomprimere gli spazi esistenti lasciando inalterato il numero di posti letto». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 6 febbraio 2015 Pagina 9 La Nazione (ed. Arezzo) Anaao Toscana Accorpamento Asl di DIEGO D' IPPOLITO «NESSUNO PORTERA' via nulla delle strumentazioni sanitarie aretine. Non ci sarà bisogno di alcuna protesta eclatante, né tantomeno di incatenare i robot»: parola di Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana che interviene nel dibattito aretino sulla sanità rispondendo al presidente del Calcit Giancarlo Sassoli. Ieri il patron del mercatino benefico era stato chiaro su queste colonne: «Il robot di qui non si muove, mal che vada lo incateniamo». Una provocazione seguita al dibattito sulla robotica che ad Arezzo, anche grazie al Calcit, è diventata uno dei fiori all' occhiello del San Donato. ALL' ORIGINE della vicenda ci sono le parole dell' assessore regionale Marroni ai sindaci grossetani. Non ha detto, Marroni, che l' alta specializzazione della robotica sarà tolta ad Arezzo nell' ambito dell' accorpamento delle Asl. Ha però assicurato ai primi cittadini maremmani che a Grosseto, città dove è stato avviato l' esperimento dal professor Giulianotti, quell' eccellenza non verrà toccata. Aggiungendo poi, a corollario del ragionamento, che la razionalizzazione sanitaria di area vasta non prevede duplicazioni di alte specializzazioni, cioè che in sostanza ci sarà solo un' eccellenza negli ospedali di macroarea: a Siena o ad Arezzo o a Grosseto. Adesso le parole del governatore che però non rispondono sul merito della questione: resterà ad Arezzo un' alta eccellenza robotica? «Com' è noto aggiunge Rossi in risposta a Sassoli non basta acquistare moderne tecnologie perché tutto funzioni meglio. Insieme alle tecnologie sono indispensabili l' organizzazione, le strutture, il personale, i pazienti. Insomma bisogna anche farle funzionare al meglio». E' però necessario ricordare che con i soldi del Calcit, e quindi degli aretini, sono state anche realizzate le sale operatorie dove il robot opera. «Proprio perché le grandi attrezzature possano continuare a funzionare nel tempo, e quindi a produrre benefici per i pazienti, è necessaria la riforma sanitaria a cui stiamo lavorando», aggiunge Rossi. IL PRESIDENTE della Regione, che ha nel suo curriculum una lunga permanenza nel mondo della sanità, non fa alcun passo indietro sulla riforma, ma anzi, la giustifica come iniziativa necessaria. «Altrimenti, a causa dei consistenti tagli nazionali ai finanziamenti per la sanità (per la Toscana oltre 400 milioni), il pericolo sarà quello di assistere ad un lento ma inarrestabile degrado dell' offerta dei servizi sanitari». Giustificazione condivisibili, ma ancora i dubbi sulla direzione di area vasta e sul futuro delle nostre eccellenze, sono lungi dall' essere risolti. D' IPPOLITO DIEGO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 6 febbraio 2015 Pagina 9 La Nazione (ed. Arezzo) Anaao Toscana SANITA' BANCA DATI A DISPOSIZIONE DELLA CENTRALE DEL 118 PER TROVARE SUBITO I PAZIENTI. Indirizzi sconosciuti? Ecco la «bussola» per le ambulanze IL COMUNE DI AREZZO mette a disposizione della Centrale 118 il suo Sit (sistema informativo territoriale che si occupa di organizzare, aggiornare e diffondere l' informazione geografica), per garantire l' arrivo preciso e rapido dei soccorsi anche nelle abitazioni più isolate. Le banche date delle pubbliche amministrazioni contengono informazioni che, se incrociate fra loro, possono garantire incredibili miglioramenti per la cittadinanza, fino al salvare vite umane. Quante volte si è parlato di una ambulanza che non trova l' indirizzo di un paziente? O altre in cui un familiare è costretto ad andare incontro all' ambulanza stessa perché l' abitazione si trova in un luogo sconosciuto a molti, comprese le mappe dei navigatori, non sempre aggiornate e precise? E sappiamo bene che in certe circostanze, per particolari patologie (come l' arresto cardiaco) i minuti rappresentano la discriminante fra la vita e la morte. LA CENTRALE 118 di Arezzo esegue 40mila servizi all' anno su un territorio di 3.500 chilometri quadrati dove abitano 350mila persone. In poco tempo deve capire chi chiama, perché, la gravità delle condizioni della persona per cui ci si è rivolti al 118, ma soprattutto l' esatta localizzazione. Abbastanza semplice e facile quando si tratta di città o di centri abitati di un certo rilievo, molto più complesso quando si tratta di un piccolo borgo di montagna, di una casa singola collocata lungo una viuzza secondaria di campagna, di abitazioni in strade nuove non ancora censite. Il Comune di Arezzo, nella persona dell' assessore Stefania Magi, che è anche medico neurologo presso la Asl, ha capito che queste problematiche si potevano superare ed avere anche altri servizi, mettendo a disposizione della centrale 118 il suo Sit, Sistema Informativo Territoriale. E' nata così una collaborazione a costo zero che adesso il responsabile cella centrale Massimo Mandò spera di poter replicare con tutti gli altri comuni della provincia. Una sorta di uovo di Colombo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34 6 febbraio 2015 Pagina 8 La Nazione (ed. Empoli) Anaao Toscana MONTELUPO. Chiusura dell' Opg Il sindacato di polizia«Nessuno ci ha datocomunicazione ufficiale» MONTELUPO E' ARRIVATA soltanto due giorni fa la notizia della chiusura definitiva dell' Opg: a Firenze, i vertici dell' amministrazione penitenziaria regionale e dipartimentali e la Sovrintendenza ai beni culturali, si sono riuniti per confermare che sì, il 31 marzo la villa dell' Amborgiana che ospita l' ospedale psichiatrico giudiziario sarà smantellata e restitutita alla cittadinanza. Sul superamento non ha la stessa certezza l' organizzazione sindacale Uilpa Penitenziari: «Tutti sanno che l' Opg di Montelupo chiude fa sapere Eleuterio Grieco, componente della segreteria regionale della Uilpa Penitenziari Toscana Ma nessun atto ufficiale è stato ancora prodotto, da quanto ci è dato sapere dall' amministrazione penitenziaria. Né tanto meno sono state informate le organizzazioni sindacali regionali e nazionali. A fine marzo consegneremo le chiavi al sindaco Paolo Masettì. Ma la partita politica che l' amministrazione penitenziaria continua a intrattenere non ci piace». Il personale sanitario e penitenziario è in rivolta. In tutta questa faccenda, seppur in modo composto, hanno manifestato la loro contrarietà soprattutto per come è stata gestita la questione. «L' amministrazione penitenziaria regionale afferma ancora Grieco invece di avere a cuore accordi politicì con dichiarazioni di chiusura, dovrebbe convocare al più presto le rappresentanze del personale per discutere la mobilità e la collocazione del personale di polizia penitenziaria e del comparto ministeri nel distretto e extra distretto. Vogliamo inoltre sapere definitivamente se anche la casa circondariale di Empoli verrà ceduta all' Asl 10 come Rems (residenze per l' esecuzione della misura di sicurezza sanitaria, ndr). A noi organizzazione sindacale questo interessa. Oggi riteniamo che sia giunto il momento di avere chiarezza definitiva e trasparenza sull' intera partita». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 6 febbraio 2015 Pagina 4 La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana L' ATTACCO IL SINDACO DI CAPALBIO LUIGI BELLUMORI: «E QUI SIAMO GIÀ SOTTO LA MEDIA» «La riforma? Farà diminuire ancora i posti letto» «UNA RIFORMA di questo tipo non potrà prescindere da un' ulteriore riduzione di posti letto e personale medico». Così il sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, riassume i timori peggiori per gli esiti che la riforma regionale avrà su comparto sanitario provinciale. «In Toscana prosegue Bellumori i posti letto per ogni mille abitanti siano già 3,17, mentre il decreto Balduzzi ne prevederebbe 3,70 e in Europa sono 5,5. Ma su questo aspetto l' assessore Luigi Marroni non ha fornito alcun chiarimento». Il primo cittadino capalbiese si è da subito chiamato fuori rispetto alla discussione della sede di area vasta, bollata come «una evidente presa in giro», ma sugli aspetti funzionali dell' accorpamento non nasconde le proprie preoccupazioni. «L' area vasta sarà composta da un' assemblea di 103 Sindaci afferma con un evidente depauperamento del ruolo dei primi cittadini s u l l e s c e l t e sanitarie p e r l e c o m u n i t à amministrate». Si indebolisce la voce dei «nominati dal basso», quindi, e si rafforza quella dei «nominati dall' alto». «La governance sarà affidata a dipartimenti interaziendali afferma Bellumori i cui responsabili saranno nominati dai direttori di Area vasta, che gestiranno la programmazione territoriale dei servizi, la qualità e l' appropriatezza delle cure, l' efficienza organizzativa e il migliore utilizzo delle risorse tecniche. Tutto lontano dai territori, con un moltiplicarsi di ruoli e burocrazia». L' esperienza di area vasta già fatta sulla gestione dei rifiuti non aiuta a stimolare maggiore ottimismo. «Il suo fallimento gestionale afferma ancora Bellumori è un chiaro esempio dell' impraticabilità del percorso e di evidenti necessità di correttivi, pena lo svilimento dell' esistente». E anche sulla garanzia di inserire i patti territoriali, che tra l' altro proprio Bellumori è stato uno dei pochi sindaci a non firmare, il giudizio non cambia segno. «Sono state richieste all' assessore garanzie rispetto all' offerta sanitaria sui territori attualmente in corso afferma Bellumori anche nel rispetto degli indirizzi e dei processi di riorganizzazione previsti nei patti territoriali, ma questi sono stati al momento rispettati dall' azienda nella parte che riguarda i tagli e dimensionamenti mentre null' altro hanno aggiunto rispetto a una più efficace risposta sui territori o sull' introduzione di nuovi servizi così come individuati». R.B. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 6 febbraio 2015 Pagina 4 La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana «Noi infermierimai coinvolti» «IGNORATE le professioni non mediche sia nella stesura sia nel testo vero e proprio». Così Nicola Draoli, il presidente del collegio provinciale Ipasvi, il sindacato di infermieri e assistenti sanitari, commenta l' esito dell' incontro che si è svolto a Firenze in merito alla delibera regionale sull' accorpamento delle Asl. «Poco si spende la delibera per chiarezza e progettualità sui servizi territoriali prosegue Draoli , sulla prevenzione, sulla educazione alla salute e sulla riabilitazione che dovrebbero essere i punti salienti di un riordino ospedaliero così come paventato. Spariti anche i poli formativi di area vasta, peraltro già previsti nella normativa regionale». In particolare, gli infermieri di Grosseto sono preoccupati che questo si rifletta ancora più sfavorevolmente su territori particolarmente vasti come la Maremma. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37 6 febbraio 2015 Pagina 4 La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana LA STORIA. Cardiologi, ma con orari da miniera«Due mesi per le nuove assunzioni» La Asl risponde alla nostra denuncia: «La graduatoria è pronta» DUE MESI per restituire all' ospedale di Orbetello e Pitigliano i due cardiologi mancanti. Lo chiarisce il direttore generale (facente funzione) della Asl, Daniele Testi, che sulla vicenda garantisce: «La procedura per l' assunzione è già avviata». «Entro due mesi al massimo prosegue il direttore saranno assunti i cardiologi per la Asl 9 che andranno a ricoprire i posti vacanti. La graduatoria è già stata approvata, occorrono solo i tempi tecnici per espletare le procedure. Al momento in cui l' organico si è ridotto ci siamo immediatamente attivati per cercare professionisti in sostituzione della maternità e del trasferimento, ricorrendo anche a un bando per incarico libero professionale, che purtroppo è andato deserto. Ora la graduatoria è stata approvata e procederemo alle assunzioni, con i tempi tecnici che occorrono. In ogni caso, in questi mesi, è stato fatto il massimo sforzo per mantenere inalterato il livello delle prestazioni ai cittadini». Turni davvero serrati per i tre cardiologi rimasti in servizio in una pianta organica che avrebbe dovuto contarne cinque. Non solo per coprire le normali mansioni dell' ospedale di Orbetello, ma anche per mantenere gli impegni con quello di Pitigliano e con quello di Manciano. Una situazione limite. Proprio ieri, tra l' altro, uno dei tre medici era assente per un' influenza e il servizio a Pitigliano è saltato. Uno stato delle cose che si protrae già da due mesi, ma a quanto pare ne serviranno altrettanti prima di porre rimedio. Trova così risposta la domanda avanzata in sede di conferenza dei sindaci dal vice sindaco di Sorano Pierandrea Vanni, che proprio sui cardiologi assenti all' ospedale cui fa riferimento l' intera zona sud aveva acceso i toni del proprio intervento di fronte a Testi e all' assessore regionale Luigi Marroni arrivato a Grosseto per illustrare i contenuti della riforma sanitaria cui la Regione sta lavorando. «Singolarmente il direttore generale aveva ritenuto che la conferenza provinciale non fosse la sede adatta per fornire spiegazioni afferma Vanni a conferma di un atteggiamento della Asl 9 a dir poco sconcertante, poiché un cardiologo manca da un anno e un secondo da settembre scorso». Altra questione quella del primario di Chirurgia, sempre per l' ospedale lagunare, incarico ricoperto in via provvisoria da Alessandro Fiorini dopo che il primario precedente, Giuseppe Rivela, è andato in pensione. Il bando per la nomina c' era, ma uno dei componenti della commissione è andato in pensione e quindi si è creato un inghippo. « L' iter del concorso sta andando avanti assicura Testi e ci Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 38 6 febbraio 2015 Pagina 4 < Segue La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana adopereremo affinché Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale, ndr) mantenga i tempi previsti. Nel frattempo il reparto ha un responsabile temporaneamente incaricato, che sta portando avanti in maniera ottimale l' attività chirurgica». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 6 febbraio 2015 Pagina 4 La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana Matergi: saràun sacrificio «PER QUANTO il Piano sociosanitario integrato regionale ha avuto una gestazione lunghissima, sul cui cammino si sono intersecati cambi di assessori e spending review, arrivando all' approvazione in aula solo nello scorso autunno, al contrario il percorso sul riordino istituzionale della sanità toscana prevede tempi bruciati e tappe forzate». Il consigliere regionale Lucia Matergi (Pd) pone in evidenza la differenza di tempistiche, dettate a quanto pare più dal merito che dal metodo, ma liquida la rivendicazione della sede della nuova maxi Asl come una «una pretesa che se non accompagnata da altre valutazioni si presta più alla beffa che alla condivisione». Al tempo stesso, il consigliere mette in guardia sui possibili squilibri che potrebbero verificarsi. «Rimane arduo dice credere alla parità tra territori quando il contenimento della spesa, da sempre ottenuto con sacrificio delle periferie». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 40 6 febbraio 2015 Pagina 4 La Nazione (ed. Livorno) Anaao Toscana BUFERA SANITÀ L' ASSESSORE ELBANO SI DIMETTE. Bertucci lascia la Provincia:«Il Pd e l' Asl 6 sono sleali» La fusione degliospedalispaccal' asse conForzaItalia. di ROBERTO MEDICI L I V O R N O « H O DECISO di lasciare la carica in Provincia in segno di protesta contro il modi in cui si sono comportati i rappresentanti del Pd ed il direttore generale dell' Asl 6 Eugenio Porfido in occasione della conferenza provcinciale sulla sanità svoltasi all' Elba. Comportamenti che mi hanno ferito sul piano della lealtà istituzionale. Essendo stato eletto sulla base di un accordo trasversale tra Pd ed il mio partito, Forza Italia, non mi sento più di continuare questo percorso intrapreso grazie alla fiducia dei sindaci elbani e di tutti i consiglieri che mi hanno votato ed ai quali rivolgo, contestualmente, il mio disappunto e le mie scuse». L' assessore comunale allo sport, viabilità e politiche sociali del comune di Portoferraio Adalbertto Bertucci, uno dei consiglieri elbani eletti a palazzo Granducale (l' altro è il sindaco Pd di Campo nell' Elba Lorenzo Lambardi) motiva con queste dure parole le sue clamorose dimissioni da consigliere provinciale destinate inevitabilmente ad aumentare la tensione nel panorama politicoamministrativo livornese. «IL MIO aggiunge Bertucci ripetendo in pratica le parole scritte nella lettera di dimissioni inviata al presidente Alessandro Franchi è un gesto semplice e coerente, in ragione dei continui e disarmanti atti discriminatori nei confronti della nostra sola da parte della Direzione Sanitaria e da chi la rappresenta. Credo che sia legittimo e necessario che in politica si abbiano opinioni diverse: ad un certo punto i Sindaci e delegati del Continente si sono alzati non condividendo alcune scelte che si andavano a fare sulla candidatura di un rappresentante elbano alla vice Presidenza della conferenza. Giudico questo comportamento un comportamento politico che ci può stare quando ci sono differenze di opinioni e di ideali su un qualsiasi argomento. Vorrei però aggiungere, per spiegare bene il mio disappunto, che al tavolo della conferenza erano rimasti gli otto sindaci elbani, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, il suo assessore Ina Dhimgjini, ed il responsabile Asl dottor Porfido, al quale era stato fatto notare che l' assemblea poteva continuare perché le quote previste dal regolamento erano rispettate. Di fronte a tale fatto il direttore che, giova ricordarlo, è un organo tecnico, assumeva un ruolo politico e per sostenere la posizione dei sindaci usciti, ha abbandonato anche lui l' aula facendo così mancare il numero legale e provocando quindi lo scioglimento dell' assemblea, dimostrando ancora una volta il volere aziendale, cioè la soppressione definitiva dell' Ospedale di Portoferraio a beneficio degli ospedali del continente». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 41 6 febbraio 2015 Pagina 4 < Segue La Nazione (ed. Livorno) Anaao Toscana Bertucci ha deciso di rimettere le sue dimissioni alla direzione del suo partito, Forza Italia. «La valutazione complessiva di tutta la vicenda conclude l' esponente forzista spetta ad essa. Se le cose rimarranno così come evidenziate, senza alcun esemplare segno di inversione di rotta, mi auguro che verranno prese le dovute distanze». ROBERTO MEDICI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 42 6 febbraio 2015 Pagina 11 La Nazione (ed. Lucca) Anaao Toscana OSPEDALE SAN LUCA PER LA CORTE D' APPELLO DEVE PAGARE 900.000 EURO. Espropri errati, ora l' Asl rischia un vero salasso BATTAGLIA legale sul fronte degli espropri dei terreni utilizzati per la costruzione del nuovo ospedale «San Luca». L' Asl rischia di pagare un conto salatissimo. Per questo ha deciso, con la delibera numero 39/2015 del direttore generale il conferimento di un incarico all' avvocato Duccio Maria Traina di promuovere ricorso in Cassazione contro le sentenze della Corte di Appello di Firenze numero 1815/14 e numero 1770/14. Le cifre in ballo sono notevoli. In un caso oggetto del ricorso in Cassazione, la Corte d' Appello ha determinato in 463.870 euro l' indennità di esproprio che l' Asl deve pagare ai ricorrenti, oltre agli interessi legali maturati sulle somme dalla data del decreto di esproprio fino a quella del deposito. un' altra sentenza ha riguardato il provvedimento relativo agli espropri di due particelle di proprietà di un abitante: nel primo caso la cifra che l' Asl dovrà sborsare, se la Cassazione confermerà la sentenza di Appello, è di 85.932 euro, a cui si aggiungono altri 356.400 euro per la seconda particella. Anche in questo caso ci saranno anche le spese legali. L' ASL HA valutato le sentenze ritenendo che «emergono sufficienti motivazioni per ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione» ha quindi presentato ricorso. L' obiettivo è quello di far valere le indennità che erano state stabilite provvisoriamente, secondo la destinazione urbanistica dei terreni in questione, al momento dell' avvio della procedura. Il punto centrale sta proprio sulla destinazione urbanistica dei terreni. Anche l' Asl di Prato era stata condannata da due sentenze simili della Corte d' Appello a pagare quasi mezzo milione di euro per errate determinazioni dell' indennità di esproprio. La delibera del direttore generale Polimeni parte dalla proposta il responsabile della struttura organizzativa affari generali, legali e gestione contratti, Luca Menichincheri. da evidenziare che altri ricorsi simili sono ancora pendenti alla Corte d' Appello e potrebbero avere lo stesso esito. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 43 6 febbraio 2015 Pagina 6 La Nazione (ed. Prato) Anaao Toscana LA PROTESTA I CITTADINI: «DOBBIAMO PORTARLO DA CASA?». IL CENTRO DIRITTI DEL MALATO SI MOBILITA. «Tolti altri distributori automatici: prendere un caffè all' ospedale è un' impresa» AL SANTO Stefano come nel deserto. Almeno da una certa ora in poi trovare un caffè o l' acqua diventa un' impresa impossibile sia per gli operatori che per pazienti e familiari. L' ultima novità che sta facendo sollevare proteste da ogni parte è la rimozione dei distributori automatici di bevande che fino a l' altro ieri erano posizionati all' ingresso dell' ospedale e nello spazio del poliambulatorio accettazione. Dai piani le macchinette sono state rimosse da tempo. Adesso ne sono rimaste soltanto due: una nella sala d' attesa del pronto soccorso e l' altra nel sottosuolo, dove ci sono gli spogliatoi per i dipendenti. «È un disagio per tutti, sia per i pazienti che per gli operatori dicono alcune persone incontrate fuori dal presidio ospedaliero il bar al primo piano la notte è chiuso e chi deve fare nottata a un familiare, per esempio, deve portare l' acqua da casa e anche il caffè?». Problemi anche per quei cittadini che per patologie croniche sono quasi quotidianamente in ospedale e che si sono dotati della chiavetta data in comodato d' uso dal bar al costo di 3 euro. «Avevo già scritto alla direzione aziendale sui distributori che secondo la Asl erano stati rimossi su disposizione dei vigili del fuoco interviene Fabio Baldi, presidente del Centro diritti del malato Adesso anche questa ulteriore rimozione. Contatterò i vigili del fuoco per capire e cercare di trovare una soluzione». Sara Bessi. BESSI SARA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 44 6 febbraio 2015 Pagina 9 La Nazione (ed. Viareggio) Anaao Toscana RIORGANIZZAZIONE I SERVIZI TERRITORIALI. Entrano in vigore i nuovi oraridegli sportelli polifunzionali IN OCCASIONE della riorganizzazione dei servizi amministrativi territoriali, l' Asl 12 ha modificato gli orari degli sportelli polifunzionali (cup, scelta e/o revoca del medico, esenzioni per patologia e/o per reddito) presenti presso i presidi distrettuali territoriali. ECCO i nuovi orari comunicati dalla direzione dell' Azienda Sanitaria: la Casa della Salute di Viareggio presso l' ex ospedale Tabaracci sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 12, con apertura pomeridiana il martedì dalle ore 14,30 alle 16,30; lo sportello della Casa della Salute di Torre del Lago sarà aperto invece il martedì dalle ore 11 alle 13, con apertura pomeridiana dalle ore 14,30 alle 16,30; il Presidio distrettuale di Massarosa è aperto il lunedì, martedì e giovedì dalle ore 8 alle 12, con apertura pomeridiana il martedì dalle ore 14,30 alle 16,30; il Presidio distrettuale di Camaiore il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle 12, con apertura pomeridiana il mercoledì dalle ore 14,30 alle 16,30; la Casa della Salute di Pietrasanta dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 12, con apertura pomeridiana il mercoledì dalle ore 14,30 alle 16,30; infine, lo sportello della Casa della Salute di Querceta sarà aperto il mercoledì dalle ore 14,30 alle 16,30. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 45 6 febbraio 2015 Pagina 9 La Nazione (ed. Viareggio) Anaao Toscana ALLARME TAGLI. La Uil: «Occorresalvaguardarele prestazionifuori dell' ospedale» TAGLI alla sanità versiliese: la segreteria Uil F p l d e l l ' Asl 1 2 e s p r i m e l a p r o p r i a preoccupazione. «Le procedure di esubero del personale che saranno messe in atto vanno a colpire per lo più ruoli dirigenziali, amministrativi e tecnici spiegano Claudio Velia, Fausto Delli e Davide Sallustio , ma anche e pesantemente ogni servizio, ogni erogazione di prestazioni. Un settore di cui si parla poco, ma che risente in modo fattivo della carenza delle dotazioni organiche è il territorio, ovvero tutti quei servizi specifici che vengono erogati fuori dall' Ospedale: ambiti di lavoro come i distretti, l' assistenza domiciliare, il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze e molte altre realtà simili che svolgono un lavoro di grande utilità. Nei servizi territoriali non si può neppure far gravare sui dipendenti modelli troppo rigidi, nei quali non si tiene troppo conto delle attitudini e specificità professionali del singolo dipendente, soprattutto nei contesti nei quali la relazione con l' utenza è più delicata». La Uil Fpl ritiene che «gli operatori della sanità non possano essere paragonati a dei semplici numeri o peggio ancora inseriti in una sorta di catena di montaggio. Vanno invece messi in condizioni di dare il massimo: troppo spesso l' organizzazione sanitaria si basa sul singolo professionista che armato di buona volontà affronta e risolve problematiche quotidiane che l' organizzazione aziendale non riesce a gestire». Il sindacato ricorda poi che «i servizi territoriali acquisiranno un ruolo ancora più importante e centrale in previsione di accorpamenti delle varie Aziende sanitarie». Pertanto, la Uil Fpl «chiede grande attenzione alle politiche sanitarie che verranno attuate sul territorio, affinché ai cittadini possa continuare ad essere erogato un servizio sufficientemente variegato ed in particolar modo della già nota qualità». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 46 6 febbraio 2015 Pagina 13 La Repubblica (ed. Firenze) Anaao Toscana CARO SINDACO E SAN SALVI? CLAUDIO ASCOLI CAROSindaco, leggo con piacere del tuo invito ai mecenati, cogliendo le opportunità dell' Art Bonus (credito di imposta per chi dà soldi alla cultura del 65% quest' anno e del 50% nel 2016), ad investire nei restauri a Firenze e finalmente al di là delle logiche commerciali delle sponsorizzazioni. Nello stesso tempo, però, scorrendo la top ten di monumenti e strutture che proponi, mi accorgo che nell' elenco non c' è nulla che riguardi le periferie, nonostante tu le abbia spesso indicate come prioritarie. Non parlo ovviamente solo di San Salvi. Penso anche a Le Piagge, a Brozzi, all' Osmannoro. Le periferie, si sa, hanno minore visibilità e perciò necessitano di essere evidenziate grazie all' attenzione delle istituzioni oltre che al lavoro di chi ci opera quotidianamente. "La periferia al centro" è il titolo del percorso di ricerca avviato da noi Chille lo scorso mese di settembre. Mai come nel caso di San Salvi, tra i tanti significati del verbo latino "còlere" da cui viene "cultura", ha rilievo quello di abitare un luogo. Abitare è una facoltà umana. E' una abilità acquisita, costruita sì su una predisposizione biologica (l' essere fisicamente presente in quel luogo), ma elaborata culturalmente, quindi condivisa con una società e le sue istituzioni. Da tempo attendiamo concreti segnali di attenzione istituzionale a San Salvi. Un esempio? L' inserimento della ristrutturazione del vecchio cinemateatro del manicomio nella lista prioritaria dei restauri da realizzare. Mille gli ostacoli che ci vengono evidenziati, e in primis il fatto che la struttura sia di proprietà Asl e non del Comune, quasi dimenticando che il relativo passaggio di proprietà sia in corso da quasi vent' anni. Intanto giovani studenti di architettura preparano progetti di restauro, cittadini ed istituzioni di quartiere si battono con sempre maggiore consapevolezza per il suo pieno riutilizzo, artisti manifestano la loro disponibilità a "dare una mano" ed è già in moto un possibile percorso di azionariato popolare. Noi crediamo che oggi ci siano le condizioni per realizzare un miracolo per il cinemateatro dell' exmanicomio, con tanti giovani disposti ad impegnarsi per abbattere il nuovo muro dell' isolamento che attanaglia questa come altre periferie. Ha scritto recentemente Tomaso Montanari su Repubblica: "Ilpatrimonioculturale ha un futuro solo se c' è un noi, cioè una comunità che se ne riappropria". Ebbene a San Salvi questo noi c' è, e da tempo. Occorre forse una coraggiosa guida che ascolti, attivi risorse, indichi all' azionariato popolare come e dove far confluire i fondi, acceleri i necessari percorsi amministrativi che rendano possibile almeno questo piccologrande sogno della rinascita del cinema teatro. L' autore è regista del gruppo Chille de la Balanza © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 47