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CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 15 maggio 2007 (21.05)
(OR. en)
7227/07
DEVGEN 69
RELEX 276
ACP 76
SAN 78
NOTA
del:
in data:
n. doc. prec.:
Oggetto:
Segretariato generale
15 maggio 2007
7225/07
Questioni emerse di recente riguardo all'HIV/AIDS
−
Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati
membri riuniti in sede di Consiglio
Nella sessione del 23 aprile 2007 il Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" e i rappresentanti
dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio hanno adottato le conclusioni riportate in
allegato.
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ALLEGATO
CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA E DEI
RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI
RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO
sulle
Questioni emerse di recente riguardo all'HIV/AIDS
1.
Il Consiglio rammenta le finalità e gli obiettivi indicati nella Dichiarazione del Millennio
dell'ONU del 2000, nella dichiarazione d’impegno su HIV/AIDS adottata dalla sessione
speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGASS) del 2001, nella
dichiarazione politica sull'HIV/AIDS adottata dall'UNGASS +5 del 2006, nel programma
europeo di azione per lottare contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi attraverso azioni
esterne (2007-2011) e nell'agenda del Cairo della Conferenza internazionale sulla popolazione
e lo sviluppo, e sottolinea l'importanza della loro attuazione, al fine di combattere con
successo queste tre malattie e contribuire al conseguimento degli obiettivi di sviluppo del
Millennio (MDG), in particolare l'MDG 6, entro il 2015.
2.
Sottolineando l'importante ruolo che l'Unione europea svolge nel far fronte all'HIV/AIDS, alla
malaria e alla tubercolosi, il Consiglio accoglie con favore il documento della Presidenza sulle
questioni emerse di recente riguardo all'HIV/AIDS, che si incentra sulle nuove questioni
emerse recentemente e sulle barriere che ostacolano i nostri progressi nella lotta all'HIV/AIDS
e l'effettiva applicazione del programma europeo di azione. Il Consiglio riconosce che la lotta
contro l'HIV/AIDS può essere coronata dal successo solo adottando un approccio globale che
includa una significativa intensificazione degli sforzi tesi all'obiettivo dell'accesso universale
alla prevenzione, alle cure, all'assistenza sanitaria e al sostegno entro il 2010.
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3.
Il Consiglio riconosce che, per invertire l'attuale tendenza alla femminilizzazione, occorre
eliminare le disuguaglianze di genere, le violenze e gli abusi basati sul genere e accrescere la
capacità delle donne e delle ragazze di proteggersi dall'infezione da HIV attraverso
l'assistenza e i servizi sanitari, ivi compresi quelli connessi alla salute sessuale e riproduttiva e
ai relativi diritti, nonché attraverso il pieno accesso all'istruzione e all'informazione. Il
Consiglio riconosce il diritto delle donne di esercitare il controllo, nonché di decidere
liberamente e responsabilmente, sulle questioni connesse alla loro sessualità, al fine di
accrescere la loro capacità di proteggersi dall'infezione da HIV, e invita la Commissione e gli
Stati membri a prendere le misure necessarie per promuovere e sostenere un contesto che
faciliti l'emancipazione femminile e la piena indipendenza economica delle donne.
4.
Mentre le presenti conclusioni si focalizzano sulla recente tendenza alla femminilizzazione, il
Consiglio sottolinea che occorre altresì concentrare l'attenzione sui giovani, soprattutto le
giovani donne e le ragazze, sui bambini infettati o colpiti in altro modo dall’HIV/AIDS,
compresi i bambini divenuti orfani a causa dell'AIDS e i bambini e i lattanti bisognosi di
cure, le donne e le ragazze che vivono in situazioni di conflitto nonché altri gruppi chiave
della popolazione particolarmente esposti al rischio di infezione da HIV, inclusi gli
omosessuali maschi, i consumatori di droghe iniettive, i lavoratori del sesso, i carcerati, gli
immigrati, i rifugiati, le vittime del traffico di esseri umani e altri, e che occorre inoltre
sostenere la loro inclusione nella pianificazione di strategie e programmi nonché nel processo
decisionale, al fine di lottare con successo contro l'HIV/AIDS.
5.
Alla luce della crescente femminilizzazione della pandemia di HIV/AIDS il Consiglio
riafferma con forza il legame esistente tra i programmi e le politiche concernenti l'HIV/AIDS
e le politiche e i servizi in materia di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti, e la loro
interrelazione con questioni più ampie di salute pubblica, sviluppo e diritti umani, secondo
quanto convenuto dalla comunità internazionale nel quadro di uno sforzo globale verso il
conseguimento degli MDG.
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6.
Il Consiglio riconosce l'importanza di includere e integrare la lotta contro l'HIV/AIDS nelle
priorità, nei piani e nei programmi di sviluppo nazionali, inclusi i documenti strategici di
riduzione della povertà (PRSP), e nei programmi di cooperazione allo sviluppo della CE e
degli Stati membri dell'UE nonché nelle politiche di assunzione seguite dai donatori quando
impiegano personale locale. In questo contesto il Consiglio desidera rammentare l'impegno,
assunto nel consenso europeo sullo sviluppo1 e nello strumento per il finanziamento della
cooperazione allo sviluppo2, di integrare la lotta all'HIV/AIDS in tutte le attività e riconosce
l'importanza del processo di programmazione in atto per i paesi in via di sviluppo, che
fornisce un'opportunità di rendere operativi gli attuali impegni e di rispondere alle questioni
emergenti in tutti i documenti della CE di strategia nazionale (DSN), i programmi indicativi
nazionali (PIN), i programmi d'azione annuali e nell'elaborazione dei programmi.
7.
Il Consiglio sottolinea l'importanza di disporre di finanziamenti sufficienti, a lungo termine,
prevedibili, sostenibili e di maggiore entità per far fronte all'HIV/AIDS, al fine di creare e
rafforzare i servizi sanitari e gli altri servizi sociali, inclusi i servizi sanitari di base, ed
intensificare la ricerca e la messa a punto di strumenti di prevenzione, cura e diagnosi precoce
nuovi, migliori e abbordabili, compresi i vaccini, i medicinali ad uso pediatrico e i
microbicidi. Al riguardo, l'UE continuerà ad operare nel settore dell'HIV/AIDS avvalendosi di
un'ampia gamma di strumenti finanziari esistenti a livello mondiale e dei singoli paesi, incluso
il fondo mondiale per la lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria (GFATM). L'UE
manterrà ed incrementerà a titolo collettivo i finanziamenti a favore del GFATM e si
compiace inoltre dello sviluppo e dell'esame di fonti di finanziamento innovative, anche
attraverso meccanismi quali il Fondo internazionale per l'acquisto di medicinali (UNITAID),
lo strumento internazionale di finanziamento (IFF), l'impegno anticipato di mercato per i
vaccini (AMC) ed altri.
1
2
GU C 46 del 24.2.2006, pag. 1.
GU L 378 del 27.12.2006, pag. 41.
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8.
Riconoscendo che l'HIV/AIDS colpisce un sempre maggior numero di donne e ragazze, il
Consiglio invita la Commissione e gli Stati membri a:
•
sostenere l'adozione e il rafforzamento di misure giuridiche, politiche e amministrative a
livello nazionale volte a promuovere e a tutelare pienamente i diritti delle donne e delle
ragazze e a ridurre la loro vulnerabilità all'HIV/AIDS mediante l'eliminazione di ogni
forma di violenza, stigmatizzazione e discriminazione nonché di ogni genere di
sfruttamento sessuale di donne, ragazze e ragazzi, anche per motivi commerciali;
•
promuovere e sostenere la messa in vigore e l'applicazione della legislazione al fine di
sostenere e tutelare pienamente i diritti delle donne riducendone così la vulnerabilità
all'HIV/AIDS mediante il miglioramento dello status delle donne nella società e il
rafforzamento della loro indipendenza economica, anche attraverso il diritto di
possedere ed ereditare beni, nonché proteggere donne e ragazze contro violenze e abusi,
anche attraverso l'emancipazione femminile, l'educazione dei servizi di polizia, del
corpo giudiziario, dei prestatori di servizi sociali, dei funzionari pubblici e dei leader
delle comunità e attraverso il miglioramento dei servizi di assistenza legale ed altre
forme di sostegno per consentire alle donne e alle ragazze di rivendicare i loro diritti;
•
far fronte alla violenza con motivazione sessista, incluse la mutilazione genitale
femminile ed altre pratiche tradizionali e consuetudinarie nocive, attraverso il dialogo
politico a livello nazionale ed individuare e sviluppare i meccanismi di protezione
sociale che arrecano beneficio alle famiglie colpite dall'HIV/AIDS e alleviano l'onere
dell'assistenza che grava sulle donne;
•
promuovere e sostenere una maggiore partecipazione femminile nei consessi in cui
vengono formulate, approvate e attuate le politiche in materia di AIDS e in cui si
procede all'assegnazione dei fondi, prevedendo obiettivi misurabili in relazione ai quali
sussistano obblighi di rendiconto;
•
promuovere e sostenere l'inclusione della questione della femminilizzazione
dell'HIV/AIDS nei programmi di istruzione al fine di accrescere, tra le ragazze e i
ragazzi nonché tra i giovani, uomini e donne, la consapevolezza della minaccia
rappresentata dalla pandemia;
•
rafforzare le organizzazioni femminili di modo che possano svolgere un ruolo attivo
nell'elaborazione e attuazione di tali politiche;
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•
ribadire il proprio impegno a favore della prevenzione e concentrarsi su aspetti della
prevenzione quali la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti, la riduzione del
danno e la prevenzione della trasmissione da madre a figlio (PMTCT), anche attraverso
azioni a sostegno dell'inversione della tendenza a ridurre i finanziamenti concernenti la
salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti;
•
sostenere i programmi diretti a uomini e donne affinché si affronti la questione delle
norme di genere e comportamentali e delle norme concernenti i rapporti sessuali che
rendono le donne vulnerabili all'infezione da HIV/AIDS;
•
promuovere la raccolta, l'analisi e l'utilizzazione di dati disaggregati per età e per sesso e
la loro inclusione nelle pertinenti relazioni.
9.
Sottolineando l'urgenza di collegamenti molto più stretti tra HIV/AIDS e salute sessuale e
riproduttiva e relativi diritti nell'ambito delle politiche, dei programmi e dei servizi, il
Consiglio invita la Commissione e gli Stati membri a:
•
promuovere strategie tali da garantire che i programmi in materia di HIV/AIDS e salute
sessuale e riproduttiva e relativi diritti contribuiscano al rafforzamento e alla
sostenibilità globali dei sistemi sanitari, inclusi il finanziamento e l'attuazione del
programma europeo di azione per far fronte al problema della carenza critica di
personale sanitario nei paesi in via di sviluppo per il periodo 2007-2013;
•
promuovere l'accesso universale ai servizi del settore sanitario sessuale e riproduttivo
nonché ai relativi diritti e prodotti, compresi i profilattici maschili e femminili quale
mezzo più efficiente per ridurre la trasmissione sessuale dell'HIV e di altre malattie
trasmesse sessualmente, e coniugare gli sforzi nonché esplorare vie per ovviare alla
carenza di prodotti in tale settore;
•
promuovere una maggiore partecipazione dei potenziali beneficiari, incluse le persone
affette dall'HIV, delle donne e delle organizzazioni giovanili nell'elaborazione,
programmazione ed attuazione di programmi concernenti la salute sessuale e
riproduttiva e i relativi diritti e di iniziative in materia di HIV/AIDS;
•
fare in modo che le politiche, i programmi e i servizi in materia di salute sessuale e
riproduttiva e relativi diritti e di HIV/AIDS siano basati sull'impegno fondamentale a
rispettare, tutelare e promuovere i diritti umani;
•
promuovere i collegamenti tra l'HIV/AIDS e la salute sessuale e riproduttiva e i relativi
diritti nell'ambito di tutti i bilanci e i piani di sviluppo nazionali esistenti, incluse le
riforme del settore sanitario, PRSP nonché gli approcci settoriali, e far sì che detti
collegamenti siano affrontati nell'ambito di strumenti CE;
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•
Promuovere una risposta coordinata e coerente all'HIV/AIDS basata sui tre elementi
chiave ("Three Ones")1 e sul programma di armonizzazione pienamente appoggiato
dall'UE.
10.
Sottolineando l'importanza di aumentare e migliorare le opzioni e le scelte delle donne in
materia di prevenzione, il Consiglio rivolge un appello alla Commissione e agli Stati membri
affinché:
•
collaborando con le parti interessate, proseguano il dialogo con i decisori nei paesi in
via di sviluppo sull'importanza di attuare misure intese ad aumentare e migliorare le
opzioni e scelte sostenibili per le donne in materia di prevenzione, compresi profilattici
femminili e microbicidi, e sull'importanza di proseguire la ricerca e lo sviluppo di
siffatti strumenti;
•
collaborino con le organizzazioni esistenti che sostengono attualmente la ricerca sui
microbicidi al fine di ampliare la base dei donatori e promuovere una più vasta
preparazione a livello locale per migliorare la capacità di sperimentazione e di
produzione, la formazione del personale medico e lo sviluppo di campagne nazionali di
sensibilizzazione;
•
patrocinino una conferenza di esperti a livello internazionale o di UE con un ampio
gruppo di soggetti interessati tra cui rappresentanti dell'OMS, dell'Agenzia europea per i
medicinali (EMA), della società civile, compresi il Partenariato internazionale nel
settore dei microbicidi e l'Associazione per lo sviluppo dei microbicidi, le autorità di
regolamentazione dei paesi in via di sviluppo e l'industria farmaceutica, sull'espansione
delle opzioni preventive in materia di HIV/AIDS.
11.
Riconoscendo la particolare vulnerabilità all'HIV/AIDS dei bambini e soprattutto delle
bambine e la necessità di proteggerli, il Consiglio si rivolge alla Commissione e agli Stati
membri affinché:
•
affrontino come una priorità la vulnerabilità dei bambini affetti da HIV/AIDS, fornendo
appoggio a loro e alle loro famiglie e prestatori di assistenza, donne e anziani, nonché
promuovendo politiche e programmi in materia di HIV/AIDS mirati ai bambini e
aumentando la protezione dei minori resi orfani dall'AIDS grazie a rinnovati sforzi per
sviluppare cure per i bambini;
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Un quadro d’azione nazionale HIV/AIDS, Un’autorità di coordinamento per l'HIV/AIDS con
un ampio mandato multisettoriale e Un sistema di controllo e valutazione concordato a livello
di paese.
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•
sostengano campagne di sensibilizzazione sui collegamenti tra HIV/AIDS e istruzione;
•
appoggino i paesi in via di sviluppo nell'elaborazione e nel miglioramento di strategie
formali per una risposta del settore dell'istruzione all'HIV/AIDS;
•
sostengano il rafforzamento di sistemi di previdenza sociale e di tutela giuridica nonché
la creazione di mezzi di sussistenza meno labili come parte integrante dei PRSP al fine
di appoggiare le famiglie che si fanno carico degli orfani e di minori vulnerabili e le
famiglie in cui un minore è capofamiglia;
•
sostengano ampi programmi educativi che affrontino sistematicamente l'HIV/AIDS,
comprese le dimensioni di genere della pandemia di HIV/AIDS e la sua diffusione tra i
giovani, e forniscano a bambini e bambine informazioni, competenze per la vita e
opportunità per proteggersi dall'infezione da HIV;
•
promuovano la condivisione di informazioni e migliori prassi in approcci settoriali
all'HIV/AIDS;
•
12.
sostengano programmi per lo sviluppo di capacità nel settore dell'istruzione.
Il Consiglio incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad assicurare l'attuazione degli
impegni esistenti nel quadro del programma d'azione dell'UE per lottare contro l'HIV/AIDS,
la malaria e la tubercolosi e sollecita la Commissione e gli Stati membri a riferire in merito ai
progressi, anche su questi temi emergenti in materia di HIV/AIDS, nel contesto dell'attività di
sorveglianza ed elaborazione di relazioni a livello congiunto sul programma europeo di azione
nel 2008 e nel 2010.
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RIFERIMENTI
1.
Conclusioni del Consiglio su un programma d'azione europeo per ovviare alla grave carenza
di operatori sanitari nei paesi in via di sviluppo (doc. 7189/07 del 14.05.2007) ;
2.
Conclusioni del Consiglio sulla lotta contro l'HIV/AIDS (doc. 9806/05 del 06.06.2005) ;
3.
Conclusioni del Consiglio su un programma europeo di azione per lottare contro l'HIV/AIDS,
la malaria e la tubercolosi attraverso azioni esterne (doc. 9278/05 del 24.05.2005) ;
4.
Conclusioni del Consiglio su un quadro politico europeo coerente per le azioni esterne di lotta
contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi (doc. 15158/04 del 24.11.2004) ;
5.
Programma d'azione europeo per ovviare alla grave carenza di operatori sanitari nei paesi in
via di sviluppo 2007-2013 (doc. 17118/06 - COM(2006) 870 defin. del 21.12.2006);
6.
Comunicazione sulla lotta contro l’HIV/AIDS nell’Unione europea e nei paesi vicini,
2006-2009 (doc. 15925/05 - COM(2005) 654 defin. del 15.12.2005) ;
7.
Strategia d'azione comunitaria in merito alla carenza di risorse umane per la sanità nei paesi in
via di sviluppo (doc. 15774/05 - COM(2005) 642 defin. del 12.12.2005) ;
8.
Programma europeo di azione per lottare contro l’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi
attraverso azioni esterne 2007-2011 (doc. 8689/05 - COM(2005) 179 defin. del 27.04.2005) ;
9.
Un quadro politico europeo coerente per le azioni esterne di lotta contro l'HIV/AIDS, la
malaria e la tubercolosi (doc. 14245/04 - COM(2004) 726 defin. del 26.10.2004) ;
10.
Aggiornamento sul programma d'azione della CE: Azione accelerata di lotta contro
l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi nel quadro della riduzione della povertà - Questioni
politiche in sospeso e sfide future (doc. COM(2003) 93 defin. del 26.02.2003) ;
11.
Programma d'azione: Azione accelerata di lotta contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi
nel quadro della riduzione della povertà 2001-2006 (doc. COM(2001) 96 defin. del
21.02.2001) ;
12.
Azione accelerata di lotta contro le principali malattie trasmissibili nel quadro della riduzione
della povertà (doc. COM(2005) 585 defin. del 20.09.2000) ;
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13.
Dichiarazione dell'UE sulla lotta contro HIV/AIDS: progredire ulteriormente (doc. 15407/06
del 01.12.2006) ;
14.
Dichiarazione dell'UE sulla prevenzione dell'HIV per una generazione senza AIDS (doc.
14925/05 del 01.12.2005) ;
15.
Documento della Presidenza su questioni emerse recentemente in relazione all'HIV/AIDS
(doc. 7136/07 del 08.03.2007).
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Allegato dell'ALLEGATO
DICHIARAZIONE DI MALTA
Malta ribadisce la sua posizione secondo cui le raccomandazioni fatte dall'Unione europea in
materia di assistenza allo sviluppo non dovrebbero creare in alcun modo un obbligo per qualsiasi
parte di considerare l'aborto come una forma legittima di salute riproduttiva, o di diritti, servizi e
prodotti in materia di riproduzione.
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Allegato dell'ALLEGATO
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