Carcinosi peritoneali - Forlì nel super network europe
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Carcinosi peritoneali - Forlì nel super network europe
• 34 MEDICINA E RICERCA Sessualità IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO MARTEDÌ 21 LUGLIO 2009 Studio Carcinosi peritoneali Se ne parla tanto ma non si pratica Allattamento al seno, è polemica Forlì nel super- network europeo «EROTIZZARE il rapporto di coppia non è facile. Oggi è tutto esposto e per la fantasia non ci sono spazi». Così afferma il sessuologo Giorgio Rifelli, docente all’Università di Bologna, in un intervento sul mensile Focus: «Oggi il sesso è molto raccontato ma poco praticato. Solo i media, e chi deve vendere pillole, raccontano una grande attività sessuale. Ma noi medici vediamo che le coppie non hanno neppure il tempo di mettere a posto la sessualità che non funziona. E il sesso, se va bene, si fa solo il sabato sera». Secondo Rifelli contribuisce molto il web, coi video porno a portata di clic. Cosa può fare una coppia per migliorare la propria vita sessuale? «Sono 25 anni che lavoro sulle disfunzioni sessuali - spiega a Focus Roberta Giommi, direttore dell’Istituto internazionale di sessuologia - che nel 95% dei casi si curano con colloquio e indicazioni di comportamento. Bastano al massimo 15 sedute con cadenza quindicinale». CONTRORDINE: «allattare al seno i propri figli potrebbe non essere così utile». Questo il parere di Michael Kramer, pediatra e consulente per Unicef e Organizzazione mondiale della sanità, riportato sul quotidiano inglese Daily Telegraph. «Le prove del fatto che allattare il proprio bambino protegga contro l’obesità sono inaffidabili, e anche le prove di un effetto benefico contro allergie e asma sono scarse», ha detto Kramer. «Leucemia, linfoma, diabete di tipo 1, intestino irritabile e disturbi cardiaci: non ci sono prove convincenti del fatto che allattare al seno riduca il rischio per queste malattie», ha aggiunto. Kramer aggiunge: «Alcuni effetti benefici dell’allattamento hanno fondamento, come ad esempio la protezione da infezioni dell’orecchio e malattie grastrointestinali. Tuttavia, ci sono poche altre evidenze». CI SARÀ ANCHE L’U.O. DI CHIRURGIA e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ausl di Forlì, diretta dal professor Giorgio Maria Verdecchia (nella foto, a sinistra con Gilly) nel network europeo di medici specializzati nel trattamento delle carcinosi peritoneali con la chemio-ipertermia. Spiega il professor François-Noel Gilly, preside della Facoltà di Medicina Lyon-Sud, esperto mondiale del settore: «E’ una metodica complessa che combina la chirurgia con la chemio-ipertermia intraperitoneale. L’intervento è aggressivo e può durare molte ore, ed è necessaria un’attenta selezione dei pazienti, sulla base dello stato di salute generale e del livello della malattia. Per la buona riuscita del trattamento, serve una stretta integrazione fra chirurgo, anestesista, oncologo, radiologo, medico di rianimazione. Non si può praticare dappertutto, ma solo dove esista una squadra rodata e validata». Lotta all’Aids, nuovi vaccini L SUDAFRICA deve impegnarsi per garantire la significativa riduzione del numero di bambini contagiati dall’Hiv». Parola del neo presidente sudafricano Kgalema Motlanthe, durante l’ inaugurazione della V Conferenza della International Aids Society a Città del Capo. L’eliminazione della trasmissione materno-infantile del virus è una priorità sottolineata dall’Unaids, il programma delle Nazioni Unite per l’Hiv/Aids. Secondo un recente rapporto, nel mondo, per la prima volta quest’anno dal 2000, i fondi per la ricerca del vaccino Hiv sono diminuiti del 10% rispetto all’anno precedente. E proprio in questi giorni sono al via, in Sudafrica, i test clinici su due vaccini messi a punto in loco, con la collaborazione degli gli Stati Uniti. L’obiettivo non è «I solo sviluppare un vaccino contro il sottotipo C del virus Hiv, il più diffuso nell’Africa meridionale, ma anche fare in modo che possa avere un prezzo accessibile. Sempre a Città del Capo la Fondazione Bristol-Myers Squibb ha annunciato stanziamenti di 1,3 milioni di dollari, per 14 organizzazioni che in Africa aiutano le persone affette da HIV/AIDS. In questi giorni compie 10 anni il progetto ‘Secure the Future’ per la realizzazione di progetti a favore di bambini e donne dell’Africa colpiti dalla malattia. Ad oggi sono stati stanziati più di 150 milioni di dollari in 20 paesi africani, permettendo la realizzazione di oltre 240 progetti di assistenza, educazione sanitaria e ricerca. Info: www.securethefuture.com. INSUFFICIENZA CARDIACA Sistema di monitoraggio a distanza per i pazienti con il defibrillatore LATITUDE, sistema di gestione a distanza dei pazienti, ha ottenuto la marcatura CE. Il sistema Latitude serve a monitorare a distanza i pazienti cui è stato impiantato un defibrillatore ed è in grado di raccogliere informazioni sia sul dispositivo sia sulle condizioni cardiache del paziente. Inoltre, è anche capace di rilevare eventi clinici (per esempio, fibrillazioni atriali) che si verificano tra una visita di controllo e la successiva: i dati vengono inviati al medico curante, che può accedervi tramite Internet. «Il sistema wireless mi permetterà di monitorare più accuratamente i miei pazienti e al contempo mi aiuterà a gestire meglio il carico di lavoro in ospedale» afferma il dottor Konstantin M. Heinroth, Dipartimento di Medicin, Martin Luther-University Halle-Wittenberg, Halle, Germania. «Spero di poter offrire ai miei pazienti l’ulteriore comodità e tranquillità derivanti dalla consapevolezza che sia il loro dispositivo sia il loro status cardiaco possono essere controllati». Il sito web di Latitude permette ai medici di accedere ai dati dei loro pazienti in qualsiasi momento e da qualunque posto, e di creare resoconti dati personalizzati per i vari medici (per esempio il medico di base e il cardiologo del paziente), migliorando la gestione dell’insufficienza cardiaca.