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La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Sommario La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA ROSA PAVONE ILARIA PIGNALOSA FRANCESCA BITETTI TOMMASO FRANCAVILLA VINCENZO VERNINA CARMELO CANDIA ANDREA MANCINO PAOLO GRASSO FRANCESCO DI TINCO VITO FURIO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE Chi si arricchisce Dal mare … Ricerca e... Miroglio… Cosa passa … A come Amore … Viabilità… Dedicato a … di Giulio Pinto pag. 4 di Rosa Pavone pag. 5 di Comitato pagg. 6 e 43 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 di Rosamaria Busto pag. 18 di Miki Marchionna pag. 18 di Don Franco Conte pag. 19 Ti siamo vicini … di Palma Martino pag. 19 Una storia… di Ilaria Pignalosa pag. 20 Notizie flash… 2ª Collettiva… pag. 8 pag. 21 Fiera… Lospinuso… di Giulio Pinto di Lina Luisi pag. 9 di Tommaso Francavilla pag. 22 Presidazione… Nicola Cardinale… di Antonello Lovecchio pag. 9 di Gianluca Catucci pag. 24 Int. Montanaro … Sagra dell’arrosto… di Trentadue - Giove di Rosamaria Busto pagg. 10/11 di Gianluca Catucci pag. 25 Int. Galeota… Il Paradiso del cafone… di Rosamaria Busto pagg. 12/13 di Stefano Giove pag. 26/29 Crisi agricoltura… Il piacere di leggere… di Francesca Bitetti pag. 35 Marco Pacciana … di Redazionale pag. 19 Carenze… di Antonello Lovecchio pag. 37 Sagra orecchiette… di Gianluca Catucci pag. 38 A proposito… di Vincenzo Vernina pag. 41 Euro illusioni… di Francesco Di Tinco pag. 42 Bellezze… di Paolo Grasso pag. 43 3º Raduno … di Miki Marcchionna pagg. 44/45 Ginosa, primi… di Domenico Ranaldo pag. 45 di Viola Lavermicocca pag. 27 Torneo calcio a 5… Noi e il Fisco… Viaggio nel… pag. 46 di Mario D’Alconzo pag. 14 di Luca Calabrese pag. 30 Due progetti … Considerazioni ginosine… di Uff. st. Com. Ginosa pag. 17 di Pierino Perrone pag. 31 STAMPA FALIGRAPH di Giovanni Matera pag. 32 di Carmelo Candia pag. 14 In copertina, le caricature del direttore Stefano Giove e dei codirettori Giulio Pinto e Adele Carrera, realizzate da Giorgio Morea. 3 46 di Andrea Mancino Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 27 luglio 2010 4 l’editoriale La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Chi si arricchisce davvero con le nostre tasse di Giulio Pinto L’articolo di fondo pubblicato sull’ultimo numero de LA GOCCIA si presta ad alcuni approfondimenti. Viviamo un periodo in cui una certa stampa è a palese servizio dei partiti e ci appare sempre meno chiara l’informazione di uno stesso avvenimento, descritto in maniera opposta da testate di diversa terminazione partitica. “Stiamo fuori dalla crisi economica” era stata l’affermazione politica riportata dai giornali e solo dopo poche settimane ci ritroviamo a subire una manovra finanziaria di ben 25 miliardi di euro, precisamente 24,9 (come al supermercato, così sembrano 24 e non 25!). Il peso maggiore della manovra è causato dal debito pubblico con 65 miliardi di euro da pagare di interessi ogni anno. Qui finisce l’informazione! Ma ci siamo mai chiesti da dove nasce il debito pubblico ed a chi paghiamo questo debito pubblico? Per rispondere ci chiediamo : “a chi appartiene la moneta nel momento in cui viene emessa? Alla Banca Centrale o allo Stato (ndr al popolo)? Il potere di emettere moneta appartiene, in base al principio costituzionale della sovranità popolare, allo Stato che lo ha ceduto, grazie al potere esercitato dai banchieri, alla Banca Centrale, (ndr: in Italia, la Banca di Italia). L’equivoco nasce ed è equivocato artatamente dai banchieri che la Banca Di Italia è una banca pubblica; in realtà essa è una società per azione i cui azionisti sono le stesse banche private; ne consegue che il potere pubblico (ndr del popolo) di emettere moneta viene trasferito dallo Stato alla Banca Centrale che è una spa con azionisti privati. (ndr: fonte wikipedia - Le quote di partecipazione al capitale della Banca di Italia sono per il 94,33% di proprietà di banche private e assicurazioni, per il 5,67% di enti pubblici (Inail ed Inps) ). Il significato finanziario della cessione del potere di emissione di moneta rappresenta il debito pubblico. Se lo Stato Italiano avesse conservato tale potere avrebbe potuto emettere moneta in rapporto alle sue esigenze ed a quelle del mercato senza pagare interessi a nessuno; cedendo tale potere pubblico ad una Banca Centrale privata (ndr Banca di Italia prima dell’euro) “è costretta” a riconoscere un interesse bancario che non si estingue mai, anzi diventa, anno dopo anno infinito: questo è il debito pubblico. Quindi i 65 miliardi di debito pubblico sono gli interessi annuali che lo Stato Italiano paga alla Banca Centrale per moneta “prestatagli” che verranno poi ripartiti fra i suoi azionisti privati. Ma anche sugli interessi si evidenziano i cittadini di serie A: gli azionisti della Banca Centrale ed i cittadini di serie B: il popolo, in quanto gli azionisti, sugli interessi incassati, non pagano un euro di tasse. Il debito pubblico è quindi una vera e propria frode istituzionale fatta ai danni dei cittadini; (ndr fonte: La Banca di Italia - la grande frode del debito pubblico, i segreti del signoraggio Marco Della Luna e Antonio Miclavez – Arianna editrice) un vero e proprio gioco delle tre carte, approfittando della scarsa attenzione dei cittadini. Non è più tempo di deleghe in bianco, è tempo di partecipare attivamente alla vita politica del Paese, ma anche con la p! Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 La Goccia Ritornerà in edicola il prossimo 11 settembre 2010 Buone vacanze a tutti La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. cronaca La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 5 Prorogata la Cassa integrazione per i lavoratori della Miroglio Ennesimo viaggio romano per i lavoratori della Miroglio. Per quanto riguarda il futuro produttivo, a giudizio del funzionario del Ministero, la proposta più valida e che offre maggiori garanzie è il progetto della società BE-4ENERGY Vertenza Miroglio: il prossimo 18 agosto 2010 per i 225 ex dipendenti del gruppo Miroglio scade l’anno di cassa integrazione in deroga, a tale scopo lo scorso 22 luglio presso la sede del Ministero del Lavoro a Roma si è tenuto l’incontro tra le parti per la proroga del trattamento di CIGS in deroga ministeriale per ulteriori 12 mesi, ovvero sino al 18 agosto 2011. Al tavolo erano presenti: il sig. Bertolino e il sig. Fois che rappresentavano l’azienda, il funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico dott. Di Leo, i delegati nazionali CIGL-CISL-UIL, le RSU aziendali ed un gruppo di lavoratori. È doveroso puntualizzare che affinché si possa usufruire di un successivo anno di cassa integrazione è necessario che ci sia l’effettivo impegno da parte di altre aziende ad investire nei siti di Ginosa e Castellaneta. Infatti prima che si affrontasse la questione se concedere o meno la cassa, il dott. Di Leo, funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico, che in questi mesi ha seguito personalmente insieme al sig. Castano l’evolversi della vertenza Miroglio, ha illustrato brevemente che allo stato attuale ci sarebbero tre proposte, ma quella che oggi è ritenuta la più valida e che offre maggiori garanzie è il progetto della società BE-4ENERGY, la quale opera nel campo dell’energia e del fotovoltaico. Il dott. Di Leo ha aggiunto che suddetta società sarebbe pronta ad assumere anche a partire dai prossimi mesi, ma per ragioni ancora sconosciute il progetto risulta bloccato alla regione Puglia, che nei mesi scorsi pur essendo stata invitata ai vari incontri avutisi al Ministero non si è mai presentata, a tale scopo le parti si incontreranno il 28 luglio a Bari per cercare di risolvere il problema. Dopo questa breve parentesi, il funzionario del Ministero del Lavoro, accertata l’effettiva veridicità della proposta, non ha avuto problemi nel concedere un ulteriore anno di cassa integrazione in deroga sollecitando però più volte l’impegno da parte di tutti a fare il possibile affinché la regione Puglia riveda la sua posizione e si giunga all’obbiettivo sperato salvaguardando l’interesse di tutti. L’incontro era giunto al termine, bisognava solo firmare il verbale, ma il funzionario nel leggerlo ha informato i presenti che in base ad una circolare ministeriale i successivi mesi di cassa integrazione non sarebbero stati più anticipati dall’azienda come era avvenuto fino a quel momento, ma sarebbero stati erogati direttamente dall’INPS. Come si può immaginare, anziché firmare il verbale, sono iniziate le polemiche in quanto è noto a tutti in che situazione versa l’INPS di Taranto, allo stato attuale gli ex dipendenti Miroglio ricevono puntualmente ad inizio mese l’importo della cassa, proprio perché è anticipata dal gruppo Miroglio che a sua volta è rimborsato dall’INPS, ma ricevendola direttamente dall’ente si corre il rischio di aspettare 3-4 mesi. La voce è stata unanime, è necessario tutelare le famiglie, quindi perché non venirsi incontro in qualche modo, specie quando l’azienda Miroglio non ha nessun tipo di problema ad anticipare la cassa, per questo la circolare ministeriale è stata letta e riletta, lo stesso funzionario ha evidenziato delle ambiguità. Dopo alcune ore tra un susseguirsi di telefonate si è giunti ad una specie di accordo che consistea nel fatto che la cassa integrazione in deroga viene comunque concessa ma il Ministero si riserva di dare una risposta per lunedì 26 luglio su come sarà erogata. Giunti a questo punto il sig Fois , delegato del gruppo Miroglio, ha aggiunto che in base ad accordi precedenti ed in seguito ad un ulteriore abbattimento del 10% dell’indennità di CIGS, l’azienda conferma l’impegno ad integrare tale somma per tutti i 12 mesi e inoltre ha dato la sua disponibilità ad intervenire in sostegno di quei lavoratori ancora in CIGS nel periodo successivo al 9 marzo 2011 e fino al termine della proroga, adeguando l’intervento in relazione all’andamento del processo di reindustrializzazione ed all’utilizzo degli ammortizzatori sociali concessi. Concludendo si può solo dire che in qualche modo tutto questo può aiutare solo a sopravvivere, adesso però ottenuta la cassa, obbiettivo fondamantale è la ricollocazione dei 225 ex dipendenti Miroglio, le proposte ci sono, bisogna solo renderle concrete. Rosa Pavone 6 cronaca La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Comunicato stampa del Comitato dei 2.500 sottoscrittori della petizione sulla Viabilità Dopo quasi due mesi l’Amministrazione Comunale ha finalmente riconosciuto gli effetti negativi prodotti dall’inversione dei sensi unici di marcia imposti con l’Ordinanza Sindacale N. 40 nei Rioni Piantata e Pierri. Anche se in ritardo sono state accolte, sia pure solo in parte le osservazioni fatte con la petizione popolare inviata al Prefetto di TA, al Sindaco di Ginosa e alle forze dell’ordine in data 08/06/2010. In realtà il comitato aveva chiesto il ripristino della vecchia segnaletica o in alternativa l’uscita da via San Francesco Saverio su via della Pace con la previsione, nel breve tratto iniziale di quest’ultima strada, di un senso unico verso via Matteotti. Questa seconda soluzione avrebbe anche consentito il parcheggio delle auto su un lato del tratto iniziale di Via della Pace. La prima proposta è stata subito scartata mentre la seconda è stata accolta solo parzialmente. Ora, in seguito alla revoca dell’ordinanza N. 40 è cambiata anche la segnaletica in precedenza imposta e ciò consente ai residenti di uscire dai citati quartieri in direzione centro attraverso via San Francesco Saverio, un tratto di Via della Pace (reso a doppio senso) e Via Matteotti. E’ doveroso comunque sottolineare che questa soluzione, non condivisa dal comitato, è censurabile in quanto la svolta a destra prevista su via San Francesco Saverio, verrebbe ostacolata dalle auto in sosta e dal doppio senso di marcia previsto sul primo tratto di via della Pace, largo appena 5.30 mt. Molti cittadini, verificate le evidenti e palesi incongruenze dei cambi di segnaletica, continuano a chiedersi perché è stata modificata e cambiata l’efficiente segnaletica che per decenni ha funzionato bene senza mai creare incidenti e ingorghi? Una prima risposta a questo interrogativo bisogna ricercarla consultando un fantasioso, irrealizzabile e quanto mai inopportuno piano della viabilità commissionato dall’Amministrazione Comunale con l’intento di sistemare in maniera organica il traffico cittadino Si tratta di un progetto mai reso pubblico e mai presentato in Consiglio Comunale nonostante le ripetute sollecitazioni dei cittadini e dei consiglieri di minoranza. Eppure tale piano risulta già in parte adottato a macchia di leopardo e, dove attuato, è stato subito contestato ( Via Tre Fonti, Via Alfieri, Via Cavour e rioni Pierri e Piantata). E’ di dominio pubblico che anche se si tratta di un piano irrazionale, la sua applicazione verrà estesa anche a Via Matteotti, Via Martiri D’Ungheria, Via Roma, Via Gigli e a Marina di Ginosa. Per la verità, alcuni cittadini hanno espresso la propria soddisfazione per le variazioni apportate alla segnaletica ed hanno anche ringraziato l’amministrazione: “per la sapiente condotta e per la soluzione di un problema……lungo quasi 20 anni”. Si tratta del parere reso da un riesumato comitato del 1994, composto da 19 persone di cui parte giacente al cimitero, parte residente in altri rioni e parte costituito da cittadini che, dopo 16 anni hanno condiviso e sottoscritto anche la petizione delle 2.500 adesioni raccolte recentemente. La parte restante, composta solo da due o tre famiglie, ha preteso di fare “chiarezza sulla questione viabilità” con un documento apparso sulla stampa locale a firma di un proprio rappresentante. Si tratta di persone che, a loro dire, sono abituate “ A condurre la propria battaglia sempre nel rispetto delle istituzioni, delle regole della convivenza e da un’adire democratico…”. Tuttavia costoro si presentano come consumati uomini politici di tempi remoti (molto remoti!) e, sempre nel rispetto della convivenza e dell’agire democratico, sostengono che subito dopo l’impianto della nuova segnaletica (quella relativa alla esecuzione dell’Ordinanza N. 40): “…..vecchi e nuovi personaggi politici della politica strapaesana, già ai blocchi di partenza per le nuove elezioni……fomentavano la rivolta e raccoglievano migliaia di firme…… confondendo la partecipazione democratica con l’assemblearismo confusionario e con toni di crociata…….un esempio del degrado di civiltà di questa decina di energumeni al soldo di qualcuno che conduce le proprie battaglie di conquista del potere ……senza esclusione di colpi…..” Si tratta di evidenti provocazioni che vengono prontamente respinte poiché nessuno dei segue a pag. 43 scherzi a parte VERSUS di from Tedeum Sbagliate voi che in lui Cesare cercate: date a Dio quel che di Dio è. Declino E ricche risate e cricche e ripassate: miserabile de�aglio il taglio sul disabile. Aggiramento A stampa che bavaglio scampa, bavaglio si rime�e: liberato il niente interce�ato. Zdeněk Torna l’amante dalla cosa amata e là si posa, giunto l’amante alla cosa amata là si riposa. La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 7 Le favole di Grim L’ombrellone C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, fra le tante, strambe storie che in quel luogo accadevano, ce n’è una che mette in luce l’ingegnosità un po’ maldestra dei suoi abitanti che, comunque, col tempo ha dato i suoi frutti. Se non altro perché da un frutto, tutto ebbe origine! Un grande ombrello fu il meraviglioso marchingegno che cambiò la vita nel villaggio. Nel tempo che si perde nella memoria, ad Occhiocitrullo era in uso un’attività assai singolare e antica: si confezionavano le fiche appaccate. L’attività consisteva nel raccogliere i fichi freschi dai tanti alberi di fichi di cui il paese era ricco; dividerle in due facendole rimanere attaccate dalla parte opposta al picciolo (il pudicino, in lingua occhiocitrullese); metterli a seccare su dei cannizzi (rudimentali tavoli di canne, fatti a mano), fare attenzione a farli pazientemente seccare al sole, dai due i lati e, una volta ch’erano divenuti belli secchi appaccarli a due a due. L’operazione di appaccamento che faceva diventare i fichi secchi chiaconi, era molto laboriosa e prevedeva (in sovrappiù) che al loro interno si mettesse per condimento, scorza di limone, mandorla, seme di finocchio e un piccolo pezzettino di cioccolata. L’operazione era molto piacevole e il contenuto anche ma per i malcapitati bambini che vi assistevano era una vera tortura; la cioccolata, ch’era un lusso che pochi potevano permettersi, per loro diveniva fonte di sofferenza, non potendoci allungare dentro neanche un dito. Ma tant’è! E la sopravvivenza aveva la meglio! Sicché tra un prurito di mani e uno di lingua, alla fine si facevano le jette (tanti chiaconi infiliati ad un giungo, tenuto prima a bagno per renderlo duttile) che venivano inforate. La produzione di fichi secchi trovava il suo momento di grande mercato allorquando, nel mese di ottobre a Occhiocitrullo si svolgeva una fiera. Tutti, tiravano fuori iette, bambole e fiche scapole per poterle vendere ai numerosi pellegrini. Succedeva, però, che qualche giorno prima, in un paese vicino, si svolgeva una piccola, modesta fiera, detta laterza fiera, che nonostante fosse piccola, arrecava gran danno nelle vendite agli occhocitrullesi. Lì, infatti, si vendevano gli stessi fichi lavorati e, siccome a moneta, anche lì, non se la passavano tanto bene, come di dice, chi prima arriva meglio alloggia! A Occhiocitrullo, dove la cosa veniva mal digerita, si decise di trovare un sistema per impedire ai concorrenti di riuscire a vendere i loro fichi secchi. E, pensa e ripensa, alla fine, non si sa a chi, venne una brillante idea: innalzare un grande ombrello che oscurasse il sole dalla parte del paese vicino e quindi, impedire che i fichi diventassero secchi. Gli occhiocitrullesi senza starci a pensare su due volte, s’ingegnarono per mettere da parte la tela necessaria a costruire il grande ombrello. Il tanto atteso giorno arrivò: un grande telone era bell’è pronto, bisognava soltanto trovare l’artigiano giusto per realizzare l’anima di metallo del grande ombrello, che tutti, ormai, chiamarono ombrellone. Ma la sventura (o il fato?) volle che mentre ci si apprestava ad aprire il grande ombrello, uno scazzarrieddo (un tornado tipico del posto) fece arrotolare la tela distruggendo il marchingegno e facendo, così, svanire il sogno degli occhiocitrullesi, che cominciarono a litigare, alla ricerca di chi aveva sbagliato o di chi aveva scatenato le forze della natura! Per fortuna uno tra gli abitanti non si perse d’animo e gridò alla folla furiosa: «Non dobbiamo incazzarci, per la cattiva sorte. Forse, dal cielo ci è giunto un suggerimento! Perché non coglierlo? Se un ombrello troppo grande non regge la furia della natura, perché non usiamo questa tela per fare tanti piccoli ombrelloni da mettere alla marina per far riparare dal sole le teste dei bagnanti? Vedrete che alla fine guadagneremo più che dai fichi secchi!» E così fecero. Da quel giorno a Occiocitrullo, quando il sole diventa rovente, gli occhiocitrullesi offrono ai bagnanti dei grandi ombrelli… dietro lauta ricompensa, però! Morale della favola: jiare tuorte ca vène dritte! 8 cronaca La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Ultim’ora da Marina di Ginosa: trovato il fratello gemello del famosissimo polipo Paul nel nostro mare Lo sostengono gli amici ritratti nella foto, Cosimo (già campione mondiale dei baffi) e Damiano (pescatore marinese), insieme col gemello di Paul, l’infallibile polipo pronosticatore dei Mondiali 2010. A quanto pare anche il polipo gemello ha una dote spiccata per i pronostici ed è ca- pace di indovinare chi sarà il futuro sindaco di Ginosa ( da indiscrezioni ricevute pare che abbia indicato un residente di Marina di Ginosa). La vera storia chiedetela direttamente a loro… **** Libertà d’Azione scrive… un anno di militanza Pochi giorni fa l’associazione culturale “Libertà d’Azione”, insieme a tutti i tesserati ha festeggiato il suo primo anno di attività sul territorio ginosino. Verrebbe da dire è già passato un anno, da quando un gruppo di amici, decise di dar vita ad un progetto culturale e sociale totalmente nuovo, lontano dagli schemi ordinari e volto a promuovere il territorio, i valori tradizionali e l’identità nazionale, con idee e azioni all’avanguardia. LdA nel corso del tempo è diventata una realtà piuttosto grande, sempre più dinamica ed intraprendente, ma non dimentichiamo che ha iniziato la sua attività in una vecchia cantina, rimessa a nuovo dal lavoro instancabile e dai pochissimi soldi di tutti i militanti. Oggi invece, grazie alla gentile concessione del PDL cittadino, che rappresenta per LdA un ottimo interlocutore politico, la sede si trova in via Matteotti, nel centro di Ginosa, il che rende il giusto tributo di visibilità alla nostra associazione. Tantissime sono state le attività messe in campo dai ragazzi di Libertà d’Azione, che hanno visto un impegno costante per promuovere e far conoscere la nostra realtà. Tra gli eventi più importanti si può citare sicuramente la presentazione del libro sull’impresa fiumana di Gabriele D’Annunzio, “Le stelle danzanti” dell’autore Gabriele Marconi, che ha visto una grande partecipazione di pubblico accorso per l’occasione al teatro Alcanices. LdA inoltre in collaborazione con altre realtà avanguardiste come Casapound Bari, ha partecipato alla raccolta di libri per la creazione di una biblioteca intitolata al poeta Ezra Pound, presso Poggio Picense, centro abruzzese colpito dal terremoto. Sempre in collaborazione con gli amici baresi di Casapound, LdA ha partecipato all’iniziativa “Tempo di essere madri”, volta a promuovere un disegno di legge che garantisca maggiori diritti alle madri lavoratrici. Altre nostre attività sono state il volantinaggio ed il banchetto volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul crescente problema dell’erosione costiera che sta interessando vastissime aree del litorale jonico, inoltre importantissima è stata l’azione dimostrativa con la quale Libertà d’Azione ha protestato contro la privatizzazione dell’acqua dimostrando il suo dissenso con volantini e manichini attaccati in prossimità delle fontanelle pubbliche. Oltre alle attività proprie, l’associazione ha partecipato anche ad altre iniziative, come il convegno sulla figura di Ernesto Che Guevara promosso dagli amici materani di Casapound Matera, o il campo studi sul Risorgimento allestito dai ragazzi della Destra Sociale brindisina. Infine una nostra delegazione era presente anche alla manifestazione nazionale del Blocco Studentesco, svoltasi a Roma lo scorso maggio, che ha visto migliaia di giovani scendere in piazza per difendere il diritto allo studio, combattere il caro-libri e la privatizzazione delle università. Attualmente l’associazione, sta portando avanti il progetto “Alluminio per i Karen”, promosso dalla o.n.l.u.s. “L’Uomo libero”, che consiste nella raccolta delle comuni linguette d’alluminio, la cui successiva lavorazione porterà alla produzione di protesi da destinare ai bambini di etnia Karen, mutilati dalle bombe del regime birmano. Molto è stato fatto ma moltissimo c’è ancora da realizzare per far si che Liberta’ d’Azione diventi sempre piu’ grande, ma soprattutto attenta nel segnalare puntualmente ciò che non va e portare all’attenzione della gente tematiche nazionali e sociali di importanza vitale. Uno dei possibili obiettivi, sarà quello di affrontare e discutere, anche nella nostra piccola realtà, dei problemi dell’emergenza abitativa, dell’usura bancaria, della crisi dell’agricoltura, e perché no, organizzare feste e concerti per portare un po’ di colore ed allegria tra il grigiore dei nostri tempi. Vittorio Risimini *** 1ª Fiera del Mare blu Si svolgerà dal 29 luglio al 8 agosto, presso l’ex Tabacchificio di Marina di Ginosa la prima Fiera del Mare Blu. Ingresso libero. cronaca Torna la Fiera a Marina di Ginosa Giovedì 29 Luglio l’inaugurazione della 1a edizione della Fiera del Mare Blu che si protrarrà fino a domenica 8 Agosto. Luogo scelto per l’evento: l’area esterna all’ex Tabacchificio Il commercio, comparto produttivo che assume una posizione primaria in un contesto turistico come quello marinese, torna ad essere valorizzato con un’iniziativa che da anni mancava nel calendario degli appuntamenti dell’estate nella borgata, la fiera. Così, con l’intento di dare risalto al commercio e al turismo locali, in pochi mesi Francesco Giannino, in collaborazione con Vincenzo Matarrese e Leonardo Galante ha cercato, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, di riprendere e organizzare l’evento fiera a Marina di Ginosa. Questa è in sintesi la genesi della “1a Fiera del Mare Blu” la cui inaugurazione è prevista, come da programma, alle 18:00 di giovedì 29 Luglio. Per l’occasione il programma annunciava l’intervento del sindaco Avv. Luigi Montanaro, dell’Assessore alle attività produttive Dott. Giulio Galante, del consigliere delegato sindaco Leonardo Galante e del consigliere responsabile di fiere e mercati Pietro Parisi, oltre che il parroco don Renzo Di Fonzo e il consigliere regionale Pietro Lospinuso. La fiera si protrarrà fino al 8 agosto e accoglierà i visitatori, nell’area esterna all’ex tabacchificio, dalle ore 18:00 alle 24:00. A completare l’organizzazione dell’evento un ricco programma che si apre il 1° agosto con l’esposizione di auto d’epoca e il concerto del gruppo Iunema in piazza stazione. E’ prevista anche una serie di eventi musicali con la partecipazione dell’artista locale “Celentano del Sud” e, tra gli eventi sportivo culturali, la mostra di auto sportive costituirà l’epilogo dell’evento il giorno 8 Agosto. Gli organizzatori hanno inteso sottolineare gli scopi della Fiera del Mare Blu, il primo dei quali è insito nella denominazione dell’evento che è legata alla conquista della dodicesima Bandiera Blu e che contribuisce alla candidatura di Marina di Ginosa all’ottenimento del prestigioso riconoscimento nel prossimo anno. Al nesso col turismo si affianca quello più diretto con il commercio, attraverso la valorizzazione dei prodotti e delle aziende locali e fornendo un’opportunità per tante nuove realtà imprenditoriali di interfacciarsi con la clientela e presentarsi nella già vasta rosa delle attività commerciali del territorio. Ben quaranta saranno gli standisti che esporranno i loro prodotti in questa prima edizione, la maggior parte dei quali attivi nel territorio comunale, ma non mancheranno espositori provenienti dalle zone limitrofe. Variegata la gamma dei prodotti e degli ambiti commerciali presentati, dalla gastronomia allo sport, dall’arredamento all’abbigliamento, ma non mancheranno gli spazi dedicati ad enti e associazioni, Comune di Ginosa, Carabinieri, Gruppo Volontari del Soccorso C.R.I., Pro Loco “Luigi Strada” Marina di Ginosa, Arma dei Carabinieri, tutti impegnati nella promozione del prodotto turistico “Marina di Ginosa”. Durante l’intero periodo della fiera sarà presente l’emittente radiofonica “Radio Radiosa” con una diretta radiofonica e non mancherà la presenza di emittenti televisive locali e degli organi di stampa. Gli organizzatori intendono inviare un vivo ringraziamento all’Am- La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 9 ministrazione Comunale, all’Ufficio Commercio del Comune di Ginosa, i signori Giuseppe Galeota e Salvatore Costantino che hanno curato l’allestimento dell’addobbo di luci, l’A.S.D. Agilform per l’apporto dato all’organizzazione della fiera, e agli sponsor intervenuti. Antonello Lovecchio Guglielmo Trentadue precisa Caro Direttore, come già accennato con la mia e-mail, dopo aver letto il Vs. articolo pubblicato sul n. 14 del vostro quindicinale, mi preme precisare, per onestà di cronaca: - Non ho mai detto “quando il guadagno era facile e immediato”, non l’ho detto e non lo direi mai, in quando le aziende agricole non hanno mai avuto un facile e immediato guadagno, anzi ho evidenziato le difficoltà a cui i produttori vanno incontro senza la possibilità di potersi difendere, infatti le loro produzioni vengono condizionate: dall’andamento meteorologico, dall’andamento del mercato, dall’umore del commerciante, ed infine devono pur stare attenti che i titoli di pagamento, molto spesso non hanno copertura finanziaria; se ti ricordi bene, questo è quello che ho detto. - Non ho mai detto “ che quando vi erano le condizioni per utilizzare i diversi condoni i nostri agricoltori hanno fatto finta di niente”. Invece ho sostenuto che se il governo D’ALEMA non fosse caduto, gli agricoltori avrebbero aderito al condono proposto dal governo di sinistra e nel 1998, la nostra agricoltura non aveva le vacche grasse, ma erano abbastanza nutrite e quei condoni a quelle condizioni si poteva aderire e saldare il debito. - Ho detto anche che per la nostra agricoltura non c’è mai stato un pozzo di San Patrizio, se i vari governi che si sono susseguiti sono “stati costretti” ad elargire qualche sovvenzionamento a favore delle aziende agricole, lo hanno fatto per mascherare la evidente discriminazione nei confronti di un settore primario della nostra economia, infatti ad un rastrellamento fiscale il governo riuscì a “rastrellare” 7.000 miliardi di lire, di queste solo 300 furono destinate all’agricoltura, questo l’ho detto. Caro Direttore, vorrei tanto che si precisasse per rispetto al mondo rurale che sta attraversando un periodo nero e onestamente, come già dichiarato, non vedo soluzione ad un male così incancrenito. Distinti saluti Guglielmo TRENTADUE Gentile signor Trentadue, riportatiamo le sue precisazioni, come le avevamo già promesso nello scambio di e-mail; il nostro intento è quello di far conoscere ai nostri lettori il “pensiero” di chi viene intervistato. Detto questo, per quanto ci riguarda, confermiamo quanto riportato nell’articolo ritenuto poco rispettoso del suo pensiero, se nel corso della “chiacchierata” alcuni aspetti sono stati esplicitati in maniera poco chiara questo non è dipeso da noi. Ci siamo limitati a scrivere quello che veniva detto. Tra l’altro, non avendo ricevuto altre precisazioni, crediamo che l’articolo in oggetto abbia “sintetizzato” circa un’ora di discussione. Un saluto SG 10 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Gino Montanaro: “Il Sindaco di tutti” Il primo cittadino fa un bilancio sommativo a meno di un anno dalla scadenza del suo secondo mandato di Rosamaria Busto Prima della pausa estiva il Sindaco si rivela attraverso le pagine del nostro giornale facendo un resoconto umano, politico e professionale della sua quasi decennale esperienza alla guida della nostra città. A meno di un anno dalla scadenza del suo 2° mandato, come valuta la sua esperienza politica di primo cittadino? «E’ stata senza dubbio un’esperienza positiva, sia come cittadino che come amministratore. Ho sempre inteso la politica come servizio, rivolgendomi in primis alle fasce più deboli. Ho accresciuto la mia professionalità che in questi anni ha raggiunto livelli molto alti tanto da essere chiamato a ricoprire ruoli molto importanti come Cons. Naz. dell’ANCI, Rappresentante dei Sindaci dell’ASL Ta 1, dell’ATO Acqua, Vice Presidente dell’ATO TA 1 per i rifiuti. Cariche che mi sono state affidate per aver dimostrato sul campo la mia esperienza e professionalità. Oggi posso dire di aver acquisito una maggiore conoscenza e consapevolenzza della macchina amministrativa. Sul piano umano posso aggiungere di aver avuto tante soddisfazioni, ma anche tante critiche. Per questo mi sono sempre messo in ascolto degli altri con umiltà prima di prendere qualsiasi decisione. Ci sono stati momenti belli e brutti, ma sono consapevole del fatto di aver messo al primo posto il cittadino e non interessi di parte politica». Attraverso gli organi di stampa ed i comunicati emessi dal Comune emergono tanti progetti conclusi o in corso d’opera e da realizzare. Ritiene che sia stato fatto tutto sul piano dei servizi primari di cui ciascun cittadino ha bisogno? «Molto è stato fatto e molto c’è ancora da fare. Ogni giorno sei di fronte sempre a nuovi problemi, nuove urgenze: crisi Miroglio, Natuzzi, agricoltura e come Sindaco devo stare sempre in prima linea, per esse- re sempre al fianco di chi ha più bisogno in quel momento. Sul piano dei servizi sociali siamo il Comune capofila del nostro Piano di Zona, che ci ha permesso di elevare la qualità dei servizi, per anziani, disabili, minori, anche grazie ai fondi destinati ai nostri progetti dalla Regione Puglia. Certo non si può raggiungere l’optimum. Vorrei ricordare nell’ambito della sicurezza, il fiore all’occhiello del nostro Comune, per quanto attiene il servizio di soccorso a mare e in spiaggia direttamente collegati con il 118. Per questo progetto riceviamo ogni giorno richieste da tutte le parti che ci chiedono indicazioni su come fare altrettanto. E’ comunque difficile organizzare al meglio un servizio uguale per tutti. C’è sempre bisogno di risorse umane in più (vigili, operatori ecologici ecc.). Certo bisogna anche educare i cittadini ad una coscienza civile ed ambientale. Il prossimo impegno sarà quello di incrementare la raccolta differenziata che è già al 12%, un livello ancora basso, che potrà salire allorquando ci sarà anche lo smaltimanto dell’umido. Aspettiamo che l’ATO e la Regione ci facciano un programma in tal senso». Parliamo di opere pubbliche. Quali hanno avuto la priorità su tutte? «In questo campo abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo preposti, puntando in particolar modo alla valorizzazione delle risorse paesaggistiche, storiche, culturali del nostro paese, per far riappropriare i cittadini della loro identità. Mi riferisco ai lavori fatti per il centro storico e allo sviluppo del turismo. I dati dell’ATP di Taranto dimostrano che, nel versante occidentale, Ginosa e Castellaneta in que attualità sti ultimi anni hanno raggiunto un boom di presenze turistiche. A questo ha contribuito la 12^ Bandiera Blu ottenuta con gli investimenti fatti sul depuratore di cui abbiamo ampliato la capacità, sulla fogna bianca e nera, l’illuminazione, le strade. Consentendo anche che, i parametri delle acque di balneazione e quelle di depurazione fossero sempre nella norma per poter accedere al riconoscimento della FEE, ma anche di Legambiente con le golette verdi. Infatti intercettando il turista dal mare lo si porta poi verso le campagne, le masserie per degustare i nostri prodotti locali doc come il vino. Fino a raggiungere il centro storico e le Gravine. Zone che abbiamo rivalutato in questi anni con opere che sono ben visibili ai ciattadini. Così come il grande sogno che ho realizzato di poter acquistare il Castello con i fondi PIRP e poterne fare il centro storico-culturale e sociale della nostra città. Infine la campagna di scavi archeologici che ha reso Ginosa con suoi siti de O’ Scurusciuto, Passo di Giacobbe, Roccavetere, Madonna d’Attoli, Castello e via Allori, una città archeologica, con un museo Civico dove prima o poi potremo ammirare i nostri reperti sparsi un po’ in tutti i musei della Provincia». Un altro settore è stato quello dell’edilizia scolastica. A che punto siamo? «In questi anni abbiamo avviato e in alcuni casi concluso opere molto importanti per la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici del nostro comune. Abbiamo inaugurato i plessi “Morandi” e “Giovanni Paolo II”, stiamo lavorando per la costruzione della nuova scuola materna a Marina di Ginosa e stiamo facendo manutenzione ordinaria e straordinaria per tutte le strutture. Abbiamo dotato l’utenza di 8 punti mensa di ottima qualità, offriamo un servizio trasporto gratuito, integriamo con delle figure di supporto l’educazione degli alunni disabili che affiancano i docenti di sostegno. Sono innumerevoli le iniziative fiananziate dall’Amministrazione che le scuole in questi anni hanno prodotto. A tal proposito vorrei sottolineare proprio il livello di qualità di questi eventi ed elogiare tutti gli operatori della scuola a ogni livello per la loro professionalità e l’impegno che mettono nel loro lavoro. Si è cercato di dare ai bambini ed ai ragazzi un’educazione ambientale migliore (Ecoschools), di riscoprire le proprie radici storiche e culturali (Adotta un monumento),per La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 questo abbiamo finanziato anche delle pubblicazioni in merito come il libro sulla storia del “S. G. Bosco” e il 50° anniversario della “Carducci” o il testo dei giochi di una volta della “Lombardo Radice”». Come valuta il rapporto con l’Ente Regione e Provincia, che in questo mandato sono state entrambe di centrosini- stra? «Dal punto di vista istituzionale, i rapporti sono stati ottimi così come deve essere per l’interesse esclusivo del cittadino. Con la Regione Puglia ho avuto una proficua collaborazione e lo dimostrano i fatti con oltre 50 milioni di euro pervenuti nelle casse del Comune per la realizzazione di molti progetti. Con molti Assessori della Giunta Vendola sono in ottimi rapporti. Nella passata legislatura ad esempio, con l’Ass. Ostillio, siamo riusciti ad avere Ginosa nel programma turistico regionale ed a far rientrare il progetto del porticciolo turistico a Marina di Ginosa,un sogno nel cassetto che si realizzerà grazie all’interesse anche di numerosi imprenditori. Per la Provincia le cose sono andate diversamente, salvo gli ottimi rapporti che ho con il Presidente Florido e alcuni dei suoi Assessori, ma non ci sono stati interventi di rilievo, forse anche per carenza di fondi, ma alcuni servizi come l’Ufficio di collocamento sono stati tolti e l’evento Passio Christi non riceve più fondi provinciali. Vorremmo maggiore attenzione politica e fondi perchè nella zona occidentale siamo un Comune che merita». Le informazioni riguardanti di chi sarà il candidato del PDL alle prossime comunali, si fanno i nomi di De Palma e Di Canio, sono fondate? Come deve essere a suo avviso il prossimo Sindaco al di là 11 del colore politico? «Ad oggi non è stato ancora deciso nulla. Piuttosto vedo un panorama politico complesso. Chi sta meglio è la compagine di Centrodestra. L’alleanza è compatta. I nomi che hai fatto sono entrambi di valore e potrebbero far bene. A mio avviso il candidato Sindaco deve essere condiviso anche dai cittadini e non solo dai partiti. Il segreto del mio successo elettorale è stato infatti quello di aver raccolto consensi non solo dalla mia parte politica. Il Centrodestra deve puntare al confronto con la società civile. Non ci devono essere divisioni, ma solo una sana competizione democratica tra i due schieramenti. Il nuovo Sindaco dovrà assicurare continuità almeno per dieci anni, con una squadra compatta e coesa, libero di poter governare con il consenso dei cittadini. La qualità migliore del primo cittadino dovrà essere l’onestà intellettuale». Dopo la sua esperienza politica, intende ancora impegnarsi in questo settore o preferisce ritornare alla sua professione di avvocato? «Dopo dieci anni ho letteralmente bisogno di staccare la spina, per concedermi una pausa mentale e fisica. Sarò comunque a disposizione di tutti per assicurare la continuità. La capacità amministrativa che mi riconoscono la voglio mettere a disposizione di tutti. Continuerò ad approfondire i miei studi di giurisprudenza, che in questi anni mi sono serviti molto per il mio servizio di Sindaco». Cosa non rifarebbe? «A mente fredda posso dire che ci sono stati errori per i quali chiedo pubblicamente scusa ai miei cittadini. Anche se sono sempre stato in buona fede e l’ho fatto nel loro interesse. Lo slogan “il Sindaco di tutti” credo di averlo realizzato, rimanendo in questi anni sempre me stesso. Sono sempre rimasto Gino Montanaro, primo cittadino fra i cittadini». Vuole fare un saluto ai nostri lettori prima della pausa estiva..? «Ai numerosi turisti che verranno a Ginosa e Marina di Ginosa, riserviamo un’accoglienza a braccia aperte, nello spirito di fidelizzazione, affinchè vengano sempre nel nostro territorio. Anche a loro chiediamo una collaborazione, perchè il territorio possa crescere con la partecipazione ed il senso civico di tutti: istituzioni, cittadini residenti e turisti. Buona estate a tutti!» 12 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 “Il PD continuerà il suo impegno per il territorio” Il Vice Presidente del Consiglio Provinciale Teresita Galeota fa un bilancio del suo operato ad un anno dall’ insediamento di Rosamaria Busto La pausa estiva consente di fare il punto della situazione prima di riprendere le attività amministrative e sociali a pieno ritmo a settembre. La Dott.ssa Galeota ha risposto alle nostre domande, esponendo quanto ha svolto sino ad ora in Provincia e come Capo Gruppo PD all’opposizione e mettendo a tacere voci equivoche sul suo conto e sul suo partito. A meno di un anno dal termine di questa legislatura amministrativa, come valuta il suo ruolo di capo Gruppo del PD all’opposizione? «Il ruolo dell’opposizione al governo di una comunità non è meno carico di responsabilità rispetto a quello della maggioranza. Purtroppo, l’azione oppositiva si infrange contro la perdita di potere del Consiglio stesso. Durante questi quattro anni sono state protocollate numerosissime interrogazioni rimaste, ahimè, senza risposta. Di questo chiediamo sempre conto alla maggioranza di centrodestra e invitiamo i lettori e la cittadinanza ad andare a prendere visione delle interrogazioni come anche delle stenotipie dove si evince non già la pura opposizione ma anche le proposte presentate dal PD all’amministrazione Comunale. Come capo Gruppo ho cercato di sommare il lavoro che ogni singolo consigliere ha portato avanti individualmente cercando di portare nel seno dell’assise comunale anche il pensiero del coordinamento locale del PD oltre che degli elettori che ci hanno scelto. Quando lei mi ha contattata richiedendomi un incontro per portare su La Goccia il mio saluto prima della sospensione estiva ho pensato alle altre che, come è vostra consuetudine, mi sono state richieste negli anni scorsi. Ho ripreso quei numeri e li ho riletti. Ho sorriso amaramente nel constatare che nulla è cambiato in questi anni e che per la quarta volta mi tocca ripetere le stesse lamentele. Servizio di raccolta rifiuti e mancata crescita degli standard di differen- ziata, abbandono di piazze e verde pubblico, mancanza di un Piano della Comunicazione, potrei continuare a snocciolare interrogazioni e proposte fatte in Consiglio ma temo che avrei bisogno di troppo spazio.» Dal centrodestra ginosino e non solo, giungono critiche che sostengono come il PD sia l’ombra di se stesso, dopo la mancata rielezione di Costantino alla Regione? Cosa risponde? «L’impegno del circolo PD di Ginosa è talmente trasparente da non dovere essere descritto. La mancata rielezione del consigliere Regionale non riconosce nell’operato del circolo alcune responsabilità visto che tutto il PD ginosino e marinese ha sostenuto solo il consigliere locale, dimostrando la sua unità e il suo progetto di meglio radicarsi sul territorio». A 12 mesi esatti dal suo insediamento alla Provincia, qualcuno l’accusa di non essersi ancora prodigata molto per Ginosa. Ingrati o realisti? «Né ingrati né realisti. Probabilmente solo disinformati: ora sta ai cittadini stabilire se questa disinformazione celi più o meno malizia. Il primo anno di un’amministrazione vede sempre una fase di costruzione dell’ossatura della stessa. Nonostante questa fase di impegno maggiormente tecnico-politico, forte è stato l’impegno nei confronti di Ginosa e la sua marina a testimoniarlo gli interventi per l’ambiente, e penso a quanto si sta facendo per la questione ASECO piuttosto che all’attenzione che si sta rivolgendo per il Parco Comunale di Marina di Ginosa, senza dimenticare il trasferimento di competenze e fondi per la Circonvallazione Sud né l’importante contributo di 20.000 € per la Passio Christi o, guardando al cartellone estivo alle 10.000 € per Green Tour Festival e Sete di Radio Tour. Mai come in questo anno di amministrazione Provinciale la ex ss 580 ha visto interventi ordinari e straordinari: basta guardare la segnaletica orizzontale e verticale per capirlo. La Provincia come sindacato del territorio è la filosofia di questa amministrazione Florido e proprio a Ginosa vede gli interventi più importanti: ad ottobre come Presidente Vicario del Consiglio convocai presso l’Istituto Bellisario un Consiglio Provinciale monotematico sulla crisi dell’agricoltura dove venne annunciata l’istituzione del Marchio Terra Jonica mentre sin dal mio insediamento, anzi anche prima in quali attualità tà di Consigliere comunale, sono stata fianco a fianco con le diverse delegazioni che sono partite per Roma per la risoluzione della vertenza Miroglio. Tra l’altro la costituzione della Consulta per lo Sviluppo richiama direttamente il ruolo di coordinamento soprattutto in materia di Formazione dell’Ente Provincia». Nell’ambiente politico circolano voci di una sua eventuale ricandidatura al Comune. Ma come stanno veramente le cose? «Come donna di partito devo rimandare la questione all’interno del PD stesso. Non ho mai fatto affermazioni pubbliche in questo senso, nonostante 10 anni di un’amministrazione di centrodestra che hanno annichilito il pensiero e le volontà dei ginosini. Certo sono fortemente interessata a chi si caricherà del compito di riorganizzare la gestione del Comune di Ginosa e della sua borgata. Il coordinamento del PD aprirà una stagione di discussioni anche con le altre forze del centrosinistra per capire quale possa essere la scelta migliore per la comunità. Non crediamo alle candidature cadute dall’alto né alle auto proclamazioni. Nell’ottica di un democratico rinnovamento ascolteremo tutte le proposte per giungere, eventualmente, anche alle primarie». Come valuta la situazione della nostra città e frazione marinese dopo 10 anni di amministrazione di Centrodestra? «Come già detto poco fa, basta guardare al disinteresse dei ginosini nei confronti dell’azione amministrativa per dare il termometro della situazione. Fare politica per la comunità non è elargire micro contributi al di fuori di una programmazione strutturale. Bisogna uscire da questa mentalità di completo scoordinamento, anche perchè i tagli im- La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 posti dalla manovra finanziaria fanno avvertire sempre più la necessità di pianificare l’uso delle poche risorse disponibili. Chi dice il contrario manifesta una demagogica superficialità. Dovrei spiegare come sto lottando quotidianamente per riaffermare, all’interno dell’assetto provinciale, l’identità di Ginosa evidentemente perché prima non era affatto avvertita la sua presenza. Dovrei sentirmi personalmente offesa per il mancato riconoscimento degli sforzi che sto facendo trascurando soltanto la mia famiglia e me stessa perché dismessi gli abiti di amministratore indosso quelli di medico (e tutto questo a costo zero!). L’ap- 13 piattimento culturale che c’è per via di 10 anni di mancata programmazione strutturale hanno abbassato il livello di vivibilità di Ginosa e tutto questo è evidente in tutti i settori da quello dell’urbanistica e penso ai PIRP, alla viabilità per il quale resta ancora in sospeso la richiesta di un Consiglio Monotematico. Solo qualche giorno fa nel Salone di Rappresentanza in qualità di Presidente del Consiglio Vicario ho presenziato alla presentazione del giornale on line Terra Jonica dove a tutti i consiglieri è dato spazio: facile l’associazione con quanto non è fatto dal Comune di Ginosa sul cui sito a malapena trovano spazio i proclami della maggioranza e dove mancano gli atti pubblici. Si continua a parlare di raccolta differenziata, anno dopo anno si diffondono brochure ma la verità è che a parte questo null’altro si fa per incrementare le percentuali di differenziata. Non si riesce a programmare un turismo che leghi terra e mare, nonostante le alte percentuali di turisti che frequentano nella stagione estiva Ginosa Marina. Si continuano a fare annunci sull’Istituzione del Museo Civico mentre lo stabile che ospita il fantasma di questo istituto e la Biblioteca risente di gravi problemi strutturali». Vuole fare un saluto ai nostri lettori prima della pausa estiva..? «L’augurio è per tutti di una serena estate per i cittadini e per chi sceglierà di soggiornare nella nostra Ginosa. Il PD continuerà il suo impegno per il territorio, mantenendo alte le antenne sulle questioni reali e quelle che riempiono le pagine dei giornali a livello provinciale, regionale e locale». 14 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Crisi agricola: Politi, «pronti a mettere da parte sigle e bandiere per un’iniziativa unitaria» Il presidente della Cia lancia un appello a tutte le rappresentanze del settore per rafforzare la voce dell’agricoltura e superare questo difficile momento. «A settembre siamo pronti a scendere in piazza in modo unitario, mettendo da parte sigle e bandiere, per fare sì che il mondo agricolo nel suo complesso faccia sentire la sua voce di protesta in maniera forte ed univoca». È questa la proposta che il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Giuseppe Politi ha lanciato alle altre organizzazioni professionali agricole del nostro Paese. Occasione è stato il sit-in svoltosi oggi a Roma, in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati. «Andare avanti isolati e frammentati non giova a nessuno. Per questo motivo mi appello a tutta la rappresentanza agricola italiana affinché -a fferma Politi- davanti alla drammatica crisi che sta vivendo l’agricoltura italiana. Si sviluppi un impegno unitario. Solo così si possono superare in maniera adeguata i complessi problemi e le grandi sfide che il settore primario è costretto ad affrontare. Occorre, quindi, adoperarsi per aggregare il più possibile una rappresentanza sempre più divisa e, dunque, sempre più debole. Un’unità che, però, non significa rinuncia delle rispettive identità e autonomie». «E fin da adesso ribadisco che la nostra Confederazione è disposta a rinunciare alle manifestazioni che ha programmato a partire dalla ripresa dopo la pausa, purché ci sia un discorso serio e responsabile da parte delle altre organizzazioni per portare avanti iniziative unitarie che diano il senso vero di una protesta che coinvolga l’intero settore primario, gli agricoltori che, d’altronde, si sono più volte dichiarati favorevoli ad azioni comuni». Carmelo Candia Auguri dottoressa Enia Sangiorgio Lo scorso 15 luglio 2010 Enia Sangiorgio ha connseguito presso l’Uuniversità di Bari la laurea in dottoressa in giurisprudenza. discutendo la tesi sul Diritto del Lavoro “Appalto e sicurezza sul lavoro; profili giuridici.” Relatore Chiarissimo Professore Vito Sandro Leccese. Alla neo dottoressa e ai genitori Pierino e Lina Sangiorgio, alla sorella Anna insieme al marito Antonio Pizzulli e alla piccola Marialuce vanno gli auguri di tutta a Redazione. Noi e il Fisco La manovra estiva Proseguiamo, in questo numero, l’elenco delle principali novità contenute nella manovra finanziaria approvata dal Governo con il decreto legge 78/2010 in fase di conversione: Cambiano le regole per le compravendite Viene istituita l’anagrafe immobiliare integrata, a cui potranno accedere i soggetti abilitati nonché, a titolo gratuito, i Comuni. Nelle compravendite immobiliari viene introdotto l’obbligo per il notaio rogante di allineare i dati dei registri immobiliari a quelli catastali e per il venditore quello di garantire la conformità tra lo stato di fatto dell’immobile e la planimetria catastale. La dichiarazione del venditore potrà essere sostituita da una attestazione di conformità rilasciata da tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale. Semplificato l’avvio di una attività Viene introdotta la “SCIA” ovvero “segnalazione certificata di inizio attività” che andrà a sostituire ogni autorizzazione o concessione per l’avvio dell’attività, con esclusione dei casi in cui vi siano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali o atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale o alla pubblica sicurezza. L’attività oggetto della segnalazione potrà essere iniziata dalla data di presentazione della segnalazione stessa all’amministrazione competente. L’amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti per il legale esercizio dell’attività dichiarata, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della SCIA, potrà adottare motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi causati. Dott. Mario D’Alconzo attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 17 MARINA DI GINOSA: DUE PROGETTI PER RIQUALIFICARE TORRE MATTONI E LAGO SALINELLA Il Comune di Ginosa continua ad attivarsi per intercettare fondi, che, sommati alle risorse di Bilancio, possano contribuire alla riqualificazione del territorio. “Recupero e fruizione di Torre Mattoni” e “Realizzazione di una rete di sentieri escursionistici in località Torre Mattoni - Lago Salinella”: sono questi i due nuovi progetti che l’Amministrazione Montanaro ha candidato ai finanziamenti pubblici del POR 2007 - 2013, per un importo complessivo di 650mila euro. L’intervento riguarderebbe un’area di Marina di Ginosa di particolare interesse, vista la compresenza di elementi di notevole pregio storico – culturale e naturalistico: Torre Mattoni, presidio fortificato del XVI secolo per la difesa anticorsara delle coste del Regno di Napoli e Lago di Salinella, formatosi per l’occlusione dell’antica foce del fiume Bradano, il cui corso terminale fu deviato nel 1243. Torre Mattoni, di proprietà Demaniale, necessita di sostanziosi e complessi interventi di consolidamento e di restauro il cui costo, sia pure per stralci, andrebbe molto oltre le somme ammesse a finanziamento previste dalla misura del POR. L’Amministrazione Montanaro si è, comunque, prefissata l’obiettivo di avviare un programma di recupero della Torre, teso a garantirne la massima fruibilità, anche come centro di attività socio – culturali, connesse alla tutela e valorizzazione tanto del patrimonio storico - architettonico quanto di quello naturalistico e paesaggistico. Per quanto riguarda il “Recupero e la fruizione di Torre Mattoni”, è stato previsto un insieme di interventi iniziali che, pur non consolidando strutturalmente l’edificio, ne garantiranno la sua messa in sicurezza con puntellamenti localizzati nei settori più soggetti a dissesti e a degrado, consentendone, di fatto, una fruizione monumentale esterna. “Inoltre – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Di Canio – saranno avviati diversi scavi archeologici, nella zona, per favorire la conoscenza delle caratteristiche, sia strutturali che d’uso, del locale adiacente alla torre, sul lato nord - est e l’esplorazione, nonché il riordino del materiale di crollo della scala originaria di ingresso in mura- tura. La Torre, così recuperata, fungerà da supporto di eccellenza alle attività di promozione turistica dell’intera area”. Si provvederà anche alla realizzazione di un parcheggio, alla sistemazione di due aree di sosta con collocazione di arredi in legno, bacheche con pannelli, contenenti notizie informative sugli Enti esecutori e finanziatori dell’intervento, sulla Torre e il suo contesto ambientale, con planimetrie dell’area e indicazione dei sentieri. E’ prevista anche la pubblicazione di una monografia scientifica sul monumento e sulle risorse ambientali e paesaggistiche dell’intera zona interessata dagli interven- ti. Il secondo progetto permetterà l’attrezzamento di una rete di sentieri, che partirà dal vecchio casello ferroviario, presente sulla via della Marinella, fino al Lago Salinella. I sentieri utilizzati saranno quelli già presenti nell’area ed, in parte, interessati già dai lavori finanziati nell’ambito del POR Puglia 2000 - 2006, attualmente in esecuzione. “Tutto il sentiero – aggiunge il sindaco Montanaro - sia fuori dal bosco che al suo interno, sarà idoneamente recintato con staccionata in legno; e, per garantirne un utilizzo sano e salutare all’utenza cittadina e turistica, saranno previste aree per la sosta attrezzate con panchine, tavoli e portabiciclette. Sulla duna antistante il Lago Salinella, ci sarà la messa in opera di una torretta di avvistamento, alta circa 8 metri, che fungerà da punto di avvistamento di eventuali incendi boschivi. Non mancheranno postazioni attrezzate per il bird-watching complete di schermature in legno, per l’avvistamento dell’avifauna. Importante anche il materiale promozionale e divulgativo, per diffondere la conoscenza del sito e del suo contesto ambientale. Entrambi i progetti sono stati redatti dall’Ufficio Tecnico Comunale, con la preziosa collaborazione della dott.ssa forestale Wanda Galante, della prof.ssa Annalisa Marchionna e del prof. arch. Roberto Perrone. Uff. Stampa Comune di Ginosa 18 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 “Dal mare alle gravine”- Estate 2010 Conferenza stampa di presentazione del programma di Rosamaria Busto Ginosa, 19 luglio. Presso l’ufficio del Sindaco, Avv. Luigi Montanaro si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Programma Estate 2010. Il Cons. con delega alla cultura, Antonio Bradascio, ha illustrato per sommi capi il contenuto della broshure contenente tutte le iniziative culturali di rilievo di questa stagione già iniziata con la serata-spot, trasmessa da STUDIO 100 Sat il 14 luglio scorso. Tante le iniziative previste da concerti di cover band, a sagre di ogni genere, a rassegne culturali, mostre, commedie in vernacolo. Ritroviamo il Music Live Show, il Palio degli anelli, la Festa de “La terre de U’ Munachicchie”, la finale reginale di Miss Wella, i fuochi pirotecnici. Assente l’edizione estiva della Passio Christi, per motivi legati ai mancati fondi non pervenuti dalla Provincia, ha concluso Bradascio, che ha poi ringraziato il Sindaco e l’Amministrazione tutta per il sacrificio economico fatto (80/90 mila euro) destinato alle varie iniziative. Il Sindaco ha sottolineato il fermento che le stesse Associazioni hanno portato presen- COSA PASSA IN TV? Nasce “Man-Ga’’, l’oasi tv per i fan di animazione giapponese Gli amanti dell’animazione giapponese avranno finalmente pane per i loro denti. Lo scorso 1 luglio è approdato sul canale 149 di “Sky’’, “Man-Ga’’, la nuova tv interamente dedicata, come suggerisce il nome, alla programmazione di cartoni animati made in Japan. Il termine manga appunto, indica in Giappone i fumetti in generale, mentre nel resto del mondo viene usato per contraddistinguere le storie a fumetti nipponiche. Pochissima pubblicità e serie nuove e di culto in rotazione 24 ore su 24: sono questi i punti di forza della neo nata emittente che saprà soddisfare milioni di telespettatori di tutte le età. Il ricco palinsesto offre ben 20 “Anime’’(traslitterazione giapponese della parola inglese “animation’’, ovvero animazione) di tutti i generi. “Man-Ga’’ infatti dà l’opportunità di rivedere i titoli targati 60 e 70 tando programmi molto ricchi, che guardano alla nostra cultura, identità e territorio, legate anche alla Bandiera Blu. Infine ha ringraziato il Cons. Bradascio per il lavoro svolto, le forze dell’ordine, il SER, la CRI, l’AVIS e i media parteners RG Studio e Studio 100, per la collaborazione. Anche l’Ass. Vizzielli ha rilevato la corposità del cartellone ed il fatto che ogni anno si possa sempre migliorare nella qualità. Il che hanno fatto storia: “Astroboy’’, “L’uomo tigre’’ e “Rocky Joe’’ sono solo alcuni dei capolavori trasmessi che hanno accompagnato per buona parte dell’infanzia i padri di oggi. Grazie alla loro nuova messa in onda, queste antiche perle potranno ritornare a brillare e ad affascinare le nuove generazioni con una qualità audio e video rinnovate e al passo coi tempi. A queste saghe piuttosto “attempate’’, vanno ad aggiungersi prodotti più recenti e mai visti sul piccolo schermo come ad esempio “Devil may cry’’, “Il conte di Montecristo’’, “La rivoluzione di Utena’’ e “Gantz’’. Altro fiore all’occhiello del canale è l’assenza di censure. Per anni e anni migliaia di “anime-dipendenti’’ hanno portato avanti un’aspra battaglia contro le reti televisive nazionali che trasmettevano cartoni apportando diversi tagli. Con l’eliminazione di scene e frasi definite “violente’’ o reputate “sconvenienti’’ per un pubblico di minorenni, spesso le serie perdevano di significato. In questo modo l’ascoltatore, raggirato, perdeva il cosiddetto “filo’’ della storia. Se le censure hanno generato una miriade Delegato Sindaco della Frazione marinese, Leonardo Galante, ha ringraziato l’Amministrazione per l’attenzione posta nel cartellone su Marina di Ginosa. Il Presidente dell’ARCI “Il Ponte”, Stefano Giove, ha invece evidenziato come la Festa de U’ Munachicchie sia solo una delle tante attivtà espresse nell’arco dell’anno dalla sua Associazione e che auspica una maggiore sinergia tra le diverse Associazioni non solo per i programmi ma anche per ammortizzare le spese notevoli che si è costretti ad affrontare, nonstante i contributi comunali e degli sponsor. Il Sig. Nicola Facilla, Presidente dell’Ass. “La Jarvine” ha invece ricordato che per motivi logistici, la serata di premiazione del Concorso di poesie in Vernacolo si terrà nello spazio antistante il Castello, per continuare l’impegno iniziato nel 1983 di far conoscere alle giovani generazioni la nostra cultura ed il nostro idioma locale. Il Sindaco infine ha ricordato che tutti gli incassi delle varie manifestazioni saranno devolute in beneficienza. di polemiche e malcontenti su larga scala, gli scarsi adattamenti hanno fatto precipitare la situazione in un baratro. Dialoghi letteralmente scombussolati e per niente fedeli agli originali e nomi cambiati, hanno contribuito a imbruttire un titolo e a far perdere ascolti. Purtroppo però i “signori della tv’’ tuttora sembrano ignorare completamente le esigenze dei loro clienti. In periodi di “bavagli generali’’ come quello che stiamo vivendo, “Man-Ga’’ rappresenta un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’animazione del sol levante. «Gli anime e i manga hanno contribuito a forgiare l’ immaginario audiovisivo di moltissimi bambini e ragazzi italiani ed europei, complici anche bizzarre dinamiche di programmazione televisiva» ha spiegato lo scrittore Marco Pellitteri. «Giunta in Europa dalla seconda metà degli anni Settanta – ha poi aggiunto- una prima grande ondata di serie animate giapponesi ha gettato le basi di una nuova sensibilità estetica». Chiunque volesse immergersi nel mondo degli Anime, non deve far altro che sintonizzarsi su “Man-Ga’’, canale 149 di “Sky’’. Miki Marchionna attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 19 Dedicato a papà Gennaro Conte Osservo dalla finestra lo spuntare di un nuovo giorno. Penso che sarebbe bello poter viaggiare indietro, come un ritorno affinché si possa cancellare in un breve istante quel senso di impotenza che ti prende quando osservi una persona per me importante, che ha donato sempre gioie e sorrisi alla vita ma che in questi ultimi mesi credeva che niente avesse più un senso, e sussurrava: “E’ finita…”. Non potevo credere a tutto questo e gridavo al mondo intero che non era giusto! Avrei voluto dire a lui, alla persona che stimavo e assomigliavo: “Mi devi ascoltare, perché sono sempre tuo figlio. Non lasciarti andare, non arrenderti, lotta sempre con tutto te stesso! Non ascoltare i rumori della tua stanchezza e cancella dal tuo viso i segni della tua debolezza. Noi siamo sempre con te, in ogni momento, anche quando credi che lo sconforto si trasforma in tormento. Noi ci saremo sempre e ti daremo la forza per andare avanti e lo faremo con tutto l’amore che abbiamo, senza rimpianti. Perché sei un papà straordinario che noi tutti amiamo. Nella vita ciò che ti ha contraddistinto è stata la lealtà, ma soprattutto quel grande pregio chiamata “generosità”. Ora, quando guarderò il cielo so che ci sarà una stella che brilla più delle altre. Quella stella mi ricorderà sempre un grande amore, quell’amore che tu hai avuto nei miei confronti. Ti voglio bene, papà! Don Franco, ti siamo vicino! bravura ed l’intelligenza siano impotenti di fronte alla Signora Morte. Chi è passato da questa esperienza, può ben dirlo! Il suo incontro è un fermo, segna un prima e un dopo. Poi mille domande accavallano la mente: infiniti ricordi, dolci sorrisi, momenti di allegria. E nel pensare al domani, prometti di dare un senso più autentico al resto della tua stessa esistenza. E nel silenzio della preghiera cerchi nel profondo della memoria, le parole ed i gesti, che a te hanno fatto amare la vita, gli insegnamenti che tuo padre con tua madre ti ha trasmesso nella convinzione che saresti stato uomo, e un bravo sacerdote. Non c’è altra conoscenza o esperienza che più di questa ti avvicina alla vita, al senso dell’eternità, al mistero della morte, alla grandezza di Dio. Solo la Fede ci convince che l’esistenza umana ha un senso che a noi non è dato sapere. Ma questo già lo sai. L’intera Redazione ed i collaboratori de La Goccia ti sono vicino. Palma Martino Nel pomeriggio rovente e asfissiante del 20 luglio, l’invincibile Signora è entrata nella tua casa. A dire il vero si era fatta annunciare già da qualche mese, quando il verdetto medico ti tolse ogni illusione. La speranza, tuttavia, oscura l’evidente verità nella vana convinzione che c’è ancora tempo. Quanto è difficile convincersi quando eventi del genere ti toccano da vicino! E tu, da carissimo figlio, in un impassibile silenzio, avresti voluto fuggire, fermare il tempo. No, non si può! I giorni passano. La paura fa posto allo sgomento. Molto spesso, senza farti accorgere, quasi come un ladro, hai ancora cercato nel corpo di quell’uomo forte e fiero, qual era tuo padre, un segno di miglioramento convinto che gli altri possano anche sbagliare, e che un uomo, come papà Gennaro, avrebbe vinto anche questa volta. Ma i suoi occhi e il suo sguardo ti hanno rivelato la verità che tu stentavi a riconoscere. Come non mai, ti sei reso conto di quanto l’uomo sia fragile e quanto la Don Franco 20 La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 “UNA STORIA” di Ilaria Pignalosa 4ª puntata Insieme ad esso sembrava scemare anche qualcosa di più importante e forse, a differenza del mese, non destinato a tornare: il sentimento. Entrambi avevano metabolizzato il dolore e la sofferenza causati dalla distanza, ma proprio quest’ultima li aveva inconsciamente portati a considerare la loro storia un’abitudine che, non potendo essere espressa con la fisicità di un bacio o la dolcezza di una carezza, sembrava disarmata ed impotente davanti ai continui attacchi della noia. Non che non provassero ancora amore l’uno per l’altro, ma quella tenerezza esplosa inizialmente era probabilmente stata coltivata male e stava appassendo inesorabilmente, senza che nessuno se ne rendesse conto. Giulio aveva lasciato la scuola in seguito all’ennesimo litigio con i suoi genitori. Aveva abbandonato la sua passione ed il suo amore per lo studio e la cultura pur di fare un dispetto ai suoi. Sapeva benissimo che stava soltanto procurando del male a se stesso ma la cocciutaggine e l’incoscienza furono la causa del suo sbaglio più grande. Luisa nel frattempo trovava sempre meno tempo per restare collegata ad internet con lui. Nuove amiche, nuovi interessi, la bella stagione che bussava timidamente per entrare nelle vite di tutti: il computer le sembrava qualcosa di accessorio, non più l’unico mezzo per restare aggrappata a ciò che la lontananza non le permetteva di avere. Inoltre era sempre stata quella più portata alla malinconia quando entrambi si soffermavano sulla strada, ai loro occhi infinita, che li divideva e sedersi davanti al pc le ricordava quello stato di instabilità in cui la sua storia versava. Si sentivano ancora tutti i giorni, tuttavia mai per più di due o tre ore consecutive e persino il romanticismo era avvizzito. Pur considerandosi ancora come una coppia, il loro vero rapporto non era molto diverso da quello che avrebbero potuto avere due buoni amici. Il 10 giugno lui le chiese di parlare. Avrebbero dovuto incontrarsi come stabilito un mese prima? attualità Entrambi sembrarono poco entusiasti per quanto nessuno di loro lo avrebbe ammesso. Giulio aveva paura di deluderla, Luisa dal canto suo semplicemente era troppo presa dai suoi mille impegni. <<Rimandiamo al prossimo mese, o magari ad agosto. In estate sarà sicuramente meglio>> propose lui, con tanta foga che era palese stesse cercando di convincere più se stesso che Luisa. <<Ottima idea! E qui in Puglia, in agosto, il mare è stupendo!>>. Rimandare l’incontro fu praticamente indolore per tutti e due, forse perché erano troppo giovani, inesperti e speranzosi che le cose si risollevassero da sole. monitor e sentì in bocca l’amaro sapore della convinzione che non l’avrebbe rivista mai più. Fu così. Continuarono a sentirsi poco e niente fino a che i loro discorsi divennero sempre più sterili e freddi e si ridussero a convenzionali saluti ed auguri. Nessuno dei due soffrì per questo e, sotto sotto, forse fu meglio così. Almeno in questo si erano rivelati molto più maturi di altri ed avevano saputo riconoscere la fine, anche se troppo tardi. Per un altro paio di mesi Luisa continuò a riguardare la foto di Giulio, non sapendo che anche lui faceva lo stesso. Morì presto anche questa abitudine. Spento il computer, dopotutto, ogni cosa deve discostarsi e non interferire con la vita reale. Amore compreso. Sarebbe bello raccontare che la loro storia riuscì a riprendersi da sé, ma l’amore è il fiore più delicato che esista e se non si sa come prendersene cura in modo adeguato morirà inevitabilmente. Anche luglio tolse il disturbo. Pur continuando a sentirsi ogni giorno, ormai erano inconsciamente certi che la cosa era prossima alla fine. Luisa non disprezzava la compagnia di altri ragazzi, Giulio non era da meno e già corteggiava una sua compagna di comitiva. Entrambi si erano rivelati troppo deboli per qualcosa di così arduo come una relazione a distanza e avevano sopravvalutato il loro sentimento. Ne parlarono ad agosto o, più precisamente, lo intesero senza bisogno di parole. Si guardarono negli occhi attraverso la webcam, come avevano sempre fatto, ma l’uno non lesse negli occhi dell’altro quella scintilla che aveva scatenato tutto. C’erano però imbarazzo e delusione, forse anche un pizzico di rancore. <<Penso dovremmo…non so…>>. Luisa fece spallucce. <<Pausa di riflessione?>> propose lui, sputando quella parola e poi subito tappandosi la bocca, come avesse lasciato sfuggire qualcosa di orribile. <<E’ un po’ squallido, ma immagino di sì>> rispose lei. Sospirarono entrambi e in quel momento ebbero la certezza che era tutto finito. Così come anche agosto volgeva al termine, anche quella storia che tanto li aveva fatti sognare stava diventando parte di un sogno stesso. Lui la guardò un’ultima volta attraverso il <<Giulio?>>. Lui si voltò e incrociò lo sguardo della donna che aveva appena richiamato la sua attenzione sfiorandogli la spalla e, senza neanche rendersene conto, sorrise davanti a quel viso cosparso di efelidi che lo rendevano buffo e infantile al tempo stesso. Provò6 immediata simpatia per quella donna. <<Ci conosciamo?>>. Lei annuì con convinzione e sorrise, incredibilmente contenta. Gli porse la mano inguantata e bagnata lì dove era caduta la neve e inclinò il capo. <<Luisa>>. Bastò quel semplice nome affinché i ricordi riaffiorassero e Giulio restò per qualche istante a fissare quella mano, inebetito. Non riuscì a stringergliela. Semplicemente l’attirò a sé e abbracciò quel corpo che non aveva mai potuto stringere prima d’ora. Lui ora era sposato e non mancò di presentarle sua moglie, che era con lui in quel sabato pomeriggio di neve. Lei, come gli annunciò con tutta la felicità del mondo, si sarebbe sposata dopo qualche mese ma aspettava già la sua prima bambina. Passarono quel pomeriggio insieme a sorseggiare una cioccolata calda e a raccontare ciò che era successo in quegli anni in cui si erano persi di vista. Nessuno ebbe il coraggio di dirlo ma entrambi si resero conto mai come allora di quanto fossero belli e semplici gli amori adolescenziali e di come fosse altrettanto meraviglioso rincontrarsi dopo anni ed accorgersi che ognuno di noi da quel sentimento ha imparato più di quanto immagini. Fine Ilaria Pignalosa Classe 3C attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 21 Seconda Collettiva di pittura organizzata dall’Arci Aspettando il Munachicchio Aspettando il Munachicchio, è il caso di dirlo, i soci del Circolo Arci “Il Ponte” di Ginosa non stanno con le mani in mano. L’ attesa manifestazione agostana, della quale lo spiritello burlone del Meridione è protagonista, che si concluderà i giorni 11 e il 12 di agosto in piazza IV Novembre, fin dallo scorso mese di giugno ha preso il via. Le vetrine dei negozi ginosini sono già allestite, da Tina D’Amelio, con mini-Munachicchi che annunciano la festa, e nei quartieri non s’è ancora spenta l’eco dell’esibizione del coro polifonico de I cantori del Munachicchio e degli allegri strilli dei tantissimi bambini, che hanno partecipato ai giochi della Ludoteca allestita per loro dai soci del circolo che già un’altra delle manifestazioni previste nell’ambito della Festa, ha preso il via, lunedì 26 scorso. La 2° Collettiva di Pittura che quest’anno gli organizzatori della Tèrre de u’ Munachic- chio hanno allestito, in collaborazione con il Museo civico “Santa Parasceve” di Ginosa. L’intento di allargare sempre più la collaborazione con le risorse del territorio ha portato il presidente, Stefano Giove e il gruppo dirigente dell’Arci ginosino ad organizzare la 2° Collettiva (che lo scorso anno era sta allestita in piazza IV Novembre) unitamente a esperti d’Arte e rappresentanti delle Istituzioni. E, nelle persone del prof. Pietro D’Amelio e della esperta organizzatrice di eventi artistici a Marina di Ginosa, Annamaria Campa, con il dott. Giambattista Sassi, direttore del Museo ginosino, con il patrocinio comunale, si è concretizzato il progetto collaborativo che conta la realizzazione della Collettiva, al cui invito hanno risposto venti artisti locali e non, con circa un centinaio di opere in esposizione. Alla cerimonia di inaugurazione, tanti i presenti e tra gli ospiti che li hanno accolti, il direttore Sassi, il sindaco d Ginosa Luigi Montanaro, Pietro D’Amelio, Adele Carrera (in rappresentanza del circolo Arci) che coordinati dalla socia Dolores Lovecchio, hanno illustrato le finalità e gli obiettivi della rassegna. Tutti concordi nel grande valore unitario che la collaborazione tra associazioni e ente pubblico assume, oltre al raggiunto obiettivo culturale di restituire ai cittadini la memoria della propria storia, nel luogo (il museo civico) depositario istituzionale della memoria collettiva del territorio. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 di agosto nelle ore serali e già dall’afflusso del primo giorno, gli organizzatori prevedono una grande partecipazione. La Festa “Tèrre de u’ Munachicchie” è giunta alla quinta edizione e già dal preludio, le due giornate conclusive si prospettano dense di eventi e di curiosità. L’interessante brochure prodotta dai soci Arci di Ginosa (come ogni anno, in occasione della manifestazione), non pubblica al suo interno soltanto il programma della festa ma dedica numerose pagine a diversi temi di ricerca storica locale. Quest’anno l’attenzione è stata puntata sui mestieri scomparsi o evolutisi nel tempo e, per l’approfondimento, il contributo è venuto oltre che da pubblicazioni del locale periodico La Goccia, anche da artigiani e imprenditori, che alla conservazione e diffusione della memoria ci credono. L’11 e il 12 agosto, in piazza IV Novembre per la feste de u’ Munachcchie, mostra espositiva degli antichi veicoli agricoli, stand gastronomici, gara dei centrini fatti all’uncinetto, artigianato della tradizionale Bottega del Munacicchio, esibizioni di antiche pratiche artigiane, ludoteca di antichi giochi, torneo di calcio, esibizione del gruppo Terre di Musicanti, messa in scena della commedia in vernacolo: Il paradiso dei Cafoni, tratta da un racconto di Stefano Giove. Un appuntamento estivo da non perdere! Lina Luisi foto Piazzanews - Ginosa 22 La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 riceviamo e pubblichiamo Comunicati stampa Pietro Lospinuso Lospinuso (PDL): “Caro Decaro, sul patto di stabilità devi prendertela con Vendola.” Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Consiglierei al Collega Decaro, autorevole Capo-gruppo del PD ma cionondimeno ancora inesperto di questioni regionali, di non sposare acriticamente i tentativi maldestri dei suoi Assessori di inventare alibi ai propri errori e misfatti. Gli comunico infatti che lo sfondamento del Patto di Stabilità che ha di fatto già bloccato, con conseguenze deleterie sull’intero sistemaPuglia, la Cassa della Regione non è il frutto del sadismo del Ministro Tremonti, ma di politiche devastanti del GovernoVendola di cui l’Assessore Pelillo è giunto financo a vantarsi, quando dichiarò che tale sfondamento era il frutto di una scelta cosciente del Governo stesso, finalizzataudite, udite- al sostegno dell’economia pugliese, salvo poi dover tagliare- tre mesi prima della manovra di Tremonti- ben 283 milioni di euro da un Bilancio appena approvato sulle cui false lusinghe Vendola e compagni hanno ampiamente falsato il risultato elettorale. Certo è che il suddetto sfondamento, che altre Regioni hanno evitato, già è costato negli anni scorsi il mancato trasferimento a nostro favore di 700 milioni di euro del fondo sanitario. E che non era mai avvenuto, neanche negli anni del dissesto più profondo dei conti regionali, che la cassa della Regione venisse di fatto blindata già nel mese di aprile, nella Regione d’Italia che non a caso ha registrato negli ultimi due anni il calo più pesante dei livelli di occupazione, a dimostrazione che l’aver bucato i conti non ha portato alcun vantaggio all’economia pugliese. Rispetto a questo disastro provocato totalmente da loro, il tentativo di Vendola e compagni di nascondersi dietro una Finanziaria ampiamente sopravvenuta altri non è che l’ennesima truffa mediatica di una sistematica campagna di mistificazioni. Il Collega Decaro non copra con la sua indubbia buonafede, rischiando di screditare ulteriormente il Partito che rappresenta, questo volgare imbroglio.” *** Lospinuso (PDL): “Quando Pelillo rivendicava di avere sforato il “patto di stabilità” “per “aiutare l’economia”. Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Gazzetta del Mezzogiorno, venerdì 19 febbraio, pag.10: Titolo “L’assessore Pelillo: lo abbiamo fatto per aiutare l’economia.” Testo virgolettato dell’intervista, all’ombra di una ridente fotografia : “Abbiamo sforato il Patto di stabilità con assoluta consapevolezza. In un momento di crisi economia particolare non avevamo alcuna intenzione di lasciare qualcosa di intentato. E comunque abbiamo impugnato il decreto ministeriale al Tar del Lazio.” Ciò sarebbe stato fatto “in favore di disoccupati, imprese e dell’economia di questa Regione.” Adesso perfino Pelillo sa cosa significa sforare il patto di stabilità. Significa dover licenziare i precari, non poter pagare le imprese creditrici, colpire pesantemente l’economia di questa Regione. Per non parlare della chiusura di 19 Ospedali, del taglio di 2200 posti letto, dell’inasprimento di tickets e forse anche di tasse, resi necessari proprio dal piano di rientro per lo sforamento del 2006 e dalle successive inadempienze dei suoi responsabili. Gli unici a salvarsi sono stati Vendola e compagni, che –sperperando abusivamente nel 2009- hanno vinto le elezioni. Tanto, poi, “chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato.” Non voglio nemmeno pensare a quale sarebbe la sorte dell’Italia se con simili metodi la si dovesse governare. La Grecia diverrebbe ai nostri occhi un mirabile esempio di buona amministrazione. A proposito, il Tar del Lazio ha inevitabilmente bocciato il ricorso temerario di Pelillo. Qualcuno dovrebbe decidersi a bocciare anche lui.” *** Lospinuso, Chiarelli e Sala (PDL) : “emendamenti al ddl di Bilancio per Tamburi, Igiene e Prevenzione, ARPA, Agricoltura e Pesca, per 17 milioni di euro. ” I Consiglieri Regionali PDL Pietro Lospinuso, Gianfranco Chiarelli ed Arnaldo Sala hanno diffuso la seguente nota: “Abbiamo proposto, con l’intero Centrodestra, due importanti emendamenti a favore della Comunità joonica al ddl di assestamento del Bilancio, rinvenendone la copertura nell’invarianza del saldo della manovra. Il primo stanzia 5 milioni di euro per il risanamento del quartiere Tamburi, parzialmente recuperando le risorse che a tal fine erano state destinate dai Governi Berlusconi e Fitto e che le Amministrazioni di sinistra hanno irresponsabilmente distratto senza sostituirle. Il secondo destina un contributo straordinario di 2 milioni di euro alla ASL di Taranto per il potenziamento del Dipartimento di Igiene e Prevenzione. La comune “ratio” di entrambi gli emendamenti è un significativo e concreto sostegno alle politiche di salvaguardia della salute, cui è anche destinato l’emendamento che stanzia 2 milioni di euro per implementare l’attività dell’ARPA. Interessano fortemente anche il territorio tarantino le proposte di incrementare di 5 milioni di euro il capitolo sugli interventi a favore delle imprese agricole e l’istituzione di un fondo di 3 milioni di euro per il sostegno al reddito delle aziende pugliesi in crisi nel settore della pesca: due puntelli per attività economiche in forte sofferenza e di fondamentale rilievo per il nostro territorio. Contiamo naturalmente su un’approvazione unanime da parte del Consiglio, all’uopo rivolgendo un appello particolare agli altri Consiglieri jonici.” Per la Segreteria Tommaso Francavilla 24 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 A Ginosa grande serata con i giovani talenti in piazza organizzata dalla LU.MA.GI.GI con la partecipazione straordinaria dell’orchestra “The Blues Brass Band”. Nicola Cardinale 13 anni, stravince al concorso canoro Artisti in Piazza a suon di Record! 19 i partecipanti a questa edizione. Ha stravinto nettamente il piccolo Nicola che con il brano Adagio di Lara Fabien, conquista a suon di record la giuria e tutta la piazza di Ginosa. Sul podio sale la solita Lisa D’Amelio e la sorprendente Francesca Leccese. Per tutti il premio al concorso canoro Crisalide 2011 e Sotto le Stelle a Martina Franca. Mentre Lisa D’Amelio conquista il premio più importante. La partecipazione a Sanremolab 2010. Stravince alla grande questa edizione di Artisti in Piazza 2010, il piccolo campione Nicola Cardinale 13 anni di Ginosa, alla sua prima apparizione sul palcoscenico dei giovani talenti in piazza. E’ stato un successo la vittoria del piccolo “fenomeno” Nicola. Una voce eccezionale, una grinta da campione, ha stravinto nettamente questa edizione di Artisti in Piazza conquistando anche il numeroso pubblico presente nella centralissima piazza di Ginosa. Il concorso canoro è stato organizzato magistralmente dall’Associazione Culturale LU.MA. GI.GI. Questa edizione è stata la più seguita di tutte le altre manifestazioni. Sul palco si sono avvicendati ben 19 cantanti. Per la prima volta quest’anno ad accompagnare i giovani talenti c’è stata la partecipazione straordinari dell’orchestra della “The Blues Brass Band” . La giuria composta dai nove musicisti della band, più i responsabili di Crisalide, il sig. Giuseppe Di Gioia, ed il sig. Nassi di Sotto le Stelle, insieme a Maurizio Ranaldo Dj e speakers di RG Studio (emittente radiofonica ginosina), insieme al delegato alla cultura Antonio Bradascio, hanno votato per chi doveva aggiudicarsi questa edizione di Artisti in Piazza 2010. Una grande serata che ha visto il numero- so pubblico presente applaudire a scena aperta sia gli artisti che la Band, che si è esibita in un fantastico concerto. Ha vinto nettamente senza precedenti, il piccolo Nico Cardinale con il brano Adagio di Lara Fabien. Purtroppo per la piccola età Nicola ha dovuto lasciare il premio più importante, la partecipazione a Sanremolab 2010 a Lisa D’Amelio 21 anni di Ginosa, classificatasi al 2° Posto con il brano Nature boy di Nat King Cole. Il regolamento di Sanremolab prevede che per partecipare alla selezione del concorso della canzone italiana bisogna avere minimo 17 anni. Quindi il piccolo campione Nicola ha lasciato il trono a Lisa D’Amelio, vincitrice della scorsa edizione. Al 3° Posto la sorprendente Francesca Leccese 25 anni di Ginosa con il brano Nessuno di Mina nella versione di Fiorello. Per tutti la partecipazione alle vetrine più importanti del concorso canoro di Crisalide a Castellaneta e Sotto le Stelle a Martina Franca. Una manifestazione riuscitissima grazie ai LU.MA.GI.GI. che anche in questa edizione si sono superati. (Gianluca Catucci) [email protected] foto: Graziano Moro attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Il presidente Mario Pastore soddisfatto di questo grande successo. SAGRA DELL’ARROSTO DA RECORD GRAZIE AI LU.MA.GI.GI. Serata indimenticabile con il cast al completo del Mudù ed il grande Re della risata pugliese Uccio De Santis. Piazza gremita in ogni ordine di posto con record di presenze in questa edizione. Premio speciale a Suor Francesca con il riconoscimento del Cuore D’Oro LU.MA.GI. GI. segnato nelle mani di Suor Francesca, un riconoscimento per chi opera seriamente nel sociale nella vita di tutti i giorni. Un grazie di cuore a Suor Francesca, che è riuscita a trasmettere all’Associazione Culturale LU.MA.GI.GI. la grande voglia di avvicinarsi alle situazioni di disagio nel nostro paese. Un rico- Sono sempre loro, I LU.MA.GI.GI. i protagonisti di questa estate ginosina. Sagra dell’Arrosto da record in questa edizione. Mai vista tanta gente riempire la piazza ginosina per una serata sensazionale. Record di presenze per la Sagra dell’Arrosto 2010 con stand gastronomici grazie ai macellai di Ginosa, che sono riusciti a far degustare l’ottima carne ginosina ai numerosi turisti arrivati nella nostra cittadina. A far da contorno a questa sagra l’ospite d’eccezione, il noto comico pugliese Uccio De Santis con tutto il cast al completo del Mudù. Il Re della risata con oltre due ore di spettacolo unico e divertente allo stesso tempo, è riuscito a deliziare e far divertire il numeroso pubblico presente con barzellette e scenette eccezionali. Prima dell’inizio dello spettacolo, gli organizzatori hanno voluto da quest’anno dare un Premio importante ad un personaggio che nel corso dell’anno si è distinto nel campo della solidarietà. Il premio speciale è stato riconosciuto ad una persona molto speciale. La 1° Edizione del Cuore D’Oro LU.MA.GI.GI. è stato con- noscimento che ha lasciato tutti d’accordo, organizzazione e soprattutto il numeroso pubblico che ha applaudito a lungo questo grande riconoscimento. Il Cuore D’Oro è stato consegnato a Suor Francesca dal Presidente Mario Pastore e da Pino Valenzano una persona che con la sua bontà sta riscuotendo nel campo del sociale un notevole successo. La scultura è stata realizzata a mano dalla Marmeria di Pino Giacumbo e donato all’Associazione LU.MA.GI.GI. Grande soddisfazione per il presidente Mario Pastore insieme a tutti i suoi collaboratori, da Pino Valenzano, Gianluca Catucci, Gino Giannuzzi, Carmelo Candia, Emilio Saturno, Nunzio Pepe, Carmelo Pizzulli, Gino Pizzulli, Tonino Pizzulli e Cosimo Menzella che hanno lavorato tutti insieme per raggiungere questo nuovo record di presenze per la nostra città. (Gianluca Catucci) [email protected] foto Erasmo mazzone 25 26 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Il Paradiso dei cafoni Racconto di Stefano Giove In “Villa” a Ginosa, è mezzanotte inoltrata di un’afosa notte estiva. Si stanno spegnendo i fari del palco, montato per la Festa Terre de U’ Munachicchie. Il silenzio comincia ad impossessarsi di quello spazio che, fino a poco tempo prima, era stato invaso da un festante vociare di gente. «Il mese di agosto, in Puglia, con la temperatura che non scende sotto i trenta gradi, neanche a notte fonda, e se (in aggiunta) hai in testa un faro che ti centra in pieno… non è la migliore condizione per riposare!» Questo è quanto passa per la testa del Cavaliere Errante, prim’attore (il pezzo da novanta!) dei tanti burattini lasciati lì, sul palco, in attesa di essere riutilizzato per lo spettacolo dell’indomani. La nostra storia comincia qui, in piazza IV Novembre, a Ginosa, sul palco allestito per celebrare il Monachicchio. Sono i soci buontemponi del circolo Arci che si sono inventati questa festa. Bisogna dire, con un certo successo! Nella festa, come da tradizione, lo spettacolo dei burattini è d’obbligo e le storie che i soci-burattinai mettono in scena sono quelle della tradizione popolare, insieme ad altre, inventate da loro stessi. A mezzanotte, la festa è andata a dormire, i burattinai hanno lasciato, senza riporli, baracca e burattini, tanto, per l’indomani, il programma prevede che sarà proprio il loro spettacolo ad aprire la festa. La storia da rappresentare è quella del “Cavaliere Errante e il fantasma Formaggino”. Nella prima serata il palcoscenico è stato tutto per quella di “Cummà Fermichele cerca marito”. La piazza vuota, il silenzio della notte e la stanchezza sembrano invitare tutti a chiudere gli occhi e cercare di riposare un poco; il caldo torrido di questi giorni non lascia scampo e si spera che, almeno la notte si possa trovare refrigerio e riposo. Quando tutto sembra tacere, però, sul palco si avverte uno strano tramestio. E’ molto simile ad un frusciare di stoffe che, col passare dei minuti, diventa più insistente. E si sente anche ansimare, come di chi stia compiendo uno grande sforzo per sollevare un enorme carico. Dalla valigia rosso amaranto, abbandonata di fianco al teatrino dei burattini, spunta prima una spada, poi un elmo, infine il faccione del Cavaliere Erante. Incredibile, non sembra vero! Il burattino del Cavaliere sembra vivere di vita propria e, con fatica si tira fuori dalla valigia, cerca di raddrizzarsi e dopo essersi sgranchite le gambe anchilosate dalla postura forzata, comincia a gridare: – «È giunta la nostra ora! Ragazzi, uscite fuori che ci divertiamo! Questa sera per noi c’è la piazza tutta da vivere.» Piano piano, guardandosi intorno, prima con diffidenza, poi con una certa sicurezza, dalla valigia vengono fuori tutti i personaggi che animano gli spettacoli del teatro dei burattini. Come una gran dama, davanti a tutti spunta Cumma Fermichele, la seguono il Cane, il Gatto, l’Asino, il Leone … Chiude la fila lo “sparviero” ovvero Cumba’ Sorgie. Saltano fuori, poi, a rompicollo, il Gallo, la Volpe e il Lupo famelico. In un battibaleno il palco è invaso da tutti quei burattini che, incredibilmente, giunti al centro della scena, cominciano a cambiar sembianze trasformandosi in attori in carne ed ossa. Pare che una nuova compagnia abbia conquistato il grande palco della Festa Il ruolo di capocomico è subito chiaro ch’è esclusiva del Cavaliere Errante, infatti è proprio lui che parla per primo mettendo in riga tutti gli altri. «Cari colleghi, questa sera ci si presenta una grande occasione… direi una occasione storica! Dovete sapere che, siccome tra di noi vi sono due personaggi dediti alla magia e alle arti magiche (mi riferisco ai nostri amici e compagni di ventura: la fata Turchina e il Monachicchio), siamo stati scelti dal Gran Consiglio dei Maghi e degli Stregoni per ricevere un premio speciale. Un premio che viene assegnato a chi, nel corso della propria esistenza, permette di far conoscere in maniera adeguata la storia, quella piccola ma importante, dei luoghi amati… noi lo stiamo facendo attraverso i nostri spettacoli. Sicché siamo i designati del premio, che consiste in Una Notte di Vita!... Non mi guardate con gli occhi strabuzzati! - aggiunge il Cavaliere alla compagnia che lo gurada incredula - Avete ben compreso: per una notte saremo attori in carne ed ossa e potremo recitare come si fa in un teatro vero. E lo faremo ‘stanotte. In quanto al pubblico… beh, quello sarà invisibile, perché sarà composto da maghi, maghelle, fate, stregoni e da quanti altri fanno parte della categoria. Reciteremo per loro, che saranno qui fra qualche minuto. Su, non state lì come allocchi, pensiamo piuttosto a quale storia mettere in scena, il nostro repertorio è vasto, si tratta di scegliere (e alla svelta) la storia o il racconto che più ci va, e…» Il Cavaliere viene interrotto da Cumma Fermichele che, nel frattempo si è trasformata in una bella ragazza bionda: «Caro il mio Cavaliere Errante, non possiamo rappresentare una storia di burattini, siamo, almeno per questa notte, persone in carne ed ossa e storie, come fanno gli attori in carne ed ossa, dovremmo recitare!» Non ammette discussione il suo tono, proprio come una vera prima donna! «Non vi altevate e non pevdiamoci in chiacchieve!» Invita cerimonioso il burattinoGatto, con la sua affascinante erre moscia, che intanto s’è trasformato in una elegante Signora. Anche il Lupo famelico, dice la sua: «Sono d’accordo col Gatto… abbiamo a disposizione poche ore per mettere in scena una grande rappresentazione, non perdiamoci in chiacchiere! Io proporrei una commedia del grande maestro, signor Pirandello…» <BHUUUMMMMM!!!!> Rispondono in coro tutti gli altri attori-burattini schierati sul palco. Il capocomico, vedendosi sfuggire di mano la situazione, interviene per mettere ordine e dice la sua. «Sentite ragazzi, non ci montiamo la testa con idee di grandeur (scusate l’espressione francese), noi siamo una compagnia popolare e sappiamo recitare storie popolari, quindi, ergo, dobbiamo rappresentare una storia di popolo, di questo popolo. E chi è più popolo di quello che lavora nei campi? Parlo dei lavoratori della campagne. Possiamo parlare di loro e lo possiamo fare rappresentando un bel racconto.» «Potrei essere anche d’accordo…» lo interrompe la Volpe, che s’è trasformata in una paludata signora di mezza età. «Però, caro, il mio Cavaliere – aggiunge sussiegosa - devi tenere conto che a noi tutti spetta un ruolo in questa rappresentazione. Quindi la pièce che dovremmo rappresentare deve permettere a tutti di avere la possibilità di esibirsi…» «Sei una volpe anche stanotte, mia cara signora». La rimbecca, lesto il cavaliere, e continua: «Una idea ce l’ho. Ed è una di quelle che consentirà a tutti di essere protagonisti.» «Fuori il rospo!» Ribadisce con il suo modo burbero l’oste imbroglione che fino a quel momento non ha aperto bocca. «Calma, calma - esorta l’Errante - Adesso vi spiego per filo e per segno, quello che ho in mente. Dobbiamo rappresentare la storia del “Cafone attualità all’inferno” . L’ambientazione dev’essere un luogo frequentato da tanta gente, in maniera che il narratore, di volta in volta, ci potrà infilare tutti quanti siamo. Anche le mezze tacche.» L’Asino, rimasto fin qui muto, interviene: «Secondo me, l’ambientazione migliore è una macelleria. Sai quanta gente ci va? Hai voglia a far arrivare personaggi…» Non finisce di parlare che tutti gli animali della compagnia quasi lo menano e in coro gli dicono: «Sei proprio un asino e non potevi fare che una proposta da asino! Come pensi che sia possibile che la storia possa essere rappresentata in una macelleria!? Lo capisci che è il luogo dove ci vendono dopo averci ammazzato?!» «Siete una massa di pecoroni – li interrompe prontamente il Cavaliere - lasciate scorreggiare chi ha il culo! Lo sapete tutti che io sono la mente fine di questa combriccola di pupazzi e lasciate che io vi dica come e dove dobbiamo ambientare la storia!» La Formichina, con aria da ultima sciantosa, interviene animosa: «Il solito maschilista!!! Possibile che solo i maschi possono essere intelligenti e capaci di trovare soluzioni adeguate per tutte le circostanze!? Vorrei ricordare a tutti che nel mondo animale sono le femmine le più intelligenti. Se poi dovessimo parlare degli uomini e delle donne… il discorso sarebbe di una semplicità unica. Si dice: “gli uomini sono cacciatori” e per quello pensano di andare a caccia di donne. Poveri cretini, non lo sanno che siamo noi femmine che decidiamo da chi e come farci corteggiare e dopo averlo deciso facciamo credere che sono degli abili cacciatori, mentre sono dei poveri cretini... Ma lasciamo stare questo discorso e pensiamo a quello che c’è da fare, anche perchè il tempo scorre… e velocemente anche! Secondo me la commedia la possiamo rappresentare in un bar e per essere più precisi nel bar qui vicino. Tra l’altro il suo proprietario è un tipo originale e originali sono pure i suoi clienti. E facciamo che lui racconta la storia e, ogni tanto, entra qualcuno per prendere qualcosa; beve, ascolta una canzone dal lettore cd che il barista tiene sempre acceso… così anche la nostra cantante potrà fare sfoggio della sua voce e...» «Hooooo!!!! Che brava!!!!» la interrompono in coro gli attori entusiasmati dalla proposta. La Formica, con aria civettuola, fa un inchino al Cavaliere. La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 «Hai fatto la scoperta dell’acqua calda mia cara formicuzza!» Dice indispettito il Cavaliere e proseguendo sottolinea: «Anche io avevo pensato la stessa cosa. E vi dirò di più: la mia mente era impegnata nell’assegnazione delle parti! E allora procediamo con la scelta dei personaggi e dei loro interpreti». Posta in fila tutta la compagnia, da scafato capocomico, distribuisce le parti a sua discrezione e nessuno trova nulla da ridire. «Compagno Gino (narratore della storia), il Cavaliere Errante Primo cliente, il Cane Fedele Pietro Lomunno (Petrucce), il Carbonaio Graziella (moglie di Petrucce), Cumma Fermichele San Pietro - Ronzinante Secondo cliente, Cosimino Guardiano del Purgatorio, il vecchio guardiano del castello Terzo cliente, Cumbà Sorge Minosse (giudice degli inferi), il serpente Lucifero, il Lupo Famelico Belzebù, l’ Oste Nefasto – il Gallo «Adesso che abbiamo stabilito quello che ciascuno di noi deve fare – dice fregandosi le mani - cerchiamo di dare il meglio di noi stessi!». Allestita la scena per dare il via allo spettacolo, si alza il sipario. Compagno Gino, con indosso il suo enorme grembiule bianco da barista, borbotta fra sé dietro il grande banco del bar, la radio trasmette una canzone, intanto entra il primo cliente della giornata: «Hai saputo la notizia? Pare che questa mattina abbiano sequestrato due pulmini di caporali, provenienti dalla provincia di Brindisi, e dentro c’erano 35 persone!... mah! dove andremo a finire di questo passo! Dammi un caffè.» Compagno Gino: «Stiamo ritornando sempre più indietro… siamo allo schiavismo ormai!» Il cliente: «Gino, da noi sia le donne del brindisino che gli stranieri sono trattati un po’ meglio… Se vai nel foggiano, è anche peggio!» «Purtroppo andiamo di male in peggio» Risponde Gino e continuando «Siamo tornati agli anni dell’immediato dopoguerra, quando i padroni andavano in piazza a scegliersi i lavoratori e se eri sindacalizzato o comunista non lavoravi! Ricordo che da bambino, mio zio Luigi mi raccontava una storia, senti, senti.» E incomincia a raccontare: “Siamo a Santeramo in Colle, e sono le ore 14 del 12 agosto del 1951. Un grido di dolore rompe il silenzio della con 27 Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca UN GIORNO COME TANTI di Joyce Maynard Il narratore di questo romanzo è il tredicenne Henry; contrariamente alle aspettative, il punto di vista di un adolescente questa volta non delude perché non è banale. Il ragazzo racconta di come un giorno, per caso, la sua vita e quella di sua madre vengono completamente sconvolte da un incontro alquanto insolito. Figlio di genitori separati, Henry vive con sua madre Adele; un pomeriggio, al centro commerciale il ragazzo viene avvicinato da un estraneo con una grande ferita che gli chiede aiuto. Adele accetta di dare un passaggio a quest’uomo e di ospitarlo i casa loro. Frank racconterà loro di essere appena fuggito dall’infermeria di un penitenziario, insomma è un evaso. Mentre nel paese si scatena la caccia al criminale, i tre protagonisti si troveranno a vivere i sei giorni più intensi della loro vita. In ognuno di loro emergerà un lato nascosto, ognuno a suo modo si riscatterà. La trama di questo libro è semplice ma non scontata ed è raccontata in una maniera fluida e a volte anche sfacciata. 28 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 trora: «jè muort Petrucc!!!» Graziella, moglie del bracciante (cafone) Pietro Lomunno (Petrucc) grida il dolore e la disperazione in quanto ha appena visto morire, suo marito, il suo compagno di vita. Da quel momento lei è rimasta sola con il peso di una famiglia, 3 figli piccoli da mantenere. Petrucce, è morto ad appena 42 anni, una polmonite degenerata in tubercolosi lo ha stroncato. Tutta colpa di una sudata che aveva fatto mentre era intento trasportare i sacchi di mandorle. E mentre Graziella grida e si dispera, Petrucce si sente leggero come una piuma e inizia il viaggio nell‘altro mondo. Prima tappa del viaggio di Petrucce è la porta del Paradiso, quella è collocata al termine di una lunga scalinata di marmo bianco. Prima della porta vi sono due grandi colonne e un arco sul quale si legge: «È vostro il regno dei Cieli» Petrucce bussa alla porta e dopo una breve attesa, si apre un piccolo spioncino dal quale gli appare un uomo con una folta chioma bianca. I capelli sono lunghi e gli scendono sino alla spalla. Ha una barba bianca, anch’essa molto lunga. Il suo viso, seppure segnato dal tempo, mostra un sorriso e una serenità d’animo che lascia ammirati; alle sue spalle, dallo spioncino, si può ammirare uno sfondo azzurro, di un azzurro ch’è rilassante solo a guardarlo. «Buon giorno, – dice Petrucce al guardiano del Paradiso – sono Pietro Lomunno di Santeramo in Colle, in provincia di Bari, e sono venuto per essere ospitato dopo la mia morte.» «Troppo facile amico mio, – risponde il guardiano – se tutti, quando muoiono, si presentano qui e pretendono di entrare sarebbe la fine! Signor Pietro Lomunno, deve sapere che il Paradiso è il premio che il Signore concede agli uomini che hanno rispettato i suoi comandamenti. Non mi pare che il suo comportamento sia tale da poter dire che è senza peccato. Anzi, a voler essere precisi, di peccati lei ne ha commessi così tanti che fare una lista significa riempire tanti fogli di carta. Lei ha bestemmiato, rubato, desiderato la roba d’altri, desiderato la donna d’altri, non ha santificato le feste. Insomma signor Pietro Lomunno per lei in paradiso non vi è posto; scenda più giù, forse, in Purgatorio riuscirà a trovarne.» Dopo aver fatto questa lunga tiritera, il guardiano del Paradiso chiude lo spioncino e scompare senza lasciare la possibilità a Petrucce di poter giustificare il suo comportamento. Mesto e sconsolato, il cafone ridiscende lentamente la scalinata e nella sua mente dà le risposte che avrebbe voluto dare al Guardiano. «Come facevo a non bestemmiare - Pensa Petrucce - se la vita mi ha sempre riservato fatica, fame e sofferenza?; come facevo a non desiderare la roba d’altri, se tutto quello che vedevo apparteneva agli altri?; come facevo a non desiderare a Nuzziatina se quella si è sposato a Bartolomeo, solo perché io ero cafone e quello artiere?; mica era colpa mia se ero costretto a lavorare anche la domenica a Pasqua e Natale, come facevo a mantenere la famiglia mia?.»…” Compagno Gino, a questo punto viene interrotto da un secondo cliente che entra nel bar, il quale vedendo i due, intenti in un racconto, non può fare a meno di chiedere: «Vi site date a cuntà le fattere stamatine?» Al che, il primo cliente infastidito: «Statte citte! e famme fernèsce di capisce come ve spicce!» La replica non si fa attendere: «Ma possibile ca tenite la capa o sciuoche?» Seccato, il Compagno Gino: «Intante stèmme a parlà de fatte sèrie, e u fatte ca stava a descève, jière la conzèguènze di ce jiè succièsse stamatina.» Secondo cliente - «Ce jiè succièsse stamatine?» Primo cliente - «Si sempe de ‘na manère. Piènze alle puttanate e non zé cè succède a Genose!» Secondo cliente - «Se pote sapè u fuatte?» Compagno Gino - «Jionne fermate, stamatine, do pulmanine de capurale brindisini. Stu fuatte m’ha fatte arrucurdà ‘naldu fuatte ca me cuntave zieneme quann’er piccininn… Mo’, ci te sté citte le spiccie de cuntà!!!» “Preso da questi pensieri, Petrucce ridiscende la scalinata e si avvia verso una prateria simile alla sua Murgia e tra le pietre scorge un portone. Su di esso, alto, vi è una scritta: «Il tempo è galantuomo e vi servirà per riparare i vostri errori!» Petrucc afferra il batacchio e bussa con forza. Passano pochi minuti e si apre un portello dal quale si affaccia un uomo coi capelli color salepepe. Il suo volto è severo e dà la sensazione di essere quasi come il carabiniere del suo paese, in realtà è il Guardiano del Purgatorio. - Che cosa desiderate? – dice. - Veramente – risponde prontamente Petrucce - io stavo bene a casa mia, però, la morte è venuta a bussare alla mia porta e allora eccomi qua. - Se tutti quelli che muoiono venissero, come avete fatto voi, a bussare qua, stavamo freschi!… Anche il Purgatorio deve essere meritato da chi è morto. Lo sapete che qui si rimane il numero di anni sufficiente a scontare la pena per i peccati commessi e poi, si passa al piano superiore?! Comunque, ditemi nome e cognome e verifichiamo se vi tocca stare in questo posto. - Mi chiamo, anzi mi chiamavo, Pietro Lumunno e sono di Santeramo in Colle, che si trova in Puglia. - Mi dispiace – risponde il Guardiano – ma il suo nome non è in elenco. Non c’è posto per lei in Purgatorio. Credo che sia inutile dirle la ragione di questa risposta. Sa bene quello che ha combinato quand’era in vita!!!” Il racconto del compagno Gino viene interrotto dall’arrivo di un terzo cliente che guardando tutti con aria stupita esclama: «E ce jeè stamatine, state tutti citte!... E manche la radie se sènte sunà. Pare de sta’ o campesante! Appicce, appicce ‘sta radie, stonna a cantene ‘na canzone de Domenico Modugno.» Mette la mano sulla radio che è posta sul bancone e l’accende. Le note di Vecchio frack si diffondono nel locale. Quella vecchia canzone piace ancora tanto e quando la trasmettono è sempre un piacere ascoltarla! Ma, finita la canzone, Gino chiede anche al terzo cliente di tacere perché sta raccontando una storia. E quello: «Ancora che le fattere viècchie ve’ aggeranne. Ma le vuò capisce ca u munne jiè cangiate e che “la storia vi ha condannato”!!!» La risposta degli altri clienti non si fa attendere: «Si sempe u solete rompasckatele! Fanne fernèsce de sènte u fatte, ca mo’ se stave a fasceve cchiù sfrezzeliènte!» Ma quello senza mollare: «Purtroppo questo è diventato un bar di vecchi rimbambiti che vivono di ricordi… penzate a jiosce! No sciate danne adènze a chère ca succedève tande anne fa!» Egli altri, risentiti: «Si ragiunière e raggiune come all’uove! Vide ca nu jièreme partite proprie da nu fatte ca jiè succièsse jiosce! Mo’, ci la vuò spiccià de fà u skucchiante… ne le fernime de sènte!» Gino, ai limiti della pazienza, rivolge uno sguardo severo all’indirizzo del terzo cliente e lo redarguisce deciso: «Questo è il bar dei cameragni e lo sanno tutti! Qua dentro ci vengono sia i camerati sia i compagni. Allora, questa mattina tocca ai ricordi dei compagni e anche se la cosa non è di tuo gradimento, statte citte e siènte!!!» Il cliente “saputone”, intimidito dal tono, che non ammette repliche, del barista, tace. “Affranto e sconsolato, Petrucce, prosegue il suo cammino. All’improvviso vede la Murgia squarciata da una gravina tanto enorme che pare più profonda del Pulo di Altamura, al nostro cafone non rimane altro da fare che scendere lungo il pendio di quella depressione naturale. All’improvviso gli si para dinanzi l’antro di una grotta che, all’apparenza, è molto grande e al suo interno si intravede una lunga scalinata che porta giù, verso il buio. Gradino dopo gradino Petrucce comincia la sua discesa fino a quando gli appare una lunga galleria, in fondo alla quale si intravedono sinistri bagliori che sembrano fiamme. Sull’ingresso della galleria c’è scritto «Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate.» Non c’è porta che impedisca l’ingresso agli avventori e così, senza chiedere permesso a nessuno, Petrucce si trova dentro un posto dove s’odono lamenti strazianti, accompagnati da rumori sinistri, da lampi e da tuoni. All’improvviso, al disgraziato bracciante, gli si para dinanzi un uomo dall’aspetto raccapricciante: una barbetta rossa sul mento, gli occhi che brillano di una luce spaventosa, una coda che gli si attorciglia tra le gambe e che, in un baleno, gli si attorciglia intorno al corpo per sette volte. « …: Stavvi Minòs orribilmente, e attualità ringhia: essamina le colpe ne l’intrata; giudica e manda secondo ch’avvinghia. Dico che quando l’anima mal nata li vien dinanzi, tutta si confessa; e quel conoscitor de le peccata vede qual loco d’inferno è da essa; cignesi con la coda tante volte quantunque gradi vuol che giù sia messa.… » (Dante Alighieri Divina Commedia,Inferno, V,4-12) Questo è Minosse, il giudice degli Inferi che stabilisce, a seconda dei peccati, qual è la destinazione dei peccatori. I 7 giri della sua coda intorno al corpo sta ad indicare che per il nostro cafone la destinazione è il VII Cerchio e il 4º Girone, avvero il luogo dove vengono relegati chi si è posto contro Dio e le sue cose. A Petrucce tocca la penitenza di bruciare vicino alla fiamma eterna e, in men che non si dica, si ritrova seduto su di una pietra vicino ad un camino dove s’alzano fiamme che emanano un forte calore. Passano i giorni e dopo parecchio tempo il Capo dell’Inferno, Lucifero, decide di verificare di persona se i penitenti che stanno espiando le loro colpe stiano soffrendo a dovere. Quando giunge dove è recluso Petrucce, Lucifero gli domanda come si trova all’Inferno. - Se devo dire la verità – dice il pover’uomo – mi trovo veramente bene! - Come sarebbe a dire che ti trovi veramente bene!!? Replica Lucifero, sorpreso dalla risposta del cafone. - Ca stoch buen! Replica, questa volta in dialetto, Petrucce. Lucifero si allontana da Petrucce e chiama immediatamente, per consultarlo, Belzebù. - Praticamente siamo diventati un albergo a 5 stelle arcidiavolo Belzebù!? Gli dice con voce adirata. - Cosa volete dire Mio Supremo? - Voglio dirvi che qui ci sono anime dannate, che non soffrono le pene dell’inferno!! Insiste, fuori dalla grazia di dio, Lucifero - Possibile? Incalza Belzebù. - Possibile, possibile, vecchio rimbambito e voi non ve ne accorgete. Replica ancora più adirato. A quel punto Lucifero racconta al suo sottoposto dell’incontro con Petrucce e della sua incredibile risposta. Belzebù rimane basito e stenta a credere alle sue orecchie. Però deve credere! a dirlo è stato nientemeno che Lucifero, il capo in persona! Non può non essere vero! La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 - Mio Supremo, datemi qualche giorno di tempo e vedremo se quel cafone vi darà ancora la stessa risposta. Conclude, facendo schioccare i garretti. Detto fatto. Quella notte stessa a Petrucce viene tolta la pietra e viene fatto sedere per terra, e la sua distanza dalla fiamma del camino viene ridotta al minimo, tanto che il calore che giunge sul volto del cafone è talmente tanto che da un momento all’altro pare debba arrostire. Dopo qualche tempo Lucifero ritorna, accompagnato da Belzebù, a trovare Petrucce e gli chiede: «Come ti trovi con noi?» - Bene, veramente bene. Risponde il cafone. Bisognava essere lì per vedere le facce di Belzebù e Lucifero che non riescono a nascondere lo sconcerto per quella inattesa e incredibile risposta. Non sopportando oltre, Lucifero cerca di capire quello che sta accadendo per trovare le giuste soluzioni e rivolgendosi a Petrucce gli dice: «Dimmi da dove vieni e cosa facevi quando stavi sulla Terra!» Il cafone, costretto, racconta la storia della sua vita. «Mi chiamo Pietro Lumunno e vengo da Santeramo in Colle, in provincia di Bari, in Puglia. Sono un bracciante da noi siamo chiamati cafoni perchè dobbiamo distinguerci dai signori. Lavoriamo i campi da sole a sole e solo quando ci va bene, abbiamo di che mangiare, il che vuol dire, sì e no, qualche mese all’anno. Io andavo a lavorare dove potevo, dalla provincia di Foggia nel Tavoliere a quella di Taranto verso la Marina ma non faceva differenza, pativo la fame e il freddo lo stesso!....» Udito il racconto di Petrucce, Lucifero dice a Belzebù: «Bisogna mandare qualcuno a fare una ispezione nei luoghi dove viveva il cafone» «Abbiamo il diavolo che fa al caso nostro – gli dice Belzebù. – C’è quel diavoletto di Nefasto che non ha ancora la coda e le zampe di caprone, può benissimo trasformarsi in uomo, andare lì e verificare quello che succede.» Ricevuti gli ordini, il diavoletto parte. Dopo un mese passato sulla terra, Nefasto ritorna all’inferno. Il suo aspetto è poco rassicurante: le mani sono piagate dai calli, il viso è emaciato e stanco come se non avesse mangiato e dormito da diverso tempo e la sua spalla è visibilmente ricurva. - Cosa ti è successo? Chiede Lucifero vedendo le condizioni del suo diavoletto. - Signore degli Inferi, credo che abbia ragione il cafone, l’Inferno, per certe persone, è lì e non qui!» 29 «Da allora, Lucifero ha deciso che l’Inferno doveva essere là dove si pativano queste sofferenze e nel nostro caso sono stati scelti i campi di Puglia.» Finito il racconto, compagno Gino, per scacciare la tristezza che lo ha preso, dice che a quel punto ci vuole proprio un po’ di bella musica per tirare su il morale e inserisce il Cd che contiene la canzone “Petite Fluer”, cantata in vernacolo (edizione unica!). La rappresentazione dei burattini-attori è finita ma il cavaliere-Gino non rinuncia alla sua scena madre. «Stasera – dice, rivolto al pubblico fantasma - in questa piazza e con questo pubblico invisibile, abbiamo avuto la possibilità di dimostrare che noi, non siamo solo gli abili pupazzi che si muovono a comando. Noi, anche se siamo fatti di rimasugli di stoffa e di cartapesta, abbiamo un’anima, che è quella di chi ci ha ideato e creato, perciò raccontiamo storie come quelle di Cumma Fermichele, di La Volpe e il Lupo e tante altre, che sono il nostro ricordo e la nostra memoria. Noi siamo nati per tenere viva la memoria, la memoria del dialetto, la memoria delle condizioni di vita, la memoria di quelli che hanno contribuito a renderci la vita qual è quella che conosciamo oggi. Ed è solo conservandola che si può guardare al futuro! Oggi, quando vediamo un marocchino, un albanese, un rumeno che lavora nei nostri campi, dobbiamo ricordare che i nostri padri facevano la stessa cosa nelle miniere belghe, nei campi in Germania, nelle fabbriche a Milano. Noi, modesti burattini, questa notte, abbiamo voluto fare non solo gli attori ma anche i maestri di storia e di vita e dedichiamo la nostra esistenza a far sì che la Puglia, ed anche Ginosa, non debbano essere immaginate da nessuno come un inferno! Noi, forse senza saperlo, viviamo in uno dei posti più belli della Terra! E se in tanti vengono qui, forse lo fanno per trovare il paradiso! Adesso - dice rivolto al resto della compagnia – la nostra notte magica è finita, dobbiamo ritornare nella nostra valigia perché domani sera dobbiamo essere pronti per recitare le nostre storie, quelle che conservano la memoria di questo popolo, il popolo delle formiche!» L’alba ormai fa capolino e il tempo è scaduto. Uno dopo l’altro “gli attori per una notte” si accorgono di avere appena il tempo per sfilare per l’ultima passerella, quella degli applausi finali, prima di riprendere le loro vere sembianze, quelle di burattini e sparire dietro al teatrino, nella loro valigia color rosso amaranto, per essere lì, pronti per lo spettacolo dell’indomani. Intanto dalla radio trasmettono una antica canzone popolare. fine 30 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale Rubrica di Luca Calabrese Immerso nel verde rigoglioso della contrada Fiumicello a Ginosa, nel silenzio rotto solo dal frinire delle cicale, in una cornice paesaggistica davvero stupenda, si trova l’Agriturismo “San Pio” gestito mirabilmente da Mario e Tina Sanfilippo, che lo scorso giugno hanno festeggiato il primo anno di attività. Entrando saltano subito all’occhio i locali che sono davvero caratteristici perché oltre che essere arredati con gusto sono adornati con utensili. Utensili che ci ricordano gli antichi mestieri ma anche anfore e tegole decorate che abbelliscono le pareti di tufo bianco. Oltre alla sala principale c’è anche una saletta che dona più privacy e in cui c’è un enorme ed antico camino. In più vi è un giardino all’aperto per pranzare a contatto con la natura e ammirare un panorama mozzafiato. Sig. Mario, ci racconti come è andato questo primo anno della vostra attività? «Magnificamente. Abbiamo avuto molti riscontri positivi dalla nostra affezionata clientela e grazie alle nostre iniziative pubblicitarie e al vecchio e sano passaparola il cerchio si è allargato sempre di AGRITURISMO “SAN PIO” di Mario e Tina Sanfilippo UN CONNUBIO PERFETTO TRA SAPORI ANTICHI, NATURA E OSPITALITA’ più. È merito credo della nostra cucina eccellente e anche dei prezzi molto competitivi che, in questo periodo non molto felice dal punto di vista economico, ha contribuito a far crescere positivamente la nostra attività. Questo ci ha dato ancora più entusiasmo e che ci ha spinti a mettere ancora più passione, creatività e professionalità per rendere il nostro sogno imprenditoriale una realtà qualitativamente migliore. I nostri clienti più assidui vengono da tutta la provincia ma anche da altre zone della nostra ridente regione. Non mancano però, soprattutto in questo perio- do, i molti turisti stranieri che passano le loro vacanze nel nostro territorio e che sono rimasti piacevolmente impressionati sia dalla location molto curata e sobriamente rustica ma soprattutto dalla nostra cucina che si fregia di piatti della tradizione pugliese ma anche di quella sicula.» A proposito di cucina quali sono le vostre specialità? «Effettuiamo sia un servizio ristorante che pizzeria. La specialità sono gli antipasti sia di mare che di terra. Ma sono molto apprezzati tutti i nostri primi, la carne alla brace, gli arancini e le nostre pizze preparate con amorevole cura dalla nostra pizzaiola Daniela che dona un tocco di creatività e maestria tutta femminile alle nostre pizze. Una pizza che vi consigliamo di assaggiare è tipicamente sicula come suggerisce il nome: “Vulcano in Eruzione”. Tutti i nostri piatti sono preparati al momento con prodotti locali, sani e genuini come vuole la tradizione dell’agriturismo. Insomma forniamo una cucina sana, tradizionale, unita ad un servizio di alta qualità e professionalità, di cortesia ed accoglienza.» Che tipo di eventi ospitate nell’Agriturismo “San Pio” ? «Il nostro agriturismo è l’ideale per festeggiare compleanni con musica dal vivo, comunioni, battesimi, cresime ma anche cene di lavoro, lauree, convegni di ogni genere e addirittura abbiamo avuto anche una festa di divorzio. Vorrei invitare tutti coloro che ancora non l’avessero fatto, a venirci a trovare per gustare le nostre specialità in una cornice paesaggistica incantevole. Siamo aperti sia a pranzo che a cena e si accettano prenotazioni al numero 099/8295991. Ci trovate sulla via per Bernalda in contrada Fiumicello, Strada Provinciale 3.» vita ginosina La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone59 LA SESSUALITÀ NEI SECOLI La nostra cultura religiosa per secoli ci ha insegnato che l’atto sessuale poteva essere consumato solo da coppie sposate, pena la perdita dei punti per la conquista della vita eterna e il divieto tassativo di indossare l’abito bianco nel giorno del matrimonio. Una volta sposati, i coniugi potevano fare sesso, non tanto per il piacere, bensì con lo spirito della procreazione. Quindi, in quei tempi non era raro vedere donne perennemente préne. Tutto questo fino ai primi anni ‘20, quando due medici ginecologi, approfondendo lo studio relativo alla fertilità della donna, scoprirono che la stessa in alcuni giorni del mese non era feconda. Dopo vari calcoli riuscirono a stabilire quali fossero quei giorni. In seguito a questi studi nacque il metodo Ogino-Knaus che però non dava sempre la certezza sperata, contribuendo così all’aumento delle nascite inaspettate. Capitava che Géseppe, tornando a casa dopo essere stato dal barbiere con il viso fresco di rasatura e profumato di acqua di colonia trovava Annìne, la moglie, con il calendario e la matita in mano che calcolava se quella sera si poteva cummàtte o meno. A Géseppe veniva in mente il calendarietto profumato appena avuto in regalo dal barbiere... e siccome al cuor non si comanda... apriti cielo! Tutto questo mi portava a una riflessione: quando vedevo i tanti bambini che uscivano da scuola mi chiedevo se fossero tutti figli dei loro papà o di Ogino-Knaus! Finalmente all’inizio degli anni ‘60 anche le donne di Ginosa incominciarono ad usare la pillola anticoncezionale e questo portò ad un cambiamento epocale. Le donne che ne facevano uso si individuavano facilmente: erano più felici, più rilassate, meno acide e risultavano persino più belle. In quegli anni, i luoghi in cui si zignarave erano la fontana ed il forno, ma era proprio quest’ultimo il posto ideale, poiché era frequentato da sole donne e protetto da orecchie e occhi indiscreti. Le donne parlavano anche di cose intime e scabrose; se prima della pillola, alla domanda relativa a quante volte avessero peccato nei giorni in cui non si erano viste, le risposte consistevano in numeri bassi, successivamente, con l’uso della pillola, i numeri erano sempre a doppia cifra, senza contare le risposte delle donne che affermavano di aver perso il conto. Con l’avvento della pillola, le donne consultavano il calendario solo per vedere quando era il giorno della cannelőre che come si sa òggne iaddìne fasce l’őve perché questo permetteva loro al mattino di preparare dei zabaglioni con più velózze. Le galline, quasi scomparse in paese, si riappropriarono così delle strade e fornivano tante uova che servivano alle donne per “aiutare” i loro mariti, osservando così scrupolosamente il vecchio detto aiütete ca ddjìe t’aiute. Dal punto di vista economico i costi della pillola venivano ammortizzati con il risparmio della luce elettrica e del riscaldamento perché fu allora che venne quotidianamente osservata l’arcaica frase che il marito, chiamando per nome la moglie, diceva: “Sciàmane a ccorche ca trè ddanne fascime: iuogghie struscime, lione ardime, suonne perdime. Sciàmane a ccorche, ca megghie fascime”. *** IL FEDERALISMO DEMANIALE Il venti maggio, in attesa del federalismo fiscale, il Consiglio dei Ministri ha approvato il primo decreto attuativo attraverso il quale parte del demanio pubblico viene dato gratuitamente in gestione ai comuni, alle provincie e alle regioni. Come sempre le opinioni sono diverse: alcuni vedono nel decreto una possibilità di valorizzazione del demanio, altri invece vedono una grande speculazione economica in quanto, essendo le casse delle amministrazioni locali vuote e non avendo più risorse dallo stato, gli amministratori saranno costretti a rasckà u fùnne ricorrendo alla vendita degli immobili. Va da sé che le città in possesso di beni demaniali prestigiosi quali spiagge, isole, castelli, musei, caserme dismesse saranno avvantaggiate rispetto ad altre. Ovviamente i futuri acquirenti non saranno impiegati, operai o pensionati ma quei personaggi che portano i capitali all’estero. In questi giorni ho fatto una ricognizione del demanio del comune di Ginosa. Con grande entusiasmo ho scoperto che il Comune possiede qualcosa di unico al mondo e di valore inestimabile ed ho individuato anche il potenziale acquirente. Il sito individuato è “u nìte dù cuórve” e l’acquirente il geometra Flavio Briatore. Proviamo ad immaginare quanto sarebbe disposto a pagare il famoso personaggio per regalare al figlio Falco u nìte dù cuórve. Al comune entrerebbe una significativa cifra senza trascurare il ritorno d’immagine a favo- re dell’economia. A Marina di Ginosa verrebbe costruito un “Minchionaire” frequentato da veline, escort e tanti utilizzatori finali. *** IL KAMIKAZE Naturalmente non mi riferisco ad un afghano o ad un iracheno ma più semplicemente ad un ginosino che giocava a calcio nel ruolo di portiere. Onestamente non era un ottimo numero uno e quindi non giocava sempre, ma le poche partite che egli faceva valevano l’intero costo del biglietto. Quando entrava in campo, contrariamente a tutti i suoi colleghi del mondo calcistico che danno consigli sulle marcature, questi si informava chiedendo chi della squadra avversaria avrebbe potuto tirare in porta e quindi fare gol. Alla prima occasione che gli si presentava il nostro compaesano “toccava” l’avversario sotto lo sterno e questi stramazzava al suolo. Poiché il nostro portiere di professione faceva il camionista e, come si sa, all’epoca i camion non erano dotati di servosterzo ed di altre tecnologie; per effettuare delle manovre c’era necessità di una grande forza nelle braccia. Quando l’avversario cadeva a terra egli lo soccorreva immediatamente allargandogli le braccia per favorirgli la respirazione e contemporaneamente sollecitava il massaggiatore a soccorrerlo. Allora il massaggiatore non era dotato di spray miracolosi come gli attuali, con i quali basta una spruzzatina sulle scarpe per permettere miracolosamente al giocatore di riprendere a correre, ma era munito semplicemente di un secchio d’acqua ed una spugna. Quindi, nonostante tutta la buona volontà del tecnico, il malcapitato doveva essere sostituito. Tutto questo non era apprezzato dal nostro allenatore padre Umberto e il portiere accampava motivazioni palesemente false, come per esempio di non aver visto il giocatore o di essere stato abbagliato dal sole in un pomeriggio piovoso. Ma la sua vera “specialità” consisteva nelle uscite sui calci d’angolo quando, dopo il suo intervento, rimanevano stesi a terra quattro o cinque giocatori non necessariamente tutti avversari. Da qui il soprannome kamikaze. 32 argomenti La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 RICERCA & FORMAZIONE rubrica a cura di Giovanni Matera Comprendi, soddisfa ed eccedi le aspettative altrui! Raccogliamo sempre ciò che seminiamo. In un precedente articolo, abbiamo parlato di persone che vivono nell’“abbastanza” e abbiamo capito che esse, non soltanto sono poco inclini alla comprensione delle altrui aspettative, ma sono concentrate esclusivamente sulle proprie. Abbiamo compreso anche che, rinunciando a seguire le varie “false piste”, si affinano i propri talenti e si migliora lo scambio, che diventa abbondante con il mondo, sviluppando così una nuova personalità di successo. Ecco alcuni altri esempi di persone che basano la propria esistenza sul concetto di “abbastanza”: - Il venditore in ansia di chiudere un contratto, senza sforzarsi di comprendere le vere esigenze del cliente; - L’impiegato che, difronte a un nuovo progetto del suo titolare, dice: “questo non rientra nelle mie mansioni” (… a meno di un ritocchino allo stipendio). - Un giovane a un colloquio di assunzione che, prima di capire di quale lavoro si tratti, chiede l’ammontare del salario mensile… ecc. Questo tipo di atteggiamento, eccessivamente autoprotettivo ed egoistico, porta inevitabilmente all’isolamento, all’invisibilità di cui abbiamo parlato in precedenti articoli. Le persone incuranti delle altrui aspettative, volere o nolere, e paradossalmente, finiscono nei sogni (progetti) degli altri, in veste di semplici esecutori perennemente in ansia di chiudere contratti, di dire che la tal cosa non rientra nelle proprie competenze o di chiedere di quanto sia lo stipendio loro spettante. Occorre, quindi, un’inversione di tendenza nelle abitudini comportamentali. Quando si dice di “aprirsi al mondo e alla vita” si tratta proprio di questo: “Comprendere, soddisfare ed eccedere le aspettative altrui”, attraverso lo scambio in “abbondanza”: Di cosa ha bisogno il tuo datore di lavoro; di cosa ha bisogno il tuo cliente, il tuo collaboratore, il tuo amico, tuo figlio ecc. Le aziende di successo guardano le cose con gli occhi del cliente, cercano di interpretarne le necessità e di rendergli la vita più facile; come il buon padre di famiglia e tutte quelle persone che convenzionalmente definiamo “belle”. Vi sarà mai capitato che qualcuno abbia ecceduto le vostre aspettative? Un’azienda che vi ha fornito qualcosa in più (in oggetti o servizi), rispetto a quanto avevate pattuito; o una persona che disinteressatamente vi abbia fatto un dono o una cortesia inaspettati? Di sicuro la cosa vi ha colpito al punto da divenirne inconsapevolmente loro mezzo di propaganda. Eccedere le aspettative altrui, dunque, non è una teoria contro-intuitiva ma una vera convenienza per chi la applica. I piccoli gesti di oggi, in favore del prossimo, saranno domani ampiamente ripagati. Così, se sei un’azienda - nei confronti del cliente - la grande giustizia interna del mercato, come quella della vita, ti premierà. E non preoccuparti se, a volte, ti sembrerà di dare più di quello che ricevi, basterà volgere lo sguardo ai tuoi introiti per scoprire che sono magicamente aumentati; e non solo, davanti a te si sono aperti anche nuovi orizzonti, nuove opportunità e, quel che più conta, sei diventato una persona migliore. Giovanni Matera Per visionare gli articoli precedenti, consulta il nostro sito: www.materarredamenti.it alla rubrica Ricerca & Formazione attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 35 “A come Amore” Presentato nell’ambito della rassegna “Cultura al Parco”il libro di Michele Pacciano Giovedì 22 luglio 2010 presso il parco comunale di Marina di Ginosa si è tenuto il secondo incontro della rassegna: “Cultura al Parco”. In questo appuntamento è stato presentato il libro di Michele Pacciana, giornalista professionista, spastico fin dalla nascità: “A come Amore”. Durante la presentazione l’autore ci ha parlato di come sta vivendo la sua disabilità; in paese lo considerano “l’handicappato realizzato”, ma lui non si sente affatto un “handicappato”, non conosce altra vita al di fuori di questa. Secondo Pacciana l’handicap è una condizione non una condanna, una condizione che deve essere vissuta al meglio. Nel suo intervento, l’assessore ai servizi sociali, Stefano Notarangelo ha detto: «L’amministrazione comunale ha sempre dimostrato il suo interesse a riguardo e ha cercato in qualche modo di alleviare il problema che madre natura ha dato. La disabilità, però, non la vive solo il disabile ma anche la sua famiglia, che vive con lui e cerca di sostenerlo in ogni momento della sua vita; per questo motivo l’amministrazione comunale ha pensato ad un progetto, una casa famiglia per disabili, dove i diversamente abili che non hanno il sostegno di una vera famiglia che possa accudirli possano vivere in serenità». Pacciana ricordava anche il fatto che i portatori di handicap hanno bisogno di istituti dove poter “curare” il problema con l’aiuto e il sostegno della propria famiglia e dei medici. Avere delle strutture specialistiche, come l’O.S.M.A.I.R.M di Laterza, serve al malato, alla famiglia e anche al territorio. Stare in un istituto non è piacevole ma serve, precisa Pacciana, che ha anche detto: ”L’amore è alla base di tutto, bisogna avere amore anche nel proprio lavoro”, ed è proprio questo che egli ha trovato durante il suo periodo allo O.S.M.A.I.R.M. «Allo O.S.M.A.I.R.M - interviene la dott. ssa Clemy Pentassuglia, - il paziente è il punto di riferimento e perciò è importante che la riabilitazione sia all’avanguardia.» Sul piano scolastico, la scuola fa un buon lavoro ma comunque serve un sostegno specifico; il problema, secondo Pacciana, sussiste dopo il periodo scolastico, il lavoro per i diversamente abili è ancora una speranza. L’impiego non è una cosa da andare ad “elemosinare” al politico di turno; infatti, Pacciana, sostiene che il tema “lavoro per disabili” deve entrare a far parte del centro delle discussioni politiche. Durante la presentazione sono intervenuti l’assessore ai Servizi Sociali Stefano Notarangelo; il direttore editoriale di questo giornale Stefano Giove, che ha raccontato come fu Pacciano a decidere il nome di “La Goccia”; la dott.ssa Clemy Pentassuglia dell’O. S.M.A.I.R.M; Paolo Manfredotti un docente disabile, che ha raccontato di alcuni avvenimenti, e Domenico Savino, l’ideatore della rassegna, che ha ringraziato tutti i presenti, tra i quali il delegato sindaco Leonardo Galante, e il delegato alla Cultura Antonio Bradascio. Francesca Bitetti foto Erasmo Mazzone 36 La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 argomenti e commenti Marco Pacciana è diventato Diacono Marco Pacciana, è diventato diacono. A 35 anni ha coronato il suo sogno, tagliando il primo traguardo, forse il più importante, che lo porterà verso il sacerdozio.C’è qualcosa di interessante e misterioso nella vocazione di un giovane. C’è non solo la chiamata di Dio e basterebbe questo a riempire mille capitoli ma c’è l’apertura all’altro. Il sacerdozio è missione, è obbedienza, è temperanza e apertura al Vangelo di Cristo. E’ apertura all’altro contro l’egoismo divorante diffuso a piene mani dalla morale laica contemporanea. Marco Pacciana ha intrapreso questa strada. Ha percorso le tappe di avvicinamento alla vita della Chiesa attraverso il movimento neocatecumenale, penetrato anche a Ginosa, in una società non certo facile agli entusiasmi religiosi. L’azione di Dio si esplica in tutti i modi ed arriva in tutti gli strati sociali senza distinzione alcuna. Nel suo caso, più che in altri, vale l’incomprensione di Giobbe resagli manifesta dallo stesso Dio di fronte alla potenza del creato ed al mistero che sembra avvolgere le nostre vite. Ed a volte le nostre sofferenze. Dov’eri tu quando ho creato tutto questo risponde Dio alle lamentazioni di Giobbe? Sei forse capace di comprendere, tu uomo, le ragioni superiori che presiedono al mio agire? Questo gli rivela Dio nell’emozionante epilogo finale. A questo mistero lui ha reagito con un cammino di fede, accentuatosi con la malattia e la scomparsa del padre, figura carismatica e potente. Certo, l’ambiente familiare contribuisce ma se il seme non è buono a nulla vale il terreno favorevole. Così Marco Pacciana, dopo essersi laureato a pieni voti, cum laude, in lingue e letterature straniere, con un futuro di ricerca- tore universitario, intraprende un percorso che lo porta a Newark in America … La sua maturazione spirituale non è facile, la vocazione nasce nell’ambito del Cammino neocatecumenale, uno delle realtà più vive della Chiesa cattolica che conta più di un milione di fedeli in tutto il mondo e gestisce 60 seminari internazionali ai quattro angoli della Terra. Dopo 10 anni, che lo hanno visto in Israele, in Albania, nelle isole del Pacifico, laddove lo studio si affiancava ad un’esperienza di evangelizzazione e di laicato cattolico in un’equipe di catechisti itineranti, lo scorso maggio, in una sobria e toccante cerimonia, nella cattedrale di Newark, Marco è stato ordinato diacono, c’era anche una piccola delegazione ginosina a festeggiarlo. Ora è in Estonia, sul mar Baltico, in aiuto ad una parrocchia. Dal 15 agosto, per 10 giorni, sarà a Ginosa. Coraggio Marco, Gesù ti guarda. E tu lo guardi e lo vedi negli occhi degli altri, di ognuno. L’affetto e la preghiera di ci ti conosce, ti accompagni per le vie della fede e del Mondo. Redazionale attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 37 Carenze Urbanistiche a Marina di Ginosa: quando una soluzione? Buche nelle strade e mancanza di servizi: queste le lamentele di residenti e villeggianti, che auspicano una soluzione tempestiva Cappe di calore, caldo tropicale, temperature che sforano la media, livelli di afa e umidità oltre i limiti della sopportazione, queste erano in sostanza le condizioni climatiche del Sud del Paese fino a qualche giorno fa prima che, anche grazie a una leggera brezza che ha portato a un sensibile abbassamento delle temperature, la situazione fosse tornata quasi nella norma. E Marina di Ginosa, al pari di molti altri centri del Mezzogiorno ha patito gli effetti del clima afoso dei giorni scorsi, un clima da emergenza che, certo, non è stato del tutto ignorato in particolare dagli enti preposti al contenimento dei rischi. Anche quest’anno è partito il servizio “Emergenza Caldo”, progetto certamente efficiente e di grande utilità per le fasce sociali che maggiormente soffrono l’afa e la calura che contraddistingue taluni periodi della bella stagione, ma le cocenti temperature si sono mostrate ostili non solo nei confronti degli anziani, ma per l’intera collettività e a Marina di Ginosa la sofferenza è stata tanto per i residenti quanto per gli ospiti che nel mese di Luglio hanno albergato nella cittadina. Proprio alcuni di loro, nei giorni di cado bol- lente, di ritorno da mare, boccheggiando durante il tragitto, lamentavano una delle carenze che, a proposito di “emergenza caldo”, la nostra borgata presenta e che rappresenta una annosa questione che ogni anno si presenta e che puntualmente resta irrisolta, il funzionamento stentato e spesso assente dei rubinetti pubblici di erogazione di acqua potabile. Con temperature da capogiro come quelle delle scorse settimane è inammissibile l’assenza di questo servizio ed è inevitabile la legittima lamentela dei cittadini che dopo un tratto di strada in preda al caldo e all’umidità asfissiante, giunti in prossimità di una fontana, speranzosi di dissetarsi, scoprono l’amara sorpresa di constatare la mancanza della manopola di apertura o, addirittura, del beccuccio del rubinetto stesso. E di esempi ce ne sono, su Viale Virgilio come su Piazza Baden Powell, come su via Stella Maris, senza contare le condizioni di abbandono in cui versano le aree circostanti i rubinetti in questione, quello di Viale Pitagora angolo Viale Italia ne è un esempio perenne. Ma non è solo questo che allarma i cittadini, a Marina di Ginosa diverse sono le questioni aperte, irrisolte e che non sfuggono all’attenzione dei cittadini che vedono nel nostro quindicinale uno strumento di denuncia e di costruttiva proposta nel sollevare i problemi che attanagliano il nostro territorio, una delle mission a cui “La Goccia” risponde con costanza e dando voce sempre al cittadino. Uno di loro faceva notare nei giorni scorsi la presenza, nei pressi dell’incrocio tra Viale Ionio e Via Pola, di una grossa buca che è aperta da mesi e che crea una situazione di rischio, considerando anche il fatto che si trovi in una zona centrale, costantemente frequentata e in prossimità di un incrocio. Purtroppo ancora persistono in alcune zone i problemi legati alla pubblica illuminazione, come sulla centralissima Via Udine, nelle vicinanze della chiesa, dove un lampione è in avaria da parecchi mesi e, oltretutto, malgrado le ripetute richieste dei residenti, sulla piccola traversa Via A. Volta, ancora non passa un tronco per l’allacciamento all’acquedotto. In luglio inoltrato, nel pieno della stagione estiva, è spiacevole prendere atto di queste carenze che è importante sollevare al fine di sollecitare gli enti preposti ad intervenire prontamente perché il territorio possa essere idoneo a tutti gli effetti ad accogliere villeggianti e turisti e affinché i cittadini di Marina di Ginosa, quelli che ci vivono 365 giorni l’anno, possano ottenere i servizi pubblici per i quali già hanno finanziariamente contribuito. Antonello Lovecchio 38 La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 riceviamo e pubblichiamo LU.MA.GI.GI ANCORA PROTAGONISTI A Ginosa, è stato un successo di presenze il Palio degli Anelli con la Sagra delle Orecchiette. L’appuntamento più atteso dell’estate ginosina, si è concluso con un grande successo. La sagra delle orecchiette e il 7° Palio degli Anelli, hanno battuto ogni record. La centralissima piazza ginosina, stracolma in ogni ordine di posto. Oltre 400 Kg di orecchiette sono state sfornate dalle vecchiette del Centro Anziani di Ginosa. Le orecchiette nella Città di Ginosa, hanno una tradizione culinaria molto antica. E’ il tipico piatto delle domeniche ginosine. Orecchiette fatte in casa con il gusto antico di una volta. Pubblico record e turisti arrivati nel centro jonico, da ogni angolo della Puglia, dalla Calabria e dalla vicina Basilicata. Tanti anche i turisti che sono arrivati dall’estero. L’evento è stato ben organizzato dalla locale Associazione Culturale LU.MA.GI.GI. con il patrocinio del Comune di Ginosa. A far da contorno alla sagra, l’esibizione della settima edizione del Palio degli Anelli, in collaborazione con l’Associazione “I Cavalieri della Madonna D’Attoli’. Corsa di cavalli in costumi d’epoca. Tifo da stadio hanno accompagnato le sfide tra i rioni più importanti del paese, diventato ormai un’appuntamento fisso dell’estate ginosina. La dinamica del palio degli anelli, tipica giostra medioevale è semplice: ogni fantino con il proprio cavallo doveva effettuare al galoppo quattro giri di pista nel minor tempo possibile e centrare gli anelli in quattro batterie, catturando con una lancia gli anelli di differente diametro, posizionati su un manichino che faceva da bersaglio. A vincere questa 7° edizione è stato il Rione Spirito Santo, con il cavaliere Michele Volpe. Mentre il Rione Poggio con il cavaliere Luciano Ranaldo è arrivato secondo. Il Rione Piantata con il cavaliere Gabriele Giannini è giunto terzo al traguardo. Rione Casale con il cavaliere Francesco Dell’Orco si è classificato a pari merito con Pasquale Calabria di Piazza Orologio. A premiare i vincitori sul palco, il presidente dei LU.MA.GI.GI., Mario Pastore, il Sindaco di Ginosa Avv. Luigi Montanaro, il delegato alla cultura Antonio Bradascio, la nipote del compianto Ludovico De Biasi, Cinzia Bozza. Questa edizione del Palio, è stata ancora dedicata a Ludovico De Biasi, personaggio molto noto a Ginosa, che ci ha lasciato qualche anno fa. Un ringraziamento particolare va fatto al presidente dei Cavalieri Mimmo Volpe, che ha curato nei minimi particolari l’organizzazione del Palio con i cavalli e i cavalieri di Ginosa. Ha presentato la serata il giornalista Gianluca Catucci. Un contributo importante è stato dato dalle telecamere di Studio 100 e Studio 100 Sat, che ha mandato in onda uno speciale dell’evento in tutta Italia e in tutta Europa sul canale 925 di Sky. Grande soddisfazione per gli organizzatori per il successo che ha riscosso la manifestazione. Dal presidente Mario Pastore, a Pino Valenzano, Tonino Pizzulli, Gino Pizzulli, Emilio Saturno, Nunzio Pepe, Gianluca Catucci, Cosimo Menzella, Gino Giannuzzi, Carmelo Candia. Nicola Mancino e Carmelo Pizzulli, che hanno lavorato alla grande per la riuscita della manifestazione. Il ricavato della sagra delle orecchiette, è stato devoluto in beneficenza dai LU.MA.GI.GI al progetto di Ippoterapia. Prossimo appuntamento a Marina di Ginosa, Giovedì 5 Agosto alle ore 21:00 (Gianluca Catucci) [email protected] foto Erasmo Mazzone attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 41 “ A Proposito di: Calcio, Palloni e ...Palloni Gonfiati” Spett. Direttore de “La Goccia”, nel ringraziare per lo spazio che mi vorrà concedere come sempre, vorrei commentare il Suo editoriale del n° 14 de La Goccia. Il paragone tra la figuraccia fatta dall’Italia calcistica, nel campionato del mondo appena concluso, e tutto quello che sta avvenendo in Italia oggi, tanto da classificarlo come uno dei periodi più brutti, calza a pennello. Certo parlando da appassionato di calcio, rimane la delusione di non aver conseguito un risultato sportivo, ma quello che fa rabbia è il modo come ci si è arrivati a tale figuraccia. Le boiate di un Ministro della Repubblica, con l’aiuto del figlio (è proprio vero quando si dice tale padre e tale figlio), la testardaggine di Lippi a non voler coinvolgere nell’avventura mondiali giocatori giovani, con un pizzico di talento e vogliosi di dimostrare il loro valore, incapacità di dare gli stimoli giusti ad un gruppo di giocatori ormai privo di motivazioni. Il risultato, siamo stati eliminati da dilettanti!! L’analisi che Tu fai tra questa figuraccia calcistica e quella che è la situazione italiana nell’ultimo periodo è perfetta, sul perché la Spagna ha vinto il mondiale è perfetta. La Spagna sta attraversando un crisi profonda da punto di vista economico, forse più grave di quella che sta attraversando l’Italia, forse anche per questo da parte dei giocatori spagnoli, l’impegno profuso è stato maggiore, quasi uno scatto d’orgoglio. Ritornando a parlare delle cose di “casa nostra”, e mettendo da parte la delusione calcistica, forse un successo ai mondiali ci avrebbe aiutato ad oscurare e dimenticare per un po’ tutte le porcherie che ogni giorno ci tocca assistere. Quando tu dici, credo che stiamo vivendo uno dei più brutti periodi della storia della nostra Italia, purtroppo è vero! Ogni giorno si assiste a fatti degenerativi, sia che tocchi a personaggi della politica, sia che tocchi appartenenti all’imprenditoria, ora anche appartenenti a settori della magistratura, che chiamarli scandalosi è quasi come fargli un complimento. Vengono alla luce fatti, intrecci melmosi, logge massoniche, delle vere associazioni a delinquere, tutto per quella conservazione del potere. “Rubare per continuare a rubare”!!! Certo che bisognava approvare subito quella leg- ge bavaglio voluta dal Gran Capo di Arcore, bisognava fare in fretta per evitare che la gente possa conoscere altri fatti, ancor più gravi! Mi domando cos’altro dobbiamo scoprire per capire che tutto alla fine conduce a lui, il Gran Capo di Arcore! Due Ministri dimissionari, sono amici suoi, difesi a spada tratta fino all’ultimo; un Sottosegretario dimesso (Cosentino) un altro (Caliendo) prossimo alle dimissioni, un Coordinatore del suo Partito sotto inchiesta, amici suoi pure loro! E ha avuto anche la faccia tosta di dire (forse in momento di pura follia) che bisognava fare pulizia nella politica, magari lo facesse davvero! Ripeto cos’altro si deve ancora scoprire per emettere un giudizio su questa maggioranza politica, che sta portando il nostro paese in un vicolo buio senza spiragli di luce, senza speranza d’uscita. E di oggi la notizia che i giudici di Caltanissetta, nella loro audizione alla Commissione Antimafia avrebbero detto, a conclusione del processo n.3 per la strage di via D’Amelio dove mori il Giudice Borsellino e la sua scorta, stanno venendo fuori verità nuove rispetto ai processi precedenti. Gli stessi giudici, non so se incautamente o se con cognizione di causa, affermano che di fronte a certe verità, “la politica potrebbe non reggerne il peso”. Io spero vivamente che si arrivi a conoscere la verità, quale essa sia, senza insabbiamenti e senza segreti di Stato, e che la politica, quella con la “P” maiuscola sappia decidere, scegliendo di stare dalla parte della verità, dalla parte dei cittadini. Una Maggioranza quella di centrodestra che guida il paese, che invece di discutere di come portare l’Italia fuori dalla crisi, passa il tempo a litigare su Lodo Alfano, intercettazioni, legge bavaglio, tutti argomenti che interessano il Gran Capo e la sua cricca. Quando si attraversa una crisi economica come quella attuale, bisogna ragionare su quali scelte fare in materia di politica industriale, su cosa produrre e per chi, fare grossi investimenti sulla ricerca, investire sui giovani per evitare che scappino all’estero, fare scelte riformatrici che solo in un momento di crisi si possono fare. Vedete l’Italia è un paese straordinario, per le sue capacità in vari settori produttivi, ma è necessario che un ognuno faccia la sua parte, la politica, la grande imprenditoria i lavoratori e i cittadini tutti. Bisogna capire i vari cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo sempre più globalizzato. Vi ricordate quando qualcuno diceva che bisogna sbarrare le frontiere a tutti quei prodotti provenienti dalla Cina e dintorni? Nessuno immaginava che quando quelle popolazioni, che rappresentano una grossa fetta della popolazione mondiale, potessero iniziare a consumare le merci prodotte dall’occidente, ci poteva esserci una ripresa produttiva delle nostre aziende? Ora sta avvenendo. Quando dico che tutti devono fare la propria parte, mi riferisco a Governo, Confindustria, organizzazioni Sindacali, lavoratori, perché certe scelte non devono colpire i più deboli, i patti tra grande industria e lavoratori non devono servire a mettere in atto persecuzioni contro lavoratori scomodi ma a vedere insieme come risolvere problemi strutturali per produrre meglio e a minor costi. Perché è un dato di fatto che se ciò che si produce in Cina o in altre zone sottosviluppate costa molto di meno se la stessa cosa si produce in Italia, perché la mano d’opera costa zero o quasi, è pur vero che prima o poi l’operaio cinese vorrà e vedrà crescere il suo salario fino ad arrivare a livelli di salari occidentali, certo questo comporterà sicuramente che per i salari occidentali ci sarà un rallentamento. È su questo che si gioca la capacità di ragionare e di discutere delle forze sindacali in un confronto con tutti gli altri soggetti, grande industria e Governo. La politica di queste cose dovrebbe discutere e non come fare per bloccare la magistrature nell’espletamento del proprio dovere, cioè combattere il crimine. Scusate se mi sono dilungato e spaziato su vari argomenti, partendo dal calcio ho affrontato argomenti molto più impegnativi, di cui non se ne può fare a meno di parlare e di cui non ci dobbiamo mai stancare di parlare perché riguardano la vita di tutti noi. Forse non ho parlato di palloni e palloni gonfiati? O forse ne ho parlato troppo? Il giudizio spetta a chi legge. Vincenzo VERNINA [email protected] 42 eventi sportivi La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 Euro illusioni le promesse di una vicina ripresa economica siano semplicemente illusioni confezionate ad arte per farci accettare riforme economiche e sociali che vanno sempre al ribasso spingendoci verso condizioni economiche ancora più sfavorevoli. Gli Stati sono così indebitati che sono costretti ogni anno a varare manovre finanziare in cui chiedono sacrifici economici sempre più grandi ai cittadini attraverso un aumento delle tasse o una diminuzione dei servizi pubblici. Il governo tedesco ha varato la più dura manovra finanziaria dal dopoguerra ad oggi pari a 80 miliardi di euro in 4 anni: per molti cittadini tedeschi sarà la fine di quel welfare che ha reso la Germania la nazione con la maggiore sicurezza sociale d’Europa. Quella varata pochi giorni fa dal Governo italiano chiede sacrifici per 24 miliardi di euro per i prossimi 2 anni: in poche parole ogni lavoratore perderà qualcosa come 1200 euro all’anno per i prossimi 2 anni. Come faranno le famiglie a riprendersi da questo colpo? Come faranno a riacquistare il loro potere d’acquisto perso? Come fa- Così come è accaduto agli Stati Uniti nel 2008, anche l’Unione Europea pochi mesi fa ha dovuto mettere in moto un piano di salvataggio dei Paesi della zona euro. Dopo non poche fatiche si è raggiunto l’accordo con conseguente stanziamento di 750 miliardi di euro(circa la metà del PIL italiano) di cui 500 deriveranno dai paesi dell’Unione Europea e 250 dal Fondo Monetario Internazionale. L’intento dei governanti e dei banchieri europei è quello di evitare il collasso dell’euro in conseguenza di attacchi speculativi sulla moneta indirizzati verso i Paesi con i peggiori conti pubblici. Il salvataggio della Grecia costerà 120 miliardi di euro(il 40% del PIL greco), considerando che la sua economia è tra le più piccole d’Europa si capisce subito che nel momento in cui, un prossimo attacco speculativo all’euro avverrà, magari colpendo Paesi con una economia molto più grande come la Spagna, o addirittura l’Italia, allora potremo star sicuri che quei L’associazione ���� � ������ “La Piazzetta” vi invita dal 12 al 15 Agosto 2010 750 miliardi di euro non ci aiuteranno poi molto. Alla fine della fiera il cittadino europeo si ritroverà indebitato due volte: la prima verso il suo Stato, la seconda verso il Fondo Monetario Internazionale. Avere a disposizione questa oceanica quantità di denaro non ci metterà al riparo dagli attacLa sesta edizione del concorso di pittura, scultura, artigianato artistico e chi speculativi ma soprattutto non decoupage risolverà nessuno dei problemi ecoBellezza e magia dell’arte vuole ricordare l' artista scomparsa nomici che ci assediano; serviranno il 24 Febbraio 2010 solo a rimandare il momento finale della crisi, drogando il sistema, e a Mina Putignano regalarci non appena saranno usati attraverso l’ esposizione una inflazione ben peggiore di quella delle sue opere più significative conosciuta nei primi anni dell’euro e nel corso delle quattro serate di mostra. un debito pubblico ancora più grande. Ai nostri giorni il debito pubblico In omaggio all’ artista esporranno gli amici e l’associazione culturale è già così alto da assorbire la mag“S e m a t a ” di Taranto. gior parte del nostro reddito dovuto all’economia reale. Per questo motivo il sistema economico è costretto a crescere sempre e le attività imprenditoriali e commerciali costrette a competere fino alla slealtà, perché dobbiamo pagare ogni anno un debito sempre maggiore. Avendo chiari questi concetti si capisce come tutte rà l’economia a ripartire senza i consumi? Troppe domande a cui dare una risposta sembra complesso. Occorre cambiare necessariamente gli angoli di vista sull’economia, non più incentrata sul mero profitto ma più votata alla cooperazione, all’equità, alla solidarietà, al territorio. L’estate è entrata, ed è in questa stagione che si concentrano le maggiori ricchezze economiche del nostra comunità: la vendita dei prodotti agricoli e il turismo. Dell’agricoltura non sarà una novità affermare che ormai ha un piede nella fossa; gli imprenditori agricoli (specie i più piccoli) non ce la fanno più, investono ogni anno ma non riescono a vendere i loro prodotti o se ci riescono lo fanno ad un prezzo che non riesce molto spesso a coprire le spese. Anche i semplici lavoratori agricoli sono in crisi visto che la richiesta di manodopera è generosa con cittadini stranieri ma avida con quelli locali. La mancanza di reddito per tutti questi lavoratori si rivolge poi con tutta la sua violenza sulla comunità facendo aumentare i tassi di povertà e delinquenza. Il turismo va bene ma è chiaro che non può sostituire il sistema produttivo; l’offerta di servizi turistici esiste ma bisognerà fare i conti con la scarsa capacità di spesa delle famiglie, per cui ancora una volta assisteremo ad un turismo mordi e fuggi anziché ad un turismo che fa risiedere in loco. Per cambiare gli angoli di vista dell’economia occorre avere a disposizione strumenti nuovi, innovativi ma soprattutto slegati dai giochi di interesse e potere che invece rappresentano il deus ex machina del sistema finanziario: le monete locali. Sono emesse sulla base effettiva del bisogno monetario, non producono inflazione poiché non è applicato nessun interesse alla loro emissione e in più rappresentano un valore aggiunto gratuito a salari e pensioni, sono in grado di aiutare il mondo del lavoro incentivando l’occupazione e possono portare nuovo vigore a tutte le attività artigianali oggi cadute in disgrazia a causa della globalizzazione e della grande distribuzione. Abbiamo una grande occasione, sarebbe un peccato sprecarla. Francesco Di Tinco eventi sportivi La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 43 “Bellezza e magia dell’Arte” a Marina di Ginosa Il 10 agosto scadono le iscrizioni al concorso. MARINA DI GINOSA - L’associazione Arte e Musica di Marina di Ginosa organizza anche quest’anno il concorso di pittura, scultura, artigianato artistico e decoupage. “Bellezza e magia dell’Arte” è la VI edizione della manifestazione artistica curata dal presidente Damiano Putignano e dal socio fondatore Anna Maria Campa, che quest’anno coincide con il 25° anno della Collettiva di Pittura Marinese, divenuta ormai un punto di riferimento per i pittori pugliesi e di territori limitrofi. Ogni artista può partecipare con due opere, con libertà di tecnica ed interpretazione del tema. Le opere che dovranno pervenire entro il 10 agosto non verranno trattenute, la quota d’iscrizione è di € 15,00. Una qualificata giuria valuterà i lavori ed assegnerà i seguenti premi: sez. Pittura 1° premio € 250,00; sez. Scultura 1° premio € 150,00; sez. Artigianato artistico e Decoupage € 150,00. seguiranno coppe e targhe. Ad ogni partecipante sarà consegnato un attestato ed inoltre saranno attribuiti premi speciali. Le opere in concorso saranno esposte dal 12 al 15 agosto in piazza Martiri d’Indipendenza dalle ore 20,00 alle ore 24,00; la cerimonia di premiazione si terrà il 15 agosto alle ore 21,30 alle presenza delle autori- Viabilità segue da pag. 6 firmatari della recente petizione ha mai fomentato una rivolta, né ha confuso la partecipazione democratica con l’assemblearismo confusionario, né si ritiene un’energumeno assoldato, né intende conquistare un effimero potere, pertanto noi del comitato dei 2.500 cittadini in buona salute e tutti in vita chiediamo a costoro di meditare sulle proprie incaute illazioni e calunnie. Chiediamo inoltre di fornire, anche a mezzo stampa, i nomi ed i cognomi degli individuati vecchi e nuovi personaggi della politica che fomentavano la rivolta, di citare con il proprio nome e cognome i nominativi dei dieci energumeni e di chi li ha assoldati. Infine, per quanto riguarda la dichiarazione, che da 16 anni le costruzioni di Via XX Settembre, di Via Mandorli e di Via Mameli “non reggevano più il peso di un traffico così intenso tanto da presentare lesioni di una certa gravità……. accertate da un tecnico”, è necessario chiedersi: Ø Come mai in 16 anni il Comune non ha mai accertato l’entità delle richiamate lesioni? Ø Come mai in 16 anni non è stata adottata alcuna ordinanza di sgombero del quartiere? Ø Come mai quelle case sono ancora abitate? Ø Come mai su una di queste costruzioni è stata realizzata anche una sopraelevazione? Circa poi i problemi della dichiarata intolleranza da inquinamneto acustico e da polveri sottili nonché quello della stabilità delle case è lecito chiedersi: tà locali. In questa manifestazione è prevista una esposizione delle opere più significative dell’artista scomparsa Mina Putignano. Per informazioni rivolgersi presso il laboratorio artistico dell’associazione promotrice, in viale Jonio n° 28 o ai seguenti numeri: 3280396708; 3391030877. Paolo Grasso 1. Cosa devono dire i proprietari e gli abitanti di Via Tre Fonti e di Via Cavour? 2. Come mai nessuno ha pensato a ciò che attualmente accade in Via Cavour? Eppure questa strada molto stretta e con abitazioni a piano terra viene percorsa tutta in salita da un traffico intenso costituito da auto provenienti dal centro, dai rioni Pierri e Piantata, dal rione della Chiesa Madre e dalle case prospicienti la gravina. Per concludere chiediamo all’Amministrazione Comunale: Ø Perché si vuole continuare a tutelare gli interessi di pochi? Ø Perché devono persistere gli effetti negativi prodotti da una mozione presentata in Consiglio Comunale e incautamente approvata all’unanimità dai consiglieri presenti ai lavori del Consiglio Comunale del 18/01/2010? Ø Perché non si tiene conto che in quel Consiglio Comunale è stato adottato solo un atto di indirizzo e non un progetto esecutivo di viabilità? Ø Perché dopo anni di traffico tranquillo sono prevalse le osservazioni avanzate nel lontano ‘94 da poche famiglie? Ø Perché oggi continua ad essere ignorata la volontà espressa con una petizione sottoscritta da migliaia di cittadini? Ø Perché chi attualmente detiene il potere deve continuare ad ignorare le date di scadenza della convocazione di un Consiglio Comunale regolarmente richiesta più volte? Ø Perché si continua ad offendere la democrazia ed il buon senso? Lasciamo a tutti i lettori il compito di valutare affermazioni, azioni e comportamenti che comunque offendono le menti pensanti e ci riportano indietro, molto indietro, nel tempo!! Per Il Comitato Binetti Pasquale, Locantore Nunzio, Montone Vincenzo, Ranaldo Pietro, Guarino Girolamo, Lodeserto Paolo, Saponaro Donato 44 La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 eventi sportivi Entusiasmante partecipazione per il 3° raduno di Surfcasting La tradizionale gara di pesca da riva organizzata dall’Ass.Hobby Pesca si riconferma con successo Si è tenuto lo scorso sabato 24 luglio presso il lido “La Capannina’’ di Marina di Ginosa, il 3° raduno di Surfcasting organizzato dall’ “Associazione dilettantistica sportiva Hobby pesca – ambiente natura’’ con il patrocinio del Comune di Ginosa. Il tradizionale evento estivo ha visto radunarsi ben 27 partecipanti provenienti dalle diverse province limitrofe per sfidarsi in una sana competizione di pesca da riva. Sono da poco passate le 16 e i garisti, adunatisi per effettuare i sorteggi delle rispettive postazioni e per prendere visione del regolamento, si apprestano a trasportare sul campo di gara le numerose attrezzature. Le condizioni meteorologiche non sono delle migliori: un forte vento da ovest potrebbe infatti ostacolare le operazioni dei pescatori. Usufruendo di un trattore gentilmente messo a disposizione dal sig. Tonino Quattromini per gli spostamenti, ciascun gareggiante raggiunge il proprio settore e si accinge a montare canne e tutto il necessario che gli consentirà di effettuare una buona pescata. Alle 19 si ode il fischio di inizio. Calate le esche in acqua, si attende ora la cattura di qualche bel pinnuto che non tarda ad arrivare. Dopo pochi secondi, una spigola di oltre 15 cm, misura minima consentita dal regolamento, viene prontamente guadinata e contrassegnata con un’apposita fascetta. Non appena le voci della prima preda si spargono, gli animi degli atleti si infuocano: adesso si fa sul serio. Intanto, il sole cala lentamente all’orizzonte. Sfruttando le opportunità che minuti alla mezzanotte, e alcuni garisti decidono di giocarsi il tutto per tutto sfoderando le ultime armi segrete. Lo scoccare delle 24 sancisce poi la fine dei giochi. Tutti si dirigono successivamente nella piazza antistante il comune per la pesatura del bottino e per le premiazioni. Una volta avvenute le misurazioni, la classifica comincia a delinearsi: Settore A 1° Sergio Polignano con 2.285 punti 2° Domenico Laera con 346 3° Alfredo Paiano con 292 uno dei momenti topici della giornata regala, i partecipanti riescono progressivamente a riempire i loro carnieri. Altri, ancora a mani vuote, si adoperano nel cambiamento dei terminali, sperando anche nella buona sorte. Ogni scelta non viene lasciata al caso. Un innesco, un determinato diametro di filo o l’utilizzo di un piombo, possono influire notevolmente sull’azione di pesca. Scende la sera e la luna quasi piena si riflette sulla superficie del mare. Le luci degli starlight e delle lampade portatili illuminano un tratto di spiaggia lungo quasi 1 km. Nel frattempo i tre giudici di settore, Vito Rosato, Dario Ribecco e Miki Marchionna, percorrono in lungo e in largo la zona controllando di volta in volta il pescato. A notte inoltrata, qualche bell’esemplare di Grongo, Mormora e Pesce Serra viene insidiato. Mancano pochi Settore B 1° Tommaso Angelini con 130 punti 2° Giovanni Angelini con 108 3° Vincenzo Vivace con 74 Settore C 1° Vittorio Angelini con 256 punti 2° Giuseppe Cianciotti con 142 3° Ivan Mascio con 78 Ciascuno di loro avrà l’occasione di gustare una cena presso l’ agriturismo “All Paradise’’ in c.da Stornara a Marina di Ginosa. Confermati i piazzamenti di settore, si passa subito dopo a quelli assoluti. Ad aggiudicarsi il primo posto è Sergio Polignano di Marina di Ginosa che porta a casa anche il trofeo per la preda più grande, un Serra di eventi sportivi La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 45 CALCIO REGIONALE / Primi acquisti per il nuovo Ginosa targato 2010/2011 Ginosa, primi colpi di mercato per la nuova stagione La società guidata dal presidente Ribecco, dopo aver formalizzato l’iscrizione al prossimo campionato (in attesa di un ripescaggio in Prima Categoria), mette a segno i primi due colpi di mercato ingaggiando la mezzapunta Ivan Carriero (classe 83) ed il centrocampista Francesco Casalingo (classe 85), entrambi ex Montescaglioso (Promozione lucana) con esperienze anche in Serie D ed Eccellenza. Intanto la Lega ha ufficializzato le date della prossima stagione: si parte il 12 settembre con la Coppa Puglia, mentre il campionato inizierà il 19 settembre. kg 1.415. A lui spetta come premio una canna “Mediterranè’’ della “Mitchell’’. Guadagna invece la medaglia d’argento e un mulinello “Avocet Big surf 8000’’, Domenico Laera di Martina Franca. Si accontenta del gradino più basso del podio il ginosino Alfredo Paiano che conquista una canna “Mitchell Universe’’. Si ferma alla 4^ posizione l’appena 11enne Vittorio Angelini ottenendo di diritto un mulinello “Avo Surf’’, mentre Paolo Cardone strappa il 5° posto e con esso uno zaino termico della “Mitchell’’. «Sono soddisfatto di questo 3° raduno di Surfcasting che, dal punto di vista partecipativo, è andato in pari con la manifestazione dello scorso anno», ha dichiarato il presidente dell’ “Ass.Hobby pesca’’, Vito Rosato. «La buona riuscita dell’evento – ha poi aggiunto – è stata resa possibile anche grazie al sostegno di “Abissi’’ nelle vesti di collaboratore organizzativo, “Nautica Magistro’’ che ha offerto due premi, il lido “La Capannina’’ di Jessica e Giuseppe Bitetti e l’agriturismo “All Paradise’’ con la nuova gestione del sig. Massimiliano Rucci. Si ringrazia inoltre il sindaco di Ginosa, avv.Luigi Montanaro, il delegato sindaco di Marina di Ginosa, Leonardo Galante, l’assessore al turismo, dott. Giulio Galante, l’assessore all’ambiente, Antonio Bitetti, il S.E.R. di Ginosa e il giudice di gara Erasmo Gianpetruzzi. L’appuntamento è rinnovato a domenica 8 agosto per la gara di Bolentino da barca». Miki Marchionna La società biancazzurra, alla finestra in attesa di un probabile ripescaggio in Prima Categoria, dopo aver intavolato trattative, ufficializza i primi due ingaggi per consolidare la rosa: si tratta della mezzapunta Ivan Carriero, classe 83 e del centrocampista Francesco Casalingo, classe 85, entrambi prelevati dal Montescaglioso (Promozione lucana). Due giocatori di esperienza che daranno spessore e qualità alla rosa ginosina. Infatti, sia Carriero che Casalingo hanno militato anche in categorie superiori: il primo ha avuto trascorsi in Bitonto, Francavilla Fontana e Matera (Serie D) e Santarcangiolese (Eccellenza lucana), mentre il secondo ha vestito le maglie di Real Altamura (Eccellenza) e Ruvo (Promozione). La dirigenza biancazzurra, comunque, ha in serbo qualche altro acquisto che dovrebbe concretizzarsi a breve. Nel frattempo, la società guidata dal presidente Ribecco, dopo aver formalizzato domanda di ripescaggio in Prima Categoria, resta alla finestra in attesa di notizie positive dal Palazzo del Comitato Regionale pugliese: nei prossimi giorni si attendono sviluppi in merito. Intanto la Lega ha ufficializzato le date della prossima stagione: si parte domenica 12 settembre con la Coppa Puglia, mentre il campionato (Prima o Seconda) avrà inizio il 19 settembre. Il nuovo Ginosa, che inizia a prendere forma, si ritroverà al “Miani” il 16 agosto per l’inizio della preparazione atletica in vista degli appuntamenti ufficiali per la nuova stagione agonistica. Domenico Ranaldo - ([email protected] - www.asginosa.it) 46 attualità La Goccia n. 15/17 - 1 agosto 2010 TORNEO CALCIO A 5 UNDER 18: SAVER OF BUILDING sono loro i Vincitori! Il torneo si è svolto presso i campi della “pescarella” ed era rivolto a tutti i ragazzi di età massima di 18 anni con la proroga di due fuoriquota di 21 anni per squadra. La finale del torneo si è svolta giovedi 8 luglio alle ore 22, tra i ragazzi della Saver of building e quelli del F.C. Taranto, ed ha visto trionfare i primi con il punteggio finale di 4 a 2. Bella partita molto sentita ed entusiasmante, diretta dall’impeccabile arbitro Marino Menzella. Ma andiamo con ordine. Al torneo hanno partecipato circa un centinaio di ragazzi per un complessivo di 12 squadre. Inizialmente sono state suddivise in tre gironi e le prime due classificate accedevano alla seconda fase che prevedeva la formulazione di altri due gironi, dai quali passavano alle semifinali le prime due classificate. Così le squadre che si sono affrontate in semifinale sono state: Saver of building contro i Laertini boys e Natura E’ contro F.c. Taranto. Per l’occasione i ragazzi della Saver hanno deciso di affidare le proprie sorti ad un loro vecchio mister ovvero Francesco Russo che saggiamente contro tutto e tutti è riuscito non solo a portarli in finale ma anche a far vincere il torneo e per l’occasione da vecchio volpone qual è, ha convinto la squadra che proprio per vincere avevano bisogno di un centrale forte dietro, così lui ha chiamato suo cugino Raffaele Rosato che quest’anno giocherà con la beretti dell’U.s. Lecce, il quale onestamente ha fatto fare il salto di qualità alla squadra, e alla fine ci ha visto bene! Le due semifinali sono state molto equilibrate, da una parte i ragazzi della Saver guidati da un Pagone in palla hanno avuto la meglio contro i laertini, dall’altra i ragazzi del F.c. Taranto trascinati da un grande Delfino contro ogni pronostico hanno eliminato Natura E’ di Lovecchio e Lomagistro. La finale come dicevo prima è stata entusiasmante, poiché è stata preparata dall’organizzatore Nicola Catucci nei minimi dettagli, dalla banda che suonava l’inno nazionale allo speaker che annunciava le formazioni e sugli spalti gremiti numerosi tifosi per entrambe le squadre. La partita invece ha avuto due risvolti particolari: il primo tempo i ragazzi di Mr Russo hanno chiuso la partita portandosi sul 4 a 1 grazie ai gol de D’attoma 2 e Di Paola 2 e Delfino per il F.c. Taranto; il secondo tempo invece anche rischiando un pò i ragazzi della Saver hanno controllato la partita a dovere subendo il gol del 4 a 2 definitivo a 5 minuti dalla fine da parte di Bramo anche grazie ad alcune prodezze del portiere Bellosguardo. E poi finalmente è arrivato il triplice fischio finale che ha sancito la vittoria della Saver contro i propri rivali, e così sono partiti gavettoni per tutti soprattutto per chi li ha condotti fino al traguardo finale ovvero Mr Francesco Russo, il quale però ha ricordato ai propri ragazzi subito di mandare un sms al capitano della squadra Iacovino che per l’occasione era assente perché ammalato. Dopo i vari festeggiamenti e ringraziamenti per i vari sponsor ci sono state le premiazioni fatte con l’ausilio del sindaco di Ginosa avv. Luigi Montanaro, il consigliere regionale avv. Pietro Lospinuso e i consiglieri comunali Divitofrancesco e Russo. Premi squadre: 1° Classificata: SAVER OF BUILDING 2° Classificata: F.C. TARANTO 3° Classificata: NATURA E’ 4° Classificata: LAERTINI BOYS Squadra rivelazione: ANNA E TONINO ACCONCIATURE Premi individuali: Portiere rivelazione: Di GIOIA (F.c. Taranto) Miglior Portiere: BELLOSGUARDO (Saver of building) Giocatori rivelazione: ROSATO e D’ATTOMA (Saver of building) Miglior giocatore: DELFINO (F.c. Taranto) Capocannoniere: LOVECCHIO ( Natura è). Rosa della Saver of building: Bellosgaurdo, Guarino, Iacovino, Castellano, D’attoma, Di Paola, Rosato, Pagone, Calabrese, Mancino; allenatore: Mr Russo Rosa del F.C. Taranto: Di Gioia, Bavaro, Bramo, Delfino, Barberio, Lapiscopia, Ribecco; allenatore: Lapiscopia Andrea Mancino