il Montebaldo Luglio-Agosto 2013
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MTB_LUGLIO_AGOSTO_24_01_MTB_GENNAIO_FEBBRAIO_04_05.qxd 07/08/2013 02:38 Pagina 2 Anno LXI Luglio - Agosto 2013 Bimestrale edito dalla Sezione di Verona dell’Associazione Nazionale Alpini Via del Pontiere,1 - 37122 Verona www.anaverona.it tel. 045.800.25.46 - Fax 045.801.11.41 E-mail [email protected] A Fittanze col Presidente MTB_LUGLIo_AGoSTo_02_03_MTB_LUGLIo_AGoSTo_02_03.qxd 07/08/2013 01:22 Pagina 1 2 LA PARoLA DEL DIRETToRE il Montebaldo Edizione Luglio - Agosto 2013 Per integrarsi non servono i timbri U ltimamente, anche per merito del nuovo ministro per l’Integrazione sociale, la signora di colore Cecilia Kyenge, è tornato alla ribalta il tema della cittadinanza ai cittadini stranieri. Un dibattito che ha visto schierate opposte fazioni. Da una parte gli intolleranti, dall’altra i buonisti. Dei primi abbiamo visto la stupidità, soprattutto nei gesti personali contro il ministro. Buttare sul palco dove andava a parlare le banane non è argomento. È stupidità e basta. Dei secondi abbiamo colto le buone intenzioni, ma non sempre supportate da lucidi ragionamenti. Ma cosa vuol dire integrazione? Se andiamo al vocabolario della lingua italiana scopriamo almeno due significati di fondo. Il primo riguarda la dimensione sociale. In questa prospettiva, integrarsi vuol dire «disponibilità degli individui che vivono in una società a coordinare le proprie azioni, mantenendo a un livello tollerabile i conflitti». Per dirla in breve, la capacità di vivere accanto agli altri accettando il compromesso per non pestarsi i piedi. In una seconda accezione, quella razziale, integrarsi vuol dire mettere insieme razze diverse, in modo particolare persone bianche e di colore, evitando le segregazioni. In definitiva, vivere insieme cercando di non mettere in piedi le caste, con cittadini di serie A, B, C… È evidente da queste brevi premesse, che sono due le piste che devono essere seguite perché si realizzi un’autentica integrazione. Da una parte bisogna partire da un pacchetto comune di leggi condivise, ossia le regole della casa. Se non si vuol pestarsi i piedi è fondamentale che all’immigrato sia richiesto lo stesso rispetto delle norme, richiesto ad un italiano. Se questo non avviene, il conflitto sociale si sprigiona da solo ed immediatamente. Sull’integrazione razziale, prima ancora che il rispetto delle regole, conta la cultura. Ossia quella degli italiani e quella di chi viene in Italia. Ma di questo dirò tra poco. Il ministro Kyenge sembra privilegiare, almeno in questa prima fase del suo operato, il riconoscimento della cittadinanza come via maestra per l’integrazione. Opinione rispettabilissima anche se trovo che questa soluzione non sia il massimo per dare risposta alle due esigenze di cui parlavo sopra. L’integrazione non può avvenire con un atto giuridico, ossia con un timbro sulle carte, per dirla più banalmente. Essa deve passare sempre dalla vita, perché sia vera. Certamente si tratta di una questione che va affrontata e risolta. Oggi in Italia vige un rigoroso principio dello jus sanguinis (diritto di sangue). Ossia tu hai diritto ad essere cittadino italiano se i tuoi genitori o almeno uno dei due è nostrano. A questo principio si oppone lo jus solis (diritto di suolo), fortemente sostenuto dal ministro. Ossia, tu sei cittadino italiano se sei nato o residente sul territorio. Dico subito che trovo le due posizioni entrambe poco equilibrate. Come accennavo sopra, l’integrazione può avvenire soltanto dal rispetto delle regole e dalla cultura. Faccio un esempio per spiegarmi meglio. Quando negli anni ’50 tanti nostri connazionali si trasferirono in Svizzera per lavoro, furono due le regole che dovettero osservare. La prima riguardava il rispetto della legge. Chi sgarrava se ne tornava indietro a calci nel sedere. Non si trattava di una forma di intolleranza, ma di rispetto per tutti. Per gli svizzeri, ma anche per gli italiani onesti. La seconda regola fu l’obbligo per i giovani figli degli immigrati di andare a scuola. Fu un rospo dure da digerire, S. GIOVANNI LUPATOTO - Domenica 14 luglio u. s., si è tenuto il “Pellegrinaggio Nazionale” sul Monte Ortigara. Alcuni rappresentanti del Gruppo che non hanno voluto mancare all’appuntamento ai piedi della “Colonna Mozza”. Nella foto: il capogruppo Giampietro Ciocchetta, don Rino Massella, Claudio Provedelli, il Presidente Ilario Peraro, Aldo Perbellini e Nino Donà. perché tanti nostri connazionali, senza cultura, ne avrebbero fatto volentieri mano d’opera per portare a casa un po’ di soldi. Gli svizzeri furono su questo inflessibili. Chi voleva diventare cittadino di quel Paese doveva istruirsi, conoscerne la lingua (senza la quale non ci sarà mai, dico mai, alcuna integrazione), la storia, le tradizioni, gli usi e i costumi… A quelle condizioni e solo a quelle si poteva far parte dello Stato. Vi sembra crudeltà chieder oggi le stesse condizioni? Credete che l’aver fatto dell’Italia un Paese dei Balocchi, dove alcune etnie sanno di poter delinquere all’infinito sia un buon modo per integrarsi? O pensate che lo sia il rifiuto ad apprendere la nostra lingua, la nostra storia e le nostre tradizioni? In un istituto superiore della Bassa veronese un esperto del ministero venuto a parlare di integrazione, s’è sentito rispondere da una immigrata, madre di alcuni ragazzi frequentanti la scuola: «Questo è un problema che non ci riguarda. A noi di integrarci non ce ne importa proprio nulla». Basterà concedere la cittadinanza sulla carta per fare dell’Italia un Paese senza conflitti? Bruno Fasani SOMMARIO Circolo “M. Balestrieri” Personaggi Vita militare Costume alpino Vita sezionale Protezione civile Penna sportiva Vita dei Gruppi Anagrafe sezionale pag. 4 - 5 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 - 11 - 12 - 13 pag. 14 pag. 15 - 16 - 17 pag. 18 - 19 - 20 - 21 pag. 22 - 23 Direttore responsabile: Bruno Fasani Comitato di redazione: Denis Dalbon, Ezio Benedetti, Angelo Pandolfo, Antonio Scipione, Giorgio Zanetti, Maurizio Mazzocco Impaginazione e grafica: Ezio Benedetti, Giuseppe Avesani Aut. del Tribunale di Verona 15.05.1952 n. 44 del Registro - n. 1018 Vol. 11 f. 137 (06.09.1983) del Reg. Naz. Associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) Stampa: Edizioni Stimmgraf srl - S. Giovanni Lupatoto Questo numero è stato chiuso mercoledì 6 agosto 2013. MTB_LUGLIo_AGoSTo_02_03_MTB_LUGLIo_AGoSTo_02_03.qxd 07/08/2013 01:22 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 LA PARoLA DEL PRESIDENTE il Montebaldo 3 La forza della convinzione N egli scorsi anni sono state prese delle iniziative che non sempre hanno trovato l’entusiasmo di tutti, ma la consapevole partecipazione dei molti che hanno creduto nella bontà dei progetti, ha portato a risultati di innegabile evidenza. Ricordiamo le Lotterie effettuate nel 2009 che ci hanno permesso di assegnare un contributo di 80 mila euro al Presidente della Cooperativa Luce e Lavoro. Sono stati fondi importanti per entità, ma soprattutto per il supporto morale e di incitamento che hanno dato sprono alla realizzazione di una sede idonea e adeguata alle esigenze degli ospiti: disabili multiminorati. Attualmente la struttura è in fase avanzata di sistemazione. La nostra spinta, ha consentito alla Cooperativa, di accedere a sostegni finanziari sostanziosi e indispensabili per affrontare l’immane lavoro e concretizzare un miraggio. Non di minor valore è stata la raccolta di soldi per acquistare l’ambulanza (60 mila euro) che, oltre a far bella mostra nelle nostre manifestazioni, interviene con grande professionalità e determinazione. Sebbene mancasse della solita “cartina” di lezzo burocrati- LAUREA co, va esaltato senza timori il provvidenziale intervento, durante il Raduno sezionale di Ronco all’Adige, che ha permesso di salvare un infartuato, recuperato fuori dall’ambito della celebrazione alpina. Appagante è osservare come si sta costituendo la nuova Squadra sanitaria! La convinzione di programmare e organizzare con propositi a fin di bene, seppur nelle naturali difficoltà e nelle solite snervanti contrapposizioni di chi è ostile o va alla ricerca di contrarietà, ha fornito risultati al di là di ogni previsione e una confortante soddisfazione, esattamente come ha rimarca- to il nuovo Presidente nazionale Sebastiano Favero, perché «dare è più bello che ricevere». Ilario Peraro Gli Amici degli Alpini con la A maiuscola… Mercoledì 24 luglio scorso, si è brillantemente laureata in “Matematica “ presso l’Università di Trento Chiara Dalbon, figlia del consigliere sezionale Denis. Congratulazioni vivissime da mamma Maria Pia, i fratelli Francesco e Alessandro unitamente a Michelangelo. Con poche parole pronunciate all’omelia funebre: «... da don Mazzolari aveva imparato che in chiesa ci si leva il cappello, ma non la testa». Massimo Benedetti, lo vogliamo ricordare come una persona di sicuro valore, di solida fede, di generosa dedizione e impegno nel Gruppo alpini di S. Massimo. BOVOLONE: cena di beneficenza organizzata dal Gruppo alpini in collaborazione con il Gruppo Parrocchiale di don Matteo. Il ricavato della serata, è stato devoluto alla Missione in Georgia sostenuta dal Vescovo Pasotto, originario di Bovolone. MtB_luGlio_aGosto_04_05_MtB_luGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 01:49 Pagina 1 4 il Montebaldo Edizione Luglio - Agosto 2013 CirColo Culturale Alpini... a scuola Oggi, qui da noi in classe quinta, sono venuti a trovarci gli alpini… una piccola rappresentanza però! Sono venuti per raccontarci la loro storia attraverso le loro testimonianze ed un bellissimo plicato il numero di Reggimento di appartenenza (es: il n. 6 per il VI Reggimento Alpini). Su un lato del cappello si può notare un piccolo fiocco: la NAPPINA. Il colore della nappina ha 2 significati: - 1) distinguere il reparto di appartenenza (es: gli alpini del Battaglione “Verona” hanno la nappina bianca); - 2) indicare la specializzazione: verde per chi usa le armi pesanti (cannoni, mortai…); blu per chi lavora negli uffici… ecc. La nappina ha la funzione di “portapenna”; infatti riveste un pezzo di legno con un foro atto ad accogliere la PENNA, simbolo caratteristico del cappello quando terminano il servizio militare): questa penna si piega ma non si spezza. A volte, sul cappello alpino, ci sono delle medaglie, distintivi, stelline che l’alpino ama mettere quando ha terminato il servizio militare. In particolare le stellette di metallo sono un simbolo che il militare porta sulla divisa durante la “naja” (=servizio militare che tutti gli alpini hanno fatto in montagna) e significa: «Sei un militare, l’ordine di un superiore non si può discutere, devi obbedienza cieca e assoluta e disciplina». Il Corpo degli alpini è nato nel 1872, addetto alla difesa delle Alpi contro l’attacco eventuale di altri Stati. video. Perché si chiamano alpini? Perché prendono il nome dalla catena montuosa delle nostre bellissime ALPI, sono i soldati delle Alpi e sul loro cappello c’è, come fregio, la regina di queste montagne: l’AQUILA maestosa con le ali spiegate. Ma… appena sotto l’aquila, ci sono due FUCILI INCROCIATI, perché gli alpini erano soldati. In centro al fregio, c’è un cerchietto verde dove viene ap- alpino.La penna proviene dalle ali remiganti di uccelli montanari, cioè dalle ali che “remano” nell’aria per volare. La penna può essere nera (da qui il nome “penne nere” dato agli alpini); di corvo ed è quella che la Patria (= terra dei padri) dà alle reclute con il cappello: è la meno preziosa e, se viene piegata, si spezza. La penna può essere anche marrone, d’aquila, ed è quella che si danno gli anziani di servizio prima del congedo (cioè Il protettore degli alpini è San Maurizio. Gli alpini, spiegano i nostri ospiti del Circolo Culturale “Mario Balestrieri” di Verona, hanno una caratteristica particolare: “l’ALPINITÀ” cioè un insieme di: - FRATELLANZA (usano lo stesso linguaggio, fanno le stesse esercitazioni…); - SENSO DEL DOVERE (dover fare qualcosa che vada bene per tutta la comunità); - SOLIDARIETA’(si aiuta chi ne ha bisogno). In particolare c’è un gruppo di alpini che si occupa di solidarietà: corrono da chi ne ha bisogno, in casi di calamità naturali o altro, lasciando temporaneamente il lavoro. E tutto ciò senza ricompensa… Gli alpini in congedo, hanno creato una Associazione, l’A.N.A.: Associazione Nazionale Alpini, allo scopo di sentirsi tutti uniti, fare Corpo, di tenere viva la memoria di tutti gli alpini che hanno combattuto e sofferto e dei soldati che sono morti nelle guerre che purtroppo ci sono state. Gli alpini, ora, sono un ESERCITO DELLA SOLIDARIETA’; vanno dove c’è bisogno di aiuto, è un esercito di volontari che, al posto dei fucili, usa picconi, tende, vanghe, mestoli… aiutando con ordine e disciplina. L’1 gennaio 2004, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, conferì la Medaglia d’Argento al Valore Civile all’ospedale da campo dell’ANA. A conclusione dell’incontro, i nostri ospiti ci hanno mostrato un bellissimo video, con musiche, canti e immagini molto coinvolgenti, che ci hanno fatto toccare con mano l’amore verso la montagna e le sue bellezze naturali, verso la Patria nostra e la nostra Bandiera, ma soprattutto il valore e la ricchezza umana degli alpini. Una frase ci è rimasta nel cuore: «Il segreto per essere felici è aiutare gli altri», motto nato dai racconti e dalle testimonianze degli anziani che si aiutarono tra loro durante la guerra. Noi alunni li abbiamo ringraziati a modo nostro, dedicando loro, a gran voce, «La canzone del Piave». GRAZIE ALPINI !!! CLASSE 5^ SCUOLA PRIMARIA “Lorenzo Calabrese” di San Vito al Mantico - Bussolengo Verona. Alunni: Sara A., Chiara B., Riccardo C., Desirè C., Tommaso C., Marika D’A., Maria Vittoria F., Sofia G., Kevin L., Elisa M., Giovanni M., Sofia M., Leonardo M., Nicholas Dino M., Chiara O., Filippo P., Aurora R., Giorgia S., Roberto T., Mario Pietro Z., Thomas Z., Caterina Z., Giacomo Z., Sofia Z. Insegnanti: Donata Bovo, Licia Massella. Sabato 28 settembre 2013, alle ore 20,30, nella baita locale, il Gruppo alpini di Rosaro, in collaborazione con il Circolo ANA “M. Balestrieri”, organizza un incontro culturale con proiezione del documentario «1943 LA RITIRATA DI RUSSIA: sulle balke dell’onore» con testimonianze in video e dal vivo. Ingresso libero. MtB_luGlio_aGosto_04_05_MtB_luGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 01:49 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 “Mario Balestrieri” il Montebaldo 5 Appuntamento con la Storia... a baita Sede Sede Castelnuovo del Garda Lazise Malcesine Lugagnano Castelnuovo del Garda Lazise Isola della Scala Lubiara MTB_LUgLio_agosTo_06_07_MTB_LUgLio_agosTo_14_15.qxd 07/08/2013 02:14 Pagina 1 6 Edizione Luglio - Agosto 2013 il Montebaldo CENTRO DI ODONTOIATRIA, IMPLANTOLOGIA E ORTODONZIA ZIA Cliniche odontoiatriche di prestigio con l’efficenza di una grande cooperativa sociale VERONA VVia ia A.M. A M Lorgna, Lorgna g , 5A 337136 7136 VVerona erona (VR) (V ttel. el. 045 8213353 82133 verona@socialden [email protected] www.socialdent.it www w.socialdent.it PRENOTA PREN NOT TA SUBITO LA A TUA VISITA VIS SIT TA A SENZA IMPEGNO. Aperti anche il sabato SIAMO CONVENZIONATI CON... E ALTRI ANCORA... MTB_LUgLio_agosTo_06_07_MTB_LUgLio_agosTo_14_15.qxd 07/08/2013 02:14 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Personaggi il Montebaldo 7 Bruno Bozzini, alpino centenario Nulla è casuale nella vita. In essa tutto ha un significato: ogni nascita, ogni respiro, ogni gesto, ogni pensiero, ogni momento del vivere e del morire hanno un senso nel libro immenso del tempo e dell’essere; lo ha la durata stessa di quell’avventura meravigliosa che è l’esistenza, della quale ciascuno è a un tempo protagonista, fruitore e servitore. La vita... chi la conclude in giovane età, chi a sessanta, settanta, ottanta, novant’anni; chi si inoltra più avanti; qualcuno raggiunge ed oltrepassa il secolo. Difronte a questi ultimi casi, non ci si può non chiedere perché la vita li ami tanto, che cosa voglia esprimere con loro, di che cosa la vita voglia che essi siano testimoni. Tutte riflessioni che s’accavallano nella mente quando ci troviamo al cospetto dei nostri grandi “vecchi” e che s’intrecciano in noi con sentimenti di stupore, di rispetto, di gioia, ma anche di affetto e di orgoglioso compiacimento, nella consapevolezza di trovarci di fronte ad autentiche grandi pagine viventi di storia. Tale è, senza dubbio, Bruno Bozzini, figura meravigliosa di alpino, che ha fatto dell’alpinità la corda vibrante ed armoniosa di tutta la sua esistenza e che sta gagliardamente avvicinandosi al traguardo straordinario del secolo di vita. E’ sicuramente uno dei più anziani, se non il più anziano in assoluto, fra gli alpini veronesi, il nonno di tutta la Sezione e dei circa ventimila alpini che ne fanno parte. A lui mi lega una conoscenza, subito divenuta amicizia, maturata alcuni decenni fa, quando io ero giovane capogruppo degli alpini a Spiazzi ed egli, già pensionato, veniva a trascorrere, sul Baldo, le sue vacanze estive con l’amata Teresa. Ricordo l’interesse con cui seguiva quanto si organizzava nel Gruppo, la passione con cui partecipò alla grande adunata che celebrammo per il sessantesimo della Sezione alle “Buse dei Morti” nel 1980, le chiacchierate con il presidente nazionale Bertagnolli, con l’indimenticato padre Mario Tonidandel, con Pier Emilio Anti, Tito Nicolis, Nane Ainardi. Prodigo di consigli, desideroso sempre di conoscere cose ed amici nuovi, mi accompagnava in serate ed appuntamenti, amava in particolare venire a qualche ma- di Corghi Enrico Laboratorio e negozio Via Piave n. 43 – Villafranca di Verona fr. Pizzoletta Tel. 045/6336545 – fax 045/4854374 nifestazione in Municipio a Caprino in quel Palazzo Carlotti che era stato, per qualche tempo, la sua caserma e, dalla quale, mi raccontava di aver fatto qualche audace “fuga” notturna per andare a trovare la “morosa”, ripresentandosi vispo e puntuale alla sveglia all’alba. A sua volta, mi coinvolgeva negli incontri con i suoi amici, che erano tutti alti ufficiali alpini, da Pomarici a Pelosio, a Di Prisco, al gen. Carlo Meozzi, che era allora, sindaco di Ferrara di Monte Baldo. Per quest’ultimo, nutriva un affetto profondo perché lo aveva conosciuto come comandante di artiglieria nei momenti difficili e cruenti della Campagna di Russia. Bruno Bozzini, nacque quasi un secolo fa, il 24 dicembre 1913, a Valeggio s/M da Cesare Luigi e da Maria Cordioli: una fa- miglia sana, legata alla terra, ancorata ai valori più profondi del mondo contadino, quali l’amore per la famiglia, la laboriosità, l’onestà, il rispetto per gli altri, il senso del Divino, che rimasero la bussola sicura per tutta la vita. A poco più di vent’anni, fu chiamato alle armi e fu destinato al 6° Alpini, nella 57ᵃ Compagnia del glorioso Btg. “Verona”. Da allora, il cappello con la penna nera, gli si incollò al capo per non staccarsene più. Seguirono alcuni congedi e richiami, finché giunse il momento della prova suprema: la guerra. Richiamato, sempre nel Btg. “Verona” il 14 marzo 1941, partì con l’Armata militare italiana di Russia (ARMIR) il 26 luglio 1942. Con gli alpini del “Verona”, fu chiamato a far parte della Divisione “Tridentina”, la quale, con le Divisioni “Cuneense” e “Julia”, costituì il Corpo D’Armata Alpino. Fu là, che conobbe il maggiore Carlo Meozzi, che comandava il Gruppo “Bergamo” del 2° Reggimento di artiglieria alpina, pure inglobata nella “Tridentina”. Attestato con gli alpini sul Don, Bruno, visse il dramma del terribile attacco russo del dicembre, che costrinse gli alpini alla ritirata. Il 12 febbraio 1943, egli venne ricoverato in ospedale a Leopoli e, qualche giorno, dopo fu rispedito con treno-ospedale, in Italia. Durante la ritirata, riportò il congelamento di 2° grado al piede sinistro e un aggravamento dei disturbi polmonari, per i quali, nel 1951, ottenne la pensione di guerra e nel 1961 la Croce al Merito. Bruno Bozzini, però, non amava soffermarsi troppo sui ricordi tristi della guerra. Era sì un testimone di essa, ma nel dopoguerra, preferì operare, come alpino di pace, stare con i giovani, lavorare con gli alpini e, per gli alpini, proiettato verso l’avvenire. Fu a lungo capogruppo a Salionze, dove, anche dopo aver abbandonato tale incarico, continuò ad essere il punto di riferimento del “mondo alpino” della zona. Da autentico alpino, amava il buon vino, le lunghe camminate in montagna o in campagna, le levate all’alba per andare a pesca, a lumache, le cene cordiali con gli amici. Lo assistette l’amata Teresa, compagna della sua vita, finché una paralisi non la bloccò; allora tutte le attenzioni di Bruno, furono per lei, la accudì con ogni cura cercando di prolungarne l’esistenza, di manifestarle fino all’ultimo il suo affetto. La sua casa è rimasta semplice ed accogliente, luogo di fraternità e di sorriso. La sua vita un libro aperto in cui si possono leggere storia e valori del popolo italiano e del mondo alpino veronese. L’augurio è, che Bruno, riempia ancora molte pagine di quel libro, prezioso per tutti noi, quanto è stata ed è la sua vita. Vasco Senatore Gondola Produzione e vendita materassi in lattice – memory – molle Rifacimento materassi lana Vendita reti, cuscini ed accessori www.ilmaterassaio.net [email protected] Negozio Via Negrelli 67/A – Verona Tel. 045/576438 mtB_luGlio_aGosto_08_09_mtB_luGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 01:59 pagina 1 8 il Montebaldo Vita militare Edizione Luglio - Agosto 2013 Alpini: simbolo di virtù spirituale e qualità fisiche Gli Alpini sin dalla loro costituzione, forti della loro naturale attitudine alla guerra in montagna, capaci di compiere gesta gloriose, dimostrando particolari qualità fisiche e morali conferite dalla montagna stessa, hanno sempre meritato, da Adua a Monte Marrone, il grande affetto e l’incondizionata fiducia di tutto il popolo Italiano. Con la ferrea volontà dell’esempio, sino all’estremo sacrificio, hanno contribuito ad esaltare le nostre tradizioni, dimostrando che le stesse devono costituire per tutti, indistintamente, il più fervido incitamento al dovere, nel ricordo tramandato di generazione in generazione, delle gesta compiute dai nostri avi e dai nostri padri, in difesa del Sacro Suolo Italiano. Le “tradizioni alpine”, però, non ebbero solamente inizio dal 1872, anno di costituzione del Corpo degli Alpini, bensì possono essere ricondotte già ai tempi di Roma, con le “Cohortes Alpinorum o Montanorum” poste a difesa dei valichi alpini fortificati, caratterizzate quasi certamente da un reclutamento regionale tratto dai monti e dalle vallate ed alle quali può essere collegata l’idea del Cap. Perrucchetti di affidare a truppe reclutate sul posto la difesa delle nostre frontiere terrestri. Le tradizioni procedono, poi, con le guerre combattute nei secoli sulle Alpi, nel corso delle quali, citando solo alcuni esempi, sono emerse la tenacia dei Valdesi in Piemonte, fedeli al loro particolare culto religioso, amanti delle loro valli, che difesero sfidando i rigori dell’inquisizione, l’ostilità dei Pontefici Gregorio XI e Innocenzo VIII, di Luigi XIV di Francia e le forze militari dei Duchi di Savoia. In quegli anni sono emerse la capacità di operare delle Milizie Valdostane che, nel secolo XVI, durante le guerre tra Francia e Spagna per il predominio sull’Italia, difesero la neutralità delle loro valli. Come non ricordare, poi, la Milizia Paesana, istituita nel 1560 in Piemonte dal Duca Emanuele Filiberto, Milizia che, come i nostri Alpini, ebbe un reclutamento regionale, per il quale ai soldati del Duca di Savoia spettò particolarmente il compito di difendere i monti e le valli dove erano nati. Per non parlare, ancora, delle “Milizie Piemontesi” che, sulle Alpi Marittime e sulle Cozie, fronteggiarono per tanti anni Spagnoli e Francesi e che poi, dal 1792 al 1796, contesero il passo agli Eserciti della Rivoluzione ed a quelli Napoleonici. Ma oltre ai ricordi del passato ed agli esempi di truppe destinate alla difesa delle Alpi con un reclutamento regionale, dovettero concorrere a suggerire al Perrucchetti l’istituzione di speciali truppe alpine anche le particolari qualità dei figli della montagna. A tal proposito, Vegezio, nel III secolo dopo Cristo, nella sua opera “De re militari” scrisse: «E’ molto più idonea alle armi la gente rude, che cresce a cielo scoperto e nelle fatiche, paziente del sole, noncurante dell’ombra, non usa alle delicatezze, di animo semplice, sobria, con le membra allenate ad ogni fatica», specificando anche le caratteristiche che desiderava per soldati romani: «occhi vivaci, collo dritto, petto ampio, spalle muscolose, braccia forti, dita lunghe, ventre scarno, gambe asciutte». Caratteristiche, queste, che ritengo proprie degli Alpini, i quali, oltre alle qualità fisiche, ben manifestano anche particolari qualità spirituali. Infatti, come ebbe modo di scrivere Marcello Soleri (politico e Ufficiale degli Alpini, il quale insieme a Giovanni Giolitti e Luigi Einaudi è considerato il terzo grande Liberale Italiano del Novecento): «La disciplina della montagna e la scuola dell’isolamento dotano l’Alpino del senso dell’orientamento, del fiuto della strada, dell’istinto della previdenza e lo fanno esperto di ogni bisogna ed artigiano di ogni mestiere, capace di provvedere da solo a se stesso nelle comuni vicende, ma anche solidale con gli altri fino al supremo sacrificio nelle estreme contingenze». Il possesso delle particolari qualità fisiche e morali conferite loro dalla montagna, venne sempre confermato dagli Alpini in tutte le guerre alle quali presero parte, dal 1896 al 1945, e specialmente durante la Grande Adamello: l’“Ippopotamo”, il grande cannone 149G sulla Cresta della Croce (Adamello) Guerra del 1915-1918 e, non ultime, in tutte le Operazioni fuori dal territorio nazionale che da vent’anni ad oggi, cui gli Alpini sono chiamati a prendere parte. In merito al valore dimostrato dagli Alpini, sono state scritte moltissime opere, dalle quali traspaiono le loro particolari virtù nonché il culto per le loro patriottiche tradizioni. In tale contesto, è interessante evidenziare, in particolare, cosa scrissero alcuni Ufficiali Generali non Alpini, protagonisti, nel bene e nel male, della nostra storia e che degli Alpini ebbero modo di verificare il loro valore e l’indiscussa capacità di operare in montagna: - Maresciallo d’Italia Luigi Cadorna: «Gli Alpini ebbero dapprima campo di dimostrare la saldezza dell’organizzazione e le loro virtù militari nelle guerre coloniali, in Eritrea e in Libia. Ma fu soprattutto nella guerra 1915-1918 che essi illustrarono, con innumerevoli azioni, il loro nome e compirono, assieme all’Artiglieria da Montagna, operazioni leggendarie sui ghiacciai dell’Adamello, ad altezze fra i 3000 e i 3400 metri, fino a quel momento ignote a combattenti di qualsiasi nazione». - Maresciallo d’Italia Guglielmo Pecori Giraldi: «Nello spirito e nel cuore di vecchio Comandante è vivo, sereno e profondo il sentimento di ammirazione e riconoscenza che ho per loro che, forti al pari delle rupi nati- ve, schietti come il ghiaccio e la neve dei monti che abitano, tenaci quanto il metallo di più salda tempera, pazienti meglio che i Francescani, si sono dimostrati in ogni occasione soldati impareggiabili. Durissimi nella difesa, impetuosi attaccando, prodi sempre, silenziosi, modesti, hanno prodigato col disprezzo della morte il loro sangue dovunque s’è combattuto: sui ghiacciai, sulle asperrime cime, sulle colline, in pianura». - Maresciallo d’Italia Armando Diaz: «Allo Stelvio, al Rombon, al Tonale, al Monte Nero, all’Ortigara, al Grappa, dovunque fu asprezza di lotta, furono mirabili nell’esempio, nella devozione, nella tenacia, nelle audaci imprese. Ove pareva che solo l’aquila potesse avere il suo regno, essi giunsero con indomito valore e vi rimasero, imponendosi alla natura e al nemico. Aperta la via alla guerra sulle più impervie cime, portandovi armi e mezzi di vita, incuranti delle fatiche, del rigidissimo inverno, in regioni di ghiacci perenni, si affermarono impavidi, sereni, superbi». Per brevità di trattazione, debbo citare solo alcuni fra gli innumerevoli autori che con i loro scritti elevarono agli Alpini fervidi inni di riconoscente ammirazione, ma non posso certo esimermi, in ultimo, di citare un indimenticabile martire dell’unità della Patria, Cesare Battisti, che così scriveva di questi eroici soldati: «Buoni e semplici come eroi e fanciulli, audaci e prudenti come soldati di razza, robusti, resistenti come il granito dei loro monti, calmi, sereni come pensatori o filosofi, col cuore pieno di passione malgrado la fredda scorza esteriore, al pari di vulcani coperti di ghiaccio e di neve. Tali apparvero, sull’Alpe nostra, gli Alpini d’Italia, all’irrompere della santa guerra di redenzione e di libertà». In conclusione, ritengo che queste poche ma significative affermazioni siano più che sufficienti per farci gridare tutti a gran voce, con ferrea determinazione: «Che gloria essere Alpini! Giù il cappello davanti agli Alpini! Onore agli Alpini! Viva le tradizioni alpine!». Che eroica e tremenda eredità ci hanno lasciato gli Alpini dei tempi passati, che esempi di virtù militari, morali e di amor Patrio ci hanno tramandato quei figli della montagna nel compimento del loro dovere, che solidità, che costanza e che valore hanno dimostrato quegli indomiti combattenti, che meraviglioso gesto di altruismo hanno compiuto, donando la loro vita per la vita di altri uomini. E noi, Alpini di oggi, possiamo con fierezza vantarci di possedere analoghe virtù e qualità che hanno fatto degli Alpini di ieri una leggenda, un mito? Certamente sì! Come? Da un lato, servendo in armi la nostra Patria, con grande generosità, impegno ed amore e, dall’altro, operando nell’ambito della nostra Associazione con onestà, dinamismo, dirittura morale, costanza e con l’esempio, senza la spinta di nessun interesse o tornaconto personale, ma per il bene della società in cui viviamo, all’insegna della solidarietà, dell’amicizia, della fratellanza e dell’altruismo. Gen. B. (alpino) Claudio Rondano mtB_luGlio_aGosto_08_09_mtB_luGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 01:59 pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Costume alpino il Montebaldo 9 Quando vino faceva rima con alpino Spesso l’immagine dell’alpino è associata alla figura di un buontempone, con un bicchiere di vino in mano che alza, in segno di brindisi, cantando con altri compagni. E’ evidentemente un’immagine caricaturale, abbastanza vera se contestualizzata. La figura popolare dell’alpino nasce nella Prima Guerra Mondiale, durante la quale erano prevalenti come soggetti militari, il fante, in pianura, e l’alpino in montagna. Ed è proprio nella montagna che va collocata la costruzione dell’immagine popolare. E’ risaputo che grappa e vino sono strumenti per vincere il freddo. Sedersi a tavola, è un modo di socializzare, anche oggi. Era molto più frequente quando non c’era la televisione, soprattutto in montagna, nei paesi e nelle valli, dalle quali prevalentemente venivano gli alpini. Allora la gente si riuniva, in famiglia o nel borgo, raggruppata davanti al calore di un camino, per smaltire le fatiche della giornata prima del meritato riposo. Ammirare le lingue di fuoco che pian piano si affievolivano diventando brace, sorseggiando un bicchiere di vino, liberava i pensieri più intimi. Era la culla di una saggezza non scritta di un popolo. Anche il bere un bicchiere in compagnia è un modo per socializzare. Quante volte, quando si incontra un amico vicino all’ora del pasto, lo si invita a bere assieme. Nel Veneto è un’usanza antica, quello del bere l’”ombra”. L’origine della definizione, nasce dalla collocazione del venditore di vino in piazza, che si sistemava, riparandosi dal sole, all’ombra del campanile e seguendone lo spostamento. Questa è l’origine arcaica dell’immagine esteriore dell’alpino, celebrata nel settembre del 1920 alla prima Adunata Nazionale sull’Ortigara e resa solenne soprattutto dagli atti individuali d’eroismo, di chi si sacrificava di fronte al nemico, confermati nell’epica ritirata di Russia, dalla quale emerge come un monumento di pietra un nome: Nikolajewka. E’ paradossale come il simbolismo eroico più recente del Corpo militare alpino si sia costruito in conseguenza di una sconfitta. Qui c’è la chiave di lettura della cultura alpina. Erano partiti per una guerra sbagliata, rispondendo al senso del dovere, comandati da una follia propagandistica di cui la Storia ha ben documentato. Si son trovati a vivere un dramma umano nel quale, le armi, si sono trasformate in disperati strumenti di difesa, nei quali l’esaltazione degli eroismi individuali, gli episodi di solidarietà umana hanno avuto un ampio quanto tragico palcoscenico. Le pagine della memorialistica riportano decine di passaggi epici di questa ritirata: la forza della disperazione dei singoli, la tenacia del gruppo, l’asprezza del luogo e la crudeltà del confronto con il nemico. L’impresa militare è stata perdente, mentre vincente è stato lo spirito di fratellanza e di solidarietà umana. Sono questi i valori che hanno costituito il fondamento dell’Associazione Nazionale Alpini, che ha oggi il compito, non facile, di fissare nella modernità questi valori imperituri. L’ANA nasce per ricordare: dal latino cor-cordis “cuore”, perché il cuore era ritenuto la sede della memoria. E’ confermato nella “Preghiera dell’Alpino” quando si dichiara: «.... armati come siamo di fede e di amore... » Oggi, l’immagine dell’alpino, è diventata un simbolo che anche individualmente ha cambiato la propria fisionomia. E’ lontana, pur non ripu- diata, quella figura godereccia del buontempone amante del vino, per lasciare spazio a quella del componente di un insieme ricco dei sentimenti di fratellanza e di solidarietà, ma anche di efficiente organizzazione collettiva, pronta a mobilitarsi ogni qualvolta di fratellanza e solidarietà c’è bisogno. Con dichiarata ammissione di presunzione, affermiamo che, ogni tanto, anche di interventi di soccorso morale c’è bisogno, qualche volta anche al nostro interno. Viviamo un momento socialmente fra i più difficili della nostra storia recente. Anche la nostra Associazione vive un paradosso. L’età media degli associati, la loro disponibilità personale legata all’età, liberi spesso dagli obblighi di lavoro ma ancora in equilibrio con l’efficienza fisica, oggi è una risorsa. In prospettiva diventa debolezza, se non si trova un rimedio al progressivo invecchiamento, non tanto individuale, impossibile, ma collettivo. Ritornando al vino, possiamo scegliere di usarlo con una duplice funzione alla quale si presta: insieme, per ricordare o da soli, per dimenticare. Matteo Lanzoni Esercitazione delle Truppe Alpine “Falzarego 2013” Nello splendido scenario dolomitico del Passo Falzarego, si è svolta giovedì 11 luglio, l'esercitazione delle Truppe Alpine “Falzarego 2013”. Alla manifestazione, diventata quest’anno internazionale, con la presenza in parete di cordate francesi, libanesi, slovene, spagnole e interforze, con rocciatori appartenenti alla Marina Militare ed ai Carabinieri. Erano presenti: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli, il Capo di Stato Maggiore dell' Esercito, Gen. Claudio Graziano e il Comandante delle Truppe Alpine Gen. Alberto Primicerj. Molti gli osservatori stranieri. L'A.N.A. era rappresentata dal Presidente nazionale Favero, dal Consigliere Geronazzo e da un nutrito numero di vessilli sezionali (tra i quali anche il nostro di Verona) e gagliardetti. Il Gen. Primicerj, presentando l'esercitazione, ha avuto parole di elogio per gli alpini in congedo, sottolineando la loro folta presenza e la loro costante vicinanza agli alpini in armi. Durante l’esercitazione, gli alpini della Brigata “Taurinense”, i “Rangers” del 4° Reggimento alpini paracadutisti e gli equipaggi di elicotteri “A 129 Mangusta” e di “AB 412” dell' Aviazione dell'Esercito, hanno verificato l’addestramento e le capacità a operare in perfetta sinergia in un ambiente difficile come quello dell’alta montagna, che riproduce gli scenari afgani, esibendosi anche in arditissime simulazioni di operazioni di salvataggio di feriti. È stato davvero emozionante assistere a questo impegnativo e suggestivo spettacolo che ha messo in risalto l'altissimo grado di preparazione e la coesione dei reparti alpini. Agostino Dal Dosso MtB_lUGlio_aGosto_10_11_MtB_lUGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 02:00 Pagina 1 10 il Montebaldo Vita sezionale Insieme a Passo Fittanze Edizione Luglio - Agosto 2013 MtB_lUGlio_aGosto_10_11_MtB_lUGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 02:00 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Vita sezionale il Montebaldo 11 Ronco all’Adige: grande festa al Raduno Sezionale Domenica 30 giugno u. s., grande festa nella cittadina di Ronco all’Adige eccezionalmente imbandierata per accogliere il Raduno sezionale. Duemila gli alpini, presenti i vessilli delle Sezioni di Verona, Trento, Valdagno, Udine e Milano. Ad accompagnare il corteo, il Corpo bandistico sezionale «Edoardo ed Oreste Tognetti» di Perzacco e la Banda alpina di Montecchia di Crosara. Di raduni ne facciamo molti, qualcuno dice anche troppi, seguendo un rituale rispettoso delle tradizioni alpine, sempre interessante, ma spesso sovrapponibile. In questa domenica dell’inizio d’estate, quando anche le condizioni meteo sembravano essersi accorte dell’evento, proponendo il meglio che la stagione poteva concedere, alcune caratteristiche che tentiamo di raccontare, hanno reso diverso questo incontro celebrativo dell’anno sociale. Ronco è una cittadina dal tessuto urbano molto disteso e la sfilata, partendo dalla frazione di Scardevara, si è snodata attraversando una periferia di villette e giardini imbandierati a festa come è raro vedere, per giungere al centro. Un corteo laterale di persone, genuinamente festanti, ha accompagnato la marcia degli alpini, cadenzata dal suono di due fanfare. Il corteo, giunto in prossimità della Casa di Riposo, ha vissuto il primo, importante evento della giornata. Posizionati sui due lati, ordinati come un picchetto d’onore, un centinaio di ospiti, allineati ed ordinati secondo il grado di autosufficienza, con il reparto delle carrozzelle sventolante bandierine tricolori, hanno salutato gli alpini, ricambiati dalle fanfare che si sono fermate, improvvisando ognuna un breve concerto. Non è facile con le parole restituire l’intensità dell’emozione provata in quel momento. Chi scrive questo commento ha provato quella soddisfazione che prende lo stomaco quando sai di aver partecipato ad una buona azione, ed intimamente ti compiaci, in pace con la tua coscienza. Da solo questo momento ha meritato la partecipazione al Raduno sezionale. Giunti nella piazza Giuseppe Garibaldi antistante il municipio, la solennità dell’Alzabandiera, dell’Inno Nazionale, la deposizione della corona accompagnata in chiusura dall’onore ai Caduti e dal Silenzio, ha chiuso la parte del rituale militare, per dare suc- cessivamente spazio ai saluti del Sindaco di Ronco Moreno Boninsegna e del Presidente Ilario Peraro che ha ricordato come «il Tricolore è qualcosa che ci accomuna e ci unisce: questa cerimonia serve a farci CONTINUITÀ Proviamo con tutte le nostre forze a farli crescere con lo spirito giusto che dovrebbe contraddistinguerci! Chissà che possa dare frutti!! DA VOI IN 1 ORA •S • LA •A •V •N •T riflettere e ricordare i valori che, dal 1919, stanno alla base della nostra Sezione, fatta di persone degne e capaci che non dimenticano il loro fondamento». E’ iniziata quindi la celebrazione della S. Messa e anche qui c’è stato un ulteriore momento di intensità morale degno di essere sottolineato. In una vibrante omelia, il Cappellano don Rino Massella, interpretando il brano del Vangelo e commentando la lettera di S. Paolo apostolo ai Gàlati, ha incitato gli alpini ad essere orgogliosi della loro libertà; della libertà di esporre come una bandiera distintiva le proprie idee, della libertà di vivere orgogliosamente i principi della cristianità, della libertà di agire e vivere, in coerenza con i principi dell’Associazione, ogni momento della propria esistenza. Una bella giornata quindi, piena di significati, conclusasi con una eccellente ospitalità al rancio nelle due tendostrutture predisposte in adiacenza alla baita del Gruppo. Questa la cronaca del Raduno, alla quale aggiungiamo due considerazioni. La prima, per esprimere il ringraziamento al capogruppo Denis Dalbon, che ha magistralmente organizzato, anche nei particolari, tutto l’evento, ringraziamento che va esteso a tutti i suoi collaboratori che ci hanno regalato una edificante esperienza e, come alpini, una bella figura di cui tutti beneficiamo. La seconda, riguarda le presenze dei Gruppi. E’ l’unica nota stonata che citiamo perché è bene sviluppare una riflessione. Il Raduno sezionale, rappresenta il momento nel quale gli alpini rinnovano il credo di appartenenza al loro Corpo. Erano presenti all’incirca la metà del gagliardetti dei Gruppi che costituiscono la Sezione. Ognuno, singolarmente, può avere un valido motivo per mancare, ma quando il fenomeno raggiunge questa entità, diventa un problema. E’ una riflessione che debbono fare i capigruppo, i capi zona e l’intero Consiglio Direttivo Sezionale. Non tanto per redarguire ma per capirne le cause. Maurizio Mazzocco Redazione de”il Montebaldo” MtB_LUGLIO_aGOStO_12_13_MtB_LUGLIO_aGOStO_14_15.qxd 07/08/2013 02:04 Pagina 1 12 Edizione Luglio - Agosto 2013 VIta SezIONaLe il Montebaldo Inaugurata una mostra a ricordo del Col. Cimolino Domenica 9 giugno u. s., a Dignano (Udine), è stata inaugurata una mostra per commemorare il Col. Ermando Cimolino Comandante dell’8° Reggimento Alpini nella Campagna di Russia, dove trovava la morte il 31marzo1943 nel Campo di prigionia di Oranki. Nell’occasione della commovente cerimonia, la piastrina dell’alpino Marco Mattiuzzo, classe 1913, dell’8° Reggimento Btg. “Tolmezzo” disperso in Russia zona di Kalitwa 16 gennaio1943, è stata consegnata alla nipote Carla. La piastrina è stata ritrovata nei pressi del campo di concentramento di Tambov assieme ad altre quattro e, dopo una lunga trafila passata dal contadino ritrovatore ad un esperto russo di cimeli militari, Ilya, a Luca Mazzocco, veronese di nascita ma residente Londra, ed infine da me veniva rintracciata, con l’aiuto del Gruppo alpini di Dignano, l’unica nipote, Carla Del Degan, figlia di una sorella di Marco. Alcune foto allegate sono della cerimonia di consegna della piastrina, alla presenza del sindaco Gianbattista Turridano, del capogruppo Luciano Persello, del sottoscritto e della nipote Carla Del Degan. Per le altre quattro piastrine, di tre sono stati individuati i parenti, tra cui un figlio. Giuliano Fiorio “Amare il disabile, amare te stesso” Anche quest’anno l’Associazione «Noi e voi insieme» guidata dall’inossidabile presidente alpino Luciano Rainero, è riuscita a portare al Lido Adriano (Ravenna), 17 bambini disabili e 5 accompagnatori tedeschi provenienti dall’Istituto Lindenhof . Il clima non è stato favorevole, ma l’aria che si respirava era di festa! I bambini hanno potuto godere di varie escursioni come: il Parco Giochi di Mirabilandia, al tipico Capanno di pesca degustando una cena a base di pesce. Infine, ospiti in un noto ristorante del luogo dove, un signore, ha offerto loro un prelibato piatto di “pasticcio di la- sagne”. Inoltre, l’Associazione ha donato ai bambini delle tute sportive con i colori della squadra “gialloblu”. Sono ormai 17 anni che l’Associazione rinnova l’iniziativa: portare fuori dall’Istituto questi ragazzi, far respirare loro una nuova aria, conoscere nuova gente. Vedere i loro volti sorridenti guardando il mare, la sabbia, ripagando i volontari dei sacrifici che ciò comporta. Nella foto da sinistra: Luciano Rainero, con il cappello alpino e, a destra, l’alpino Giovanni Sambuco, responsabile della Sezione Alpini in Germania. Richiesta di visite e cerimonie nei Sacrari Luciano Rainero Il Commissario Generale Onoranze Caduti (Onor Caduti) ha disposto che, le richieste di accesso ai Sacrari per visite, disposizione di corone ecc., devono essere inviate tramite la Sede Nazionale. Pertanto, tali richieste, devono pervenire con congruo anticipo sulla data della visita corredata dai dati relativi al numero dei partecipanti, il tipo di evento che si vuole effettuare e la tempistica di accesso al Sacrario. Le richieste che saranno inviate direttamente a Onor Caduti, non verranno autorizzate. Sebastiano Favero (Presidente Nazionale) MtB_LUGLIO_aGOStO_12_13_MtB_LUGLIO_aGOStO_14_15.qxd 07/08/2013 02:04 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 VIta SezIONaLe Cosa è Negli ultimi tempi ci si è interrogati, pacatamente, su cosa debba rappresentare, in concreto, un “notiziario”, con riferimento al nostro periodico sezionale. Orbene, il notiziario, nell’accezione giornalistica, è una raccolta di notizie collegate da un particolare filo conduttore. La notizia è la comunicazione, la conoscenza o l’approfondimento di un fatto portato alla attenzione dei lettori nella sua stretta configurazione giornalistica o, il più delle volte, corredato dalle opinioni di chi lo riporta. In tal caso, si presume che il commento dovrebbe essere obbiettivo, essenziale, logico. Sulla base di siffatte elementari premesse, ne discende che il notiziario sezionale deve costituire una raccolta periodica di notizie rispecchianti tematiche connesse all’attività specifica della Sezione: «il Montebaldo è la voce della Sezione» che informa, forma, educa. Attraverso le sue pagine, il Presidente ed il Consiglio Direttivo comunicano le decisioni assunte e le iniziative intraprese, per far conoscere a tutti i soci quelle che sono le linee guida finalizzate al perseguimento degli obbiettivi sezionali. I soci, attraverso il notiziario, dovrebbero essere, per prima cosa, periodicamente informati di “quello che bolle in pentola”. Limitarsi, come in pratica avviene, alla semplice relazione profferta in occasione dell’Adunata convocata per l’approvazione del bilancio annuale significa, in effetti, privare i soci della percezione immediata di quanto e di come si sta operando, non concedendo ai medesimi l’opportunità di intervenire, con proposte e suggerimenti mirati, per influenzare positivamente la gestione e favorire, in ogni caso, una visione democratica della conduzione del- Veronesi al Contrin la Sezione. Ma vi sono anche altri argomenti di discussione. Al Direttore de “il Montebaldo” perviene un numero assai modesto di lettere: eppure, la “posta dei lettori” costituisce il termometro dell’azione propositiva di ogni giornale che si rispetti. Ove, poi, tenessimo conto del tenore delle missive giunte in Redazione, ci renderemmo tristemente ragione del livello intellettuale e critico degli interlocutori. Don Bruno, per ovvi motivi, non può inveire, ma di fronte a certe “Lettere al Direttore” la sua faccia è tutto un programma. Altro elemento di meditazione: gli alpini veronesi sono di per sé poco inclini a soffermarsi sulla parte “formativa” del giornale, forse perchè non trovano quella pluralità di argomenti interessanti che sarebbe, invece, augurabile porgere per rendere più appetibile la fruizione del notiziario. Da diverso tempo, si leggono sul giornale sempre le stesse “firme” e non si nota più quella varietà di argomenti e quella vivacità di discussione che, solo qualche anno fa, ha meritato a «il Montebaldo» il titolo di miglior testata del panorama informativo dei molteplici Gruppi dell’ANA. Un terzo dello spazio globale va, giustamente, riservato alla Vita dei Gruppi, che sono l’immagine palpitante della Sezione. Sarebbe, però, opportuno che gli articoli fossero redatti in modo sintetico e con proprietà di linguaggio. La Redazione, talvolta, si vede costretta a “limare” il modo di esprimersi, sintetizzare i testi, eliminando accenni al tempo atmosferico, ai prati fioriti e l’immancabile chiusura col sim- il Montebaldo 13 patico “rancio alpino”. Quando il “ritocco” si rende proprio necessario, piovono le infiammate proteste degli estensori che, sentendosi in cuor loro idonei per il conferimento del “Premio Strega”, mal sopportano che i loro “capolavori” vengano minimamente ridotti o rimaneggiati. Gli articoli di commento, in generale, dovrebbero essere scarni, essenziali: al posto di inutili giri di parole dovrebbero figurare interessanti foto, documenti espressivi, quant’altro mai sicuramente rappresentativi della realtà, certamente più idonei a fornire il quadro più piacevole ed accattivante degli avvenimenti che si intende valorizzare. Nulla da ridire sulle pagine dedicate alle Nascite, Matrimoni, Anniversari ed Annunci funebri. Sono documenti della vita che scorre, la rappresentazione di ricorrenze belle e brutte, piacevoli o dolorose, ma pur sempre da ricordare. Queste scarne note, forse saranno ritenute eccessivamente critiche ma, anche se tali fossero, sono, volte al miglioramento del nostro bimestrale che tutti desidererebbero più attraente e, soprattutto, letto e non solo sfogliato: i rilievi in buona fede sono sempre costruttivi e, pertanto, auspicabili. Per rendersi conto, purtroppo, che il nostro bimestrale non è, al presente, un prodotto “d’elite”, basta scorrere i notiziari delle altre Sezioni ANA; basta osservare, con curiosità e partigiano interesse, le “citazioni” dei vari notiziari sezionali che appaiono su «L’Alpino», mensile nazionale dell’ANA: mai una volta che si veda citato «il Montebaldo». Delle due l’una: o quelli di Milano non ci possono vedere o noi non siamo più in grado di esprimere qualche valida, apprezzabile “ideuzza”: meditate gente, meditate… Africanus minor Domenica 30 giugno 2013: al centro, il consigliere nazionale angelo Pandolfo e mons. Bruno Fasani (foto di Paolo Menapace) MtB_lUGlio_aGosto_14_15_MtB_lUGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 02:11 Pagina 1 14 il Montebaldo Protezione ciVile Edizione Luglio - Agosto 2013 Squadra Sanitaria: anche a Verona è realtà Domenica 30 giugno u. s., in occasione del Raduno sezionale svoltasi a Ronco all’Adige, ha fatto il suo esordio nel territorio veronese la Squadra Sanitaria di Protezione civile ANA di Verona prestando assistenza sanitaria agli oltre 2000 alpini intervenuti alla manifestazione. La Squadra Sanitaria, in tale occasione, era presente con due medici specialisti in anestesia e rianimazione, tre infermiere di rianimazione, sei soccorritori abilitati al “blsd” ed un logistico, con l’ambulanza ANA (mezzo Wolksvagen 4x4) attrezzata ad unità mobile di rianimazione con defibrillatore e ventilatore automatico a bordo e con il P.M.A. (posto medico avanzato) allestito per l’occasione ad area rossa. Il P.M.A., montato per l’occasione nelle vicinanze del palco autorità, era adibito a punto di accoglienza feriti, dotato di tre letti di area verde ed un quarto letto attrezzato a rianimazione, pronto a trattare qualunque tipo di patologia afferisca. Domenica, all’interno del P.M.A., erano presenti un medico rianimatore, due infermiere di area critica, due soccorritori ed un logistico che hanno prestato cure mediche ad alcuni manifestanti colpiti da lievi malori. Fuori dal P.M.A., era presente una seconda ambulanza pronta a trasferire gli eventuali pazienti nel caso in cui fosse stato necessario un ricovero ospedaliero. La costituzione della Squadra Sanitaria di P.C. ANA è iniziata più di un anno fa con le prime riunioni, il reclutamento del personale, l’allestimento dell’ambulanza e degli zaini medico-infermiere-soccorritore. L’esordio ufficiale è avvenuto in occasione dell’Adunata Nazionale di Piacenza dove, il nostro personale, ha prestato servizio con 10 volontari all’interno del P.M.A. nazionale, ricevendo i complimenti per la professionalità dell’opera prestata, dal coordinatore nazionale delle Squadre Sanitarie. Attualmente, il personale che compone la nostra Squadra Sanitaria, è composto da 4 medici, 5 infermiere, 12 soccorritori con certificazione “blsd” e due logistici. La sede, al momento, è situata presso il magazzino della Protezione civile del Comune di Verona al Quadrante Europa. Il Direttore sanitario della squadra è rappresentato dal dottor Mario Rossini, mentre il responsabile delle attrezzature sanitarie e della formazione del personale è il dottor Massimo Andreoni. Prossimi appuntamenti della Squadra Sanitaria sono: la processione a passo Fittanze del COMUNICATO Vi comunichiamo che, nella dimostrazione-evacuazione scuole, svoltasi sabato 25 maggio u. s. presso le scuole medie di Marzana, il Gruppo alpini di Quinto ha donato un contributo di € 200,00. Per il sostegno che il Gruppo alpini di Quinto ha dimostrato verso il Gruppo cinofilo da soccorso e prevenzione, esprimiamo il nostro ringraziamento. Marco Semprebon ASSISERVICE sas di Pinali Eros & C. LEGNAGO ZEVIO Via P.D. Frattini, 85 - 37045 Legnago (VR) Tel. 0442.20430 - Fax 0442.25922 P.zza Santa Toscana, 36 - 37059 Zevio (VR) Tel. 045.7850451 - Fax 045.6051396 E-mail: [email protected] 21 luglio dove siamo stati presenti al completo con ambulanza e P.M.A., la grande esercitazione delle Squadre sanitarie nazionali in programma a marzo p.v., l’Adunata Nazionale di Pordenone, il Raduno del Triveneto del 2014 che si terrà a Verona. In previsione saranno realizzati dei corsi di formazione-aggiornamento al nostro personale per elevare e mantenere la qualità professionale. I nostri soccorritori sono sempre presenti con una squadra a piedi o con l’ausilio dell’ambulanza, anche in manifestazioni minori per l'affluenza di partecipanti, quali il raduno di Campofontana, il pellegrinaggio a Costabella, Conca dei Parpari, ecc. L’impegno della squadra non è rivolto solo agli appuntamenti ANA, ma siamo iscritti alla Colonna Mobile Nazionale della Protezione civile e ove ci viene chiesto l’intervento e l’attivazione, la squadra con i propri medici, infermieri e soccorritori si mobilita per gestire l’assistenza sanitaria alle popolazioni colpite dalla calamità. In occasione del Raduno Sezionale, abbiamo avuto alcune difficoltà di tipo logistico per la mancanza di un mezzo di trasporto dei volontari e del materiale, per tale motivo, lanciamo un appello a tutti i Gruppi alpini della Sezione di Verona per un aiuto a reperire al più presto un mezzo di trasporto utile, per non dover appoggiarsi ad altri Gruppi nei luoghi delle manifestazioni dove viene richiesta la nostra presenza. Sicuri, come sempre, della grande sensibilità degli alpini e della loro generosità, auguriamo a tutti buone ferie. M. dott. Andreoni MtB_lUGlio_aGosto_14_15_MtB_lUGlio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 02:11 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Penna sPortiVa il Montebaldo 15 Soft ex-Ordinanza: 1° Trofeo “Luca Peroni” Giunta alla quarta edizione, la gara Soft ex-Ordinanza informale, si sta veramente rivelando una prova cui è difficile rinunciare al punto che, altri Poligoni di Tiro nella provincia, si stanno organizzando in modo da creare un circuito per poter accedere alla finale a Caprino con “carica piena” ed eleggere annualmente un campione provinciale: sta nascendo il Torneo Mosin. Tutto ciò, sempre restando nell’ambito alpino, che vede anche tiratori di Mantova e della Sezione di Vicenza cimentarsi nel colpire i bersagli con fucili militari di epoche passate. A questa competizione, è abbinato il 1° Trofeo “Luca Peroni”, in omaggio al giovane tiratore venuto a mancare pochi mesi fa. Chi ha avuto modo di conoscerlo, lo aveva eletto nel cuore “Alpino Onorario” e, in accordo con la famiglia, ci è sembrato giusto dedicare alla sua memoria una gara alpina. Il Trofeo è assegnato al tiratore che ha totalizzato il miglior punteggio assoluto tra tutte le categorie e viene rimesso in palio anno dopo anno. Sarà vinto definitivamente dal tiratore che se lo aggiudicherà tre volte. L’edizione 2013 ha visto molti tiratori agguerriti ma, su tutti, si è imposto Bellini Andrea che con 143 punti ottenuti con uno dei “Mosin Nagant” del TSN di Verona, si è portato a casa la coppa consegnata durante le premiazioni dalla famiglia Peroni. Come di consueto c’era anche il “Premio Schiappa” assegnato a chi realizzava il minor punteggio assoluto con tutti i col- pi validi: se lo è aggiudicato Gabrielli Paolo di Tregnago con 67 punti. Nel dare appuntamento alla prossima edizione, ringraziamo tutti coloro che si sono prodigati per l’ evento, inclusi ovviamente i tiratori che, con la loro partecipazione, determinano sempre la riuscita della gara. CLASSIFICHE Alpini 1^ Classe: 1° Tronconi R. (Golosine); 2° Milani M. (S. Giovanni L.); 3° Castellani E. (Golosine); 4° De Beni A. (S.Ambrogio); 5° Coato G. (S.Ambrogio); 6° Scardoni A. (S. Giovanni L.). Alpini 2^Classe: 1° Pozzani I. (Calmasino); 2° Chesini L. (Cavalcaselle); 3° Zavattieri M. (Calmasino); 4° Tosi M. (Vero- Alpiniadi a Roccaraso na); 5° Righetti R. (Basson); 6° D’Amaro N. (Peschiera). Amici e Sostenitori: 1° Rossi M. (Golosine); 2° Spiga V. (Cerea); 3° Zenari R. (Cadidavid); 4° Livellini M. (Tregnago); 5° Bello F. (Golosine); 6° Casagrande P.(S. Giovanni L.). Torneo Mosin: 1° Bellini A. (TSN Verona); 2° Castellani A. (TSN Verona); 3° Pasetto F. (TSN Zevio); 4° Castellani E. (TSN Verona); 5° Bonamini S. (TSN Caprino); 6° Perazzoli A. (TSN Verona). Torneo Mosin OPEN: 1° Bovo P. (TSN Verona); 2° Costermani R. (TSN Verona); 3° Cremon G. (TSN Verona); 4° Peroni M. (TSN Verona); 5° Tecchio G. (TSN Vicenza); 6° Castellani A. (TSN Verona). nale sfilata tra le vie del centro cittadino. Il sindaco, alpino, e il presidente della Sezione Abruzzi, hanno salutato le 38 Sezioni presenti, ringraziando e incitando i partecipanti ad un alto spirito sportivo e soprattutto alpino. I migliori piazzamenti: Cat. B 10-11: 11° Sandro Perin; Cat. B 9: 7° Luigi Ballini; Cat. B 8: 22° Sergio Avesani; Cat. B 7: 12° G. Battista Zanatta; Cat. B 6: 2° Alfredo Salerno. INCONTRI Alfredo Salerno, miglior veronese in gara Sabato 23 e domenica 24 marzo u. s., la tradotta dei “Baldi Alpini Scaligeri” in Abruzzo ha conquistato le nevi di Roccaraso. Due percorsi di gara: uno per i “ veci” e l’ altro per i “ bocia”. Con il quinto posto conquistato in questa edizione, si è sfatato quel fatidico scoglio del “settimo” che non ci voleva ab- bandonare. Una rappresentativa di 17 concorrenti, tutti al cancelletto di partenza e tutti arrivati al traguardo. Buoni i singoli piazzamenti e un magico podio sul secondo gradino per Alfredo Salerno. Fanfara schierata all’arrivo degli atleti a creare l’atmosfera alpina. Il giorno precedente, c’è stata la tradizio- Alcuni artiglieri da montagna del Gruppo “Verona” che avevano svolto il servizio militare nel 1969 alla Caserma Huber nelle Batterie 75 ͣ 76 ͣ -77 ͣ , si sono incontrati presso la baita del Gruppo alpini di Rosegaferro trascorrendo alcune ore fra ricordi e piacevoli emozioni. MtB_LUGLio_aGosto_16_17_MtB_LUGLio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 02:27 Pagina 1 16 Penna sPortiva il Montebaldo Edizione Luglio - Agosto 2013 41° Campionato Sezionale di tiro con pistola cal. 22 Dopo tre anni, in cui il Campionato è stato gestito dal Gruppo di Bosco Chiesanuova, il testimone è passato al Gruppo di Tregnago . La competizione si è svolta nei giorni di sabato 18 e domenica 19 maggio nel nuovo stand di tiro a 25 metri a 10 linee permettendo così di ridurre i tempi di attesa e di effettuare le premiazioni nei tempi previsti. La partecipazione ha registrato 116 tiratori tra i “professionisti” (dotati di arma propria), le due categorie: “principianti” e “saltuari” (che usano armi messe a disposizione dal Poligono di Verona). Ben otto le categorie (di cui quattro alpine) con riconoscimento ai migliori 5 risultati: il gruppo organizzatore ha preferito premiare con cesti gastronomici anziché con le consuete medaglie. Al Poligono e al suo personale, va il consueto e sentito ringraziamento per l’appoggio alle nostre manifestazioni: in particolare al presidente Casagrande, agli alpini Mancini e Vanzo, all’armiere Fiorin, alla sig.ra Amalia e Dario Sona che contribuiscono allo svolgimento delle gare. Il Trofeo, offerto dal Gruppo Alpini di Tregnago, è stato vinto dal Gruppo di Tregnago che ha totalizzato il maggior numero di presenze con 26 tiratori. Prima di passare alle classifiche, ricordiamo che la nostra Sezione, ospiterà a settembre, il Campionato Nazionale ANA di Tiro presso il Poligono di Via Magellano. CLASSIFICA INDIVIDUALE Maestri: 1° De Guidi P. (S. Giovanni L.); 2° Cremon L. (Golosine); 3° Bonato O. (Avesa); 4° Andreozzi L. (Avesa); 5° Lonardoni C. (Calmasino). 1^ Classe: 1° De Beni A. (S. Ambrogio); 2° Sega A. (Golosine); 3° Scardoni A. (S. Giovanni L.); 4° Ciocchetta G. (S. Giovanni L.); 5° Provedelli C. (S. Giovanni L.). 2^ Classe: 1° Bortoletto F. (S. Giovanni L.); 2° Dal Forno G. (Tregnago); 3° Pozza G. L. (Ca’ di David); 4° Righetti R. (Basson); 5° Menegoi M. (S. Giovanni L.). Veterani: 1° Zecchinelli A. (Pescantina); 2° Coato G. (S. Ambrogio); 3° Vincenzi L. (Parona); 4° Perbellini G. (Ca’ di David); 5° Sartor R. (Avesa). 33^ corsa in montagna Domenica 5 maggio u. s., a Badia Calavena, si è svolta la 33^ edizione della corsa in montagna. Per la cronaca, la gara è stata dominata dal Gruppo locale che ha occupato i primi 4 posti della classifica rispettivamente con: Piubelli, Roncari, Tanara e Filippazzi. Nella gara corta, netto il dominio dell’idolo di casa Giuseppe “Bepi” Tanara che non ha avuto rivali. Tra le donne, prima classificata l’atleta della Nazionale di Sci di Fondo Debora Roncari. Tra i ragazzi, a vincere è stato un’atleta di Castelvero, Enrico Panato, davanti a Mattia Tanara e Federico Turrini. CLASSIFICHE Km 10: 1° Piubelli Isacco (Badia C.); 2° Roncari Loris (Badia C.); 3° Tanara Francesco (Badia C.);4° Filippozzi Angelo (Badia C.); 5° Venturini Cesarino (Tregnago). Km 5: 1° Tanara Giuseppe (Badia C.); 2° Pertile Lorenzo (Tregnago); 3° Meneghello Roberto (Tregnago); 4° Galvani Francesco (Basson); 5° Piubelli Bruno (Badia C.). Femminile: 1^ Roncari Debora (Campofontana); 2^ Fainelli Alessandra (Campofontana); 3° Presa Elisa (Campofontana). Amici: 1° Bonamini S. (Tregnago); 2° Bortoletto L. (S. Giovanni L.); 3° Salvoro D. (S. Giovanni L.); 4° Filipozzi A. (Tregnago); 5° Gasparini A. (Ca’di David). Open: 1° Casagrande P. (S. Giovanni L.); 2° Bistaffa G. (Avesa); 3° Florio R. (S. Giovanni L.). Amiche e Allievi: 1° Scardoni F. (S. Giovanni L.); 2° Lavagnoli D. (Tregnago); 3° Dalla Riva A. (Pescantina); 4° Poletti T. (Avesa); 5° Prisco A. (Avesa). Sostenitori: 1° Proietto V.; 2° D’Onofrio G.; 3° Seri C. CLASSIFICA GRUPPI 1° Avesa; 2° San Giovanni L.; 3° Golosine; 4° Calmasino; 5° Tregnago e di seguito S. Ambrogio, Sovizzo, Pescantina, Basson, Ca’ di David e Marano. “Trofeo Gualdi Legnami” Domenica 9 giugno u. s., alle ore 8.45 da Castelnuovo del Garda, ha preso regolarmente il via la 36^ corsa podistica “Trofeo Gualdi Legnami”, gara valida per il Campionato Sezionale. Anche quest’anno il percorso si è snodato su due tracciati di 5 e 12 km, totalmente immersi nella campagna circostante la baita alpina, luogo di partenza e arrivo della manifestazione. La gara ha visto, sin dalle prime battute, una partenza sprint di Pasetto Gianluca del Gruppo Cristo Risorto, distanziando subito gli altri concorrenti già nei primi chilometri, per poi concludersi, con un arrivo totalmente solitario. Il capogruppo Pietro Rossi, ringrazia i partecipanti e tutti gli alpini che hanno contribuito in modo determinante per il buon esito della manifestazione e per l’assistenza lungo il percorso. Inoltre, un ringraziamento particolare, è rivolto al “Gruppo Podistico di Castelnuovo” per la parte tecnica, alla Protezione civile, al SOS e al lavoro oscuro di preparazione dei componenti del Consiglio Direttivo. MtB_LUGLio_aGosto_16_17_MtB_LUGLio_aGosto_14_15.qxd 07/08/2013 02:27 Pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Penna sPortiva il Montebaldo 17 Podismo: 10° Trofeo “Gruppo Alpini Tregnago” Domenica 26 maggio u. s., si è disputato il 10° Trofeo “Gruppo Alpini Tregnago”, gara podistica competitiva aperta a tutti. Il bel tempo ha consentito la buona riuscita della manifestazione, grazie all’impegno del Gruppo Sportivo, di Vittorio Zambelli, By Bike, Carabinieri in congedo e il Gruppo alpini. CLASSIFICA (12 km) Senior: 1° Roncari Loris (Badia C.); 2° Piazzola Massimo (Badia C.); 3° Tomellini Franco. Amatori: 1° Piubelli Isacco (Badia C.); 2° Bussinelli Zeno (Tregnago); 3° Tanara Francesco (Badia C.). Veterani: 1° Cazzola Francesco (Tregnago); 2° Venturini Cesarino (Tregnago); 3° Presa Stefano (Tregnago). CLASSIFICA (6 km) Pionieri: 1° Tanara Giuseppe (Badia C.); 2° Bonetti Giuliano (Cristo Risorto); 3° Fiocco Stefano (S. Michele Extra). Over: 1° Piubelli Bruno (Badia C.); 2° Galvani Francesco (Basson); 3° Martignoni Andrea (Giazza). Over Plus: 1° Ulmi Sergio (Tregnago); 2° Partelli Angelo (Villafranca); 3° Trotti Giovanni (Tregnago). Juniores: 1° Piubelli Emanuele (Badia C.); Sganzela Francesco (Pindemonte); 3° Salaorni Giulio (Fane). Femminile: 1^ Presa Elisa (Campofontana); 2^ Cordioli Sara; 3^ Guardini Emanuela (Fane). 1° alpino classificato in assoluto: Tanara Francesco. Il 10° Trofeo viene assegnato al Gruppo di Tregnago, per i migliori piazzamenti. Bruno Rancan 1° Trofeo Biathlon a Conca dei Parpari Sabato 2 marzo u. s., i Gruppi alpini di Roveré V.se e Bosco Chiesanuova, in collaborazione con lo Sci Club Roveré ed il Tiro a Segno Nazionale di Verona, hanno riproposto una spettacolare gara di Biathlon, da anni sospesa, riscontrando un notevole interesse. Programmata in un primo tempo per domenica 24 febbraio, si è dovuta posticipare di una settimana a causa di una violenta bufera di neve. La gara consisteva nel percorrere un circuito di 3 km rigorosamente in “tecnica classica” per 2 volte, con passaggio in zona partenza, fermata al poligono di tiro, dove si avevano a disposizione 5 colpi per ogni sezione di tiro. Concluso il secondo giro e quindi, la seconda sezione di tiro, i concorrenti dovevano percorrere un ultimo giro di 1 km. I 40 partecipanti alla gara hanno dato il meglio di se stessi, onorando il grande impe- gno dei Gruppi organizzatori. Per la cronaca, la gara è stata vinta dall’alpino di Badia Calavena, Tanara Francesco, al 2° posto Filippo Canteri dello Sci Club Roveré, 3° posto per Francesco Grisi, sempre del Gruppo di Badia Calavena. CREST - SPILLE BANDIERE ABBIGLIAMENTO STRISCIONI Grazie ai tempi di Tanara Francesco, Grisi Francesco, Tanara Attilio e Ferrari Francesco, il Gruppo di Badia Calavena si è aggiudicato il bellissimo trofeo. Alle premiazioni erano presenti i consiglieri della Sezio- ne di Verona Rambaldel Marco (Responsabile Sport G.S.A) e Melotti Flavio. CLASSIFICHE Amatori: 1° Tanara Francesco (Badia C.); 2° Grisi Francesco (Badia C.); 3° Brunelli Franco (Velo). Veterani: 1° Mazo Fabio (Bosco); 2° Angelici Giovanni (Lavagno); 3° Tanara Attilio (Badia C.). Senior: 1° Corradi Paolo (Velo). Amici Senior: 1° Canteri Filippo; 2° Pezzo Alberto; 3° Costanzi Matteo. Amici Amatori: 1° Maccini Andrea; 2° Peloso Giorgio; 3° Saccaridi Luca. Amici Veterani: 1° Melotti Sandro; 2° Tebaidi Sergio; 3° Vallenari Franco. Giovani: 1° Roncari Roman; 2° Campara Pietro; 3° Gaole Tennis. Femminile: 1^ Beccherie Maria Rosa; 2^ Castagna Angela; 3^ Bronzati Giulia. MtB_LuGLiO_aGOStO_18_19_MtB_LuGLiO_aGOStO_14_15.qxd 07/08/2013 02:29 pagina 1 *)(!$'$( .N .A. A SEZIONE DI VERONA GRUPPO DI ROSARO O RO ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI LPINI R - VERO N A A PO SA ® Edizione Luglio - Agosto 2013 Vita dei Gruppi il Montebaldo GR U P 18 28-29 SETTEMBRE 2013 RADUNO DI ZONA VALPANTENA - LESSINIA CENTRALE 40O ANNIVERSARIO FONDAZIONE DEL GRUPPO PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE Sabato 28 settembre Ore 19.00 Alzabandiera presso la sede Ore 20.30 Proiezione del filmato storico “1941/43 La campagna di Russia e la tragica ritirata” - presso la sede - a fine proiezione risotto per tutti Domenica 29 settembre azienda agricola apicoltura lessinia Ore 9.00 Ammassamento in Via Panoramica Ore 10.00 Sfilata accompagnata dalla Banda Cittadina di Grezzana, alzabandiera, onore ai caduti Ore 10.45 Saluto delle autorità Ore 11.00 Santa Messa animata dal coro “La Sengia” Ore 12.00 Rancio alpino Miele Polline Propoli Pappa reale prodotti nei Comuni del PARCO NATURALE della LESSINIA Contrada Bussoloni - Loc. La Cana 37023 Grezzana (VR) Tel. e Fax 045.90.79.24 Teknoclima s.r.l. IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE A tutti gli alfieri sarà offerto il gagliardetto commemorativo ed il rancio VIA COLONNELLO G. FINCATO 192 - VERONA PREVENTIVI E SOPRALLUOGHI GRATUITI, SERVIZIO DI PULIZIA, MANUTENZIONE E RICARICHE DI OGNI MARCA. PER INFORMAZIONI CONTATTARE IL 045/2069650 OPPURE 346/1044262 5 INUATO ORARIO CONT AL SABATO DAL LUNEDÌ ITECA *-("+0( &$+,),'($( )(*&+0".( -&$(")( email: [email protected] (" &'+"', &) *"() )1('( #&+&00( - ")4 &.,+" "3 (0&$"/-" $,* 222 (0&$"/-" $,* Menegolli Giandomenico IMPRESA EDILE PRATI SRL $ "% )"& #)$ ")(' "%% Rosaro di Grezzana (VR) Via Monte Tregnago, 26 Cell. 340.4852527 Via Provinciale, snc • 37020 ERBEZZO (VR) Tel. +39 045 980244 • +39 045 7075041 Fax +39 045 8500004 E-mail [email protected] • www.pratisrl.eu Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per danni fisici, morali e materiali a persone, animali e cose che dovessero succedere negli spazi interessati alla manifestazione MtB_LuGLiO_aGOStO_18_19_MtB_LuGLiO_aGOStO_14_15.qxd 07/08/2013 02:29 pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Vita dei Gruppi il Montebaldo 19 BASSON Costituzione del nuovo Gruppo alpini Domenica 17 febbraio u. s., in una piazza tutta imbandierata con il Tricolore, il capogruppo Marco Fasoli e l’amico Ferdinando Bonetti (Presidente sezionale emerito), hanno fatto gli onori di casa, non senza una certa commozione, alla cerimonia per la ricostituzione del nuovo Gruppo Alpini di Basson (che si era sciolto oltre trent’anni fa per carenza di adesioni). Doverosa e numerosa la presenza di Autorità, di gagliardetti, di alpini e di popolazio- parte interessante perché si sono “svegliati” 42 alpini che “dormivano” e non erano mai stati iscritti all’ANA. La seconda piacevole novità, è quella che, il neonato Gruppo, conta già 46 soci “aggregati” . La cerimonia, ben orchestrata dall’amico Bonetti, è scivolata via in scioltezza con gli Onori alla Bandiera, ai Caduti e la benedizione del nuovo Gagliardetto coinvolgendo il parroco Mons. Castioni, la Madrina, il Capogruppo, il Presidente sezionale Peraro. sidente del Consiglio comunale Luca Zanotto il quale, portando i saluti del Sindaco Tosi, si compiace perché anche il quartiere del Basson, ha un proprio presidio alpino sul quale poter contare. Fa seguito Massimo Paci, Presidente della 3^ Circoscrizione del Comune di Verona compiacendosi con il capogruppo, affermando che forze nuove si inseriranno nel volontariato. Fa eco a Paci, il cap. degli alpini Ivan Cornale (attual- neo gruppo della sua zona, esortandolo ad operare con solidarietà, fraternità ed amicizia. A chiudere la serie di interventi, è chiamato il Presidente sezionale Ilario Peraro che, oltre a compiacersi con Marco Fasoli e tutti i suoi alpini ed “amici”, ha voluto evidenziare il fatto dei 42 nuovi iscritti, invitando tutti i capi gruppo della Sezione a seguire l’esempio di Basson e ricercare i tantissimi alpini “dormienti”. Sfilata fino alla chiesa per la S. Messa celebrata dal parroco ne, cosa assai rara in questi tempi. Insomma, c’era tutto quello che occorreva per far festa alla rifondazione del Gruppo che conta 55 soci (ben 42 nuovi iscritti), ed è questa la Apre la serie degli interventi il capogruppo Marco Fasoli esprimendo sentimenti di gratitudine a quanti hanno voluto essere con gli alpini nel giorno della rinascita. Prosegue il Pre- mente in servizio attivo e consigliere del Gruppo) volendo assicurare alla popolazione di Basson, l’apporto degli alpini. Il capo zona di Verona 2, Zerbato da il “benvenuto” al Mons. Giovanni Castioni; ottime e appropriate le sue parole nell’omelia. Al termine, nel Centro parrocchiale, rinfresco per tutti offerto dal Gruppo. PROVA Il Presidente nazionale Sebastiano Favero in visita al Gruppo Venerdì 14 giugno u. s., presso la baita, si è tenuta l'Assemblea dei Soci della Cooperativa istituita dall'ANA per la gestione del Soggiorno Alpino di Costalovara. Erano presenti: il Presidente nazionale Sebastiano Favero, il Presidente sezionale Ilario Peraro e il Presidente emerito Alfonsino Ercole. Emozionante per il Direttivo del Gruppo avere ospitato, per la prima volta, la un Presidente nazionale ANA. MtB_LuGLiO_aGOStO_20_21_MtB_LuGLiO_aGOStO_14_15.qxd 07/08/2013 02:32 pagina 1 20 Edizione Luglio - Agosto 2013 Vita dei Gruppi il Montebaldo GREZZANA Pellegrinaggio a Ponticello di Braies Domenica 2 giugno u. s., il Gruppo alpini si è recato in Pellegrinaggio a Ponticello di Braies per ricordare la tragedia del 7 marzo 1970 che ha sepolto, sotto una slavina, sette alpini veronesi in servizio militare al 6° Battaglione “Bassano” a S. Candido. Presenti alla cerimonia: il sindaco di Braies Alfred Mutschlechner, il Comandante della Stazione dei carabinieri M.llo Francesco Schimcariol, il Comandante del Battaglione “Bassano” a Brunico Ten. Col. Daniele Moratti,il Comandante della Caserma di S. Candido Cap. Edoardo Eger, una rappresentanza del Corpo Fore- stale di Monguelfo, il capo zona della “Valpantena-Lessinia” Ivo Squaranti, il capogruppo alpini di Monguelfo Roberto Ballani e i capigruppo di Dobbiaco e S. Candido. Facevano onore alla cerimonia i gagliardetti di Grezzana, Poiano, Velo V.se, Quinto, Monguelfo, Dobbiaco, S. Candido e Brunico. Dopo l’alzabandiera, il parroco di Stallavena-Alcenago, don Piergiorgio Bellomi, ha celebrato la S. Messa ricordando i sette alpini veronesi che 43 anni fa perirono tragicamente. Hanno fatto da chierichetti, Luigi Signorini e Sergio Fenzi scampati al tragico evento. In chiusura della cerimonia religiosa, è stata letta la “Preghiera dell’Alpino” e tutti assieme abbiamo cantato “Il Signore delle cime”. Al termine, il sindaco di Braies, ha sottolineato l’importanza dell’annuale cerimonia, e il capo zona Ivo Squaranti, ha portato ai presenti, i saluti del presidente Ilario Peraro. Cerimonia al Sacrario del Baldo Domenica 16 giugno u. s., Raduno annuale dei Combattenti e Reduci, in collaborazione con i Gruppi alpini, è stato organizzato un pullman per il Pellegrinaggio. Hanno partecipato i Reduci e simpatizzanti di Grezzana, Alcenago, Azzago, Romagnano, S. Maria in Stelle, Roveré, Quinto ed Erbezzo accompagnati dal capo zona ANCR Luigi Albrigi, dal capo zona ANA Ivo Squaranti e dal vice sindaco di Grezzana Mario Orbelli e da due reduci ultranovantenni. Sul cippo che ricorda i Caduti del Comune di Grezzana, è stato deposto un cesto di fiori. La giornata si concludeva con canti patriottici e alpini nell’accogliente baita. Ivo Squaranti CASTEL D’AZZANO Gli alpini e i bambini dal solo scorrere dell'acqua sia possibile ottenere l'energia necessaria per il funzionamento dell'intero complesso macchinario della Pila. A detta dei bambini e dei loro insegnanti, il maestro Alessio Perpolli della scuola di S. Bortolo e il segretario del Gruppo alpini Claudio Tubini, è sorto un rapporto di scambi culturali e, così, la scuola di S. Bortolo, già dall'anno 2003 è Il Gruppo alpini ha ospitato, venerdì 17 maggio 2013, tutti i bambini delle scuole elementari di S. Bortolo delle Montagne e di S. Mauro di Saline. Gli oltre quaranta bambini, accompagnati dagli insegnanti, sono stati ospiti del Gruppo per tutta la giornata. Il loro desiderio era quello di vedere dal vivo le risorgive e le risaie. Arrivati in baita alle 9.00, dopo il rituale “alzabandiera” con il canto dell'Inno Nazionale, ha trovato ad attenderli una buona colazione. I bambini, dopo un giretto perlustrativo della risorgiva e del parco giochi del Raziòl, adiacenti alla baita, hanno visitato l'oasi di recupero animali selvatici feriti dell'Associazione Verde Blu, nel parco del castello. Ritornati in baita, è stato servito il pranzo, ovviamente con il primo a base di “risotto con il tastasal”. Nel primo pomeriggio, trasferimento a Isola della Scala ed interessante visita all'interno della Pila Vecia della riseria Ferron e all'annesso piccolo zoo. I bambini hanno così scoperto, tra le altre cose, come diventata socia del Gruppo alpini, come "Amica degli alpini". Da venerdì scorso, con le stesse motivazioni, anche la scuola di S. Mauro è diventata socia "Amica degli alpini". Alle due scuole è stato fatto omaggio del gagliardetto del Gruppo alpini in segno di associazione allo stesso. Nella foto: i bambini delle due scuole posano davanti alla baita. Claudio Tubini Via Fontanelle, 18 - 37055 Ronco all’Adige (VR) Tel. 045.702.0010 - Cell. 347.414.4434 / 340.939.7263 MtB_LuGLiO_aGOStO_20_21_MtB_LuGLiO_aGOStO_14_15.qxd 07/08/2013 02:32 pagina 2 Edizione Luglio - Agosto 2013 Vita dei Gruppi il Montebaldo 21 PERZACCO Gli alpini incontrano i ragazzi del “CEOD” Speciale abbraccio ai ragazzi e operatori del “CEOD” da parte degli alpini perzacchesi. Si è rinnovato infatti, mercoledì 19 giugno, questo ormai tradizionale incontro: una giornata vissuta nella simpatia, nell'affetto, nella reciproca stima e nel pranzo comunitario. Gli alpini hanno “prelevato” ragazzi e operatori presso la sede delle ex scuole elementari accompagnandoli fino alla baita dove, ad attenderli, c'era un nutrito gruppo di giovani della locale Banda Musicale “Edoardo e Oreste Tognetti”, sempre encomiabili per la disponibilità e la simpatia che dimostrano in ogni occasione. L'ufficialità dell'incontro prevedeva l'alzabandiera, e i saluti di rito. A seguire, un ottimo pranzo, preparato dagli alpini Fortunato, Flavio e Mario, onorato dagli ospiti con apprezzamenti entusiastici. La presenza del sindaco dott. Diego Ruzza e del consigliere sezionale Denis Dalbon, ha reso ancor più solenne e prestigioso questo incontro. Non poteva mancare la presenza del “Mago Gigi”, che ha deliziato i ragazzi e gli ospiti tutti con le sue fantastiche illusioni. L'incontro si è concluso con un breve concerto della Banda, che ha salutato ragazzi e operatori cui gli alpini hanno rinnovato l'invito per il prossimo anno. Nella foto: il capogruppo Umberto Mori con la responsabile del “CEOD” Viviana Balzan. Augusto Bonaconsa S. GIOVANNI ILARIONE Gita associativa Domenica 21 luglio u. s., è stata effettuata la gita associativa con la partecipazione di circa 80 persone tra soci, loro familiari ed amici, con meta la Val Pusteria, per la visita di alcune caserme. In mattinata è stato visitato il Forte di Fortezza, costruito tra il 1833 ed il 1838 durante l’Impero Austro-Ungarico: imponente la scalinata che unisce il Forte Basso con il Forte Alto con i suoi 451 gradini. Grazie alla collaborazione e disponibilità dell'ANA Nazionale e dei Comandi Militari, in particolar modo del Comando del 6° Alpini, nella persona del suo Comandante Colonnello Luigi Rossi. In sua assenza, siamo stati accolti dal Cap. Vaia per il pranzo nella Caserma “Cantore” a San Candido e, nel pomeriggio, si è visitata la Caserma “Lugramani” di Brunico. In entrambe, è stato deposto un cestino di fiori davanti al Monumento. La foto ritrae oltre la metà dei partecipanti nel cortile della Caserma di Brunico, con alle spalle la bandiera ed il Monumento al 19nne Sottotenente Fausto Lugramani morto a S. Lucia di Tolmino il 5 luglio1915. Guido Gecchele INCONTRI La foto ritrae alcuni artiglieri da montagna del Gruppo “Asiago”, che si sono ritrovati sabato 11 maggio a Piacenza in occasione dell’Adunata Nazionale. www.privatassistenza.it ASSISTENZA ANZIANI MALATI E DISABILI 2 24 4 ORE ORE S SU U2 24 4 ASSISTENZA DOMICILIARE ASSISTENZA IN OSPEDALE SERVIZI INFERMIERISTICI ASSISTENZA DISABILI SOSTITUZIONE INTEGRAZIONE BADANTE FISIOTERAPIA A DOMICILIO Tel. T el. 045 6860077 VERONA NORD / DOMEGLIARA Via Via A. De Gasperi, 3 22 Edizione Luglio - Agosto 2013 il Montebaldo NASTRI ROSA ED AZZURRI Marco, Asia, Giulia e la piccola Laura con papà Paolo e il nonno Dino Marcigaglia (Gruppo Prova) Stephan con il nonno Franco Pachera (Gr. Pacengo) Marco e il piccolo Matteo con papà Davis e il nonno Domenico (Gruppo Terrossa) ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 55° di matrimonio, Mario Costa con Irene Casol e il figlio (Gruppo Bure) 50° di matrimonio, Aldo Montanari con Marina 50° di matrimonio, Guido Girlanda con Carlina Bonizzato attorniati dai figli, nuore e nipoti (Gruppo Buttapietra) (Gruppo Vago) 50° di matrimonio, Claudio Frigo con Luciana Bertolotto (Gruppo Golosine) Tariffe per l’Anagrafe Sezionale Approvato dal Consiglio Direttivo Sezionale il 23 maggio 2008 1 modulo 2 moduli (cm 4,5 x 4,5) (cm 9 x 4,5) euro 16,00 euro 25,00 3 moduli (cm 13,5 x 4,5) euro 30,00 L’annucio di soci o amici deceduti è gratuito. L’annuncio di parenti deceduti euro 6,00 (con foto vedi a lato). L’annuncio di nascite, matrimoni, anniversari di matrimonio euro 6,00 (con foto vedi a lato). L’annuncio di notizie liete è gratuito. Edizione Luglio - Agosto 2013 Bure ANAGRAfE SOCI DECEDUTI SEzIONALE DECEDUTI TRA I FAMILIARI Buttapietra Nello Meghi. Buttapietra Giovanni Peroli, padre di Antonio, Paolo, Stefano e fratello di Renzo; Luigi Mazzocco, amico. Colognola ai Colli Maria Viscomi, madre di Graziano Valea. Caprino Rosa Toesco, madre di Attilio Donatelli. Cazzano di Tramigna Lino Ballarini, suocero di Marco Marchi; Gemma Vantini, ved. Tosi, zia di Gaetano Grandi; Renzo Castelli, cognato di Giorgio Piccoli. Rino Milani; Renzo Angiari. Costalunga Vittorio Prezzi; Angelo Posenato. Garda Illasi Francesco Zeni. Parona Giampietro Vincenzi, amico. Peschiera del Garda Alessandro Chincarini. Soave Mario Mantovani. Marco Viviani, figlio di Silvio e nipote del vice capogruppo Roberto; Pietro Gaina, fratello dell’alfiere Giuseppe e Bruno, zio del cons. Alberto. il Montebaldo FIORI D’ARANCIO S. Stefano di Zimella Maria Ferron, madre di Sergio Zanardo. NASTRI ROSA ED AZZURRI 23 S. Stefano di Zimella Roberto Longo, figlio di Mario con Stefania Meneghello. Cazzano di Tramigna Matteo Nordera, nipote di Roberto. Illasi “ANDATI AVANTI” Paolo Bonvicini Isabella, nipote di Mario Dal Castello. Quinto di Valpantena Arianna, nipote di Mario Costanzi; Oliver, nipote dell’amico Renzo Giaffreda. S. Stefano di Zimella Maria, terza nipote del nonno Bruno De Grandi. Salionze Giulia, nipote di Luciano Preosti. ANNIVERSARI DI MATRIMONIO Paolo Bonvicini, (Gruppo di Cavaion), classe 1913, reduce alpino. ONORE A TE. Per anni sei stato un esempio per tutti noi: con il tuo coraggio, i tuoi anni, la tua storia. Ora, sei salito sulle cime maestose e ci guidi da lassù. Grazie Paolo. Arrigo Borin Lorenzo Baltieri (Gr. S. Mauro di Saline) 50° di matrimonio, Giuseppe Bonente con Adriana, i figlii Federico e Andrea e il cognato Sergio (Gruppo Cerea) Attilio Grossule (Gr. Montorio) L’alpino Arrigo Borin, (Gruppo di Castagnaro-Menà), classe 1937, è “andato avanti”. Socio fondatore ed merito del Gruppo di Castgagnaro-Menà; generoso con alto profilo morale, sempre fiero e orgoglioso di essere alpino. Tutti lo ricordiamo con immensa riconoscenza. Lino Adami 50° di matrimonio, Giovanni Campagnari con Bruna Parolini (Gruppo Cavalcaselle) 40° di matrimonio, Fausto Bertini con Lucia Fazion (Gruppo Bovolone) Antonio Castellani (Gr. S. Lucia Q. I.) Giuseppe Maffezzoli (Gr. Garda) Giorgio Maccadanza ex alfiere (Gr. Castelvero) Mario Rossetto (Gr. S. Giovanni Ilarione) Adriano Bonfante (Gr. Nogarole Rocca) Lino, il nostro “el sìo” e grande alpino è “andato avanti” precedendoci nel Paradiso delle “penne mozze” di Cantore. Era il punto di riferimento di tutte le attività del Gruppo di Costalunga. Lino, ci hai lasciato un grande vuoto! Non ti dimenticheremo mai. Ciao, i tuoi alpini. MTB_LUGLIO_AGOSTO_24_01_MTB_GENNAIO_FEBBRAIO_04_05.qxd 07/08/2013 02:38 Pagina 1 24 Edizione Luglio - Agosto 2013 il Montebaldo Nasce la CARTA BANCOMAT ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Sezione di Verona In tutte le filiali di Verona e provincia della BANCA POPOLARE DI VERONA INFO filiale numero verde 800 997 997 www.bpv.it Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali fanno riferimento i Fogli Informativi disponibili presso le filiali della Banca.