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La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Sommario La Goccia n. 18- 13 Settembre 2008 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO Resp. Red. Taranto: SALVATORE RIZZO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO PAOLO COSTANTINO ANTONELLO LOVECCHIO PIERO ZANELLI PIETRO PERRONE GIOVANNI CARDUCCI TOMMASO FRANCAVILLA MARILENA SURDO PIETRO LOSPINUSO MICHELE ANTONICELLI MICHELE MAGGIORE ELENA CLEMENZA PAOLO NICO ANGELA TUCCI GIOVANNI AVARELLO TERESA GALEOTA VITO FURIO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Proverbi ginosini… Miroglio... di Stefano Giove pag. 4 Si discute... di Marilena Surdo pagg. 5/6 Crisi Miroglio... di O.O. S.S. pag. 6 Le favole di grim di Grim pag. 7 Comune povero… di Segr. La Destra pag. 19 Piano sanitario... di Pietro Lospinuso pagg. 20/21 Lospinuso comunicati... di Tommaso Francavilla pag. 21 Dal palazzo di Città... di U S Com Gin pag. 22 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash… di Giulio Pinto pag. 8 Noi e il fisco... Lirica… di Giovanni Avarello pag. 24 Burraco… di G. A. pag. 25 di Mario D’Alconzo pag. 9 Importante… Al via... di Cosimo Di Tinco pag. 9 Intervista Vizzielli… di Stefano Giove pagg. 10/11 Nuovo anno... di M. Teresita Galeota pag. 12 L’avvocato... di Rosamaria Busto pag. 13 Giuseppe Ungherese… di Stefano Giove pag. 14 Storico risultato… di Paolo Costantino pag. 17 Distretto sanitario… di Paolo Costantino pag. 18 di Giovanni Carducci pag. 31 L’insegnamento… di Paolo Nico pag. 32 Laterza… di Angela Tucci pag. 35 Il parere del medico... di Piero Zanelli pag. 36 Prigionieri... di Giuseppe Pizzulli pag. 37 Il racconto di Giove/Carrera pagg. 38/39 Colonia estiva... di Antonello Lovecchio pag. 41 di Michele Antonicelli pag. 26 Due serate… Opera Prima... ag. 42 di Pierino Perrone di SG pag. 27 Tortorella… Sera d’agosto pag. 43 di Michele Maggiore pag. 27 Come la penso io di Don Franco Conte pag. 28 Symbola… di Elena Clemenza pag. 29 Home Page di Roberto Muscolino pag. 30 di Gianluca Catucci Ginosa, buona… di Domenico Ranaldo pagg. 44/45 Ginosa, sogni… di Domenico Ranaldo pag. 45 Ginosa-Laterza... Lettera Firmata pag. 46 Considerazioni ginosine… di Pierino Perrone pag. 31 3 46 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 10 settembre 2008 4 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Miroglio: non ripetere gli stessi errori «L’attuale e reiterata situazione di provvedimenti di cig (Cassa Integrazione guadagni) della Filatura e tessitura di Puglia Srl (Miroglio), è sicuramente in parte scaturita dai cambiamenti degli scenari economici, dall’apertura dei mercati dell’Est, ai quali consegue la delocalizzazione della produzione delle aziende italiane verso l’estero e, in alcuni casi la chiusura definitiva delle stesse. Questo quanto accaduto e accade alla Miroglio Spa da oltre 5 anni. Ancor prima dell’insediamento dello stabilimento, le Amministrazioni – regionali e locali – furono chiamate a sopportare il peso per la realizzazione del progetto Miroglio che doveva veder sorgere un polo tessile di interesse strategico. In questi 12 anni di vita dello stabilimento, noi lavoratori abbiamo sopportato più di tutti i costi per l’insediamento della Miroglio, come ad esempio la formazione che è stata a nostro carico, la contrattazione di secondo livello ecc:, e da 5 anni sopportiamo anche il costo della crisi in termini produttivi, economici e sociali. La convocazione di un Consiglio comunale monotematico è la dimostrazione che finalmente si sia presa coscienza di una crisi reale, che interessa direttamente 240 lavoratori della Filatura e Tessitura di Puglia e indirettamente l’intero territorio sul quale ricadono inevitabilmente le conseguenze. La possibile chiusura dello stabilimento o una ulteriore diminuzione del personale, senza un serio programma di sviluppo, che non si limiti ai soli incentivi o all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, farebbe ricadere su tutti i Comuni colpiti le decisioni della Direzione della Miroglio causando un rilevante problema sociale; si ricordi che l’età media dei lavoratori è di 40 anni circa e molti di loro hanno famiglia con figli e hanno contratto un mutuo per l’acquisto della prima casa, senza dimenticare la medesima condizione in cui versano gli operai delle altre aziende come ad esempio la TBM e la Natuzzi…» Questa la parte iniziale del documento letto da un lavoratore nel corso della seduta monotematica del Consiglio comunale di Ginosa, che ha inteso affrontare la crisi dello stabilimento Miroglio di Ginosa. La partecipazione dei lavoratori e dei rappresentanti istituzionali ha dimostrato una sensibilità nuova rispetto alla situazione di crisi che investe sia il settore tessile che quello del mobile imbottito. Tralasciando alcuni aspetti puramente demagogici (occupiamo Alba), dal Consiglio comunale, anche grazie al contributo dell’assessore regionale Barbieri, è emersa una nuova concezione del rapporto tra Istituzioni e imprenditori interessati a realizzare attività produttive sul nostro territorio, tenuto conto che vi sono disponibilità economiche che possono essere utilizzate (POR). Si tratta di superare la concezione di chi crede che “grazie a Miroglio” si sono avuti 12 anni di stipendio per qualche centinaio di lavoratori che hanno prodotto un importante ritorno economico sul nostro territorio. Questa logica ci porta a pensare che Miroglio sia una sorta di benefattore che sia venuto qui a portare i suoi soldi. La realtà, invece, è che Miroglio ha investito qui, in quanto vi erano i benefici della legge 181 che gli hanno permesso di ricevere 60 miliardi di lire a fondo perduto ed altre somme importanti a interessi minimi. Ha ricevuto, inoltre, la libertà di realizzare il proprio insediamento dove gli tornava più utile (gli è stata confezionata una apposita legge regionale) e, altro aspetto, ha ricevuto, come ulteriore omaggio, qualche anno di pace sociale (il sindacato non aveva diritto di esistere e rivendicare una contrattazione) e la formazione professionale che è stata a carico dei lavoratori. Cosa succede adesso? Quelli che erano dei giovani carichi di speranze 12 anni fa, oggi sono dei padri di famiglia che hanno una prospettiva terribile dinanzi, quella della chiusura dello stabilimento tessile di Ginosa, con tutto quello che ne consegue. Proprio la data di lunedì prossimo, quando ci sarà l’incontro al Ministero delle attività produttive, potrebbe divenire quella nella quale Miroglio annuncia il suo disimpegno dallo stabilimento di Ginosa. Chiudendo così una esperienza produttiva e, con essa, le portea 240 famiglie. Qualcuno ha detto che adesso l’obiettivo primario deve essere il mantenimento dei posti di lavoro. D’accordo! Ma come? Non vorremmo che i soliti procacciatori d’affari si siano attivati per “intercettare” nuove esperienze produttive che possano attingere alle risorse finanziarie pubblichee disponibili. Credo che un primo aspetto sia quello di evitare che si ripetano le esperienze del passato e che ci sia un unico interlocutore che metta insieme i Comuni della zona occidentale della nostra provincia con i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e del governo regionale pugliese affinché ci sia un unico soggetto capace di interloquire con gli eventuali imprenditori interessati ad avviare attività produttive nel nostro territorio. La logica di strappare per il proprio Comune questo o quello stabilimento ci ha portato a commettere errori gravi e giungere alla conclusione di lamentarci, come faceva il sindaco di Laterza, di non essere tenu- l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 ti in nessuna considerazione: «di noi non si ricordano nemmeno per farci gli auguri a Natale». Si tratta di non accettare la logica del “cogli l’attimo” e di pensare seriamente a quale sviluppo ci possa essere per il nostro territorio. Nel corso dei lavori del Consiglio, un lavoratore mi diceva rassegnato: «Ce lo aspettavamo. Fin dal primo momento abbiamo pensato che quando scadevano i termini imposti dalla legge, questa fabbrica sarebbe andata via.» E in queste parole vi era l’amarezza e l’impotenza di chi non riesce a cambiare il corso degli eventi e li subisce passivamente. Pare che quello che ci viene dato sia “carità”. Togliamoci di dosso questa etichetta di mendicanti e diveniamo soggetti attivi che decidono, per la parte che compete loro, sul proprio futuro. Questo sarà passibile se, tutti insieme, riusciremo a “fare squadra”. A proposito di fare squadra. Si è notata l’assenza dei parlamentari della Pdl Nessa, Patarino e Franzoso. Probabilmente trattenuti da altri impegni improrogabili. Almeno così vogliamo credere! Stefano Giove attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 5 Si discute la crisi Miroglio nel Consiglio comunale monotematico congiunto Andare ad Alba per rivendicare diritti fondamentali nell’attuale società, questo uno dei punti emersi durante il consiglio comunale monotematico congiunto, indetto dall’Ente comunale di Ginosa, lunedì 8 settembre nel Palazzetto dello sport. A riempire gli spalti della struttura sportiva gli operai dell’azienda di tessitura Miroglio di Ginosa avversi in una crisi che rende tragico pensare al loro futuro. Il 15 settembre gli operai dell’azienda Miroglio, accompagnati da una rappresentanza sindacale ed il sostegno degli enti comunali approderanno al Ministero dello Sviluppo Economico per far sentire tutta la loro disperazione. La questione è stata affrontata nel consiglio comunale monotematico svoltosi lunedì sera all’interno del Palazzetto dello Sport di Ginosa e dove ad intervenire sono stati: i capigruppo comunali, i sindaci di Mottola, Giovanni Quero, di Laterza, Giuseppe Cristella e di Palagianello, Michele Labalestra. Voce sempre vicina alle vicende del settore del tessile e dell’imbottito quella dell’Onorevole Ludovico Vico, mentre sempre impegnati nel risolvere questa crisi territoriale anche i consiglieri regionali Pietro Lospinuso e Paolo Costantino, l’assessore provinciale al Lavoro Raffaella Quaranta e l’assessore regionale al Lavoro Marco Barbieri. Hanno, inoltre, preso parte alla seduta Nicola Calabrese (quale Rsu della Miroglio) e per le organizzazioni sindacali, sono intervenuti Luigi D’Isabella (Segreterie Confederali Cgil Cisl Uil) e Giuseppe Maffucci (Segreterie Provinciali di categoria Cgil Cisl e Uil). Tra i risultati che hanno ottenuto gli operai di quest’azienda, che assorbe forza lavoro non appartenente solo al territorio ginosino ma anche ai comuni limitrofi ed i cui rappresentanti hanno preso parte al consiglio comunale congiunto indetto dall’amministrazione Montanaro; il cui primo rappresentante, il sindaco Luigi Montanaro, in apertura di seduta ha subito letto le proposte avanzate dall’Ente: sostegno ai lavoratori, organizzazione di un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, presso il ministero del Lavoro ed anche dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Puglia. Quindi quale attore principale nella vertenza per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali del settore. Durante il consiglio monotematico, diversi sono stati gli interventi anche da parte degli operai stessi, tra i quali la lettura di una nota verbalizzata, in chiusura di consiglio, in cui viene richiesta la dichiarazione da 6 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Crisi Miroglio parte dei sindacati dello stato di agitazione ed uno sciopero per il 15 settembre, che permetterà ai lavoratori di andare a manifestare presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ed un secondo sciopero il giorno successivo per discutere in merito a quanto potrebbe avvenire proprio nel suddetto Ministero. Filo conduttore di tutti gli interventi è stata la critica alla odierna mentalità imprenditoriale che ha come unico obiettivo il costo di produzione. Per la consigliera comunale indipendente di minoranza, Caterina Giannatelli, gli attuali problemi sono da ricollegare “…alla questione Meridionale, con il diverso trattamento dato alle regioni del Sud Italia e che hanno oggi come risposta questa imprenditoria del mordi e fuggi che non è interessata alla crescita occupazionale ma agli investimenti”. Come ribadito dal consigliere regionale di AN, Pietro Lospinuso, il quale ha fatto eco ad una osservazione del sindaco ginosino: “… non bisogna continuare a dare fondi ad imprenditori che hanno questa mentalità. Bisogna, invece, vigilare e chiedere conto di quanto proposto in fase di insediamento”. Di Legge 181 ha parlato il consigliere regionale del PD, Paolo Costantino, il quale ha auspicato però la deliberazione di una legge ad hoc che risolvi al più presto e non prolunghi questo stato di cose. L’assessore Quaranta ha invece sottolineato la bontà del consiglio comunale congiunto ma anche il peso dell’assenza dell’interlocutore principale: il cda della Miroglio. Altra assenza non indifferente era quella di una rappresentanza dei lavoratori del plesso, ormai chiuso, di Castellaneta. Circa l’insediamento di questi due siti industriali, ha ribadito in chiusura di dibattito il consigliere comunale del PD Felice Bitetti, che i terreni non furono acquisiti ma pagati dall’azienda stessa, o da altri imprenditori privati e anche che i sovvenzionamenti ricevuti ammontarono a circa 601 mld di vecchie lire attualizzate. L’assessore regionale Barbieri ha evidenziato “…come la elargizione non controllata di fondi statali non ha mai fatto bene alla società. Mi auguro che si potrà iniziare a parlare di vera democrazia al più presto, ma questo potrà avverarsi solo quando ci sarà la vera occupazione”. Singolare la proposta avanzata dal sindaco di Mottola di andare a manifestare ad Alba, sede giuridica della Miroglio, mentre si è auspicato, da parte delle rappresentanze sindacali, di organizzare uno sciopero che unifichi gli operai delle diverse aziende che compongono il settore in crisi, e cioè del tessile e dell’imbottito. Marilena Surdo attualità Crisi Miroglio: La lettera del sindacato unitario che denuncia il rischio che Ginosa possa perdere le più importanti realtà produttive Agli organi di stampa Le scriventi Organizzazioni Sindacali esprimono preoccupazione per l’andamento economico e produttivo del settore tessile nel territorio di Ginosa. Segnali poco confortanti arrivano dagli stabilimenti, in particolare dallo stabilimento di Filatura e Tessitura di Puglia del gruppo Miroglio, giunta al termine del periodo di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, ma con pochissime commesse. Il consiglio comunale convocato per lunedì 8 settembre a Ginosa sulla crisi del settore tessile e del mobile imbottito, che arriva alla vigilia dell’incontro tra le OO.SS e la direzione dello stabilimento, deve servire a confermare l’impegno da parte delle istituzioni locali a sostenere le OO.SS. nella difesa dei posti di lavoro e nel mantenimento di pezzi importanti del sistema produttivo locale, elavando la sensibilità dei livelli istituzionali superiori (Provincia, Regione e Governo centrale) in modo che si costruisca una reale e concreta possibilità di superamento della crisi e si pongano le basi per uno sviluppo dell’economia dell’area ionica. Questo consiglio comunale viene convocato ad una settimana dall’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico previsto il 15 settembre. Il rischio che Ginosa possa trovarsi nel giro di poco tempo a perdere le più importanti realtà produttive è reale. E’ necessario dunque che al Ministero si chieda che vengano definite politiche industriali efficaci per garantire sviluppo nella zona Occidentale della provincia ionica e più in generale nel Mezzogiorno, in particolar modo per i settori che maggiormente sono colpiti dalla crisi, con l’obiettivo di intervenire concretamente per arginare gli effetti negativi attraverso il rilancio o la riconversione delle attività. Occorrerà fare in modo che tutti i soggetti interessati partecipino attivamente nella vertenza territoriale, a partire dalla stessa Miroglio, la cui responsabilità sociale nel territorio è evidente, fino a tutti i Comuni della zona Occidentale. FEMCA-CISLTARANTO FILTEA-CGIL TARANTO UILTA-UIL TARANTO attualità VERSUS di from OSSIMORI (d’onnipotenza) Parlami, mi piaci quando taci, seguimi, sei libera di andare ovunque ma non altrove, svelami cose nuove ch’io già conosca, pensami, insegnami ad ascoltare perché riesca a insegnarti a non pensare, finanche insultami lodandomi, maltrattami incensandomi e poi proponiti astenendoti, apriti chiudendoti, amami di odio puro e scrivilo sul muro d’un nero invisibile e indelebile perché possa davvero io solo leggere e di te scrivere, d’un blu cubitale, da cavalier ministro, il male ancestrale del tuo sinistro natale. Opponiti, rossa opposizione mia, alla tua ragione, fanne falò, scuotiti, fai di te quel che io voglio tu sia: e non avrò altro dio all’infuori di me. La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 7 Le favole di Grim Il filo spezzato C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo. Diversi lustri addietro, su quel paese, s’abbatté un’immensa nebbia, che portò povertà e carestia nelle case. Soltanto i regnanti poterono sopravvivere alla miseria. Per i poveri che vivevano del lavoro delle loro braccia, non ci fu via di scampo; si sbarrarono i cancelli di fucine e opifici e tutti coloro che, sudando in quegli inferni, si guadagnavano un pezzo di pane, non ebbero più neanche quell’opportunità. A memoria d’uomo, non s’era mai giunti al punto di sì tanta enorme povertà che, per tirare avanti, si sarebbe venduta anche l’anima al diavolo! E con un diavolo si trattò, quando, dall’Alba, giunse al villaggio il grande mercante di filati, messer Mivoglio! Quello giunse ad Occhiocitrullo in pompa magna, accompagnato da uno dei messeri di corte, che di traffici se ne intendeva. Ed in cambio di diversi forzieri d’oro, d’un ampio spazio nei migliori terreni del contado e la facoltà di poter scegliere le braccia da fatica da lui ritenute più confacenti al suo commercio, promise che avrebbe costruito, lì, un enorme capannone per la tessitura e il commercio delle sue stoffe. Di lavoro ce ne sarebbe stato per molti occhiocitrullesi (non per tutti) ma per molto, molto tempo. A condizione che i patti fossero mantenuti. Di fronte alla miseria che dilagava nel villaggio e di fronte a qualche briciola che qualche cortigiano pensava di poter raccogliere, le richieste del mercante parvero poca cosa e di facile soddisfazione. Da parte di sua maestà, però, venne una richiesta: volle che, per assicurare ricchezza e prosperità, pubblicamente il mercante dichiarasse che da quel luogo non sarebbe più andato via. Messer Mivoglio non si fece scrupolo a promettere (tanto, si sa, promessa di mercante, come quella di marinaio) e, nella pubblica piazza, solennemente giurò... E, sebbene, al villaggio, ci fosse qualcuno che diffidava di tanta magnanimità e tali giuramenti, e cercava di mettere in guardia gli sprovveduti malcapitati, ben presto dovette rassegnarsi a tacere perchè nessuno fece caso a quelle che furono considerate soltanto invidiose malevolenze. Il grande capannone della filatura fu eretto in men che non si dica e, nel frattempo, al villaggio gli abitanti cominciarono a guardarsi in cagnesco perchè, s’era sentito dire (e così era) che non tutti avrebbero potuto trovar posto in quella filanda, che soltanto i più accondiscendenti alle voglie del padrone, avrebbero avuto l’onore d’essere scelti per faticare e sudare. A quel punto, figuratevi quali gare di accondiscendenza s’avviarono fra gli occhiocitrullesi! Venne il giorno delle fatidiche scelte! E, diversamente da quanto s’era sentito dire, furono ammessi a varcare la soglia della filanda, tutti coloro che avevano un santo in paradiso. A quel punto, però, non importava più nulla; e visto che la miseria aveva lo stesso sapore per tutti, tanto valeva accontentarsi del fatto che almeno un nutrito gruppo s’era sistemato per sempre. Ma non erano passati neanche tre lustri dalla promessa fatta che il mercante ritornò dall’Alba e annunciò (ancora una volta, in pompa magna) che la filanda doveva spostarla in un altro villaggio assai distante da Occhiocitrullo e che, pertanto, gli occhiocitrullesi potevano tornare a casa a riposarsi per sempre. «Cooosa!!!» Esclamarono, ad una voce, re, granduchi, cortigiani e filatori. «Dopo aver avuto: tutti i denari che chiedevi, il più bell’appezzamento di terreno esistente nel circondario, i filatori più devoti, con questa moneta ci ripaghi?!» «E che volete – fu la risposta – che ci rimetta di mio per sfamare voialtri? Se lo facessi che razza di mercante sarei?!», così dicendo diede ordine di smantellare la filanda. Cosa potevano mai fare i poveretti delusi e abbandonati a se stessi, se non urlare e levare i pugni in alto per sfogar la rabbia? Ché solo a quello potevano servire quei pugni levati. Morale della favola: la folla assordante non disturba l’orecchio del mercante 8 cronaca La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Salve. Ben trovati. Siamo tornati a raccontarvi i fatti che accadono nel nostro circondario. Un mese di stop trascorso a Marina di Ginosa mi ha reso ancora più consapevole che non si può abbandonare un territorio bellissimo e far sì che chiunque si senta padrone. Abbiamo assistito in diretta a scene di autentico far west: gente che circolava in mutande nei negozi alimentari e nelle strade, bici, auto e moto in circolazione non rispettando la segnaletica, mediamente due o tre vigili effettivi dislocati a fronte di una popolazione estiva di migliaia di abitanti, strade sporche e mai pulite da giugno, mese in cui si è rotta la spazzatrice meccanica, viale Ionio occupato, abusivamente(?) da tavolini, sedie, ospitanti il “meglio” della gioventù estiva. Ed infine rumore , rumore e rumore. L’improvvisazione è stata attuata ogni giorno.Un turismo “country” e basta! È necessario che i marinesi interessati e che dicono di essere doc escano allo scoperto per iniziare a tracciare un percorso su cui rilanciare il turismo in quella che fu definita Perla dello Jonio. Tonino Giove sugli extracomunitari Caro Italiano, europeo, occidentale, extracomunitario, nordafricano, clandestino, ecc., caro governo di dx e sx. Sono buddista, quindi molto permissivo, tollerante, rispettoso, chiedo scusa se sono un po’ irritato ascoltando i vari TG nei quali notiziano i vari sbarchi nell’isola di Lampedusa e rimbarchi su velocissimi aliscafi o aerei. Noi invece andiamo con treni lenti ed aliscafi lentissimi. Esistono anche traghetti per smistare i nostri fratelli diversamente benestanti in altri luoghi di accoglienza. Una precisazione doverosa rivolgendomi agli italiani e non: sapete quanta burocrazia bisogna superare per trasportare un ammalato grave da un ospedale ad un altro? Tanta ed inimmaginabile . E per finire : extracomunitari, nordafricani, clandestini, ecc., ne abbiamo le …(bip) piene. Vi suggerisco di querelarvi nei confronti di giornali e Tv che usano questi termini e che d’ora in poi usino il termine “ospiti sbarcanti” che è il più appropriato!! Con affetto Tonino Giove Congratulazioni Lo scorso 22 luglio ha conseguito la laurea in Chimica farmaceutica e tossico- logica Manuela Mastria con 110 e lode. Figlia del maresciallo della Guardia di Finanza, Enzo Mastria e dell’insegnante Angela Castellano. La neo dottoressa ha discusso la tesi sperimentale “ Sviluppo di uganzi del recettore postadrenergico”, relatore chiar.mo prof. Antonio Scilimati. Discarica di materiale inerte in sei nei guai Nelle scorse settimane gli agenti della polizia provinciale hanno sequestrato un terreno di circa duemila metri quadrati in località Costa della Crognola. L’area veniva utilizzata come discarica abusiva di rifiuti derivanti da cantieri edili. Sei le persone denunciate. A quattro di esse è stata contestata la violazione di norme ambientali. Per gli altri due si indaga per abuso di ufficio in quanto, secondo l’accusa, avrebbero favorito la realizzazione delle opere sequestrate. Risultava malato ma faceva il barista Per l’Inail era completamente inabile al lavoro, in seguito ad un presunto incidente riportato durante l’attività di infermiere a Cassano Murge. In realtà il 42 enne P.G. cassanese, faceva il barista a Marina di Ginosa. Il reato è stato scoperto dai carabinieri marinesi al comando del maresciallo Vito Capozzi. Dopo una serie di indagini dalle quali è emerso che l’uomo aveva chiesto l’aspettativa. Non avendola ottenuta si era causato un infortunio ed il conseguente periodo di convalescenza …virtuale ..perchè nel contempo lavorava presso il bar marinese dove i carabinieri lo hanno sorpreso in flagranza di reato. Maxi rissa fra bulgari Una furibonda rissa si è sviluppata nelle scorse settimane a Marina di Ginosa. I carabinieri di Marina di Ginosa, prontamente intervenuti, hanno separato quattro bulgari che si picchiavano a mani nude e con colli di bottiglie rotte. Tutti i contendenti hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Arrestato il rapinatore delle banche Compiva rapine alle banche con la rapidità di un topo..e gli andava sempre bene. Oltre venti gli istituti di credito visitati, alcuni anche a Ginosa, ma le telecameråe poste agli ingressi sono servite per individuare il malvivente e giungere alla sua cattura. Si tratta di Rocco Frammartino, 28enne nativo di Pollicoro; a conclusione di una accurata indagine che portava al riconoscimento del Frammartino, il nucleo dei carabinieri locali alla presenza dei marescialli Capozzi, Barnabà e Capobianco nonché gli omologhi della stazione di Policoro procedeva alla cattura del delinquente. cronaca La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 9 Al via la 6ª edizione della Festa Tricolore Consiglio Comunale Michele Divitofrancesco, Antonio Bradascio, Pierino Parisi, Mario Toma e Cenzino Principe. Si prosegue venerdì 19 settembre, sempre in piazza IV Novembre, dove alle 20.30 il giornalista di RAI 3 Salvatore Catapano intervista il Ministro Raffaele FITTO ed il Presidente dei Senatori del PDL Maurizio GASPARRI, tema della serata “La costituzione del PDL e le politiche del Governo Nazionale”. Sabato 20, si comincia alle ore 20.00 con la Tavola Rotonda: “La Sfida a FloriLa regolamentazione dei profili formativi deldo…”, che di fatto apre la campagna eletl’apprendistato professionalizzante è rimessa torale per le prossime elezioni provinciali alle regioni, previa intesa con le associazioni a Taranto. Vi prenderanno parte il Capodei datori di lavoro e dei lavoratori. Con la regruppo di AN in Consiglio Provinciale Augolamentazione vengono definite le modalità gusto Pardo, il Capogruppo di FI, nonché di erogazione e di articolazione della formaSindaco di Massafra Martino Tamburano, zione che può svolgersi sia all’interno che il Sindaco di Ginosa Gino Montanaro ed all’esterno delle singole aziende. La scelta il Consigliere Provinciale di AN Leonardo va operata in ordine alle capacità formative Conserva che metteranno a nudo le inefinterne all’azienda rispetto a quella disponibificienze dell’attuale governo provinciale le presso i soggetti esterni abilitati. I requisiti guidato da Gianni Florido e la completa relativi alle capacità formative sono definite assenza della Zona Occidentale dalle podai contratti di lavoro collettivi. litiche dell’Amministrazione Provinciale. La legge 133/2008 che ha convertito il D.L. A seguire è prevista la partecipazione del 112/2008 (manovra finanziaria estiva) ha Ministro della Difesa Ignazio LARUSintrodotto un radicale cambiamento del preSA, nonché presidente di Alleanza Naziodetto istituto, prevedendo che, in caso di fornale. mazione esclusivamente aziendale, è inappliSi conclude domenica 21 settembre con cabile la disciplina che presuppone , per la una serata dedicata interamente alle polivalidità dell’apprendistato professionalizzantiche regionali; alle 20.30 Tavola Rotonda te, la presenza di una disciplina regionale e “Lo sfascio della Giunta Vendola e il contrattuale collettiva. Piano della Salute”, a cui prenderanno Pertanto, i profili formativi dell’apprendistato parte il Presidente del Gruppo di AN alla sono determinati dai contratti collettivi, che Regione Puglia Roberto Ruocco, il Presidevono indicare: dente del Gruppo di FI Rocco Palese ed - la nozione di formazione aziendale; i Consiglieri Regionali Pietro Lospinuso e - la durata e le modalità di erogazione delSergio Silvestris. la formazione, le modalità di riconoscimento Sono stati tra gli altri invitati a portare il della qualifica professionale ai fini contrattuali loro saluto gli On.li Carmelo Patarino e e la registrazione nel libretto formativo. Pietro Franoso, il Sen. Lino Nessa ed il Sulla base della normativa, cosi come ristrutCoordinatore Regionale di AN Sen. Adriaturata, le aziende interessate devono dimona Poli Bortone. strare di possedere una capacità di formaTutte e quattro le serate saranno allietazione che viene parametrizzata in rapporto te dalle esibizioni delle Palestre e delle alla presenza di locali idonei, di tutor ed altri Scuole di Ballo cittadine, e da intrattenidipendenti che devono seguire l’apprendista menti musicali. durante il percorso formativo. Il datore di laNon mancheranno gli stands del periodico voro si deve fare carico, inoltre, di assolvere a Alleanza Jonica e di Azione Giovani. tutti gli obblighi richiesti dai contratti collettivi in ordine ai controlli da parte degli organi di Geom. Cosimo Di Tinco vigilanza e dell’ente preposto. Dott. Mario D’Alconzo Gent.mo Direttore “La Goccia” Noi e il Fisco Semplificato il percorso dell’apprendistato Parte da giovedì 18 per concludersi domenica 21settembre la 6ª edizione della Festa Tricolore dei Circoli di Alleanza Nazionale di Ginosa e Marina di Ginosa, che anche quest’anno ho l’onore di presiedere per la 2ª volta. Tema principale della manifestazione, da cui ne abbiamo anche estrapolato il Titolo è: “Verso il PDL”. Quattro giorni di incontri, dibattiti e comizi che affronteranno i principali temi del momento, con particolare riferimento alla nascita del PDL, alle prossime Elezioni Provinciali, al dibattito in corso a livello regionale sul Piano di Salute ed alle vicende amministrative del Nostro Comune. Venendo al programma politico quindi, si comincia giovedì 18 settembre in piazza IV Novembre alle ore 20.00 con la Tavola Rotonda moderata dalla giornalista Maria Florenzio: “Amministrazione Comunale, consuntivo e prospettive”. Sarà questo il momento in cui i cittadini potranno ascoltare dagli interventi degli Amministratori, quello che si sta facendo e quello che bolle in pentola per il nostro territorio. Vi prenderanno parte gli Assessori Comunali Mino Malvani, Vincenzo Di Canio, Tony Bitetti, Stefano Notarangelo, Giulio Galante e Felice Vizzielli, il Presidente del Consiglio Comunale Vito De Palma, i Capigruppo in 10 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Inizia il nuovo anno scolastico, intervista all’assessore alla PI Felice Vizzielli che chiede alle famiglie: «Aiutateci a servivi meglio» L’uscita di questo numero de La Goccia coincide con l’avvio delle lezioni del nuovo anno scolastico. Il ministro Gelmini ha già provveduto a creare un clima di incertezza con i provvedimenti adottati, questa incertezza si trasmette anche alle scuole del nostro territorio e, nelle prossime uscite del nostro giornale, avremo modo di approfondire la questione scuola attraverso inchieste specifiche. L’inizio del nuovo anno scolastico è anche un banco di prova per l’amministrazione comunale che deve approntare strutture e servizi al fine di renderli adeguati alle esigenze sia degli alunni che del personale impegnato in questo ambito. A tale proposito abbiamo rivolto alcune domande all’assessore Felice Vizzielli che gentilmente ha fornito precise risposte. Assessore Vizzielli, come si presenta la situazione degli edifici scolatici ginosini all’avvio delle lezioni? «Molte cose sono in fermento! Le posso già dire in anticipo che i risultati positivi vanno a merito dell’apparato e degli uffici comunali impegnati in questo delicato settore. Diciamo che questa amministrazione si sta confrontando con un problema che si trascinava da circa dieci anni, vale a dire: l’adeguamento degli edifici alle norme di sicurezza. Noi stiamo portando a compimento questo importante obiettivo.» Forse sarebbe opportuno soffermarsi su ciascun Istituto per avere un quadro completo. Cominciamo da Marina di Ginosa e precisamente dall’I C “Leone”. «Per quanto riguarda il Comprensivo di Marina di Ginosa possiamo dire che il plesso “Boschetti-Alberti” è già adeguato alle norme di sicurezza. Sebbene manchi il certificato per un piccolissimo intervento di adeguamento richiestoci dai Vigili del Fuoco. Per quanto riguarda il plesso “Leone”, abbiamo già il certificato dei Vigili del Fuoco. Ovviamente per un contenitore così grande vi è la necessità di effettuare continui interventi di manutenzione. Una carenza permane, che fino ad oggi non sono riuscito a risolvere, ed è quella relativa all’adeguamento della palestra che richiede una spesa di circa 30mila euro. Non voglio promettere niente ma è nostra intenzione fare in modo che entro la fine di questo anno scolastico ci siano le risorse per realizzare questo intervento.» Passiamo alle scuole di Ginosa e cominciamo dal Comprensivo “S. G. Bosco” dove vi è una situazione delicata in quanto sono in corso lavori che condizioneranno le attività scolastiche. «Per quanto riguarda questo Istituto, noi già dallo scorso anno avevamo espletato una gara per aggiudicare i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza. La ditta che si aggiudicò i lavori, su mia sollecitazione, avviò il cantiere, ma dopo qualche giorno si tirò indietro. Pensammo che sarebbe stato possibile affidare i lavori alla ditta che era arrivata seconda nella gara, ma questa ipotesi non trovava un supporto giuridico, per cui, abbiamo dovuto rifare la gara. L’appalto se l’è aggiudicato una ditta di Altamura che ha già iniziato i lavori.» Quali sono i tempi previsti per la consegna della scuola? «I tempi sono quelli previsti da contratto: 360 giorni. Si tratta di realizzare un intervento dal costo di 700mila euro e i lavori previsti sono quelli di una nuova centrale termica, una adeguata riserva idrica, la creazione di un vano ascensore per servire i tre piani, le scale di sicurezza, adeguamento degli impianti e adeguamento di alcune stanze. Si tratta di un intervento importante che richiede un certo arco di tempo. Ovviamente siamo consapevoli che per gli utenti e per gli operatori del “S. G. Bosco” sarà un anno particolare e chiediamo a tutti di collaborare per ridurre al minimo i disagi.» Vediamo un altro Istituto: “Carducci”. «Il Comprensivo Carducci ha due plessi scolastici, il Plesso di Piazza Orologio e quello di via Costa della Crognola, il “Giovanni Paolo II”, che essendo una scuola nuova non ha alcun problema, tranne che per l’ubicazione. Per quanto riguarda il plesso “Carducci” lo abbiamo candidato a finanziamento con i attualità fondi Inail, per un intervento di restauro e di adeguamento alle nuove norme di sicurezza. Dobbiamo quindi aspettare il risultato della nostra richiesta.» Assessore, la situazione del Comprensivo Deledda qual è? «Il Comprensivo “Deledda” è composto di due plessi: il plesso di via della Pace e quello di via Morandi. Per quanto riguarda il plesso “Deledda” di via Della Pace, non vi è bisogno di alcun intervento. Proprio quel plesso è l’unico ad essere dotato del certificato di idoneità antincendio. Ovviamente rimane indiscutibile che vi è la necessità di sviluppare l’attività di manutenzione ordinaria. Per quanto riguarda il plesso di via Morandi, vi è stato un problema irrisolto con la ditta che realizzò i lavori. Siamo riusciti a finanziare un piccolo progetto per il quale proprio in questi giorni partirà la gara, per un importo di 70mila euro, che prevede la realizzazione di una nuova aula, anche per soddisfare la crescente richiesta di iscrizioni che riceve quella scuola, viene completato, come da progetto, il montacarichi per collegare le cucine alla mensa, l’ascensore per servire i tre livelli, la realizzazione della rampa di scale per l’adeguamento alle norme antincendio. Sempre con la stessa somma è prevista la realizzazione di una piattaforma con tappeto antitrauma affinché i ragazzi possano svolgere adeguatamente l’attività motoria, almeno all’aperto. Si tratta quindi di dotare il plesso di una palestra all’aperto. Questo intervento lo realizzeremo con il ribasso d’asta della gara di appalto per la realizzazione della scuola. Proprio in questi giorni ci è pervenuta dalla Regione Puglia il via libera per utilizzare questi soldi. A questa somma si aggiunge la somma derivante dalla fidejusione che si è resa disponibile dopo la chiusura della controversia con la ditta che ha realizzato la scuola.» Parliamo adesso del Comprensivo “Calò”. «Per questo Istituto Comprensivo vi sono due plessi, il “Lombardo-Radice” e il “Calò”. Per quanto riguarda il “Lombardo-Radice” stiamo realizzando un intervento di 250 mila euro che prevede la realizzazione di una nuova centrale termica, ascensori, impianto elettrico, nuova recinzione esterna, nuova scalinata ester- La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 na. I lavori li abbiamo completati. Rimane una piccola cosa da completare e la ditta che sta realizzando i lavori ha incontrato delle difficoltà con i suoi fornitori. Questo ci impedisce di liquidare l’ultimo Sal e di conseguenza non possiamo avere il certificato dei Vigili del Fuoco. Stiamo solleci- tando la ditta ad ottemperare ai suoi doveri al fine di chiudere la pratica.» Per quanto riguarda la Lorenzini e il Calò? «La Lorenzini è una piccola scuola che lavora egregiamente e dispone di locali adeguati. Per quanto riguarda il “Calò” devo dire che si sta realizzando un bellissimo intervento di 360 mila euro per la realizzazione di nuovi bagni, del nuovo tronco fognario e per la pitturazione interna ed esterna.» Assessore Vizzielli, per quanto riguarda il servizio trasporto alunni vi sono delle novità? «Prima di entrare nel merito della domanda, voglio ribadire che gran parte del merito per il buon funzionamento dei servizi deve essere accreditato agli Uffici della PI e al personale che vi lavora. Abbiamo rinnovato l’affidamento dei servizi nei tempi giusti e dal momento che ad operare sarà 11 la stessa ditta dello scorso anno avremo una continuità del servizio che non potrà che essere un fatto positivo. Ogni bambino che si servirà dello scuolabus, avrà il suo tesserino e gli uffici con solerzia e competenza hanno già predisposto tutto. Mi lasci dire che, ancora una volta, assicureremo il servizio trasporto alunni in maniera gratuita e lo faremo anche per i bambini della scuola Materna che non è scuola dell’obbligo. In molti Comuni a noi vicini questo servizio viene pagato con un ticket dagli utenti.» Il servizio mensa… «La mensa scolastica sarà gestita dalla cooperativa La Mammillaria che è una garanzia per tutti. Siamo uno dei pochi Comuni dove i pasti vengono preparati in ogni scuola e i bambini mangiano pasti caldi come a casa loro. Qualcuno ha detto che a Laterza si paga qualche centesimo im meno. A Laterza funziona un servizio centralizzato di preparazione dei pasti. Sono convinto che le peculiarità positive delle mense scolastiche ginosine devono essere salvaguardate. Significa garantire ai nostri ragazzi un servizio mensa di alta qualità.» Lei ci fornisce un quadro positivo per l’avvio del nuovo anno scolastico. «Ci saranno sacrifici per i lavori che stiamo realizzando, questo, però, significa che il futuro per la scuola ginosina è sicuramente positivo. Colgo l’occasione per ringraziare i Dirigenti scolastici, i docenti, il personale della scuola tutti, così come voglio ringraziare le famiglie e, soprattutto gli alunni, per la preziosa collaborazione che ci offrono e ci permettono di svolgere nel miglior modo possibile il nostro compito.» Vuole rivolgere un appello? «Collaboriamo insieme per la gestione di queste emergenze che sono determinate dalla volontà di avere a Ginosa e Marina di Ginosa dei plessi scolastici sicuri e funzionali. Alle famiglie voglio dire: aiutateci a servirvi meglio.» Stefano Giove [email protected] 12 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Nuovo Anno scolastico: l’augurio e le… preoccupazioni del capogruppo Pd, dott.ssa Galeota Inizia il nuovo anno scolastico e ho chiesto al capogruppo consiliare del Partito democratico una sua opinione sulla situazione delle strutture scolastiche a Ginosa. Questa la riposta che mi è stata data: «Riapre la scuola anche quest’anno, a Ginosa con tutti i suoi problemi di sempre mentre la stampa ci informa ogni giorno sul problema del caro libro, sui decreti ministeriali che in pochissimo tempo vogliono cambiare il volto del sistema scuola, tornando all’insegnante unico nell’elementari, il voto in condotta, l’obbligo del grembiule e infine lo stravolgimento della scuola media che a detta del Ministro Gelmini è il punto debole di tutto il sistema scolastico!!!!! Noi a Ginosa siamo ancora in affanno a causa delle precarie condizioni per i lavori edili in cui versano i nostri edifici scolastici. Gli alunni ginosini rientrano a scuola trovando il proprio istituto così come l’avevano lasciato in giugno. Ma le difficoltà maggiori riguardano l’istituto San Giovanni Bosco e Calò, mentre al Lombardo Radice pare che finalmente, dopo 3 anni, siano terminati i lavori. All’Istituto Calò le operazioni di rifacimento e messa a norma degli impianti elettrici e di riscaldamento e la ristrutturazione generale di alcuni bagni pare stiano per essere conclusi, il Dirigente assicura che per il 15 settembre, giorno di inizio delle lezioni, almeno all’interno l’istituto sarà agibile, salvo le pitturazioni, comunque i lavori continueranno nel cortile esterno di accesso alla scuola. All’Istituto San Giovanni Bosco, i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza sono in pieno svolgimento poiché ripresi il 15 luglio u.s. e continueranno per un anno. La lunga sospensione dei lavori dovuto a problemi procedurali nell’assegnare i lavori alla ditta ha costretto già l’anno scorso gli alunni e gli operatori scolastici a vivere un anno di grande disagio, con ambienti senza porte con dispersione di calore e rumori e con una provvisoria e scarsa illuminazione. Oggi la condizione dell’Edificio appare ancora più compromessa, sia gli spazi esterni che quelli interni sono interamente interessati da lavori di ristrutturazione. L’istituto S.G. Bosco appare sventrato nelle ali laterali per l’impianto degli ascensori, delle scale di sicurezza e dei nuovi bagni, le sezioni centrali sono interessate da lavori di rifacimento degli ambienti e degli impianti elettrici. Tutto l’immobile è quindi un vero cantiere in cui bisognerebbe entrare con elmetto e scarpe antinfortunistiche. Il cortile attraverso il quale si accede alla palestra e ai locali del sotto palestra, adibiti a mensa scolastica, è interamente occupato da materiali e da un’enorme gru. In un incontro del 2 settembre scorso indetto dal Dirigente scolastico, si sono confrontati l’Impresa, i tecnici progettisti, addetti alla sicurezza il rappresentante dei genitori e l’assessore alla Pubblica Istruzione Felice Vizzielli. Il quadro non è confortante e fa riflettere, non esiste un piano di lavoro, che l’impresa assicura sarà predisposto nei prossimi giorni, non si può conoscere ancora oggi in quale ordine cronologico e tecnico si procederà, si ribadisce però che non si vogliono i doppi turni. Come sempre si giunge all’inizio dell’anno scolastico per preoccuparsi dei molteplici aspetti di un’agognata ristrutturazione del più antico istituto scolastico ginosino. Per l’intero scorso anno in consiglio comunale io e il gruppo del PD ci siamo preoccupati di tenere accesa l’attenzione dell’assessore e dell’amministrazione tutta su questi aspetti dell’Istituto San Giovanni Bosco, ma come sempre chi ci amministra dà prova di assenza di programmazione e progettazione, si procede a vista, mettendo a dura prova i diritti dei cittadini utenti che sostengono questo comune pagando regolarmente le tasse (aumentate notevolmente negli ultimi anni di gestione di centro destra) e che vedono lesi regolarmente i loro diritti e vengono privati di quei servizi essenziale come la scuola che permettono una vita serena. Non c’è da parte dell’Amministrazione alcuna proposta alternativa se non i doppi turni. Si potevano programmare i lavori per tempo, compartimentandoli, procedendo ai lavori, prima in un’ala e poi nell’altra ala dell’istituto, chiedendo collaborazione ed ospitalità per parte dell’utenza ad altri istituti di Ginosa. In ultima analisi si potevano individuare locali in fitto per permettere a parte degli alunni di liberare la scuola, ciò avrebbe garantito al contempo la sicurezza degli alunni, degli operatori scolastici ed anche degli operai dell’impresa che si vedranno costretti ad operare con la presenza di 780 ragazzi nella struttura. Ma tutto questo come se fosse un nuovo problema si discute solo il 2 settembre!? E il 15 si torna a scuola. Comunque auguro un buon anno scolastico a tutti gli studenti e operatori scolatici ginosini e marinesi che sia un anno proficuo. Il capogruppo consiliare PD Marta Teresita Galeota» attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 13 L’Avvocato Gelmini boccia la scuola elementare italiana Ridicole e inammissibili le proposte della Ministra della PI. Apriamo un dibattito sul nostro giornale. Quando il nostro Direttore mi ha chiesto di pensare e scrivere su quello che sta succedendo ancora una volta alla scuola italiana e le ripercussioni che avrà sul nostro territorio il Decreto partorito dal team Tremonti-Gelmini-Brunetta- Berlusconi, ha sfondato una porta aperta. Ormai da alcune settimane, i giornali riportano, a seconda della parte politica che sostengono, notizie estrapolate dal Decreto Legge n.137/1.09.08 e dalle numerose interviste fatte alla Signora Gelmini che al termine dei suoi interventi ha sempre risposto”bisogna risparmiare”. Una motivazione di alto valore pedagogico, che le ha fatto meritare un bel 4 in pagella e un bel 5 in condotta visto come ha preso tali decisoni, cioè senza consultare le parti interessate( Sindacati, docenti, ATA, famiglie). Poco importa. Addirittura il SIR (Servizio di informazione religiosa) organo di informazione dei Vescovi italiani, si dice fermamente contrario alle proposte di questo Governo in materia scolastica e non solo (vedi polemica sugli editoriali di Famiglia Cristiana di luglio e agosto). Ad esempio, è di notevole interesse ciò che scrive sul sito del SIR un grande pedagogista come Cesare Scurati, che gli addetti ai lavori ricorderanno, come membro della Commissione Falcucci per i programmi dell’85 e sostenitore della Legge 148 del ’90 che introdusse poi tre docenti nella scuola elementare, lasciando ai nostalgici l’idea del maestro tuttologo ed introducento il lavoro d’èquipe pedagogica e la pluralità dei saperi, che ha fatto salire la scuola elementare italiana ai primi posti nel mondo. Gurda caso però le ultime due ministre Moratti-Gelmini hanno messo mano al primo ciclo d’istruzione, sia nei contenuti che nelle modalità organizzative dell’insegnamento/ apprendimento, lasciando ancora nel guado la scuola secondaria superiore, che dai risultati OCSE-P.I.S.A. dello scorso anno scolastico, non ne esce a testa alta. Perché? Perché cambiare sempre e solo dalla scuola elementare, che invece ha sempre dato prova di ottimi livelli sia nei risultati che nella qualità dei docenti, compresi quelli di soste- gno, lingua straniera e religione che si sono via via affiancati agli altri docenti della classe, divenendone contitolari e collaboratori a 360° nella realizzazione della programmazione educativo-didattica dei gruppi classe loro assegnati? Perché cambiare? Afferma ancora Cesare Scurati:“La reintroduzione del maestro unico sembra un ingenuo ritorno al passato; ciò che occorre, in un’epoca come la nostra di esasperata articolazione e specializzazione dei saperi, è una pluralità concorde che sappia costruire con coerenza, nella quale, come in un’orchestra, il singolo offra il proprio contributo ad un discorso d’insieme. (…)“Non va peraltro dimenticato – sottolinea ancora il pedagogista - che nelle attuali condizioni di sviluppo culturale e dei saperi la scuola elementare fa sempre bella figura, a dimostrazione che l’utilizzo corretto della pluralità dei docenti da garanzie sui risultati di contenuto che costituiscono poi i criteri di valutazione”. Volere il ritorno al maestro unico è, insomma, “come dire: ‘In questa gara siamo tra i primi, però buttiamo via la bicicletta”. Vi propongo ancora un commento di un altro autorevole pedagogista Luciano Corradini: “Il maestro unico: una “figura romantica” o “nostalgica”, che rischia di fatto di rivelarsi anacronistica, in un’epoca come la nostra in cui “i saperi stanno esplodendo”. Così Luciano Corradini, pedagogista, presidente dell’Associazione italiana docenti universitari (Aidu) e presidente emerito dell’Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti medi), definisce la figura del “maestro unico”, reintrodotta da un decreto legge sulla scuola, approvato dal Consiglio dei ministri il 28 agosto scorso e pubblicato il 1 settembre sulla Gazzetta ufficiale. “I motivi per cui è stata introdotta nel mondo della scuola la pluralità degli insegnanti non rispondono a bieche esigenze sindacali di aumentare i posti di lavoro – puntualizza Corradini al Sir – ma dai saperi che stanno esplodendo: anche gli insegnanti laureati finiscono per specializzarsi in un ambito o nell’altro”. “E’ vero – prosegue l’esperto – che la continuità nei rapporti con una classe può determinare una migliore comprensione delle dinamiche di apprendimento, e che una brava maestra competente è meglio di tre persone che litigano tra di loro e non si conoscono, ma è anche vero che oggi non c’è più chi riesce ad avere la padronanza assoluta delle idee chiave di tutte le discipline, che non si possono coltivare tutte allo stesso modo”. In questa prospettiva, l’introduzione (o meglio, la reintroduzione) del maestro unico nelle aule scolastiche “sarebbe una perdita dal punto di vista dei saperi, e sul piano pedagogico rappresenterebbe un salto indietro”. Altri commenti a quanto scritto da Scurati e da Corradini risulterebbero superflui. Forse qualche docente nostalgico si starà già sfregando le mani al pensiero di ritornare indietro nel tempo, ma a parer mio non so quanto gli convenga. Ci piacerebbe allora porre alcune domande agli esponenti sindacali di categoria a proposito del Decreto 137, ai Dirigenti Scolastici e naturalmente ai docenti ed al personale ATA del nostro territorio: - Cosa pensate delle novità introdotte dal Ministro? - Quali ripercussioni avranno sui posti di lavoro a Ginosa e nella provincia di Taranto? - Come pensate di affrontare seriamente il problema? Aspetto le vostre risposte sul nostro giornale o sul sito arcipikkia.it al fine di poter indire un’assemblea pubblica a breve per informare e sensibilizzare tutti. Perché la scuola non è solo degli addetti ai lavori, la scuola è il futuro del nostro Paese, ma qualcuno forse lo ha dimenticato. e… buon anno scolastico!? Rosamaria Busto 14 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Giuseppe Ungherese: «Bilancio positivo del nostro impegno per garantire la sicurezza di tutti» La sicurezza rappresenta per i turisti un fattore importante per poter trascorrere le vacanze in serenità e tranquillità. La stagione estiva si sta concludendo e abbiamo voluto rivolgere alcune domande al presidente del Ser, Giuseppe Ungherese, per sapere in quale modo è stata garantita la sicurezza ai residenti di Ginosa e Marina di Ginosa, che durante l’estate raggiungono cifre significative. Il Ser ha svolto un ruolo importante nel garantire questa sicurezza e parliamo sia di servizio di 118 che di sicurezza a mare. Signor presidente, vuole dirci qual è il quadro consuntivo per i servizi di sicurezza che il SER ha gestito questa estate? «Quest’anno abbiamo svolto vari servizi, volti a garantire la sicurezza dei cittadini e lo abbiamo fatto in collaborazione con le forze dell’ordine presenti sul territorio. La nostra collaborazione si è realizzata a livello comunale con la Polizia Municipale, sia il sabato che la domenica di luglio e agosto e prevedeva un servizio di informazione e di regolamentazione del traffico, piuttosto intenso in queste giornate. Con il nostro servizio si è cercato di dare agli utenti tutte quelle indicazioni utili per evitare di trovarsi in situazioni di difficoltà. Queste informazioni sono state fornite anche durante le tante manifestazioni che si sono svolte e che hanno visto l’arrivo di migliaia di turisti. Il nostro servizio di informazioni ed assistenza sulle strade si è esteso anche per una zona di Castellaneta Marina utilizzando per questo servizio la collaborazione di “Amici in aiuto”. Per quanto riguarda il servizio di sicurezza devo dire che dal primo luglio al trentuno di agosto abbiamo svolto quello di salvataggio a mare e aiuto alla Guardia Costiera. Abbiamo coperto il servizio di sicurezza a mare per una fascia costiera lunga circa 6 chilometri di spiaggia libera. Per garantirlo ci siamo serviti di un gommone, il katamarano che abbiamo presentato in piazza alcuni mesi fa, che aveva a bordo un diportista, due assistenti bagnanti, e, a turno, un medico o un infermiere. Questa unità di sicurezza aveva il sostegno del servizio di 118 di Taranto.» Presidente, le chiedevo un bilancio di questa vostra attività. «Ritengo che sia senza alcun dubbio positivo. È positivo sia il servizio svolto per la sicurezza stradale che quello relativo alla sicurezza a mare. Giusto per darle una indicazione in termini di numeri, il nostro servizio di salvataggio a mare ha visto almeno un intervento operativo al giorno sia di media che di grande pericolosità. Le faccio un esempio. I lidi dispongono di pattini che noleggiano a chi ne fa richiesta. Il pattino può ospitare al massimo 4 persone. Alla partenza dal lido tutto è in ordine, appena l’imbarcazione si allontana, a bordo si aggiungono altri passeggeri raggiungendo numeri incredibili (fino a 10 persone). Questo, ovviamente, mette in pericolo la sicurezza di tutti. Noi siamo intervenuti riportando a riva i passeggeri in soprannumero e rimettendo la situazione in condizioni di sicurezza. Altro intervento era quello di far risalire a galla pescatori subacquei non provvisti di boa di segnalazione galleggiante. Ovviamente a questi interventi si aggiungono gli interventi tipici delle località turistiche marinare (malori, pericoli di annegamenti, puntura di tracine o altro). Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto della nostra attività dobbiamo dire che vi è stata una ottima collaborazione tra noi e gli assistenti bagnanti che operavano da riva. Siamo riusciti a far giungere il medico sulla postazione in maniera rapida anche grazie all’impegno della CRI che ha garantito interventi sul posto senza dover inviare l’utente al presidio sanitario. Faccio un esempio: se una persona veniva punta da una tracina, attraverso il sistema di collegamento radio, si fornivano allo stesso, con gli operatori della CRI, tutti gli interventi sanitari necessari, riducendo in questo modo i tempi di attesa e rendendo, efficacissimo l’intervento.» Presidente, quindi, un buon lavoro di squadra ha garantito in maniera efficace la nostra sicurezza? «Si in effetti è così! Voglio, a tale proposito rivolgere alcuni ringraziamenti. Voglio ringraziare la Capitaneria di Porto che è stata eccezionale per disponibilità nei nostri confronti. Lo stesso discorso vale per la Guardia di Finanza, con la Polizia di Stato, con la Croce Rossa Italiana, con la Polizia Municipale di Ginosa e, un grazie voglio dire anche ai nostri amministratori che ci hanno dato questa opportunità. Ovviamente questa nostra esperienza non poteva esserci senza il supporto della Centrale Operativa del 118 che ha messo a nostra disposizione un’acqua scooter per garantire interventi rapidi in qualsiasi momento.» Stefano Giove riceviamo e pubblichiamo La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 17 STORICO RISULTATO: APPROVATO IL PIANO REGIONALE DELLA SALUTE (P.R.S.) 9 e 10 Settembre 2008 sono due date storiche per la Puglia. La ottava legislatura guidata dal Centrosinistra firma il suo atto più importante: il Piano Regionale della Salute. Una Legge che innova la Sanità in Puglia, coinvolgendo i direttori generali. A loro è demandata infatti la redazione dei P.A.L. I piani attuativi locali. Le loro proposte saranno esaminate e valutate dalla Giunta quindi nessuna delega in bianco ai Direttori Generali. Anche perché qualsiasi scelta passa dai cordoni della borsa regionali, la sanità assorbe in Puglia e nelle altre regioni circa l’80% del Bilancio regionale ed è una delle principali competenze delle Regioni. In Puglia c’è un record, è la regione più longeva d’Italia e a sua volta l’Italia è la nazione più longeva al mondo dopo la Francia. Non possiamo quindi dire di stare male, ma è chiaro che compito nostro è elevare qualità e livello della assistenza sanitaria e lo stiamo facendo. Basti pensare all’attivazione della PET-TAC che finalmente si possono fare in Puglia, mentre fino ad un anno fa bisognava recarsi da Napoli in su. Basti pensare al rinnovo delle attrezzature tecnologiche (TAC, RMN, radiologia convenzionale); apparecchi obsoleti acquistati agli inizi degli anni ‘90 oppure al potenziamento degli organici con la stabilizzazione di oltre 5.000 precari (medici, tecnici, infermieri, terapisti, autisti etc). C’è un’altra cosa importante: prima di varare questo Piano abbiamo fatto una campagna d’ascolto durata un anno e molte proposte, anzi quasi tutte sono state recepite dal Governo regionale. Non abbiamo imposto nulla ma a noi spettava il dovere di decidere dopo aver ascoltato. E non approvato tutto nel chiuso della Sala Giunta in una notte di mezz’estate. Tutti hanno contribuito e fatto proposte. Non è stato facile ascoltare e confrontarsi ma abbiamo ascoltato Sindaci, Medici, Sindacati Movimenti e Cittadini. Il piano si basa su dati epidemiologici e non su teorie o principi poco dimostrabili. E’ basato su dati di fatto che portano maggiori attenzione alle donne, alla salute dei bambini e degli anziani. Completamente falso il dato che il Piano non se ne faccia carico. Va ricordato inoltre che alcune Regioni sono già al terzo, quarto Piano della Salute, mentre il centrodestra che finora ha governato la Puglia, di Piano ne ha concepito solo uno in tanti anni. Per giunta quel Piano concentrava tutto negli ospedali che sarebbero stati congestionati da una popolazione anziana che ora è al 20% della popolazione totale ma secondo le previsioni sfiorerà il 40% nel 2050. Gli anziani ed i malati cronici vanno curati a domicilio, o altrimenti ospitati in case protette (R.S.S.A. Residenze socio-sanitarie assistenziali) o in R.S.A (residenze sanitarie assistenziali). Per questa ragione i posti di lungodegenza sono stati ridotti da 2500 a 900: non abbiamo bisogno di cronicari. Nel contempo aumentano i posti letto per la riabilitazione (+200) ed i posti letto per acuti + 2.000. Il Piano Regionale della Salute prevede 17.759 posti letto totali così suddivisi: 15.338 per acuti, 1719 per riabilitazione, 702 per lungodegenza. Nel piano si affronta il problema delle malattie mentali, delle donne nel senso della particolarità della domanda sanitaria da loro espressa non riferita alla sola fase ri- produttiva, degli immigrati, tutte tematiche che necessitano di una programmazione attenta in un quadro già in affanno per le strutture ed i problemi ereditati. Per contro la riduzione della spesa si otterrà con la riduzione dei ricoveri inappropriati (+15% in Puglia rispetto alla media nazionale) e con la riduzione dei giorni di degenza ospedaliera. Bisogna puntare al day-hospital e così potremo risparmiare 210 milioni di euro all’anno. Senza questo non saremo mai in grado di abbattere la spesa che comunque resta in Puglia tra le più basse d’Italia come sostenuto dall’Assessore Tedesco che ha una indubbia competenza in materia, peraltro riconosciutagli anche dalle opposizioni, non sulla stampa ovviamente. Una cosa è certa, sia pure con molto sforzi e qualche errore, la sanità pugliese sta lentamente risorgendo. Certo, c’è chi il tempo passa a denunciare alla stampa la mancanza di una garza invece che a lavorare, o chi addebita a noi i disastri compiuti quando l’Ospedale di Castellaneta si inaugurava più volte senza verificare effettivamente che tutto fosse in regola. Consideriamo che la Regione Toscana ha impegnato 14 anni per cogliere gli attuali ed eccellenti risultati da quando fu approvato il suo Piano Regionale. Con pazienza, ragionevolezza i Pugliesi si renderanno conto che la nostra Sanità non è affatto male, che questo Piano Regionale della Salute darà una svolta in tempi che calcoliamo tra i 3 e i 5 anni. Questo dunque sarà uno sforzo collettivo, di quanti vivono e lavorano dalla Sanità, con l’auspicio che gli spazi di politicizzazione si riducano e ci si ricordi tutti di quel giuramento che ogni medico fa agli inizi della propria carriera. Il Consigliere Regionale Paolo Costantino 18 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 DISTRETTO SANITARIO: IL GOVERNO VENDOLA FA RINASCERE IL POLIAMBULATORIO ASL A GINOSA Dopo appena tre anni di Governo Regionale di CentroSinistra il Distretto socio-sanitario di Ginosa è rinato. Il Governo di centrodestra aveva di fatto realizzato una scatola vuota e quei pochi servizi che erano stati attivati negli anni in cui al Comune di Ginosa governava il centrosinistra erano stati soppressi da Fitto & Co.. Qualche esempio: la specialistica era stata ridotta a poche branche, il servizio di senologia e il servizio di radiologia convenzionale erano stati chiusi nel 2001, il presidio di pronto intervento (oggi P.I.S.) funzionava a “corrente alternata” e spesso era inattivo nei giorni feriali, il servizio di fisiokinesiterapia veniva svolto per poche ore settimanali. Il Governo Vendola che punta ad una efficiente rete di servizi sanitari dislocata sul territorio, approvando in data 10 Settembre 2008 il Piano Regionale della Salute ha definitivamente eliminato la visione ospedalocentrica che era propria del centrodestra. Questa idea aveva di fatto sguarnito di servizi il territorio provocando un innalzamento del tasso dei cosiddetti ricoveri impropri con grandi sprechi di risorse economiche soprat- tutto con effetti deleteri sulle prestazioni effettivamente erogabili. La scelta prioritaria di fornire i servizi territoriali ha influito anche sul nostro Distretto ed oggi possiamo elencare un numero elevato di servizi attivati. E’ stato riattivato il servizio di senologia, nel quale è possibile eseguire la mammografia, la ecografia e la visita senologica, da alcune settimane è presente l’oncologo che effettua anch’esso ecografie mammarie. La Radiologia convenzionale è stata riaperta e si effettuano prestazioni a giorni alterni con risultati lusinghieri in termini di numero e di qualità degli esami. La specialistica conta le seguenti branche: dermatologia, oncologia, ortopedia, neurologia, ginecologia, otorinolaringoiatra, endocrinologia e diabetologia. Il servizio di otorinolaringoiatra è stato dotato di audiometro. Il servizio di fisioterapia è stato potenziato con l’aumento del personale medico e paramedico e con l’acquisto di nuove attrezzature. Il presidio di pronto intervento funziona 24 h/24h, al mattino l’equipe medico-infermieristica è completa, dalle 20 in poi interviene il servizio di continuità assistenziale. Il consultorio familiare è tornato a funzionare con ottimi risultati. La specialistica di oculistica, chirurgia vascolare più eco-doppler arti inferiori, l’ecografia si effettuano presso il Presidio di Laterza, le prestazione per altre branche vengono effettuate a Castellaneta. E’ importante sottolineare che con il Governo Vendola nella nostra Regione sono stati avviati finalmente gli screening (la ricerca diagnostica) per il carcinoma mammario, uterino e del colon. Da pochi giorni è partita l’importante campagna di vaccinazione contro il carcinoma del collo dell’utero nelle donne, le ragazze di 14 anni lo effettueranno gratuitamente presso l’Ufficio di Igiene presentandosi con la lettera inviata loro dalla Asl. Questi sono segnali importanti che dimostrano come il centrosinistra intende cambiare la Sanità. Continuando a dare la fiducia al Governo Vendola gli obiettivi che ci siamo posti nel Piano Regionale della Salute potranno essere colti pienamente. Il consigliere regionale Paolo Costantino REGIONE PUGLIA: Impegni concreti per gli LSU un anno o meno dalla pensione decida di cancellarsi dalle liste degli L.S.U. Il nucleo fondante di contributi riguarda però quegli LSU che rientreranno a lavorare in enti pubblici ed aziende private in forma stabile, dimostrando che la lotta al precariato non è un inutile slogan per la Giunta Vendola. 10.000€ in forma di contributo straordinario andranno agli Enti Pubblici che stabilizzino questi lavoratori nella loro pianta organica come dipendenti pubblici o come dipendenti di società che svolgano servizi per il Settore Pubblico, la cosidetta esternalizzazione dei servizi. Saranno agevolate inoltre le imprese che decidono di assumere con la stessa somma, 10.000€, in due rate annuali. Fra i lavoratori socialmente utili ci sono tante figure specializzate che potrebbero trovare nuova collocazione all’interno di imprese in crescita. Ce ne sono anche in Puglia che lo ricordiamo è la più dinamica tra le Regioni del Sud (dati Bankitalia). L’unico vincolo per la concessione del contributo è la assunzione a tempo indeterminato ma con un ulteriore vantaggio a carico delle imprese. Potranno far svolgere ai lavoratori un tirocinio formativo della durata massima di tre mesi. L’eventuale formazione esterna sarà pagata dalla Regione Puglia. Questi lavoratori erano spariti dalle cronache, nessuno se ne occupava più ma il problema di un futuro senza certezze permane. Questo provvedimento che porta la firma dell’Assessore Marco Barbieri è anche la prosecuzione di un programma di svuotamento della platea storica di precari. Finora lo ricordiamo erano a carico di tanti Enti Pubblici dove svolgevano una funzione spesso non compatibile con i profili professionali e dando luogo a numerose dispute sull’utilizzo di questi lavoratori e sulle risorse loro assegnate. Fatto sta che i problemi politici e sociali causati da una economia che non vuole regole e costrizioni rimbalzano alla politica. Per ogni lavoratore estromesso senza sua colpa dal ciclo produttivo si apre un problema in più per la politica. Ma la maggioranza di centrosinistra alla Regione Puglia ha a cuore questi problemi e li risolve. Il Consigliere regionale Paolo Costantino In Puglia ci sono 1971 lavoratori socialmente utili da stabilizzare. L’economia non si occupa di questi ma la Regione Puglia sì, anche in accordo e con il sostegno economico dell’ultima Finanziaria del Governo Prodi. L’obiettivo è far rientrare questi lavoratori nel normale mercato del lavoro. Si tratta della Delibera di Giunta Regionale n°1076 del 25 Giugno 2008, pubblicata sul B.U.R.P. (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia) n.122. La novità più importante riguarda i 20.000€ che saranno concessi direttamente al lavoratore che si autoimpiega, che insomma apre una partita IVA e si mette in proprio, magari sfruttando abilità e professionalità che il precedente lavoro non gli aveva dato modo di soddisfare. Basterà solo produrre la documentazione idonea e non andare in pensione nei due anni a seguire. Ma anche i 10.000€ che saranno concessi a chi, ad attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Comune povero o povero Comune? In un’Italia tagliata in due dalla forbice dei redditi (Nord-Sud), Ginosa si colloca al terzultimo posto dei comuni della Provincia di Taranto. È quanto emerge dai dati delle dichiarazioni dei redditi 2006 raggruppati per territorio e attualizzati al 2007 con gli indici Istat dal Centro Studi Sintesi per il Sole24Ore. Ginosa presenta un reddito medio annuo di 8.481 euro per contribuente, che diventa di 5.613 euro se riferito al numero di abitanti, e di 15.255 se si fa riferimento al reddito per famiglia. Facendo qualche semplice calcolo si arriva ad un dato piuttosto catastrofico: il reddito medio mensile dichiarato dai contribuenti ginosini è pari a 706,75 euro, quello per nucleo familiare 1.271,25 euro, è come tutti i comuni del Sud rimane lontana anni luce dalle vette del Nord. I dati emersi da questa classifica dovrebbero consigliare, a chi di dovere, di essere estremamente prudenti nell’affrontare il tema tanto di moda del federalismo fiscale. Infatti, la classifica dei redditi testimonia che mentre nel Nord Italia continua la crescita nel Sud, senza nessuna eccezione, si segnala un dato negativo diffuso. Ora se con il federalismo fiscale i nostri concittadini saranno chiamati a pagarsi direttamente, attraverso l’esborso di tasse e imposte locali, i servizi eroganti sul piano territoriale è del tutto evidente che, con questa situazione, il sistema territoriale meridionale rischia il collasso. Pertanto c’è necessità che in sede centrale si avvii una seria e serena riflessione su questi temi evitando, per quanto possibile, di correre dietro alle istanze della Lega Nord. Allo stesso modo è necessario che, in sede locale, la classe dirigente si interroghi per individuare quelle soluzioni che possono permettere un’inversione di tendenza rispetto al dato negativo che si è registrato in questi anni. Considerato che da oltre un decennio il nostro Comune ha rappresentanti nell’amministrazione provinciale e regionale che hanno rivestito e rivestono ruoli di rilievo, dovremmo chiederci come questi personaggi hanno impegnato il loro tempo nelle istituzioni e cosa hanno portato per la popolazione ginosina. A giusta ragione è da sottolineare che le cifre, però, non tengono conto dell’evasione fiscale, molto forte specialmente al Meridione. Infatti, secondo una recente indagine di Contribuenti.it, l’Italia si conferma il Paese europeo con la più alta evasione, con il 48% del reddito imponibile che non viene dichiarato al fisco. A livello territoriale, invece, l´evasione è diffusa soprattutto al Sud (34,5% del totale nazionale), seguito dal Nord Ovest 19 (26,5%), dal Centro (20,1%) e dal Nord Est (18,9%). L´indagine di Contribuenti.it ha inoltre rilevato che «i principali evasori sono industriali (32%), bancari e assicurativi (28%), seguiti da commercianti (12%), artigiani (11%), professionisti (9%) e lavoratori dipendenti (8%)». E’ assolutamente ignobile dichiarare pubblicamente che “Ginosa cresce” quando i dati reali sono quelli riportati nella tabella seguente, il benessere di una popolazione non si misura dalla Bandiera Blu, da Battiti Live o da tante altre manifestazioni che si devono pur fare, ma si misura da un processo di ampliamento delle possibilità umane che consenta agli individui di godere di una vita lunga e sana, essere istruiti e avere accesso alle risorse necessarie a un livello di vita dignitoso, nonché di godere di opportunità politiche economiche e sociali che li facciano sentire a pieno titolo membri della loro comunità di appartenenza. La Destra ginosina con questa riflessione pubblica vuole aprire un dibattito costruttivo con tutte la altre forze politiche, sociali, sindacali e professionali per portare il nostro territorio ad essere l’isola felice di un tempo e a badare soprattutto ad essere e non ad apparire, a maggior ragione oggi che vi è la crisi delle industrie locali Miroglio e Natuzzi che potrebbe ulteriormente aggravare la situazione economica della nostra popolazione. Per contattare La Destra di Ginosa e Marina di Ginosa inviare una e-mail al seguente indirizzo: [email protected] Le Segreterie di Ginosa e Marina di Ginosa 20 argomenti La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Lospinuso: «Piano sanitario tardivo e inutile» Il Piano di Salute approvato dal Consiglio Regionale non è soltanto assolutamente tardivo, tanto più rispetto agli impegni più solenni della campagna elettorale di Vendola, ma è anche e soprattutto assolutamente inutile, perché non è un Piano e non gioverà in alcun modo alla Salute dei Pugliesi. Non è un Piano perché gli manca tutto quello che serve ad un Piano per essere tale. Gli mancano anzitutto le scelte, demandate, con un ulteriore rinvio che può forse servire alla sinistra ad arrivare senza troppi traumi alle elezioni ma che determinerà ulteriori e forse anche irrimediabili danni alla Sanità pugliese, alla graziosa discrezionalità di Direttori Generali partiticizzati che finora, peraltro, hanno gestito il sistema nel segno della più assoluta improvvisazione oltre che della più totale disattenzione nei confronti delle problematiche di Bilancio, sulla base quasi sempre degli occasionali input dei loro politici di riferimento. Mancandogli le scelte, a questo “pseudoPiano” mancano i tempi di attuazione, i crono-programmi che ne delineano le priorità e consentono di valutarne gli stati di avanzamento. E mancano le risorse, che restano del tutto indeterminate. Certo è che non si vede quale nuovo “Piano” si possa produrre se –nonostante le tasse a carico dei Pugliesi aumentate da Vendola e compagni nel dicembre scorso- nei primi sei mesi dell’anno i conti sanitari hanno registrato un ulteriore buco di 190 milioni, senza che si sia visto un solo miglioramento sul terreno dei servizi. Ancor più inquietante il pensiero che a gestire questo Piano siano i Direttori Generali che non hanno completamente ignorato le normative in materia di contenimento del deficit, a dimostrazione anche di quale conto tengano delle volontà del legislatore regionale, ridottesi di fatto a mere “grida” di manzoniana memoria. A questi signori, che o sono incapaci o si ritengono “legibus soluti”, stiamo, con questo Piano che scarica di fatto ogni concreta decisione su di loro, spensieratamente consegnando la Salute, e le tasche, dei Pugliesi, di fatto abdicando, dopo tre anni e mezzo di traccheggiamenti a vuoto, al compito per il quale siamo stati eletti. Infine è anche clamorosamente mancato, a meno che non si sia svolto tra sordi, quell’ “ascolto” la cui presunta carenza è stata pu- re l’oggetto principale delle contestazioni al Piano-Fitto, come nonostante tutti gli annunci, i costi e le strumentalizzazioni propagandistiche (si pensi alla lettera ai Pugliesi, o alle chiacchiere a vuoto che nella mia Provincia sono state organizzate financo nei bar) che a tale ascolto facevano ossessivo riferimento, abbiamo avuto prova in occasione delle audizioni in Commissione Consiliare, laddove si è assistito ad un autentico fuoco di fila di critiche e dissensi da parte di ogni genere di soggetti, da cui è emerso nella sua crudezza il quadro di un’occasione totalmente perduta per dare finalmente una risposta alla domanda di Salute dei Pugliesi, oltre che alle istanze di operatori costretti ad assistere impotenti al degrado incessante di un servizio essenziale, di un diritto costituzionale, su cui pure molte parole sono state dette e si continuano a dire al vento, anche in questa fase storica segnata dalla scommessa del federalismo, che stiamo, anche e soprattutto con questo pseudo“Piano”, di fatto decidendo di perdere. A tal riguardo mi limiterò a citare il documento di pesantissima denuncia redatto da presso che tutte le sigle sindacali mediche, senza alcuna distinzione di colore politico (A.N.A.A.O, ASSOMED, CIMO ASMD UMSPED, CGIL FP MEDICI, CIVEMP, FEDERAZIONE CISL, MEDICI COSIME, FESMED, AAROI, SMI, SNABI, SINAFO) in cui non si esitava ad affermare che, in materia di Sanità pugliese “La svolta promessa è rimasta inevasa. Le criticità sono rilevanti e persistono”. Insomma, altro che “Piano di Salute” come pomposamente si auto-definisce: siamo di fronte ad un topolino morto partorito da una montagna di chiacchiere, un fallimento annunciato. Graverà anche e soprattutto, questo fallimento, sulle aree sanitariamente più deboli del nostro territorio, a cominciare dalla cenerentola jonica, che in questi anni ha dovuto registrare la più tragica pagina dell’intera storia della Sanità pugliese senza che di fatto nulla si muovesse a suo favore da parte della Regione, a partire da quell’Ospedale di Castellaneta che resta una grande risorsa dimenticata, una speranza abbandonata a sé stessa con gravissimo nocumento per un’intera area territoriale, quella jonica-occidentale, che è anche non a caso per Florido e compagni una sorta di figliastra. Per commisurare le ingiustizie in materia di Salute da parte di questo Governo Regionale ai danni di un territorio che pure- per i prezzi umani che paga all’industrializzazione della Puglia- avrebbe titolo- semmai- ad un trattamento privilegiato nel quadro delle politiche sanitarie regionali, basti pensare alla vergognosa discriminazione da parte di questo Governo in materia di fondi per l’edilizia e l’impiantistica ospedaliera, con soli 14 milioni di euro assegnati alla nostra Provincia, e per un solo intervento in un solo Ospedale, a fronte dei centinaia assegnati alle Province egemoni di questa stagione politica. Basti pensare al degrado sostanziale dei nostri Ospedali, documentatamente quanto inutilmente denunciato dai nostri operatori e da noi altrettanto inutilmente evidenziato con interrogazioni ed interventi in gran parte rimasti lettera morta. Un degrado che questo Piano di Salute aggraverà ulteriormente, tant’è che ci ridurrebbe, rispetto alle previsioni originarie, i posti-letto (2033 di cui 1407 pubblici e 626 privati, rispetto alla prima bozza del Piano che ne prevedeva 2362 di cui 1498 pubblici e 534 privati, con un significativo decremento di 91 dei primi ed incremento di 82 dei secondi). Certo è che le nostre Comunità, per di più in perfetta sintonia con i nostri operatori riceviamo e pubblichiamo sempre più critici verso le attuali politiche sanitarie della Regione, guardano a questo Piano non già con la speranza di vedersene migliorare servizi ampiamente inadeguati e deficitari, ma con il fondato timore di vederli invece ulteriormente decurtare e degradare, come dimostrano i rilievi fortemente critici e le relative proposte di emendamento che vengono da Martina come da Grottaglie, da Massafra come da Mottola, da Manduria come dal Capoluogo, dai Medici a partire dal loro Ordine Professionale in quanto tale come dai Sindacati di ogni categoria, e che è nostro dovere raccogliere e rilanciare, come abbiamo fatto con i nostri emendamenti, che peraltro si devono misurare con un impianto complessivo assolutamente negativo, che non andrebbe soltanto emendato, ma completamente riscritto. A tale degrado di pubblici servizi, in quest’area derelitta della Puglia che è la Provincia di Taranto, la Regione sembra addirittura abbia rinunciato a porre riparo, anche attraverso una delega allo stato sostanzialmente in bianco al privato, sia pur qualificato come il “San Raffaele”, con riferimento al cui insediamento allo stato non sappiamo nulla. Per queste ragioni, generali e specifiche, non si poteva votare per questo Piano di Salute, tardivo, vuoto, addirittura controproducente pur con tutti i rattoppi che comunque abbiamo tentato di apportargli in sede di emendamenti. Tra questi, di particolare importanza quello che può restituire, sia pure tra almeno sei mesi, una qualche dimensione di Piano Regionale a questo documento sterile e confuso, con l’obbligo ai Direttori Generali a definire entro quel termine i PAL e la deliberazione unica di approvazione da parte della Giunta. Adesso è tempo di denunciare ai Pugliesi un grande bluff, che corona forse irreparabilmente una politica disastrosa che è riuscita nel miracolo all’incontrario di sfondare i conti regionali nel contempo degradando i servizi al cittadino e rinunciando di fatto a costruire una Sanità di qualità. I cui danni sconteremo a lungo, letteralmente, sulla nostra pelle. Pietro Lospinuso Comunicati stampa Pietro Lospinuso Lospinuso (AN): “Sull’inquinamento a Taranto Vendola scriva a sé stesso” Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Leggendo la pubblica missiva del nostro Governatore al Presidente Berlusconi sulla questione dell’inquinamento derivante dall’ILVA di Taranto, non posso non ritornare all’ “Accordo di Programma” che il precedente Governo-Berlusconi siglò con il Governo-Fitto e con tutti i soggetti interessati, Provincia di Taranto a guida-Florido e CGIl compresi, che, oltre a mettere in moto ingenti finanziamenti da parte dell’azienda, stanziava 56 milioni di euro di fonte pubblica in un progetto complessivo che, se realizzato, avrebbe certamente apportato comunque importanti benefici, anche in termini di salubrità, all’area in questione e relativa popolazione. Su quell’ “Accordo” è stato l’Assessore Losappio- dello stesso Partito sia dell’on.Vendola che dell’on.Ferrero, che oggi pare stazioni dinanzi all’ILVA- a dichiarare pubblicamente, ed addirittura platealmente, che l’azienda aveva onorato e comunque stava onorando i propri impegni, mentre quel che è certo è che né la Regione di Vendola né il Comune del suo compagno Stefano hanno fatto altrettanto, visto che hanno dirottato verso altri lidi quei 56 milioni di euro, allo stato ancora di fatto non sostituiti da alcunché, in presenza soltanto di buone intenzioni “a babbo morto”. Pur comprendendo perfettamente le difficoltà del nostro Presidente, che deve oggi dare un segnale di esistenza in vita su un tema sul quale sta lucrando il suo vittorioso competitore nel suo Partito, e registrando un nuovo metodo di governo consistente nello scaricare su Berlusconi –dalle questioni sanitarie a quelle di politica industriali fino alle tematiche ambientali- tutto quello che la Regione di Vendola e compagni avrebbe dovuto fare e non ha fatto, mi permetto di dire che anche su questo tema i nostri governanti regionali e locali hanno sbagliato indirizzo. Dovrebbero infatti scrivere a sé stessi, denunciando la propria inettitudine e mettendosi in mora.” Per la Segreteria Tommaso Francavilla La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 21 AN-PDL: “Il furente attacco di Losappio ai Comuni pugliesi è l’ufficializzazione del fallimento della strategia di questo Governo Regionale in materia di rifiuti, da noi ampiamente previsto”. Il Gruppo Consiliare di AN-PDL (Ruocco, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo, Marinotti, Silvestris) ha diffuso la seguente nota: “L’attacco furente, non privo di inaccettabili toni minatori, dell’Assessore Losappio ai Comuni pugliesi in materia di tassi di raccolta differenziata, in realtà altro non è che l’auto-declaratoria di fallimento della rovinosa strategia di questo Governo Regionale in materia di rifiuti. Essa conferma che la spropositata previsione di un 55% di differenziata da raggiungersi su scala regionale in tre anni si è rivelata –come avevamo reiteratamente e pubblicamente previstouna follia, tant’è che Losappio esalta i Comuni che si sono, con enormi sforzi, attestati intorno ad un molto più modesto al 30%, ma quel che è più grave è che essa era il pretesto per non realizzare, con finalità che nel migliore dei casi erano meramente ideologiche, gli impianti di termovalorizzazione la cui insostituibilià per il completamento del ciclo è ed era assolutamente acclarata. Al Presidente dell’ANCI Lamacchia, che ha replicato con meritata durezza alla suddetta, gratuita reprimenda assessorile nel contempo reclamando la pubblicizzazione degli impianti di smaltimento, ricordiamo che i tre impianti di termovalorizzazione bloccati dal duo Vendola-Losappio sarebbero stati, per l’appunto, di proprietà pubblica. Quanto ai Comuni soavemente definiti dall’ Assessore “canaglia” per il loro mancato impegno nella promozione della “differenziata”, constatiamo con sorpresa che tra essi ci sarebbe anche quello su cui veglia- grazie ad un’Amministrazione di sinistra- l’alto patronato dell’attuale Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale, autorevolissimo esponente della maggioranza vendoliana ed addirittura dello stesso Partito del Governatore e dell’Assessore di cui sopra. Ma quel che più ci preme di sapere, al di là delle fustigazioni prossime venture delle suddette “canaglie”, è come intenda il Governo regionale rimediare al gravissimo errore di previsione commesso. Su questo ci attendiamo un’ennesima, spocchiosa replica di Losappio, ma sappiamo fin d’ora che non avremo la risposta che è dovuta ai Pugliesi”. Per la Segreteria Tommaso Francavilla 22 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 dal palazzo di Città GINOSA: ANCORA UN SERVIZIO PER L’OFFERTA SANITARIA PUBBLICA. Per l’utenza femminile, visita oncologica, ecografia mammaria bilaterale, ago aspirato della mammella e terapia palliativa del dolore. Continua ad essere migliorata la qualità dell’offerta sanitaria pubblica, a Ginosa, per servire l’utenza dell’intero Distretto Socio – Sanitario 1, ovvero i Comuni di Laterza, Castellaneta e Palagianello, Ginosa inclusa. Infatti, presso il locale Poliambulatorio, relativamente alla specialistica di Oncologia, è, da giorni, in servizio la dott.ssa Alba Rosaria Cifarelli: ogni mercoledì, dalle 9 alle 15, quindi, l’utenza femminile potrà sottoporsi a visita oncologica, ecografia mammaria bilaterale, ad ago aspirato della mammella e, laddove necessario, a terapia palliativa del dolore. Prestazioni sanitarie, queste, che certamente concorrono alla prevenzione del carcinoma mammario, se aggiunte al già attivo servizio pubblico di Senologia, richiesto a gran voce dalla popolazione femminile locale, costretta, in passato, a rivolgersi altrove per le esigenze del caso. Tra l’altro, presso il Poliambulatorio “San Pio” di Ginosa, oltre a poter usufruire dello screening per la prevenzione dei tumori al seno, le donne di età compresa tra i 25 e 65 anni, possono anche sottoporsi allo screening dell’utero, poiché oltre ad un modernissimo e sofisticato mammografo, vi è un ecografo ed un colposcopio. Senza, poi, dimenticare la somministrazione gratuita del vaccino contro il virus Papilloma per le ragazzine sino ai 12 anni di età. “Insomma - spiega il sindaco Luigi Montanaro – una prevenzione a 360° per le donne, contro specifiche forme di carcinoma. Ben 2.600 ne sono state convocate, per sottoporsi a questi esami specifici e, aldilà delle attese, la risposta è stata molto positiva, visto che per il servizio di Senologia, come anche per le altre prestazioni specialistiche, ad esso connesse, le donne del posto si sono attivate in più occasioni, stimolate anche dalle consiglieri comunali Anna Maria Fiore e Caterina Giannatelli. E, poi, non vanno trascurati l’impegno dell’assessore ai Servizi Sociali, Stefano Notarangelo, per le battaglie intraprese in tal senso, affinchè il servizio potesse essere attivato in loco, né la disponibilità mostrata dal direttore generale dell’Asl TA/1, Domenico Colasanto e dal direttore del Distretto Socio – Sanitario 1, Donato Di Campo”. “Certamente – ha concluso lo stesso Stefano Notarangelo – se si sommano il servizio di Senologia, le nuove prestazioni in materia di Oncologia, l’Assistenza Domiciliare Integrata, il progetto di screening sanitario, con visite specialistiche di Oculistica, Otorinolaringoiatria ed Ortopedia presso il Centro Medico di Riabilitazione di Marina di Ginosa, per gli alunni dell’istituto comprensivo “Raffaele Leone” della borgata marinese, l’Ecografia Ostetrica, la Mammografia, la Radiologia Convenzionale, la Dermatologia, l’Endocrinologia, la Fisioterapia e la Neurologia disponibili pressi il Poliambulatorio di Ginosa, nonché l’attività del Centro Prelievi, del Consultorio, la Ginecologia, l’Ortopedia e l’Otorinolaringoiatria, operativi presso i Poliambulatori di Ginosa, in via Palatrasio e di Marina di Ginosa, in Viale Italia, possiamo, a gran voce, affermare che a Ginosa la sanità pubblica ha risposte concrete nei confronti dell’utenza e funziona bene, in un discorso di piena completezza ed integrazione con quella che è la risposta sanitaria dell’intero Distretto Socio – Sanitario 1”. Ufficio Stampa comune di Ginosa 24 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Lirica a Marina di Ginosa . Concerto di Rosa Puntillo, Anna Fasolino e Moreno Patteri per la raccolta fondi per la ristrutturazione della chiesa Maria SS Immacolata Una chiesa, un pianoforte, tre giovani: niente apparecchiature sofisticate, niente riflettori o luci psichedeliche! Solo una pianista, un tenore, un soprano hanno saputo comunicare, al fortunato pubblico presente, emozioni intense e quel “piacere dell’animo” che solo l’Arte può donare. Non sono un grande intenditore, ho avuto la fortuna di assistere a concerti e opere dal vivo, ma la gioia intima che ho provato ascoltando Anna Fasolino e Moreno Patteri è stata assolutamente unica e totalmente coinvolgente: la nostra chiesetta si riempiva delle note limpide e sonore scaturite dai loro petti ed era come se si espandesse per accoglierle meglio: durante l’”Ave Maria” ho chiuso gli occhi e mi sono sentito trasportare nelle più belle cattedrali della Cristianità. Mi scuso, se mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo, ma bisogna pur che comunichi ad altri le bellissime sensazioni provate! Il concerto, organizzato al fine di reperire fondi per la ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale, si è svolto, presso la stessa chiesa Maria SS Immacolata di Marina di Ginosa, alle ore 21 di domenica 31 agosto. Il Parroco, Don Renzo Di Fonzo, ha brevemente illustrato la manifestazione, passando la parola al sig. Gabriele Iacono, il quale ha presentato i tre artisti: Rosa Puntillo, pianista - Anna Fasolino, soprano - Moreno Patteri tenore. Il programma era così articolato: Haendel – Largo Gounod – Ave Maria Schubert – Ave Maria Franck – Panis Angelicus Verdi (Otello) – Ave Maria Santa Lucia (Sul mare luccica…) Leoncavallo – Mattinata Lahar – Tace il labbro Lehar – Tu che m’hai preso il Cor Verdi (Traviata) – Brindisi Alla richiesta di un BIS gli artisti hanno risposto con un entusiasmante “funiculì funiculà” Alla fine del concerto è stato chiamato il sig. Vito De Palma il quale ha espresso la soddisfazione dell’Amministrazione Civica e sua personale per la riuscita della serata veramente bella. A conclusione di queste brevi note, facendomi interprete dei sentimenti e delle aspettative di tutta la comunità marinese, sento il bisogno di rivolgermi alla nostra Amministrazione perché renda più frequenti questi concerti, magari contattando sin da ora questi stessi giovani che, grazie allo studio assiduo e appassionato hanno saputo così bene perfezionare il grande Talento che il Buon Dio ha voluto donare loro: Vogliamo ascoltarli ancora!!. Giovanni Avarello attualità Burraco contro i tumori! La Biblioteca Civica Ginosa – Sezione Marina di Ginosa ha organizzato, durante i mesi estivi, una serie di tornei di Burraco per beneficenza. Le manifestazioni sono state ospitate dal lido “Bagno Cesena” che ha fornito gratuitamente gli spazi, i tavoli, l’illuminazione e tutto quanto serviva al sereno svolgimento dei tornei. La ditta “Focacceria da Mariangela” forniva le focaccine, offerte dall’organizzazione ai concorrenti, a prezzo davvero stracciato, dando una mano a ridurre le spese a tutto vantaggio della quota da destinare, in parti uguali, all’ A. I. R. C. (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e a Telethon: alla fine dei 7 tornei la somma raccolta (1.200,00 €, mentre l’anno scorso ci siamo fermati a 900,00 €) ci rende gratificati e compiaciuti del successo ottenuto! L’ o r g a n i z z a zione ringrazia il sig. Vittorio Vagellino il quale, pazientemente e gentilmente, provvedeva al trasporto delle focaccine dal luogo di produzione alla sede dei tornei, e la sig.ra Rosa Sannelli la quale si occupava del reperimento e della gestione dei premi da destinare ai vincitori. G. A. Nozze d’Oro per Angelo e Filomena Carpignano Il 4 settembre 2008 Angelo e Filomena Carpignano hanno festeggiato, insieme a Don Domenico Cantore, ai figli ed ai nipoti, il loro 50º anniversario di matrimonio. Grazie per il grande esempio di fedeltà coniugale. La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 25 26 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Ospedale di castellaneta: chi l’ha detto che non è funzionale? Importante testimonianza di una pensionata Si parla tanto di malasanità in Puglia (e non solo in Puglia), di strutture non idonee, di personale, medico e paramedico, non all’altezza o sott’organico. Insomma, di uno stato di inefficienza nel quale verserebbero gli ospedali, le cui conseguenze si ripercuoterebbero inevitabilmente sui degenti. Da questo contesto non sarebbe escluso il nosocomio di Castellaneta, ultimamente ricusato dai più, ma non da Maria Rosa Teruggi, anziana pensionata di Palagianello, già Ostetrica, la quale, recentemente, è stata sottoposta ad intervento chirurgico a causa della rottura del femore. La signora ha voluto rendere la sua testimonianza, invero importante considerato il suo passato di operatrice sanitaria. «Lo scorso mese di luglio – racconta Maria Rosa – a causa della rottura del femore, si rese necessario sottopormi ad intervento chirurgico. A familiari ed amici che mi soccorsero, chiedendomi in quale struttura volessi ricoverarmi, espressi, senza esitazione alcuna, la mia volontà di scegliere l’ospedale di Castellaneta». I soccorritori non nascosero un certo scetticismo sulla scelta operata, ricordando i negativi accadimenti registrati in quel nosocomio, ma la signora Teruggi, ribadendo la sua irremovibile decisione, sostenne la validità e l’efficienza della scelta operata. E la fiducia sarebbe stata ampiamente ripagata fino al punto che l’interessata non ha lesinato di ringraziare pubblicamente il personale sanitario della struttura ospedaliera. «Cinque anni fa – ricorda la signora Teruggi - venni operata all’altro femore presso l’ospedale di Acquaviva delle Fonti, dove rischiai di morire. A luglio scorso, optai per Castellaneta, nella consapevolezza che la struttura potesse contare su medici preparati ed altamente professionali. I fatti mi diedero ragione, perché l’intervento riuscì perfettamente, grazie al dott. Galante, Primario del reparto ortopedia e dei suoi collaboratori. Ma peccherei di parzialità se non ringraziassi il dott. Semeraro del reparto cardiologia, l’anestesista e tutto il personale, medico e paramedico, addetto alla sala operatoria e non, con particolare riferimento all’infermiere Lorenzo D’Erchia. Tutti - sottolinea Maria Rosa – si dimostrarono encomiabili dal punto di vista professionale e, soprattutto, umano visto che mi garantirono un’assistenza perfetta sotto ogni profilo. Per questo ho voluto pubblicamente ringraziarli tutti. Grazie, infinite, perché la loro professionalità, la loro competenza, la loro abnegazione hanno ridato credibilità ad una struttura sanitaria ingiustamente additata come ospedale inefficiente. Certo – ha concluso l’ex ostetrica – il nosocomio necessita di miglioramento strutturale e qui rivolgo l’appello ai competenti organi pubblici perché l’ospedale di Castellaneta, il nostro ospedale possa sempre migliorare il suo grado di efficienza e funzionalità» Fin qui la signora Teruggi. Noi abbiamo registrato una testimonianza importante di una degente che ha voluto pubblicamente ringraziare la struttura sanitaria di Castellaneta. Ciò non può che farci piacere, perché l’evento non fa altro che infondere fiducia ai cittadini e dimostrare che esistono casi di malasanità, ma che se ne registrano altri, molti altri, di buona sanità. L’auspicio è che si possa perseverare su questa strada! Michele Antonicelli attualità Al sorgere del sole Opera prima di Anita Lassandro La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 27 Sera d’agosto (Strofa: 4 strofe 4 versi Metro: 16 sciolti endecasillabi versi 1965 - ‘66… 1989) Lunare luce del notturno cielo prima terrestre meta spaziale corte, già si trattano grandi sogni per le stelle con le più lunghe teorie Comun sembra cosmogonico ordine, qualor dòmino con le ordiali immagin Universi di sistemi di stelle, neocultura di notizie. Vasta la surrealità d’eterei veli sta con gli splendori dei gialli astri e ondulano aerei pian con lune tra rapidi giorni di luci e nere regioni d’oltre stella Sol. Vicina è la cosmonave dei lunghi tempi intorno al nostro pianeta Terra. Pura la sera d’agosto si quieta Nei giorni scorsi, in redazione, ci è giunta una lettera con la quale ci veniva chiesto «perché non vi siate occupati della pubblicazione del libro di Anita Lassandro “Al sorgere del sole”. La nostra risposta è stata immediata: “non eravamo a conoscenza della pubblicazione.” Abbiamo letto il libro e abbiamo cercato di avere notizie sulla giovane autrice. Anita Lassandro è nata a Leverkusen il 15 giugno 1971. La sua passione per la scrittura nasce molti anni fa, quando da lettrice, soprattutto di classici della letteratura russa e di autrici come Grazia Deledda, decise di cimentarsi direttamente con la pagina bianca. «Scrivere, per me, è un modo di analizzare la realtà che mi circonda. - dice Anita Da sempre appassionata delle vicende dei piccoli paesi, spesso dimenticati e solo marginalmente colpiti dagli eventi che hanno scosso l’Italia, dopo molti e brevi soggiorni in questi piccoli centri, con l’ausilio delle persone dette “la memoria storica” di tali realtà, ho iniziato la stesura della mia prima opera dal titolo “ Al sorgere del sole”, senza per questo narrare di vicende realmente accadute.» Gli interessi di Anita vanno oltre la scrittura «Tra le mie passioni, oltre naturalmente la scrittura, ci sono la ricerca di prodotti tipici dei posti di montagna e la musica. Ascolto Fabrizio de Andrè ma anche giovani band che ho il piacere di conoscere casualmente grazie all’ausilio dei computer e, in particolare, dello space apertomi un po’ di tempo fa. Mi piace viaggiare, ma aimè non lo faccio spesso, e le mie gite si limitano a qualche breve soggiorno nella città eterna e in posti dove l’aspetto architettonico del luogo diventa fondamentale nella gestione della vita del luogo; Oria, con il suo castello e Lecce con il Barocco ne sono esempi evidenti.» SG Michele Maggiore 28 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Rubrica a cura di don Franco Conte E dopo i piccoli del precedente articolo è ora la volta dei grandi. Dell’uomo, appunto. Al quale si deve rispetto, ammirazione, passione, affetto, amore. Per quale uomo? Per tutti gli uomini. Ma anche per ogni persona con la sua storia, le sue sofferenze, le sue speranze e anche con le sue disperazioni. Forse è perché la mia deformazione giornalistica mi abitua a leggere le idee e anche i sentimenti alla luce delle notizie, che non ho potuto non scorrere i giornali mentre meditavo su quanto sto scrivendo e sentivo la televisione parlarmi di tutti gli angoli della nostra terra dove il sangue e il pianto terrorizzano l’uomo. Questo uomo, questo capolavoro di Dio, questo essere divino per adozione, la cui primitiva e radicale dignità, se riscoperta continuamente, non può che rinnovare il primitivo e radicale stupore, è continuamente ucciso, perseguitato, conculcato proprio dall’uomo. Ai nostri giorni, in questi giorni, la violenza continua il suo accanimento in vari campi di morte. Mi chiedevo con orrore se per caso oggi non ci stessimo abituando alla violenza, alla coabitazione con la violenza. Ormai il conto dei morti, dei colpiti si deve fare di settimana in settimana, se non di giorno in giorno. L’arroganza di chi spara può essere spiegata solo con un accecamento diabolico e folle. Ma anche dire “folle” può essere diventato un luogo comune. Folle non significa da incoscienti; in questo caso sta per malattia morale straziante ed oscura. La gente che si organizza per uccidere è come se si fosse messa nell’impossibilità di appartenere alla specie umana: è un mostro che cresce come l’uovo nel serpente, è una radice orrenda che trasforma l’uomo in demonio. È solo il demonio che può far concepire un disegno omicida. Ma perché tanta violenza? Perché, poi, questa violenza, continua, diffusa, contro le donne? E non contro “la donna”, come si dice in linguaggio già troppo ideologico e formale, ma contro Chiara, Maria e le altre, le troppe altre, che sui giornali dei giorni nostri hanno nomi, storie, luoghi particolari ? Cosa scatta in un uomo, come me, come il mio unico lettore, per diventare da amante assassino, o da desideroso di una bellezza, suo violento e feroce distruttore? Ogni storia, appunto, ha sue caratteristiche particolari. E nessuna morte, come nessuna vita, assomiglia all’altra. Oltre alla verità giudiziaria, resterà qualcosa di misterioso nelle personalità coinvolte. Si prevedono leggi, è giusto; si alzano i toni dei tribuni, Come la penso io …dalla A alla Z U - UOMO è normale. Ma nel silenzio della nostra coscienza, di noi uomini qualcosa forse possiamo confessarcelo. Qualcosa che non sia solo un luogo comune. Che non sia un generico: “è sempre stato così”, perché non è vero. E se fosse che i numeri avvicinano il passato al presente, è vero che le condizio- ni, lo sviluppo, le condizioni di educazione sono cambiate. E allora diciamoci qualcosa, noi uomini, che non sia solo un vile diversivo. Che non sia politicamente corretto. Io vorrei incontrare quelli che sparano, vorrei incontrare quelli che sfruttano e si arricchiscono sulla salute e sulla pelle degli uomini, vorrei incontrare quelli che affamano i bambini con un sistema sociale ingiusto, vorrei incontrare quelli che disprezzano la vita degli uomini nella strada, nella natura, nei rapporti. Vorrei chiedere loro se sanno. Vorrei dire loro: guarda l’uomo, guarda il figlio di Dio, creato da Lui, adottato da Lui, reso regale sacerdozio da Lui; guardalo e poi rifletti su che cosa stai distruggendo; pensa a che cosa rimarrà di questa distruzione, pensa che tutto l’uomo sarà degradato dal tuo gesto e tu stesso sarai meno uomo e ti porrai al confini del creato, tra gli esseri più abominevoli. Il fatto è che quegli uomini non capirebbero. Mi risponderebbero di non fare il melodramma e che con la poesia non si risolvono i problemi politici, economici, sociali. Infatti, è questo l’errore fondamentale: l’aver creduto che l’uomo fosse in funzione dei sistemi o della collettività o della produzione e l’aver dimenticato che, al di sopra dell’uomo, c’è solo Dio e Gesù Cristo (che però è anche uomo). Non a caso Giovanni Paolo II° dedicò proprio a questo tema la sua prima Enciclica: la “Redemptoris hominum”, appunto. Un’enciclica che è un canto all’uomo, una celebrazione dell’uomo. Credo che il mio unico lettore convenga nel dire che il cristianesimo sia l’unica fede che, essendo religione di Dio, è anche religione dell’uomo, perché nel cristianesimo si adora il mistero del “Dio fatto uomo”. Tutto questo comporta forti responsabilità per il cristiano. In effetti non bastano né i lamenti, né i melodrammi, né gli epicedi (…‘sta volta ho voluto dare sfoggio della mia cultura classica: gli epicedi erano i canti funebri che si intonavano nell’antica Grecia). I cristiani devono evangelizzare anche questo, cioè annunciare di nuovo la grandezza e la dignità dell’uomo. E lo devono fare attraverso le loro opere. Conosco cristiani che si battono contro l’aborto, ma poi magari, se colpiti personalmente dalla prova, sono disposti a far abortire le proprie figlie o mogli. Conosco cristiani che parlano di dignità dell’uomo, ma poi disprezzano le persone con le quali hanno quotidiani rapporti. Conosco cristiani che si riempiono la bocca con la parola amore, ma poi non conoscono il rispetto…se non per il potente di turno. È in questo senso, sì, in questo senso che allora possiamo davvero dirci complici perfino del terrorismo, se non abbiamo lottato e testimoniato a favore dell’uomo. Ogni offesa all’uomo è, si può dire, un’offesa a questa stessa preferenza di Dio su ogni altro essere del creato, a questo suo sapere come sono veramente fatti gli uomini. Egli stesso si è voluto fare “nessuno”, perché tutti i nessuno della terra siano coscienti di avere un nome e un volto nel cuore di Dio. Perché ogni nessuno possa cogliere la preziosità della sua vita e capire che la grandezza, la nobiltà non dipende dai natali, dalla ricchezza, dal poter. I nessuno della società possono essere grandi perché la grandezza è nella fedeltà al divino che è in ciascuno, la capacità di non fuggire di fronte alle ore oscure, la capacità di non lasciarsi spezzare dal dolore. Diciamocelo, che vorremmo noi uomini essere il dio di questi nessuno. Finendo per essere, così, un dio violento. O meglio, divenendo bestie. Il Redentore dell’uomo aspetta da noi che la redenzione arrivi per tutti. Anche per gli uccisi. E anche per gli uccisori. attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 29 NUOVI SUCCESSI PER SYMBOLA Gli allievi dei corsi di musica si impongono al Concorso Internazionale Città di Massafra Grande affermazione per gli allievi della Scuola di Musica di Symbola al 6° Concorso Internazionale “V. Martina”, tenutosi a Massafra dal 23 al 30 agosto scorsi. Tra concorrenti provenienti da Italia, Corea, Giappone, Stati Uniti, un posto d’onore per Symbola. Alla Classe di Canto della Maestra Roberta Delliponti vengono infatti assegnati ben due premi. Nella sezione III categoria C (canto leggero e jazz) Rossella Maggi conquista il 2° Premio col punteggio di 93/100, con una pregevole esecuzione di “La vie en rose”. Carmen Valentino (9 anni!) conquista invece il 3° Premio col punteggio di 85/100. Nella sezione V categoria A (musica da camera) gli scatenati percussionisti del Symbola Young Percussion, allievi del Maestro Gabriele Maggi, ripetono l’exploit della scorsa edizione, conquistando per il secondo anno consecutivo il 1° Premio Assoluto col punteggio di 98/100. Angelo Maggi, Gerardo Lomagistro, Antonio Traetta, Pietro Di Tinco hanno infatti conquistato la Giuria, presieduta dal M° Roberto Corlianò, con una esecuzione ricca di virtuosismo e musicalità. Il concorso ha visto anche l’affermazione di Alberto Semeraro, allievo del M° Tommaso Cotrufo, vincitore di due premi (1° di categoria e 1° Assoluto tra i juniores di tutte le categorie) e dalla conferma di Michele D’Urso, allievo del Maestro Maggi, vincitore per il terzo anno consecutivo della categoria Solisti. Sono oramai tante le affermazioni dei nostri allievi in importanti concorsi, frutto di un lavoro svolto sempre con grande serietà e professionalità. Non a caso, lavoriamo anche durante le vacanze! Forse, perché ci piace troppo “fare” musica. E, soprattutto, ci piace insegnarla bene! Venite a trovarci, stiamo già lavorando a nuovi importanti progetti, per ragazzi ed adulti. Symbola è in via Sonnino 22, a Ginosa. Elena Clemenza 30 attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Indirizzi siti pericolosi (URL) Ho raggruppato per voi una serie di URL reputati da esperti del settore altamente pericolosi; vuole essere una guida certamente non completa per una navigazione Internet tranquilla. http://www.nebridalguide.com - Sito molto pericoloso segnalato oggi da Google Ciao.it - Sito pericoloso. Genera false informazioni al fine di favorire il proprio giro truffaldino. Inoltre non paga i suoi affiliati www.wiki-security.com/italiano/wiki/Parasite/AntiVirGear: - Questo sito simula wikipedia ma ovviamente non lo è, e diffonde un virus veramente bastardo, un trojan di nome AntiVirGear o virprotect o ancora wirusprotect. www.freestat.ws www.nonsolo-web.it www.popcorn.net www.specialstat.com www.statistiche.ws www.webmobile.ws www.superstat.info www.megastat.net http://www.lemmefind.it http://www.pheer.de http://moneysaurio.com http://www.netster.com http://www.netster.com http://www.trustybox.com http://www.planetddl.com http://nikecolombiana.com http://uterpel.freesite.org http://flmsdown.net http://xxxsiteclub.com http://pisden.org http://filess.net http://www.gry-i-programy.pl http://foro.el-hacker.com www.ddlspot.com www.flmsdown.net www.cd-austria.at www.xahoithongtin.com.vn http://readzone.net http://antidot.ws http://469.ikqaszxe.info www.danlod.com http://multimedia.ftpk.net www.blogalaxia.com www.true-search.net http://b.mp3vault.info Seguono altri siti con una breve spiegazione I siti web presenti in questa pagina mi sono stati segnalati da utenti anonimi esterni alla redazione che hanno avuto con essi pessime esperienze. Molti di essi, sono stati reperiti tramite ricerche e sondaggi in rete. Tali comunicazioni però potrebbero essere non veritiere, consiglio sempre di verificare con la dovuta attenzione, e pertanto si declina ogni responsabilità . www.dayday-mails.com - Truffa di carattere economico. www.deityemail.com - Truffa di carattere economico. www.delta-cash.com - Truffa di carattere economico. www.digital-mails.com - Truffa di carattere economico. www.directcash.us - Truffa di carattere economico. www.dixieclicks4cash.com Truffa di carattere economico. www.dollar-or-more.com Truffa di carattere economico. www.dollar-send.com Truffa di carattere economico. www.dollarslove.com Truffa di carattere economico. www.dragon-emails.com Truffa di carattere economico. www.dreamparadise.it Sistema di guadagno piramidale truffaldino. www.dreamscometruemails.com Truffa di carattere economico. www.dreamstarmail.com Truffa di carattere economico. www.driftermails.com Truffa di carattere economico. www.drumcash.com Truffa di carattere economico. www.earnings2all.com Truffa di carattere economico. www.email2rewards.com Truffa di carattere economico. www.email-dollar.com Truffa di carattere economico. www.emailpremium.com Truffa di carattere economico. www.emailprofit.us Truffa di carattere economico. www.emails-empire.com Truffa di carattere economico. www.emailspayu.net Truffa di carattere economico. www.enjoy-cash.com Truffa di carattere economico. www.errorsafe.com Non paga e reindirizza verso siti pericolosi dicendo che “il computer ha dei problemi, installare questo software per risolverli” (si tratta di un malware). www.exoticclubcip.com/de/ Spam, truffa di carattere economico www.fairy-mails.com Truffa di carattere economico. www.fastadvert.com Truffa di carattere economico. www.fast-answer.com/italian/ Truffa, fishing, spyware, dialing ecc. www.finecobanca.net Una e-mail truffaldina invita chi la riceve ad inserire i propri dati su questo sito fasullo creato con l’unico scopo di sottrarre credenziali utili per accedere al servizio di e-Banking di Fineco. www.flashrich.com Truffa di carattere economico. www.fog-mails.com Truffa di carattere economico. www.fortune-cash.com Truffa di carattere economico. www.fortune-mails.com Truffa di carattere economico. www.gamma-cash.com Truffa di carattere economico. www.gem-mail.com Truffa di carattere economico. www.getpaidbyemail.com Truffa di carattere economico. www.getpaideasy.com Truffa di carattere economico. www.girlsmails.com Truffa di carattere economico. www.goldcoastemail.com Truffa di carattere economico. www.golddonkey.com Truffa di carattere economico. continua l’opinione La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone16 U MALE PAJIATÒRE Poche sere fa recandomi giù alla Gravina passai davanti alla chiesetta di Sant’Antonio. Poiché in questo quartiere avevo vissuto gli anni della mia infanzia ed in quella chiesetta avevo fatto il chierichetto mi fermai, e fra i tanti bei ricordi mi affiorò alla mente una discussione tanto accesa avvenuta in quel periodo. Come ebbi modo di scrivere in un articolo di qualche tempo fa parlando di quel signore che al mattino insieme al suo asino e a vari contenitori di legno raccoglieva gli escrementi umani, ricordo che una piccola parte del “raccolto” la usava per concimare il suo orto ed il grosso lo vendeva ai contadini. Un pomeriggio, a pochi metri dalla chiesetta, uno dei clienti dell’imprenditore non voleva pagare quanto pattuito perchè a suo dire il prodotto era scadente. “Tùtte pessciàture e picche mmèrde” sosteneva. Questo battibecco fece pervenire nel luogo molti curiosi. L’imprenditore, sentendosi offeso sia per la sua onestà ma soprattutto per la sua professionalità, affermava: “A mé vu vulìte parlà de mmèrde, ie so nàte jìnde a mmèrde”. A conferma di ciò egli affondava le mani nei contenitori e raccogliendo il prodotto fra le mani diceva: “Vid’avvedè tùtte fruttè è!”. Il cliente dovette pagare quanto stabilito anche perchè i testimoni che videro il venditore stringere fra le dita tutto quell’impasto confermarono che effettivamente egli aveva ragione a dire che si trattava di tùtte fruttè. ***** U MELÒNE D’ACQUA La mattina del 4 di agosto mi recavo in piazza percorrendo Viale Martiri d’Ungheria meravigliandomi nel vedere una cosa alquanto insolita. Agli angoli delle vie le donne di Ginosa che solitamente contrattano i prezzi per pro verbi gino sini raccontati da Giovanni Carducci acquistare fagiolini, cicorie, cocomeri, pesche, fichi ecc. quella mattina compravano solo l’anguria. Chiesi ad una di queste signore il perchè di questa scelta. Senza fermarsi rispose dicendomi: “Se vede ca nònne a lette u giurnàle”. Per curiosità mi recai subito in edicola e guardando i vari quotidiani vidi sulla Gazzetta del Mezzogiorno l’articolo al quale ella si riferiva. “Sei fette di angura e hai lo stesso effetto del Viagra”. All’interno il giornalista Nicola Simonetti spiegava che “L’anguria contiene la citrullina, un aminoacido che sollecita la dilatazione dei vasi sanguigni. La citrullina, poi, genera arginina la quale, a sua volta, fa sprigionare ossido di azoto e, in definitiva, è alla base dell’instaurarsi e del mantenersi dell’erezione dell’organo sessuale maschile”. In parole povere u melòne... le fasce nzeppà mégghie. Nel pomeriggio mentre ero seduto davanti la porta di casa passò un conoscente e salutandomi mi raccontò cosa gli era successo al rientro dal lavoro. Invece di trovare come al solito la tavola apparecchiata con gli usuali piatti, vide, al posto di essi, un vassoio con 6 grosse fette di anguria (la moglie evidentemente si era recata presto per fare l’acquisto e potè scegliere l’anguria più grossa) e a fianco delle stesse il quotidiano. Messaggio ricevuto: il mio conoscente si armò di forchetta e coltello e incominciò a mangiare l’anguria. Dopo la quarta fetta il marito cominciava ad essere impaziente e si contorceva sulla sedia. La moglie, convinta che l’effetto Viagra cominciasse a dare i segni tanto sperati, lo incoraggiava stimolandolo a finire in fretta. Quando finalmente ingoiò l’ultimo boccone la moglie si alzò e andò in camera da letto e il marito si alzò e andò... al gabinetto dove rimase per un buon quarto d’ora. ‘ Finalmente libero da tutto quel liquido ingerito decise di farsi una passeggiata fumandosi una sigaretta. Mentre il mio conoscente mi raccontava il fatto accadutogli continuava a ridere. Gli domandai il perchè e mi rispose dicendomi che tra una ventina di giorni i fichi d’india sarebbero arrivati al massimo della produzione. Continuò dicendomi che se la Confagricoltura insieme alla Confcommercio dichiarassero che “6 chili di fichi d’india hanno lo stesso effetto di due pastiglie di Viagra” sicuramente la moglie glieli avrebbe fatti trovare in tavola. Continuò dicendomi che, se con le angurie se la cavò con una seduta di 15 minuti, quanto sarebbe durata la stessa se annuzzàva? Se i ricercatori della Texas University ancor prima della ricerca avessero parlato con un ginosino avrebbero scoperto che a Ginosa le proprietà benefiche dell’anguria erano ben conosciute da tempo, tanto che si è sempre detto di un uomo poco virile: Carmenùcce è pìcche de melùne. 32 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 riceviamo e pubblichiamo Domenica l’ingresso di don Michele nella parrocchia Santa Croce a Laterza L’INSEGNAMENTO DI SAN PAOLO NEL MONDO ATTUALE Parte lunedì il convegno ecclesiale della diocesi castellanetana Con San Paolo iniziamo l’anno pastorale! È l’invito del Vescovo della Diocesi di Castellaneta, Mons. Pietro Maria Fragnelli in occasione della celebrazione dell’annuale convegno ecclesiale diocesano. Il convegno è il momento in cui la Chiesa locale di Castellaneta si inDiocesi di Castellaneta contra per rinnovare il suo impegno evangelizzatore nel territorio nel prossimo anno pastorale. Un anno importante , in cui la comunità castellanetana vedrà la conclusione della visita Pastorale che sta portando il Vescovo nei sette comuni della Diocesi. Il convegno ecclesiale diocesano si terrà nei giorni 15, 16 e 17 settembre, alle ore 17, al centro pastorale Lumen Gentium a Castellaneta. Un appuntamento che prenderà spunto dall’opera evangelizzatrice di San Paolo apostolo, di cui ricorre il bimillenario della nascita L’incontro dal titolo “Io non mi vergogno del Vangelo” è un viaggio sulle orme di San Paolo, di come i suoi insegnamenti troverebbero attuazione nell’oggi caratterizzato dalle incertezze dell’antropologia, all’indifferenza, dalla religione “fai da te”, dall’ambivalenza delle comunicazioni. “Sono lieto di invitare tutti all’annuale Convegno diocesano per l’inizio dell’anno pastorale – scrive Mons Fragnelli presentando l’incontro – Sono certo che voi tutti vorrete rendervi disponibili per questo appuntamento durante il quale, accogliendo le indicazioni del Santo Padre per l’Anno Paolino, tracceremo il nostro percorso diocesano in questo secondo ed ultimo anno della visita Pastorale. Ad anticipare i lavori del convegno sarà un’altra importante celebrazione che riguarderà la comunità laertina della Parrocchia di Santa Croce. In seguito alla nomina di don Lorenzo Cangiulli ad educatore nel Seminario Teologico Regionale Pio XI in Molfetta, don Michele Quaranta gli succederà come parroco delle parrocchie di Santa Croce e di San Giovanni Bosco a Laterza. L’ingresso ufficiale di don Michele nella parrocchia avverrà domenica 14 p.v., con la solenne cerimonia officiata dal Vescovo della Diocesi di Castellaneta, Mons. Pietro Maria Fragnelli alle ore 19.30 Ufficio Stampa Diocesi Castellaneta Dott. Paolo Nico PROGRAMMA DEL CONVEGNO Lunedì 15 settembre - ore 17 Si può formare ancora l’uomo? – Con San Paolo di fornte alle incertezze dell’antropologia e della pedagogia. Retatore: Prof. GIUSEPPE PULCINELLI, docente di Sacra Scrittura nella Pontificia Università Lateranense Martedì 16 settembre – ore 17 Come formare i credenti oggi? – Con San Paolo di fronte alle sfide dell’indifferenza e del “fai da te” religioso Relatore: Prof. SALVATORE SANTORO, Docente di Sacra Scrittura nell’ISSR di Reggio Calabria Mercoledì 17 settembre – ore 17 Quali pastori e formatori oggi? – Con San Paolo di fronte alle ambivalenze delle comunicazioni Relatore: Prof. GIORGIO COPERTINO docente di Sacra Scrittura nell’istituto Santa Fara di Bari attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 35 LATERZA: SECONDO APPUNTAMENTO CON LE “OFFICINE D’ARTE” Si è conclusa il 28 agosto la rassegna estiva “Officine d’Arte Estate 2008” organizzata dall’associazione Sol Levante di Laterza. La rassegna era composta da tre eventi distribuiti nel mese di Agosto e già il primo evento non ha deluso le aspettative. Svoltosi il primo agosto in concomitanza con la sagra dell’arrosto, ha visto come protagonista l’orchestra di percussioni “La Bandita” la quale si è esibita in un corteo ritmico per le vie del centro storico. Formata sul modello delle batterie di samba carioca e del bloccoafro del nord-est del Brasile, “La Bandita” ha coinvolto la gente trasmettendo l’energia vitale dei ritmi Sudamericani: dal Samba al Maracatù del Pernambuco. Il secondo appuntamento ,il 22 agosto, è trascorso a suon di pizziche e tarantelle. La piccola e suggestiva piazza Vico Balbo ha fatto da palcoscenico al gruppo folk “La Jura”. Gruppo sorto recentemente dall’incontro di giovani ballerini e musicisti, provenienti da Ginosa, Laterza e Gioia del Colle, tutti accomunati da una passione autentica e profonda verso la musica popolare, nelle sue varie sfaccettature. Il concerto è stato preceduto anche da una proiezione sulle origini e sul significato sociologico della pizzica. Infine il 28 agosto due grandi artisti di fama internazionale, Roberto Ottaviano al sax e Davide Santorsola al pianoforte, hanno tenuto un concerto jazz nell’auditorium comunale ”Giannico”, ex chiesa del Purgatorio. (nella foto insieme ai ragazzi dell’Associazione Sol Levante n.d.r.) Il concerto “Angeli negli angoli” trae il titolo da un pezzo scritto dal sassofonista Ottaviano ed è il risultato di una profonda meditazione sul modo di vivere odierno. Tutti siamo inconsciamente succubi della frenesia quotidiana e seguendo falsi dei dimentichiamo i valori reali della vita i quali rimangono lì, come gli angeli negli angoli. I due musicisti hanno regalato al pubblico una rivisitazione davvero originale di tre grandi della musica: Puccini, Wilder, Gershwin; un progetto dedicato a Puccini in occasione dei 150 anni della sua nascita. Due grandi nomi per una serata di intense emozioni, tutti rapiti dal turbinio dei suoni e dai momenti di alto lirismo. Data la risposta molto soddisfacente del pubblico e soprattutto dei giovani, si ha la dimostrazione di come si possa fare molto anche con pochi mezzi a disposizione. Angela Tocci Domenica 21 settembre in Piazza IV Novembre L’Amministrazione Comunale e L’Avis Collaborano con “Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica” alla giornata nazionale SLA “quello buono sostiene la ricerca” Venite a partecipare a questa iniziativa 36 l’opinione La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 Le malattie della Terza Età rubrica a cura del dottor Pietro Zanelli specialista in Geriatria e Gerontologia clinica Problematiche urologiche nell’anziano Oltre il 30% di anziani che vivono a domicilio e oltre il 50% di quelli che risiedono in reparti di degenza a lungo termine presentano il fenomeno dell’incontinenza urinaria. L’incontinenza potrebbe portare ad una significativa morbilità determinando l’irritazione peritoneale, cellulite, piaghe da decubito. Gli anziani incontinenti potrebbero muoversi meno per paura dell’incontinenza esacerbata dal movimento. La ridotta attività contribuisce al decondizionamento e alla perdita dell’indipendenza funzionale. Inoltre la tensione psicologica causata dall’incontinenza può contribuire all’isolamento ed alla depressione. Quattro meccanismi distinti determinano incontinenza urinaria. Il tipo comune di incontinenza negli anziani è quello dello stimolo, conseguente ad iperattività del muscolo detrusore;i saintomi associati sono pollachiuria,nicturia ed incontrollabile bisogno di mingere. L’incontinenza da stress è la conseguenza di una perdita di tono dei muscoli pelvici o dello sfintere uretrale. Le attività fisiche che aumentano la pressione intra-addominale, come tosse, starnuti o sforzi, favoriscono la perdita di urina. L’incontinenza da sovra riempimento è determinata dalla ritenzione di urina. Questo tipo di incontinenza si verifica quando il volume vescicale supera un livello critico creando una pressione sufficiente per la perdita di urina. I pazienti riferiscono perdite frequenti di piccole quantità di urina. L’incontinenza funzionale è data dall’incapacità fisica a raggiungere il bagno in tempo per mingere ed è determinata da limitazioni funzionali. In molti casi più di un meccanismo potrebbe contribuire al problema ed in questo caso si parla di incontinenza mista. Tale problematica richiede un approccio terapeutico multi articolato che si rivolge all’insieme dei fattori eziologici. La valutazione dell’incontinenza urinaria deve focalizzare l’attenzione su di un’anamnesi accurata e su un esame obiettivo dettagliato, in particolar modo della pelvi, del retto e della prostata. Dovrebbe essere eseguita un’urinocultura per valutare un’eventuale infezione, ematuria o glicosuria. La valutazione del residuo vescicale post-minzionale dovrebbe essere effettuata nei pazienti in cui si sospetti un’ostruzione. La consulenza urologica dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti con infezioni ricorrenti del trat- to urinario,aumentato volume residuo post-minzionale, ematuria, prolassompelvico o massa prostatica. Importante è il test uro dinamico che aiuta a comprendere la causa dell’incontinenza attraverso il monitoraggio della pressione endovescicale correlata al volume vescicale, alla pressione intra-addominale, alle attività stressanti, ai sintomi di urgenza ed alla perdita urinaria. Il trattamento di tutti i tipi di incontinenza include la correzione delle alterazioni cliniche sottostanti, che contribuiscono all’incontinenza e la modifica degli agenti che la peggiorano. I pazienti dovrebbero evitare la caffeina, l ‘alcool e, se la nicturia è un problema, non dovrebbero ingerire liquidi nelle ore che precedono il sonno. Se possibile dovrebbero eviutare farmaci che possono aggravare l’incontinenza come i diuretici. La strategia terapeutica dovrebbe avvalersi di esercizi a carico della muscolatura pelvica in caso di incontinenza da stimolo o da stress. Minzioni programmate ogni due ore, se necessario con assistenza, possono ridurre l’incontinenza da urgenza o da stress funzionale. Talora vengono usati farmaci anticolinergici per ridurre l’attività del muscolo detrusore ma sono da prescrivere con cautela nell’anziano. L’incontinenza da sovra riempimento può essere trattata chirurgicamente o con farmaci alfa-litici, capaci di ridurre i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna. auguri a… La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 37 RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Prigionieri del male e del peccato Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di coscienza e di ragione, e devono agire gli uni verso gli altri con spirito di fratellanza. Così recita il primo articolo della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 10 Dicembre 1948. Questo testo è di alto valore simbolico, se si tiene conto che tale documento vide la luce dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, dove i diritti dell’uomo erano stati calpestati e un intero popolo votato allo sterminio. Tutti popoli anelano la libertà, ma molti ancora vivono nell’oppressione, in miseria, schiavitù, privati della loro dignità, dove quei diritti sopra citati non esistono per loro. Ma io voglio parlarvi di un’altra schiavitù che emerge ogni giorno, anche nelle Nazioni Democratiche, dove la libertà è assicurata con pari dignità dell’uomo e della donna, ed è “la schiavitù del male”. Infatti ogni giorno sentiamo e vediamo alla TV, o leggiamo i giornali, tanti fatti di cronaca che ci lasciano sconcertati, fanno allibire, inorridire, indignare. Gente dedita al furto, alla rapina, lo stupro, la violenza, le uccisioni; gente che ha fatto della trasgressione una regola, “iniziati” di mafia e camorra o di sette sataniche, come “le bestie di Satana”. Sono persone rimaste intrappolate da “legami del Maligno” e devono obbedire al loro padrone, Satana. Milioni e milioni di persone, nelle Nazioni libere, sono schiavi del peccato, stimolati dalle loro insane passioni e dalla loro “natura peccatrice”. Molti giovani, e non solo, nella frenesia del godimento dei piaceri più sfrenati, divertimenti, discoteche, droghe sempre più sofisticate e deleterie, sballo incosciente, credendo di essere liberi restano, invece, “prigionieri del peccato”, asserviti al loro spietato padrone, schiavi in catene, “servi del peccato” e del Diavolo che li ha sedotti e ingannati. E’ lui il “Despota”che influenza le menti e i cuori e li induce alla ribellione, ai delitti più efferati, alle azioni più inaudite e bestiali, anche su bambini innocenti. Satana con le sue astuzie millenarie e le sue malefiche seduzioni, cerca sempre nuovi adepti e nuovi schiavi nel suo impero del Male, e molti sono gl’incauti che cadono nelle sue trappole, invaghiti da falsi miraggi. Chi potrà liberare l’uomo da queste schiavitù? E’ possibile uscirne fuori da queste trappole infernali? Può l’uomo vivere una vita veramente libera? Oh cari amici, la risposta è che: solo Gesù Cristo può liberare l’uomo dalla sua schiavitù morale e spirituale. Egli è l’Unico Liberatore che può riscattare l’uomo dalla schiavitù del peccato. Gesù dice: “Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi…Chi commette il peccato è schiavo del peccato. Se il Figliuolo vi libera voi sarete veramente liberi”. (Gv.8,32-36). Gesù Cristo è il vero, grande Liberatore, che in virtù del Suo sacrificio sulla croce, per l’espiazione dei nostri peccati, Egli ci libera dalla maledizione del peccato, ci libera dalla colpa del peccato, purifica le nostre coscienze , (Eb.10,1923), ci libera dal timore della morte, dal Giudizio,(Gv.5,24), e ci dona la Vita Eterna. Qualcuno potrebbe dire: com’è possibile tutto ciò? Ebbene, affidando la propria vita al Salvatore Gesù, confessando i propri peccati, riceverlo nel proprio cuore quale Salvatore e Liberatore. Solo Gesù può dare all’uomo una “Nuova Natura”, non più asservita dal peccato, non più la vecchia natura Adamitica tendente al peccato, ma una Vita Nuova, nuova mente e nuovo cuore. Gesù ci dona una vita totalmente trasformata dalla Potenza dell’Evangelo, affrancata e liberata dalla legge del peccato, per vivere in Cristo. (Rm.8,13). “Ora se alcuno è in Cristo, egli è una nuova creatura, le cose vecchie sono passate, tutto è diventato nuovo. Tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati a Se, per mezzo di Gesù Cristo.(2 Co.5,17-20)… Siate, dunque, riconciliati con Dio”. Perché la gente è ancora schiava quando è a portata di mano la vera Libertà? Basta invocare Gesù, il Liberatore, ed Egli viene prontamente in aiuto. Forse tra i nostri lettori o lettrici, c’è qualcuno che si sente oppresso, travagliato, tribolato o schiavo di passioni ingannatrici e ha bisogno di essere liberato? Gesù dice: “Venite a Me voi che siete travagliati ed aggravati, ed Io vi darò riposo”.(Mt.11,28). Il Signore dice: “Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e si converta a Me ed Io avrò pietà di lui”. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, e le mie vie non sono le vostre vie, dice l’Eterno. (Is.55, 1-3,7,8). Ci sarà qualche “schiavo” che vorrà venire in possesso della libertà di Cristo? Dio vi benedica in una decisione positiva e la pace del Signore sia con voi. 38 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 I racconti de La Goccia La règgine de le cuzzetèdde Adattamento di un racconto popolare siciliano A cura di Stefano Giove e Adele Carrera C’era una volta un pecoraio che viveva in una casetta con la moglie e sette figli maschi. La donna desiderava tanto avere una figlia femminina, che avrebbe assicurato l’assistenza quando con l’avanzare dell’età sarebbero divenuti vecchi, lei e il marito. Ma nonostante i tanti tentativi e i sette figli maschi che li testimoniavano, la figlia femmina non arrivava e questo era motivo di grande dispiacere per la poveretta. Un giorno, mentre era intenta a raccogliere cicorielle, come spesso le accadeva, cominciò a pensare al suo dolore: sentiva il vuoto nel cuore per quella mancanza. E, senza accorgersene, cominciò a parlare ad alta voce, come se volesse raccontare la sua sventura al mondo intero. «Povera sventurata che sono! Il mio cuore non può godere della gioia di una figlia femmina e quando sarò vecchia non avrò nessuno che mi vorrà bene! Perchè sono così sventurata e condannata a vivere con questa ferita nel cuore?». Così ripeteva la donna. E il tono della voce diventava sempre più alto, tanto da divenire unurlo disperato. All’improvviso sentì una voce: «Posso aiutarti io – disse - a lenire la tua ferita e darti la gioia che desideri!» La moglie del pastore, sbalordita, si guardò intorno ma non vide nessuno. «Povera me! - gridò - Adesso soffro anche di allucinazioni!». Ma la voce ripeté, più forte: «Posso aiutarti io a lenire la tua ferita e darti la gioia che desideri!» La pecoraia pose attenzione e colse la direzione dalla quale proveniva la strana voce. Fissò lo sguardo su una grossa pietra ch’era nel prato e si accorse che la voce proveniva proprio da lì, da quella pietra lucente, striata di giallo. S’avvicinò guardinga e vide che non si trattava di una pietra ma di un grosso lumacone (che in paese chiamavano caperrone), tanto grosso che mai ne aveva visti di simili. E quello fissandola, ripeté: «Posso aiutarti io a lenire la tua ferita e darti la gioia che desideri! Ti darò la figlia che desideri. Prima, però, devi promettermi che me la ridarai, quando te la chiederò!» Alla donna non sembrò vero poter avere la tanto desiderata figlia femmina e, senza badare alla contropartita richiestale, accettò l’offerta del caperrone. Dopo nove mesi, nella casetta del pecoraio arrivò l’agognata figlia femmina! Grande fu la gioia per la nascita. Ma il tempo della gioia fu breve. Il caperrone, dopo pochi giorni, si presentò nella misera casa e chiese di avere, come pattuito, la bambina. La reazione della pecoraia fu terribile e cacciò via il caperrone minacciandolo che se non avesse lasciato quel posto immediatamente lo avrebbe schiacciato senza alcuna pietà. E quello, senza proferir parola, andò via. La bambina cresceva ch’era una meraviglia! Aveva la pelle bianca come il latte e i capelli color castano chiaro, quasi lo stesso colore delle striature che aveva sul guscio il caperrone. Un giorno, mentre la madre era intenta a pettinarle i capelli, scoprì che sulla testa della piccola erano spuntati due cornini, proprio simili a quelli che hanno sulla testa le cuzzetèdde (le lumache). La poveretta, spaventata, prese una forbice e li tagliò. Ma il tentativo di togliere quei cornini dalla testa della figlia si rivelarono inutili perché quelli, appena tagliati, ricrebbero. Stanca di provare e riprovare senza cavarne un ragno dal buco, la donna decise di mettere in testa alla bambina una coppolina che non avrebbe mai tolto. Il tempo passava, la piccola cresceva sana e forte e, purtroppo, insieme a lei anche i cornini, che divenivano, ogni giorno di più, motivo di preoccupazione per la madre che, continuamente diceva al marito: «Chi se la sposa una ragazza con i cornini in testa? E chi si sposerà i nostri figli maschi se si scopre che la loro sorella ha le corna delle cuzzitèdde sulla testa?». Le preoccupazioni della donna erano anche quelle del marito e fu a quel punto che decisero che era meglio liberarsi della bambina, prima che la sventura si abbattesse, ancora più violenta, su tutta la famiglia. Giunta l’estate, il pecoraio era d’uso portare il gregge sui pascoli di montagna, dove le pecore trovavano erba tenera in quantità. Portò con sé anche la figlia e, avvicinatasi la sera, decise che avrebbero passato la notte in una grotta per ripararsi dal freddo e dai lupi che s’aggiravano in quei luoghi. Al mattino, svegliatasi, la sorpresa della bambina fu grande quando s’accorse che nella grotta era rimasta sola e del padre e delle pecore non v’era alcuna traccia! Pensò che l’uno e l’altre fossero nei dintorni e che li avrebbe ritrovati. Ma dopo aver girovagato, in lungo e in largo, senza nessun risultato, ritornò mesta alla grotta, almeno lì il riparo dal freddo della notte imminente era assicurato. Ma nella grotta avvenne un fatto strano. Apparvero migliaia di cuzzetèdde, che lentamente le si avvicinarono. La ricoprirono tutta con la loro bava; come per un misterioso incantesimo, si ritrovò trasformata in una lumachina e fu trasportata sotto terra, dov’era il regno delle cuzzetèdde. Lì, la condussero al cospetto del caperrone, ch’era il re di quel regno. Quello l’accolse come una regina, la tenne con sé e fu da tutti riverita come tale. La piccola cuzzetèdde, a mano a mano che passavano i giorni, diventava sempre più triste e sentiva nostalgia del mondo degli uomini. Aveva nostalgia della madre e del padre, sebbene l’avessero abbandonata. Il caperrone vedendola soffrire, un giorno le chiese perchè fosse così triste. «Desidero tanto vedere mia madre!» Fu la risposta. A quel punto il caperrone, mosso da compassione per le sofferenze della piccola, le disse: «Ti farò tornare nel regno degli uomini e potrai incontrare la tua mamma. Però non devi né dire, né far vedere a nessuno i tuoi cornini!» E quella stessa notte ritornò ad essere la bambina di prima e si ritrovò nella casetta insieme alla sua mamma. I genitori rivedendola dopo tanto tempo, rimasero stupefatti e non nascosero il loro disappunto. «Ebbene, se è riuscita a ritornare qui da noi, che non sia di peso per la famiglia, che lavori sodo per guadagnarsi il cibo che consuma.» Disse la madre e così fu. Per la piccola furono riservati i lavori più duri e più umili. I racconti de La Goccia Il tempo passava e la ragazza aveva sempre in testa il cappellino che copriva la sua capigliatura e le sue corna. Intanto la madre la incalzava perchè voleva vederle la testa, nella segreta speranza che i cornini fossero seccati e la potesse maritare. La ragazza rifiutava e non permise a nessuno di toglierle il cappello. Irritata, la madre le disse che in quella casa per lei non v’era più posto e la cacciò via. La poverina ritornò nel bosco e ritornò alla grotta dove l’aveva abbandonata il suo papà qualche anno prima. Pur con il cuore spezzato dal dolore per essere stata cacciata via dalla propria madre, pensò che, forse, la sua vita era nel regno delle lumache e il ritorno nella grotta rivelava la segreta speranza di essere ripresa dalle lumachine. Il sonno la colse con questa speranza. L’indomani, il risveglio fu ancora più amaro. Era ancora lì nella grotta e di lumachine nemmeno l’ombra. Pensò di uscire dalla grotta e girovagare nel bosco sperando di ritrovare là il caperrone per supplicarlo di farla ritornare nel suo regno. Nel bosco ben altro fu l’incontro che fece: incontrò un giovane e bellissimo principe che s’era perduto da qualche giorno e vagava alla ricerca di un luogo dove potersi riposare e rifocillare. Vedendola, quello le chiese se poteva aiutarlo. La ragazza, felice di aver incontrato il bel giovane, non volle deluderlo e lo condusse nella grotta dicendogli: «Aspettami qui e ti porterò del cibo.» Cominciò a cercare qualcosa da mettere sotto i denti ma non trovò nulla. Quando ormai tutte le speranze di aiutare il giovane erano perse e il suo viso era rigato da grosse lacrime, da sotto un masso avanzò strisciando il caperrone che le si avvicinò dicendo: «Non devi preoccuparti mia principessina. Tu non sei mai sola. Ci sono io che penso a te e quando ti serve del cibo, tirati un cornino e vedrai quello che succede!» Detto questo, il caperrone sparì sotto la pietra. La fanciulla ritornò alla grotta, e, rinfrancata, fece come le aveva detto il caperrone: si tirò un cornino dalla testa e, come per incantesimo, nella grotta venne imbandita una tavola con tanto ben di dio. Il principe mangiò con appetito e alla fine del pranzo i due giovani si raccontarono le loro storie. Per qualche tempo i due vissero felici nella grotta e, quando avevano fame, la ragazza, in segreto, si tirava un cornino dalla testa e il pranzo era bello e servito. Tanto, quelli le ricrescevano ogni volta. Un giorno il principe disse alla fanciulla che avrebbe voluto portarla con sé a palazzo reale. In realtà il principe ne era follemente innamorato e non riusciva a pensare di vivere lontano da lei. Finalmente riuscirono a trovare la strada del ritorno, giunti al castello, il principe presentò alla regina la fanciulla che nel bosco, lo aveva salvato da morte sicura. Quando madre e figlio furono da soli, quello confessò i sentimenti che provava per la ragazza e il desiderio di sposarla e vivere sempre insieme a lei. La regina, sulle prime, soffrì la gelosia delle madri che si vedono portare via, da un’altra donna, il proprio figlio. Ma l’insistenza del principe fu tale che infine acconsentì. Il principe ricevuta la benedizione della madre disse alla fanciulla che voleva sposarla, nonostante ella non fosse di nobili origini. Chiedeva soltanto di poterla ammirare in tutto il suo splendore e, soprattutto voleva ammirare la sua splendida capigliatura perennemente celata da quel cappellino. La ragazza non poteva disobbedire alla promessa fatta al caperrone e, con grande dolore, gli rispose che non avrebbe esaudito il suo desiderio. Ma i principi non sono abituati a ricevere rifiuti e quello della ragazza lo avevo offeso in modo grave. La vita di palazzo reale e soprattutto i rapporti tra i due giovani cambiarono drasticamente. Il principe andava a caccia e non degnava di uno sguardo la povera fanciulla. A corte si sparse la voce che il principe avrebbe sposato la figlia di un re di un regno confinante col suo, che gli avrebbe consentito di diventare più potente. La fanciulla, saputa la notizia, cominciò a disperarsi per la sorte malvagia che le impediva di vivere la sua storia d’amore. Era ormai vicino il giorno del matrimonio e mentre a corte fervevano i preparativi, il giovane andò dalla fanciulla del bosco della quale era sempre innamorato, e le disse che era disposto a rimanere per sempre con lei se gli avesse mostrato la sua chioma. Il principe non finì di parlare che la ragazza s’era sfilato il cappellino e, come per incanto, le caddero sulle spalle capelli di color castano dorato, striati di rosso che di pari non se n’erano mai visti. Il principe ne rimase estasiato e cercò di accarezzare quella chioma splendente. Ma appena la mano sfiorò i capelli, la fanciulla si ricoprì di bava e scomparve. Era ritornata ad essere una cuzzetèdde. Il principe, sconvolto, non riuscì a darsi pace. Ritornò nel bosco e ritrovò la grotta dove aveva conosciuto il suo amore. Rimase lì a La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 39 piangere e disperarsi. Vinto dalla stanchezza si addormentò e in sogno gli apparve la fanciulla del bosco: «Ritornerò da te – gli disse - se ti farai baciare sulla bocca dalla prima creatura di Dio che vedi!». Il principe si svegliò e si guardò intorno, non vide niente e nessuno. Cominciò a girovagare per il bosco ma non incontrò nessun essere vivente. Camminò per tutto il giorno ma non riuscì ad incontrare nemmeno una formica. Stanco morto si sedette sotto un albero di carrubo e si addormentò. Al risveglio vide sotto i piedi un caperrone. Piano piano, quello salì sullo stivale, proseguì fino alla cinta e scivolòsu per la camicia, fino a giungergli al collo. Il principe era schifato dalla scia bavosa che il caperrone lasciava al suo passaggio. Sentiva sul collo il calore umido della bava del caperrone che gli procurava un certo fastidio, sentiva anche un forte bruciore. Ma, rimase immobile facendo proseguire il suo percorso al lumacone. Il desiderio di poter riabbracciare il suo amore era tanto grande che avrebbe accettato qualsiasi supplizio. Il caperrone salì lungo il mento e sfiorò le sue labbra. Arrivato al centro della bocca si piazzò e rimase immobile inondando la sua bocca di bava urticante. Il dolore che avvertì il principe fu tanto forte che perse i sensi. Il risveglio fu dolce e gioioso. Aveva accanto il suo amore. Era bellissima anche se dai suoi ricci spuntavano due cornini simili a quelli delle lumache. Dopo essersi scambiati un lungo bacio, la ragazza raccontò al principe la sua disavventura. Il suo vero padre era un caperrone e se il principe l’amava per davvero, così come diceva, doveva accettarla così come era: con i cornini in testa. Gli chiese anche di perdonare il pecoraio e sua moglie, nonostante l’avessero abbandonata e di permettere loro di vivere una vita dignitosa a palazzo reale. Il principe acconsentì ad ogni sua richiesta e subito dopo, spuntò davanti a loro un re con una splendida corona sul capo. Era il caperrone che aveva ripreso le sue antiche sembianze: una megera, tanti anni prima, gli aveva fatto un incantesimo che si sarebbe rotto solo quando una ragazza lo avesse amato come un padre e non si fosse vergognata dei cornini. Il principe, la ragazza e il re arrivarono a palazzo reale e grande fu la gioia della regina nel rivedere il suo figliolo. Le raccontarono la storia e venne stabilito, senza indugio, il giorno del matrimonio fra il principe e la regina delle cuzzetèdde (così volle essere chiamata la fanciulla). Il giorno delle nozze, come per incanto, i cornini caddero dalla testa della reginetta e non ricrebbero più. E vissero felici e contenti. attualità La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 41 Colonia estiva a Marina di Ginosa: una tradizione che continua La piccola “Comunità Educativa” della Casa di’Accoglienza per minori “Annibale Maria Di Francia” soggiorna nel mese di Luglio a Marina di Ginosa In questa stagione estiva di cui stiamo vivendo le ultime giornate nella borgata marinese la moltitudine dei turisti si è, come di consueto, riversata copiosamente e, in particolar modo le famiglie hanno affollato le nostre spiagge. Questo per chi ha potuto, soprattutto in questo frangente in cui la crisi e il caro vita rendono i portafogli degli italiani sempre più leggeri, godere di una vacanza, anche se concentrata in pochissimi giorni. Tanti sono però coloro che sono rimasti a casa o che per un motivo o per l’altro hanno dovuto rinunciare alle tante agognate vacanze. Non sono mancati anche i gruppi dei giovani, coppie di anziani e ragazzi che concorrono a rendere sempre più variegata la massa dei turisti che sceglie Marina di Ginosa. Anche per i modi di fare turismo, oggi lo si può dire, a Marina di Ginosa riscontriamo una certa eterogeneità, c’è chi preferisce acquistare e chi prendere in locazione un appartamento, chi un bungalow, chi sceglie l’alternativa dei bed and breakfast e chi preferisce il campeggio. C’è ancora un’alternativa nei modi di fare vacanza, che a Marina di Ginosa può considerarsi una tradizione, la colonia. Al termine di via Stella Maris c’è ancora una struttura un tempo adibita proprio ad ospitare i piccoli turisti provenienti dai centri dell’entroterra, poi adeguato ad edificio scolastico, oggi sede di una struttura alberghiera, ma pur sempre indicato come il palazzo de “la colonia”. E anche quest’anno si è tenuta la colonia a Marina di Ginosa, ma presso i locali del Plesso “Maria Boschetti Alberti” dell’Istituto Comprensivo “Raffaele Leone” che per tutto il mese di Luglio ha ospitato la piccola comunità della Casa di Accoglienza “Annibale Maria Di Francia” di Altamura. Abbiamo incontrato l’educatrice immediata del gruppo Suor Rizolina delle Figlie del Divino Zelo, una congregazione di religiose fondata proprio da Padre Annibale M. Di Francia nel 1887 che, assieme ai Padri Rogazionisti, costituisce una famiglia che fonda la sua esistenza nell’apostolato e nel sevizio rivolto agli ultimi, ai poveri, agli emarginati a coloro che vivono situazioni familiari disagiate, sia dal punto di vista economico che puramente sociale, i cui disagi maggiori sono proprio i più piccoli a subirli. La casa ospita circa dieci ragazzi, di età che varia da 0 a 11 anni per i maschietti e da 0 ai 18 per le femminucce, e, grazie al prezioso apostolato delle suore e degli educatori cui sono affidati i piccoli dal Tribunale per i minori di concerto con gli enti preposti ai Servizi Sociali, i ragazzi possono crescere in un ambiente sano da cui si può far tesoro dei suggerimenti educativi su cui Padre Annibale, canonizzato nel 2004 da Papa Giovanni Paolo II, ha edificato tutta la sua vita di uomo di Dio, vicino agli ultimi: il segreto dell’educazione è l’amore. A dare una mano a Suor Rizolina gli accompagnatori volontari del gruppo: la signora Paola Fiamma e i coniugi Nicola e Lina Bianchi chiamati affettuosamente “nonni” dai ragazzi. La giornata tipo del gruppo comincia con la sveglia alle 8,00 cui fa seguito a colazione e la mattinata in spiaggia presso lo stabilimento “Lido Verde”. Per le 12,30 il rientro, il pranzo e il momento ricreativo da trascorrere nuovamente al mare o presso l’alloggio con attività ludiche. La comunità educativa ha lasciato Marina di Ginosa a fine Luglio, ma il programma estivo prevedeva anche un soggiorno nelle campagne vicine ad Altamura, al fine di far cambiare aria ai ragazzi che in questi giorni saranno tornati sui banchi di scuola. Gli educatori conoscevano Marina di Ginosa e pensano sia il luogo ideale, per le sue caratteristiche urbane e naturali, per trascorrere le vacanze, questo particolarmente per le famiglie e quindi anche per la grande famiglia della Comunità Educativa “Annibale Maria Di Francia”. Alla domanda – ci si rivede in Luglio 2009?suor Rizolina non ha dato una conferma certa anche se è soddisfatta per l’accoglienza e per tutto il soggiorno, comunque ci auguriamo che la piccola comunità torni sulle nostre spiaggie e che la tradizione della colonia a Marina di Ginosa continui. Antonello Lovecchio 42 argomenti La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 DUE SERATE IN GRAVINA di Pierino Perrone Alcuni anni fa, durante un viaggio con il pullman da Bari, mi trovai a parlare con un giovane studente lavoratore ginosino che abitava a Parma e che stava rientrando a Ginosa per un breve periodo. Nonostante la stanchezza accumulata durante le molte ore di viaggio in treno parlando di Ginosa notai l’entusiasmo nell’espressione del ragazzo nel descrivermi la gioia che provava ogni qual volta si recava nella Gravina. Mi raccontava che, dopo aver salutato i suoi e dopo una salutare doccia, si sarebbe subito recato in quel luogo. Questa premessa per sottolineare l’importanza che alcune meraviglie di Ginosa hanno per i ginosini che abitano oltre il ponte di San Leonardo. Vorrei anche farvi partecipi di quanto io sia legato a questi luoghi che, nella mia infanzia ammiravo nella loro bellezza anche dalla finestra di casa. Purtroppo per motivi non dipendenti dalla mia volontà questa estate non ho potuto seguire le varie rappresentazioni proposte: ho partecipato solo a due di queste e cioè alla prima serata del programma “Terre de u’ Munachicchie” e alla serata del concorso di poesia in vernacolo. Le considero entrambe delle serate indimenticabili. All’entrata della Gravina uno spettacolo ci veniva offerto dalle varie esposizioni di centrini fatti a mano, quadri e sculture di vari artisti; si trovavano gli stand dove si potevano assaporare le orecchiette e la salsiccia alla brace, i formaggi tipici... A questo proposito vorrei sottolineare la nobile causa delle serate; il ricavato delle vendite era devoluto in beneficenza a favore del Mato Grosso. Ho apprezzato tantissimo lo spettacolo dei Burattini fatto dalla compagnia “Il flauto magico” sia per la storia della formica che mi permise di ricordare ciò che ci veniva raccontato da piccoli, ma in particolar modo per la bravura degli attori che, pur non essendo professionisti, recitavano molto bene. Il concerto del gruppo “U’ Munacidde”, proveniente dall’alta Murgia, ha proposto delle cantate di ispirazione popolare con testi e musiche davvero coinvolgenti. Ricordo che una di queste, e precisamente quella che racconta la storia dell’infedeltà coniugale della moglie del pastore, veniva cantata anche a Ginosa con qualche modifica: nel ritornello loro cantavano “scéme pastòre / scéme pastòre / quante péchere puórte nnànde” e nella nostra versione ginosina a ciò si aggiungeva “e ne puórte ciéndequarante / vidi u pastòre quantè gnurànde”. Il gruppo, molto affiatato e coinvolgente, cantava e recitava con tanto pathos. La serata dedicata al concorso di poesie in vernacolo mi ha molto sorpreso per la bravura dei poeti. Non posso fare paragoni con le edizioni precedenti ma sicuramente le poesie presentate erano di buon livello e molto avvincenti. La composizione che si riferiva alla conservazione degli alimenti nei tempi passati metteva in risalto i veri valori contadini e l’arte del non sprecare niente. Quella che invece parlava del “felòne” mi era molto più vicina perchè il tema mi riguardava da vicino avendone forse abusato durante il periodo scolastico. Quando ho ascoltato la poesia che parlava del gomitolo nella quale traspariva tutta la filosofia di Protagora non nego di essermi commosso. Quando abitavo a Ginosa ricordo che tutto ciò che di bello veniva proposto era merito dei Padri Monfortani, tant’è che spesso asserivo che se non ci fossero stati si sarebbero dovuti inventare. Quest’estate quando ho assistito alla manifestazione de le “Terre de u’ Munachicchie” ideata dall’Arci di Ginosa ho pensato quanto Ginosa è cresciuta culturalmente. eventi sportivi La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 43 Il nostro atleta ginosino conquista la Basilicata Tortorella stravince a Pietrapertosa Piero Tortorella si conferma insuperabile. A Pietrapertosa in Lucania, conquista il 1° posto assoluto in una gara su una distanza di 16 Km. Ormai non ci sono più termini per definire il nostro atleta ginosino Pierino Tortorella. Anche in Basilicata si conferma imbattibile. A Pietrapertosa in provincia di Potenza, Tortorella conquista il 1° Posto assoluto, nella gara podistica interregionale “ Correre tra le Dolomiti Lucane” in collaborazione con la Fidal Basilicata e con il patrocinio dei Comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa. Un percorso fatto di sali e scendi, molto impegnativo. Su oltre 100 partecipanti, il nostro ginosino ha sbalordito tutti, conquistando la piazza d’onore su una distanza di Km. 16,200. Percorso suggestivo, tra le dolomiti Lucane, passando per Castelmezzano con arrivo a Pietrapertosa. All’arrivo il nostro Campione Regionale nella categoria MM45, è stato accolto da un lungo applauso dalla comunità potentina. 1° Posto assoluto con super cesto di prodotti tipici locali e super trofeo offerto dal Comune di Pietrapertosa. Dopo l’ennesimo successo, Tortorella si sta preparando per il Corripuglia 2008, con la gara di Martina Franca, per difendere il titolo di Campione Regionale in carica. [email protected] (Gianluca Catucci) Carmine Baldari Ringrazia Alla Redazione, Sono lieto manifestarvi il mio gradimento e tutta la mia stima per la vostra formulazione di auguri di compleanno e tutte le buone cose sottolineate a mio beneficio. Grazie, siete stati davvero straordinari. Mi congratulo ancora per aver citato anche Maria Boccuni e Peppino Carrera, entrambi anziani come il sottoscritto. Grazie, ancora e cordiali saluti. Carmine Baldari 44 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 eventi sportivi SECONDA CATEGORIA / Paiano e Sambito firmano il 2-0 che stende il Laterza nel derby di Coppa Puglia Ginosa, buona partenza: Laterza ko nel derby di Coppa I biancazzurri, alla prima uscita ufficiale, partono bene e si aggiudicano l’andata del primo turno di Coppa Puglia imponendosi al “Miani” sui cugini laertini con un secco 2-0. Domenica 14 settembre il ritorno al “Madonna delle Grazie” di Laterza (fischio d’inizio ore 16,00). Intanto, la Lega ha ufficializzato i calendari dei campionati regionali: il Ginosa esordirà domenica 21 settembre in trasferta a Monteroni, mentre poi avrà due gare interne di fila contro Pro Gioia e Gioventù Campi. I biancazzurri partono con ambizioni di vertice e puntano alla vittoria del torneo. Dario Giosuè Giuliano Paiano Parte bene il Ginosa nella prima uscita ufficiale della stagione. I biancazzurri del tecnico Antonio Pizzulli, davanti ad un pubblico numeroso, si impongono al “Miani” sui cugini rivali del Laterza con un secco 2-0 e si aggiudicano l’andata del primo turno di Coppa Puglia. Da premettere che la società si è mossa bene sul mercato nei giorni scorsi ed ha piazzato alcuni colpi importanti: sono giunti in casa biancazzurra l’esperto attaccante Giuliano Paiano, ginosino doc, prelevato dal Forza Matera (Eccellenza lucana – 17 presenze e 11 reti la scorsa sta- gione) e l’interessante attaccante juniores De Biasi prelevato dal Laterza. Nonostante il caldo torrido la compagine ginosina ha dimostrato di essere più in palla rispetto ai laertini che solo nella ripresa sono risultati più intraprendenti. La prima rete giunge al 13’ quando Paiano, ben servito da De Biasi, si invola verso la porta avversaria e, con l’aiuto di un pasticcio difensivo, supera Mastrodomenico in uscita. Al 43’ Larocca si oppone con bravura ad un tiro maligno di Pacciana. Nella ripresa al 1’ Paiano, con una fucilata dal limite, chiama il portiere ad un intervento non facile, mentre all’8’ Sambito raccoglie in area un invito di Lomagistro ed in semirovesciata firma il raddoppio (un autentico “eurogol” che raccoglie gli applausi del pubblico presente). Al 14’ Orfino coglie la traversa interna, mentre alla mezzora ancora Paiano impegna severamente il portiere con un bolide dal limite. Domenica 14 settembre return-match in notturna al “Madonna delle Grazie” di Laterza con fischio d’inizio alle ore 20,30. A fine gara abbiamo sentito il presidente Dario Giosuè per un punto sulla stagione appena iniziata. “Partiamo con i piedi per terra, essendo una neo-promossa, - dichiara il massimo dirigente ginosino - ma puntiamo decisi alla vittoria del campionato. La squadra è ben attrezzata per puntare in alto e stiamo per completare la rosa con due nuovi innesti di esperienza in difesa.” Il sodalizio jonico sta per concludere con due difensori di esperienza. “Siamo in trattativa con due giocatori di categoria superiore che hanno militato anche in Eccellenza e Promozione. Penso che riusciremo a concludere con entrambi prima dell’inizio del campionato, anzi forse uno riusciamo a tesserarlo per la gara di domenica a Laterza.” La società si aspetta per quest’anno una maggiore partecipazione dell’imprenditoria locale e dell’Amministrazione comunale. “Mi aspetto per quest’anno una partecipazione maggiore da parte dell’imprenditoria locale e dell’Amministrazione comunale. E’ ovvio che salendo di categoria - sostiene il presidente Giosuè - le spese aumentano e mi aspetto una mano dagli imprenditori locali. Poi voglio sottolineare che le condizioni eventi sportivi del terreno di gioco sono pessime e mi aspetto per quest’anno che l’Amministrazione comunale possa sistemare un terreno che al momento è molto polveroso e non ci permette di esprimerci al meglio. Spero che quanto prima Ginosa possa avere un terreno in erba come lo hanno nei paesi limitrofi.” Intanto la Lega ha ufficializzato i calendari dei campionati regionali: il Ginosa esordirà domenica 21 settembre in trasferta a Monteroni, mentre poi avrà due gare interne consecutive contro Pro Gioia (28 settembre) e Gioventù Campi (5 ottobre). Questo il programma della 1a giornata (21 settembre ore 15,30): CisterninoVirtus Latiano; Fiamma Sportiva Monteroni-Ginosa; IschiatarantoAnspi Talsano; Lizzano-Lizzanello; Pezze-Real S. Pietro Vernotico; Pro Gioia-Gioventù Campi; Squinzano 2006-Torre; SurboStruda. Tabellino della gara (GinosaLaterza 2-0) GINOSA: Larocca, Giampetruzzi, Orfino, De Tommaso, Lovecchio, Sambito (28’ st Lapiscopia P.), Chiedi (21’ st Petrelli), Innato, Paiano, Lomagistro, De Biasi (16’ st Papapietro). A disp.: Lapiscopia R., Calabrese, Caserta, Bozza. All. Pizzulli LATERZA: Mastrodomenico, Bongermino S., Caldaralo A., Nico, Bongermino M., Perrone (35’ pt Basile), Caldaralo M. (43’ st Fanelli), Pacciana, Clemente (41’ pt Brizio), Ficarella, Pavone. A disp.: Tortorelli, Carrera, Lampaca, Valente. All. Francavilla ARBITRO: Pansini di Bari. RETI: 13’ pt Paiano; 8’ st Sambito. Domenico Ranaldo (www.asginosa.it - ranaldo. [email protected]) La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 45 SECONDA CATEGORIA / Ufficializzato il calendario nel corso della “Festa dei Calendari” a Fasano Ginosa, sogni e speranze partono da Monteroni I biancazzurri esordiranno domenica 21 settembre in trasferta a Monteroni. L’esordio al “Miani” è per il 28 settembre contro il Pro Gioia, mentre il 5 ottobre ospiteranno la Gioventù Campi per la seconda gara interna consecutiva. Il torneo si concluderà il 10 maggio 2009 con il Ginosa a chiudere in trasferta sul campo del Surbo. Appendice al campionato con play-off e playout. La società ginosina premiata alla “Festa dei Calendari” quale vincitrice del torneo di Terza Categoria della passata stagione. Grande partecipazione delle società alla quarta “Festa dei Calendari” svoltasi giovedì 28 agosto alla Sierra Silvana di Fasano, organizzata dal Comitato regionale della FIGC Puglia, alla presenza del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio e del presidente del Comitato regionale Puglia Vito Tisci. In rappresentanza dell’ASD Ginosa erano presenti il massimo dirigente Dario Giosuè ed il direttore sportivo Gino Carrera. Nel corso della manifestazione sono state premiate tutte le società vincenti i rispettivi campionati regionali (dall’Eccellenza alla Seconda Categoria) e provinciali (Terza Categoria), tra cui la società ginosina che ha ricevuto la coppa per aver vinto (anzi stravinto) il torneo di Terza Categoria nella passata stagione. A conclusione della serata sono stati presentati i calendari dei campionati regionali. Il Ginosa farà il suo esordio domenica 21 settembre in trasferta a Monteroni, mentre l’esordio al “Miani” è per il 28 settembre contro il Pro Gioia. Il 5 ottobre, poi, i biancazzurri ospiteranno la Gioventù Campi per la seconda gara interna consecutiva. Previsti anche tre derby: Ginosa-Anspi Talsano alla 9a giornata (16 novembre in casa, 22 marzo 2009 a Talsano), Ischiataranto-Ginosa alla 10a giornata (23 novembre a Taranto, 29 marzo 2009 in casa), Lizzano-Ginosa alla 14a giornata (21 dicembre a Lizzano, 3 maggio 2009 al “Miani”). Il campionato chiuderà il sipario domenica 10 maggio 2009 con il Ginosa impegnato in trasferta al “V. Mazzola” di Torchiarolo contro il Surbo. La prima classificata sarà promossa in Prima Categoria, mentre l’ultima retrocederà al campionato inferiore. Come appendice al campionato ci saranno i play-off e play-out. I play-off vedranno impegnate le quattro squadre classificate dal 2° al 5° posto in gare di andata e ritorno con semifinali e finale: la squadra vincitrice avrà la possibilità di essere ripescata in Prima Categoria. I play-out, invece, vedranno impegnate le quattro squadre classificate dal 12° al 15° posto in gare di andata e ritorno (la 15a contro la 12a e la 14a contro la 13a): le due vincitrici delle rispettive gare saranno salve, mentre le due perdenti retrocederanno in Terza Categoria. Sono previsti quattro riposi: 28 dicembre 2008, 4 gennaio, 18 gennaio e 12 aprile 2009. I biancazzurri del tecnico Pizzulli partono con i piedi per terra ma con ambizioni di vertice e tanta voglia di stupire, continuando sui ritmi della passata stagione. L’avversario più temibile dovrebbe essere il Lizzano guidato dal tecnico Palmieri che già lo scorso anno ha sfiorato i play-off e quest’anno, dopo essersi rinforzata, tenta la scalata al vertice. Sarà un campionato tutto da vivere, con la speranza che il 10 maggio 2009 i colori biancazzurri possano trionfare nuovamente. Domenico Ranaldo (www.asginosa.it - [email protected]) 46 La Goccia n. 18 - 13 settembre 2008 eventi sportivi Il Derby Jonico giocato su un terreno irriconoscibile Ginosa-Laterza Cristella c’è, Montanaro non c’è Siamo alle solite. Inizia la nuova stagione, con il “Miani” inguardabile. Un manto…. di polvere avvolgeva i giocatori in campo. Ma la notizia più triste è che al Miani, domenica scorsa, il primo cittadino del Comune di Laterza, Giuseppe Cristella, era presente in trasferta a tifare per la propria squadra. Mentre sono rimasti delusi gli oltre 500 tifosi biancazzurri che non hanno trovato il loro primo cittadino a tifare Ginosa. È partita la nuova stagione per la gloriosa e storica A.S. Ginosa, con una vittoria per 2-0 nel derby con i cugini laertini, nel 1° Turno della Coppa Puglia. Ma la notizia del giorno che ci hanno segnalato i supporters biancazzurri, che avremmo voluto non pubblicare, è che ancora oggi, nell’anno 2008, il nostro Campo Sportivo, che tutti chiamano Stadio, è una vera e propria polveriera. È vergognoso come Ginosa, un paese di 25.000 abitanti, non abbia, ancora oggi, un terreno in erba sintetica. Domenica scorsa, ritornava dopo anni di assenza il derby con i cugini laertini. È stato deprimente vedere giocare i 22 in campo in un terreno pieno di povere. A volte non si riuscivano a riconoscere i calciatori per l’ondata di polvere che arrivava sul Miani. E pensare che a 7 Km., nella vicina Laterza, un certo sindaco di nome Cristella Giuseppe, ha inaugurato qualche anno fa, un vero gioiello che tutta la Puglia invidia. Uno stadio con una pista atletica, un terreno in erba sintetica ed una splendida tribuna coperta. Non parliamo poi della vicina Castellaneta, dove addirittura hanno 2 Stadi con l’erbetta. Basti pensare che la scorsa settimana si è allenato il Taranto per preparare le gare interne nel campionato di Serie C. E Ginosa? Chiedetelo al primo cittadino Avv. Luigi Montanaro. Nell’ultima gara della scorsa stagione, ha fatto delle promesse, che ancora oggi i tifosi, gli sportivi e tutti gli addetti ai lavori stanno aspettando. Ma sig. Sindaco, lei che ha giocato a calcio, si spera sia un vero sportivo, come fa a non avere rimorsi vedendo un campo pieno di polvere nella sua Ginosa? Non pensa al suo collega che a pochi Kilometri da lei, ha uno Stadio cercato, voluto ed inaugurato prima di noi? Non vede in giro, in altri paesi vicino a noi quali impianti sportivi hanno realizzato? O per lei la tribuna coperta che è stata realizzata può bastare? Non pensa ai giovani che vanno a giocare su quel terreno e che mangiano e respirano polvere, che possano prendere anche delle infezioni pericolose? Inoltre, da quando lei, è il primo cittadino, noi tifosi, non l’abbiamo mai visto al campo a vedere una gara del Ginosa. Togliendo l’ultima giornata della scorsa stagione, che doveva esserci per forza, perché il Ginosa vinceva il campionato, in altre circostanze, il nostro sindaco di…tutti, è stato sempre assente. Le chiediamo: ma la domenica pomeriggio, non ha mai tempo di seguire il suo Ginosa? Volevamo ricordare, che quando era sindaco un certo Paolo Costantino, ogni domenica era puntuale presente sui gradoni, del vecchio Teresa Miani, mentre oggi che Paolo Costantino, è Consigliere Regionale e che, la squadra la scorsa stagione era in Terza Categoria, il dott. Paolo Costantino, era sempre presente al Miani a tifare il suo Ginosa. Domenica scorsa, invece si è toccato il fondo. Quando noi tifosi abbiamo visto il primo cittadino del Comune di Laterza, presente in trasferta a seguire la propria squadra, siamo rimasti senza parole. E il nostro Gino Montanaro dove era? Ma sapeva almeno che il Ginosa giocava in casa allo Stadio Miani…pardon al “POLVERONE MIANI? Sig. Sindaco, cerchi di dare delle risposte concrete, perché se continua così, promettendo e mai mantenendo, nessuno più vorrà delle risposte da lei. Chiediamo scusa se siamo stati un po’ pesanti con il nostro primo cittadino, ma vedere lo scempio di domenica scorsa nel POLVERONE del Miani, senza il nostro Sindaco che doveva regalare il saluto alla squadra del paese che comanda non è da tutti. Ringraziamo il vero Sindaco Giuseppe Cristella per la presenza al Miani. Domenica prossima il derby di ritorno si giocarà alle ore 16,00 nello splendido Stadio Madonna delle Grazie di Laterza e potremo ammirare il piccolo gioiello che i nostri cugini hanno a disposizione. Fatti e non parole…. sig. Sindaco di Ginosa. Segnaliamo questa piccola curiosità agli organi di stampa, per far presente che lo Stadio Miani nel 2008, è ancora un Campo di….Polvere. ( Tifosi e sportivi Biancazzurri)