Linguaggio: il problema delle origini
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Linguaggio: il problema delle origini
Linguaggio: il problema delle origini Lingue e linguaggio: origine comune? Dove? Come? Quando? Perché? Lo sviluppo culturale che ha generato il nostro comportamento sociale odierno è avvenuto, per la maggior parte, negli ultimi centomila anni, molto probabilmente perché, intorno a quella data, la piccola popolazione che ha dato origine a tutti gli uomini che vivono oggi aveva raggiunto la capacità odierna di comunicare (Cavalli Sforza, 2004: 1). Che cosa ha provocato l’espansione della prima popolazione di uomini moderni? Questa popolazione non era certamente la sola vivente allora al mondo, ma erano uniche certe doti connesse al suo sviluppo intellettuale. Vi sono molte ragioni che fanno pensare al linguaggio come motivo fondamentale (Cavalli Sforza, 2004: 29). L’uomo ha potuto avere un’evoluzione molto rapida, rispetto ad altri organismi viventi, perché ha sviluppato la cultura più di tutti gli altri animali. Infatti, la cultura può essere considerata un meccanismo di adattamento all’ambiente straordinariamente efficiente (Cavalli Sforza 2004: 77) Cavalli Sforza, L. L. (2004), L’evoluzione della cultura, Torino, Codice Edizioni. Linguaggio, lingua e pensiero Il linguaggio è la vera condizione per ogni attività intellettuale Studiando la lingua di un popolo si può capirne il modo di pensare Le categorie in cui suddividiamo la nostra esperienza sensoriale e la nostra conoscenza del mondo diventano le categorie della lingua (e viceversa) Nessuna lingua riflette una categorizzazione della realtà stabilita a priori: la lingua media tra la realtà e l’idea che noi ci facciamo di essa eschimese siberiano: aput italiano: neve neve appoggiata sul terreno italiano: neve eschimese siberiano: qana neve che cade eschimese siberiano: piqsirpoq italiano: neve neve portata dal vento eschimese siberiano: quimuqsuq italiano: neve neve portata dalla valanga Italiano Eschimese siberiano aput neve qana piqsirpoq quimuqsuq Nuu-chah-nulth (baia di Nootka, isola di Vancouver, Canada sud-occidentale) cuẃit ča-pi hisit hu·pin kwihnin ma·wił sa·cin saćup qiẃah caka-št camuqwa hu·qwa kwiła huqstim Salmone Salmone gobbo Salmone sockete o salmone rosso Trota salmonata Salmone anziano Salmone di acqua dolce Giovane salmone reale Salmone reale Trota iridea o trota arcobaleno (ma è in realtà un tipo di salmone) Salmone keta essiccato Uova di salmone sbollentate Salmone che avanza con la pinna fuori dall’acqua Salmone che raschia il fondo per preparare la deposizione delle uova Palo di essicazione dei salmoni “La categoria del genere ha l’effetto di raggruppare i nomi di una lingua in diverse classi, in base a caratteristiche del loro significato, del loro significante o di entrambi” (Thornton, A.M. (2005), Morfologia, Roma, Carocci, p. 56) Assegnazione del genere a) Formale - criteri morfologici (struttura della parola) - criteri fonologici (suoni con cui inizia o finisce la parola) a) Semantica - animatezza - razionalità / umanità - forma - caratteristiche culturalmente salienti Maschile vs. femminile (più, eventualmente, neutro) a) criteri semantici: per i nomi che designano esseri umani (es. dottore / dottoressa, ragazzo / ragazza) per i nomi che designano animali - in cui la distinzione tra l’esemplare di sesso maschile e quello di sesso femminile sia percettivamente evidente leone leonessa Gallo Gallina ma tigre giraffa Saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura (Fabrizio De Andrè, Khorakhanè) - con cui l’uomo ha una qualche consuetudine affettiva Es. gatto / gatta - dai quali l’uomo trae un qualche beneficio Es. asino / asina, cavallo / cavalla In tutti questi casi esemplare di sesso maschile: genere maschile esemplare di sesso femminile: genere femminile E il neutro? Bulgaro a. deté ‘bambino’ pile ‘pulcino’ b. bík > bic-é toro:M toro:M-NTR / ‘giovane toro’ lisíca > lisíc-e volpe:F volpe:F-NTR / ‘cucciolo di volpe’ c. elén-ce cervo:M-DIM.NTR / ‘cerbiatto’ làv-ce leone:M-DIM.NTR / ‘leoncino’ “Many Indo-European languages assign sex-differentiable nouns to the masculine or feminine gender as appropriate, while the young of sex-differentiables - typically young animals which are treated as not yet sex-differentiable - are neuter” (Corbett, G. (1991), Gender, Cambridge, CUP, 227-228) «Linguistic structure makes use of general cognitive apparatus […]. Linguistic categories are kinds of cognitive categories». Lakoff, G. (1987), Women, fire, and dangerous things, Chicago, University of Chicago Press, p. 57 «Un aspetto essenziale della cognizione è la capacità di categorizzare: di giudicare se un oggetto particolare sia o no un caso di una particolare categoria» Jackendoff, R. (1989), Semantica e cognizione, Bologna, Il Mulino, p. 137 [trad. it. di (19863), Semantics and Cognition, Cambridge, Mass., MIT Press] La mia ipotesi preferita è che, oltre che dai trasporti, la grande espansione del Paleolitico fu grandemente facilitata dai progressi del linguaggio. È possibile che una forma di linguaggio esistesse già presso gli antenati più lontani dell'uomo, e che però il suo sviluppo sia stato più tardivo e abbia molto probabilmente raggiunto soltanto presso l'uomo moderno, prima dell'inizio della sua esplosione demografica degli ultimi centomila anni, un grado di perfezione simile a quello di tutte le lingue parlate attualmente. Con questo formidabile strumento di comunicazione, l'uomo moderno ha potuto esplorare più facilmente le vicinanze e i posti più distanti, portare i propri gruppi sociali in terre lontane, adattarsi a molte delle nuove condizioni ambientali e assorbire rapidamente le nuove tecnologie che avevano permesso gli adattamenti. L. L. Cavalli Sforza (1996), Geni, popoli e lingue, Milano, Adelphi, p. 142