ItaliaOggi 147, 22 giugno 2013
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ItaliaOggi 147, 22 giugno 2013
• Nuova serie - Anno 22 - Numero 147 - € 1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Sabato 22 Giugno 2013 • GERMANIA STATI UNITI NEL MONDO Berlinesi in via di estinzione I wasp nascono sempre meno I milionari sono sempre di più Giardina a pag. Scarane a pag. servizio a pag. 14 15 14 * Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12) * con guida «L’assicurazione obbligatoria dei professionisti» a € 5,00 in più; con guida «IMU 2013» a € 5,00 in più; con guida «Le nuove regole del condominio» a € 5,00 in più con guida «Detrazioni fiscali su ristrutturazioni ed efficienza energetica» a € 6,00 in più 7 LUNEDÌ CON IO FSP€ r"OOP/VN 2,504QFEJ[JPOFJO #.JMBOP Lunedì FHHF%$ BQBSUDM ;*".&/5*"--&1.*-& www.italiaoggi.it r 24 Giugno 2013 0110356/*5®%&*#"/ %*6&&3&(*0/"-*t JOQJÜ JPOJFEFGàDJFO[BFOFSHFUJDBvBõ di Riminiõ con Il Quotidiano JEBj%FUSB[JPOJàTDBMJTVSJTUSVUUVSB[ obbligatoria reciproca MDPOEPNJOJPvBõJOQJÜDPOHV i Sette è in abbinata OQJÜDPOHVJEBj-FOVPWFSFHPMFEF /FMMBQSPWJODJBEJ3JNJOJItaliaOgg JÜDPOHVJEBj*.6vBõJ UPSJBEFJQSPGFTTJPOJTUJvBõJOQ DPOHVJEBj-BTTJDVSB[JPOFPCCMJHB t/&--*/4&350'*/"/ i.it www.italiaogg IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI Sette E IMPRESE rocrazia Vittoria della bu OF CMJDBBNNJOJTUSB[JP SJSJUBSEJEFMMBQVC FOUJJOWFDFEJSJEVSMJ -BNJOJTBO[JPOFQF JUFNQJEFJQSPDFEJN GJOJSÆQFSBMMVOHBSF MARINO LONGONI s.it mlongoni@clas DI dei ri- , norma sulla indennizzabilità amministrazione I N E V I D E N Z A Latardi della pubblica del Fare (dl decreto legge contenuta nel emblema di come *** presa a 69), può essere sta affrontando i problemi questo governo il paese. Nessun dubbio che attanaglianoLa morsa dell’apparato sulla diagnosi. imprese è certamente burocratico sullevincoli allo sviluppo. Le uno dei più forti della burocrazia, le lendenunce sui costi ità di un apparato tezze e l’autoreferenzialsono quasi quoatto pletorico e inefficiente Il governo, preso tidiane. Bene. ha deciso di proporre della malattia, la pubblica amImpresa/1 - Rete-soggetfiscale. anche un rimedio: pagherà in moneta to senza il bonusEntrate ministrazione le volte che arriCircolare dellene dei besonante tutte massimo. sull’applicazio verà fuori tempo idea. buona imprese in Sembra una nefici per le dello Ma la Ragioneria Unico 2013 fatto pag. 13 stato deve aver Mastroberti a se che presente applicata Il business a tutti Impresa/2 nai ripassa dall’internazio ad Fisco- Guerra all’evasione fiscale. Ma senza armi. I risultati (scarsi) del G8: bandito segreto bancario Cerne a pag. 11 lizzazione. Progetti ed enti lohoc di banche le imprese cali per aiutare ad andare all’estero 14 Di Palma a pag. - Nuove Impresa/3 modalità di denuncia lavoro preventiva del deIl a chiamata. creto ministeriale dal sarà operativo http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 3 luglio giudiziario? procedimento norma sarà frontare un e l’effetto della amministrazion Probabilmente, i ritardi molto lunghi e di far tardi della pubblica quello di favorire il contenzioso amminiavrebbe rischiato del deil testo questa norma di incrementare pubblici. Così al punto da la pubblica amminisaltare i conti fino un paio di strativo. In aggiunta anche riservata creto è stato sterilizzato a una pura operaziostrazione si è fuga. La prima è legata al una ridurre l’indennizzo l’indencomode vie di governativa. Insomma, sperimentale, al tg e ne di cosmesi fatto che, essendoessere cancellata tra 18 di produrre titoli norma in gradonessun effetto concreto. Si problemi ai nizzabilità potrà creasse troppi sui giornali, ma per l’impresa che lamenta mesi nel caso seconda, clamorosa, è nel La prevede infatti p.a. un percorso a ostacoli manovratori. decreto, laddove prevede il ritardo della arriverà a contesto stesso del criticità, le pubblidelle tale che ben difficilmente sanzione a carico che «nel caso emergano potranno individuacludersi con una i. C’è anzi il ripiù adeguati che amministrazioni a essere pubbliche amministrazion Cioè il re termini procedimentali schio che sia l’impresa organizzative». pagare una alle loro esigenze di 30 giorni potrà escondannata a pubblico. al puro termine ordinario somma all’ente è fino a 180. Siamo sere allungato In ogni caso l’indennizzo Alla mistificazioper euro normativo. 30 O, più velleitarismo stato ridotto a ne legislativa. , ritardo, con prosaicamente i ogni giorno di 2 mila euro. alla presa per un massimo di fondelli. Finirà Con queste prospettive vale la pena per non pache di afgare nemmeno di pochi euro si indennizzo, i allungheranno termini dei procela ratio dimenti. Ma era di non della norma velocizzarli? anche negli altri Il dramma è che è difficile rinvedecreto 85 articoli del più consistente di un di nire qualcosa intenzioni. Di ben altro elenco di buone il paese, prostrato da avrebbe bisogno una riduzione Di una crisi devastante. costi della macchina consistente dei una dismissione maspubblica, di dello Stato siccia del patrimonio Di una e degli enti pubblici. a lotta senza quartiere consorcorruttele e taglio terie. Di un secco della presorsione fiscale, ai ufficialmente QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO In pensione 4 anni prima A condizione che assegno e contributi mancanti siano versati dal datore di lavoro e l’anticipo sia previsto da un accordo sindacale Giornale dei professionisti IL * * * Festival del lavoro Mini-lifting in arrivo per la riforma Fornero. Più difficile passare da contratto a progetto a subordinato Marino-Stroppa a pag. 23 Corte costituzionale Strada spianata alle regioni in materia di agevolazioni Irap per sostenere cultura e paesaggio locali Tomasicchio a pag. 27 Decreto calamità Dec Via V libera definitivo v dalla Camera. Per P le vittime del d sisma, mutui senza vincoli se Migliorini a pag. 28 Mig Impresa - Ecco gli incentivi al Sud: 190 milioni sul piatto, le domande dal 4 settembre Lenzi a pag. 30 su www.italiaoggi.it Documenti/1 - Il testo del decreto del fare con la relazione tecnica Sì all’anticipo della pensione, se lo vuole l’azienda o lo studio professiovu nale da cui si dipende. Ma a tre conna dizioni: che l’anticipo sia al massimo di di quattro anni; che sia frutto di un ac accordo sindacale; e che il datore di la lavoro (non necessariamente impresa) si faccia carico dell’onere di pagasa m mento della «retribuzione-pensione», inclusi contributi figurativi, durante in il periodo dell’anticipo. A stabilirlo è il ministero del lavoro nella circolare numero 24/2013 di ieri, in cui detta le nu istruzioni alla novità prevista dalla is riforma Fornero. rif «Nove priorità programmatiche molto impegnative». Sono quelle che Scelta civica ha portato all’attenzione del premier Enrico Letta, e che, secondo il senatore Pietro Ichino, sono fondamentali per ridare ossigeno al paese. Al primo posto, lo stato deve pagare i debiti. Urgentissimo è il provvedimento che proponiamo per consentire l’anticipazione bancaria del pagamento dei debiti dello stato verso le imprese: li si possono esaurire tutti in tre mesi, mettendo in circolazione 50 miliardi». E poi, un Codice del lavoro semplificato, «riforma matura sul piano politico e su quello tecnico, a costo zero». Cirioli a pagina 23 IN GERMANIA 200 TAGLI Gruner+Jahr studia l’uscita dalla joint venture con Mondadori Pistelli a pag. 7 Capisani a pag. 21 Il decreto del Fare, ieri in Gazzetta Ufficiale, prevede il commissariamento degli enti pubblici inerti Fondi Ue, ultima chiamata IN EDICOLA Documenti/2 - Il disegno di legge sulle semplificazioni Documenti/3 - La sentenza della Cassazione sulle unioni unio di fatto Documenti/4 - Il D decreto sulle garand zie z per le start up innovative in Documenti/5 - IncenDoc tivi alle imprese del Sud, la circolare dello sviluppo economico Pietro Ichino spiega come pagare i debiti dello Stato alle imprese in soli tre mesi CON ORSI & TORI DI PAOLO PANERAI Una bomba da mille miliardi di euro pesa sul capo dei contribuenti europei, quindi anche italiani, nonostante in questa vicenda l’Italia sia senza alcuna responsabilità, essendo anzi il Paese più virtuoso, senza macchia alcuna. Si tratta della fattura da pagare per la crisi dei subprime del 2007, la madre di tutte le crisi, che ha devastato i conti di molte banche europee, ma appunto nessuna italiana. Bastino alcuni dati: per liquidare i 266 miliardi di euro di titoli tossici tuttora nella pancia della bad bank di Dexia, la banca franco-belga, ci vorranno ancora 63 anni. In Germania gli attivi tossici o non strategici da liquidare arrivano a 600 miliardi. In Gran Bretagna è acceso il dibattito sulla situazione della Royal Bank of Scotland (Rbs), salvata continua a pag. 00 Cerisano a pag. 24 DIRITTO & ROVESCIO L’escort che lavorava (anche) a Palazzo Vecchio di Firenze a favore di pubblici amministratori e di civil servant faceva affidamento sulla comprensione (e anche sulla cecità) delle inservienti con il mocio e lo spazzolone. La signora senza scrupoli era amica di un politico renziano, moralista assai. È lo stesso che, a suo tempo, sprizzando fuoco dalle narici frementi, si lamentava di «dover vivere in un paese guidato da un puttaniere». Le ultime vicende dimostrano che lui, di quel paese, ha diritto di godere della cittadinanza onoraria. Altroché. Jus soli o no. 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 2 Sabato 22 Giugno 2013 I COMMENTI L’ANALISI IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH Renzi: la politica non si fa origliando Renzi: politics are not done by overhearin http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it N essuno sofsecondo le testimoDI MASSIMO TOSTI fre di crisi nianze raccolte dal di astinenFatto Quotidiano (un za (da curare con il meta- giornale sensibilissimo a ogni alito done) a causa dei silenzi di Matteo di procura, e favorevole a tutte le Renzi. Il quale, appunto, è onnipre- vie giudiziarie che puntano al disente (sui giornali e in tv) per chiari- scredito della classe politica). Renzi re il suo pensiero e le sue strategie. è uno che deplora questo genere di In una delle ultime esternazioni (al intromissioni delle toghe nei peccati Foglio) ha annunciato che entro la (persino se non configurano reati) prima settimana di luglio scioglierà della casta. la riserva sulla sua candidatura alla La pensa più o meno come i fedesegreteria del Pd. Nelle precedenti, lissimi di Berlusconi (stretti intorsi è costantemente preoccupato di no al loro leader, perseguitato dalla garantire la propria lealtà al go- magistratura), pur considerandoli, verno presieduto da Enrico Letta. a tutti gli effetti, come gli avversaE poi, non ha perso occasioni per ri da combattere e da sconfiggere. Con i programmi ribadire che la guerpolitici, con il rera contro Berlusconi sponso degli elettodeve essere vinta Basta coi magistrati ri, come avviene in sul terreno politico, che fanno e disfano tutti i Paesi demoe non su quello giui governi cratici. Discutendo diziario. Questo è un di tasse, di ripresa, concetto espresso da di incentivi per l’ocmoltissimo tempo, e quindi non ha nulla a che vedere cupazione, di riforme istituzionali, con lo scandalo a luci rosse che sta di svecchiamento delle procedure investendo la giunta di Firenze. In amministrative, di buon goverquella vicenda Renzi è accusato no. Senza l’assillo della moralità (un modo come un altro per chia- privata e degli esercizi ginnici in marlo in causa) di aver accettato le camera da letto. Ha il merito di dimissioni dell’assessore Massimo aver capito che la gente è stufa di Mattei (uno che ne aveva favorito origliare dai buchi della serratura, l’elezione a sindaco), coinvolto (ma e spera che si avveri il sogno nato non indagato) nell’inchiesta sulle nel 1994: la nascita di un bipolaescort di Palazzo Vecchio. Il sindaco, rismo perfetto, e di una democrazia in altre parole, è accusato di cinismo dell’alternanza. (ohibò!). Il suo è stato «un autogol», © Riproduzione riservata N cording to reports from il Fatto obody is in a cold Quotidiano (a newspaper that turkey (to cure with pays close attention to every methadone) because of Matteo Renzi’s silence. breath prosecutors take and is for any judicial move that disHe is omnipresent (on print and credits the politicl class) his Tv) to explain his thoughts and behavior was an own goal. Renstrategies. In one of his latest zi deplores these intrusions by interviews (with Il Foglio) he anmagistrates in the sins (even if nounced that by the first week they constitute crimes) of the in July he will reveal whether he caste. He feels about it kind is running for Pd secretary. In like Berluscothe previous inni’s most faithterviews he confile audio ful followers stantly worried www.italiaoggi.it (close to their about guaranteel e a d e r, p e r s e ing his loyalty to cuted by judges) the government even though he considers them led by Enrico Letta. Then he enemies to fight and defeat. never missed an opportunity to Through political programs, state that the war against Berwith feedback from voters, as lusconi must be won on policies happens in every democratic and not in the courts. This is a country. concept that has been expressed Debating about taxes, recovfor a long tome and so one that ery, incentives for employment, has nothing to do with the red institutional reforms, streamlight scandal that is involving lining of administrative proFlorence’s city council. In that cesses and good government. circumstance Renzi is accused Without continued reminders (one of the ways to involve him) on public morality and gymnasof having accepted the resignatics exercises in the bedroom. tion of councilman Massimo He can boast the merit of havMattei (who had supported him ing understood that people are in his election campaign) who sick of spying through keyholes, is involved (but not under inand hope that the dream born in vestigation) in the investigation about escorts at Palazzo Vecchio. 1994 will come true: the birth of a perfect bipolarism, a democThe mayor is in other words acracy of two alternatives. cused of cynicism (gosh!). Ac- IL PUNTO LA NOTA POLITICA Il Pd è ancora afflitto dalla cultura ex comunista DI SERGIO SOAVE N el grande contenitore del centrosinistra, il Partito democratico, il tono di fondo, la cultura politica che appare più frequentata, soprattutto al livello della militanza diffusa, è quella che ha origine nella vicenda del Pci. Nei punti apicali, invece, i dirigenti che vengono da quella stessa radice, vengono via via soppiantati da personalità provenienti in modo più o meno diretto dalla storia della sinistra democristiana o persino dalla sinistra socialista. Il segretario, seppure provvisorio, del partito e quella della potente Cgil, Guglielmo Epifani e Susanna Camusso vengono dalla corrente lombardiana del Psi, mentre il presidente del consiglio e il più accreditato candidato alla segreteria, Enrico Letta e Matteo Renzi, vengono dalle file del partito cattolico. Non si tratta della presunta discriminazione a suo tempo lamentata da Massimo D’Alema, quando parlava degli ex comunisti come «figli di un dio minore», tant’è vero che Giorgio Napolitano, autorevolissimo ex comunista, è unanimemente apprezzato ora anche dagli esponenti dell’area moderata e di centrodestra, È quello che ha impedito a D’Alema, Veltroni e Bersani di imporsi tradizionalmente anticomunista. Naturalmente i post comunisti hanno la possibilità di rientrare nella gara per la guida del partito e del governo, e le candidature annunciate anche se ancora non formalizzate di Fabrizio Barca e di Gianni Cuperlo sembrano destinate a raccogliere un consenso soprattutto in quest’area. Con tutto il rispetto che meritano queste proposte, esse però appaiono come tendenzialmente minoritarie. Il fatto è che la cultura politica che proviene dall’esperienza comunista, se non viene filtrata da una revisione profonda e sofferta, come quella svolta anche prima di salire al Quirinale da Napolitano, risulta inquinata da permanenti concezioni machiavelliche e da una sostanziale ambiguità nei confronti del sistema economico liberale. Paradossalmente questi limiti vengono strumentalizzati dai partner, come si è visto nell’unico caso di direzione del governo da parte di un premier post comunista, D’Alema, che fu sostenuto machiavellicamente da Francesco Cossiga perché desse forza alla partecipazione italiana alla guerra della Nato contro la Serbia, e che si trovò nell’anticamera quella che un esponente ironico della sinistra come Guido Rossi descrisse come «l’unica merchant bank dove non si parla inglese». Questi stessi difetti o altri simili, peraltro, hanno affondato le proposte di Walter Veltroni e impedito a Pier Luigi Bersani di fare gol a porta vuota nelle ultime elezioni. © Riproduzione riservata Si dilata il fronte delle opposizioni DI MARCO BERTONCINI Sarebbe rischioso dedurre che la perdita di una settantina di suffragi a Montecitorio, nella prima fiducia chiesta dal governo (rispetto al voto espresso dalla Camera all’insediamento del gabinetto Letta), abbia un valore politico. Quando un esecutivo si presenta in Parlamento, a votare ci vanno quasi tutti, di maggioranza e di opposizione; quando si tratta di una fiducia di ordinaria amministrazione, le assenze si sprecano. A maggior ragione crescono quando il margine esistente fra sostenitori e avversari del governo è elevatissimo. Infatti pure alcuni deputati di opposizione non si sono recati in aula. Semmai, bisogna trarre dal voto la conferma che a opporsi non è soltanto il M5S, che dall’alto del disprezzo col quale osserva tutti gli altri parlamentari rivendica di essere l’unica, vera opposizione; ci sono altresì i leghisti, i seguaci di Nichi Vendola, la pattuglia di Giorgia Meloni. Si riceve la convalida, insomma, di come il fronte delle larghe intese sia senz’altro largo, anzi, molto largo, ma ci siano più partiti che dell’opposizione fanno la loro bandiera. Ciascuno di essi cerca di esprimere la propria identità, nella speranza di attrarre simpatie fra gli insoddisfatti. Non si deve trascurare che i sondaggi indicano una diminuzione del favore popolare nei confronti del governo. Il Pdl non sembra più col vento in poppa; e se i grillini calano (c’è delusione per il loro comportamento, ma soprattutto la protesta tende a spostarsi sul non voto), qualche piccola frangia in più veleggia verso Sel e verso Fd’It. È un sintomo dell’insoddisfazione verso la maggioranza, ma diremmo soprattutto verso il governo, palesemente ritenuto in eccessiva continuità con l’esecutivo Monti. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 4 Sabato 22 Giugno 2013 PRIMO PIANO É la richiesta del Pdl in cambio del sì sul decreto emergenze e del sostegno in parlamento La fiducia a Letta vale Iva e Imu Cgil, Cisl e Uil in piazza: troppi annunci, nessuna decisione DI FRANCO ADRIANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it P oche ore prima il momento in cui la terra ha tremato ancora (in Lunigiana fra Massa Carrara e La Spezia), per fortuna senza danni importanti, il governo ha ottenuto il via libera della Camera al decreto sulle emergenze, che tra l’altro contiene gli interventi in favore delle zone terremotate del maggio 2012, per la ricostruzione in Abruzzo. Si è trattato del primo voto di fiducia di Letta con 383 sì e 154 no. La maggioranza ha tenuto anche dopo le ultime evoluzioni delle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. Enrico Letta lo ha ringraziato pubblicamente proprio dopo il voto alla Camera: «Immagino che sia rimasto deluso ma le sue parole pubbliche sono state senz’altro corrette e collaborative». Tuttavia, per Letta ci sarà un prezzo da pagare. Il conto glielo ha presentato il suo vice a palazzo Chigi, Angelino Alfano, all’ora di pranzo quando il numero due del governo ha ribadito al presidente del consiglio la linea del Pdl, ossia: un sostegno leale al governo purchè siano mantenuti tutti gli impegni assunti, a partire dall’abolizione dell’Imu e dallo stop all’aumento dell’Iva. A fare da contorno all’incontro che doveva fissare gli impegni delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri la raffica di dichiarazioni degli esponenti del Pdl più vicini al Cavaliere, tutte rivolte a battere sul tasto di Iva e Imu. «La pazienza del Pdl non è infinita», ha dichiarato Daniela Santanché, «il vero banco di prova saranno i provvedimenti su Imu, Iva e sgravi fiscali per chi assume (...) che diamo per scontati». Saccomanni conferma che su Iva e Imu ci proverà Al termine del vertice Ecofin che ha chiuso formalemnte la procedura europea per disavanzo eccessivo nei confronti dell’Italia è spettato al ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, spiegare che cosa cambia adesso. Primo: «Non è che si va sotto il 3% e poi si torna subito di nuovo sopra». Dunque, al di sotto del 3% «possiamo fare grosso modo quello che ci pare, oltre il 3% c’è in discussione la possibilità di scomputare la quota di finanziamento nazionale dai cofinanziamenti sui progetti europei». Secondo: la priorità indicata dal governo è la lotta alla disoccupazione giovanile. E in questo caso: «La proposta di Bei e Commissione Ue di un meccanismo che attraverso un sistema di leve finanziarie metterà a disposizione delle piccole e medie imprese europee fino a cento miliardi di prestiti nel periodo 2014/2020 è in linea con le indicazioni emerse alla riunione dei ministri economici a Roma qualche giorno fa». E su Iva e Imu? Saccomanni non fa promesse, ma dimostra di sapere bene quanto sta avvenendo a Roma. «Stiamo studiando tutte le opzioni», ha dichiarato, «l’obiettivo è trovare intese le più larghe possibili per non creare nuovo debito e per promuovere, se possibile, un meccanismo di riforma che renda in futuro meno gravo l’intervento delle finanze pubbliche». Incalzato sull’Iva, il ministro dell’Economia ha risposto che «l’aumento dell’Iva vale due miliardi di euro» se partisse al primo luglio come inizialmente previsto. Se invece partisse più tardi, e durasse «la metà del tempo, ossia solo tre mesi, allora costerebbe un miliardo di euro». Sindacati sempre più impazienti L’impazienza non è solo la caratteristica degli industriali rappresentata da Giorgio Squinzi. Oggi scenderanno in piazza a Roma Cgil, Cisl e Uil. Sono oltre 520 mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore dall’inizio dell’anno. Una situazione insostenibile. Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, bacchetta il governo tutto annunci e nessuna decisione. «La sensazione», ha sottolineato, «è che i dossier si moltiplichino, che non si decida sui singoli capitoli. Credo che in parte la ragione sia che il governo precedente ha lasciato dietro di sé un infinito numero di compiti di traduzione dei tanti decreti fatti da un lato ma dall’altro le incertezze di non aver deciso qual è il punto vero su cui concentrarsi». E il dibattito su Imu e Iva è «la dimostrazione che si continua a restare dentro gli echi della campagna elettorale». Inoltre, l’aumento dell’Iva non può essere collegato all’abolizione dell’Imu. «Ciò che non va bene è l’idea che siccome bisogna intervenire su quello bisogna abolire anche la tassa sulla proprietà della casa», spiega Camusso che è d’accordo sullo stop all’aumento dell’Iva. Grillo ancora nella bufera Un’altra senatrice, Paola De Pin, ha lasciato il Movimento 5 Stelle. Ha spiegato: «Dopo una lunga e sofferta riflessione annuncio la mia uscita dal Movimento 5 Stelle. Desidero, inoltre, manifestare la mia piena solidarietà alla senatrice Adele Gambaro. È evidente che le critiche da lei sollevate, giuste o sbagliate che fossero, avevano un carat- Il focus Lorien su M5S In un focus di Lorien consulting, la società di Antonio Valente, condotto tra il 15 e il 17 giugno, emerge che il M5S è diviso proprio a metà (di qui le lacerazioni in corso) Vignetta di Claudio Cadei tere politico e non meritavano né la reazione che hanno provocato, né, tanto meno, la successiva gogna mediatica». De Pin ritiene che questo episodio porti all’autocensura dei parlamentari 5S: «Non bisogna mai avere paura di esprimere le proprie opinioni. Se questo timore dovesse esserci, non vivremmo più in una democrazia, ma in un altro sistema, molto più oscuro e pericoloso». Beppe Grillo a Ragusa per sostenere il suo candidato al ballottaggio ha sostenuto che il M5S ha ottenuto il risultato di far scomparire tutti i partiti e si è detto convinto che si voterà presto. Il Pd Matteo Renzi ha voluto replicare che Grillo è come se avesse vinto il biglietto della lotteria e lo avesse buttato via. tra fedelissimi e dissidenti: due anime e due visioni. Da un lato l’area più politico-istituzionale, favorevole ad una soluzione di compromesso e ad alleanze con il centrosinistra per governare. Dall’altra un’area movimentista e contraria ad ogni forma di alleanza. Di certo, l’elettorato del M5S vuole tornare al voto possibilmente con una nuova legge elettorale. Ma il giudizio è cambiato. Oggi nessun simpatizzante M5S dichiara un giudizio “molto positivo”: soltanto tre mesi fa erano più del 20%. Il bacino potenziale (ossia i simpatizzanti) si riduce dal 34% al 24%, così come l’intenzione di voto è scesa quasi costantemente da poche settimane dopo il voto fino ad oggi (attualmente al 19%). Ma è proprio l’ex leader indiscusso Grillo a vede- ItaliaOggi.it re quasi dimezzato in questo periodo il proprio giudizio positivo (dal 43% al 24%). Così, l’area dei dissidenti (l’anima istituzionale e favorevole ad accordi programmatici) tradita dalle scelte di Grillo si sta riducendo scendendo dal 53% al 45%. Si tratta in gran parte di inoccupati (molti studenti e pensionati) ossia di coloro che si sentono più colpiti direttamente dalla crisi economica, ma ne sottolineano anche le opportunità positive di cambiamento. Perciò sarebbero più aperti nei confronti del governo Letta. I fedelissimi, invece, che corrispondono all’area più movimentista, nonostante il crollo diffuso dei consensi rinforzano il loro legame con il capo. Sono giovani e giovani-adulti con alto livello d’istruzione e di occupazione che non sono collocabili né a destra né a sinistra e formano lo zoccolo duro del movimento su cui Grillo potrà ricominciare a costruire. Lusi in ospedale, processo rinviato ad ottobre L’ex senatore Luigi Lusi, che fu tesoriere della Margherita, è stato colto da malore in un intervallo dell’udienza al processo che lo vede imputato di appropriazione indebita per aver sottratto, secondo l’accusa, fondi a lui affidati. Lusi era nei corridoi quando si è sentito male ed è stato subito soccorso dal medico del Palazzo di giustizia. L’ex senatore è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito, dove si trova in rianimazione. Il malessere ha colto Lusi dopo che aveva annunciato in aula che non avrebbe accettato di essere sottoposto ieri all’interrogatorio, annunciando invece il deposito di 62 documenti che ripercorrono tutti gli episodi della vicenda che lo vede protagonista. Il pubblico ministero Stefano Pesci ha dato parere favorevole all’acquisizione del dossier mentre si sono opposti i difensori di parte civile Alessandro Diddi e Nicola Madia sottolineando in sostanza che questi documenti non possono che confermare quanto fi no ad oggi è stato acquisito. Il Tribunale, prendendo anche atto del malore dell’imputato, ha rinviato il processo all’11 e al 14 ottobre per raccogliere la testimonianza di una decine di persone. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Scelta dai professionisti per i professionisti Premi a partire da euro 260,00 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Franchigie a partire da euro 250,00 Gestione informatizzata dei preventivi e della sottoscrizione Tetto massimo allo scoperto Consulenti specializzati a disposizione del professionista Estensione solidale della copertura per incarichi collegiali Testo di polizza in continuo aggiornamento con il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti Per entrare con serenità nell’era dell’obbligo assicurativo Dal 15 agosto 2013, per tutti i Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sarà obbligatorio stipulare una polizza di RC Professionale. L’ATI – Aon, Biverbroker, Acros, Banchero Costa – è il broker assicurativo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, scelto per offrire in esclusiva il miglior prodotto assicurativo per l’attività del Commercialista. Ad oggi 20.000 iscritti hanno già aderito alla convenzione assicurativa CNDCEC. 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La presenza di corposi gruppi parlamentari di opposizione ad alzo zero, come quelli grillini (eventualmente ringalluzziti dalla scoperta dell’ostruzionismo), e l’attività di sostegno che può arrivare da eletti padroni delle tecniche di rottura (Sel, Lega, Fd’It), potrebbero costringere il governo a ricorrere di nuovo all’abusato strumento della fiducia, per tagliar corto in Parlamento. Un fatto tuttavia non va trascurato, e il decreto-legge n. 43/2013, ieri convertito a Montecitorio, ne costituisce rilevante testimonianza: l’eccesso indebito di modifiche, introdotte in Parlamento rispetto al testo originario, rischia di provocare, sia pure fra mesi o anni, una pronuncia d’incostituzionalità. Il comitato per la legislazione ha espresso un parere tanto puntuale quanto severamente critico, che occupa la bellezza di otto pagine a stampa. Viene opportunamente citata la sentenza n. 22/2012 della Corte costituzionale, che esclude «la possibilità di inserire nella legge di conversione emendamenti del tutto estranei all’oggetto e alle finalità del testo originario». Ove si pensi che gli articoli sono passati da 9 (nel de- Rocca si porta i suoi in Assolombarda DI BONIFACIO BORRUSO G Vignetta di Claudio Cadei creto) a 26 (in conversione) e che decine e decine sono le disposizioni introdotte ex novo, le preoccupazioni del comitato sono più che fondate. Basterebbe scorrere il testo coordinato del decreto con i mutamenti apportati dal senato per avere una sensazione visiva dello stravolgimento operato: le parole, le righe, i commi, gli articoli in grassetto (così composti per distinguerli dal testo originario) sopravanzano il rimanente. È di pochi giorni il rinvio alla Corte costituzionale della cosiddetta legge Fini-Giovanardi sulla droga. Si tratta di disposizioni introdotte in sede di conversione di un decreto (n. 272 del 2005) che stabiliva norme per le «Olimpiadi invernali« e la «funzionalità dell’amministrazione dell’Interno». Un corpo estraneo, dunque. Per quanto sia prudente non avanzare previsioni sulle sentenze dei giudici costituzionali, si può dire che l’orientamento prevalente degli addetti ai lavori s’indirizza verso l’incostituzionalità del provvedimento. Ovviamente i troppi decreti-legge diventati convogli cui sono stati attaccati vagoni eterogenei si prestano a censure per incostituzionalità. Sarebbe opportuno che le Camere prendessero atto del problema, che fu più volte richiamato pure dal Quirinale. Da notarsi che nella conversione operata ieri non c’era bisogno di emendamenti; ma non è affatto escluso che per convertire qualche prossimo decreto si possa tornare a simili aberranti strumenti di pessima tecnica legislativa. ianfelice Rocca, milanese, classe 1948, da poche settimane a capo degli industriali della provincia di Milano, industriale egli stesso nell’acciaio (Tenaris), nei servizi e nella sanità (Humanitas), è arrivato scalpitante in Via Pantano, facendo sapere in giro di voler fare la sua squadra. Commenti che non hanno fatto piacere da subito ad Antonio Colombo, il direttore generale, classe 1951, di Legnano (Milano), che l’altro ieri ha salutato tutti e se ne è andato. Colombo, una lunga esperienza nell’Unione industriali della Provincia di Varese, era arrivato ad Assolombarda nel 2007, proveniente da Confindustria, dove era stato vicedirettore generale. Da Viale dell’Astronomia s’era dimesso, si disse allora, in urto con la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, che aveva piazzato i suoi uomini nell’amministrazione. Una circostanza che aveva rivelato mostrato il rigore tutto lombardo di Colombo, uomo capace ma anche poco incline al ruolo di yes man, come infatti i rapporti tesi con Diana Bracco dimostrarono, mentre col placido Alberto Meomartini, oltretutto dirigente di azienda, all’Eni, e non industriale, arrivato dopo, erano state rose e fiori. Sulle scintille con Rocca scommettevano in molti nell’associazione meneghina ma le puntate dovranno essere sostituite: lo scontro non ci sarà. Al posto del coriaceo Colombo, Rocca ha chiamato subito Michele Angelo Verna, romano, classe 1968, che assumerà la direzione generale di Assolombarda dal primo luglio. Il tempo di passare le consegne della direzione risorse umane di Techint, la società che gestisce le attività industriali del gruppo che appartiene proprio a Rocca. La mossa non è piaciuta a qualche vecchio socio di Assolombarda e ieri molti telefoni delle ultime aziende che contano, a Milano e provincia, hanno squillato. «Va bene il rapporto fiduciario», ha osservato qualche imprenditore old style, «ma portarsi il direttore del personale, si può?!» © Riproduzione riservata APPELLO DEL PARTITO LOMBARDO A EPIFANI PERCHÉ RIPARTISCA IN SEGRETERIA GLI INCARICHI DIMENTICATI Pd, fronda sulle deleghe in bianco per scuola e università DI GOFFREDO PISTELLI N on piace l’amnesia del traghettatore: la singolare dimenticanza di Guglielmo Epifani, segretario nazionale del Pd, nel ripartire le deleghe della sua segreteria, lasciando in bianco quella di scuola e università, fatto di cui aveva parlato ItaliaOggi nei giorni scorsi, non piace all’interno del partito. Se, come avevamo riportato, era stato il responsabile scuola dei democrat milanesi, Emanuele Contu, a gridare sul suo blog che il re del Nazareno, Epifani appunto, era sul punto piuttosto nudo, ora alla sua posizioni si sono aggiunti personaggi di spicco del Pd lombardo, come Fabio Pizzul, consigliere regionale e a lungo in predicato d’essere il candidato alle regionali prima di Umberto Ambrosoli o come Marco Campione, responsabile scuola lombardo. Con loro anche i deputati come Simona Malpezzi e Roberto Rampi, con la consigliera provinciale del partito Diana De Marchi, tutti firmatari di un appello all’ex-leader Cgil. «Le deleghe tematiche all’interno della segreteria sono molte e variegate», scrivono i cinque, «politiche sociali e lavoro, politiche economiche, riforme, cultura e comunicazione, enti locali, Europa e difesa, sanità, ricerca e innovazione tecnologica, giovani, trasporti e infrastrutture, ambiente. C’è Guglielmo Epifani in segreteria un riferimento chiaro per tutto o quasi, eccetto istruzione e formazione». Eppure, notano i firmatari, che nella stessa agenda governativa non mancano temi legati all’istruzione di capitale importanza e citano «il federalismo scolastico», su cui lavoreranno i 35 saggi nominati recentemente dal premier Enrico Letta. «Quando si tratterà di affrontare questi e tanti altri nodi», proseguono, «quale interlocutore avranno dentro il partito i nostri parlamentari e il governo, le organizzazioni sindacali e le famiglie, i docenti e i dirigenti scolastici?». I piddini milanesi non si spingono a ipotizzare le ragioni della singolare omissione di Epifani e che, in ambienti del Nazareno, attribuiscono alla volontà di tutelare la ministra democrat Maria Chiara Carrozza che, prima di entrare in parlamento, aveva presieduto il Forum dei saperi del partito, mentre la delega, nella segreteria, ce l’aveva la franceschiniana Francesca Puglisi, ora alla Camera. Quello che il manifesto mostra è che lo scontento per l’aver tolto l’istruzione dalla segreteria non nasconde qualche manovra renziana, come qualcuno aveva ipotizzato per l’appartenenza riformista di Contu, schierato col Rottamatore alle primarie. Perché se è vero che anche Campione, appartiene alla medesima area, il deputato brianzolo Rampi è stato coordinatore della mozione Bersani in provincia di Monza, la Malpezzi ha tirato la volata (si fa per dire) a Laura Puppato e la De Marchi, oggi molto vicina a Giuseppe Pippo Civati, alle primarie aveva sostenuto il segretario nazionale. se questo trasversalismo crescerà a livello nazionale (si può aderire sul blog emanuelecontu. wordpress.com), Epifani, che sin ora non ha replicato, dovrà battere un colpo. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Sabato 22 Giugno Giugn 2013 7 Ichino spiega come riuscire a pagare nel giro di 3 mesi i debiti contratti dallo stato con le imprese Subito 50 miliardi alle imprese Le 9 priorità programmatiche presentate da Sc a Letta tenuto sempre a distin- tutti coloro scorso la guersi «nella» lista e «dal- che vogliono compattezc Pronto un progetto per davvero la» lista. za con cui orta, sepolta. In z per individuare R. Sì, sono sempre stati un la grande riqueste ore le croPd, Pdl, e far crescere partito a sé stante. E sono forma euroLega e M5s nache politiche L le eccellenze loro che non hanno voluto pea di cui il danno per finita la in Senato univeristarie italiane rinunciare al loro simbolo nostro Paese hanno avScelta civica di Mario Monh nelle elezioni passate. Nes- ha urgente versato la ti, dilaniata dai personalismi v suna preclusione da parte bisogno. Io vostra prodei montezemoliani di Italia v nostra nei loro confronti, se sono convinto che Renzi sia posta di nuove regole Futura, le spinte centrifughe vorranno partecipare al no- tra questi, come moltissime sulle nomine, mirate a dei casiniani, idrofobi per il stro progetto. Ci siamo pre- altre persone ed esponenti evitare passaggi autorisultato elettorale di febbrafissi il compito di unire tutti politici che oggi militano nel matici dalla politica alle io, lo scontento degli ex-picoloro che vogliono la grande Pd o nel Pdl. Oggi noi ci pro- società pubbliche e inadiellini, convinti d’aver avuriforma europea dell’Italia, poniamo come primo nucleo movibilità dei boiardi. Lì to pochi posti e portato molti Pietro Ichino non certo quello di portare di questa unione. Capisco le larghe intese le hanno voti, come aveva documentato che questo possa apparire fatte contro di voi e con divisioni. anche il sondaggista Nando D. La mancata assun- velleitario ma appare tale l’opposizione. Pagnoncelli alla prima riu- tevole compattezza su alcune z i o n e d i solo perché ancora l’opinione nione dei gruppi di Camera e scelte molto inR. Sì. E ci ha colpiti la un Senato. Qualcuno ci vede la cisive. u assetto pubblica non conosce l’incisi- prontezza con cui i grillini L’Udc non è uscito D. Quali? di fine dei partiti personali: ora d partito vità e la portata delle nostre da Scelta civica R. Abbiamo d a p a r t e programma. Propongo di ritocca all’ex-premier, poi verrà per il semplice motivo d i S c e l - parlarne fra sei mesi. il turno di Beppe Grillo, che i n d i v i d u a t o Persino i grillini, D. Qualche «retroscenache non ne ha aveva ta fra i parlamentari che caccia nove priorità t Civica oltre a tutti gli altri, rista» insiste sul disincanq u a l c h e e quelli perde, vede assotti- programmatimai fatto parte hanno votato contro t e n s i o n e to che avrebbe preso il segliarsi la rappresentanza. che molto imin precedenza i criteri di nomina l ’ a v e v a natore Monti: la politica Ma il rassemblement montia- pegnative, per dei dirigenti pubblici creata in vista dal parlamento sano ha davvero le ore contate? noi e sopratc L’abbiamo chiesto a uno che tutto per la maggioranza di passato. A ItaliaOggi il rebbe meno interessante ci ha investito molto, anche cui facciamo parte. Giovedì suo collega Gabriele Al- che vista da Palazzo Chipersonalmente: Pietro Ichi- le abbiamo presentate per- bertini raccomandò che gi. Che cosa c’è di vero? hanno aderito a queste larno, senatore di Scelta Civica. sonalmente a Enrico Let- si procedesse in fretta. R. C’è sicuramente qual- ghe intese. Ma ci ha colpito R. Su questo terreno c’è che cosa di vero, se ci si rife- ancora di più la prontezza Quando lasciò il Pd, fu persi- ta, chiedendogli che entrino no accusato d’aver scritto il nell’agenda di Palazzo Chi- stato un ritardo. Ora lo risce alle prime settimane di con cui Pd e Pdl, si sono acstiamo recuprogramma montiano men- gi. questa legi- cordati per respingere i nostri q D.Quali sono per voi i perando. Ci tre aveva ancora la casacca slatura. Ma due emendamenti. Certo, acs La nostra stella postiamo dando democrat, come dire che il più urgenti? da d quando, cogliendoli avrebbero dovuto lare è l’integrazione R.Urgentissimo è il prov- una struttugiuslavorista faceva il dopnel maggio rinunciare a metà delle nomin vedimento che proponiamo ra operativa, pio lavoro. s c o r s o, h a ne che si apprestano a fare. dell’Italia nell’UnioDomanda. Senatore, ma per consentire l’anticipazione articolata in assunto la Ma avrebbero riguadagnato a ne Europea anche Scelta civica è davvero in bancaria del pagamento dei tutte le regiop r e s i d e n z a un po’ della fiducia perduta sui diritti civili debiti dello ni, nominancocci come di d d Scelta Ci- degli elettori. Stato verso do i coordinaha scritto D.Quello che è accaduvica, Mario S v Il nostro Codice del le qualcuno? Monti l imprese: tori regionali e provinciali; i i li M ti sta t avendo un ruo- to in Senato, mercoledì, è li Risposta. l si possono e al centro abbiamo ripar- lo molto forte sia sul piano destinato a ripetersi nel lavoro semplificato esaurire tut- tito la responsabilità dei organizzativo, sia su quello prossimo futuro? Così ha titoe costa zero ma farebti lato il CorrieR. Certamente sì, se Pd e t in tre mesi, venti dipartimenti temati- dell’elaborazione delle scelte be riprendere l’occumettendo in ci di Scelta Civica. Stiamo politico-programmatiche del- Pdl torneranno a scostarsi dai re della Sera m pazione sul serio circolazione operando senza un soldo e la nostra formazione. ieri, per dare principi e dagli impegni proc 50 la notizia che D. Effettivamente, si grammatici sui qual è nato il 5 miliardi. costruendo tutto dal nulla, E le banche ma con grandi risorse uma- sono enfatizzate le vostre governo di Letta. Non saremo la fusione con l’Udc, proposta dalla stessa sarebbero felici di farlo, con ne, proprio per costruire una divisioni ma pochi han- disposti a fare sconti. Udc, non si farà. Ma l’Udc la garanzia statale che pro- formazione politica nuova, no registrato mercoledì © Riproduzione riservata non fa parte di Scelta Civica. poniamo, perché sarebbero non appesantita da eredità Era davvero un titolo sbaglia- mutui che non richiederebbe- del passato. IL CORSIVO D. Nei giorni scorsi si to. Anche perché, al contrario, ro alcuna ricapitalizzazione, nelle ultime settimane, la secondo le regole di Basilea. era registrata una diversa visione sull’aborto nostra neonata formazione Poi c’è il lavoro... D. Siamo nel suo cam- fra Irene Tinagli e Paola politica ha mostrato una nopo, senatore. Che cosa Binetti. Sui temi etici la proponete? linea di Scelta civica è la TRIPLETE R. Il Codice del Lavoro libertà di coscienza o ci semplificato, una riforma sono altre opzioni? di enorme portata, matura R. La nostra stella polare on sembra vero, ma c’è stato un tempo in cui Scelta Civica non è più un sul piano politico e su quel- è l’integrazione dell’Italia Martin Lutero, tedesco e padre della riforma partito ma un «business lo tecnico, a costo zero. Ma nell’Unione Europea. Per protestante, nutriva un’idea degl’italiani sicase». La joint-venture si mile a quella che hanno oggi dei banchieri sta sciogliendo, i laici di anche la sperimentazione di noi è dunque un punto fertedeschi Daniela Santanchè e Renato Brunetta. Montezemolo tornano in un rapporto di lavoro dipen- mo l’allineamento, anche in «Agli occhi degl’italiani», protestava infatti Lutero, «noi laboratorio, i cattolici si dente a tempo indetermina- materia di diritti civili, agli tedeschi non siamo che porci teutonici. Ci sfruttano barricano in seminario, to più snello e flessibile e standard fissati dai trattati come ciarlatani e spolpano il paese fino all’osso. SveCasini si ripara sotto lo molto meno costoso, per ri- e dalle direttive, come apgliati, Germania!» scudo crociato, di Fini non mettere in moto un mercato plicati dalle Corti di LusErano i banchieri italiani, all’epoca, a guardare in si hanno notizie (sarà nel infartuato. E il progetto per semburgo e di Strasburgo. tralice chi minacciava di sforare il deficit e a trattare Principato?), Monti è torpromuovere le eccellenze E guardi che non è poco. i crucchi (con i loro calzoncini di pelle, le loro salsicce, nato in Bocconi (e Empauniversitarie. Poi c’è il fisco, Fermi questi standard, sì, ci il loro passo dell’oca, i loro cappellucci piumati e i loro ty?), Ichino in Danimarca. il sostegno alle imprese, la possono essere orientamenti jodel tirolesi) da perfetti ciarlatani — cioè da equivaLa sintesi l’hanno fatta ristrutturazione delle am- diversi, secondo le sensibililenti, in salsa crucca, dei mandolinari e dei mangiai casiniani: «abbiamo ministrazioni a legislazione tà diverse che convivono in spaghetti. prestato il nostro sangue invariata. Tutte e nove le Scelta Civica. D. Altri descrivono molPoi il vento è girato, ed è girato ancora, e poi di nuoa Monti». Dal pallore di proposte sono disponibili sul ti di voi, lei per esempio, vo, è girato almeno quattro volte solo nell’altro secolo, Monti dopo la trasfusione, sito di Scelta Civica. due volte i tedeschi nella polvere, due volte sull’altar, si direbbe che non era dello D. C h i a r i s s i m o , m a pronti a ritornare con e può girare ancora. stesso gruppo sanguigno. torniamo alla mancata Matteo Renzi se dovesse Riccardo Ruggeri fusione con l’Udc: per la vincere il congresso Pd. © Riproduzione riservata R. Siamo nati per unire verità i casiniani hanno DI GOFFREDO PISTELLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it M Santanchè e Brunetta nuovi Lutero anti-banche N 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 8 Sabato 22 Giugno 2013 PRIMO PIANO Il Pd spera di arruolare i transfughi del Movimento in gruppi di nuovi Responsabili Agli M5S che fuggono ponti d’oro Ma per Grillo squilla un campanello d’allarme da ascoltare DI CESARE MAFFI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L’ abbandono del gruppo parlamentare da parte della senatrice pentastellata Paola De Pin non va né gonfiato né ritenuto trascurabile. La parlamentare era ignota ai stessi cronisti politici, anche per i pochi interventi in aula finora espressi, frutto più di preparazione dei testi dagli uffici del gruppo che non di propria elaborazione. Era, insomma, una fra i tanti parlamentari ignoti del M5S perché non si era distinta per qualche intervista o aperta dichiarazione di dissenso. In sé, Beppe Grillo non perde molto. Non si dimentichi mai che lui stesso aveva previsto un abbandono non proprio inconsistente dei propri parlamentari, quantificato sul 15%. Siamo, dunque, ancora lontani da un simile esito. Tuttavia la defezione è un segnale di palese disagio. Questi deputati e senatori, nel breve volgere di qualche settimana approdati nel cuore delle istituzioni dalla propria attività usuale, man mano trascorrono le settimane si rendono conto della difficoltà di credere-obbedire-combattere senza poter nemmeno far sentire opinioni, dissensi, valutazioni, in maniera pubblica e articolata. Coloro che non si riconoscono nelle decisioni assunte dopo le defatiganti riunioni di gruppo stentano a un adattamento forzato rispetto alle opinioni decise da colleghi cui non riconoscono alcuna capacità, alcun prestigio, alcun merito superiori ai propri. Il fastidio si diffonde. Dunque, pur senza vedere ancora in dirittura d’arrivo la costituzione di nuovi gruppi parlamentari autonomi (esaltata dal partito dei republicones), altri abbandoni sono possibili. Questi parlamentari, però, non hanno alcuna capacità di costituire un soggetto politico efficace. Si tenga presente che perfino personaggi di primo piano nella vita politica, che erano stati ai vertici delle istituzioni, come Irene Pivetti e Marco Follini, quando promossero scissioni si rivelarono incapaci di produrre alcunché di concreto. Figuriamo questi sparsi deputati e senatori, che al più potranno trovare spinte, pacche sulle spalle, esortazioni, complimenti da parte dei democratici, vogliosi di veder nascere (specie al Senato) gruppi di nuovi «responsabili», stavolta orientati a sinistra. Il loro destino potrebbe ridursi a una sopravvivenza parlamentare, avendo come sbocco ultimo la ripresentazione generosa in qualche altro partito. CONTRO LA CONSULTA CHE HA NEGATO IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO Sallusti suona la tromba per chiamare il Cavaliere alla guerra e, se occorre, abbatti senza paura le larghe intese. Ma soprattutto non ascoltare il tulessandro Sallusti, direttore del bare da scaglionati dei tuoi peggiori nemiGiornale, suona la tromba intrepici: le colombe interne al partito di plastica. do per chiamare il Cavaliere alla Non sono colombe, del resto, ma uccellacci, guerra contro la sentenza che gli dice il direttore del Giornale. Sono colombe, ha negato, com’era facile prevedere, il lespiega meglio, che «partono col ramoscello gittimo impedimento (che avrebbe azzerato d’ulivo nel becco e tornano regolarmente a il cosiddetto «processo Mediaset», giunto al zampe vuote. Cioè sono inutili, direi dannosecondo verdetto di condanna). se come piccioni». Non ascoltare Sallusti, che non se ne è mai le colombe. Ascolta piuttosto il tuo cuore — «al massimo» ascolfidato, rulla i suoi tamburi, rata «l’umore del tuo elettorato». taplan rataplan, per chiamare Insomma non farti fregare. il Condannato a combattere Non uscire di scena «silente e anche contro il «governissimo». umiliato». C’è nell’aria odore di Guardati le spalle, Berlusconi: tradimento, come «ai tempi del i comunisti, che ti stringono in tentato golpe» di Gianfranco un abbraccio mortale, è alla tua Fini, ed è soprattutto per querovina che mirano, non s’acsto che ti devi guardare dalle contenteranno di meno, e già Alessandro Sallusti colombe, che «spianano la stras’apprestano a soffocarti. Berda» e «vanno a braccetto» con chi vuole la lusconi, non lasciarti ingannare: la sinistra ti vuole politicamente morto, fuori concorso, tua testa, e questo «non è da colombe», è da piccioni, anzi «da fessi o da doppiogioelettoralmente evirato, zac zac, ineleggibile, meglio se anche un po’ in galera. Letta, chisti». Non sembra di leggere un Gustavo Zagrebelsky o un Paolo Flores d’Arcais Bersani, Renzi e tutti gli altri siedono sul o un Marco Travaglio e persino un Lenin bordo del fiume, appoggiati a un tronco d’aldi destra? Traditori e doppiogiochisti, non bero, un filo d’erba tra i denti, le mani dietro colombe ma piccioni; cioè il diavolo, naturalla testa, e aspettano con pazienza di veder mente. Sorge il sole, canta il gallo, o Berlupassare il tuo cadavere. Cavaliere, alla risconi monta a cavallo. scossa! Spariglia le carte, combatti la buona battaglia, demolisci la trappola a spallate © Riproduzione riservata DI ISHMAEL A © Riproduzione riservata NELLA FIRENZE DEI BANCHIERI VIETÒ I TASSI DI INTERESSE E PRETESE GRAVOSE TASSE DAI PROPRIETARI FONDIARI. RICORDA QUALCUNO Savonarola, il primo dei demagoghi di destra e di sinistra DI DIEGO GABUTTI Q uando Frate Girolamo cominciò a predicare dai pulpiti di Firenze, un genio nel fare gli occhiacci al vizio e alla corruzione, ai fiorentini fu subito chiara una cosa: il carnevale mediceo era alla frutta (come oggi la repubblica del burlesque, e infatti nuovi Savonarola s’affacciano sulla scena). Altro che «chi vuol esser lieto sia, di doman non v’è certezza». Girolamo, roteando le braccia e versando lacrime vere, smaniando e impazzando come un teleimbonitore, intonava ben altre canzoni dal juke box dei conventi e delle chiese: «Dimmi, o Firenze, dove son le tue fortezze e le tue rocche, e che ti son valute?» Savonarola «parlava in pieno umanesimo il linguaggio della Scrittura», scrive lo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni, «le sue prediche erano sopra i Salmi. Di notte conversava con Geremia ed Ezechiele, di giorno trasfondeva la veemente invettiva dei Profeti nei suoi colloqui a tu per tu con Firenze». Era profeta lui stesso: tracciò un quadro orribile dei mali del suo tempo, annunciò imminenti castighi e, dopo questi, il lavacro e la rigenerazione, un’età nuova e gioiosa. Anticipò i temi della Riforma e quelli dell’Utopismo. Fu l’ultimo dei clas- sici invasati di Cristo e il primo dei moderni e indistinguibili demagoghi di destra e di sinistra. Per questo ci ricorda qualcuno. Anzi, più d’uno. Tutto era cominciato sulla strada per Faenza, nel 1474 o giù di lì, quando al giovane Savonarola Girolamo da Padova, allora ventiduenne, capitò d’ascoltare la predica d’un frate agostiniano. Studente di medicina e filosofia, tifoso di Platone e di Tommaso d’Aquino, Girolamo decise lì per lì di darsi al monachesimo e già tre anni dopo, a Bologna, portava il saio dei domenicani e componeva canzoni che s’intitolavano De ruina mundi e De ruina Ecclesiae. A Firenze giunse nel 1481 o nel 1482, costretto a cercar rifugio nel locale convento di San Marco da una delle solite, misteriose guerre che infuriavano a est, tra Vene¬zia e gli Estensi di Ferrara. Prese subito a predicare, ma senza successo, anzi si dice che alla sua prima uscita in pubblico il loggione fiorentino l’abbia decisa¬mente coperto d’ortaggi. Gerolamo, all’inizio della carriera profetica, era cupo e impacciato, un baritono alle prime armi. Parlava inoltre con un pesante accento lombardo, che oggi forse piacerebbe a Bobo Maroni, ma che allora ai fiorentini garbava poco. Così lasciò Firenze per Bologna, per Brescia e Ferrara, finché il Magnifico in persona non lo richiamò sulla piazza fiorentina (sembra su preghiera di Pico della Mirandola, umanista finché si vuole, ma che finì per convertirsi anche lui al verbo savonarolista). Fu una trionfale rentrée, il pubblico stavolta l’acclamò, tanto che il pulpito di San Marco, dove predicava, in breve si rivelò troppo angusto e lo si dovette ospitare a Santa Maria del Fiore, dal cui pergamo il nostro avrebbe poi dato lezioni d’Apocalisse ai fiorentini fino alla morte. Sul clero orgoglioso e mondano, la Casta dell’epoca, Savonarola scaricò palate di guano retorico e nel 1494, ormai lanciatissimo, profetò la venuta di tale «Ciro», gran castigamatti che aveva veduto in estasi, e assicurò che Ciro avrebbe punito l’Italia corrotta e peccatrice. Identificò Ciro in Carlo VIII di Francia che scese giù dalle Alpi a rubarsi lo stivalone tutt’intero. Ne seguì la sollevazione dei fiorentini e la caduta dei Medici, colpevoli d’aver ceduto ai francesi le «rocche» e «fortezze» famose. Girolamo, che con la rivolta c’entrava poco, diventò da un giorno all’altro il sole invitto della rivoluzione e il gran nemico dei tiranni. Plumbeo moralismo e radiose sorti future s’unirono giusto allora in matrimonio. (Oggi chi le divide è bravo). Finita una festa, ne cominciò subito un altra. Giovani guardie rosse, i «piagnoni» di Savonarola, gli stessi «piagnoni» che molestano Massimo Troisi e Roberto Benigni in Non ci resta che piangere, battevano le strade di Firenze bruciando libri e denunciando chiunque conducesse «vita immorale». Nella città dei grandi banchieri, culla del capitalismo e della modernità, s’abolì il prestito su interesse, come nell’Iran inchadorizzato di Khomeini che piace a Beppe Grillo, e si pretesero tasse gravose e punitive dai proprietari fondiaRi. Passi ancora per le anime, ché a tassarle non si sbaglia mai. Ma Savonarola e i suoi «piagnoni», in un mondo dove non c’è rivoluzione che non abbia dietro dei ribelli alle gabelle, mettevano a rischio l’equilibro di Firenze minacciandone la rocca o fortezza da tutti benamata, l’accumulazione di fiorini. Alessandro VI, suo sponsor, finì per ripudiarlo nel 1496. Anche il popolo non ne poteva più: l’astensione, come la rivolta e la controrivolta, è un partito tra i più antichi. Savonarola venne impiccato e poi bruciato il 23 maggio del 1498: il suo corpo, per esagerare, fu anche gettato in Arno. Quanto al popolo, ben felice d’essersi liberato di quel tetro moralista, prese subito a rimpiangerlo, tanto che di lì a poco avrebbe combattuto per la Repubblica nel suo nome, il nome santo di Frate Girolamo, essendo questo l’irriformabile costume del popolo, coccodrillo sempre pronto ai lacrimoni. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Sabato 22 Giugno Giugn 2013 9 Cacciata dal M5S non ha più a che fare con un branco di mocciosi presuntuosi Gambaro è una donna fortunata Ora può parcheggiarsi al misto in attesa che l’arruoli il Pd DI G IULIANO C AZZOLA * N http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it ell’ormai lontano 1962 (straordinari gli anni ’60!) uscì nelle sale cinematografiche un piccolo capolavoro di un grande regista come Dino Risi dal titolo «La marcia su Roma», interpretato da due attori geniali come Vittorio Gassman ed Ugo Tognazzi. Fra teoria e realtà. Il film narrava la storia di due perdigiorno che, dopo aver collezionato tanti fallimenti, si intruppano con le squadracce fasciste e – abbacinati dai principi del manifesto dei Sansepolcristi – prendono parte alla marcia su Roma del 28 ottobre 1922 che portò al potere, con la complicità delle forze dominanti e della Corona, Benito Mussolini e il Pnf. I due protagonisti, strada facendo, si accorgono, attraverso il coinvolgimento in una serie di episodi, che in realtà ai loro caporioni dei sacri principi non gliene può fregar di meno. Così, arrivati nella Capitale, se la squagliano proprio quando i fascisti sfilano vittoriosi. Gambaro ottima per Dino Risi. Perché mi sono tornati in mente il film e le disavventure di Gassman e Tognazzi (ovvero dei personaggi da loro interpretati)? Tutta colpa di Adele Gambaro, la nuova Giovanna d’Arco de noantri, colei che è diventata la protagonista dell’eterna lotta tra la libertà di pensiero e l’arroganza dei potenti. Questa senatrice, eletta nella mia regione per il M5S, con la quale mi sono misurato in un dibattito radiofonico (a Radio Tau, a Bologna) durante la campagna elettorale, somiglia un po’ – ma in senso invertito – ai protagonisti della pellicola girata da Dino Risi. Militanza cieca. Diversamente, infatti, dai due marciatori pentiti che si accorgono, a loro spese, che il fascismo è una cosa diversa da quella in cui avevano creduto (per loro fortuna se ne rendono conto subito, senza dover aspettare il 25 luglio del 1943), Adele Gambaro è stata, fino all’espulsione, militante di un movimento che l’ha portata in Parlamento, il cui leader si è comportato e si sta comportando proprio come aveva promesso in campagna elettorale. Grillini ingrati verso Grillo. Che cosa si aspettava di diverso la nostra senatrice? Che ha detto o fatto di nuovo Grillo, prima delle ultime elezioni amministrative, che non avesse già detto o fatto centinaia di volte in precedenza? Pensava forse l’esimia Gambaro che l’ex comico sbraitasse, insultasse, minacciasse, vilipendesse le Istituzioni democratiche soltanto per esuberanza giovanile o per raccattare voti in campagna elettorale? E che, poi, una volta vinte le elezioni, Grillo avrebbe indossato, come Mussolini, l’abito da cerimonia e la tuba per recarsi da Giorgio Napolitano a ricevere l’incarico di formare il governo? Ringraziare il destino. Dobbiamo pensare, allora, che ad Adele – una donna fatta – la mamma non abbia spiegato nulla. Eppure, come a tutte le signorine di buona famiglia, le av r a n n o Beppe Grillo senz’altro sconsigliato di frequentare le cattive compagnie; ma lei, che si era associata ad una setta, ora si stupisce che la processino e la caccino fuori dal movimento. Ci dia ascolto: ringrazi il destino, perché ha avuto fortuna. Pensi che liberazione, per una che ha un curriculum decente, non aver più a che fare con un branco di mocciosi, di studenti fuori corso e di disoccupati organizzati, ignoranti e presuntuosi. Rielezione nel Pd assicurata. Quanto al futuro consigliamo a Gambaro di parcheggiare per un po’ di tempo i suoi «magnanimi lombi» nei seggi del gruppo misto, in attesa che venga il giorno in cui l’attuale governo salterà per aria e il Pd ordinerà alla Quinta Colonna - che è accampata all’interno del M5S, in attesa della fatidica ora X - di rispondere alla chiamata e di lasciare a se stessi Grillo e Casaleggio. Lei avrà precorso quell’incontro storico. E – ciò che è più importante – si sarà garantita, a tempo debito, una ricandidatura con il Pd in una regione sicura come l’Emilia Romagna. * www.formiche.net BRIOCHE E CAPPUCCINO Primo Piano di Riccardo Ruggeri • Nel discorso di Obama a Berlino di storico c’è stato solo il luogo • Obama fa Kennedy, Putin fa Putin: 0-1 in contropiede • Dicono che Draghi abbia perso il suo “tocco magico”. Si tolga la maglia, faccia la statua, come Balo • Alcuni italiani hanno evaso l’Ici. E i ministri? Idem • Mitico Giampaolino: “Pressione fiscale al 53%, evasione in aumento”. Le due birbe saranno mica collegate? • Se un ministro-atleta dorme in una palestra e non paga l’Ici, una contadina che dorme nella stalla perché deve pagare l’Imu? Berlusconi • Napolitano: “separare verdetto e processi”. Si chiede B.: “si può separare cella da sbarre?” • Ricevo una mail da un lettore: “La Consulta ha condannato B. Ma anche me: a votarlo a vita” Sesso • Da agosto a Zurigo sesso a pagamento solo nei “box attrezzati” di Altstetten (sarebbe la loro Impruneta) • I nostri giovani politici in carriera mai soli in una stanza con una donna. Farsi castrare è eccessivo? Polemiche • 8 1⁄2. OK Corral fra Travaglio (uomo col fucile) e Prospero (uomo con la pistola). Chi ama l’occulto sta con l’uno, chi il togliattismo con l’altro • Idem si prende le sue responsabilità, ma non si dimette. Non è mica tedesca Dopo soli quattro mesi lo scrittore e conduttore radiofonico boccia il M5S La zanzara Cruciani ha votato Grillo, ma ora gli dà un bel quattro DI FABRIZIA ARGANO U n bel quattro in pagella per i 5 Stelle. È questa la bocciatura senza appello dei primi mesi del Movimento 5 Stelle in versione parlamentare secondo Giuseppe Cruciani, giornalista, scrittore e “zanzara” su Radio24. Domanda. Cruciani, lei a febbraio ha votato per il M5S. Visto come stanno andando le cose, lo rifarebbe? Risposta. I conti io sono abituato a farli alla fine, un successo elettorale non può essere valutato in tre mesi. Ma se devo fare un bilancio fino ad ora, il voto politico è quattro. La delusione c’è. Gli italiani «si incazzano» ma vogliono risultati concreti mentre mi sembra che dai 5 Stelle non stiano arrivando. Non è colpa dei giornali, in questi mesi si sono fatti ricordare solo per scontrini ed espulsioni. D.La più recente e clamorosa è quella della senatrice Adele Gambaro. Lei che idea si è fatto? R. È stato un errore da parte del M5S. Per giorni non si parla che di questo, del meccanismo di espulsione che è una cosa incomprensibile per la gente. Ha un effetto controproducente a livello di immagine. Tanto più che vuole sedersi a un tavolo con chi concosì facendo Grillo cosa dimostra? Di sidera “morto”. Questi movimenti non avercelo “più duro” di una senatrice? vogliono istituzionalizzarsi e quindi Non mi sembra che il risultato dal sono destinati a ridursi. C’è una fase punto di vista pratico porti a gran- di espansione in cui si rivolgono a una platea molto ampia, come abbiaché. mo visto alle scorse D. Giuliano Cazzopolitiche dove il M5S la su Formiche.net ha raggiunto il record dice a Gambaro e a di voti. Dopo però, o chi come lei si stuquei voti li metti a pisce per i toni ecfrutto per governare cessivi di Grillo che e incidere sulla scena è sempre stato così. politica o se non lo fai, È d’accordo? gli italiani alla fine diR. Assolutamente. cono: «ma che li voto a Chi si stupisce, stupifare?». sce me. Non c’è stata D. Il ribaltone di nessuna evoluzione nei governo con i 5 Steltoni di Grillo che sono le ribelli ipotizzato uguali identici ora e da qualcuno le semprima delle elezioni. Giuseppe Cruciani bra plausibile? E tutti i parlamentari R. Francamente mi pare difficile. ora dubbiosi, sono entrati in Parlamento grazie a lui e quegli stessi toni Il Pd dovrebbe fare affidamento su trenta fuoriusciti ribelli per le sorti che ora criticano. E’ assurdo. D. Ma ora che succede? Si spac- di un nuovo governo? Fantascientifico, cheranno come prevede Matteo direi. Poi la politica ci ha abituato a tutto ma penso che sia più probabiRenzi? R. Non ho la palla di cristallo ma il le il ritorno al voto in caso di caduta M5S potrebbe restringersi a un nucleo dell’esecutivo Letta. molto ristretto e questo forse per Gril* da www.formiche.net lo potrebbe essere un bene. Lui non 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 10 Sabato 22 Giugno 2013 PRIMO PIANO Puntando sull’abbattimento delle barriere doganali anziché sullo sviluppo tecnologico Il G8 gioca la carta sbagliata Il commercio non è il motore chiave dello sviluppo DI MARIO LETTIERI* E PAOLO RAIMONDI** http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L a decisione fi nale del Summit del G8 di Lough Erne in Nord Irlanda di individuare nel commercio, nella tassazione e nella trasparenza le sue massime priorità riflette pienamente l’orientamento degli Stati Uniti e degli altri paesi occidentali. I forti interessi in gioco sono in verità soprattutto di natura geopolitica. Lo dimostra anche la volontà di mettere al centro delle discussioni la crisi in Siria e la sicurezza in Africa, che è grande fornitrice di materie prime. I leader del G8, che rappresentano la metà dell’economia mondiale, hanno voluto, pur riconoscendo una «protratta incertezza economica», identificare nel commercio «il motore chiave della crescita economica globale». Di conseguenza hanno elencato, in quanto decisivi e strategici, i vari trattati di libero scambio che saranno a breve ratificati: quello tra gli Usa e l’Ue, quello del Trans Pacific Parternship, che coinvolge 12 Paesi che si affac- ciano sull’Oceano Pacifico, quello tra l’Ue e il Giappone e quello tra l’Ue e il Canada. Sono state menzionate anche l’Unione doganale e l’integrazione della Russia con altri Paesi dell’Eurasia che, però, devono essere sottoposte ai vincoli dell’Organizzazione del Commercio Mondiale. Ci sembra che un tale approccio complessivo sia molto discutibile. Non si tratta di mettere in discussione il ruolo importantissimo del commercio che, ricordiamolo, riflette la sottostante divisione del lavoro a livello internazionale. Ma il commercio è la conseguenza delle politiche di sviluppo continentali basate sui grandi progetti infrastrutturali, sulla realizzazione di importanti programmi agro-industriali, sulle nuove tecnologie e sulla ricerca. In altre parole è lo sviluppo il vero «motore della crescita economica globale». La distinzione non ha nulla di accademico. I trattati di libero scambio, come sono stati realizzati nei decenni passati, implicano sempre il trasferimento di produzione in zone a basso costo del la- voro e a bassa tassazione. È una malsana competizione incentrata più sulla riduzione dei costi che sul miglioramento e sull’introduzione di nuove tecnologie. Il fatto che circa il 60% del commercio mondiale di beni riguardi le componenti e i pezzi degli stessi, può diventare una debolezza degli apparati produttivi dei Paesi interessati anziché rivelare positivi processi di grande integrazione economica mondiale. I veri progetti di sviluppo, invece, necessitano di sane politiche di credito di lungo termine e di innovazioni tecnologiche. Ma soprattutto di lavoro qualificato. Essi possono e dovrebbero trasformare i territori creando un progresso economico e sociale nell’interesse delle collettività e non solo del profi tto finanziario. Perciò mettere il commercio in cima alla lista vuol dire anche continuare nella politica di forte competizione per il surplus commerciale. Solo i paesi in surplus sono valorizzati e presentati come virtuosi. Di fatto, anche se la dichiarazione finale del G8 consapevolmente richiama più volte i rischi di un protezionismo senza regole, i trattati di libero scambio e la lotta per il surplus possono portare a guerre commerciali. Il comunicato finale di Lough Erne suggerisce anche fantasiose aspettative secondo le quali l’abbattimento dei costi delle burocrazie doganali farebbe crescere l’economia mondiale di 1 trilione di dollari. Secondo queste valutazioni per ogni dollaro investito da un Paese nella riduzione delle sue burocrazie commerciali si determinerebbe un aumento annuale di 700 dollari nel suo commercio. Come è noto anche la tassazione è strettamente legata alle politiche di sviluppo. Lo sappiamo bene in Italia dove tasse punitive sul lavoro e sulle imprese bloccano gli investimenti, rallentano la modernizzazione dei processi produttivi e penalizzano l’occupazione. Invece un vero sviluppo industriale e territoriale crea le basi reali per nuovi introiti fiscali dello Stato. Nel campo fiscale il G8 ricalca il lavoro che l’Ocse sta portando avanti nella giusta lotta contro l’evasione, l’elusione fiscale ed il riciclaggio di danaro sporco. L’Europa e l’Italia in particolare dove si calcola un’economia sommersa superiore al 18% del Pil ed un’evasione fiscale di oltre 120 miliardi di euro, non possono che esserne i primi fautori. In conclusione il G8 saluta positivamente anche le inefficaci politiche del cosiddetto «quantitative easing», cioè la creazione della nuova liquidità fatta dalle banche centrali anche per stimolare le economie. Non vorremmo che le scelte sul commercio fossero una grande illusione. I governi del G8 sembrano purtroppo voler continuare con le fallimentari politiche economiche e finanziarie che hanno determinato la crisi attuale della quale non si intravede ancora una sicura via d’uscita. *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi ** Economista © Riproduzione riservata DELL’IMPERO DI GIUSEPPE LUCCHINI DAL 75 ALL’85% I VOTI PER POTER CEDERE QUOTE DELFIN Le tre cassaforti sono diventata una Giallombardo entra nella cassaforte lussemburghese, Delfin, di Del Vecchio DI ANDREA GIACOBINO G iuseppe Lucchini, figlio del cavaliere del lavoro Luigi, socio al 26% della holding di famiglia Sinpar (fra l’altro pattista di Mediobanca, Pirelli e Rcs) riorganizza le sue casseforti e, da tre che erano, le riduce a una, denominata Gilpar Holding. Qualche giorno fa, infatti, a Brescia è stato depositato il progetto di fusione per incorporazione di Swb Finance e Vanaco Holding in Gilpar Holding. Quest’ultima ha un capitale di 2,4 milioni; mentre 9,3 milioni è il capitale di Vanaco Holding e 110.000 euro quello di Swb Finance. Le società partecipanti alla fusione hanno previsto, al servizio dell’operazione, un aumento di capitale di Gilpar Holding, a titolo gratuito, fino a 35,6 milioni da effettuare con l’utilizzo di proprie riserve disponibili e di quelle facenti parte del patrimonio netto delle due società incorporande per le quali non esiste l’obbligo di restituzione. In Gilpar Holding, che ha un attivo di 27,4 milioni, figurano il 7% circa in Sinpar iscritto per 20,8 milioni e il 19,7% di Bicomet (metalli ferrosi) in carico di 3,7 milioni. Nell’attivo di Vanaco, pari a 26,4 milioni, ci sono il restante 19,1% di Sinpar in carico per 56,8 milioni e una manciata di titoli quotati oltre ad azioni Ubi Banca per il controvalore di 858mila euro. In Swb Finance, infine, figurano partecipazioni per 21,6 milioni: si tratta di un ricco “giardinetto” di titoli quotati fra cui azioni Eni (in carico per 5,7 milioni), Enel (5,6 milioni), Ubi Banca di cui è Lucchini consigliere di sorveglianza (4,7 milioni), oltre a quote di Mediobanca e Assicurazioni Generali iscritte rispettivamente per 2,8 e 1,4 milioni. © Riproduzione riservata ti allo statuto: il più importante riguarda agli articoli e 15 l’innalzamento dal 75% all’85% della soglia di diritti di voto mportanti movimenti in Delfin, la necessaria per deliberare sulla cessione cassaforte lussemburghese di Ledelle quote di Delfin e sul suo eventuale onardo Del Vecchio, patron di scioglimento e liquidazione. Viene preLuxottica. Qualche giorno fa nel Granducato, infatti, visto poi all’articosi è svolta un’assemlo 9 che finché Del blea straordinaria Vecchio avrà più del degli azionisti pre50% dei diritti di sieduta dallo stesso voto di Delfin l’asDel Vecchio, che ha semblea potrà noprovveduto a nominare da uno fino minare un nuovo a un massimo di tre consigliere d’am“osservatori”, privi ministrazione nella di diritti di voto, persona di Giovanma che potranno ni Giallombardo. partecipare e interIl nuovo entrato si venire alle riunioni aggiunge a Sergio del consiglio d’amErede, avvocato ministrazione della d’affari da sempre holding lussemburvicino al patron di ghese. Questi stessi Luxottica, Romolo osservatori andranLeonardo Del Vecchio Bardin e Aloyse no poi a rimpiazzare May. Giallombargli eventuali ammido, già in Credem, oggi è direttore genenistratori di tipo B che cessino dalla loro rale di Unicredit Luxembourg e, proprio funzione. attraverso Delfin, Del Vecchio possiede il 2% circa della banca di Piazza Cordusio. Una curiosità, infine. Il top manaIn Delfin i quattro consiglieri sono di tipo ger di UniCredit neoconsigliere di Delfin B mentre Del Vecchio, in quanto azionista è fratello di Mauro Giallombardo, ex di controllo, è consigliere di tipo A. segretario di Bettino Craxi e già cassiere estero dell’ex Psi travolto da TangentoMa l’assemblea è servita anche per poli. apportare alcuni rilevanti cambiamen© Riproduzione riservata DI ANDREA GIACOBINO I 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Sabato 22 Giugno Giugn 2013 PRIMO PIANO 11 Dopo i notav e i nostaz, arrivano i notrivel contrari alle ricerche nel sottosuolo italiano Gas e petrolio? No, grazie! Eppure tra Adriatico e Padania c’è il 40% del fabbisogno DI GIORGIO PONZIANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L’ Italia arranca. Nel calderone delle responsabilità c’è posto per tutti: politici ed evasori, banchieri e fannulloni. In più c’è la categoria del«no a tutto», che va molto di moda ed è ben impersonata dai grillini. Il caso più eclatante è il notav (val di Susa) ma vi sono anche il nostaz (contro le nuove stazioni dell’alta velocità), i nogas (contro gli impianti geotermici), i noinc (contro gli inceneritori), e così via. Appena un comune, una regione, lo Stato dicono: facciamo, si costituisce un comitato contro. Intendiamoci, non si tratta, al contrario, di dire sì a tutto. Ma con questo andazzo oggi non sarebbe possibile realizzare neppure l’autostrada del sole. È vero, spesso vi è un difetto di comunicazione, di dibattito, di coinvolgimento da parte di chi realizza un’infrastruttura. E anche troppa rigidità: le istanze, i problemi, le necessità dei residenti vanno affrontati e risolti. Ma dall’altro lato bisogna acquisire la cultura che le infrastrutture sono necessarie a un Paese che vuole svilupparsi e non cadere nelle recessione, che significa impoverimento e disoccupazione. Mentre il governo si arrabatta con la finanza pubblica ci sono esperti di energia che ipotizzano che sotto l’Adriatico vi siano ingenti quantitativi di idrocarburi e in particolare la Puglia potrebbe diventare il Texas italiano. È bastato l’annuncio perché grillini, vendoliani, sinistra radicale, arrabbiati di vario genere e colore, costituissero i primi comitati contro. Discutere serenamente sull’impatto di un’ipotetica estrazione, su come tutelare la natura, sui livelli di sicurezza? Simulare cosa avverrebbe in una determinata zona, quali effetti avrebbe sul territorio? No, i comitati sono contro a priori, non vogliono neppure gli studi di fattibilità e le perforazioni conoscitive. Gli approvvigionamenti di energia hanno pesato sulla bilancia commerciale per 62 miliardi di euro nel 2012, andando ad intaccare buona parte del gruzzolo dell’export, 74 miliardi. Anche chi contesta va in auto (e in treno), sale su un low cost, accende il termosifone (e il condizionatore), frigge l’uovo sul fornello, guarda la tv, legge di sera grazie a un lampadario e passeggia sotto i lampioni. Questa energia o si produce o si paga a chi ce la vende e per pagarla arrivano le tasse. Sì, ci sono le energie naturali ma ci si sta accorgendo che le pale deturpano e i pannelli rubano terreno all’agricoltura. Giusto incentivarle ma con raziocinio. Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli (federazione petrolifera indipendente con sede a Padova) stima che il 40% del nostro fabbisogno energetico potrebbe trovarsi in Italia mentre oggi il made in Italy dell’energia soddisfa appena il 7,6%. Ne consumiamo circa 1,4 milioni di barili al giorno (circa 70 milioni di tonnellate l’anno) e ne produciamo 100 mila barili al giorno (5 milioni di tonnellate l’anno). Nel sottosuolo italiano è stimata la presenza di riserve sicure e documentate ancora da estrarre per 800 milioni di barili di greggio e 150 di metano. Inoltre, sarebbero presenti altri giacimenti con un potenzialità compresa tra i 400 e gli 800 milioni di barili di petrolio e da 120 a 200 miliardi di metri cubi di gas naturale. Senza crociate ma opponendosi solo a quanto sarebbe sbagliato per l’ambiente e la salute, l’Italia potrebbe fare uno scatto in avanti, lasciandosi alle spalle un carico fiscale spropositato e creando nuova occupazione. «In Italia gas e petrolio sono stati già trovati nella pianura padana», dice Marsiglia, «dove operano i pozzi creati da Enrico Mattei, non mi pare con danni abnormi all’ambiente, oggi potremmo trovare aree con quan- tità interessanti di idrocarburi sia nel Sud che nel Nord». Però c’è spesso un fuoco si sbarramento. «Sì, troppo spesso si fa di un voto uno strumento che ostacola lo sviluppo imprenditoriale ed occupazionale», afferma. «La salute delle persone e la tutela dell’ambiente hanno senza dubbio la precedenza sul petrolio ma bisogna lavorarci su non erigere barricate che ci rendono perdenti». Negli Stati Uniti si scava a un ritmo impressionate: più di cento pozzi al giorno. Un solo giacimento, chiamato Dakken nel North Dakota, produce già 700.000 barili al giorno. Il prezzo del greggio consente di realizzare enormi guadagni alle compagnie e al mercato finanziario delle commodities e dei futures petroliferi che reinvestono sui nuovi giacimenti cifre da capogiro: mille miliardi spesi solo negli ultimi due anni. «L’America è a un passo dall’indipendenza energetica», scrive Leonardo Maugeri in un rapporto per l’ università di Harvard. Ma anche Russia, Cina, Australia, Argentina, Canada, Venezuela, Algeria, Nigeria, Romania, Slovacchia, Paesi baltici potranno vivere una nuova età dell’oro nero e del gas. L’Italia è ferma al giacimento della Val d’Agri (Basilicata) e a quelli della Val Padana, a cui viene impedito di svilupparsi. Le trivellazioni trovano quasi sempre i geologi contrari. Il problema contestato, solitamente, è la subsidenza, cioè il rischio che il terreno sprofondi. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma-energia, spiega a proposito di questo rischio: «Tutti gli studi geologici dicono di no. Poi qualche singolo geologo disposto a dire che c’è pericolo si trova sempre». E il petrolio resta dov’è, sotto terra. Gli idrocarburi potrebbero essere il vero tesoretto italiano, assicura Claudio Descalzi, direttore della divisione exploration and production dell’Eni: «Abbiamo in Italia notevoli riserve che potrebbero essere messe in produzione ma finora sono mancate consapevolezza e focalizzazione: per svilupparle lo Stato dovrebbe lanciare un progetto ad hoc». Ma va superata la frammentazione delle competenze: «Ci potrebbero essere opportunità per Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia, in parte Calabria e Abruzzo, e poi Basilicata, Piemonte, Lombardia e Molise. Però quando si passa al rapporto con le Regioni sono dolori, non è possibile che le strategie energetiche di un Paese non siano uniformi, né da un punto di vista progettuale né burocratico-amministrativo. È questa la causa dei blocchi, dei rallentamenti e delle incomprensioni fra le parti. E questo nonostante la maggior parte delle royalties rimanga sul territorio, parliamo di circa 260 milioni di euro l’ anno tra Stato, regioni ed enti locali». Così a Trecate, provincia di Novara, è stata scoperta una INDISCREZIONARIO nuova zona di sviluppo potenziale ma un referendum locale ha bocciato il progetto dell’Eni di trivellare un pozzo, a Borgomanero, sempre vicino a Novara, voleva trivellare la britannica Northern Petroleum ma la protesta dei sindaci ha bloccato tutto, in Basilicata sono state cancellate le nuove trivellazioni, a San Felice (Modena) l’Independent Gas Mananagement ha rinunciato a un progetto di stoccaggio del gas dopo l’altolà dei politici locali, l’Abruzzo ha stoppato l’iniziativa Ombrina Mare della Medoilgas, che intendeva verificare se ci sono giacimenti in mare (l’associazione italiani residenti all’estero ha scritto al presidente della Regione che intanto i giovani emigrano per mancanza di lavoro) , il consiglio provinciale di Matera ha espresso parere contrario alla richiesta della Shell per la ricerca di idrocarburi nell’area del golfo di Taranto, la Puglia va a zig zag, no alle trivellazioni in mare, sì con riserva a quelle sul Tavoliere. Avviene quello che gli americani chiamano «nimby»: not in my backyard. Ovvero, bene trivellare perché il petrolio è denaro ma che non si faccia a casa mia. Il governo Monti aveva sbloccato, col decreto sviluppo, 3,5 miliardi per investimenti nella ricerca di idrocarburi, anche per dare respiro all’industria nazionale metalmeccanica e petrolchimica. Staremo a vedere. © Riproduzione riservata PILLOLE di Pierre de Nolac DI PUCCIO D’ANIELLO Ha a cuore l’arte italiana, il neo ministro per i beni culturali Massimo Bray. Però nel governo guidato da Enrico Letta fanno notare che Bray scorrazza per il centro storico con un’auto blu straniera, una Bmw, quando non usa la Panda rossa o la bicicletta. consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, alla presenza di Papa Francesco, in programma oggi pomeriggio, trasmesso in diretta su Rai1 e su Radio3 dall'aula Paolo VI di Città del Vaticano. Al concerto sarà presente anche il presidente della Rai Anna Maria Tarantola. * * * Come viene usato twitter da parte * * * della pubblica amministrazione italiana? IlSocialPolitico.it si è occupato Il primo cittadino della capitale delle realtà locali, in particolare dei Ignazio Marino cerca contatti con comuni delle città più popolose d'Itail Vaticano. Anche per questo oggi a Massimo Bray lia: Roma, Milano e Napoli Roma camezzogiorno si recherà in visita presso la mensa sociale della Caritas diocesana di pitale (l'ente che nel 2010 ha sostituito il comuRoma, in via delle Sette Sale. Il sindaco sarà ne di Roma) ha il più elevato numero di tweet accolto dal direttore della Caritas, monsignor (10.246), seguono il comune di Napoli (3.236) Enrico Feroci, per poi salutare gli ospiti della e quello di Milano (2.521). L'amministrazione mensa e incontrare i volontari e gli operatori capitolina è anche la più attiva tra le tre, podella sede. La mensa di colle Oppio è la più stando mediamente 14,5 tweet al giorno (0,6 grande struttura di accoglienza per senza di- l'ora), contro gli 11,9 (0,5 l'ora) del comune di mora di Roma, aperta nel 1983 e convenzionata Milano e gli 1,9 (0,1 l'ora) tweet inviati dal cocon il comune di Roma: ogni giorno distribuisce mune di Napoli.Il comune di Milano domina a tra i 400 e i 600 pasti: solo nel 2012 ne sono stati livello di interazione con i propri cittadini. Negli ultimi 200 tweet, palazzo Marino ha citato erogati oltre 174 mila. 197 volte, 125 utenti tra loro diversi. Seconda * * * in classifica Roma Capitale, che, sempre negli La Grecia sembra lontana, almeno per quanto ultimi 200 tweet, ha menzionato 70 utenti di riguarda la sorte del servizio pubblico radiote- cui 16 differenti tra loro. Chiude il comune di levisivo. In occasione dell'anno della fede, l'Or- Napoli. Gli ultimi 200 tweet dell'amministrachestra sinfonica nazionale della Rai è protago- zione partenopea contenevano 52 menzioni di nista di un concerto organizzato dal Pontificio 31 diversi profili. La Lega prende le distanze da Borghezio. Ormai lo trattano come un extracomunitario. *** Grillo: «Soltanto noi potevamo far passare Letta per uno statista». Beppe sta cominciando a fare autocritica. *** Pagnoncelli: «Mai così mobile l’elettorato italiano». Infatti la maggioranza è di sesso femminile. *** Ilva: Zanonato, «anche le altre nazioni adottino le nostre misure». Esporteremo i magistrati italiani? 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 12 Sabato 22 Giugno 2013 PRIMO PIANO MONDIALIZZAZIONE / Khaled rileva la Terim che possiede il marchio Fratelli Onofri Un egiziano entra nelle cucine La ragione? I prodotti italiani sono più cari ma migliori DI Pagina a cura CARLO VALENTINI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it A lla fine è arrivato un imprenditore egiziano, Farouk Khaled, che col suo Engineering Group si occupa di forniture di gas. Ha deciso di incominciare a investire in Italia, ha costituito la Eg-Italy (nominando come legale rappresentante l’avvocato Luigi Bresciani) e acquistato la sua prima azienda, un’impresa meccanica in crisi, Terim, con numeri importanti: 90 milioni di fatturato e 335 dipendenti, stabilimenti a Rubiera (Reggio Emilia) e Baggiovara (Modena). Ma, per ora, l’imprenditore prende possesso del solo sito di Rubiera, coi suoi 110 dipendenti. Sul resto c’è solamente una prelazione, ovvero se la ripresa produttiva, dopo la fase di crisi, sarà rapida allora si procederà all’intera acquisizione. È la prima volta L’imprenditore egiziano Farouk Khaled (terzo da sinistra) di un investimento egiziano in Emilia. Dice Farouk Khaled: «In tutti i mercati internazionali c’è un segmento pronto a pagare la qualità italiana, che certo è più costosa». Una fiducia che si è concretizzata in una fideiussione da un milione di euro a garanzia dell’acquisto. Terim era in concordato preventivo da sette mesi dopo alcuni anni di sofferenza. Produce in particolare elettrodomestici per la cottura anche ad incasso (marchio Terim e Xper), cucine d’arredo (marchio Fratelli Onofri) e anche frigoriferi, lavastovi- glie, lavatrici (Terim). Oltre a una produzione per conto dei grandi brand: Bosch, Electroloux,Whirlpool, ecc. Era diventata leader del settore, con l’export in oltre 100 Paesi. Poi qualche errore gestionale, la crisi dell’edilizia e quindi degli arredi, la carenza di liquidità aveva fatto alzare bandiera bianca alla famiglia Montorsi, che controllava l’intero capitale. A gestire l’azienda era Massimo Montorsi, che aveva tentato anche un’alleanza con un’altra famiglia del ramo, i carpigiani discendenti di Angelo Po, che fondò, nel dopoguerra, un piccolo impero delle grandi cucine. Ma i vari problemi e la sempre più agguerrita concorrenza di Turchia ed Est Europa nella fascia medio-bassa hanno fatto svanire le buone intenzioni. Di qui il concordato preventivo con debiti per circa 40 milioni. Adesso il destino di Terim è nelle mani di Farouk Khaled, che intende diversificare e quindi alle partecipazioni in alcune società che si occupano di forniture di gas e al controllo di una di esse, appunto Engineering Group, si aggiunge l’azienda italiana. All’operazione potrebbero partecipare anche alcuni fondi arabi, alla ricerca di investimenti oltre i confini di quelle tribolate nazioni, che hanno situazioni politiche e sociali ancora in ebollizione con economie che di riflesso segnano il passo. Khaled non ha voluto precisare i termini finanziari dell’acquisto, limitandosi ad assicurare che farà ripartire subito la produzione. Una riservatezza che ha infastidito i sindacati, che se, da un lato festeggiano lo scampato pericolo del fallimento, dall’altro chiedono garanzie su un credibile piano di rilancio. © Riproduzione riservata DOPO CHE GLI USA HANNO COMPRATO LA MARAZZI MESSA IN VENDITA DAL COMUNE DI REGGIO EMILIA Ceramiche modenesi, un’altra fetta all’estero Gli svizzeri comprano una società energetica D opo gli americani di Mohawk che hanno acquistato la Marazzi, primo gruppo ceramico italiano, nel distretto di Sassuolo arrivano i turchi di Seramiksan e rilevano il 50 % della Rondinegroup. A vendere è il fondo di private equity Progresso Sgr, che era entrato nella compagine sociale nel 2006. L’accordo prevede una gestione paritetica dell’azienda da parte di Seramiksan e della famiglia Giacobazzi (che detiene l’altro 50 %). Di fatto Rondinegroup diviene un ramo dell’azienda turca, che amplierà il catalogo con i prodotti di fascia medioalta realizzati in Italia, rivolgendosi a un target di mercato oggi più redditizio anche nei Paesi orientali, dove Seramiksan ha una capillare presenza commerciale. «Il processo di globalizzazione richiede nuovi approcci al mercato», dice Lauro Giacobazzi, che rimane presidente e ad di Rondinegroup, «perciò abbiamo deciso, in accordo con la merchant Progresso che ha ceduto la partecipazione, di aprire il capitale a un partner turco fortemente internazionalizzato». Rondinegroup, che oltre alla ceramica Rondine comprende Spray Dray (acquisita nel 2005) e Sadon (2010) fattura 63 milioni di euro e produce (con 286 dipendenti) 6,7 milioni di metri quadrati di piastrelle oltre a 250.000 tonnellate di impasti per ceramica. Il fatturato del primo semestre 2013 è in crescita del 23% con una previsione di fatturato a fine anno di 73 milioni di euro. Da parte sua, Seramiksan (produce anche mattoni, tegole, isolanti e macchinari) è leader in Turchia nella ceramica, con una capacità produttiva di 28 milioni di metri quadrati di piastrelle. «L’Europa fatica a risollevarsi e anche l’export delle piastrelle ne risente», aggiunge Giacobazzi, «perciò bisogna spingere la presenza sui nuovi mercati e unire le forze per arrivarci in modo vincente, ritengo che sempre più vi saranno intrecci azionari multi-Paese, questo ci consentirà si mantenere la leadership nel mondo». Si tratta del secondo sbarco turco nel distretto. Già il gruppo Kale (terzo produttore europeo di ceramica, ma attivo anche in altri settori, con 700 milioni di dollari di fatturato), aveva rilevato l’intero capitale di Fincuoghi (60 milioni di euro di fatturato). Nel 2012 l’export della ceramica italiana nei Paesi extra-Ue è cresciuto di oltre il 12 % compensando in parte il forte calo del mercato interno (19,8 %) e la lieve flessione di quello europeo (- 3,11 %) Il fatturato totale del distretto è stato di 4,6 miliardi di curo (-2,85%), di cui 3,6 miliardi (-2,60%) grazie all’export. Ma va aggiunto che i gruppi italiani controllano una ventina di insediamenti all’estero, soprattutto negli Stati Uniti (dove sta per entrare in funzione anche la nuova fabbrica Del Conca) e in Russia: la loro produzione non è ovviamente conteggiata nell’export Lo scorso anno il made in Italy della piastrella ha venduto nel mondo 382,2 milioni di metri quadrati di prodotto. © Riproduzione riservata G li svizzeri di Amtrade arrivano in Italia. La prima bandierina a Correggio (Reggio Emilia): hanno partecipato al bando comunale e (unici concorrenti) si sono aggiudicati la proprietà di En.Cor, società energetica che il Comune aveva messo in vendita. Ma la multinazionale non si fermerà qui e il suo presidente, Matteo Coveri, precisa che l’operazione «avviene nell’ambito di un piano di investimenti da realizzare in Italia nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili». En.Cor era stata costituita per sviluppare nel distretto comunale le energie alternative, a cominciare da un impianto di teleriscaldamento. Ma la gestione pubblica non ha conseguito risultati apprezzabili. La società è rimasta a metà del guado, nonostante i permessi, che rimangono in portafoglio, e che ovviamente sono stati valutati da chi ha partecipato al bando, per la realizzazione di impianti a biomassa e solari. Una nota del comune precisa che vari problemi «non hanno consentito di avere i tre bilanci consecutivi in utile, condizione necessaria per rientrare nelle maglie vincolanti del decreto-legge di riferimento, di qui l’alienazione». A farsi avanti è stata Amtrade Technologies, braccio operativo nel settore delle energie naturali di Amtrade Holding, società di partecipazioni in comparti diversificati, con sede nei pressi di Zurigo. A capo di Amtrade Technologies vi è appunto Coveri, che l’ha costituita alcuni mesi or sono e si propone una rapida espansione in Europa e anche in Italia. L’operazione di Correggio è la prima, rilevante, realizzata dalla neo-società, che ha un capitale sociale di 100 mila franchi svizzeri (l’holding ha un capitale di un milione di franchi svizzeri). Il sindaco di Correggio, Marzio Iotti, è soddisfatto: «Abbiamo portato sul territorio investitori in un settore innovativo. La società svizzera è interessata in particolare a una tecnica di cogenerazione che En.Cor ha realizzato e che utilizza un’essenza ligneo-cellulosica. In pratica si tratta di cogeneratori che, partendo dal legno realizzano il syngas e fanno andare un motore che produce sia energia che calore. La nostra realtà è appetibile perché ha già le autorizzazioni necessarie avviate». Il gruppo svizzero avvia così un insediamento strategico per lo sviluppo della propria presenza in Italia. Tra le sue specializzazioni vi è la coltivazione di boschi per uso energetico in aree golenali e la pianura padana è un habitat assai favorevole. En.Cor possiede numerosi terreni su cui sarà possibile realizzare coltivazioni a fini energetici, che potranno servire per alimentare le centrali che Amtrade si propone di gestire, a partire appunto da quella di Correggio. Che la multinazionale consideri strategica l’acquisizione è confermato dal fatto che si è addossata i 35 milioni di debiti di En.Cor con le banche. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Sabato 22 Giugno Giugn 2013 PRIMO PIANO PERISCOPIO LETTERE Canone concordato e pressione fiscale http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it DI L’articolo di Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, pubblicato da ItaliaOggi di giovedi 20 giugno, col titolo: «Punito chi affitta con contratti concordati» solleva un tema di grande rilevanza. Indubbiamente, l`introduzione dell`Imu ha fortemente penalizzato le abitazioni affittate a canone concordato, che secondo un`indagine, appunto, di Confedilizia nei capoluoghi di regione hanno subìto aumenti medi rispetto all`Ici pari a +409%. Questa vera e propria stangata disincentiva uno strumento (il canone concordato) introdotto dalla legge 431 del 1998 per calmierare il mercato degli affitti, aiutando le tante famiglie che vivono in condizioni di disagio abitativo. Per questo motivo ho presentato prima un disegno di legge (A.C. 880) e poi un ordine del giorno nell’ambito della discussione del decreto legge Imu-Cig per sollecitare una drastica riduzione dell’aliquota base Imu sulle abitazioni locate a canone concordato. Il fatto che il Governo abbia accolto l’ordine del giorno, facendolo proprio, segna una prima, importante svolta. Ora è necessario che l’impegno politico assunto dal Governo su questo tema si concretizzi nel quadro della riforma dell’imposizione immobiliare che verrà presentata entro il 31 agosto. Antonio Misiani - deputato Pd Iosefa, la meno tedesca dei nostri ministri Il ministro Josefa Idem è finito nella bufera per l’Ici e Imu non pagata sulla casa-palestra suscitando interrogazioni e richieste di dimissioni da parte di M5S, Lega Nord e Fratelli d’Italia. «Se questa cosa fosse successa in Germania, la ministra sarebbe gia’ stata licenziata, siamo in Italia e quindi serve una ‘spintarella’, una mozione di sfiducia», ha annunciato Roberto Maroni. Enrico Letta ha provato a difenderla, ma il fuoco di fila è partito anche dal Pdl che vede applicare due pesi e due misure se si fa il paragone con il sottosegretario Michaela Biancofiore che si vide revocare la delega alle Pari Opportunità per un’incauta dichiarazione (mica per aver eluso il fisco a danno dei contribuenti italiani). Ora, al di là della valutazione della evoluzione di questa vicenda, non le sembra ancora più grave il fatto che Letta già pensasse di assegnare le deleghe alle pari opportunità e alle politiche giovanili, per rappresentare l’esecutivo in parlamento durante l’iter dei provvedimenti di competenza, al sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanni Legnini? L’Imu è il meno. Franco Adriano - Roma La crisi non è certo per tutti Roma, esterno giorno, in pieno centro storico, a due passi dalla Fontana di Trevi. Un pulmino nero Ncc che porta i turisti dall’aeroporto al centro della capitale si ferma e fa scendere davanti al loro bed & breakfast 5 americani belli grassi e con 5 valigie stracolme. Il capofamiglia americano fa per pagare ma, visto che è appena arrivato, non ha con sè cash per poter pagare in euro, ma solo in dollari. L’autista non si perde d’animo: in Italia i dollari si prendono, eccome. Anzi, con un sorriso stampato sulle labbra, tira fuori dalla tasca un mazzo di soldi legati con l’elastico, come si faceva una volta, ma talmente gonfio che le prime banconote piegate si vedeva chiaramente che erano di colore verde. Sì, proprio quelle da 500 euro, quelle che il mio bancomat non mi ha mai rilasciato (ma forse non gli ho mai chiesto un importo così alto...). Quelle che in Europa sono state bandite già da tempo perchè sono un chiaro indicatore di riciclaggio di denaro sporco o comunque di nero. Ammetto di aver guardato con invidia quel mazzetto di denaro, e soprattutto il fatto che non c’era bisogno di registratori di cassa o di scontrini o di fatture per far entrare in tasca quelle banconote. È bastato solo un sorriso e un saluto in inglese. Poi però subito dopo mi sono rabbuiato e ho pensato che se quel signore un giorno si troverà a fare un incidente, l’ambulanza e l’ospedale che lo curerà glieli avrò pagati io, con le mie banconote forse poco verdi ma che io ogni anno giro allo Stato attraverso le tasse che pago. Così come pago io il rattoppo (raro) delle buche sulle strade che percorre con il suo pulmino per portare in città i suoi clienti. La crisi, insomma, nel paese dei furbetti, non è per tutti. La morale? Forse, per uscire dalla crisi, basterebbe solo saper sorridere e parlare un po’ di più in inglese. Arrabbiarsi e continuare a parlare solo in italiano, invece, è da sfigati. Anzi, da contribuenti Roberto Olivi - Roma 13 PAOLO SIEPI Emma Bonino sulla Siri ria: «Per ora no a soluzioni militari». Vediamo prima m chi vince. Spinoza. Il Fatch to quotidiano. politici di lungo corso Bersani e gli altri al sono degli sfigati, nel senso letterale del termine. Gente che manteniamo da quando sono nati. Pensano solo a salvaguardare il loro stipendio da 15 mila euro al mese perché sanno bene che sul mercato ne valgono 1.500 al massimo. Flavio Briatore. Il Fatto quotidiano. I partiti, anziché tacere e guardare al loro interno, criticano Grillo che ha espulso una senatrice. Sperano che non lo facciano anche i loro elettori superstiti, i partiti dei soldi pubblici in barba al referendum, delle tessere false e dei congressi taroccati o mai fatti, delle regole violate o cambiate su misura per gli g amici,, degli g statuti carta straccia, dei probiviri dormienti e del Porcellum, montano in cattedra col ditino alzato: «Eh, no, certe cose non si fanno!». Il socialista Nencini si appella addirittura a Grasso perché salvi la Gambaro, e lui la democrazia dei partiti la conosce bene perché viene dal Psi: il partito di Craxi che cacciava i dissidenti Codignola, Bassanini, Enriques Agnoletti, Veltri e altri e si autocelebrava nei congressi con le piramidi di Panseca e si faceva eleggere per acclamazione. Marco Travaglio. Il Fatto quotidiano. La priorità, per Berlusconi, è dominare il campo. In questo senso, le elezioni del 24 febbraio sono state per lui un successo: hanno sancito che, pure nel momento di massima debolezza, la destra italiana è Berlusconi. Non Monti, non Fini, non Casini, non i giustizialisti alla Di Pietro, non i liberisti alla Giannino, non leghisti sia bossiani che maroniani, confermatisi suoi docili alleati. Berlusconi ha, com’è noto, una concezione patrimoniale del partito che ha fondato, e che intende lasciare a qualcuno il cui cognome sia come il suo. Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Arnoldo Mondadori. Aldo Cazzullo. Sette. Marina Berlusconi sarebbe ovviamente detestata dagli antiberlusconiani, ma nel suo schieramento sarebbe amatissima dai militanti che avrebbero l’illusione di rivedere Berlusconi giovari ne, n per giunta femmina. Marina la primogenita, la M figlia che assomiglia di più al a padre, che l’ha sempre difeso in privato e in pubd blico anche nei momenti b più delicati, anche anch nelle questioni di donne. Resto convinto che Renzi vincerebbe comunque, sia contro Silvio che contro Marina. In ogni caso, il miglior alleato della destra resterà sempre la nomenklatura di sinistra che preferisce perdere contro Berlusconi (o contro una Berlusconi) che vincere insieme al nemico interno, Renzi. Aldo Cazzullo. Sette. Qualcuno dei genitori protesta? E io gli faccio vedere la legge Fioroni che vieta i telefonini a scuola. Lo so che molti non la applicano, però bisogna avere il coraggio di farlo. Anche se siamo nell’epoca dei genitori sindacalisti dei figli. È venuta una madre, avvocato, e ha obiettato che può avere motivi d’urgenza per chiamare il figlio. E io ho risposto che la scuola ha un telefono e che, in caso d’urgenza, noi rispondiamo e siamo a disposizione. Ida Grella, presidente del comprensivo «Luigi Per- na- Dante Alighieri» di Avellino. Fatto quotidiano. In queste condizioni di mercato la cosa migliore sarebbe che certi p premi li vincessero libri leggibili. Io non so se il premio Strega lo vincerà Walter Siti, ma se vincerà un libro che non si può leggere, quella boccata d’aria che, dal premio, potrebbero avere i librai e l’editoria, non ci sarà. Il romanzo manzo di Siti (e quello di Aldo Busi) una cosa in comune ce l’hanno. Tutt’e due, a differenza dei loro autori, sono impenetrabili. Gaetano Cappelli, autore di Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi. Marsilio. Il Giornale. Truman Capote p si definiva uno scrittore r totalmente orizzontale. P pensare doveva sdraPer ia iarsi sul letto o sul divano fu fumando una sigaretta e s sorseggiando caffè e tè alla menta che, nel corso della m giornata, venivano sostitug iti Martini. Il portacenere al i da sherry e M suo s fianco non doveva mai contenere più di tre t mozziconi di sigaretta per volta. In caso contrario preferiva svuotarsi le cicche nelle c tasche. Mason Currey, Daily Rituals. How Artists Work. Knopf. L’ispirazione è riservata ai dilettanti. Tutti gli altri ogni mattina si alzano dal letto e iniziano a lavorare. Chuck Close, pittore e fotografo Usa, NYT. Stasera fra le guglie del Duomo di Milano va in scena L’annuncio a Maria di Claudel, con la regia di Stefano Braschi e attori e coro di ragazzi dell’Istituto Sacro Cuore. Violaine ha il volto di sei tredicenni, bambine quasi donne che tremano nel vestito leggero al vento che frusta il tetto del Duomo. Pietro di Craon, il costruttore di cattedrali, ha una bella faccia antica, da patriota carbonaro. E stasera, qui sopra, la città vive ancora la storia dell’amoroso splendente sacrifi cio di Violaine. Ma un altro protagonista sovrasta la scena: questo gran cielo sopra di noi, col vento che soffia via il grigio, scoprendo a tratti,, dopo giorni di pioggia, un cielo terso. Lontano, verso Ovest, si incendiano le nuvole, colpite dall’ultimo sole. E mentre il dramma di Violaine si dipana, le statue sulle guglie sembrano sentinelle, scolte di guardia nel cielo sopra Milano. E certo è un caso, se quando Violaine muore i ragazzi sul palco sono investiti dall’ultimo raggio di sole. «Cosa vale la vita, se non a essere data?», domanda il coro. (Giù in basso la gente passeggia, nell’ora dell’happy hour del venerdì sera. Ignari degli angeli di marmo, che vegliano anche su di loro). Marina Corradi. Tempi. Colta al volo. Potere. Conosco uno nell’ufficio stampa. Vuoi che ti giri i contatti? New York è una città piena di indirizzi utili, sotto le spoglie del suo caos c’è un ordine misterioso, cosmico, ed è forse per questo che tutti ci vanno. Teju Cole, Città aperta. Einaudi. La gente accorse alla processione da tutti i villaggi vietnamiti sparsi tra i canali, da quel paesaggio da Paesi Bassi dove i germogli verdi del riso novello e le messi color d’oro sostituivano i tulipani e dove le chiese prendevano il posto dei mulini a vento. Graham Green, Un americano tranquillo. Mondadori. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 14 Sabato 22 Giugno 2013 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Secondo l’ultimo censimento, spariti 180 mila abitanti. Il borgomastro vuole indagare Berlinesi in via di estinzione Per la capitale indebitata sono 470 mln di aiuti in meno da Berlino ROBERTO GIARDINA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Q uando si vive troppo all’estero si diventa schizofrenici. Io ho due Heimat, anzi tre, e la parola è conosciuta anche dagli italiani, grazie al bello e smisurato film a episodi di Edgar Reitz, sarebbe la piccola patria, il luogo dove ci si sente a casa. Ho la mia Palermo, e Berlino, e Roma. Il mio nuovo sindaco capitolino, Ignazio Marino, ha la passione per la bici, cosa che qui non farebbe notizia, tutti vanno in bicicletta, e qualche idea balzana, come quella di chiudere i Fori imperiali, bloccando mezza città. Avrei votato per lui, se avessi votato, perché c’era poca scelta, ma quando leggo queste cose, ho la fortuna di potermi rifugiare nella mia altra Heimat, Berlino, o meglio Charlottenburg, perché nessun locale direbbe mai come Kennedy, «Ich bin ein Berliner». I veri berlinesi sono radicati nel quartiere, e dicono «Ich bin ein Wilmersdorfer», o un «Kreuzberger», e io sono un «Charlottenburger», quartiere immenso e indipendente, dove un tempo abitarono Kafka e Nabokov. Berlino è una città-stato, ha un suo Oberburgermeister, e poi un borgomastro per ogni Bezirk, o quartiere, che sono più indipendenti rispetto agli Arrondissement parigini. Charlottenburg era una cittadina a sé fin dopo la Grande guerra. Il mio sindaco, per cui come residente benché straniero posso votare, è il socialdemocratico Reinhard Naumann, 53 anni, e ha altre preoccupazioni rispetto a Marino. Gli sono scomparsi quasi 31 mila abitanti, tutti di un colpo. Pensavamo di essere 321.114 e invece siamo solo 290.741. Naumann è molto arrabbiato, i conti non gli tornano. L’ultimo censimento con giorno cruciale il 7 maggio 2011 (i dati sono stati resi noti due anni dopo) ha tolto alla Germania un milione e mezzo di abitanti, e a Berlino 180 mila. Per la metropoli piena di debiti vuol dire 470 milioni di aiuti in meno da parte del Bund, la fe- Il quartiere berlinese di Charlottenburg (nella foto il castello) ha perso quasi 31 mila abitanti, tutti di un colpo derazione, cifra da suddividere fra i tanti quartieri, circa un miliardo tenendo conto degli arretrati. Charlottenburg è quella che ha perso di più, circa il 10%. «Ma non è possibile», protesta Naumann, «dai dati dei consumi energetici, o dalla raccolta della spazzatura, dovremmo essere addirittura di più. Se si contano quelli che hanno una doppia residenza dovremmo essere oltre 340 mila». I tedeschi non sanno più far di conto? Il sospetto è che il censimento per risparmiare sia stato compiuto in modo poco accurato. A Charlottenburg 2 mila questionari non sono stati consegnati perché le persone non erano più reperibili. Si sono trasferite senza comunicarlo al comune. A Berlino, si sa, si è un po’ anarchici. Inoltre, metà della città è vissuta sotto la dittatura rossa, seguita a quella nazista, e per istinto si diffida delle autorità. Si cerca di non farsi contare. Anche l’ultimo censimento effettuato a Ovest, prima della riunificazione, naufragò per il boicottaggio dei cittadini, per buona parte reduci del ‘68. Diedero risposte assurde: abitavano in appartamenti di due stanze e avevano dodici figli. Allora vivevo in un sobborgo di Bonn, a Königswinter, 41 mila abitanti, e venne a trovarmi a casa una giovane sondaggista che mi rassicurò: tutto sarebbe rimasto anonimo. Ma quanti cittadini italiani, nati in Sicilia, con laurea in legge, e giornalisti potevano abitare nella cittadina renana? La caduta del Muro e la riunificazione vanificò poi l’importanza del censimento. E adesso? Il borgomastro intende mandare ricercatori per scoprire i cittadini spariti. Non ci riuscirà e la conseguenza sarà che dovrò pagare più tasse comunali. Comunque saranno inferiori a quelle della mia Heimat giallorossa. © Riproduzione riservata Si testa un ultraleggero. Primo volo previsto nel 2016-2017 L’ultimo rapporto di Capgemini e Rbc Eads e Siemens alleate I milionari sono per l’aereo elettrico sempre di più I l futuro dell’aviazione è elettrico? Co- «un aereo più grosso, un apparecchio regiomunque sia, i costruttori non vogliono nale tipo Atr», aggiunge Botti. farsi trovare impreparati. Eads non parte proprio da zero. A Bourget Per esempio Eads, la casa madre di ha presentato diversi progetti, fra cui l’e-fan, Airbus, ha annunciato nei giorni scorsi al Sa- un biposto elettrico sviluppato in collaboralone aeronautico di Bourget, un accordo di zione con una pmi francese (Aero Composite partnership con la tedesca Siemens. L’obiet- Saintonge) ed equipaggiato con batterie litio tivo è quello di mettere a punto sistemi di polimeri. L’e-fan dovrebbe fare il primo volo propulsione elettrici ibridi per elicotteri e aerei a lungo raggio. Nell’accordo rientra anche un terzo partner, l’austriaca Diamond Aircraft, specializzata nella produzione di piccoli aerei in materiali compositi. «Vogliamo cominciare con un aereo da diporto e farlo volare entro L’e-fan, progetto di biposto elettrico presentato tre, quattro da Eads al Salone aeronautico di Bourget anni, per poi concentrarci su un velivolo di linea», spiega di prova quest’anno, in vista di una commerFrank Anton, vice presidente del diparti- cializzazione entro il 2016, una volta ottenumento propulsione di Siemens. «Desideriamo ta la certificazione, la tappa più difficile. realizzare il piccolo apparecchio in diversi L’aereo del futuro, più silenzioso, più ecoesemplari, 10, 100 o più, per maturare delle nomico, più pulito, dovrà rispondere a tre sfitecnologie che sono molto sofisticate, proprio de: l’aumento del traffico aereo, la corsa dei come il processo di fabbricazione», gli fa eco prezzi dei carburanti fossili e l’inasprimento Jean Botti, direttore tecnologia in Eads. In della legislazione ambientale. seguito i due gruppi puntano a sviluppare © Riproduzione riservata La crescita della ricchezza si conferma più forte in Asia I Paperoni mondiali non sono mai stati così numerosi, né così ricchi. L’anno scorso erano 12 milioni coloro che, beati loro, vantavano una fortuna di oltre un milione di dollari (oltre 760 mila euro), esclusa la residenza principale. Secondo l’ultimo rapporto di Capgemini e Rbc sulla ricchezza nel mondo, tra di loro ci sarebbe un milione di nuovi arrivati. In totale nel 2012 l’ammontare totale della loro ricchezza è cresciuto del 10%, passando da 42.700 miliardi di dollari nel 2011 a 46.200 miliardi. Un boom che si spiega soprattutto con la rimonta dei mercati azionari e con la ripresa del mercato immobiliare americano. Secondo gli autori del rapporto, entro il 2015 la ricchezza dei Paperoni di tutto il mondo dovrebbe superare i 55 miliardi di dollari. Più della metà di questi milionari vive in tre paesi, Stati Uniti, Giappone e Germania ma la crescita della ricchezza si conferma più forte in Asia. A Hong Kong, per esempio, il numero dei milionari è balzato lo scorso anno del 35,7% e in India di oltre il 22%. Anche in Europa crescono, anche se più modestamente: +7,5%. La Germania, da sola, ne conta più di un migliaio. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Sabato 22 Giugno 2013 15 Sono detti così i bianchi di origine anglosassone negli Stati Uniti. Boom di ispanici e neri I wasp nascono sempre meno Entro il 2043 i bianchi superati dalle attuali minoranze DI SIMONETTA SCARANE http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it G li Stati Uniti stanno vivendo un epocale cambiamento demografico che nel 2043 vedrà diventare maggioranza della popolazione le attuali minoranze ispaniche, asiatiche e afroamericane. Una tendenza inesorabile verso una maggiore diversità etnica. Già ora, per la prima volta nella storia del nuovo continente, i bianchi sono i più numerosi a morire che a nascere. Il gap tra la crescita demografica delle minoranze etniche e il loro debole ruolo politico potrà creare tensioni. I bianchi costituivano il 72% dell’elettorato nel 2012 (erano il 74% nel 2008 e l’81% nel 2000). Di certo, secondo gli osservatori politici, la crescita delle minoranze etniche porterà voti al Partito democratico e c’è chi prevede la sua egemonia di governo per i prossimi 30 anni. La svolta demografica sarà tangibile nel 2025. La crisi ha rallentato le nascite, già diminuite, dei wasp, i bianchi di origine anglosassone negli Stati Uniti, accelerandone il declino legato all’invecchiamento della popolazione. Sarà così che, secondo i calcoli dell’ufficio Usa per il censimento, nel 2043 le minoranze supereranno i bianchi, che nel 1993 costituivano l’83% della popolazione e oggi sono il 63%, all’incirca 198 milioni su una popolazione totale di 314 milioni. In quella che sarà la nuova America gli asiatici saranno preponderanti, è la stima, in conseguenza della forte crescita demografica attuale: hanno fatto registrare il più alto tasso di crescita (+2,9% nel 2012), seguiti dagli ispanici (2,2%) e dagli afro-americani (1,3%). I bianchi hanno movimentato il loro andamento demografico soltanto grazie agli immigrati venuti dal Canada, dalla Germania, e in qualche misura anche dalla Russia e l’Arabia Saudita. Gli ispanici sono dal 2003 la prima minanza etnica dell’America con il 17% e la loro presenza è destinata a crescere sicuramente negli Usa, tanto che secondo alcune previsioni, entro il 2060 un americano su tre sarà «latino». La loro crescita è il risultato del forte tasso di natalità e non dell’immigrazione. Le conseguenze di questo cambiamento demografico epocale, secondo l’istituto di demografia Brooking, saranno che gli Stati Uniti assumeranno una fisionomia completamente differente rispetto all’attuale. Il cambiamento non sarà senza conflitti, ma sarà inesorabile. Una realtà che è già il presente di quattro stati: Hawaii, Nuovo Messico, California, e Texas. Da giugno gli Stati della costa Ovest stanno vivendo un cambiamento più che annunciato: i «latini» saranno in parità numerica con i bianchi wasp (39% ciascuno). E poi, poco a poco, prenderanno il sopravvento. Gli americani wasp dovranno rendersi conto che il loro avvenire dipenderà da persone che non gli assomiglieranno fisicamente. Questo non è un male, dal momento che le minoranze attuali, in forza della loro crescita demografica, saranno il motore dell’economia americana e saranno loro a garantire la sopravvivenza del sistema pensionistico e dell’assistenza sociale. Sul piano politico, il potere è ancora nelle mani dei bianchi perchè sono i più numerosi a votare e il rischio è che ci si ritrovi più preoccupati per le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione piuttosto che dalle necessità dei giovani e in particolare dell’istruzione. A Washington c’è consapevolezza della virata demografica che stanno vivendo gli Usa. Tanto che il senato americano ha cominciato l’esame del progetto di riforma dell’immigrazione che prevede la legalizzazione di 11 milioni di clandestini e una profonda riforma del sistema. Una misura sulla quale si è dichiarato d’accordo il 74% degli americani, secondo i risultati di un recente sondaggio di Fox News. © Riproduzione riservata Le due pagine di «Estero - Le notizie mai lette in Italia» sono a cura di Sabina Rodi Dalian Wanda investe 1,2 mld di € per la britannica Sunseeker Vuol diventare la n. 1 degli smartphone I cinesi saltano a bordo La cinese Huawei degli yacht di James Bond sfida Samsung so sul piatto 500 milioni di dollari, manterrà DI ANDREA PIRA comunque la sua base a Poole, nel Dorset e in li yacht di James Bond parleran- Grand Bretagna resteranno anche produzione no cinese. Il conglomerato Dalian e forza lavoro. L’espansione britannica del gruppo di Wang Wanda ha annunciato un piano da 1,6 miliardi di dollari (1,2 miliardi comprende anche il progetto di un hotel di lusdi euro) per l’acquisto del 92% di Sunseeker, so da 160 stanze nel South bank londinese. Si produttore delle imbarcazioni usate nei film tratterebbe del primo albergo extralusso di una di 007, e per la costruzione di un hotel cinque società cinese all’estero, primo di una catena stelle sulle sponde del Tamigi. L’ennesimo se- che la Wanda ha intenzione di costruire in altre gnale delle ambizioni di uscire oltre la Mura- città estere. Gli investimenti in Gran Bretagna seguono di un anno l’acglia delle società cinesi quisizione della catena e del ruolo centrale del di cinema statunitense settore del lusso nella Amc. Wanda pensa in seconda economia al grande, scriveva a fine mondo. maggio il settimanale A spiegarlo è stato il cinese Caixin. Entro il numero uno del gruppo 2015 vuole portare il e secondo uomo più rictotale dei propri asset co della Repubblica poa 400 miliardi di yuan polare, Wang Jianlin. (40 miliardi di euro cir«I consumi cinesi sono ca) e i profitti annuali in crescita, soprattutto a 20 miliardi di yuan. per quanto riguarda i Un successo su quattro prodotti di lusso. Una Uno yacht di Sunseeker, produttore pilastri: immobiliare, tendenza che riguarda commercio, turismo e yacht e aerei privati. delle imbarcazioni usate nei film di 007 hotel di lusso. Una crescita esponenAll’estero punta anche all’intrattenimento e ziale», ha detto il fondatore del colosso immoal cinema, sebbene con il timore del declino del biliare. Il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha settore in Europa. Anche per questo, secondo salutato la notizia come la prova della fiducia alcuni analisti cinesi, se il gruppo ha veramente globale nella città. Una percezione condivisa intenzione di crescere nel mondo dei cinema lo dagli investitori di tutto il mondo, scrive Busi- deve fare non negli Usa o nel Vecchio continennessWeek, dalla Malesia alla Russia, alla Cina. te ma nelle città cinesi di seconda fascia. Ma Molti nell’immobiliare, per accontentare la do- l’espansione della società, spiega la rivista, è al manda nel settore del real estate dei loro ricchi momento senza limiti e diversificata, apparentemente in ogni direzione. connazionali. www.formiche.net La Sunseeker, per la quale la Wanda ha mes- G L a location londinese dove il gruppo cinese Huawei ha presentato nei giorni scorsi il suo nuovo smartphone, l’Ascend P6, non era scelta a caso. Proprio lì Samsung, grande rivale di Huawei, aveva presentato l’anno scorso il Galaxy S3, che ha permesso al gruppo sudcoreano di consolidare il proprio dominio sul mercato mondiale della telefonia mobile. L’obiettivo di Huawei è molto ambizioso: diventare il numero 1 sul mercato degli smartphone entro il 2017. Per raggiungerlo, il gruppo cinese, attualmente numero 4 mondiale, è disposto a tutto. O quasi. L’Ascend P6, che incarna le nuove ambizioni di Huawei, dispone di diversi punti di forza rispetto ai suoi concorrenti. A cominciare dallo spessore (6,18 mm), che ne fa il modello più sottile al mondo. Per finire col prezzo di vendita: a partire dai 399 euro, «quando gli smartphone di alta gamma dei nostri concorrenti», sottolinea Richard Yu, numero uno della divisione mobile di Huawei, «sono venduti intorno ai 600 euro». Oltre a convincere gli operatori di tlc a spingere i propri modelli nei loro punti vendita, Huawei deve anche fare conoscere il proprio marchio al grande pubblico. Se Samsung non bada a spese per promuovere le sue novità, il gruppo cinese si mostra più parsimo- L’Ascend P6 di Huawei nioso. Per accompagnare il lancio in Europa di Ascend P6, sarà lanciata una campagna da 22 milioni. Noccioline, se si pensa che il gruppo sudcoreano l’anno scorso ha consacrato al marketing un budget colossale: 9 miliardi di euro. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 16 IL MEGLIO DI CLASS DA OGGI IN EDICOLA Sabato 22 Giugno 2013 Comunicazione, domotica, e-health, il progetto globale di Samsung ci cambierà la vita Il futuro comincia in Corea Da Seul arriva la più raffinata offerta di soluzioni hi-tech D a tempo si Il tutto con l’orgoCopertina sostiene glio di produrre UNA MISSIONE CHE PUNTA ALLA QUALITÀ che il futunon solo tutti i QUANDO IL ro nasca a dispositivi comOriente. Ma ora mercializzati, ma forse si possono anche buona parNASCE IN indicare coordinate dei componenti, te più precise. A assicurando così sud del 38º paralun livello qualitalelo, per esempio, tivo elevato, un cablata soluzioni in quella Corea costante monito‘‘ e-health che, con una spesa raggio della qualiannua in ricerca e tà e un risparmio sviluppo pari al considerevole. 28 29 3,5% del pil e una Dopo aver convelocità media di quistato il 183,5 MLD connessione a internet pari a mercato della 7 TECHNO SOLUZIONI MADE IN KOREA DI DOLLARI 16 Mbit al secondo, ha creato telefonia e dei IL FATTURATO le condizioni migliori per lo televisori a DI SAMSUNG sviluppo di un sistema induschermo piatELECTRONICS striale condiviso e si sta impoto, Samsung nendo come il paese leader sta ora puntannell’innovazione tecnologica. do al settore degli A Seul e dintorni colossi come elettrodomestici che Hyundai e Kia sono protagocompongono la casa nisti nel settore auto; Lg e digitale dove, accanto ai friSamsung sfidano senza comgoriferi di fascia medio-alta, plessi di inferiorità Sony e farà debuttare lavatrici, conApple. A questa ascesi inardizionatori e aspirapolveri 32 restabile è dedicata la storia intelligenti, ovvero dotati di di copertina del numero di scheda wi-fi per collegarsi giugno del maschile Class, che alla rete e interagire con i assicurazioni vita, 15ª tra le si sofferma in particolare sul dispositivi mobili. Ma c’è un società di costruzioni, 16ª tra caso Samsung. altro settore di grande prole agenzie pubblicitarie. Gestispettiva: la sanità elettronisce persino il parco divertiL’azienda presieduta dal ca. Gli investimenti di menti più antico 71enne Lee KunSamsung in questo campo si del paese. Numeri hee, nota a tutti sono concretizzati anche in che spiegano come come produttrice acquisizioni mirate di socieSamsung (che in di tv e smartphotà come NeuroLogica, realtà coreano significa ne, è un vero colosspecializzata in sistemi per «tre stelle») generi so industriale, tomografie computerizzate, da solo ben oltre il secondo al mondo in cui Samsung o Nexus, focalizzata sul moni10% del prodotto nella costruzione è presente toraggio cardiaco. interno lordo della di navi, 14ª nella Corea del Sud. classifica delle © Riproduzione riservata on una spesa annua in ricerca e sviluppo pari al ,% del pil, una cultura aziendale improntata alla meritocrazia e una velocità media di connessione a internet da ogni abitazione pari a Mbit al secondo, la Corea del Sud si è imposta come uno dei paesi leader dello sviluppo basato sulla tecnologia. Proprio la connessione a larghissima banda capillare sul territorio coreano, frutto di massicci investimenti in fibra ottica, ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo del paese, creando le infrastrutture necessarie alle grandi industrie. I tempi della manifattura a basso costo e bassa qualità degli anni Sessanta e Settanta sono ormai un ricordo. Colossi come Hyundai e Kia sono protagonisti nel settore auto; Lg e, soprattutto, Samsung, sfidano senza complessi di inferiorità società del calibro di Sony e Apple. Accanto agli smartphone e ai tv con cui ha scalato il vertice del mercato mondiale dell’elettronica di consumo, Samsung è un vero colosso industriale che si piazza al secondo posto su scala globale nella costruzione di navi, oltre a vantare la di Davide Fumagalli La Repubblica di Corea, ovvero la Corea del Sud (a destra, la bandiera), conta 48 milioni di abitanti su 100mila kmq. Capitale è Seul con quasi 19 milioni di abitanti. Vicino al titolo, la scritta Samsung in coreano: significa «tre stelle». CLASS GIUGNO 2013 ti della stessa progettazione, a LEADER INDISCUSSO Lee Kun-hee, 71 anni, produttori cinesi sconosciupresidente di Samsung ti al grande pubblico, Group. Sopra, la frase che Samsung ha fatto una scelta accoglie i visitatori del controcorrente che le ha perquartier generale di messo però di assicurare un Yongin, periferia di Seul. livello qualitativo estremamente elevato in ogni dispositivo a proª posizione nel campo delle assicura- prio marchio, si tratti di uno smartphozioni vita, la ª nelle costruzioni e la ª ne della linea Galaxy, l’unica a riuscire a tra le agenzie pubblicitarie. Numeri che impensierire persino iPhone, oppure una spiegano come la sola Samsung generi delle smart tv grazie a cui si è imposta al ormai il % del prodotto interno lordo vertice del mercato mondiale dell’elettronica di consumo, supedi una tigre asiatica rando ormai nella percome la Corea del Sud. cezione qualitativa degli Un colosso, Samsung, utenti un nome storidiviso in molte società co come Sony. Al concontrollate, riunite a trario di altre realtà proloro volta in quattro duttive, in cui i controlfiloni principali, a cui Lee Kun-hee, 1993 li di qualità vengono si affianca la gestione del più antico parco divertimenti corea- effettuati prevalentemente attraverso l’ano. C’è però un filo rosso che lega tutto: nalisi di campioni, Samsung ha costruil’orgoglio di produrre non solo tutti i to un processo in cui ogni singola fase dispositivi commercializzati, ma anche della costruzione di ogni singolo prodotbuona parte dei componenti necessari. to viene ripresa da speciali telecamere colIn un mondo che sempre più delocaliz- legati a computer dotati di un software za la fase costruttiva, e spesso ampie par- in grado di analizzare e riscontrare in tem- Cambiate tutto, tranne moglie e figli CLASS GIUGNO 2013 Con una produzione che spazia dall’informatica agli elettrodomestici, Samsung sta costruendo intorno alla persona un ecosistema tecnologico che permette di controllare tutti gli ambienti dal proprio smartphone SMART TV LED TV F8000 Caratterizzato da una linea ultra slim, ha una cornice sottile meno di un centimetro e accede a internet per i contenuti multimediali. Prezzo: da 1.499 euro. 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CLASS GIUGNO 2013 79 le nazioni Charter IN VACANZA A VELE SPIEGATE Anima & Corpo Investimenti MIAMI Con i suoi 6 milioni di abitanti nell’area metropolitana, Miami è la città più importante della Florida, la cui capitale è invece l’assai meno nota Tallahassee. Noleggiare una grande imbarcazione è l’ideale per assaporare in ogni momento il piacere del mare. Dal Mediterraneo ai Caraibi, dai mari del Sud ai fiordi del Nord, ecco le proposte degli operatori più affidabili PUNTARE SULLA CITTÀ DOVE SPLENDE DI NUOVO IL SOLE È la destinazione del momento. Dinamica, internazionale, è ideale per viverci, per una vacanza e per il business immobiliare. E il suo skyline cambierà ancora più velocemente nei prossimi anni di Chiara Cantoni di Elena Correggia ai caicchi ai catamarani, dai velieri ai motoryacht. Per ogni meta un’imbarcazione, per ogni imbarcazione un differente stile di vacanza. Che si scelga la seduzione esotica del Sudest asiatico, l’algida maestà del Grande Nord o la pittoresca cartolina delle coste mediterranee, l’esplorazione via mare regala un’esperienza di viaggio densa di emozioni. A patto di affidarsi all’expertise di operatori navigati. Class s ha selezionato alcune tra le proposte delle migliori società di charter, capaci di garantire un servizio di qualità, con itinerari disegnati su misura, in destinazioni di rara suggestione. D NEL MARE DEI DELFINI. Al centro di inesplorate distese coralline, meta top per chi pratica lo snorkeling, una lingua di sabbia bianca, orlata di palme e alberi di casuarina, si srotola a sud delle Isole Andamane, India. Colorato microcosmo, popolato da ogni genere di pesci e numerosi branchi di delfini, lo specchio d’acqua di South Brother è uno dei paradisi naturali proposti da Alessandro Mancini, personal traveller di esperienza nell’organizzazione di viaggi tailor made, in collaborazione con i migliori tour operator internazionali. Costi a partire da 1.700 euro a persona, per charter di otto giorni (otto posti, più skipper, food & beverage inclusi), da metà giugno. Info: 349.2349564, www.mancinialessandro.com CLASS GIUGNO 2013 www.class.it Il primo magazine al servizio dell’uomo LEE KUN-HEE 71 anni, coreano, è presidente di Samsung Group E PHON SMARTN SOLO. R, MA NO COMPUTE E ANCH TABLET, AUTO, AMERE C FOTO RICI. STRIE E LAVAT E INDU COSÌ L E SONO COREANONISTE PROTAGTO IN TUT DO. N IL MO TO… E INTAN SAMSUNG IL SIGNOR NANDO UZIO STA RIVOL Collezionismo A Londra per un weekend d’arte Sapori Barbecue top per grigliate di stagione 8 CROCIERE CHARTER PER L’ESTATE A VITA LA NOSTR 2013 COLORE SPORT FLY&SAIL. Eleganza e performance per il 36 m a vela Maxi Dolphin 118’ Viriella (a sinistra), sloop disegnato da German Frers, con base nel Mediterraneo occidentale (56mila euro/settimana); abitabilità e comfort, stabilità e bassi consumi per il 26 m a motore Wally Kanga, in navigazione nel Mare Nostrum e ai Caraibi (50/62mila euro). Le perle della flotta Floating Life Charter&Brokerage, unite ai servizi della joint venture Yacht&Jet Life, soddisfano ogni esigenza, abbinando al noleggio delle imbarcazioni quello di velivoli privati, per muoversi in tutta semplicità verso le mete preferite. Info: www.floatinglife.ch g È in edicola il numero di giugno di Class, il primo mensile al servizio dell’uomo che, dal 1986, accompagna i lettori nella ricerca dello stile di vita più adatto alla propria personalità. Inchieste, interviste, approfondimenti, anticipazioni ed esclusive su benessere, tecnologia, viaggi, figli, moda, sport, alimentazione, arte e cultura. E tutto il meglio in classifica su www.classlife.it La tecnica di cottura più antica del mondo, unita ai materiali più moderni e alla sapienza del gusto italiano, ha trasformato il rito del barbecue in un capitolo a sé della cucina. Così oggi l’invito a una grigliata lascia immaginare molto più che braciole, zucchine e tomini. Merito delle nuove tecniche di cottura e di strumenti a gas, con termometri e coperchi per garantire l’effetto forno. E le novità 2013 spostano il limite ancora oltre, offrendo fuochi a infrarossi, spazi ibridi per cotture diverse contemporaneamente, piastre in acciaio o forni a legna per cucinare la pizza sul terrazzo o in giardino. L’unica caratteristica del barbecue rimasta intatta dalle sue origini, infatti, sembra essere la necessità di uno spazio esterno. E un po’ di buona compagnia. MEDITERRANEO 67 Noleggiare una grande imbarcazione è la scelta ideale per assaporare al massimo il piacere del mare. Dal Mediterraneo ai Caraibi, ai fiordi del Nord, otto proposte offerte dagli operatori più affidabili. 38 CLASS GIUGNO 2013 CLASS GIUGNO 2013 A La cucina è en plein air Una suite vista mare Nella foto, il veliero John Walker & Sons Voyager in navigazione nell’estate 2013 lungo le coste di tutta Europa per promuovere il nuovo Odyssey, speciale whisky triple malt. N. 326 GIUGNO 2013 COME CAMBIA IL BARBECUE Per investire nel mattone. O sul proprio relax PAD INVESTIMENTI MIAMI, LA CITTÀ DEL FUTURO IT 4,50 euro SEONGJOON CHO / BLOOMBERG / GETTY IMAGES COREA C ‘‘ FUTURO La nazione più al mondo è protagonista di una mutazione tecnologica che offre sempre più raffinate alle esigenze della persona: comunicazione, domotica e ora anche , secondo il progetto di Samsung http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it DEDICHEREMO LE NOSTRE RISORSE UMANE E LA NOSTRA TECNOLOGIA ALLA CREAZIONE DI PRODOTTI E SERVIZI DI QUALITÀ SUPERIORE, CONTRIBUENDO COSÌ AL MIGLIORAMENTO DELLA SOCIETÀ GLOBALE 39 Miami è la destinazione del momento. Dinamica, internazionale, ideale per viverci ma anche per trascorrere una lunga vacanza. E con ottime opportunità per il business immobiliare, avendo ancora ampi margini di rivalutazione. Da Biscayne Bay a South Beach, la cartina dettagliata dei cantieri sui quali investire, per assicurarsi un posto nell’avveniristico skyline che si sta delineando sempre più rapidamente. BROIL KING L’Imperial XL dell’azienda canadese è tra le cucine da esterno più complete, con due zone di cottura. Costa 2.900 euro. www.isignori-delbarbecue.com 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Diritto Sabato 22 Giugno 2013 LE NUOVE REGOLE DEL CONDOMINIO & Fisco IN EDICOLA CON 23 IIN EDICOLA CON FESTIVAL DEL LAVORO/ Anticipazioni del pacchetto atteso in consiglio dei ministri Riforma Fornero, mini-lifting http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Difficile passare da contratto a progetto a subordinato Pensione anticipata sì, ma a tre condizioni Paolo Pennesi da Fiuggi IGNAZIO MARINO E VALERIO STROPPA A meno di un anno della sua entrata in vigore, arriva il primo (leggero) lifting della riforma Fornero. Sarà più difficile ottenere, per esempio, la conversione o la riqualificazione di un contratto a progetto in contratto subordinato (dipendente). Non basterà più dimostrare di svolgere operazioni ripetitive, ma servirà provare che le stesse siano anche esecutive. Se prima bastava solo una delle due circostanze, in futuro serviranno entrambe. È questa una delle anticipazioni relative al pacchetto lavoro che martedì dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri. A fornirle è stato Paolo Pennesi, direttore generale delle attività ispettive del ministero del lavoro, ieri a Fiuggi durante la seconda giornata del Festival del lavoro. Incerto è ancora se si tratterà di un decreto legge immediatamente operativo (come richiesto dai consulenti del lavoro) oppure di un ddl, che avrebbe inevitabilmente tempi più lunghi. Non si escludono, secondo altre fonti, anche incentivi fiscali o contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, ma secondo le prime indiscrezioni il beneficio potrebbe premiare solo i lavoratori assunti ex novo, escludendo quindi la stabilizzazione di quelli precari. Per i rapporti a tempo determinato non sono previsti stravolgimenti. Infatti, sulla durata del contratto a termine senza causale, ha detto Pennesi, «con la riforma Fornero si è Marina Calderone trovato un punto di equilibrio ed è difficile esasperarlo di più, se non in situazioni eccezionali quali quelle che possono interessare alcune fasce di lavoratori, per esempio gli under-29 anni e gli over-50». In tali ipotesi si potrebbe arrivare a 18 mesi, rispetto ai 12 attuali. Possibili ritocchi dovrebbero interessare anche il ruolo della contrattazione collettiva. Saranno previste ipotesi aggiuntive di contratti senza causale per aumentare la flessibilità. «Questa mi sembra la linea di approdo futura sulla acausalità pura», afferma Pennesi, mentre sulla riduzione degli intervalli «si tornerà all’antico: immagino 20 e 30 giorni». Un’altra novità tra quelle che dovrebbero essere varate da palazzo Chigi riguarda i contratti di prossimità, disciplinati dall’articolo 8 del dl n. 138/2011. «Oggi sono un po’ misteriosi», ammette Pennesi, «forse troveremo l’obbligo di deposito per conoscenza». Infine, sul limite massimo di occupazione dei 36 mesi, già superabile dalla contrattazione collettiva, «posso pensare a misure specifiche per giovani e over 50», spiega Pennesi, «come pure immaginare interventi a regime. Anche in relazione a logiche più spinte legate a eventi o situazioni straordinarie, come per esempio i lavori dell’Expo2015, in cui trovare margini più ampi di flessibilità in entrata». Sull’apprendistato l’esecutivo tenterà di superare le attuali criticità. Il vice direttore dell’area ispettiva del dicastero del lavoro, Danilo Papa, ha anticipato che dovrebbero ar- rivare interventi sulla «formazione trasversale per giovani», prevedendo che «fino al 2015 si privilegerà la formazione contrattuale». Non dovrebbero esserci conseguenze, invece, sul piano di riqualificazione del rapporto in ordine alla formazione trasversale. Modifiche in vista anche per lavoro intermittente e associazione in partecipazione. Per il lavoro a chiamata arriverà una proroga al 31 dicembre della fase transitoria in scadenza il 18 luglio 2013. Sull’associazione in partecipazione, invece, una norma di interpretazione autentica risolverà l’equivoco sul riferimento all’impresa nel suo complesso e non alla singola unità. A richiedere un intervento incisivo sulla riforma del lavoro a Fiuggi è stata a più tappe la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, argomentando che la legge varata dall’ex ministro Elsa Fornero «non ha introdotto alcuna semplificazione, ma solo nuovi adempimenti e sanzioni pesantissime. È indispensabile liberare risorse ed eliminare lacci e lacciuoli del mercato del lavoro». Quanto alle modalità e ai tempi del restyling, il presidente della commissione lavoro del senato Maurizio Sacconi ha esortato pubblicamente il governo a fare scelte coraggiose e intervenire con tempestività. «In caso contrario», ha aggiunto l’ex titolare del Welfare, «l’esecutivo non sprechi l’occasione e rimandi a un altro momento le correzioni necessarie della legge». Sì all’anticipo della pensione, se lo vuole l’azienda o lo studio professionale da cui si dipende. Ma a tre condizioni: che l’anticipo sia al massimo di quattro anni; che sia frutto di un accordo sindacale; e che il datore di lavoro (non necessariamente impresa) si faccia carico dell’onere di pagamento della «retribuzione-pensione», inclusi contributi figurativi, durante il periodo dell’anticipo. A stabilirlo è il ministero del lavoro nella circolare n. 24/2013, in cui detta le istruzioni alla novità prevista dalla riforma Fornero. I lavoratori a cui mancano al massimo quattro anni per il diritto alla pensione, potranno incrociare prima le braccia intascando, in attesa di ricevere la pensione vera e propria, una rendita d’importo pari alla stessa pensione, ma a carico dell’ex datore di lavoro. Interessati i lavoratori le cui pensioni devono essere liquidate dall’Inps, incluse le gestioni Enpals e Inpdap (a eccezione dei dipendenti pubblici), gli enti privati e privatizzati (Inpgi ecc.). Tre fattispecie - La novità della legge 92/2012 è una misura per facilitare l’uscita anticipata dei lavoratori vicini al raggiungimento dei requisiti di pensionamento. A questa prima ipotesi se ne sono aggiunte altre due col dl 179/2012. In tutto tre possibili procedure e, in ogni caso, si fa riferimento a datori di lavoro (imprese e non imprese) «che impieghino mediamente più di 15 dipendenti», media calcolata sul semestre precedente la data di avvio della procedura con la stipula dell’accordo. Accordo sindacale aziendale - La prima ipotesi riguarda il caso in cui, in presenza di eccedenze di personale, il datore di lavoro stipuli un accordo aziendale con i sindacati più rappresentativi a livello aziendale (in genere con la Rsa o Rsu). L’accordo è a formazione progressiva, nel senso che si compone di un accordo tra le parti che lo sottoscrivono (datore di lavoro e sindacati) e che si perfeziona con l’adesione del lavoratore, personale e successiva, per cui la cessazione del rapporto di lavoro sarà per risoluzione consensuale (per la quale, si evidenzia, non si paga il nuovo «ticket di licenziamento»). Accordo sindacale di mobilità - La seconda ipotesi è incardinata nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo-legge 223/91. L’accordo, anziché prevedere solo l’accesso alla mobilità, disciplinerà anche la nuova ipotesi di anticipo di pensionamento per i lavoratori più prossimi alla maturazione dei requisiti di pensione, senza diritto all’indennità di mobilità. Per espressa previsione anche in questo caso il datore di lavoro non verserà il ticket di licenziamento. Accordo per i dirigenti - L’ultima ipotesi è uguale alla prima con la differenza che interessa esclusivamente il personale con qualifica di dirigente. L’individuazione di una fattispecie ad hoc, spiega il ministero, deriva dal fatto che in questo caso l’accordo deve essere stipulato dal sindacato «stipulante il ccnl della categoria», a prescindere dalla rappresentatività della stessa presso il datore di lavoro coinvolto. Anche in tal caso pertanto l’accordo è a formazione progressiva, perfezionandosi con l’adesione del dirigente. Condizioni - In ogni ipotesi la procedura prevede che, per incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani, il datore di lavoro si impegni a corrispondere una prestazione pari alla pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti al momento dell’adesione all’accordo di esodo e all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti effettivi di pensione. Questi ultimi possono riguardare tutte le pensioni purché perfezionati entro quattro anni dall’esodo. Daniele Cirioli ©Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 24 Sabato 22 Giugno 2013 DIRITTO E FISCO DECRETO FARE/ In G.U. il dl 69. A Milano spese di rappresentanza per l’Expo senza paletti Fondi Ue, corsia preferenziale Se gli enti perdono tempo scatta il commissariamento DI FRANCESCO CERISANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it U na corsia preferenziale per i fondi strutturali europei. Tutti gli enti pubblici, comprese le scuole, le università e le camere di commercio, dovranno dare precedenza ai progetti da realizzare grazie ai finanziamenti comunitari relativi alla programmazione 2007-2013, inclusi i contributi per lo sviluppo rurale e la pesca. E in caso di inerzia delle amministrazioni competenti, lo stato o la regione potranno sostituirsi all’ente inadempiente nominando un commissario ad acta. Lo prevede il decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 (cosiddetto «decreto del fare») che è stato pubblicato sul Supplemento normativo n. 50/L alla Gazzetta Ufficiale n. 144 di ieri. Il governo Letta punta dunque a evitare di incorrere nelle sanzioni previste dall’Unione europea per la mancata attuazione dei progetti cofinanziati con i fondi Ue. E la strategia per sveltire le pratiche è duplice. Non solo, come detto, una corsia preferenziale nella trattazione degli affari connessi all’utilizzo dei fondi, ma anche maggiore concertazione. Si prevede infatti che, qualora si riscontrino criticità nelle procedure di attuazione dei programmi, gli enti interessati debbano convocare una conferenza di servizi allo scopo di «individuare le inadempienze e accertarne le eventuali cause, rimuovendo, ove possibile, gli ostacoli verificatesi». In caso di ulteriore inerzia, lo stato, sentite le regioni interessate, potrà nominare uno o più commissari ad acta. Spese di rappresentanza senza limi- DA MERCOLEDÌ 26 GIUGNO ti per l’Expo 2015. Il IN EDICOLA decreto 69 esonera gli enti locali coinvolti nell’organizzazione dell’Expo 2015 (in pratica il comune e la provincia di Milano) dai limiti alle spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e missioni (anche all’estero). Si tratta di paletti molto restrittivi (meno 80% rispetto ai costi sostenuti nel 2009 per la prima categoria di spese, meno 50% per le missioni) che secondo la relazione tecnica al dl avrebbero impedito l’utilizzo delle risorse. Di qui la necessità della deroga che però durerà «per lo stretto limite Disponibile anche sul sito temporale richiesto www.classabbonamenti.com dall’evento». Acquisto della cittadinanza. Per i giovani iovani vare il possesso dei requisiti stranieri sarà più facile di- con ogni ulteriore documentaventare cittadini italiani. Chi zione idonea. La possibilità di è nato in Italia e ha risieduto ottenere la cittadinanza dovrà nel nostro paese legalmente e essere portata a conoscenza senza interruzioni fino ai 18 degli interessati (da parte anni di età può diventare a degli ufficiali di stato civile) a tutti gli effetti italiano se di- partire dalla maggiore età e chiara entro un anno dal com- fino al compimento del dicianpimento della maggiore età di novesimo anno. Diversamente voler acquistare la cittadinan- il diritto potrà essere esercitaza. Questo è quanto già pre- to anche oltre il 19° anno. vede la legge n. 91 del 1992. Ma per facilitare le istanze il Il testo del decreto decreto «del fare» precisa che sul buon esito della domanda con la relazione non dovranno influire negatiillustrativa sul sito vamente eventuali inadempiwww.italiaoggi.it/ menti da parte dei genitori o della pubblica amministraziodocumenti ne. Anzi, il giovane potrà pro- Infrastrutture, defiscalizzazione ridotta Si abbassa a 200 milioni, dagli attuali 500, il tetto per la defiscalizzazione delle infrastrutture che le imprese realizzano con il concorso dei capitali pubblici. Una decisione contenuta nel decreto Fare nonostante il governo non sia in grado di quantifi care l’impatto fi scale relativo alle minore entrate per le opere pubbliche realizzate in project finance. Sulla modifica, la relazione tecnica non è positiva: «In mancanza di elementi che consentano di verificare gli effetti sul quadro macro-economico e gli effetti prospettici sulle entrate, non risulta possibile verificare positivamente la disposizione», si legge nella relazione. Traduzione: si teme che possano derivare minori entrate dall’approvazione dalla riduzione del tetto a 200 milioni di euro che garantirebbe a chi stipula un contratto di partenariato pubblicoprivato (Ppp) e alle società di progetto, un credito di imposta a valere sull’Ires e sull’Irap finalizzato a riequilibrare il piano economico-finanziario. L’attuale tetto è a 500 milioni in virtù dell’articolo 33 della legge 221/12 di conversione del decreto 179/2012. La nuova norma- tiva prevede anche che la defiscalizzazione sia applicabile senza termini di scadenza mentre oggi riguarda opere la cui progettazione definitiva venga approvata entro il 31 dicembre 2015. Riguardo le concessionarie autostradali il governo ha abbandonato l’ipotesi di concentrare più gestori autostradali in un unico concessionario. Dal decreto Fare è stata stralciata la norma dell’ex articolo 26 che conteneva la disciplina delle concessioni autostradali che avrebbe consentito di unificare più soggetti gestori di tratte interconnesse, complementari o contigue, in un unico concessionario. La costituzione del concessionario unico avrebbe comportato una serie di obblighi quali la redazione di un piano economico finanziario unitario e la stipula di un’apposita convenzione unitaria per una durata non superiore alla scadenza degli originari rapporti concessori. Infine, sono state riviste le somme per la A24 e A25: da 108,07 milioni scendono a 90.7 milioni. Andrea Mascolini ©Riproduzione riservata Edilizia e immobiliare, operazioni Iva separate L imprese edili e quelle immobiliari potranno separaLe rre, ai fini dell’applicazione dell’Iva, le operazioni imponibili e le operazioni esenti, indipendentemente dalla p ttipologia dell’immobile. È quanto prevede il ddl semplificazioni approvato dal governo, che si prefigge finalmente c di modificare l’art. 36, terzo comma, del dpr n. 633/72, per d rrimuovere una limitazione letterale causata dalla riforma del regime Iva sulle operazioni immobiliari del 2006. d La disposizione citata, in deroga al principio secondo cui L ll’opzione per l’applicazione separata dell’Iva è ammessa iin presenza di più attività, contraddistinte da codici Ateco diversi, consente di esercitare l’opzione anche ai soggetti d che effettuano sia locazioni/cessioni esenti di fabbricati a c destinazione abitativa, sia locazioni/cessioni di altri fabd bricati o altri immobili. b La disposizione, che originariamente non riguardava le L operazioni di cessione, aggiunte solo recentemente dal o dl n. 1/2012, venne introdotta nel 1998 allo scopo di perd mettere alle imprese che locavano sia fabbricati abitativi m ssia altri fabbricati di separare, in sostanza, le operazioni llocative esenti da quelle imponibili, in modo da evitare che gli acquisti inerenti a tali ultime operazioni soffrisc ssero le limitazioni del diritto alla detrazione per effetto del meccanismo del pro rata generale. In quel contesto, d lla norma raggiungeva questo obiettivo, per lo meno in rrelazione alle locazioni di fabbricati, perché le locazioni di fabbricati strumentali per natura erano imponibili. Nel d 2006, però, il quadro è profondamente cambiato. La riforma del dl n. 223/2006, infatti, ha introdotto, restando solo al tema delle locazioni, la possibilità di locare in esenzione da Iva anche i fabbricati strumentali per natura. Di conseguenza, la disposizione dell’art. 36, terzo comma, dal punto di vista letterale, non consente più di separare di fatto le locazioni esenti da quelle imponibili, in quanto i due settori separabili sono: 1) le locazioni esenti di (soli) fabbricati abitativi, 2) le locazioni (esenti o imponibili) di altri fabbricati o immobili. In pratica, l’impresa che affitta un fabbricato strumentale per natura in regime di esenzione, deve imputarlo al secondo settore, il quale pertanto viene a essere anch’esso interessato dall’indetraibilità; idem per l’affitto di un terreno non edificabile. Viceversa, la locazione di un fabbricato abitativo in regime di imponibilità (divenuta possibile, per le imprese di costruzione, a seguito del dl n. 83/2012), non può essere imputata al secondo settore, in quanto ha per oggetto un fabbricato abitativo. Queste limitazioni non erano certo nell’intenzione del legislatore del tempo, ma discendono accidentalmente dalle successive modifiche della disciplina delle operazioni immobiliari, non sempre coerenti con il quadro normativo generale (un altro esempio di incoerenza è il divieto di detrazione dell’Iva per l’acquisto di fabbricati a destinazione abitativa, salvo che per determinati soggetti). La problematica troverà soluzione completa con la norma inserita dal governo nel ddl semplificazioni. Si prevede, infatti, di riformulare la suddetta disposizione dell’art. 36, terzo comma, stabilendo che possono avvalersi della facoltà di applicare separatamente l’imposta anche i «soggetti che effettuano sia locazioni o cessioni di immobili esenti da imposta, che comportano la riduzione della percentuale di detrazione a norma dell’articolo 19, comma 5, e dell’articolo 19-bis, sia locazioni o cessioni di immobili imponibili». Oggetto di separazione, quindi, sarebbero le operazioni immobiliari esenti e quelle imponibili, indipendentemente dalla tipologia dell’immobile che ne forma oggetto (fabbricati abitativi o strumentali, terreni edificabili e non), in modo da consentire al contribuente, rispettando e rafforzando lo spirito della norma originaria, di sottrarsi all’applicazione del pro rata generale e di determinare, invece, l’imposta ammessa in detrazione con il principio (primario) dell’imputazione specifica dei beni e servizi La bozza del del acquistati, secondo il nesso semplificazioni sul con l’operazione «a valle». sito www.italiaoggi. Franco Ricca it/documenti ©Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ Sabato 22 Giugno 2013 25 ANTIRICICLAGGIO/ I dati all’incontro Assifact Accordo tra i ministri europei Factoring pigro Cambio packaging Solo 42 le segnalazioni all’Uif per le sigarette DI FABRIZIO VEDANA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it S oltanto 42 segnalazioni inviate all’Uif e ben 20 società di factoring non ne hanno fatta neppure una. È emerso in occasione dell’incontro tenutosi in Assifact in occasione dell’annuale assemblea di bilancio che ha messo in luce un crescente interesse per le operazioni di cessione di crediti sia pro solvendo che pro soluto. L’incontro ha visto la partecipazione dell’Unità di informazione finanziaria di Banca d’Italia, della Guardia di finanza, di accademici e rappresentanti del mondo degli intermediari che hanno messo in luce le importanti novità contenute nei recenti provvedimenti con i quali la Banca d’Italia ha dettato nuove disposizioni in materia di adeguata verifica e di tenuta dell’Archivio unico antiriciclaggio. L’Uif ha dato conto delle segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio ricevute dalle società di factoring che, sebbene ancora poche rispetto a quelle inviate da banche e poste, risultano in crescita anche grazie ai chiarimenti che al riguardo sono stati forniti da Banca d’Italia con comunicazione dell’aprile 2012 recante specifici indici di anomalia connessi al settore del factoring. Delle 42 segnalazioni ricevute dall’autorità di vigilanza circa il 50% è risultano tuttavia collegate al fatto che il cliente della società segnalante è stato oggetto di indagini penali e non a una specifica operatività sospetta. Una rilevante parte delle altre segnalazioni risulta invece connessa alla rilevata inesistenza del credito oggetto del contratto di factoring. Durante il convegno sono stati poi evidenziati i rilevanti impatti che le nuove normative di Banca d’Italia, in vigore da gennaio 2014, sono destinate ad avere su procedure e software con costi stimati di qualche decina di migliaia di euro per ogni intermediario. Forte dei Marmi choosy Ma l’Authority dice no Il comune di Forte dei Marmi vuole tenere alto il livello della qualità della sua struttura commerciale, nel centro storico, per soddisfare una clientela d’élite, ma l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato non è d’accordo. Ciò in quanto l’introduzione di vincoli alla libera iniziativa economica deve essere limitata a quanto strettamente necessario per il perseguimento di specifiche esigenze di interesse pubblico e rispettare anche il principio di proporzionalità. È sulla base di questi principi che il garante (Bollettino n. 23 del 17 giugno 2013) ha formalmente invitato il comune della Versilia di rivedere la posizione assunta e di rimuovere, quindi, le restrizioni introdotte dal consiglio comunale rispettivamente con le delibere 20/1999 e 76/2011. In particolare, con il provvedimento di due anni fa, l’organo collegiale, all’unanimità, aveva deciso di non consentire l’apertura di bar e ristoranti non riconducibili alla tipicità nazionale e in tal modo mettendo al bando ristoranti cinesi, giapponesi ed etnici in genere. Ma allo stesso tempo, aveva deciso anche di non consentire l’apertura di negozi, a meno che gli stessi non trattassero prodotti riconducibili per produzione, manifattura e/o presentazione alla tradizione nazionale e rispettassero un livello medio-alto di qualità. Il consiglio, in pratica, integrava i limiti posti alla fine degli anni 90, che impedivano l’apertura di agenzie immobiliari e di assicurazioni, banche, internet point o lavanderie a gettone. Nell’invitare il comune a riconsiderare le limitazioni, il garante ha rilevato che la regolamentazione di Forte dei Marmi si pone in contrasto con la recente normativa posta a tutela della concorrenza e con i principi di liberalizzazione contenuti nel dl 201/2011, convertito con legge 214/2011 e nel dl n. 1/2012, convertito con legge 27/2012. Anche perché, ha sottolineato l’Antitrust, «gli interessi di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico del centro storico cittadino di Forte dei Marmi, che pur rappresenta un bene pubblico meritevole di tutela, possono essere conseguiti anche mediante il rispetto di particolari criteri di presentazione della merce al pubblico». Marilisa Bombi © Riproduzione riservata Grande attenzione andrà inoltre dedicata ai controlli e alla formazione del personale dell’intermediario che dovrà essere istruito su come leggere una dichiarazione dei redditi la cui raccolta viene suggerita dalla Banca d’Italia e dalla Guardia di finanza al fine di poter accertare la provenienza del denaro utilizzato per effettuare l’operazione e la coerenza della stessa rispetto al profilo fiscale e Antiriciclaggio del cliente. © Riproduzione riservata N ovità in arrivo sui pacchetti delle sigarette. Per quanto riguarda le avvertenze di salute combinate (testo-immagine), ci sarà per queste ultime una dimensione dell’area ad esse riservata pari al 65% della superficie frontale e posteriore del pacchetto, ma in tale percentuale è incluso anche il bordo da 1 mm. Per quanto riguarda il limite per la presenza di additivi, eliminata la previsione di adozione automatica di livelli massimi a seguito del loro riconoscimento da parte di soli tre stati membri. Salvaguardati i sistemi di notifica della composizione di prodotti del Donna abbandonata con un figlio Unioni di fatto, nuova apertura DI DARIO FERRARA N uova apertura alle unioni di fatto da parte della Cassazione. Alla donna abbandonata dal convivente con un figlio piccolo a carico non si può negare il patrocinio a spese dello stato in una causa per il risarcimento del danno da violazione degli obblighi familiari, motivando il «no» sul mero rilievo che non sussiste alcun obbligo del genere fra le persone legate da un vincolo di convivenza more uxorio: il giudice del merito deve invece verificare se la lesione denunciata da chi chiede il patrocinio per i non abbienti riguardi un diritto che rientra nei diritti fondamentali della persona e, dunque, sia suscettibile di ristoro nello schema risarcitorio di cui all’art. 2043 cc. È quanto emerge dalla sentenza 15481/13 del 20 giugno dalla III sezione civile della Cassazione. Il ricorso dell’avvocato della signora è accolto contro le conclusioni del sostituto procuratore generale: troppo frettoloso il tribunale che rigetta l’istanza di liquidazione del compenso del legale nell’ambito della causa per il risarcimento da violazione degli obblighi familiari (poi dichiarata estinta). La donna è lasciata dall’ex convivente con un bimbo di un anno da mantenere e una promessa di matrimonio disattesa: reclama i danni per la mancata assistenza, morale e materiale, ma anche per la lesione del diritto alla sessualità negatale durante la vita insieme (l’uomo la lascia per una nuova relazione sentimentale). Il ricorso è accolto laddove punta sulla lesione di diritti fondamentali della persona. Resta basilare, ricordano gli «ermellini», che il giudice del merito indaghi se il diritto oggetto di (asserita) lesione sia riconducibile a quelli meritevoli di tutela costituzionale. E il rispetto della dignità e della personalità deve essere garantito sia prima sia durante il matrimonio. In base alla giurisprudenza di legittimità che ha ancorato il danno non patrimoniale a tutti i beni fondamentali tutelati dalla Costituzione, allora, si può ben affermare che la violazione dei diritti fondamentali della persona si possa ben configurare anche all’interno di una coppia di fatto, a patto che l’unione abbia caratteristiche di serietà e stabilità. La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/documenti tabacco già esistenti. Confermata infine la possibilità per gli stati membri di vietare la vendita a distanza di prodotti del tabacco, in linea con quanto l’Italia, attraverso il ministro della salute, ha richiesto. Questi i principali contenuti dell’accordo raggiunto dai ministri della salute al Consiglio dell’Unione europea. L’Italia, con il ministro Beatrice Lorenzin, spiega una nota, «ha partecipato attivamente ai lavori, segnalando la necessità di apportare alcune modifiche al testo di compromesso proposto dalla presidenza irlandese, al fi ne di contemperare le primarie esigenze di tutela della salute con altre comunque rilevanti, quali la lotta alla contraffazione e la tutela dall’introduzione sul mercato di tabacco di provenienza non controllata. Tutte le richieste italiane sono state accolte e compaiono nel testo risultante dalla mediazione», conclude la nota. CIRCOLARE Lavandino sui carretti dei gelati DI STEFANO MANZELLI La vendita dei gelati sfusi in forma ambulante richiede l’impiego di un mezzo di trasporto con un adeguato sistema di refrigerazione e un lavandino con serbatoio per l’erogazione di acqua fresca. Lo ha chiarito la circolare della polizia municipale di Torino n. 54 del 12 giugno 2013. Sarà sempre più raro trovare in circolazione i tradizionali carretti dei gelati a pedali dotati di tutte le necessarie strumentazioni finalizzate a garantire la sicurezza alimentare dei prodotti. Nel caso del comune di Torino le recenti modifiche al regolamento d’igiene hanno infatti dettagliato meglio i requisiti igienico-sanitari richiesti dai venditori di gelato sfuso. In particolare il mezzo di trasporto ora dovrà essere dotato di un sistema di refrigerazione atto a garantire in ogni momento la temperatura necessaria, i contenitori dovranno essere protetti da contaminazione ma soprattutto dovrà essere installato un lavandino ad hoc con acqua potabile fresca. Oltre al cartello degli ingredienti, conclude la nota, occhio infine all’autocertificazione in materia di igiene. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 26 Sabato 22 Giugno 2013 I M P O S T E E TA S S E SENTENZA DELLA CASSAZIONE SULLE SOCIETÀ AMMESSE AL CONCORDATO PREVENTIVO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it La cessione frazionata d’impresa sfocia in abuso di diritto Stipulare un contratto che, seppur valido, ha come causa reale un indebito risparmio d’imposta è un’operazione che può essere bollata dal fisco come elusione fiscale. Infatti l’impresa ammessa al concordato preventivo non può cedere l’azienda in modo frazionato con accordi che, anche se regolari, possono essere contestati dall’amministrazione finanziaria come abuso del diritto. È quanto affermato dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 15743 del 21 giugno 2013. Dunque, la sezione tributaria ha respinto il ricorso di una società che, dopo essere stata ammessa al concordato preventivo, aveva venduto con contratti, tempi e scopi diversi i vari «pezzi» dell’azienda. La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/documenti 5NIONE%UROPEA &ONDOSOCIALEEUROPEO Il fisco ha contestato l’operazione commerciale sostenendo che avesse come unico scopo quello dell’indebito risparmio dell’Iva. Quindi ha recuperato la maggiore imposta. A questo punto la contribuen- ca, assumendo un rilievo di fondo, che gli stessi concetti privatistici sull’autonomia negoziale regrediscano a semplici elementi della fattispecie tributaria». Ciò comporta che, ancorché non possa prescindersi dall’interpretazione della volontà negoziale secondo i canoni generali, nell’individuazione della materia imponibile dovrà darsi la preminenza assoluta alla causa reale sull’assetto cartolare, con conseguente tangibilità, sul piano fiscale, delle forme negoziali, in considerazione della funzione antielusiva sottesa alla disposizione in parola, sicché l’autonomia contrattuale e la rilevanza degli effetti giuridici dei singoli negozi (e non anche di **&( .%!()*(+**+( ,##$#*- *()'&(*#/ )*(**&%&#"( te ha adito la Ctp ma senza successo. Stesso verdetto di fronte alla Ctr che ha confermato la decisione pro amministrazione. «In tema di imposta di registro, la scelta, compiuta dal legislatore con l’art. 20 del dpr 26 aprile 1986, n. 131, di privilegiare, nella contrapposizione fra «la intrinseca natura e gli effetti giuridici» e il titolo o la forma apparente di essi, il primo termine, unitariamente considerato, impli- Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale Bando di Gara n. 17/2011 Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Regione Siciliana C(2007) del 18 dicembre 2007 Pubblicazione concernente il D.D.G. n. 670 del 05 Marzo 2013 di revoca della procedura aperta indetta con D.D.G. n. 3698 del 12/08/2011 per l’acquisizione del Servizio di “Realizzazione di azioni integrate finalizzate alla valorizzazione e diffusione di esperienze di eccellenza nel sistema di formazione professionale regionale” Programma Operativo Regionale 2007/2013 del Fondo Sociale Europeo. Si comunica che, ad ogni effetto di legge, il D.D.G. n. 3698 del 12/08/2011, con cui il Dipartimento Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale ha bandito la procedura aperta di cui sopra, è stato revocato con D.D.G. n. 670 del 05 marzo 2013, disponibile nel sito http://www.sicilia-fse.it. F.to Il Dirigente Responsabile dell’Area Affari Generali. Dott. Marcello Maisano. 5NIONE%UROPEA &ONDOSOCIALEEUROPEO 2EGIONE3ICILIANA 2EGIONE3ICILIANA 2%')/.%3)#),)!.! !SSESSORATO)STRUZIONEE&ORMAZIONE0ROFESSIONALE !VVISODIAGGIUDICAZIONEAPPALTO 2%')/.%3)#),)!.! !SSESSORATO)STRUZIONEE&ORMAZIONE0ROFESSIONALE !VVISODIAGGIUDICAZIONEAPPALTO !MMINISTRAZIONEAGGIUDICATRICE2EGIONE3ICILIANA!SSESSORATO2EGIONALEDELL)STRUZIONEE DELLA&ORMAZIONE0ROFESSIONALEn$IPARTIMENTO2EGIONALEDELL)STRUZIONEEDELLA&ORMAZIONE 0ROFESSIONALEn!UTORITÌDI'ESTIONE0/&3%n6IA!USONIA0ALERMO WWWSICILIAFSEIT0ROCEDURADIAGGIUDICAZIONE0ROCEDURAAPERTA!PPALTOPUBBLICODISERVIZI "ANDODIGARANDEL$ETERMINAACONTRARRE$$'N$ELPER LA REALIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI h2AFFORZAMENTO DELLE CAPACITÌ DAZIONE DELLE !UTORITÌ PER L!MMINISTRAZIONEDELLA'IUSTIZIADELLA2EGIONE3ICILIANAn#ORTEDI!PPELLODI#ALTANISSETTA 0ROCURA 'ENERALE DI #ALTANISSETTA 4RIBUNALE DI #ALTANISSETTA 0ROCURA DELLA 2EPUBBLICA DI #ALTANISSETTA 0ROCURA DELLA 2EPUBBLICA DI %NNA 0ROGRAMMA /PERATIVO 2EGIONALE DEL&3%n/BIETTIVOh#ONVERGENZAv!SSE0RIORITARIO6))#APACITÌ)STITUZIONALEvDEL &3%n/BIETTIVOh#ONVERGENZAv!SSE0RIORITARIO6))#APACITÌ)STITUZIONALE#ATEGORIADISERVIZI .#ODICE#)'!)MPORTOABASEDASTANOVECENTOMILA)6! 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Anche la procura generale del Palazzaccio ha chiesto di respingere il ricorso della società. Debora Alberici 5NIONE%UROPEA &ONDOSOCIALEEUROPEO 2EGIONE3ICILIANA 2EGIONE3ICILIANA 2%')/.%3)#),)!.! !SSESSORATO)STRUZIONEE&ORMAZIONE0ROFESSIONALE !VVISODIAGGIUDICAZIONEAPPALTO 2%')/.%3)#),)!.! !SSESSORATO)STRUZIONEE&ORMAZIONE0ROFESSIONALE !VVISODIAGGIUDICAZIONEAPPALTO !MMINISTRAZIONEAGGIUDICATRICE2EGIONE3ICILIANA!SSESSORATO2EGIONALEDELL)STRUZIONE E DELLA &ORMAZIONE 0ROFESSIONALE n $IPARTIMENTO 2EGIONALE DELL)STRUZIONE E DELLA &ORMAZIONE 0ROFESSIONALE n !UTORITÌ DI 'ESTIONE 0/ &3% n 6IA !USONIA 0ALERMO 0ROCEDURA DI AGGIUDICAZIONE 0ROCEDURA APERTA !PPALTO PUBBLICO DI SERVIZI "ANDO DI GARA N DEL $ETERMINA A CONTRARRE $$' N DEL PER LA REALIZZAZIONE DEL h3ERVIZIO DI SUPPORTO ALL!UTORITÌ DI 'ESTIONE DEL 0ROGRAMMA/PERATIVO&3%3ICILIAPERATTIVITÌDIHELPDESKEDIACCOMPAGNA MENTOAGLIUTENTIDELSISTEMAINFORMATIVOPERLAGESTIONEILMONITORAGGIOEDILCONTROLLO DEL 0/ &3% v !SSE 0RIORITARIO 6) !SSISTENZA 4ECNICA /BIETTIVO SPECIFICO . n /BIETTIVO/PERATIVO#ATEGORIADISERVIZI.#ODICE#)')MPORTOABASE DASTA EURO NOVECENTOCINQUANTAMILA )6! 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A sancirlo è stata, ieri, la Corte costituzionale (sentenza n. 153), dichiarando infondata la questione di legittimità costituzionale della legge della regione Toscana n. 45 del 31 luglio 2012 (Agevolazioni fiscali per favorire, sostenere e valorizzare la cultura e il paesaggio in Toscana) promossa in riferimento all’articolo 117, comma 2, lettera e) della Costituzione. La vicenda prende le mosse da un ricorso presentato dal presidente del consiglio dei ministri nei confronti della regione Toscana che, a parere del ricorrente, avrebbe stabilito, nella legge 45/2012, agevolazioni fiscali consistenti in crediti di imposta sull’Irap pari al 20% delle erogazioni liberali destinate in favore dei soggetti beneficiari dei finanziamenti. Disposizioni che, per il presidente del consiglio dei ministri, esulano dalla competenza legislativa regionale in quanto attinenti a un tributo istituito e di- sciplinato con legge statale, sebbene il gettito sia attribuito alle regioni. A parere dei giudici della Consulta, invece, non si può sostenere che il credito d’imposta non trova specifica previsione nell’art. 5, comma 1, del dlgs 68/2011. Norma che, anzi, riconosce alle regioni la potestà di ridurre le aliquote Irap fino ad azzerarle. Chiedendo che la questione di legittimità costituzionale fosse dichiarata infondata, da parte sua, la stessa regione Toscana aveva ribattuto che, da un lato, è certa la competenza concorrente in materia di valorizzazione dei beni culturali e ambientali (materia contemplata dall’art. 117, terzo comma, Cost.), dall’altro lato, le misure previste dalla legge regionale sottoposta a giudizio di legittimità sono incentivanti e strumentali proprio alle citate attività di promozione del territorio toscano. Le agevolazioni fiscali sull’Irap non possono quindi essere precluse alla regione. Principio ribadito, appunto, dalla stessa normativa statale, attuativa dell’art. 119 Cost. in materia di federalismo fiscale (combinato disposto della legge delega 42/2009 e del decreto legislativo 68/2011) che stabilisce che per i tributi propri derivati, istituiti e regolati da leggi statali, il cui gettito è attribuito alle regioni (come nel caso in questione, con l’Irap), queste ultime possono, con propria legge, modificare le aliquote e disporre esenzioni, detrazioni, deduzioni, nei limiti e secondo i criteri fissati dalle leggi statali e nel rispetto della normativa comunitaria. Inoltre, dal punto di vista temporale, a decorrere dal 2013 ciascuna regione a statuto ordinario può, con propria legge, ridurre le aliquote Irap fino ad azzerarle e disporre deduzioni dalla base imponibile. La regione Toscana, secondo quanto sostenuto in sua difesa, e come accolto dalla Consulta, con la legge n. 45, prevedendo un credito di imposta sull’Irap pari al 20% è intervenuta, indirettamente, sull’aliquota del tributo in linea con quanto previsto dalla disciplina statale. Per di più la legge toscana, prevedendo che l’agevolazione fiscale operi a decorrere dal 2013, costituisce un intervento consentito dalle norme statali in materia di federalismo fiscale. Sabato 22 Giugno 2013 27 Anomalie studi di settore, via libera alle repliche Alle comunicazioni di anomalia degli studi di settore per il triennio 2009-2011 si potrà ora replicare. Dal 26 giugno sarà, infatti, disponibile sulla piattaforma internet dell’Agenzia delle entrate, l’apposito software «Comunicazioni anomalie 2013» attraverso il quale i contribuenti e gli intermediari potranno rispondere alle segnalazioni di anomalia ricevute nei giorni scorsi dal fisco. A dare la notizia del software è stata la stessa Agenzia, in un comunicato stampa diffuso ieri. Con l’utilizzo dell’applicativo software sarà possibile segnalare eventuali imprecisioni o errori contenuti nelle comunicazioni di anomalia ricevute, quali per esempio, la modifica dei criteri di valutazione e di indicazione nel modello dati rilevanti dello studio di settore delle rimanenze, da un esercizio all’altro. Allo stesso tempo i contribuenti e i loro intermediari potranno segnalare al fisco i motivi che hanno determinato l’anomalia riscontrata ed eventuali informazioni rilevanti in ordine alla stessa. Si ripete così anche quest’anno il copione già sperimentato negli esercizi passati con il fisco che invia missive e segnalazioni di anomalie, vere o presunte tali, e i contribuenti che vengono chiamati a valutare la possibile replica tramite l’apposito software. Oltre agli studi di settore anche quest’anno molti contribuenti stanno ricevendo segnalazioni di anomalia in ordine al confronto fra i redditi posseduti e alcune spese rilevanti effettuate. Per queste segnalazioni funzionali all’accertamento sintetico non esiste, almeno per ora, uno specifico software di risposta come avviene per gli studi di settore. Non può sfuggire nemmeno il particolare momento nel quale il fisco invia tali segnalazioni. Ormai da alcuni anni le missive arrivano puntuali ai contribuenti proprio nel periodo di scadenza della dichiarazione annuale dei redditi. E non è certo un caso. Basta leggere un passaggio contenuto nelle comunicazioni di anomalia degli studi di settore ricevute proprio in questi giorni, per rendersene conto. Pur trattandosi di un’anomalia che necessita di ulteriori approfondimenti, recita infatti la missiva, «la invitiamo in ogni caso a valutare con attenzione quanto evidenziato, soprattutto in vista della presentazione della dichiarazione Unico 2013 (periodo d’imposta 2012)». Come dire contribuente avvisato, mezzo salvato. Andrea Bongi BREVI Sono state elette ieri le massime cariche dell’ente che gestisce la previdenza e l’assistenza dei notai italiani per il triennio 2013-2016. Mario Mistretta è stato eletto presidente della Cassa nazionale del notariato. Ad affiancarlo con la carica di vicepresidente è Antonio Caputo, notaio in Parma. Brunella Carriero, notaio in Matera, ricoprirà la carica di segretario della Cassa. Notaio dal 1982, Mistretta è presidente del Consiglio notarile di Brescia e dal 2010 al 2013 è stato Revisore dei conti presso il Consiglio nazionale del notariato. È stato docente di diritto commerciale presso l’Accademia della Guardia di finanza di Bergamo e docente di diritto di famiglia presso l’Università di Brescia. Componenti del Comitato esecutivo della Cassa sono stati eletti i notai: Pietro Caserta, Marco De Benedittis, Antonluigi Magi e Gustavo Vassalli. «Facendo seguito alla richiesta del Consiglio nazionale forense di un incontro urgente, inviata lo scorso 17 giugno, il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri ha fissato la data il prossimo 3 luglio». Lo ha annunciato il presidente del Consiglio nazionale forense, inviando ieri una lettera agli Ordini forensi rappresentativi dei 26 distretti. L’incontro era stato chiesto dal Cnf all’indomani dell’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del decreto legge «del fare», che ha introdotto misure, spiega una nota, «ritenute non adeguate a risolvere la questione di come garantire il miglior servizio giustizia ai cittadini, sotto il profilo processuale, economico e organizzativo». Un segno tangibile di vicinanza ai lavoratori del fisco: martedì 25 il prefetto di Torino Alberto Di Pace si recherà in visita all’Agenzia delle entrate per incontrare il personale degli uffici torinesi. L’iniziativa fa seguito agli episodi di violenza nei confronti del personale che si sono verificati negli ultimi mesi nei front office degli uffici delle Entrate. L’incontro si svolgerà alle ore 11 nel Salone di rappresentanza della direzione regionale del Piemonte, in corso Vinzaglio 8. Saranno presenti anche il questore di Torino Antonino Cufalo, il comandante regionale dei Carabinieri gen. Pasquale Lavacca e il comandante regionale della Guardia di finanza Gen. Carlo Ricozzi. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli è stata ufficialmente iscritta nell’elenco degli organismi autorizzati al controllo della produzione e della commercializzazione delle bevande spiritose con indicazione geografica, prima Autorità pubblica abilitata a certificare l’origine dei prodotti alcolici. Dell’avvenuta iscrizione è stata data comunicazione ufficiale dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L’arretrato crescente «ha lo stesso impatto soffocante che ha il debito pubblico. È un fardello di cui dobbiamo liberarci». Lo ha sottolineato il vicesegretario dell’Ocse, Pier Carlo Padoan, alla presentazione al senato del rapporto «Giustizia civile: come promuovere l’efficienza», aggiungendo che «la capacità del Paese di uscire dalla crisi si indebolisce». Padoan stima un impatto sul pil intorno «all’1%». «Se la giustizia civile non funziona, ha spiegato, c’è minore concorrenza e minore fluidità nel mercato del lavoro». In vista della stretta negoziale della prossima settimana tra il Consiglio dei ministri agricoli, il Parlamento europeo e la Commissione per la riforma Pac, al cui interno vi è l’aggiornamento della normativa zucchero 2015/2020, la Cgbi, Confederazione generale dei bieticoltori italiani, ribadisce in una nota «l’assoluta necessità di un mantenimento dell’attuale organizzazione di mercato del settore dello zucchero fino al 2020, affinché il settore bieticolo-saccarifero italiano possa continuare nello sforzo di miglioramento della propria competitività intrapreso all’indomani della precedente riforma del settore del 2006». «Auspico che l’intervento del governo sia efficace per ridare al concordato le finalità sue proprie che avevano ispirato il legislatore con la sua introduzione». Così Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, ha concluso il suo intervento in apertura del convegno «Crisi d’impresa - Nuove procedure concordatarie per uscire dalla crisi. Luci e ombre», che si è tenuto ieri. I numeri dicono che nei tre tribunali di riferimento per l’operatività della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate il ricorso alle procedure concordatarie dal 2007 al 2012 è in media triplicato dal 2007 al 2012, passando da 472 casi a 1212 a Milano, da 36 a 113 a Busto Arsizio (Varese) e da 36 a 120 a Varese. Sono stati sottoscritti da Confcommercio due accordi per la detassazione del salario di produttività. Il primo, confederale, sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil, informa una nota, prevede un’ampia formulazione per la produttività che può essere applicata nei diversi settori rappresentati; il secondo, con le categorie Filcams, Fisascat e Uiltucs, dove le parti, concordando anche le modalità di attuazione, individuano gli istituti che concretamente nel contratto del terziario hanno dimostrato di incrementare la produttività quando applicati in azienda. È stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro per gli addetti del settore dell’autonoleggio, del soccorso stradale e dei parcheggi/autorimesse. L’intesa, raggiunta da Aniasa, Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese del settore, e le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti interessa oltre 10 mila lavoratori e prevede aumenti retributivi medi di 105 euro e l’erogazione di una tantum di 210 euro per il periodo gennaio-giugno 2013. 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 28 Sabato 22 Giugno 2013 I M P O S T E E TA S S E Le agevolazioni previste dal decreto emergenze convertito ieri in legge Fisco soft per le calamità Per le vittime del sisma mutui senza vincoli DI BEATRICE MIGLIORINI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it S tato di emergenza prolungato fino al 31 dicembre 2014 per i comuni colpiti dagli eventi sismici del 2012. Gli enti locali in questione beneficeranno, quindi, oltre che dell’allentamento dei vincoli derivanti dal patto di stabilità anche della detassazione dei contributi destinati a interventi di ricostruzione di case e industrie. Più tempo, inoltre, per le domande di accesso ai finanziamenti agevolati. Questi i contenuti del decreto emergenze (43/2013) che, ieri, ha ottenuto la fiducia alla camera ed è stato convertito in legge. Zone sismiche. Per le popolazioni coinvolte nel terremoto 2012, rimaste con case o edifici danneggiati, la legge prevede misure semplificate per l’accensione dei mutui. All’art. 6, è stato, infatti, stabilito che «il contributo destinato a interventi di riparazione, ripristino o ricostruzione di immobili di edilizia abitativa e a uso produttivo viene erogato sotto forma di indennizzo, ragion per cui i soggetti autorizzati al credito possono contrarre fi nanziamenti senza obbligazioni o vincoli». Previste poi delle agevolazioni anche per le imprese, che potranno accedere al finanziamento agevolato per il pagamento di imposte, contributi e premi per le somme dovute fino al 15 novembre 2013, potendo inoltrare la richiesta fino al 31 ottobre (si veda ItaliaOggi del 14 giugno). Sempre a favore di imprese e comuni, oltre alla sospensione di Imu e Tares per i fabbricati distrutti o inagibili, è stato infine previsto all’art. 6-nonies, l’allentamento dei vincoli derivanti dal patto di stabilità interno. Non mancano poi, le misure volte a garantire la prosecuzione dell’assistenza abitativa e la prosecuzione dell’attività di rimozione delle macerie, nei comuni colpiti dal sisma dell’Aquila nel 2009. Emergenze ambientali. All’interno della legge spazio anche ai problemi relativi agli impianti di depurazione e smaltimento dei rifiuti in Campania: è stato prolunga- to fino a 36 mesi il mandato dei commissari straordinari, con il compito di vigilare sulla realizzazione dei siti per raccolta e smaltimento dei rifiuti. Previsto infine lo sblocco di 630 milioni utili per riattivare i lavori per la Tav e la Variante di vValico. Porti ed Expo 2015. Per le zone portuali di Genova e Piombino, il decreto ha poi previsto, tramite la collaborazione con gli enti locali e i presidenti di regione, di trovare i fondi utili sia a ripristinare la sala operativa del porto di Genova, sia a riattivazione l’area industriale di Piombino tramite l’attuazione di un nuovo piano regolatore. Previste infine, misure volte a garantire il rispetto dei tempi e degli obblighi internazionali assunti dal governo italiano, per l’Expo 2015, con particolare riguardo agli impegni assunti con il Bureau international des expositions (Bie). © Riproduzione riservata Gdf, in 5 mesi smascherati oltre 3.500 evasori totali %&,!"&,/ #+!#"&&( +#!%#--&%",()"*("& ,"#" &(' !()',!%$ &( # $ $! $$"%")*(*&('('#))&&$)&'(,,",("&%&$"%" &( !#%!#! (&#""%%&,*","("*""*.##(" &($ # $!%# %&,"*.#!")#*", (&%*#&%*%-"&)&&%&$"%"# !$#!# ! %*( (%-*(&$+%"&%&%&$"%"&###+##'"0(%* ,&#+-"&%!"+(")'(+%-"# %#(%# $$"%")*(*&(%#%+&,&&%&$"%"& &(*(&'$,%$"""% ""$!+'(!)&( #!" #&$#!# !!%% (")"#$(*&"$$&"#"(#("*""*.##&%*(**-"&%!)*"&% !#""$$&"#" &( ()%*-"&%#(***&""("**&"$$&"#"("(**&"&,%% ")"%*"%"$ ,&#(&*&% '(!%#!$ !')!&$%# $!#! # !!!"% #%&$""#& & #!%!##!' $ % &(1$)'+$)!!(*((!%$ &')!&,!%$))'!*!('!)!%'#)!+! "!++%)!!$%)! ')'!(!$)!"(($'!$%'!"" ')'!%' $!,,)!+$$ !)""% Quasi 5,5 miliardi di euro recuperati a tassazione dal fronte dell’evasione fiscale internazionale; oltre 3.500 evasori totali scoperti in cinque mesi. E ancora, danni all’erario accertati per 957 milioni e truffe smascherate per oltre 800 milioni di euro. Sono solo alcuni dei numeri, resi noti ieri in occasione del 239° anniversario della sua fondazione, frutto delle attività della Guardia di finanza di contrasto a diverse forme di reato: dalle frodi all’evasione fiscale, dal riciclaggio di denaro all’uso indebito di risorse pubbliche. Lotta all’evasione. Dall’inizio dell’anno sono stati denunciati 286 responsabili di frodi carosello, con un’evasione all’Iva per oltre 317 milioni di euro. Quasi 5,5 miliardi sono stati recuperati a tassazione sul fronte dell’evasione fiscale internazionale, attuata attraverso condotte che vanno dalla residenza all’estero fittizia alle stabili organizzazioni non dichiarate, da pratiche di transfer pricing a manovre elusive più sofisticate. Sono stati scoperti 3.506 evasori totali, tra cui anche persone e società solo formalmente residenti all’estero e che non dichiarano nulla in Italia. I controlli in materia di scontrini e ricevute sono stati 166.737: il 33% è risultato irregolare. Sono invece 14.149 i lavoratori in nero/irregolari scoperti e 2.338 i datori di lavoro verbalizzati. Lotta agli sprechi. Parallelamente all’impegno nella lotta all’evasione fiscale, la Guardia di finanza ha intensificato l’azione a tutela delle uscite dal bilancio pubblico, indirizzando le proprie risorse a contrastare i cosiddetti «fenomeni di massa», quali le truffe a danno degli enti previdenziali e assistenziali o le truffe per accedere alle prestazioni sociali agevolate. Da inizio anno sono stati denunciati alle procure della repubblica oltre 2.100 responsabili di frodi (27 milioni di euro in totale), tra cui 154 truffatori che hanno ottenuto indebitamente pensioni, assegni o rendite per inabilità e invalidità (9 milioni); 1.500 «falsi poveri» che hanno beneficiato di prestazioni sociali agevolate (oltre 1 milione di euro). L’azione svolta in tale settore continua a essere orientata soprattutto verso le cosiddette grandi frodi nell’erogazione di incentivi pubblici a sostegno o per il rilancio delle attività infrastrutturali e industriali ovvero allo sfruttamento delle energie rinnovabili, con l’individuazione di truffe per oltre 800 milioni. FISCO DEGLI ALTRI Stop alla legislazione fiscale discriminatoria della Grecia su latte, prodotti lattiero-caseari e carne proveniente da altri stati membri. È quanto richiesto dalla Commissione europea. Atene ha due mesi di tempo per adeguarsi alla normativa comunitaria prima di rischiare il deferimento alla Corte europea di giustizia. Al momento Atene applica una tassa sugli acquisti di latte e di prodotti lattiero-caseari in modo diverso per i prodotti nazionali rispetto a quelli provenienti da altri paesi membri. Alcuni prodotti nazionali sono esenti da tasse, mentre altri sono tassati in modo minore. Viene imposta anche una tassa sugli acquisti di carne, sia domestica che importata. Tale imposta viene tuttavia utilizzata per finanziare un organismo pubblico, denominato Elogak, che accorda sussidi agli agricoltori greci, dando un beneficio solamente ai prodotti nazionali. Secondo Bruxelles, queste disposizioni violano le norme dell’Ue che vietano qualunque misura per produrre effetti equivalenti ai dazi, creando un’imposizione interna discriminatoria. Un aumento dell’Iva di due punti percentuali per finanziare la riforma previdenziale svizzera per consentire a tutti i lavoratori di andare in pensione a 65 anni. L’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, secondo quanto proposto dall’esecutivo di Berna, dovrà essere effettuato in due tappe. Un primo punto scatterà all’entrata in vigore della riforma. L’esecutivo ha proposto anche il pensionamento flessibile per le persone con un reddito fino a 50 mila/60 mila franchi annui e che hanno versato contributi dall’età di 18-20 anni Il progetto di un’amnistia per i reati economici in Russia è pronto e con ogni probabilità verrà esaminato alla Duma prima della pausa estiva. Lo ha annunciato il presidente russo, Vladimir Putin, secondo cui l’amnistia riguarderà chi è stato condannato in prima grado e si impegna a risarcire i danni e le perdite subite dalle vittime del reato, ma non interesserà chi ha commesso reati contro lo stato. Di conseguenza dall’amnistia sarà escluso l’ex oligarca Mikhail Khodorkovsky condannato per evasione e frode fiscale. Tancredi Cerne 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Sabato 22 Giugno 2013 Sabat E N T I L O CA L I E STATO 29 Due emendamenti approvati alla camera estendono l’utilizzo anche alle unioni di comuni L’anticipo non stoppa gli avanzi Se richiesto per compensare la sospensione dell’Imu DI FRANCESCO CERISANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it S arà più facile per i comuni coprire i buchi di bilancio che si apriranno a causa della sospensione dell’acconto Imu. I municipi, ma anche le unioni di comuni, potranno utilizzare gli avanzi di amministrazione non vincolati, anche se fanno ricorso all’anticipazione di tesoreria. E questo in deroga a quanto previsto dal Tuel che vieta l’utilizzo degli avanzi se l’ente ha chiesto un anticipo di cassa. A prevederlo sono due emendamenti approvati dalla camera al decreto legge che ha sospeso la rata di giugno dell’Imu sulla prima casa e rifinanziato la cig (dl 54/2013). Come si ricorderà il provvedimento, per coprire i 2,4 miliardi che verranno a mancare nelle casse dei comuni per effetto della sospensione, consente ai sindaci di richiede- re anticipazioni di cassa (con interessi a carico dello stato) anche oltre il limite dei 5/12 delle entrate correnti. Peccato però che a norma del Tuel (art. 187, comma 3-bis del dlgs n. 267/2000) gli enti che si trovano in questa condizione non possano utilizzare gli avanzi di amministrazione, a meno che non si tratti di salvaguardare gli equilibri di bilancio. Di qui la necessità di prevedere una deroga espressa per gli enti che chiedono gli anticipi di cassa esclusivamente per colmare i mancati introiti dell’Imu. Della chance, come detto, potranno beneficiare anche le unioni di comuni. Montecitorio ha infatti approvato un altro emendamento che consente ai comuni di chiedere l’estensione del meccanismo dell’anticipazione alle unioni di cui fanno parte. Le unioni potranno utilizzare gli anticipi in tutto o in parte e ovviamente in alternativa all’utilizzo da parte del singolo comune. Alla restituzione dell’anticipazione provvederanno i singoli comuni facen- ti parte dell’unione in misura pari alla quota richiesta da ciascuno di essi. Soddisfazione per l’approvazione dei due emendamenti è stata espressa dall’Anci che ritiene le novità particolarmente vantaggiose per i piccoli comuni, soprattutto alla luce degli obblighi di associazionismo gravanti su di essi. «In considerazione dei gravosi obblighi imposti dalla normativa statale sulle gestioni associate delle funzioni fondamentali, circa 5.700 comuni e le loro Unioni avranno così almeno la possibilità di superare i limiti vigenti all’applicazione dell’avanzo», ha commentato Mauro Guerra, coordinatore nazionale Anci piccoli comuni e primo firmatario dei due emendamenti approvati. «Si tratta di un primo passo verso l’obiettivo di rimuovere completamente e in ogni caso l’impedimento all’applicazione dell’avanzo laddove si debba ricorrere ad anticipazioni di cassa anche per cause diverse dal mancato gettito Imu prima casa». Ora il decreto passa all’esame del senato. L’Anci incontra Letta. Lunedì pomeriggio la delegazione dell’Anci guidata dal presidente Alessandro Cattaneo sarà ricevuta dal premier Enrico Letta per affrontare tutti i temi di maggiore criticità che gravano sulle amministrazioni locali: dalle riforme istituzionali al patto di stabilità, dalla finanza locale al recente decreto crescita. Della delegazione Anci faranno parte anche Alessandro Cosimi (Livorno), Guido Castelli (Ascoli Piceno), Federico Pizzarotti (Parma), Vito Santarsiero (Potenza), Giorgio Orsoni (Venezia), Virginio Merola (Bologna), Paolo Perrone (Lecce), Massimo Zedda (Cagliari) e Andrea Di Sorte (vicecoordinatore dei piccoli comuni). IL DECRETO DEL MSE DI GENNAIO 2013 EVIDENZIA NON POCHE PROBLEMATICHE APPLICATIVE Antenne centralizzate, regole tecniche stese da privati È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 25 del 30 gennaio scorso un decreto del Ministero dello sviluppo economico (22 gennaio 2013) che detta le «regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d’antenna riceventi del servizio di radiodiffusione». Il decreto disciplina gli impianti centralizzati d’antenna condominiali, di nuova installazione, che ricevono i segnali del servizio di radiodiffusione, terrestre e satellitare e ne effettuano la distribuzione nell’edificio. Disciplina, altresì, la progettazione e la realizzazione degli impianti d’antenna riceventi il servizio di radiodiffusione conseguenti al riutilizzo di parte della banda Uhf da parte dei servizi di comunicazione elettronica. Il provvedimento dispone che gli impianti centralizzati d’antenna siano realizzati in modo da «ottimizzare la ricezione delle stazioni emittenti radiotelevisive ricevibili e annullare o minimizzare l’esigenza del ricorso ad antenne riceventi individuali, in modo tale da garantire i diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica». Fissate queste caratteristiche generali, il provvedimento passa a dettare ulteriori norme per «la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di impianti» che rispettino le caratteristiche di cui sopra. In particolare, gli impianti centralizzati d’antenna (stabilisce ancora l’art. 4) non devono determinare condizioni discriminatorie tra le stazioni emittenti i cui programmi siano contenuti esclusivamente in segnali terrestri primari e satellitari né condizioni discriminatorie nella distribuzione dei segnali alle diverse utenze. L’utilizzo di un mezzo trasmissivo, poi, non deve comportare l’esclusione di altri magnetica; b) le pertinenti norm me m e guide tecniche di impianto del de Cei e i relativi riferimenti normativi europei Cenelec e in no particolare la guida Cei 100-7 e pa le norme della serie En 50083 ed ENn60728 per gli aspetti funzioEN nali na e di sicurezza». Per Pe progettare, installare e fare la manutenzione delle antenne centralizzate, insomma, bisogna cen seguire regole che non sono conseg tenute nel decreto ministeriale ten di cui ci stiamo occupando, né in altre disposizioni legislative o regolamentari. Tali regole sono reg infatti contenute, oltre che in una inf direttiva europea, in documenti dir realizzati da due enti di natura rea privata: il Cei (Comitato elettropri tecnico italiano) e il Cenelec (Cotec mitato europeo di normazione mi elettrotecnica). ele E come ci si procura questi docuc menti, visto che (come detto) non me si tratta di leggi o decreti? Ebbene, t in questo caso è necessario procuq rarsi rar un volume intitolato Guide Cei sugli impianti d’antenna per www.italiaoggi.it la rricezione Tv. Volume, deve preDisponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com cisarsi, che non è disponibile gracisa tuitamente, ma che è necessario tuit al prezzo di 130 euro. Senmezzi trasmissivi che siano da consi- acquistare acquis derare equivalenti o complementari za, oltretutto, che tale acquisto possa da qualcuno essere evitato per effettra loro. Ma quali devono essere i «criteri re- to, ad esempio, dell’invio della pubalizzativi» delle antenne centralizza- blicazione o di suoi estratti in copia te? La risposta è contenuta nell’art. 6 da parte di un terzo (come potrebbe del decreto, ove si dispone che «i rife- essere, ad esempio, un’Associazione rimenti per la conformità di proget- territoriale della Confedilizia). Le indicazioni sul votazione, installaziolume sono infatti ne e manutenzione Il testo del decreto inequivoche: «Tutti degli impianti censulle antenne ceni diritti sono risertralizzati d’antenna tralizzate sul sito vati. Nessuna parte sono: a) la direttiva del documento può 2004/108/Ce relawww.italiaoggi.it/ essere riprodotta, tiva agli aspetti di documenti messa in rete o difcompatibilità elettro- IN EDICOLA fusa con un qualsiasi mezzo senza il consenso scritto del Cei». È legittimo tutto ciò? A leggere quanto affermato dal Tar del Lazio nella sentenza n. 5413 dell’1/4/10 (ottenuta dalla Confedilizia con riferimento a un decreto in materia di ascensori) parrebbe proprio di no. In quell’occasione, infatti, i giudici amministrativi hanno ritenuto illegittime quelle previsioni che, nell’imporre prestazioni a privati proprietari, lascino «ampio spazio nella loro individuazione ad una associazione privata» (l’Uni, nel caso di specie, ente analogo a quelli citati nel decreto sulle antenne), «alle cui libere determinazioni, assunte nel tempo e finalizzate ad un continuo adeguamento delle tecniche di valutazione dei rischi degli impianti, da essa imposte, dipende la loro progressiva quantificazione e i vantaggi economici che l’associazione ne ricava». Ma il Tar aggiungeva anche: «La riprova della anomala e ingiustificata posizione di vantaggio che ad essa si è ritenuto di assicurare, in danno dei proprietari, è già nell’obbligo fatto ai privati proprietari di acquisire, ad un prezzo esoso, limitatamente ad una sola copia del cartaceo recante il testo delle norme tecniche da osservare e «ad esclusivo uso del cliente», la licenza da parte dell’Uni ad utilizzare la normativa tecnica da essa predisposta, di cui è ritenuta proprietaria e che per questa ragione non è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, come sarebbe doveroso per ogni normativa che alla collettività si impone di applicare». Il testo integrale del provvedimento può essere scaricato (da parte dei titolari della relativa password) dalla banca dati riservata del sito internet della Confedilizia. Corrado Sforza Fogliani presidente Confedilizia 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 30 Sabato 22 Giugno 2013 D I R I T TO E I M P R E SA Circolare Mse sullo strumento d’aiuto per far nascere nuove imprese INNOVAZIONE Ecco gli incentivi al Sud Start-up, garanzie gratuite Domande dal 4 settembre per 190 mln € http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it I DI ROBERTO LENZI ncentivi al Sud, al via le domande per le nuove imprese. Lo strumento mette a disposizione 190 milioni di euro per un regime di aiuto finalizzato a promuovere la nascita di nuove imprese nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono previsti contributi a fondo perduto per finanziare investimenti o funzionamento di nuove imprese. Domande dal 4 settembre, prevista una clausola che prevenga la chiusura e riapertura di società operanti al solo scopo di incassare contributi. Sono infatti escluse le fattispecie che configurino, nella forma e/o nella sostanza, l’affitto di aziende o di rami di azienda. Vietata la locazione da soggetti diversi da imprese. L’impresa beneficiaria e i locatori non devono avere alcun tipo di partecipazione reciproca a livello societario. Questo è quanto previsto dalla circolare esplicativa n. 21303 del 20 giugno 2013, emanata dalla direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali del ministero dello sviluppo economico. La circolare specifica che le spese non potranno riguardare beni di proprietà di soci, amministratori, dipendenti dell’impresa proponente o loro prossimi congiunti. Per togliere gli ultimi dubbi, in una nota, riporta che per prossimi congiunti si intendono gli ascendenti e i discendenti entro il secondo grado (genitori-figli, nonni-nipoti), il coniuge, i fratelli, le sorelle, Le imprese escluse dal bando Sono escluse dal bando le imprese con le seguenti caratteristiche: - sede legale e operativa al Centronord - in contabilità semplificata - costituite da oltre 6 mesi - che svolgono attività di pesca, acquacoltura e produzione primaria dei prodotti agricoli, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, settore carboniero - controllate da soci di imprese che hanno cessato l’attività negli ultimi 12 mesi - risultanti media o grande impresa ai sensi del dm 18/4/2005 - in forma individuale gli affini nello stesso grado (suoceri e cognati), gli zii e i nipoti (articoli 74-78 del codice civile). Inoltre, specifica che non possono essere ammissibili i beni locati da società nella cui compagine siano presenti soci, amministratori, dipendenti dell’impresa proponente o loro prossimi congiunti. Domanda. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese, ivi incluse le start-up innovative, costituite da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Le imprese devono risultare di piccola dimensione e avere sede legale e operativa ubicata nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Possono richiedere le agevolazioni anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova società. La data. Le domande di agevolazione, corredate dei piani di impresa, possono es- sere presentate a partire dal 4 settembre 2013, ore 12.00, con modalità valutativa a sportello. L’eventuale esaurimento delle risorse disponibili comporta la chiusura dello sportello. Rischio riparto. L’ultimo giorno non sarà però un temibile «click-day», i soggetti interessati non dovranno combattere contro il cronometro. In caso di insufficienza delle risorse disponibili, infatti, le domande presentate nell’ultimo giorno utile, se istruite con esito positivo sono ammesse alle agevolazioni in misura parziale, commisurata ai rispettivi costi ritenuti agevolabili. Questo significa che chi presenterà domanda entro l’ultimo giorno in cui sono gestite le risorse e supererà l’istruttoria del gestore sarà certo di ottenere il contributo, pur se in misura eventualmente ridotta rispetto al massimo spettante. Agosto, si lavora. Le domande di agevolazione vanno compilate esclusivamente per via v elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione nel sito internet smartstart.invitalia. it gestito appunto da Invitalia. Il sistema e la modulistica saranno disponibili almeno 30 giorni prima dell’apertura dello sportello, questo significa che si potrà lavorare alla predisposizione della domanda solamente dai primi di agosto, a meno che il gestore non riesca ad anticipare i tempi rispetto alla normativa. Firma digitale e Pec. Le domande devono essere firmate digitalmente dal legale rappresentante o dalla persona fisica proponente per conto della società costituenda, che pertanto si devono dotare di strumentazione idonea per la firma digitale. Il provvedimento di concessione e la successiva accettazione sono scambiati tramite Posta elettronica Punteggio minimo. Approvate pure le griglie di valutazione delle domande che assegnano punteggi per diversi criteri. Per essere ammessi all’agevolazione sarà necessario raggiungere un punteggio minimo che può essere conseguito a seguito della valutazione delle competenze dei soggetti coinvolti, l’innovatività della proposta, la cantierabilità dell’iniziativa, il mercato di sbocco ecc. La circolare sul sito www.italiaoggi.it/documenti Ricorso al Tar del Lazio per chiudere con il Sistri La proroga delle tasse vale anche per i diritti Confindustria Cuneo ha promosso un ricorso al Tar del Lazio per impedire l’entrata in vigore del Sistri, impegnandosi a garantire il proprio supporto tecnico e a pagare le spese legali del ricorso alle aziende del sistema confindustriale di tutta Italia decise a partecipare a questa operazione in extremis. In sole due settimane hanno già aderito 162 aziende. «In caso di buon esito del ricorso», spiega il presidente Franco Biraghi, «il decreto ministeriale verrebbe annullato, rimandando l’operatività del Sistri a successive valutazioni da parte del governo. Senza contare che tale annullamento aprirebbe la strada a possibili risarcimenti a favore delle imprese ricorrenti per i costi sostenuti a causa degli adempimenti previsti dall’istituzione del Sistri». Oltre a un suo annullamento per vizi di legittimità, il ricorso chiede la sospensione cautelare del decreto per evitare l’immediata operatività del Sistri secondo le due date previste (1° ottobre 2013 e 3 marzo 2014), la disapplicazione delle norme di legge sul Sistri poiché in contrasto con l’ordinamento comunitario di libera circolazione e libera iniziativa economica dei privati e infine la proposizione della questione di legittimità costituzionale della disciplina di legge sul Sistri, al fine di ottenere dal Tar il rinvio della questione alla Corte costituzionale. La forza della proposta rivolta a tutte le aziende sta nel fatto che, mentre l’eventuale annullamento del ricorso produrrebbe effetti per tutte le imprese coinvolte dall’operatività del Sistri, la concessione della misura cautelare della sospensione del provvedimento impugnato gioverebbe solamente alle imprese che hanno firmato il ricorso. Franco Adriano Diritto annuale, proroga per le imprese sottoposte agli studi settore. Con decreto del consiglio dei ministri 13 giugno 2013, pubblicato nella G.U. n. 139 del 15 giugno 2013, è stato differito il termine di pagamento del primo acconto (saldo anno precedente) delle imposte sui redditi per l’anno 2013 per le imprese che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore e che dichiarino ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascun studio di settore. La proroga si applica anche al diritto annuale dovuto alla camera di commercio, ricorda una nota della Cciaa di Pistoia. La scadenza del 17 giugno 2013 è stata rinviata all’8 luglio 2013. Dal 9 luglio al 20 agosto 2013 gli stessi potranno effettuare i versamenti con la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo. Tutte le imprese non soggette agli studi di settore potranno ancora provvedere al pagamento entro il prossimo 17 luglio con la maggiorazione dello 0,40%, o con applicazione del ravvedimento breve. Tale Decreto si differenzia da quelli precedenti del 2011 e 2012 in quanto non include nel differimento le persone fisiche non soggette agli studi di settore. DI ROBERTO LENZI Garanzie gratuite per imprese start-up innovative e incubatori certificati, rilasciate su finanziamenti erogati, a condizione che le banche non richiedano ulteriori garanzie reali ai soci. Con il decreto 26 aprile 2013 del ministero dello sviluppo economico, ancora in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, le start-up innovative possono finalmente contare su un aiuto indispensabile per ottenere finanziamenti dalle banche. La garanzia diretta del Fondo centrale di garanzia coprirà fino all’80% dell’ammontare dell’esposizione per capitale, interessi, contrattuali e di mora. Si tratta di un provvedimento molto atteso, poiché uno dei punti deboli delle nuove start-up innovative è sicuramente rappresentato dalla difficoltà di accedere al credito bancario, in assenza di adeguate garanzie. L’importo massimo che il Fondo garantisce per singola start-up innovativa o incubatore certificato è pari a 2,5 milioni di euro. Oltre alla garanzia diretta, il fondo offre anche la controgaranzia fino alla misura massima dell’80% dell’importo garantito dal confidi o da altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino la percentuale massima di copertura dell’80%. Entro questo limite, la controgaranzia copre fino all’80% della somma liquidata dal confidi o da altro fondo di garanzia all’istituto finanziatore. La garanzia sarà concessa senza valutazione dei dati contabili di bilancio dell’impresa o dell’incubatore a condizione che il soggetto finanziatore, in relazione all’importo dell’operazione finanziaria, non acquisisca alcuna garanzia, reale, assicurativa o bancaria a eccezione di quella del fondo stesso. Inoltre, queste pratiche godranno di priorità nell’istruttoria e nella presentazione al Comitato di gestione del Fondo. La banca è chiamata ad acquisire un’apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti l’iscrizione del beneficiario della garanzia nella apposita sezione speciale del Registro delle imprese istituita ai sensi dell’articolo 25, comma 8, del dl n. 179/2012. Il dm sul sito internet www.italiaoggi. it/documenti 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Sabato 22 Giugno 2013 Saba T R I B U TA R I ST I - L A P E T 31 Il presidente della Lapet analizza l’azione del governo Letta Il fisco soffoca le aziende Falcone: va invertita la rotta con urgenza Pagina a cura LUCIA BASILE DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it T assazione al top. Stop all’aumento dell’Iva e abolizione dell’Imu. Lo ha ribadito con ancor più vigore il presidente nazionale tributaristi Lapet Roberto Falcone. Se infatti fino a qualche giorno fa il governo aveva mostrato la ferma volontà di evitare tali interventi, ora l’orientamento prevalente sembra essere quello di procedere a un rinvio, e più precisamente alla Legge di stabilità di ottobre per l’Iva, mentre per l’Imu il nodo sarebbe rinviato a fine agosto. «È necessario reperire le risorse per evitare non solo l’aumento dell’Iva ma anche per abolire l’Imu», ha evidenziato Falcone. «La copertura andrebbe ricercata in quelle misure che già abbiamo avuto modo di suggerire. In primis una politica monetaria espansiva. Rendendo infatti disponibile il circolante monetario si generano maggiori consu- mi, quindi più produzione e di conseguenza più occupazione. Sarebbe opportuna anche l’introduzione dell’imposta patrimoniale sui patrimoni di una certa rilevanza, da 2 milioni di euro in su, per esempio. E ancora, si potrebbe intervenire sui costi della burocrazia e quelli improduttivi dello Stato, sulla riduzione della spesa pubblica, riducendo o eliminando, dove possibile, le indennità pubbliche». La tassazioRoberto ne nel nostro paese ha ormai raggiunto livelli oltre i quali non è più possibile andare. I numeri parlano chiaro. Un recente studio condotto da Cna ha stimato che la pressione fiscale media nazionale per un piccolo imprenditore si attesta al 70% e per as- solvere all’onere tributario sono necessari ben 254 giorni l’anno, praticamente una scadenza ogni tre giorni. Il dossier inoltre ipotizza che il 20-30% delle aziende non sarà in grado di saldare l’acconto Irpef 2013 e il conguaglio 2012. «In una situazione come questa, è chiaro che ulteriori aumenti avrebbero conseguenze d r a m m a t i ch e per tutti: per i cittadini, per le imprese e per lo stesso Stato, dal momento Falcone che, l’incremento della pressione fiscale, accentuerebbe la contrazione delle entrate, a causa dei minori consumi e per la crescita delle prestazioni in nero», ha spiegato il presidente. Infatti, nel periodo settembre 2011-dicembre 2012, la riduzione del getti- to è stata di 3,5 miliardi di euro, cui si aggiungono 2,375 miliardi di euro di minori entrate nei primi quattro mesi del 2013. Questo perché le famiglie hanno reagito all’incremento dei prezzi, riducendo i consumi, determinando un danno per lo Stato pari, al momento, a 5,875 miliardi di euro. Interessanti anche le stime della Cgia di Mestre, secondo cui, l’aumento dell’Iva di un punto percentuale apporterebbe un aggravio medio per le famiglie italiane di 88 euro con nucleo familiare di 3 persone, per arrivare ai 100 euro, se il nucleo familiare è composto da 4 persone. I rincari che peseranno di più saranno quelli sul carburante o per l’acquisto dei capi di abbigliamento, calzature, mobili, elettrodomestici, articoli per la casa. «Praticamente a essere colpiti saranno tutti indistintamente», ha chiosato Falcone. «A pagarne le spese saranno ancora una volta i soliti noti». Anche i dati Istat rafforzano l’idea di evitare l’aumento Iva. Rispetto al 2011, la riduzione della spesa per consumi è stata del 4,3%, una variazione negativa molto superiore a quella registrata nel biennio 2008-2009, quando, al culmine della recessione, i consumi avevano segnato una caduta del 2,6%. «Ora, alla luce di tali dati oggettivi, non esiste alcun motivo valido per cui tergiversare ancora sulla cancellazione dell’aumento Iva e dell’obbligo Imu». Questo l’auspicio dei tributaristi Lapet: occorre FARE, ma PRESTO. A cura dell’Ufficio Stampa della ASSOCIAZIONE NAZIONALE TRIBUTARISTI LAPET Associazione legalmente riconosciuta Sede nazionale: Via Sergio I 32 00165 Roma Tel. 06-6371274 Fax 06-39638983 www.iltributarista.it [email protected] Torna la mediazione civile obbligatoria Torna la mediazione civile obbligatoria. È quanto il governo ha previsto nel decreto «del fare». Pertanto, prima di rivolgersi al tribunale o al giudice di pace, è obbligatorio attivarsi presso un organismo di mediazione autorizzato dal ministero della giustizia per dirimere una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione e successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e da diffamazione, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Unico escluso: il risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti. «Attendevamo con fiducia questo intervento. Sebbene non comprendiamo come mai ad essere esclusa è proprio la materia che di fatto ingolfa i tribunali ordinari», ha evidenziato Falcone. Anche quando la Corte costituzionale si era espressa in merito all’illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa del dlgs 4 marzo 2010, n. 28 nella parte in cui era previsto il carattere obbligatorio della mediazione, la Lapet non ha mai smesso di continuare a credere in questa misura e nei principi che l’hanno generata: dare un’accelerata alla lentezza della giustizia ordinaria e ridurne i costi. Anzi, l’obbligatorietà, per gli iscritti Lapet, non è mai venuta meno in quanto prevista in tutte le clausole contrattuali, laddove, in caso di lite, è obbligatorio preventivamente ricorrere alla media-conciliazione. «L’intervento del governo ora giunge a rendere merito a tutto il lavoro che nel corso di questi anni abbiamo fatto, fino alla costituzione del nostro organismo di mediazione AdrMedilapet, iscritto al n. 467 del registro degli Organismi di mediazione presso il ministero della giustizia», ha aggiunto il presidente. AdrMedilapet rappresenta infatti un ulteriore servizio che la Lapet mette a disposizione dei suoi associati in primis ed è una forma di tutela a cui il cittadino- utente può rivolgersi per dirimere una controversia grazie all’ausilio di esperti e mediatori professionisti. «Ora che il governo ha dimostrato di voler spingere verso il sistema alternativo di risoluzione delle controversie, principio che trova tra l’altro giustificazione anche da parte della Commissione Ue, è fuori dubbio che tale procedura rappresenti un’opportunità da non perdere», ha indicato Falcone. «Suggeriamo peraltro il reintegro anche di quelle materie che sono state escluse, affinché la mediazione possa finalmente ottenere il ruolo che merita nel panorama della giustizia italiana». 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 32 Sabato 22 Giugno 2013 L’EDITORIALE DI PAOLO PANERAI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Segue dalla prima pagina nel 2008 dallo Stato britannico che ora la possiede all’82%: in discussione è se separare la good bank dalla bad bank con il rischio di far salire ancora di più il conto per i contribuenti. Amplificata dalla crisi proveniente da questi souvenir, come li ha chiamati ironicamente il quotidiano francese Les Echos, e naturalmente dalla recessione, la crisi finanziaria continua a destabilizzare il sistema bancario europeo. Bad bank provocate dai subprime esistono appunto oltre che in Belgio, Francia, in Gran Bretagna e in Germania, anche in Irlanda, Spagna, Austria e Svizzera. Neppure una in Italia, perché le banche italiane si sono tenute abbondantemente fuori dal risiko dei subprime. Anche la crisi del Monte dei Paschi (Mps) non c’entra niente con i subprime, almeno nel senso che non è stata la speculazione su quei titoli a creare le perdite bensì l’acquisto a prezzo altissimo di Antonveneta, aggravato invece dall’esplosione della crisi dei subprime nel mondo e dai successivi tentativi del management di allora di far fronte ai problemi con l’accensione e il successivo rinnovo di derivati. Nei vari Paesi le bad bank hanno assunto forme differenziate: in Irlanda ha operato la National asset management agency che ha ricomprato gli attivi tossici delle banche private; altrove è stata scelta la nazionalizzazione e poi la separazione del buono dal cattivo; in Francia e Belgio hanno preferito mantenere le banche private e creare al loro interno la bad bank; Natixis, la banca di finanziamento e investimento del gruppo cooperativo Bpce, ha fatto nascere nel 2009 un cosiddetto Gapc (una società di gestione dei vari cantoni) dove sono stati riuniti 35 miliardi di titoli tossici che dopo quattro anni sono scesi a 13,5 miliardi; Société Générale, una delle più grandi banche francesi, ha fatto una cosa simile: Inter Europe Conseil, nata nel 2010 con 35 miliardi di euro di attivo deteriorato, ha ancora, a fine 2012, 8,8 miliardi da smaltire. Ma i mille miliardi di euro raggruppati nelle bad bank di varia natura, sono soltanto la punta dell’iceberg. Altre centinaia di miliardi allocati in fondi comuni, il cui valore naturalmente si è fortemente deteriorato, sono iscritti nei libri contabili delle banche europee. Per esempio la banca di investimento del Gruppo Crédit Agricole, ai vertici in Francia e presente brillantemente in Italia sotto la guida di Giampiero Maioli, in patria, alla fine del 2012, aveva 1,15 miliardi di attivi tossici. La strategia è quella di prolungare lo smaltimento dei rifiuti a lungo termine. Mentre quando sono intervenuti gli Stati si è formata una sorta di bolletta fiscale per i contribuenti, la tecnica di prolungare tutto nel tempo ha un effetto altrettanto grave: riduce fortemente la dinamica ORSI & TORI del sistema bancario, aggravando così la crisi economica, cioè la recessione, e il flusso di finanziamenti alle imprese. Ma per capire fino in fondo la gravità del problema occorre tener conto che i mille miliardi della bomba sono due volte pari al fondo di salvataggio europeo. Nei giorni scorsi a Bruxelles è parso ad alcuni che si sia fatto un fondamentale passo avanti con la decisione che il fondo salva-Stati possa essere usato per ricapitalizzare le banche europee. Questa decisione avviene due anni dopo che Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), aveva lanciato l’allarme sulla necessità di ricapitalizzare le banche europee. Niente in questi due anni è stato fatto se non appunto cercare di giocare sui tempi lunghi. Bastava guardare retrospettivamente che cosa è successo in Giappone dove l’intervento di ricapitalizzazione delle banche è stato continuamente rimandato: la recessione o la stagnazione ha dominato gli ultimi lustri di quel Paese e soltanto con l’avvento del nuovo primo ministro, Shinzo Abe, e del nuovo governatore della banca centrale si sta ora tentando di far uscire il Paese dalla stagnazione con l’immissione di masse enormi di liquidità sul mercato. In Europa ciò sta avvenendo con grandissime difficoltà sia per lo statuto della Bce che per la permanente opposizione della Germania, dove pure la crisi del sistema bancario è forte. La destabilizzazione tedesca è confermata dala ondivaga posizione del ministro dell’Economia, Wolfgang Schäuble, che prima difende l’operato di Mario Draghi e poi lo critica. Solo effetto delle prossime elezioni o è la vera anima tedesca che spontaneamente rispunta fuori? Tuttavia, sia come sia, visto dall’Italia questo scenario e la bomba da mille miliardi sono ancora più inquietanti per un motivo principale: oltre a dover sopportare il suo enorme debito e la politica di austerità imposta da Bruxelles, il Paese deve anche sopportare, senza alcuna responsabilità, le conseguenze degli errori fatti dalle banche europee e dai relativi governi che non sono intervenuti tempestivamente. Ma il paradosso è ancora più paradosso perché la Banca d’Italia è ben lungi da tenere in conto, salvo le dichiarazioni uffi- ciali, la straordinaria solidità del sistema bancario, di fatto essente dai titoli subprime e dalle relative perdite. Giorno dopo giorno un direttorio interamente composto da bravissimi economisti provenienti dall’ufficio studi sempre eccellente, ma senza nessuna esperienza operativa, pone vincoli crescenti all’operatività delle banche, vanificando in questo modo la qualità degli istituti di credito italiani, il cui destino diventerà sempre più precario visto che, essendo frenati a concedere credito alle aziende che ne hanno sempre più bisogno per la recessione, si ritroveranno sempre con più crediti di difficile rientro. La Banca d’Italia ha l’ambizione di presentarsi a Francoforte, quando la Vigilanza passerà alla Bce, con un bel fiocco al collo come primi della classe. Ma non si rende conto che così facendo, senza consentire agli istituti di credito di sostenere le aziende, la recessione, sempre più forte, farà sprofondare sempre di più il sistema produttivo italiano trascinando verso il basso tutto il Paese e quindi anche la sua banca centrale. I lettori di questo giornale sanno bene quali sono i provvedimenti assolutamente discutibili che la Banca d’Italia sta imponendo: dalla richiesta di svalutare del 47% gli immobili a garanzia alle continue snervanti ispezioni, in cui, rispetto al passato, si sottilizza sempre più su aspetti formali senza poi entrare nel merito del credito, che peraltro è ora affidato ai rating che escono in automatico dai software che Via Nazionale ha imposto e che non tengono conto dell’effettiva analisi umana, imprenditoriale e strategica dell’azienda. Dagli insuccessi della politica esclusiva di austerità del governo presieduto da Mario Monti, tutti hanno compreso che occorre invertire il ciclo: occorre tagliare la pressione fiscale, ampliare il credito e non ridurlo, ricreare nel Paese un clima positivo. Insomma, una vera inversione della spirale che da perversa deve diventare virtuosa. La Banca d’Italia, non potendo più dettare la politica monetaria, non può tuttavia considerarsi solo un gendarme che con le limitazioni continue non fa altro che insterilire il credito. Dovrebbe invece valorizzare l’integrità delle banche italiane, ben sapendo che con quella bomba da mille miliardi non hanno niente a che spartire. Intendiamoci: questa invidiabile integrità degli istituti di credito è merito non solo di chi ha gestito con criteri sani le banche ma anche, naturalmente, del buon governo che ha esercitato sul sistema in passato Bankitalia. È un vero peccato però che oggi in Via Nazionale non si tenga conto che se il credito continuerà a mancare perché i vincoli imposti costringono banchieri e bancari a ridurlo, inevitabilmente sarà la catastrofe per il Paese e da questa catastrofe naturalmente neppure la Banca d’Italia si salverà. Mors tua vita mea? Non è così, Signor Governatore Visco. Eppure Lei è cresciuto alla scuola di Federico Caffè, il maggior diffusore in Italia della teoria di John Maynard Keynes. Non faccia mettere continuamente con le spalle al muro quei banchieri che cercano, salvando le aziende, di salvare se stessi. Non è il momento di una selezione darwiniana. La vita in Italia è diventata sempre più difficile e se si lamenta che i giovani cervelli vanno all’estero è perché capiscono che lo spirito di intraprendenza richiede quella fiducia che ogni giorno in Italia viene ridotta, anzi umiliata. Compreso quella dei banchieri più coraggiosi e ottimisti. * * * Non pochi giornalisti invidiano Vittorio Feltri per la sua sicurezza nello scrivere e molti lettori lo ammirano per la sua chiarezza. Giovedì 20 il bravissimo Vittorio ha scritto un editoriale per Il Giornale ricco di notizie riguardanti la casa in cui è arrivato al primo successo, la casa del Corriere della Sera. Una notizia dietro l’altra: Diego Della Valle, dopo l’incontro riconciliatore con il professor Giovanni Bazoli, arriverà al 22% del capitale di Rcs. Nominerà direttore Giulio Anselmi e amministratore delegato Giuseppe Cerbone, attuale manager numero uno di Ansa. Feltri, per usare alcune delle sue parole esplicite, non conta balle. È quindi tutto deciso per il futuro della casa editrice del maggior quotidiano italiano? Sarà davvero Della Valle a diventare il primo azionista e quindi il gestore sia pure attraverso giornalisti e manager collaudati? Per quanto è stato possibile verificare soprattutto in Mediobanca, che nei giorni scorsi ha acquistato i diritti inoptati di Giuseppe Rotelli e del gruppo Benetton, che avevano comunicato ufficialmente di non voler sottoscrivere l’aumento di capitale, la situazione è ancora molto fluida, anche se un punto è fermo: non sarà ricostituito nessun sindacato di controllo, come ha dichiarato venerdì 21 Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, durante la presentazione del piano strategico della banca. Poiché il massimo cerimoniere dei patti di sindacato è sempre stata Mediobanca, se la banca fondata da Enrico Cuccia dichiara che non ci sarà sindacato per Rcs, c’è da crederci, essendo fra l’altro essa stessa il secondo azionista della casa editrice. Ma la situazione è fluida perché mancano dieci giorni per poter sottoscrivere l’aumento di capitale e in questi giorni perché si ricostituisca un clima di collaborazione fra gli azionisti occorre che si mettano dei punti fissi per la rielaborazione, anzi il forte cambiamento, del piano industriale che la recente assemblea di Rcs ha approvato. Se questa rielaborazione avvenisse (e a pensare che debba avvenire sono anche le maggiori banche italiane e i loro gestori) allora potrà accadere che anche chi, come Della Valle, ha votato contro in assemblea, sottoscriva nel tentativo di salvare il maggior gruppo editoriale italiano. Impresa tutt’altro che facile. (riproduzione riservata) Paolo Panerai 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercati Sabato 22 Giugno 2013 33 & Finanza IIN EDICOLA CON Ftse Mib -1,89%, ma spread stabile a 288 pb. Euro in calo sul dollaro a 1,3114 Torna l’ombra greca: borse giù http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it A rischio la maggioranza ad Atene e gli aiuti dal Fmi L’ ottimismo è durato solo lo spazio di un mattino: le borse europee hanno tentato il rimbalzo, dopo gli scivoloni di giovedì e in mattinata ci sono riuscite. Poi si sono riaffacciati i timori per i disaccordi nel governo greco, che potrebbero mettere in discussione sia l’operatività dell’esecutivo di Atene, sia l’erogazione del prestito da parte del Fondo monetario. Di conseguenza, tutti i listini hanno registrato vendite massicce e l’euro si è nuovamente indebolito sul dollaro. Il Ftse Mib ha chiuso a -1,89% a 15.254 punti, Ftse All share -1,76%, Ftse Mid cap -1,54%, Ftse Star -0,55%. Male anche il resto d’Europa: Ibex -1,56%, Cac-40 -1,11%, Ftse 100 -0,7% e Dax -1,76%. A metà seduta, a New York, listini in peggioramento, con il Dow Jones a -0,36%, l’S&P 500 a -0,47%, il Nasdaq Composite a -0,86%. A Milano si sono avute forti vendite sul comparto bancario, con Mediobanca (-9,42%) che ha visto un sell on news in assenza di un piano con novità di rilievo. Male anche Unicredit (-4,05%), Intesa Sanpaolo (-3,72%), Banco popolare (-3,21%), Ubi banca (-3,37%), Banca Mps (-2%) e Popolare Milano -0,19%. Ha fatto eccezione Bper (+3,51%). Male Fiat (-2,65%). In positivo invece Telecom Italia (+2,55% a 0,522 euro) che, dopo aver raggiunto giovedì i minimi che non vedeva da 16 anni, ha costituito per gli operatori un’opportunità di acquisto, Gtech (+1,94%), Exor (+2,23%). Ue di nuovo divisa sulle norme per i fallimenti bancari nia nell’Unione monetaria a partire dal 1° gennaio 2014 e hanno confermato l’estensione delle scadenze dei prestiti I ministri delle finanze dell’Unione europea, riuniti per l’Ecofin a Lussemburgo, stanno incontrando difficoltà nel raggiungere un accordo sulle regole relative al fallimento delle banche in crisi, dopo che la Svezia ha minacciato di tirarsi indietro nel caso in cui non venisse garantito maggiore potere alle autorità nazionali. Ciò porterebbe a ulteriori ritardi nell’introduzione delle nuove regole necessarie all’Unione bancaria europea. In scia alla posizione svedese, anche altri governi hanno richiesto che venga concessa più discrezione nella scelta di quali passività escludere nel caso di fallimenti degli istituti di credito. L’Ecofin ha inoltre approvato regole più stringenti per il controllo dei mercati derivati, aprendo le porte ai negoziati con il parlamento Ue. Le nuove norme, note come Mifid II, hanno l’obiettivo di introdurre una maggiore regolamentazione dei mercati over the counter e aumentare la concorrenza tra le diverse clearing house dell’Ue. I ministri delle finanze europei hanno poi raccomandato l’ingresso della LettoSul resto del listino, ancora male le azioni ordinarie di Rcs (-7,14%) e i relativi diritti (-10,97%). In rosso anche Italcementi (-4,64%). In positivo Poltrona Frau (+1,09%), con gli analisti che hanno apprezzato l’acquisto del marchio Simon, Frendy energy (+7,79%), Cobra (+1,75%). Lo spread Btp-Bund, è rimasto sostanzialmente stabile e mandazione per una revisione del sistema fiscale: «Stiamo studiando tutte le opzioni. L’obiettivo è trovare il massimo dell’intesa possibile, con il vincolo di non creare nuovo debito e promuovere un meccanismo di riforma». Giovedì, i ministri delle finanze si erano accordati sulle linee guida per la ricapitalizzazione diretta delle banche tramite il Fondo salva stati permanente (Esm). L’Eurogruppo ha deciso di limitare a 60 mld euro, sui 500 mld euro totali, l’ammontare che l’Esm può utilizzare per erogare direttamente aiuti alle banche. Il nuovo meccanismo sarà attivo entro giugno 2014. I ministri hanno anche deciso di imporre rigide precondizioni per ottenere la ricapitalizzazione diretta delle banche. I governi dovranno garantire che gli istituti di credito abbiano un cuscinetto di capitale pari al 4,5% degli asset totali. Il paese inoltre dovrà contribuire per il 20% della ricapitalizzazione delle banche tramite l’Esm. L’ammontare scenderà poi al 10% dopo 2 anni. a Irlanda e Portogallo. Si è chiusa formalmente anche la procedura Ue per disavanzo eccessivo nei confronti dell’Italia. «È un passo sul quale tutti contavamo, una volta che è formalmente compiuto, ci si sente sollevati», ha commentato il ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni. Il ministro ha poi parlato della racco- ha chiuso a 288 pb, dopo un picco a 293 pb. Quanto all’euro, ha chiuso in calo a 1,3125 dollari, dopo aver toccato un minimo da due © Riproduzione riservata settimane a 1,3114. Il biglietto verde è stato favorito dalle positive stime economiche della Federal reserve e dal conseguente annuncio di un ridimensiona- QuotazioniRealtime mento del piano di acquisto di titoli, mentre sulla moneta comune ha pesato la nuova crisi politica in Grecia. Lo yen si è risollevato sull’euro a 128,13 ed è rimasto stabile sul dollaro a 97,63. Infine il petrolio, anch’esso in calo: a metà seduta, a New York, il Wti segnava 93,59 dollari al barile, contro i 100,36 dollari del Brent a Londra. © Riproduzione riservata TA S S I E VA L U T E Cambi Divisa Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Valuta/ Euro U.i.c. prec. Var. ass. Cross su $ Tassi e dati macro Tassi Euro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Corona Ceca 25,825 25,806 0,0190 19,5941 Tasso ufficiale di riferimento 0,50 0,75 -0,25 Corona Danese 7,4582 7,4588 -0,0006 5,6587 Rendistato Bankitalia(lordi) 3,39 - - Corona Norvegese 7,909 7,85 0,0590 6,0008 Tasso Inflazione ITA 1,10 1,10 0,00 Corona Svedese 8,6927 8,6724 0,0203 6,5954 Tasso Inflazione EU Dollaro Australiano 1,4296 1,4323 -0,0027 1,0847 Indice HICP EU-12 1,40 1,10 0,30 119,80 119,80 0,00 Dollaro Canadese 1,3705 1,3651 0,0054 1,0398 HICP area EURO ex tobacco 116,95 116,83 0,12 Dollaro N Zelanda 1,7004 1,6927 0,0077 1,2901 Tasso annuo crescita PIL ITA -2,40 -2,80 0,40 1,318 1,32 -0,0020 - Tasso di disoccupazione ITA 12,77 11,58 1,19 Fiorino Ungherese 298,87 298,8 Franco Svizzero 1,2257 1,2319 -0,0062 0,9300 Rand Sudafricano 13,4906 13,4884 0,0022 10,2357 Sterlina GB 0,8533 0,8545 -0,0012 0,6474 Yen Giapponese 128,66 129,26 -0,6000 97,6176 Zloty Polacco 4,3289 4,3183 0,0106 3,2844 Dollaro USA 0,0700 226,7602 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat. Il primo quotidiano finanziario italiano E.O.N.I.A. Scadenza Euribor E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 0,118 0,096 0,097 0,102 0,111 0,121 Euribor Scadenza 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi 0,131 0,142 0,152 0,163 0,176 0,198 Preziosi e metalli Den. Preziosi ($ per oncia) Oro 1298,2 Argento 20,12 Palladio 673,3 Platino 1367,5 Metalli ($ per tonn.) Alluminio 1748 Rame 6775 Piombo 2017 Nichel 13775 Let. 1298,6 20,16 676,8 1377,5 1748 6777 2017 13780 Den. Stagno 19510 Zinco 1809 Monete e Preziosi (quote in €) Sterlina (v.c.) 224,72 Sterlina (n.c.) 227,64 Sterlina (post 74) 227,64 Marengo Italiano 178,56 Marengo Svizzero 175,88 Marengo Francese 175,77 Marengo Belga 175,77 Let. 19515 1809 265,98 268,62 268,62 217,03 212,03 211,81 211,29 Irs Euribor $ Usa Sterl. Fr. sviz. Yen Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera Scad. Euro 1 Sett. 0,102 1 sett 0,031 1 anno 0,323 0,363 2 Sett. 0,107 2 anni 0,388 0,428 3 Sett. 0,114 3 anni 0,480 0,520 1M 0,127 4 anni 0,613 0,653 2M 0,174 5 anni 0,774 0,814 6 anni 0,943 0,983 7 anni 1,105 1,145 8 anni 1,258 1,298 9 anni 1,400 1,440 10 anni 1,529 1,569 12 anni 1,749 1,789 15 anni 1,980 2,020 20 anni 2,143 2,183 25 anni 2,198 2,238 30 anni 2,217 2,257 0,130 0,479 -0,005 0,090 1 sett 0,044 0,160 0,486 -0,005 0,101 1 mese 0,069 0,193 0,493 -0,003 0,117 3M 0,216 4M 0,255 5M 0,291 2 mesi 6M 0,333 7M 0,365 8M 0,395 9M 0,432 10 M 0,461 11 M 0,495 12 M 0,524 12 mesi 3 mesi 6 mesi 0,103 0,233 0,499 0,006 0,137 0,138 0,273 0,509 0,018 0,154 0,249 0,460 0,414 0,683 0,600 0,903 0,080 0,247 0,232 0,416 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Fonte: Icap 34 Sabato 22 Giugno 2013 ASSOCIAZIONE LA DESTRA - FIAMMA TRICOLORE *3.0-57"#4&' t$ RENDICONTO AL 31/12/2012 STATO PATRIMONIALE: ATTIVO ANNO 2012 fideiussione da terzi avalli a terzi avalli da terzi fideiussione a imprese partecipate; fideiussione da imprese partecipate avalli a imprese partecipate; garanzie (pegni, ipoteche ) a terzi. garanzie (pegni, ipoteche ) da terzi. ANNO 2011 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI NETTE: costi per attività editoriali, di informazione e di comunicazione; costi di impianto e di ampliamento. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI NETTE: terreni e fabbricati; impianti e attrezzature tecniche; macchine per ufficio; mobili e arredi; automezzi; altri beni; A) PROVENTI GESTIONE CARATTERISTICA 1) Quote associative annuali 2) Contributi dello Stato: a) per rimborso spese elettorali; b) contrib. Ann. derivante dalla destinazione del 4 per mille dell'IRPEF RIMANENZE (di pubblicazioni, gadget, eccetera). 3) Contributi provenienti dall'estero: a) da partiti o movimenti politici esteri o internazionali; b) da altri soggetti esteri. 4) Altre contribuzioni: a) contribuzioni da persone fisiche; b) contribuzioni da persone giuridiche b-bis) contribuzioni da associazioni, partiti e movimenti politici 5) Proventi da attività editoriali, manifestazioni, altre attività. € 300 €€- € 1.118.285,70 1) € 300,00 € 300,00 € 300,00 € 300,00 € 49.804,04 € 124,10 € 49.928,14 FONDI PER RISCHI ED ONERI fondi previdenza integrativa e simili altri fondi a) fondo accantonamento ex art. 3 della Legge 157/99 TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO DEBITI (con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo): debiti verso banche; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo debiti verso altri finanziatori; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo debiti verso fornitori; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo debiti rappresentati da titoli di credito; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo debiti verso imprese partecipate; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo debiti tributari a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo altri debiti a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo RATEI E RISCONTI PASSIVI € 1.117.985,70 € 1.117.985,70 € 563.901,65 €- € 1.635.998,98 ANNO 2012 € 322.853,28 € 41.046,62 ANNO 2011 Per servizi 3) Per godimento di beni di terzi 4) Per il personale a) stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto e) altri costi 5) Ammortamenti e svalutazioni 6) Accantonamenti per rischi 7) Altri accantonamenti a) Accantonamento ex art. 3 della Legge 157/99 Oneri diversi di gestione 8) 9) € 322.853,28 -€ 177.075,48 € 198.096,00 Contributi ad associazioni TOTALE ONERI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA (B) € 256.106,33 € 66.746,95 -€ 499.928,76 Per acquisti di beni (incluse rimanenze) 2) € 476.666,66 € 50.228,14 TOTALE ATTIVO PATRIMONIO NETTO avanzo patrimoniale disavanzo patrimoniale avanzo dell'esercizio disavanzo dell'esercizio € 40.918,62 € 128,00 €- RATEI ATTIVI E RISCONTI ATTIVI STATO PATRIMONIALE: PASSIVO €- € 563.901,65 B) ONERI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA ATTIVITÀ FINANZIARIE DIVERSE DALLE IMMOBILIZZAZIONI partecipazioni (al netto dei relativi fondi rischi); altri titoli (titoli di Stato, obbligazioni, eccetera). DISPONIBILITÀ LIQUIDE depositi bancari e postali; denaro e valori in cassa. ANNO 2011 €- € 563.901,65 TOTALE PROVENTI GESTIONE CARATTERISTICA (A) € 1.117.985,70 € 1.117.985,70 € 1.635.998,98 ANNO 2012 IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE partecipazione in imprese; crediti finanziari; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo altri titoli. CREDITI (al netto dei relativi fondi rischi e con separata indicazione, per ciascuna voce degli importi esigibili oltre l'esercizio successivi) crediti per servizi resi a beni ceduti; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo crediti verso locatari; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo crediti per contributi elettorali; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo crediti per contributi 4 per mille; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo crediti verso imprese partecipate; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo crediti diversi; a) entro l'esercizio successivo b) oltre l'esercizio successivo € 50.228,14 TOTALE PASSIVO E NETTO CONTO ECONOMICO € 39.123,89 € 30.573,50 € 28.196,00 € 151,78 € 55.900,00 € 194,50 € 996.666,66 € 939.966,67 € 1.064.138,33 € 1.026.634,67 RISULTATO ECONOMICO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA (A-B) € 169.900,00 -€ 500.236,68 -€ 1.026.634,67 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI € 198.096,00 1) € 169.900,00 € 29.207,62 Proventi da partecipazione 2) Altri proventi finanziari. 3) Interessi e altri oneri finanziari. € 322.54 € 2.797,24 € 14,62 -€ 27.401,32 TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI € 25.260,00 € 307,92 -€ 24.604,08 D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE €€ 29.207,62 € 29.207,62 1) Rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie; c) di titoli non iscritti nelle immobilizzazioni. € 24.960,00 € 24.960,00 2) Svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie; c) di titoli non iscritti nelle immobilizzazioni. €€- TOTALE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE € 300,00 € 300,00 E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 1) €- € 1.117.985,70 CONTI D'ORDINE beni mobili e immobili fiduciariamente presso terzi; contributi da ricevere in attesa espletamento controlli autorità pubblica; fideiussione a terzi; Proventi plusvalenze da alienazioni; varie. €- 21) Oneri minusvalenze da alienazioni; varie. TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE € 42.011,02 €- AVANZO DELL'ESERCIZIO ( A-B+C+D+E ) -€ 42.011,02 €- €- -€ 499.928,76 -€ 1.051.238,75 IL TESORIERE Stefano Morselli NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO AL 31.12.2012 Il quinto rendiconto della Associazione costituita il 29 febbraio 2008 tra i movimenti politici “LA DESTRA” e “MS FIAMMA TRICOLORE “ per la partecipazione congiunta alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, chiude con un disavanzo di gestione di € 499.928,76. Per quanto riguarda i criteri di formazione e di valutazione si precisa che il rendiconto in approvazione è conforme al dettato degli articoli della legge n.2 del 2 gennaio 1997 e agli allegati A, B e C come modificata per effetto della legge 96/2012. Per quanto possibile e compatibilmente con la natura non lucrativa dell’ente, sono stati adottati i criteri di redazione e valutazione del codice civile e i principi contabili italiani. In particolare, i criteri di redazione del bilancio sono ispirati a regole di prudenza, e nella prospettiva di continuazione dell’attività dell’Associazione. Nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico, nonché nella presente Nota Integrativa, vengono fornite tutte le informazioni obbligatorie che sono ritenute sufficienti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell’Associazione. In omaggio al principio di competenza, i costi e i ricavi sono stati rilevati e imputati all’esercizio al quale le operazioni si riferiscono, indipendentemente dalla manifestazione numeraria. In qualità di soggetto non commerciale l’Associazione non detrae l’IVA addebitata dai fornitori in fattura: pertanto il tributo costituisce onere accessorio ed è parte integrante del costo. t Immobilizzazioni: nel bilancio non sono esposte immobilizzazioni in quanto l’Associazione, per lo svolgimento della sua attività, si avvale delle strutture appartenenti ai movimenti politici partecipanti alla coalizione. t I crediti sono esposti al valore nominale, tenendo altresì conto della loro possibilità di realizzo; t le disponibilità liquide sono iscritte per il loro effettivo ammontare alla data del 31.12.2012; t i debiti sono espressi al valore nominale; In relazione alle voci dello Stato Patrimoniale si forniscono i seguenti dettagli: ATTIVO Crediti per contributi elettorali: risulta azzerato il credito di € 1.117.985,70 al 1.1.2012 per effetto dell’incasso dell’ultima rata di rimborso per spese elettorali concesso ai sensi della legge 157/1999. Il credito, iscritto in bilancio nella misura originaria di € 6.202.918,20 fu decurtato come da piano di riparto pubblicato nella G.U. del 30/7/2009 n.175 che tagliava i contributi del tredici per cento, per € 486.411,00 e successivamente nell’esercizio 2011.L’ultima rata incassata è stata ancora decurtata per effetto della legge 96/2012 e l’ammontare stanziato ha subito un decremento rispetto al contributo erogato nell’anno precedente: la voce risulta azzerata quale conseguenza del decremento dovuto alla liquidazione del piano di riparto 2012 come da decreto pubblicato sulla G.U. 175 del 28/7/2012 per € 563.901,65 e del minor incasso definitivo di € 554.084,05. Variazioni intervenute nelle altre voci dell’attivo: Crediti diversi Cassa/valori Depositi bancari SALDO AL 1.1.2012 VARIAZIONI (+) VARIAZIONI (-) SALDO AL 31.12.2012 - 300 - 300 128 - 4 124 44.919 573.088 564.203 49.804 I risconti attivi, pari a zero, risultano decrementati € 476.667,00: essi si riferiscono alla quota di contributi erogata alla 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it segue Sabato 2 22 Giugno 2013 M E R CAT I E F I NA N Z A 35 La nuova piazzetta Cuccia presentata al mercato. Ma è bocciata dalla borsa: -9,42% I tre pilastri di Mediobanca Saranno il Cib, il retail e il wealth management http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it A ncor meno holding di partecipazioni e sempre più «banca», nelle sue varie declinazioni. È questo il futuro di Mediobanca, definitivamente sancito dal piano strategico 2014-2016 approvato giovedì all’unanimità dal cda e presentato ieri alla comunità finanziaria. Il mercato forse si aspettava novità di rilievo. In mancanza di queste, ha fortemente penalizzato il titolo, che è anche stato sospeso per eccesso di ribasso e ha chiuso a -9,42%. Il piano conclude un processo intrapreso da tempo. Lo stesso Nagel ha convenuto che il salotto buono «va in soffitta». «Io», ha affermato nel corso del primo investor day della storia di Mediobanca, «non ho mai concepito Mediobanca come banca di sistema». Il piano prevede tra i suoi assi portanti la riduzione dell’esposizione alle partecipazioni azionarie per 2 miliardi di euro, di cui 1,5 attraverso cessioni. Una importante, già indicata, sarà quella di un 3% di Generali (dal 13 al 10%). Ora, anche le poche partecipazioni strategiche rimaste, ad esclusione di Generali, ovvero Rcs e Telco-Telecom, passano a «disponibili per la vendita» e piazzetta Cuccia uscirà dai rispettivi patti di sindacato in tempi «brevi» e in accordo con gli altri azionisti, utilizzando le prime finestre utili, che per entrambi gli accordi cadono a settembre. Passaggio successivo, la dismissione. Unico punto fermo rimarrà il Leone di Trieste, di cui Mediobanca, pur riducendo il proprio peso nell’azionariato, intende rimanere «un azionista stabile», come ha detto Nagel. Le risorse recuperate verran- banking (Cib), Retail (Cheno veicolate per rinforzare le Banca! e Compass), Wealth attività del Cib oltre confine, management. Tra le novità, l’avvio della dove Mediobanca è presente piattaforma Medioda anni con sedi banca alternative a Madrid, Francoasset management forte, Londra, Pa(Maam) e lo sviluprigi e New York. po dell’offerta di È inoltre previsto prodotti di risparl’ingresso in alcumio gestito attrani mercati in forte verso CheBanca! sviluppo (Turchia, Sulla base di queMessico e Cina), ste linee strategicon l’obiettivo di che, il piano punta raggiungere, al a portare il roe giugno 2016, il dall’attuale 6% al 45% dei ricavi da 10-11% a giugno clientela non do2016. mestica. Tra i principali Il piano di MeAlberto Nagel obiettivi finanziadiobanca, che ri, ci sono poi un «non ha bisogno di aumenti di capitale», si Core Tier1 secondo i paramefocalizza quindi su «crescita, tri di Basilea3 stabilmente redditività e disciplina nell’al- all’11-12%, con un target di locazione del capitale» e si pay-out del 40%. I ricavi banconcentra sullo sviluppo delle cari sono attesi a 2,1 miliardi tre attività bancarie specializ- al 2016, +10% annuo. Già nel zate: Corporate e investment trimestre in corso, l’ultimo «Pensiamo che, grazie alle sinergie che metteremo in campo tra le due società, riusciremo a dare vita al migliore modello possibile per affrontare i prossimi tre anni». Lo ha affermato l’a.d. di CheBanca! e di Compass, Gianluca Sichel, durante la presentazione del Piano strategico al 2016 di Mediobanca, riferendosi al modello di business adottato per le due società da lui guidate, dopo che la merchant milanese ha valutato anche la possibilità di fondere le due strutture. «Siamo giunti alla convinzione unanime che la migliore opzione era quella di presidiare entrambi i mercati» del retail banking e del credito al consumo «e costruire due piattaforme distinte che possano scalare i rispettivi mercati», ha spiegato il manager. dell’esercizio 2012-2013, 2012-2013 tutte le partecipazioni (esclusa Generali) saranno portate a valore di mercato, con una svalutazione complessiva di 400 milioni, che inciderà sull’esercizio che termina a fine mese, determinando una perdita di 200 milioni di euro. Come detto detto, l’accoglienza del mercato è stata fredda: il titolo ha chiuso a -9,42% a 4,404 euro. Secondo Nagel, che ha minimizzato lo scivolone, «avremo un giudizio compiuto solo nelle prossime settimane». © Riproduzione riservata Bankitalia: le banche aiutino il rilancio delle imprese «Non vi potrà essere ripresa duratura in mancanza di un adeguato sostegno finanziario alle imprese». Lo ha ribadito il vicedirettore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, sottolineando che «il sistema bancario deve fare la sua parte» per il rilancio dell’economia. «Gli effetti della recessione sui bilanci degli intermediari, sulla disponibilità di credito vanno contrastati con azioni decise, per razionalizzare i costi, innovare il modello di attività, rafforzare la capacità di selezionare le aziende sane, dotate di progetti imprenditoriali competitivi». Panetta ha quindi ricordato che «il principale ostacolo all’offerta di prestiti è il peggioramento del rischio di credito provocato dal prolungarsi della recessione». Infatti, «nel primo trimestre 2013 il tasso annuo d’ingresso in sofferenza è salito al 2,8% per il complesso del credito e al 4,5% per i prestiti alle imprese. In base agli indicatori prospettici, il flusso di sofferenze rimarrebbe elevato nella restante parte dell’anno». Pertanto, «le tensioni nell’offerta di prestiti sono destinate a proseguire nei prossimi mesi», mentre «per riavviare il circuito del credito è in primo luogo necessario un forte impegno delle banche per tenere pienamente conto delle prospettive di sviluppo della clientela. Ciascuna banca», ha concluso Panetta, «deve essere consapevole delle esternalità negative che deriverebbero per l’intera economia italiana, per essa stessa, da una stretta creditizia indiscriminata». Per sostenere l’economia, «il rafforzamento del Fondo di garanzia per le pmi deciso dal governo va nella giusta dire- coalizione nel 2009 per € 1.600.000,00, per la parte che si riferisce all’ultima annualità 2012. PASSIVO Il patrimonio netto, negativo per € 177.075,48 è costituito dalla somma algebrica dei precedenti risultati di gestione di € 322.853,28 e del disavanzo di gestione 2012 di € 499.928,76. Variazioni intervenute nella voce Fondi per rischi ed Oneri: La voce si riferisce all’accantonamento per favorire la partecipazione delle donne in politica, di cui alla legge 157/1999, art. 3. Rispetto all’esercizio 2011 registra un incremento di € 28.196,00 dovuto all’accantonamento pari al cinque per cento dei contributi incassati nel 2012. Il fondo, che al 31.12.2012 presenta un saldo di € 198.096,00 non ha subito decrementi . Variazioni intervenute nella voce Debiti: Debiti v/fornitori CheBanca! e Compass viaggeranno separate SALDO AL 1.1.2012 VARIAZIONI (+) VARIAZIONI (-) SALDO AL 31.12.2012 24.960 35.007 39.254 29.208 I risconti passivi, € 1.117.986,00 al 31.12.2011,risultano decrementati di pari importo: quanto ad € 563.901,65 quale quota di contributo incassato per il 2012 di € 563.901,65 e per la differenza quale storno di ricavo a seguito della menzionata legge sui tagli dei costi alla politica. Si precisa inoltre: - che non sussistono partecipazioni in imprese controllate e collegate; - che non si è proceduto alla patrimonializzazione di alcun onere finanziario; - che la società non ha percepito proventi da partecipazione di alcun genere. In ordine al conto economico si precisa quanto segue: Proventi della gestione caratteristica € 563.901,65: Sono costituiti solo dall’ultima quota dei contributi dello Stato per spese elettorali di cui alla legge 157/1999, per la quota corrispondente al piano di riparto 2012. Oneri della gestione caratteristica € 1.064.138,00: zione», ha proseguito Panetta, spiegando che «gli effetti sul credito possono essere significativi: un incremento della dotazione di 3 miliardi può consentire la concessione di garanzie su un flusso di nuovi finanziamenti dell’ordine di 40 miliardi. Nel dare attuazione al provvedimento, è essenziale subordinare gli interventi all’effettiva erogazione di nuovi finanziamenti e assicurare condizioni migliori alle banche con una più sostenuta dinamica del credito complessivo. Occorre includere tra i potenziali beneficiari le aziende dotate di capacità competitiva e di solide prospettive di crescita, pur se caratterizzate da tensioni finanziarie. È necessario che la garanzia si traduca in un effettivo miglioramento delle condizioni applicate sui prestiti». © Riproduzione riservata Per servizi, € 39.124,00 sono così ripartiti: Spese amministrative e professionisti € 20.370 Bancarie e pubblicazione bilancio € 5.541 Cariche sociali (Collegio Revisori) € 13.213 Accantonamenti € 28.196,00: in osservanza al disposto dell’art.3 comma 1, legge 157/1999 sono state accantonate risorse pari al 5% dei contributi ricevuti per accrescere la partecipazione attiva delle donne in politica. La voce trova contropartita tra i Fondi del Passivo dello Stato patrimoniale. Contributi ad associazioni € 996.667,00: nel corso del 2012 l’Associazione ha erogato contributi sulla base degli accordi associativi, ai movimenti politici la “DESTRA” per € 468.000,00 ed alla “Fiamma Tricolore “ per € 52.000,00 per un totale di € 520.000,00 .La differenza rispetto all’importo di € 996.667,00 pari ad €476.667,00 corrisponde alla quota costante di risconto pluriennale relativo al contributo erogato anticipatamente e contabilizzato nel 2009 ai partecipanti alla coalizione per € 1.600.000,00, di competenza 2012. Proventi ed oneri fi nanziari, € 308,00: rispetto all’esercizio precedente la voce accoglie importi di scarso rilievo in quanto sono stati estinti i conti correnti passivi. Gli interessi attivi sono quelli maturati sui c/c attivi e sui crediti per contributi liquidati nel 2012. Impegni non risultanti dallo Stato Patrimoniale Alla data del 31/12/2012 non vi sono impegni che non risultano esposti nello Stato Patrimoniale.Il presente rendiconto, composto da Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa, rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria nonché il risultato economico dell’esercizio e corrisponde alle risultanze delle scritture contabili. Roma 11 aprile 2013 IL TESORIERE Stefano Morselli RELAZIONE SULLA GESTIONE 2012 La gestione 2012 ha registrato tra i fatti di rilievo l’incasso dell’ultima rata di contributi elettorali, in misura inferiore alla metà rispetto a quelli attesi per effetto della legge 96/2012. Ai sensi della legge 2 gennaio 1997 si precisa che l’Associazione non ha svolto attività culturali, di informazioni e comunicazione in quanto non ha partecipato ad altre elezioni. Tutte le spese rendicontate sono state sostenute direttamente dall’Associazione. Non sussistono partecipazioni in imprese né tramite società fiduciarie né per interposta persona. L’Associazione non ha ricevuto finanziamenti da persone fisiche o giuridiche. Il rimborso delle spese elettorali, al netto delle spese di funzionamento è stato attribuito ai movimenti politici facenti parti della coalizione per € 520.000,00 come precisato in Nota Integrativa a commento della voce “Contributi ad Associazioni”. Di tutte le erogazioni effettuate è stata predisposta ed inviata alla Presidenza della Camera dei Deputati la dichiarazione congiunta prevista dall’art.4, c. 3 della Legge 659/81. Non si sono verificati fatti di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio. Ai sensi della legge 2/1997, allegato “B” punto 7, art.8 si evidenzia che l’Associazione, ai sensi dello Statuto, ha raggiunto lo scopo associativo. Vi invito pertanto ad approvare il presente rendiconto al 31.12.2012 unitamente alla nota integrativa. Roma 11 aprile 2013 IL TESORIERE Stefano Morselli 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 36 Sabato 22 Giugno 2013 M E R CAT I E F I NA N Z A POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni Global Technology NAV EUR GBP USD Valori al www.reyl.com 14,01 19/06/2013 11,98 19/06/2013 18,76 19/06/2013 Healthcare Opportunities EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD 11,51 9,85 10,88 20,16 13,04 1971,26 11,19 9,55 14,76 11,43 9,76 15,09 19/06/2013 19/06/2013 29/05/2012 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 20/06/2013 Valori al 20/06/2013 Reyl (Lux) Global Sicav Valori al 21/06/2013 EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR 1183,19 www.polarcapital.co.uk Elite France-Europe B Em Mkts Eq B($) Em Mkts Eq F($) Em Mkts Eq J(Chf) Em Mkts Eq L Em Mkts Eq O European Equities B European Equities C(Chf) European Equities D($) European Equities F European Equities H Long/Short Em.Mkts Eq B ($) Long/Short Em.Mkts Eq E Long/Short European Eq B Long/Short European Eq D ($) North American Eq. B($) North American Eq. E North American Eq. F($) North American Eq. G North American Eq. H($) EUR USD USD CHF EUR EUR EUR CHF USD EUR EUR USD EUR EUR USD USD EUR USD EUR USD 100,56 144,69 142,72 127,02 142,84 144,49 257,78 234,18 256,14 250,12 243,17 110,67 109,88 111,99 112,30 183,82 172,70 179,47 167,27 169,05 USD EUR EUR USD USD EUR EUR USD 123,74 125,57 123,59 122,04 131,30 132,12 128,82 128,13 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Reyl (Lux) Tactical Allocations Unit Linked APF-Linea bilanciata APF-Linea europea APF-Linea mondiale APF-Linea nord america Seven Stars Invest UBS (Lux) Money Mkt Inv. EUR P-dist USB (Lux) Bd Fd EUR P Acc Fidelity Fd FPS Moderate Gr Fd A EUR Templeton Growth (Euro) A Acc Fidelity Fd Europ. Gr Fd A EUR Div Income D Div Income E Div Income F Div Income H Quality Bond Fund D Quality Bond Fund E Quality Bond Fund F Quality Bond Fund H valori in EURO 20/06/2013 49,71 20/06/2013 88,55 20/06/2013 52,28 20/06/2013 88,80 20/06/2013 115,26 14/06/2013 311,30 14/06/2013 351,19 14/06/2013 10,53 14/06/2013 12,16 14/06/2013 10,99 Chiara Vita S.p.A. Via Gaggia, 4 20139 Milano UNIT LINKED ASPECTA Assurance International Luxembourg S.A. Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143 Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5 www.aspecta.it MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma Valorizzazione al: 20/06/13 MetLife Liquidità 1,000 MetLife Protezione in Crescita 80% 1,085 MetLife Protezione in Crescita 70% 1,121 MetLife Protezione in Crescita 90% 1,043 Alico Monet. Protetto Alico P.P. Eur 2013 Alico P.P. Eur 2014 Alico P.P. Eur 2015 Alico P.P. Eur 2016 Alico P.P. Eur 2017 Alico P.P. Eur 2018 Alico P.P. Eur 2019 Alico P.P. Eur 2020 Alico P.P. Eur 2021 Alico P.P. Eur 2022 Alico P.P. Eur 2023 Alico P.P. Eur 2024 Alico P.P. Eur 2025 Alico P.P. Eur 2026 Alico P.P. Eur 2027 Alico P.P. Eur 2028 Alico P.P. Eur 2029 Alico P.P. Eur 2030 Alico P.P. Eur 2031 Alico P.P. Eur 2032 Alico P.P. Usa 2013 Alico P.P. Usa 2014 Alico P.P. Usa 2015 Alico P.P. Usa 2016 Alico P.P. Usa 2017 Alico P.P. Usa 2018 Alico P.P. Usa 2019 Alico P.P. Usa 2020 Alico P.P. Usa 2021 Alico P.P. Usa 2022 Alico P.P. Usa 2023 Alico P.P. Usa 2024 Alico P.P. Usa 2025 Alico P.P. Usa 2026 Alico P.P. Usa 2027 Alico P.P. Usa 2028 Alico P.P. Usa 2029 Alico P.P. Usa 2030 Alico P.P. Usa 2031 Alico P.P. Usa 2032 Alico P.P. Global 2013 Alico P.P. Global 2014 Alico P.P. Global 2015 Alico P.P. Global 2016 Alico P.P. Global 2017 Alico P.P. Global 2018 Alico P.P. Global 2019 Alico P.P. Global 2020 Alico P.P. Global 2021 Alico P.P. Global 2022 Alico P.P. Global 2023 Alico P.P. Global 2024 Alico P.P. Global 2025 Alico P.P. Global 2026 Alico P.P. Global 2027 Alico P.P. Global 2028 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 Entra in Chiara Vita con il tuo Smartphone 1,107 1,011 1,022 0,990 1,010 1,023 1,022 1,067 1,062 1,069 1,068 1,076 1,055 1,013 1,206 1,054 0,946 1,005 1,050 1,061 1,003 1,015 1,034 1,042 1,082 1,077 1,095 1,150 1,140 1,179 1,142 1,158 1,097 1,109 1,321 1,120 1,037 1,103 1,138 1,163 1,088 1,003 1,014 0,988 1,018 0,959 1,040 1,138 1,080 1,094 1,060 1,083 1,065 1,051 1,249 1,034 0,950 Alico P.P. Global 2029 Alico P.P. Global 2030 Alico P.P. Global 2031 Alico P.P. Global 2032 Alico Prot.Trim. Eur Alico Prot.Trim. Usa Alico Gest.Bilanc.Glob Alico Gest.Cresc.Glob Alico Gest.Azion.Glob Alico Gest.Bilanc.Eur Alico Gest.Cresc. Eur Alico Gest.Azion. Eur Alico Aper.Indiciz.Eur Alico Aper.Indiciz.Usa Alico Aper.Indiciz.Glo Alico Aper.Indiciz.Ita Alico Liquidita’ Alico R. Prudente Alico R. Bilanciato Alico R. Crescita Alico R. Multi Comm. Alico Multi Comm. Alico R. Peak Usa 2013 Alico R. Peak Usa 2014 Alico R. Peak Usa 2015 Alico R. Peak Usa 2020 Alico R. Peak Usa 2025 Alico R. Peak Usa 2030 Alico R. Peak Usa 2035 Alico R. Peak Eur 2013 Alico R. Peak Eur 2014 Alico R. Peak Eur 2015 Alico R. Peak Eur 2020 Alico R. Peak Eur 2025 Alico R. Peak Eur 2030 Alico R. Peak Eur 2035 Alico R. Peak Asia 2013 Alico R. Peak Asia 2014 Alico R. Peak Asia 2015 Alico R. Peak Asia 2020 Alico R. Peak Asia 2025 Alico R. Peak Asia 2030 Alico R. Peak Asia 2035 Alico Sec. Acc. 2016 Alico Sec. Acc. 2017 Alico R. Sec. Acc. 2017 Alico P.P. Asia 2013 Alico P.P. Asia 2014 Alico P.P. Asia 2015 Alico P.P. Asia 2020 Alico P.P. Asia 2025 Alico P.P. Asia 2030 Alico P.P. Asia 2035 Alico Long Investment Alico Energy Alico Agriculture Alico Metals 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 20/06/13 1,026 1,035 1,079 1,005 1,080 1,071 1,232 1,209 1,196 1,242 1,189 1,204 0,851 1,168 1,020 0,661 1,091 1,088 0,999 0,976 0,746 0,775 1,012 1,039 1,036 1,107 1,116 1,119 1,020 1,048 1,050 1,074 1,134 1,127 1,168 1,014 1,072 1,095 1,124 1,222 1,275 1,327 1,219 0,991 1,086 1,122 1,094 1,124 1,145 1,227 1,256 1,254 1,224 0,656 0,347 0,629 0,635 www.metlife.it UNIDESIO 760071 11,776 14/06/2013 UNIDESIO 760106 11,018 14/06/2013 UNIDESIO 760170 10,780 14/06/2013 UNIDESIO 760072 10,897 14/06/2013 UNIDESIO 760109 11,090 14/06/2013 UNIDESIO 760173 10,641 14/06/2013 10,890 14/06/2013 UNIDESIO 760073 10,930 14/06/2013 UNIDESIO 760110 10,848 24/05/2013 UNIDESIO 760174 UNIDESIO760074 11,709 14/06/2013 UNIDESIO 760124 11,534 14/06/2013 UNIDESIO 760179 10,583 14/06/2013 UNIDESIO 760075 12,499 14/06/2013 UNIDESIO 760125 11,165 14/06/2013 UNIDESIO 760180 10,738 14/06/2013 UNIDESIO 760077 11,143 14/06/2013 UNIDESIO 760129 11,682 14/06/2013 UNIDESIO 760181 10,656 14/06/2013 UNIDESIO 760078 10,772 14/06/2013 UNIDESIO 760130 10,781 14/06/2013 UNIDESIO 760182 9,634 14/06/2013 UNIDESIO 760079 11,029 14/06/2013 UNIDESIO 760133 10,998 14/06/2013 UNIDESIO 760183 10,706 14/06/2013 UNIDESIO 760080 10,884 14/06/2013 UNIDESIO 760137 10,619 14/06/2013 UNIDESIO 760184 10,678 14/06/2013 UNIDESIO 760082 10,164 14/06/2013 UNIDESIO 760139 11,564 14/06/2013 UNIDESIO 760185 10,691 14/06/2013 UNIDESIO 760085 10,638 14/06/2013 UNIDESIO 760140 11,489 14/06/2013 UNIDESIO 760186 10,614 14/06/2013 UNIDESIO 760087 12,012 14/06/2013 UNIDESIO 760141 10,281 14/06/2013 UNIDESIO 760187 10,745 14/06/2013 UNIDESIO 760088 10,908 14/06/2013 UNIDESIO 760145 11,127 14/06/2013 UNIDESIO 760188 10,575 14/06/2013 UNIDESIO 760091 11,255 14/06/2013 UNIDESIO 760147 11,180 14/06/2013 UNIDESIO 760189 10,760 14/06/2013 UNIDESIO 760092 11,218 14/06/2013 UNIDESIO 760149 11,179 14/06/2013 UNIDESIO 760191 10,320 14/06/2013 UNIDESIO 760095 10,465 14/06/2013 UNIDESIO 760150 11,221 14/06/2013 UNIDESIO 760192 10,861 14/06/2013 UNIDESIO 760096 10,628 14/06/2013 UNIDESIO 760156 10,160 14/06/2013 UNIDESIO 760193 10,796 14/06/2013 UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013 UNIDESIO 760157 11,223 14/06/2013 UNIDESIO 760198 9,261 14/06/2013 UNIDESIO 760098 11,515 14/06/2013 UNIDESIO 760158 10,179 14/06/2013 UNIDESIO 760201 10,646 14/06/2013 UNIDESIO 760202 10,822 14/06/2013 UNIDESIO 760099 11,232 14/06/2013 UNIDESIO 760159 10,917 14/06/2013 UNIDESIO 760203 11,332 14/06/2013 UNIDESIO 760100 10,965 14/06/2013 UNIDESIO 760160 10,621 14/06/2013 UNIDESIO 760205 10,438 14/06/2013 UNIDESIO 760102 10,858 14/06/2013 UNIDESIO 760163 10,153 14/06/2013 UNIDESIO 760206 10,456 14/06/2013 UNIDESIO 760104 10,454 14/06/2013 UNIDESIO 760167 10,708 14/06/2013 UNIDESIO 760210 10,297 14/06/2013 UNIDESIO 760105 10,725 14/06/2013 UNIDESIO 760169 11,248 14/06/2013 UNIDESIO 760216 9,855 14/06/2013 UNIT LINKED - FONDI INTERNI AZZOAGLIO CONSERVATIVO AZZOAGLIO DINAMICO AZZOAGLIO EQUILIBRATO UNIDESIO PRUDENTE UNIDESIO MODERATO UNIDESIO ATTIVO UNIDESIO VIVACE OBBLIGAZIONARIO MISTO AZIONARIO EURO AZIONARIO GLOBALE 6,2580 4,7010 5,9020 11,0750 10,6910 10,3730 9,6370 10,1960 7,9310 9,5180 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 14/06/2013 BILANCIATO 10,1860 CONSERVATIVE 10,2950 14/06/2013 BOND MIX 10,3640 14/06/2013 BALANCED 10,6720 14/06/2013 GLOBAL EQUITY 11,6230 14/06/2013 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2310 14/06/2013 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,6960 14/06/2013 UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 9,3220 14/06/2013 UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 11,1760 14/06/2013 INDEX LINKED PIP - FONDI INTERNI INDEX TOP 22 108,8200 29/05/2013 A+/S&P THREE 2009 107,9000 29/05/2013 AA-/S&P INDEX SIX 2009 101,0000 29/05/2013 AA-/S&P FTSE MIB 96,4620 19/06/2013 FTSE MIB 2010 94,6970 19/06/2013 EUROSTOXX 50 - 2010 95,8550 19/06/2013 INDEX TRENTA 2011 100,3830 19/06/2013 INDEX FOUR E 50 - 2011 98,9790 19/06/2013 INDEX STOXX EUROPE - 2011 99,3010 19/06/2013 EUROSTOXX 50 - 2012 95,0450 19/06/2013 PREVIMISURATO 12,7020 13/06/2013 PREVIBRIOSO 11,0310 13/06/2013 PREVIDINAMICO 12,3160 13/06/2013 FPA - LINEE LINEA 1 LINEA 1 - FASCIA A LINEA 1 - FASCIA B LINEA 2 LINEA 2 - FASCIA A LINEA 2 - FASCIA B LINEA 3 LINEA 3 - FASCIA A LINEA 3 - FASCIA B 12,0020 12,4070 12,0950 11,8660 12,0890 12,1310 11,7520 11,8930 12,7310 Helvetia Compagnia Italo-Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano INDEX LINKED 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 Entra in Helvetia con il tuo Smartphone UNIT LINKED - FONDI INTERNI SCK DYNAMIC 100,00 14/06/2013 A+/S&P S&BRIC 8-40 107,63 14/06/2013 A2/S&P S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 123,88 14/06/2013 A2/S&P HELVETIA 4-30 99,39 19/06/2013 HELVETIA WORLD EQUITY 117,6900 HELVETIA EUROPE BALANCED 187,3800 18/06/2013 HELVETIA WORLD BOND 216,3700 18/06/2013 HELVETIA GLOBAL BALANCED 153,5400 18/06/2013 HELVETIA GLOBAL EQUITY 100,2300 18/06/2013 ATTIVO SPECIFICO HELVETIA QUATTRO.10 14/06/2013 98,0067 18/06/2013 FPA - LINEE 19/06/2013 PIP - FONDI INTERNI LINEA GARANTITA 11,5920 31/05/2013 LINEA BILANCIATO 12,3390 31/05/2013 HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 10,2700 18/06/2013 LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,9610 31/05/2013 HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 10,2700 18/06/2013 LINEA AZIONARIO 8,6820 31/05/2013 www.helvetia.it www.chiaravita.it 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 31 MAGGIO 2013 VALORE AL 31/05/2013 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRODOTTO INDEX EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO Index Up 1-2008 98,140 MORGAN STANLEY CARISMI Più Certezza 8 99,040 UNICREDIT S.p.A. Carismi Più Certezza 9 98,250 MEDIOBANCA S.p.A. PRODOTTO INDEX VALORE AL 31/05/2013 GGlobal Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 Lombarda vita 6&6 99,300 104,440 EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH MOODY | S&P | FITCH Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+ Baa2 | BBB+ | BBB+** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+ - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+ EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV MOODY | S&P | FITCH A1 | A+ | A Baa1 | A- | A+ Lombarda vita 6&6 New 104,290 MORGAN STANLEY Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 112,430 ABN AMRO BANK NV Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 103,420 NIBC Bank NV LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 103,810 MEDIOBANCA S.p.A. Lombarda Vita Classic Markets 103,476 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A Lombarda Vita Classic Markets New 104,220 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Lombarda Vita Euro Sector 104,430 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+ Lombarda Vita Euro Sector New 104,200 BANCA IMI S.p.A. BNP PARIBAS A2 | A+ | A+ A3 | A | A SOCIETÉ GENERALE - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL - | BBB+ | - - | BBB+ | BBB+ BNP PARIBAS A3 | A | A A2 | A | A+ A1 | A+ | A A2 | A+ | A+ Baa3 | BBB- | BBB+ * Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte SEMPREINDIPENDENTE 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it M E R CAT I E F I NA N Z A Sabato 2 22 Giugno 2013 39 Accordi anche con Rosneft per il Mare di Barents e il Mar Nero Più peso Eni in Russia Con Gazprom su costo gas e South Stream http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it F itta rete di incontri e di accordi, ieri a San Pietroburgo, per l’a.d., dell’Eni, Paolo Scaroni. L’Eni ha infatti raggiunto un accordo sulla revisione dei prezzi del gas acquistato dalla russa Gazprom per tutto il 2013. Gazprom sta rinegoziando i contratti take or pay con alcuni partner europei. Con Eni «ci siamo accordati su condizioni reciprocamente accettabili per l’anno 2013», ha detto Miller a margine del Forum sull’energia. «Abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente per gli acquisti di gas che stiamo facendo dall’1 gennaio al 31 dicembre di quest’anno», ha dichiarato, da parte sua, Scaroni, precisando che, «da qui alla fine dell’anno, avremo tempo per negoziare in futuro tutte le clausole contrattuali, attualmente in vigore e che forse non sono più adatte ai mercati di oggi». Miller ha invece sottolineato che «la cosa più importante è che i volumi degli acquisti quest’anno sono aumentati». Inoltre è stato annunciato che l’avvio dei lavori Ed Enel cede l’asset di Marcinelle Enel e Gazprom hanno firmato una lettera d’intenti per la cessione della centrale termoelettrica di Marcinelle, in Belgio, per il valore di 227 milioni di euro. A siglare il documento, «non vincolante», sono stati l’a.d. di Enel, Fulvio Conti, e il numero uno del colosso del gas russo, Alexei Miller, nell’ambito del Forum economico di San Pietroburgo. L’intesa riguarda la vendita del 100% della società Marcinelle energie, che possiede la centrale belga (420MW). All’intesa seguirà un accordo finale vincolante, «i cui termini e condizioni saranno concordati ed eseguiti entro la fine di settembre 2013». per il gasdotto South Stream avverrà nel secondo trimestre del 2014. Scaroni ha spiegato che sono stati concordati i vari meccanismi «che ci consentiranno entro il primo ottobre di prendere la final investment decision, in modo da poter iniziare i lavori nel secondo trimestre del 2014». L’a.d. dell’Eni ha anche firmato, insieme al presidente di Rosneft, Igor Sechin, il perfe- DA MERCOLEDÌ 26 GIUGNO IN EDICOLA Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com La cessione di Marcinelle a Gazprom fa parte di un più vasto programma di dismissioni di asset per 6 miliardi di euro che Enel ha annunciato lo scorso marzo alla presentazione del suo business plan 20132017. Come ha spiegato giovedì lo stesso Conti, la società ha avviato un graduale disimpegno da questa parte di mercato europeo, diventata «sempre meno strategica». Per Gazprom, che invece sta cercando di aumentare la sua presenza negli impianti di produzione in Europa, dove fornisce un quarto del fabbisogno di gas, si tratta della prima grossa operazione in questo senso. zionamento degli accordi per la conduzione congiunta delle attività esplorative nell’offshore russo del Mare di Barents e del Mar Nero. Questi progetti sono parte della più ampia cooperazione tra Eni e Rosneft sancita nell’ambito dell’accordo di cooperazione strategica firmato il 25 aprile 2012, che prevede lo sviluppo congiunto dei blocchi offshore russi, lo scambio di tecnologia e personale e la © Riproduzione riservata partecipazione di Rosneft a progetti internazionali di Eni. I due gruppi hanno costituito tre società miste per lo sviluppo delle licenze nell’offshore russo, nelle quali Rosneft detiene il 66,67% ed Eni il 33,33%. Infine, Scaroni ha avuto colloqui con il presidente e a.d. di Sonatrach, Abdelhamid Zerguine per le attività di Eni in Algeria. © Riproduzione riservata CRESCITA BREVI Brembo in Usa e in Brasile Saras. Rosneft e Saras hanno sottoscritto una jv per il commercio di petrolio e prodotti petroliferi. Essa sarà operativa nel 2014. Brembo, nell’arco dei tre esercizi compresi tra il 2013 e il 2015, investirà 115 milioni di euro in Nord America, per l’ampliamento del polo di Homer (Detroit) nel Michigan, e in Brasile, per il trasferimento e il potenziamento dell’attuale stabilimento di San Paolo. Negli Usa, l’investimento ammonterà a 83 milioni di euro e incrementerà la capacità produttiva del distretto industriale di Homer. L’ampliamento del sito si è reso necessario per l’acquisizione di nuovi business e di ulteriori quote di mercato presso i principali clienti nordamericani quali Chrysler, General motors e Ford. L’operazione porterà a raddoppiare il fatturato della consociata Brembo North America inc., che dovrebbe passare dai 178,5 milioni di euro del 2012 a circa 350 nel 2015. In Brasile saranno utilizzati 32 mln di euro per trasferire l’attuale stabilimento da Sao Paolo a Santo Antonio de Posse (a nord di Sao Paolo). Il fatturato della consociata Brembo do Brasil ltda, aumenterà del 100% il fatturato dal 2012 al 2015, passando da 66,6 a 130 milioni di euro. Lukerg renew, jv tra Erg Renew e LukoilEcoenergo, ha sottoscritto due accordi con Vestas per l’acquisizione del 100% di due parchi eolici, già operativi in Romania e in Bulgaria. Indesit company ha confermato la chiusura degli stabilimenti italiani e il taglio di 1.425 posti. I sindacati hanno proclamato uno sciopero. Il gruppo si è detto pronto a riavviare il confronto con i sindacati sul piano di riorganizzazione. I fatti separati dalle opinioni Telefono 02/58219.1 - e-mail: [email protected] Direttore ed editore: Paolo Panerai (02-58219209) Direttore ed editore associato: Pierluigi Magnaschi (02-58219207) Condirettore: Marino Longoni (02-58219207) Vicedirettore: Sabina Rodi (02-58219339) Capo della redazione romana: Roberto Miliacca (06-6976028); Caporedattori: Gianni Macheda (0258219220). 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Il gruppo svizzero di logistica, con 30 sedi nel mondo, ha deciso di aprire una divisione in Italia, con base a Rho. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it