Presentazione - Non solo date
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Presentazione - Non solo date
Il quadro storico del ‘600 I temi del ‘600 I temi del ‘600 che affronteremo sono: L’affermazione dello stato assoluto e della prima monarchia costituzionale, e il pensiero politico correlato. L’ applicazione dei principi economici del Mercantilismo; La crisi economica e demografica; La rivoluzione scientifica e il rapporto scienza/fede; La influenza di questi cambiamenti sull’evoluzione dell’arte. Crisi economica e demografica Il Seicento rappresenta “un’età di crisi” perché si interrompe lo sviluppo che aveva caratterizzato il ‘500; si ha un decremento della popolazione a causa di epidemie e guerre; inoltre si afferma una nuova gerarchia economica fra i paesi europei, infatti gli stati più potenti d’Europa, come Inghilterra, Olanda e Francia, sopravanzano le economie mediterranee nella gestione dei commerci internazionali e nelle innovazioni produttive. In questo periodo inoltre si sviluppa una politica economica nota come “Mercantilismo”. L’affermazione dello stato assoluto In molti paesi europei si affermarono monarchie assolute: tutta la vita sociale (economica, politica e religiosa) era subordinata alla sovranità del re, come in Francia (stato accentrato), mentre invece in Inghilterra si ebbe la prima monarchia costituzionale dell’età moderna, in seguito alla lotta contro l’assolutismo. Non a caso il pensiero politico iniziò a trattare dei temi (diritti, cittadinanza e libertà) che portarono alla formazione dello stato liberale. La nascita della scienza moderna Si affermò una concezione della scienza come sapere oggettivamente verificabile e controllabile, fondata su basi sperimentali e matematiche. Le nuove scoperte scientifiche determinarono una nuova visione del mondo che influenzò considerevolmente l’arte barocca, barocca dalla letteratura all’architettura, all’espressione artistica in generale. Assolutismo Nel ‘600 lo sviluppo dello Stato moderno si configurò come affermazione di Stati assoluti, dove il potere era accentrato nelle mani del sovrano, che ebbe come obiettivo la subordinazione di tutte le sfere della vita sociale (economica, politica e religiosa) alla sovranità del monarca. La forma politica prevalente nell’Europa dell’Antico Regime fu dunque la monarchia assoluta , fatta eccezione per l'Inghilterra (monarchia costituzionale) e alcune repubbliche (Olanda, Venezia), in cui il potere era concentrato nelle mani di una ristretta aristocrazia urbana. Il più significativo modello di Stato assoluto fu quello realizzato (1661-1715) da Luigi XIV in Francia. Luigi XIV: • No poteri decisionali a primi ministri. • Corpo di polizia contro gli oppositori. • Rete di intendenti (funzionari borghesi) con scopi ispettivi. Centralismo amministrativo e politico. • Obbligo di residenza a corte per la nobiltà : reggia di Versailles. Svuotata dai suoi poteri sul territorio, mantiene i suoi privilegi. • Intolleranza nei confronti di ugonotti e giansenisti. Autonomia da Roma del clero francese. Rafforzamento della monarchia attraverso l’uniformità religiosa dei sudditi V. Politica economica mercantilista grazie all’opera del ministro Colbert. Maggiori spese (amministrazione , guerra) = Incremento prelievo fiscale MERCANTILISMO Complesso di principi in materia di politica economica, applicata dai grandi stati nazionali tra il XVI e il XVIII secolo, al fine di rendere lo stato forte e ricco incrementando la quantità di moneta e di metalli preziosi. STATO FORTE E RICCO Incremento e protezione della produzione interna Incremento delle esportazioni Controllo dello stato nel processo produttivo Creazione di monopoli statali INCREMENTO E PROTEZIONE DELLA PRODUZIONE Politiche demografiche - Emigrazione + Immigrazione Incentivi alle famiglie numerose Protezionismo INCREMENTALE LE ESPORTAZIONI Forte colonizzazione Sviluppo della Flotta mercantile IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI SALDO ATTIVO DELLA BILANCIA COMMERCIALE L’Inghilterra del potere parlamentare 1603: muore la regina Elisabetta . Ascesa al trono di Giacomo I Stuart. Conflitto tra re e parlamento (due camere: Camera dei Lords, che radunava i “pari” d’Inghilterra e l’alto clero della Chiesa anglicana e Camera dei Comuni, i cui membri rappresentavano i gruppi economici più dinamici delle città e della campagna). Causa del contrasto : tema della sovranità. I parlamentari reclamavano il proprio diritto al controllo sul governo del re rivendicando il potere legislativo. La politica religiosa di Giacomo I Politica del sovrano : rafforzamento della chiesa anglicana e della struttura episcopale. Suscita l’opposizione dei cattolici, L’opposizione dei calvinisti inglesi (puritani inglesi e presbiteriani scozzesi). Carlo I e la Petition of Rights Il programma assolutistico di Giacomo I fu ripreso dal figlio Carlo I. Anch’egli si scontrò con il Parlamento, che in cambio di finanziamenti alla Corona chiese il riconoscimento della Petizione dei Diritti, con la quale si voleva limitare il potere assoluto del re. La guerra civile 1642/49 : il conflitto fra re e Parlamento sfociò in una guerra civile che investì tutto il paese. Protagonisti : i ceti intermedi , puritani e presbiteriani, che erano l’espressione di una economia più moderna e dinamica (sia agricola, sia commerciale, sia manifatturiera), ben decisi a svolgere un ruolo attivo nella vita politica e sociale del regno. Essi trovarono in Oliver Cromwell , un nobile di provincia, puritano intransigente, il loro leader politico e militare. Egli sconfisse l’esercito regio, fece arrestare il re Carlo I, che fu sottoposto al giudizio del Parlamento e decapitato. Fu quindi proclamata la repubblica. La decapitazione del re in nome del popolo inglese, un evento sconvolse le monarchie europee. impensabile nel Seicento, I dibattiti di Putney Si svolsero nel 1647 a Putney, sobborgo di Londra e quartier generale di Cromwell, fra i rappresentanti dei moderati, degli estremisti(Levellers )e dei radicali (Diggers) . Fra i temi dibattuti centrale è quello del suffragio universale, osteggiato dai moderati (suffragio ristretto, monarchia parlamentare), ma sostenuto dai Levellers (repubblicani) e dai Diggers (uguaglianza sociale). La soluzione vincente fu quella moderata, tuttavia rimase l’idea che il Parlamento, sia pure eletto solo da una piccola percentuale di sudditi del regno, fosse il rappresentante dell’intera nazione, ovvero il «popolo». La politica di Cromwell Tra il 1649 e il 1658 il paese venne governato da Oliver Cromwell, che si era affermato come punto d’equilibrio tra le posizioni più radicali e gli orientamenti moderati. L’azione di Cromwell favorì: la crescita dei settori più intraprendenti della nobiltà La crescita dei nuovi ceti borghesi l’espansione commerciale sul mare a danno dell’Olanda (Atto di navigazione e guerra con l’Olanda che ne conseguì) L’estensione delle enclousures e le trasformazioni agrarie La restaurazione del re Alla breve dittatura di Cromwell seguì la restaurazione del potere monarchico con Carlo II Stuart. Nel 1673 venne approvato dal parlamento il Test Act che riservava l’accesso alle cariche militari e politiche ai soli anglicani (contro la politica filocattolica del re) Nel 1679 venne approvato l’ Habeas corpus act, che fu fondamentale nella costruzione del moderno stato di diritto. Questa legge stabiliva che i cittadini arrestati non potevano essere arbitrariamente detenuti, ma dovevano essere portati di fronte ad un magistrato che unico aveva il potere di stabilire la legalità dell’arresto . La Glorious revolution Politica filocattolica del successore di Carlo II, Giacomo II Stuart. Il Parlamento decise di offrire la corona a Guglielmo d’Orange, governatore delle Province Unite, di fede protestante, marito di Maria II Stuart (figlia protestante di Giacomo II) (1688). La cosiddetta «gloriosa rivoluzione» consolidò definitivamente il sistema parlamentare inglese. Infatti Guglielmo prima di essere incoronato sottoscrisse (1689) la Dichiarazione dei diritti (Bill of Rights). Il «Bill of Rights» e la nascita della monarchia costituzionale. Nel 1689 con l’Atto di tolleranza vennero abrogati - solo per i protestanti - i limiti che imponeva il Test Act all’accesso alle cariche pubbliche e alla libertà religiosa. Gli eventi del 1688/89 portarono a una nuova forma di regime monarchico: la monarchia costituzionale. Le origini dello stato costituzionale Con il Bill of Rights il sovrano accettava di vedere il proprio potere limitato da precise norme, a garanzia delle prerogative del parlamento. Il re non poteva sospendere le leggi approvate del parlamento. Il potere legislativo venne attribuito al parlamento e al re venne attribuito il potere esecutivo. Nei decenni successivi il parlamento ebbe maggior potere. Dalla monarchia costituzionale a quella parlamentare Nel 1701fu approvato l’Act of settlement: per garantire una successione protestante al trono l’Atto stabiliva come erede di Guglielmo III d’Orange Sofia di Hannover. Il sovrano doveva essere «in comunione con la Chiesa anglicana», e quindi anglicano. I magistrati non potevano essere rimossi a discrezionalità del re, e questo rappresentava un passo avanti verso l’indipendenza della magistratura dalla corona. L’Act of settlement stabiliva di fatto l’appropriazione da parte del Parlamento del diritto di legiferare in materia di diritto al trono. Le garanzie per i parlamentari: Gli articoli 8 e 9 del Bill of Rights stabiliscono che l’elezione dei parlamentari avvengano senza ingerenze o pressioni da parte e riaffermano le libertà di opinione e di parola dei parlamentari. del re Gli art. 4 e 5 intervengono sul diritto, da parte del sovrano, di imporre tasse per il finanziamento delle spese di corte e il mantenimento di un esercito in tempo di pace senza il consenso del parlamento. . L’articolo 13 stabilisce la parlamentari. frequente convocazione delle assemblee Le garanzie per i sudditi: Gli art 10 e 11 sono da collegare all’Habeas Corpus del 1679; impongono la trasparenza nei criteri di scelta dei giudici e limiti alla crudeltà ed eccessività delle ammende e delle pene. Marianna De Piero Giorgia Genovese Elisa Giannuzzo Mattia Passanisi Gessica Tesolin