«C`è molta neve e con il vento si formano pericolosi accumuli»

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«C`è molta neve e con il vento si formano pericolosi accumuli»
Trento
l'Adige
L’ALLARME
martedì 1 marzo 2016
13
Il rischio valanghe è sceso da 4 a 3 ma gli esperti invitano a non abbassare
la guardia. In alcune zone del Trentino le precipitazioni nevose hanno
raggiunto il metro di altezza e nei prossimi giorni è atteso un nuovo fronte
«C’è molta neve e con il vento
si formano pericolosi accumuli»
Tognoni (Meteotrentino): «Attenzione sui pendii più ripidi»
DISAGI
Incidenti e passi
chiusi a causa
di neve e pioggia
Oltre alla mattinata di
paura in valle di Fassa,
le precipitazioni di
queste ore hanno
provocato anche disagi
soprattutto sulle strade:
sempre ieri mattina,
lungo la strada che sale
verso passo Fedaia, i
passeggeri di un’auto
rimasta bloccata a causa
della neve hanno dovuto
chiamare le forze
dell’ordine ed i vigili del
fuoco per riuscire a
rimettersi in marcia.
La caduta di abbondanti
quantità di neve, poi, ha
causato anche una
valanga che ha costretto
alla chiusura del
versante di passo Rolle
che sale da San Martino
di Castrozza. Neve,
ghiaccio e detriti sono
finiti sulla sede stradale
all’altezza del
chilometro 94,
fortunatamente senza
coinvolgere persone o
veicoli in transito. Il
valico è invece
raggiungibile
regolarmente, seppur
con attrezzatura
invernale montata, dalla
valle di Fiemme.
Chiuso anche il passo
Brocon: la provinciale,
nel tratto compreso tra
Canal San Bovo e Castel
Tesino è stata chiusa
per pericolo valanghe al
chilometro 28 dalle 8 di
ieri e il traffico rimarrà
interdetto al passaggio
fino a cessato pericolo.
Sempre il maltempo,
anche se in questo caso
parliamo non più di
neve ma di pioggia, ha
causato nel pomeriggio
di ieri un incidente
anche in val Rendena: a
Spiazzo gli agenti della
polizia locale delle
Giudicarie sono
intervenuti assieme ai
vigili del fuoco ed ai
sanitari del 118 a
seguito di un
tamponamento tra due
auto. Fortunatamente lo
scontro, tra una Golf ed
una Lancia Y, non ha
avuto conseguenze
gravi per le persone a
bordo.
«Il rischio valanghe è sceso
da grado 4 a grado 3 ma
questo non vuole dire che in
quota si può fare quello che
si vuole. Grado 4 vuol dire
che ci possono essere grosse
valanghe spontanee anche
sulle strade e sconsigliamo
vivamente ogni uscita con
ciaspole o sci d’alpinismo.
Col grado 3 raccomandiamo
massima attenzione perché
si possono avere distacchi
anche con modici
sovraccarichi, soprattutto
dove ci sono accumuli
dovuti al vento». Parola del
nivologo di Meteotrentino
Gianluca Tognoni.
Massima attenzione,
dunque, senza fidarsi troppo
del semplice dato dei
centimetri di neve caduta
perché il vento ha reso
insidiose anche le zone
meno colpite dalle
precipitazione, come la val
di Fassa, ad esempio.
«Bisogna stare molto attenti
sui pendii più ripidi, quelli
sopra i 1.800 e fuori dal
bosco, specie se sono stati
interessati da accumuli
provocati dal vento. Dove
non c’è stato vento c’è un
buon assestamento, dove
invece c’è stato vento forte
ci sono dei problemi. Ci sono
aree dove è caduto un metro
di neve e si vedono i prati.
Questo vuol dire che quella
neve è stata sventata altrove
e lì si è accumulata», spiega
bene Tognoni.
Va detto che le precipitazioni
sono state abbondanti in
tutta la Provincia con zone
dove si è arrivati vicini al
PRECIPITAZIONI
metro. Domenica mattina la
zona più colpita è stata
quella occidentale, quella di
Campiglio e del Tonale, e poi
nel corso della giornata la
perturbazione si è postata
verso la zona Orientale,
verso il Bondone,
Brentonico, gli Altopiani e la
zona della Valsugana e del
Primiero. Sul Rolle e al passo
del Brocon si è arrivati vicini
al metro di neve fresca.
Meno colpite la valle di
Fiemme e Fassa dove le
precipitazioni sono state
leggermente inferiori.
Fine delle nevicate? Macché,
la settimana potrebbe
rivelarci ancora qualche
sorpresa. Nella notte tra
mercoledì e giovedì è atteso
IL CONSIGLIO
Viste le condizioni
raccomandiamo
massima attenzione
e prudenza
Il nivologo Gianluca Tognoni
un debole fronte dal Nord
che potrebbe portare una
lieve nuova imbiancata, ma
poco più. Ancora presto,
invece, per stabilire l’entità
delle precipitazione che
potrebbero arrivare nel fine
settimana, soprattutto nella
giornata di sabato.
Il consiglio, se si decide di
Il fronte dove ieri è caduta la valanga in val di Fassa, con la neve smossa e i primi soccorritori (foto Imago Garage)
effettuare comunque
escursioni nonostante il
pericolo ancora marcato, è
quello di partire ben
attrezzati con Arva, pala e
sonda. Una volta sul posto,
valutata visibilità
temperatura e presenza di
vento, per ogni singolo
pendio ripido il terreno va
sondato con il bastoncino
per cercare eventuali strati
deboli interni. Col
bastoncino va misurata
anche la pendenza in
quanto, in presenza di una
inclinazione superiore ai 30
gradi, bisogna essere certi
della stabilità prima di
mettersi in cammino. Infine,
in caso di passaggio critico
inevitabile, va coperta la
bocca, il tratto va
attraversando passando una
persona per volta, il
passaggio va attraversato
nel punto più alto e più
stretto e infine va
attraversato nel tratto senza
rocce o salti sottostanti. P.T.
In quota fino ad un metro, sul Bondone caduti 80 centimetri. Occhio ai passi chiusi
Trentino bianco, la situazione area per area
Dalla serata di sabato scorso
l’intero territorio provinciale
è interessato da un’ondata di
maltempo. Domenica sono
riprese le precipitazioni, che
hanno assunto carattere
nevoso a quote superiori ai
1000-1200 metri. Con il
passare delle ore la
situazione è in netto
miglioramento. Dall’inizio
dell’evento sono caduti da
circa 15 cm intorno ai 1000
metri di altitudine fino a
circa 70 – 90 cm sui passi
dolomitici e più in quota. Sui
passi Pordoi, Sella e Fedaia
sono presenti ancora forti
venti e bufere. Attualmente
tutte le strade sono
transitabili senza particolari
problemi fino a circa 1100
metri di altitudine, a quote
superiori è richiesta
attrezzatura invernale
(pneumatici da neve o
catene montate), con la
raccomandazione di
moderare la velocità anche
perché sono in azione i
mezzi per la pulizia delle
strade. Ma vediamo la
situazione nel dettaglio
(aggiornata a ieri
pomeriggio) come è stata
ricostruita dalla Provincia.
Alta Valsugana.
Limite neve 1200 metri. In
Panarotta sono caduti
complessivamente 60-70 cm;
sull’altopiano di Piné 15-20
cm, a Luserna circa 70-80 cm.
Non si segnalano particolari
problemi per la viabilità; si
raccomanda di prestare
attenzione sulle strade più in
quota, sopra i 1.100 metri
circa, in quanto sono in
attività i mezzi per lo
sgombero neve.
Trento, Bondone e Paganella.
Limite neve 1200 metri.
Caduti 70-80 cm sul
Bondone, mentre
sull’altopiano della Paganella
(Andalo, Molveno e Fai), la
coltre nevosa ha raggiunto
uno spessore di circa 15-20
cm. Non si evidenziano
significativi problemi alla
viabilità.
Vallagarina e Folgaria.
Limite neve 1200 metri.
Caduti dai 70-80 cm nella
zona di Passo Coe, Passo
Sommo, Passo San Valentino
e Pian delle Fugazze. Nessun
problema di rilievo per la
circolazione.
Val di Non e Sole.
In val di Non tutte le strade
sono regolarmente
transitabili fino a 1100 metri
di altitudine. È richiesta
l’attrezzatura invernale per
alcune strade minori più in
quota. A Passo Tonale ed in
alta Val di Sole sono caduti
dai 40 ai 60 cm di neve circa.
In val di Sole è sconsigliato il
transito di autotreni ed
autoarticolati nel tratto della
strada statale 42 da Fucine a
Passo Tonale, anche per
agevolare la pulizia e
l’allargamento della
carreggiata.
Valli Giudicarie e Rendena.
Tutte le strade delle Valli
Giudicarie e della val
Rendena sono regolarmente
transitabili.
Erano ancora in attività i
mezzi per lo sgombero della
neve nelle zone più in quota
ed in particolare nel tratto
della strada statale 239 tra S.
Antonio di Mavignola e
Passo Campo Carlo Magno.
In quest’ultima località da
sabato sera sono caduti
circa 65 cm di neve.
Alto Garda, Ledro, val di Gresta
Tutte le strade del Settore 7
sono transitabili, ad
esclusione del tratto più a
monte della strada
provinciale 127 di Tremalzo,
dove sono in corso le
operazioni per lo sgombero
della neve con lame e frese.
È richiesta l’attrezzatura
invernale per alcune strade
minori a quote superiori a
1.100-1.200 metri.
Complessivamente sono
caduti circa 70-80 cm a
Tremalzo, 20 cm a Passo S.
Barbara, 25 cm nella parte
alta della val di Gresta (zona
di Passo Bordala).
Bassa Valsugana e Primiero.
Chiusa la provinciale 79 tra
Passo Brocon e Canal San
Bovo per pericolo valanghe.
Complessivamente sono
caduti circa 70 cm a Passo
Brocon.
Valli di Fiemme e Fassa.
Nevicava quote superiori a
circa 1500 metri, con bufere
sui passi Sella, Pordoi e
Fedaia.
Caduti sui passi dolomitici
tra i 40 ed i 70 cm.
Madonna di Campiglio sotto la neve (Foto Isidoro Bertolini)
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