I debriefing games: usare i giochi nel debriefing
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I debriefing games: usare i giochi nel debriefing
I debriefing games: usare i giochi nel debriefing di Sivasailam Thiagarajan tratto e adattato da BERNACCHIA M., DEL GUASTA C., MARCATO P., Gioco e dopogioco con 48 giochi di relazione e comunicazione, La Meridiana, Molfetta (BA), 1995 La letteratura sulla simulazione giocata contiene diversi approcci concettuali, rendiconti specifici e consigli pratici sul debriefing. Heron (1989) suggerisce tre modi di facilitare l’apprendimento degli adulti. Nel modo gerarchico, il facilitatore guida il processo di apprendimento; nel modo cooperativo, condivide il suo potere e nel modo autonomo dà totale autonomia al gruppo. Questi tre modi si possono applicare anche al debriefing. Sebbene gruppi specifici e tipi specifici di attività possano trarre beneficio dal primo e dal terzo modo di debriefing, la maggior parte dei partecipanti e delle attività esperienziali si orientano verso la modalità cooperativa. Alcuni autori hanno suggerito una serie di domande per strutturare la cronologia di una sessione di debriefing (specialmente la sua componente cognitiva). Gaw (1979) fornisce un’esauriente lista di domande chiave di analisi per ciascuna delle seguenti fasi del ciclo di apprendimento: • Fase di esperienza (“Che cosa succede?”) • Fase di condivisione (“Come vi siete sentiti per questo?”) • Fase di interpretazione (“Come vi siete spiegati tutto questo?”) • Fase di generalizzazione (“Che cosa avete appreso da questo?”) • Fase di applicazione (“Che cosa vi piacerebbe fare con questo?) Van Ments (1989) suggerisce tre fasi di domande per fare il debriefing di un role playing. Questa struttura è facilmente generalizzabile a tutti gli altri tipi di apprendimento esperienziale: • Stabilire i fatti (“Che cosa credete sia avvenuto?”) • Analizzare le cause del comportamento (“C’è un’altra possibilità?”) • Pianificare l’azione (“Come applichereste queste strategie alla vita reale?”) Il nostro modello di debriefing è riassunto in sette fasi di domande da usare con flessibilità di sequenza cronologica: • Come vi sentite?: queste domande forniscono uno scarico emozionale • Che cosa è successo?: queste domande hanno la fondamentale funzione di raccogliere dati • Vi sembra che....?: queste domande facilitano la generazione di ipotesi e l’esame di realtà suggerendo relazioni causa-effetto ed esplorando la loro generalizzabilità • Dejà vu?: queste domande incoraggiano i partecipanti a discutere analogia con esperienze quotidiane sul posto di lavoro rinforzando le applicazioni future degli insight attuali • Che cosa fareste in modo diverso?: queste domande fanno emergere i ripensamenti dei partecipanti (“Se voi vi trovaste di nuovo nella stessa esperienza, come vi comportereste sapendo ciò che sapete ora?”) 1 www.formazione-esperienziale.it [email protected] • • Che cosa succederebbe se....?: queste domande incoraggiano i partecipanti ad applicare i loro insight in nuovi contesti richiedendo ai giocatori di fare ipotesi sull’impatto dei cambiamenti nel contesto Potete migliorare questa attività?: queste domande invitano i partecipanti a suggerire variazioni nell’attività esperienziale producendo idee per migliorare l’impatto educativo e motivazionale dell’attività. Il nostro credere nell’importanza del debriefing e nell’utilità della varietà strutturata ci ha condotti alla costruzione di vari protocolli di debriefing. Tale approccio si è risolto frequentemente in una indesiderata rigidità per il facilitatore ed in una noia insopportabile per i partecipanti. Il continuo miglioramento della procedura si è risolto alla fine nello sviluppo di alcuni giochi di debriefing che hanno restituito ai partecipanti parte del loro controllo avendo come risultato un maggiore divertimento ed entusiasmo. Eccone alcuni esempi. La lista Questo d-game fornisce ai partecipanti un ambiente tranquillo per poter parlare delle loro sensazioni ed emozioni. • Preparate una lista di possibili stati d’animo dei partecipanti. La vostra lista può contenere anche più sinonimi. • Dopo l’attività esperienziale date ad ogni partecipante una copia della lista e chiedete di segnare le parole che meglio riflettono il loro stato d’animo durante e dopo l’attività • Aspettate qualche minuto e poi chiedetegli anche di fare una previsione dei tre aggettivi più scelti secondo loro dal gruppo nel complesso. Chiedete di scrivere questi 3 aggettivi sul resto della lista • Quando tutti hanno completato il compito, fate leggere ogni aggettivo e calcolate la frequenza • Raggruppate gli stati d’animo ad alta frequenza in categorie appropriate e discuteteli. Likert dal vivo Questo d-game è utile nella fase “come vi sentite?”: Sistemate per terra 5 cartoncini numerati dall’1 al 5 a uguale distanza tra di loro Dite ad alta voce il nome di una sensazione rispetto all’attività appena svolta e chiedete ai partecipanti di mettersi presso il cartoncino il cui numero meglio esprime l’intensità della loro sensazione su una scala a 5 punti • Ripetete la procedura con altre sensazioni usando almeno una mezza dozzina di stati d’animo • A lista esaurita chiedete ai partecipanti di suggerire loro altre sensazioni • Discutete le diverse sensazioni • • I cartoncini Questo d-game consente ai partecipanti di esprimere, spiegar e scambiarsi una vasta gamma di sensazioni ed insight: 2 www.formazione-esperienziale.it [email protected] • • • • • • • • Cominciate con una domanda aperta (“quali importante insight avete ricavato da questa attività?”, “Quale utile lezione avete appreso?”) Consegnate ad ogni partecipante 4 cartoncini bianchi e chiedete di scrivere 4 diverse risposte alla vostra domanda Raccogliete le risposte dei partecipanti e dopo aver mescolato bene i cartoncini distribuite a caso 3 cartoncini ad ognuno Chiedete ai partecipanti di analizzare i propri cartoncini valutandoli in base al grado di accordo Sistemate su un ampio tavolo i rimanenti cartoncini dicendo ai partecipanti che possono scartare ogni loro cartoncino per sostituirlo con un altro di maggiore gradimento. I partecipanti non possono parlarsi in questa fase Invitate adesso i partecipanti a scambiarsi i cartoncini tra di loro. Ciascuno deve scambiare almeno 1 cartoncino Invitate i partecipanti adesso a formare dei sottogruppi tra persone che hanno opinioni simili. Ogni sottogruppo non potrà tenere più di 3 cartoncini complessivamente scartando tutti gli altri Fate presentare pubblicamente i risultati chiamando in ordine casuale le varie squadre. La busta Questo d-game è adatto alla fase “cosa succederebbe se...?”: Preparate 3 o 4 scenari ipotetici (per esempio “cosa sarebbe successo se l’attività si fosse svolta tra estranei?”). Gli scenari vanno individuati in relazione alla precisa attività svolta Dividete i partecipanti in squadre Discutete i vari scenari usando gli esempi che avete preparato Chiedete ad ogni squadra di proporre 1 o 2 scenari ipotetici Raccogliete i vari scenari e selezionateli in modo che ogni squadra ne abbia 1 Distribuite una busta ad ogni squadra e chiedete ai partecipanti di scrivere la loro domanda all’esterno Chiedete ad ogni squadra di passare la busta alla squadra seguente che studierà la domanda e scriverà la sua risposta su un cartoncino da inserire nella busta Si continua così fino a che ogni squadra non rientra in possesso della sua busta originaria Chiedete ad ogni squadra di leggere le risposte dentro la busta e distribuire 100 punti tra le diverse alternative scrivendoli sul retro del cartoncino Chiedete ad ogni squadra di leggere le risposte da quella che ha ricevuto il minor punteggio a quella con il punteggio più alto La squadra con il punteggio più alto vince il gioco. Opera originale: “Using games for debriefing” in “Simulation & Gaming”, Sage Publications, London, 1992, vol.23, n°2, pag 145-160 3 www.formazione-esperienziale.it [email protected]