DISTRIBUZIONE SPAZIALE DI LARVE DI PESCI NEL MAR

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DISTRIBUZIONE SPAZIALE DI LARVE DI PESCI NEL MAR
Biol. Mar. Mediterr. (2012), 19 (1): 236-237
D. Giordano, F. Perdichizzi, B. Busalacchi, L. Pirrera, S. Greco*, A. Profeta
Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC-CNR), Spianata S. Raineri, 86 - 98122 Messina, Italia.
[email protected]
*ISPRA, Via Curtatone, 3 - 00185 Roma, Italia.
DISTRIBUZIONE SPAZIALE DI LARVE DI PESCI
NEL MAR TIRRENO MERIDIONALE
SPATIAL DISTRIBUTION OF FISH LARVAE
IN THE SOUTHERN TYRRHENIAN SEA
Abstract - This work investigate the spatial distribution and species composition of fish larvae in
a wide coastal area of Sicily. Samples from a total of 39 stations were collected, using a 60 cm bongo
net, during an ichthyoplanktonic survey carried out in June 2006. Sixty-two taxa representing thirtytwo families were identified. The results showed that the most abundant value (14830,63 fish larvae per
10 m 2 sea surface) was observed in the western part of the study area. Cluster analysis revealed welldefined assemblages of larvae. The surface density patterns of fish larvae appear to be related to the
hydrographic characteristics.
Key-words: cartography, geographical distribution, ichthyoplankton.
Introduzione - Negli ultimi decenni lo studio delle larve di pesci, così come
quello di altri gruppi zooplanctonici, si è concentrato sulla struttura e dinamica della
comunità in relazione all’idrodinamica dell’ambiente in cui vive. Inoltre, nelle regioni
costiere, la presenza della piattaforma continentale gioca un ruolo importante nel
determinare la distribuzione spaziale delle larve di pesci (Leis e Miller, 1976; Young
et al., 1986). Lo studio dei modelli di distribuzione ha evidenziato che associazioni
larvali costiere hanno una composizione diversa da quelle in mare aperto (Sabatés,
1990; Gray, 1993). Lo scopo del presente lavoro è di aumentare le conoscenze sulla
composizione e distribuzione di larve di pesci nel mar Tirreno Meridionale, area in
cui masse d’acqua diverse ne possono influenzare la distribuzione (Olivar et al., 1998;
Hare et al., 2001).
Materiali e metodi - I dati provengono da una campagna oceanografica condotta
nel Giugno 2006 lungo un tratto di costa siciliana che va da Cefalù a Capo Rasocolmo.
È stata costruita una griglia di campionamento per un totale di 39 stazioni, distanti 3
NM in direzione perpendicolare e 6 NM in direzione parallela alla costa, localizzate
in 13 transetti. I campionamenti sono stati effettuati mediante Bongo 60 munito di
flussometri e una maglia di rete di 500 µm. Sono state compiute pescate oblique a
una velocità di 2 nodi entro un range batimetrico di 150 m. I campioni sono stati
conservati in formaldeide tamponata al 4%. In laboratorio, nei successivi 12 mesi, è
stato eseguito il sorting e l’identificazione delle specie. Il numero di larve raccolte in
ogni stazione è stato standardizzato ai 10 m2 di superficie (Smith e Richardson, 1977).
È stata effettuata un’analisi spaziale dell’indice di densità delle larve utilizzando il
metodo di interpolazione “Spline” per rappresentare la loro distribuzione (ArcGIS
Desktop 9.3, della ESRI). Per esaminare l’associazione delle forme larvali è stata
utilizzata l’analisi multivariata (MDS, l’ANOSIM e SIMPER) (Clarke, 1993).
Risultati - Sono state identificate 2113 larve di pesci appartenenti a 32 famiglie.
La specie più abbondante (1257 Ind/m 2; F%=59,5) è stata Cyclothone braueri
(Jespersen e Tåning, 1926) (Gonostomatidae). La famiglia numericamente più
abbondante è stata quella dei Mictofidi, con 14 specie identificate. Tra di esse le più
abbondanti sono state: Lampanyctus crocodilus (Risso, 1810) (90 Ind/m2; F%=4,3),
Distribuzione spaziale di larve di pesci nel Mar Tirreno meridionale
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Lampanyctus pusillus (Johnson, 1890) (86 Ind/m2; F%=4,1) e Myctophum punctatum
(Rafinesque, 1810) (61 Ind/m 2; F%=2,9). Fra le specie pelagiche la più rappresentata
è stata Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758) (195 Ind/m 2; F%=9,2). Le mappe di
distribuzione spaziale delle quattro specie più abbondanti hanno evidenziato una
separazione geografica con un’alta concentrazione di larve di Engraulis encrasicolus
nel Golfo di Patti. Lampanyctus crocodilus e Lampanyctus pusillus hanno mostrato
una distribuzione simile, con maggiore indice di densità tra Cefalù e Capo d’Orlando.
Cyclothone braueri ha evidenziato picchi di densità maggiore nel Golfo di Milazzo,
in acque più costiere, e nel bacino di Cefalù, per quanto riguarda le stazioni oltre
la scarpata continentale. Le abbondanze totali delle larve hanno mostrato i valori
più elevati nella zona compresa tra Cefalù e S. Agata di Militello (14830,63 Ind/m 2).
La Cluster Analysis ha evidenziato associazioni ben definite e l’MDS ha mostrato
due gruppi che si separano tra le acque costiere e del largo. L’ANOSIM ha rivelato
differenze significative (global R=0.904, p<0.001). L’analisi SIMPER ha mostrato che
le specie che hanno contribuito maggiormente alla similarità all’interno del gruppo
costiero sono state Engraulis encrasicolus, Arnoglossus thori e Serranus cabrilla, mentre
quelle che hanno contribuito maggiormente alla similarità all’interno del gruppo del
largo sono state Cyclothone braueri, Myctophum punctatum e Lampanyctus crocodilus.
Conclusioni - Le maggiori concentrazioni di larve di pesci all’interno dei golfi
della costa siciliana potrebbero essere correlate al flusso da ovest verso est, lungo
la piattaforma continentale, dell’Acqua Atlantica Modificata (Della Croce, 2000).
Questo flusso costante potrebbe permettere la formazione di vortici all’interno dei
golfi favorendo un buon apporto di nutrienti e quindi una maggiore abbondanza di
larve.
Bibliografia
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